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Gente di Canino

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<strong>Canino</strong><br />

2008<br />

A duecento anni dalla venuta a <strong>Canino</strong> <strong>di</strong> Luciano Bonaparte<br />

Trimestrale della ASSOCIAZIONE CULTURALE LUCIANO BONAPARTE PRINCIPE DI CANINO - Largo Luciano Bonaparte, 46 - 01011 CANINO (VT)<br />

www.canino2008.it Anno VIII n° 2 - Maggio 2013 canino-2008@libero.it<br />

CANINO 2014<br />

L’Associazione Culturale Luciano Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

e l’Amministrazione Comunale hanno presentato il programma<br />

delle manifestazioni per il duecentesimo del Principato.<br />

<strong>di</strong> Mauro Marroni<br />

Nel 2005 costituimmo l’Associazione Culturale<br />

Luciano Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> con lo scopo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgare la conoscenza del personaggio da cui ha<br />

preso il nome e delle ricchezze storiche, artistiche,<br />

paesaggistiche <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> e del suo territorio. Da gennaio<br />

del 2006 abbiamo regolarmente <strong>di</strong>stribuito, in<br />

Italia e fuori, il trimestrale “<strong>Canino</strong> 2008”, finanziato<br />

dai contributi dei soci, amici e lettori che hanno<br />

permesso anche l’annuale attribuzione <strong>di</strong> Borse <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong>o per i ragazzi delle Scuole Me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>,<br />

Arlena, Cellere, Montalto e Tessennano; curando inoltre<br />

con successo la organizzazione <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> natura<br />

culturale, conferenze sulle attività che caratterizzano l’<br />

economia del paese ed i corsi <strong>di</strong> potatura dell’olivo.<br />

Oggi, acquisita l’adesione della Amministrazione<br />

Comunale, abbiamo avviato gli adempimenti preliminari<br />

per l’organizzazione del duecentesimo anniversario<br />

della costituzione del Principato <strong>di</strong><br />

<strong>Canino</strong> (18 agosto 1814): una serie <strong>di</strong> manifestazioni<br />

che possano degnamente celebrare la ricorrenza.<br />

Come Associazione inten<strong>di</strong>amo promuovere, in<br />

collaborazione con il Comune <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, una mostra<br />

dei reperti storici e documentali presenti a <strong>Canino</strong> (che<br />

possono essere arricchiti da prestiti provenienti da<br />

Musei, Enti, Archivi e collezioni pubbliche e private),<br />

incontri con stu<strong>di</strong>osi dell’epopea napoleonica e con<br />

<strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Luciano Bonaparte; facendo culminare<br />

le manifestazioni in una giornata durante la quale verranno<br />

rappresentate, per le strade e le piazze <strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

i momenti salienti dei fatti commemorati.<br />

Impegno gravoso quin<strong>di</strong>; che ci apprestiamo a<br />

svolgere lavorando con sufficiente anticipo alle sue<br />

<strong>di</strong>verse fasi organizzative. Prima fra tutte l’acquisizione<br />

dei patrocini (abbiamo chiesto l’Alto Patrocinio<br />

del Presidente della Repubblica, del Pontificio<br />

Consiglio della Cultura, dell’Ambasciata <strong>di</strong> Francia,<br />

quello <strong>di</strong> Regione e Provincia e dei comuni, in Italia,<br />

Francia, Spagna e Gran Bretagna in cui Luciano ha abitato),<br />

delle adesioni in<strong>di</strong>spensabili (Museo<br />

Napoleonico <strong>di</strong> Roma, Fondazione Primoli, Museo<br />

della Maison Bonaparte <strong>di</strong> Aiaccio, Museo Faina <strong>di</strong><br />

Orvieto, ecc.) degli apporti organizzativi (Souvenir<br />

Napoleonién, Centro Romano <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Napoleonici,<br />

Ateliers Culturels à Saint Maximin, Artemporel,<br />

7ª BORSA<br />

DI STUDIO<br />

Luciano Bonaparte<br />

a favore degli studenti delle<br />

Scuole Me<strong>di</strong>e<br />

(regolamento a pag. 4 dell’inserto)<br />

6° Campionato<br />

regionale <strong>di</strong> potatura<br />

dell’olivo<br />

<strong>di</strong> Eutizio Gentili<br />

pag. 3<br />

La chiocciola:<br />

una vita sempre dentro casa<br />

<strong>di</strong> Eleonora Mocini<br />

pag. 5<br />

I gran<strong>di</strong> elettori caninesi<br />

del 1870<br />

<strong>di</strong> Normando Onofri<br />

pag. 7<br />

Un nuovo panorama<br />

<strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

pag. 8<br />

Biblioteca Comunale <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, <strong>Canino</strong> Info, ecc.).<br />

Abbiamo già ricevuto assicurazioni <strong>di</strong> collaborazione<br />

da parte <strong>di</strong> molti amici, ed il supporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sostenitori<br />

tra i quali vogliamo ricordare la Banca <strong>di</strong> Viterbo<br />

ed Horus Assicurazioni. Molte richieste sono peraltro<br />

ancora in attesa <strong>di</strong> riscontro e quin<strong>di</strong> solo in seguito<br />

saremo in grado <strong>di</strong> fornire un quadro più completo delle<br />

adesioni ricevute.<br />

Noi siamo sicuri dell’impatto positivo che l’iniziativa<br />

potrà avere nei confronti dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

<strong>Canino</strong> che vedranno così accresciuta la loro partecipazione<br />

attiva alla vita del paese e <strong>di</strong> quanti, non conoscendo<br />

la storia del nostro territorio, potranno trovare<br />

nuovi interessi da affiancare a quelli, noti, della tra<strong>di</strong>zione<br />

enogastronomica e delle rinomate produzioni <strong>di</strong><br />

olio extravergine <strong>di</strong> oliva ed ortaggi.<br />

In momenti <strong>di</strong>fficili come l’attuale, è nostra ferma<br />

convinzione che le risorse culturali debbano essere<br />

attivate al massimo per poter produrre benefici effetti<br />

anche sull’apparato economico del territorio. Noi ci<br />

siamo attrezzati per svolgere la nostra parte. Siamo<br />

sicuri che verrà positivo riscontro anche da parte delle<br />

istituzioni, enti, associazioni e singoli ai quali ci<br />

siamo rivolti e, naturalmente, da parte <strong>di</strong> tutti gli amici<br />

e lettori <strong>di</strong> “<strong>Canino</strong> 2008” e dei nostri concitta<strong>di</strong>ni.<br />

2° Corso<br />

<strong>di</strong> potatura<br />

dell’olivo<br />

<strong>di</strong> Eutizio Gentili<br />

pag. 2<br />

Gli scavi vulcenti<br />

<strong>di</strong> Luciano e Alexandrine<br />

<strong>di</strong> Alessandro Conti<br />

1813<br />

pag. 4<br />

Ver<strong>di</strong> e Napoleone,<br />

due destini si incontrano<br />

<strong>di</strong> Dario Cova<br />

pag. 6<br />

Judo <strong>Canino</strong> sbanca il<br />

Trofeo CSEN a Montalto<br />

pag. 9<br />

COMUNicando<br />

Intervista al Sindaco Mauro Pucci<br />

<strong>di</strong> Vanessa Mannino<br />

pag. 10<br />

2013<br />

Il parco<br />

eolico<br />

<strong>di</strong> Piansano<br />

<strong>di</strong> Giancamillo Gentilucci<br />

pag. 8<br />

Il fronte degli anziani avanza<br />

Gli interrogativi del vivere più a lungo<br />

<strong>di</strong> Dario Cova<br />

pag. 9


2° CORSO DI POTATURA DELL’OLIVO - <strong>Canino</strong> 18/23 marzo 2013<br />

Organizzato dalla “Associazione Culturale Luciano<br />

Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>”, nella settimana dal 18 al<br />

23 marzo, si è svolto il Corso <strong>di</strong> potatura dell’olivo al<br />

quale, inizialmente, si erano iscritti 58 operatori agricoli.<br />

Di questi, però, all’atto pratico soltanto 39 hanno frequentato<br />

il corso, i rimanenti 19 si sono ritirati o non si<br />

sono presentati ai lavori.<br />

Le operazioni pratiche, secondo gli inten<strong>di</strong>menti del<br />

responsabile tecnico e sotto la guida dei Maestri Potatori,<br />

hanno riguardato una potatura <strong>di</strong> PRODUZIONE su piante<br />

già impostate a Vaso Policonico ed una potatura <strong>di</strong><br />

TRASFORMAZIONE su piante ultrasecolari da tempo<br />

abbandonate, che avevano assunto una forma <strong>di</strong> Globo e<br />

che dovevano essere portate al Vaso Policonico.<br />

Le prime sono state messe a <strong>di</strong>sposizione dal Signor<br />

Stefano Gregni presso la propria azienda sita in località<br />

“Ban<strong>di</strong>tella”, le seconde dal Signor Avv. Pala, presso<br />

l’azienda sita in località “Mausoleo”.<br />

Pianta con patatura <strong>di</strong> produzione - Azienda Gregni Stefano<br />

A questi<br />

Signori va il ringraziamento<br />

dell’Associazione<br />

e <strong>di</strong> tutta la comunità<br />

<strong>di</strong> <strong>Canino</strong> per<br />

la loro collaborazione<br />

nell’aver<br />

messo a <strong>di</strong>sposizione<br />

i propri oliveti.<br />

Pianta sottoposta a potatura <strong>di</strong> trasformazione - Az. Avv. Pala<br />

Le piante sottoposte a Potatura <strong>di</strong> produzione, anche<br />

se avevano dato una abbondante produzione nella precedente<br />

campagna, presentavano uno stato vegetativo <strong>di</strong><br />

grande vigore e tale da assicurare nuovamente una eccellente<br />

produzione, ciò imponeva <strong>di</strong> procedere con molta<br />

cautela nella esecuzione dei tagli che dovevano essere<br />

limitati, sicuramente, ad un rifacimento <strong>di</strong> una nuova<br />

Cima e ad uno sfoltimento della vegetazione delle branche<br />

<strong>di</strong> secondo e <strong>di</strong> terzo or<strong>di</strong>ne; tuttavia, in alcuni limitati<br />

casi, onde onorare i principi richiesti dalla tecnica<br />

seguita si è anche proceduto al taglio <strong>di</strong> qualche branca<br />

secondaria che appariva male inserita per il fatto <strong>di</strong> tendere<br />

ad una anomala verticalità.<br />

Nelle piante sottoposte, invece, a potatura <strong>di</strong> trasformazione,<br />

le operazioni messe in atto hanno seguito scrupolosamente<br />

le norme imposte dalle necessità richieste,<br />

quelle <strong>di</strong> procedere ad una impostazione del vaso policonico,<br />

con una drastica eliminazione <strong>di</strong> numerosi, grossi<br />

succhioni che si confondevano con le stesse branche<br />

principali e <strong>di</strong> scegliere quei rami che avrebbero dovuto<br />

<strong>di</strong>ventare essi, branche principali, eliminando così una<br />

notevole quantità <strong>di</strong> legno. Una volta in<strong>di</strong>viduate quelle<br />

che dovevano <strong>di</strong>ventare le branche principali rappresen-<br />

Sabato 2 marzo 2013, presso l'Azienda Agraria<br />

“Casale del Sole e della Luna”, sita in località<br />

“Capacqua” nel territorio del Comune <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, si è<br />

svolto il 6° CAMPIONATO REGIONALE <strong>di</strong> POTA-<br />

TURA DELL'OLIVO a cura della Soc.Coop.<br />

Organizzazione dei Produttori Olivicoli LATIUM.<br />

È stata una bellissima manifestazione alla quale,<br />

nonostante il tempo non fosse dei migliori, ha partecipato<br />

un gran numero <strong>di</strong> persone rappresentate non<br />

solo dai 34 concorrenti e dai loro accompagnatori e<br />

famigliari, provenienti da varie zone della Regione<br />

Lazio; erano presenti, anche, molti olivicoltori <strong>di</strong><br />

<strong>Canino</strong>, tecnici del settore e persone comuni interes-<br />

<strong>di</strong> Eutizio Gentili<br />

tanti lo scheletro della chioma policonica, l’operazione<br />

successiva che gli allievi dovevano affrontare era la scelta<br />

della Cima e, sotto <strong>di</strong> essa, la ricerca, non sempre possibile<br />

e spesso <strong>di</strong>fficoltosa, <strong>di</strong> qualche branca secondaria<br />

bene inserita, arricchita, magari <strong>di</strong> branchette <strong>di</strong> terzo<br />

or<strong>di</strong>ne, con lo scopo <strong>di</strong> evitare che la guida principale<br />

non rimanesse eccessivamente spoglia <strong>di</strong> giovani rametti<br />

muniti <strong>di</strong> una <strong>di</strong>screta presenza <strong>di</strong> foglie necessarie a<br />

sostenere una, seppure minima, attività <strong>di</strong> tiraggio e dare,<br />

così, alla pianta la possibilità <strong>di</strong> rivestirsi in minore<br />

tempo. Naturalmente mettendo a confronto visivo la<br />

pianta prima e dopo le operazioni <strong>di</strong> potatura, tutti si<br />

sono resi conto della enorme massa <strong>di</strong> legno asportata e,<br />

nello stesso tempo, tutti hanno capito che le operazioni<br />

fatte avevano una valida ragione per cui dovevano essere<br />

fatte.<br />

L’aspettativa, ora, è quella <strong>di</strong> seguire le fasi <strong>di</strong> rivestimento<br />

della pianta che, ne siamo certi, già alla prossima<br />

ripresa vegetativa sarà evidente e sulla quale, nel prossimo<br />

anno, dovremo intervenire per eliminare quei succhioni<br />

che cresceranno numerosi. Tale certezza deriva<br />

dalla notevole spinta vegetativa assicurata dall’enorme<br />

apparato ra<strong>di</strong>cale delle piante.<br />

L’osservazione del modo <strong>di</strong> operare degli allievi, le<br />

domande che gli stessi rivolgevano al sottoscritto e ai<br />

Maestri potatori, i ragionamenti che facevano tra loro e,<br />

il loro modo <strong>di</strong> intervenire nel corso delle operazioni,<br />

danno la certezza che gli insegnamenti loro rivolti, siano<br />

stati recepiti nel modo corretto.<br />

Cerimonia <strong>di</strong> consegna degli attestati <strong>di</strong> partecipazione<br />

