numero 12 (2012) - Poliversi
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Autorizz. Trib. Roma – N. 185 del 27 aprile 1994 – Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale 70% – D.C.B. Roma<br />
Anno XIX – Numero <strong>12</strong> – Dicembre 20<strong>12</strong> – 51° Anno della fondazione
SOMMARIO<br />
Anno XIX – Numero <strong>12</strong><br />
Dicembre 20<strong>12</strong><br />
51° Anno della fondazione<br />
1 Ridateci il Natale<br />
2 In attesa fervida e operosa<br />
3 Dio in noi<br />
4 Originalità della biografia di S. Filippo Neri<br />
5 Itinerario anno della fede<br />
6 Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />
8 Il presepe macchiato di sangue<br />
9 Oggi per voi il Salvatore<br />
10 A chi giova distruggere l’immagine umana?<br />
11 La lettura a scuola<br />
<strong>12</strong> Sport avvelenato<br />
13 Madre Maria Valenti<br />
15 Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />
17 Pensieri e speranze<br />
18 Filatelia in pillole<br />
19 Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />
21 L’Associazione “Amici Don Giovanni Minozzi”<br />
22 2° incontro degli Ex a Roma<br />
24 Lettera aperta a tutti gli Ex-alunni<br />
25 Note e margine del Convegno “Area”<br />
26 Da 90 anni le “nostre” Suore<br />
28 Il tuo nome nel mio cuore<br />
29 Festa di Natale 20<strong>12</strong><br />
30 Magie di Natale<br />
31 Emozioni e suggestioni natalizie<br />
32 Una capanna in prestito<br />
33 El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />
35 Nuovo vescovo a La Spezia<br />
36 Spizzicando<br />
Bollettino mensile<br />
dell’Opera Nazionale<br />
per il Mezzogiorno d’Italia<br />
diretta dalla Famiglia<br />
dei Discepoli<br />
Direttore Responsabile:<br />
Don Michele Celiberti<br />
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00186 R O M A<br />
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Copertina:<br />
Padre Minozzi: vulcano di verità<br />
e di carità<br />
Autorizz. Trib. Roma<br />
N. 185 del 27 aprile 1994<br />
Poste Italiane S.p.A.<br />
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D.C.B. Roma<br />
Stampa: Arti Grafiche<br />
Caramanica - Tel. 0771.680838<br />
MARINA DI MINTURNO (LT)<br />
Via Appia, 814<br />
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Anno XIX – Numero <strong>12</strong> – Dicembre 20<strong>12</strong> – 51° Anno della fondazione
RIDATECI IL NATALE<br />
Don Cesare Faiazza, DF<br />
Ridateci il Natale<br />
EDITORIALE<br />
In questi giorni, nonostante le ristrettezze del momento, assistiamo ad una piacevole e smagliante trasformazione<br />
del nostro habitat: luci e decorazioni allietano le nostre abitazioni, i quartieri e le città.<br />
Da parte sua la TV non manca di lanciare prodotti e offerte stravaganti e succulente.<br />
Si assiste poi ad una corsa (anche se un po’ rallentata!) ai negozi per l’adempimento del tradizionale<br />
scambio dei doni.<br />
Non possiamo proprio dire che il Natale non sia avvertito e onorato in tante maniere.<br />
Ha proprio ragione Roberto Benigni quando dice che di tutto il Signore ci può rimproverare fuorché, anche<br />
solo per un anno, di esserci dimenticati del suo compleanno.<br />
Sarà la ricorrenza fissa del 25 dicembre, sarà la suggestione della vita nascente, fatto sta che tutti, in tutto<br />
il mondo, in questo giorno memorabile ed unico si fermano a festeggiare. Anche i rimbombi assordanti<br />
e stremanti delle armi tacciono per dar spazio ad accenti di gioia e di festa.<br />
E fin qui tutto bene.<br />
Il problema nasce però, dalla constatazione sempre più diffusa che per molti il Natale si riduca solo e<br />
soltanto ad una questione mangereccia e consumistica. Per altri si aggiunge l’evocazione di sentimenti<br />
di fraternità e di condivisione. Per altri ancora il Natale è appello ai valori della famiglia, dell’innocenza,<br />
della semplicità, della pace, delle tradizioni che non devono scomparire a fronte di nuove e stravaganti<br />
ritualità introdotte dalla nostra società tecnologica e materialista.<br />
Ma per quanti il Natale è e sarà l’incontro con quel Cristo che, nato 2000 e più anni fa, continua a rendersi<br />
presente nella storia degli uomini e a farsi nostro concittadino e contemporaneo nella sua parola<br />
eterna e nei segni sacramentali, in modo particolare nell’Eucaristia e nella Penitenza?<br />
Quanti lo riconosceremo ed onoreremo nella persona dei poveri, degli emarginati, degli ultimi?<br />
Che il Natale si riduca ad un panettone, ad un cenone tutti insieme in famiglia almeno una volta l’anno,<br />
ad una festa di sballo con gli amici è più che una supposizione.<br />
Ci spingono a questa amara constatazione gli spot e le conversazioni della vigilia.<br />
E non c’è da rimanere attoniti se molti non andranno a Messa nemmeno a Natale.<br />
Ecco perché, in modo speciale in questo anno della fede, noi vogliamo gridare, accorati e risentiti:<br />
Ridateci il Natale! Dateci il diritto e la gioia di mettere in secondo piano le cose esteriori per fermarci in<br />
contemplazione davanti al presepe, per partecipare, confessati e comunicati, ad una bella Messa, per riascoltare<br />
la divina Parola: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. A quanti lo hanno<br />
accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio; a quelli che credono nel suo nome...”<br />
Buon Natale a tutti nella gioia saziativi dell’incontro personale e profondo con Gesù Cristo unico<br />
Salvatore dell’uomo e del mondo!<br />
★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />
★ Ai cari Lettori, gli Auguri di tutti i Discepoli e di tutta l’Opera:<br />
★<br />
★ ❋ per un Natale vero e lieto vissuto nell’incontro sacramentale con il ★<br />
★ Signore Gesù che continua a farsi presente nella liturgia della Chiesa; ★<br />
★ ❋ per un sereno e operoso 2013 che ci veda uniti nella ricerca ed attua- ★<br />
★ zione della volontà di Dio a favore dei più poveri.<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★<br />
Auguri... Auguri... Auguri...<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />
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1
2 In attesa fervida e operosa<br />
IN ATTESA<br />
FERVIDA E OPEROSA<br />
Don Antonio Giura, DF<br />
IL PENSIERO DEL SUPERIORE GENERALE<br />
Il mese di Dicembre è tradizionalmente<br />
collegato, non solo nel mondo cristiano,<br />
alla celebrazione del Natale,<br />
con il periodo di preparazione che lo<br />
recede, per far rivivere in maniera piena<br />
la venuta di Cristo sulla terra.<br />
Nella tradizione della nostra Famiglia<br />
Religiosa, degli ex alunni e degli affezionati<br />
al carisma di Pare Minozzi, il<br />
periodo di Avvento è stato sempre<br />
molto sentito, si parte con la celebrazione<br />
della festa dell’Immacolata, si<br />
prosegue con la novena e la celebrazione<br />
del Natale per concludere con<br />
l’Epifania.<br />
L’attesa è vissuta con particolare intensità,<br />
non solo spiritualmente ma anche<br />
esteriormente: il tradizionale presepio<br />
con accanto l’albero ed i festoni non<br />
mancano nelle nostre case, piccole o<br />
grandi che siano, gli acquisti ed i doni<br />
fanno parte della nostra tradizione e si<br />
rinnovano puntualmente, forse da un<br />
punto di vista spirituale manca l’entusiasmo<br />
di accorrere alla grotta per riflettere<br />
ed adorare, per rivedere la nostra<br />
vita alla luce del bimbo che è nato<br />
e della salvezza che ci ha portato.<br />
Padre Minozzi riflette su quegli eventi<br />
partendo da Betlemme “casa del pane”,<br />
piccolo agglomerato di case, alle<br />
porte di Gerusalemme, chiamata ad<br />
accoglie il divino bambino, atteso da<br />
millenni e rifiutato. Fa una descrizione<br />
struggente di Maria in attesa e dell’impossibilità<br />
di trovare un alloggio<br />
decoroso “Ella non se ne sdegnò, non<br />
s’offese, calma e serena si avviò, insieme<br />
a Giuseppe alla ricerca di un rifugio<br />
qualunque” (con Lei sulle Orme<br />
di Lui) per aspettare da soli il nascituro.<br />
La grotta, la mangiatoia diventano<br />
l’unica soluzione possibile dinanzi al<br />
rifiuto, alla poca disponibilità, al disinteressamento<br />
degli uomini per<br />
quell’evento straordinario che si stava<br />
verificando.<br />
Traspare l’esperienza di padre Minozzi<br />
cresciuto in una famiglia attenta all’altro,<br />
alle esigenze di chi non ha nulla,<br />
abituato a non chiudere la porta a chi si<br />
trova nel bisogno. Esperienza famigliare<br />
che diventa progetto di vita; il<br />
bisognoso, l’orfano va cercato e accolto,<br />
non bisogna attendere che venga a<br />
bussare ed a chiedere, necessita mettersi<br />
alla ricerca, andare incontro.<br />
Meraviglioso esempio per noi ormai<br />
abituati a non andare in cerca del povero,<br />
ad attendere e vagliare le richieste,<br />
a programmare e progettare, dimenticando<br />
molto spesso che l’amore deve<br />
essere sempre disponibile, la porta<br />
sempre aperta.<br />
L’augurio per tutti è che il nuovo anno<br />
sia aperto alla generosità, capace di<br />
trasformare le nostre famiglie alla luce<br />
del pensiero del Padre.<br />
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DIO IN NOI<br />
Est Deus in nobis: agitante calescimus illo.<br />
(Ovidio, Metam)<br />
Questo sacro entusiasmo di cui parla il poeta dev’esser,<br />
figlioli, sempre nel nostro spirito, deve costituirne<br />
il lievito fermentatore.<br />
E’ Dio in noi certo, in modo più vero e profondo che<br />
nos sapesse, non potesse vedere il poeta pagano; è<br />
Dio nel nostro cuore, ne l’anima nostra, creatore, suscitatore<br />
d’energia, datore di vita e d’ogni bene.<br />
Ma spesso noi non lo sentiamo, non ci scaldiamo alla<br />
fiamma silenziosa del suo amore, distratti e sviati<br />
dalla rumorosità vana del mondo, e rimaniamo freddi<br />
e inerti, senza gioia, senza vibrazioni d’amore.<br />
Su, figlioli miei, destiamoci dal torpore infecondo,<br />
ascoltiamolo, Dio, sentiamolo, palpitiamo in Lui e<br />
per Lui come la vela al vento che la porta.<br />
P. MINOZZI: Buonanotte, p. 321<br />
Dio in noi<br />
ALLE NOSTRE SORGENTI<br />
Ci pervengono da Chieri, dolcissimi e tenerissimi, gli Auguri di<br />
BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO<br />
dalla piccola<br />
ARIEL<br />
nata giovedì 15 novembre 20<strong>12</strong> per la gioia di mamma<br />
e dei nonni ELISA e PIETRO LOMBARDI a noi<br />
sempre cari e per noi sempre tanto solleciti e disponibili.<br />
La Redazione di “Evangelizare” ne gode e desidera far<br />
giungere le espressioni più sincere ed affettuose di felicitazione<br />
e di augurio, mentre affida il piccolo fiorellino<br />
allo sguardo amorevole e benedicente dal Bimbo<br />
Gesù che assumendo la nostra umanità ci ha fatto ricchi<br />
della sua vita immortale. Accudita e vegliata dai suoi<br />
cari, sostenuta dalla nostra fraterna preghiera, cresca come Gesù in sapienza età<br />
e grazia davanti a Dio e agli uomini.<br />
...Miei, certo, nostri, un po’ nostri que’ vispi frugoletti, quegli allegri bambini,<br />
nipoti nostri, dello spirito nostro. Quanta gratitudine al Signore per<br />
tanta gioia, per sì grandi dono!...<br />
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3
4 Originalità della biografia di S. Filippo Neri<br />
La biografia su S. Filippo Neri, anche<br />
rispetto alle altre opere agiografiche di<br />
Padre Minozzi, ha qualcosa di speciale:<br />
non è una semplice descrizione biografica,<br />
non è un panegirico, ma la storia<br />
di un’anima speciale, la scoperta<br />
progressiva di un itinerario di fede e di<br />
amore, gioioso, senza artifici, a volte<br />
paradossale rispetto alla mentalità comune,<br />
che avvolge il lettore, che spesso<br />
lo riporta indietro per riprendere il<br />
pensiero, gustarne le immagini, riflettere<br />
sul contenuto.<br />
Nel percorso della lettura si viene attratti<br />
anche dal lessico espressivo, dal<br />
periodare di rara bellezza che, in alcuni<br />
tratti, diventa prosa lirica, soffusa di<br />
armonia, di rigore e di grazia.<br />
Come ho avuto modo di far notare altrove<br />
(don Giovanni Minozzi: “L’educazione<br />
opera d’arte – opera d’amore<br />
al servizio della carità”), si ha la forte<br />
sensazione di una congenialità, di una<br />
ATTUALITÀ DEL PENSIERO MINOZZIANO<br />
ORIGINALITÀ DELLA<br />
BIOGRAFIA DI S. FILIPPO NERI<br />
Giuseppe Mastromarino<br />
stretta corrispondenza tra la biografia<br />
di San Filippo Neri e la stessa vita di<br />
don Minozzi, per il quale Filippo non è<br />
solo un modello da imitare, ma è l’antidoto,<br />
con l’esempio della sua straordinaria<br />
vita, avverso quella condizione<br />
di infelicità degli uomini di oggi che,<br />
senza Cristo, nonostante i progressi<br />
della scienza e le mutate condizioni<br />
economiche, sono attanagliati dalla desolazione<br />
interiore, dall’incapacità di<br />
guardare in alto alla bellezza del cielo<br />
stellato, alla “beatitudine eterna” dove<br />
poter attingere alla speranza e alla fonte<br />
ineffabile della gioia.<br />
Filippo è per Minozzi, come si legge<br />
nella premessa della biografia, “soffio<br />
profumato di primavera in fiore” che<br />
può aiutare, con l’esempio della sua vita,<br />
a comprendere il vero senso della<br />
esistenza, a riacquistare il sorriso che<br />
proviene dall’amore fraterno verso gli<br />
altri, come Cristo ci ha insegnato.<br />
Signore, quando la Chiesa si attarda<br />
all’interno delle sue tende<br />
dove non giunge il grido dei poveri,<br />
dalle il coraggio di uscire dagli accampamenti.<br />
Quando viene tentata di pietrificare<br />
la mobilità del suo domicilio,<br />
rimuovila dalle sue apparenti sicurezze.<br />
Quando si adagia sulle posizioni raggiunte,<br />
scuotila dalla sua vita sedentaria. (Mons. Tonino Bello)<br />
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Itinerario anno della fede<br />
ITINERARIO ANNO DELLA FEDE<br />
Don Savino D’Amelio, DF<br />
Cosa si aspetta il Papa Benedetto XVI<br />
dai cristiani in questo anno della fede?<br />
In altri termini che cosa è l’Anno della<br />
Fede? E ancora: qual è il cammino costruttivo<br />
che il cristiano deve compiere<br />
per valorizzare questo tempo di grazia?<br />
Partiamo da una domanda: cos’è<br />
la fede?, in che cosa consiste? Varie<br />
volte Gesù o ha posto delle domande<br />
dirette o ha sfruttato delle situazioni<br />
per porre delle domande, ai discepoli e<br />
alle persone che lo incontravano o lo<br />
cercavano, sulla sua identità. Ai discepoli<br />
del Battista che si mettono sui suoi<br />
passi, dopo l’indicazione dello stesso<br />
Battista: “Ecco l’Agnello di Dio”,<br />
Gesù voltandosi chiede: “Che cosa<br />
cercate?” A Cana, interpellato da sua<br />
madre ad intervenire gli risponde:<br />
“Donna che vuoi da me?” Alla samaritana<br />
gli dice, all’apice dell’incontro:<br />
“Se tu conoscessi il dono di Dio”.<br />
Ma la domanda più importante certo è<br />
quella rivolta ai Dodici: “Chi dice la<br />
gente che io sia?... e voi chi dite che<br />
io sia?”.<br />
Allora la fede è innanzitutto l’incontro<br />
con Gesù Cristo, che è venuto per renderci<br />
capaci di incontrare Dio, “chi<br />
vede me vede il Padre”, quindi è un<br />
dono, ma un dono che è una proposta;<br />
ad una proposta, ad una chiamata deve<br />
seguire una risposta; ai discepoli del<br />
Battista Gesù dice: “venite e vedrete”<br />
e loro “andarono e si fermarono presso<br />
di Lui”. Benedetto XVI già da<br />
Cardinale affermava: “La fede cristiana<br />
è nella sua essenza incontro con il<br />
Dio vivente, Dio è il vero e ultimo<br />
CHIESA E SOCIETÀ<br />
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5<br />
contenuto della nostra fede… e il contenuto<br />
della fede è molto semplice: io<br />
credo in Dio”.<br />
A Gesù che interpella i Dodici: “Voi<br />
chi dite che io sia?” risponde Pietro a<br />
nome di tutti: “Tu sei il Cristo, il Figlio<br />
del Dio vivente”; la sua risposta, però,<br />
sappiamo che era frutto di rivelazione<br />
e non di esperienza personale, di un<br />
cammino di relazione, che avverrà nei<br />
tempi successivi, fino alla testimonianza<br />
del martirio. Ecco la fede è un dono<br />
che chiede di essere conosciuto, “se tu<br />
conoscessi il dono di Dio”, accolto,<br />
vissuto e testimoniato; è un seme che<br />
chiede di essere aiutato a crescere per<br />
poter dare frutto. Al n.10 di “Porta fidei”<br />
il Papa scrive: “Vorrei delineare<br />
un percorso che aiuti a comprendere in<br />
modo più profondo non solo i contenuti<br />
della fede, ma insieme a questi anche<br />
l’atto con cui decidiamo di affidarci totalmente<br />
a Dio, in piena libertà. Esiste,<br />
infatti, un’unità profonda tra l’atto con<br />
cui si crede e i contenuti a cui diamo il<br />
nostro assenso. L’apostolo Paolo permette<br />
di entrare all’interno di questa<br />
realtà quando scrive: “Con il cuore…<br />
si crede… e con la bocca si fa la professione<br />
di fede (Rm.10,10). Il cuore<br />
indica che il primo atto con cui si viene<br />
alla fede è dono di Dio”; e più avanti:<br />
“La conoscenza dei contenuti della<br />
fede è essenziale per dare il proprio assenso”;<br />
l’atto personale di adesione a<br />
Cristo che si rivela, viene a noi, ci chiama,<br />
ci interpella, deve essere continuamente<br />
arricchito dalla conoscenza delle<br />
verità della fede.
