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numero 12 (2012) - Poliversi

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Autorizz. Trib. Roma – N. 185 del 27 aprile 1994 – Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale 70% – D.C.B. Roma<br />

Anno XIX – Numero <strong>12</strong> – Dicembre 20<strong>12</strong> – 51° Anno della fondazione


SOMMARIO<br />

Anno XIX – Numero <strong>12</strong><br />

Dicembre 20<strong>12</strong><br />

51° Anno della fondazione<br />

1 Ridateci il Natale<br />

2 In attesa fervida e operosa<br />

3 Dio in noi<br />

4 Originalità della biografia di S. Filippo Neri<br />

5 Itinerario anno della fede<br />

6 Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />

8 Il presepe macchiato di sangue<br />

9 Oggi per voi il Salvatore<br />

10 A chi giova distruggere l’immagine umana?<br />

11 La lettura a scuola<br />

<strong>12</strong> Sport avvelenato<br />

13 Madre Maria Valenti<br />

15 Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />

17 Pensieri e speranze<br />

18 Filatelia in pillole<br />

19 Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />

21 L’Associazione “Amici Don Giovanni Minozzi”<br />

22 2° incontro degli Ex a Roma<br />

24 Lettera aperta a tutti gli Ex-alunni<br />

25 Note e margine del Convegno “Area”<br />

26 Da 90 anni le “nostre” Suore<br />

28 Il tuo nome nel mio cuore<br />

29 Festa di Natale 20<strong>12</strong><br />

30 Magie di Natale<br />

31 Emozioni e suggestioni natalizie<br />

32 Una capanna in prestito<br />

33 El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />

35 Nuovo vescovo a La Spezia<br />

36 Spizzicando<br />

Bollettino mensile<br />

dell’Opera Nazionale<br />

per il Mezzogiorno d’Italia<br />

diretta dalla Famiglia<br />

dei Discepoli<br />

Direttore Responsabile:<br />

Don Michele Celiberti<br />

Segretario di Amministrazione:<br />

Michele Giovanni Leone<br />

Collaboratori:<br />

BRACCIANI F.<br />

CAPUZZA V.<br />

CARLINI G.<br />

D’AMELIO S.<br />

DI STASIO F.<br />

ELEFANTE G.<br />

FAIAZZA C.<br />

FERRI C.<br />

FROIO V.<br />

GENTILE T.<br />

LUONGO P.<br />

MASTROMARINO G.<br />

SPINAZZOLA G.<br />

VERDONE L.<br />

VITALE A.<br />

Direzione - Redazione<br />

Amministrazione:<br />

Via dei Pianellari, 7<br />

Tel. 06/68801409<br />

Fax 06/6861025<br />

c.c.p. 33870007<br />

00186 R O M A<br />

e-mail: evangelizare@mclink.it<br />

Copertina:<br />

Padre Minozzi: vulcano di verità<br />

e di carità<br />

Autorizz. Trib. Roma<br />

N. 185 del 27 aprile 1994<br />

Poste Italiane S.p.A.<br />

Sped. in abb. postale 70%<br />

D.C.B. Roma<br />

Stampa: Arti Grafiche<br />

Caramanica - Tel. 0771.680838<br />

MARINA DI MINTURNO (LT)<br />

Via Appia, 814<br />

Autorizz. Trib. Roma – N. 185 del 27 aprile 1994 – Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale 70% – D.C.B. Roma<br />

Anno XIX – Numero <strong>12</strong> – Dicembre 20<strong>12</strong> – 51° Anno della fondazione


RIDATECI IL NATALE<br />

Don Cesare Faiazza, DF<br />

Ridateci il Natale<br />

EDITORIALE<br />

In questi giorni, nonostante le ristrettezze del momento, assistiamo ad una piacevole e smagliante trasformazione<br />

del nostro habitat: luci e decorazioni allietano le nostre abitazioni, i quartieri e le città.<br />

Da parte sua la TV non manca di lanciare prodotti e offerte stravaganti e succulente.<br />

Si assiste poi ad una corsa (anche se un po’ rallentata!) ai negozi per l’adempimento del tradizionale<br />

scambio dei doni.<br />

Non possiamo proprio dire che il Natale non sia avvertito e onorato in tante maniere.<br />

Ha proprio ragione Roberto Benigni quando dice che di tutto il Signore ci può rimproverare fuorché, anche<br />

solo per un anno, di esserci dimenticati del suo compleanno.<br />

Sarà la ricorrenza fissa del 25 dicembre, sarà la suggestione della vita nascente, fatto sta che tutti, in tutto<br />

il mondo, in questo giorno memorabile ed unico si fermano a festeggiare. Anche i rimbombi assordanti<br />

e stremanti delle armi tacciono per dar spazio ad accenti di gioia e di festa.<br />

E fin qui tutto bene.<br />

Il problema nasce però, dalla constatazione sempre più diffusa che per molti il Natale si riduca solo e<br />

soltanto ad una questione mangereccia e consumistica. Per altri si aggiunge l’evocazione di sentimenti<br />

di fraternità e di condivisione. Per altri ancora il Natale è appello ai valori della famiglia, dell’innocenza,<br />

della semplicità, della pace, delle tradizioni che non devono scomparire a fronte di nuove e stravaganti<br />

ritualità introdotte dalla nostra società tecnologica e materialista.<br />

Ma per quanti il Natale è e sarà l’incontro con quel Cristo che, nato 2000 e più anni fa, continua a rendersi<br />

presente nella storia degli uomini e a farsi nostro concittadino e contemporaneo nella sua parola<br />

eterna e nei segni sacramentali, in modo particolare nell’Eucaristia e nella Penitenza?<br />

Quanti lo riconosceremo ed onoreremo nella persona dei poveri, degli emarginati, degli ultimi?<br />

Che il Natale si riduca ad un panettone, ad un cenone tutti insieme in famiglia almeno una volta l’anno,<br />

ad una festa di sballo con gli amici è più che una supposizione.<br />

Ci spingono a questa amara constatazione gli spot e le conversazioni della vigilia.<br />

E non c’è da rimanere attoniti se molti non andranno a Messa nemmeno a Natale.<br />

Ecco perché, in modo speciale in questo anno della fede, noi vogliamo gridare, accorati e risentiti:<br />

Ridateci il Natale! Dateci il diritto e la gioia di mettere in secondo piano le cose esteriori per fermarci in<br />

contemplazione davanti al presepe, per partecipare, confessati e comunicati, ad una bella Messa, per riascoltare<br />

la divina Parola: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. A quanti lo hanno<br />

accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio; a quelli che credono nel suo nome...”<br />

Buon Natale a tutti nella gioia saziativi dell’incontro personale e profondo con Gesù Cristo unico<br />

Salvatore dell’uomo e del mondo!<br />

★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />

★ Ai cari Lettori, gli Auguri di tutti i Discepoli e di tutta l’Opera:<br />

★<br />

★ ❋ per un Natale vero e lieto vissuto nell’incontro sacramentale con il ★<br />

★ Signore Gesù che continua a farsi presente nella liturgia della Chiesa; ★<br />

★ ❋ per un sereno e operoso 2013 che ci veda uniti nella ricerca ed attua- ★<br />

★ zione della volontà di Dio a favore dei più poveri.<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★<br />

Auguri... Auguri... Auguri...<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />

Per approfondimenti e aggiornamenti visita il nostro sito www.onpmi.it<br />

1


2 In attesa fervida e operosa<br />

IN ATTESA<br />

FERVIDA E OPEROSA<br />

Don Antonio Giura, DF<br />

IL PENSIERO DEL SUPERIORE GENERALE<br />

Il mese di Dicembre è tradizionalmente<br />

collegato, non solo nel mondo cristiano,<br />

alla celebrazione del Natale,<br />

con il periodo di preparazione che lo<br />

recede, per far rivivere in maniera piena<br />

la venuta di Cristo sulla terra.<br />

Nella tradizione della nostra Famiglia<br />

Religiosa, degli ex alunni e degli affezionati<br />

al carisma di Pare Minozzi, il<br />

periodo di Avvento è stato sempre<br />

molto sentito, si parte con la celebrazione<br />

della festa dell’Immacolata, si<br />

prosegue con la novena e la celebrazione<br />

del Natale per concludere con<br />

l’Epifania.<br />

L’attesa è vissuta con particolare intensità,<br />

non solo spiritualmente ma anche<br />

esteriormente: il tradizionale presepio<br />

con accanto l’albero ed i festoni non<br />

mancano nelle nostre case, piccole o<br />

grandi che siano, gli acquisti ed i doni<br />

fanno parte della nostra tradizione e si<br />

rinnovano puntualmente, forse da un<br />

punto di vista spirituale manca l’entusiasmo<br />

di accorrere alla grotta per riflettere<br />

ed adorare, per rivedere la nostra<br />

vita alla luce del bimbo che è nato<br />

e della salvezza che ci ha portato.<br />

Padre Minozzi riflette su quegli eventi<br />

partendo da Betlemme “casa del pane”,<br />

piccolo agglomerato di case, alle<br />

porte di Gerusalemme, chiamata ad<br />

accoglie il divino bambino, atteso da<br />

millenni e rifiutato. Fa una descrizione<br />

struggente di Maria in attesa e dell’impossibilità<br />

di trovare un alloggio<br />

decoroso “Ella non se ne sdegnò, non<br />

s’offese, calma e serena si avviò, insieme<br />

a Giuseppe alla ricerca di un rifugio<br />

qualunque” (con Lei sulle Orme<br />

di Lui) per aspettare da soli il nascituro.<br />

La grotta, la mangiatoia diventano<br />

l’unica soluzione possibile dinanzi al<br />

rifiuto, alla poca disponibilità, al disinteressamento<br />

degli uomini per<br />

quell’evento straordinario che si stava<br />

verificando.<br />

Traspare l’esperienza di padre Minozzi<br />

cresciuto in una famiglia attenta all’altro,<br />

alle esigenze di chi non ha nulla,<br />

abituato a non chiudere la porta a chi si<br />

trova nel bisogno. Esperienza famigliare<br />

che diventa progetto di vita; il<br />

bisognoso, l’orfano va cercato e accolto,<br />

non bisogna attendere che venga a<br />

bussare ed a chiedere, necessita mettersi<br />

alla ricerca, andare incontro.<br />

Meraviglioso esempio per noi ormai<br />

abituati a non andare in cerca del povero,<br />

ad attendere e vagliare le richieste,<br />

a programmare e progettare, dimenticando<br />

molto spesso che l’amore deve<br />

essere sempre disponibile, la porta<br />

sempre aperta.<br />

L’augurio per tutti è che il nuovo anno<br />

sia aperto alla generosità, capace di<br />

trasformare le nostre famiglie alla luce<br />

del pensiero del Padre.<br />

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DIO IN NOI<br />

Est Deus in nobis: agitante calescimus illo.<br />

(Ovidio, Metam)<br />

Questo sacro entusiasmo di cui parla il poeta dev’esser,<br />

figlioli, sempre nel nostro spirito, deve costituirne<br />

il lievito fermentatore.<br />

E’ Dio in noi certo, in modo più vero e profondo che<br />

nos sapesse, non potesse vedere il poeta pagano; è<br />

Dio nel nostro cuore, ne l’anima nostra, creatore, suscitatore<br />

d’energia, datore di vita e d’ogni bene.<br />

Ma spesso noi non lo sentiamo, non ci scaldiamo alla<br />

fiamma silenziosa del suo amore, distratti e sviati<br />

dalla rumorosità vana del mondo, e rimaniamo freddi<br />

e inerti, senza gioia, senza vibrazioni d’amore.<br />

Su, figlioli miei, destiamoci dal torpore infecondo,<br />

ascoltiamolo, Dio, sentiamolo, palpitiamo in Lui e<br />

per Lui come la vela al vento che la porta.<br />

P. MINOZZI: Buonanotte, p. 321<br />

Dio in noi<br />

ALLE NOSTRE SORGENTI<br />

Ci pervengono da Chieri, dolcissimi e tenerissimi, gli Auguri di<br />

BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO<br />

dalla piccola<br />

ARIEL<br />

nata giovedì 15 novembre 20<strong>12</strong> per la gioia di mamma<br />

e dei nonni ELISA e PIETRO LOMBARDI a noi<br />

sempre cari e per noi sempre tanto solleciti e disponibili.<br />

La Redazione di “Evangelizare” ne gode e desidera far<br />

giungere le espressioni più sincere ed affettuose di felicitazione<br />

e di augurio, mentre affida il piccolo fiorellino<br />

allo sguardo amorevole e benedicente dal Bimbo<br />

Gesù che assumendo la nostra umanità ci ha fatto ricchi<br />

della sua vita immortale. Accudita e vegliata dai suoi<br />

cari, sostenuta dalla nostra fraterna preghiera, cresca come Gesù in sapienza età<br />

e grazia davanti a Dio e agli uomini.<br />

...Miei, certo, nostri, un po’ nostri que’ vispi frugoletti, quegli allegri bambini,<br />

nipoti nostri, dello spirito nostro. Quanta gratitudine al Signore per<br />

tanta gioia, per sì grandi dono!...<br />

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3


4 Originalità della biografia di S. Filippo Neri<br />

La biografia su S. Filippo Neri, anche<br />

rispetto alle altre opere agiografiche di<br />

Padre Minozzi, ha qualcosa di speciale:<br />

non è una semplice descrizione biografica,<br />

non è un panegirico, ma la storia<br />

di un’anima speciale, la scoperta<br />

progressiva di un itinerario di fede e di<br />

amore, gioioso, senza artifici, a volte<br />

paradossale rispetto alla mentalità comune,<br />

che avvolge il lettore, che spesso<br />

lo riporta indietro per riprendere il<br />

pensiero, gustarne le immagini, riflettere<br />

sul contenuto.<br />

Nel percorso della lettura si viene attratti<br />

anche dal lessico espressivo, dal<br />

periodare di rara bellezza che, in alcuni<br />

tratti, diventa prosa lirica, soffusa di<br />

armonia, di rigore e di grazia.<br />

Come ho avuto modo di far notare altrove<br />

(don Giovanni Minozzi: “L’educazione<br />

opera d’arte – opera d’amore<br />

al servizio della carità”), si ha la forte<br />

sensazione di una congenialità, di una<br />

ATTUALITÀ DEL PENSIERO MINOZZIANO<br />

ORIGINALITÀ DELLA<br />

BIOGRAFIA DI S. FILIPPO NERI<br />

Giuseppe Mastromarino<br />

stretta corrispondenza tra la biografia<br />

di San Filippo Neri e la stessa vita di<br />

don Minozzi, per il quale Filippo non è<br />

solo un modello da imitare, ma è l’antidoto,<br />

con l’esempio della sua straordinaria<br />

vita, avverso quella condizione<br />

di infelicità degli uomini di oggi che,<br />

senza Cristo, nonostante i progressi<br />

della scienza e le mutate condizioni<br />

economiche, sono attanagliati dalla desolazione<br />

interiore, dall’incapacità di<br />

guardare in alto alla bellezza del cielo<br />

stellato, alla “beatitudine eterna” dove<br />

poter attingere alla speranza e alla fonte<br />

ineffabile della gioia.<br />

Filippo è per Minozzi, come si legge<br />

nella premessa della biografia, “soffio<br />

profumato di primavera in fiore” che<br />

può aiutare, con l’esempio della sua vita,<br />

a comprendere il vero senso della<br />

esistenza, a riacquistare il sorriso che<br />

proviene dall’amore fraterno verso gli<br />

altri, come Cristo ci ha insegnato.<br />

Signore, quando la Chiesa si attarda<br />

all’interno delle sue tende<br />

dove non giunge il grido dei poveri,<br />

dalle il coraggio di uscire dagli accampamenti.<br />

Quando viene tentata di pietrificare<br />

la mobilità del suo domicilio,<br />

rimuovila dalle sue apparenti sicurezze.<br />

Quando si adagia sulle posizioni raggiunte,<br />

scuotila dalla sua vita sedentaria. (Mons. Tonino Bello)<br />

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Itinerario anno della fede<br />

