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documentario di osservazione

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Tassonomia delle forme del <strong>documentario</strong><br />

Giovanni Ganino - gnngnn@unife.it<br />

(FILM A BASE TOTALE O PARZIALE)


La regia<br />

Documentario e utilizzo dei meto<strong>di</strong> della fiction<br />

Linguaggi au<strong>di</strong>ovisivi


Modalità descrittiva<br />

Telegiornale<br />

Documentari televisivi (ve<strong>di</strong> generi)<br />

Documentari <strong>di</strong> propaganda<br />

Promozionali aziendali<br />

1 -L’università <strong>di</strong> ferrara si presenta:<br />

http://www.youtube.com/watch?v=hqjsIAJBsxU<br />

2 - Linea Blu ecc…


Le modalità poetiche ed espositive del <strong>documentario</strong> hanno spesso<br />

sacrificato l’atto specifico <strong>di</strong> filmare le persone in favore della<br />

costruzione <strong>di</strong> motivi formali o argomenti persuasivi. Il regista<br />

raccoglieva il materiale grezzo necessario e da esso traeva un<br />

ragionamento, una prospettiva o un’argomentazione.<br />

E se il regista avesse semplicemente voluto osservare quello che<br />

accadeva <strong>di</strong> fronte alla cinepresa, senza intervenire?<br />

Questa nuova forma <strong>di</strong> documentazione non sarebbe stata nuova e<br />

stimolante?


Il <strong>documentario</strong> <strong>di</strong> <strong>osservazione</strong> toglie enfasi al risvolto persuasivo per darci un’idea <strong>di</strong> cosa<br />

voglia <strong>di</strong>re vivere una data situazione, ma senza comunicare anche cosa abbia provato il<br />

regista a sperimentare lo stesso evento.<br />

Il <strong>documentario</strong> partecipativo ci dà un senso <strong>di</strong> cosa voglia <strong>di</strong>re, per il regista, essere in una<br />

data situazione, e come essa subisca mo<strong>di</strong>fiche a causa della sua presenza.


Videointervista<br />

La mia televisione? Una telecamera davanti un volto che<br />

abbia qualcosa da raccontare. Tutto il resto è superfluo.<br />

(Enzo Biagi)<br />

E’ <strong>di</strong>fficile pensare che un libro non <strong>di</strong> narrativa, un<br />

quoti<strong>di</strong>ano, un perio<strong>di</strong>co, la ra<strong>di</strong>o, i talk show o i<br />

notiziari televisivi possano esistere senza le interviste<br />

(Grobel, 2004).


Intervista per la ricerca e messa in scena<br />

Nella produzione della video intervista per la ricerca c’è una attenzione particolare ai criteri<br />

<strong>di</strong> correttezza ed adeguatezza metodologica che ogni <strong>di</strong>sciplina (etnografia, antropologia,<br />

sociologia, storia, psicologia ecc.) definisce per il proprio ambito.<br />

Lomax suggerisce a questo riguardo sette regole alle quali ci si dovrebbe conformare:<br />

1. Cominciare con una panoramica sul contesto generale in cui si svolge l’evento;<br />

2. Fare delle riprese <strong>di</strong> tutto l’evento a <strong>di</strong>stanza ravvicinata senza cambiare possibilmente<br />

l’angolazione;<br />

3. Soffermare l’obiettivo a lungo sull’azione dei protagonisti dell’evento;<br />

4. Evitare i primi piani <strong>di</strong> visi o <strong>di</strong> altre parti del corpo, che non sono utili se visivamente<br />

isolati dal contesto;<br />

5. Re<strong>di</strong>gere appunti su come quando e dove la sequenza viene girata;<br />

6. Nell’impossibilità <strong>di</strong> registrare il suono sincronicamente usare un registratore per<br />

documentare gli aspetti sonori dell’evento;<br />

7. Riprendere sequenze lunghe, ricordando che la durata minima dovrebbe essere <strong>di</strong> tre<br />

minuti (Chiozzi, 1993, p. 33)


Nei mass me<strong>di</strong>a, invece, alla metodologia si sostituisce la creatività del regista: qui il ruolo<br />

del linguaggio au<strong>di</strong>ovisivo è centrale. In questo caso si ritiene in<strong>di</strong>spensabile confezionare<br />

un prodotto che abbia i requisiti necessari per ottenere l’attenzione <strong>di</strong> un pubblico sempre<br />

più abituato alla spettacolarizzazione degli eventi, al ritmo sostenuto, ad una narrazione<br />

avvincente.<br />

Le scelte <strong>di</strong> regia avvengono su più livelli:<br />

1. Costruzione inquadratura<br />

2. Fotografia<br />

3. Sonoro<br />

4. Messa in scena<br />

5. Ruolo intervistatore<br />

6. Montaggio<br />

Intervista per i mass me<strong>di</strong>a e messa in scena


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Come nel caso della regia fiction:<br />

o decoupage classico e montaggio trasparente<br />

o piano sequenza e montaggio proibito<br />

o regia esibita<br />

o regia della modernità.


