Il Sacramento della EUCARISTIA - la MESSA - Didaskaleion

5. Dopo il Concilio di Trento
Pio V nel 1580, per obbedire ad una decisione del Concilio di Trento, riformò il messale rendendolo
obbligatorio in tutta la Chiesa d’Occidente. Da quel periodo la messa non cambiò più, fino alla
recente riforma liturgica (fissismo liturgico).
Caratteristiche generali di questo periodo:
– la partecipazione del popolo è quasi nulla;
– nessuno spazio è lasciato alla creatività;
– si sviluppano le messe-concerto - si conia la frase «sentir messa»;
– messa domenicale sentita come un obbligo (e quindi fatta all’insegna della brevità), ma
rispettata da quasi tutta la gente;
– omissione frequente dell’omelia come cosa non essenziale;
– ridottissimo il numero delle comunioni, eccetto a Pasqua e, in alcuni luoghi, alla festa dei morti;
– grande sviluppo del canto polifonico;
– preminenza del clero (persone sacre) nella liturgia.
6. Il Concilio Vaticano II
Ha voluto riformare la messa ispirandosi alle tradizioni antiche.
Ha rimesso in vigore:
– la possibilità di fare tre letture: Antico Testamento, lettera del Nuovo Testamento, Vangelo;
– l’omelia obbligatoria (su cui si insisteva già fin dagli inizi del 1900);
– la preghiera dei fedeli;
– l'uso di canoni diversi;
– il segno di pace;
– la comunione sotto le due specie (e in mano);
– la concelebrazione.
Ha permesso per le celebrazioni liturgiche l'uso della lingua volgare.
306 U15/2 - L'EUCARISTIA - LA MESSA