C’è, insomma, la netta sensazione che tutti hanno<br />

capito quelli che sono i principi car<strong>di</strong>ne che regolano la<br />

potatura dell’olivo e, in particolare, quelli che sono alla<br />

base dell’allevamento della pianta a vaso policonico<br />

come:<br />

- l’importanza, la presenza e la funzione della cima;<br />

- la determinazione del numero delle branche principali<br />

<strong>di</strong> ciascuna pianta, in funzione della mole della stessa<br />

e degli spazi a questa consentiti, nonché il loro modo<br />

<strong>di</strong> essere poste equi<strong>di</strong>stanti nello spazio circolare della<br />

- 2 -<br />

pianta;<br />

- le modalità <strong>di</strong> inserimento e il posizionarsi in<br />

orizzontale delle branche <strong>di</strong> secondo e <strong>di</strong> terzo or<strong>di</strong>ne, la<br />

cui lunghezza a destra, a sinistra e verso l’esterno della<br />

branca principale, deve essere crescente partendo dall’alto<br />

verso il basso tale che la massa vegetativa assuma una<br />

forma geometrica rapportata al cono. Questo modo <strong>di</strong><br />

impostare la chioma delle piante, che si vede molto<br />

meglio nelle piante già allevate a vaso policonico, corrisponde<br />

esattamente a quello che ho più volte ricordato<br />

agli allievi e cioè che ciascuna branca debba essere separata<br />

dall’altra nella sua metà superiore e che, al contrario,<br />

sia unita, quasi saldata, alla vicina, nella sua metà inferiore.<br />

È questa massa <strong>di</strong> produzioni vegetative che, per<br />

tutta la circonferenza della pianta, costituisce quella che<br />

comunemente viene identificata con il termine <strong>di</strong><br />

“fascia”, formata da rametti giovani e ricchi <strong>di</strong> foglie che,<br />

essendo messe nelle migliori con<strong>di</strong>zioni per catturare la<br />

massima quantità <strong>di</strong> luce, interessa <strong>di</strong> più ai fini della<br />

produzione della pianta.<br />

Lo scopo prioritario del corso era proprio questo, che<br />

gli allievi, cioè, capissero bene il sistema <strong>di</strong> impostazione<br />

della pianta. Ho, personalmente, la certezza che, almeno<br />

alcuni degli allievi, là dove si dovessero trovare <strong>di</strong><br />

fronte ad una delle proprie piante, da soli, senza l’interferenza<br />

<strong>di</strong> altre persone, sicuramente troveranno il modo <strong>di</strong><br />

dare alla pianta la forma che hanno in mente, quella vera<br />

del vaso policonico. Non ha eccessiva importanza se,<br />

agli inizi, dovessero fare qualche taglio sbagliato,<br />

miglioreranno sicuramente in seguito e, solo l’esperienza<br />

che matureranno con il tempo consentirà loro <strong>di</strong> affinare<br />

le proprie conoscenze. Perché ciò avvenga, tuttavia,<br />

ritengo che, per il prossimo anno, sia ripetuto il corso<br />

per le stesse persone che hanno operato, se non altro, per<br />

verificare come si sono comportate le piante sulle quali<br />

si è agito e insegnare quello che si deve fare per completare<br />

il lavoro.<br />

SI È SVOLTO A CANINO IL CAMPIONATO REGIONALE DI POTATURA<br />

<strong>di</strong> Eutizio Gentili<br />

Il Dott. Giorgio Pannelli da le ultime <strong>di</strong>sposizioni ai concorrenti<br />

Il gruppo dei partecipanti al corso<br />

I Maestri all’opera<br />

sate alle modalità dello svolgimento della prova ma,<br />

soprattutto, per vedere all’opera i vari concorrenti che<br />

dovevano operare, secondo quanto previsto dal regolamento,<br />

solo ed esclusivamente da terra, adottando cioè<br />

le modalità <strong>di</strong> potatura previste dai concetti portati<br />

avanti dal Dr. Giorgio Pannelli che vengono riassunte<br />

nella <strong>di</strong>zione:<br />

“Tecniche <strong>di</strong> potatura agevolata e semplificata dell’olivo<br />

allevato a vaso policonico”.<br />

È stata una manifestazione che ha, certamente,<br />

destato molto interesse e, credo, abbia contribuito a<br />

far cresce l’entusiasmo che stiamo registrando verso la<br />

pratica della potatura dell’olivo <strong>di</strong> cui, molti giovani


e meno giovani, vogliono approfon<strong>di</strong>re e rinver<strong>di</strong>re le<br />

proprie conoscenze, anche attraverso quei corsi <strong>di</strong><br />

potatura che, l’Associazione Culturale Luciano<br />

Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, sta portando avanti a<br />

<strong>Canino</strong>.<br />

Tornando alla gara alla quale abbiamo assistito e,<br />

nel mio caso, partecipato, in qualità <strong>di</strong> membro della<br />

Giuria, abbiamo ascoltato i commenti degli olivicoltori<br />

della zona presenti alla prova, commenti che<br />

erano rivolti, soprattutto, alle modalità pratiche delle<br />

operazioni che i concorrenti avrebbero messo in atto,<br />

modalità <strong>di</strong>verse rispetto a quelle normalmente da loro<br />

attuate, che prevedono un contatto più ravvicinato<br />

dell’operatore con la pianta, specialmente per gli atti<br />

da compiere in prossimità della cima della pianta che,<br />

invece, fatta da terra, avrebbe potuto presentare delle<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> vario genere.<br />

Concorrenti al lavoro<br />

Non era certamente facile, ai loro occhi, utilizzare<br />

seghetti e forbici pneumatiche portate da aste lunghe<br />

due o tre metri, non lo sarebbe stato, ad esempio,<br />

nella scelta della cima dove, a volte, si devono operare<br />

dei tagli <strong>di</strong> rami e rametti, spesso presenti in grande<br />

quantità, molto vicini e quasi affastellati, perché<br />

non sempre si riesce a vedere e a isolare quei rametti<br />

destinati a <strong>di</strong>ventare la cima del cono.<br />

I concorrenti, però, avevano una certa abitu<strong>di</strong>ne ad<br />

usare le attrezzature ammesse e, pertanto, si poteva<br />

pensare che tali <strong>di</strong>fficoltà non avrebbero avuto spazio.<br />

Altre <strong>di</strong>fficoltà oggettive erano, tuttavia, palesi, quelle<br />

ad esempio, legate ai tempi entro i quali il lavoro<br />

doveva essere ultimato. Nel caso in questione erano<br />

dati 10 minuti per ciascuna delle tre piante che dovevano<br />

essere potate e quin<strong>di</strong> 30 minuti in tutto, tempi<br />

che potevano essere considerati eccessivamente brevi<br />

tanto che, in alcuni casi, si è potuto osservare che<br />

alcune inesattezze riscontrate dalla Giuria, erano da<br />

addebitarsi alla fretta del concorrente. Ma, lo spirito<br />

fondante del principio del sistema <strong>di</strong> potatura previsto<br />

nella stessa <strong>di</strong>zione della prova è proprio quello <strong>di</strong> procedere<br />

con la massima velocità, necessaria ad abbassa-<br />

Ho avuto la fortuna <strong>di</strong> leggere il<br />

libro <strong>di</strong> Mauro Marroni “Luciano<br />

Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>”. Un<br />

libro <strong>di</strong>verso che si <strong>di</strong>stingue anche da<br />

quelli del suo genere. Se al primo impatto<br />

sei attratto e incuriosito dalla scelta<br />

del personaggio, poi trovi subito, nella<br />

maniera più che esaustiva, la spiegazione.<br />

Scopri che Luciano ha avuto un<br />

legame profondo con <strong>Canino</strong>, “piccolo<br />

paese con case, persone e affetti racchiusi<br />

tra strette vie che gli ricordavano<br />

così da vicino quelle della nativa<br />

Ajaccio”. L’altra ragione per la quale ti<br />

trovi il libro fra le mani che sfogli con<br />

maggiore interesse e partecipazione è<br />

perché hai avuto e hai la buona sorte <strong>di</strong><br />

conoscere e, <strong>di</strong> tanto in tanto, incontrare<br />

l’Autore.<br />

Un autore speciale, rigoroso e<br />

instancabile nell’in<strong>di</strong>viduazione delle<br />

fonti e delle testimonianze antiche e al<br />

tempo stesso nuove, stimolanti e<br />

feconde, utilizzate come veicolo per<br />

illuminare altre utili scoperte. Una<br />

duplice missione. L’una tesa a mettere<br />

re i costi della operazione colturale.<br />

Altra <strong>di</strong>fficoltà, che tuttavia era dovuta alla sorte,<br />

è quella relativa al tipo <strong>di</strong> pianta che rientrava nelle tre<br />

assegnate a ciascun concorrente. Le piante non sono<br />

tutte uguali, possono capitare piante messe più o<br />

meno bene o piante male impostate e quin<strong>di</strong> più <strong>di</strong>fficoltose<br />

ma, come detto sopra ciò <strong>di</strong>pendeva dalla<br />

sorte, giacché, ogni concorrente doveva sorteggiare un<br />

numero che poi corrispondeva al co<strong>di</strong>ce alfanumerico<br />

con il quale erano identificate le piante.<br />

Proprio sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni, molte<br />

persone presenti alla prova, hanno chiesto spiegazioni<br />

sulle modalità e sui principi in base ai quali, la<br />

Giuria avrebbe proceduto alla valutazione dei risultati<br />

ottenuti da ciascuno degli operatori.<br />

Come è riportato nel regolamento della manifestazione,<br />

i componenti della Giuria esprimono i propri<br />

giu<strong>di</strong>zi in relazione ai quattro parametri che i concorrenti<br />

conoscono bene; parametri per ognuno dei quali<br />

viene assegnato un voto che va da 0 a 5.<br />

I parametri considerati sono:<br />

a) Conformazione della cima.<br />

La cima racchiude quello che è il concetto <strong>di</strong> fondo<br />

del Vaso a chioma polifonica ideato dal Roventini,<br />

essa rappresenta l’apice della forma conica che deve<br />

assumere, nel suo complesso, ciascuna delle branche<br />

principali, la cima deve essere unica e libera, deve<br />

signoreggiare, è quella che comanda su tutte le altre<br />

parti della pianta che sono sotto <strong>di</strong> lei, è quin<strong>di</strong> il<br />

punto <strong>di</strong> partenza della potatura e, la modalità della sua<br />

esecuzione, è basilare e conta moltissimo sul giu<strong>di</strong>zio<br />

che viene dato dalla Giuria.<br />

b) Equilibrio tra le branche principali.<br />

Questo secondo parametro riguarda due aspetti <strong>di</strong><br />

cui: il primo si rapporta nuovamente alla cima, nel<br />

senso che ciascuna branca principale deve avere una<br />

cima posta alla stessa altezza delle altre, il che comporta,<br />

molto spesso, <strong>di</strong> dover abbassare alcune cime<br />

che stanno sfuggendo e sostituirle con altre che si trovano<br />

più in basso, il secondo riguarda la equi<strong>di</strong>stanza<br />

tra le varie branche. È abbastanza ovvio che per questo<br />

secondo parametro, la sorte <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>ceva sopra,<br />

ha un peso preponderante la dove il potatore si trovi<br />

<strong>di</strong> fronte a piante già impostate in una modalità che,<br />

naturalmente, il potatore, non può cambiare ma che,<br />

in alcuni casi, è costretto a fare, ciò si verifica la dove<br />

la branca principale è rovinata perché attaccata dalla<br />

carie o perché eccessivamente invecchiata, sempre<br />

che, però, ce ne sia una <strong>di</strong>sponibile, più giovane e,<br />

ovviamente, più piccola, che sia ben inserita nel tronco<br />

o, ad<strong>di</strong>rittura che provenga da una <strong>di</strong>cotomia della<br />

vecchia branca.<br />

c) Conformazione delle branche secondarie.<br />

Questo parametro si riferisce all’inserimento delle<br />

branche secondarie le quali e, in modo particolare le<br />

prime al <strong>di</strong>sotto della cima, non devono mai essere<br />

inserite in verticale, costituendo così una <strong>di</strong>cotomia<br />

in luce un pezzo della storia appartenuta<br />

al “ Principe” Luciano Bonaparte, fratello<br />

del più celebre Napoleone, nato<br />

nel 1769, appena sei anni prima <strong>di</strong> lui.<br />

L’altra rivolta anche e soprattutto al<br />

ruolo e al comportamento <strong>di</strong><br />

“Citta<strong>di</strong>no” <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, il piccolo paese<br />

