è l'autunno degli eccessi - Matteo Gianatti
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<strong>Matteo</strong> <strong>Gianatti</strong> - www.matteogianatti.com<br />
NOVEMBRE 2011: DALLE ALLUVIONI ALLA SICCITÀ. È L'AUTUNNO DEGLI ECCESSI.<br />
Un autunno terribile: da un lato tanto sole e penuria di neve sulle Alpi, dall'altro le devastanti alluvioni che hanno<br />
colpito diverse regioni d'Italia. Novembre <strong>è</strong> stato un mese di piogge eccezionali per il Mediterraneo, mentre l'alta<br />
pressione europea ha contenuto le precipitazioni e con esse le nevicate che avrebbero dovuto ricoprire i rilievi alpini.<br />
In alto: panorama valtellinese dalla Motta di Scais (2415 m), con le montagne prive di neve sotto i 2400/2800 metri,<br />
24 novembre 2011 (foto E. Benedetti). Sopra: Genova il giorno dopo l'alluvione del 4 novembre.<br />
L'autunno 2011 sarà ricordato per le gravi alluvioni che a partire da ottobre hanno causato molti<br />
danni e vittime in diverse province italiane da Nord a Sud. L'ostinata azione di un blocco altopressorio<br />
sul Nord Europa obbliga le depressioni atlantiche ad aprirsi un varco verso il<br />
Mediterraneo, dove si creano prolungate condizioni di maltempo. Il contrasto delle masse d'aria più<br />
fresca in arrivo con la superficie del mare ancora tiepida, tipico del<strong>l'autunno</strong>, contribuisce<br />
all'ulteriore esaltazione delle piogge. In questo contesto s'inseriscono il nubifragio di Roma del 20<br />
ottobre, le alluvioni tra Levante ligure e Toscana del 25, quelle di Genova e all'Isola d'Elba il 4 e il 7<br />
novembre (nonché tutta una serie di episodi estremi che hanno interessato il Nord-Ovest e le<br />
regioni tirreniche), per finire le inondazioni all'estremo Sud nella seconda parte del mese.<br />
Anomalie pluviometriche, termiche e di geopotenziali a 500 hPa in Europa, novembre 2011. Se da un lato piogge<br />
imponenti hanno flagellato il Mediterraneo (nel Sud della Francia sono caduti fino a 936 mm di pioggia in sei giorni a<br />
Valleraugue), il rovescio della medaglia <strong>è</strong> rappresentato dall'anticiclone continentale, causa di gran secco e<br />
temperature oltre la media su quasi tutta l'Europa. Fonte: NOAA.<br />
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4-8 novembre: precipitazioni straordinarie al Nord-Ovest, grave alluvione lampo si abbatte<br />
su Genova. Tempesta tropicale nel Mediterraneo.<br />
Geopotenziali, temperature a 500 hPa e pressione al<br />
suolo, venerdì 4 novembre 2011, ore 12Z. Dopo aver<br />
causato piogge monsoniche nel Sud della Francia, la vasta<br />
depressione Quinn comincia ad estendere i suoi pericolosi<br />
effetti anche sull'Italia, rallentata ad Est dal robusto<br />
blocco anticiclonico che tiene in scacco gran parte<br />
d'Europa. Fonte: Wetterzentrale. Sotto: convergenza a 10<br />
m sul Golfo di Genova tra i venti umidi di Scirocco e le<br />
correnti più secche dall'entroterra. Fonte: ISAC-CNR.<br />
All'inizio di novembre la bassa pressione Nordatlantica<br />
Quinn, alimentata da aria artica, si<br />
dirige verso il Mediterraneo. Nella notte di<br />
venerdì 4, correnti caldo-umide sub-sahariane<br />
s'intensificano rapidamente da Sud-Ovest (da<br />
Sud lungo le Alpi), apportando le prime<br />
precipitazioni in Liguria e sulla Lombardia. La<br />
convergenza al suolo tra lo Scirocco e i venti<br />
che soffiano dall'entroterra verso la costa<br />
innesca un violento nubifragio su Genova. Il<br />
temporale, esaltato dall'orografia alle spalle del<br />
capoluogo, assume carattere auto-rigenerante e<br />
stazionario per alcune ore, scaricando fino a<br />
556,5 mm di pioggia sul quartiere di Quezzi<br />
(record di precipitazione giornaliera nel territorio<br />
urbano genovese - fonte LIMET). L'evento ha<br />
