19 - il Corriere di Capri
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La Buona Notizia<br />
La Buona notizia della Domenica <strong>di</strong> Pentecoste - <strong>19</strong> Maggio 2013<br />
a cura <strong>di</strong> don Carmine del Gau<strong>di</strong>o<br />
Finalmente!. Abbiamo atteso, siamo stati preparati da Gesù: finalmente è arrivata la Pentecoste! Nel<br />
nostro cuore la catechesi <strong>di</strong> Gesù, in queste domeniche e negli ultimi giorni ci hanno scavato dentro<br />
un bisogno <strong>di</strong> cielo, un bisogno <strong>di</strong> assoluto. Gesù ha creato tanta attesa ed ha motivato così, con la<br />
promessa che a Pentecoste si realizza, <strong>il</strong> bisogno che ognuno <strong>di</strong> noi ha nel cuore <strong>di</strong> realizzare la pienezza<br />
e colmare <strong>il</strong> cuore dell’amore che solo Dio può, sa e vuole donare a noi suoi figli. Tutto passa e si realizza<br />
attraverso <strong>il</strong> dono dello Spirito che, come riempì la terra, come colmò <strong>il</strong> cuore della Vergine Maria e <strong>il</strong><br />
Verbo si fece carne, così ora colma <strong>il</strong> cuore dei credenti e li rende testimoni audaci e cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i davanti ai<br />
fratelli stupiti del mondo <strong>di</strong> oggi. Lo Spirito ancora riesce a stupire perché ci fa travalicare ogni limite e<br />
ci porta alla soglia della <strong>di</strong>vinità. Ci fa stupire perché ci fa accettare i nostri limiti, li scopriamo come una<br />
risorsa fondamentale nel nostro rapporto con l’Assoluto che è Dio. Ci fa stupire perché con le nostre<br />
povere labbra, purificate dal fuoco dell’amore, possiamo elevare la lode e <strong>il</strong> ringraziamento a Dio, nostro<br />
Padre. Ma soprattutto è <strong>il</strong> linguaggio dell’amore che lo Spirito infonde dentro <strong>di</strong> noi a lasciare stupiti<br />
anche gli scettici, che sono portati a credere perché vedono i segni pro<strong>di</strong>giosi, dell’amore appunto.<br />
Cosa abbia prodotto negli Apostoli la <strong>di</strong>scesa dello Spirito <strong>di</strong> Dio lo registriamo nel testo Dagli Atti degli<br />
Apostoli (2,1-11)<br />
Mentre stava compiendosi <strong>il</strong> giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stes¬so<br />
luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fra¬gore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e<br />
riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero lo¬ro lingue come <strong>di</strong> fuoco, che si <strong>di</strong>videvano, e si<br />
posarono su ciascuno <strong>di</strong> loro, e tutti furono colmati <strong>di</strong> Spirito Santo e cominciarono a parlare in<br />
altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro <strong>il</strong> potere <strong>di</strong> esprimersi.<br />
Ma soprattutto Luca ci riferisce che tutti i convenuti a Gerusalemme (ed erano convenuti da ogni dove!) li<br />
u<strong>di</strong>vano parlare nelle loro lingue delle gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio. Cominciano le sorprese <strong>di</strong> Dio che non si sono<br />
ancora esaurite né si sono fermate. Ma, andando con or<strong>di</strong>ne, vogliamo partire dal dono più bello che lo<br />
Spirito ci permette <strong>di</strong> accogliere: lo avvertiamo nella seconda lettura <strong>di</strong> questa Domenica <strong>di</strong> Pentecoste:<br />
Dalla lettera <strong>di</strong> san Paolo apostolo ai Romani (8,8-17):<br />
Fratelli, Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete<br />
sotto <strong>il</strong> dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito <strong>di</strong> Dio abita in voi. Se<br />
qualcuno non ha lo Spirito <strong>di</strong> Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, <strong>il</strong> vostro corpo è<br />
morto per <strong>il</strong> peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito <strong>di</strong> Dio, che ha risuscitato<br />
Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri<br />
corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori<br />
non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne,<br />
morirete. Se, invece, me<strong>di</strong>ante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli<br />
che sono guidati dallo Spirito <strong>di</strong> Dio, questi sono figli <strong>di</strong> Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da<br />
schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del<br />
quale gri<strong>di</strong>amo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli<br />
<strong>di</strong> Dio. E se siamo figli, siamo anche ere<strong>di</strong>: ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Dio, coere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cristo, se davvero pren<strong>di</strong>amo<br />
parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.<br />
Poter gridare a Dio dal profondo del cuore: Abbà, Padre: che grande meraviglia!<br />
E non basta! perché lo Spirito <strong>di</strong>venta sempre più <strong>il</strong> protagonista della vita dell’uomo felice nella misura<br />
che compren<strong>di</strong>amo la sua Presenza e quanto Egli compie verso <strong>di</strong> noi. Basta ricordare per questo tutto<br />
quanto ci viene <strong>il</strong>lustrato dalla preghiera – sequenza:<br />
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.<br />
Vieni, padre dei pove¬ri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.<br />
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’ani¬ma, dolcissimo sollievo.<br />
Nella fatica, ripo¬so, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.<br />
O luce beatissima, inva<strong>di</strong> nell’intimo <strong>il</strong> cuore dei tuoi fedeli.<br />
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.<br />
Lava ciò che è sòr<strong>di</strong>do, bagna ciò che è àrido, sana ciò che sanguina.<br />
2 | Domenic <strong>19</strong> Maggio 2013