- 3 -<br />

del viterbese che lo ha amato come uno<br />

dei suoi figli. Una simbiosi perfetta<br />

quella che si è instaurata fra Luciano e<br />

Mauro.<br />

Ho colto in questo volume <strong>di</strong> 300<br />

pagine pubblicato dalla “Tipografia<br />

Silvio Pellico” <strong>di</strong> Montefiascone i tratti<br />

essenziali della complessa vicenda<br />

personale, familiare e pubblica <strong>di</strong><br />

Luciano Bonaparte. Se questo era<br />

l’obiettivo dell’A. posso assicurarlo<br />

che, per quanto mi riguarda, egli lo ha<br />

pienamente centrato. Ma voglio anche<br />

aggiungere che il libro, nel suo insieme,<br />

così come nei particolari - e, ovviamente,<br />

per la chiarezza, il modo e lo<br />

stile con cui sono riportati e descritti<br />

gli acca<strong>di</strong>menti, i luoghi e la cronologia<br />

degli anni che hanno scan<strong>di</strong>to la<br />

vita <strong>di</strong> questo illustre personaggio - ha<br />

contribuito a colmare le mie non poche<br />

lacune storiche che riguardano quel passaggio<br />

epocale nel quale sono vissuti,<br />

da protagonisti, i membri della “<strong>di</strong>nastia”<br />

dei Bonaparte.<br />

L’altro aspetto non meno rilevante<br />

Le targhe premio per i vincitori<br />

tale da far pensare alla presenza <strong>di</strong> due cime , ma devono<br />

assumere una posizione orizzontale. L’attenzione,<br />

poi, che il potatore deve porre è quella rivolta alla lunghezza<br />

delle branche secondarie le quali man mano che<br />

si scende verso il basso, devono avere lunghezza crescente<br />

a destra, a sinistra e anche in esterno. Così<br />

facendo il potatore risponderà al principio che ciascuna<br />

branca sia separata dall’altra, nella sua metà superiore<br />

e che, al contrario, sia unita, quasi saldata alla<br />

vicina, nella sua metà inferiore.<br />

L’osservanza delle regole per questi primi tre parametri<br />

, <strong>di</strong>mostra che il potatore ha capito e ha messo<br />

in pratica quelli che sono i concetti fondamentali del<br />

Vaso Policonico.<br />

d) Equilibrio vegeto-produttivo.<br />

Questo è il parametro che riveste una importanza<br />

notevole sotto l’aspetto della produttività della pianta.<br />

La potatura è una operazione le cui finalità non sono<br />

quelle <strong>di</strong> tagliare a caso, il suo scopo finale è quello <strong>di</strong><br />

fare in modo che la pianta <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> una idonea<br />

massa vegetativa armonica alla sua mole, tale che sia<br />

messa nelle migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> spazio,<br />

aria e luce ideali per produrre olive.<br />

Il vincitore del campionato sig. Cavilli Lorenzo <strong>di</strong> Vetralla con il Dott. G. Pannelli<br />

PRESENTATO IL LIBRO “LUCIANO BONAPARTE PRINCIPE DI CANINO”<br />

In contemporanea con la illustrazione del programma delle manifestazioni per il duecentesimo del Principato <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> 1814-2014<br />

è <strong>di</strong> quanto il Principe sia compenetrato<br />

nel tessuto e nella vita della sua<br />

<strong>Canino</strong>. Con questa opera, della quale è<br />

<strong>di</strong>fficile stabilire se si tratti <strong>di</strong> un punto<br />

<strong>di</strong> arrivo o l’inizio per proseguire nella<br />

ricerca, vengono poste le basi <strong>di</strong> un percorso<br />

quasi obbligato. Per conoscere<br />

<strong>Canino</strong>, la sua storia, i suoi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

ieri, <strong>di</strong> oggi e <strong>di</strong> domani, non si può fare<br />

a meno <strong>di</strong> leggere la storia del suo<br />

Principe Citta<strong>di</strong>no.<br />

Filippo Piccione


GLI SCAVI VULCENTI DI LUCIANO E ALEXANDRINE<br />

Se è vero che l’area archeologica <strong>di</strong> Vulci raggiunse<br />

la fama che ancora oggi detiene grazie alle<br />

indagini che i Principi <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> avviarono nelle<br />

loro tenute a partire dal 1828, è altrettanto vero,<br />

però, che il primato nell’inizio degli scavi non è dei<br />

coniugi Bonaparte.<br />

I primi scavi vulcenti <strong>di</strong> cui abbiamo notizie<br />

furono condotti alla fine del XVIII secolo dall’architetto<br />

viterbese Filippo Prada (1727-1803: Fig. 1).<br />

Fig. 1<br />

Membro <strong>di</strong> un’agiata famiglia <strong>di</strong> nobili origini,<br />

ebbe la fortuna <strong>di</strong> godere della stima e dell’amicizia<br />

del Car<strong>di</strong>nale Guglielmo Pallotta, pro-tesoriere<br />

generale <strong>di</strong> Papa Pio VI, dal quale ricevette importanti<br />

incarichi quali restauri ed ampliamenti <strong>di</strong><br />

palazzi e chiese in tutto lo Stato Pontificio.<br />

Secondo quanto si desume da documenti conservati<br />

nell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Roma, le ricerche vulcenti<br />

del Prada si svolsero tra il novembre 1776 ed<br />

il marzo 1778.<br />

Fig. 2<br />

Siamo in pieno pontificato <strong>di</strong> Pio VI Braschi<br />

(1775-1799) e fu proprio questo Papa (Fig. 2) a<br />

promuovere, tra il 1775 ed il 1780, numerosi scavi<br />

in tutto lo Stato Pontificio. Le indagini venivano<br />

<strong>di</strong>rette dall’Architetto Camerale e seguite sul posto<br />

da alcuni “ispettori”, i quali, il più delle volte,<br />

erano dei semplici operai, più o meno specializzati,<br />

che si limitavano al recupero dei reperti ed alla<br />

redazione <strong>di</strong> un loro schematico elenco, senza documentare<br />

in altro modo le scoperte.<br />

A Vulci, eccezionalmente, l’Architetto<br />

Camerale Filippo Prada <strong>di</strong>resse personalmente le<br />

<strong>di</strong> Alessandro Conti<br />

ricerche sul posto, annotando le scoperte mano a<br />

mano che venivano alla luce e trasmettendo quin<strong>di</strong><br />

un resoconto finale dello scavo all’allora<br />

Commissario delle Antichità Giambattista<br />

Visconti.<br />

La relazione del Prada, rimasta nel carteggio privato<br />

del Commissario, venne pubblicata dal nipote<br />

<strong>di</strong> questi, Pietro Ercole Visconti, sul Giornale<br />

Arca<strong>di</strong>co (Fig. 3) del 1836 (a sessant’anni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza dagli scavi e con un refuso circa la loro<br />

data d’inizio, posticipata al 1787).<br />

Fig. 3<br />

Attraverso la lettura comparata della relazione<br />

apparsa sul Giornale Arca<strong>di</strong>co e dei documenti<br />

dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Roma appren<strong>di</strong>amo che le<br />

indagini del Prada si svolsero in <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong><br />

Vulci; alcuni saggi interessarono, forse per la prima<br />

volta in assoluto, il pianoro dell’antica città dove si<br />

rinvennero “residui <strong>di</strong> muri composti <strong>di</strong> tufo”, alcuni<br />

frammenti <strong>di</strong> sculture <strong>di</strong> marmo e altri reperti <strong>di</strong><br />

epoca romana. Gli sforzi maggiori si concentrarono<br />

tuttavia “nell’esterno” della “città <strong>di</strong>ruta”, sui “promontorij<br />

dalla parte <strong>di</strong> tramontana”, ovvero in<br />

<strong>di</strong>versi settori delle necropoli settentrionali dell’antico<br />

centro (Osteria- Casal <strong>di</strong> Lanza, Poggio<br />

Mengarelli; Fig. 4).<br />

Nel triennio 1776-1778 furono riportate alla<br />

luce circa settantanove tombe a pozzo villanoviane<br />

Fig. 4<br />

(IX-VIII sec. a.C.), all’interno delle quali furono<br />

rinvenute le caratteristiche urne biconiche sigillate<br />

da ciotole-coperchio e contenenti le ceneri dei<br />

defunti ed alcuni oggetti <strong>di</strong> ornamento personale in<br />

bronzo. Gli oggetti recuperati confluirono inizialmente<br />

nelle collezioni del Museo Profano della<br />

Biblioteca Apostolica Vaticana (Fig. 5) per poi passare<br />

- come molti altri reperti etruschi, o presunti<br />

tali, conservati nelle raccolte pontificie - nel Museo<br />

Gregoriano Etrusco, istituito nel 1837. Nonostante<br />

alcuni vasi biconici venissero illustrati già nei cataloghi<br />

del Museo Gregoriano apparsi nel 1842 (Fig.<br />

- 4 -<br />

Fig. 6<br />

Fig. 5<br />

6), i risultati degli scavi vulcenti<br />

del Prada rimasero sostanzialmente<br />

nell’ombra: da un lato a<br />

causa della mancata <strong>di</strong>vulgazione<br />

delle scoperte stesse, dall’altro<br />

per lo scarso interesse che la<br />

<strong>di</strong>sciplina archeologica del tempo<br />

aveva nei confronti <strong>di</strong> materiali<br />

così antichi.<br />

In effetti, l’interesse nei confronti<br />

delle manifestazioni della<br />

cultura villanoviana si sviluppò<br />

in Italia solo nel corso della<br />

seconda metà dell’800, con le<br />

scoperte archeologiche effettuate<br />

nella necropoli eponima <strong>di</strong><br />

Villanova <strong>di</strong> Castenaso presso<br />

Bologna (1853) e con il <strong>di</strong>battito<br />

su <strong>di</strong> esse avviato successivamente dalla comunità<br />

scientifica.<br />

Per concludere l’excursus sugli scavi condotti a<br />

Vulci alla fine del XVIII secolo va ricordato l’intervento<br />

posto in essere ad opera dello stesso Car<strong>di</strong>nal<br />

Pallotta nei primi anni Ottanta del’700, in prossimità<br />

del Ponte della Ba<strong>di</strong>a. Qui, secondo la testimonianza<br />

<strong>di</strong> Eugenio Sarzana, si rinvennero, “quasi<br />

sul margine del fiume” Fiora, “finissimi vasi <strong>di</strong><br />

creta cotta, una piccola statua <strong>di</strong> metallo rappresentante<br />

Bacco…. fibule, anelli, monete <strong>di</strong> rame, ed<br />

altri etruschi militari ornamenti”, anch’essi destinati<br />

al Museo Profano della Biblioteca Apostolica<br />

Vaticana.<br />

Per Saperne <strong>di</strong> più: E. SARZANA, Della capitale de’<br />

Tuscaniensi e del suo vescovado, Montefiascone 1783,<br />

pp. 226-227; P. E. VISCONTI, “Relazione e lettere ine<strong>di</strong>te<br />

relative agli scavi tentati a Vulci l’anno 1787”, in<br />

Giornale Arca<strong>di</strong>co, LXVI, 1836, pp. 192-195; F.<br />

BURANELLI, “Si sarebbe potuta chiamare «vulcente» la<br />

cultura villanoviana”, in Bollettino dei Monumenti,<br />

Musei e Gallerie Pontificie, XI, 1991, pp. 5-50; G.<br />

Bartoloni, La cultura villanoviana. Alle origini della<br />

storia etrusca, II ed., Roma 2002; A. MANDOLESI,<br />

Materiale Protostorico. Etruria et Latium Vetus<br />

(Museo Gregoriano Etrusco, Cataloghi 9), Roma 2005,<br />

in part. pp. 39-66, 89-234.


LA CHIOCCIOLA: una vita sempre dentro casa<br />

Ai giorni nostri e soprattutto fra i giovani,<br />

quando si sente pronunciare il termine chiocciola si<br />

pensa subito alla posta elettronica … Nelle altre<br />

lingue il simbolo @ è conosciuto come “at” in<br />

inglese che significa presso, “arobase” in francese<br />

che deriva dalla lingua araba significa un quarto e<br />

“arroba” in spagnolo. In Italia, in questa circostanza<br />

siamo stati più pratici, utilizzando il termine<br />

chiocciola per in<strong>di</strong>care il simbolo @, in quanto il<br />

ricciolino della a che continua fin sopra la lettera<br />

ricorda il guscio della chiocciola. Usando spesso<br />

questo termine, mi è venuta la curiosità <strong>di</strong> conoscere<br />

qualcosa in più rispetto a questo animale che ha<br />

popolato i giochi <strong>di</strong> tutti i bambini e che, osservandolo,<br />

mi sembra alquanto buffo.<br />

La comune chiocciola o lumaca che si trova per<br />

lo più dopo un acquazzone, conosciuta per la sua<br />

famosa lentezza e per il particolare guscio che si<br />

porta <strong>di</strong>etro, ha una vita alquanto curiosa che vale<br />

la pena conoscere. Nel quoti<strong>di</strong>ano le chiocciole<br />

sono chiamate abitualmente lumache, ma è un<br />

uso improprio perché le lumache vere (chiamate<br />

limacce) sono i molluschi privi <strong>di</strong> guscio e le<br />

ve<strong>di</strong>amo strisciare anch’esse nei luoghi ombrosi e<br />

umi<strong>di</strong>.<br />

La chiocciola è un animale invertebrato (cioè<br />

animali senza colonna vertebrale, termine usato per<br />

la prima volta da Baptiste de Lamarck) appartenente<br />

al phylum dei molluschi. Striscia sul piede e<br />

utilizza la conchiglia come <strong>di</strong>fesa da con<strong>di</strong>zioni climatiche<br />

sfavorevoli e da pericoli esterni. Non si<br />

tratta <strong>di</strong> una superfamiglia <strong>di</strong> gastropo<strong>di</strong>, ma semplicemente<br />

