LA FLOR A VASCOLARE - Oasicasteldiguido.It
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IL FIORE<br />
Per definizione il FIORE è un germoglio ad accrescimento determinato composto<br />
da sporofilli (foglie modificate a funzione riproduttiva, come i carpelli<br />
e gli stami) e da foglie modificate a funzione vessillare o protettiva (come i<br />
petali, in quasi la totalità delle famiglie, o come le glume nelle Graminacee).<br />
Alle spalle di una sì semplice organizzazione ci sono milioni di anni di evoluzione.<br />
A partire da organismi vegetali pluricellulari, per gran parte della sua lunga<br />
storia, la terra è stata abitata da piante senza fiore, per lo più a riproduzione<br />
vegetativa o tramite spore (equiseti, felci arboree, muschi, gimnosperme).<br />
Successivamente, durante il Cretaceo (solo circa 125 M.a.), apparvero le<br />
Angiosperme (dal greco angeion “vaso”, sperma “seme”) che, apparentemente<br />
senza un reale motivo, ebbero in breve tempo il sopravvento su tutte le altre<br />
piante. In reltà quella loro “piccola invenzione” che è il fiore risultò senza<br />
dubbio decisiva nella selezione naturale. Per la prima volta le foglie adibite<br />
alla riproduzione (sporofilli) andavano a formare veri e propri organi con funzione<br />
unica e specializzata. In questa maniera il seme veniva protetto molto<br />
più efficacemente e “accompagnato” anche dopo la separazione dalla pianta<br />
madre grazie alla trasformazione dell’ovario nel frutto.<br />
Molte famiglie di angiosperme, trovarono notevolmente vantaggioso per una<br />
più efficente dispersione del polline, sfruttare, magari dietro l’ “offerta” di una<br />
sostanza zuccherina, insetti o più raramente uccelli (o altri animali), che fungono<br />
dunque da vettori per la pianta (pronubi). Da un semplice vantaggio<br />
reciproco, questo rapporto, si è trasformato in una vera e propria coevoluzione.<br />
Sembra infatti che la grande diversificazione degli insetti è stata direttamente<br />
correlata all’evoluzione delle angiosperme e a loro volta gli insetti<br />
influenzarono profondamente l’evoluzione delle piante.<br />
I fiori hanno dunque sviluppato sorprendenti tecniche per attrarre determinate<br />
specie di insetti, sfruttando quella che viene definita dispersione entomofila,<br />
la più comune è quella di mettere a disposizione dei propri visitatori preziose<br />
sostanze zuccherine prodotte dalle specializzate ghiandole nettarifere,<br />
per far sapere agli insetti che lì possono trovare il nettre, vengono utilizzati<br />
soprattutto colori ma anche odori.<br />
I fiori impollinati dai coleotteri sono generalmente bianchi, poco appariscenti,<br />
ma molto profumati (aromatici o simili a cattivi odori della fermentazione)<br />
poichè i loro visitatori hanno ben più sviluppato l’olfatto piuttosto che la<br />
vista. I fiori impollinati dagli imenotteri sono al contrario vistosamente colorati<br />
ma mai rosso puro; le api infatti, come anche altri insetti, sono in grado