raggiunto picchi di altissima intensità (181 mm<br />
di pioggia in un'ora a Vicomorasso, nuovo<br />
record italiano - fonte ARPAL), provocando una<br />
disastrosa alluvione lampo, gravi danni materiali<br />
e sei vittime. Marginalmente interessata la<br />
Lombardia, con accumuli importanti solo sui<br />
settori occidentali, insieme a Ticino e Oltrepo<br />
Pavese (70/100 mm, Colleri-PV 136,0 mm).<br />
Venerdì 4 novembre 2011. A sinistra: convergenza a 10 m sul Golfo di Genova tra i venti umidi di Scirocco e le<br />
correnti più secche dall'entroterra. Fonte: ISAC-CNR. Al centro: uno scatto del radar riprende l'auto-rigenerante sul<br />
capoluogo ligure alle 10:40UTC. Fonte: ARPA Piemonte. A destra: pioggia cumulata in Liguria nelle 24 ore<br />
precedenti le 19:00UTC. Fonte: ARPA Liguria.<br />
Sabato 5 novembre il maltempo coinvolge più diffusamente la Lombardia, concentrando ancora<br />
una volta le piogge maggiori sulle province occidentali (Porto Ceresio-VA 117,3 mm) e su quelle<br />
meridionali (Colleri-PV 117,8 mm), nel Canton Ticino (Monteggio 140,0 mm), nonché su Alpi e<br />
Prealpi Orobie (punte vicine a 100 mm).<br />
La successiva rotazione dei venti a Sud-Est, per l'approfondimento di un vortice chiuso e sganciato<br />
dal flusso principale ad Ovest della Sardegna (cut-off), genera un ulteriore peggioramento del<br />
tempo sul Piemonte, che provoca alcune esondazioni domenica 6 (in particolare<br />
nell'Alessandrino). In Lombardia le piogge diventano più sporadiche e meno abbondanti, mentre<br />
un peggioramento si registra su Sardegna e regioni tirreniche (oltre 100 mm a Napoli domenica,<br />
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alluvione lampo sull'Isola d'Elba lunedì 7 novembre). Anziché colmarsi, il vortice Rolf rimane in vita<br />
attingendo nuova energia dalle acque del Tirreno, anormalmente calde, proprio come un uragano.<br />
In questa fase, ulteriori celle temporalesche colpiscono per l'ennesima volta la Liguria dal tardo<br />
pomeriggio di lunedì, causando la caduta di altri 200 mm di pioggia nelle zone genovesi<br />
recentemente alluvionate. Solo martedì 8 novembre il ciclone tropicale esaurisce la propria forza,<br />
impattando sulla Costa Azzurra (landfall), spazzata da venti fino a 100/110 km/h in serata (raffica<br />
di 154 km/h a Porquerolles).<br />
Geopotenziali, temperature a 500 hPa e pressione al suolo. Fonte: Wetterzentrale. Evoluzione del ciclone Rolf. La<br />
carta a sinistra, riferita alle 00Z di domenica 6 novembre 2011, mostra la neo-depressione mediterranea allo stato di<br />
tempesta extra-tropicale (figlia della depressione Quinn): una goccia fredda alimentata dal contrasto termico tra due<br />
masse d'aria a diversa temperatura. Si tratta di un sistema baroclino, nel quale il minimo in quota e quello al suolo<br />
non sono in asse. La carta a destra rappresenta la situazione 48 ore dopo (martedì 8 novembre): Rolf <strong>è</strong> un sistema<br />
indipendente tropicale auto-alimentato dall'instabilità convettiva nonché dal calore proveniente dalla superficie<br />
marina e contenuto nel vapore acqueo. L'aria calda sale e condensa (perciò libera calore latente), innescando i moti<br />
ascensionali che richiamano altra aria verso il centro della struttura. Ciò determina un calo vieppiù marcato della<br />
pressione, e, per conseguenza, una progressiva intensificazione del vento. La sua struttura <strong>è</strong> barotropica, con un<br />
minimo in quota “a cuore caldo” sulla verticale del minimo al suolo.<br />
Martedì 8 novembre 2011. A sinistra: thetaE e vettori vento a 850 hPa, ore 00Z. La distribuzione dei valori di<br />
temperatura potenziale equivalente ben dimostra la presenza di un nucleo caldo al centro della struttura ciclonica<br />
