Pitagora 1_2006 - Collegio dei Geometri della provincia di Padova

Numero 1- Anno 4 - febbraio 2006 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2004 n° 46)
art. 1, comma 1, DCB Padova - Contiene I.P. - In caso di mancato recapito restituire all'Ufficio di Padova CMP
ESAME DI ABILITAZIONE 2005
LA SOLUZIONE DELLA PROVA DI ESTIMO
E GLI ABILITATI ALLA PROFESSIONE
1
2006
febbraio
Bimestrale ufficiale di informazione
del Collegio dei Geometri
della provincia di Padova
urbanistica regionale
2 Non più Prg ma Piani di Assetto
del Territorio
colloquio con Piergiorgio Tombolan
professione
10 Il geometra in Europa
dopo la direttiva Zappalà
catasto
18 La Carta della Qualità
dell’Agenzia di Padova

febbraio 2006
Pitagora
Bimestrale ufficiale di informazione
del Collegio dei Geometri della provincia di Padova
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Numero chiuso in redazione il giorno 20 febbraio 2006
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Sommario
Bimestrale ufficiale
del Collegio dei Geometri
1
1/2006
Il territorio della centuriazione
a nord est di Padova.
Non più Prg ma Piani di Assetto del Territorio
Una riflessione sulla legge urbanistica regionale n. 11/2004
colloquio con Piergiorgio Tombolan 2
Edificabilità rurale: che fare dopo il 30 giugno?
Un invito al Collegio da parte dell’assessore Renzo Marangon 7
Una "piccola" legge modifica la "grande legge" n. 11
Un incontro a Rovigo sull’urbanistica regionale
di Fabiola Pressato 8
Un solo certificato accompagna il geometra in Europa
Fatti salvi i diritti anche dopo la direttiva Zappalà 10
Tecnologia fotovoltaica a portata di civile abitazione
Energia autoprodotta consumata o “rimborsata”
di Dimitri Polato 12
Anche nelle pratiche edilizie uffici pubblici più vicini
Che cosa è cambiato con la legge 15/05 14
Nella Carta gli impegni dell'Agenzia del Territorio
L'Ufficio di Padova ha presentato gli standard di qualità 18
Quesiti al catasto, due schede tecniche di risposta
a cura di Simonetta Ceconello 20
Peccato per le dimissioni di Manetti dalla Consulta
Sconcerto per il cambio di indicazioni programmatiche
di Chiara Cattani 22
Fotografa il mondo dalla sella della bicicletta
Una serata con il geometra Giorgio Brotto 23
Esame di abilitazione 2005
La soluzione della prova di estimo e gli abilitati 24
La bacheca di febbraio 29
Informazioni 30
Da luglio obbligo di relazione paesaggistica
Durc sarà valido per tre mesi
Condono, documentazione ad aprile
Totalizzazione dei periodi contributivi
Premio Barbara Cappochin
Irpef regionale 2006: sotto e sopra i 29 mila euro 31
Privacy, proroga al 31 marzo 2006
Rinviata al Governo la revisione del Dpr 328
Promossa dalla Corte la legge veneta sul condono
Rivalutazione aree fabbricabili non ancora edificate
Ristrutturazioni: ritorno dell'Iva al 10%
Recensioni di libri 32a

2 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Ortofotocarta 2003.
Il territorio della centuriazione
a nord est di Padova:
la diffusione edilizia addensandosi
genera nuove tipologie insediative,
gli insediamenti si saldano,
le aree agricole
da componente dominante
spesso si riducono a relitti,
i sistemi ambientali
sono compressi ed interrotti,
gli equilibri idraulici
sono sempre più precari.
URBANISTICA REGIONALE
LA NUOVA LEGGE URBANISTICA
DELLA REGIONE VENETO

febbraio 2006
URBANISTICA REGIONALE
a legge regionale n. 11/2004 “Norme per il
LGoverno del Territorio” ha coinvolto tutte le
amministrazioni e gli enti locali del Veneto
impegnandoli ad abbandonare progressivamente
il proprio strumento urbanistico generale per
dotarsi di una strumentazione più snella e flessibile
e, al contempo, più completa, al fine di esercitare
con più efficienza ed efficacia le proprie
competenze in materia di “governo del territorio”.
Il processo di innovazione è già avviato,
nonostante permangano numerose incertezze,
soprattutto operative, e stiano emergendo nuove
difficoltà.
Alcune incertezze derivano dalla mancata
emanazione degli atti di indirizzo previsti dall’art.46,
riguardanti tematiche importanti quali la
Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), i criteri
applicativi per gli istituti della perequazione,
della compensazione urbanistica e del credito
edilizio, per i programmi integrati, il dimensionamento
dei piani; altre dalla formulazione, in taluni
casi, non sufficientemente meditata e verificata,
degli atti di indirizzo di cui all’art.50, già emanati
nell’ottobre 2004; altre ancora dalla relativa
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Non più Prg ma Piani di Assetto
per il governo del territorio
novità, nella nostra regione, dei metodi e delle
procedure indicate.
Piani di assetto del territorio comunale (PAT)
e piani di assetto del territorio intercomunale
(PATI) sono tuttavia già in corso d’opera: in
Regione si parla di ben 70 PATI che coinvolgerebbero
più della metà dei Comuni veneti.
Il governo del territorio per la Regione
Veneto è quindi ad una svolta.
Le potenzialità innovative della nuova legge
portano ad occuparci del territorio con nuovo
entusiasmo, le carenze, le contraddizioni, le difficoltà
della prima fase applicativa ci richiedono un
ulteriore impegno di studio, elaborazione e riflessione.
Ma cosa apporta questa legge nei sistemi
urbanistici regionali? Quali strumenti offre e quali
zone d’ombra presenta? E che strada sta prendendo
la disciplina dell’urbanistica?
Questi alcuni dei temi affrontati in un colloquio
con l’architetto Piergiorgio Tombolan, docente
di urbanistica presso lo IUAV di Venezia e
presso il corso di laurea in Tutela e Riassetto del
Territorio dell’Università di Padova.
Le comunità locali possono programmare il loro futuro
condividendo su aree più vaste e omogenee le prospettive di sviluppo
e lavorando in partenariato con la provincia e la regione
L’ACCORDO DI PIANIFICAZIONE, OVVERO
IL SUPERAMENTO DELL’ORDINAMENTO PIRAMIDALE
Allo stato attuale quasi tutti i PAT e i PATI
sono stati avviati adottando la procedura dell’Accordo
di Pianificazione (prevista all’art. 15)
- modalità quasi obbligata in questa fase di
incertezza - un metodo che peraltro presenta
numerosi aspetti interessanti.
Si tratta di una pianificazione concertata tra
Comune o gruppi di Comuni, Regione, Provincia,
altri enti locali e altri soggetti pubblici
interessati sulla base di un Accordo di Pianificazione
e di un Documento Preliminare di
obiettivi: la Regione e la Provincia divengono di
fatto co-progettisti, la responsabilità delle parti
e la condivisione delle scelte è fattiva.
Questa procedura fa riferimento alla ridefinizione
in corso dei rapporti istituzionali tra enti,
da autoritativi/gerarchici a collaborativi, anche
in seguito alla riforma del titolo V della Costituzione
che considera gli enti equi-ordinati. Essa
permette di superare, o meglio
scardinare, il modello piramidale
che si configura nei rapporti tra i soggetti
che operano con procedura
ordinaria, ancora sostanzialmente
fondata sulla verifica di conformità
e approvazione superiore.
Se dovessimo raffigurare
con un movimento il tipo di
procedimento, avremmo un
moto che
spinge dal
livello inferiore
al livello
superiore
(bottom-up),
esattamente il
contrario di ciò
che solitamente avviene (top-down). Tutti gli
attori che operano nel territorio possono essere
utilmente integrati in questo processo.
La legge urbanistica
regionale n. 11/2004
rappresenta l’inizio
di un processo innovativo,
ancora frenato
dalla mancata emanazione
degli atti di indirizzo,
ma che si profila
un entusiasmante
banco di prova.
colloquio con
Piergiorgio Tombolan
architetto urbanista
Ambiti territoriali dei PATI
avviati nella Provincia di Padova.
3

4 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Particolare dell'area Padovana.
Kriegskarte von dem Herzogthum
Venedig - Antons von Zach,
Carta militare del Ducato di Venezia,
Anton von Zach, 1798-1805
edita nel settembre 2005,
a cura della Fondazione Benetton
Studi e Ricerche.
URBANISTICA REGIONALE
IL PIANO COME PROGETTO CONDIVISO
I piani non possono più considerare il territorio
come un insieme di “oggetti” caratterizzati, e
da gestire, secondo logiche autonome e settoriali:
il territorio si configura come un intreccio di
sistemi fortemente interrelati, caratterizzati da
relazioni dinamiche. Da ciò discende che ogni
valutazione ed ogni scelta, anche quella sul singolo
manufatto, va riferita al sistema cui appartiene
ed ai soggetti coinvolti nella sua gestione.
Questa interpretazione comporta la necessità
di adottare procedure concertative nei processi
di formazione dei piani: la nuova legge urbanistica
regionale considera la concertazione parte
obbligatoria dei procedimenti.
È prevista una fase preventiva di concertazione
e partecipazione nella formazione degli
strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica,
con gli altri Enti pubblici e con le amministrazioni
preposte alla cura degli interessi pubblici
coinvolti, nonché il confronto con le associazioni
economiche e sociali portatrici di rilevanti
interessi sul territorio e con gli enti gestori
di servizi pubblici (art. 5).
I portatori d’interesse nell’ambito di un’area
sono chiamati a contribuire alla definizione di
obiettivi da condividere. In una proiezione ideale,
dal dialogo tra le dimensioni economiche, tecniche,
paesaggistiche e sociali dovrebbe strutturarsi
il piano che trasforma in scelte gli obiettivi
posti; il piano diviene così una sorta di “testo unico”.
Con l’integrazione nel progetto delle individualità
di tutti gli attori si possono ridurre al
minimo i conflitti tra le parti.
Immaginiamo quale scenario si potrebbe
aprire per chi vive ed opera sul territorio se le
“posizioni” delle Soprintendenze, dei Geni Civili,
dei Consorzi di Bonifica, fossero integrate nel
piano e, quindi, rese per tutti esplicite, armonizzate
con le scelte di sviluppo, in quanto le scelte
stesse ne hanno potuto fin dall’inizio tenere
ragionevolmente conto.
L’UTILITÀ DEL PROCESSO DI FORMAZIONE DEL PIANO
Nella stesura di un piano non è importante
solo il prodotto finale, ma anche il “percorso”, il
processo di maturazione, attraverso il quale vengono
definite le regole per una comunità ed il suo
territorio. Il processo deve coinvolgere il maggior
numero di soggetti: ricerca ed offre strumenti
di supporto al piano, evita la definizione di
regole astratte e non sentite, che sottendono il
pericolo di essere eluse.
Lo studio e la conoscenza del territorio è alla
base della compilazione del piano, ma è anche
presupposto per assicurare la partecipazione: ora
la costruzione di un quadro completo ed approfondito
di informazioni territoriali è resa obbligatoria
e la sua consistenza sarà validata dalla
regione.
Numerosi sono tuttavia i passaggi di questo
processo, chiamato a leggere ogni aspetto del
territorio come risorsa. L’attenzione sulle risorse
e sul loro corretto utilizzo impedisce di agire sul
territorio come fosse un luogo indifferente,
comunque vocato ad accogliere una sorta di
“grande lottizzazione”, impone di capirne la natura,
le possibilità che offre e le limitazioni che
richiede (ricordando che in questo ambito spesso
ciò che consumiamo è definitivamente perso).
La legge ha indicato una strada corretta
legando lo sviluppo con la sostenibilità e la durabilità.
Nel momento di valutazione delle analisi e
delle risorse presenti sarà il territorio stesso che
ci guiderà nella trasformazione: un’area obsoleta
chiederà un intervento di recupero, un sito peri-

febbraio 2006
URBANISTICA REGIONALE
coloso di non essere disinvoltamente utilizzato,
sfruttato. È il territorio che ci dice il suo grado di
trasformabilità. Non siamo quindi di fronte ad una
questione di progettualità, bensì di corretta lettura.
Il quadro conoscitivo ci fornisce una griglia di
informazioni in cui il campo del possibile è ristretto.
È chiaro oramai che il nostro compito
futuro sarà quello di aggiustare e rimediare al
“già avvenuto”, più che di creare ex novo o, peggio,
di continuare semplicemente ad “aggiungere”.
Ma l’atto del “rimediare” e riqualificare richiede
la rielaborazione, spesso, la riscoperta,
della struttura profonda dei luoghi.
Agire su un terreno vergine sarebbe molto
più facile… ma anche meno stimolante.
ESPERIENZE IN CORSO
Come si è detto, molti comuni si sono mossi
con gli accordi di pianificazione. La Provincia di
Padova ha attuato una forte campagna di sensibilizzazione
e promozione ed avviato numerose
procedure per la definizione dei PATI per aree
omogenee privilegiando alcuni tematismi.
Un’applicazione interessante ed estesa della
legge è costituita dall’esperienza che sta maturando
nel Camposampierese. Undici comuni,
quasi 100mila abitanti, Regione e Provincia hanno
sottoscritto un protocollo d’intesa e quindi un
accordo di pianificazione che ha di fatto avviato
il piano di assetto territoriale e che rappresenta
la volontà politica di progettare il futuro assetto
dell’area con strumenti strategici di tipo sovracomunale.
Le modalità di lavoro con cui si procede
nella redazione del piano ne fanno un caso particolare,
tra i primi in Italia, e per questo tenuto
sotto osservazione a livello nazionale. Si opera in
maniera molto strutturata collegando tra loro
strumenti previsti anche da altre leggi come l’IPA
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
(intesa programmatica d’area, previsto dalla legge
regionale 35/2002) che è uno strumento di
programmazione economica collegato al Prs
regionale, aprendo così una importante prospettiva
di connessione della pianificazione urbanistica
con la programmazione economica.
L’Intesa Programmatica d’Area (IPA) costituisce
quindi un nuovo modello di definizione dei
programmi di sviluppo locale, da attuare in parternariato
con la Regione. Si tratta di una iniziativa
il cui successo è legato alla capacità progettuale
di ogni territorio e alla più ampia condivisione,
innanzitutto a livello locale, delle possibili
prospettive di sviluppo delle comunità locali e
delle conseguenti anche di investimento.
Si è proceduto all’istituzione di un ufficio di
piano ed è al lavoro sia un tavolo tecnico che un
tavolo politico.
UNA GRAVE MA RIMEDIABILE MANCHEVOLEZZA
La storia non riguarda il passato, ma il presente
e offre direzioni per il futuro. Interventi
incoerenti con l’assetto storico e dissesti idrogeologici
e bassa qualità nel territorio tendono a coincidere.
La messa in luce della struttura profonda e
antica di un territorio, delle sue identità storiche
culturali, è un buon modo per capire il suo corretto
funzionamento. Molti segni dell’assetto storico
e delle sue funzioni sono ancora presenti: la ricerca
e la rilettura dei sistemi storico-ambientali mettono
in evidenza le risorse sulle quali fondare i
processi di riqualificazione e di riassetto.
È singolare che non sia adeguatamente considerata
dalla legge e dagli atti di indirizzo l’importanza
di una approfondita analisi storica del
territorio, metodo in grado di fornirci molte indicazioni,
spesso risolutive, rispetto ad alcuni problemi.
Particolare dell'area Padovana
Karte Lombardisch-Venetianischen
Konigreichs - Militarisch-Geographischen
Institut
Carta del Regno Lombardo-Veneto -
Istituto Geografico Militare Austriaco
1833 con aggiornamenti al 1856.
5

