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Non tutti i fieni sono uguali - Istituto d'Istruzione Superiore di ...

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RIVISTA<br />

DI CULTURA<br />

DEL TERRITORIO<br />

Aprile 2011<br />

Anno 3 Numero 1<br />

issn 2036-8283<br />

8


Onomastica<br />

bovina d’antan<br />

Alla ricerca <strong>di</strong> nomi perduti:<br />

la Mora e la Bisa, ma anche Fanfani e Carburo...<br />

Gianni COLLEDANI<br />

41<br />

La vacje:<br />

un’introduzione<br />

ecologica<br />

Enos COSTANTINI<br />

75<br />

78<br />

What<br />

Animals<br />

Can Teach<br />

Vania DI NARDA<br />

L’olivicoltura<br />

nella nostra<br />

Regione<br />

Paolo PARMEGIANI<br />

84<br />

Il Collio, una<br />

Terra unica<br />

Brda, i Cuei,<br />

Ecklan<strong>di</strong>a<br />

Giovanni Battista<br />

PANZERA<br />

53<br />

Devastato da<br />

ignoti<br />

l’orto <strong>di</strong> Francesco<br />

Pressacco<br />

Enrica CAPITANIO<br />

VINO VENDRAMENO:<br />

scoop o leggenda?<br />

Alla ricerca <strong>di</strong> un<br />

fantomatico vin <strong>di</strong> Latisane<br />

Vinicio GALASSO<br />

37<br />

Marianis:<br />

venti secoli <strong>di</strong><br />

agricoltura<br />

nel Comune <strong>di</strong> Palazzolo<br />

dello Stella un’azienda<br />

nuova <strong>di</strong> due millenni<br />

Giuliano BINI<br />

<strong>Non</strong> <strong>tutti</strong> i <strong>fieni</strong><br />

<strong>sono</strong> <strong>uguali</strong><br />

Come valutare la grampe<br />

<strong>di</strong> fen con un metodo<br />

alla portata <strong>di</strong> <strong>tutti</strong><br />

Angela SOMEDA DE MARCO<br />

63<br />

99 106<br />

101<br />

Il paesaggio<br />

del Friuli nella<br />

grande mostra<br />

<strong>di</strong> Villa Manin<br />

Grazie al sostegno della<br />

Fondazione CRUP un<br />

grande evento artistico<br />

Enos COSTANTINI<br />

5<br />

47<br />

Arte con le<br />

corna: iconografia<br />

bovina in Friuli.<br />

Gabriella BUCCO


Come valutare la grampe <strong>di</strong> fen<br />

con un metodo alla portata <strong>di</strong> <strong>tutti</strong><br />

Angela SOMEDA DE MARCO<br />

<br />

<br />

<br />

I prati stabili <strong>sono</strong> gran<strong>di</strong><br />

serbatoi <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità, da<br />

sempre utilizzati nell’alimentazione<br />

delle lattifere e<br />

fondamento della “tipicità”<br />

dei prodotti. La loro preziosa<br />

