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Note sulla basilica cinquecentesca - Fondazione Cassa di ...

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icostruzione (1544) della loggia superiore dell’ex<br />

palazzo malatestiano, opera invece quest’ultima<br />

del già ricordato maestro Giovanni Bosso. 7<br />

tornando alla <strong>basilica</strong> <strong>cinquecentesca</strong>, de<strong>di</strong>cata al<br />

principale patrono della città (gli altri, come noto,<br />

sono san fortunato, sant’orso e sant’eusebio),<br />

va precisato che la sua erezione è da collegarsi a<br />

ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne militare che imposero l’abbattimento<br />

dell’antica chiesa omonima con relativa<br />

abbazia; appartenuta, quest’ultima, in origine ai<br />

monaci Benedettini, poi ceduta in commenda al<br />

car<strong>di</strong>nal Bessarione e successivamente affidata ai<br />

canonici regolari <strong>di</strong> san salvatore, noti anche<br />

come lateranensi:<br />

“Si crede per antica tra<strong>di</strong>zione, che in questo tempo<br />

[anno 584] l’Eremo <strong>di</strong> S. Paterniano, sempre conservatosi<br />

con quella medesima Regola <strong>di</strong> Santità,<br />

con la quale era stato governato dal Santo nostro<br />

Vescovo, si convertisse in Monasterio, introducendovisi<br />

la regola <strong>di</strong> S. Benedetto, sotto l’Invocazione <strong>di</strong><br />

S.Martino, che poi nel XII Secolo fu detto <strong>di</strong> S. Paterniano,<br />

forse perché il Corpo <strong>di</strong> questo Santo nella<br />

Chiesa riposava.” [...] “Questo fu l’anno [il 1458],<br />

in cui i monaci Cassinensi perdettero l’Abbazia <strong>di</strong><br />

S. Paterniano conferita da Pio II in Commenda al<br />

Car<strong>di</strong>nal Bessarione, soggetto <strong>di</strong> grande riputazione,<br />

e molto benemerito della Santa Sede” [...] 8 .<br />

“Possedeva il Car<strong>di</strong>nal Niceno da lungo tempo [dal<br />

1458] la Badìa <strong>di</strong> S. Paterniano concessagli dalla<br />

Sede Apostolica allorché per le guerre sofferte dalla<br />

Città negl’anni passati i Monaci Cassinensi <strong>di</strong> S.<br />

Benedetto non potendo più vivere nel Monastero, e<br />

per le vessazioni, che loro recato aveva Sigismondo<br />

Malatesta, quando altri Monasteri aveva <strong>di</strong> propria<br />

assoluta autorità fatto demolire nel Borgo fuori <strong>di</strong><br />

Porta Maggiore, perché più comodamente si potesse<br />

<strong>di</strong>fendere la Città medesima da’ suoi nemici, avevano<br />

<strong>di</strong>smessa la Badìa. Era quelli il Car<strong>di</strong>nal Bessarione,<br />

detto Trapezunzio, molto benemerito alla S. Sede,<br />

<strong>di</strong> nazione Greco, Monaco <strong>di</strong> S. Basilio, il quale<br />

mostratosi amorevole della nostra Città fu eletto in<br />

Protettore de’ Fanesi, e col <strong>di</strong> lui mezzo riportarono<br />

dei gran<strong>di</strong> favori alla Corte Romana. Con<strong>di</strong>scese<br />

egli alle premure del nostro Pubblico <strong>di</strong>mostrate in<br />

favore del Vescovo <strong>di</strong> Pesaro Tommaso de’ Vincenzi<br />

Citta<strong>di</strong>no Fanese, coll’avere in quest’anno [1465] in<br />

<strong>di</strong>lui favore rinunziata l’Abbazia <strong>di</strong> S. Paterniano,<br />

la quale, dopo il medesimo Car<strong>di</strong>nale, egli godette in<br />

Commenda infino alla sua morte” [...]. 9<br />

“Accadde in quest’anno [1477] la morte <strong>di</strong> Andrea<br />

Pilj Vescovo <strong>di</strong> Recanati; Da questo prelato riconosce<br />

la Religione de’ Canonici Regolari <strong>di</strong> S. Salvatore<br />

l’acquisto del Monastero, e Ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> S. Paterniano<br />

per le convenzioni stabilite tra i deputati <strong>di</strong> essa Religione,<br />

e Tommaso de’ Vincenzi Fanese Vescovo <strong>di</strong> Pesaro,<br />

Commedatario perpetuo <strong>di</strong> quella Ba<strong>di</strong>a” [...]. 10<br />

“Infino dal 1547 n’avevano que’ Religiosi riportata<br />

dal Pontefice Paolo III la permissione <strong>di</strong> rifabbricare<br />

quel Tempio, il quale in quest’anno [1551] fu terminato<br />

con generale consolazione de’ Citta<strong>di</strong>ni, pel<br />

desiderio d’avere in Città quel Sacro Deposito del<br />

Glorioso Santo Protettore Paterniano per tanti secoli<br />

venerato in una piccola Chiesa nel Borgo <strong>di</strong> S. Martino,<br />

fuori <strong>di</strong> Porta Maggiore” [...]. 11<br />

note <strong>sulla</strong> Basilica cinQuecentesca<br />

il portale della chiesa<br />

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