6 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
SOSTENIBILITÀ,
COMPATIBILITÀ,
PARTECIPAZIONE,
CONCERTAZIONE,
CONDIVISIONE,
VALUTAZIONE
sono parole che delineano
con sufficiente chiarezza
i relativi concetti,
che non dobbiamo
far cadere nel fumo
dei discorsi generici.
Le parole sono
le etichette delle idee,
ma etichette uguali
possono finire col coprire
contenuti diversi.
Costruiamo e custodiamo
un nostro
“glossario” del territorio.
Ortofotocarta 2003. Il territorio
della centuriazione a nord est
di Padova: un’occasione
per superare la palude dei vincoli
affrontando in positivo il tema
delle invarianti storico-paesaggistiche
con i PAT/PATI.
URBANISTICA REGIONALE
Contraddizioni tra principi e pratiche
Contraddizione tra principi, criteri e indicatori
per la sostenibilità ambientale dei piani e le
quantità di nuovo territorio messo in gioco dalle
nuove previsioni urbanistiche adottate nel
periodo di moratoria.
Chi osservava nel 2004 che le nuove regole
della LR 11, abbondantemente motivate dai
relatori nel dibattito consiliare, arrivavano quando
“i buoi erano già scappati” non tenevano
conto di quanto si sarebbe ulteriormente aggravata
la situazione tra la data della legge e l'effettiva
entrata in vigore dei PAT.
All'università stiamo monitorando alcune
realtà del territorio veneto e stiamo registrando
una situazione preoccupante, comparabile, per
consistenza e gravità, con l'anno di moratoria
prima dell'entrata in vigore della "legge ponte".
Le buone e le cattive pratiche
La pratica “virtuosa” viene contrastata da
due fenomeni di segno apparentemente opposto:
- la diffusione di pratiche “banalizzanti” con le
quali stanno “rispondendo” impreparati professionisti,
improvvisati esperti di sistemi informativi
territoriali e amministratori non disponibili
ad un reale innovamento (Documenti Preliminari
vuoti, Quadri Conoscitivi imprecisi, Concertazione
e Partecipazione ridotte ad una sequenza
di sterili pratiche procedurali e di adempimenti
formali);
- l'accentuata centralità e l'importanza attribuita
LE INSIDIE
agli aspetti tecnicistici e strumentali, alle modalità
dell'informatizzazione, alle “codifiche” (che
costituiscono la parte preponderante degli indirizzi
ad oggi disponibili) non sostanziata da un
parallelo processo di precisazione e definizione
dei contenuti, della sicurezza delle informazioni,
determina nei fatti una riduzione dell'attenzione
per il piano e ne sottrae in misura sproporzionata
risorse, imponendone verifiche formali che
tendono a sostituirsi a quelle dalla coerenza delle
scelte e della qualità del progetto.
Le insidie terminologiche
La legge regionale 11/2004 ha un carattere
fortemente innovativo, presentando una visione
aggiornata dell'urbanistica. Vi è tuttavia in agguato
un pericolo di ordine terminologico. Parole largamente
usate nella legge, e abusate poi nel linguaggio
comune e di settore, rischiano di svuotarsi
di significato divenendo inespressive. Al
depauperamento semantico fa seguito un vuoto di
concetti e la concretezza dell'azione indicata dal
termine si perde. Sostenibilità, compatibilità, partecipazione,
concertazione, condivisione, valutazione
sono parole che delineano con sufficiente
chiarezza i relativi concetti, che non dobbiamo far
cadere nel fumo dei discorsi generici. Le parole
sono le etichette delle idee, ma etichette uguali
possono finire col coprire contenuti diversi.
Costruiamo e custodiamo un nostro "glossario"
del territorio!
Piergiorgio Tombolan
PER LEGGERE DI URBANISTICA TRE UTILI (E INSOLITE) INDICAZIONI
er un primo approccio all'urbanistica può essere utile la lettu-
P ra di alcuni articoli sulla materia a cura di Daniele Rallo raccolti
nel libro “Divulgare l'Urbanistica”. Il carattere divulgativo
con cui è trattata la materia permette la comprensione anche delle
tematiche più ostiche: dalle prime nozioni di urbanistica, ai contenuti
più comuni di questa disciplina come sostenibilità urbana, progettazione
dello spazio fisico di una città, strumentazione urbanistica, il
mercato economico dei piani regolatori.
Sull'urbanistica a Padova segnaliamo la pubblicazione a cura di
Elio Franzin sulla figura di Luigi Piccinato, urbanista che per la città
elaborò, dal 1927 al 1974, ben cinque piani regolatori. Nel suo primo
piano regolatore per la città Piccinato si oppose alle scelte di
sventramento operate da Tullio Paoletti e Gino Peressutti, commissionate
dall'allora podestà. Il secondo piano si distingue per la sensibilità
con cui è trattato il centro storico; importante anche l'ubicazione
della zona di espansione al di là del Piovego. Il libro ri-
costruisce la grande eredità culturale, professionale e politica lasciata
da Luigi Piccinato.
Il territorio padovano è affrontato anche nel quaderno “Padova
comunità metropolitana” a cura del Comune di Padova e dell'Università.
Una serie di saggi affronta il dibattito sulla Grande Padova dal
punto di vista urbanistico, organizzativo, giuridico sociale ed economico.
Una particolareggiata disamina storica, che percorre tutto il
Novecento e permette di capire quale processo ha portato Padova
all'attuale configurazione.
Daniele Rallo, Divulgare l'urbanistica, Alinea Editrice, Firenze 2004
Luigi Piccinato e l'antiurbanistica a Padova 1927-1974, con alcuni
scritti padovani di Luigi Piccinato, a cura di Elio Franzin, prefazione
di Lionello Puppi, Il Prato, Saonara (Pd) 2004
Aa.Vv., Padova Comunità metropolitana, Quaderno 0 - 2005,
Cleup, Padova 2005.

febbraio 2006
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
URBANISTICA REGIONALE
Edificabilità rurale:
che fare dopo il 30 giugno?
ella sua fugace apparizione al convegno sul
Nprocedimento amministrativo organizzato dal
Collegio il 15 dicembre 2005 (vedi a pagina
14), Renzo Marangon, assessore alle Politiche per
il Territorio ed Urbanistica ha lanciato una proposta
che fa onore al Collegio di Padova: verificare in primavera
i percorsi possibili riguardo l'edificabilità
rurale consentita ancora, con una deroga alla nuova
legge urbanistica regionale n. 11 del 2004, con
la vecchia legge n. 24/85 fino al 30 giugno 2006,
anche se con grandi restrizioni.
Che fare dopo il 30 giugno? Questo è il quesito
al quale si vuole dare una risposta. Aspettare
quanto sarà previsto nei PAT (Piano di Assetto
del Territorio) oppure prorogare ancora la legge
n. 24/85, che per quanto riguarda la tutela del
patrimonio rurale si è dimostrata inadeguata?
Art. 1 - Disposizioni per l'applicazione della legislazione urbanistica regionale
1. Dall'entrata in vigore della presente legge è ripristinata la vigenza delle norme
richiamate dall'articolo 2, e di quelle alle stesse connesse, già abrogate in base al
combinato disposto degli articoli 48 e 49 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11
"Norme per il governo del territorio" e successive modificazioni. Resta abrogata la
lettera c) del comma 9 dell'articolo 50 della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61
"Norme per l'assetto e l'uso del territorio" e successive modificazioni.
2. Nell'applicazione del comma 15 dell'articolo 50 della legge regionale 27 giugno
1985, n. 61 richiamato dall'articolo 2, sono da computarsi le percentuali già utilizzate
prima dell'entrata in vigore della presente legge.
Art. 2 - Modifiche all'articolo 48 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11
"Norme per il governo del territorio" e successive modificazioni
1. Al comma 1 dell'articolo 48 dopo le parole "salvo quelle finalizzate" sono
aggiunte le seguenti "o comunque strettamente funzionali" e dopo le parole "impianti
di interesse pubblico" sono aggiunte le seguenti "nonché quelle disciplinate dall'articolo
50, commi da 4 a 8 e 16, della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 e
successive modificazioni. Con le procedure dei commi da 5 a 8 e 16 del predetto
articolo 50, possono essere adottate le varianti allo strumento urbanistico generale
finalizzate a dotare di infrastrutture di trasporto, che non determinino volumetria,
aree contigue ad altre già destinate dalla pianificazione urbanistica e territoriale,
vigente al 30 ottobre 2005, ad attività produttive nel settore della logistica."
2. Il comma 1 ter dell'articolo 48 è così sostituito:
"1 ter. In deroga al divieto previsto dal comma 1, fino all'approvazione del primo
PAT, sono consentite,anche in assenza dei requisiti di cui al comma 9 dell'articolo
50 della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 e successive modificazioni e con le
procedure dei commi 10, 11, 12, 13 e 14 del medesimo articolo 50, le varianti allo
strumento urbanistico generale finalizzate all'adeguamento al piano territoriale regionale
di coordinamento (PTRC), ai piani territoriali di coordinamento provinciale
(PTCP), ai piani di area ed ai piani ambientali di cui all'articolo 9 della legge regionale
16 agosto 1984, n. 40 .".
3. Dopo il comma 7 bis dell'articolo 48 sono aggiunti i seguenti commi:
"7 bis 1. In deroga al divieto previsto dal comma 1, fino all'approvazione del primo
PAT, e comunque non oltre il 30 giugno 2006, possono essere adottate le varianti
allo strumento urbanistico generale disciplinate dall'articolo 50, commi da 9 a 16
della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 e successive modificazioni ed è necessario
il parere favorevole della provincia da rendersi entro sessanta giorni dalla
richiesta, trascorsi i quali, se ne prescinde.
7 bis 2. In deroga al divieto previsto dal comma 1, fino all'approvazione del primo
PAT, è consentita l'adozione delle varianti allo strumento urbanistico generale
L'assessore Marangon vuole acquisire il parere
ragionato e organico dei geometri perché - ha
detto - sono la categoria di professionisti che
meglio conosce le caratteristiche del mondo agricolo.
Il presidente Ivano Slaviero ha assicurato la
collaborazione dei geometri di Padova e ha promesso
di ospitare presso la sede di viale Codalunga
un seminario su questo aspetto specifico
della legge 11/2004.
L’assessore regionale
all’urbanistica
propone al Collegio
dei Geometri di Padova
di verificare insieme
l’applicabilità
al mondo agricolo
della nuova legge 11.
Renzo Marangon,
assessore alle Politiche
per il Territorio ed Urbanistica
della Regione Veneto,
accanto al presidente
Ivano Slaviero,
durante il convegno
del 16 dicembre 2005.
Legge regionale 2 dicembre 2005, n. 23 “Disposizioni per l'applicazione della legislazione urbanistica regionale e modifiche
alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio” (BUR n. 115/2005)
conseguenti alla procedura dello sportello unico per le attività produttive di cui all'articolo
5 del decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447 e successive
modificazioni, finalizzate alla ristrutturazione, riconversione, cessazione, riattivazione
e ampliamento di attività produttive esistenti purché vi sia il parere della
provincia da rendersi entro sessanta giorni dalla richiesta, trascorsi i quali se ne prescinde.
Qualora l'attività produttiva esistente sia ubicata in zona impropria, gli eventuali
ampliamenti non possono superare l'80 per cento della superficie coperta esistente
e comunque i 1.500 metri quadrati (mq).
7 bis 3. In deroga al comma 3, fino all'approvazione del primo PAT e del primo
PI e, comunque non oltre il 30 giugno 2006, nelle zone agricole sono consentiti
esclusivamente gli interventi di ampliamento ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale
5 marzo 1985, n. 24 e successive modificazioni ad eccezione delle zone agricole
dei territori classificati montani, ai sensi dell'articolo 1 della legge regionale 18
gennaio 1994, n. 2 "Provvedimenti per il consolidamento e lo sviluppo dell'agricoltura
di montagna e per la tutela e la valorizzazione dei territori montani.", dove sono
consentiti tutti gli interventi di edificazione previsti dalla legge regionale 5 marzo
1985, n. 24 e successive modificazioni, ivi comprese le modifiche contenute nell'articolo
1, comma 8, lettere a) e b) della legge regionale 27 dicembre 2002, n. 35
, e successive modificazioni. Decorso il termine suindicato si applica la normativa di
cui agli articoli 43, 44 e 45, fatti salvi i procedimenti autorizzatori in corso per i quali
continua ad applicarsi la legge regionale 5 marzo 1985, n. 24 e successive modificazioni.
7 bis 4. Le varianti allo strumento urbanistico generale, adottate entro il 28 febbraio
2005 ai sensi del comma 1 bis, da trasmettersi in Regione ai fini della loro
approvazione, devono essere inviate, a pena di decadenza, entro il 30 giugno 2006;
successivamente a tale data le varianti pervenute sono restituite al comune".
Art. 3 - Modifica all'articolo 25 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11
1. Il comma 9 dell'articolo 25 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 è così
sostituito:
"9. Le varianti al piano sono adottate ed approvate con le procedure di cui al
presente articolo. Le varianti che non incidono sulle caratteristiche essenziali e sul
disegno generale del piano sono approvate dalla Giunta regionale subordinatamente
all'acquisizione del parere della competente commissione consiliare e i termini
previsti ai commi 4, 5 e 6 sono ridotti della metà. Le varianti al piano acquistano
efficacia ai sensi del comma 8".
Art. 4 - Dichiarazione d'urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 44 dello Statuto ed
entra in vigore il giorno successivo alla data della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione del Veneto.
7

8 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Un incontro
organizzato a Rovigo
dal consigliere nazionale
Ruben Sagredin
con l’assessore regionale
Renzo Marangon.
di Fabiola Pressato
consigliere
URBANISTICA REGIONALE
A fine 2005 una “piccola” legge
modifica la “grande legge” n. 11
n occasione del convegno svoltosi a Rovigo il 3
Inovembre 2005 sulla legge regionale veneta
n.11/04 "Norme per il governo del territorio", organizzato
dal Collegio dei Geometri della provincia di
Rovigo, il consigliere nazionale geometra Ruben Sagredin
ha organizzato un incontro con l'assessore
regionale all'Urbanistica Renzo Marangon, al quale
erano presenti i Presidenti dei collegi della Provincia
di Rovigo, Padova, Venezia, Treviso, Verona. Si è
discusso di come i geometri possano essere presenti
e dare un loro contributo anche dialogando con lo
stesso assessore referente.
In data 27.11.2005 il Consiglio regionale veneto
ha approvato una nuova legge che apporta ulteriori
modifiche alla legge regionale 11/04. Questa legge di
modifica consta di solo n. 4 articoli che in sintesi prevedono
quanto di seguito descritto. Saranno consentite
fino all'adozione da parte dei comuni del primo
P.A.T., in aggiunta a quelle già previste dall'art.48
comma 1 e cioè le varianti finalizzate alla realizzazione
di opere o impianti di interesse pubblico:
1) le varianti strettamente funzionali a quelle finalizzate
alla realizzazione di opere pubbliche;
2) le varianti, già disciplinate ai commi da 4 a 8
e 16 dell'art. 50 della legge regionale 61/85 che hanno
per oggetto: a) l'individuazione delle zone di
degrado di cui all'art. 27 della legge 2 agosto 1978
n.457 e dei perimetri dei piani urbanistici attuativi,
nonché le modifiche al tipo di strumento urbanistico
attuativo previsto dal P.R.G. purché tali modifiche
rimangano all'interno di ciascuna categoria di cui
all'art.11 comma 1 numeri 1 e 2; b) le modifiche di
indicazioni puntuali purché non comportino nuova
edificazione o cambi di destinazioni d'uso; c) la realizzazione
di programmi di edilizia residenziale pubblica
in attuazione di provvedimenti regionali o statali;
d) le modifiche alla zonizzazione connesse all'ampliamento
dei cimiteri e alla ridefinizione delle fascie
di rispetto; e) la riconferma delle previsioni di P.R.G
relative ai vincoli scaduti ai sensi dell'art. 2 della legge
19 novembre 1968 n.1187; f) la realizzazione di
opere pubbliche ai sensi del quinto comma dell'art. 1
della legge 3 gennaio 1978 n.1, purché dette opere
possano essere considerate di modesta entità sulla
base degli atti di indirizzo di cui all'art.120 della L.R.
61/85; g) le modifiche alle previsioni viarie purché
non interferiscano con la viabilità di livello superiore;
h) l'individuazione di aree per attrezzature pubbliche
con superficie inferiore di 10.000 mq di cui al
D.M.LL.PP. 2 aprile 1968 n.1444 come modificato
dall'art.25; i) le trasposizioni cartografiche e la correzione
di errori connessi all'assunzione di una nuova
base cartografica ; l) le modifiche alle norme tecni-
che di attuazione e al regolamento edilizio, con esclusioni
degli indici di edificabilità, delle definizioni e delle
modalità di calcolo degli indici e dei parametri
urbanistici, nonché le destinazioni d'uso e delle modalità
di attuazione; m) l'adeguamento dei rapporti e
dei limiti di dimensionamento di cui all'art. 25 della
L.R.61/85, conseguente a disposizioni statali e regionali
che non comportino modifiche agli elaborati di
cui alla lettera b) del punto 2 del comma primo dell'art
10 della L.R.61/85;
3) Le varianti al P.R.G finalizzate all'adeguamento
al piano territoriale di coordinamento (PTRC), ai
piani di coordinamento provinciali (PTCP), ai piani
d'area ed ai piani ambientali dei parchi regionali.
Inoltre fino al 30 giugno 2006 sono consentite le
varianti al P.R.G. di cui alle lettere a) e b) del comma
9 dell'art.50 e cioè varianti parziali che: a) prevedano
ampliamenti finalizzati esclusivamente al completamento
delle zone territoriali omogenee esistenti a
destinazione residenziale, ovvero modifiche ai parametri
urbanistici delle zone stesse secondo gli indirizzi
di cui all'art.120; b) prevedono ampliamenti alle
superfici territoriali esistenti e incrementi agli indici di
edificabilità nelle zone a destinazione produttiva,
commerciale, direzionale e turistico ricettiva in misura
non superiore al due per cento, delle aree rilevate
alla data di adozione del P.R.G., purché detti ampliamenti
non comportino nuovi accessi alla viabilità esistente
e comunque secondo gli indirizzi dell'art. 120
della L.R.61/85.
Fino al 30 giugno 2006 nelle zone agricole sono
consentiti esclusivamente gli interventi di ampliamento
ai sensi dell'art. 4 della L.R. 24/85 e successive
modifiche, fatta eccezione per le zone agricole classificate
montane ai sensi della L.R. 2/94 dove sono
consentiti gli interventi di edificazione previsti dalla
L.R. 24/85, comprese le modifiche contenute nell'
art. 1 comma 8 lettera a) e b) della L.R. 35/2002.
Dopo tale data si applicano gli articoli 43-44 e 45 della
L.R.11/04. Infine le varianti già adottate dai comuni
entro il 28 febbraio 2005 devono essere trasmesse
in Regione per la loro approvazione entro il 30 giugno
2006 pena la decadenza. Le varianti inviate successivamente
saranno restituite al comune.
Il 6 dicembre 2005 nella Commissione plenaria
Territorio Ambiente Urbanistica, svoltasi presso la
sede del Consiglio Nazionale a Roma, sono emerse
sostanzialmente le medesime esigenze scaturite nell'incontro
di Rovigo, e cioè vagliare tutte le leggi
urbanistiche regionali d’Italia, eventualmente proporre
delle modifiche migliorative e monitorare in modo
continuo tutte le normative sia regionali che statali in
materia di urbanistica.