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce a-b-c-d-e-f-g-h-i-l-m<br />

Piano sequenza


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore Rumore


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore Rumore


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore Rumore<br />

Musica 1 Musica 2


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore Rumore<br />

Musica 1 Musica 2


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore Rumore<br />

Musica 1 Musica 2


Videointervista: il montaggio<br />

La messa in scena: tra fiction e non fiction<br />

Voce b Voce e Voce g<br />

Rumore 3<br />

Rumore 1 Rumore 2<br />

Musica 1 Musica 2


Videointervista: il montaggio<br />

Il montaggio può rendere dunque<br />

“invisibile” gli interventi <strong>di</strong><br />

manipolazione delle riprese. Con ciò,<br />

come sostiene Francesco Casetti<br />

(1987), “il <strong>documentario</strong> tende a<br />

negarsi come rappresentazione, atto <strong>di</strong><br />

enunciazione, integrando le eventuali<br />

f i n a l i t à c o g n i t i v e c o n u n a<br />

naturalizzazione del <strong>di</strong>scorso”.<br />

Contro o a favore <strong>di</strong> questa virtuale<br />

cancellazione del processo <strong>di</strong> scrittura,<br />

ecco dunque le <strong>di</strong>fferenti scelte<br />

registiche, a seconda che l’intervista<br />

voglia iscriversi nella categoria della<br />

r i c e r c a s c i e n t i f i c a o d e l l a<br />

comunicazione.


Videointervista: il montaggio<br />

Etnografia<br />

Sociologia visuale<br />

Giornalismo<br />

Divulgazione<br />

Funzione Ricerca Intrattenimento e<br />

<strong>di</strong>vulgazione nei mass<br />

me<strong>di</strong>a<br />

Pubblico Specifico Generalista<br />

Durata Lunga Breve<br />

Criteri Rilevanza scientifica Notiziabilità,<br />

espressività<br />

Stile Dipende dalla<br />

metodologia<br />

Ambiti, funzioni e caratteristiche della video intervista<br />

Dipende dal format


Costruzione inquadratura<br />

1. Lo sguardo (in macchina o fuori campo?)<br />

2. I piani (pp o faccio vedere l’ambiente?)<br />

3. Inquadratura fissa o in movimento?<br />

4. La fotografia (luce per illuminare, luce per<br />

raccontare; b/n o colore; interno o esterno;<br />

fotografia e format)


Video intervista: il sonoro<br />

Il parlato<br />

La qualità tecnica dell’au<strong>di</strong>o deve essere garantita per<br />

la comprensione materiale dell’enunciazione verbale.<br />

Uso della musica<br />

Questo genere <strong>di</strong> costruzione, cioè <strong>di</strong> accompagnare<br />

con la musica il racconto <strong>di</strong> un testimone, viene usato<br />

<strong>di</strong> frequente, probabilmente per rendere<br />

maggiormente fruibile un racconto che <strong>di</strong> per sé si<br />

ritiene poco catalizzante. A nostro avviso l’utilizzo<br />

eccessivo <strong>di</strong> una colonna sonora, soprattutto se<br />

inserita sul parlato, più che facilitare la fruizione può<br />

<strong>di</strong>strarre l’attenzione dello spettatore e quin<strong>di</strong> rendere<br />

superficiale il proprio approccio all’argomento.<br />

Uso dei rumori<br />

Sono peculiari al sonoro anche i frammenti au<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

fondo o <strong>di</strong> ambiente che aiutano a ricostruire<br />

l’atmosfera del posto.


A - Disponibilità psicologica dell’intervistato<br />

Un tratto importante è l’attenzione alla qualità del<br />

rapporto interpersonale tra intervistatore ed intervistato.<br />

Sia che si tratti <strong>di</strong> ottenere una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> soli 20<br />

secon<strong>di</strong> per un servizio <strong>di</strong> un telegiornale, sia che il<br />

filmaker voglia riprendere una lunga ed approfon<strong>di</strong>ta<br />

narrazione autobiografica, la <strong>di</strong>sponibilità psicologica<br />

dell’intervistato è un prerequisito al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