ITINERARIO ANNO DELLA FEDE<br />

Don Savino D’Amelio, DF<br />

Cosa si aspetta il Papa Benedetto XVI<br />

dai cristiani in questo anno della fede?<br />

In altri termini che cosa è l’Anno della<br />

Fede? E ancora: qual è il cammino costruttivo<br />

che il cristiano deve compiere<br />

per valorizzare questo tempo di grazia?<br />

Partiamo da una domanda: cos’è<br />

la fede?, in che cosa consiste? Varie<br />

volte Gesù o ha posto delle domande<br />

dirette o ha sfruttato delle situazioni<br />

per porre delle domande, ai discepoli e<br />

alle persone che lo incontravano o lo<br />

cercavano, sulla sua identità. Ai discepoli<br />

del Battista che si mettono sui suoi<br />

passi, dopo l’indicazione dello stesso<br />

Battista: “Ecco l’Agnello di Dio”,<br />

Gesù voltandosi chiede: “Che cosa<br />

cercate?” A Cana, interpellato da sua<br />

madre ad intervenire gli risponde:<br />

“Donna che vuoi da me?” Alla samaritana<br />

gli dice, all’apice dell’incontro:<br />

“Se tu conoscessi il dono di Dio”.<br />

Ma la domanda più importante certo è<br />

quella rivolta ai Dodici: “Chi dice la<br />

gente che io sia?... e voi chi dite che<br />

io sia?”.<br />

Allora la fede è innanzitutto l’incontro<br />

con Gesù Cristo, che è venuto per renderci<br />

capaci di incontrare Dio, “chi<br />

vede me vede il Padre”, quindi è un<br />

dono, ma un dono che è una proposta;<br />

ad una proposta, ad una chiamata deve<br />

seguire una risposta; ai discepoli del<br />

Battista Gesù dice: “venite e vedrete”<br />

e loro “andarono e si fermarono presso<br />

di Lui”. Benedetto XVI già da<br />

Cardinale affermava: “La fede cristiana<br />

è nella sua essenza incontro con il<br />

Dio vivente, Dio è il vero e ultimo<br />

CHIESA E SOCIETÀ<br />

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5<br />

contenuto della nostra fede… e il contenuto<br />

della fede è molto semplice: io<br />

credo in Dio”.<br />

A Gesù che interpella i Dodici: “Voi<br />

chi dite che io sia?” risponde Pietro a<br />

nome di tutti: “Tu sei il Cristo, il Figlio<br />

del Dio vivente”; la sua risposta, però,<br />

sappiamo che era frutto di rivelazione<br />

e non di esperienza personale, di un<br />

cammino di relazione, che avverrà nei<br />

tempi successivi, fino alla testimonianza<br />

del martirio. Ecco la fede è un dono<br />

che chiede di essere conosciuto, “se tu<br />

conoscessi il dono di Dio”, accolto,<br />

vissuto e testimoniato; è un seme che<br />

chiede di essere aiutato a crescere per<br />

poter dare frutto. Al n.10 di “Porta fidei”<br />

il Papa scrive: “Vorrei delineare<br />

un percorso che aiuti a comprendere in<br />

modo più profondo non solo i contenuti<br />

della fede, ma insieme a questi anche<br />

l’atto con cui decidiamo di affidarci totalmente<br />

a Dio, in piena libertà. Esiste,<br />

infatti, un’unità profonda tra l’atto con<br />

cui si crede e i contenuti a cui diamo il<br />

nostro assenso. L’apostolo Paolo permette<br />

di entrare all’interno di questa<br />

realtà quando scrive: “Con il cuore…<br />

si crede… e con la bocca si fa la professione<br />

di fede (Rm.10,10). Il cuore<br />

indica che il primo atto con cui si viene<br />

alla fede è dono di Dio”; e più avanti:<br />

“La conoscenza dei contenuti della<br />

fede è essenziale per dare il proprio assenso”;<br />

l’atto personale di adesione a<br />

Cristo che si rivela, viene a noi, ci chiama,<br />

ci interpella, deve essere continuamente<br />

arricchito dalla conoscenza delle<br />

verità della fede.


6 Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />

Lo strumento più prezioso per una conoscenza<br />

sistematica dei contenuti della<br />

fede è il Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica, che è uno dei frutti più importanti<br />

del Concilio Vaticano II.<br />

Il Papa esprime con forza il suo desiderio:<br />

“E’ proprio in questo orizzonte che<br />

l’Anno della fede dovrà esprimere un<br />

corale impegno per la riscoperta e lo<br />

Come abbiamo visto nei precedenti incontri<br />

la confessione è un Sacramento<br />

e come tale è un mezzo per lucrare la<br />

Grazia, cioè rientrare nella vita spirituale<br />

di comunione con la Chiesa e con<br />

Cristo, per cui è naturale che per poter<br />

accedere alla Comunione, cioè mangiare<br />

il corpo di Cristo è necessario essere<br />

in Grazia di Dio. Oggi, purtroppo<br />

studio dei contenuti fondamentali della<br />

fede che trovano nel Catechismo della<br />

Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica<br />

e organica”. Attraverso lo studio<br />

del Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica “si scopre che quanto viene<br />

presentato non è una teoria, ma l’incontro<br />

con una Persona che vive nella<br />

Chiesa” (n.11).<br />

OCCORRE CONFESSARSI<br />

PER FARE LA COMUNIONE?<br />

Giancarlo Carlini<br />

si accede alla comunione con una leggerezza<br />

ed anche non comprensione di<br />

ciò che vuol dire “comunicarsi con<br />

Gesù”.<br />

Spesso, nel Vangelo, quando Gesù ci<br />

parla della vita del Paradiso ci parla di<br />

un banchetto regale, una festa di nozze<br />

a cui il re invita i suoi amici. Noi non<br />

siamo in grado di concepire come sarà<br />

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la Vita Eterna. Alcuni pensano che sarà<br />

una serie continua di riti, canti, processioni<br />

ed atti di fede come facciamo nelle<br />

pratiche religiose di questo mondo, e<br />

molti dicono che questa vita non gli interessa<br />

perché sarebbe monotona.<br />

È vero, ma la Vita Eterna a cui noi siamo<br />

chiamati è la vita dell’Eterno. Cioè<br />

siamo chiamati a vivere la vita di Dio,<br />

che è completamente diversa dalla nostra,<br />

ed è piena di gioia, perché Dio è<br />

eternamente felice. Quindi Gesù ce la<br />

presenta come il momento più bello<br />

della nostra vita, che è quello in cui noi<br />

facciamo festa e siamo tutti allegri e<br />

gioiosi come in un banchetto di nozze<br />

senza fine. È vero sarà così ma, gli invitati<br />

devono essere degni dell’invito…<br />

Gesù riprese a parlar loro in parabole<br />

e disse:«Il regno dei cieli è simile<br />

a un re che fece un banchetto di<br />

nozze per suo figlio… Il re entrò per<br />

vedere i commensali e, scorto un tale<br />

che non indossava l'abito nuziale, gli<br />

disse: Amico, come hai potuto entrare<br />

qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.<br />

Allora il re ordinò ai servi:<br />

Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori<br />

nelle tenebre; là sarà pianto e stridore<br />

di denti. Perché molti sono chiamati,<br />

ma pochi eletti. (Mt 22,1-13) Come è<br />

fin troppo chiaro bisogna essere degni<br />

di partecipare al banchetto.<br />

La Messa è anche chiamata, “La cena<br />

del Signore” infatti è nell’ultima cena<br />

che Gesù ha istituito l’Eucaristia che è<br />

il centro della nostra fede, e siamo tutti<br />

chiamati a parteciparvi facendo proprio<br />

la Comunione. Quando noi ci comunichiamo<br />

mangiamo il Corpo di Cristo, è<br />

proprio lui che in: corpo anima e divinità<br />

si unisce a noi! Quindi è logico che<br />

Occorre confessarsi per fare la comunione?<br />

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7<br />

dobbiamo essere degni di riceverlo.<br />

Cioè dobbiamo essere in grazia di Dio.<br />

San Paolo è molto esplicito in questo…<br />

Perciò chiunque in modo indegno mangia<br />

il pane o beve il calice del Signore,<br />

sarà reo del corpo e del sangue del<br />

Signore. Ciascuno, pertanto, esamini<br />

se stesso e poi mangi di questo pane e<br />

beva di questo calice; perché chi mangia<br />

e beve senza riconoscere il corpo<br />

del Signore, mangia e beve la propria<br />

condanna. (1 Cor 11,27-28)<br />

Appare chiaro che quando ci comunichiamo<br />

entriamo in intimità con Cristo<br />

stesso e quindi non possiamo essere in<br />

“peccato mortale” cioè aver commesso<br />

un peccato grave che ci priva della<br />

Grazia e ci mette fuori dalla<br />

“Comunione con la Chiesa e con Dio”.<br />

Commetteremmo un altro peccato grave<br />

se facessimo la Comunione senza<br />

aver ricevuto l’assoluzione in una recente<br />

confessione. Certo non è necessario<br />

confessarsi ogni volta per ricevere<br />

la Comunione. L’importante è non<br />

essere in peccato mortale. Per quanto<br />

riguarda i peccati veniali, sappiamo<br />

che essi, pur essendo un’offesa a Dio<br />

non ci privano della Grazia, ma comunque<br />

sarebbe opportuno confessarli.<br />

Però, poiché nella Messa, all’inizio<br />

si pratica l’atto di penitenza, il riconoscimento<br />

dei peccati, quest’atto di contrizione<br />

basta a cancellare i peccati veniali.<br />

Ricordo che i peccati mortali, cioè<br />

quelli che ci impediscono di essere<br />

in Grazia di Dio, e quindi necessitano<br />

di confessione ed assoluzione, per<br />

cancellarli sono quelli che si commettono<br />

infrangendo i Dieci Comandamenti.


8 Il presepe macchiato di sangue<br />

IL PRESEPE<br />

MACCHIATO DI SANGUE<br />

Don Francesco Armenti, diacono<br />

Quella foto! Quella foto, già dimenticata,<br />

è il presepe di questo Natale 20<strong>12</strong>.<br />

Una bambina americana, scampata all’eccidio<br />

di Newtown, nel Connecticut,<br />

si tura la bocca con le mani. Non riesce<br />

ad urlare la paura e il dolore che prova<br />

dinanzi ai corpicini dei suoi venti amici<br />

e di sette adulti. E’ lo sguardo impietrito<br />

di un angelo che non può cantare il<br />

“Gloria”, è voce, muta e terrorizzata,che<br />

annuncia l’ennesima strage degli innocenti.<br />

Quante violenze sui nostri bambini!<br />

(fame, pedofilia, abusi di ogni genere,<br />

bambini soldato, traffico di organi…).<br />

Gesù, mica puoi nascere in un<br />

mondo macchiato di sangue innocente?<br />

E se nasci, perché lo fai? Come riesci a<br />

nascere sempre e dovunque, contro ogni<br />

speranza? Non mi bastano più le nenie e<br />

il sentimentalismo natalizio. Come può<br />

essere natale per quei bambini scampati<br />

alla violenza omicida, per i genitori disperati,<br />

come può ancora dirsi da quel<br />

giorno del 7 Secolo a.C. che tu continui<br />

a incarnarti se ogni trenta secondi un<br />

bambino muore di fame, o viene violentato,<br />

sfruttato, schiavizzato? Questo ed<br />

altro mi domando con rabbia, dinanzi a<br />

te, Dio fattosi bambino. Eppure tu nasci<br />

e rinasci per vincere le tenebre con la<br />

luce di una presenza che è amore. E la<br />

tua luce ci fa accogliere con dolore quel<br />

che non si può comprendere. Anche la<br />

tua nascita è stata macchiata dal sangue<br />

innocente di bambini vittime del carnefice<br />

Erode. «Dio disturba la nostra comoda<br />

quotidianità. La regalità di Gesù è<br />

la sua Passione vanno insieme»<br />

(Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù,<br />

p. <strong>12</strong>0). E’ la logica di Dio, da accettare<br />

con fede e che per fede ti fa abbandonare<br />

la pretesa umana della comprensione.<br />

Eppure Natale è la festa dei bambini,<br />

non per le leccornie e i regali, ma perché<br />

«il mondo vive per il respiro dei<br />

bimbi» (Talmud). E tu, Dio, ti sei fatto<br />

bimbo, per dare respiro e amore a un<br />

mondo moribondo e senz’amore, a una<br />

storia che uccide i piccoli e, quindi se<br />

stessa. Natale è il respiro di un Dio<br />

bambino che ci ricrea come il respiro<br />

donatoci dal Dio creatore di ogni cosa.<br />

Ed è questo respiro che fa sperare, che<br />

continua a “inventare” nuove linfe di vita<br />

nelle morti dell’egoismo e della violenza<br />

umana. E ossigeno e speranza sono<br />

le parole di Dietrich Bonhoeffer che<br />

all’inizio del 1945 dal campo di concentramento<br />

dove venne rinchiuso scrisse<br />

questa preghiera:<br />

«Circondati da una presenza discreta<br />

che ci fornisce la vita ogni mattina, possiamo<br />

in pace e fiducia guardare serenamente<br />

il domani.<br />

Avvolti da forze benevole siamo sicuri di<br />

un futuro benedetto. Tu vegli, compagno<br />

delle nostre attese, tu visitatore nascosto<br />

delle nostre vite.<br />

Facci sentire la tua voce che raddrizza<br />

quando ci pieghiamo sotto il peso della<br />

sventura, e apri l’orizzonte della tua tenerezza<br />

se il timore e la paura sconvolgono<br />

il nostro cuore.<br />

La tua parola faccia apparire l’aurora<br />

della nostra umanità trasfigurata, in tutte<br />

le nostre opacità nasca un soffio nuovo<br />

cantando la gioia di amare.<br />

Sotto i nostri passi fioriranno per la nostra<br />

terra giustizia e pace, amore e verità<br />

e dalle nostre mani delle perle di luce,<br />

luoghi di sete e di bontà».<br />

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Oggi per voi il Salvatore<br />

