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PRESENTAZIONE_MONTANARI.pdf - Associazione Pr.o.fire

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E’ un’iniziativa<br />

PIACENZA 5 DICEMBRE 2011<br />

Magnapark Monticelli<br />

LOGISTICA E PREVENZIONE INCENDI<br />

_______________________________<br />

Il ruolo degli impianti sprinkler per la<br />

logistica<br />

Ing. Marco Montanari<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

L’ installazione di impianti di protezione automatica sprinkler<br />

in ambito logistico risulta una primaria necessità ed una<br />

consolidata prassi tecnica, oltre che un servizio di garanzia<br />

per la propria clientela.<br />

Confortano in tal senso anni di statistiche e report su eventi<br />

incidentali verificatisi in tutto il mondo dove gli impianti<br />

sprinkler, correttamente installati e manutenzionati, hanno<br />

dimostrato di conseguire in caso di incendio:<br />

• risparmio vite umane e feriti in caso di eventi incidentali<br />

• netta riduzione dei danni materiali e merci ed impianti<br />

•enormi risparmi di tempo e costi nel ripristino della<br />

praticabilità e funzionalità delle attività colpite<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

Offrire in ambito logistico servizi di protezione attiva<br />

antincendi, ed in particolare sprinkler, significa pertanto :<br />

• poter soddisfare specifiche esigenze della propria clientela e<br />

dei relativi soggetti assicurativi<br />

• offrire servizi più competitivi rispetto al mero affitto di aree<br />

da adibire a stoccaggio tali e quali<br />

Scopi pertanto che, pur naturalmente non contrastandoli,<br />

travalicano il mero soddisfacimento degli obbiettivi istitutivi<br />

della <strong>Pr</strong>evenzione Incendi e delle relative regole tecniche, che<br />

si concretizzano nel conseguimento di un autorizzazione ad<br />

esercire l’attività (il Certificato di prevenzione Incendi).<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:<br />

Le attività logistiche sono normalmente caratterizzate da una<br />

densità molto bassa di lavoratori per unità di superficie e<br />

sono pressoché assenti soggetti esterni alle attività, pubblico<br />

o clientela. Sono inoltre normalmente limitate le possibili<br />

fonti di innesco in particolare laddove è conseguita una netta<br />

separazione e compartimentazione tra zone lavorazione e<br />

zone stoccaggio.<br />

Questi aspetti hanno conseguenze rilevanti nella valutazione<br />

del rischio in quanto:<br />

• è difficilmente prevedibile uno scenario in cui possano<br />

essere coinvolti direttamente da un evento numerosi<br />

lavoratori<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:<br />

•Il dimensionamento delle vie di esodo non è pressoché mai<br />

caratterizzato per densità di affollamento, ma piuttosto per<br />

lunghezza del percorso d’esodo.<br />

•Non essendoci normalmente fra le persone esposte pubblico<br />

(aspetto tipico invece della vendita al dettaglio o<br />

all’ingrosso), con adeguata formazione ed informazione il<br />

posizionamento delle vie di esodo e dei presidi antincendio è<br />

da intendersi noto. Il ricorso a lavoratori iterinali e frequenti<br />

turn-over del personale possono tuttavia, in caso di<br />

formazione ed informazione non rigorosamente mantenute,<br />

rendere questo aspetto favorevole meno certo.<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:<br />

•Il dimensionamento delle vie di esodo non è pressoché mai<br />

caratterizzato per densità di affollamento, ma piuttosto per<br />

lunghezza del percorso d’esodo.<br />

•Non essendoci normalmente fra le persone esposte pubblico<br />

(aspetto tipico invece della vendita al dettaglio o<br />

all’ingrosso), con adeguata formazione ed informazione il<br />

posizionamento delle vie di esodo e dei presidi antincendio è<br />

da intendersi noto. Il ricorso a lavoratori iterinali e frequenti<br />

turn-over del personale possono tuttavia, in caso di<br />

formazione ed informazione non rigorosamente mantenute,<br />

rendere questo aspetto favorevole meno certo.<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

FREQUENZA STORICA INCIDENTI:<br />

Incendi /anno USA in magazzini anni 1980 – 2006 fonte NFPA e NFIRS<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

PERDITE ECONOMICHE IN M$:<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

fonte NFPA e NFIRS<br />

Perdite in M$ al valore attuale anno 2006<br />

1980<br />

1981<br />

1982<br />

1983<br />

1984<br />

1985<br />

1986<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

1993<br />

1994<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

Con la collaborazione tecnica


CAUSA PREVALENTE INCIDENTI:<br />

Cause Incendi USA in magazzini anni 2003 – 2006 fonte NFPA e NFIRS<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MEDIE ANNUALI 2003-2006:<br />

Incendi : 1350 /anno<br />

Morti: 5 / anno (di cui il 42 % in incendi dolosi)<br />

Feriti: 21 / anno<br />

Danni patrimoniali diretti: 124 M$ /anno<br />

Cause Incendi USA in magazzini anni 2003 – 2006 fonte NFPA e NFIRS<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFETTO ENERGIA E POTENZA:<br />

In ogni caso il rischio incendio è da intendersi tutto fuorché<br />

basso per effetto di:<br />

• Carichi di incendio specifici molto elevati quindi grande<br />

energia rilasciata<br />

•Grande potenza rilasciata in caso di incendio per effetto<br />

della rapida propagazione verticale (ad esempio all’interno<br />

delle scaffalature) o allo stoccaggio di liquidi<br />

•Grandi quantità di fumi prodotte e loro conseguenze sulla<br />

visibilità ed accessibilità ai locali sia agli effetti dell’esodo sia<br />

agli effetti di tentativi di spegnimento manuale sia parte<br />

delle Squadre di <strong>Pr</strong>otezione e Lotta agli Incendi, che da parte<br />

dei VV.FF.<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIA DI INCENDIO:<br />

Questo spiega perché nella lettura tecnica quando ci si<br />

riferisce ad incendi magazzini / insediamenti logistici si parli<br />

di rischi HHS (High Hazard Storage), quindi rischi gravi per<br />

effetto dell’immagazzinamento di importanti quantità di<br />

merci e conseguentemente dell’energia / potenza termica<br />

rilasciata da questa fattispecie di rischio.<br />

Per comprendere l’effetto distruttivo e la rapida con cui<br />

questo è conseguito si riportano alcuni esempi.<br />

Con la collaborazione tecnica


EFFETTO DI UN<br />

MODESTO INCENDIO DI<br />

UN SACCO DI MAGLIE<br />

SOTTO UN SOPPALCO<br />

(REGGIO E. 1999):<br />

DEPOSITO SCARICO<br />

ASSENZA EFC E SPRINKLER<br />

L’incendio si sviluppava nottetempo e<br />

l’assenza di sfogo per i fumi,<br />

nonostante la quantità esigua di<br />

materiali coinvolti comportava<br />

inagibilità per spalling a elementi<br />

strutturali copertura in corrispondenza<br />

della zone dell’incendio , distruzione<br />

completa dell’impianto elettrico ed<br />

annerimento completa del locale.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFETTO DI<br />