è il nome comune dato a questa tipologia<br />

<strong>di</strong> animale anche se ne esistono <strong>di</strong>verse specie.<br />

Le chiocciole 500 milioni <strong>di</strong> anni fa vivevano<br />

in mare, dal quale sono partite alla conquista della<br />

terraferma superando i gran<strong>di</strong> cambiamenti del pianeta,<br />

come stravolgimenti climatici e ambientali.<br />

Le chiocciole sono arrivate fino ai giorni nostri<br />

protette da un guscio che ha mantenuto immutata<br />

nel tempo la forma originaria: in siti archeologici<br />

sono state ritrovate <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong> lumache, giocando<br />

un ruolo fondamentale nello stu<strong>di</strong>o dei cambiamenti<br />

del clima del passato. Come ci insegna la<br />

selezione naturale (introdotto il concetto da<br />

Charles Darwin nel 1859), se cambiano le con<strong>di</strong>zioni<br />

in cui si trova un animale,quest’ultimo o si<br />

adatta o muore; le chiocciole si sono evolute inventandosi<br />

la bava per strisciare senza ferirsi e per<br />

sigillare il guscio per proteggersi meglio. È l’unico<br />

mollusco che si è adattato a meraviglia alla vita<br />

terrestre, ma ha bisogno comunque dell’umi<strong>di</strong>tà:<br />

ecco perché dopo i temporali escono allo scoperto<br />

nelle campagne, negli orti e nei giar<strong>di</strong>ni. In Italia<br />

vivono <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> chiocciole <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa forma<br />

e <strong>di</strong>mensione, ma quelle <strong>di</strong> maggiore interesse e<br />

facilmente osservabili (ovviamente in base alla<br />

zona in cui ci si trova) sono principalmente tre:<br />

- Helix aspersa<br />

- Helix lucorum<br />

- Helix pomatia<br />

La caratteristica più evidente della chiocciola è<br />

la conchiglia che si porta addosso, che ha la funzione<br />

<strong>di</strong> casa. La conchiglia, già presente nelle<br />

chioccioline appena nate, viene formata con una<br />

sostanza detta conchiolina che produce l’animale<br />

stesso. Mano a mano che la chiocciola cresce non<br />

fa altro che aggiungere materia intorno all’apertura,<br />

e così anche la conchiglia aumenta le sue <strong>di</strong>mensioni<br />

per poter contenere l’inquilino. Essendo invertebrate,<br />

non hanno lo scheletro che le sorregge e che<br />

le protegge, ecco perché strisciano e hanno bisogno<br />

del guscio come <strong>di</strong>fesa dall’ambiente esterno. In<br />

seguito ad un primo cenno <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo, la chiocciola<br />

si ritrae rapidamente, grazie a potenti muscoli <strong>di</strong><br />

cui è dotata. Questo invertebrato abita nella sua<br />

conchiglia per tutta la vita e all’occorrenza riesce a<br />

fare piccole riparazioni se viene perforata: ogni<br />

chiocciola ha la propria conchiglia e dopo la morte,<br />

<strong>di</strong> Eleonora Mocini<br />

questa parte dura resta intatta ma vuota, senza poter<br />

ospitare un’altra chiocciola.<br />

Quando è attiva, la chiocciola trascorre tutto il<br />

tempo a mangiare e la sua bocca <strong>di</strong>venta un potente<br />

tritavegetali. A questo punto tutti gli agricoltori<br />

sono a conoscenza <strong>di</strong> cosa può causare una<br />

chiocciola in orti o campi coltivati, ma continuiamo<br />

la nostra trattazione. Dunque, cosa mangiano?<br />

Beh, la risposta è stata già svelata in precedenza, in<br />

quanto negli orti sono amanti <strong>di</strong> lattuga e affini, ma<br />

anche <strong>di</strong> altre specie vegetali e come se non bastasse<br />

si nutrono anche <strong>di</strong> foglie <strong>di</strong> piante da fiore; ma<br />

non è tutto, perché le chiocciole si cibano inoltre <strong>di</strong><br />

specie vegetali selvatiche fresche e a volte non<br />

rifiutano nemmeno quelle secche inumi<strong>di</strong>te da pioggia<br />

o rugiada, ma vanno pazze <strong>di</strong> frutta, tuberi e<br />

funghi. Come si è evoluta la lumaca nel produrre la<br />

bava per muoversi liberamente, così le piante a loro<br />

volta hanno imparato a <strong>di</strong>fendersi dalla voracità<br />

delle chiocciole escogitando <strong>di</strong>versi stratagemmi:<br />

l’ortica si serve dei peli urticanti, la ruta produce e<br />

<strong>di</strong>ffonde all’interno del sistema vascolare un olio<br />

repellente, l’acetosa secerne succhi aci<strong>di</strong> in<strong>di</strong>gesti,<br />

l’erba viperina ha un ruvidezza delle foglie tale da<br />

tenerle lontano, e molto altro.<br />

La chiocciola ama l’umi<strong>di</strong>tà e quin<strong>di</strong> è particolarmente<br />

attiva dopo le piogge, nelle serate e <strong>di</strong><br />

primo mattino quando l’erba è ancora bagnata. Il<br />

suo procedere a rilento è proverbiale: si <strong>di</strong>ce che<br />

riesce a percorrere circa quattro metri in un’ora, però<br />

non si ferma mai per un istante. Riesce ad arrampicarsi<br />

e superare una lastra <strong>di</strong> vetro verticale e a<br />

scavalcare la lama <strong>di</strong> un rasoio senza ferirsi: questo<br />

è possibile grazie al piede, parte muscolare morbida<br />

che è usata per muoversi, che è estremamente<br />

flessibile e rivestito <strong>di</strong> muco.<br />

Ma come si comporta nella sua vita? In autunno<br />

le chiocciole cercano un luogo sicuro dove<br />

interrarsi o porsi al riparo; si chiudono dentro la<br />

propria conchiglia sigillando l’apertura con una pellicola<br />

protettiva prodotta con la stessa bava che<br />

secerne per strisciare; in questo periodo, che equivale<br />

al letargo per i mammiferi, le chiocciole riducono<br />

il metabolismo rallentando i battiti del<br />

cuore fino al limite del possibile, passando da 34<br />

pulsazioni al minuto a 2,3 pulsazioni al minuto.<br />

Con la primavera e il conseguente aumento della<br />

temperatura avviene il risveglio e la chiocciola<br />

inizia a esplorare il suo mondo alla ricerca <strong>di</strong> cibo.<br />

La chiocciola, come tanti altri invertebrati, è un<br />

animale ermafro<strong>di</strong>ta, cioè ogni in<strong>di</strong>viduo possiede<br />

organi sessuali sia maschili che femminili: questa<br />

caratteristica è davvero utile ad un animale lento<br />

con capacità <strong>di</strong> esplorazione molto limitata. Alla<br />

chiocciola non importa spostarsi molto, infatti le<br />

basta incontrare un qualsiasi esemplare della stessa<br />

specie e può passare <strong>di</strong>rettamente … a nozze.<br />

Perché avvenga la fecondazione è comunque necessario<br />

l’accoppiamento, durante il quale i due partner<br />

si fecondano a vicenda. Le due chiocciole si incontrano<br />

per caso o seguendo la scia <strong>di</strong> bava lasciata<br />

sulla superficie dall’altro in<strong>di</strong>viduo; quando vengono<br />

a contatto si mettono <strong>di</strong> fronte e si toccano ripetutamente<br />

con le antenne fino ad arrivare ad una<br />

posizione che ricorda molto un “abbraccio”, premendo<br />

i rispettivi pie<strong>di</strong> del corpo l’uno contro l’altro:<br />

in questa posizione possono rimanere più <strong>di</strong><br />

un’ora secernendo una grande quantità <strong>di</strong> muco e poi<br />

avviene l’accoppiamento. Dovete sapere che durante<br />

questa fase, sul lato destro del collo delle due<br />

chiocciole spunta una sorta <strong>di</strong> dardo appuntito<br />

lungo fino ad un centimetro (formato da materiale<br />

calcareo) che ognuno degli esemplari conficca nel<br />

fianco dell’altro facendo aumentare la pressione dell’emolinfa<br />

(per i molluschi è l’equivalente del sangue<br />

per i mammiferi) e <strong>di</strong> conseguenza, sempre sul<br />

lato destro del collo fuoriesce una vescicola bianca<br />

che non è altro che l’apparato genitale, nel quale<br />

ognuno trasferisce del liquido spermatico fecondandosi<br />

così a vicenda. Dopo circa 15 giorni dall’accoppiamento<br />

la chiocciola sceglie un terreno umido<br />

e senza troppa vegetazione, quin<strong>di</strong> si infossa legger-<br />

- 5 -<br />

mente nel suolo scavando una celletta dentro<br />

la quale depone dalle 40 alle 80 uova<br />

bianche del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa 1 millimetro.<br />

Le uova fuoriescono dallo stesso orifizio<br />

posto <strong>di</strong>etro il capo da cui sono usciti i<br />

genitali per la copulazione.<br />

Durante la deposizione, le uova sono<br />

avvolte da una sostanza gelatinosa che le<br />

protegge da muffe e dall’attacco degli insetti<br />

, mentre al termine della deposizione, la<br />

chiocciola apre la buchetta eseguendo movimenti<br />

concentrici, poi si allontana lasciando<br />

che il calore della terra porti alla schiusa<br />

delle uova, che avviene dopo un paio <strong>di</strong> settimane<br />

o anche più.<br />

Le nuove chioccioline alla nascita<br />

misurano 3-4 millimetri e sono già provviste<br />

<strong>di</strong> una conchiglia bianca e trasparente.<br />

Prima <strong>di</strong> uscire all’aperto, si nutrono assorbendo<br />

dalla terra che li ricopre le sostanze nutritive necessarie<br />

per crescere e per irrobustire il guscio; solo<br />

dopo circa un mese escono, iniziando così a girovagare<br />

sulla vegetazione per nutrirsi come gli in<strong>di</strong>vidui<br />

adulti. Nelle chiocciole l’accoppiamento avviene<br />

due volte all’anno: in tarda primavera ed in estate.<br />

Come abbiamo riba<strong>di</strong>to in precedenza, le chiocciole<br />

hanno come <strong>di</strong>fesa e protezione il guscio in<br />

cui si ritirano e proprio per questo sono facilmente<br />

predabili da animali come polli e fagiani che con i<br />

loro becchi riescono a rompere facilmente il<br />

guscio. Ma fra i predatori ci sono anche le gazze<br />

e le cornacchie, mentre le giovani chioccioline possono<br />

essere cibo prelibato per rospi, rane, ramarri e<br />

lucertole; anche le larve delle lucciole sono predatrici<br />

delle giovani chioccioline e hanno una tecnica<br />

infallibile: le uccidono forandone la conchiglia e<br />

iniettando un liquido paralizzante.<br />

In questo specifico periodo sono ancora in uno<br />

stato <strong>di</strong> “letargo”, al riparo dal freddo dell’inverno<br />

nel loro guscio e in luoghi sicuri, anche se presto<br />

verranno a popolare i nostri orti, campi e giar<strong>di</strong>ni.<br />

Ma ricordatevi che anche l’uomo è un predatore<br />

delle lumache: già ai tempi dei Romani erano considerate<br />

un alimento ottimo da portare sulla tavola.<br />

Di seguito sono riportate delle esperienze da<br />

ripetere in casa anche con i vostri bambini per<br />

osservare la vita <strong>di</strong> una chiocciola:<br />

- preferiscono le zone umide o asciutte? Per<br />

prima cosa si può verificare come si comportano<br />

quando hanno un substrato asciutto (prendere un<br />

piccolo contenitore trasparente 60x30x30cm almeno,<br />

entro il quale mettere uno strato <strong>di</strong> terra completamente<br />

asciutta); inumi<strong>di</strong>re una sola estremità<br />

del contenitore, mentre l’altra si tiene ben asciutta;<br />

si mette una chiocciola al centro del contenitore<br />

chiuso e si verifica la posizione dopo una notte al<br />

buio: la ritroveranno sicuramente sulla parte umida.<br />

- Amano il giorno o la notte? La luce o il<br />

buio? Per capire questo prendere un contenitore con<br />

uno strato <strong>di</strong> terra inumi<strong>di</strong>ta e porre la chiocciola<br />

all’interno. Coprendo metà contenitore con un tessuto<br />

molto scuro, posizionare il contenitore stesso<br />

sotto una lampada e introdurre una chiocciola al<br />

centro. Dopo circa 1 ora, si potrà vedere che la<br />

chiocciola sarà nella parte buia del contenitore,<br />

infatti amano uscire <strong>di</strong> notte quando l’aria è più fresca<br />

ed il buio li protegge dai predatori.<br />

- Come si muovono? Prendere un contenitore<br />

<strong>di</strong> plastica trasparente vuoto e posizionare al centro<br />

la chiocciola: anche se il substrato è obliquo, la<br />

chiocciola riesce a spostarsi grazie ai muscoli e alla<br />

mucosa.<br />

- Come riescono a mangiare? Prendere un contenitore<br />

<strong>di</strong> plastica trasparente e preparare una pappetta<br />

<strong>di</strong> farina d’avena macinata con acqua, cospargere<br />

sul fondo del contenitore e posizionare la<br />

chiocciola: si vedrà che camminando la chiocciola<br />

apre e chiude la bocca mangiando il cibo con la sua<br />

lingua dai bor<strong>di</strong> ruvi<strong>di</strong> detta radula; se si osserva<br />

con una lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento è possibile vedere il<br />

movimento della lingua che raccoglie il cibo come<br />

una paletta.