6 Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />
Lo strumento più prezioso per una conoscenza<br />
sistematica dei contenuti della<br />
fede è il Catechismo della Chiesa<br />
Cattolica, che è uno dei frutti più importanti<br />
del Concilio Vaticano II.<br />
Il Papa esprime con forza il suo desiderio:<br />
“E’ proprio in questo orizzonte che<br />
l’Anno della fede dovrà esprimere un<br />
corale impegno per la riscoperta e lo<br />
Come abbiamo visto nei precedenti incontri<br />
la confessione è un Sacramento<br />
e come tale è un mezzo per lucrare la<br />
Grazia, cioè rientrare nella vita spirituale<br />
di comunione con la Chiesa e con<br />
Cristo, per cui è naturale che per poter<br />
accedere alla Comunione, cioè mangiare<br />
il corpo di Cristo è necessario essere<br />
in Grazia di Dio. Oggi, purtroppo<br />
studio dei contenuti fondamentali della<br />
fede che trovano nel Catechismo della<br />
Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica<br />
e organica”. Attraverso lo studio<br />
del Catechismo della Chiesa<br />
Cattolica “si scopre che quanto viene<br />
presentato non è una teoria, ma l’incontro<br />
con una Persona che vive nella<br />
Chiesa” (n.11).<br />
OCCORRE CONFESSARSI<br />
PER FARE LA COMUNIONE?<br />
Giancarlo Carlini<br />
si accede alla comunione con una leggerezza<br />
ed anche non comprensione di<br />
ciò che vuol dire “comunicarsi con<br />
Gesù”.<br />
Spesso, nel Vangelo, quando Gesù ci<br />
parla della vita del Paradiso ci parla di<br />
un banchetto regale, una festa di nozze<br />
a cui il re invita i suoi amici. Noi non<br />
siamo in grado di concepire come sarà<br />
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la Vita Eterna. Alcuni pensano che sarà<br />
una serie continua di riti, canti, processioni<br />
ed atti di fede come facciamo nelle<br />
pratiche religiose di questo mondo, e<br />
molti dicono che questa vita non gli interessa<br />
perché sarebbe monotona.<br />
È vero, ma la Vita Eterna a cui noi siamo<br />
chiamati è la vita dell’Eterno. Cioè<br />
siamo chiamati a vivere la vita di Dio,<br />
che è completamente diversa dalla nostra,<br />
ed è piena di gioia, perché Dio è<br />
eternamente felice. Quindi Gesù ce la<br />
presenta come il momento più bello<br />
della nostra vita, che è quello in cui noi<br />
facciamo festa e siamo tutti allegri e<br />
gioiosi come in un banchetto di nozze<br />
senza fine. È vero sarà così ma, gli invitati<br />
devono essere degni dell’invito…<br />
Gesù riprese a parlar loro in parabole<br />
e disse:«Il regno dei cieli è simile<br />
a un re che fece un banchetto di<br />
nozze per suo figlio… Il re entrò per<br />
vedere i commensali e, scorto un tale<br />
che non indossava l'abito nuziale, gli<br />
disse: Amico, come hai potuto entrare<br />
qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.<br />
Allora il re ordinò ai servi:<br />
Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori<br />
nelle tenebre; là sarà pianto e stridore<br />
di denti. Perché molti sono chiamati,<br />
ma pochi eletti. (Mt 22,1-13) Come è<br />
fin troppo chiaro bisogna essere degni<br />
di partecipare al banchetto.<br />
La Messa è anche chiamata, “La cena<br />
del Signore” infatti è nell’ultima cena<br />
che Gesù ha istituito l’Eucaristia che è<br />
il centro della nostra fede, e siamo tutti<br />
chiamati a parteciparvi facendo proprio<br />
la Comunione. Quando noi ci comunichiamo<br />
mangiamo il Corpo di Cristo, è<br />
proprio lui che in: corpo anima e divinità<br />
si unisce a noi! Quindi è logico che<br />
Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />
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7<br />
dobbiamo essere degni di riceverlo.<br />
Cioè dobbiamo essere in grazia di Dio.<br />
San Paolo è molto esplicito in questo…<br />
Perciò chiunque in modo indegno mangia<br />
il pane o beve il calice del Signore,<br />
sarà reo del corpo e del sangue del<br />
Signore. Ciascuno, pertanto, esamini<br />
se stesso e poi mangi di questo pane e<br />
beva di questo calice; perché chi mangia<br />
e beve senza riconoscere il corpo<br />
del Signore, mangia e beve la propria<br />
condanna. (1 Cor 11,27-28)<br />
Appare chiaro che quando ci comunichiamo<br />
entriamo in intimità con Cristo<br />
stesso e quindi non possiamo essere in<br />
“peccato mortale” cioè aver commesso<br />
un peccato grave che ci priva della<br />
Grazia e ci mette fuori dalla<br />
“Comunione con la Chiesa e con Dio”.<br />
Commetteremmo un altro peccato grave<br />
se facessimo la Comunione senza<br />
aver ricevuto l’assoluzione in una recente<br />
confessione. Certo non è necessario<br />
confessarsi ogni volta per ricevere<br />
la Comunione. L’importante è non<br />
essere in peccato mortale. Per quanto<br />
riguarda i peccati veniali, sappiamo<br />
che essi, pur essendo un’offesa a Dio<br />
non ci privano della Grazia, ma comunque<br />
sarebbe opportuno confessarli.<br />
Però, poiché nella Messa, all’inizio<br />
si pratica l’atto di penitenza, il riconoscimento<br />
dei peccati, quest’atto di contrizione<br />
basta a cancellare i peccati veniali.<br />
Ricordo che i peccati mortali, cioè<br />
quelli che ci impediscono di essere<br />
in Grazia di Dio, e quindi necessitano<br />
di confessione ed assoluzione, per<br />
cancellarli sono quelli che si commettono<br />
infrangendo i Dieci Comandamenti.
8 Il presepe macchiato di sangue<br />
IL PRESEPE<br />
MACCHIATO DI SANGUE<br />
Don Francesco Armenti, diacono<br />
Quella foto! Quella foto, già dimenticata,<br />
è il presepe di questo Natale 20<strong>12</strong>.<br />
Una bambina americana, scampata all’eccidio<br />
di Newtown, nel Connecticut,<br />
si tura la bocca con le mani. Non riesce<br />
ad urlare la paura e il dolore che prova<br />
dinanzi ai corpicini dei suoi venti amici<br />
e di sette adulti. E’ lo sguardo impietrito<br />
di un angelo che non può cantare il<br />
“Gloria”, è voce, muta e terrorizzata,che<br />
annuncia l’ennesima strage degli innocenti.<br />
Quante violenze sui nostri bambini!<br />
(fame, pedofilia, abusi di ogni genere,<br />
bambini soldato, traffico di organi…).<br />
Gesù, mica puoi nascere in un<br />
mondo macchiato di sangue innocente?<br />
E se nasci, perché lo fai? Come riesci a<br />
nascere sempre e dovunque, contro ogni<br />
speranza? Non mi bastano più le nenie e<br />
il sentimentalismo natalizio. Come può<br />
essere natale per quei bambini scampati<br />
alla violenza omicida, per i genitori disperati,<br />
come può ancora dirsi da quel<br />
giorno del 7 Secolo a.C. che tu continui<br />
a incarnarti se ogni trenta secondi un<br />
bambino muore di fame, o viene violentato,<br />
sfruttato, schiavizzato? Questo ed<br />
altro mi domando con rabbia, dinanzi a<br />
te, Dio fattosi bambino. Eppure tu nasci<br />
e rinasci per vincere le tenebre con la<br />
luce di una presenza che è amore. E la<br />
tua luce ci fa accogliere con dolore quel<br />
che non si può comprendere. Anche la<br />
tua nascita è stata macchiata dal sangue<br />
innocente di bambini vittime del carnefice<br />
Erode. «Dio disturba la nostra comoda<br />
quotidianità. La regalità di Gesù è<br />
la sua Passione vanno insieme»<br />
(Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù,<br />
p. <strong>12</strong>0). E’ la logica di Dio, da accettare<br />
con fede e che per fede ti fa abbandonare<br />
la pretesa umana della comprensione.<br />
Eppure Natale è la festa dei bambini,<br />
non per le leccornie e i regali, ma perché<br />
«il mondo vive per il respiro dei<br />
bimbi» (Talmud). E tu, Dio, ti sei fatto<br />
bimbo, per dare respiro e amore a un<br />
mondo moribondo e senz’amore, a una<br />
storia che uccide i piccoli e, quindi se<br />
stessa. Natale è il respiro di un Dio<br />
bambino che ci ricrea come il respiro<br />
donatoci dal Dio creatore di ogni cosa.<br />
Ed è questo respiro che fa sperare, che<br />
continua a “inventare” nuove linfe di vita<br />
nelle morti dell’egoismo e della violenza<br />
umana. E ossigeno e speranza sono<br />
le parole di Dietrich Bonhoeffer che<br />
all’inizio del 1945 dal campo di concentramento<br />
dove venne rinchiuso scrisse<br />
questa preghiera:<br />
«Circondati da una presenza discreta<br />
che ci fornisce la vita ogni mattina, possiamo<br />
in pace e fiducia guardare serenamente<br />
il domani.<br />
Avvolti da forze benevole siamo sicuri di<br />
un futuro benedetto. Tu vegli, compagno<br />
delle nostre attese, tu visitatore nascosto<br />
delle nostre vite.<br />
Facci sentire la tua voce che raddrizza<br />
quando ci pieghiamo sotto il peso della<br />
sventura, e apri l’orizzonte della tua tenerezza<br />
se il timore e la paura sconvolgono<br />
il nostro cuore.<br />
La tua parola faccia apparire l’aurora<br />
della nostra umanità trasfigurata, in tutte<br />
le nostre opacità nasca un soffio nuovo<br />
cantando la gioia di amare.<br />
Sotto i nostri passi fioriranno per la nostra<br />
terra giustizia e pace, amore e verità<br />
e dalle nostre mani delle perle di luce,<br />
luoghi di sete e di bontà».<br />
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Oggi per voi il Salvatore<br />
OGGI PER VOI IL SALVATORE<br />
Don Fernando Di Stasio<br />
Nelle pagine di questo libro unico e straordinario,<br />
che è il Vangelo, libro di Dio e dell’uomo incontriamo<br />
molte volte la parola – specialmente nel<br />
terzo Vangelo, quello di san Luca.<br />
“Oggi per voi è nato un Salvatore” (Lc 2, 1l), annuncia<br />
l’angelo ai pastori che fanno la guardia al<br />
gregge nella Notte Santa di Betlemme sotto il mistero<br />
argenteo della luna; “oggi si è adempiuta<br />
questa Scrittura per voi che ascoltate” (Lc 4,21),<br />
proclama Gesù nella sinagoga di Nazaret;”oggi la<br />
salvezza è entrata in questa casa” (Lc 19,9), dice a<br />
Zaccheo, il peccatore che viene direttamente avvicinato<br />
da Gesù per rallegrarlo della sua presenza a<br />
casa sua; “oggi sarai con me in paradiso” (Lc<br />
23,43), dice Gesù in croce al buon ladrone, prima<br />
persona cui viene assicurata la salvezza.<br />
“Oggi”, dunque, è il tempo del Signore che non ritarda<br />
gli avvenimenti, che non perde la sua fiducia<br />
nell’uomo, che non rimanda la sua salvezza.<br />
“Oggi” Gesù nasce per noi, ci salva, ci trasforma,<br />
il principe della pace oggi cammina con noi nel<br />
palcoscenico del mondo per essere sempre compagno<br />
di viaggio.<br />
Là dove siamo, là dove viviamo, lavoriamo e soffriamo<br />
Dio, l’Emmanuele, è con noi per dirci<br />
l’amore, per insegnare la via, per donarci la sua<br />
grazia.<br />
Per il Signore esiste solo il presente: i futuri meriti<br />
di Cristo redentore sono applicati in anticipo<br />
alla Vergine per la sua immacolata concezione.<br />
Anche la nostra vita deve consistere nell’oggi e<br />
nel presente, perché l’oggi fiorirà poi in frutti di<br />
opere e il presente già si proietta nel futuro luminoso<br />
della raccolta spirituale.<br />
Oggi dobbiamo pregare Gesù che Betlemme vagisce<br />
per noi e ci dona i primi palpiti del suo cuore.<br />
Preghiamolo e affriamogli il nostro “oggi” intriso<br />
di apatia e di indifferenza, ma che il Signore appena<br />
nato muterà in fervore di spirito e di opere. Non<br />
permettiamo che il Festeggiato, Gesù, sia tenuto<br />
lontano dalla festa.<br />
Ecco la comune preghiera! Ti rendiamo grazie,<br />
Padre santo, perché tra i rigori dell’inverno fai fio-<br />
CON MARIA, DISCEPOLI DI GESÙ<br />
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9<br />
rire per noi un tempo di primavera. Nel Natale del<br />
Figlio Gesù, celebrato nelle brume dell’inverno,<br />
ci prepari un tempo primaverile rigoglioso e colmo<br />
di ogni dolcezza.<br />
Oggi la Vergine Maria, terra benedetta che tu stesso<br />
hai consacrata, ha fatto nascere il tuo Figlio, erba<br />
verdeggiante che è alimento per tutta l’umanità.<br />
Il nostro semplice quotidiano sia il tempo benedetto<br />
della tua presenza per tutti, la terra buona<br />
che accolga il seme della tua grazia.<br />
Abbiamo bisogno di un mondo nuovo, di un mondo<br />
semplice, chiaro, luminoso, tutto colmo del vero<br />
Sole, Cristo che viene.<br />
8 DICEMBRE: L’IMMACOLATA!<br />
8 Dicembre: Festa dell’Immacolata!<br />
A te non pare di udire una musica?<br />
A te non pare di vedere una fiaccolata?<br />
E l’aria che respiri non ti sembra profumata?<br />
E’ vero, non solo l’Immacolata è la Madonna,<br />
anche se, in realtà, una sola è Maria,<br />
ma permettimi che, in questo Santo giorno,<br />
io sia a parlar soltanto della Madonna mia,<br />
della Vergine che vent’anni fa mi ha miracolato,<br />
e da un un tremendo male al colon mi ha salvato!<br />
E’ vero, di Maria son proprio tante le Festività,<br />
come tanti sono i nomi di paesi e di città<br />
che festeggiano puntualmente il Suo Anniversario<br />
e lo si può vedere consultando il calendario!<br />
Si festeggia l’Annunziata, la Madonna di Loreto<br />
Quella di Montevergine e Quella di Roseto;<br />
tanto venerata è pure la Madonna di Pompei,<br />
ma permetti che quattro righe io le dedichi<br />
alla Madonna dei tanti pellegrinaggi miei?<br />
