Professor Terra Terra parte 1 - Le avventure del professor Terra ...

More documents

Recommendations

Info

ABBASSO GLI SPRECHI ~ L’idea viene dagli Stati Uniti, ma si è velocemente sviluppata in Australia, in Gran Bretagna e ora anche in Italia, nelle principali città. In pratica “fare swapping” significa fare shopping senza denaro, semplicemente scambiando capi di abbigliamento, accessori, arredi e tutto quello che la fantasia e il buon gusto suggeriscono. Un modo nuovo di fare acquisti? In realtà è vecchio come il mondo, lo praticavano le anti- che civiltà prima che venisse inventata la moneta, allora si chiamava baratto, ma nella sostanza è la stessa cosa. La crisi economica che stiamo vivendo ci suggerisce di abbandonare il consumismo estremo e di adottare modelli di vita che siano più ecosostenibili, più sobri, svincolandoci dal potere del denaro e del conto in banca. Non si tratta di rinunciare al sai cos’è lo swapping? piacere di vestire alla moda ma di “allungare” la vita di ogni oggetto o vestito dandogli il giusto rispetto e il giusto valore. È una forma piacevole e utile per ridurre gli sprechi. Siamo abituati a gettare via oggetti ancora nuovi o a scartare abiti dopo averli indossati poche volte, solo perché non ci piacciono più o perché non sono più della nostra taglia. COME FUNZIONA? ~ Lo swapping ci viene in aiuto e, a giudicare dal suo rapido sviluppo, piace molto a tutti, giovani e adulti. Come funziona? In molte città sono state aperte le swap-boutique, negozi modaioli dove si portano gli articoli che si desidera scambiare, lo staff li esamina e assegna un valore (molti utilizzano le stelline) che in genere va da 1 a 5, per catalogare l’oggetto come medio, alto, altissimo, ecc. A quel punto si hanno a disposizione un certo numero di stelline, basta scegliere articoli che abbiano o sommino lo stesso numero di stelline e lo scambio è fatto. Semplice no? Oppure periodicamente vengono organizzati gli swap-party, feste che si tengono in determinati luoghi della città, opportunamente pubblicizzate, durante le quali si effettuano gli scambi con lo stesso meccanismo già descritto. Stanno nascendo anche siti per scambiarsi oggetti e qualsiasi altra cosa online, si possono scambiare anche aiuti 20 e prestazioni di ogni genere del tipo “tu mi tieni i bambini per una sera e io ti preparo le torte per i compleanni dei tuoi figli”. Insomma, l’unica cosa che è vietata è la vendita e l’impiego dei soldi. UN BEL VANTAGGIO ~ Il vantaggio dello swapping non è solo economico, ma anche ambientale: non comprare un vestito nuovo significa infatti non doverlo produrre, risparmiando di conseguenza energia e materie prime. Pensa che barattare venti chili di vestiti equivale a risparmiare l’energia necessaria per azionare non stop una TV per un anno e sette mesi! Ma è solo l’inizio, alcune di queste realtà propongono anche il riuso creativo di oggetti che apparentemente hanno esaurito la loro funzione ma, per particolarità delle forme e qualità dei materiali, possono trasformarsi in opere con un nuovo ed elevato valore d’uso, con l’aiuto di giovani ed entusiasti designer emergenti. Un modo intelligente per affermarsi nel mercato e fare pratica. Sembra proprio che lo swapping entrerà presto nelle abitudini di tutti noi e…chissà, magari con un po’ di buona fantasia, in futuro potresti anche tu lavorare nello swapping. Intanto prova a pensare cosa vorresti swappare.