UN MODESTO<br />

INCENDIO DI<br />

UN SACCO DI<br />

MAGLERIA<br />

SOTTO UN<br />

SOPPALCO<br />

(REGGIO E.<br />

1999):<br />

Ambiente<br />

sostanzialmente<br />

scarico eppure<br />

danno pressochè<br />

totale<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFETTO DI<br />

UN MODESTO<br />

INCENDIO DI<br />

UN SACCO DI<br />

MAGLIE<br />

SOTTO UN<br />

SOPPALCO<br />

(REGGIO E.<br />

1999):<br />

Effetto fumi su<br />

impianto elettrico a<br />

grande distanza da<br />

focolaio<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFETTO DI<br />

UN MODESTO<br />

INCENDIO DI<br />

UN SACCO DI<br />

MAGLIE<br />

SOTTO UN<br />

SOPPALCO<br />

(REGGIO E.<br />

1999):<br />

Spalling e danni<br />

permanenti<br />

elementi copertura<br />

per effetto termico<br />

Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato in<br />

rack – sperimentazione<br />

TESI 2010<br />

Scenario di prova.<br />

Plastici non espansi cartooned<br />

PRIMA<br />

Per gentile concessione di Bettati<br />

Antincendio srl - RE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato<br />

in rack –<br />

sperimentazione<br />

TESI 2010<br />

Scenario di prova.<br />

Plastici non espansi cartooned<br />

PRIMA<br />

Per gentile concessione di<br />

Bettati Antincendio srl - RE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato<br />

in rack –<br />

sperimentazione<br />

2010<br />

Scenario di prova.<br />

Plastici non espansi cartooned<br />

DOPO<br />

Per gentile concessione di<br />

Bettati Antincendio srl - RE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Fuoco<br />

normalizzato<br />

in rack –<br />

sperimentazio<br />

ne 2010<br />

Scenario di prova.<br />

Plastici non espansi<br />

cartooned<br />

DOPO<br />

Per gentile concessione<br />

di Bettati Antincendio<br />

srl - RE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Fuoco<br />

normalizzato in<br />

rack –<br />

sperimentazione<br />

2010<br />

Evoluzione temperature<br />

all’interno scaffali zona<br />

focolare<br />

Per gentile concessione di<br />

Bettati Antincendio srl - RE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Temperatura [°C]<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

Temp. 6 - Test01 [°C]<br />

Temp. 6 - Test02 [°C]<br />

0 5 10 15 20 25 30 35<br />

Tempo [min]<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

SPRINKLER UNA STORIA DI SUCCESSI:<br />

Da più di un secolo l’idea di poter scaricare in modo mirato e<br />

puntuale acqua (o acqua additivata) nella zona interessata da<br />

un principio di incendio per controllarlo o estinguerlo ha<br />

comportato una continua evoluzione nei materiali, nei<br />

sistemi di dimensionamento, e in un miglioramento continuo<br />

nelle prestazioni di suddetti impianti.<br />

Per comprenderne l’efficacia sono indubbiamente utili le<br />

statistiche e gli studi redatti dai principali enti internazionali<br />

quali ad esempio NFPA (National Fire <strong>Pr</strong>otection Agency) e<br />

FM Global Insurance. L’analisi di cause incidentali,<br />

percentuali di efficacia, motivi di default può aiutare a meglio<br />

progettare e proteggere le attività.<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

11 Agosto 1874<br />

Harry S. Parmelee patents<br />

sprinkler head<br />

1998<br />

Central Sprinkler Corporation<br />

brevetta l’ESFR K 25<br />

2011<br />

Un moderno Storage<br />

Sprinkler ESFR K 25<br />

Con la collaborazione tecnica


NFPA :<br />

E’ un’iniziativa<br />

L’ente oltre a produrre standard tecnici mantenuti<br />

continuamente aggiornati in base alle evidenze sperimentali<br />

e al progresso tecnico produce un immensa mole di dati<br />

scientifici e tecnico-statistici.<br />

<strong>Pr</strong>ecisazione: le NFPA non sono “le norme americane” degli sprinkler. La NFPA è una<br />

associazione internazionale no-profit fondata nel 1986 a cui aderiscono membri in<br />

tutto il mondo (attualmente oltre 70.000), la cui missione è ridurre in tutto il mondo<br />

le conseguenze degli incendi e di altri rischi sulla qualità della vita fornendo e<br />

promuovendo codici consensuali, ricerca formazione ed istruzione.<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

INCENDI ALL’INTERNO DI MAGAZZINI ESCLUSI COLD STORAGE<br />

PERIODO OSSERVAZIONE 2003 – 2006 :<br />

Numero incendi in strutture<br />

protette da impianti<br />

automatici<br />

Tipologia<br />

sprinkler nelle<br />

strutture protette<br />

interessate da<br />

incendi<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

% protetti da sprinkler sul<br />

totale incendi monitorati<br />

510 38 %<br />

Percentuale<br />

relativa impianti<br />

Percentuale<br />

assoluta sul totale<br />

degli incendi<br />

Ad umido 81 % 31 %<br />

A secco 17 % 7 %<br />

Altro 2 % -<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

PRINCIPALI EFFETTI POSITIVI DEGLI SPRINKLER IN LOGISTICA:<br />

Effetto Depositi Non<br />

<strong>Pr</strong>otetti<br />

Depositi <strong>Pr</strong>otetti Risultato<br />

Perdita patrimonale media 102,000 $ 86,000 $ - 16 %<br />

Confinamento dell’incendio<br />

al solo ambiente dove si è<br />

originato<br />

78% 51 % - 27 %<br />

Il confinamento dell’incendio al solo ambiente dove si è originato<br />

è particolarmente importante quando le attività che si svolgono<br />

sono intestate a ragioni sociali distinte a garanzia della clientela<br />

che non ha un controllo diretto sulle attività limitrofe. A questo<br />

risultato, oltre che la protezione passiva, gli impianti sprinkler<br />

contribuiscono in modo significativo.<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey – periodo 2003 - 2006<br />

Con la collaborazione tecnica


EFFETTI POSITIVI SUL DANNO PATRIMONIALE:<br />

Gli effetti positivi ma non definitivi sui danni materiali sono dovuti<br />

essenzialmente da un lato alla sfida tecnica che incendi di così rilevante<br />

potenza richiedono al sistema di estinzione e al danno residuale<br />

provocato dalla scarica d’acqua. La ricerca in questo senso (Vedere<br />

nuovo approccio normativo FM) frutto di sistematiche osservazioni e<br />

test sperimentali è tesa a conseguire un miglioramento dei risultati<br />

privilegiando:<br />

- Grandi densità di scarico (ugelli con maggiore coefficiente di efflusso)<br />

con l’attivazione del minore numero di ugelli possibile<br />

-Tipologie di scariche caratterizzate da una quantità di moto che meglio<br />

consente il raggiungimento dei materiali incendiati (attraversamento<br />

del plume) con risultati superiori in caso di adozione di tipologie<br />

pendent<br />

-Adozione dove tecnicamente fattibile di sprinkler quick-response<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFETTI SULLA SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA:<br />

Gli effetti benefici degli impianti automatici sprinkler sulla salvaguardia<br />

della vita umana , NORMALMENTE ASSAI RILEVANTI, nella LOGISTICA<br />

sono statisticamente meno apprezzabili in quanto, per le ragioni<br />

precedentemente esposte, è questa attività normalmente caratterizzata<br />

da una bassa e residuale occorrenza di personale esterno e di pubblico, e<br />

pertanto di problematiche legate all’evacuazione.<br />

Al contrario tuttavia, essendo fuochi di grande importanza energetica<br />

che incidono profondamente sia sulla resistenza strutturale che di<br />

problematico spegnimento manuale, ed inoltre occorrendo spesso anche<br />

manipolazione e stoccaggio di sostanze intrinscamente pericolose,<br />

comportano un numero di vittime tutt’altro che trascurabile tra addetti e<br />

Squadre di Soccorso, in particolare nelle attività già protette da sprinkler,<br />

dove si presume i maggiori rischi siano ricorrenti.<br />

Con la collaborazione tecnica


EFFETTI SULLA SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA:<br />

E’ un’iniziativa<br />

Attività Morti per migliaia di incendi Riduzione<br />

Senza<br />

Con impianti<br />

percentuale<br />

Sprinkler sprinkler ad<br />

umido<br />

Luoghi pubblici esclusi nightclub 0,6 0,0 100 %<br />

Luoghi pubblici limitatamente a<br />

consumazione cibi e bevande<br />

(ristoranti …)<br />

0,5 0,0 100 %<br />

Strutture Sanitarie 4.6 1.3 72 %<br />

Residenziali:<br />

Case e appartamenti<br />

Hotel<br />

Dormitori ed affittacamere<br />

7.8<br />

4.3<br />

7.8<br />

1.5<br />

0.9<br />

1.6<br />

Fonte: NFPA rep. 2010<br />

80%<br />

79 %<br />

80 %<br />

Zone produzione e lavorazione 1.0 0.7 25 %<br />

Depositi esclusi cold storage 1.2 9.8 Nessuna<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

