Download PsicoIn n.2-2011interno pagine affiancate.pdf - Marche
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Orizzonti nuovi<br />
confronti dell’oggetto, originata minacciato dal dover prendere<br />
dal bisogno di cancellare la perce- contatto con pensieri e sentimenti<br />
zione dei pensieri e dei sentimenti<br />
del genitore, può ben spiegare la<br />
suoi e altrui, sui quali non è in grado<br />
di riflettere. Il comportamento<br />
Giuseppe Lavenia*<br />
crudeltà che alcuni di questi ra- aggressivo o deviante finisce per<br />
gazzi possono sviluppare. I model- essere funzionalmente utilizzato<br />
li operativi di sé e dell’altro sono<br />
svuotati del significato emotivo e<br />
come “efficace” teoria esplicativa<br />
delle proprie dolorose vicissitudi-<br />
tempo, percezione, sé e identità nella grande rete<br />
cognitivo, e gli atti aggressivi sono ni relazionali, come spiegazione<br />
18<br />
compiuti in un mondo percepito<br />
come animato, ma non umano.<br />
Quando si è privati dell’attività<br />
moderatrice esercitata dalla capacità<br />
riflessiva, è facile che il comportamento<br />
possa divenire brutale<br />
e crudele (Fonagy e Target, 1998).<br />
All’interno di configurazioni difese<br />
ad alto indice, le strategie aggressive<br />
assumono quel ruolo di integrazione<br />
del Sé che normalmente<br />
è svolto dalla mutua comprensione<br />
intersoggettiva: l’aggressività<br />
finisce per offrire l’unica possibile<br />
forma di gestione della relazione e<br />
una sensazione minima di contenimento<br />
e sicurezza, soprattutto<br />
nei momenti in cui il Sé si sente<br />
minimamente accettabile della<br />
percepita mancanza di reciprocità<br />
od ostilità avvertita nell’altro significativo.<br />
Nelle configurazioni coercitive ad<br />
alto indice, l’aggressività è drammaticamente<br />
ostentata, con l’esibizione<br />
di una facciata invulnerabile e sfrontata,<br />
al fine di esercitare un controllo<br />
attivo e costante nella relazione,<br />
spesso con uno stile da incolpatore<br />
lamentoso, giocato in attribuzione<br />
esterna, con la consistente difficoltà<br />
a decentrarsi e a capire il punto<br />
di vista dell’altro, le sue emozioni<br />
e opinioni, rimanendo rigidamente<br />
fermi sul proprio punto di vista<br />
(Lambruschi, 2004).<br />
Una delle caratteristiche comuni<br />
alle vecchie e nuove dipendenze è<br />
sicuramente l’alterazione del vissuto<br />
temporale. La “distorsione del<br />
tempo” prodotta in particolare dalle<br />
chat è un elemento fondamentale<br />
per comprendere le dinamiche legate<br />
alla dipendenza da Internet.<br />
In una chat la comunicazione possiede<br />
un’interattività che la rende<br />
assimilabile alle altre modalità di comunicazione<br />
verbale. Non a caso si<br />
dice che la comunicazione avviene<br />
“in tempo reale”, dando a intendere<br />
che si possa considerare come unità<br />
di misura del tempo il volume di<br />
informazioni scambiate, come avviene<br />
in una qualsiasi conversazione<br />
Questo però non viene percepito<br />
durante la connessione alla chat,<br />
ma solo dopo, quando ci si accorge<br />
di essere rimasti collegati più tempo<br />
di quel che ci si era prefissati.<br />
Nella grande rete il tempo scorre veloce<br />
senza che ce ne possiamo rendere<br />
conto, persi nelle sue infinite<br />
maglie. Non è infatti solo la chat a<br />
produrre questo fenomeno, ma tutta<br />
la struttura del net. Basti pensare<br />
all’elemento fondamentale della rete,<br />
l’ipertesto, ovvero la serie infinita di<br />
collegamenti che ci portano di pagina<br />
in pagina sempre più lontano<br />
da dove eravamo partiti, alla ricerca<br />
continua di informazioni che non<br />
bastano mai. Non dimentichiamo-<br />
19<br />
orale. In realtà la chat, nonostante ci inoltre dei numerosi giochi e ap-<br />
l’interattività, è comunque molto plicazioni basati sulla connettività a<br />
più lenta di una conversazione ver- internet, siano essi utilizzati nel mobale,<br />
per cui per scambiarsi lo stesso dello tradizionale del computer fis-<br />
volume di informazioni è necessario so (monitor-tastiera) che nei nuovi<br />
un tempo significativamente<br />
dispositivi portatili (iPhone).<br />
maggiore di quanto ce ne<br />
Perdere il senso del tem-<br />
vorrebbe se la comunicapo<br />
in questo labirinto è<br />
zione avvenisse a voce.<br />
molto facile, e chiun-<br />
* Psicologo Psicoterapeuta, Consigliere Tesoriere