“LE CITTÀ INVISIBILI” DI ITALO CALVINO ~ A 40 anni dalla sua pubblicazione quest’opera è quanto mai attuale e profetica. Il racconto della città di Leonia tratta proprio il problema di una società dei consumi diventata società degli sprechi, dove i rifiuti si accumulano sui marciapiedi nell’attesa del passaggio degli “spazzaturai”. Parla di insoddisfazione perché la soddisfazione della società del consumo è solo istantanea, non dura nel tempo. E così si gettano oggetti quasi nuovi per comprare l’ultimo modello lanciato sul mercato. Leonia, è facile prevederlo, morirà sepolta tra montagne di spazzatura, come una moderna Napoli. Una lezione molto chiara che porta alla luce un problema culturale, chi produce una merce non è responsabile del rifiuto che ne deriva, c’è un passaggio veloce di mano, come nel gioco del cerino. Per produrre in fretta si spreca energia, compriamo per stare al passo coi tempi e abbiamo un posto nella società in base a ciò che possediamo, si svuotano le tasche ma si crea anche un vuoto interiore (+ competizione + velocità + solitudine meno valori come sensibilità, affettività, ascolto), il potere dei rifiuti, i rifiuti al potere. Fine della società consumistica, “rifiutistica” e ritorno al mondo contadino? In futuro il produttore sarà re- CURIOSITA’ sponsabile dei rifiuti delle proprie merci? I RIFIUTI NELLO SPAZIO ~ Non c’è dubbio che dove passa l’uomo lascia dietro sé una scia di rifiuti. È accaduto anche nello spazio, durante le missioni degli astronauti e i numerosi lanci di satelliti. La quantità di spazzatura che orbita intorno al nostro pianeta è diventata pericolosa sia per la stazione spaziale internazionale, sia per i satelliti. Sono per lo più oggetti metallici - cacciaviti, attrezzi vari, bulloni, pezzi di satelliti – che devono essere rimossi al più presto. Una società aerospaziale americana sembra aver trovato la soluzione, ha progettato una serie di retini magnetici, veri e propri cestini, posizionati all’estremità dei bracci di una dozzina di veicoli che, avvicinandosi ai rifiuti, li attirerebbero grazie all’azione dei magneti. La destinazione di questi rifiuti non sarà certamente un’enorme discarica, gli ingegneri sono indecisi se farli precipitare nell’atmosfera e lasciarli bruciare dall’attrito, o raccoglierli per trasformarli in metallo riutilizzabile. 21 BUONI SCONTO IN CAMBIO DEI RIFIUTI ~ Succede in Norvegia, all’ingresso di un supermercato, i proprietari hanno installato macchinette che inghiottono lattine e bottiglie di vetro pulite e, in cambio danno un buono sconto per la spesa. È un’idea che sembra funzionare molto bene e consente al supermercato, che è obbligato a praticare la raccolta differenziata, di risparmiare i costi di lavaggio dei contenitori. UN HOTEL FATTO DI RIFIUTI ~ Si chiama Corona Save the Beach, un piccolo albergo temporaneo, inaugurato a Roma nel 2010 in occasione della giornata mondiale a favore dell’ambiente (5 giugno 2010). Corona Extra, produttore messicano di birra, da anni impegnato a livello internazionale nella salvaguardia dell’ambiente, ha realizzato questo evento raccogliendo i rifiuti abbandonati sulle spiagge. Progettato dall’artista tedesco Ha Schult (noto in tutto il mondo per il Trash People, la gigantesca installazione con mille sculture a sembianze umane posizionate in luoghi-simbolo in tutto il mondo e realizzate con rifiuti inorganici), l’albergo è rimasto aperto per 3 giorni allo scopo di risvegliare le coscienze di turisti, curiosi, passanti e ospiti dell’hotel.
Page 4 and 5: Coordinamento Relazioni Esterne e C
Page 7 and 8: Il Gruppo LGH è una multi utility
Page 10: 1 Invece di acquistare i regali di
Page 14: domi il naso giusto in tempo per sc
Page 17 and 18: I RIFIUTI INVISIBILI ~ In natura i
Page 19: UNA GRANDE BUCA ~ La discarica di r
Page 24: persona malvagia se ne appropriasse
Page 28: E LI PAGHIAMO PURE ~ Quando facciam

Professor Terra Terra parte 1 - Le avventure del professor Terra ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?