Download PsicoIn n.2-2011interno pagine affiancate.pdf - Marche
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aggiungere la fusione tra pulsioni cia nella propria bontà e in quella<br />
re reso riconoscibile anche al bamni sociali. Ciò che emerge è quindi<br />
libidiche e pulsioni aggressive. dell’oggetto e di oscillare verso la<br />
bino, rimane per lui inelaborabile, un’immagine di sé completamente<br />
Sappiamo che anche nello sviluppo posizione depressiva; condizione,<br />
un po’ come una scoria vagante, in- diversa che può dare vita a manife-<br />
normale, una rabbia violenta non- questa, necessaria alla tolleranza, alla<br />
comprensibile e quindi indigeribile. stazioni di sofferenza. Ciò avviene in<br />
ché una disperazione, si impadroni- convivenza e alla capacità di amare.<br />
Mettere dentro un oggetto non pen- una fase della vita che richiede scelte<br />
scono del neonato quando fa l’espe- W.R. Bion (1962) ha successivasante<br />
o un oggetto che fraintende, fondamentali: elevato rendimento<br />
rienza della perdita dell’oggetto o mente contribuito grandemente<br />
rende il bambino incapace di pensa- scolastico, scelte professionali, mag-<br />
della sua funzione di accudimento e alla nostra nozione di “mondo<br />
re i sentimenti, incapace di autocongiori responsabilità sociali.<br />
l’eccesso di angoscia, gli abbandoni interno” attraverso il concetto di<br />
tenimento, condannato o propenso Le richieste e le aspettative esterne<br />
ripetuti o prolungati, non possono contenimento.<br />
ad agirli in un bisogno impellente di rappresentano sin dalla nascita un<br />
essere ripristinati per sempre con I fragili confini del Sé del neonato<br />
evacuare emozioni come scorie ine- modello a cui aderire per essere sicu-<br />
fantasie onnipotenti; dopo un po’ sono minacciati dall’angoscia. Quelaborate<br />
e non pensabili.<br />
ro di essere amato: Sé ideale. Il gap<br />
non funzionano più. Il bambino sta provoca stati emotivi, oggetti<br />
tra questa rappresentazione ideale e<br />
sente la deprivazione e la deflagra- parziali cattivi, che dal bambino<br />
L’adolescenza e l’aggressività il sé reale è al tempo stesso fonte di<br />
zione interna che ne deriva. possono soltanto essere proiettati e<br />
Partendo dalla formazione psico- sofferenza psichica e motivazione a<br />
Melanie Klein (1957) pensa che il depositati fuori dal Sé; non possoanalitica<br />
di alcuni di noi, diversi cambiare e ad adattarsi alle nuove<br />
bambino stesso nel suo mondo inno essere esperiti. È necessario che<br />
sono gli autori che hanno affron- richieste della realtà (J. Sandler).<br />
terno, nelle sue fantasie primitive queste proiezioni possano trovare<br />
tato le vicende dell’aggressività e Tale processo che dura una vita<br />
a livello di oggetti parziali, sotto la un oggetto, una mente, capace di<br />
della violenza in adolescenza. viene definito Individuazione; in<br />
14<br />
spinta dell’istinto di morte, faccia<br />
l’esperienza di attaccare il seno che lo<br />
accogliere e contenere dentro di sé<br />
e poi trasformare queste emozioni<br />
A. Freud ha più volte sottolineato<br />
come la linea di demarcazione tra<br />
molti hanno riconosciuto l’esistenza<br />
e l’importanza di tale processo<br />
15<br />
frustra, sentendo di averlo distrutto (elementi beta) così da poter essere<br />
salute e malattia mentale non può (Jung, M. Mahler, J. Sandler).<br />
o depredato dei suoi contenuti vitali reintroiettate dal bambino mitigate.<br />
essere tracciata così nettamente. Scopo di tale processo è lo viluppo<br />
così come il seno che nutre, sotto la Come sappiamo ciò accade all’in-<br />
Inoltre gli individui, nel corso del- della personalità, il raggiungimen-<br />
spinta dell’invidia primaria. terno della relazione con la madre.<br />
la vita oltrepassano in un senso o to e il mantenimento del benesse-<br />
Sappiamo però anche che all’inter- Il neonato diviene poi progressi-<br />
nell’altro questo confine. Ogni tapre e della sicurezza (J. Sandler).<br />
no di una buona esperienza relaziovamente capace di assumere in sé<br />
pa di sviluppo porta con sé cam- Visti i numerosi cambiamenti, l’adonale<br />
il bambino può riparare alla questa funzione di contenimento<br />
biamenti e riadattamenti che sconlescente si trova, quindi, a dovere ri-<br />
distruttività delle proprie fantasie esercitata attraverso la capacità di<br />
volgono l’equilibrio interno di ogni elaborare la sua immagine corporea,<br />
onnipotenti, riconoscere la bontà reverie materna, accettando in que-<br />
individuo. È evidente quindi come a dover riassestare la sua identità che<br />
dell’oggetto che può così lentamensto modo la possibilità di contenere<br />
sia corretto accettare il concetto di è in primo luogo identità sessuale.<br />
te trasformarsi in “persona”, in og- nel proprio mondo interno anche<br />
disturbo evolutivo transitorio. Tutti questi smottamenti interni<br />
getto intero, nella madre che cura, oggetti cattivi, emozioni pericolose<br />
L’adolescenza è una normale tappa modificano in modo significativo<br />
riscalda e nutre ma che pure non ri- (sebbene la loro pericolosità sia di-<br />
dello sviluppo che porta con sé al- gli attaccamenti, le condotte aggressponde<br />
subito al bisogno. La madre minuita) attraverso quella che viene<br />
cuni di questi disturbi che rivolusive, le relazioni sociali e le perfor-<br />
attaccata è anche la madre amata da chiamata “funzione alfa” materna.<br />
zionano tutte le aree della persona e mance intellettive.<br />
ricostituire, riparare, conservare e Ciò che non può, per difficoltà del-<br />
della personalità. Da un lato le alte- L’adolescente, infatti, per sentirsi<br />
proteggere all’interno del sé. la madre, essere accolto, compreso<br />
razioni fisiche ed endocrinologiche, grande, rifiuta i genitori come mo-<br />
Secondo l’opera della Klein, questo e quindi nominato in parole o in<br />
dall’altra cambiamenti riguardo gli dello e ricerca nuove identificazio-<br />
permette all’Io di prendere fidu- gesti di contenimento così da esse-<br />
attaccamenti oggettuali e le relazioni con personaggi importanti, con