OGGI PER VOI IL SALVATORE<br />

Don Fernando Di Stasio<br />

Nelle pagine di questo libro unico e straordinario,<br />

che è il Vangelo, libro di Dio e dell’uomo incontriamo<br />

molte volte la parola – specialmente nel<br />

terzo Vangelo, quello di san Luca.<br />

“Oggi per voi è nato un Salvatore” (Lc 2, 1l), annuncia<br />

l’angelo ai pastori che fanno la guardia al<br />

gregge nella Notte Santa di Betlemme sotto il mistero<br />

argenteo della luna; “oggi si è adempiuta<br />

questa Scrittura per voi che ascoltate” (Lc 4,21),<br />

proclama Gesù nella sinagoga di Nazaret;”oggi la<br />

salvezza è entrata in questa casa” (Lc 19,9), dice a<br />

Zaccheo, il peccatore che viene direttamente avvicinato<br />

da Gesù per rallegrarlo della sua presenza a<br />

casa sua; “oggi sarai con me in paradiso” (Lc<br />

23,43), dice Gesù in croce al buon ladrone, prima<br />

persona cui viene assicurata la salvezza.<br />

“Oggi”, dunque, è il tempo del Signore che non ritarda<br />

gli avvenimenti, che non perde la sua fiducia<br />

nell’uomo, che non rimanda la sua salvezza.<br />

“Oggi” Gesù nasce per noi, ci salva, ci trasforma,<br />

il principe della pace oggi cammina con noi nel<br />

palcoscenico del mondo per essere sempre compagno<br />

di viaggio.<br />

Là dove siamo, là dove viviamo, lavoriamo e soffriamo<br />

Dio, l’Emmanuele, è con noi per dirci<br />

l’amore, per insegnare la via, per donarci la sua<br />

grazia.<br />

Per il Signore esiste solo il presente: i futuri meriti<br />

di Cristo redentore sono applicati in anticipo<br />

alla Vergine per la sua immacolata concezione.<br />

Anche la nostra vita deve consistere nell’oggi e<br />

nel presente, perché l’oggi fiorirà poi in frutti di<br />

opere e il presente già si proietta nel futuro luminoso<br />

della raccolta spirituale.<br />

Oggi dobbiamo pregare Gesù che Betlemme vagisce<br />

per noi e ci dona i primi palpiti del suo cuore.<br />

Preghiamolo e affriamogli il nostro “oggi” intriso<br />

di apatia e di indifferenza, ma che il Signore appena<br />

nato muterà in fervore di spirito e di opere. Non<br />

permettiamo che il Festeggiato, Gesù, sia tenuto<br />

lontano dalla festa.<br />

Ecco la comune preghiera! Ti rendiamo grazie,<br />

Padre santo, perché tra i rigori dell’inverno fai fio-<br />

CON MARIA, DISCEPOLI DI GESÙ<br />

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9<br />

rire per noi un tempo di primavera. Nel Natale del<br />

Figlio Gesù, celebrato nelle brume dell’inverno,<br />

ci prepari un tempo primaverile rigoglioso e colmo<br />

di ogni dolcezza.<br />

Oggi la Vergine Maria, terra benedetta che tu stesso<br />

hai consacrata, ha fatto nascere il tuo Figlio, erba<br />

verdeggiante che è alimento per tutta l’umanità.<br />

Il nostro semplice quotidiano sia il tempo benedetto<br />

della tua presenza per tutti, la terra buona<br />

che accolga il seme della tua grazia.<br />

Abbiamo bisogno di un mondo nuovo, di un mondo<br />

semplice, chiaro, luminoso, tutto colmo del vero<br />

Sole, Cristo che viene.<br />

8 DICEMBRE: L’IMMACOLATA!<br />

8 Dicembre: Festa dell’Immacolata!<br />

A te non pare di udire una musica?<br />

A te non pare di vedere una fiaccolata?<br />

E l’aria che respiri non ti sembra profumata?<br />

E’ vero, non solo l’Immacolata è la Madonna,<br />

anche se, in realtà, una sola è Maria,<br />

ma permettimi che, in questo Santo giorno,<br />

io sia a parlar soltanto della Madonna mia,<br />

della Vergine che vent’anni fa mi ha miracolato,<br />

e da un un tremendo male al colon mi ha salvato!<br />

E’ vero, di Maria son proprio tante le Festività,<br />

come tanti sono i nomi di paesi e di città<br />

che festeggiano puntualmente il Suo Anniversario<br />

e lo si può vedere consultando il calendario!<br />

Si festeggia l’Annunziata, la Madonna di Loreto<br />

Quella di Montevergine e Quella di Roseto;<br />

tanto venerata è pure la Madonna di Pompei,<br />

ma permetti che quattro righe io le dedichi<br />

alla Madonna dei tanti pellegrinaggi miei?<br />

Sono andato a Parigi a la Medaille Miraculeuse,<br />

a Lourdes, Fatima, Siracusa e Medjugoria<br />

e, ovunque, l’ho vista portare sempre in gloria!<br />

Era sempre Lei: l’Immacolata Concezione,<br />

Quella che, in ogni luogo, fa tanti miracoli,<br />

purché la preghi veramente con fede e devozione!<br />

Gilbert Paraschiva


10 A chi giova distruggere l’immagine umana?<br />

A CHI GIOVA DISTRUGGERE<br />

L’IMMAGINE UMANA?<br />

Luciano Verdone<br />

Assistevo, l’altra sera, ad un commedia<br />

dialettale all’aperto. Infastidito dalle<br />

insistenti volgarità, ad un certo punto,<br />

abbandonavo il mio posto, disgustato,<br />

e me ne andavo. Perché, mi sono chiesto,<br />

ricorrere ad una comicità di basso<br />

livello, quando altri, lavorando con arguzia<br />

e intelligenza, raggiungono un<br />

umorismo raffinato? E perché, soprattutto,<br />

noi esseri umani godiamo nello<br />

svilire la nostra immagine? Dimenticando<br />

che essa è, in natura, la realtà<br />

più complessa e perfetta. Tant’è vero<br />

che, dopo aver visitato città e monumenti,<br />

monti e laghi, ammettiamo, alla<br />

fine, che non c’è nulla di più interessante<br />

dello sguardo di un uomo e la relazione<br />

sincera fra due persone. Nei<br />

nostri occhi si affaccia l’oceano dell’anima.<br />

Palpita il cuore con emozioni<br />

e sentimenti, aspirazioni e timori.<br />

Eppure, la parte pulsionale e primitiva<br />

di noi sembra interessata a profanare,<br />

quasi con compiacimento, l’idea e la<br />

figura dell’uomo, rappresentando in<br />

modo osceno il corpo e le sue funzioni.<br />

Ed un certo linguaggio, popolare e cinematografico,<br />

ama descrivere con parole<br />

indecorose la realtà sessuale.<br />

L’identità femminile, in particolare,<br />

sembra oscillare, nella nostra cultura,<br />

da raffigurazioni celestiali a cupe simbologie<br />

bestiali, da fogna. Come mai?<br />

E perché tale contrasto semantico interessa<br />

proprio l’Occidente cristiano<br />

EDUCARE SI DEVE, EDUCARE SI PUÒ<br />

mentre risulta estraneo alla cultura<br />

islamica ed orientale? Sembrerebbe<br />

che l’esaltazione della donna, operata<br />

dal Cristianesimo, la sua identificazione<br />

con la sublime immagine della madre<br />

di Dio, abbia generato, per compensazione,<br />

il bisogno di un recupero<br />

polare in termini di carnalità. Ecco, allora,<br />

sorgere il bisogno di trasformare<br />

la donna in “cosa”, privandola dell’alone<br />

di cui è stata circondata.<br />

Passando dalla “donna angelo” alla<br />

“donna erotica”. Ecco, allora, gl’Italiani,<br />

che, al dire di qualcuno, hanno in<br />

cima ai loro sentimenti la Madonna<br />

– come gli americani la bandiera – bestemmiarla,<br />

anche trivialmente. Gli<br />

stessi, magari, che contendono per portarne<br />

la statua in processione. Credo<br />

che molte donne vivano, in modo conflittuale,<br />

tale divaricazione. La società<br />

dovrebbe riflettere. Quello di tener alto<br />

il livello concettuale della persona<br />

(e soprattutto della donna, polo strategico<br />

dell’universo culturale) è dovere<br />

educativo, è interesse di tutti, è conveniente<br />

al benessere sociale. Quando,<br />

infatti, consentiamo che l’immagine<br />

umana subisca la demolizione sistematica<br />

dello spettacolo, allora accettiamo<br />

con leggerezza la devastazione dei valori,<br />

a svantaggio soprattutto dei deboli.<br />

Aprendo la porta alla violenza stupida<br />

ed ordinaria. Gli uomini, infatti,<br />

abitano i loro concetti.<br />

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La lettura a scuola<br />

LA LETTURA A SCUOLA<br />

Maddalena Loffredo<br />

Un giorno mi sono chiesta che cosa potessi<br />

materialmente fare per stimolare<br />

l’interesse dei miei alunni verso la lettura.<br />

Ho valutato varie ipotesi, dal costringerli<br />

“minacciando” voti bassi all’irretirli<br />

con libri “commerciali”, ma<br />

niente mi sembrava valido né intellettualmente<br />

onesto.<br />

Ho riflettuto e riflettuto perché per me<br />

la lettura è fonte di gioia, è alimento<br />

per lo spirito e non potevo accettare<br />

che i miei ragazzi fossero privati di un<br />

simile piacere solo perché convinti che<br />

leggere fosse un’attività noiosa.<br />

Un’idea, pian piano, si è fatta strada<br />

dentro di me: coinvolgere i ragazzi in<br />

un diverso modo di leggere un libro.<br />

Proporre loro un testo sul quale poi lavorare<br />

attraverso un’attività di riscrittura,<br />

di recitazione, di produzione di<br />

filmati da loro stessi interpretati e<br />

montati. Incontrare l’autore.<br />

Ho deciso che dovevo provare, avevo<br />

l’obbligo morale di provare prima di<br />

arrendermi al fallimento della lettura<br />

nel secolo di internet.<br />

Ho scelto un autore di libri gialli, una<br />

persona che mi è parsa disponibile al<br />

confronto e gli ho chiesto (pur senza<br />

conoscerlo) di venire a scuola ad in-<br />

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11<br />

contrare i miei ragazzi per parlare con<br />

loro del suo romanzo. Gli ho anche<br />

detto che la scuola non ha soldi per<br />

pagare e che in cambio avrebbe avuto<br />

solo la nostra riconoscenza: ha accettato.<br />

Nell’attesa dell’incontro, i ragazzi<br />

hanno letto il libro, lo hanno amato e in<br />

appuntamenti pomeridiani abbiamo<br />

deciso di produrre un cortometraggio e<br />

dei momenti di lettura espressiva ispirati<br />

al testo.<br />

Lavorano instancabilmente, oltre l’orario<br />

scolastico; sono entusiasti ed<br />

emozionati e nei loro occhi non c’è<br />

traccia di noia.<br />

Il 14 febbraio hanno incontrato l’autore<br />

per la prima volta e sono rimasti ad<br />

ascoltarlo in silenzio: hanno ascoltato<br />

le sue storie, le sue confidenze, i suoi<br />

racconti e hanno chiesto nuovi incontri,<br />

nuove parole, nuove letture.<br />

Ho scoperto, così, che la lettura a scuola<br />

non va imposta né millantata ma solo<br />

proposta.<br />

La lettura a scuola è accolta con entusiasmo<br />

se diventa musa ispiratrice di<br />

un mondo virtuale che attraverso di essa<br />

scopre la bellezza della fantasiosa<br />

realtà.<br />

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★ Natale, festa dei doni… Aiuta l’Opera ad aiutare gli al- ★<br />

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★ tri. Sostieni i nostri progetti a favore delle nostre ★<br />

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★<br />

★ Scuole in Italia e delle nostre Missioni all’estero.<br />

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<strong>12</strong> Sport avvelenato<br />

SPORT AVVELENATO<br />

Giancarlo Spinazzola<br />

In questa rubrica dedicata al connubio<br />

sport e fede proviamo oggi a focalizzare<br />

la nostra attenzione sullo sport che,<br />

in Italia ed in gran parte del Mondo, riscuote<br />

maggiori consensi e fan. Stiamo<br />

parlando del calcio e degli episodi –<br />

spesso spiacevoli – legati a quello che<br />

da molti è considerato il gioco più bello<br />

al mondo.<br />

Di pochi giorni fa è la notizia che in<br />

Olanda tre giovanissimi calciatori hanno<br />

ucciso un guardalinee “colpevole”<br />

di aver segnalato un fuorigioco agli<br />

atleti in questione; così come altrettanto<br />

recente è l’esposizione, da parte dei<br />

tifosi della Juventus nel derby contro il<br />

Torino, di beceri striscioni inneggianti<br />

ad una delle più grandi e gravi tragedie<br />

del calcio che segnò proprio i colori<br />

granata nel lontano 1949; la strage di<br />

Superga in cui morirono tutti i calciatori<br />

del Torino più tre giornalisti nello<br />

schianto dell’aereo proprio sulla collina<br />

dell’omonimo paese in provincia<br />

del capoluogo piemontese. Se a tutti<br />

questi atteggiamenti si aggiungono<br />

quelli di un giornalista che, in un servizio<br />

per il TGR del Piemonte, osa offendere<br />

i napoletani, beh il quadro è davvero<br />

completo. Si dirà, ma cosa c’entra<br />

tutto questo il calcio. Esatto, proprio<br />

niente eppure ogni giorno siamo costretti<br />

a leggere di episodi che rovinano<br />

irrimediabilmente l’immagine dello<br />

sport in cui, fin da bambini, si crede ed<br />

in alcuni casi ci si ispira. Eppure da più<br />

parti si sente dire che il calcio e lo sport<br />

in generale devono dare l’esempio, so-<br />

LO SPORT CHE EDUCA<br />

no le basi della correttezza e del rispetto<br />

verso l’avversario (a tal proposito<br />

l’UEFA – massimo organismo calcistico<br />

europeo – impronta la sue campagne<br />

di sensibilizzazione proprio sul rispetto<br />

e sulla totale assenza di razzismo);<br />

ma allora perché accade tutto<br />

questo? Semplice, si verificano tutte<br />

questi episodi perché il calcio altro non<br />

è che la traslazione della vita su un<br />

campo da gioco.<br />

L’uomo, con il passare del tempo, è diventato<br />

sempre più avido, di potere soprattutto,<br />

ma anche verso il denaro e<br />

per raggiungere tali fini è disposto a<br />

tutto, pure a calpestare il prossimo secondo<br />

quanto diceva il poeta<br />

Machiavelli con la sua celeberrima frase<br />

“Il fine giustifica i mezzi”. Sempre<br />

più spesso vengono trascurati gli insegnamenti<br />

di nostro Signore e le parole<br />

del Vangelo – purtroppo – non sono neanche<br />

ascoltate; è chiaro, quindi, che<br />

in una società in cui si pensa a “fregare”<br />

il prossimo, ad essere più furbi ed a<br />

compiere qualsiasi atto pur di raggiungere<br />

il proprio scopo, il calcio assume<br />

un valore di secondo piano soprattutto<br />

per i bambini che si affacciano a questo<br />

sport con le idee sempre più chiare<br />

secondo i diktat della società moderna<br />

in cui ci si abitua che solo i più forti<br />

vincono. Sembra la legge della foresta<br />

o della savana dove il Leone è il re, ma<br />

l’uomo si dovrebbe differenziare dagli<br />

animali proprio in questi aspetti; o si<br />

deve pensare che siamo molto più bestie<br />

e meno persone umane?<br />

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“…Da anni il Signore mi ha messo in<br />