Rolf. Fonte: ARPAL. Al centro: vettori vento a 10 m, ore 03Z. L'intensità dei venti attorno alla depressione <strong>è</strong> massima<br />
sul Mar di Sardegna, dove genera violenti mareggiate. Fonte: ISAC-CNR. A destra: un'eloquente immagine satellitare<br />
delle 10Z evidenzia la spirale nuvolosa convettiva che ruota intorno all'occhio in senso antiorario, proprio come<br />
avviene negli uragani tropicali. Fonte: Meteomedia.<br />
Riassumendo, gli ingredienti che hanno portato alla formazione di un ciclone tropicale nel<br />
Mediterraneo sono:<br />
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• la presenza di un sistema extra-tropicale “a cuore freddo” sul Golfo del Leone, partorito dalla<br />
depressione Quinn;<br />
• temperatura dell'acqua marina molto calda (2/3 gradi oltre la norma), benché inferiore al valore<br />
minimo teorico necessario per lo sviluppo di un uragano (26 gradi), comunque sufficiente a<br />
favorire intensi processi di condensazione attorno al centro della depressione, che comportano<br />
la formazione di un nucleo caldo (conseguentemente alla liberazione di calore latente), tipico<br />
<strong>degli</strong> uragani;<br />
• presenza di una massa d'aria caldo-umida e molto instabile a tutte le quote nella troposfera;<br />
• flusso convergente al suolo verso un centro di bassa pressione;<br />
• isolinee di altezza di geopotenziale parallele alle isoterme su una stessa superficie isobarica<br />
(sistema barotropico);<br />
• mimo al suolo e minimi di geopotenziale coincidenti: la circolazione del vento <strong>è</strong> grossomodo<br />
costante a tutte le quote attorno al centro del ciclone, senza subire evidenti cambi direzionali al<br />
variare dell'altitudine (shear verticale debole o assente).<br />
Temperature e geopotenziali a 700 e a 500 hPa, martedì 8 novembre 2011, ore 06Z. Le isoterme parallele alle isolinee<br />
di geopotenziali suggeriscono la barotropicità del sistema. A patto che tale presupposto si mantenga lungo tutta la<br />
colonna troposferica, bisogna ugualmente considerare l'influenza orografica sulla distribuzione dei minimi barici nei<br />
bassi strati, capace di alterare le condizioni ideali di cui sopra. Fonte: ARPAL.<br />
Temperatura e anomalie delle acque superficiali del Mediterraneo, 7/8 novembre 2011. Si noti l'estesa area con 2/3<br />
gradi sopra la norma tra le Baleari e il Golfo del Leone, proprio dove s'<strong>è</strong> evoluta la tempesta tropicale Rolf. In quel<br />
punto la temperatura del mare oscillava tra 20 e 22 gradi. Fonte: GNOO-INGV.<br />
Rolf <strong>è</strong> stata la prima depressione mediterranea riconosciuta dalla NOAA come uragano di<br />
categoria 01M (e non TLC: Tropical Like Cyclone, ovvero “ciclone simil-tropicale”). Benché molto<br />
rari, in verità, cicloni di questo tipo e intensità (Medicanes: Mediterranean Hurricanes o “uragani<br />
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mediterranei) hanno già solcato il Mediterraneo in passato (sebbene su traiettorie più meridionali).<br />
Un episodio molto simile a quello attuale accadde alla fine di settembre del 1983. Non soltanto con<br />
più di un mese d'anticipo: Callisto, infatti, si formò fra Tunisia e Sardegna, per poi risalire di<br />
latitudine fino a lambire la Corsica.<br />
Complessivamente, tra il 4 e l'8 novembre sono caduti circa 300 mm di pioggia tra Varesotto,<br />
Verbano, Canton Ticino e Oltrepo (punte di 320/330 mm). Tra Piemonte e Liguria i massimi<br />
accumuli hanno riguardato i bacini dei fiumi Tanaro e Stura (Quezzi 750 mm), mentre sulle zone<br />
appenniniche e prealpine piemontesi si sono raggiunti valori compresi fra 400 e 650 mm.<br />
Sebbene anche il versante sudalpino sia interessato dal prolungato evento piovoso, i venti in quota<br />
