1-Storia de Marsiglia (I) Bollettino n°1 - Arte Mistica 2013
1-Storia de Marsiglia (I) Bollettino n°1 - Arte Mistica 2013
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<strong>Bollettino</strong> <strong>n°1</strong><br />
MARSIGLIA È NATA DA UN MATRIMONIO<br />
Dopo aver ottenuto l’appoggio <strong>de</strong>gli Dei, Simos e<br />
Protis furono <strong>de</strong>signati capi <strong>de</strong>ll’equipaggio. Prima di<br />
arrivare alla baia di Lacydon, i focesi fecero diversi scali,<br />
di cui uno presso Tarquinio, l’anziano re <strong>de</strong>lla giovane<br />
Roma, fondata soltanto 153 anni prima e nuova alleata<br />
di Focea. La leggenda <strong>de</strong>lla fondazione <strong>de</strong>lla nuova<br />
Focea rievoca un insediamento pacifico nel territorio<br />
<strong>de</strong>gli indigeni, i “Segobrigi” <strong>de</strong>l gruppo <strong>de</strong>i “Salii”,<br />
fusione <strong>de</strong>i popoli ligure e celta.<br />
Nanno (o Nannos), il re <strong>de</strong>i Segobrigi, preparava le<br />
nozze di sua figlia Gyptis. I costumi locali di quell’epoca<br />
volevano che, durante la festa, la principessa offrisse a<br />
colui che sarebbe diventato suo marito una coppa<br />
d’acqua <strong>de</strong>lla fontana d’avorio. I greci furono invitati a<br />
unirsi al banchetto. La bella Gyptis, soprannominata<br />
“Aquilotto”, notò in mezzo a una corte di spasimanti<br />
l’invitato <strong>de</strong>ll’ultima ora, Protis, e gli porse il calice di<br />
Imene (Hymén, il Dio greco <strong>de</strong>l matrimonio). Ve<strong>de</strong>ndo in<br />
quel gesto l’espressione <strong>de</strong>lla volontà divina, il re<br />
Nanno accettò l’unione. Il bello straniero Protis, il cui<br />
nome significa “il primo”, ricevette in dote da suo<br />
suocero la baia di Lacydon. Grazie al matrimonio con la<br />
bella gallica, Protis diventa dunque il signore di<br />
Lacydon, culla <strong>de</strong>l futuro Vecchio Porto. In seguito, i<br />
marinai greci si unirono ad altre donne galliche, dando<br />
origine alla prima generazione focese-celta-ligure <strong>de</strong>lla<br />
colonia massaliote. Massalia (mas-salia, la patria <strong>de</strong>i<br />
Salii) è nata dunque da un matrimonio di tipo<br />
alchemico: perché Protis “il primo” o l’arcano 1 <strong>de</strong>i<br />
tarocchi (il Mago) si unisce a Gyptis, “l’Aquilotto” o<br />
arcano 3 (Imperatrice) con la coppa sacra (vedi pag. 10).<br />
I principi intelligenti <strong>de</strong>ll’1 e <strong>de</strong>l 3, <strong>de</strong>lla Mona<strong>de</strong> e <strong>de</strong>lla<br />
Trinità, creano e ricreano incessantemente.<br />
Fondazione <strong>de</strong>lla greca “MASSALIA”<br />
<strong>Arte</strong> e mistica : espressione <strong>de</strong>l divino<br />
LA FONDAZIONE DI MASSALIA<br />
Secondo la tradizione, prima di tutto Protis fece<br />
costruire un tempio in onore di <strong>Arte</strong>mi<strong>de</strong>, che aveva<br />
concesso ai coloni greci un così felice <strong>de</strong>stino. In<br />
seguito, lì vicino, di fronte al mare, eresse un tempio<br />
<strong>de</strong>dicato ad Apollo. Il culto di <strong>Arte</strong>mi<strong>de</strong> (la buona<br />
Madre) sostituì largamente quello di altre divinità<br />
celtiche e assunse dimensioni formidabili a Massalia,<br />
prima di essere diffuso e venerato in tutto l’Occi<strong>de</strong>nte. I<br />
massalioti, quando necessario, potevano difen<strong>de</strong>rsi<br />
dietro i loro imponenti bastioni e rispon<strong>de</strong>re agli<br />
attacchi, dato che i luoghi erano facili da proteggere<br />
con fortificazioni all’estremità <strong>de</strong>lla penisola e sulle<br />
colline.<br />
“MASSALIA”: PARI A ROMA<br />
Con il passare <strong>de</strong>l tempo, Massalia divenne una<br />
repubblica indipen<strong>de</strong>nte. La sua costituzione, che<br />
resterà immutata per parecchi secoli, fu nota in tutto il<br />
mondo antico per la sua saggezza. Aristotele e Strabone<br />
ci hanno lasciato il ritratto austero di una città dove la<br />
fantasia è assente. Le doti <strong>de</strong>lle donne, per esempio,<br />
erano limitate, il lusso e l’eccesso erano banditi. I<br />
massalioti mantennero anche stretti contatti con le altre<br />
colonie greche <strong>de</strong>l sud <strong>de</strong>ll’Italia e con la stessa Grecia,<br />
dove posse<strong>de</strong>vano un “tesoro” (un tempio) a Delfi.<br />
Massalia divenne un centro culturale solare per le<br />
popolazioni celto-liguri <strong>de</strong>l sud <strong>de</strong>lla Gallia. I massalioti<br />
insegnarono loro la propria lingua, le proprie tecniche e<br />
le proprie conoscenze (nel campo <strong>de</strong>ll’agricoltura,<br />
<strong>de</strong>ll’architettura e naturalmente, <strong>de</strong>lla saggezza<br />
esoterica). Massalia restò vicina a Roma. All’epoca <strong>de</strong>lla<br />
presa di Roma da parte <strong>de</strong>i celti, nel 390 a.C., partecipò<br />
al pagamento <strong>de</strong>l riscatto. Riconoscente, Roma accordò<br />
al suo alleato un “trattato di equità” durato 350 anni,<br />
fino al 49 a.C.<br />
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