erba deve però essere affienata<br />

correttamente affinchè ci<br />

sia un riscontro positivo nel<br />

benessere delle bestie, nella<br />

qualità del formaggio e nell’economia<br />

dell’azienda. Qui si<br />

presenta un metodo semplice,<br />

oseremmo <strong>di</strong>re for Dummies Dummies,<br />

che consente <strong>di</strong> valutare le caratteristiche<br />

del fieno: lo hanno<br />

importato dalla Germania i<br />

S<br />

<strong>Non</strong> <strong>tutti</strong> i <strong>fieni</strong><br />

<strong>sono</strong> <strong>uguali</strong><br />

Sgiovani dell'<strong>Istituto</strong> Agrario <strong>di</strong><br />

Spilimbergo.<br />

47<br />

Spesso, come consumatori, giu<strong>di</strong>chiamo<br />

la qualità dei prodotti alimentari<br />

esclusivamente sulla base<br />

<strong>di</strong> criteri esteriori, quali l’aspetto,<br />

il colore, l’odore, il sapore, la<br />

consistenza, poche volte o solo in<br />

alcuni casi teniamo conto che una<br />

prodotto alimentare può avere<br />

una qualità superiore perché deriva<br />

da una procedura particolare,<br />

è stato ottenuto con meto<strong>di</strong> che<br />

rispettano l’ecosistema, che hanno<br />

una favorevole ricaduta sull’ambiente.<br />

Ci riferiamo in particolare<br />

ad un “sistema virtuoso”, che è<br />

quello <strong>di</strong> “fare latte con i foraggi”<br />

e soprattutto con il fieno <strong>di</strong> prato.<br />

I foraggi assumono un ruolo fondamentale<br />

nell’alimentazione delle<br />

bovine, che ospitano nei prestomaci<br />

(rumine, reticolo) una ricca<br />

flora batterica in grado


48 <br />

<strong>di</strong> fermentare la cellulosa, principale<br />

costituente della parete delle<br />

cellule vegetali e particolarmente<br />

abbondante negli steli delle erbe<br />

<strong>di</strong> prato.<br />

L’abbondanza dei foraggi nella<br />

razione delle lattifere garantisce il<br />

corretto andamento delle fermentazioni<br />

ruminali e migliora lo stato<br />

<strong>di</strong> salute generale delle bovine,<br />

fornendo nel contempo delle sostanze<br />

che andranno a formare il<br />

latte.<br />

La fibra lunga del fieno è particolarmente<br />

importante per garantire<br />

il buon funzionamento dell’apparato<br />

<strong>di</strong>gerente delle vacche perché<br />

stimola la ruminazione.<br />

Tuttavia va ricordato che non <strong>tutti</strong><br />

i <strong>fieni</strong> <strong>sono</strong> <strong>uguali</strong> ed è molto importante<br />