1813 VIVA VIV V E RDI<br />

2013<br />

Ver<strong>di</strong> e Napoleone, due destini si incontrano<br />

Il 1813 è un anno cruciale per la storia<br />

d’Europa. La battaglia <strong>di</strong> Lipsia (16-19 ottobre,<br />

1813), conosciuta anche come la “battaglia delle<br />

Nazioni”, fu lo scontro più grande, in termini <strong>di</strong><br />

forze impegnate e <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te subite dalle due parti,<br />

verificatosi durante le guerre napoleoniche e una<br />

delle sconfitte decisive subite da Napoleone<br />

Bonaparte. Determinò la <strong>di</strong>sfatta francese nella campagna<br />

<strong>di</strong> Germania, costrinse l’imperatore ad una<br />

<strong>di</strong>fficile ritirata fino in Francia e provocò il crollo<br />

definitivo del sistema <strong>di</strong> alleanze organizzato da<br />

Napoleone in Europa.<br />

Casa natale <strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong> alle Roncole <strong>di</strong> Busseto (Parma)<br />

Qualche giorno prima della battaglia <strong>di</strong> Lipsia,<br />

il 10 Ottobre 1813, nacque alle Roncole, una frazione<br />

<strong>di</strong> Busseto in provincia <strong>di</strong> Parma, Giuseppe<br />

Ver<strong>di</strong>. Esiste il certificato <strong>di</strong> battesimo nel quale<br />

risultano i nomi <strong>di</strong> Joseph Fortuninus Franciscus e<br />

l’ora della nascita, le otto <strong>di</strong> sera. Per lungo tempo,<br />

tuttavia, il compositore fu convinto <strong>di</strong> essere nato<br />

il 9 ottobre 1814, e soltanto a un certo punto della<br />

sua vita, dopo gli Anni Trenta, si accorse <strong>di</strong> aver<br />

sbagliato <strong>di</strong> un anno; ma forse non aveva sbagliato<br />

il giorno, perché pare che il 10 ottobre attestato dal<br />

certificato <strong>di</strong> battesimo debba essere arretrato al 9.<br />

Il padre del futuro compositore, Carlo Ver<strong>di</strong>, nel<br />

1812 si era sposato ventisettenne con Luigia<br />

Uttini, <strong>di</strong> due anni più giovane. Alle Roncole la<br />

coppia gestiva un’osteria e conduceva una vita<br />

La chiesa parrocchiale <strong>di</strong> San Michele Arcangelo, dove fu battezzato<br />

<strong>di</strong> Dario Cova<br />

modesta ma <strong>di</strong>gnitosa. La vita a Roncole scorreva<br />

tranquilla, scan<strong>di</strong>ta dalle soste <strong>di</strong> ambulanti, vetturini<br />

e carrettieri che, passando <strong>di</strong> paese in paese,<br />

facevano le veci <strong>di</strong> messaggeri e giornali. Si parlava<br />

molto, per esempio, del passaggio della regione,<br />

in seguito alle guerre <strong>di</strong> Napoleone, sotto la sovranità<br />

francese. Il <strong>di</strong>partimento del Taro era infatti un<br />

<strong>di</strong>partimento dell’impero napoleonico situato in<br />

Italia che prendeva il nome dal fiume Taro che lo<br />

attraversa. Creato il 24 Maggio 1808, quando il<br />

ducato <strong>di</strong> Parma, Piacenza e Guastalla venne annesso<br />

alla Francia, aveva come capoluogo Parma e terminò<br />

il 21 Maggio 1814. Era amministrato con<br />

leggi francesi con un’amministrazione obbligata a<br />

fare uso della lingua francese per fissare sulla carta<br />

la vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> una popolazione ra<strong>di</strong>calmente<br />

italiana.<br />

Il 12 ottobre 1813 Carlo Ver<strong>di</strong> si presentò con<br />

tanto <strong>di</strong> testimoni allo sportello dell’anagrafe<br />

comunale per <strong>di</strong>chiarare la nascita, avvenuta due<br />

giorni prima, del suo primogenito Giuseppe, o per<br />

l’appunto Joseph. Paradossalmente, l’atto <strong>di</strong> nascita<br />

del più grande compositore italiano venne così<br />

redatto in lingua francese, <strong>di</strong> cui riportiamo la traduzione<br />

in italiano:<br />

Passaporto <strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong> rilasciato il 22 Maggio 1832<br />

“in nome <strong>di</strong> S.M. la Principessa Imperiale”<br />

“L’anno milleottocentrotre<strong>di</strong>ci, il giorno do<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> ottobre, alle nove del mattino si è presentato<br />

davanti al nostro Vice Sindaco <strong>di</strong> Busseto, ufficiale<br />

dello stato civile del Comune <strong>di</strong> Busseto,<br />

Dipartimento del Taro, Ver<strong>di</strong> Carlo, età ventottanni,<br />

locan<strong>di</strong>ere, residente a Roncole il quale ci ha<br />

presentato un bambino <strong>di</strong> sesso maschile nato il<br />

giorno <strong>di</strong>eci del corrente mese alle ore otto <strong>di</strong> sera<br />

da lui <strong>di</strong>chiarante e da Luisa Uttini, filatrice, residente<br />

a Roncole, sua sposa ed ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> volergli<br />

dare il nome <strong>di</strong> Giuseppe Fortunino Francesco.<br />

Le dette <strong>di</strong>chiarazioni e presentazioni sono state<br />

fatte in presenza <strong>di</strong> Romanelli Antonio, <strong>di</strong> anni cinquantuno,<br />

usciere del Comune, e <strong>di</strong> Carità<br />

Giacinto, <strong>di</strong> anni sessanta, portiere, domiciliati a<br />

Busseto. Dopo aver dato lettura del seguente atto,<br />

al <strong>di</strong>chiarante ed ai testimoni, essi si sono con noi<br />

sottoscritti: Ver<strong>di</strong> Carlo — Antonio Romanelli —<br />

Giacinto Carità — Vicesindaco Vitali.”<br />

- 6 -<br />

Atto <strong>di</strong> nascita <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong>, redatto in francese: nel 1813 il<br />

ducato <strong>di</strong> Parma si trovava sotto la dominazione napoleonica.<br />

Il destino volle che i rapporti tra Ver<strong>di</strong> e quello<br />

che restò dell’impero napoleonico continuassero.<br />

Infatti, nel Giugno 1832 Giuseppe Ver<strong>di</strong> partì per<br />

Milano, grazie al passaporto rilasciato da Maria<br />

Luigia la quale dopo il Congresso <strong>di</strong> Vienna del<br />

1815 era <strong>di</strong>ventata Duchessa <strong>di</strong> Parma, Piacenza e<br />

Guastalla. Il padre <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong> si era infatti rivolto alla<br />

sovrana del ducato <strong>di</strong> Parma, che l’11 marzo 1810<br />

aveva sposato Napoleone Bonaparte. Maria Luigia,<br />

cognata <strong>di</strong> Luciano Bonaparte, Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>,<br />

aveva concesso una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o con la quale<br />

Ver<strong>di</strong> avrebbe dovuto perfezionare al Conservatorio<br />

<strong>di</strong> Milano le sue innate capacità <strong>di</strong> compositore.<br />

Anche se non venne ammesso al Conservatorio,<br />

Ver<strong>di</strong> non lasciò Milano potendo così interagire con<br />

la città della “Scala”, in particolare col maestro<br />

Lavigna, ottimo insegnante che aveva accesso al<br />

teatro e poté condurre più volte con sé il giovane<br />

allievo facendogli conoscere un grande teatro, con<br />

la sua attività e i suoi problemi.<br />

Maria Luigia, Arciduchessa d’Austria, Duchessa <strong>di</strong><br />

Parma, Piacenza e Guastalla


I GRANDI ELETTORI CANINESI DEL 1870<br />

<strong>di</strong> Normando Onofri<br />

In coincidenza con l’attuale periodo <strong>di</strong> elezioni, è interessante dare testimonianza <strong>di</strong> quanti e quali furono i primi elettori del<br />

Collegio elettorale 1 relativo alla nostra area geografica subito dopo l’unificazione al resto d’Italia.<br />

Come noto, la presa <strong>di</strong> Porta Pia del 20 settembre 1870 rappresentò il<br />

momento cruciale dell’unificazione italiana che giuri<strong>di</strong>camente fu poi sancita<br />

dal successivo Plebiscito popolare tenutosi il 2 ottobre. Nel viterbese, i risultati<br />

<strong>di</strong> quella chiamata a esprimere la volontà o meno all’unificazione furono:<br />

iscritti 35.787, votanti 25.722, SI 25.430, NO 289, nulli 3, astenuti 10.065.<br />

Compiuto quell’atto formale s’ebbe il legittimo benestare all’unione delle<br />

nostre terre al resto del Regno d’Italia e subito dopo a quell’adesione <strong>di</strong> massa<br />

al nuovo corso storico si tennero le prime vere elezioni politiche nei territori<br />

dell’ex provincia <strong>di</strong> Viterbo.<br />

Il giorno <strong>di</strong> quelle prime votazioni, delle quali qui si riferisce ed alle quali<br />

i nostri antenati non erano avvezzi, fu fissato per il 20 novembre 1870. Il <strong>di</strong>ritto<br />

al voto non era universale ma riservato solo ai maschi e, tra questi, solamente<br />

a coloro che erano censiti (cioè che per censo pagavano le tasse) e alfabetizzati.<br />

Le donne erano pertanto escluse da quel <strong>di</strong>ritto che sarà loro riconosciuto<br />

solo dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale. Anche da un’analisi superficiale<br />

sarà facile constatare che se nel 1870 le donne non avevano <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, il<br />

proprio “censo”, tuttavia, era riconosciuto valido per “trasmetterlo” ai propri<br />

mariti. In un caso, nel Comune <strong>di</strong> Tessennano è stato considerato legittimo e<br />

determinante il censo red<strong>di</strong>tuale della figlia.<br />

Il circondario <strong>di</strong> Viterbo fu sud<strong>di</strong>viso in un<strong>di</strong>ci Mandamenti che comprendevano<br />

sessantuno Comuni. Riguardo al Collegio <strong>di</strong> Toscanella (4 Comuni)<br />

vengono riportati i seguenti dati:<br />

ELEZIONI POLITICHE del 20 novembre 1870<br />

La partecipazione al<br />

voto fu decisamente<br />

molto bassa, pari al<br />

21,82% a livello provinciale<br />

e al 29,9% nel<br />

nostro Collegio.<br />

Per ogni comune si provvide ad elencare tutti i “gran<strong>di</strong> elettori” in<strong>di</strong>cando per<br />

ciascuno i dati anagrafici ed i contributi pagati. Riportiamo <strong>di</strong> seguito l’elenco<br />

dei gran<strong>di</strong> elettori <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>...<br />

- 7 -<br />

... e dei Comuni <strong>di</strong> Cellere e Pianiano e <strong>di</strong> Tessennano<br />

1 Archivio Storico Comunale <strong>di</strong> Montefiascone – Cart. 4924/4925.


IL PARCO EOLICO DI PIANSANO<br />

I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da<br />

San Guido in duplice filar…..<br />

Chi non è rimasto affascinato dai versi del<br />

poeta, immaginando questo lungo e dritto binario<br />

<strong>di</strong> alberi che proiettano la loro forza vitale verso il<br />

cielo?<br />

Chi, visitando quel borgo agricolo della maremma,<br />

non è stato ammaliato dalla loro bellezza che<br />

si staglia dalle colline fin quasi al mare, ammirando<br />

colui che l’ha immaginata, progettata, realizzata,<br />

il conte Della Gherardesca?<br />

Il paragone, sicuramente irriverente, vuole<br />

introdurre il <strong>di</strong>scorso sul parco eolico, da poco, realizzato<br />

a Piansano.<br />

Guardando quelle gigantesche pale, il loro pigro<br />

movimento al minimo alitar <strong>di</strong> vento, la loro fissa<br />

inutilità nei giorni <strong>di</strong> bonaccia, si possono rivolgere<br />

a essi gli stessi sentimenti <strong>di</strong> struggente bellezza,<br />

da tutti riservati ai cipressi <strong>di</strong> San Guido?<br />

E quando si arrivasse a conclusioni opposte,<br />

cioè a considerarli brutti e orri<strong>di</strong>, si potrebbe immolarne<br />

il ripugnante aspetto, sull’altare dell’utilità?<br />

Questo scritto ha l’ambizione <strong>di</strong> fare luce su<br />

questi punti, descrivendo, da un lato gli aspetti tecnici<br />

e utilitaristici dell’energia eolica e dall’altro<br />

comprendere il grado <strong>di</strong> accettazione della loro invadente<br />

presenza.<br />

L’energia eolica.<br />

La tecnologia eolica è stata sviluppata dalla<br />

Danimarca e si basa sul principio, invertito, del<br />

funzionamento degli aerei a elica. Nel velivolo si<br />

usa la rotazione dell’albero motore e dell’elica a<br />

esso collegata, per creare una spinta longitu<strong>di</strong>nale,<br />

mentre nelle pale eoliche si trasforma l’energia<br />

cinetica del vento in movimento rotatorio che,<br />

moltiplicato, permette la produzione <strong>di</strong> energia elettrica,<br />

attraverso un generatore. La turbina standard,<br />

o<strong>di</strong>erna, è formata da tre pale che ruotano su un asse<br />

orizzontale e che sono esposte <strong>di</strong>rettamente alla<br />

<strong>di</strong>rezione del vento, con un generatore collegato alla<br />

rete. Esistono anche turbine a due pale con trasmissione<br />

<strong>di</strong>retta (senza moltiplicatore <strong>di</strong> giri), ma sono<br />

poco utilizzate in Italia.<br />

La quantità <strong>di</strong> energia elettrica prodotta da un<br />

aerogeneratore è approssimativamente proporzionale<br />

all’area del rotore. Un minor numero <strong>di</strong> rotori più<br />

gran<strong>di</strong>, posizionati su torri più alte, può utilizzare<br />

la risorsa eolica in modo più efficiente che un<br />

numero maggiore <strong>di</strong> macchine più piccole. Gli<br />

aerogeneratori <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni hanno,<br />

attualmente, una potenza <strong>di</strong> 5-6 MW e un <strong>di</strong>ametro<br />

del rotore che può arrivare a 126 metri, ma si sta<br />

pensando a macchine <strong>di</strong> 10 MW <strong>di</strong> potenza.<br />

L’aumento delle loro <strong>di</strong>mensioni, per lo meno negli<br />

impianti terrestri, è limitato al momento dalle <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> trasporto e d’installazione.<br />