Sono andato a Parigi a la Medaille Miraculeuse,<br />
a Lourdes, Fatima, Siracusa e Medjugoria<br />
e, ovunque, l’ho vista portare sempre in gloria!<br />
Era sempre Lei: l’Immacolata Concezione,<br />
Quella che, in ogni luogo, fa tanti miracoli,<br />
purché la preghi veramente con fede e devozione!<br />
Gilbert Paraschiva
10 A chi giova distruggere l’immagine umana?<br />
A CHI GIOVA DISTRUGGERE<br />
L’IMMAGINE UMANA?<br />
Luciano Verdone<br />
Assistevo, l’altra sera, ad un commedia<br />
dialettale all’aperto. Infastidito dalle<br />
insistenti volgarità, ad un certo punto,<br />
abbandonavo il mio posto, disgustato,<br />
e me ne andavo. Perché, mi sono chiesto,<br />
ricorrere ad una comicità di basso<br />
livello, quando altri, lavorando con arguzia<br />
e intelligenza, raggiungono un<br />
umorismo raffinato? E perché, soprattutto,<br />
noi esseri umani godiamo nello<br />
svilire la nostra immagine? Dimenticando<br />
che essa è, in natura, la realtà<br />
più complessa e perfetta. Tant’è vero<br />
che, dopo aver visitato città e monumenti,<br />
monti e laghi, ammettiamo, alla<br />
fine, che non c’è nulla di più interessante<br />
dello sguardo di un uomo e la relazione<br />
sincera fra due persone. Nei<br />
nostri occhi si affaccia l’oceano dell’anima.<br />
Palpita il cuore con emozioni<br />
e sentimenti, aspirazioni e timori.<br />
Eppure, la parte pulsionale e primitiva<br />
di noi sembra interessata a profanare,<br />
quasi con compiacimento, l’idea e la<br />
figura dell’uomo, rappresentando in<br />
modo osceno il corpo e le sue funzioni.<br />
Ed un certo linguaggio, popolare e cinematografico,<br />
ama descrivere con parole<br />
indecorose la realtà sessuale.<br />
L’identità femminile, in particolare,<br />
sembra oscillare, nella nostra cultura,<br />
da raffigurazioni celestiali a cupe simbologie<br />
bestiali, da fogna. Come mai?<br />
E perché tale contrasto semantico interessa<br />
proprio l’Occidente cristiano<br />
EDUCARE SI DEVE, EDUCARE SI PUÒ<br />
mentre risulta estraneo alla cultura<br />
islamica ed orientale? Sembrerebbe<br />
che l’esaltazione della donna, operata<br />
dal Cristianesimo, la sua identificazione<br />
con la sublime immagine della madre<br />
di Dio, abbia generato, per compensazione,<br />
il bisogno di un recupero<br />
polare in termini di carnalità. Ecco, allora,<br />
sorgere il bisogno di trasformare<br />
la donna in “cosa”, privandola dell’alone<br />
di cui è stata circondata.<br />
Passando dalla “donna angelo” alla<br />
“donna erotica”. Ecco, allora, gl’Italiani,<br />
che, al dire di qualcuno, hanno in<br />
cima ai loro sentimenti la Madonna<br />
– come gli americani la bandiera – bestemmiarla,<br />
anche trivialmente. Gli<br />
stessi, magari, che contendono per portarne<br />
la statua in processione. Credo<br />
che molte donne vivano, in modo conflittuale,<br />
tale divaricazione. La società<br />
dovrebbe riflettere. Quello di tener alto<br />
il livello concettuale della persona<br />
(e soprattutto della donna, polo strategico<br />
dell’universo culturale) è dovere<br />
educativo, è interesse di tutti, è conveniente<br />
al benessere sociale. Quando,<br />
infatti, consentiamo che l’immagine<br />
umana subisca la demolizione sistematica<br />
dello spettacolo, allora accettiamo<br />
con leggerezza la devastazione dei valori,<br />
a svantaggio soprattutto dei deboli.<br />
Aprendo la porta alla violenza stupida<br />
ed ordinaria. Gli uomini, infatti,<br />
abitano i loro concetti.<br />
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La lettura a scuola<br />
LA LETTURA A SCUOLA<br />
Maddalena Loffredo<br />
Un giorno mi sono chiesta che cosa potessi<br />
materialmente fare per stimolare<br />
l’interesse dei miei alunni verso la lettura.<br />
Ho valutato varie ipotesi, dal costringerli<br />
“minacciando” voti bassi all’irretirli<br />
con libri “commerciali”, ma<br />
niente mi sembrava valido né intellettualmente<br />
onesto.<br />
Ho riflettuto e riflettuto perché per me<br />
la lettura è fonte di gioia, è alimento<br />
per lo spirito e non potevo accettare<br />
che i miei ragazzi fossero privati di un<br />
simile piacere solo perché convinti che<br />
leggere fosse un’attività noiosa.<br />
Un’idea, pian piano, si è fatta strada<br />
dentro di me: coinvolgere i ragazzi in<br />
un diverso modo di leggere un libro.<br />
Proporre loro un testo sul quale poi lavorare<br />
attraverso un’attività di riscrittura,<br />
di recitazione, di produzione di<br />
filmati da loro stessi interpretati e<br />
montati. Incontrare l’autore.<br />
Ho deciso che dovevo provare, avevo<br />
l’obbligo morale di provare prima di<br />
arrendermi al fallimento della lettura<br />
nel secolo di internet.<br />
Ho scelto un autore di libri gialli, una<br />
persona che mi è parsa disponibile al<br />
confronto e gli ho chiesto (pur senza<br />
conoscerlo) di venire a scuola ad in-<br />
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11<br />
contrare i miei ragazzi per parlare con<br />
loro del suo romanzo. Gli ho anche<br />
detto che la scuola non ha soldi per<br />
pagare e che in cambio avrebbe avuto<br />
solo la nostra riconoscenza: ha accettato.<br />
Nell’attesa dell’incontro, i ragazzi<br />
hanno letto il libro, lo hanno amato e in<br />
appuntamenti pomeridiani abbiamo<br />
deciso di produrre un cortometraggio e<br />
dei momenti di lettura espressiva ispirati<br />
al testo.<br />
Lavorano instancabilmente, oltre l’orario<br />
scolastico; sono entusiasti ed<br />
emozionati e nei loro occhi non c’è<br />
traccia di noia.<br />
Il 14 febbraio hanno incontrato l’autore<br />
per la prima volta e sono rimasti ad<br />
ascoltarlo in silenzio: hanno ascoltato<br />
le sue storie, le sue confidenze, i suoi<br />
racconti e hanno chiesto nuovi incontri,<br />
nuove parole, nuove letture.<br />
Ho scoperto, così, che la lettura a scuola<br />
non va imposta né millantata ma solo<br />
proposta.<br />
La lettura a scuola è accolta con entusiasmo<br />
se diventa musa ispiratrice di<br />
un mondo virtuale che attraverso di essa<br />
scopre la bellezza della fantasiosa<br />
realtà.<br />
★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />
★<br />
★<br />
★ Natale, festa dei doni… Aiuta l’Opera ad aiutare gli al- ★<br />
★<br />
★<br />
★ tri. Sostieni i nostri progetti a favore delle nostre ★<br />
★<br />
★<br />
★ Scuole in Italia e delle nostre Missioni all’estero.<br />
★<br />
★<br />
★<br />
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<strong>12</strong> Sport avvelenato<br />
SPORT AVVELENATO<br />
Giancarlo Spinazzola<br />
In questa rubrica dedicata al connubio<br />
sport e fede proviamo oggi a focalizzare<br />
la nostra attenzione sullo sport che,<br />
in Italia ed in gran parte del Mondo, riscuote<br />
maggiori consensi e fan. Stiamo<br />
parlando del calcio e degli episodi –<br />
spesso spiacevoli – legati a quello che<br />
da molti è considerato il gioco più bello<br />
al mondo.<br />
Di pochi giorni fa è la notizia che in<br />
Olanda tre giovanissimi calciatori hanno<br />
ucciso un guardalinee “colpevole”<br />
di aver segnalato un fuorigioco agli<br />
atleti in questione; così come altrettanto<br />
recente è l’esposizione, da parte dei<br />
tifosi della Juventus nel derby contro il<br />
Torino, di beceri striscioni inneggianti<br />
ad una delle più grandi e gravi tragedie<br />
del calcio che segnò proprio i colori<br />
granata nel lontano 1949; la strage di<br />
Superga in cui morirono tutti i calciatori<br />
del Torino più tre giornalisti nello<br />
schianto dell’aereo proprio sulla collina<br />
dell’omonimo paese in provincia<br />
del capoluogo piemontese. Se a tutti<br />
questi atteggiamenti si aggiungono<br />
quelli di un giornalista che, in un servizio<br />
per il TGR del Piemonte, osa offendere<br />
i napoletani, beh il quadro è davvero<br />
completo. Si dirà, ma cosa c’entra<br />
tutto questo il calcio. Esatto, proprio<br />
niente eppure ogni giorno siamo costretti<br />
a leggere di episodi che rovinano<br />
irrimediabilmente l’immagine dello<br />
sport in cui, fin da bambini, si crede ed<br />
in alcuni casi ci si ispira. Eppure da più<br />
parti si sente dire che il calcio e lo sport<br />
in generale devono dare l’esempio, so-<br />
LO SPORT CHE EDUCA<br />
no le basi della correttezza e del rispetto<br />
verso l’avversario (a tal proposito<br />
l’UEFA – massimo organismo calcistico<br />
europeo – impronta la sue campagne<br />
di sensibilizzazione proprio sul rispetto<br />
e sulla totale assenza di razzismo);<br />
ma allora perché accade tutto<br />
questo? Semplice, si verificano tutte<br />
questi episodi perché il calcio altro non<br />
è che la traslazione della vita su un<br />
campo da gioco.<br />
L’uomo, con il passare del tempo, è diventato<br />
sempre più avido, di potere soprattutto,<br />
ma anche verso il denaro e<br />
per raggiungere tali fini è disposto a<br />
tutto, pure a calpestare il prossimo secondo<br />
quanto diceva il poeta<br />
Machiavelli con la sua celeberrima frase<br />
“Il fine giustifica i mezzi”. Sempre<br />
più spesso vengono trascurati gli insegnamenti<br />
di nostro Signore e le parole<br />
del Vangelo – purtroppo – non sono neanche<br />
ascoltate; è chiaro, quindi, che<br />
in una società in cui si pensa a “fregare”<br />
il prossimo, ad essere più furbi ed a<br />
compiere qualsiasi atto pur di raggiungere<br />
il proprio scopo, il calcio assume<br />
un valore di secondo piano soprattutto<br />
per i bambini che si affacciano a questo<br />
sport con le idee sempre più chiare<br />
secondo i diktat della società moderna<br />
in cui ci si abitua che solo i più forti<br />
vincono. Sembra la legge della foresta<br />
o della savana dove il Leone è il re, ma<br />
l’uomo si dovrebbe differenziare dagli<br />
animali proprio in questi aspetti; o si<br />
deve pensare che siamo molto più bestie<br />
e meno persone umane?<br />
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“…Da anni il Signore mi ha messo in<br />
cuore di adunare una Famigliuola religiosa<br />
femminile per servire i poverelli<br />
nel Suo Nome”, così confidava, Padre<br />
Giovanni Minozzi a Mons.Squintani,<br />
Vescovo di Ascoli Piceno, all’alba della<br />
nascente Pia Associazione che, in<br />
seguito, avrebbe chiamato con il suggestivo,<br />
ma tanto impegnativo nome<br />
“Ancelle del Signore”.<br />
Ecco l’anno 1940, Padre G. Minozzi,<br />
che aveva già fondato, da qualche anno,<br />
la Famiglia dei “Discepoli” per dirigere<br />
l’Opera di carità da Lui fondata unitamente<br />
al Barnabita, Padre Giovanni<br />
Semeria, in favore degli Orfani di guerra,<br />
ritenne urgente istituire anche una<br />
Congregazione femminile per educare<br />
e assistere le <strong>numero</strong>se Orfane che 1a 1 a<br />
Guerra Mondiale aveva lasciato, come<br />
eredità, alla nostra diletta Patria.<br />
Una nobile e ardita decisione, determinata<br />
da impellenti necessità, custodita<br />
nell’anima di P. G. Minozzi, dopo una<br />
lunga e ponderata riflessione alla luce<br />
di Dio, venne ad avere completa attuazione:<br />
era il 24 giugno 1940. Nella<br />
Chiesa del SS.mo Crocifisso, annessa<br />
all’Istituto, si svolse, in forma privata,<br />
la Vestizione religiosa delle prime<br />
Ancelle del Signore. La celebrazione<br />
Eucaristica, presieduta dal Fondatore,<br />
P. G. Minozzi e animata dalle voci argentine<br />
delle Orfane ebbe momenti di<br />
intensa commozione nel momento in<br />
Madre Maria Valenti (Il traguardo: Suora)<br />
LA VOCE DELLE ANCELLE<br />
MADRE MARIA VALENTI<br />
(Il traguardo: Suora)<br />
Sr. Cecilia Ferri, AD<br />
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13<br />
cui il Celebrante diceva, ad ogni Suora,<br />
il nuovo Nome con si sarebbe dovuta<br />
chiamare in avvenire.<br />
Prima del Concilio Vaticano II questo<br />
Rito era vigente in molte Congregazioni.<br />
Il nome assunto stava a significare<br />
per la neo-religiosa, un secondo<br />
battesimo.<br />
Padre Minozzi aveva guidato spiritualmente<br />
un manipolo di giovani Ancelle<br />
volenterose e amanti bel Bene. Un solo<br />
motto sintetizzante l’attività da svolgere:<br />
preghiera, bontà, operosità.<br />
Primeggia nel piccolo gruppo per bontà,<br />
saggezza, equilibrio e spirito di sacrificio<br />
Gina Valenti. Padre Minozzi,<br />
sicuro della purezza d’intenzioni della<br />
giovane Suora, della fedeltà alla chiamata<br />
divina, la mise alla guida della<br />
nascente Famiglia religiosa e le diede<br />
il soave nome di Maria come la<br />
Madonna alla cui santità impronterà la<br />
sua esistenza terrena.<br />
A venticinque anni, la signorina Gina<br />
Valenti, divenne Madre Maria, prima<br />
Ancella del Signore. Sotto la vigile<br />
guida del Fondatore, la giovane Suora<br />
assunse subito la responsabilità dell’Orfanotrofio<br />
femminile di Amatrice e<br />
la formazione spirituale e culturale<br />
delle <strong>numero</strong>se Orfane di guerra e delle<br />
prime giovani Aspiranti diventando<br />
per tutte un modello di bontà, di amabilità<br />
e di operosità sempre fedele al<br />
carisma indicatole dal Fondatore.
