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orfanotrofio padre giovanni semeria - Poliversi

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ASSOCIAZIONE "NUOVE IDEE"<br />

Giuseppina Sorrentino<br />

O R F A N O T R O F I O<br />

"PADRE GIOVANNI SEMERIA"<br />

CERTOSA DI PADULA<br />

L'opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia fu istituita nel 1921 su iniziativa di Padre Giovarmi<br />

Semeria e Padre Giovanni Minozzi, i quali nel corso della prima guerra mondiale promisero a vicenda<br />

che, se fossero usciti vivi dalla guerra (erano entrambi cappellani militari) avrebbero aiutato gli orfani dei<br />

caduti e in particolare quelli dell'Italia Meridionale più numerosi e più sfortunati.<br />

L'Opera fu sancita con decreto reale n° 23 del 1923.<br />

Il suo fine era l'assistenza agli orfani, ai più bisognosi, nonché l'assistenza morale civile delle<br />

popolazioni meridionali.<br />

Nell'ambito di detta finalità ed iniziativa si inscrisse la creazi one dell'<strong>orfanotrofio</strong> di<br />

Padula, nato inizialmente come colonia agricola maschile per gli orfani.<br />

All'inizio si incontrarono molte difficoltà; intercorsero centinaia di lettere, telegrammi ed altre<br />

comunicazioni tra l'On. Matteo Farina, presidente del Patronato della Provincia di Salerno, il<br />

Sindaco di Padula e il Ministro della Pubblica Istruzione, al quale venne rappresentata necessità di<br />

assicurare assistenza immediata ai figli dei contadini morti in guerra, previa concessione di uso dei<br />

locali della Certosa di Padula e dei terreni annessi.<br />

Le attese e le trattative furono molto lunghe.<br />

Qualche tempo dopo le risposte furono rassicuranti e positive, tanto che la Sovrintendenza ai<br />

monumenti di Napoli espresse parere favorevole su specifica richiesta del Ministro della Pubblica<br />

Istruzione.<br />

Nel corso del mese di gennaio dell'anno 1922 vennero a Padula prima Padre Giovanni Semeria e<br />

successivamente Padre Giovanni Minozzi.<br />

Le loro visite in Certosa di Padula si ripeterono più volte, e si incontrarono con il grande fautore<br />

della Colonia Agricola, on. Farina.<br />

Ciò per verificare lo stato dei luoghi e la loro idoneità alla destinazione programmata. Prima che i locali<br />

potessero ospitare gli orfani, si dovette procedere ai lavori di riparazione e adattamento dei medesimi,<br />

perché avevano subito considerevoli darmi a seguito dell'occupazione militare della Certosa e del loro uso<br />

a campo di concentramento dei prigionieri.<br />

Nella prima decade del mese di marzo dell'anno 1922 si procedette alla consegna provvisoria<br />

dei locali e del terreno ai fratelli Noce e all'on. Farina.<br />

Nei primi giorni del mese di settembre dell'anno 1923, la colonia agricola maschile cominciò a<br />

funzionare dopo il rilascio delle autorizzazioni di legge ed inizialmente accolse trenta orfani di guerra quasi<br />

tutti campani; solo un piccolo gruppo di essi proveniva dalla Basilicata, la quale aveva avuto il più alto<br />

numero di figli caduti in guerra, ammontanti a 7020; mentre gli orfani della Campania erano 3710.<br />

Il primo direttore della colonia agricola fu don Battista Oliviero, che della stessa scrisse numerosi<br />

articoli sui giornali dell'epoca, descrivendo la vita ed i progressi degli orfani, che nell'anno 1924<br />

raggiunsero il numero di cinquantacinque.<br />

Nel contempo don G. Battista Oliviero comunicò a <strong>padre</strong> Giovanni Semeria ed a <strong>padre</strong> Giovanni<br />

Minozzi che nella colonia tutto procedeva per il meglio, scrivendo: "I bambini stanno bene;<br />

mangiano, studiano, pregano, cantano, passeggiano. Insomma la nave cammina".<br />

Gli orfani vennero divisi per squadre a secondo della loro età. I grandi frequentavano la scuola il<br />

mattino e lavoravano di pomeriggio, ricavando con il loro lavoro vari prodotti agricoli al loro<br />

sostentamento. I più piccoli frequentavano le scuole elementari la mattina e si dedicavano nel pomeriggio a<br />

qualche lavoretto agricolo.<br />

Tutti ebbero il conforto, l'aiuto e la collaborazione delle suore dell'Ordine delle "Riparatrici del<br />

Sacro Cuore di Gesù di Napoli".<br />

Il giorno 08. 02.1924 ci fu l'inaugurazione ufficiale della colonia agricola con presentazione della<br />

bandiera, con una solenne cerimonia rallegrata da piacevoli canti degli orfani e dalla presenza di <strong>padre</strong>