cuore di adunare una Famigliuola religiosa<br />

femminile per servire i poverelli<br />

nel Suo Nome”, così confidava, Padre<br />

Giovanni Minozzi a Mons.Squintani,<br />

Vescovo di Ascoli Piceno, all’alba della<br />

nascente Pia Associazione che, in<br />

seguito, avrebbe chiamato con il suggestivo,<br />

ma tanto impegnativo nome<br />

“Ancelle del Signore”.<br />

Ecco l’anno 1940, Padre G. Minozzi,<br />

che aveva già fondato, da qualche anno,<br />

la Famiglia dei “Discepoli” per dirigere<br />

l’Opera di carità da Lui fondata unitamente<br />

al Barnabita, Padre Giovanni<br />

Semeria, in favore degli Orfani di guerra,<br />

ritenne urgente istituire anche una<br />

Congregazione femminile per educare<br />

e assistere le <strong>numero</strong>se Orfane che 1a 1 a<br />

Guerra Mondiale aveva lasciato, come<br />

eredità, alla nostra diletta Patria.<br />

Una nobile e ardita decisione, determinata<br />

da impellenti necessità, custodita<br />

nell’anima di P. G. Minozzi, dopo una<br />

lunga e ponderata riflessione alla luce<br />

di Dio, venne ad avere completa attuazione:<br />

era il 24 giugno 1940. Nella<br />

Chiesa del SS.mo Crocifisso, annessa<br />

all’Istituto, si svolse, in forma privata,<br />

la Vestizione religiosa delle prime<br />

Ancelle del Signore. La celebrazione<br />

Eucaristica, presieduta dal Fondatore,<br />

P. G. Minozzi e animata dalle voci argentine<br />

delle Orfane ebbe momenti di<br />

intensa commozione nel momento in<br />

Madre Maria Valenti (Il traguardo: Suora)<br />

LA VOCE DELLE ANCELLE<br />

MADRE MARIA VALENTI<br />

(Il traguardo: Suora)<br />

Sr. Cecilia Ferri, AD<br />

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13<br />

cui il Celebrante diceva, ad ogni Suora,<br />

il nuovo Nome con si sarebbe dovuta<br />

chiamare in avvenire.<br />

Prima del Concilio Vaticano II questo<br />

Rito era vigente in molte Congregazioni.<br />

Il nome assunto stava a significare<br />

per la neo-religiosa, un secondo<br />

battesimo.<br />

Padre Minozzi aveva guidato spiritualmente<br />

un manipolo di giovani Ancelle<br />

volenterose e amanti bel Bene. Un solo<br />

motto sintetizzante l’attività da svolgere:<br />

preghiera, bontà, operosità.<br />

Primeggia nel piccolo gruppo per bontà,<br />

saggezza, equilibrio e spirito di sacrificio<br />

Gina Valenti. Padre Minozzi,<br />

sicuro della purezza d’intenzioni della<br />

giovane Suora, della fedeltà alla chiamata<br />

divina, la mise alla guida della<br />

nascente Famiglia religiosa e le diede<br />

il soave nome di Maria come la<br />

Madonna alla cui santità impronterà la<br />

sua esistenza terrena.<br />

A venticinque anni, la signorina Gina<br />

Valenti, divenne Madre Maria, prima<br />

Ancella del Signore. Sotto la vigile<br />

guida del Fondatore, la giovane Suora<br />

assunse subito la responsabilità dell’Orfanotrofio<br />

femminile di Amatrice e<br />

la formazione spirituale e culturale<br />

delle <strong>numero</strong>se Orfane di guerra e delle<br />

prime giovani Aspiranti diventando<br />

per tutte un modello di bontà, di amabilità<br />

e di operosità sempre fedele al<br />

carisma indicatole dal Fondatore.


14 Madre Maria Valenti (Il traguardo: Suora)<br />

Sr. Maria Valenti giovane Suora.<br />

In una delle prime lettere, Padre<br />

Minozzi così scriveva a Madre Maria,<br />

sua prima figlia spirituale e collaboratrice:<br />

“Mia cara figliuola, ci avviamo a realizzare<br />

il sogno di bene nel nome di<br />

Dio. Prega molto molto, perché il<br />

Signore benedica le sue Ancelle.<br />

Domani è la festa della Madonna: possa<br />

Ella tener a battesimo la famigliola<br />

che nasce alla Sua scuola nel palpito<br />

di Dio”. Aggiungeva ancora:<br />

“…Ho molto pregato e prego molto la<br />

Madonna oggi che benedica la famigliola<br />

nascente….Ti benedico tanto<br />

tanto. Un impegno preciso però: -<br />

Santa, devi diventare santa, assolutamente:<br />

capito? Sena discussione possibile”!<br />

A questo punto ci chiediamo:<br />

ma come è nata la<br />

vocazione in Madre<br />

Maria Valenti, che oggi<br />

vediamo, per volere del<br />

Padre Fondatore, alla guida<br />

della nascente<br />

Famiglia religiosa delle<br />

Suore Ancelle del<br />

Signore? È difficile spiegarlo<br />

in termini umani,<br />

perché ogni vocazione è<br />

la realizzazione di un progetto<br />

divino. Senza dubbio<br />

influirono diversi fattori:<br />

anzitutto la sua indole<br />

orientata ad una profonda<br />

intimità con Gesù<br />

Eucaristia, la sua filiale<br />

devozione alla Vergine<br />

Immacolata, l’amore e la<br />

fedeltà alla preghiera,<br />

l’esempio ricevuto dalla<br />

pia mamma nell’abbracciare<br />

con serenità il dolore<br />

per la morte prematura del giovane<br />

sposo e la sofferenza fisica che la portò<br />

al decesso, e infine chissà quanti altri<br />

moventi interiori avranno contribuito<br />

a far germogliare, in lei il germe<br />

della vocazione alla vita consacrata.<br />

La Madre soleva ricordare, commossa,<br />

il giorno della sua Prima<br />

Comunione in cui sentì fortemente<br />

che Gesù la invitava a lasciare tutto<br />

per donarsi totalmente a Lui “il più<br />

bello tra i figli dell’uomo” (Sal 45,3).<br />

Il desiderio di consacrare la sua vita al<br />

Signore è stato il sogno vagheggiato<br />

da Gina sin dalla sua infanzia ed ha<br />

sempre ringraziato il Padre Celeste<br />

per questo insigne “dono” di cui non<br />

si sentiva degna.<br />

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Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />

NOTE A MARGINE DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE<br />

GIOVANNI MINOZZI,<br />

AL SEMINARIO VATICANO<br />

Vittorio Capuzza<br />

Quando entrò al Seminario Vaticano<br />

fino al completamento della sua formazione<br />

presso il Collegio ecclesiastico<br />

di Maria Immacolata in via del<br />

Mascherone 55, il giovane Giovanni<br />

Minozzi stava compiendo i suoi studi<br />

in vista dell’ordinazione presbiterale<br />

come Seminarista della Diocesi di<br />

Ascoli Piceno. Infatti, Amatrice<br />

(e quindi anche Preta) faceva territorialmente<br />

parte della suddetta<br />

Diocesi e solo nel 1965 passò alla<br />

Diocesi di Rieti. 1 Nell’Archivio del<br />

Seminario Vaticano risulta che<br />

Giovanni Minozzi fosse alunno per la<br />

Diocesi di Ascoli Piceno. Per questo,<br />

la tonsura, gli ordini minori e maggiori<br />

il Sem. Minozzi li ricevette<br />

sempre a seguito delle cd. Dimissorie<br />

rilasciate dal proprio Vescovo. Il 28<br />

novembre 1905 dal Seminario<br />

Vaticano il Servo di Dio chiedeva<br />

con lettera al proprio Vescovo<br />

Ordinario di ricevere la tonsura e i<br />

quattro ordini minori dalle mani del<br />

Cardinal Rampolla.<br />

Dalla ricerca svolta presso l’Archivio<br />

del Seminario Romano Minore, in<br />

cui è confluito il materiale del<br />

1 Inoltre, è da precisare che Amatrice fino al<br />

1927 faceva parte della Provincia de L’Aquila,<br />

pur essendo a livello ecclesiastico di competenza<br />

della Diocesi di Ascoli Piceno.<br />

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15<br />

Seminario Vaticano, sono emersi i<br />

seguenti documenti:<br />

– dal registro delle rette e tasse degli<br />

alunni per gli anni scolastici 1905-<br />

1906 e 1906-1907 risulta che<br />

Minozzi Giovanni (avente matr. 15),<br />

appartenente alla Camerata di S.<br />

Luigi, frequentante la classe di I<br />

Teologia (1905), è entrato nel<br />

Seminario Vaticano in aprile 1902 e<br />

ne è uscito il 14 luglio 1906. Nel registro<br />

delle rette è indicato solo il nome<br />

della mamma Sig.ra Maria<br />

Minozzi, poiché il padre Pietro era<br />

morto nell’estate del 1903; così ricorda<br />

P. Minozzi l’ultima volta che<br />

vide il suo papà: “Mio padre dava giù<br />

a vista d’occhio. Ogni settimana venivano<br />

a trovarmi, lui e la mamma, e<br />

ogni settimana lo vedevo più deperito,<br />

consunto. A fine d’anno, nel giugno,<br />

vennero a salutarmi per l’addio,<br />

volendo risalirsene a Preta [infatti,<br />

l’indirizzo della famiglia Minozzi a<br />

Roma, quando Giovanni entra in<br />

Seminario, è Via dei Coronari, n.<br />

114, come si evince dal Registro generale<br />

del Liceo di S. Marta, n.d.R.].<br />

(…) Li accompagnai alla porta che<br />

avevo l’animo a terra. Sul limitare<br />

dell’uscio, mamma mi disse: “Dagli<br />

un bacio”. Restai: mai cosa simile<br />

avevo inteso da lei. Un brivido strano<br />

mi scosse, freddo. E com’egli, fermo,


16 Giovanni Minozzi, al Seminario Vaticano<br />

Gian Domenico Minozzi alla vigilia dell’ingresso<br />

in Seminario.<br />

s’era voltato, m’avvicinai trepidante<br />

e lo baciai, trasognato, su le guance<br />

smunte. L’unico bacio dato a mio padre<br />

in tutta la mia vita. (…) Un pudore<br />

di fiamma ha regolato sempre i nostri<br />

rapporti famigliari.<br />

Partito mio padre, rimasi un po’ a vederlo<br />

dileguar pian piano, con la<br />

mamma, giù per la deserta piazza di<br />

S. Marta. Era di sera, tardi. Il tramonto<br />

scialbo velava di cinereo le cose,<br />

quando scomparvero, mi ritirai, ringricciolito,<br />

tornai allo studio comune,<br />

seccato che altri mi guardassero,<br />

abbassai la fronte tra le mani come<br />

per studiar più attento, e piansi tutta<br />

la sera nel cuor mio e continuai poi a<br />

pianger, non so perché, tutta la notte<br />

nel mio lettuccio di pena”. 2<br />

2 Ricordando, pp. 43-44.<br />

Terminati gli esami, gli alunni si recarono,<br />

come ogni anno, alla villa<br />

estiva del Seminario a Torri in Sabina<br />

(RI): lì, durante la prima villeggiatura<br />

seminaristica, il Rettore Mons.<br />

Antonio Cani chiama il giovane<br />

Giovanni e, nel corridoio terreno dell’edificio,<br />

gli comunica la morte del<br />

papà Pietro: “Quasi non sentii, non<br />

vidi più nulla. Mi rifugiai in Cappella<br />

e rimasi tutta la giornata lì, a piangere<br />

e a pregare. (…) A Roma nella vita<br />

più raccolta, tra le necessità della<br />

scuola, l’anima si spianò via via”. 3<br />

Come si evince in modo chiaro, il<br />

Servo di Dio ebbe una famiglia in cui<br />

la sua vocazione si alimentò di quella<br />

forza che solo nell’educazione cristiana<br />

può esser tratta come bagaglio<br />

personale e al contempo ecclesiale; e<br />

proprio grazie alla fede maturata negli<br />

anni giovanili, sin dalla infanzia,<br />

il giovane seminarista seppe vivere la<br />

morte del padre con serena fiducia:<br />

non sgomentò umanamente alla notizia,<br />

ma pianse in Cappella ove rimase<br />

a pregare tutto il giorno. Infine,<br />

molto edificante e delicata la frase<br />

che il rettore Mons. Antonio Cani<br />

disse a Giovanni appena comunicatagli<br />

la luttuosa notizia: “Ci sono io per<br />

te; farò da padre io” concluse il santo<br />

uomo e si allontanò, traballando.<br />

Quella paternità spirituale ci sarà<br />

davvero, soprattutto negli anni della<br />

formazione maggiore del<br />

Seminarista Giovanni, quando cioè<br />

egli lasciò il Seminario Vaticano e<br />

continuò i suoi studi al cd.<br />

Mascherone.<br />

3 Ricordando, pp. 48.<br />

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Da quando frequento la casa dell’Opera,<br />

grazie soprattutto ai cari<br />

Sacerdoti Don Antonio Giura e Don<br />

Cesare Faiazza, che ci hanno parlato<br />

tanto di Padre Minozzi, di questo<br />

Sacerdote molto buono, amico dei poveri,<br />

che amava la gente e di tutte le<br />

sue belle opere, sono rimasta affascinata<br />

e sono molto contenta di appartenere<br />

alla famiglia Minozziana.<br />

Adesso io e Lui abbiamo un dialogo<br />

costante, gli parlo, gli chiedo scusa per<br />

le mie mancanze, cerco di giustificarmi<br />

per le cose non molto buone che ho<br />

fatto durante la giornata, poi gli domando<br />

di darmi sempre la forza di andare<br />

avanti e di proteggermi.<br />

Qualche anno fa ho temuto per la mia<br />

salute. Nel febbraio 2010 non mi sentivo<br />

molto bene, andai dal medico per<br />

una visita e dopo aver fatto delle analisi,<br />

il medico mi diagnosticò un’epatite<br />

A (alimentare). Potete immaginare la<br />

mia angoscia, la mia paura…rimasi<br />

senza parole. Il dottore mi tranquillizzò,<br />

dicendomi che con una cura di 6<br />

mesi si poteva risolvere.<br />

Tornai a casa, disperata, piangendo e<br />

mentre mettevo in ordine nella mia<br />

borsa, mi capitò tra le mani l’immagine<br />

di Padre Minozzi, la baciai fortemente,<br />

stringendola al cuore e pregai<br />

tanto questo prete buono di farmi guarire<br />

da questo brutto virus..quella sera<br />

andai a dormire con la Sua immagine<br />

tra le mani….<br />

Dopo tre mesi tornai a fare le analisi,<br />

andai dal dottore per farle leggere e ve-<br />

Pensieri e speranze<br />

GRAZIE E FAVORI<br />

PENSIERI E SPERANZE<br />

Carla Rivera<br />

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17<br />

devo il mio dottore sorridere e mi disse<br />

ironicamente: “…è un miracolo!!!...<br />

lei signora non ha più tracce del virus,<br />

sta perfettamente bene, è guarita, la cura<br />

che ha fatto è stata efficace” e io gli<br />

dissi: “Sì, dottore è un miracolo...” e<br />

scoppiai a piangere. Rifatte ultimamente<br />

le analisi, tutto è libero, anche<br />

l’ecografia.<br />

Io sono convinta che sia stato Padre<br />

Minozzi a guarirmi.<br />

Tutte le sere parlo con Lui come se fosse<br />

un fratello, gli chiedo sempre di proteggermi,<br />

di darmi la salute e di vegliare<br />

su tutte le persone che mi vogliono<br />

bene. Padre Minozzi è , per me, un presenza<br />

positiva è come un amico che mi<br />

accompagna e mi tiene la mano, sono<br />

molto devota e tutte le sere prima di<br />

dormire, lo prego tanto guardando la<br />

Sua immagine che tengo sul mio comodino…<br />

Grazie a Padre Minozzi.