un’intervista fluida in cui la personalità dei soggetti<br />

emerga senza forzature.<br />

B - Atteggiamento empatico e invisibilità dell’apparato<br />

<strong>di</strong> produzione<br />

C - Rapporto <strong>di</strong> partecipazione<br />

L’intervistatore può scegliere tra un atteggiamento più<br />

neutro, o più presente e partecipante.<br />

D - Relazione asimmetrica e “interrogatorio”<br />

Video intervista: ruolo intervistatore


Etnografia<br />

Sociologia visuale<br />

Giornalismo<br />

Divulgazione<br />

Funzione Ricerca Intrattenimento e<br />

<strong>di</strong>vulgazione nei mass<br />

me<strong>di</strong>a<br />

Pubblico Specifico Generalista<br />

Durata Lunga Breve<br />

Criteri Rilevanza scientifica Notiziabilità,<br />

espressività<br />

Stile Dipende dalla<br />

metodologia<br />

Ambiti, funzioni e caratteristiche della video intervista<br />

Dipende dal format<br />

La messa in scena


Chi non si è mai trovato ad ascoltare<br />

affascinato le storie <strong>di</strong> vita, i ricor<strong>di</strong> ricchi <strong>di</strong><br />

fascino ed emozioni delle persone più<br />

anziane? Queste le motivazioni <strong>di</strong> base alle<br />

origini del progetto LaStoriaSeiTu nato come<br />

canale tematico <strong>di</strong> argentatv e trasformatosi<br />

successivamente in un videoportale sulla storia<br />

dal basso.<br />

L’intento <strong>di</strong> raccontare la storia argentana<br />

a t t r a v e r s o d o c u m e n t a r i e<br />

videotestimonianze si apre ad una<br />

<strong>di</strong>mensione più ampia <strong>di</strong>ventando in<br />

questo modo un progetto <strong>di</strong> storia<br />

collettiva, senza confini regionali e<br />

nazionali. I volti, la voce, i gesti, le<br />

espressioni <strong>di</strong> chi conserva nella memoria<br />

un percorso <strong>di</strong> atrocità e sofferenza, <strong>di</strong> chi<br />

ricorda con gioia ed entusiasmo tra<strong>di</strong>zioni<br />

o normali attività quoti<strong>di</strong>ane, ormai<br />

scomparse, vengono tramandati alle future<br />

generazioni e consegnati alla storia.


Naomi Watts davanti a una New York del 1933, King Kong, <strong>di</strong> Peter Jackson


Osservazione scientifica<br />

del corpo in ogni fase<br />

del movimento


Teoria della relatività <strong>di</strong> Albert Einstein Teoria dei Quanti


Meccanismi biologici del mondo<br />

animale e vegetale


Ricostruzioni Archeologiche<br />

I giar<strong>di</strong>ni pensili <strong>di</strong> Babilonia<br />

Tempio <strong>di</strong> Artemide a Efeso


Itinerari virtuali nei<br />

documentari turistici


Dal <strong>documentario</strong> simulato<br />

All’au<strong>di</strong>ovisivo virtuale (in tutte le sue forme)<br />

D: Nell’epoca del cinema virtuale, che fine fanno le teorie che abbiamo indagato?


La regia nei testi au<strong>di</strong>ovisivi<br />

A – nel singolo lavoro (classico)<br />

B – nei contenitori/programmi/canali tv<br />

C – nei contenitori web<br />

D – nella logica ugc e viral


Michael Moore – Alcune opere<br />

Roger&Me, 1989<br />

Bowling for Columbine, 2002<br />

Oscar 2003 per il miglior <strong>documentario</strong><br />

Fahrenheit 9/11, 2004<br />

Palma d’oro 2004 Festival <strong>di</strong> Cannes<br />

Opera <strong>di</strong> non-fiction più vista della storia<br />

Sicko, 2007<br />

Capitalism: A Love Story, 2009


Alcune <strong>di</strong>chiarazioni su Michael Moore<br />

E’ un figlio <strong>di</strong> puttana. E’ terribile. Ma la cosa peggiore è che è la persona<br />

più famosa del mondo nel mondo del <strong>documentario</strong> e quello che ne trae<br />

più giovamento. E’ quello che ha il pubblico più largo e che ottiene tutte<br />

le ricompense. E ha due obiettivi.<br />

Il primo: liquidare le persone per i suoi interessi.<br />

Il secondo: poco importa quello che si trova ad osservare, deve provare<br />

ciò che sa già.<br />

Albert Maysles


Alcune <strong>di</strong>chiarazioni su Michael Moore<br />

La nostra scelta non era tra uno status quo pacifico e le carneficine della<br />

guerra ma tra la guerra e una minaccia ancora più grave. Non lasciate che<br />

nessuno vi <strong>di</strong>ca il contrario. Né i nostri avversari politici. E certamente<br />

non un regista bugiardo che ci vorrebbe far credere che l’Iraq <strong>di</strong> Saddam<br />

era un’oasi <strong>di</strong> pace quando era un luogo <strong>di</strong> indescrivibile crudeltà, camere<br />