INCENDI ALL’INTERNO DI MAGAZZINI ESCLUSI COLD STORAGE<br />

PERIODO OSSERVAZIONE 2003 – 2006 :<br />

% incendi troppo piccoli<br />

per attivare l’impianto<br />

automatico<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

Numero incendi<br />

significativi / anno in<br />

grado di azionare<br />

almeno uno sprinkler<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto (A)<br />

% dove l’intervento è<br />

risultato efficace (B)<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto<br />

efficacemente (A x B)<br />

37 % 280 78% 97 % 76 %<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

ANALISI DEL CAMPIONE : EFFICACIA E DISPONIBILITA’<br />

Incendi troppo piccoli per<br />

poter attivare l’impianto<br />

IMPIANTI AD UMIDO IMPIANTI A SECCO<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto (A)<br />

% dove l’intervento è<br />

risultato efficace (B)<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto efficacemente<br />

(A x B)<br />

Incendi troppo piccoli per<br />

poter attivare l’impianto<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto (A)<br />

% dove l’intervento è<br />

risultato efficace (B)<br />

% dove l’impianto è<br />

intervenuto efficacemente<br />

(A x B)<br />

39% 85% 97% 83 % 25 % 35 % 95 % 33 %<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

ANALISI CAUSE DI MANCATO INTERVENTO AREE STORAGE:<br />

(Sprinkler di ogni tipologia)<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

CAUSA INCIDENZA<br />

Totale spk Umido Secco<br />

Intercettazione Impianto 89 % 91 % 91 %<br />

Componente danneggiato che<br />

provocava il mancato<br />

intervento<br />

~ 5 % 4 % 4 %<br />

Carenze manutenzione ~ 5 % 2 % 5 %<br />

Intervento manuale scorretto 2 % 3 %<br />

TOTALE 100 % 100 % 100 %<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

EFFICACIA E DISPONIBILITA’: DEPOSITI esclusi cold storage<br />

NUMERO TESTINE MEDIAMENTE INTERVENUTE IN IMPIANTI AD UMIDO INTERVENUTI<br />

(EFFICACEMENTE O MENO)<br />

Wet Sprinklers operated<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

0 20 40 60 80 100<br />

< = 20<br />

< = 10<br />

< = 9<br />

< = 8<br />

< = 7<br />

< = 6<br />

< = 5<br />

< = 4<br />

< = 3<br />

< = 2<br />

1<br />

Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa<br />

ANALISI CAUSE INEFFICACIA AREE STORAGE<br />

(SPRINKLER DI OGNI TIPOLOGIA):<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

CAUSA INCIDENZA<br />

L’acqua non raggiungeva il<br />

fuoco<br />

Intervento manuale di<br />

disattivazione<br />

Totale spk Umido Secco<br />

75 % 50% 100 %<br />

25 % 50 % -<br />

TOTALE 100 % 100 % 100 %<br />

Con la collaborazione tecnica


EFFICACIA: DEPOSITI esclusi cold storage<br />

EFFICACIA INTERVENTO SPRINKLER A UMIDO IN FUNZIONE NUMERO TESTINE INTERVENUTE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Wet Sprinklers operated<br />

80 82.5 85 87.5 90 92.5 95 97.5 100<br />

Fonti: NFIRS e NFPA Survey<br />

TOTALE<br />

> = 10<br />

6 ÷ 10<br />

3 ÷ 5<br />

< = 2<br />

1<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : CAUSE ED ACCORGIMENTI<br />

SHUT-OFF IMPIANTO<br />

Si evince dalle precedenti analisi che principale causa di mancato<br />

intervento degli impianti sprinkler è al 91 % imputabile a uno shut-off<br />

dell’impianto precedente all’evento incidentale.<br />

Situazioni tipiche che producono il fenomeno:<br />

•INIDONEA SORVEGLIANZA DEGLI IMPIANTI E FORMAZIONE IN QUESTO<br />

SENSO DELLE SQUADRE DI PREVENZIONE E LOTTA AGLI INCENDI<br />

•SCORRETTA GESTIONE DEI GUASTI (PERDITE, TRAFILAMENTI,<br />

PROTEZIONE DAL GELO)<br />

•MANCATO MONITORAGGIO DISPOSITIVI DI INTERCETTAZIONE IL CUI<br />

AZIONAMENTO<br />

•DANNI DA RILASCI ACCIDENTALI D’ACQUA PER FALSI ALLARMI DOVUTI<br />

PER LO PIU’ A DANNEGGIAMENTI MECCANICI CHE INDUCONO LA<br />

PROPRIETA’ AD ESCLUDERE GLI IMPIANTI (problematica anche connessa<br />

ad una corretta progettazione).<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE<br />

SEZIONAMENTO<br />

Oltre agli indicatori visivi per la sorveglianza sul<br />

campo sono disponibili contatti di posizione per<br />

la sorveglianza remota.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE SEZIONAMENTO<br />

Medesimi dispositivi sono installabili sulle valvole del tipo OS&J e sono<br />

reperibili anche per valvole (per eventuali retrofit)<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE SEZIONAMENTO<br />

Le valvole a farfalla sono normalmente disponibili con suddetti congegni<br />

già di serie. L’acquisizione può essere<br />

Indicatore visivo + contatti<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

Si evince che equipaggiamenti difettosi concorrono nel default in misura<br />

assai modesta. Questa percentuale ~ 7 % ricomprende non solo il difetto<br />

guasto delle apparecchiature, ma l’errore di chi le progetta, le seleziona,<br />

le manutenziona e le testa.<br />

Se l’errore umano fosse eliminabile o si adottassero norme e procedure<br />

molto rigorose (tipo Nuova Zelanda e Australia 1) ), il valore scenderebbe<br />

sotto lo 0.2 %.<br />

1) H.W. Marryatt, Fire: A Century of Automatic Sprinkler <strong>Pr</strong>otection in Australia and New Zealand, 1886-<br />

1986, 2nd edition, Victoria, Australia: Australian Fire <strong>Pr</strong>otection Association, 1988.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

Il problema gelo riguarda sia la distribuzione sprinkler (se a umido) che gli<br />

idranti sia la RISERVA IDRICA.<br />

Mentre per gli idranti è oramai pacifico l’uso dei cavetti scaldanti<br />

congiuntamente alla coibentazione, sugli sprinkler tale prassi risulta<br />

tecnicamente ed economicamente fattibili per brevi tratte, non certo per<br />

proteggere tutta la rete di distribuzione di un grosso compartimento<br />

logistico. L’alternativa a secco è prestazionalmente penalizzata. L’alternativa<br />

con caricamento a glicole polipropilenico certificata solo per particolari<br />

condizioni di dimensioni e classe merci, nonché con limitazioni di<br />

estensione. Inoltre il caricamento a glicole è economicamente assai oneroso<br />

dato il dimensionamento delle tubazioni.<br />

IN CONCLUSIONE LA LOGISTICA ANDREBBE NORMALMENTE REALIZZATA<br />

SCONGIURANDO NEGLI AMBIENTI PROTETTI IL RISCHIO GELO<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

LA RISERVA IDRICA, IN PARTICOLARE QUANDO REALIZZATA FUORI TERRA<br />

CON SERBATOI METALLICI DEVE PURE ESSERE PROTETTA DAL GELO IN TUTTE<br />

LE LOCALITA’ IN CUI QUESTO COSTITUISCE UN RISCHIO OGGETTIVO.<br />

NORME INTERNAZIONALI COME NFPA Standard E FM Data-Sheets, QUANDO<br />

UTILIZZATE PER LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, DEBBONO ESSERE<br />