14 Madre Maria Valenti (Il traguardo: Suora)<br />
Sr. Maria Valenti giovane Suora.<br />
In una delle prime lettere, Padre<br />
Minozzi così scriveva a Madre Maria,<br />
sua prima figlia spirituale e collaboratrice:<br />
“Mia cara figliuola, ci avviamo a realizzare<br />
il sogno di bene nel nome di<br />
Dio. Prega molto molto, perché il<br />
Signore benedica le sue Ancelle.<br />
Domani è la festa della Madonna: possa<br />
Ella tener a battesimo la famigliola<br />
che nasce alla Sua scuola nel palpito<br />
di Dio”. Aggiungeva ancora:<br />
“…Ho molto pregato e prego molto la<br />
Madonna oggi che benedica la famigliola<br />
nascente….Ti benedico tanto<br />
tanto. Un impegno preciso però: -<br />
Santa, devi diventare santa, assolutamente:<br />
capito? Sena discussione possibile”!<br />
A questo punto ci chiediamo:<br />
ma come è nata la<br />
vocazione in Madre<br />
Maria Valenti, che oggi<br />
vediamo, per volere del<br />
Padre Fondatore, alla guida<br />
della nascente<br />
Famiglia religiosa delle<br />
Suore Ancelle del<br />
Signore? È difficile spiegarlo<br />
in termini umani,<br />
perché ogni vocazione è<br />
la realizzazione di un progetto<br />
divino. Senza dubbio<br />
influirono diversi fattori:<br />
anzitutto la sua indole<br />
orientata ad una profonda<br />
intimità con Gesù<br />
Eucaristia, la sua filiale<br />
devozione alla Vergine<br />
Immacolata, l’amore e la<br />
fedeltà alla preghiera,<br />
l’esempio ricevuto dalla<br />
pia mamma nell’abbracciare<br />
con serenità il dolore<br />
per la morte prematura del giovane<br />
sposo e la sofferenza fisica che la portò<br />
al decesso, e infine chissà quanti altri<br />
moventi interiori avranno contribuito<br />
a far germogliare, in lei il germe<br />
della vocazione alla vita consacrata.<br />
La Madre soleva ricordare, commossa,<br />
il giorno della sua Prima<br />
Comunione in cui sentì fortemente<br />
che Gesù la invitava a lasciare tutto<br />
per donarsi totalmente a Lui “il più<br />
bello tra i figli dell’uomo” (Sal 45,3).<br />
Il desiderio di consacrare la sua vita al<br />
Signore è stato il sogno vagheggiato<br />
da Gina sin dalla sua infanzia ed ha<br />
sempre ringraziato il Padre Celeste<br />
per questo insigne “dono” di cui non<br />
si sentiva degna.<br />
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Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />
NOTE A MARGINE DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE<br />
GIOVANNI MINOZZI,<br />
AL SEMINARIO VATICANO<br />
Vittorio Capuzza<br />
Quando entrò al Seminario Vaticano<br />
fino al completamento della sua formazione<br />
presso il Collegio ecclesiastico<br />
di Maria Immacolata in via del<br />
Mascherone 55, il giovane Giovanni<br />
Minozzi stava compiendo i suoi studi<br />
in vista dell’ordinazione presbiterale<br />
come Seminarista della Diocesi di<br />
Ascoli Piceno. Infatti, Amatrice<br />
(e quindi anche Preta) faceva territorialmente<br />
parte della suddetta<br />
Diocesi e solo nel 1965 passò alla<br />
Diocesi di Rieti. 1 Nell’Archivio del<br />
Seminario Vaticano risulta che<br />
Giovanni Minozzi fosse alunno per la<br />
Diocesi di Ascoli Piceno. Per questo,<br />
la tonsura, gli ordini minori e maggiori<br />
il Sem. Minozzi li ricevette<br />
sempre a seguito delle cd. Dimissorie<br />
rilasciate dal proprio Vescovo. Il 28<br />
novembre 1905 dal Seminario<br />
Vaticano il Servo di Dio chiedeva<br />
con lettera al proprio Vescovo<br />
Ordinario di ricevere la tonsura e i<br />
quattro ordini minori dalle mani del<br />
Cardinal Rampolla.<br />
Dalla ricerca svolta presso l’Archivio<br />
del Seminario Romano Minore, in<br />
cui è confluito il materiale del<br />
1 Inoltre, è da precisare che Amatrice fino al<br />
1927 faceva parte della Provincia de L’Aquila,<br />
pur essendo a livello ecclesiastico di competenza<br />
della Diocesi di Ascoli Piceno.<br />
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15<br />
Seminario Vaticano, sono emersi i<br />
seguenti documenti:<br />
– dal registro delle rette e tasse degli<br />
alunni per gli anni scolastici 1905-<br />
1906 e 1906-1907 risulta che<br />
Minozzi Giovanni (avente matr. 15),<br />
appartenente alla Camerata di S.<br />
Luigi, frequentante la classe di I<br />
Teologia (1905), è entrato nel<br />
Seminario Vaticano in aprile 1902 e<br />
ne è uscito il 14 luglio 1906. Nel registro<br />
delle rette è indicato solo il nome<br />
della mamma Sig.ra Maria<br />
Minozzi, poiché il padre Pietro era<br />
morto nell’estate del 1903; così ricorda<br />
P. Minozzi l’ultima volta che<br />
vide il suo papà: “Mio padre dava giù<br />
a vista d’occhio. Ogni settimana venivano<br />
a trovarmi, lui e la mamma, e<br />
ogni settimana lo vedevo più deperito,<br />
consunto. A fine d’anno, nel giugno,<br />
vennero a salutarmi per l’addio,<br />
volendo risalirsene a Preta [infatti,<br />
l’indirizzo della famiglia Minozzi a<br />
Roma, quando Giovanni entra in<br />
Seminario, è Via dei Coronari, n.<br />
114, come si evince dal Registro generale<br />
del Liceo di S. Marta, n.d.R.].<br />
(…) Li accompagnai alla porta che<br />
avevo l’animo a terra. Sul limitare<br />
dell’uscio, mamma mi disse: “Dagli<br />
un bacio”. Restai: mai cosa simile<br />
avevo inteso da lei. Un brivido strano<br />
mi scosse, freddo. E com’egli, fermo,
16 Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />
Gian Domenico Minozzi alla vigilia dell’ingresso<br />
in Seminario.<br />
s’era voltato, m’avvicinai trepidante<br />
e lo baciai, trasognato, su le guance<br />
smunte. L’unico bacio dato a mio padre<br />
in tutta la mia vita. (…) Un pudore<br />
di fiamma ha regolato sempre i nostri<br />
rapporti famigliari.<br />
Partito mio padre, rimasi un po’ a vederlo<br />
dileguar pian piano, con la<br />
mamma, giù per la deserta piazza di<br />
S. Marta. Era di sera, tardi. Il tramonto<br />
scialbo velava di cinereo le cose,<br />
quando scomparvero, mi ritirai, ringricciolito,<br />
tornai allo studio comune,<br />
seccato che altri mi guardassero,<br />
abbassai la fronte tra le mani come<br />
per studiar più attento, e piansi tutta<br />
la sera nel cuor mio e continuai poi a<br />
pianger, non so perché, tutta la notte<br />
nel mio lettuccio di pena”. 2<br />
2 Ricordando, pp. 43-44.<br />
Terminati gli esami, gli alunni si recarono,<br />
come ogni anno, alla villa<br />
estiva del Seminario a Torri in Sabina<br />
(RI): lì, durante la prima villeggiatura<br />
seminaristica, il Rettore Mons.<br />
Antonio Cani chiama il giovane<br />
Giovanni e, nel corridoio terreno dell’edificio,<br />
gli comunica la morte del<br />
papà Pietro: “Quasi non sentii, non<br />
vidi più nulla. Mi rifugiai in Cappella<br />
e rimasi tutta la giornata lì, a piangere<br />
e a pregare. (…) A Roma nella vita<br />
più raccolta, tra le necessità della<br />
scuola, l’anima si spianò via via”. 3<br />
Come si evince in modo chiaro, il<br />
Servo di Dio ebbe una famiglia in cui<br />
la sua vocazione si alimentò di quella<br />
forza che solo nell’educazione cristiana<br />
può esser tratta come bagaglio<br />
personale e al contempo ecclesiale; e<br />
proprio grazie alla fede maturata negli<br />
anni giovanili, sin dalla infanzia,<br />
il giovane seminarista seppe vivere la<br />
morte del padre con serena fiducia:<br />
non sgomentò umanamente alla notizia,<br />
ma pianse in Cappella ove rimase<br />
a pregare tutto il giorno. Infine,<br />
molto edificante e delicata la frase<br />
che il rettore Mons. Antonio Cani<br />
disse a Giovanni appena comunicatagli<br />
la luttuosa notizia: “Ci sono io per<br />
te; farò da padre io” concluse il santo<br />
uomo e si allontanò, traballando.<br />
Quella paternità spirituale ci sarà<br />
davvero, soprattutto negli anni della<br />
formazione maggiore del<br />
Seminarista Giovanni, quando cioè<br />
egli lasciò il Seminario Vaticano e<br />
continuò i suoi studi al cd.<br />
Mascherone.<br />
3 Ricordando, pp. 48.<br />
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Da quando frequento la casa dell’Opera,<br />
grazie soprattutto ai cari<br />
Sacerdoti Don Antonio Giura e Don<br />
Cesare Faiazza, che ci hanno parlato<br />
tanto di Padre Minozzi, di questo<br />
Sacerdote molto buono, amico dei poveri,<br />
che amava la gente e di tutte le<br />
sue belle opere, sono rimasta affascinata<br />
e sono molto contenta di appartenere<br />
alla famiglia Minozziana.<br />
Adesso io e Lui abbiamo un dialogo<br />
costante, gli parlo, gli chiedo scusa per<br />
le mie mancanze, cerco di giustificarmi<br />
per le cose non molto buone che ho<br />
fatto durante la giornata, poi gli domando<br />
di darmi sempre la forza di andare<br />
avanti e di proteggermi.<br />
Qualche anno fa ho temuto per la mia<br />
salute. Nel febbraio 2010 non mi sentivo<br />
molto bene, andai dal medico per<br />
una visita e dopo aver fatto delle analisi,<br />
il medico mi diagnosticò un’epatite<br />
A (alimentare). Potete immaginare la<br />
mia angoscia, la mia paura…rimasi<br />
senza parole. Il dottore mi tranquillizzò,<br />
dicendomi che con una cura di 6<br />
mesi si poteva risolvere.<br />
Tornai a casa, disperata, piangendo e<br />
mentre mettevo in ordine nella mia<br />
borsa, mi capitò tra le mani l’immagine<br />
di Padre Minozzi, la baciai fortemente,<br />
stringendola al cuore e pregai<br />
tanto questo prete buono di farmi guarire<br />
da questo brutto virus..quella sera<br />
andai a dormire con la Sua immagine<br />
tra le mani….<br />
Dopo tre mesi tornai a fare le analisi,<br />
andai dal dottore per farle leggere e ve-<br />
Pensieri e speranze<br />
GRAZIE E FAVORI<br />
PENSIERI E SPERANZE<br />
Carla Rivera<br />
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17<br />
devo il mio dottore sorridere e mi disse<br />
ironicamente: “…è un miracolo!!!...<br />
lei signora non ha più tracce del virus,<br />
sta perfettamente bene, è guarita, la cura<br />
che ha fatto è stata efficace” e io gli<br />
dissi: “Sì, dottore è un miracolo...” e<br />
scoppiai a piangere. Rifatte ultimamente<br />
le analisi, tutto è libero, anche<br />
l’ecografia.<br />
Io sono convinta che sia stato Padre<br />
Minozzi a guarirmi.<br />
Tutte le sere parlo con Lui come se fosse<br />
un fratello, gli chiedo sempre di proteggermi,<br />
di darmi la salute e di vegliare<br />
su tutte le persone che mi vogliono<br />
bene. Padre Minozzi è , per me, un presenza<br />
positiva è come un amico che mi<br />
accompagna e mi tiene la mano, sono<br />
molto devota e tutte le sere prima di<br />
dormire, lo prego tanto guardando la<br />
Sua immagine che tengo sul mio comodino…<br />
Grazie a Padre Minozzi.