Giovarmi Semeria e di <strong>padre</strong> Giovanni Minozzi, dell'on. Farina, del Sindaco di Padula, di numerose autorità<br />

civili e di cittadini padulesi.<br />

In quel periodo <strong>padre</strong> Semeria trascorse molto tempo con gli orfani di Padula e spesso si recò nei<br />

paesi vicini (Polla, S. Arsenio, Sala Consilina, Casalbuono), per predicare e raccogliere soldi per i suoi<br />

"monachini".<br />

Nell'anno 1926 <strong>padre</strong> Giovarmi Semeria scrisse un interessante articolo: Una Certosa che rinasce,<br />

descrivendo la vita dei suoi orfani, che di anno in anno aumentavano di numero e che vivacizzavano la<br />

Certosa con le loro attività e i loro canti.<br />

Anche <strong>padre</strong> Minozzi ne parlò diffusamente nel 1° volume della sua grande "Opera Nazionale del<br />

Mezzogiorno d'Italia".<br />

Nell'anno 1930 <strong>padre</strong> Minozzi fondò la "Congregazione religiosa", Famiglia dei Discepoli, per meglio<br />

dirigere l'Opera suddetta e per garantirne la continuità. Nell'anno 1931, a seguito del decesso di <strong>padre</strong><br />

Semeria, <strong>padre</strong> Minozzi chiamò la colonia agricola di Padula "Orfanotrofio maschile <strong>padre</strong> Giovanni<br />

Semeria".<br />

L'<strong>orfanotrofio</strong> visse un momento difficile nel corso della seconda guerra mondiale perché la<br />

Certosa fu sede del Comando Militare e occupata con i prigionieri e confinati.<br />

Nell'anno 1946 gli orfani ritornarono in Certosa. La loro vita e le loro attività ripresero a rifulgere<br />

come ai tempi migliori. Aumentarono di anno in anno e nel 1950 furono circa 400.<br />

In quel periodo fa istituita la "Scuola di Avviamento di tipo agrario e industriale" che fu di"<br />

grande utilità per la loro qualificazione professionale. Nell'amo 1959 i locali della Certosa furono<br />

richiesti dallo Stato e cominciò l'esodo dei ragazzi verso altri orfanotrofi: Potenza, Barile, Amatrice, Gioia<br />

del Colle, Monterosso, ecc.<br />

Nella Certosa furono ospitati 864 orfani nel corso del tempo.<br />

Il 6 agosto 1960 furono trasferiti gli ultimi orfani rimasti e si chiuse così un grande laboratorio di<br />

formazione umana, sociale e culturale, che aveva aiutato tanti giovani ad affrontare le difficoltà della vita<br />

con solidarietà, responsabilità e merito e con la prospettiva di un futuro sereno e di una vita tranquilla.<br />

La loro lontananza da Padula, non ha mai reciso il legame ideale e umano con il territorio, che ospitò<br />

il loro <strong>orfanotrofio</strong> e che li ha spinti a ritrovarsi nella Certosa di Padula per tre anni consecutivi<br />

e rinverdire il messaggio e l'insegnamento di <strong>padre</strong> Giovanni Semeria e di <strong>padre</strong> Giovanni<br />

Minozzi, trasmettendo così alle comunità in cui oggi vivono ed operano, i valori di solidarietà,<br />

fratellanza e dedizione verso il prossimo.<br />

L'associazione culturale "NUOVE IDEE" ha voluto fortemente recuperare il percorso di vita ed i valori, che<br />

per molti orfani hanno significato ricchezza di contributi decisivi nelle loro scelte di vita e nella loro<br />

formazione culturale e morale.<br />

Giuseppina<br />

SORRENTINO<br />

È nata a Padula, ove risiede. È stata docente presso il liceo classico di Sala Consilina e presso il liceo<br />

scientifico di Padula. Ha animato movimenti di promozione culturale e di ricerche su storia locale. Con<br />

l'associazione "Nuove Idee", che dirige da quattro anni, ha curato studi e ricerche storiche sulle Certose<br />

italiane ed estere, con particolare approfondimento relativo a trenta certose italiane, nonché ricerche su<br />

persone che hanno dato lustro a Padula attraverso i secoli: vescovi, filosofi, storici, letterati e lo scienziato<br />

atomico Frank Valente, nonché ricerche su Chiese e Cappelle e su briganti e brigantesse di Padula e del<br />

Vallo di Diano. Ha organizzato tre convegni, e precisamente: nell'anno 2007 su "Padre Giovanni Semeria" e<br />

la giornata del ricordo; nel 2008 su "Padre Giovanni Minozzi" e la giornata del ricordo; nel 2009<br />

"Testimonianze di vita", il tutto presso la Certosa di Padula. Sono in corso le raccolte delle storie di vita<br />

nella Certosa di Padula degli orfani, che hanno partecipato ai convegni, per poi farle pubblicare.

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