Pentiti di niente 15_10_08 - Xaaraan – Il blog di Antonella Beccaria ...
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<strong>Pentiti</strong> <strong>di</strong> <strong>niente</strong> <strong>15</strong>_<strong>10</strong>_<strong>08</strong> 14-11-20<strong>08</strong> <strong>10</strong>:45 Pagina 12<br />
so <strong>15</strong> aprile, si decide <strong>di</strong> dare un’iniziale conferma del fatto che<br />
nessuno sta scherzando, la prima prova che a chiamare sono<br />
davvero i rapitori <strong>di</strong> Carlo: all’altro capo c’è sempre la stessa<br />
voce, caratteristica, con un forte accento meri<strong>di</strong>onale, che <strong>di</strong>ce<br />
dove si trovano le chiavi dell’auto che l’ingegnere aveva con sé<br />
quando è stato portato via. Poi basta, non si <strong>di</strong>lunga in altri dettagli,<br />
e che i familiari aspettino, seguiranno ulteriori contatti.<br />
Fin da subito vengono avvertite le autorità e i telefoni <strong>di</strong> casa e<br />
degli uffici sono messi sotto controllo. Però ci si rende conto<br />
che le trattative saranno tutt’altro che rapide. Innanzitutto la<br />
prima data del pagamento, il 18 aprile annunciato inizialmente,<br />
salta: da un lato, infatti, i congiunti dell’ingegnere non<br />
vogliono sentir parlare <strong>di</strong> “rate”. <strong>Il</strong> loro scopo infatti è quello<br />
<strong>di</strong> pagare tutto in un’unica soluzione, ma la cifra è ragguardevole<br />
e metterla insieme è affare che richiede tempo. Dall’altra<br />
però chiedono una prova che Carlo sia ancora vivo, ma i sequestratori<br />
nicchiano, eludono la questione, la rimandano o<br />
minacciano e solo a un<strong>di</strong>ci giorni da quella prima telefonata, il<br />
26 aprile, dopo pressanti richieste in questo senso, sembrano<br />
finalmente accogliere quella che ormai ha assunto i toni <strong>di</strong> una<br />
supplica: va bene, avranno quanto chiedono. Per ottenerlo che<br />
vadano al cinema Italia e raggiungano la toilette. Dentro la cassetta<br />
dello scarico dell’acqua, troveranno l’orologio da polso<br />
dell’ingegnere. Ma è troppo poco, non basta per fugare o anche<br />
solo per rendere meno attanagliante l’angoscia della madre. E<br />
poi perché non fanno come in altri casi <strong>di</strong> sequestro <strong>di</strong> persona?<br />
Perché non inviano una fotografia che ritrae l’ostaggio<br />
insieme a un giornale recente? Perché non spe<strong>di</strong>scono uno scritto<br />
dell’ingegnere successivo al rapimento?<br />
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