CONGRUNETEMENTE UTILIZZATE ANCHE PER LE ALTRE COMPONENTI<br />

IMPIANTISTICHE, ED IN PARTICOLARE PER STAZIONE DI POMPAGGIO E<br />

RISERVA IDRICA.<br />

NEL MERITO SI PUO’ SCHEMATIZZARE IL QUADRO NORMATICO COME<br />

SEGUE:<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


STRUTTURA SINOTTICA STANDARD NFPA<br />

E’ un’iniziativa<br />

EVENTUALE STANDARD PER<br />

REGOLARE SPECIFICA<br />

ATTIVITA’<br />

STANDARD RICHIAMATI PER<br />

SPECIFICHE PARTI:<br />

NFPA 20 (STAZIONI POMPE)<br />

NFPA 22 (RISERVA IDRICHE)<br />

NFPA 25 (MANUTENZIONE)<br />

STANDARD DI PROGETTAZIONE<br />

IMPIANTI SPRINKLER O ALTRI<br />

IMPIANTI<br />

esempio : NFPA 13<br />

RICHIAMO DI LISTING E<br />

APPROVALS PER LA QUALITA’ E<br />

CARATTERISTICHE MINIME DI<br />

ALCUNE COMPONENTI<br />

Con la collaborazione tecnica


STRUTTURA SINOTTICA DATA-SHEETS FM<br />

E’ un’iniziativa<br />

EVENTUALE DATA SHEET<br />

SPECIFICA ATTIVITA’<br />

ESEMPIO :<br />

DS 8-9<br />

STORAGE OF CLASS 1, 2, 3, 4<br />

AND PLASTIC COMMODITIES<br />

DS RICHIAMATI PER SPECIFICHE<br />

PARTI:<br />

DS 3-7 FIRE PROTECTION PUMPS<br />

DS 3-2 WATER TANKS FOR FIRE<br />

PROTECTION<br />

DS 3-2 EARTHQUAKE PROTECTION<br />

FOR WATER-BASED FIRE<br />

PROTECTION SYSTEMS<br />

DATA SHEETS SPRINKLER O ALTRI<br />

IMPIANTI<br />

esempio : DS 2-0<br />

INSTALLATION GUIDELINES FOR<br />

AUTOMATIC SPRINKLERS<br />

APPROVAL<br />

STANDARDS PER COMPONENTI<br />

DATABASE COMPONENTI<br />

APPROVATE<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

PERTANTO SE ADOTTO NFPA PER L’IMPIANTO NFPA 22 PER RISERVA<br />

IDRICA<br />

SE ADOTTO DS FM ADOTTO DS 3.2 PER RISERVA IDRICA<br />

SE ADOTTO UNI EN 12845 AUTOREFERENZIALE E MOLTO LACUNOSA CON<br />

MOLTO MENO PRESCRIZONI ( E LO E’ ANCHE SUI LOCALI TANTO E’ VERO CHE<br />

SI E’ DOVUTO PROVVEDERE AD EMETTERE UNA NORMA NAZIONALE LA UNI<br />

11292 2008).<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

TUTTE CONCORDANO SULLA PROTEZIONE DAL GELO (SERBATOI FUORI<br />

TERRA IN PARTICOLARE) MA SOLO NFPA E FM DANNO GLI STRUMENTI<br />

OPERATIVI SU COME FARLO <br />

RISCALDANDO L’ACQUA AFFINCHE’ NON SCENDA MAI SOTTO I 5 ÷ 6°C<br />

Fonti: FM DS 3-2<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

PROTEGGERE DAL GELO I SERBATOI ESTERNI ADIBITI A RISERVA IDRICA:<br />

•EVITARE INDISPONIBILITA’ INVERNALI DEL SISTEMA<br />

•PROTEGGERE I MOTORI DELLA/E MOTOPOMPA/E RAFFREDDATE AD ACQUA<br />

DA TEMPERATURE LIMITE E SHOCK TERMICI<br />

•EVITARE LE CONSEGUENZE DI CATASTROFICI CEDIMENTI STRUTTURALI<br />

SIGNIFICA ANCHE INSTALLARE SERBATOI ISOLATI IN TUTTE QUELLE<br />

LOCALITA’ DOVE SUSSISTE UN RISCHIO GELO PERCHE’ LE DIFFERENZE DI<br />

POTENZA RICHIESTA SONO DELL’ORDINE DI ALMENO 30 VOLTE.<br />

Fonte: FM DS 3-2<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

•Criteri FM per definire il rischio gelo:<br />

• minima normale del mese più freddo<br />

inferiore a -1°C (la media aritmetica delle<br />

minime di un mese nel periodo<br />

osservazione)<br />

E’ un’iniziativa<br />

DATI MILANO – Temp. NORMALI<br />

GIORNALIERE<br />

Maximum Minimum<br />

January 6°C / 43°F -4°C / 25°F<br />

February 8°C / 46°F -3°C / 27°F<br />

March 13°C / 55°F 0°C / 32°F<br />

April 17°C / 63°F 4°C / 39°F<br />

May 21°C / 70°F 9°C / 48°F<br />

June 25°C / 77°F 12°C / 54°F<br />

July 28°C / 82°F 15°C / 59°F<br />

August 27°C / 81°F 14°C / 57°F<br />

September 24°C / 75°F 11°C / 52°F<br />

October 18°C / 64°F 6°C / 43°F<br />

November 11°C / 52°F 1°C / 34°F<br />

December 7°C / 45°F -4°C / 25°F<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL GELO<br />

•Criteri FM per definire il rischio gelo:<br />

• La più bassa media (aritmetica (minima + max) / 2) giornaliera più bassa<br />

periodo registrazione (LODMAT “Lowest One Day Mean Atmospheric<br />

Temperature”) < -9 °. Param,etro utilizzato anche per la scelta degli acciaii<br />

nella costruzione dei serbatoi secondo gli eurocodici (UNI EN 14015:2006<br />

Titolo : Specifiche per la progettazione e la fabbricazione di serbatoi di<br />

acciaio costruiti in sito, verticali, cilindrici, a fondo piatto, sopra suolo, saldati<br />

per liquidi a temperatura ambiente e superiore)<br />

Milano 10 /1/1985 media -10.5 °C (minima -14.4 °C massima -6.5 °C)<br />

Credo sia il LODMAT a trent’anni per Milano.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


IL GELO •Importanza isolamento serbatoi<br />

Fonte: FM DS 3-2<br />

E’ un’iniziativa<br />

~ 20 ÷ 30 VOLTE POTENZA INSTALLATA<br />

Isolati con R = 1.76 m²K/W Non isolati<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

IL FUOCO<br />

ANCHE LA RISERVA IDRICA DEVE ESSERE PROTETTA DALL’AZIONE DEL FUOCO<br />

LA NFPA 22 prescrive che la sistemazione dei SERBATOI SIA TALE CHE gli<br />

STESSI E STRUTTURE SUPPORTO METALLICO SIANO ESPOSTI ALL’AZIONE DEL<br />

FUOCO. Soluzioni alternative:<br />

-DISTANZE MINIME DA APERTURE ( 6.1 m oltre 1.8 m in altezza dal limite<br />

dell’apertura)<br />

-FIREPROOFING R 120 ‘<br />

-SCHERMATURE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COLLASSI DI VARIA NATURA DEI SERBATOI : IL RISCHIO<br />

Auburn (Massachusetts)<br />

E’ un’iniziativa<br />

Cedimento strutturale<br />

serbatoio 300000 gal<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA<br />

Gli EFFETTI SISMICI<br />

<strong>Pr</strong>ogettare con criteri antisimici sia i principali locali e macchinari (stazione<br />

pompe e riserva idrica) ma anche delle componenti non strutturali quali<br />

l’intera rete di distribuzione sprinkler è una PRECISA PRESCRIZIONE NELLE<br />

NTC 2008 .<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

In realtà le “analisi più accurate” nonché modalità esecutive di dettaglio la<br />

letteratura internazionale le fornisce per le reti di distribuzione sprinkler:<br />