18 Filatelia in pillole<br />
FILATELIA<br />
IN PILLOLE<br />
Concettina Gentile<br />
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Non sono nemmeno trascorse 36 ore<br />
dalla nostra partenza e già siamo di ritorno.<br />
Solo ieri mattina stavamo lasciando<br />
la provincia di Venezia coperta<br />
da un candido mantello di neve, per un<br />
appuntamento per noi molto importante:<br />
alle 16 di sabato 8 dicembre 20<strong>12</strong>,<br />
nella chiesa dei Ss. Urbano e Lorenzo<br />
alla periferia nord di Roma, la nostra<br />
amica Feliciana ha fatto la Prima<br />
Professione Religiosa, abbracciando il<br />
carisma dell’ordine delle Ancelle del<br />
Signore fondato da padre G. Minozzi.<br />
In realtà il nostro cammino per accompagnarla<br />
a questo passo era già iniziato<br />
qualche settimana prima, con un dischetto<br />
che conteneva i canti scelti da<br />
Feliciana per la celebrazione.<br />
Trovarci insieme per le prove ci ha fatto<br />
sentire più vicini a lei e ci ha aiutato<br />
a prepararci spiritualmente a questa<br />
tappa fondamentale della sua vita.<br />
Arrivati a Roma siamo andati nella ca-<br />
Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />
IL FATTO DEL MESE<br />
Sr. FELICIANA FORMENTIN,<br />
ANCELLA DEL SIGNORE<br />
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19<br />
sa dove la piccola comunità di suore<br />
vive e accoglie i bambini della scuola<br />
dell’infanzia.<br />
Sr. Margherita, Sr. Florence e Feliciana<br />
ci hanno accolto con grande gioia e allegria<br />
facendoci subito entrare con<br />
semplicità nella loro vita quotidiana.<br />
Nel pomeriggio ci siamo avviati a piedi<br />
verso la chiesa; la giornata era<br />
splendida, c’era un magnifico sole e un<br />
cielo terso di un blu intenso, come a<br />
voler sottolineare questo<br />
momento così bello e significativo.<br />
Due rintocchi di campanella<br />
e la celebrazione ha<br />
inizio: al canto di “Manda<br />
il Tuo Spirito” Feliciana<br />
entra e attraversa tutta la<br />
chiesa per arrivare davanti<br />
all’altare dove pronuncerà<br />
i voti.<br />
Vederla passare, nella sua<br />
semplice veste grigio-azzurra,<br />
con un sorriso che le illumina il<br />
voltoci fa percepire che davvero lo<br />
Spirito del Signore è su di lei.<br />
La cerimonia prosegue in un’atmosfera<br />
gioiosa e carica di emozione.<br />
Arriva il momento della sua Professione;<br />
la formatrice chiama a voce alta<br />
il suo nome e Feliciana risponde, con<br />
voce limpida e sicura, dicendo poche<br />
ma significative parole:<br />
“Mi hai chiamata: Eccomi Signore”.<br />
Nel giorno dell’Immacolata Concezio-
20 Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />
ne il Signore si compiace del cuore<br />
bello di Feliciana che si consacra a Lui<br />
dicendo il suo “SI”, come quello di<br />
Maria a Nazareth.<br />
HO DETTO: “ECCOMI”!<br />
E’ davvero commovente per noi vedere<br />
questa nostra amica che mette nelle<br />
mani di Dio tutta la sua vita.<br />
Mentre il treno, nel buio invernale, ci<br />
sta riportando a casa ripensiamo a tutti<br />
i momenti vissuti: l’immagine di<br />
Feliciana che con gioia si abbandona<br />
fiduciosa alla volontà del Padre è per<br />
noi un insegnamento grande, che ci fa<br />
comprendere cosa vuol dire la vera libertà<br />
in un mondo spesso così confuso<br />
e lontano da Dio.<br />
Con grande riconoscenza, i suoi amici<br />
Stefania, Massimo, Lucy, Maria Teresa<br />
e Francesca.<br />
Nel giorno dedicato dalla pietà cristiana alla Tota Pulchra, Maria di Nazaret<br />
che si dedicò totalmente alla causa della salvezza Signore, Feliciana Formentin,<br />
completato il cammino biennale del Noviziato, ha donato la sua vita a<br />
Dio impegnandosi a servirlo secondo la regola di vita e di fede delle Ancelle<br />
del Signore, le figlie spirituali di P. Minozzi.<br />
Abbiamo così una nuova suora tra le nostre conoscenze, e per di più italiana<br />
in tempi di magra vocazionale nelle nostre terre. Diventa sempre più raro<br />
vedere giovani suore italiane tra le <strong>numero</strong>se religiose che incontriamo<br />
ogni giorno. E’ preoccupante da una parte, e dall’altra ci si impone una domanda:<br />
Come mai? Perché oggi le ragazze fanno così fatica a recepire la<br />
chiamata di Dio ed a corrispondervi? Sono forse troppo forti le rinunce che<br />
la scelta religiosa comporta o siamo noi che non sappiamo più presentare la<br />
vita consacrata in termini positivi come pienezza dell’essere e come straordinario<br />
dono di amore per gli altri?<br />
Non è che le ragioni della fede non sono più interessanti e prioritari e per<br />
noi?<br />
Non è il caso di ripensare i nostri metodi educativi e gli stessi nostri stili di<br />
vita?<br />
Suor Feliciana ha risposto: Sì, al Signore mettendo in gioco la sua vita. Ora<br />
ha cinque anni per verificare la consistenza del suo proposito e la fedeltà del<br />
suo Signore, prima di pronunciare il suo Sì eterno a Dio scelto come suo<br />
Sposo. Noi attendiamo fiduciosi mentre ci prenotiamo per le professione perpetua…<br />
non senza accompagnarla con fraterna preghiera!<br />
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Nei due numeri precedenti abbiamo riportato<br />
prima le considerazioni di una associata<br />
veterana che ha avuto modo di trascorrere<br />
molto tempo con noi e di conoscere bene<br />
tutta la struttura, la storia dell’Opera e dei<br />
Padri Fondatori, poi quella di nuova associata<br />
che è alle prime armi nell’associazione<br />
ma che già è entusiasta dell’accoglienza<br />
che le viene data e delle opportunità umane<br />
e cristiane che si cerca di inculcare in tutti<br />
questi giovani.<br />
In questo <strong>numero</strong> abbiamo pensato di dare<br />
voce anche un giovane lavoratore, si perché<br />
in alcuni casi gli studenti diventano lavoratori<br />
subito dopo la laurea e<br />
l’Associazione, in attesa di migliore sistemazione,<br />
consente loro di rimanere nella<br />
struttura con qualche piccolo aggiustamento<br />
di tipo logistico ed economico.<br />
Il testimone uomo a cui diamo la parola è<br />
Settimio, decano degli ospiti maschietti ed<br />
attualmente presente come giovane lavoratore.<br />
Infatti dopo la laurea si è impegnato<br />
molto ed è riuscito ad entrare come<br />
Ingegnere in una grossa municipalizzata di<br />
Roma Capitale. Oltre a ciò Settimio è molto<br />
impegnato anche socialmente e politicamente.<br />
Attualmente ricopre, infatti, la carica<br />
di Assessore al Comune di Celano, suo<br />
paese natale, e collabora in alcune occasione<br />
con l’Opera per le varie necessità concrete.<br />
Sentiamo cosa ci racconta Settimio.<br />
Sono stato indirizzato verso l’Associazione<br />
da un Ex-Alunno di Celano, Amico della<br />
mia famiglia e dell’Opera.<br />
Non sapevo ancora bene dove andavo e co-<br />
L’Associazione “Amici Don Giovanni Minozzi”<br />
LA SVEGLIA<br />
L’ASSOCIAZIONE<br />
“AMICI DON GIOVANNI MINOZZI”<br />
Michele Giovanni Leone<br />
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21<br />
sa avrei fatto. Allontanarsi dal paese e catapultarsi<br />
in una grossa metropoli è sempre<br />
un’incognita, soprattutto perché oltre a badare<br />
a se stessi e studiare è necessario<br />
provvedere alle cose materiali: fare la spesa,<br />
cucinare, lavare i piatti, convivere con<br />
altri ragazzi di cui conosci appena il nome.<br />
I primi giorni sono stati un po’ difficili proprio<br />
per i motivi sopra accennati. Ma avendo<br />
io spirito organizzativo mi sono preso<br />
l’incombenza di inquadrare gli altri tre<br />
compagni di studio e di appartamento. Già<br />
perché noi siamo stati sistemati in un appartamento<br />
che, come tutte le normali case,<br />
ha ambienti privati (le camere) ed ambienti<br />
comuni (la cucina ed il bagno). Inutile<br />
raccontare come sia stato necessario del<br />
tempo per far girare in modo perfetto questa<br />
macchina di convivenza.<br />
Anche il dormire assieme ad un altro… è<br />
stato inizialmente… un po’ complicato, ma<br />
poi il problema è stato superato senza troppe<br />
difficoltà. Ho faticato un po’ anche ad<br />
instaurare rapporti simpatici e snelli con la<br />
struttura organizzativa dell’Associazione,<br />
ma ho trovato grande pazienza e tanta disponibilità<br />
all’ascolto ed all’aiuto anche<br />
nelle cose semplici sia da parte del<br />
Presidente sia dei Sacerdoti Discepoli.<br />
Oggi ho il mio lavoro a Roma ed ho scelto di<br />
rimanere nell’Associazione perché faccio<br />
un po’ da TUTOR agli altri Amici che vivono<br />
con me. Anche questa esperienza è meravigliosa<br />
perché mi aiuta a crescere e mi fa<br />
gustare tanti aspetti della vita che in altro<br />
modo non avrei certamente potuto sperimentare.
22 2° incontro degli Ex a Roma<br />
2° INCONTRO DEGLI EX A ROMA<br />
Il 1° e 2 dicembre si è svolto a Roma il<br />
2° Incontro dei rappresentati degli Ex-<br />
Alunni, che ha fatto seguito a quello<br />
dello scorso mese di maggio a Rocca<br />
di Mezzo, che aveva come motto organizzativo<br />
ed attuativo “RIPARTIRE,<br />
RINNOVANDOCI”.<br />
Erano presenti Amici di Torino, Milano,<br />
Roma, Cassino, Matera, Molise,<br />
Abruzzo; in tutto 30 persone.<br />
Nella due giorni, voluta dal Segretario<br />
Generale Don Cesare Faiazza e seguita<br />
da vicino dal Padre Superiore<br />
Don Antonio Giura, si è ampiamente<br />
discusso delle esigenze di “riorganizzazione”<br />
dell’Associazione e delle<br />
sue nuove possibili modalità organizzative<br />
in sede locale ed in sede nazionale.<br />
E’ stato ribadito che localmente i<br />
Gruppi di Ex hanno ampia libertà di<br />
movimento e di azione, ma che le linee<br />
guida vengono stabilite, come è naturale<br />
e logico, dal Consiglio Direttivo<br />
dell’Associazione nelle sue sedute organizzative<br />
annuali. I Gruppi locali devono<br />
condividere e partecipare, nel<br />
modo più ampio possibile, alle manifestazioni<br />
nazionali che, di norma, riguardano<br />
il ricordo dei Padri Fon-<br />
datori, a Monterosso a metà del mese<br />
di marzo, ad Amatrice la metà del mese<br />
di ottobre. Le date puntuali sono<br />
sempre riportate sull’Almanacco che<br />
viene distribuito annualmente agli abbonati<br />
alla rivista ed a coloro che ne<br />
fanno richiesta.<br />
Durante la riunione si è molto discusso<br />
sulle forme di adesione e si è ribadito,<br />
così come è di fatto previsto dal vigente<br />
Statuto, che l’adesione all’Associazione<br />
è un libero atto volontario<br />
e che chi vuole essere “Associato” deve<br />
esprimere la sua volontà riempiendo<br />
l’apposita scheda, firmandola e pagando<br />
la quota associativa annuale<br />
che comprende, in parte, anche l’abbonamento<br />
al Bollettino dell’Opera<br />
Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia<br />
“EVANGELIZARE” che è l’organo<br />
ufficiale di informazione.<br />
Sono state ribadite anche le <strong>numero</strong>se<br />
esigenze di informazione e comunicazione<br />
e sono stati confermati come<br />
strumenti informativi sia il Sito<br />
dell’Opera onpmi@mclink.it sia il sito<br />
“La Sveglia” – www.lasveglia.net –<br />
che si raggiunge anche attraverso il<br />
link sulla Voce Ex-Alunni. E’ stata auspicata<br />
una maggiore collaborazione<br />
ed una certa omogeneizzazione anche<br />
grafica fra i due siti ed i loro redattori.<br />
L’Amico Nicola Montano che cura<br />
La Sveglia ha preso l’impegno di collaborare<br />
ancora più attivamente e diffusamente<br />
anche per il sito dell’Opera.<br />
Per consentire la “ripartenza” dell’Associazione<br />
sono state necessarie piccole<br />
deroghe alle norma statutarie, come<br />
il <strong>numero</strong> di iscritti per formalizzare<br />
un Gruppo; si è ritenuto che in alcune<br />
realtà, per il momento, può essere sufficiente<br />
un <strong>numero</strong> minimo di 5 ade-<br />
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enti. E’ stato, inoltre, proposto che per<br />
la costituzione del Consiglio Direttivo<br />
Nazionale gli Ex Presidenti siano<br />
Consiglieri di diritto. Tale proposta è<br />
stata voluta sostanzialmente per “dare<br />
continuità ideale e storica” all’Associazione<br />
che opera dal 1941.<br />
Fra le varie attività svolte durante la<br />
due giorni vogliamo ricordare i tre<br />
gruppi di lavoro che si sono interessati<br />
di: Comunicazione; Formazione; Rapporti<br />
fra Opera, Discepoli, Associazione.<br />
I risultati di questi gruppi verranno<br />
diffusi ampiamente nei prossimi<br />
numeri.<br />
I Gruppi già esistenti hanno ribadito la<br />
loro struttura organizzativa e riconfermato<br />
i loro rappresentati.<br />
Per dare ampia conoscenza di come<br />
sono attualmente rappresentati i<br />
Gruppi Locali riportiamo la nuova<br />
struttura scaturita:<br />
TORINO-MILANO: Sgarra Giulio,<br />
Montano Nicola, De Juliis Pancrazio<br />
che ha anche la delega per le attività su<br />
Milano;<br />
CASSINO: Minucci Ciro, Marini Pietro,<br />
Rocca Antonino;<br />
MATERA: Becci Giuseppe, Mastromarino<br />
Giuseppe;<br />
ROMA: Vitale Alvaro, Leone Michele<br />
Giovanni, Pieragostini Claudio.<br />
Le realtà ancora in fase costitutiva –<br />
Abruzzo e Molise – sono state affidate<br />
per le attività di reperimento degli Ex e<br />
della loro adesione all’Associazione a<br />
Pacinelli Luciano (purtroppo assente<br />
per motivi di lavoro) per l’Abruzzo ed<br />
all’Amico Marinaro Antonio per il<br />
Molise. Dal loro lavoro ci aspettiamo a<br />
breve grandi risultati perché le due<br />
Regioni sono una miniera grandissima<br />
di giovani (maschi e femmine) che<br />
hanno usufruito per anni dell’attività di<br />
formazione dell’Opera nelle varie istituzioni<br />
presenti sul territorio.<br />
Sono, infine, stati scelti i nuovi rappre-<br />
2° incontro degli Ex a Roma<br />
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23<br />
sentanti per il Consiglio Direttivo<br />
Nazionale.<br />
Il Consiglio Direttivo è, quindi, costituito<br />
dai seguenti Associati:<br />
❆ Minucci Ciro, Mastromarino Giuseppe,<br />
Sgarra Giulio, Pieragostini<br />
Claudio (Nuovi);<br />
❆ Vitale Alvaro, Leone Michele Giovanni<br />
( Ex Presidenti)<br />
❆ Don Cesare Faiazza, Rappresentante<br />
di diritto della Famiglia dei<br />
Discepoli;<br />
❆ Japadre Leandro Ugo (scelto dai<br />
Padri Discepoli);<br />
❆ Lista Rocco (scelto come rappresentante<br />
dell’Opera).<br />
La prossima riunione del Consiglio<br />
Direttivo Nazionale che avrà come ordine<br />
del giorno i seguenti punti: Scelta<br />
del Presidente Nazionale, Verifica dello<br />
Statuto, definizione definitiva della<br />
Scheda di Adesione, Accettazione delle<br />
domande di iscrizione all’Associazione,<br />
si terrà in data 2 e 3 marzo<br />
2013.<br />
La due giorni si è conclusa con l’agape<br />
fraterna magistralmente preparata dalla<br />
Superiora Suor Gioconda De Zeo,<br />
da Suor Giovanna Donnadio e dalle loro<br />
collaboratrici (Mimma, Anna,<br />
Maria, Orlanda e Assunta) che avevano<br />
anche curato con meticolosa ed inappuntabile<br />
competenza sia gli altri pasti<br />
sia le camere dove gli amici hanno<br />
soggiornato, nella splendida cornice di<br />
Piazza Navona.