18 Filatelia in pillole<br />

FILATELIA<br />

IN PILLOLE<br />

Concettina Gentile<br />

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Non sono nemmeno trascorse 36 ore<br />

dalla nostra partenza e già siamo di ritorno.<br />

Solo ieri mattina stavamo lasciando<br />

la provincia di Venezia coperta<br />

da un candido mantello di neve, per un<br />

appuntamento per noi molto importante:<br />

alle 16 di sabato 8 dicembre 20<strong>12</strong>,<br />

nella chiesa dei Ss. Urbano e Lorenzo<br />

alla periferia nord di Roma, la nostra<br />

amica Feliciana ha fatto la Prima<br />

Professione Religiosa, abbracciando il<br />

carisma dell’ordine delle Ancelle del<br />

Signore fondato da padre G. Minozzi.<br />

In realtà il nostro cammino per accompagnarla<br />

a questo passo era già iniziato<br />

qualche settimana prima, con un dischetto<br />

che conteneva i canti scelti da<br />

Feliciana per la celebrazione.<br />

Trovarci insieme per le prove ci ha fatto<br />

sentire più vicini a lei e ci ha aiutato<br />

a prepararci spiritualmente a questa<br />

tappa fondamentale della sua vita.<br />

Arrivati a Roma siamo andati nella ca-<br />

Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />

IL FATTO DEL MESE<br />

Sr. FELICIANA FORMENTIN,<br />

ANCELLA DEL SIGNORE<br />

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19<br />

sa dove la piccola comunità di suore<br />

vive e accoglie i bambini della scuola<br />

dell’infanzia.<br />

Sr. Margherita, Sr. Florence e Feliciana<br />

ci hanno accolto con grande gioia e allegria<br />

facendoci subito entrare con<br />

semplicità nella loro vita quotidiana.<br />

Nel pomeriggio ci siamo avviati a piedi<br />

verso la chiesa; la giornata era<br />

splendida, c’era un magnifico sole e un<br />

cielo terso di un blu intenso, come a<br />

voler sottolineare questo<br />

momento così bello e significativo.<br />

Due rintocchi di campanella<br />

e la celebrazione ha<br />

inizio: al canto di “Manda<br />

il Tuo Spirito” Feliciana<br />

entra e attraversa tutta la<br />

chiesa per arrivare davanti<br />

all’altare dove pronuncerà<br />

i voti.<br />

Vederla passare, nella sua<br />

semplice veste grigio-azzurra,<br />

con un sorriso che le illumina il<br />

voltoci fa percepire che davvero lo<br />

Spirito del Signore è su di lei.<br />

La cerimonia prosegue in un’atmosfera<br />

gioiosa e carica di emozione.<br />

Arriva il momento della sua Professione;<br />

la formatrice chiama a voce alta<br />

il suo nome e Feliciana risponde, con<br />

voce limpida e sicura, dicendo poche<br />

ma significative parole:<br />

“Mi hai chiamata: Eccomi Signore”.<br />

Nel giorno dell’Immacolata Concezio-


20 Sr. Feliciana Formentin, Ancella del Signore<br />

ne il Signore si compiace del cuore<br />

bello di Feliciana che si consacra a Lui<br />

dicendo il suo “SI”, come quello di<br />

Maria a Nazareth.<br />

HO DETTO: “ECCOMI”!<br />

E’ davvero commovente per noi vedere<br />

questa nostra amica che mette nelle<br />

mani di Dio tutta la sua vita.<br />

Mentre il treno, nel buio invernale, ci<br />

sta riportando a casa ripensiamo a tutti<br />

i momenti vissuti: l’immagine di<br />

Feliciana che con gioia si abbandona<br />

fiduciosa alla volontà del Padre è per<br />

noi un insegnamento grande, che ci fa<br />

comprendere cosa vuol dire la vera libertà<br />

in un mondo spesso così confuso<br />

e lontano da Dio.<br />

Con grande riconoscenza, i suoi amici<br />

Stefania, Massimo, Lucy, Maria Teresa<br />

e Francesca.<br />

Nel giorno dedicato dalla pietà cristiana alla Tota Pulchra, Maria di Nazaret<br />

che si dedicò totalmente alla causa della salvezza Signore, Feliciana Formentin,<br />

completato il cammino biennale del Noviziato, ha donato la sua vita a<br />

Dio impegnandosi a servirlo secondo la regola di vita e di fede delle Ancelle<br />

del Signore, le figlie spirituali di P. Minozzi.<br />

Abbiamo così una nuova suora tra le nostre conoscenze, e per di più italiana<br />

in tempi di magra vocazionale nelle nostre terre. Diventa sempre più raro<br />

vedere giovani suore italiane tra le <strong>numero</strong>se religiose che incontriamo<br />

ogni giorno. E’ preoccupante da una parte, e dall’altra ci si impone una domanda:<br />

Come mai? Perché oggi le ragazze fanno così fatica a recepire la<br />

chiamata di Dio ed a corrispondervi? Sono forse troppo forti le rinunce che<br />

la scelta religiosa comporta o siamo noi che non sappiamo più presentare la<br />

vita consacrata in termini positivi come pienezza dell’essere e come straordinario<br />

dono di amore per gli altri?<br />

Non è che le ragioni della fede non sono più interessanti e prioritari e per<br />

noi?<br />

Non è il caso di ripensare i nostri metodi educativi e gli stessi nostri stili di<br />

vita?<br />

Suor Feliciana ha risposto: Sì, al Signore mettendo in gioco la sua vita. Ora<br />

ha cinque anni per verificare la consistenza del suo proposito e la fedeltà del<br />

suo Signore, prima di pronunciare il suo Sì eterno a Dio scelto come suo<br />

Sposo. Noi attendiamo fiduciosi mentre ci prenotiamo per le professione perpetua…<br />

non senza accompagnarla con fraterna preghiera!<br />

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Nei due numeri precedenti abbiamo riportato<br />

prima le considerazioni di una associata<br />

veterana che ha avuto modo di trascorrere<br />

molto tempo con noi e di conoscere bene<br />

tutta la struttura, la storia dell’Opera e dei<br />

Padri Fondatori, poi quella di nuova associata<br />

che è alle prime armi nell’associazione<br />

ma che già è entusiasta dell’accoglienza<br />

che le viene data e delle opportunità umane<br />

e cristiane che si cerca di inculcare in tutti<br />

questi giovani.<br />

In questo <strong>numero</strong> abbiamo pensato di dare<br />

voce anche un giovane lavoratore, si perché<br />

in alcuni casi gli studenti diventano lavoratori<br />

subito dopo la laurea e<br />

l’Associazione, in attesa di migliore sistemazione,<br />

consente loro di rimanere nella<br />

struttura con qualche piccolo aggiustamento<br />

di tipo logistico ed economico.<br />

Il testimone uomo a cui diamo la parola è<br />

Settimio, decano degli ospiti maschietti ed<br />

attualmente presente come giovane lavoratore.<br />

Infatti dopo la laurea si è impegnato<br />

molto ed è riuscito ad entrare come<br />

Ingegnere in una grossa municipalizzata di<br />

Roma Capitale. Oltre a ciò Settimio è molto<br />

impegnato anche socialmente e politicamente.<br />

Attualmente ricopre, infatti, la carica<br />

di Assessore al Comune di Celano, suo<br />

paese natale, e collabora in alcune occasione<br />

con l’Opera per le varie necessità concrete.<br />

Sentiamo cosa ci racconta Settimio.<br />

Sono stato indirizzato verso l’Associazione<br />

da un Ex-Alunno di Celano, Amico della<br />

mia famiglia e dell’Opera.<br />

Non sapevo ancora bene dove andavo e co-<br />

L’Associazione “Amici Don Giovanni Minozzi”<br />

LA SVEGLIA<br />

L’ASSOCIAZIONE<br />

“AMICI DON GIOVANNI MINOZZI”<br />

Michele Giovanni Leone<br />

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21<br />

sa avrei fatto. Allontanarsi dal paese e catapultarsi<br />

in una grossa metropoli è sempre<br />

un’incognita, soprattutto perché oltre a badare<br />

a se stessi e studiare è necessario<br />

provvedere alle cose materiali: fare la spesa,<br />

cucinare, lavare i piatti, convivere con<br />

altri ragazzi di cui conosci appena il nome.<br />

I primi giorni sono stati un po’ difficili proprio<br />

per i motivi sopra accennati. Ma avendo<br />

io spirito organizzativo mi sono preso<br />

l’incombenza di inquadrare gli altri tre<br />

compagni di studio e di appartamento. Già<br />

perché noi siamo stati sistemati in un appartamento<br />

che, come tutte le normali case,<br />

ha ambienti privati (le camere) ed ambienti<br />

comuni (la cucina ed il bagno). Inutile<br />

raccontare come sia stato necessario del<br />

tempo per far girare in modo perfetto questa<br />

macchina di convivenza.<br />

Anche il dormire assieme ad un altro… è<br />

stato inizialmente… un po’ complicato, ma<br />

poi il problema è stato superato senza troppe<br />

difficoltà. Ho faticato un po’ anche ad<br />

instaurare rapporti simpatici e snelli con la<br />

struttura organizzativa dell’Associazione,<br />

ma ho trovato grande pazienza e tanta disponibilità<br />

all’ascolto ed all’aiuto anche<br />

nelle cose semplici sia da parte del<br />

Presidente sia dei Sacerdoti Discepoli.<br />

Oggi ho il mio lavoro a Roma ed ho scelto di<br />

rimanere nell’Associazione perché faccio<br />

un po’ da TUTOR agli altri Amici che vivono<br />

con me. Anche questa esperienza è meravigliosa<br />

perché mi aiuta a crescere e mi fa<br />

gustare tanti aspetti della vita che in altro<br />

modo non avrei certamente potuto sperimentare.


22 2° incontro degli Ex a Roma<br />

2° INCONTRO DEGLI EX A ROMA<br />

Il 1° e 2 dicembre si è svolto a Roma il<br />

2° Incontro dei rappresentati degli Ex-<br />

Alunni, che ha fatto seguito a quello<br />

dello scorso mese di maggio a Rocca<br />

di Mezzo, che aveva come motto organizzativo<br />

ed attuativo “RIPARTIRE,<br />

RINNOVANDOCI”.<br />

Erano presenti Amici di Torino, Milano,<br />

Roma, Cassino, Matera, Molise,<br />

Abruzzo; in tutto 30 persone.<br />

Nella due giorni, voluta dal Segretario<br />

Generale Don Cesare Faiazza e seguita<br />

da vicino dal Padre Superiore<br />

Don Antonio Giura, si è ampiamente<br />

discusso delle esigenze di “riorganizzazione”<br />

dell’Associazione e delle<br />

sue nuove possibili modalità organizzative<br />

in sede locale ed in sede nazionale.<br />

E’ stato ribadito che localmente i<br />

Gruppi di Ex hanno ampia libertà di<br />

movimento e di azione, ma che le linee<br />

guida vengono stabilite, come è naturale<br />

e logico, dal Consiglio Direttivo<br />

dell’Associazione nelle sue sedute organizzative<br />

annuali. I Gruppi locali devono<br />

condividere e partecipare, nel<br />

modo più ampio possibile, alle manifestazioni<br />

nazionali che, di norma, riguardano<br />

il ricordo dei Padri Fon-<br />

datori, a Monterosso a metà del mese<br />

di marzo, ad Amatrice la metà del mese<br />

di ottobre. Le date puntuali sono<br />

sempre riportate sull’Almanacco che<br />

viene distribuito annualmente agli abbonati<br />

alla rivista ed a coloro che ne<br />

fanno richiesta.<br />

Durante la riunione si è molto discusso<br />

sulle forme di adesione e si è ribadito,<br />

così come è di fatto previsto dal vigente<br />

Statuto, che l’adesione all’Associazione<br />

è un libero atto volontario<br />

e che chi vuole essere “Associato” deve<br />

esprimere la sua volontà riempiendo<br />

l’apposita scheda, firmandola e pagando<br />

la quota associativa annuale<br />

che comprende, in parte, anche l’abbonamento<br />

al Bollettino dell’Opera<br />

Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia<br />

“EVANGELIZARE” che è l’organo<br />

ufficiale di informazione.<br />

Sono state ribadite anche le <strong>numero</strong>se<br />

esigenze di informazione e comunicazione<br />

e sono stati confermati come<br />

strumenti informativi sia il Sito<br />

dell’Opera onpmi@mclink.it sia il sito<br />

“La Sveglia” – www.lasveglia.net –<br />

che si raggiunge anche attraverso il<br />

link sulla Voce Ex-Alunni. E’ stata auspicata<br />

una maggiore collaborazione<br />

ed una certa omogeneizzazione anche<br />

grafica fra i due siti ed i loro redattori.<br />

L’Amico Nicola Montano che cura<br />

La Sveglia ha preso l’impegno di collaborare<br />

ancora più attivamente e diffusamente<br />

anche per il sito dell’Opera.<br />

Per consentire la “ripartenza” dell’Associazione<br />

sono state necessarie piccole<br />

deroghe alle norma statutarie, come<br />

il <strong>numero</strong> di iscritti per formalizzare<br />

un Gruppo; si è ritenuto che in alcune<br />

realtà, per il momento, può essere sufficiente<br />

un <strong>numero</strong> minimo di 5 ade-<br />

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enti. E’ stato, inoltre, proposto che per<br />