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10 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Il valore abilitante
del titolo di geometra
è certificato dal ministero
della Giustizia
e resta valido anche
dopo la direttiva Zappalà.
[omissis]
QUALIFICHE PROFESSIONALI
Decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319 “Attuazione della direttiva 92/51/CEE relativa al un secondo sistema generale di riconoscimento
della formazione professionale che integra la direttiva 89/48/CEE” (G.U. n. 123 del 28 maggio 1994 - S.O. n. 81 )
Art. 19 - Certificazioni per il riconoscimento dei titoli rilasciati in Italia
1. Ai fini del riconoscimento in altri Paesi della Comunità europea, il valore abilitante
all'esercizio della professione dei titoli di formazione professionale di cui agli
articoli 1 e 4 conseguiti in Italia é certificato dai Ministeri competenti a norma dell'art.
13.
2. I Ministeri competenti certificano altresì il possesso dei titoli di formazione indicati
all'art. 3, comma 1, lettera b).
Un solo certificato accompagna
il geometra che lavora in Europa
L’
anno 2006 è dedicato alla mobilità dei lavoratori,
e tra questi ci sono anche i geometri.
Lavorare negli altri paesi dell’Unione europea
può essere molto gratificante, ma prima di affrontare
l’esperienza è bene conoscere le regole. I geometri,
per esercitare la professione in uno dei paesi
dell’Unione europea, hanno bisogno di una certificazione
che si ottiene seguendo le istruzioni pubblicate
sul sito del ministero della Giustizia (www.giustizia.it/professioni/certific_prof.htm)
e che qui riportiamo.
Il modulo richiesto, per quanto riguarda i geometri,
è quello pubblicato nella pagina accanto.
I professionisti che hanno conseguito il proprio
titolo professionale in Italia possono richiedere al
Ministero della Giustizia, Settore Internazionale
Reparto II - Ufficio III, Direzione Generale della Giustizia
Civile - Dipartimento per gli Affari di Giustizia,
via Arenula, 70 -00186 ROMA il rilascio di una certificazione
che attesti il valore abilitante all'esercizio
della professione del titolo stesso, al fine di ottenerne
il riconoscimento in altri Paesi della Comunità
Europea. I professionisti interessati possono
presentare domanda ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs.
27 gennaio 1992, n. 115 (modificato come sopra
indicato) e dell' art. 19 del D.Lgs. 2 maggio 1994
n.319 (modificato come sopra indicato), secondo i
moduli allegati, dichiarando - ai sensi del D.P.R.
8.12.2000 n. 445 - il possesso dei requisiti necessari
per il conseguimento del titolo professionale.
È necessario allegare alla domanda i seguenti
documenti: fotocopia del documento di identità in
corso di validità; - due marche da bollo da 14,62
euro ciascuna. È consigliato inviare altresì le fotocopie
del titolo accademico, dell'abilitazione professionale
e dell'iscrizione all'albo.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi,
presso il Ministero della Giustizia, a Emanuela Ronzitti,
Antonella Pinori, Stefania Napoleoni, Franca Mancini,
le quali rispondono al telefono 06/68852314,
lunedì - mercoledì - venerdì dalle 9 alle 11, giovedì
dalle 15 alle 16; ricevono il pubblico lunedì - mercoledì
- venerdì dalle 11 alle 13, martedì - giovedì dalle
15 alle 16; ricevono richieste via fax 06/68897350.
I dubbi della direttiva Zappalà
Recentemente la direttiva 2005/36/EC, sul riconoscimento
delle qualifiche professionali (cosiddetta
direttiva Zappalà), adottata il 7 settembre 2005,
aveva fatto sorgere dubbi riguardo al riconoscimento
della qualifica di geometra, soprattutto per
quanto riguarda la fine del periodo transitorio, il 20
ottobre 2007. Il Consiglio Nazionale il 16 novembre
2005 aveva chiesto delucidazioni e il Direttore
generale del Dipartimento politiche comunitarie
della Presidenza del Consiglio - ha così risposto il
23 gennaio: “...In ambito comunitario, il professionista
che ha superato l’esame di stato previsto per
l’iscrizione all’Albo professionale dei geometri e, a
maggior ragione, i professionisti che sono iscritti
all’Albo stesso, sono professionisti coperti dalla
direttiva 89/48/CEE e, a partire dal 20 ottobre
2007, dalla direttiva 200/36/CE, art. 11, lettera d)
e, se del caso, anche art. 12, secondo comma.
In riferimento alla professione di geometra contenuto
nell’allegato C della direttiva 92/51/CEE e
conseguentemente ripreso dall’Allegato II della
direttiva 2005/36/CE, hanno carattere transitorio in
attesa del completamento delle procedure di comitatologia
attivate a seguito di specifica richiesta di
cancellazione presentata dall’Italia alla Commissione
europea. La presenza di tali riferimenti, comunque,
non influisce negativamente sui diritti che i
geometri possono far valere nel caso di trasferimento
del centro dei loro interessi professionali in
altri stati membri dell’Unione europea”. (Il testo
completo in www.cng.it).
Nel darne notizia ai Collegi provinciali, il presidente
Piero Panunzi così riassume: “Il professionista
che ha superato l’esame di Stato previsto per
l’iscrizione all’Albo professionale dei geometri e,
a maggior ragione, i professionisti che sono
iscritti all’Albo stesso, sono professionisti coperti
dalla direttiva 89/48/CEE. Pertanto, ai geometri
è riconosciuta, anche in ambito comunitario, la
formazione universitaria post-secondaria introdotta
dal DPR n. 328/2001”.
3. I predetti Ministeri sono competenti ad individuare le formazioni professionali
equivalenti a norma dell'art. 3, comma 3, da notificare alla Commissione e agli altri
Paesi della Comunità europea a cura del Ministero degli affari esteri.
[omissis]
ALLEGATO C
Professioni Autorità competente
Geometra Ministero di grazia e giustizia

febbraio 2006
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
11

12 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
IMPIANTI
Il “conto energia”
per impianti
entrati in funzione dopo
il 30 settembre 2005,
consente di autoprodurre
energia elettrica
oppure di scaricarla
nella rete con recupero
economico.
dott. Dimitri Polato
iscritto al Collegio di Padova
Pannelli fotovoltaici su una terrazza.
Tecnologia fotovoltaica
a portata di civile abitazione
l primo sforzo verso una politica energetica si
Irealizza nel 1973 durante la grande crisi energetica
degli anni settanta. Nel decennio successivo
si prende coscienza dei danni ambientali, oltre ai
rischi di approvvigionamento, connessi alla produzione
e all'utilizzo di energia da fonti fossili. Solo
negli anni ’90, però, la variabilità dei prezzi petroliferi
ha dato una spinta di accelerazione per la messa
in opera di azioni strategiche riguardanti soprattutto
l'apertura del mercato dell'energia, il miglioramento
dell'efficienza energetica, lo sviluppo delle
fonti rinnovabili e l'integrazione degli obiettivi di
riduzione dei gas serra all'interno della politica energetica
degli Stati Europei.
Il nuovo millennio si apre all'insegna di un rinnovato
impegno della Comunità Europea nel portare
una politica all'incentivazione e alla regolamentazione
delle fonti di energia rinnovabile.
Il "Programma Energia Intelligente per l'Europa"
(Decisione del Parlamento Europeo 1230/2003/CE)
vuole assicurare la continuità dell'azione europea
sviluppata nell'ambito del recente Programma
Quadro sull'energia (1998 - 2002) per far fronte alle
alterazioni climatiche dovute all'emissione di gas a
effetto serra, di cui il settore energetico è tra i maggiori
responsabili. Il programma prevede stanziamenti
di bilancio per sostenere finanziariamente ini-
ziative locali, regionali e nazionali nell'ambito delle
fonti di energia rinnovabile e dell'efficienza energetica.
A questo scopo sono stati indicati quattro
campi d'azione: 1. il miglioramento e l'uso razionale
dell'energia, soprattutto nell'edilizia e nell'industria;
2. la promozione di fonti di energia nuove e
rinnovabili che si integrino perfettamente sia nell'ambiente
locale, sia nel sistema energetico; 3. il
sostegno a iniziative sulla diversificazione dei car-
buranti mediante l'uso di fonti di energia rinnovabile
e sugli aspetti energetici dei trasporti; 4. il supporto
a progetti per la produzione di elettricità da
fonti rinnovabili.
Puntare sull'energia alternativa è dunque la principale
strategia scelta per rinnovare la politica energetica
favorendo lo sviluppo economico e la tutela
dell'ambiente. Energia solare nelle sue varie componenti,
fotovoltaico, eolico, biomassa, efficienza
energetica, trasmissione e distribuzione, uso razionale,
sono tutti segmenti importanti dell'unico grande
settore energia, il motore dello sviluppo, la garanzia
per una vita migliore.
A quasi un anno dalla scadenza prevista dal
D.Lgs. 387/2003 (15 agosto 2004), il Decreto 28
luglio 2005, che incentiva il Kwh fotovoltaico, è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 5 agosto
2005. Questo decreto, elaborato dal Ministero
delle Attività Produttive di concerto con il Ministero
dell'Ambiente, definisce il cosiddetto "conto energia"
per il fotovoltaico, secondo quanto indicato dall'art.7
del D.Lgs. 387/2003 per impianti con taglie
comprese tra 1 Kw e 1000 Kw di potenza, entrati
in esercizio dopo il 30 settembre 2005. Si segnala
che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15
febbraio 2006 il nuovo DM 6 febbraio 2006 sull’incentivazione
del fotovoltaico che eleva la potenza
incentivabile prevista nel DM 28 luglio 2005 da 100
a 500 MW e modifica le date nelle quali è possibile
presentare le domande di ammissione alle tariffe
incentivanti: tali domande potranno essere presentate
soltanto nei mesi di marzo, giugno, settembre
e dicembre, dal 1° all'ultimo giorno del mese.
L'incentivazione per la produzione elettrica mediante
conversione fotovoltaica della fonte solare,
sarà erogata per 20 anni per impianti la cui domanda
sia stata inoltrata da persone fisiche o giuridiche,
compresi i soggetti pubblici ed i condomini.
Nel corso del trimestre ottobre-dicembre 2005
sono pervenute al Grtn circa 7.500 domande, provenienti
in maggioranza dall’Italia meridionale.
Va detto che il "conto energia" prevede che l'energia
elettrica prodotta dal proprio impianto potrà
essere autoconsumata o immessa nella rete locale
(quando la produzione eccede il consumo delle proprie
utenze) e conteggiata da un ulteriore apposito
contatore.
Ulteriori informazioni, comprese le tariffe, sono
reperibili sul sito del Grtn (www.grtn.it, in home
Fotovoltaico). Sul sito del Collegio (www.geometri.pd.it)
alla voce "ambiente" della home page c’è il
fac-simile della domanda - contenuta nella delibera
188/2005 - e le modalità di presentazione.

febbraio 2006
Per informazioni
IMPIANTI
Le persone interessate a ricevere informazioni
di carattere generale sul meccanismo di incentivazione
del solare fotovoltaico e sulle relative modalità
di accesso alle tariffe incentivanti fissate nel
Decreto del 28 luglio 2005 possono telefonare al
numero verde 800 16 16 16 (tutti i giorni dalle 8
alle 22), oppure inviare una mail a fotovoltaico@grtn.it,
oppure inviare un fax a 06 8011 2039.
Per coloro che intendano chiedere informazioni
sulle domande presentate è possibile telefonare ai
numeri 06 8011 4388 – 4389 dalle ore 9 alle ore
17 dei giorni feriali (lunedì-venerdì, esclusi i festivi).
Sul sito del Gestore del sistema elettrico
nazionale (www.grtn.it) sono pubblicate
informazioni sulle domande più frequenti
riguardo all’energia prodotta con pannelli fotovoltaici.
Che cosa è un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico trasforma direttamente
l'energia solare in energia elettrica. È
composto da: moduli o pannelli fotovoltaici;
inverter, che trasforma la corrente continua
generata dai moduli in corrente alternata; quadri
elettrici e cavi di collegamento.
I moduli sono costituiti da celle in materiale
semiconduttore, il più utilizzato dei quali è il
silicio cristallino. Essi rappresentano la parte
attiva del sistema perché converte la radiazione
solare in energia elettrica.
Quali sono i vantaggi della tecnologia fotovoltaica?
I vantaggi possono riassumersi in: assenza
di qualsiasi tipo di emissione inquinante; risparmio
di combustibili fossili; affidabilità degli impianti
poiché non esistono parti in movimento;
costi di esercizio e manutenzione ridotti al
minimo; modularità del sistema (per aumentare
la potenza dell'impianto è sufficiente aumentare
il numero dei moduli).
Peraltro è da tener presente che l'impianto
fotovoltaico è caratterizzato da un elevato costo
iniziale (dovuto essenzialmente all'elevato costo
dei moduli) e dalla variabilità della fonte energetica
(il sole).
Che differenza c'è tra un impianto fotovoltaico
ed un impianto solare termico?
Entrambe le tipologie d'impianto utilizzano il
sole come fonte energetica, catturandone la
radiazione attraverso superfici captanti: mentre i
moduli fotovoltaici trasformano direttamente la
radiazione solare in elettricità, i pannelli solari
termici utilizzano l'energia termica del sole per
riscaldare l'acqua da utilizzare per uso igienico
sanitario o per il riscaldamento degli ambienti.
Dove può essere installato un impianto fotovoltaico?
I moduli fotovoltaici possono essere collo-
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
COSA C’È DA SAPERE SUL FOTOVOLTAICO
cati su qualsiasi pertinenza di un immobile (tetto,
facciata, terrazzo) o sul terreno. La decisione
deve essere presa in base all'esistenza sul
sito d'installazione dei seguenti requisiti: disponibilità
di spazio necessario per installare i
moduli; corretta esposizione ed inclinazione della
superficie dei moduli. Le condizioni ottimali
per l'Italia sono: esposizione Sud (accettabile
anche Sud-Est, Sud-Ovest, con ridotta perdita
di produzione); inclinazione 30-35 °; assenza di
ostacoli in grado di creare ombreggiamento.
Quanto spazio occupa un impianto fotovoltaico?
Facendo riferimento soprattutto alle piccole
applicazioni (tetti fotovoltaici) e a moduli di silicio
cristallino, un valore indicativo di occupazione
di superficie è di circa 8 mq per kW di
potenza nominale installata.
Quanta elettricità produce un impianto fotovoltaico?
La produzione elettrica annua di un impianto
fotovoltaico dipende da diversi fattori: radiazione
solare incidente sul sito d'installazione; orientamento
ed inclinazione della superficie dei
moduli; assenza/presenza di ombreggiamenti;
prestazioni tecniche dei componenti dell'impianto
(moduli, inverter ed altre apparecchiature).
Prendendo come riferimento un impianto da
1 kW di potenza nominale, con orientamento ed
inclinazione ottimali ed assenza di ombreggiamento,
in Italia è possibile stimare le seguenti
producibilità annue: regioni settentrionali 1.150
kWh/anno; regioni centrali 1.450 kWh/anno;
regioni meridionali 1.650 kWh/anno: È opportuno
sottolineare che il consumo annuo elettrico
medio di una famiglia è pari a circa 3.000 kWh.
Può il GRTN installare impianti fotovoltaici o
dare suggerimenti sulla loro progettazione, o
fare studi di fattibilità? In alternativa è possibile
avere una lista di installatori o progettisti
a cui rivolgersi?
Tra i compiti del Grtn non rientra nessuno di
quelli indicati. Tuttavia si potrà fare riferimento
alle Associazioni di categoria o anche al sito
web di ISES Italia (www.isesitalia.it).
L’installazione dei pannelli
fotovoltaici su un tetto.
13
È stato pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale
del 15 febbraio 2006
il nuovo DM 6 febbraio 2006
che eleva la potenza
incentivabile
da 100 a 500 MW.

