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Lettera ai miei parrocchiani<br />
Carissimi,<br />
vi scrivo due righe perché mi duole in cuore una realtà che mi pare di<br />
constatare presente fra noi.<br />
Mi sembra infatti che troppi siano i reciproci giudizi che ci facciamo fra<br />
noi e, di conseguenza, albergano nei nostri cuori reciproche «cattiverie» e divi-<br />
sioni.<br />
d’essere cristiani.<br />
ci bene.<br />
Ora, mi sembra che ciò distrugge e «rovina» ogni nostro tentativo<br />
Non ci basta andare a messa o porre qualche gesto o pensiero cristiano.<br />
Abbiamo bisogno di perdonarci, di non giudicarci l’un l’altro, di voler-<br />
Se no, cristiani, cioè di Cristo, non siamo, anche se veniamo in chie-<br />
sa, anche se facciamo altre opere pie, anche se facciamo catechismo, anche se<br />
sono prete.<br />
È troppo importante mettercela tutta, per non giudicarci, per perdonarci,<br />
come il Signore non ci giudica, ci perdona, costruisce anche con le nostre po-<br />
vertà e lim<strong>it</strong>i la sua Chiesa.<br />
Ci aiuti Lui, e mettiamola del tutto noi, perché davvero cresca sempre più<br />
fra noi il non giudizio, l’andare d’accordo, il reciproco volerci bene.<br />
È decisivo per il nostro tentativo di formare una Comun<strong>it</strong>à Cristiana.<br />
Lo augurio di cuore a me ed a voi: che il Signore ci aiuti!<br />
Vostro affezionatissimo don Leo