la costituzione del Consiglio Direttivo<br />

Nazionale gli Ex Presidenti siano<br />

Consiglieri di diritto. Tale proposta è<br />

stata voluta sostanzialmente per “dare<br />

continuità ideale e storica” all’Associazione<br />

che opera dal 1941.<br />

Fra le varie attività svolte durante la<br />

due giorni vogliamo ricordare i tre<br />

gruppi di lavoro che si sono interessati<br />

di: Comunicazione; Formazione; Rapporti<br />

fra Opera, Discepoli, Associazione.<br />

I risultati di questi gruppi verranno<br />

diffusi ampiamente nei prossimi<br />

numeri.<br />

I Gruppi già esistenti hanno ribadito la<br />

loro struttura organizzativa e riconfermato<br />

i loro rappresentati.<br />

Per dare ampia conoscenza di come<br />

sono attualmente rappresentati i<br />

Gruppi Locali riportiamo la nuova<br />

struttura scaturita:<br />

TORINO-MILANO: Sgarra Giulio,<br />

Montano Nicola, De Juliis Pancrazio<br />

che ha anche la delega per le attività su<br />

Milano;<br />

CASSINO: Minucci Ciro, Marini Pietro,<br />

Rocca Antonino;<br />

MATERA: Becci Giuseppe, Mastromarino<br />

Giuseppe;<br />

ROMA: Vitale Alvaro, Leone Michele<br />

Giovanni, Pieragostini Claudio.<br />

Le realtà ancora in fase costitutiva –<br />

Abruzzo e Molise – sono state affidate<br />

per le attività di reperimento degli Ex e<br />

della loro adesione all’Associazione a<br />

Pacinelli Luciano (purtroppo assente<br />

per motivi di lavoro) per l’Abruzzo ed<br />

all’Amico Marinaro Antonio per il<br />

Molise. Dal loro lavoro ci aspettiamo a<br />

breve grandi risultati perché le due<br />

Regioni sono una miniera grandissima<br />

di giovani (maschi e femmine) che<br />

hanno usufruito per anni dell’attività di<br />

formazione dell’Opera nelle varie istituzioni<br />

presenti sul territorio.<br />

Sono, infine, stati scelti i nuovi rappre-<br />

2° incontro degli Ex a Roma<br />

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23<br />

sentanti per il Consiglio Direttivo<br />

Nazionale.<br />

Il Consiglio Direttivo è, quindi, costituito<br />

dai seguenti Associati:<br />

❆ Minucci Ciro, Mastromarino Giuseppe,<br />

Sgarra Giulio, Pieragostini<br />

Claudio (Nuovi);<br />

❆ Vitale Alvaro, Leone Michele Giovanni<br />

( Ex Presidenti)<br />

❆ Don Cesare Faiazza, Rappresentante<br />

di diritto della Famiglia dei<br />

Discepoli;<br />

❆ Japadre Leandro Ugo (scelto dai<br />

Padri Discepoli);<br />

❆ Lista Rocco (scelto come rappresentante<br />

dell’Opera).<br />

La prossima riunione del Consiglio<br />

Direttivo Nazionale che avrà come ordine<br />

del giorno i seguenti punti: Scelta<br />

del Presidente Nazionale, Verifica dello<br />

Statuto, definizione definitiva della<br />

Scheda di Adesione, Accettazione delle<br />

domande di iscrizione all’Associazione,<br />

si terrà in data 2 e 3 marzo<br />

2013.<br />

La due giorni si è conclusa con l’agape<br />

fraterna magistralmente preparata dalla<br />

Superiora Suor Gioconda De Zeo,<br />

da Suor Giovanna Donnadio e dalle loro<br />

collaboratrici (Mimma, Anna,<br />

Maria, Orlanda e Assunta) che avevano<br />

anche curato con meticolosa ed inappuntabile<br />

competenza sia gli altri pasti<br />

sia le camere dove gli amici hanno<br />

soggiornato, nella splendida cornice di<br />

Piazza Navona.


24 2° incontro degli Ex a Roma<br />

LETTERA APERTA A TUTTI GLI EX-ALUNNI<br />

DELL’OPERA NAZIONALE<br />

PER IL MEZZOGIORNO D’ITALIA<br />

Cari Ex-alunni, di ritorno dall'incontro tenutosi a Roma nei giorni 1° e 2<br />

Dicembre scorso, mi rivolgo a tutti voi per invitarvi a partecipare all’opera<br />

di rilancio dell’Associazione Ex-alunni. Come tutti certamente<br />

ricorderete Essa nacque molti anni fa per volontà esplicita dei primi ex<br />

e di Padre Minozzi con l’intenzione di mantenere i rapporti fra tutti coloro<br />

che erano stati allievi nei <strong>numero</strong>si collegi dell’Opera. Da vent’anni<br />

circa la Missione dell’Opera si è modificata per le mutate condizioni<br />

sociali che hanno comportato la chiusura dei Collegi e la trasformazione<br />

d’uso delle strutture edificiate grazie agli sforzi dei Padri Fondatori,<br />

Padre Giovanni Minozzi e Padre Giovanni Semeria. Siamo diventati, così,<br />

eredi spirituali di una grande opera di carità diffusa soprattutto nell’Italia<br />

Meridionale da cui tutti noi proveniamo anche se adesso viviamo<br />

nella maggior parte delle regioni italiane. Anche se le strade della della<br />

vita ci hanno portati in realtà le più diverse a fa re i mestieri più disparati,<br />

noi rimaniamo tutti appartenenti alla grande Famiglia Minozziana.<br />

Ricordiamo con nostalgia gli insegnamenti ricevuti e la carità delle persone<br />

che ci hanno nutrito nel corpo e nell’anima mettendo solide basi a<br />

ciò che ognuno di noi ha saputo costruire con l’aiuto di Dio. Queste ed<br />

altre cose ci siamo detto a Roma ed è nata la ferma volontà di essere protagonisti<br />

di un forte rilancio dell'attività dell’Associazione Ex-alunni<br />

che chiami a raccolta tutti coloro che vogliono impegnarsi nell’aiuto agli<br />

ultimi dei nostri tempi cioè a coloro che oggi vivono situazioni difficili,<br />

somiglianti in tutto a quelle degli orfani del dopoguerra. Per raggiungere<br />

questi obbiettivi abbiamo bisogno di essere più <strong>numero</strong>si e di organizzarci<br />

e coordinarci tutti insieme in un vero gruppo di fraternità cristiana<br />

che sappia far tesoro delle capacità e competenze di ognuno senza altro<br />

scopo che fare il bene. Ricordate il motto di Padre Semeria?<br />

Ripetiamolo: “A far del bene non si sbsglia mai”. Perciò invito tutti a<br />

venirci incontro portando la mente e il cuore per una missione che nell'aiutare<br />

gli altri arricchirà la nostra vita della gioia riservata ai servi della<br />

carità. Un arrivederci a presto.<br />

Nicola Vista<br />

vistanicola@libero.it<br />

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Note a margine del Convegno “Area”<br />

NOTE A MARGINE DEL CONVEGNO “AREA”<br />

Carissimo D. Cesare. Anzitutto un sincero ringraziamento per l’ospitalità che ci avete dato,<br />

in occasione della due giorni romana.<br />

Già sul treno di ritorno, abbiamo analizzato e commentato quanto avvenuto, ritenendo che<br />

il tutto sia stato certamente proficuo, anche se si poteva guadagnare tempo, evitando inutili<br />

proliferazioni verbose, in pseudo politichese, che alla fine dicono tutto ma in fondo non<br />

dicono nulla di concreto.<br />

Comunque sono state gettate le basi su cui lavorare, poi si vedrà. Noi ce la metteremo tutta,<br />

cercando anzitutto di guadagnare alla causa qualche Ex disperso, allargando la base che<br />

sarà protagonista, speriamo. Poi si proseguirà col lavoro organizzato con le altre realtà locali.<br />

Vedo intanto solo difficile poter organizzare noi da Torino le giornate del 16 e 17<br />

Marzo 2013 a Monterosso, in quanto non conosciamo personalità di rilievo da coinvolgere.<br />

Comunque, mi han detto che la Provvidenza provvederà. Vero?<br />

A proposito di Monterosso, ho avuto modo di parlare con De Lucchi, per chiedergli il documento<br />

che mi serviva, ed anche per sapere qualcosa della merce spedita in Perù. Mi ha<br />

risposto che la merce solo in parte è stata spedita, in quanto la ditta per il trasporto, con cui<br />

aveva contatti, è fallita.<br />

In attesa di sentirci per il S. Natale, porgo un abbraccio affettuoso e filiale, che si estende<br />

naturalmente a D. Antonio, ed ai ragazzi tutti. Giulio Sgarra<br />

★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />

★<br />

★<br />

★ AUGURI DEL PRESIDENTE ALVARO VITALE ★<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★ Ogni anno Piazza Navona ti appaga e ti soddisfa sempre di più!…<br />

★<br />

★ Presepe, zampognari, bancarelle, oggetti regalo, statuette e mille palloncini colorati. Il vol- ★<br />

★<br />

★<br />

★ to della gente è tranquillo e assetato di novità e curiosità, di saluti e sorrisi e si gode la<br />

★<br />

★ splendida giornata di sole!…<br />

★<br />

★ Babbo Natale è alle prese con i più piccoli e si diverte a distribuire doni aiutato dalla ★<br />

★<br />

★<br />

★ Befana. Un atmosfera tranquilla e attesa da tutti… finalmente!…<br />

★<br />

★ Noi durante la Santa Messa solenne del 16 dicembre, inizio della Novena, al Sacro Cuore ★<br />

★ di Corso Rinascimento, tanto caro a Padre Minozzi, abbiamo pregato, cantato, sperato… ★<br />

★<br />

★<br />

★ nel Bambinello.<br />

★<br />

★ Dopo, a tavola, come sempre, calore, calore e brindisi di auguri!… Non può certo manca- ★<br />

★ re la tombolata, con ricchi premi per tutti!<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★ Abbiamo, nel pomeriggio, la possibilità di visitare il Presepe di Piazza San Pietro, dono<br />

★<br />

★ della Città di Matera, a cui è stato attribuito un grosso riconoscimento “mondiale”. ★<br />

★ Ci spostiamo al Gianicolo e Roma capitale ha un effetto particolare e attraente... ★<br />

★<br />

★<br />

★ Ci fermiamo a vedere il Presepe vivente di Trastevere e restiamo a bocca aperta per la sen-<br />

★<br />

★ sibilità delle genti “ di buona volontà”!<br />

★<br />

★ Nell’attraversare la Città, dal Colosseo a Piazza Venezia, da Piazza di Spagna a Piazza del ★<br />

★<br />

★<br />

★ Popolo, è un susseguirsi di gente, tanta gente, di luci, alberi di Natale, ove ogniuno attac-<br />

★<br />

★ ca un bigliettino di auguri e serenità per il mondo intero!…<br />

★<br />

★ Evviva… auguri a tutti!!!…<br />

★<br />

★<br />

★<br />

★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★★<br />

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25


26 Da 90 anni le “nostre” Suore<br />

da Palizzi<br />

DA 90 ANNI LE “NOSTRE” SUORE<br />

Pietro Parisi<br />

Emozioni forti, sentimenti che si credevano<br />

sopiti, ricordo di episodi e amicizie<br />

e, soprattutto, la riscoperta dei valori,<br />

quelli che le Suore del<br />

“Preziosissimo Sangue”, in novanta<br />

anni di assidua presenza a Palizzi, hanno<br />

trasmesso a intere generazioni.<br />

E’ l’essenza di quanto successo nei locali<br />

dell’oratorio, domenica pomeriggio,<br />

in occasione di un simposio che ha<br />

avuto per tema la “Storia, ricordi e<br />

memorie”, per celebrare, appunto, il<br />

novantesimo anniversario della presenza<br />

delle suore, giunte a Palizzi il quattro<br />

dicembre 1922.<br />

Il parroco Don Leone, Antonella Parasporo e Sr. Elena Tenano.<br />

La nuova fondazione, voluta dal reverendo<br />

Padre Semeria, Barnabita, fondatore<br />

dell’Opera Nazionale del<br />

Mezzogiorno per gli orfani di guerra,<br />

era già operativa appena quattro giorni<br />

dopo l’arrivo delle prime suore. Alla<br />

DALLE NOSTRE CASE<br />

presenza di consorelle che sono già<br />

state a Palizzi negli anni scorsi, di un<br />

pubblico <strong>numero</strong>sissimo che ha gremito<br />

la sala, rivelatasi angusta per l’occasione,<br />

e di autorità civili, tra cui il sindaco<br />

Sandro Autolitano, lo “score” di<br />

memorie è iniziato sotto la regia di<br />

Antonella Parasporo, che ha moderato<br />

gli interventi. “Sono stata una delle<br />

tante alunne delle prime, non primissime<br />

suore giunte a Palizzi – ha esordito<br />

Suor Elena Tenano, palizzese, – per<br />

questo oso inserirmi in questo lungo<br />

“pezzo di storia”, tracciato dal susseguirsi<br />

e alternarsi di tante “Preziosine”,<br />

animate da spirito<br />

missionario, perché a<br />

quei tempi – ha specificato<br />

Suor Elena – passare da<br />

Nord al Sud d’Italia era<br />

come oltrepassare l’oceano,<br />

come avere a che fare<br />

con gente non solo da catechizzare<br />

ma, peggio, da<br />

civilizzare. La povertà<br />

non era sinonimo di inciviltà:<br />

l’accoglienza, l’ospitalità<br />

e la generosità dei<br />

meridionali hanno sfatato i pregiudizi<br />

e i timori, appianando sia pure nel sacrificio<br />

e nelle differenze, le reali difficoltà<br />

a cui,inconsapevolmente, le giovani<br />

suore andavano incontro”. Suor<br />

Elena ha, poi, ricordato le suore della<br />

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sua giovinezza, assieme<br />

ad altrettanti episodi che<br />

hanno contraddistinto gli<br />

insegnamenti e la catechesi<br />

di quegli anni dell’immediato<br />

dopoguerra. “E’<br />

noto il motto dei<br />

Salesiani, – ha osservato<br />

Suor Elena – “Con don<br />

Bosco e con i tempi”, anche<br />

la nostra fondatrice ci<br />

ha fatto eredi dello stesso<br />

programma, che poi nei<br />

successivi Capitoli generali,<br />

s'è concentrato nello<br />

slogan “Stare con”. Le suore, di fatto,<br />

– ha concluso - stavano con la gente,<br />

più che tra la gente: lo spirito di famiglia,<br />

di sacrificio, di adattamento alla<br />

povertà, era segno tangibile del loro inserimento<br />

nel contesto sociale del tempo”.<br />

Per Suor Caterina Marino, altra<br />

palizzese doc, carattere estroverso che<br />

gli anni non sono riusciti a scalfire, anzi,<br />

“partecipare al mese di maggio – ha<br />

ricordato con il solito sorriso che pare<br />

non abbandonarla mai – non era tanto<br />

un dovere, quanto il pensiero di noi ragazze<br />

del raggiungimento del premio<br />

alla fine del mese, che era commisurato<br />

alle presenze in chiesa. Ogni sera –<br />

ha rammentato Suor Caterina – la<br />

“bandierina” saliva di un gradino. La<br />

mia vocazione? E’ nata tra un tuffo in<br />

mare e un calcio al pallone. “Vi ho lasciato<br />

come amici, – ha concluso, questa<br />

volta visibilmente commossa, – e vi<br />

ho ritrovato come amici”. A seguire,<br />

sono intervenute la brasiliana Suor<br />

Iolanda, che ha raccontato le sue esperienze<br />

e la madre superiora di Palizzi,<br />

Suor Enrica Mattavelli, anche lei del<br />

Nord e però “colpita dall’accoglienza e<br />

Da 90 anni le “nostre” Suore<br />

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27<br />

L’ex sindaco Francesco Luciano e il sindaco Sandro<br />

Autolitano.<br />

dalla benevolenza della gente del<br />

Sud”. “Ritengo quella delle suore una<br />

presenza “psicosociale” – ha affermato<br />

il sindaco Sandro Autolitano – che ha<br />

contribuito ad insegnarci la disciplina e<br />

la severità, rivelatesi utili per la nostra<br />

crescita”.<br />

Ha terminato la serie d’interventi, inframmezzati<br />

da un simpatico ed applaudito<br />

siparietto satirico che Mimma<br />

Barone e Ines Nocera hanno dedicato<br />

alle suore, il parroco Don Leone<br />

Stelitano. Il sacerdote ha subito posto<br />

l’accento sull’eventualità che la congregazione<br />

“abbandoni” Palizzi, i motivi?<br />

“Non ci sarà, l’anno prossimo, la<br />

scuola materna. La mancanza delle vocazioni<br />

e lo scarso <strong>numero</strong> dei bambini<br />

– ha rilevato Don Leone – non contribuiscono<br />

a favorire la presenza delle<br />

suore. Dobbiamo prepararci tutti – ha<br />

sollecitato – a pensare alle soluzioni<br />

alternative per fare rimanere le suore a<br />

Palizzi e per non spezzare quel “filo”<br />

che loro sono riusciti a mantenere per<br />

tanti anni. Abbiamo festeggiato i novanta<br />

anni – ha esclamato il parroco –<br />

desideriamo festeggiare i cento!”.