14 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Che cosa è cambiato
con la legge 15/05
che aggiorna la legge 241?
Un convegno
organizzato dal Collegio
ha portato alcuni esperti
a parlare delle novità.
Da sinistra: Federico Pugina,
Maria Bruschi, Ivano Slaviero,
Maurizio Lucca,
Lorena Dei Rossi.
NORMATIVA / PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
Anche nelle pratiche edilizie
uffici pubblici più vicini ai cittadini
a legge n. 15 dell'11 febbraio 2005, "Modifiche
Led integrazioni alla legge 7 agosto 1990 n.
241 concernenti norme generali sull'azione
amministrativa", (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
n. 42 del 21 febbraio 2005) è molto più di quel che
dice il titolo: non una semplice integrazione delle
disposizioni vigenti ma il completamento organico
e sistematico di una legge che ha rappresentato
una svolta nei rapporti tra cittadini e pubbliche
amministrazioni. Il senso della norma, che affida
alle pubbliche amministrazioni la possibilità di utilizzare
strumenti di diritto privato, è infatti quello di
rendere più efficiente e competitiva l'azione amministrativa
garantendo nel contempo una maggiore
certezza di diritti.
La cosa riguarda il modo significativo la materia
edilizia, e di conseguenza ha ricadute nell'attività
professionale dei geometri. Per questo il
Collegio di Padova ha organizzato il 15 dicembre
e novità più incisive della novella normativa si
Lpossono sintetizzare in tre grandi interventi:
1. Una prima serie di interventi apporta modifiche
ed integrazioni alla L. 241/90 nell'intento di
accrescere l'efficacia dei procedimenti: in tale ottica
si pone l'ennesimo intervento sulla disciplina
della conferenza di servizi introducendo il criterio
delle "posizioni prevalenti" al posto della maggioranza
ai fini dell'adozione della determinazione
motivata della conclusione del procedimento. Così
come le due disposizioni in tema di silenzio che eliminano
una volta per tutte la previa diffida all'amministrazione.
Ma sicuramente di incisiva portata -
scorso il convegno "I titoli edilizi dopo la riforma
della legge 15/2005: le nuove responsabilità e i
compiti delle amministrazioni a garanzia dei cittadini",
con una serie di corpose relazioni affidate a
esperti del settore: l'avvocato Maria Bruschi (analisi
della legge), il responsabile dello Sportello
Unico per l'Edilizia del Comune di Rovigo Federico
Pugina (esperienze pratiche), la responsabile del
Servizio Sanzioni Amministrative e Contenzioso
del Comune di Venezia, Lorena Dei Rossi (il regime
sanzionatorio dopo la legge 15/05 e la legge
308/04), il segretario generale del Comune di
Vigonza Maurizio Lucca (compiti e funzioni del
responsabile di procedimento), il tecnico regionale
Massimo Foccardi (riflessi applicativi).
Riportiamo qui l'introduzione della relazione
dell'avvocato Maria Bruschi. La relazione completa
è reperibile in formato pdf sul sito
www.geometri.pd.it, assieme alle altre.
LA LEGGE 11 FEBBRAIO 2005 N.15: NOTE A MARGINE DELLA RIFORMA DELLA LEGGE N. 241/1990
"NORME IN MATERIA DI PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO"
AVVOCATO MARIA BRUSCHI
nell'ambito degli aspetti procedurali - è la disposizione
dell'art. 10-bis che introduce l'obbligo di
comunicazione dei motivi che ostano l'accoglimento
dell'istanza con il conseguente rafforzamento -
così pare - delle garanzie procedurali.
2. Una seconda serie di interventi è volta a
codificare diversi aspetti della disciplina sostanziale
del provvedimento amministrativo. Almeno sul
piano formale, quella dedicata al regime sostanziale
del provvedimento è la parte innovativa di maggior
evidenza, in quanto introduce ex novo nel preesistente
impianto un intero capo normativo composto
di ben otto articoli con i quali vengono in gran

febbraio 2006
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
NORMATIVA / PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
parte codificate norme e principi di matrice giurisprudenziale
e dottrinaria anche se non sempre
pacificamente consolidati. È così che accanto alla
normazione delle figure tipiche dell'autotutela
amministrativa, nel capo IV bis, compare un'espressa
disciplina della nullità e dell'annullabilità del
provvedimento amministrativo. Senz'altro innovativo
e destinato ad attirare in futuro la crescente
attenzione di dottrina e giurisprudenza -che già ha
avuto modo di esprimersi sul punto in recentissime
sentenze-, è il secondo comma dell'art. 21-octies.
La norma introduce una distinzione tra vizi formali
e sostanziali dell'atto, ritenendo possibile una sorta
di sanatoria, sulla falsa riga dei principi elaborati
dalla giurisprudenza con riferimento all'invalidità
degli atti processuali in caso di raggiungimento dello
scopo.
a Legge 11 febbraio 2005 n.15 ha modificato la
Lstruttura di alcuni punti strutturali della "storica"
Legge 7 agosto 1990 n.241 "Norme generali sull'azione
amministrativa" e questo a neanche due
anni dall'entrata in vigore del D.P.R. 380/01 "Testo
unico in materia edilizia" (1 luglio 2003). L'intersecarsi
di queste normative ha portato subito gli operatori
del settore quali professionisti, funzionari tecnici
e giuristi, a porsi interrogativi di aspetto "pratico",
sull'impatto che ha portato nella struttura ormai
consolidata del Testo Unico in Materia Edilizia.
Sarebbe perciò difficile. L'universo dei procedimenti
che si riferiscono all'Edilizia - Urbanistica, ed ai
relativi titoli abilitativi o che in ogni caso possono
essere ricondotti a tale ambito può essere schematizzato
sulla base di una suddivisione che ha stretta
attinenza con la nuova L.241/90 ma che tiene
conto anche del DPR 380/01, realizzata sulla scorta
della provenienza dell'istanza.
Titoli abilitativi ad istanza di parte: permesso
di costruire (art.20 D.P.R. 380/01), accertamento di
conformità (artt.36 e 37 D.P.R. 380/01), condono
edilizio (art.32 L.326/03), certificato di agibilità
(art. 25 D.P.R. 380/01), autorizzazione paesaggistica
(art.146 D.lgs 42/04), accertamento di conformità
paesaggistica (art.1 L.308/2004), provvedimento
unico dello Sportello per le Attività
Produttive (artt.4 e 5 D.P.R. 447/98).
Titoli abilitativi in assenza di istanza di parte:
denuncia inizio attività edilizia (art.23 D.P.R.
380/01), denuncia inizio attività per installazione di
3. La terza tipologia d'interventi riguarda principi
generali dell'attività amministrativa. Sotto questo
profilo vanno segnalate le norme che riguardano
limiti e presupposti dell'attività negoziale della p.a..
Le modifiche introdotte dalla legge n. 15 si
concludono con le espresse previsioni in tema di
tutela del diritto di accesso agli atti amministrativi
dettando una specifica disciplina anche dei rapporti
con la legge sulla privacy di recente applicazione.
Pare di poter affermare pertanto che -pur con
tutti i dubbi che possono scaturirne- la legge di
riforma n. 15 del 2005, ha per certo fatto grandi
passi in direzione della cd. "codificazione del diritto
amministrativo" garantendo al contempo una posizione
giuridicamente tutelabile al privato cittadino
che già da tempo la giurisprudenza aveva elaborato
con sempre maggior chiarezza.
L.241/90 - L'ESPERIENZA CONCRETA NELL'APPLICAZIONE DEI NUOVI PROCEDIMENTI
infrastrutture per telecomunicazioni (art.87 D.lgs
259/03).
Non Titoli - attività edilizia libera: manutenzione
ordinaria ecc. (art.6 D.P.R. 380/01), mutamento
di destinazione d'uso senza opere a ciò preordinate
(attualmente non disciplinato dalla Regione
Veneto).
In particolare è utile porre attenzione sui "non
titoli" così definibili, come nel caso della manutenzione
ordinaria, attività libera o come il caso del
Mutamento di destinazione d'uso senza opere a ciò
preordinate in "vacatio legis". Giova infatti ricordare
che in Veneto, dove con Sentenza della Corte
Costituzionale n.73 dell'11 febbraio 1991 è stata
sancita l'incostituzionalità della parte dell'Art.76
della L.R. 61/85, si è creato un "vuoto" normativo
che dura da 14 anni e che la Regione, neanche
dopo l'approvazione del D.P.R.380/01 ha provveduto
a colmare.
La Sentenza del Consiglio di Stato del 10 luglio
2003 n.4102 ha definito sostanzialmente il mutamento
di destinazione d'uso senza opere (cioè funzionale),
in assenza di normativa regionale e che
non viola le norme urbanistiche, attività edilizia
"libera". In mancanza di uno specifico procedimento
si sono avuti diversi comportamenti da parte degli
Enti Locali sul territorio Regionale, ma in ogni caso
è "prassi", da parte di professionisti ed utenti, per
varie ragioni e scopi, comunicare allo Sportello
Unico, sia la manutenzione ordinaria che il mutamento
di destinazione d'uso senza opere.
15
Accrescere l'efficacia
dei procedimenti,
codificare diversi aspetti
della normativa,
fissare principi generali
dell'attività amministrativa:
le novità più incisive
dalla legge n. 15/2005.
Federico Pugina,
l’assessore regionale
Renzo Marangon,
Ivano Slaviero.
ARCHITETTO FEDERICO PUGINA
RESPONSABILE
SPORTELLO UNICO PER L'EDILIZIA
COMUNE DI ROVIGO

16 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
I procedimenti
di competenza
degli Uffici Tecnici
dopo che la Legge 15/2005
si è aggiunta
al "Testo unico in materia
edilizia" (1 luglio 2003).
Giuseppe Zocchi,
"Allegoria dell'architettura", 1752.
Vadim Vahrameev 1996.
NORMATIVA / PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
Comunicazione di Avvio del Procedimento.
Analizzando i due titoli edilizi principali il Permesso
di Costruire e la Denuncia Inizio Attività si può subito
notare come i due procedimenti, pur se di natura
diversa richiedano "l'avvio" con la comunicazione
del Responsabile di cui all'Art. 7. L'Art. 20 del
D.P.R. 380/01 relativo al "Permesso di Costruire",
richiama esplicitamente tale obbligo nel termine di
10 giorni. L'avvio del procedimento con i contenuti
previsti dall'Art.8 della L.241/90 come modificato
dalla L.15/2005, oltre che un obbligo, può però
costituire un utile occasione da parte del responsabile
per illustrare all'istante la sequenza dei vari
passaggi ed adempimenti fino al rilascio del provvedimento
finale, ma anche delle fasi successive.
Oltre a questo, nella comunicazione di avvio del
Permesso di Costruire, qualora necessario, vanno
indicate alcune "variabili" del procedimento, come
ad esempio quella introdotta dal comma 8
dell'Art.20 del D.P.R. 380/01, cioè il raddoppio dei
termini del procedimento in caso di progetti complessi
o la necessità di acquisizione (sempre entro
il termine di conclusione) del parere della Commissione
Edilizia, qualora previsto dal Regolamento
Edilizio. Non è invece specificato dall'Art.23 del
DPR 380/01, l'obbligo di comunicazione di avvio
del procedimento nel caso della DIA che, come si
vedrà in seguito, non richiede nemmeno la comunicazione
dei motivi ostativi introdotta dall'Art.10 bis
della L.241/90. Trattandosi però comunque di un
procedimento, destinato a produrre effetti giuridici,
per la L.241/90, anche la DIA soggiace all'obbligo
di comunicazione dell'avvio, una modalità poco utilizzata
dagli Sportelli Unici per l'Edilizia. In questo
secondo caso, trattandosi la DIA di titolo edilizio
maturato in silenzio - assenso, l'avvio del procedimento
consente di informare in maniera precisa l'utente
sugli obblighi per la sua chiusura, che come
previsto dall'Art.23, consistono nell'inviare una
comunicazione di fine lavori ed un certificato di collaudo
delle opere asseverato da un professionista
abilitato.
Destinatari della comunicazione. L'avvio del
procedimento ai sensi dell'Art.7 della L.241/90 deve
essere comunicato "ai soggetti nei confronti dei quali
il provvedimento finale è destinato a produrre
effetti diretti". Inoltre "Ove parimenti non sussistano
le ragioni di impedimento predette, qualora da un
provvedimento possa derivare un pregiudizio a soggetti
individuati o facilmente individuabili, diversi dai
suoi diretti destinatari, l'amministrazione è tenuta a
fornire loro, con le stesse modalità, notizia dell'inizio
del procedimento." Questo articolo non è stato
modificato dall'intervento della L.15/05. È obbligo
invece l'invio della comunicazione a soggetti "individuati"
quali, ad esempio, quelli che per tutelare i
propri interessi, abbiano motivatamente chiesto preventivamente
di partecipare al procedimento, anche
in considerazione di quanto previsto dall'Art.9.
Sempre per quanto sopra deve essere comunicato
l'avvio del procedimento di Accertamento di conformità
ex Art.36 dp.r. 380/01, a coloro che nell'ambito
di quanto previsto dal c.3 dell'Art. 27 del Decreto
stesso abbiano denunciato la violazione edilizia.
La comunicazione dei motivi ostativi al rilascio
del provvedimento. La grande novità della L.15/05
è l'introduzione di un ulteriore forma di garanzia
costituita dalla procedura dell'Art.10 bis della
241/90. La comunicazione preventiva dei "motivi
ostativi" al rilascio di un provvedimento consente
all'istante, informato dal Responsabile del
Procedimento delle motivazioni che impediscono il
rilascio del provvedimento finale, di produrre entro
10 giorni osservazioni corredate da eventuali documentazioni.
L'invio di tale comunicazione interrompe
i termini di conclusione del procedimento che iniziano
nuovamente a decorrere dall'invio delle osservazioni.
È obbligo dare atto del mancato accoglimento
delle osservazioni nel provvedimento finale.
Se nella maggioranza dei procedimenti amministrativi
tale novità consente comunque di dare massima
garanzia di partecipazione del cittadino al procedimento,
nel caso dei titoli edilizi l'Art.10 bis ha diverse
modalità di applicazione.
È interessante ad esempio notare come nel caso
del Permesso di Costruire già esiste una possibilità
di rimuovere i "motivi ostativi" che impediscono il
rilascio del provvedimento ed è costituita dal c.4
dell'Art.20 del D.P.R. 380/01: "4. Il responsabile del
procedimento, qualora ritenga che ai fini del rilascio