saperne riconoscere la<br />

qualità, poiché le favorevoli azioni<br />

sopra ricordate si manifestano<br />

solo quando si utilizza un “signor<br />

fieno”.<br />

Molti vantaggi<br />

Saper produrre un fieno <strong>di</strong> buona<br />

qualità è un vantaggio per l’allevatore:<br />

il buon foraggio, raccolto<br />

allo sta<strong>di</strong>o vegetativo ottimale,<br />

correttamente affienato e ben<br />

conservato rappresenta una grande<br />

risorsa nutrizionale: non solo è<br />

molto appetito dalle bovine che lo<br />

utilizzeranno in quantità maggiori,<br />

ma ogni chilogrammo consumato<br />

fornisce più sostanze nutritive,<br />

permettendo <strong>di</strong> ridurre il ricorso a<br />

prodotti insilati e a mangimi concentrati.<br />

Puntare su un buon fieno aziendale<br />

è una strategia vincente, perché<br />

migliora la qualità dell’intera razione<br />

e, nel lungo periodo, riduce<br />

<strong>di</strong>versi problemi che oggi affliggono<br />

le lattifere, perché migliora la<br />

funzionalità ruminale, favorisce la<br />

prevenzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi metabolici<br />

ed evita i casi <strong>di</strong> tossicosi dovuti<br />

alle pericolose sostanze prodotte<br />

dalle muffe.<br />

L’animale è “ciò che mangia” ed<br />

anche il latte e la carne prodotti<br />

con alimenti <strong>di</strong> buona qualità presentano<br />

caratteristiche nutrizionali<br />

e sensoriali migliori.<br />

La grande bio<strong>di</strong>versità vegetale<br />

dei nostri prati stabili viene a costituire<br />

un’ulteriore risorsa in termini<br />

qualitativi, poichè ogni essenza<br />

foraggera è dotata <strong>di</strong> proprie<br />

caratteristiche e, assieme alle altre<br />

erbe del cotico, offre una gamma<br />

<strong>di</strong> componenti nutrizionali ed<br />

aromatici che rendono i prodotti<br />

animali che ne derivano “unici e<br />

irripetibili” e per usare una parola<br />

alla moda, “tipici”.<br />

Quattro parametri<br />

Un secolo fa, non esistendo ancora<br />

l’industria mangimistica, né essendo<br />

applicata la tecnica dell’insilamento,<br />

il fieno <strong>di</strong> prato rappresentava<br />

praticamente l’alimento-base<br />

per ottenere carne e latte: ecco<br />

perché si dava la massima importanza<br />

alla sua qualità!<br />

L’antica arte della fienagione non<br />

va <strong>di</strong>menticata, semmai rivalutata<br />

alla luce delle attuali conoscenze,<br />

tenendo conto che chiunque può<br />

imparare, anno dopo anno, a ottenere<br />

un ottimo fieno anche facendo<br />

ricorso alla meccanizzazione,<br />

purchè si sia in grado <strong>di</strong> valutare<br />

correttamente ed autonomamente<br />

il risultato raggiunto.<br />

Saper valutare il fieno è importan-<br />

te anche nel caso <strong>di</strong> acquisto, perciò<br />

da alcuni anni l’<strong>Istituto</strong> tecnico<br />

agrario <strong>di</strong> Spilimbergo propone ai<br />

suoi allievi un sistema semplice,<br />

adattando alla specifica situazione<br />

del nostro territorio il metodo<br />

messo a punto dalla Deutches<br />

Landwirtschaft Gesellschaft, la più<br />

importante associazione che raggruppa<br />

gli agricoltori tedeschi.<br />

I quattro parametri da esaminare<br />

<strong>sono</strong> il colore, la struttura, l’odore<br />

e le impurità utilizzando rispettivamente<br />

i seguenti sensi: vista,<br />

vista-tatto, olfatto, vista.<br />

Tutti i colori del fieno<br />

La prima osservazione, che va ad<br />

incidere significativamente sul<br />

punteggio complessivo, ha come<br />

obiettivo la valutazione del colore;<br />

è <strong>di</strong> tipo visivo e si sud<strong>di</strong>vide in<br />

due fasi: esame qualitativo e quantitativo.<br />

In primo luogo si punta<br />

l’attenzione sulla composizione<br />

cromatica del campione: in un<br />

campione <strong>di</strong> fieno possiamo trovare<br />

3 colori fondamentali: verde (a<br />

livelli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> intensità), giallo<br />