28 Il tuo nome nel mio cuore<br />

da Catanzaro Lido<br />

IL TUO NOME NEL MIO CUORE<br />

Anna Toto<br />

Anche quest’anno gli alunni dell’Istituto<br />

Maria Immacolata di Catanzaro Lido, insieme<br />

alle loro docenti e alla Dirigente,<br />

si sono riuniti per vivere un momento di<br />

autentica preghiera in onore di Maria<br />

Immacolata, Madre di Dio. Molti genitori<br />

si sono uniti alla comunità scolastica<br />

per condividere questa significativa<br />

esperienza.<br />

La celebrazione Eucaristica, servita e<br />

animata dagli alunni stessi, è stata presieduta<br />

da Don Vincenzo Custo, che è<br />

riuscito ad attirare l’attenzione di tutti i<br />

bambini presenti e li ha fatti sentire parte<br />

di un tutto come in una Vera Famiglia;<br />

li ha coinvolti in una conversazione a loro<br />

misura: ha spiegato loro, con parole<br />

semplici e chiare il significato della presenza<br />

di Maria a fianco di Gesù; ha fatto<br />

riferimento ad episodi evangelici, ma anche<br />

a situazioni di vita quotidiana; ha<br />

chiesto il loro parere sugli argomenti, lasciandoli<br />

esprimere liberamente.<br />

La partecipazione attiva e intensa da parte<br />

di tutti i presenti ha reso il momento veramente<br />

unico. Nel salone ha regnato per<br />

tutto il tempo della celebrazione un clima<br />

gioioso, ma composto; si respirava aria di<br />

serenità, di pace, alternando momenti di<br />

preghiera e riflessione a momenti di festa<br />

attraverso canti e battito di mani.<br />

Un momento particolarmente significativo<br />

e coinvolgente si è verificato durante<br />

la Preghiera dei Fedeli quando i bam-<br />

bini sono stati invitati ad attaccare un<br />

cuoricino col proprio nome su un<br />

Grande Cuore recante la scritta: “Il tuo<br />

nome io lo porto nel mio Cuore”. I cuori<br />

sono stati, poi, posizionati ai piedi<br />

della statua dell’Immacolata, manifestando<br />

così la fiducia piena e l’affidamento<br />

totale a Maria e l’impegno di lasciarsi<br />

condurre per mano da Lei.<br />

Alla fine della celebrazione Don<br />

Vincenzo ha chiamato all’altare gli alunni<br />

della classe quinta e ha rivolto loro un<br />

saluto e un augurio affinchè possano<br />

portare, a conclusione del loro percorso<br />

di studio, gli insegnamenti ricevuti in<br />

questa scuola, che è per loro “casa”, perché<br />

luogo privilegiato dove sono cresciuti<br />

e hanno vissuto importanti momenti<br />

culturali e formativi. Alla fine li ha<br />

invitati a sorreggere la statua del di Gesù<br />

Bambino; la cerimonia si è conclusa con<br />

una lunga e gioiosa fila per baciare la<br />

statua del Bambinello .<br />

Come ogni anno, la celebrazione è stata<br />

improntata all’insegna della solidarietà,<br />

infatti sono state raccolte offerte in denaro<br />

e alimenti in favore delle persone bisognose.<br />

A conclusione della celebrazione tutti<br />

sono tornati a casa, arricchiti da questa<br />

bella esperienza che ogni anno si ripete<br />

in onore di Maria Immacolata. La figura<br />

della Vergine Maria continua ad essere<br />

presente tra noi, grazie alla gioia e allo<br />

spirito fraterno con cui abbiamo condiviso<br />

questa significativa tradizione.<br />

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da Pizzoli<br />

Festa di Natale 20<strong>12</strong><br />

FESTA DI NATALE 20<strong>12</strong><br />

Mercoledi 19 dicembre 20<strong>12</strong>, presso la<br />

Scuola Paritaria Paolo Del Tosto di<br />

Pizzoli, si è svolta la consueta Festa di<br />

Natale.<br />

La giornata è iniziata presso l’adiacente<br />

Auditorium Valerio Del Tosto, dove<br />

bambini e genitori hanno assistito allo<br />

spettacolo teatrale “Alla tavola del<br />

Cappellaio Matto” della compagnia<br />

L’UOVO Teatro Stabile di Innovazione<br />

Onlus, interpretato da Fiorenza Fusari e<br />

Guido D’Ascenzo per la regia di Maria<br />

Cristina Giambruno. L’iniziativa è stata<br />

condivisa con la Scuola dell’Infanzia di<br />

Barete, i cui bambini sono stati accompagnati<br />

da genitori e insegnanti.<br />

Dopo aver assistito allo spettacolo e dopo<br />

aver salutato la presenza di <strong>numero</strong>si<br />

ospiti illustri: il caro Don Cesare<br />

Faiazza, accompagnato da Don Antonio<br />

Curani, l’assessore alla cultura del<br />

Felicitazioni vivissime al neo-Dottore<br />

CLAUDIO GIANNETTI<br />

di cui apprendiamo in ritardo, ma con immutabile fresca<br />

soddisfazione la bella notizia della raggiunta LAUREA in<br />

DIRITTO presso la prestigiosa Pontificia Università<br />

Lateranense.<br />

Esultiamo in tanti per questo traguardo che sentiamo un po’<br />

anche nostro dacché Claudio è cresciuto tra noi: col fratello<br />

Riccardo hanno sempre bazzicato nelle sedi dell’Opera,<br />

dove papà Marino e mamma Dora li portavano bambini ai<br />

diversi appuntamenti degli Ex iniziandoli ai valori e allo<br />

stile di vita e di relazioni che fanno bella ed unica la nostra<br />

Famiglia Minozziana.<br />

Ora a Claudio l’augurio di farsi onore e di fare onore<br />

all’Opera rendendosi solerte collaboratore nel perseguimento<br />

dei suoi nobili fini.<br />

Ad maiora!<br />

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29<br />

Un’immagine dello spettacolo “Alla tavola del<br />

Cappellaio Matto”.<br />

Comune di Pizzoli Katia Dell’Aguzzo e<br />

tutti i parenti e amici degli alunni delle<br />

due scuole, la giornata è proseguita nei<br />

locali della scuola.<br />

Tutti si sono rifocillati nel succulento<br />

buffet preparato dai premurosi genitori e<br />

allestito nel refettorio.<br />

Prima dell’arrivo dell’attesissimo Babbo<br />

Natale, Don Cesare ha voluto porgere un<br />

affettuoso saluto augurale a tutti i presenti,<br />

omaggiandoli con un piccolo dono.<br />

Babbo Natale ha concluso la festa consegnando<br />

a ciascun bambino il tanto<br />

agognato e meritato regalo di Natale.


30 Magie di Natale<br />

da Riesi<br />

MAGIE DI NATALE<br />

Un papà, I. Chiantia<br />

Il giorno 19 dicembre i bambini della<br />

“SCUOLA DELL’INFANZIA DON SAL-<br />

VATORE RIGGIO” di RIESI, hanno dominato<br />

la scena nel recital natalizio “LA<br />

NOTTE DI NATALE”. Amorevolmente<br />

accompagnati dalle maestre Suor Nancy e<br />

Suor Susana che si sono presi cura di loro,<br />

i bambini hanno interpretato i personaggi<br />

del presepe.<br />

Inchiodati sulle poltrone c’erano nonni,<br />

genitori, e intere famiglie, pronti a tifare<br />

per i propri pargoletti, la cui grazia e vivacità<br />

hanno fatto esplodere gioia e commozione<br />

insieme.<br />

Il saluto di benvenuto della Scuola è stato<br />

dato dalla direttrice della scuola Suor<br />

Raffaelina Morello che, rivolgendosi ai<br />

presenti, ha fra l’altro ricordato: “Il vero<br />

valore del Santo Natale inteso non solo come<br />

festa ma anche come celebrazione di<br />

Dio fatto uomo”. “Dio con noi”!<br />

Il programma della serata, comprendeva<br />

poesie, canti e<br />

danze in un<br />

tripudio di innocenza<br />

che<br />

hanno fatto<br />

inumidire gli<br />

occhi di taluni<br />

nonni ed<br />

anche di qualche<br />

mamma.<br />

Nel mese di<br />

dicembre bimbi e insegnanti della scuola<br />

dell’infanzia si sono preparati a vivere l’attesa<br />

del Natale. Con entusiasmo tutti si sono<br />

lasciati coinvolgere nel preparare le decorazioni<br />

per le aule, nell’allestire il<br />

Presepe e l’albero di Natale e nel costruire e<br />

tradizionale lavoretti da offrire ai genitori.<br />

Il senso della festa di Natale non è tanto<br />

quello di proporre una grande recita, piuttosto<br />

un modo gioioso e simpatico per augurare<br />

Buone Feste attraverso gesti, paro-<br />

le, voci e<br />

sorrisi dei<br />

bambini.<br />

Il clima magico e allegro di una festa preparata<br />

per sorprendere il pubblico. Un modo<br />

semplice ma efficace per far vedere un<br />

pezzo del cammino intrapreso ogni giorno<br />

nella scuola da bambini e adulti che si<br />

prendono per mano e crescono insieme.<br />

Un susseguirsi di emozioni investono i piccoli<br />

in questi giorni a cavallo del Natale e<br />

quanto più il bambino è piccolo tanto più<br />

difficile è per le maestre gestirne l’esordio<br />

su un palcoscenico! La pazienza e l’impegno<br />

delle Suore Insegnanti è stato lodevole.<br />

Dietro la primissima esibizione scolastica<br />

c’è un lungo lavoro preparatorio. Molti<br />

bimbi incominciano a frequentare la scuola<br />

dell’infanzia quando ancora non hanno<br />

tre anni, escono da un ambiente esclusivo<br />

per inserirsi in un contesto complesso e devono<br />

aderire a regole del tutto nuove: che<br />

li prepara al “domani”.<br />

I bimbi sono stati così bravi da stimolare<br />

applausi a scena aperta, riconoscendo alla<br />

scuola dell’infanzia, come creatività, competenza<br />

e dedizione siano alla base di un<br />

proficuo percorso educativo e formativo<br />

della prima infanzia.<br />

Sorpresa finale è stata la divertente<br />

Tombolata, dove grandi e piccoli abbiamo<br />

creato un ambiente familiare, e non è finita…<br />

c’è stato l’arrivo di un vero Babbo<br />

Natale che ha portato dei doni ai bambini. A<br />

concludere il rinfresco, lo scambio di auguri<br />

e le congratulazioni da parte dei genitori<br />

alle care Suore che come sempre dimostrano<br />

di apprezzare in modo particolare questa<br />

esperienze di scambio scuola – famiglia.<br />

NATALE È / PER ME / PER TE / PER NOI<br />

/ PER VOI / PER TUTTO IL MONDO È<br />

NATALE!<br />

Così cantavano i bambini!<br />

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da Roggiano Gravina<br />

Emozioni e suggestioni natalizie<br />

EMOZIONI E SUGGESTIONI<br />

NATALIZIE<br />

Maestra Sandra<br />

È ormai una tradizione che si è consolidata<br />

nel tempo; con l’approssimarsi delle<br />

feste natalizie, la nostra scuola si prepara<br />

per la recita di Natale.<br />

Tutti i bimbi che frequentano la scuola,<br />

con il supporto delle insegnanti, sono<br />

stati alle prese con le prove per arrivare<br />

ben preparati all’ evento che quest’anno<br />

è stato fissato per il 21 dicembre alle ore<br />

16:00 al “Cinema Italia” di Roggiano<br />

Gravina.<br />

Il recital che la scuola ha proposto quest’<br />

anno, dal titolo “Notte in bianco”, vede<br />

al centro della rappresentazione la Sacra<br />

Famiglia come simbolo del Natale e ha<br />

coinvolto tutti i bambini.<br />

Ogni fascia di età ha rappresentato scene<br />

diverse: “I pupazzi di neve” interpretati<br />

dai bambini di 3 anni, “L’ alfabeto del<br />

Natale” per i bimbi di 4 anni e “Le emozioni<br />

a Natale” per gli alunni di 5 anni. I<br />

bambini, inoltre, hanno presentano anche<br />

i canti che hanno preparato durante<br />

il periodo di preparazione per rendere lo<br />

spettacolo ancora più suggestivo ed<br />

emozionante.<br />

La recita vuole essere una tra le tante<br />

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31<br />

occasioni per offrire ai genitori, nonni e<br />

parenti vari dei bambini che frequentano<br />

la scuola, un momento di riflessione<br />

sul vero significato del Natale. I momenti<br />

di festa, come il Natale, sono sicuramente<br />

occasioni nelle quali i bambini<br />

scoprono usi e tradizioni e vivono<br />

situazioni di gioia e di divertimento. Il<br />

Natale che propone la nostra scuola diventa<br />

incontro in cui si valorizzano i<br />

sentimenti di amore, di pace e di fratellanza;<br />

stimolo per attività che favoriscono<br />

lo sviluppo della creatività del bambino<br />

attraverso l’uso di tutti i linguaggi,<br />

come quello grafico, verbale, gestuale<br />

ecc.; momento speciale in cui tutti si<br />

impegnano a dare il loro contributo per<br />

realizzare una grande festa come la nascita<br />

di Gesù.<br />

Procede bene il decorso post operatorio di Don FORTUNATO<br />

CICIARELLI, sottoposto ad intervento chirurgico il 26 dicembre<br />

u.s. in seguito alla fisiologica frattura del femore dovuta a carenza di<br />

calcio. All’indomito Discepolo l’augurio e l’incoraggiamento di tutti<br />

noi per una celere risoluzione del trauma ed una immediata ripresa<br />

della deambulazione per raccogliere ancora frutti nell’azione apostolica<br />

e nella coltivazione dell’orto!