febbraio 2006
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
NORMATIVA / PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
del permesso di costruire sia necessario apportare
modifiche di modesta entità rispetto al progetto originario,
può, nello stesso termine di cui al comma
3, richiedere tali modifiche, illustrandone le ragioni.
L'interessato si pronuncia sulla richiesta di modifica
entro il termine fissato e, in caso di adesione, è
tenuto ad integrare la documentazione nei successivi
quindici giorni. La richiesta di cui al presente
comma sospende, fino al relativo esito, il decorso
del termine di cui al comma 3." Questa norma, che
può avere diverse chiavi di lettura, e che viene
applicata solo a modifiche di "modesta entità" consente
di rendere conforme un progetto senza dover
arrivare alla fase successiva di comunicazione ai
sensi dell'Art.10 bis della L.241/90, e del successivo
invio da parte del richiedente di osservazioni di
eventuale nuova documentazione progettuale.
Perciò una doppia possibilità di rendere conforme il
progetto e quindi rilasciabile il titolo edilizio proveniente
da una parte dal DPR 380/01 e dall'altra dalla
L.241/90. Nel caso della DIA è stato invece da più
parti ribadito (Sezione II T.A.R. Veneto n.3418 del
13 settembre 2005) come non vi sia l'obbligo della
preventiva comunicazione dei motivi ostativi non
trattandosi letteralmente di un procedimento ad
istanza di parte e considerando che la procedura
dell'Art.23 del DPR 380/01 prevedendo che " ... Il
dirigente o il responsabile del competente ufficio
comunale, ove entro il termine indicato al comma 1
sia riscontrata l'assenza di una o più delle condizioni
stabilite, notifica all'interessato l'ordine motivato
di non effettuare il previsto intervento …" assorbe
già in sé i contenuti e gli scopi dell'Art.10 bis.
Le motivazioni del provvedimento finale.
L'ultimo importante aspetto di innovazione della
L.15/05 investe il procedimento del rilascio di
Permesso di costruire, laddove viene introdotto
dalla lett.e) Art. 6 della L.241/90: "L'organo
competente per l'adozione del provvedimento
finale, ove diverso dal responsabile del procedimento,
non può discostarsi dalle risultanze dell'istruttoria
condotta dal responsabile del procedimento
se non indicandone la motivazione nel
provvedimento finale." L'assenza di motivazioni
nel provvedimento finale, ha spesso portato le
Amministrazioni, soprattutto nel caso di dinieghi
a titoli come le Concessioni Edilizie, a soccombere
in giudizio, per svariate ragioni, legate
sopratutti ai metodi poco scientifici di gestione
dei procedimenti da parte degli uffici tecnici. La
errata convinzione del "meno si dice meglio è",
neanche dopo l'introduzione nel 1990 della
L.241, è stata sradicata dalla cultura amministrativa
locale. A questo si deve aggiungere il
ruolo predominante delle Commissioni Edilizie, il
cui parere, oltre che obbligatorio, prevaleva su
quello del Responsabile del Procedimento e condizionava
pesantemente (nel bene e nel male), il
Sindaco e successivamente il Responsabile dell'ufficio,
nella decisione sul Provvedimento finale.
I pareri delle Commissioni Edilizie risultavano,
e risultano in alcuni casi tuttora, non sufficientemente
motivati rispetto a precisi riferimenti normativi,
e pertanto del tutto privi di valore all'interno
del procedimento. Tale organo sopperiva a
letture troppo "rigide" della normativa da parte
dei tecnici comunali o si esprimeva su aspetti
estetico ambientali non supportati da adeguata
motivazione, anche attraverso l'imposizione di
"prescrizioni", comportamento peraltro già censurato
dalla giustizia amministrativa (T.A.R.
Veneto Sezione II del 14 gennaio 2005 n.64). Un
parere sempre definito "obbligatorio ma non vincolante",
ma che alla fine prevaleva in tutto il
procedimento. Alla luce dell'Art.20 del D.P.R.
380/01, ma soprattutto della novellata lett.e)
Art.6 della L.241/90, ciò non è più possibile.
Il parere tecnico finale del Responsabile del
Procedimento prevale su qualsiasi altro parere
acquisito nell'ambito del procedimento, compreso
quello "eventuale" della Commissione Edilizia
che non a caso è stata praticamente eliminato
dal c.2 Art.4 del D.P.R. 380/01. Chi deve rilasciare
il provvedimento finale non ha necessità di
motivare lo scostamento dal parere della
Commissione Edilizia, ma ha l'obbligo di motivare
lo scostamento dalle risultanze dell'istruttoria
del Responsabile del Procedimento. Questo sia
in caso di rilascio del titolo edilizio che in caso
di esito negativo. Il provvedimento finale dovrà
perciò contenere non solo tutti gli elementi dell'istruttoria
e quelli che hanno portato alla proposta
del Responsabile, ma anche le determinazioni
risultanti dalla comunicazione degli eventuali
motivi ostativi. Gli stessi contenuti non
potranno essere "astratti", ma riferiti dettagliatamente
alla normativa di pianificazione urbanistica
comunale vigente (P.R.G. e Regolamento
Edilizio) o alla legislazione in materia edilizia.
17
Il provvedimento finale
dovrà contenere
non solo tutti gli elementi
dell'istruttoria e quelli
che hanno portato
alla proposta
del Responsabile, ma anche
le determinazioni risultanti
dalla comunicazione
degli eventuali motivi
ostativi.
Gli stessi contenuti
non potranno essere
"astratti", ma riferiti
alla normativa
di pianificazione urbanistica
comunale vigente
(Prg e Regolamento edilizio)
o alla legislazione
in materia edilizia.
Domenico di Bartolo,
affresco dell'Ospedale
di Santa Maria della Scala
a Siena (1440),

18 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
CATASTO
L’Ufficio di Padova
ha presentato
la Carta della Qualità
contenente gli standard
di servizio
che promette di rispettare.
DOTT. LUCA MONTOBBIO
UFFICIO QUALITÀ
AGENZIA DEL TERRITORIO
DIREZIONE CENTRALE
Nella Carta gli impegni virtuosi
dell’Agenzia del Territorio
occasione per presentare la Carta della qua-
L’ lità dell’Ufficio di Padova dell’Agenzia del
Territorio, il giorno 20 gennaio ad Agripolis, è
servita per fare il punto dei rapporti tra Catasto
e Collegio dei Geometri, dopo l’avvicendamento
del direttore regionale e di quello provinciale.
All’ing. Giuseppe Guadagnoli, passato dalla direzione
del Veneto a quella della Lombardia, il presidente
Ivano Slaviero ha rivolto un ringraziamento
non formale per lo spirito di collaborazione
a cui ha improntato i rapporti con la categoria,
ricordando la commissione per lo studio delle
problematiche catastali regionali istituita per
l tema della qualità è un approccio gestionale
Iche impronta l'evoluzione dell'Agenzia del Territorio.
Le linee evolutive hanno due direttrici:
lo sviluppo dei servizi telematici e il miglioramento
dell'accoglienza agli sportelli.
Telematizzazione completa. L’obiettivo è estendere
ad ogni singolo cittadino la possibilità di utilizzare
i servizi di consultazione on-line delle
banche dati catastale ed ipotecaria e nel contempo
estendere la presentazione a tutti i documenti
(variazioni geometriche dei terreni, variazioni di
possesso per causa di morte, atti giudiziari) con
l'introduzione di strumenti di pagamento telematici
(carte di credito) e firma digitale, e con l'uti-
iniziativa comune e di prossimo insediamento.
Slaviero ha perciò auspicato continuità con il
nuovo direttore ing. Giuseppe Giarratana.
Al nuovo dirigente dell’Ufficio di Padova ing.
Carlo Finatti, non presente per indisposizione, ha
inviato l’augurio di buon lavoro attraverso l’ing.
Mario Cinà, direttore del settore gestione banche
dati. Lo stesso ha voluto rassicurare circa lo
sforzo di miglioramento del servizio a cui tende
tutto il personale dell’Agenzia di Padova, sforzo
che ha prodotto il riconoscimento, da parte dell’Agenzia
nazionale, della Carta dei Servizi, ancora
non concessa a tutte le sedi. A questo sforzo
dell’Ufficio - ha auspicato Cinà - dovrà corrispondere
analogo continuo miglioramento degli
standard da parte dei professionisti, in modo da
raggiungere l’obiettivo desiderato da tutti: velocità
di tempi e buon fine delle pratiche.
La presentazione della Carta della Qualità, sia
per quanto riguarda gli aspetti generali che quelli
propri dell’Agenzia del Territorio di Padova,
sono stati presentati dal dott. Luca Montobbio,
della Direzione centrale Ufficio Qualità. Ne hanno
discusso vari protagonisti: l’assessore ai tributi
del Comune di Padova Mauro Bortoli, i consiglieri
nazionali dei geometri Bruno Razza e Ruben
Sagredin e i rappresentanti delle categorie professionali.
LA CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI CATASTALI E DI PUBBLICITÀ IMMOBILIARE
SEDE DI PADOVA
P.le Stazione, 6/a - Padova
tel. 049661322, fax 0498753209
mail: up_padova@agenziaterritorio.it
Orario: dal lunedì al venerdì ore 8:30-12,
martedì ore 14:45-16:45 (solo visure al
terminale)
SPORTELLI DECENTRATI
Comune di Padova - via Fra Paolo Sarpi,
2, presso Settore Edilizia privata
lunedì ore 11-13, martedì e venerdì ore 9-
13, mercoledì ore 12-13,giovedì ore 9-15
Comune di Albignasego - via Milano, 7
lunedì, giovedì e venerdì ore 10-12:30
lizzo di strumenti di riconoscimento in rete come
la Cns (Carta Nazionale dei Servizi). Attualmente
è in fase di sperimentazione la prenotazione on
line degli appuntamenti (a Venezia ma non ancora
a Padova), mentre è già attivo un Contact
Center per la rettifica degli errori relativi all'intestazione
e ai dati censuari degli immobili, e per
la richiesta di identificativo catastale definitivo,
con servizio web mail attraverso il sito internet
dell'Agenzia www.agenziaterritorio.gov.it.
Accoglienza. Va accresciuta l'attenzione sulla
questione dell'accoglienza del pubblico: gestione
delle code, prenotazione appuntamenti, sale per il
pubblico, spazi di accoglienza e primo contatto.
Comune di Camposampiero - via Corso,
35, presso il Consorzio Sinistra Medio Brenta
mercoledì ore 9-13 e 14-17
Comune di Cittadella - riva IV Novembre,
15, presso il Consorzio Pedemontano Brenta
- lunedì ore 8-12.30
Comune di Montegrotto Terme - piazza Ro-

febbraio 2006
CATASTO
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Agenzia del Territorio - Ufficio provinciale di Padova
Carta della Qualità - servizi catastali e di pubblicità immobiliare
Obiettivi di servizio 2005
L'
Agenzia del Territorio offre i propri servizi sulla
base dei principi di qualità ed equità. A que-
sto scopo ha predisposto la Carta della Qua-
lità, con cui l'Agenzia si impegna nei confronti dei
propri utenti a rispettare determinati standard di prestazione.
La Carta si compone di una parte generale,
disponibile al sito www.agenziaterritorio.gov.it, e di
una parte specifica, contenente gli obiettivi di qualità
di ogni singolo Ufficio, costituita dal presente documento.
La tabella che segue, quindi, riporta gli obiet-
SERVIZI CATASTALI
tivi di qualità dell'Ufficio Provinciale del Territorio di
Padova per l'anno 2005 e fino a nuova modifica. La
tabella riporta anche i termini massimi fissati nel
Regolamento, emanato dall'Agenzia il 28/2/2002, di
attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto
1990, n. 241. Gli obiettivi relativi ai tempi di espletamento
delle pratiche si riferiscono a condizioni
operative normali e si ritengono validi nel 95% dei
casi (nel 100% dei casi, laddove l'obiettivo coincida
con il termine di Regolamento).
Unità di misura Obiettivo Padova Termine Reg.to
ex lege 241/90
Tempi di attesa allo sportello per visure e certificati catastali % utenti serviti entro 30 minuti 70% Non previsto
% utenti serviti entro 60 minuti 90% Non previsto
% di visure/certificati rilasciati a vista % sul totale visure/certificati rilasciati 95% Non previsto
Tempi di rilascio delle planimetrie da supporto cartaceo Tempo di evasione (in giorni) 7 giorni 15 giorni
Tempi di rilascio estratti di mappa digitali Tempo di evasione (in giorni) 3 giorni Non previsto
Tempi di registrazione delle domande di voltura Tempo di evasione con procedura
catasto terreni/fabbricati presentate in front office manuale (in giorni)
Tempo di evasione con procedura
30 giorni 40 giorni
informatizzata (in giorni) In tempo reale 20 giorni
Tempi di aggiornamento catasto terreni con procedura Pregeo % atti trattata in front office 50% Non previsto
Tempo di evasione (in giorni) 15 giorni 20 giorni
Tempi di aggiornamento catasto fabbricati con procedura Docfa Tempo di evasione (in giorni)
Tempi di correzione di errori nelle banche dati catastali
In tempo reale 1 giorno
imputabili all'Ufficio [*]
Tempi di risposta alle istanze di rettifica catasto
Tempo di evasione (in giorni) In tempo reale Non previsto
terreni e fabbricati Tempo di evasione (in giorni) 45 giorni 60 giorni
[*] Correzioni di errori imputabili all'Ufficio relativi alla toponomastica e ubicazione (via, numero civico, interno, piano), alle annotazioni, alle intestazioni ed ai dati censuari
per evidenti errori di meccanizzazione dei dati, nonché altre correzioni per le quali non è richiesto un esame approfondito in back office e la documentazione fornita
dal richiedente consente di individuare univocamente la soluzione del problema.
SERVIZI DI PUBBLICITÀ IMMOBILIARE
Unità di misura Obiettivo Padova Termine Reg.to
ex lege 241/90
Tempi di evasione ispezioni ipotecarie % di ispezioni completate in giornata 99% Non previsto
Tempi di rilascio delle certificazioni ipotecarie Tempo di predisposizionedei certificati
da parte dell'ufficio (in giorni) 50 giorni 90 giorni
Tempi di aggiornamento dell'archivio beni immobiliari Tempo di repertoriazione note
a seguito di trascrizioni e iscrizioni (in giorni) 1 giorno 1 giorno
Tempi di aggiornamento dell'archivio Tempo di esame delle domande di annotazione
beni immobiliaria seguito di annotazioni da parte dell'ufficio (in giorni) 50 giorni 90 giorni
ma, presso Ufficio Tecnico, venerdì ore 8-12:30
Comune di Piazzola sul Brenta - viale
Camerini Silvestro, 3, presso il Municipio
venerdì ore 8-12:30
Comune di Piove di Sacco - piazza Matteotti,4
presso la sede del Municipio
mercoledì ore 8:30-12
Comune di Trebaseleghe - presso l'Ufficio
Tributi, piazza Principe di Piemonte,12
mercoledì e venerdì ore 9-13
Unione Comuni della Sculdascia, via Roma,
Urbana, mercoledì e venerdì ore 9:30-13
Comune di Vigonza - via Grandi, 52 presso
la sede di SETA, giovedì ore 8-12:30.
19
ASSISTENZA AL PUBBLICO (URP)
Piazzale Stazione, 6/a, Padova
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12
Ufficio del Territorio: Tel 049 661322
Servizi di pubblicità immobiliare:
Tel. 0498752399
Sezione staccata di Este: Tel. 04292678

20 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
CATASTO
Attività svolta
insieme alla
Commissione interordini
a cura di
Simonetta Ceconello
presidente
Commissione Interordini
SCHEDA DI RISOLUZIONE N. 1
PROBLEMA
Area pertinenziale
da assegnare al fabbricato
da considerarsi
immobile urbano.
NUOVO SERVIZIO DI MAILING
Quesiti all’Agenzia del Territorio,
due schede tecniche di risposta
Agenzia del Territorio per la provincia di Pa-
L’ dova, congiuntamente alla Commissione
Interordini per le tematiche catastali, ha predisposto
alcune schede tecniche in risposta ad alcuni
quesiti pervenuti. Ne pubblichiamo due, reperibili
anche sul sito del Collegio.
N. 1. Area pertinenziale da assegnare al fabbricato
da considerarsi immobile urbano.
N. 2. Fusione di parcelle o di unità immobiliari urbane
gravate da diritti reali diversi.
FONTI NORMATIVE
Circolare 24 gennaio 1970 n. 3 lettera C § e:
Nel caso di fabbricati costruiti su particelle di grandi dimensioni, ove il compilatore, …, non abbia riportato
le linee delimitanti l'area cortiliva, l'Ufficio assegnerà un nuovo numero unicamente all'area coperta
e soltanto in sede di verificazione quinquennale determinerà … l'esatta linea perimetrale da assegnare
alla particella individuante il fabbricato;
Massima n. 100 (estratto):
Un giardino, orto ecc. annesso ad un fabbricato si accerta all'urbano per la parte di esso che ha funzioni
di integrazione all'uso di una o più unità immobiliari, delle quali concorre a costituire il reddito.
Massima n. 101 (estratto):
Nel caso di nuova costruzione …, nell'accertamento di essa … si assumono quali dipendenze solo quelle
parti di superficie annessa che concorrono con le proprie utilità a formare il reddito …. della villa
…; (cfr anche § 12 lettera d-1 - Istruzione II NCEU).
RISOLUZIONE
Non esiste quindi, e non può esistere, una quantificazione dell'area pertinenziale rispetto al sedime del
fabbricato e/o alle u.i.u che lo compongono. Infatti la pertinenza è funzione delle caratteristiche dell'u.i.u..
Il cortile di un villino (A/7) sarà minore del cortile di una villa (A/8) che sarà minore dell'area di manovra
al servizio di un immobile a destinazione speciale (cat. D).
Una buona soluzione di compromesso sembra indicare nel coefficiente 10 il rapporto tra area del
mappale ed area di sedime.
Casi particolari possono essere discussi preventivamente con l'URP per acquisirne l'assenso e poi devono
essere giustificati nella relazione tecnica.
Si osservi ancora che l'aggiornamento del catasto è stato demandato ai Professionisti e quindi l'individuazione
di una congrua area cortilizia non è un libero arbitrio dei medesimi ma fa parte di una corretta
redazione del tipo mappale.
In caso contrario una eccessiva e ingiustificata area pertinenziale si configura come una non corretta
compilazione del tipo mappale e pertanto costituisce motivo di sospensione e attività catastale sanzionabile
a mente dell'art. 8 della L. n. 679/1969.
L'atto di contestazione (sanzione da € 4 a € 61) interesserà il professionista redattore ma se ne darà
contestuale notizia e motivazione al committente.
Al fine di rendere tempestiva e puntuale l’informazione sulle
sperimentazioni in corso e, in genere, sulle novità catastali di carattere
locale e nazionale, sulle procedure operative, sui nuovi programmi
e altro, l’Agenzia del Territorio di Padova sta attivando un
servizio di mailing che svolta le funzioni di canale informativo con
l’utenza. Con questo servizio gli iscritti riceveranno in tempo reale
le notizie riguardanti le sperimentazioni in corso, le problematiche
emerse, le nuove procedure organizzative dell’Ufficio, le ultime
novità sui programmi Docfa e Pregeo, i dati statistici sui controlli
sopralluogo dei tipi e delle uiu. Per iscriversi all mailing list i professionisti
possono usare due mezzi: a) scrivere una e-mail a vincenzo.cilio@finanze.it
riportando nell’oggetto, o nel testo, la frase
“Richiesta iscrizione alla mailing list”; oppure b) consegnare al geo-
metra Cilio una domanda di iscrizione, in carta semplice, secondo il
seguente schema: Il sottoscritto....... chiede di essere iscritto alla
mailing list con il seguente indirizzo e-mail ........... Firma...........
INVIO TELEMATICO PRATICHE DOCFA
È iniziata da febbraio la sperimentazione per invio telematico
delle pratiche Docfa e la richiesta dell’estratto per aggiornamento
cartografico. Chi è interessato ad accedere a questa procedura,
deve disporre di firma digitale. Rivolgersi per la pratica al geometra
Piergiorgio Agnolin presso l’Agenzia del Territorio di Padova.
ACCERTAMENTI IN CORSO
Sono in corso gli accertamenti con soprallugo da parte dei tecnici
catastali sia per quanto riguarda gli atti di aggiornamento del
catasto fabbricati che del catasto terreni.