SI Lo standard NFPA 13 -2010<br />

SI Il DS 2-8 FM Insurance<br />

Che per gran parte si assomigliano<br />

NO La UNI EN 12845 (ma aspettiamo con ansia)<br />

SCOPI:<br />

- IMPEDIRE CHE A SEGUITO DI SOLLECITAZIONE SISMICA LO SPOSTAMENTO<br />

INDOTTO SULLE TUBAZIONI E IL CONTRASTO CON LA STRUTTURA<br />

DANNEGGLI TUBAZIONI O LE TUBAZIONI DANNEGGIONO LE STRUTTURE.<br />

MINIMIZZARE IL RISCHIO DI SCARICHE D’ACQUA PER EFEFTTO DI TALI<br />

DANNEGGIAMENTI.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

Oltre che tecnicamente da un punto di vista assicurativo è un aspetto<br />

fondamentale, oramai quasi prevalente:<br />

•Un evento incendio<br />

può interessare al<br />

massimo un<br />

compartimento di un<br />

proprio cliente alla<br />

volta.<br />

•Un evento sismico<br />

interessa tutti gli<br />

impianti di tutti i<br />

committenti dell’Area<br />

colpita.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Staffaggi sprinkler in area sismica:<br />

SENZA APPROFONDIRE ECCESSIVAMENTE IN QUANTO MATERIA MOLTO<br />

TECNICA, LE DOMANDE CLASSICHE:<br />

•E’ POSSIBILE PROGETTARE SPRINKLER CON STAFFAGGI ANTISIMICI ?<br />

Si, ad oggi, con standard tecnici NFPA o FM.<br />

E’ POSSIBILE ESEGUIRE RETROFIT DI IMPIANTI PREESISTENTI NON ANTISIMICI?<br />

Si, e non necessariamente risulta costoso o complesso. Dipende da come furono<br />

realizzati e progettati.<br />

CHI PUÒ PROGETTARE SIMILI ACCORGIMENTI ?<br />

Tecnici abilitati nei limiti dei propri ambiti di competenza (ingegneri).<br />

ESISTONO MATERIALI CERTIFICATI?<br />

Si, a norme UL o FM<br />

IL TUTTO SI RISOLVE CON INSTALLAZIONE DI SWAY BRACES E GIUNTI MORBIDI?<br />

NO. Questo lo fan credere solamente alcuni commercianti, anche se l’installazione delle<br />

sway braces è indispensabile. Ma il calcolo è fondamentale<br />

QUAL’ E’ IL PUNTO CRITICO MAGGIORE DI UNO STAFFAGGIO ANTISIMICO ?<br />

Il punto critico c’è solo se lo progetta o lo installa un incompetente. Per il resto<br />

vengono utilizzati anche in California con ben altre sollecitazioni e risultati evidenti a<br />

tutti.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

MANUTENZIONE INADEGUATA<br />

<strong>Pr</strong>oblema endemico. Sarà sicuramente assai più preciso il Dott. Giuseppe<br />

Macchi, a cui intervento rimando per merito e complessità.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE<br />

INTERVENTO MANUALE SCORRETTO<br />

Trattasi di interventi manuali a scarica in corso errati per merito o tempistica,<br />

che si concludono con la messa fuori servizio dell’impianto. Esempi:<br />

-Chiusura della valvola di sezionamento principale<br />

-Apertura manuale precoce degli EFC del compartimento (con conseguente<br />

ritardo o incapacità di reazione dell’impianto sprinkler)<br />

-Ovviamente possono sopperire:<br />

-CORRETTI PASSAGGI DI CONSEGNA DAL FABBRICANTE ALLA SQUADRA DI<br />

PREVENZIONE E LOTTA AGLI INCENDI CON IDONEA DOCUMENTAZIONE A<br />

CORREDO<br />

-CORRETTE PROCEDURE CONTENUTE NEL PIANO DI EMERGENZA REDATTE<br />

ANCHE SULLA SCORTA DELLE INDICAZIONI PROGETTUALI<br />

-CORRETTA TARATAURA T. INTERVENTO EFC (COORDINAMENTO PROGETTUALE)<br />

ED EVENTUALE POSSIBILITA’ DI RICHIUDERLI SE ATTUATI ACCIDENTALMENTE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO O SCARICA INSUFFICIENTE<br />

La maggior parte delle cause di inefficacia sono dovute al fatto che<br />

1. L’ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO ( incidenza tipica 43 %)<br />

2. LA DENSITÀ DI SCARICA RISULTA INSUFFICIENTE (~ 37 %)<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

1. ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

Esiste una molteplicità di cause per cui l’acqua può non raggiungere il<br />

materiale incendiato. Tra le più comuni:<br />

1.1 TESTINE SOLO A SOFFITTO CON TIPOLOGIE DI STOCCAGGIO CHE<br />

INVECE RICHIEDONO ANCHE SPRINKLER IN-RACK O DISPOSIZIONE<br />

SPRINKLER IN-RACK MAL ESEGUITA<br />

E’ questo ad esempio il caso di scaffalature con ripiani solidi o inidonei per<br />

l’applicazione di sole testine a soffitto, o di merci disposte in contenitori<br />

superiormente (open box container) aperti, che quindi captano e<br />

trattengono l’acqua scaricata senza consentire alla stessa di raggiungere i<br />

livelli inferiori dove si è originato l’incendio, oppure di copertura che per<br />

pendenza, altezza non consentono l’installazione di erogatori eslusivamente<br />

a soffitto.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Ovvero dimensioni dei flue spaces<br />

trasversali o longitudinali inadeguate<br />

o flue spaces assenti<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Una progettazione e<br />

realizzazione oculate degli<br />

sprinkler in rack, laddove<br />

necessari, consentono di<br />

minimizzare i rischi di<br />

rottura accidentale per<br />

effetto meccanico<br />

(movimentazione merci<br />

con muletti) e vincere<br />

pertanto la diffidenza o<br />

l’accadimento di quegli<br />

eventi che inducono a<br />

intercettare gli impianti e<br />

renderli indisponibili.<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

A tal proposito NFPA 13 rev 2010, uno degli standard di progettazione<br />

applicabili e più comuni, prevede:<br />

-Transversal flues space >= 152.4 mm fra le merci in corrispondenza dei<br />

montanti<br />

-Longitudinal flues space >= 152.4 mm per scaffalature doppie (possono<br />

essere omesse per stoccaggi fino a max 7.6 m)<br />

Per evitare inoltre la schermatura degli sprinkler in-rack:<br />

•Distanza minima di 76 mm di questi dai montanti<br />

•Distanza minima di 150 mm di questi dalla sommità delle merci<br />

•Sono altresì previste configurazioni che richiedono Face sprinklers<br />

ovvero sprinkler in rack posizionati non al centro dello scaffale ma lato<br />

corridoio e devono essere posizionati a non oltre 460 mm dal limite<br />

esterno dello scaffale<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.2 TESTINE SOLO A SOFFITTO INIDONEE A CONFERIRE LA NECESSARIA<br />

QUANTITA’ DI MOTO<br />

Impossibilità di proteggere il rischio senza l’integrazione di sprinkler in-rack<br />

perché testine in grado di erogare la scarica richiesta ma non in grado di<br />

conferire alla scarica la necessaria quantità di moto a penetrare il plume<br />

fino alla base dell’incendio.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Nell’esempio a fianco due testine con lo<br />

stesso coefficiente di efflusso, entrambe<br />

approvate per aree Storage ma l’una<br />

operante in control mode e l’altra in<br />

estinguish mode con altezze e modalità di<br />

installazione ammesse differennti.<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.3 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E’ un aspetto fondamentale, DETERMINANTE, sia per la possibilità di<br />

eseguire un determinato impianto o meno e di ritrovarlo conforme e<br />

funzionante.<br />

ASPETTI PROGETTUALI<br />

Supponiamo per semplificare con un esempio di dover realizzare per scopi<br />

logistici un deposito di mat. classificabili cat IV o plastici non espansi<br />

all’interno di confezioni in cartone con scaffalature singole e doppie con gli<br />

ultimi standard FM, quelli di derivazione sperimentale più recente, in modo<br />

da garantire lo standard prestazionale richiesto dal cliente. Utilizzeremo<br />

allora:<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E in particolare la tabella 8<br />

Da cui si evince chiaramente che le soluzioni consigliabili per edifici di altezza fino a 13.5<br />

m (la normalità costruttiva) richiedono quick response di elevato coefficiente d’afflusso<br />