24 2° incontro degli Ex a Roma<br />
LETTERA APERTA A TUTTI GLI EX-ALUNNI<br />
DELL’OPERA NAZIONALE<br />
PER IL MEZZOGIORNO D’ITALIA<br />
Cari Ex-alunni, di ritorno dall'incontro tenutosi a Roma nei giorni 1° e 2<br />
Dicembre scorso, mi rivolgo a tutti voi per invitarvi a partecipare all’opera<br />
di rilancio dell’Associazione Ex-alunni. Come tutti certamente<br />
ricorderete Essa nacque molti anni fa per volontà esplicita dei primi ex<br />
e di Padre Minozzi con l’intenzione di mantenere i rapporti fra tutti coloro<br />
che erano stati allievi nei <strong>numero</strong>si collegi dell’Opera. Da vent’anni<br />
circa la Missione dell’Opera si è modificata per le mutate condizioni<br />
sociali che hanno comportato la chiusura dei Collegi e la trasformazione<br />
d’uso delle strutture edificiate grazie agli sforzi dei Padri Fondatori,<br />
Padre Giovanni Minozzi e Padre Giovanni Semeria. Siamo diventati, così,<br />
eredi spirituali di una grande opera di carità diffusa soprattutto nell’Italia<br />
Meridionale da cui tutti noi proveniamo anche se adesso viviamo<br />
nella maggior parte delle regioni italiane. Anche se le strade della della<br />
vita ci hanno portati in realtà le più diverse a fa re i mestieri più disparati,<br />
noi rimaniamo tutti appartenenti alla grande Famiglia Minozziana.<br />
Ricordiamo con nostalgia gli insegnamenti ricevuti e la carità delle persone<br />
che ci hanno nutrito nel corpo e nell’anima mettendo solide basi a<br />
ciò che ognuno di noi ha saputo costruire con l’aiuto di Dio. Queste ed<br />
altre cose ci siamo detto a Roma ed è nata la ferma volontà di essere protagonisti<br />
di un forte rilancio dell'attività dell’Associazione Ex-alunni<br />
che chiami a raccolta tutti coloro che vogliono impegnarsi nell’aiuto agli<br />
ultimi dei nostri tempi cioè a coloro che oggi vivono situazioni difficili,<br />
somiglianti in tutto a quelle degli orfani del dopoguerra. Per raggiungere<br />
questi obbiettivi abbiamo bisogno di essere più <strong>numero</strong>si e di organizzarci<br />
e coordinarci tutti insieme in un vero gruppo di fraternità cristiana<br />
che sappia far tesoro delle capacità e competenze di ognuno senza altro<br />
scopo che fare il bene. Ricordate il motto di Padre Semeria?<br />
Ripetiamolo: “A far del bene non si sbsglia mai”. Perciò invito tutti a<br />
venirci incontro portando la mente e il cuore per una missione che nell'aiutare<br />
gli altri arricchirà la nostra vita della gioia riservata ai servi della<br />
carità. Un arrivederci a presto.<br />
Nicola Vista<br />
vistanicola@libero.it<br />
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Note a margine del Convegno “Area”<br />
NOTE A MARGINE DEL CONVEGNO “AREA”<br />
Carissimo D. Cesare. Anzitutto un sincero ringraziamento per l’ospitalità che ci avete dato,<br />
in occasione della due giorni romana.<br />
Già sul treno di ritorno, abbiamo analizzato e commentato quanto avvenuto, ritenendo che<br />
il tutto sia stato certamente proficuo, anche se si poteva guadagnare tempo, evitando inutili<br />
proliferazioni verbose, in pseudo politichese, che alla fine dicono tutto ma in fondo non<br />
dicono nulla di concreto.<br />
Comunque sono state gettate le basi su cui lavorare, poi si vedrà. Noi ce la metteremo tutta,<br />
cercando anzitutto di guadagnare alla causa qualche Ex disperso, allargando la base che<br />
sarà protagonista, speriamo. Poi si proseguirà col lavoro organizzato con le altre realtà locali.<br />
Vedo intanto solo difficile poter organizzare noi da Torino le giornate del 16 e 17<br />
Marzo 2013 a Monterosso, in quanto non conosciamo personalità di rilievo da coinvolgere.<br />
Comunque, mi han detto che la Provvidenza provvederà. Vero?<br />
A proposito di Monterosso, ho avuto modo di parlare con De Lucchi, per chiedergli il documento<br />
che mi serviva, ed anche per sapere qualcosa della merce spedita in Perù. Mi ha<br />
risposto che la merce solo in parte è stata spedita, in quanto la ditta per il trasporto, con cui<br />
aveva contatti, è fallita.<br />
In attesa di sentirci per il S. Natale, porgo un abbraccio affettuoso e filiale, che si estende<br />
naturalmente a D. Antonio, ed ai ragazzi tutti. Giulio Sgarra<br />
★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />
★<br />
★<br />
★ AUGURI DEL PRESIDENTE ALVARO VITALE ★<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★ Ogni anno Piazza Navona ti appaga e ti soddisfa sempre di più!…<br />
★<br />
★ Presepe, zampognari, bancarelle, oggetti regalo, statuette e mille palloncini colorati. Il vol- ★<br />
★<br />
★<br />
★ to della gente è tranquillo e assetato di novità e curiosità, di saluti e sorrisi e si gode la<br />
★<br />
★ splendida giornata di sole!…<br />
★<br />
★ Babbo Natale è alle prese con i più piccoli e si diverte a distribuire doni aiutato dalla ★<br />
★<br />
★<br />
★ Befana. Un atmosfera tranquilla e attesa da tutti… finalmente!…<br />
★<br />
★ Noi durante la Santa Messa solenne del 16 dicembre, inizio della Novena, al Sacro Cuore ★<br />
★ di Corso Rinascimento, tanto caro a Padre Minozzi, abbiamo pregato, cantato, sperato… ★<br />
★<br />
★<br />
★ nel Bambinello.<br />
★<br />
★ Dopo, a tavola, come sempre, calore, calore e brindisi di auguri!… Non può certo manca- ★<br />
★ re la tombolata, con ricchi premi per tutti!<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★ Abbiamo, nel pomeriggio, la possibilità di visitare il Presepe di Piazza San Pietro, dono<br />
★<br />
★ della Città di Matera, a cui è stato attribuito un grosso riconoscimento “mondiale”. ★<br />
★ Ci spostiamo al Gianicolo e Roma capitale ha un effetto particolare e attraente... ★<br />
★<br />
★<br />
★ Ci fermiamo a vedere il Presepe vivente di Trastevere e restiamo a bocca aperta per la sen-<br />
★<br />
★ sibilità delle genti “ di buona volontà”!<br />
★<br />
★ Nell’attraversare la Città, dal Colosseo a Piazza Venezia, da Piazza di Spagna a Piazza del ★<br />
★<br />
★<br />
★ Popolo, è un susseguirsi di gente, tanta gente, di luci, alberi di Natale, ove ogniuno attac-<br />
★<br />
★ ca un bigliettino di auguri e serenità per il mondo intero!…<br />
★<br />
★ Evviva… auguri a tutti!!!…<br />
★<br />
★<br />
★<br />
★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />
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26 Da 90 anni le “nostre” Suore<br />
da Palizzi<br />
DA 90 ANNI LE “NOSTRE” SUORE<br />
Pietro Parisi<br />
Emozioni forti, sentimenti che si credevano<br />
sopiti, ricordo di episodi e amicizie<br />
e, soprattutto, la riscoperta dei valori,<br />
quelli che le Suore del<br />
“Preziosissimo Sangue”, in novanta<br />
anni di assidua presenza a Palizzi, hanno<br />
trasmesso a intere generazioni.<br />
E’ l’essenza di quanto successo nei locali<br />
dell’oratorio, domenica pomeriggio,<br />
in occasione di un simposio che ha<br />
avuto per tema la “Storia, ricordi e<br />
memorie”, per celebrare, appunto, il<br />
novantesimo anniversario della presenza<br />
delle suore, giunte a Palizzi il quattro<br />
dicembre 1922.<br />
Il parroco Don Leone, Antonella Parasporo e Sr. Elena Tenano.<br />
La nuova fondazione, voluta dal reverendo<br />
Padre Semeria, Barnabita, fondatore<br />
dell’Opera Nazionale del<br />
Mezzogiorno per gli orfani di guerra,<br />
era già operativa appena quattro giorni<br />
dopo l’arrivo delle prime suore. Alla<br />
DALLE NOSTRE CASE<br />
presenza di consorelle che sono già<br />
state a Palizzi negli anni scorsi, di un<br />
pubblico <strong>numero</strong>sissimo che ha gremito<br />
la sala, rivelatasi angusta per l’occasione,<br />
e di autorità civili, tra cui il sindaco<br />
Sandro Autolitano, lo “score” di<br />
memorie è iniziato sotto la regia di<br />
Antonella Parasporo, che ha moderato<br />
gli interventi. “Sono stata una delle<br />
tante alunne delle prime, non primissime<br />
suore giunte a Palizzi – ha esordito<br />
Suor Elena Tenano, palizzese, – per<br />
questo oso inserirmi in questo lungo<br />
“pezzo di storia”, tracciato dal susseguirsi<br />
e alternarsi di tante “Preziosine”,<br />
animate da spirito<br />
missionario, perché a<br />
quei tempi – ha specificato<br />
Suor Elena – passare da<br />
Nord al Sud d’Italia era<br />
come oltrepassare l’oceano,<br />
come avere a che fare<br />
con gente non solo da catechizzare<br />
ma, peggio, da<br />
civilizzare. La povertà<br />
non era sinonimo di inciviltà:<br />
l’accoglienza, l’ospitalità<br />
e la generosità dei<br />
meridionali hanno sfatato i pregiudizi<br />
e i timori, appianando sia pure nel sacrificio<br />
e nelle differenze, le reali difficoltà<br />
a cui,inconsapevolmente, le giovani<br />
suore andavano incontro”. Suor<br />
Elena ha, poi, ricordato le suore della<br />
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sua giovinezza, assieme<br />
ad altrettanti episodi che<br />
hanno contraddistinto gli<br />
insegnamenti e la catechesi<br />
di quegli anni dell’immediato<br />
dopoguerra. “E’<br />
noto il motto dei<br />
Salesiani, – ha osservato<br />
Suor Elena – “Con don<br />
Bosco e con i tempi”, anche<br />
la nostra fondatrice ci<br />
ha fatto eredi dello stesso<br />
programma, che poi nei<br />
successivi Capitoli generali,<br />
s'è concentrato nello<br />
slogan “Stare con”. Le suore, di fatto,<br />
– ha concluso - stavano con la gente,<br />
più che tra la gente: lo spirito di famiglia,<br />
di sacrificio, di adattamento alla<br />
povertà, era segno tangibile del loro inserimento<br />
nel contesto sociale del tempo”.<br />
Per Suor Caterina Marino, altra<br />
palizzese doc, carattere estroverso che<br />
gli anni non sono riusciti a scalfire, anzi,<br />
“partecipare al mese di maggio – ha<br />
ricordato con il solito sorriso che pare<br />
non abbandonarla mai – non era tanto<br />
un dovere, quanto il pensiero di noi ragazze<br />
del raggiungimento del premio<br />
alla fine del mese, che era commisurato<br />
alle presenze in chiesa. Ogni sera –<br />
ha rammentato Suor Caterina – la<br />
“bandierina” saliva di un gradino. La<br />
mia vocazione? E’ nata tra un tuffo in<br />
mare e un calcio al pallone. “Vi ho lasciato<br />
come amici, – ha concluso, questa<br />
volta visibilmente commossa, – e vi<br />
ho ritrovato come amici”. A seguire,<br />
sono intervenute la brasiliana Suor<br />
Iolanda, che ha raccontato le sue esperienze<br />
e la madre superiora di Palizzi,<br />
Suor Enrica Mattavelli, anche lei del<br />
Nord e però “colpita dall’accoglienza e<br />
Da 90 anni le “nostre” Suore<br />
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27<br />
L’ex sindaco Francesco Luciano e il sindaco Sandro<br />
Autolitano.<br />
dalla benevolenza della gente del<br />
Sud”. “Ritengo quella delle suore una<br />
presenza “psicosociale” – ha affermato<br />
il sindaco Sandro Autolitano – che ha<br />
contribuito ad insegnarci la disciplina e<br />
la severità, rivelatesi utili per la nostra<br />
crescita”.<br />
Ha terminato la serie d’interventi, inframmezzati<br />
da un simpatico ed applaudito<br />
siparietto satirico che Mimma<br />
Barone e Ines Nocera hanno dedicato<br />
alle suore, il parroco Don Leone<br />
Stelitano. Il sacerdote ha subito posto<br />
l’accento sull’eventualità che la congregazione<br />
“abbandoni” Palizzi, i motivi?<br />
“Non ci sarà, l’anno prossimo, la<br />
scuola materna. La mancanza delle vocazioni<br />
e lo scarso <strong>numero</strong> dei bambini<br />
– ha rilevato Don Leone – non contribuiscono<br />
a favorire la presenza delle<br />
suore. Dobbiamo prepararci tutti – ha<br />
sollecitato – a pensare alle soluzioni<br />
alternative per fare rimanere le suore a<br />
Palizzi e per non spezzare quel “filo”<br />
che loro sono riusciti a mantenere per<br />
tanti anni. Abbiamo festeggiato i novanta<br />
anni – ha esclamato il parroco –<br />
desideriamo festeggiare i cento!”.