febbraio 2006
CATASTO
SCHEDA DI RISOLUZIONE N. 2
PROBLEMA
Fusione di particelle
o unità immobiliari urbane
gravate
da diritti reali diversi.
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
FONTI NORMATIVE
Regio Decreto 08.10.1931, n. 1572, art. 2:
La particella catastale da rilevarsi distintamente è costituita da una porzione continua di terreno o da
un fabbricato, che siano situati in un medesimo comune, appartengono al medesimo possessore, e
siano della medesima qualità o classe, o abbiano la stessa destinazione.
D.P.R. 01.12.1949, n. 1142, art. 40
Si accerta come distinta unità immobiliare urbana ogni fabbricato o porzione di fabbricato od insieme
di fabbricati che appartenga allo stesso proprietario e che nello stato in qui si trova, rappresenta,
secondo l'uso locale un cespite indipendente.
Circolare n. 9 del 26.11.2001, § 7:
A seguito della codifica dei diritti non è più possibile variare e fondere unità immobiliari aventi
titolarità diverse che - nella prassi comune - venivano caricate ad una nuova ditta avente come
titolarità "ciascuno per i propri diritti" (vedi il § 5: la natura del possesso o godimento (cosiddetta
titolarità) è codificata con le modalità in uso negli Uffici di Pubblicità Immobiliare (ex
Conservatorie)
Territoriale n. 15232 del 21.2.2002, § 3:
Nell'eventualità di un fabbricato costruito su due o più particelle con intestazioni diverse, è necessario
procedere a distinte dichiarazioni di nuova costruzione, ciascuna con la corretta intestazione e con
la quota parte dell'unità immobiliare associata a ciascuna ditta (principio dell'accessione).
RISOLUZIONE
Il problema della fusione di due particelle o u.i.u intestate a possessori diversi (ditte diverse sono
anche: marito+moglie per ½ ciascuno e marito+moglie per ½ ciascuno in regime di comunione legale)
non ha soluzione in quanto la nuova particella, o u.i.u., apparterrebbe a ditte diverse contrariamente
alla stessa definizione di particella o u.i.u.
La denuncia di tale fattispecie costituisce motivo di non accettazione della pratica, ovvero causa di
sospensione, configurandosi altresì come attività catastale sanzionabile.
Se l'errata denuncia interessasse contestualmente il Tipo mappale, il Mod 3/SPC e la planimetria, si
ritiene sanzionabile soltanto il Tipo mappale in quanto primo elaborato dove è dichiarato l'errore.
L'atto di contestazione per errata compilazione del Tipo mappale (sanzione da € 4 a € 61) interesserà
il professionista redattore ma se ne darà notizia e motivazione al committente.
21

22 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Gli obiettivi di presidio
della professione
al femminile
sono stati sostituiti
da discutibili
“promozioni di immagine”
di Chiara Cattani
consigliere
DONNE GEOMETRA
Peccato per le dimissioni
di Nicla Manetti dalla Consulta
ispiace venire a conoscenza delle dimissio-
Dni di colei che era stata eletta liberamente
dalle colleghe della Consulta, a rappresentare
un gruppo di lavoro nato principalmente dall'esigenza
di confrontarsi sulle problematiche
all'interno dei presidi istituzionali, ove presenti, e
dalla necessità di ampliare e collegare la rete di
informazioni per l'intero territorio italiano.
Nel maggio 2003, all'inizio del primo dibattito,
gli obiettivi erano semplici e diretti, innanzitutto
la costituzione di un gruppo di lavoro nazionale
formato da colleghe elette nei consigli
provinciali con finalità di evidenziare le aspettative
intrinseche della donna geometra e assicurare
le pari opportunità tra tutti, uomini e donne,
ma anche la promozione di opportune correzioni
nei parametri previsti dagli Studi di Settore per la
nostra categoria, particolarmente per i giovani
che si inseriscono nel mondo del lavoro. E ancora
la promozione di forme assicurative a tutela
delle donne professioniste nei casi di particolare
difficoltà familiari e/o professionali e di agevolazioni
per finanziamenti relativi all'acquisto di
attrezzature strumentali per l'avvio dello studio.
Il filo conduttore del gruppo, costituito poi
La certezza di aver fatto un buon lavoro
ecentemente mi sono dimessa dall'incarico di Coordinatrice della Consulta
RNazionale Femminile, un ruolo che ho svolto dal gennaio 2004 con grande impegno
e devo dire, anche con grandi soddisfazioni. Con l'aiuto ed il contributo importante
di tante colleghe provenienti da tante parti d'Italia, ho potuto lavorare intensamente,
raggiungendo obiettivi significativi che fino a poco tempo fa sembravano
lontanissimi se non addirittura irraggiungibili. Il mio impegno principale è stato quello
di proporre programmi ed iniziative, principalmente per raggiungere l'obiettivo
della costituzione della Consulta Femminile in ogni Collegio d'Italia ed abbiamo accolto
risultati lusinghieri con l'entusiastica partecipazione di tante brave colleghe.
Abbiamo cercato di promuovere l'immagine rinnovata della donna geometra, di
informare e di formare, di stabilire contatti, realizzare incontri ed organizzare manifestazioni,
molto spesso riuscendoci, con successo.
Di questo risultato sono molto contenta, ma il recente avvento di altre idee ed
altre aspettative all'interno della Consulta Femminile Nazionale, diverse da quelle che
originariamente ne avevano ispirato l'istituzione, mi hanno provocato alcune personali
delusioni e quindi ho ritenuto di non poter più condividere responsabilità ed impegno
dall'interno, portandomi alle dimissioni. Con discrezione, mi metto quindi in
disparte dalle responsabilità nazionali della Consulta Femminile, ringraziando le colleghe
che in questi anni hanno condiviso con me tutte le iniziative e con le quali ho
avuto la fortuna e la soddisfazione di lavorare a lungo con passione ed entusiasmo.
In ogni caso il mio impegno rimane inalterato per l'attività femminile all'interno
della nostra categoria a livello provinciale e regionale, auspicando che ancora una
volta le iniziative delle donne geometra si rivelino importanti ed utili non solo per
noi stesse, ma per tutti i Geometri di oggi e di domani.
Nicla Manetti Consigliere del Collegio di Udine
ufficialmente dal CNG nel gennaio 2004, doveva
essere quello di favorire nei Collegi provinciali la
presenza di professioniste all'interno dei Consigli
Direttivi, in modo da far emergere la trasformazione
della società civile.
Ma qualcosa è cambiato. Lo possiamo apprendere
dal nuovo programma 2005-2009 elaborato
dalla rinnovata formazione della Consulta.
Poco si parla del costante capillare impegno a
diffondere le iniziative volte a sensibilizzare le
pari opportunità nei Collegi Geometri di tutta Italia.
Fa invece capolino una formula di marketing
piuttosto effimera, quasi vanitosa. Per comprendere
si riportano alcuni obiettivi tratti dal programma
quinquennale sopra citato come:
- promuovere presso la Cassa l'iniziativa di un
fondo generato da una piccola autotassazione da
parte di tutti gli iscritti a favore dei figli di geometri
(i più meritevoli) frequentanti le scuole in
genere, finalizzato alla partecipazione di master
all'estero o dei viaggi studio anche per il perfezionamento
della lingua inglese;
- promuovere un'immagine positiva della donna
geometra, tessendo dei rapporti con la stampa
per la pubblicazione di informazioni su riviste
specifiche del mondo femminile (es Donna Moderna,
Amica, Grazia, Confidenze);
- conferenze e tavole rotonde con esponenti politici,
professioniste affermate, giornaliste;
- Udienza dal Papa e partecipazione della
Consulta ad Istanbul.
Ora, cosa c'entra l'udienza dal Papa, peraltro
meritevole, o le presunte interviste a settimanali
prive di contenuti professionali con le difficoltà
oggettive delle donne che dopo aver svolto il
praticantato e superato l'esame di abilitazione
hanno una enorme difficoltà ad aprire uno studio?
E cosa hanno da condividere le professioniste,
anche quelle affermate, che non riescono ad avere
pari opportunità all'interno delle nostre istituzioni,
con l'elargire fondi per i figli di geometri,
quando si potrebbe invece coinvolgere la Cassa
di Previdenza nell'equiparare il limite dell'età
pensionabile delle donne geometra analogamente
all'età pensionabile delle lavoratrici dipendenti?
Queste sono le priorità alle quali la Consulta
è chiamata, a salvaguardia della minoranza delle
donne geometra, al controllo affinché le agevolazioni
vadano direttamente in mano a chi investe
nella professione, nella strumentazione o nei corsi
di aggiornamento. Di questo abbiamo bisogno,
del sostegno mirato e della presenza di una valido
organismo rappresentativo.

febbraio 2006
GEOMETRI IN BICICLETTA
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Dalla sella della bicicletta
un geometra fotografa il mondo
iorgio Brotto, geometra iscritto al Collegio
Gdi Padova, è un appassionato viaggiatore
con la bicicletta e altrettanto appassionato
fotografo, attento scrutatore della natura e dell’ambiente.
Dai numerosi
viaggi compiuti
in Europa ha
ricavato una serie di
affascinanti diapositive
che ha suddiviso
in quattro temi:
Finlandia, pedalando
nel verde; Estonia,
Lettonia, Lituania,
perle scono-
1
3
sciute; Egitto, tra oasi e deserto; Spagna, cammino
di Santiago di Compostela.
Alla fine di marzo Giorgio Brotto presenterà
e commenterà le sue dispositive presso la sede
del Collegio. I geometri
iscritti riceveranno
comunicazione
tramite posta elettronica
e sono da ora
invitati a partecipare
alla serata, che si
preannuncia piacevole
e interessante. La
notizia sarà pubblicata
anche sul sito.
4
In marzo,
presso il Collegio,
una serata di immagini
di Giorgio Brotto
dall’Europa del Nord
e dall’Egitto.
Le immagini-simbolo
dei quattro percorsi:
1. Egitto
2. Finlandia
3. Estonia, Lettonia, Lituania
4. Santiago di Compostela.
23
2

24 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
Le due prove scritte
hanno messo alla prova
i candidati.
Il tema di estimo
era piuttosto complicato:
per questo diamo
lo svolgimento elaborato
dal prof. F. Cannone,
docente al Belzoni.
ESAMI DI ABILITAZIONE
Esame di abilitazione 2005:
la soluzione della prova di estimo
nche quest'anno hanno avuto luogo gli esa-
Ami di abilitazione all'esercizio della libera
professione di geometra - sessione 2005 -
presso le sedi degli I.T.G. di Padova, di Abano e
di Cittadella con le due prove scritte avvenute il
27 e 28 ottobre 2004. Se il tema della prima prova,
in materia di costruzioni, è apparso subito
consono e adatto alla preparazione dei futuri geometri
che potevano così dimostrare bravura ed
abilità tecnico-grafiche, non si può dire altrettanto
della seconda prova. Infatti il tema di estimo,
apparso sin dalla prima lettura piuttosto articolata,
ha impegnato i candidati in una risoluzione
PRIMA PROVA (COSTRUZIONI)
Si vuole realizzare un ristorante per almeno
80 coperti utilizzando una vecchia costruzione in
tufo. Il fabbricato, un tempo adibito a cantina
deposito vini di un'azienda agricola, ha le dimensioni
di 18,40 ml per 8,40 ml e lo spessore della
muratura di 0,40 ml; l'altezza alla linea di gronda
è di 4,50 ml e la sua copertura è a capriate in
legno.
Le aperture di ingresso e di uscita del locale
sono situate al centro dei lati corti dell'edificio e
misurano 3 ml per 2,60 ml.
Il candidato elabori la proposta progettuale
SECONDA PROVA (ESTIMO)
Un tecnico è stato incaricato di procedere alla
divisione di un patrimonio ereditario. L'apertura
della successione del de cuius, morto senza lasciare
testamento, è avvenuta tre anni fa con il concorso
del coniuge, dei genitori e di una sorella.
Al momento della morte risultano di proprietà
esclusiva del defunto i seguenti beni relitti:
- un appartamento sito in una località balneare di
interesse turistico;
- un appartamento locabile al canone equo di mercato
di € 420 mensili anticipati, abitato dalla sorella;
- un fondo rustico di 12 ha concesso in affitto ad
un coltivatore diretto con un contratto che scadrà
fra 7 anni ed un canone d'affitto, liberamente pattuito,
che ammonta a € 6.000 annui. Il fondo è
dotato di fabbricati (comprendenti la casa colonica,
magazzini, porticato, fienile, stalla capace di 10
capi bovini adulti) il cui valore di ricostruzione è
stato stimato di € 120.000;
- un ex fabbricato rurale della superficie lorda di
LE DUE PROVE D’ESAME
alquanto complicata sia nell'esposizione lessicale
e sia nell'attribuzione di valori di stima spesso tra
loro non congruenti. Un non facile compito le correzioni
nemmeno per i commissari designati.
Per questo motivo riteniamo utile pubblicare
la risoluzione del tema di estimo a cura del prof.
F. Cannone, docente di estimo all'Istituto Tecnico
per Geometri "Belzoni" di Padova e commissario
d'esame, allo scopo di uniformare le risposte alle
svariate domande poste dai candidati, molti dei
quali sono poi stati ammessi agli orali e da qui
hanno poi superato integralmente l'esame di stato
con esito positivo.
aggiungendo cucina e locali accessori in un corpo
di fabbrica di circa 350 mc.
Il candidato, scelta la scala di rappresentazione
e assunti tutti gli elementi mancanti o ritenuti
necessari per il compimento del lavoro, progetti
una pianta, due prospetti ed una sezione del fabbricato.
Infine, il candidato, illustri in una breve relazione
i criteri adottati per la progettazione ed integri
l'elaborato con uno dei seguenti argomenti:
1. computo metrico di una parte del fabbricato;
2. particolari esecutivi delle coperture;
3. calcolo e rappresentazione di un elemento della
struttura.
130 mq, sito in un borgo agricolo collinare, composto
da tre vani al primo piano, stalla e fienile al
piano terra, in cattive condizioni e richiedente spese
immediate per il rifacimento della copertura;
- beni mobili personali per un valore di € 27.000.
Il de cuius ha lasciato ancora i seguenti beni,
di proprietà comune con il coniuge:
- la casa d'abitazione familiare, consistente in un
alloggio signorile della superficie di 240 mq, situato
in una zona centrale urbana di una grande città;
- mobilio di casa, per un valore di € 130.000;
- titoli per un valore nominale di € 200.000;
- un conto bancario di € 80.000.
Nel periodo fra l'apertura della successione e
la divisione, la sorella non ha pagato il fitto, ma si
è accollata le spese ordinarie di manutenzione; tutti
gli altri beni sono stati amministrati dal coniuge.
Questi ha pagato le spese per le ultime necessità
del defunto, pari a € 10.000.
Assumendo i dati necessari, si determini il
valore della massa dividenda, si stabiliscano le
quote di diritto e si progetti la formazione delle
quote di fatto.