(ESFR secondo lo standard NFPA)<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Per la Società di logistica questa è anche la soluzione oggi preferenziale<br />

perché ben raramente è noto e definitivo il layout della propria clientela,<br />

ovvero si assiste anche turnover di client con esigenze differenti e<br />

personalizzare eccessivamente in base a tipologie di scaffalature … il lay-out<br />

impiantistico sin dall’inizio è da un punto di vista delle tempistiche e dei<br />

costi assolutamente limitativo.<br />

Questa soluzione risulta invece conforme alle richieste della gran parte di<br />

Committenti, ed in particolare non richiede di volta in volta la<br />

specializzazione degli in-rack.<br />

E’ altresi’ la soluzione preferenziale per queste altezze.<br />

PER CONTRO:<br />

Queste tipologie richiedono ben precise condizioni di rispetto, cui<br />

direttamente o indirettamente navigano contro molti vincoli normativi. Si<br />

accennano brevemente lasciando il dibattito per il tavolo normativo.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

RAGIONIAMO AL CONTARIO: QUALE SAREBBE L’EDIFICIO IDEALE E CHI CI<br />

VIETA DI COSTRUIRLO ?<br />

Sono l’ideale quegli edifici utilizzati laddove proprio questa tipologia di<br />

erogatori sono nati e sperimentati:<br />

•EDIFICI LEGGERI CON LUCI IMPORTANTI DI PENDENZA NULLA O MODESTA<br />

CON STRUTTURE PORTANTI IN METALLO O IN LEGNO, ELASTICI CON OTIME<br />

CARATTERISTICHE ANTISISMICHE<br />

•EDIFICI BEN ISOLATI PERCHE’ PER QUESTE ALTEZZE, E DAI DATI STATISTICI A<br />

DISPOSIZIONI, LE SOLUZIONI NORMATIVE DISPONIBILI SONO<br />

ESCLUSIVAMENTE AD UMIDO, E IL RISCHIO GELO DEVE PERTANTO ESSERE<br />

SCONGIURATO MIMIZZANDO GLI SPRECHI DI ENERGIA (O MAGARI<br />

UTILIZZANDO SOLO FONTI RINNOVABILI)<br />

•EDIFICI COSTRUTI CON MATERIALI RINNOVABILI CON LCA (LYFE CICLE<br />

ASSESTMENT) ACCETTABILI A GARANZIA DELLA QUALITA’ DI VITA DELLE<br />

PROSSIME GENERAZIONI.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E’ un’iniziativa<br />

IDONEO ESFR<br />

Un edificio con<br />

caratteristiche di<br />

copertura pressoché<br />

ideali (ANZI PERFETTE)<br />

per l’installazione di<br />

un impianto sprinkler<br />

ESFR.<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E’ un’iniziativa<br />

INIDONEO ESFR<br />

Un edificio con<br />

caratteristiche di<br />

copertura inidonee<br />

per installazione<br />

ESFR PER<br />

COSTRUZIONE A<br />

FALDE IN ECCESSO DI<br />

PENDENZA.<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Un edificio con caratteristiche di copertura a SHED problematiche per installazione ESFR per distanze<br />

realizzabili tra testine e copertura<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E CHI CI VIETA DI COSTRUIRE L’EDIFICIO IDEALE ?<br />

1) Il DM 9 marzo 2007 E LA INDISPONIBILITA’ DI UNA REGOLA TECNICA<br />

SPECIFICA<br />

Le richieste dei minimi di resistenza al fuoco sia determinando col metodo<br />

semplificato sia ricorrendo all’approccio prestazionale con tecniche di FSE<br />

(Fire Safety Engineering), quando venga esplicitamente richiesto l’obbiettivo<br />

prestazionale superiore al livello II, tendono ad escludere di fatto le<br />

strutture metalliche tranne il ricorso sistematico allo strumento della<br />

deroga.<br />

q<br />

f<br />

<br />

E’ un’iniziativa<br />

<br />

i<br />

g<br />

i<br />

Hi<br />

m<br />

A<br />

i<br />

<br />

i<br />

gi è la quantità del singolo materiale combustibile in<br />

kg<br />

Hi è il potere calorifico inferiore del singolo materiale<br />

mi è il fattore che descrive la partecipazione alla<br />

combustione del singolo materiale combustibile<br />

Ψi è il fattore che descrive la protezione dal fuoco del<br />

singolo materiale combustibile<br />

A è la superficie planimetrica netta del compartimento<br />

o spazio di riferimento<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

q <br />

<br />

<br />

f<br />

, d<br />

E’ un’iniziativa<br />

q f q1<br />

q2<br />

Area del<br />

compartiment<br />

o A in m 2<br />

δ q1<br />

A < 500 1,00<br />

500 ≤ A < 1.000 1,20<br />

1.000 ≤ A < 2.500 1,40<br />

2.500 ≤ A < 5.000 1,60<br />

5.000 ≤ A < 10.000 1,80<br />

A ≥ 10.000 2,00<br />

n<br />

Classi<br />

di<br />

rischio<br />

I<br />

II<br />

III<br />

qf densità di carico al fuoco caratteristica<br />

δq1 fattore dimensioni del compartimento (≥ 1,00)<br />

δq2 fattore tipo d’attività (≥ 0,80)<br />

δn fattore misure di protezione attiva (≥ 0,20)<br />

Descrizione δ q2<br />

Aree che presentano un basso rischio di incendio in<br />

termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione<br />

delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da<br />

parte delle squadre di emergenza<br />

Aree che presentano un moderato rischio di incendio<br />

come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di<br />

un incendio e possibilità di controllo dell’incendio stesso<br />

da parte delle squadre di emergenza<br />

Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini<br />

di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle<br />

fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte<br />

delle squadre di emergenza<br />

Con la collaborazione tecnica<br />

0,80<br />

1,00<br />

1,20


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Quando sarebbe così semplice dare il giusto peso agli impianti che<br />