(più o meno intenso), bruno.<br />

Quale colore o quali colori percepiamo?<br />

Quanta parte della massa<br />

del campione è <strong>di</strong> ogni colore?<br />

Dovremo quantificare la <strong>di</strong>ffusione<br />

del/dei colore/i nella massa, in<br />

quanto colori <strong>di</strong>fferenti hanno significato<br />

<strong>di</strong>verso ai fini dello stato<br />

<strong>di</strong> conservazione del prodotto.<br />

Faremo riferimento allo schema<br />

della tabella 1, cercando <strong>di</strong> classificare<br />

il nostro campione in uno<br />

dei livelli in<strong>di</strong>cati e ricordando che<br />

il fieno ha mantenuto il valore nutritivo<br />

dell’erba <strong>di</strong> partenza quanto<br />

più è verde, essendo questo colore


Tabella 1 – Valutazione del parametro<br />

colore, che vale ben 7 punti<br />

sul totale <strong>di</strong> 20.<br />

PARAMETRO:<br />

COLORE<br />

ESAME: VISIVO<br />

Il fieno si presenta <strong>di</strong><br />

un colore verde intenso<br />

in tutte le sue parti<br />

Il verde della massa<br />

è in buona parte o<br />

totalmente decolorato<br />

Le parti ver<strong>di</strong> appaiono<br />

decolorate<br />

e <strong>sono</strong> presenti alcune<br />

parti ingiallite<br />

Le parti ingiallite<br />

e quelle ver<strong>di</strong><br />

praticamente si<br />

equivalgono<br />

Prevalgono le parti<br />

ingiallite su quelle ver<strong>di</strong><br />

L’ingiallimento è <strong>di</strong>ffuso<br />

in tutta la massa (il<br />

fieno ha il colore della<br />

paglia)<br />

Il fieno è ingiallito e<br />

anche parzialmente<br />

imbrunito<br />

L’imbrunimento è<br />

<strong>di</strong>ffuso in tutta la massa<br />

PUNTEGGIO<br />

COLORE<br />

da imputare alla presenza <strong>di</strong> clorofilla<br />

che è un pigmento ossidabile:<br />

quanto più precoce sarà stata la<br />

raccolta in relazione allo sta<strong>di</strong>o<br />

vegetativo, quanto più accurate<br />

saranno state le operazioni <strong>di</strong><br />

fienagione e quanto più valido lo<br />

stoccaggio del prodotto, tanto più<br />

saremo riusciti a conservare nel<br />

fieno le caratteristiche delle piante<br />

<strong>di</strong> partenza. <strong>Non</strong> <strong>di</strong>mentichiamo<br />

che la fienagione, per definizione,<br />

comporta una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> valore<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Tabella 2 – Valutazione del parametro struttura, che pesa ben 7 punti<br />

sul totale <strong>di</strong> 20.<br />

PARAMETRO: STRUTTURA<br />

ESAME: VISIVO E TATTILE<br />

Fieno molto ricco <strong>di</strong> foglie, molto<br />

morbido e molto flessibile; alla prova del<br />

fascetto gli steli evidenziano una spiccata<br />

flessibilità<br />

Fieno ricco <strong>di</strong> foglie e/o morbido e<br />

flessibile; alla prova del fascetto solo<br />

qualche stelo si spezza<br />

Fieno con <strong>di</strong>screta presenza <strong>di</strong> foglie, un<br />

po’ duro al tatto; alla prova del fascetto<br />

alcuni steli si spezzano<br />

Fieno con me<strong>di</strong>a presenza <strong>di</strong> foglie,<br />

tendenzialmente duro al tatto; alla prova<br />

del fascetto molti steli si spezzano<br />

Fieno con bassa presenza <strong>di</strong> foglie,<br />

legnoso al tatto; alla prova del fascetto<br />

molti steli si spezzano<br />

Fieno molto povero <strong>di</strong> foglie, assai duro e<br />

pungente al tatto; la gran parte degli steli<br />

del fascetto si spezzano<br />

Fieno con foglie in quantità minima,<br />

nettamente duro e quasi abrasivo al tatto;<br />

il fascetto reagisce alla prova <strong>di</strong> torsione<br />

e piegatura come se fosse composto da<br />

“legnetti”<br />

Prodotto costituito da steli legnosi che<br />

si rompono imme<strong>di</strong>atamente a seguito <strong>di</strong><br />

torsione e/o flessione<br />

nutrizionale dell’erba: bisogna fare<br />

il possibile per minimizzare tale<br />

per<strong>di</strong>ta.<br />

Struttura<br />

La seconda valutazione, <strong>di</strong> tipo<br />

visivo e tattile, consentirà <strong>di</strong> dare<br />

un giu<strong>di</strong>zio sulla struttura del fieno<br />

evidenziando due elementi: la<br />

fogliosità e la lignificazione.<br />

La proporzione <strong>di</strong> foglie in relazione<br />

alla massa del campione è un<br />

parametro importante perché cor-<br />

PUNTEGGIO STRUTTURA<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

49<br />

relato positivamente con il valore<br />

nutritivo, essendo le foglie dotate<br />

<strong>di</strong> un maggior apporto nutrizionale<br />

rispetto agli steli.<br />

È necessario approfon<strong>di</strong>re le<br />

proprie conoscenze sulla forma<br />

della lamina fogliare delle <strong>di</strong>verse<br />

essenze foraggere presenti in un<br />

prato, considerando che le graminacee<br />

spesso hanno foglie “poco<br />

appariscenti”, ma sempre cellulosiche<br />

e quin<strong>di</strong> interessanti ai fini<br />

della nutrizione dei ruminanti.