febbraio 2006
ESAMI DI ABILITAZIONE
RISOLUZIONE SECONDA PROVA SCRITTOGRAFICA (ESTIMO)
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
La massa patrimoniale è costituita da due parti:
A) Proprietà esclusiva del de cuius
B) Proprietà in comunione con il coniuge.
A) STIMA BENI IN PROPRIETÀ ESCLUSIVA a valore di mercato all'attualità 28.10.2005
1. APPARTAMENTO SITO IN LOCALITÀ BALNEARE
(breve descrizione delle caratteristiche estrinseche ed intrinseche)
L'appartamento oggetto di stima si trova in località Vittoria del comune censuario di Rosolina -
RO fa parte di un complesso immobiliare costituito da quattro edifici condominiali. Ciascun fabbricato
è composto di 10 appartamenti ed ognuno usufruisce di un posto auto scoperto (unità a
sé stante).
Dati catastali: Agenzia del Territorio - Ufficio Provinciale di Rovigo - Catasto Fabbricati
- Fg. 12 Mapp. 45, sub 8, P1, cat. A/2, consistenza 4 vani (camera + camera + sogg-cucina +
bagno + ingresso e disimpegno) RC € 800,00.
- Fg. 12 Mapp. 45, sub 13, cat. C/6, consistenza mq. 14 (posto auto scoperto), RC € 45,00.
Il complesso condominiale si trova nel centro abitato della località Vittoria dove sono reperibili i
servizi generali di interesse primario e ricreativo (ufficio postale, banca, presidio sanitario, farmacia,
supermercati ecc).
Il complesso condominiale e anche l'edificio dove è compreso l'appartamento oggetto di stima
sono stati costruiti cinque anni fa - abitabilità del 6.5.2000 n. 485/2000 prot. 24/36/00. L'edificio
a 3 piani fuori terra [piano rialzato (1° per l'UTE) 2° piano e 3° piano] gode di un piccolo scoperto
condominiale a verde oltre all'area a parcheggio scoperto, copertura a falde di tetto con manto
in tegole. Struttura in c.a. a tamponatura in laterizio, ove sono stati rispettati i minimi per il contenimento
energetico. Le unità non sono comunque dotate impianto di riscaldamento, secondo
consuetudine di zona trattandosi di appartamenti abitati solo nei periodi primaverili-estivi. La zona
è comunque servita dalle rete di metano. Alcune unità (poche) sono abitate durante tutto l'anno e
sono per questo dotate di riscaldamento e, in generale, hanno caratteristiche residenziali. L'unità
è regolare ai fini della L. 47/85 e successive modificazioni e integrazioni.
Relativamente alle caratteristiche intrinseche, le finiture sono medie: piastrelle in monocottura,
sanitari e rubinetterie, infissi in legno douglas senza doppi vetri.
Superficie totale m² 75 = superficie commerciale e/o lorda
Superficie netta m² 64 = (di calpestio)
L'appartamento è locabile nei mesi di giugno, luglio, agosto fino a metà settembre ad un canone
lordo globale (ricavo lordo) di € 5.500,00.=
Attenzione. I valori non sono da considerare in assoluto perché i riferimenti concreti mancano. È
necessario che il candidato motivi in qualche modo le scelte effettuate.
- Spese di parte padronale = (Q/manutenz. straord., ICI e IRPEF, Amm/ne, Sf e Ines e I)
- Si assumono pari al 25% del canone lordo per cui € 5.500,00 x 0.25 = € 1.375,00
- R netto annuo capitabilizzabile = € 5.500,00 - € 1.375,00 = € 4.125,00
- r = saggio di capitalizzazione ricavato sulla base dei tassi di remunerazione di investimenti alternativi
a quello fondiario = 0,03 3%
Attenzione. Anche in questo caso non si tratta di un valore assoluto.
Valore all'attualità Vo = € 4.125,00/0.03 = € 137.500,00 si arrotonda a € 138.000,00
2. APPARTAMENTO LOCABILE AL CANONE DI € 420,00 MENSILI E LOCATO ALLA SORELLA
(breve descrizione delle caratteristiche estrinseche ed intrinseche)
Si tratta di un appartamento sito in località Giarre del comune di Este - in centro abitato e zona
residenziale. I servizi di interesse generale sono presenti e facilmente raggiungibili. La viabilità ed
i collegamenti con i centri limitrofi sono complessivamente soddisfacenti. L'appartamento è compreso
in un edificio condominiale a 3 piani fuori terra, composto da sei unità.
Dati catastali: Agenzia del Territorio - Ufficio provinciale di Padova:
- Fg. 15, Mapp. 27, sub 4, T-P1, cat. A/2, consistenza 4,5 vani (soggiorno con angolo cottura +
camera + camera + bagno + ripostiglio + wc e disimpegno), RC € 900,00;
- Fg. 15, Mapp. 27, sub 12, PT, cat. C/6, m² 18, RC € 80,00.
Pavimenti in piastrelle monocottura, impianto di riscaldamento a termo con caldaia alimentata a
gas metano autonoma. Infissi esterni in legno di abete+vetrocamera. Abitabilità del 4.6.1998 (7
anni). Regolare ai fini della legge 47/85 e succ. modificazioni ed integrazioni.
Vo = Bf / r dove Bf = RL - Spese
RL = reddito annuo lordo
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26 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
ESAMI DI ABILITAZIONE
R = capitalizzazione = 0,03
r = commerciale = 0,04
RL = € 420.000,00 x (12+0,04x78/12) = € 5.149,20 arr. € 5.150,00
SPESE. In mancanza di documenti di riferimento e altri dati certi si fa riferimento ad una percentuale
calcolata sul reddito annuo di € 420,00 x 12 = € 5.040,00
(si tratta di una regola di estimo o matematica finanziaria: usare il reddito decurtato degli interessi
sulle singole rate).
QUOTE DI PARTE PADRONALE. € 1.394,00 così distinte:
Manutenz. straord., ass., reint. = 8% = € 5.040,00 x 0,08 = € 403,20
Imposte = IRPEF = € 980,00 x 0,20 = € 196,00
ICI (5% aliquota seconda casa) = € 900 x 115,50 x 5% = € 567,00
Amm.ne = 3% di € 5.040,00 = € 151,20
Sf e Ines= 1% di € 5.040,00 = € 50,40
I = Interessi su tutte le spese precedenti mediamente anticipati x il saggio =
€ [(403,20 + 196,00 + 567,00 + 151,20 + 50,40) : 2] x 0,04 = 27,34 € 27,00
per cui Vo = Bf / r dove Bf = € 5.150,00 - 1.394,00 = € 3.756,00
quindi Vo = € 3.756,00/0.03 = € 125.200,00
Attenzione. Anche in questo caso non è importante il valore finale trovato perché i dati sono inventati
e non certi. È da tener conto dello sviluppo coerente del ragionamento.
3. STIMA DEL FONDO RUSTICO
Vo = Bf / r ove r = saggio di capitalizzazione 0,015 (calcolato sulla base di investimenti alternativi
a quello fondiario simili per durata e sicurezza)
Beneficio fondiario = Rpl - Spp dove Rpl = € 6.000,00 canone pagato a fine annualità agraria
11/11 di ciascun anno secondo usi e consuetudini locali - provincia di Padova
Spese = Q/man. straordinarie fabb. € 120.000 x 0,01= € 120,00
Imposte = 10% di € 6.000,00= € 600,00
Amm.ne = 4% di € 6.000,00= € 240,00
Sf e Ines = 1% di € 6.000,00= € 60,00
I = 0,04 x Sp/2 = 0,04 x 1020/2 = 20,40 = € 20,00
per cui Vo = Bf / r dove Bf = € 6.000,00 - 1.040,00= € 4.960,00
quindi Vo = € 4.960,00/0.015 = arr. € 330.670,00
€ 330.670,00 : 12 Ha = € 27.555,00 / Ha (parametro indicativo)
€ 330.670,00 + € 120.000,00 (valore di ricostruzione fabbricato) = € 450.670,00
Stima a cancello aperto, ovvero senza scorte solo capitale fondiario.
€ 1.040,00
È accettabile anche senza l'aggiunta del valore dei fabbricati rurali qualora si precisi che i fabbricati
sono ordinari all'ordinamento produttivo del fondo.
Detrazione al valore del fondo rustico perché affittato per altri sette anni a coltivatore diretto, quindi
senza possibilità di ripresa - legge 203/1982 = - 25%
€ 450.670,00 x 0,75 = arr. € 338.000,00
3. STIMA EX FABBRICATO RURALE
Se ex rurale vuol dire ora residenziale, la stima è per ricerca del più probabile valore di mercato
in base al valore di trasformazione.
Valore unità a ristrutturazione avvenuta = 130 m² x € 1.800,00/m² = € 234.000,00
K di ristrutturazione = 130 m² x € 900,00/m² = € 117.000,00
per cui Vo = € 234.000,00 - € 117.000,00 = € 117.000,00
L'esborso per il tetto da sistemare =
€ 150/ m² x 136,5 m² (130 m²+5% pendenza tetto) = € 20.475,00 = € 20.500,00
Valore finale = Importo prelevato dal c/c bancario e decurtato dal costo di ristrutturazione perché
lavoro già fatto = € 117.000,00 - 20.500,00 = € 96.500,00
B) STIMA BENI IN COMPROPRIETÀ CON IL CONIUGE
A. CASA DI ABITAZIONE DI 240 M²
Descrizione: appartamento signorile in uno stabile d'epoca nel centro storico, entro le mura di
Padova. Evidentemente sono presenti tutti i servizi. Lo stabile è in buone condizioni di manutenzione
e conservazione e così pure l'appartamento. Stima per confronto diretto o comparativa
potendo disporre di dati certi di riferimento.

febbraio 2006
ESAMI DI ABILITAZIONE
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Dati catastali: Fg. 180 mapp. 37 sub. 3 cat.A/1 Consistenza 10,5 vani R.C. € 1850,00
Vx = V x p = p= m² 240 (sup. utile)
p posto auto scoperto cond. interno
V= € 3.850,00
p = 720 m²
€ 5.347,00 rettificato € 5.300,00 da cui Vo = m² 240 x € 5.300,00/m² = € 1.272.00,00
B. AFFITTO NON PAGATO DALLA SORELLA
€ 420,00 (12+0,04x78) x (q³ -1) = € 5.149,20 x 3.1216 = € 16.073,00
12 r
Somma che andrà decurtata dalla quota della sorella e/o compensata anche se il testo indica che
le spese di manutenzione ordinaria sono state sostenute dalla sorella questa non si considerano in
quanto comunque sono a carico dell'inquilino.
C. AFFITTO FONDO RUSTICO PERCEPITO DAL CONIUGE
€ 6.000,00 x (q³ -1) = € 6.000,00 x 3.1216 = arr. € 18.730,00
r
Somma da decurtare dalla quota di diritto del coniuge.
RIEPILOGO MASSA DIVIDENDA
1) App.to località turistica € 138.000,00
2) App. locato alla sorella € 125.200,00
3) Fondo rustico € 338.000,00
4) Ex fabbricato rurale € 96.500,00
5) Beni personali € 27.000,00
6) Casa di abitazione (½ di € 1.272.000,00) € 636.000,00
7) Mobilio (½ di € 130.000,00) € 65.000,00
8) Titoli azionari (½ di € 260.000,00) * € 130.000,00
9) C/c (€ 80.000 + 18.730 - 20.500 - 10.000) € 34.100,00
totale massa patrimoniale € 1.589.800,00
* € 260.000,00 = valore attuale > valore nominale
QUOTE ART. 582 CC Coniuge 8/12 = 2/3 = 16/24
Genitori 3/12 = 1/4 = 6/24
Collaterali 1/12 = 1/12 = 2/24
QUOTE DI DIRITTO Coniuge € 1.589.800,00 x 8/12 = € 1.059.867,00
Genitori € 1.589.800,00 x 3/12 = € 397.450,00
Collaterali € 1.589.800,00 x 1/12 = € 132.483,00
Sommano € 1.589.800,00
QUOTE DI FATTO - IPOTESI O PROGETTO DIVISIONALE
Al Coniuge
- Casa di abitazione (il 50%del Vtot perché metà è già sua) € 636.000,00
- Conto corrente € 34.100,00
- Mobilio € 65.000,00
- Titoli € 130.000,00
- Appartamento località turistica € 138.000,00
- Ex fabbricato rurale € 96.500,00
Totale € 1.099.600,00
Dare € - 39.733,00
€ 1.059.867,00
Ai genitori
- Fondo rustico € 338.000,00
- Beni personali € 27.000,00
Totale € 365.000,00
Avere € 32.450,00
€ 397.450,00
Alla sorella
- Appartamento abitato € 125.000,00
- a detrarre affitti arretrati € 16.073,00
27

28 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
ESAMI DI ABILITAZIONE
Totale € 141.273,00
Dare € - 8.790,00
€ 132.483,00
CONCLUSIONI
I conguagli monetari sono somme piuttosto importanti. Gli eredi di comune accordo decidono che:
- la sorella è soddisfatta della sua quota;
- i genitori si ritengono soddisfatti della loro quota e pretendono una liquidazione di soli € 20.000,00
dal coniuge che dispone del denaro in c/c. Decidono di vendere il fondo rustico all'affittuario;
- il coniuge, liquidati i genitori del de cuius con la somma predetta, si ritiene soddisfatta;
- ciascuno concorrerà alle spese notarili per la propria quota (non vi sono tasse di successione perché
abolite).
(a cura del prof. Fernando Cannone)
Gli abilitati dell’anno 2005 con le valutazioni d’esame
Abbiendi Paolo Loreggia 70/100
Banzato Enrico Cavarzere 80/100
Barbierato Roberto Cadoneghe 65/100
Baruffaldi Alessandro Ponte San Nicolò 60/100
Bassani Marco Vigodarzere 64/100
Battistella Alberto Ospedaletto E. 61/100
Benetti Stefano Casalserugo 70/100
Bertazzo Marco Este 69/100
Bertoncin Giovanni Granze 60/100
Bertuzzo Mauro Cittadella 66/100
Biasiolo Mauro Noventa P. 76/100
Bison Alessandro Padova 74/100
Bissacco Riccardo Tribano 88/100
Bizzotto Davide Cittadella 72/100
Bodon Silvia Padova 80/100
Bonetto Anna Campodarsego 70/100
Borsato Claudia Camposampiero 67/100
Bortolami Filippo Albignasego 61/100
Brognara Andrea Masi 61/100
Brunoro Alberto S. Pietro Viminario 71/100
Caldon Giovanni Padova 66/100
Callegaro Stefano Campo San Martino 70/100
Capparotto Marta Veggiano 60/100
Capuzzo Emanuele Noventa Padovana 72/100
Casale Elisa Cittadella 74/100
Cavaliere Claudio Maserà di Padova 64/100
Cavinato Valentina Vigodarzere 64/100
Chinello Emanuela Brugine 60/100
Crema Matteo Megliadino S. F. 65/100
Da Rù Luca Este 75/100
Daniele Diego S.Angelo di Piove 73/100
De Pieri Eros Piove di Sacco 72/100
Degan Mattia Legnaro 70/100
Degli Stefani Alberto Casale di Scodosia 62/100
Di Prima M.Consolazione Brugine 70/100
Dianin Edoardo Abano Terme 65/100
Fabris Isabella San Giorgio in Bosco 85/100
Farinazzo Valentino Megliadino S.Vitale 67/100
Fior Luca Villafranca P. 64/100
Gallo Franco Montegrotto Terme 63/100
Gallo Michele Tribano 66/100
Garavello Stefano Granze 70/100
Garbin Tiziano Piove di Sacco 64/100
Gazzea Graziano S.Angelo di Piove 82/100
Giraldo Michele Brugine 76/100
Giriolo Serena Masi 65/100
Girotto Alberto Anguillara Veneta 67/100
Lazzarini Francesco Rubano 80/100
Malengo Stefano Codevigo 70/100
Malvestio Stefano Massanzago 63/100
Marazzato Matteo Trebaseleghe 62/100
Marchiori Claudio Padova 60/100
Marchioro Daniele Casale di Scodosia 70/100
Marcolongo Davide Cadoneghe 63/100
Marcolongo Sonia Padova 65/100
Mezzaro Domenico Cervarese S. C. 70/100
Michelon Rosella Mestrino 70/100
Michielon Daniele Monselice 68/100
Minelle Emanuele Bagnoli di Sopra 70/100
Nardo Stefano Albignasego 65/100
Olivato Antonio Galzignano Terme 80/100
Ossensi Daniele Camposampiero 64/100
Palamidese Alessandro Padova 64/100
Pasinato Michele Grantorto 70/100
Pavan Michela Este 62/100
Pettenuzzo Adriano Cittadella 76/100
Pettenuzzo Elvis Villa Del Conte 69/100
Pometto Simone Agna 62/100
Pravato Fabio Borgoricco 65/100
Queboli Alberto Padova 75/100
Salmaso Luca Ponte San Nicolò 62/100
Sattin Michele Conselve 75/100
Savogin Cristian Pernumia 69/100
Scolaro Michela S. Giorgio in Bosco 62/100
Silvan Sandro Este 61/100
Stevanin Angelo Megliadino S. F. 70/100
Telatin Stefania Villa del Conte 72/100
Tessari Fabio Piove di Sacco 64/100
Toffanin Fabio Piove di Sacco 70/100
Tonello Daniele Vigonza 65/100
Tosetto Irene Cittadella 63/100
Valenti Roberto Cadoneghe 60/100
Vescovi Massimo Rubano 74/100
Vettore Marzia Due Carrare 60/100
Vomiero Alberto San Giorgio in Bosco 61/100
Zanellato Gianluca Villa del Conte 60/100
Zengo Giorgio Campo San Martino 70/100
Zuin Gianluca Correzzola 78/100
Zulian Marino Padova 62/100

