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Pentiti di niente 15_10_08 - Xaaraan – Il blog di Antonella Beccaria ...

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<strong>Pentiti</strong> <strong>di</strong> <strong>niente</strong> <strong>15</strong>_<strong>10</strong>_<strong>08</strong> 14-11-20<strong>08</strong> <strong>10</strong>:45 Pagina 75<br />

gnata una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o: un anno <strong>di</strong> specializzazione a partire<br />

dall’autunno 1973 all’università <strong>di</strong> Philadelphia.<br />

Ma in quegli anni c’è l’incontro, oltre che con la scienza, anche<br />

con la politica, con Potere Operaio e con Carlo Fioroni che frequentava<br />

Quarto Oggiaro per promuovere e coor<strong>di</strong>nare la militanza<br />

nel quartiere. Chi ha conosciuto Carlo Saronio lo ha sempre<br />

descritto come un ragazzo timido e gentile. Dagli amici<br />

veniva chiamato il “salice piangente”, per via della curva delle<br />

spalle e della schiena e per un’ombra <strong>di</strong> tristezza che gli attraversava<br />

il volto anche quando sorrideva. Apparteneva a una delle<br />

famiglie più facoltose <strong>di</strong> Milano, un tempo a capo delle Industrie<br />

Farmaceutiche Carlo Erba, ma la ricchezza sembrava<br />

pesargli, quasi che quei privilegi <strong>di</strong> cui aveva goduto fin dalla<br />

nascita più che una possibilità <strong>di</strong> realizzazione fossero una colpa,<br />

motivo <strong>di</strong> imbarazzo nei confronti <strong>di</strong> chi aveva avuto meno<br />

e faticava ad arrivare alla fine del mese. Anche per questo <strong>–</strong> è<br />

stato ipotizzato <strong>–</strong> si era de<strong>di</strong>cato al volontariato in un quartiere<br />

che <strong>di</strong> certo non brillava per il tenore <strong>di</strong> vita dei suoi abitanti.<br />

L’unica eccezione a uno stile sobrio, a tratti austero, era<br />

per la sua passione: le automobili. Possedeva infatti una Porsche<br />

e una Giulia 1600 super.<br />

In proposito, ricorda Francesco Bellosi, militante <strong>di</strong> Potere<br />

Operaio nato a Colonno, sulle rive del lago <strong>di</strong> Como, arrestato<br />

nel 1980 per attività sovversive e rimasto in carcere per i successivi<br />

<strong>di</strong>eci anni: “Una volta dovevo andare <strong>di</strong> fretta a Torino<br />

con la Cinquecento per portare dei volantini a una manifestazione,<br />

ma rimasi a pie<strong>di</strong>. Mi <strong>di</strong>sse: ‘Se hai fretta, ti conviene<br />

prendere la Porsche, che va più forte’. Gli chiesi se avesse idea<br />

<strong>di</strong> cosa voleva <strong>di</strong>re presentarmi a una manifestazione <strong>di</strong> comu-<br />

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