50 <br />

<br />

<br />

Il grado <strong>di</strong> lignificazione è invece<br />

correlato negativamente con la <strong>di</strong>geribilità<br />

del foraggio e quin<strong>di</strong> con<br />

il suo valore nutritivo, in quanto<br />

la lignina è una componente delle<br />

pareti cellulari totalmente in<strong>di</strong>geribile:<br />

né gli enzimi dell’apparato<br />

<strong>di</strong>gerente, né i microrganismi ruminali<br />

<strong>sono</strong> in grado <strong>di</strong> attaccare<br />

questo polimero che, quando va<br />

ad “incrostare” le pareti delle cellule<br />

vegetali, rende inutilizzabile<br />

anche il contenuto citoplasmatico.<br />

La parte della pianta più soggetta<br />

a lignificazione è lo stelo, con<br />

naturale andamento del processo<br />

dalla base verso l’apice.<br />

Per valutare il grado <strong>di</strong> lignificazione<br />

si effettua la “prova del<br />

fascetto”.<br />

Si prende fra le mani un fascetto<br />

<strong>di</strong> fieno e lo si tasta con polpastrelli<br />

e palmo: in questo modo si<br />

valuta al tatto la legnosità del prodotto,<br />

che sarà morbido se cellulosico<br />

oppure duro e graffiante se<br />

raccolto ad uno sta<strong>di</strong>o vegetativo<br />

troppo avanzato.<br />

Quin<strong>di</strong> si torce lentamente il fascetto<br />

e infine lo si piega su se<br />

stesso: così si valuta la proporzione<br />

<strong>di</strong> steli che si spezzano (lignificati<br />

e in<strong>di</strong>geribili) in relazione<br />

alla proporzione <strong>di</strong> steli flessibili<br />

(nettamente cellulosici, quin<strong>di</strong><br />

fermentabili dai batteri ruminali).<br />

Anche questo parametro deve essere<br />

valutato con cura, in quanto<br />

va ad incidere significativamente<br />

sul punteggio complessivo. Faremo<br />

riferimento allo schema della<br />

tabella 2, cercando <strong>di</strong> classificare<br />

il nostro campione in uno dei livelli<br />

in<strong>di</strong>cati e ricordando che il<br />

fieno ha tanto più valore nutritivo<br />

quanto più è ricco <strong>di</strong> foglie, morbido<br />

al tatto e flessibile.<br />

Odore<br />

Con le due rilevazioni precedenti<br />

ci siamo fatti un’idea generale del<br />

livello qualitativo del prodotto<br />

che abbiamo davanti, e già avremo<br />

capito se si tratta <strong>di</strong> un fieno<br />

molto valido o <strong>di</strong> un prodotto <strong>di</strong><br />

livello me<strong>di</strong>o o basso.<br />

Tuttavia, per maggior sicurezza e<br />

completezza, il metodo proposto<br />

prevede la rilevazione <strong>di</strong> altri due<br />

elementi, che a volte confermano,<br />

altre volte parzialmente mettono<br />

in <strong>di</strong>scussione il livello qualitativo<br />

<strong>di</strong> una partita <strong>di</strong> fieno. La terza<br />

valutazione da effettuare sul campione<br />

è <strong>di</strong> tipo olfattivo. Lo scopo<br />

è <strong>di</strong> mettere in evidenza:<br />

- gli elementi <strong>di</strong> normalità-eccellenza<br />

(odore tipico del buon foraggio<br />

essiccato);<br />

- gli eventuali elementi <strong>di</strong> anormalità<br />

(odori <strong>di</strong> secco, <strong>di</strong> vecchio, <strong>di</strong><br />