storicamente hanno dimostrato elevata efficacia:<br />

Da :<br />

E’ un’iniziativa<br />

Sistemi<br />

automatici di<br />

estinzione<br />

ad<br />

acqua<br />

n1<br />

altro<br />

n2<br />

Sistemi di<br />

evacuazione<br />

automatica<br />

di fumo e<br />

calore<br />

ni , Funzione delle misure di protezione<br />

Sistemi<br />

automatici di<br />

rivelazione,<br />

segnalazione<br />

e allarme di<br />

incendio<br />

Squadra<br />

aziendale<br />

dedicata alla<br />

lotta<br />

antincendio[<br />

Rete idrica<br />

antincendio<br />

n3 n4 n5 Interna<br />

n6<br />

interna e<br />

esterna<br />

n7<br />

Percorsi<br />

protetti di<br />

accesso<br />

Accessibilit<br />

à ai mezzi<br />

di<br />

soccorso<br />

VVF<br />

0,60 0,80 0,90 0,85 0,90 0,90 0,80 0,90 0,90<br />

n8<br />

n9<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E PERTANTO:<br />

Per il classico comparto di circa 5000 m² di magazzino intensivo con 200<br />

kg/m² (molto poco cautelativi) di densità di carica al fuoco della vecchia<br />

amata Leq di materiali in preponderanza plastici (mi = 1)<br />

17.<br />

511000<br />

/ 5000 3500,<br />

00MJ<br />

q f<br />

E’ un’iniziativa<br />

Sprinkler<br />

EFC<br />

Rivelazione ed<br />

allarme<br />

q f , d f ( q1<br />

q2<br />

n<br />

q 3500)<br />

<br />

( 1.<br />

80)<br />

<br />

( 1.<br />

2)<br />

<br />

( <br />

Idranti<br />

0.<br />

33)<br />

Accessibilità<br />

mezzi VVFF<br />

2498,<br />

43MJ<br />

/ m²<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E’ un’iniziativa<br />

METODO SEMPLIFICATO<br />

Carichi d’incendio specifici<br />

di progetto (q f,d )<br />

Classe<br />

Non superiore a 100 MJ/m 2 0<br />

Non superiore a 200 MJ/m 2 15<br />

Non superiore a 300 MJ/m 2 20<br />

Non superiore a 450 MJ/m 2 30<br />

Non superiore a 600 MJ/m 2 45<br />

Non superiore a 900 MJ/m 2 60<br />

Non superiore a 1200 MJ/m 2 90<br />

Non superiore a 1800 MJ/m 2 120<br />

Non superiore a 2400 MJ/m 2 180<br />

CON APPROCCIO PRESTAZIONALE<br />

Carichi d’incendio specifici<br />

di progetto (q f,d )<br />

Non superiore a 300 MJ/m 2<br />

Non superiore a 450 MJ/m 2<br />

Non superiore a 600 MJ/m 2<br />

Non superiore a 900 MJ/m 2<br />

Non superiore a 1200 MJ/m 2<br />

Non superiore a 1800 MJ/m 2<br />

Non superiore a 2400 MJ/m 2<br />

Classe<br />

Superiore a 2400 MJ/m2 240 Superiore a 2400 MJ/m 120<br />

2<br />

0<br />

15<br />

20<br />

30<br />

45<br />

60<br />

90<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

q f , d<br />

E’ un’iniziativa<br />

2498,<br />

43MJ<br />

/ m²<br />

MORALE:<br />

SENZA RUBACCHIARE SUI CARICHI<br />

REALI DI INCENDIO, COL METODO<br />

SEMPLIFICATO, IN LOGISITICA<br />

INTENSIVA IN RACK NON SOLO GLI<br />

SPRINKLER “PESANO POCO”, MA<br />

DICHIARLI O MENO E’ IRRILEVANTE.<br />

AGLI EFFETTI DELLA PREVENZIONE<br />

INCENDI SOLO UN COSTO.<br />

IL METODO POI PREMIA LA<br />

COESISTENZA DI SPRINKLER ED EFC<br />

CHE SE NON SCONSIGLIATA VA<br />

COMUNQUE BEN VALUTATA IN<br />

QUANTO IMPIANTI INTERFERENTI.<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

QUANTO PESANO I FATTORI DI PROTEZIONE ATTIVA ?<br />

q <br />

<br />

<br />

f<br />

, d<br />

Idranti I+E (= 0.8) x EFC ( =0.85) x RIVELAZIONE (0.85) = 0.578 < 0.6<br />

(sprinkler)<br />

I conti non tornano. Stiamo dicendo che la presenza di idranti + Evacuatori di<br />

Fumo e calore + rivelazione hanno la stessa efficacia su fuochi che in<br />

pochissimi minuti hanno già raggiunto dimensioni incontrollabili.<br />

E questo senza tener conto che di per se, indirettamente l’impianto sprinkler<br />

si comporta come un sistema di rivelazione.<br />

Una proposta (ovvero lancio del sasso):<br />

E’ un’iniziativa<br />

q f q1<br />

q2<br />

n<br />

Con la collaborazione tecnica


Cambiare in (togliendo il limite inferiore per n ) :<br />

E’ un’iniziativa<br />

Sistemi automatici di<br />

estinzione<br />

Sprinkl<br />

er Est<br />

(1)<br />

n1<br />

Sprinkl<br />

er Cntl<br />

(2)<br />

n2<br />

altro<br />

n2<br />

Sistemi di<br />

evacuazio<br />

ne<br />

automatica<br />

di fumo e<br />

calore<br />

n3<br />

(3)<br />

ni , Funzione delle misure di protezione<br />

Sistemi<br />

automatici di<br />

rivelazione,<br />

segnalazion<br />

e e allarme<br />

di incendio<br />

n4<br />

Squadra<br />

aziendale<br />

dedicata<br />

alla lotta<br />

antincendio[<br />

n5<br />

(4)<br />

Rete idrica<br />

antincendio<br />

Inter<br />

na<br />

n6<br />

interna<br />

e<br />

esterna<br />

n7<br />

Percorsi<br />

protetti di<br />

accesso<br />

Accessibil<br />

ità ai<br />

mezzi di<br />

soccorso<br />

VVF<br />

0,1 0,30 0,80 0,90 (3.0) 0,85 0,90 0,90 0,80 0,50 0,90<br />

1. Valore suggerito in revisione per impianti sprinkler , water mist, ad acqua o schiumogeno con<br />

caratteristiche sperimentalmente certificate di estinzione, tipo ESFR e similari laddove<br />

installati in aree Deposito e di processo conformemente alle certificazioni acquisite.<br />

2. Valore suggerito in revisione per impianti in control mode idonei a contenere la propagazione<br />

di un incendio o comunque per le aree LH, e OH.<br />

3. 3.0 in contemporaneità con n1 , se EFC del tipo A (ai sensi UNI12101-2 punto 4.3)<br />

4. Solo negli impianti di processo. (Nelle altre realtà se davvero di notte esistono, dormono)<br />

D n8<br />

(5)<br />

n9<br />

Con la collaborazione tecnica


… Cambiare in (togliendo il limite inferiore per n ) :<br />

5. (Nota: con quel costa in logistica realizzare tunnel e luoghi sicuri centrali ai compartimenti<br />

almeno una misura così importante per la sicurezza degli uomini VVFF sia premiata)<br />

E’ un’iniziativa<br />

Sprinkler ESFR<br />

Rivelazione ed<br />

allarme<br />

q f , d f ( q1<br />

q2<br />

n<br />

q 3500)<br />

<br />

( 1.<br />

80)<br />

<br />

( 1.<br />

2)<br />

<br />

( <br />

0.<br />

0612)<br />

Idranti<br />

<br />

462,<br />

7<br />

Accessibilità<br />

mezzi VVFF<br />

MJ / m²<br />

O STRUTTURE IN LEGNO O CHI VUOL<br />

USARE IL FERRO PROVVEDERA’ I<br />

TUNNELS OD UTILIZZERA’ LA FSE.<br />

IN ALTERNATIVA (CREDO MOLTO<br />

MEGLIO) UNA SANA REGOLA TECNICA<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E PER MERITARE UN MAGGIOR TRUST ?<br />

2) GLI SPRINKLER CHE CI INTERESSANO SONO A UMIDO<br />

La conseguenza immediata è:<br />

• NON COSTRUIRE SCATOLONI NON COIBENTATI (con la scusa che non ci<br />

lavora nessuno, che il personale è su muletto riscaldato) … perché un<br />

minimo si devono riscaldare gli ambienti. Non c’è ad oggi sistema<br />

normato e scientificamente validato per fare diversamente, se non per<br />

classi modeste di Commodities e notevoli limitazione in dimensioni<br />

• COIBENTARE CON MATERIALI NON COMBUSTIBILI O BASSA REAZIONE AL<br />

FUOCO<br />

• UTILIZZARE QUOTA A PARTE DI ENERGIE RINNOVABILI PER CONTRIBUIRE<br />

CON FONTI GRATUITE AL MANTENIMENTO ANTIGELO<br />

• SCALDARE CON IMPIANTI NON INTERFERENTI (MEGLIO CON PANNELLI<br />

RADIANTI A PAVIMENTO) SALVO RICHIESTE CLIMATICHE PIU’<br />

CONSERVATIVE O COLD STORAGE<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Valutare accuratamente le regole di interferenza in copertura, specie<br />

nell’utilizzo di elementi prefabbricati in cls.<br />

IL PROGETTISTA DELL’IMPIANTO SPRINKLER DEVE SEDERE AL TAVOLO DEGLI<br />

STRUTTURUSTI E PREFABBRICATORI PER DECIDERE E SE NEL CASO IMPORRE:<br />

•ALTEZZE MAX EDIFICIO, PENDENZE E SAGOMA PROFILATO<br />

•PUNTI ANCORAGGIO PER SOSTEGNI E SUPPORTI ANTISIMICI<br />

•VALUTAZIONE DELLE ZONE CRITICHE<br />

•EVENTUALI EFC, LORO POSIZIONAMENTO, SAGOMA E CARATTERISTICHE<br />

LE REGOLE IN QUESTO SENSO PER STORAGE SPRINKLER QUICK RESPONSE E<br />

STANDARD RESPONSE SONO, A PRESCINDERE DALLA NORMATIVA<br />

SPECIALISTICA UTILIZZATA SOMIGLIANTI E MOTLO SEVERE:<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

1.5 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI<br />

L’ESIGENZA DI UN COORDINAMENTO PROGETTUALE<br />

IL PROGETTISTA DEGLI ALTRI IMPIANTI (ELETTRICI E MECCANICI) SE<br />

DISTINTI, DEBBONO COORDINARSI ASSOLUTAMENTE CON IL PROGETTISTA<br />

DEGLI IMPIANTI SPRINKLER.<br />

Non esiste nulla di più nefasto E TERRIBILEMENTE PERICOLOSO di un<br />

impiantista elettrico che realizza le sue opere in modo non coordinato<br />

apportando:<br />

•OSTRUZIONI<br />

•SFRUTTAMENTO NON CONSENTITO DI STAFFAGGI ANTINCENDIO<br />

Ed è pertanto buona norma documentare preventivamente e per ogni uso<br />

futuro le regole per gli alieni staffatori incalliti …<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO<br />