febbraio 2006
Chiara Dante
kiara.dante@libero.it
Diploma 2005. Nel 2004 stage presso A.P.G.A.
con assunzione nel periodo estivo. Iscritta al
corso di Tutela e riassetto del territorio.
Cerco lavoro anche part-time
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3496426130 - lorenzorodighiero@virgilio.it
Diploma 1992, 44/60. Abilitato alla libera professione
e operante da anni in ambito catastale
e come progettista CAD. Esperienza maturata in
ufficio e in possesso del titolo di programmatore
CAD rilasciato dal CPIPE di Padova.
Collaborazione esterna; automunito e posseggo
tutta la strumentazione per il rilievo e l'esecuzione
del lavoro in ufficio
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Lungomare 150, Cariati (Cs) - 3392518919
Diploma 1996, 36/60. Ho lavorato quattro anni
in cantiere; capo cantiere e direttore lavori.
Contabilità e progettazione.
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via Gautier 2, Padova
3470162865 - silvia.baccarin@alice.it
Diploma 1998. Ho svolto 2 anni di pratica presso
uno studio tecnico; successivamente ho
lavorato 5 anni in una società di ingegneria. Ho
maturato esperienza di rilievo, progettazione
con esecuzione di elaborati grafici con CAD. Ho
svolto mansioni di segreteria generale, dalle
fatturazioni alla contabilità ordinaria tenendo la
prima nota della società.
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0495996375 - 3463597352
Diploma 2005, 100/100. Ho lavorato tre anni
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
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civili con mansioni di disegno, direzione
lavori, ufficio acquisti, contabilità cantiere.
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di cantiere, costruzioni industriali, stradali
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Diploma 1998, 46/60. Progettazione di edifici
plurifamiliari, capannoni, ristrutturazioni; accatastamenti
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cantiere. Buon uso del PC.
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3283797521 - enigma.marco@alice.it
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Diploma 2001, 60/100. Ho svolto due anni di
praticantato in studi tecnici e al termine ho partecipato
a due corsi di formazione FSE: tecnologie
cad e sicurezza in cantiere, disegnatore
tecnico con specializzazione 3D. Svolgo attualmente
anche restituzioni grafiche per una
impresa edile.
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solo lavoro di ufficio
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Diploma 1999, 71/100. Progettazione di nuovi
fabbricati plurifamiliari, ristrutturazioni, pratiche
catastali, Docfa, stime, breve esperienza nella
direzione di cantiere. Buona conoscenza informatica,
conoscenza disegno CAD 2D e 3D.
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Diploma 2001, 62/100. Da luglio 2002 a tutto
dicembre 2005 presso uno studio tecnico mi
occupavo della direzione dei cantieri, presentazione
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costruire, DIA, ecc.), progettazione, rilievi tramite
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dal 2002. Collaborazione con vari studi di ingegneria,
attività di Coordinatore della sicurezza
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30 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
INFORMAZIONI
Da luglio obbligo di relazione paesaggistica
Dal 31 luglio prossimo scatta l'obbligo di allegare
la relazione paesaggistica alla domanda di
autorizzazione necessaria per gli interventi in aree
vincolate. I criteri di redazione della relazione paesaggistica,
prevista dal Codice dei beni culturali e
del paesaggio (art. 146, comma 3 del D.Lgs 42
del 22 gennaio 2004) sono contenuti nel Dpcm
del 12 dicembre 2005, pubblicato sulla GU del 31
gennaio 2006 (testo completo nel sito del Col-
Durc: due novità
Con l’approvazione del decreto “milleproroghe”
n. 273 del 30.12.2005, avvenuta definitivamente il
9 febbraio 2006, è stata introdotta la variazione
della scadenza del certificato Durc, che passa da
uno a tre mesi di validità. Il testo dell’articolo 39septies
della legge approvata con il nuovo titolo
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
30 dicembre 2005, n. 273, recante definizione
e proroga di termini, nonché conseguenti
disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi
all'esercizio di deleghe legislative", recita: “Il documento
unico di regolarità contributiva di cui all’ar-
Condono, documentazione ad aprile
ticolo 3, comma 8, del decreto legislativo 14 agosto
1996, n. 494, ha validità tre mesi”.
Non vi è invece l'obbligo di produrre il Durc in
caso di appalto affidato ad un lavoratore autonomo
senza dipendenti. Così in una nota (n. 298/2005)
emanata dal Ministero del Lavoro. Il documento,
ricordiamo, è necessario in tutti gli appalti pubblici
e privati in edilizia soggetti al rilascio del permesso
di costruire o a Dia, tuttavia il DLgs 494/96 parla
di imprese esecutrici obbligate a dimostrare la
regolarità contributiva e non vi è alcun riferimento
ai lavoratori autonomi o società senza dipendenti.
Rinvio al 30 aprile 2006 per la presentazione
dell'integrazione della documentazione per il condono
edilizio. Lo ha stabilito all'articolo 11 il Decreto
Legislativo del 22 /12/2005 Definizione e proroga
di termini previsti da disposizioni legislative e
conseguenti provvedimenti urgenti.
Totalizzazione dei periodi contributivi
Il Consiglio dei Ministri, il 19 gennaio scorso,
ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo
sulla totalizzazione dei periodi contributivi. Il provvedimento,
per il quale sono state previste risorse
pari a 186 milioni, consente al lavoratore di ottenere
un'unica pensione anche se ha svolto attività
diverse, con iscrizione a più enti pensionistici. Egli
può "totalizzare" i diversi periodi di iscrizioni nelle
varie gestioni pensionistiche a condizione che: abbia
almeno 20 anni di contribuzione complessivi e
65 anni di età; abbia 40 anni di contribuzione complessiva
a prescindere dagli anni di età; tutti i perio-
Premio Barbara Cappochin
All'architetto Jun Igarashi è stato assegnato il
premio Barbara Cappochin promosso dall'omonima
Fondazione dell'Ordine degli architetti di Padova. La
motivazione per l'assegnazione del premio pone l'accento
sul carattere normale della sua architettura,
costruita con materiali poveri e a costi contenuti e
legio nel canale Ambiente). La relazione servirà
alle amministrazioni competenti (Regioni o comuni
delegati), a valutare la compatibilità del progetto
proposto con i valori paesaggistici dell'area
in cui gli interventi dovrebbero inserirsi.
di da totalizzare abbiano una durata di almeno 6
anni. La totalizzazione è permessa anche se con il
cumulo dei vari anni di contribuzione non viene raggiunto
il minimo contributivo in tutte le gestioni interessate
alla totalizzazione. Il pagamento della pensione
totalizzata sarà effettuato dall'Inps. Alla totalizzazione
sono particolarmente interessati coloro
che, tra i lavoratori autonomi o i liberi professionisti,
hanno periodi di contribuzione come lavoratori
dipendenti, oppure per i soggetti che sono iscritti
alla cosiddetta gestione separata Inps, i cui contributi
non possono essere attualmente trasferiti.
sull'attenzione rivolta all'aspetto umano con una progettazione
che tiene conto della valenza ecologica.

febbraio 2006
INFORMAZIONI
Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
Irpef regionale 2006: sotto e sopra i 29 mila euro
Per il 2006 l'aliquota dell'addizionale regionale
Irpef è fissata per i soggetti aventi un reddito imponibile
superiore ad euro 29.000,00 nella misura
dell'1,4 %. Per i soggetti aventi un reddito imponibile
non superiore a tale cifra, l'aliquota resta fis-
Privacy, proroga al 31 marzo 2006
La scadenza del 31 dicembre 2005 per gli
adempimenti privacy è stata spostanta dal Decreto
"milleproroghe" al 31 marzo 2006. Entro questa
data imprese e professionisti dovranno provvedere
ai seguenti adempimenti: 1. proteggere i pc tramite
password da modificare ogni sei mesi e con
sistema antivirus a scansione settimanale; collocare
i supporti cartacei in vani di sicurezza; redigere
il Documento programmatico sulla sicurezza, ossia
un documento cartaceo analitico dove vengono
sata allo 0,9%. Lo ha stabilito l'articolo 1 della
Legge regionale n. 19 del 26/11/2005 Disposizioni
in materia di tributi regionali.
Per maggiori dettagli consultare il sito del
Collegio.
descritti i tipi di trattamento dati svolti, oltre che la
responsabilità degli incaricati e le misure di protezione.
Informazioni su: www.garanteprivacy.it.
Rinviata al Governo la revisione del Dpr 328
La riforma del Dpr 328/01 - messa a punto dal
ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, e dal sottosegretario
Maria Grazia Siliquini, e approvata il 22
dicembre 2005 in prima lettura dal Consiglio dei
ministri, è stata rinviata al Governo dal Consiglio di
Stato il 23 gennaio scorso, con la motivazione che
finché sulle professioni rimarrà una competenza
concorrente Stato-Regioni, riconosciuta dal Titolo V
della Costituzione, il regolamento resta uno strumento
"inidoneo".
Il regolamento sanciva l'obbligatorietà della laurea
triennale per l'accesso all'Albo dei geometri,
periti agrari e industriali, agrotecnici, senza che il
tirocinio desse crediti ai fini del titolo accademico.
Promossa dalla Corte la legge veneta sul condono
La Corte costituzionale ha promosso la legge
regionale 5/11/2004 n. 21 della Regione Veneto,
"Disposizioni in materia di condono edilizio”, con la
sentenza n. 49 del 6 febbraio 2006, non essendo
stato rilevato alcun profilo di incostituzionalità. As-
sieme al Veneto sono state assolte anche le leggi
regionali della Lombardia, della Toscana e del'Umbria.
Le regole certe che le regioni devono rispettare
sono la cubatura massima ammissibile di 750 mc
e il limite temporale della realizzazione dell'abuso.
Rivalutazione aree fabbricabili non ancora edificate
Il comma 471 della legge finanziaria per il
2006 estende alle aree fabbricabili o risultanti
tali in seguito a demolizioni ma non edificate
le disposizioni sull'aggiornamento del valore
di bilancio dei beni d'impresa e delle parteci-
pazioni. Per accedere alla rivalutazione di queste
aree occorre pagare un'imposta sostitutiva
pari al 19 per cento da versare in tre rate
annuali secondo le scadenze previste al comma
475.
Ristrutturazioni: ritorno dell'Iva al 10%
L'Unione Europea ha recentemente approvato la
proposta di Direttiva che, modificando la Direttiva
77/388/CEE, autorizza gli Stati membri a prolungare
fino al 2010 l'applicazione dell’Iva ridotta in settori
ad alta intensità di manodopera, con decorrenza
dall'1.1.2006. Di conseguenza verrà ripristinata
l'aliquota Iva agevolata al 10% per gli interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria di cui alle
lettere a) e b) dell'art. 3 del DPR 380/2001 (TU edi-
lizia), cessata lo scorso 31.12.2005. Perché la disposizione
diventi operativa è necessario attendere
la pubblicazione della nuova Direttiva nella G.U.C.E.,
ed il successivo recepimento nei singoli stati. Come
già avvenuto nel 2004, è probabile che il successivo
ripristino dell'agevolazione cessata per alcuni
mesi valga anche per le prestazioni già fatturate
con l'Iva al 20% dopo l'1.1.2006, con la possibilità
di procedere all'emissione di note di variazione.
31

32 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova
febbraio 2006
PROGETTAZIONE
RECENSIONI DI LIBRI
MANUALE DI ILLUMINAZIONE
l manuale si rivolge a quanti operano nel mon-
Ido dell'illuminazione, un settore molto articolato
e in continua evoluzione. L'opera è divisa in due
sezioni: trattazione delle nozioni teoriche di base
e applicazioni pratiche ricorrenti. Nella sezione
teorica si approfondiscono temi legati alla visione
e alla natura della luce e si riportano metodi di
calcolo indispensabili all'esercizio delle professioni
legate all'illuminotecnica. La seconda sezione è
funzionale alla stesura di un progetto illuminotecnico
in ogni sua fase con una panoramica appro-
RESTAURI
fondita degli strumenti a disposizione del progettista
(sorgenti, ausiliari, apparecchi) aggiornata ai
più recenti ritrovati della ricerca tecnologica internazionale.
In seguito, il manuale entra nel vivo
della progettazione illuminotecnica suddivisa per
situazioni architettoniche, dalla definizione del
risultato estetico-visivo alle tecniche di gestione e
manutenzione degli impianti. In conclusione una
sezione approfondita dedicata agli aspetti normativi
e giuridici con preziosi consigli riguardanti l'esercizio
della professione.
RESTAURO E RECUPERO DEGLI EDIFICI A STRUTTURA MURARIA
Analisi e interventi sul "costruito storico". Edizione aggiornata con l'Ordinanza
3274/2003 e succ. modd. e con le Norme Tecniche per le costruzioni
livello nazionale è sempre più emergente l'im-
Aportanza di intervenire per motivi sia di sicurezza
sia di salvaguardia sul cosiddetto "costruito
storico", intendendo per esso edifici di valenza
storico-artistica così come l'edificato minore.
La nuova mappatura sismica dell'Italia ha, inoltre,
determinato l'obbligo di intervenire nel rispetto
del raggiungimento delle prestazioni antisismiche
richieste nella quasi totalità del "costruito storico"
esistente a livello nazionale. Sulla base di tali
presupposti, l'opera affronta la tematica degli
interventi partendo da un modello di edificio ideale
con struttura muraria che segue la regola dell'arte
e vengono esaminate le modifiche apportate
nel tempo, evidenziando i difetti e la conseguente
minor efficienza statica. A seguito di questa
analisi, vengono forniti gli strumenti affinché
PROGETTAZIONE
GUIDA ILLUSTRATA AL FENG SHUI
ttima per gli appassionati dell’argomento è
Oquesta pubblicazione di Lillian Too, considerata
oggi la maggiore autorità mondiale in
materia di Feng Shui, l'antica arte cinese di
progettare gli edifici e i loro spazi in sintonia
con l'ambiente e con l'energia che lo percorre.
Il libro illustra tutti i concetti base del Feng
Shui e spiega in modo dettagliato i metodi per
AMBIENTE
chi affronta il restauro/recupero degli edifici in
muratura sia in grado di progettare le correzioni
e gli adeguamenti più prossimi al modello ideale
dell'edificio esistente.
Ampia attenzione è data al problema sismico,
attraverso la spiegazione dell'ordinanza 3274/2003,
con le modifiche successivamente intervenute,
dando spazio al metodo dei "meccanismi di collasso",
che appare il metodo di verifica più affidabile
e, in taluni casi specifici, l'unico applicabile.
Un esempio di questo metodo è sviluppato in
tutti i particolari. Si è, altresì, tenuto conto sia del
legno come materiale da costruzione, presentando
metodi di calcolo sulle strutture lignee, sia di
archi e volte, fornendo, per questi ultimi, soluzioni
che permettono di considerare anche carichi
asimmetrici.
prevedere con esattezza, mese per mese e
anno per anno, i periodi in cui la casa e l'ambiente
di lavoro beneficiano di sorte favorevole
o avversa. Descrive inoltre i rimedi grazie ai
quali possiamo attivare gli influssi positivi e
contrastare quelli negativi. Il tutto con sorprendente
facilità e con inaspettata soddisfazione.
ARPAV 1997-2005, UN PERCORSO TRA PREVENZIONE
AMBIENTALE E SALUTE
ella pubblicazione si ripercorrono le vicende
Nche portarono alla istituzione dell'Agenzia per
la prevenzione e protezione ambientale del Veneto
e al suo successivo radicamento e consolidamento
nel territorio veneto, in qualità di primo interlocutore
della Regione, degli Enti locali e, attraver-
so questi, dei cittadini, per le azioni tecnico-scientifiche
di prevenzione e tutela ambientale.
Distribuzione gratuita, richiesta all'arpav tramite
modulo scaricabile dal sito Arpav all'indirizzo
http://www.arpa.veneto.it/pubblicazioni/htm/scheda_pub.asp?ID=148
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