28 Il tuo nome nel mio cuore<br />
da Catanzaro Lido<br />
IL TUO NOME NEL MIO CUORE<br />
Anna Toto<br />
Anche quest’anno gli alunni dell’Istituto<br />
Maria Immacolata di Catanzaro Lido, insieme<br />
alle loro docenti e alla Dirigente,<br />
si sono riuniti per vivere un momento di<br />
autentica preghiera in onore di Maria<br />
Immacolata, Madre di Dio. Molti genitori<br />
si sono uniti alla comunità scolastica<br />
per condividere questa significativa<br />
esperienza.<br />
La celebrazione Eucaristica, servita e<br />
animata dagli alunni stessi, è stata presieduta<br />
da Don Vincenzo Custo, che è<br />
riuscito ad attirare l’attenzione di tutti i<br />
bambini presenti e li ha fatti sentire parte<br />
di un tutto come in una Vera Famiglia;<br />
li ha coinvolti in una conversazione a loro<br />
misura: ha spiegato loro, con parole<br />
semplici e chiare il significato della presenza<br />
di Maria a fianco di Gesù; ha fatto<br />
riferimento ad episodi evangelici, ma anche<br />
a situazioni di vita quotidiana; ha<br />
chiesto il loro parere sugli argomenti, lasciandoli<br />
esprimere liberamente.<br />
La partecipazione attiva e intensa da parte<br />
di tutti i presenti ha reso il momento veramente<br />
unico. Nel salone ha regnato per<br />
tutto il tempo della celebrazione un clima<br />
gioioso, ma composto; si respirava aria di<br />
serenità, di pace, alternando momenti di<br />
preghiera e riflessione a momenti di festa<br />
attraverso canti e battito di mani.<br />
Un momento particolarmente significativo<br />
e coinvolgente si è verificato durante<br />
la Preghiera dei Fedeli quando i bam-<br />
bini sono stati invitati ad attaccare un<br />
cuoricino col proprio nome su un<br />
Grande Cuore recante la scritta: “Il tuo<br />
nome io lo porto nel mio Cuore”. I cuori<br />
sono stati, poi, posizionati ai piedi<br />
della statua dell’Immacolata, manifestando<br />
così la fiducia piena e l’affidamento<br />
totale a Maria e l’impegno di lasciarsi<br />
condurre per mano da Lei.<br />
Alla fine della celebrazione Don<br />
Vincenzo ha chiamato all’altare gli alunni<br />
della classe quinta e ha rivolto loro un<br />
saluto e un augurio affinchè possano<br />
portare, a conclusione del loro percorso<br />
di studio, gli insegnamenti ricevuti in<br />
questa scuola, che è per loro “casa”, perché<br />
luogo privilegiato dove sono cresciuti<br />
e hanno vissuto importanti momenti<br />
culturali e formativi. Alla fine li ha<br />
invitati a sorreggere la statua del di Gesù<br />
Bambino; la cerimonia si è conclusa con<br />
una lunga e gioiosa fila per baciare la<br />
statua del Bambinello .<br />
Come ogni anno, la celebrazione è stata<br />
improntata all’insegna della solidarietà,<br />
infatti sono state raccolte offerte in denaro<br />
e alimenti in favore delle persone bisognose.<br />
A conclusione della celebrazione tutti<br />
sono tornati a casa, arricchiti da questa<br />
bella esperienza che ogni anno si ripete<br />
in onore di Maria Immacolata. La figura<br />
della Vergine Maria continua ad essere<br />
presente tra noi, grazie alla gioia e allo<br />
spirito fraterno con cui abbiamo condiviso<br />
questa significativa tradizione.<br />
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da Pizzoli<br />
Festa di Natale 20<strong>12</strong><br />
FESTA DI NATALE 20<strong>12</strong><br />
Mercoledi 19 dicembre 20<strong>12</strong>, presso la<br />
Scuola Paritaria Paolo Del Tosto di<br />
Pizzoli, si è svolta la consueta Festa di<br />
Natale.<br />
La giornata è iniziata presso l’adiacente<br />
Auditorium Valerio Del Tosto, dove<br />
bambini e genitori hanno assistito allo<br />
spettacolo teatrale “Alla tavola del<br />
Cappellaio Matto” della compagnia<br />
L’UOVO Teatro Stabile di Innovazione<br />
Onlus, interpretato da Fiorenza Fusari e<br />
Guido D’Ascenzo per la regia di Maria<br />
Cristina Giambruno. L’iniziativa è stata<br />
condivisa con la Scuola dell’Infanzia di<br />
Barete, i cui bambini sono stati accompagnati<br />
da genitori e insegnanti.<br />
Dopo aver assistito allo spettacolo e dopo<br />
aver salutato la presenza di <strong>numero</strong>si<br />
ospiti illustri: il caro Don Cesare<br />
Faiazza, accompagnato da Don Antonio<br />
Curani, l’assessore alla cultura del<br />
Felicitazioni vivissime al neo-Dottore<br />
CLAUDIO GIANNETTI<br />
di cui apprendiamo in ritardo, ma con immutabile fresca<br />
soddisfazione la bella notizia della raggiunta LAUREA in<br />
DIRITTO presso la prestigiosa Pontificia Università<br />
Lateranense.<br />
Esultiamo in tanti per questo traguardo che sentiamo un po’<br />
anche nostro dacché Claudio è cresciuto tra noi: col fratello<br />
Riccardo hanno sempre bazzicato nelle sedi dell’Opera,<br />
dove papà Marino e mamma Dora li portavano bambini ai<br />
diversi appuntamenti degli Ex iniziandoli ai valori e allo<br />
stile di vita e di relazioni che fanno bella ed unica la nostra<br />
Famiglia Minozziana.<br />
Ora a Claudio l’augurio di farsi onore e di fare onore<br />
all’Opera rendendosi solerte collaboratore nel perseguimento<br />
dei suoi nobili fini.<br />
Ad maiora!<br />
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29<br />
Un’immagine dello spettacolo “Alla tavola del<br />
Cappellaio Matto”.<br />
Comune di Pizzoli Katia Dell’Aguzzo e<br />
tutti i parenti e amici degli alunni delle<br />
due scuole, la giornata è proseguita nei<br />
locali della scuola.<br />
Tutti si sono rifocillati nel succulento<br />
buffet preparato dai premurosi genitori e<br />
allestito nel refettorio.<br />
Prima dell’arrivo dell’attesissimo Babbo<br />
Natale, Don Cesare ha voluto porgere un<br />
affettuoso saluto augurale a tutti i presenti,<br />
omaggiandoli con un piccolo dono.<br />
Babbo Natale ha concluso la festa consegnando<br />
a ciascun bambino il tanto<br />
agognato e meritato regalo di Natale.
30 Magie di Natale<br />
da Riesi<br />
MAGIE DI NATALE<br />
Un papà, I. Chiantia<br />
Il giorno 19 dicembre i bambini della<br />
“SCUOLA DELL’INFANZIA DON SAL-<br />
VATORE RIGGIO” di RIESI, hanno dominato<br />
la scena nel recital natalizio “LA<br />
NOTTE DI NATALE”. Amorevolmente<br />
accompagnati dalle maestre Suor Nancy e<br />
Suor Susana che si sono presi cura di loro,<br />
i bambini hanno interpretato i personaggi<br />
del presepe.<br />
Inchiodati sulle poltrone c’erano nonni,<br />
genitori, e intere famiglie, pronti a tifare<br />
per i propri pargoletti, la cui grazia e vivacità<br />
hanno fatto esplodere gioia e commozione<br />
insieme.<br />
Il saluto di benvenuto della Scuola è stato<br />
dato dalla direttrice della scuola Suor<br />
Raffaelina Morello che, rivolgendosi ai<br />
presenti, ha fra l’altro ricordato: “Il vero<br />
valore del Santo Natale inteso non solo come<br />
festa ma anche come celebrazione di<br />
Dio fatto uomo”. “Dio con noi”!<br />
Il programma della serata, comprendeva<br />
poesie, canti e<br />
danze in un<br />
tripudio di innocenza<br />
che<br />
hanno fatto<br />
inumidire gli<br />
occhi di taluni<br />
nonni ed<br />
anche di qualche<br />
mamma.<br />
Nel mese di<br />
dicembre bimbi e insegnanti della scuola<br />
dell’infanzia si sono preparati a vivere l’attesa<br />
del Natale. Con entusiasmo tutti si sono<br />
lasciati coinvolgere nel preparare le decorazioni<br />
per le aule, nell’allestire il<br />
Presepe e l’albero di Natale e nel costruire e<br />
tradizionale lavoretti da offrire ai genitori.<br />
Il senso della festa di Natale non è tanto<br />
quello di proporre una grande recita, piuttosto<br />
un modo gioioso e simpatico per augurare<br />
Buone Feste attraverso gesti, paro-<br />
le, voci e<br />
sorrisi dei<br />
bambini.<br />
Il clima magico e allegro di una festa preparata<br />
per sorprendere il pubblico. Un modo<br />
semplice ma efficace per far vedere un<br />
pezzo del cammino intrapreso ogni giorno<br />
nella scuola da bambini e adulti che si<br />
prendono per mano e crescono insieme.<br />
Un susseguirsi di emozioni investono i piccoli<br />
in questi giorni a cavallo del Natale e<br />
quanto più il bambino è piccolo tanto più<br />
difficile è per le maestre gestirne l’esordio<br />
su un palcoscenico! La pazienza e l’impegno<br />
delle Suore Insegnanti è stato lodevole.<br />
Dietro la primissima esibizione scolastica<br />
c’è un lungo lavoro preparatorio. Molti<br />
bimbi incominciano a frequentare la scuola<br />
dell’infanzia quando ancora non hanno<br />
tre anni, escono da un ambiente esclusivo<br />
per inserirsi in un contesto complesso e devono<br />
aderire a regole del tutto nuove: che<br />
li prepara al “domani”.<br />
I bimbi sono stati così bravi da stimolare<br />
applausi a scena aperta, riconoscendo alla<br />
scuola dell’infanzia, come creatività, competenza<br />
e dedizione siano alla base di un<br />
proficuo percorso educativo e formativo<br />
della prima infanzia.<br />
Sorpresa finale è stata la divertente<br />
Tombolata, dove grandi e piccoli abbiamo<br />
creato un ambiente familiare, e non è finita…<br />
c’è stato l’arrivo di un vero Babbo<br />
Natale che ha portato dei doni ai bambini. A<br />
concludere il rinfresco, lo scambio di auguri<br />
e le congratulazioni da parte dei genitori<br />
alle care Suore che come sempre dimostrano<br />
di apprezzare in modo particolare questa<br />
esperienze di scambio scuola – famiglia.<br />
NATALE È / PER ME / PER TE / PER NOI<br />
/ PER VOI / PER TUTTO IL MONDO È<br />
NATALE!<br />
Così cantavano i bambini!<br />
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da Roggiano Gravina<br />
Emozioni e suggestioni natalizie<br />
EMOZIONI E SUGGESTIONI<br />
NATALIZIE<br />
Maestra Sandra<br />
È ormai una tradizione che si è consolidata<br />
nel tempo; con l’approssimarsi delle<br />
feste natalizie, la nostra scuola si prepara<br />
per la recita di Natale.<br />
Tutti i bimbi che frequentano la scuola,<br />
con il supporto delle insegnanti, sono<br />
stati alle prese con le prove per arrivare<br />
ben preparati all’ evento che quest’anno<br />
è stato fissato per il 21 dicembre alle ore<br />
16:00 al “Cinema Italia” di Roggiano<br />
Gravina.<br />
Il recital che la scuola ha proposto quest’<br />
anno, dal titolo “Notte in bianco”, vede<br />
al centro della rappresentazione la Sacra<br />
Famiglia come simbolo del Natale e ha<br />
coinvolto tutti i bambini.<br />
Ogni fascia di età ha rappresentato scene<br />
diverse: “I pupazzi di neve” interpretati<br />
dai bambini di 3 anni, “L’ alfabeto del<br />
Natale” per i bimbi di 4 anni e “Le emozioni<br />
a Natale” per gli alunni di 5 anni. I<br />
bambini, inoltre, hanno presentano anche<br />
i canti che hanno preparato durante<br />
il periodo di preparazione per rendere lo<br />
spettacolo ancora più suggestivo ed<br />
emozionante.<br />
La recita vuole essere una tra le tante<br />
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31<br />
occasioni per offrire ai genitori, nonni e<br />
parenti vari dei bambini che frequentano<br />
la scuola, un momento di riflessione<br />
sul vero significato del Natale. I momenti<br />
di festa, come il Natale, sono sicuramente<br />
occasioni nelle quali i bambini<br />
scoprono usi e tradizioni e vivono<br />
situazioni di gioia e di divertimento. Il<br />
Natale che propone la nostra scuola diventa<br />
incontro in cui si valorizzano i<br />
sentimenti di amore, di pace e di fratellanza;<br />
stimolo per attività che favoriscono<br />
lo sviluppo della creatività del bambino<br />
attraverso l’uso di tutti i linguaggi,<br />
come quello grafico, verbale, gestuale<br />
ecc.; momento speciale in cui tutti si<br />
impegnano a dare il loro contributo per<br />
realizzare una grande festa come la nascita<br />
di Gesù.<br />
Procede bene il decorso post operatorio di Don FORTUNATO<br />
CICIARELLI, sottoposto ad intervento chirurgico il 26 dicembre<br />
u.s. in seguito alla fisiologica frattura del femore dovuta a carenza di<br />
calcio. All’indomito Discepolo l’augurio e l’incoraggiamento di tutti<br />
noi per una celere risoluzione del trauma ed una immediata ripresa<br />
della deambulazione per raccogliere ancora frutti nell’azione apostolica<br />
e nella coltivazione dell’orto!