non sono sufficientemente intensi da causare precipitazioni così importanti lungo i rilievi lombardi,<br />
in particolare sul settore retico. Inoltre, l'avvezione piuttosto calda ha mantenuto il limite inferiore<br />
delle nevicate a quote molto elevate (oltre 2400/2700 metri). Altezze comunque di rilievo sono<br />
state osservate in prossimità del crinale orobico (200/300 mm, Pescegallo-SO 320,2 mm), mentre<br />
verso Nord-Est gli accumuli si riducono drasticamente (120/130 mm su Orobie e Alpi Retiche fra<br />
Spluga e Val Masino, 70/90 mm tra Val di Mello e Valmalenco).<br />
Autunno 2011 molto mite in montagna, più “fresco” a basse quote per l'inversione termica.<br />
Piogge nella media a Sud delle Alpi, clima secco sul pendio settentrionale.<br />
Anomalie di geopotenziali a 500 hPa, termiche e pluviometriche in Europa, autunno 2011. Fonte: NOAA. La presenza<br />
costante di una robusta alta pressione determina temperature oltre la media quasi dappertutto, eccetto sulle pianure<br />
carpatico-danubiane e sui Balcani, grazie alle inversioni termiche di novembre, che hanno mantenuto il clima più<br />
rigido. Per la svizzera s'<strong>è</strong> trattato del<strong>l'autunno</strong> più caldo dopo il 2006. Le anomalie sono state più forti in montagna:<br />
in particolare a novembre, con scarti dalla media fino a sei gradi (fonte: MeteoSvizzera). Gli <strong>eccessi</strong> di pioggia sul<br />
Mediterraneo occidentale si contrappongono a situazioni fortemente deficitarie in molte zone d'Europa (incluse quelle<br />
peninsulari italiane), ad eccezione di Irlanda, Scozia, Galles e coste norvegesi, lambite dal flusso atlantico. Tolta la<br />
fase fortemente perturbata d'inizio ottobre, le precipitazioni sono risultate molto scarse a Nord delle Alpi.<br />
Come detto, episodi di maltempo estremo sono stati una particolarità del<strong>l'autunno</strong> 2011 in diverse<br />
regioni italiane e non solo. Altresì lunghi periodi soleggiati hanno fatto da padrone nella regione<br />
alpina, a causa di una persistente zona di alta pressione sull'Europa che ha tenuto lontane le<br />
perturbazioni atlantiche. Eventi piovosi di rilievo hanno tuttavia interessato anche le Alpi, con<br />
precipitazioni nella media sul pendio meridionale. Ha fatto caldo soprattutto in montagna,<br />
nonostante due brevi ma intense irruzioni di aria fredda (17-19 settembre, 6-9 ottobre), che hanno<br />
causato notevoli nevicate fino a quote medie sul versante nordalpino. Anche novembre, dopo<br />
l'intensa fase perturbata, ha regalato una serie di giornate soleggiate con temperature oltre la<br />
media. Di conseguenza, anche in virtù delle precipitazioni sottoforma di pioggia fino a quote<br />
elevate durante il peggioramento d'inizio mese, le Alpi appaiono desolatamente prive di neve sotto<br />
i 2000 metri (addirittura fino a 2400/2800 metri lungo i pendii esposti al sole).<br />
5
temp. (°C)<br />
prec. (mm)<br />
°C<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
01/09<br />
06/09<br />
11/09<br />
16/09<br />
Sondrio<br />
(290 m)<br />
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Sondrio - Temperature e precipitazioni autunno 2011<br />
21/09<br />
26/09<br />
01/10<br />
Borm io<br />
(1225 m)<br />
06/10<br />
11/10<br />
Sils-Maria<br />
(1798 m)<br />
16/10<br />
Temperatura e precipitazioni cumulate, 1 settembre-30 novembre 2011,<br />
Sondrio. Dal grafico notiamo valori termici nettamente sopra media nella<br />
prima parte del<strong>l'autunno</strong>, mentre dalla seconda metà di ottobre le<br />
anomalie positive risultano meno incidenti sull'andamento stagionale.<br />
Altrettanto evidenti sono i crolli termici durante le irruzioni fredde di<br />
settembre e ottobre (accompagnati da piogge abbondanti e nevicate a<br />