Gli stati produttori <strong>di</strong> pale e turbine eoliche<br />

sono sei: oltre la Danimarca, che fabbrica un terzo<br />

<strong>di</strong> tutti i generatori venduti nel mondo, abbiamo la<br />

Germania, la Spagna, gli USA, l’In<strong>di</strong>a e la Cina.<br />

Dobbiamo subito notare, con amarezza, l’assenza<br />

dell’Italia nella realizzazione <strong>di</strong> prodotti in questo<br />

importante settore energetico.<br />

Uno sguardo ai costi e alla produzione.<br />

Il costo, dal momento della loro presentazione<br />

negli anni ottanta al 2004, è <strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> quattro<br />

volte. Da allora, si è avuto un incremento del 60-<br />

80%, dovuto alla notevole richiesta e all’aumento<br />

delle materie prime. L’impennata dei prezzi non ha<br />

impe<strong>di</strong>to un’ulteriore <strong>di</strong>ffusione nel mondo <strong>di</strong> questo<br />

sistema <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia, arrivando nel<br />

2010 a toccare i 100 GigaWatt nella sola Europa.<br />

Nella speciale classifica della <strong>di</strong>ffusione mon<strong>di</strong>ale<br />

dell’eolico, l’Italia si pone al sesto posto assoluto.<br />

Volendo analizzare i costi <strong>di</strong> produzione dell’energia<br />

eolica, come per tutte le altre forme <strong>di</strong><br />

energia, s’incappa in una notevole <strong>di</strong>fficoltà: i fattori<br />

che vi concorrono sono innumerevoli e vanno<br />

dall’investimento <strong>di</strong> capitale, legato al tasso <strong>di</strong><br />

sconto, all’incertezza sulle politiche <strong>di</strong> sostegno,<br />

alla aleatorietà della risorsa eolica e quin<strong>di</strong> alla non<br />

programmabilità dei suoi apporti energetici sul<br />

sistema elettrico, ai limiti <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> trasporto<br />

della rete, tanto per citarne alcuni. I calcoli sono, in<br />

ogni caso, complicatissimi e chi si avventura a<br />

farlo, molto spesso è interessato nel magnificare un<br />

prodotto piuttosto che un altro, in base al suo ritorno<br />

economico. E’ un po’ come chiedere all’oste se<br />

il vino sia buono.<br />

Pren<strong>di</strong>amo in considerazione due tabelle.<br />

La prima, purtroppo <strong>di</strong> parte, attiene alla comparazione<br />

dei costi <strong>di</strong> produzione, relativi alle varie<br />

<strong>di</strong> Giancamillo Gentilucci<br />

fonti <strong>di</strong> energia.<br />

ancora elevato, l’importante presenza visiva <strong>di</strong> queste<br />

gran<strong>di</strong> strutture che si elevano, imponenti,<br />

COSTO IN EURO DELLE VARIE verso il cielo. Non ci può essere paragone fra l’i<strong>di</strong>l-<br />

ENERGIE AL MWh<br />

liaca bellezza dei cipressi <strong>di</strong> San Guido e le pigre,<br />

(Stu<strong>di</strong>o della società tedesca per il commercio gran<strong>di</strong> braccia delle pale <strong>di</strong> Piansano, più vicine, nel<br />

degli aerogeneratori)<br />

nostro immaginario, agli inquietanti giganti della<br />

Mancha. Se i guasti climatici ci obbligheranno a<br />

Energia Nucleare 107,0-124,0 Euro utilizzare le fonti energetiche rinnovabili, allora<br />

En. Eolica 49,7-96,1 Euro non si può fare a meno dei parchi eolici e Piansano<br />

En. Eolica in mare 35,0-150,0 Euro potrebbe essere l’esempio da replicare altrove, nel<br />

En. Idroelettrica 34,7-126,7 Euro futuro, magari con società gestite dai nostri stessi<br />

Biomassa 77,1-115,5 Euro comuni.<br />

Solare 284,3-391,4 Euro<br />

I citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Piansano, come la maggioranza<br />

Dalla tabella si evince come l’energia eolica sia della popolazione italiana, ha accettato il compro-<br />

una delle più convenienti. Pren<strong>di</strong>amo questi dati messo fra loro invadenza visiva e la loro utilità<br />

con il beneficio d’inventario, essendo stati emessi energetica. Dovremo, pertanto, abituarci alla loro<br />

da un organismo <strong>di</strong> parte.<br />

presenza, come abbiamo accolto, senza accorgercene,<br />

i tralicci dell’alta tensione. Il cavaliere errante<br />

La seconda, relativa alle emissioni totali <strong>di</strong> don Chisciotte cercava <strong>di</strong> abbatterli; noi avremo<br />

CO2 per Mw prodotte dalle varie fonti <strong>di</strong> energia, bisogno <strong>di</strong> erigerli, in tutta la loro possanza, in<br />

utilizzando dati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o realizzato tutta la loro invadenza.<br />

all’Università <strong>di</strong> Torino:<br />

Nessun poeta rivolgerà loro versi della struggente<br />

bellezza <strong>di</strong> quelli immortalati in «Davanti a<br />

EMISSIONI DI CO2<br />

San Guido», ma chissà che non troveremo dei can-<br />

PER VARIE FONTI DI ENERGIA tori d’osteria, i nostri splen<strong>di</strong><strong>di</strong> poeti estemporanei,<br />

che de<strong>di</strong>chino ai giganti <strong>di</strong> Piansano le loro ironi-<br />

Energia nucleare 70 g.<br />

che quartine.<br />

Energia eolica 10 g.<br />

En. Idroelettrica 10 g.<br />

En. Geotermica 80 g.<br />

Biomasse 160 g. UN NUOVO<br />

Solare termico 25 g.<br />

Solare fotovoltaico 60 g. PANORAMA<br />

Trasformando le emissioni in costi, omogenei<br />

con quelli <strong>di</strong> produzione, e, confrontandoli, dopo DI CANINO<br />

aver aumentato il dato <strong>di</strong> parte dell’eolico, per compensarne<br />

la parzialità, si ottiene, comunque, che Dopo la “riscoperta” della chiesa <strong>di</strong> S. Maria<br />

l’energia ricavata dal vento sia una delle forme più<br />

convenienti e meno inquinanti <strong>di</strong> energia. Maddalena e in occasione dei <strong>di</strong>eci anni dalla costituzione<br />

dell’A.DO.CA.S.T. (ve<strong>di</strong> articolo a pag.<br />

Analizzati gli aspetti tecnici e i costi <strong>di</strong> produ- 12), l’amico Anzio Risi ci ha accompagnati, sabazione,<br />

passiamo a specificare gli elementi negativi<br />

che l’opinione pubblica attribuisce ai nuovi mulini to 23 marzo, lungo un nuovo itinerario alla base<br />

a vento:<br />

della rupe che sostiene la parte più vecchia <strong>di</strong><br />

1. La pesante intrusione visiva nel paesaggio. <strong>Canino</strong>.<br />

2. Il rumore prodotto dal movimento rotatorio e dai<br />

meccanismi <strong>di</strong> moltiplicazione.<br />

3. La pericolosità delle pale per l’avifauna.<br />

- La presenza <strong>di</strong> questi giganti nel territorio, sicuramente,<br />

ne variano l’aspetto aggiungendo, in un<br />

ambiente generalmente agricolo-boschivo, un<br />

manufatto industriale che confligge con la bellezza<br />

i<strong>di</strong>lliaca della natura. La particolare forma aero<strong>di</strong>namica<br />

delle pale, però, compensa, con una connotazione<br />

quasi artistica, la scarna architettura del<br />

manufatto.<br />

Il loro impatto visivo, determinato dalle loro<br />

immani <strong>di</strong>mensioni, può comunque essere attenuato<br />

solo con tecniche <strong>di</strong> micro- localizzazione.<br />

Noi non possiamo parteggiare per nessuno, in questa<br />

<strong>di</strong>atriba e, volendo contribuire a risolvere i<br />

dubbi, lo facciamo, provocatoriamente, con una<br />

domanda:<br />

«E’ più intrusiva, visivamente, una pala eolica o<br />

un traliccio <strong>di</strong> alta tensione, che non è oggetto <strong>di</strong><br />

alcuna rampogna ambientalista»?<br />

- Il rumore, più importante, prodotto da un impian- Percorrendo la strada ripulita ed i nuovi accessi,<br />

to eolico deriva dagli ingranaggi <strong>di</strong> moltiplicazione<br />

e dalle rivoluzioni del generatore. L’impatto del abbiamo potuto accostarci ai resti dell’antica chie-<br />

vento sulle pale e sulla torre <strong>di</strong> sostegno produce, sa, agli ingressi dei <strong>di</strong>ruti mulini e delle innumere-<br />

invece, un rumore esiguo. Le emissioni sonore voli grotte e gallerie, vedere infine il panorama d’in-<br />

prodotte da una turbina eolica sono quantificabili in<br />

circa 45.3 decibel a 150 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza e in 36,9 sieme della “Rocca” finalmente prossima ad essere<br />

decibel a 400 metri. Considerando che il rumore restituita all’antica grandezza.<br />

me<strong>di</strong>o in un’abitazione durante il giorno è <strong>di</strong> 55<br />

decibel e quello rilevato in un abitacolo <strong>di</strong> una macchina<br />

in movimento è <strong>di</strong> 85 decibel, la rumorosità<br />

<strong>di</strong> una pala eolica <strong>di</strong>venta accettabile.<br />

Adeguate <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> rispetto, in ogni caso, possono<br />

attenuare, se non annullare, l’impatto sonoro<br />

dell’aerogeneratore.<br />

- La bassa velocità delle pale, caratteristica degli<br />

ultimi modelli, ha <strong>di</strong>minuito la moria <strong>di</strong> uccelli.<br />

Come nel caso del rumore, un’attenta ubicazione<br />

della pala eolica può ridurre al minimo i problemi.<br />

Conclusione.<br />

Abbiamo cercato <strong>di</strong> esporre, nelle pagine <strong>di</strong> questo<br />

giornale, gli aspetti, i punti <strong>di</strong> forza e quelli <strong>di</strong><br />

negatività, nella produzione dell’energia eolica: la<br />

bassa emissione <strong>di</strong> anidride carbonica, il costo<br />

- 8 -


IL FRONTE DEGLI ANZIANI AVANZA<br />

Gli interrogativi del vivere più a lungo<br />

Il fronte degli anziani avanza: tra i risultati <strong>di</strong><br />

uno stu<strong>di</strong>o pubblicato nel Dicembre 2012 sulla<br />

prestigiosa rivista inglese “The Lancet” dal titolo<br />

“Global Burden of Disease 2010”, frutto della<br />

collaborazione <strong>di</strong> quasi 500 ricercatori <strong>di</strong> 50 paesi<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> descrivere le con<strong>di</strong>zioni sanitarie<br />

della popolazione del pianeta, il dato che più<br />

degli altri rende conto delle migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

salute della popolazione mon<strong>di</strong>ale è l’aspettativa<br />

<strong>di</strong> vita: dal 1970 al 2010, quella delle donne è<br />

passata da 61,2 anni a 73,3 e quella degli uomini<br />

da 56,4 a 67,5 anni. In particolare, in Italia si<br />

è passati da un’aspettativa <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> 68,7 anni per<br />

gli uomini nel 1970 ai 78,9 del 2010. Per le<br />

donne dai 74,6 del 1970 agli 83,9 del 2010,<br />

ovvero sono stati guadagnati <strong>di</strong>eci anni in quattro<br />

deca<strong>di</strong>.<br />

Ma nel mondo occidentale, secondo il<br />

National Institute of Aging degli Stati Uniti,<br />

entro il 2040 il numero delle persone con più <strong>di</strong><br />

80 anni crescerà nel mondo del 233 percento. In<br />

Italia, come in Giappone si toccheranno livelli<br />

record: nel 2040 il 32,6 percento della popolazione<br />

avrà più <strong>di</strong> 65 anni, il 10,4 percento più <strong>di</strong> 80.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista biologico, quin<strong>di</strong>, la situazione<br />

è promettente e naturalmente anche la scienza<br />

non si sottrae alla ricerca <strong>di</strong> quanto anche la<br />

Bibbia <strong>di</strong>ce “Allora il Signore <strong>di</strong>sse: «Il mio spirito<br />

non resterà sempre nell'uomo, perché egli è<br />

carne e la sua vita sarà <strong>di</strong> centoventi anni.»”<br />

(Pentateuco - Genesi 6,3). Infatti negli ultimi<br />

decenni una notevole mole <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ha evidenziato<br />

quanti e quali geni controllano il progre<strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> Dario Cova*<br />