32 Una capanna in prestito<br />
da Rionero in Vulture<br />
UNA CAPANNA IN PRESTITO<br />
Sr. Antonietta Favatà<br />
Venerdì 21 dicembre 20<strong>12</strong><br />
i bambini della Scuola<br />
dell’Infanzia “A. Fortunato<br />
Rapolla” di<br />
Rionero in Vulture con la<br />
partecipazione di alcuni<br />
genitori hanno voluto portare<br />
il messaggio natalizio<br />
nelle case e nel cuore di<br />
tutti. A tal fine è stato scelta<br />
una suggestiva rappresentazione<br />
dal titolo:<br />
“Una capanna in prestito”<br />
per sottolineare come,<br />
il semplice gesto di alcuni bambini che<br />
regalano la loro capanna fatta di paglia<br />
e di legno secco, si trasformi in un<br />
grande messaggio di amore e di pace.<br />
Il lavoro di preparazione è stato, più<br />
che lungo, laborioso per il suo ambizioso<br />
obiettivo di mettere assieme il<br />
passo dei piccoli con il coinvolgimento<br />
e le disponibilità di tempo degli adulti,<br />
ma alla fine, nonostante le preoccupazioni<br />
e i dubbi sulla riuscita dell’impresa,<br />
tutto si è dimostrato un grande<br />
successo...<br />
Per antonomasia il natale è la festa<br />
della famiglia: vedere la<br />
nostra scuola trasformarsi<br />
in un grande laboratorio<br />
ove i genitori, i figli e le<br />
insegnanti hanno potuto<br />
interagire, conoscersi e<br />
sostenersi vicendevolmente<br />
è stato veramente<br />
bello. A dire il vero, non è<br />
la prima volta che nella<br />
nostra Scuola<br />
dell’Infanzia si sono organizzate<br />
opere teatrali con<br />
la partecipazione dei genitori,<br />
ed ogni volta è stato<br />
un successo non solo ai<br />
fini della rappresentazione ma soprattutto<br />
ai fini del patto educativo famiglia-scuola<br />
che rende vincente e prospetticamente<br />
beneaugurate lo sforzo<br />
didattico.<br />
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El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />
EL SEMINARIO<br />
DE CHACLACAYO AÑO 2005<br />
H.no Felipe, DF<br />
Uno de los lugares con más remodelaciones<br />
ha sido sin lugar a dudas<br />
la capilla; esto era de esperas debido<br />
a la importancia y centralidad<br />
Interior de la capilla año 2005.<br />
que ocupa en la vida del<br />
seminarista.<br />
Resulta realmente admirable<br />
como la obra del<br />
Señor se va desarrollando<br />
de manera silenciosa,<br />
lenta y sencilla, como<br />
las pequeñas cosas que<br />
con la ayuda de la gracia<br />
se van haciendo signo<br />
del actuar amoroso de<br />
Dios.<br />
En la actualidad el seminario ha<br />
crecido mucho, junto con la cantidad<br />
de seminaristas que en el habitan,<br />
por eso se hacía necesario<br />
DALLE NOSTRE MISSIONI<br />
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33<br />
una ampliación de las estructuras.<br />
Las actuales estructuras ya dejan<br />
ver la belleza y modernidad de la<br />
nueva construcción, que permitirá<br />
brindar acogida a un mayor número<br />
de jóvenes dispuestos a descubrir<br />
su vocación, en el carisma de la<br />
Familia de los Discípulos.<br />
Hoy el seminario cuenta con 41 seminaristas<br />
de distintas etapas de<br />
formación: tenemos ocho novicios,<br />
once profesos, diez postulantes, y<br />
diez aspirantes; además de un equipo<br />
formatico conformado por tres<br />
sacerdotes: Padre Rocco Grippo<br />
(Superior de la Casa y Vice Maestro<br />
“EL lavado de los pies”, pintura que representa el carisma de<br />
los Discípulos (capilla de la casa año 2007).<br />
de Novicios), Padre Giorgio Giunta<br />
(Maestro de Novicios y Padre espiritual),<br />
y Padre Guido Zarriello<br />
(Ecónomo y Formador de
34 El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />
“El Pentecostés”, obra en la que dentro de la escena se encuentra<br />
también presente padre Minozzi. Simboliza el querer de<br />
Dios en la vida de la comunidad de los Discípulos.<br />
TRADUZIONE SINTETICA<br />
Postulantes y Profesos).<br />
La obre sigue adelante,<br />
por sobre las dificultades,<br />
signo claro de la<br />
conformidad con la voluntad<br />
de Dios y fruto<br />
de sus oraciones constantes<br />
para con nosotros.<br />
Definitivamente tenemos<br />
mucho que agradecer<br />
a Dios en primer lugar,<br />
y a cada uno de<br />
ustedes por su cariño y<br />
colaboración.<br />
Uno dei luoghi che maggiormente ha subito trasformazioni è la Cappella;<br />
questo per la centralità che occupa nella vita del seminarista.<br />
È sorprendente come l’opera del Signore si va sviluppando silenziosamente,<br />
lentamente e semplicemente, come le piccole cose che con l’aiuto della grazia<br />
sono il segno di come agisce l’amore di Dio.<br />
Attualmente, con l’aiuto della Provvidenza, il Seminario si è sviluppato abbastanza,<br />
ed è cresciuto anche il <strong>numero</strong> dei seminaristi che lo abitano, per<br />
questo era proprio necessario ampliare la struttura.<br />
Nella Casa attuale notiamo la bellezza e la modernità della nuova costruzione<br />
che permetterà di accogliere un <strong>numero</strong> maggiore di giovani disposti a<br />
scoprire la loro vocazione e realizzarsi come religiosi incarnando il carisma<br />
di Padre Minozzi nella Famiglia dei Discepoli.<br />
Ad oggi il seminario ospita 41 seminaristi nelle diverse tappe di formazione:<br />
abbiamo 8 novizi, 11 professi, 10 postulanti e 10 aspiranti. Il gruppo dei<br />
Formatori è composto da tre sacerdoti: Padre Rocco Grippo, Superiore della<br />
Casa e Vice Padre Maestro dei Novizi, Padre Giorgio Giunta, Maestro dei<br />
Novizi e Padre Spirituale, Padre Guido Zarriello, Economo e Formatore dei<br />
Postulanti e dei Professi.<br />
La formazione va avanti anche se in mezzo a tante difficoltà, segno evidente<br />
che è volontà di Dio e frutto anche delle vostre preghiere che ci accompagnano<br />
in questo arduo cammino.<br />
Infine, vogliamo ringraziare infinitamente prima di tutto il Signore e poi<br />
ognuno di voi per il vostro affetto e la vostra fattiva collaborazione.<br />
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da Monterosso<br />
Un nuovo vescovo per La Spezia<br />
NUOVO VESCOVO A LA SPEZIA<br />
Nel pomeriggio di domenica<br />
2 dicembre u.s. nella<br />
Cattedrale “Cristo Re” di<br />
La Spezia ha fatto il suo<br />
ingresso il nuovo vescovo<br />
diocesano, S. Ecc. Mons.<br />
Luigi Ernesto Palletti.<br />
Già Ausiliare dell’Arcidiocesi<br />
di Genova, egli<br />
succede a Mons. Francesco<br />
Miraglia promosso<br />
alla Sede patriarcale di Venezia. Al nuovo<br />
Ordinario della diocesi spezzina<br />
giunga il saluto devoto e l’augurio filiale<br />
di tutti noi dell’Opera.<br />
da Ofena<br />
FILII DEI ESTIS<br />
Danila e Maurizio Monaco hanno voluto<br />
che la loro piccola AURORA ricevesse<br />
il battesimo nella stessa chiesa<br />
parrocchiale di Ofena ove avevano sigillato<br />
con la benedizione di Dio il loro<br />
amore.<br />
E non c’era occasione più bella della<br />
festa dell’Immacolata per celebrare il<br />
sacro rito: vuoi per l’evocazione dell’innocenza<br />
che il battesimo conferisce,<br />
riportandoci alla santità delle prime<br />
origini, vuoi per l’affidamento materno<br />
a Maria Santissima sicura guida<br />
nella sequela evangelica.<br />
Insieme ad Aurora è stata resa figlia di<br />
Dio e accolta nella comunità ecclesiale<br />
anche SOFIA SILVERI figlia di<br />
Antonio, Vice Sindaco di Ofena.<br />
Alle due splendide bambine l’augurio<br />
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35<br />
Nell’augurargli un fecondo<br />
e incisivo ministero<br />
formuliamo l’auspicio<br />
che, come i suoi predecessori,<br />
prenda a cuore la<br />
presenza in diocesi delle<br />
spoglie mortali di P.<br />
Semeria e si faccia promotore<br />
della sua conoscenza<br />
presentandone alla<br />
Chiesa universale l’alto esempio di<br />
amore al Vangelo e di fedeltà alla<br />
Chiesa e ne promuova la devozione e<br />
l’imitazione.<br />
di trovare nella fede il tesoro della loro<br />
vita appena in sboccio.<br />
Ai genitori, padrini e madrine, l’esortazione<br />
a dedicare ogni impegno perché<br />
il germe oggi deposto nel cuore<br />
delle loro bambine sia custodito da<br />
ogni insidia e aiutato a crescere in termini<br />
di lucente testimonianza.
36 Spizzicando<br />
SPIZZICANDO<br />
Nei giorni scorsi in tutto il Paese si è svolta una “manifestazione di democrazia”, così<br />
almeno è stata definita, che ha coinvolto una vasta porzione di cittadini, si stimano<br />
quasi 4 milioni di elettori, per eleggere il “candidato del Partito Democratico alla<br />
Presidenza del Consiglio” nelle prossime vicinissime elezioni politiche generali<br />
della primavera del 2013.<br />
I candidati erano diversi, ma quelli che avevano più probabilità di vincere questa sfida<br />
erano di fatto due: il Segretario del Partito Democratico ed il giovane Sindaco di<br />
Firenze.<br />
Tantissime persone si sono segnate nei vari modi previsti per esprimere la loro idea<br />
in proposito. Sono serviti, addirittura, due turni di votazione per arrivare a questa<br />
scelta. Insomma nel nostro piccolo abbiamo copiato la grande sceneggiata che si<br />
svolge negli Stati Uniti d’America ogni quattro anni.<br />
Il risultato, dopo il primo turno e dopo il più famoso ballottaggio, è stato, ovviamente,<br />
quello che tutti i sondaggisti avevano quasi previsto come attendibile: è risultato<br />
vincente con oltre il 60% di voti il Segretario del Partito Democratico.<br />
I media hanno sbandierato questa “grande vittoria” mostrando immagini di grande<br />
esultanza del vincitore e quelle un po’ tristi dello sconfitto che, però, si è dichiarato<br />
disposto a collaborare con il vincitore.<br />
Nulla questio; ci sembra perfettamente in linea con il modello americano.<br />
I problemi, però, iniziano adesso.<br />
L’attuale Governo è appoggiato da una strana maggioranza che, finora, lo ha sorretto.<br />
Non è che questa “grande vittoria” farà a breve mutare questo appoggio?<br />
Auguriamoci di no, perché l’attuale Presidente del Consiglio, pur nella sua spesso<br />
lugubre interpretazione del ruolo (non ride mai l’avete notato?), sta risolvendo, per<br />
le sue indubbie capacità e per le sue grandi influenze nel “mondo che conta”, vari<br />
problemi sia a livello nazionale sia a livello europeo. Un suo secondo incarico a questo<br />
punto sembra essere quasi impossibile.<br />
Il designato dal Popolo delle Primarie sta già scaldando la gloriosa squadra che non<br />
vede l’ora di occupare le poltrone di Palazzo Chigi… e non solo.<br />
L’altro schieramento non sta dimostrando grandi idee chiare per affrontare il problema<br />
e fare da contr’altare a questa grande sceneggiata.<br />
Fra pochi mesi i Cittadini saranno chiamati a scegliere ancora una volta i propri rappresentanti<br />
in seno al Parlamento. Ma con quale legge elettorale si voterà? Per ora<br />
ancora non è dato di capire. Ancora si litiga e si discute. Ognuno fa i propri conti.<br />
Tutto ciò è veramente il bene del Paese? Presto lo sapremo. Auguriamoci che tutto<br />
vada per il meglio, ma qualche perplessità in noi rimane.<br />
m.l.<br />
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L’11 dicembre 20<strong>12</strong> alle <strong>12</strong>,00 mentre risuonavano i rintocchi<br />
dell’Angelus, da Lucca è risalito al cielo<br />
P. VITTORIO PASCUCCI<br />
sacerdote professo dell’Ordine della Madre di Dio, Rettore<br />
della Casa Madre di Lucca, già Vicario generale e storico<br />
dell’Ordine.<br />
Il legame con noi dell’Opera ci<br />
deriva dal suo essere fratello<br />
amato del nostro stimato<br />
Consigliere, il Dott. Giuseppe<br />
Pascucci.<br />
Negli ultimi mesi la malattia<br />
lo ha minato inesorabilmente<br />
senza però scalfire la sua<br />
fede amantina e il suo animo<br />
sereno.<br />
Sarà ricordato come il maggior<br />
studioso delle fonti di San<br />
Giovanni Leonardi, suo Fondatore, e suo luminoso interprete<br />
con gli scritti e con la fedeltà all’Ordine. La sua ricerca raccoglie<br />
oltre quaranta anni di scavo e di pubblicazioni .<br />
“Come formatore e maestro di menti e di cuori ha sempre<br />
avuto Cristo come metro di giudizio e di azione, aiutando a<br />
scoprire la Verità che si è fatta carne e seguendo la via della<br />
Bellezza della letteratura e dell’impegno culturale”.<br />
I funerali sono stati celebrati dall’Arcivescovo di Lucca<br />
Mons. Italo Castellani.<br />
Al caro Dott. Pascucci e alla cognata Anna le più vive condoglianze,<br />
sicuri che dal Cielo P. Vittorio continuerà a benedire<br />
i suoi cari e tutti noi!
Il Salvatore torna<br />
ancora in mezzo al mondo<br />
per irradiare gioia<br />
e dare pace ai cuori.<br />
Ogni anno si rinnova<br />
1’evento dell’amore,<br />
il Dio che si fa uomo<br />
per renderci come lui.<br />
Sorridono le stelle<br />
a schiera sulla grotta,<br />
la luna danza in alto<br />
lieta nel suo candore.<br />
Cristo è la sola luce<br />
che illumina le menti,<br />
egli è 1’amico vero<br />
che non tradisce mai.<br />
La Vergine Maria<br />
ci schiude quella grotta<br />
per dire che il suo Figlio<br />
attende ogni persona.<br />
Scorgiamo che il Bambino<br />
ha scritto col Natale<br />
un alfabeto nuovo<br />
intriso sol d’amore.<br />
Noi già cogliamo gemme<br />
di grazia e di salvezza,<br />
ma poi nel giorno pieno<br />
avremo tutti i doni.<br />
Portiamo a quel Bambino<br />
i palpiti del cuore,<br />
con la promessa certa<br />
di fargli spazio in noi.<br />
Don Fernando Di Stasio<br />
Ai cari Lettori e alle loro Famiglie<br />
Buon Natale e Buon Anno