ED I RISCHI … E CHI POI PAGA (che è sempre l’argomento più convincente)…<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE<br />

2.1 EROGATORI INIDONEI PER UN DETERMINATO RISCHIO<br />

Le testine sprinkler sono molto differenti fra loro. Si differenziano ad<br />

esempio per:<br />

-Temperatura di intervento<br />

-RTI (Response Time Index) ovvero velocità di risposta<br />

-Pattern<br />

-Orientamento (upright, pendent, Sidewall)<br />

-Area di copertura (esempio extended coverage)<br />

Erogatori inidonei per un dato rischio possono comportare intervento<br />

intempestivo o scorretto, ovvero densità di scarica inidonea per tutto il<br />

periodo di scarica previsto o la parte iniziale di questo, dove è<br />

normalmente più semplice conseguire il risultato.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE<br />

2.1 EROGATORI INIDONEI PER UN DETERMINATO RISCHIO<br />

Le testine sprinkler sono molto differenti fra loro. Si differenziano ad<br />

esempio per:<br />

-Temperatura di intervento<br />

-RTI (Response Time Index) ovvero velocità di risposta<br />

-Pattern<br />

-Orientamento (upright, pendent, Sidewall)<br />

-Area di copertura (esempio extended coverage)<br />

Erogatori inidonei per un dato rischio possono comportare intervento<br />

intempestivo o scorretto, ovvero densità di scarica inidonea per tutto il<br />

periodo di scarica previsto o la parte iniziale di questo, dove è<br />

normalmente più semplice conseguire il risultato.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE<br />

2.2 EROGATORI IDONEI MA IDRAULICAMENTE DIMENSIONATI CON<br />

PARAMETRI PRESTAZIONALI (PRESSIONE DI SCARICA E NUMERO<br />

EROGATORI CONTEMPORANEAMENTE ATTIVI / AREA OPERATIVA<br />

INSUFFICIENTI).<br />

E’ questo il caso tipico (escluso qualche raro errore progettuale) del riutilizzo<br />

di un impiantistica preesistente e adattamento a MUTATE ESIGENZE.<br />

NONOSTANTE ESFR E STORAGE SPRINKLERS QUICK RESPONSE MEGLIO<br />

RISPONDANO ALLA VARIABILITA’ DELLE ESIGENZE DEL TURNOVER DELLA<br />

PROPRIA CLIENTELA, OGNI SITUAZIONE VA’ RIVISTA OGNI QUALVOLTA SI<br />

MANIFESTI UN ESIGENZA DI MODIFICA O SI REALIZZA UN SUBENTRO DI<br />

ATTIVITA’.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE<br />

I COEFFICIENTI DI EFFLUSSO<br />

K-factor (US Imperial) 1.4 1.9 2.8 4.2 5.6 8<br />

K-factor (Metrico)<br />

Portata erogata a parità<br />

di pressione di scarica<br />

% of 5.6/80<br />

E’ un’iniziativa<br />

In rack – Storage in CM<br />

Il K max previsto dall’”aggiornatissima” UNI EN 12845<br />

11.2<br />

14 16.8 22.4 25.2<br />

20 27 40 57 80 115 160 200 242 322 360<br />

25% 33% 50% 75% 100<br />

%<br />

140<br />

%<br />

Tipico per usi OH<br />

200<br />

%<br />

250<br />

%<br />

300<br />

%<br />

Usi Storage<br />

400<br />

%<br />

Con la collaborazione tecnica<br />

450<br />

%


Arancio<br />

57º C<br />

135 o F<br />

E’ un’iniziativa<br />

Ordinario Intermedio Alto<br />

Rosso<br />

68 o C<br />

155 o F<br />

Giallo<br />

79 o C<br />

175 o F<br />

Verde<br />

93 o C<br />

200 o F<br />

Blu<br />

141 o C<br />

286 o F<br />

Con la collaborazione tecnica<br />

UltraA<br />

lto<br />

Viola<br />

182 o C<br />

360 o F


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2.2 … MODIFICA PARAMETRI PRESTAZIONALI<br />

FARE MANUTENZIONE DI IMPIANTI ANTINCENDIO IN LOGISTICA SIGNIFICA<br />

PERTANTO ANCHE AVERE ALL’INTERNO SERVIZI DI INGEGNERIA<br />

SPECIALISTICA, O UTILIZZARE RISORSE ESTERNE PER:<br />

•VERIFICARE IDONEITA’ IMPIANTI MUTATI LAYOUT, SCAFFALATURE,<br />

CLASSIFICAZIONE E TIPOLOGIA MERCI DELLA CLIENTELA MANO A MANO CHE<br />

SI PRESENTANO<br />

UN IMPIANTO A SERVIZIO DI COMMODITIES CLASS IV, DISPORRA’ CON OGNI<br />

PROBABILITA’ DI UN IMPIANTO CHE NON SI PRESTA AFFATTO ALLA<br />

PROTEZIONE DI UN DEPOSITO PNEUMATICI O DI UN DEPOSITO DI LIQUIDI<br />

INFIAMMIBILI O COMBUSTIBILI<br />

LE POSSIBILITA’ DI ADATTAMENTO SONO TANTO MAGGIORI QUANTO<br />

MAGGIORI I SOVRADIMENSIONAMENTI RICHIESTE A CAPITOLATO INIZIALE.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE<br />

2.2 … MODIFICA PARAMETRI PRESTAZIONALI<br />

IN QUESTO SENSO – AD ESEMPIO - LIMITARE LA RISERVA IDRICA AI 60<br />

MINUTI DI FUNZIONAMENTO, ANCORCHE’ PERFETTAMENTE A NORMA PER<br />

UN IMPIANTO ESFR, POTREBBE IN UN SECONDO TEMPO NON CONSENTIRE<br />

MODALITA’ CONTROL-MODE PER PERIODI DI SCARICA DI 120’ ED OLTRE PER<br />

RISCHI NON PROTEGGIBILI CON GLI IMPIANTI IN ESSERE; E TRATTASI PER<br />

IMPORTANZA ED INGOMBRI DI DOTAZIONI IN UN SECONDO TEMPO<br />

DIFFICILMENTE INCREMENTABILI.<br />

NATURALMENTE IL RISCHIO E’ TANTO MAGGIORE QUANTO MAGGIORE IL<br />

COMPRENSORIO DI ATTIVITA’ SERVITE DALLO STESSO SISTEMA DI<br />

ALIMENTAZIONE, E/O MAGGIORE IL TURN/OVER DI TIPOLOGIA DI CLIENTELA<br />

E MERCI IMMAGAZZINATE.<br />

E’ un’iniziativa<br />

Con la collaborazione tecnica


Concludo la carrellata di problematiche ed osservazioni, che per vastità<br />

dell’argomento non possono naturalmente essere approfondite nell’incontro<br />

odierno,<br />

E’ un’iniziativa<br />

RINGRAZIANDO TUTTI VOI PER LA CORTESE ATTENZIONE.<br />

Ing. Marco Montanari<br />

STM - Studio Tecnico Reggio Emilia<br />

Con la collaborazione tecnica

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