Tabella 3 – Valutazione del<br />

parametro odore, che apporta un<br />

massimo <strong>di</strong> 3 punti sul totale <strong>di</strong><br />

20.<br />

PARAMETRO: ODORE<br />

ESAME: OLFATTIVO<br />

Profumo molto<br />

gradevole, ricco <strong>di</strong><br />

aromi <strong>di</strong> erbe e <strong>di</strong> fiori,<br />

molto persistente, tipico<br />

dell’ottimo fieno<br />

Profumo gradevole,<br />

anche se non ricco e<br />

persistente<br />

Odore scipìto<br />

Odore <strong>di</strong> secco, <strong>di</strong><br />

vecchio, <strong>di</strong> polvere<br />

Odore <strong>di</strong> bruciato, <strong>di</strong><br />

cotto, <strong>di</strong> tabacco<br />

Odori estranei, anche<br />

leggeri (<strong>di</strong> stalla, <strong>di</strong><br />

carburanti…)<br />

Odore <strong>di</strong> muffa, <strong>di</strong><br />

marcio<br />

PUNTEGGIO<br />

ODORE<br />

<br />

<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0


52 <br />

<br />

non foraggeri, presenti nella massa.<br />

Va inteso che le impurità <strong>sono</strong><br />

costituite solo da materiali che<br />

non hanno valore alimentare per<br />

gli animali, quin<strong>di</strong> non si tratta<br />

tanto <strong>di</strong> esaminare la composizione<br />

floristica del campione (che<br />

esula da questo schema <strong>di</strong> valutazione),<br />

ma <strong>di</strong> mettere in evidenza<br />

se vi <strong>sono</strong> nella massa <strong>di</strong> fieno<br />

parti che non hanno valore alimentare,<br />

oppure che influenzano<br />

negativamente lo stato <strong>di</strong> salute<br />

degli animali o la qualità dei prodotti<br />

derivanti dagli animali stessi<br />

(tabella 3).<br />

Punteggio finale e giu<strong>di</strong>zio<br />

sintetico<br />

Abbiamo raccolto <strong>tutti</strong> gli elementi<br />

della valutazione: osservazioni<br />

su ogni parametro e relativi<br />

punteggi parziali. Sommando i<br />

punteggi parziali, otterremo il<br />

punteggio finale (tabella 6) che<br />

esemplifica numericamente il<br />

livello <strong>di</strong> qualità del fieno. Ma<br />

possiamo ancora elaborare un<br />

giu<strong>di</strong>zio finale, molto utile perchè<br />

raccoglie gli elementi salienti<br />

della valutazione analitica, spiega<br />

il punteggio finale, propone un’interpretazione<br />

dei risultati e offre<br />

spunti <strong>di</strong> miglioramento alla tecnica<br />

<strong>di</strong> fienagione adottata. Fare un<br />

“signor fieno” è un passo concreto<br />

verso la reale qualità dei prodotti<br />

lattiero-caseari e verso il riconoscimento<br />

della loro tipicità, è un<br />

sistema che tutela attivamente<br />

ed efficacemente la bio<strong>di</strong>versità<br />

dei prati permanenti, è una delle<br />

migliori armi contro la svalorizzazione<br />

dell’arte antica <strong>di</strong> “fare latte<br />

con il fieno”.<br />

Tabella 5 – Valutazione del parametro impurità, che contribuisce con un<br />

massimo <strong>di</strong> 3 punti sul totale <strong>di</strong> 20.<br />

PARAMETRO: IMPURITA’<br />

ESAME: VISIVO<br />

Completa assenza <strong>di</strong> qualsiasi materiale non foraggero e/o <strong>di</strong><br />

essenze <strong>di</strong> scarso pregio<br />

Tabella 6 – Classi <strong>di</strong> qualità del fieno.<br />

PUNTEGGIO COMPLESSIVO CLASSE DI QUALITA’<br />

20 OTTIMA<br />

18 QUASI OTTIMA<br />

16-17 MOLTO BUONA<br />

14-15 DISCRETA<br />

12-13 SUFFICIENTE<br />

10-11 INSUFFICIENTE<br />

5-9 INSODDISFACENTE<br />

0-4 PESSIMA<br />

PUNTEGGIO<br />

IMPURITA’<br />

Impurità <strong>di</strong> tipo lieve in modeste quantità 2<br />

Impurità <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>o-lieve in quantità ridotte 1<br />

Molte impurità <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>o<br />

Impurità <strong>di</strong> tipo grave anche in quantità ridotte, se pos<strong>sono</strong><br />

influenzare lo stato <strong>di</strong> salute degli animali o interferire con la<br />

qualità dei prodotti<br />

<br />

<br />

<br />

3<br />

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