è l'autunno degli eccessi - Matteo Gianatti

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Matteo Gianatti - www.matteogianatti.com • la presenza di un sistema extra-tropicale “a cuore freddo” sul Golfo del Leone, partorito dalla depressione Quinn; • temperatura dell'acqua marina molto calda (2/3 gradi oltre la norma), benché inferiore al valore minimo teorico necessario per lo sviluppo di un uragano (26 gradi), comunque sufficiente a favorire intensi processi di condensazione attorno al centro della depressione, che comportano la formazione di un nucleo caldo (conseguentemente alla liberazione di calore latente), tipico degli uragani; • presenza di una massa d'aria caldo-umida e molto instabile a tutte le quote nella troposfera; • flusso convergente al suolo verso un centro di bassa pressione; • isolinee di altezza di geopotenziale parallele alle isoterme su una stessa superficie isobarica (sistema barotropico); • mimo al suolo e minimi di geopotenziale coincidenti: la circolazione del vento è grossomodo costante a tutte le quote attorno al centro del ciclone, senza subire evidenti cambi direzionali al variare dell'altitudine (shear verticale debole o assente). Temperature e geopotenziali a 700 e a 500 hPa, martedì 8 novembre 2011, ore 06Z. Le isoterme parallele alle isolinee di geopotenziali suggeriscono la barotropicità del sistema. A patto che tale presupposto si mantenga lungo tutta la colonna troposferica, bisogna ugualmente considerare l'influenza orografica sulla distribuzione dei minimi barici nei bassi strati, capace di alterare le condizioni ideali di cui sopra. Fonte: ARPAL. Temperatura e anomalie delle acque superficiali del Mediterraneo, 7/8 novembre 2011. Si noti l'estesa area con 2/3 gradi sopra la norma tra le Baleari e il Golfo del Leone, proprio dove s'è evoluta la tempesta tropicale Rolf. In quel punto la temperatura del mare oscillava tra 20 e 22 gradi. Fonte: GNOO-INGV. Rolf è stata la prima depressione mediterranea riconosciuta dalla NOAA come uragano di categoria 01M (e non TLC: Tropical Like Cyclone, ovvero “ciclone simil-tropicale”). Benché molto rari, in verità, cicloni di questo tipo e intensità (Medicanes: Mediterranean Hurricanes o “uragani 4
Matteo Gianatti - www.matteogianatti.com mediterranei) hanno già solcato il Mediterraneo in passato (sebbene su traiettorie più meridionali). Un episodio molto simile a quello attuale accadde alla fine di settembre del 1983. Non soltanto con più di un mese d'anticipo: Callisto, infatti, si formò fra Tunisia e Sardegna, per poi risalire di latitudine fino a lambire la Corsica. Complessivamente, tra il 4 e l'8 novembre sono caduti circa 300 mm di pioggia tra Varesotto, Verbano, Canton Ticino e Oltrepo (punte di 320/330 mm). Tra Piemonte e Liguria i massimi accumuli hanno riguardato i bacini dei fiumi Tanaro e Stura (Quezzi 750 mm), mentre sulle zone appenniniche e prealpine piemontesi si sono raggiunti valori compresi fra 400 e 650 mm. Sebbene anche il versante sudalpino sia interessato dal prolungato evento piovoso, i venti in quota non sono sufficientemente intensi da causare precipitazioni così importanti lungo i rilievi lombardi, in particolare sul settore retico. Inoltre, l'avvezione piuttosto calda ha mantenuto il limite inferiore delle nevicate a quote molto elevate (oltre 2400/2700 metri). Altezze comunque di rilievo sono state osservate in prossimità del crinale orobico (200/300 mm, Pescegallo-SO 320,2 mm), mentre verso Nord-Est gli accumuli si riducono drasticamente (120/130 mm su Orobie e Alpi Retiche fra Spluga e Val Masino, 70/90 mm tra Val di Mello e Valmalenco). Autunno 2011 molto mite in montagna, più “fresco” a basse quote per l'inversione termica. Piogge nella media a Sud delle Alpi, clima secco sul pendio settentrionale. Anomalie di geopotenziali a 500 hPa, termiche e pluviometriche in Europa, autunno 2011. Fonte: NOAA. La presenza costante di una robusta alta pressione determina temperature oltre la media quasi dappertutto, eccetto sulle pianure carpatico-danubiane e sui Balcani, grazie alle inversioni termiche di novembre, che hanno mantenuto il clima più rigido. Per la svizzera s'è trattato dell'autunno più caldo dopo il 2006. Le anomalie sono state più forti in montagna: in particolare a novembre, con scarti dalla media fino a sei gradi (fonte: MeteoSvizzera). Gli eccessi di pioggia sul Mediterraneo occidentale si contrappongono a situazioni fortemente deficitarie in molte zone d'Europa (incluse quelle peninsulari italiane), ad eccezione di Irlanda, Scozia, Galles e coste norvegesi, lambite dal flusso atlantico. Tolta la fase fortemente perturbata d'inizio ottobre, le precipitazioni sono risultate molto scarse a Nord delle Alpi. Come detto, episodi di maltempo estremo sono stati una particolarità dell'autunno 2011 in diverse regioni italiane e non solo. Altresì lunghi periodi soleggiati hanno fatto da padrone nella regione alpina, a causa di una persistente zona di alta pressione sull'Europa che ha tenuto lontane le perturbazioni atlantiche. Eventi piovosi di rilievo hanno tuttavia interessato anche le Alpi, con precipitazioni nella media sul pendio meridionale. Ha fatto caldo soprattutto in montagna, nonostante due brevi ma intense irruzioni di aria fredda (17-19 settembre, 6-9 ottobre), che hanno causato notevoli nevicate fino a quote medie sul versante nordalpino. Anche novembre, dopo l'intensa fase perturbata, ha regalato una serie di giornate soleggiate con temperature oltre la media. Di conseguenza, anche in virtù delle precipitazioni sottoforma di pioggia fino a quote elevate durante il peggioramento d'inizio mese, le Alpi appaiono desolatamente prive di neve sotto i 2000 metri (addirittura fino a 2400/2800 metri lungo i pendii esposti al sole). 5
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