32 Una capanna in prestito<br />

da Rionero in Vulture<br />

UNA CAPANNA IN PRESTITO<br />

Sr. Antonietta Favatà<br />

Venerdì 21 dicembre 20<strong>12</strong><br />

i bambini della Scuola<br />

dell’Infanzia “A. Fortunato<br />

Rapolla” di<br />

Rionero in Vulture con la<br />

partecipazione di alcuni<br />

genitori hanno voluto portare<br />

il messaggio natalizio<br />

nelle case e nel cuore di<br />

tutti. A tal fine è stato scelta<br />

una suggestiva rappresentazione<br />

dal titolo:<br />

“Una capanna in prestito”<br />

per sottolineare come,<br />

il semplice gesto di alcuni bambini che<br />

regalano la loro capanna fatta di paglia<br />

e di legno secco, si trasformi in un<br />

grande messaggio di amore e di pace.<br />

Il lavoro di preparazione è stato, più<br />

che lungo, laborioso per il suo ambizioso<br />

obiettivo di mettere assieme il<br />

passo dei piccoli con il coinvolgimento<br />

e le disponibilità di tempo degli adulti,<br />

ma alla fine, nonostante le preoccupazioni<br />

e i dubbi sulla riuscita dell’impresa,<br />

tutto si è dimostrato un grande<br />

successo...<br />

Per antonomasia il natale è la festa<br />

della famiglia: vedere la<br />

nostra scuola trasformarsi<br />

in un grande laboratorio<br />

ove i genitori, i figli e le<br />

insegnanti hanno potuto<br />

interagire, conoscersi e<br />

sostenersi vicendevolmente<br />

è stato veramente<br />

bello. A dire il vero, non è<br />

la prima volta che nella<br />

nostra Scuola<br />

dell’Infanzia si sono organizzate<br />

opere teatrali con<br />

la partecipazione dei genitori,<br />

ed ogni volta è stato<br />

un successo non solo ai<br />

fini della rappresentazione ma soprattutto<br />

ai fini del patto educativo famiglia-scuola<br />

che rende vincente e prospetticamente<br />

beneaugurate lo sforzo<br />

didattico.<br />

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El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />

EL SEMINARIO<br />

DE CHACLACAYO AÑO 2005<br />

H.no Felipe, DF<br />

Uno de los lugares con más remodelaciones<br />

ha sido sin lugar a dudas<br />

la capilla; esto era de esperas debido<br />

a la importancia y centralidad<br />

Interior de la capilla año 2005.<br />

que ocupa en la vida del<br />

seminarista.<br />

Resulta realmente admirable<br />

como la obra del<br />

Señor se va desarrollando<br />

de manera silenciosa,<br />

lenta y sencilla, como<br />

las pequeñas cosas que<br />

con la ayuda de la gracia<br />

se van haciendo signo<br />

del actuar amoroso de<br />

Dios.<br />

En la actualidad el seminario ha<br />

crecido mucho, junto con la cantidad<br />

de seminaristas que en el habitan,<br />

por eso se hacía necesario<br />

DALLE NOSTRE MISSIONI<br />

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33<br />

una ampliación de las estructuras.<br />

Las actuales estructuras ya dejan<br />

ver la belleza y modernidad de la<br />

nueva construcción, que permitirá<br />

brindar acogida a un mayor número<br />

de jóvenes dispuestos a descubrir<br />

su vocación, en el carisma de la<br />

Familia de los Discípulos.<br />

Hoy el seminario cuenta con 41 seminaristas<br />

de distintas etapas de<br />

formación: tenemos ocho novicios,<br />

once profesos, diez postulantes, y<br />

diez aspirantes; además de un equipo<br />

formatico conformado por tres<br />

sacerdotes: Padre Rocco Grippo<br />

(Superior de la Casa y Vice Maestro<br />

“EL lavado de los pies”, pintura que representa el carisma de<br />

los Discípulos (capilla de la casa año 2007).<br />

de Novicios), Padre Giorgio Giunta<br />

(Maestro de Novicios y Padre espiritual),<br />

y Padre Guido Zarriello<br />

(Ecónomo y Formador de


34 El Seminario de Chaclacayo año 2005<br />

“El Pentecostés”, obra en la que dentro de la escena se encuentra<br />

también presente padre Minozzi. Simboliza el querer de<br />

Dios en la vida de la comunidad de los Discípulos.<br />

TRADUZIONE SINTETICA<br />

Postulantes y Profesos).<br />

La obre sigue adelante,<br />

por sobre las dificultades,<br />

signo claro de la<br />

conformidad con la voluntad<br />

de Dios y fruto<br />

de sus oraciones constantes<br />

para con nosotros.<br />

Definitivamente tenemos<br />

mucho que agradecer<br />

a Dios en primer lugar,<br />

y a cada uno de<br />

ustedes por su cariño y<br />

colaboración.<br />

Uno dei luoghi che maggiormente ha subito trasformazioni è la Cappella;<br />

questo per la centralità che occupa nella vita del seminarista.<br />

È sorprendente come l’opera del Signore si va sviluppando silenziosamente,<br />

lentamente e semplicemente, come le piccole cose che con l’aiuto della grazia<br />

sono il segno di come agisce l’amore di Dio.<br />

Attualmente, con l’aiuto della Provvidenza, il Seminario si è sviluppato abbastanza,<br />

ed è cresciuto anche il <strong>numero</strong> dei seminaristi che lo abitano, per<br />

questo era proprio necessario ampliare la struttura.<br />

Nella Casa attuale notiamo la bellezza e la modernità della nuova costruzione<br />

che permetterà di accogliere un <strong>numero</strong> maggiore di giovani disposti a<br />

scoprire la loro vocazione e realizzarsi come religiosi incarnando il carisma<br />

di Padre Minozzi nella Famiglia dei Discepoli.<br />

Ad oggi il seminario ospita 41 seminaristi nelle diverse tappe di formazione:<br />

abbiamo 8 novizi, 11 professi, 10 postulanti e 10 aspiranti. Il gruppo dei<br />

Formatori è composto da tre sacerdoti: Padre Rocco Grippo, Superiore della<br />

Casa e Vice Padre Maestro dei Novizi, Padre Giorgio Giunta, Maestro dei<br />

Novizi e Padre Spirituale, Padre Guido Zarriello, Economo e Formatore dei<br />

Postulanti e dei Professi.<br />

La formazione va avanti anche se in mezzo a tante difficoltà, segno evidente<br />

che è volontà di Dio e frutto anche delle vostre preghiere che ci accompagnano<br />

in questo arduo cammino.<br />

Infine, vogliamo ringraziare infinitamente prima di tutto il Signore e poi<br />

ognuno di voi per il vostro affetto e la vostra fattiva collaborazione.<br />

Per approfondimenti e aggiornamenti visita il nostro sito www.onpmi.it


da Monterosso<br />

Un nuovo vescovo per La Spezia<br />

NUOVO VESCOVO A LA SPEZIA<br />

Nel pomeriggio di domenica<br />

2 dicembre u.s. nella<br />

Cattedrale “Cristo Re” di<br />

La Spezia ha fatto il suo<br />

ingresso il nuovo vescovo<br />

diocesano, S. Ecc. Mons.<br />

Luigi Ernesto Palletti.<br />

Già Ausiliare dell’Arcidiocesi<br />

di Genova, egli<br />

succede a Mons. Francesco<br />

Miraglia promosso<br />

alla Sede patriarcale di Venezia. Al nuovo<br />

Ordinario della diocesi spezzina<br />

giunga il saluto devoto e l’augurio filiale<br />

di tutti noi dell’Opera.<br />

da Ofena<br />

FILII DEI ESTIS<br />

Danila e Maurizio Monaco hanno voluto<br />

che la loro piccola AURORA ricevesse<br />

il battesimo nella stessa chiesa<br />

parrocchiale di Ofena ove avevano sigillato<br />

con la benedizione di Dio il loro<br />

amore.<br />

E non c’era occasione più bella della<br />

festa dell’Immacolata per celebrare il<br />

sacro rito: vuoi per l’evocazione dell’innocenza<br />

che il battesimo conferisce,<br />

riportandoci alla santità delle prime<br />

origini, vuoi per l’affidamento materno<br />

a Maria Santissima sicura guida<br />

nella sequela evangelica.<br />

Insieme ad Aurora è stata resa figlia di<br />

Dio e accolta nella comunità ecclesiale<br />

anche SOFIA SILVERI figlia di<br />

Antonio, Vice Sindaco di Ofena.<br />

Alle due splendide bambine l’augurio<br />

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35<br />

Nell’augurargli un fecondo<br />

e incisivo ministero<br />

formuliamo l’auspicio<br />

che, come i suoi predecessori,<br />

prenda a cuore la<br />

presenza in diocesi delle<br />

spoglie mortali di P.<br />

Semeria e si faccia promotore<br />

della sua conoscenza<br />

presentandone alla<br />

Chiesa universale l’alto esempio di<br />

amore al Vangelo e di fedeltà alla<br />

Chiesa e ne promuova la devozione e<br />

l’imitazione.<br />

di trovare nella fede il tesoro della loro<br />

vita appena in sboccio.<br />

Ai genitori, padrini e madrine, l’esortazione<br />

a dedicare ogni impegno perché<br />

il germe oggi deposto nel cuore<br />

delle loro bambine sia custodito da<br />

ogni insidia e aiutato a crescere in termini<br />

di lucente testimonianza.


36 Spizzicando<br />

SPIZZICANDO<br />

Nei giorni scorsi in tutto il Paese si è svolta una “manifestazione di democrazia”, così<br />

almeno è stata definita, che ha coinvolto una vasta porzione di cittadini, si stimano<br />

quasi 4 milioni di elettori, per eleggere il “candidato del Partito Democratico alla<br />

Presidenza del Consiglio” nelle prossime vicinissime elezioni politiche generali<br />

della primavera del 2013.<br />

I candidati erano diversi, ma quelli che avevano più probabilità di vincere questa sfida<br />

erano di fatto due: il Segretario del Partito Democratico ed il giovane Sindaco di<br />

Firenze.<br />

Tantissime persone si sono segnate nei vari modi previsti per esprimere la loro idea<br />

in proposito. Sono serviti, addirittura, due turni di votazione per arrivare a questa<br />

scelta. Insomma nel nostro piccolo abbiamo copiato la grande sceneggiata che si<br />

svolge negli Stati Uniti d’America ogni quattro anni.<br />

Il risultato, dopo il primo turno e dopo il più famoso ballottaggio, è stato, ovviamente,<br />

quello che tutti i sondaggisti avevano quasi previsto come attendibile: è risultato<br />

vincente con oltre il 60% di voti il Segretario del Partito Democratico.<br />

I media hanno sbandierato questa “grande vittoria” mostrando immagini di grande<br />

esultanza del vincitore e quelle un po’ tristi dello sconfitto che, però, si è dichiarato<br />

disposto a collaborare con il vincitore.<br />

Nulla questio; ci sembra perfettamente in linea con il modello americano.<br />

I problemi, però, iniziano adesso.<br />

L’attuale Governo è appoggiato da una strana maggioranza che, finora, lo ha sorretto.<br />

Non è che questa “grande vittoria” farà a breve mutare questo appoggio?<br />

Auguriamoci di no, perché l’attuale Presidente del Consiglio, pur nella sua spesso<br />

lugubre interpretazione del ruolo (non ride mai l’avete notato?), sta risolvendo, per<br />

le sue indubbie capacità e per le sue grandi influenze nel “mondo che conta”, vari<br />

problemi sia a livello nazionale sia a livello europeo. Un suo secondo incarico a questo<br />

punto sembra essere quasi impossibile.<br />

Il designato dal Popolo delle Primarie sta già scaldando la gloriosa squadra che non<br />

vede l’ora di occupare le poltrone di Palazzo Chigi… e non solo.<br />

L’altro schieramento non sta dimostrando grandi idee chiare per affrontare il problema<br />

e fare da contr’altare a questa grande sceneggiata.<br />

Fra pochi mesi i Cittadini saranno chiamati a scegliere ancora una volta i propri rappresentanti<br />

in seno al Parlamento. Ma con quale legge elettorale si voterà? Per ora<br />

ancora non è dato di capire. Ancora si litiga e si discute. Ognuno fa i propri conti.<br />

Tutto ciò è veramente il bene del Paese? Presto lo sapremo. Auguriamoci che tutto<br />

vada per il meglio, ma qualche perplessità in noi rimane.<br />

m.l.<br />

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L’11 dicembre 20<strong>12</strong> alle <strong>12</strong>,00 mentre risuonavano i rintocchi<br />

dell’Angelus, da Lucca è risalito al cielo<br />

P. VITTORIO PASCUCCI<br />

sacerdote professo dell’Ordine della Madre di Dio, Rettore<br />

della Casa Madre di Lucca, già Vicario generale e storico<br />

dell’Ordine.<br />

Il legame con noi dell’Opera ci<br />

deriva dal suo essere fratello<br />

amato del nostro stimato<br />

Consigliere, il Dott. Giuseppe<br />

Pascucci.<br />

Negli ultimi mesi la malattia<br />

lo ha minato inesorabilmente<br />

senza però scalfire la sua<br />

fede amantina e il suo animo<br />

sereno.<br />

Sarà ricordato come il maggior<br />

studioso delle fonti di San<br />

Giovanni Leonardi, suo Fondatore, e suo luminoso interprete<br />

con gli scritti e con la fedeltà all’Ordine. La sua ricerca raccoglie<br />

oltre quaranta anni di scavo e di pubblicazioni .<br />

“Come formatore e maestro di menti e di cuori ha sempre<br />

avuto Cristo come metro di giudizio e di azione, aiutando a<br />

scoprire la Verità che si è fatta carne e seguendo la via della<br />

Bellezza della letteratura e dell’impegno culturale”.<br />

I funerali sono stati celebrati dall’Arcivescovo di Lucca<br />

Mons. Italo Castellani.<br />

Al caro Dott. Pascucci e alla cognata Anna le più vive condoglianze,<br />

sicuri che dal Cielo P. Vittorio continuerà a benedire<br />

i suoi cari e tutti noi!


Il Salvatore torna<br />

ancora in mezzo al mondo<br />

per irradiare gioia<br />

e dare pace ai cuori.<br />

Ogni anno si rinnova<br />

1’evento dell’amore,<br />

il Dio che si fa uomo<br />

per renderci come lui.<br />

Sorridono le stelle<br />

a schiera sulla grotta,<br />

la luna danza in alto<br />

lieta nel suo candore.<br />

Cristo è la sola luce<br />

che illumina le menti,<br />

egli è 1’amico vero<br />

che non tradisce mai.<br />

La Vergine Maria<br />

ci schiude quella grotta<br />

per dire che il suo Figlio<br />

attende ogni persona.<br />

Scorgiamo che il Bambino<br />

ha scritto col Natale<br />

un alfabeto nuovo<br />

intriso sol d’amore.<br />

Noi già cogliamo gemme<br />

di grazia e di salvezza,<br />

ma poi nel giorno pieno<br />

avremo tutti i doni.<br />

Portiamo a quel Bambino<br />

i palpiti del cuore,<br />

con la promessa certa<br />

di fargli spazio in noi.<br />

Don Fernando Di Stasio<br />

Ai cari Lettori e alle loro Famiglie<br />

Buon Natale e Buon Anno

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