quote medie), mentre i successivi peggioramenti hanno portato le<br />
temperature su valori superiori al normale (specie nella prima decade di<br />
novembre), con quota neve elevata.<br />
21/10<br />
data (gg/m m )<br />
26/10<br />
Sondrio<br />
(290 m)<br />
31/10<br />
05/11<br />
Borm io<br />
(1225 m)<br />
Bilancio stagionale nelle Retiche Sud-occidentali (Valtellina-Engadina), autunno 2011. In base ai dati raccolti, le<br />
temperature sono state di 1,7 gradi più alte del normale, le piogge hanno invece registrato valori tra il 100 e il 110%<br />
della media (periodo 1971-2000). Alle basse quote l'anomalia di temperatura <strong>è</strong> stata smorzata dall'inversione termica,<br />
mentre in montagna i valori sono stati molto simili a quelli osservati nel 2006.<br />
precipitazioni temperatura media temperatura media mobile 1971-2000 (su 5 giorni)<br />
10/11<br />
15/11<br />
6<br />
20/11<br />
Sils-Maria<br />
(1798 m)<br />
settem bre ottobre novem bre autunno<br />
m edia 19,7 15,7 9,9 12,1 9,5 3,8 6,9 6,3 0,8 12,9 10,5 4,8<br />
norm a 17,7 12,9 7,7 12,4 8,2 3,5 6,4 2,8 -1,8 12,2 8,0 3,1<br />
deviaz. 2,1 2,7 2,2 -0,3 1,4 0,3 0,5 3,5 2,6 0,7 2,5 1,7<br />
som m a 147,4 158,4 141,0 89,9 62,2 94,4 91,4 13,6 41,4 328,7 234,2 276,8<br />
norm a 106,7 83,5 108,8 117,4 82,9 102,7 76,2 55,7 74,0 300,4 222,1 285,5<br />
deviaz. % 38,1 89,8 29,6 -23,5 -25,0 -8,1 19,9 -75,6 -44,0 9,4 5,5 -3,0<br />
25/11<br />
30/11<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Sondrio<br />
(290 m)<br />
mm<br />
Borm io<br />
(1225 m)<br />
Sils-Maria<br />
(1798 m)<br />
Sondrio<br />
(290 m)<br />
Borm io<br />
(1225 m)<br />
Sils-Maria<br />
(1798 m)<br />
Tra la terza settimana e l'inizio<br />
della successiva l'inversione<br />
termica ha favorito un clima tardoautunnale<br />
nei fondovalli e in<br />
Valpadana, con forti brinate<br />
(minime generalmente di -1/-2 gradi<br />
in pianura, picco di -6,5°C nel<br />
Bolognese il 19) e temperature<br />
diurne molto contenute (3/5 gradi)<br />
nelle zone interessate dalle nebbie.<br />
Sopra lo strato d'inversione, invece,<br />
i termometri hanno quasi sempre<br />
raggiunto i 12/14 gradi durante il<br />
giorno. Ben diversa la situazione<br />
all'estremo Sud e sulle isole<br />
maggiori, interessate da una<br />
depressione mediterranea all'inizio<br />
della terza decade, che ha causato<br />
intensi nubifragi (Cittanova-RC<br />
361,8 mm, Castroreale-ME 351,0<br />
mm il 22 novembre) e tre vittime<br />
nel Messinese.
Fonti consultate<br />
• ARPA Liguria<br />
• ARPA Piemonte<br />
• Centro Meteorologico Lombardo<br />
• GNOO-INGV<br />
• ISAC-CNR<br />
• MeteoGiornale<br />
• Meteomedia<br />
• MeteoNetwork – Sondrio<br />
• MeteoSvizzera<br />
• NOAA CPC-NCEP e NOAA ESRL<br />
• Regione Lombardia - Protezione Civile<br />
<strong>Matteo</strong> <strong>Gianatti</strong> - www.matteogianatti.com<br />
• Sondrio - omogeneizzazione delle serie climatiche dal 1971<br />
• Wetterzentrale<br />
• Serie climatiche: rete MeteoNetwork - temperature e precipitazioni di Sondrio Sud; Servizio<br />
Meteorologico Svizzero - temperature e precipitazioni omogeneizzate di Sils-Maria; ARPA<br />
Lombardia, Servizio Idrografico - temperature e precipitazioni di Bormio; <strong>Gianatti</strong> M -<br />
omogeneizzazione delle serie climatiche fino al 2009 (Sondrio, temperature: APAT 1971-1987,<br />
ERSAF/ARPA 1988-2002, rete MeteoNetwork dal 10/2002; Sondrio, precipitazioni: APAT<br />
1971-1987, ERSAF/ARPA 1988-2002, rete MeteoNetwork dal 12/2002; Bormio, temperature: AEM<br />
1924-1993, ARPA Lombardia 1994-2009; Bormio, precipitazioni: AEM 1926-1959, Ufficio<br />
Idrografico del Po 1960-1993, ARPA Lombardia 1994-2009); medie trentennali di riferimento<br />
1971-2000.<br />
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