JUDO CANINO SBANCA IL TROFEO CSEN A MONTALTO<br />

Domenica 17 febbraio si è svolta la Seconda fase<br />

del Gran Premio Etruria, valida come punteggio<br />

del Circuito interregionale Judo-Csen al<br />

Palazzetto dello Sport a Montalto <strong>di</strong> Castro.<br />

Dieci sodalizi provenienti dal Lazio (Roma, Viterbo,<br />

Civitavecchia) e dalla Toscana (Grosseto, Albinia,<br />

Arcidosso, Capalbio, Monte Amiata: Arcidosso,<br />

Abba<strong>di</strong>a S.Salvatore, Piancastagnaio) che hanno<br />

schierato oltre 130 iscritti <strong>di</strong> tutte le età, dai bambini<br />

<strong>di</strong> cinque ai ragazzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciassette anni. Il Judo<br />

<strong>Canino</strong> era presente con la squadra in grande forma e<br />

seguita da tutto lo staff tecnico con Alessandra<br />

Sabatini allenatrice dei più piccoli e Domenico<br />

Fronda allenatore degli agonisti coor<strong>di</strong>nati dall’<br />

istruttore Alessio Patania. Nove medaglie d’ oro (<strong>di</strong><br />

cui cinque conquistate dagli agonisti), <strong>di</strong>eci argento e<br />

sette bronzo hanno permesso la conquista del gra<strong>di</strong>no<br />

più alto del po<strong>di</strong>o. Ragazze e ragazzi <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> hanno<br />

<strong>di</strong>sputato varie finali tra loro mettendo in riga atleti <strong>di</strong><br />

Clubs più anziani e quotati. Determinante per questa<br />

vittoria l’ apporto <strong>di</strong> entusiasmo e qualità dei nuovi<br />

allenatori Alessandra e Domenico che seguono<br />

rispettivamente con passione i più piccoli ed i più<br />

gran<strong>di</strong>.<br />

dell’invecchiamento e la lunghezza della vita.<br />

Già oggi le nuove frontiere della me<strong>di</strong>cina preventiva,<br />

pre<strong>di</strong>ttiva e rigenerativa fanno intravedere<br />

affascinanti orizzonti che promettono la sconfitta<br />

delle malattie e il prolungamento delle funzioni<br />

vitali. L’idea <strong>di</strong> estendere la durata dell’esistenza<br />

fino all’immortalità è una costante della<br />

storia dell’uomo (dopotutto Matusalemme è un<br />

personaggio della Bibbia che sarebbe vissuto<br />

fino all’età <strong>di</strong> 969 anni e morì 7 giorni prima del<br />

<strong>di</strong>luvio universale). Ma il sogno degli uomini<br />

non sembra destinato a realizzarsi, se non con il<br />

prolungamento in con<strong>di</strong>zioni migliori della vita;<br />

una realtà che può rivoluzionare il nostro tempo.<br />

Essendo la vecchiaia inesorabilmente legata alla<br />

malattia e alla per<strong>di</strong>ta dell’autosufficienza, non si<br />

può infatti trascurare come l’aumento della popolazione<br />

<strong>di</strong> ultraottantacinquenni coincida in tutto<br />

l’Occidente con un parallelo incremento percentuale<br />

della malattia <strong>di</strong> Alzheimer, per limitarci al<br />

solo campo delle patologie neurodegenerative.<br />

Dunque se vecchiaia, malattia, per<strong>di</strong>ta dell’autosufficienza<br />

sembrano inesorabilmente essere i<br />

passaggi legati al progressivo allungamento della<br />

durata della vita, tuttavia accanto a quest’area <strong>di</strong><br />

fragilità, <strong>di</strong> rischio, esistono ampi spazi <strong>di</strong> positività,<br />

<strong>di</strong> progettualità e <strong>di</strong> risorse, ed è questa ricchezza<br />

che occorre sfruttare per costruire servizi<br />

rivolti alla terza età, flessibili ed adeguati ai bisogni<br />

in continua evoluzione. Sono questi gli<br />

interrogativi del vivere più a lungo, ovvero quelli<br />

<strong>di</strong> una sfida sempre più impegnativa che creerà<br />

gran<strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> natura economica e sociale.<br />

Questi i risultati che hanno inorgoglito genitori,<br />

parenti e amici sugli spalti:<br />

BAMBINI (scambio <strong>di</strong> tecniche a coppie)<br />

Bronzo: BALSI MATTEO, GALEASSI DIMITRI,<br />

Bronzo: AMATI LORENZO, D’ALESSANDRO FRAN-<br />

CESCO.<br />

FANCIULLI (combattimenti judo protetto)<br />

Oro: PIACCONI FRANCESCO.<br />

Argento: LUCIANI MATTEO, MODEO PAOLO.<br />

Bronzo: ROSATI MARCO.<br />

RAGAZZI (combattimenti judo protetto)<br />

Oro: BIRSAN VALENTIN, CUEVAS DIAZ GREIKYS,<br />

MARCHI MARTINA.<br />

Argento: MODEO GABRIELE, MANETTI ALESSIO,<br />

ROSATI ANDREA, COLAGE’ CRISTIANO.<br />

- 9 -<br />

Saremo sempre <strong>di</strong> più e consumeremo sempre <strong>di</strong><br />

più. Occorrerà anche riorganizzare il lavoro e il<br />

suo rapporto con il tempo libero. Occorrerà, o<br />

forse occorre già oggi, ripensare alla società nel<br />

suo insieme.<br />

* Inizia con questo numero una gra<strong>di</strong>tissima collaborazione<br />

con il Dott. Dario Cova, Primario<br />

Emerito <strong>di</strong> Oncogeriatria il quale mette a <strong>di</strong>sposizione<br />

della nostra rivista gli articoli scientifici<br />

che prepara in qualità <strong>di</strong> Direttore responsabile<br />

del quadrimestrale “Geriatric & Me<strong>di</strong>cal<br />

Intelligence”, la rivista <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina e geriatria che<br />

intende proporsi come punto <strong>di</strong> incontro sulla<br />

cura e assistenza agli anziani, con particolare riferimento<br />

agli aspetti <strong>di</strong>agnostico-terapeutici e<br />

all’elaborazione <strong>di</strong> protocolli specifici della realtà<br />

geriatrica, per ottimizzare l’efficacia dei trattamenti<br />

praticati. La rivista prevede la pubblicazione<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>toriali, <strong>di</strong> testi riferenti in dettaglio esperienze<br />

originali in campo geriatrico, <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong><br />

ampia revisione su argomenti specifici relativi<br />

alla patologia car<strong>di</strong>ologica, neurologica, pneumologica,<br />

oncologica, ovvero a tutte quelle patologie<br />

più rappresentate in questa fascia d’età,<br />

degli aspetti psicologici e comportamentali dell’età<br />

senile, della chirurgia geriatrica della farmacologia<br />

clinica dell’anziano e della riabilitazione.<br />

La rivista va ad in<strong>di</strong>viduare gli orientamenti e le<br />

possibili risposte ad un problema sempre più<br />

centrale nel nostro Paese, non solo per la <strong>di</strong>mensione<br />

sanitaria, sociale ed economica, ma anche<br />

per la valenza culturale del “problema” anziano.<br />

Bronzo: CATANI GIANLUCA, ROSATI LUIGI.<br />

ESORDIENTI B (agonisti)<br />

Oro: URAS VALERIA, PUDDU MARTINA, CATANI<br />

ALESSANDRO, MALSERVIGI KEVIN, ANGORI<br />

FRANCESCO.<br />

Argento: MODESTI ANGELA.<br />

CADETTI (agonisti under 16)<br />

Argento: POLITI GABRIELE, DE PAOLI STEFANO,<br />

MARCOALDI MATTEO.<br />

Bronzo: MODESTI ROBERTO.<br />

JUNIORES (agonisti under 18)<br />

Bronzo: BUFFO MATTIA<br />

Per gli agonisti è stata un’ importante verifica prima<br />

della partecipazione al Trofeo Internazionale<br />

dell’ Umbria.


COMUNicando <strong>di</strong> Vanessa Mannino<br />

Per inserzioni e informazioni: tel. 329.1847495 331.7308326<br />

canino-2008@libero.it www.canino2008.it<br />

Pubblichiamo in questo numero un’intervista al Sindaco su due argomenti particolari: il primo, più antico e sentito, riguarda le ultime novità in merito<br />

allo sfruttamento delle acque termali, l’altro, attuale, è relativo al nuovissimo impianto a bio gas appena entrato in funzione. Nei prossimi numeri<br />

della rubrica sentiremo i pareri degli amministratori su temi che sono <strong>di</strong> interesse per la intera collettività. Vi invitiamo quin<strong>di</strong> ad inviarci domande<br />

o suggerimenti per le interviste che andremo a fare così da sod<strong>di</strong>sfare la necessità dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> essere partecipi alla gestione della Cosa Pubblica.<br />

INTERVISTA AL SINDACO<br />

MAURO PUCCI<br />

• Sindaco ci sono stati degli sviluppi relativamente all'impianto<br />

termale <strong>di</strong> cui <strong>Canino</strong> è da tanto tempo in attesa <strong>di</strong><br />

beneficiare?<br />

Sì, ci sono stati degli sviluppi molto importanti.<br />

Tra qualche mese vi daremo notizie certe. Le Terme<br />

sono un argomento caro ai caninesi che per lungo<br />

tempo sono stati presi in giro sulla tematica, per<br />

questo attualmente non ci vogliamo sbilanciare.<br />

• Pensa sia possibile vedere dei risultati concreti entro la<br />

fine del suo mandato?<br />

Sono molto fiducioso (sorride), <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> sì, ma vorrei<br />

essere cauto perché il momento non è favorevole<br />

per qualsiasi tipo <strong>di</strong> investimento. E’ infatti<br />

chiaro che le Terme si fanno solo grazie a privati<br />

che hanno a <strong>di</strong>sposizione denaro da investire: da<br />

parte del Comune si cerca <strong>di</strong> agevolare qualsiasi<br />

investitore, anche se in un momento come questo<br />

<strong>di</strong>venta sempre più <strong>di</strong>fficile trovare persone <strong>di</strong>sposte<br />

a farlo.<br />

• Come mai non si sente <strong>di</strong> fare promesse su questo tema?<br />

Non abbiamo messo questo punto sul nostro programma<br />

essenzialmente per “scaramanzia”, considerando<br />

anche le numerose delusioni avute sull’argomento<br />

negli ultimi quarant’anni. Ma è ovvio<br />

che per noi è e rimane una grande priorità.<br />

• Crede forse che sia un'utopia pensare che prima o poi il<br />

nostro paese possa ospitare un impianto termale che <strong>di</strong>a un<br />

valore aggiunto alle bellezze che il territorio ha da offrire ai<br />

suoi turisti?<br />

No, non è un’utopia come non lo sono stati l’impianto<br />

<strong>di</strong> dearsenificazione, altri obiettivi portati<br />

a termine e <strong>di</strong>versi progetti che si stanno concretizzando.<br />

L’impegno è quello dello sviluppo del<br />

territorio essenzialmente in tre punti: le terme,<br />

gli Etruschi e il potenziamento del turismo nella<br />

sua totalità.<br />

• I caninesi molte volte hanno assistito a inaugurazioni che<br />

sono rimaste al punto <strong>di</strong> partenza. Pensa che questa volta<br />

siamo vicini ad una svolta concreta?<br />

Ripeto che su questo argomento non vorrei sbilanciarmi<br />

più <strong>di</strong> tanto, ma sono e rimango comunque<br />

molto, molto ottimista.<br />

• Passiamo ora ad un argomento molto attuale. Come è nata<br />

l'idea <strong>di</strong> un impianto a bio gas?<br />

E’ una proposta che viene dai privati, forti degli<br />

incentivi statali. Noi abbiamo firmato cercando <strong>di</strong><br />

gestire il tutto nel miglior modo possibile: l’<br />

autorizzazione vera e propria spetta, infatti, soltanto<br />

alla Provincia che deve comunque garantire<br />

la tutela del territorio e il minor impatto ambientale<br />

possibile. Richiedendo ai proprietari il PUA<br />

l’Amministrazione ha cercato <strong>di</strong> tutelare l’ambiente<br />

e la parte economica, evitando d’essere in questo<br />

modo bypassata.<br />

• Di cosa si serve questo impianto per funzionare? Lavora<br />

tutto l’anno?<br />

Questo è un impianto a bio gas che si serve <strong>di</strong> prodotti<br />

agricoli appositi (come il trinciato <strong>di</strong> mais,<br />

loietto, il triticale), una percentuale minima <strong>di</strong><br />

liquame <strong>di</strong> stalla e che, inoltre, utilizza le acque <strong>di</strong><br />

vegetazione degli oleifici (in questo modo si evita<br />

sia <strong>di</strong> depositarle nelle apposite vasche e sia il<br />

successivo impiego maleodorante sui terreni agricoli).<br />

Un impianto moderno, quin<strong>di</strong>, che lavora<br />

tutto l’anno e che con un fidejussione, la più alta<br />

d’Italia, <strong>di</strong> circa un milione <strong>di</strong> euro, garantisce<br />

quanto previsto in convenzione: assicurando, a<br />

tutela del corretto funzionamento, visite guidate<br />

aperte a tutti e cospicui controlli da parte dell’autorità<br />

competente.<br />

• Qualcuno lo ha definito un” inceneritore”. Oggi ha la possibilità<br />

<strong>di</strong> tranquillizzare una larga fetta dei suoi citta<strong>di</strong>ni...<br />