<strong>di</strong> tortura e fossi comuni.<br />

John Mc Cain, convention nazionale repubblicana, 30 agosto 2004


Alcune <strong>di</strong>chiarazioni su Michael Moore<br />

Gli Stati Uniti producevano auto, adesso produciamo proprietà<br />

intellettuale. Siamo ancora bravi a fare film e siamo tutti documentaristi.<br />

Dappertutto sorgono scuole <strong>di</strong> cinema. Grazie a Michael c’è un grande<br />

interesse a <strong>di</strong>stribuire documentari al cinema. Non posso che fargli tanto<br />

<strong>di</strong> cappello.<br />

Kevin Rafferty


Alcune <strong>di</strong>chiarazioni su Michael Moore<br />

E’ un figlio <strong>di</strong> puttana. E’ terribile. Ma la cosa peggiore è che è la persona più<br />

famosa del mondo nel mondo del <strong>documentario</strong> e quello che ne trae più<br />

giovamento. E’ quello che ha il pubblico più largo e che ottiene tutte le ricompense.<br />

E ha due obiettivi.<br />

Il primo: liquidare le persone per i suoi interessi.<br />

Il secondo: poco importa quello che si trova ad osservare, deve provare ciò che sa<br />

già.<br />

Albert Maysles<br />

La nostra scelta non era tra uno status quo pacifico e le carneficine della guerra ma<br />

tra la guerra e una minaccia ancora più grave. Non lasciate che nessuno vi <strong>di</strong>ca il<br />

contrario. Né i nostri avversari politici. E certamente non un regista bugiardo che ci<br />

vorrebbe far credere che l’Iraq <strong>di</strong> Saddam era un’oasi <strong>di</strong> pace quando era un luogo<br />

<strong>di</strong> indescrivibile crudeltà, camere <strong>di</strong> tortura e fossi comuni.<br />

John Mc Cain, convention nazionale repubblicana, 30 agosto 2004<br />

Gli Stati Uniti producevano auto, adesso produciamo proprietà intellettuale. Siamo<br />

ancora bravi a fare film e siamo tutti documentaristi. Dappertutto sorgono scuole <strong>di</strong><br />

cinema. Grazie a Michael c’è un grande interesse a <strong>di</strong>stribuire documentari al<br />

cinema. Non posso che fargli tanto <strong>di</strong> cappello.<br />

Kevin Rafferty


A- Rinascita del genere<br />

Dal 2002 il cinema non-fiction comincia a sconfinare in territori che fino ad allora erano<br />

appannaggio quasi esclusivo del cinema narrativo tra<strong>di</strong>zionale: sala, home video, selezioni<br />

ufficiali dei gran<strong>di</strong> festival. Anche in tv sottrae spazio al cinema <strong>di</strong> finzione.<br />

B- Il “merito” <strong>di</strong> Moore<br />

Dopo Bowling a Columbine conoscono ampia <strong>di</strong>ffusione opere che ricordano spesso sia lo<br />

stile che gli intenti politici <strong>di</strong> Moore.<br />

Super Size Me, 2004 Morgan Spurlock<br />

Mondovino, 2004 Jonathan Nossiter<br />

The Fog of War, Errol Morris<br />

The Corporation, 2003 Mark Achbar, Jennifer Abbott<br />

The Take (La presa), 2004 Avi Lewis, Naomi Klein<br />

An Inconvenienth Truth (Una scomoda verità), Davis Guggenheim<br />

Etre ou avoir (Essere e avere), 2002 Nicholas Philibert<br />

La marche de l’empereur (La marcia dei pinguini), 2005 Luc Jacquet


C- Lo stile Moore<br />

Se dal punto <strong>di</strong> vista della <strong>di</strong>ffusione commerciale il ruolo dei film <strong>di</strong> Moore è abbastanza<br />

incontestabile, più controversa è la questione della sua influenza stilistica.<br />

D- Nascita <strong>di</strong> una corrente doc anti Moore<br />

Tra gli effetti tangibili del successo <strong>di</strong> Moore ce n’è uno tanto eloquente quanto paradossale:<br />

la nascita, soprattutto negli Stati Uniti, <strong>di</strong> una vera e propria corrente documentaristica anti<br />

Michael Moore e lo sviluppo <strong>di</strong> una cinematografia apertamente repubblicana.

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