Non è un inceneritore, perché non brucia nulla,<br />

non fa <strong>di</strong>ossina. Crea solo biogas. Chi pensa questo<br />

non è ben informato sullo stesso impianto e<br />

sulle modalità <strong>di</strong> funzionamento dello stesso.<br />

• L’impianto <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> cosa produce quin<strong>di</strong>?<br />

L’impianto <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> produce gas che poi tramite<br />

una turbina viene trasformato in energia elettrica.<br />

• Che benefici apporta al nostro paese in termini <strong>di</strong> green<br />

economy e <strong>di</strong> impiego delle risorse umane?<br />

Innanzitutto una convenzione che prevede un<br />

introito per le casse comunali del 3,5% circa del<br />

fatturato annuo. Inoltre, la proprietà si è impegnata<br />

ad utilizzare i terreni del comune <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> per<br />

la produzione dei prodotti necessari al funzionamento<br />

dell’impianto, apportando benefici per g l i<br />

agricoltori e per l’agricoltura stessa in un periodo<br />

<strong>di</strong> grave crisi dello stesso settore. Oltretutto, ciò<br />

creerà altri numerosi vantaggi, relativi all’indotto<br />

sia della manodopera sia dei trasportatori che ha<br />

dato già un movimento positivo all’economia in<br />

un momento stagnante come questo.<br />

AVVISI<br />

IL SINDACO AVVISA LA CITTADINANZA<br />

CHE L’ACQUA EROGATA DALL’ACQUEDOTTO COMUNA-<br />

LE NELLE SEGUENTI VIE E LOCALITA’: Gramsci, Colagè,<br />

della Libertà, della Repubblica, della Pace, Fiume,<br />

Vallecchia dall’incrocio <strong>di</strong> Via 2 Giugno all’incrocio <strong>di</strong> Via<br />

della Brunoria, Brunoria, dei Mille, Fratelli Ban<strong>di</strong>era,<br />

Salvemini, Togliatti, Giar<strong>di</strong>no, Poderetto, Peretti,<br />

Calamita, San Francesco, loc. San Francesco, Cristoforo<br />

Colombo, Vasco de Gama, P.le Giorgi, Dalla Chiesa,<br />

Americo Vespucci, Savastano, Piersanti Mattarella,<br />

Bachelet, Occorsio, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Guido<br />

Rossa, Cattaneo, Garibal<strong>di</strong> a nord dell’incrocio con Via<br />

Gramsci, Corso Matteotti a nord del serbatoio San Moro,<br />

zona Cimitero comunale, loc. Cerrosughero, S.R. 312<br />

Castrense a nord abitato, Case Sparse, Via 4 Novembre,<br />

Venezia, Firenze, Gorizia, Strada Vicinale Troccolo RIEN-<br />

TRA NEL LIMITE DI ARSENICO DI 10 µg/l, E QUINDI<br />

POTABILE E UTILIZZABILE PER TUTTI GLI USI. (ORDI-<br />

NANZA SINDACALE N. 7 DEL 20/04/2013)<br />

<strong>Canino</strong> 23/04/2013<br />

IL RESPONSABILE DEL SETTORE III<br />

RENDE NOTO<br />

Che la Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Viterbo, con nota prot.<br />

12558 del 10/04/2013, ha comunicato quanto segue:<br />

dal 01 giugno 2013 non acquisirà più istanze<br />

rivolte all’Albo delle Imprese Artigiane presentate<br />

su supporto cartaceo.<br />

Da tale data, pertanto, questo Ente interromperà la ricezione<br />

<strong>di</strong> qualsiasi modulo cartaceo attualmente in uso.<br />

La gentile utenza potrà inoltrare le domande <strong>di</strong> iscrizione,<br />

mo<strong>di</strong>fica e cancellazione dall’Albo avvalendosi esclusivamente<br />

dello strumento telematico previsto dall’art. 9 bis del<br />

D.L. 7/2007, convertito in L. 40/2007, ovvero della<br />

Comunicazione Unica.<br />

F.TO IL RESPONSABILE DEL SETTORE<br />

ATTIVITA’PRODUTTIVE<br />

(Dott.ssa Anna Maria Conti)<br />

OFFERTE DI LAVORO<br />

DALLA PROVINCIA, ad oggi, le richieste presenti nella<br />

sezione offerte <strong>di</strong> lavoro dei privati sono<br />

• 1 APP. ELLETTRICISTA<br />

data offerta: 23/04/2013 - Sede lavoro: Montalto <strong>di</strong> Castro<br />

• 2 MURATORI<br />

- 10 -<br />

data offerta: 22/04/2013 - Sede lavoro: Provincia <strong>di</strong> Roma<br />

• IMPIEGATO COMMERCIALE<br />

data offerta: 15/04/2013 - Sede lavoro: Civita Castellana<br />

• 2 ADDETTI AL COMMERCIALE<br />

data offerta: 10/04/2013 - Sede lavoro: Provincia <strong>di</strong> Viterbo<br />

• 3 MACCHINISTE CUCITRICI ESPERTE<br />

data offerta: 10/04/2013 - Sede lavoro: Valentano<br />

• N. 1 AGENTE DI VENDITA<br />

data offerta: 04/04/2013 - Sede lavoro: Viterbo<br />

• 1 TECNICO ASSISTENZA STUFE A PELLET<br />

data offerta: 04/04/2013 - Sede lavoro: Montefiascone<br />

• 1 AGENTE DI COMMERCIO<br />

data offerta: 04/04/2013 - Sede lavoro: Altre regioni<br />

• AGENTI DI COMMERCIO<br />

data offerta: 04/04/2013 - Sede lavoro: Provincia <strong>di</strong> Viterbo<br />

• CONSULENTI ASSICURATIVI<br />

data offerta: 04/04/2013 - Sede lavoro: Viterbo<br />

Richieste presenti nella sezione offerte del collocamento<br />

mirato: UFFICIO PROVINCIALE PER L'INTEGRAZIONE<br />

LAVORATIVA DELLE PERSONE DISABILI E CATEGORIE<br />

PROTETTE:<br />

• selezione numerica 1 addetto alle pulizie presso Asa<br />

Management<br />

data pubblicazione: 16/04/2013 - Sede lavoro: Viterbo<br />

• graduatoria numerica per 1 addetto allo stampaggio<br />

data pubblicazione: 04/04/2013 - Sede lavoro: Vitorchiano<br />

• preselezione nominativa per 1 ven<strong>di</strong>tore prodotti assicurativi<br />

data pubblicazione: 04/04/2013 - Sede lavoro: Provincia <strong>di</strong><br />

Viterbo<br />

• graduatoria numerica per 1 ausiliario alle ven<strong>di</strong>te<br />

data pubblicazione: 04/04/2013 - Sede lavoro: Viterbo<br />

CONCORSI PUBBLICI<br />

MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE PER IL<br />

PERSONALE MILITARE<br />

Concorso per 268 allievi scuole militari<br />

Pubblicato il 19-04-2013<br />

Concorsi, per esami, per l'ammissione <strong>di</strong> complessivi 268<br />

giovani ai licei annessi alle Scuole Militari dell'Esercito,<br />

alla Scuola Navale Militare e alla Scuola Militare<br />

Aeronautica per l'anno scolastico 2013-2014.<br />

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dei Concorsi N. 31 del<br />

19-04-2013 - Posti 268 Scadenza: 20-05-2013<br />

Concorso per 4 volontari in ferma prefissata<br />

Pubblicato il 09-04-2013<br />

Concorso pubblico, per titoli, per l'accesso ai Centri sportivi<br />

agonistici della Marina Militare, per il 2013, <strong>di</strong> 4<br />

volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP 4), in qualita'<br />

<strong>di</strong> atleta<br />

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dei Concorsi N. 28 del<br />

09-04-2013 - Posti 4 Scadenza: 21-05-2013<br />

Concorso per 11 posti in varie qualifiche<br />

Pubblicato il 12-04-2013<br />

Concorsi, per titoli ed esami, per la nomina <strong>di</strong> 8 (otto)<br />

Sottotenenti <strong>di</strong> Vascello in servizio permanente nei ruoli<br />

normali della Marina Militare, <strong>di</strong> cui 3 (tre) del Corpo del<br />

Genio Navale, 2 (due) del Corpo Sanitario Militare<br />

Marittimo, 3 (tre) del Corpo delle Capitanerie <strong>di</strong> Porto, nonche'<br />

per la nomina <strong>di</strong> 3 (tre) Guar<strong>di</strong>amarina in servizio permanente<br />

nei ruoli normali della Marina Militare nel Corpo<br />

delle Capitanerie <strong>di</strong> Porto.<br />

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dei Concorsi N. 29 del<br />

12-04-2013 - Posti 11 Scadenza: 13-05-2013<br />

PER ACCEDERE AD ULTERIORI INFORMAZIONI:<br />

Al fine <strong>di</strong> avere materiale completamente aggiornato, a<br />

livello locale, i lettori possono visitare il sito internet del<br />

Comune grazie al quale è possibile avere una raccolta <strong>di</strong> notizie<br />

utili in tempo reale (www.comune.canino.vt.it). Aquesto<br />

proposito è interessante la consultazione del sito internet<br />

relativo ai concorsi pubblici in vigore in tutta Italia<br />

(www.concorsipubblici.com) che con semplice descrizione<br />

degli stessi può fornire interessanti spunti. Anche per i<br />

ban<strong>di</strong> europei è possibile tenersi quoti<strong>di</strong>anamente aggiornati<br />

grazie al sito internet www.lazioeuropa.it, curato dalla<br />

stessa Regione Lazio, nel quale sono elencati i vari ban<strong>di</strong> e<br />

i finanziamenti pubblici attivi nei vari settori: ambiente,<br />

sanità, cultura, energia, trasporti e così via. Su questa linea<br />

tematica, facilmente consultabile è anche la sezione presente<br />

sul sito del Comune <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, nello spazio de<strong>di</strong>cato agli<br />

avvisi dell’Ufficio degli Affari Generali. Vi ricor<strong>di</strong>amo,<br />

inoltre, che nella pagina on line della Provincia <strong>di</strong> Viterbo<br />

(www.provincia.vt.it) è possibile trovare tutte le offerte <strong>di</strong><br />

lavoro attive nella stessa Provincia. In tale ambito le offerte<br />

sono sud<strong>di</strong>vise tra offerte dei privati, degli enti, del collocamento<br />

mirato e <strong>di</strong> tirocinio.


<strong>Gente</strong> <strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

Per inserzioni e informazioni: tel. 0761.438701 - 438970 - 437056 - 331.7308326<br />

www.canino2008.it canino-2008@libero.it<br />

Carlotta e Giuseppe Paolini annunciano<br />

la nascita della sorellina<br />

Melissa, che tanta gioia ha portato ai<br />

genitori Gianni e Francesca, ai nonni<br />

Maddalena, Marcello e Marcella a<br />

parenti ed amici tutti.<br />

NATI<br />

Salve a tutti, mi chiamo Francesco<br />

Signorini e da bravo commerciante<br />

sono nato il 7 marzo <strong>di</strong> giovedì pomeriggio!<br />

Voglio dare un grosso bacio alla mia<br />

mamma Luana e al mio babbo<br />

Luigi e ai miei nonni Salvatore,<br />

Adonella, Elvira e Lallo ma soprattutto<br />

ai miei bisnonni Colombo,<br />

Maria Luisa e Tommasina!!<br />

Samuel è nato a Roma il 2 luglio<br />

2012, per la gioia <strong>di</strong> mamma Arianna,<br />

papà Marco e dei nonni Patrizia e<br />

Armando Gasperini.<br />

Il 2 febbraio è nato Massimiliano<br />

Vesnaver figlio <strong>di</strong> Benedetti Stefania e<br />

Marco. Da Trieste manda i saluti ai<br />

nonni Umberto e Prassede.<br />

Vela @Sport riders ’82 Montalto premiata<br />

al VII Invernale Porto S.Stefano<br />

Sod<strong>di</strong>sfazione della vela montaltese per la<br />

prima partecipazione al VII Campionato<br />

invernale dell’ Argentario. Quaranta<br />

imbarcazioni sud<strong>di</strong>vise in cinque classi sono<br />

state impegnate a Porto S. Stefano da<br />

Ottobre a Marzo per un totale <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci regate<br />

sud<strong>di</strong>vise in due manches. Sulla barca<br />

dell’Associazione @Sport riders ’82,<br />

capitanata dal Presidente Daniele Patania,<br />

con a riva le ban<strong>di</strong>ere del Coni-Viterbo, si<br />

sono alternati equipaggi provenienti dalla<br />

Toscana e dal Lazio. E nella parentesi natalizia<br />

il mini-cabinato “Aurinko III” (poco<br />

All' argentarola' s cup in barca due ragazzi <strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

più <strong>di</strong> sette metri <strong>di</strong> lunghezza) ha partecipato (Francesco Spada e Ivo Talenti) e uno <strong>di</strong> Cellere<br />

all’“Argentarola’s Cup” con un equipaggio (Alessandro Catani).<br />

<strong>di</strong> minorenni che hanno<br />

<strong>di</strong>feso entusiasticamente<br />

i colori locali. BENEMERITA S.S.D. CANINESE<br />

Al <strong>di</strong> là del risultato agonistico<br />

(un onorevole<br />

terzo posto) è stata un’<br />

esperienza molto<br />

importante sul piano<br />

tecnico ed appagante su<br />

quello sportivo per la<br />

bellezza del mare argentarino<br />

e la particolare<br />

varietà delle con<strong>di</strong>zioni<br />

meteo del sito. E già da<br />

ora tutto lo staff è in<br />

preparazione della prossima<br />

stagione estiva<br />

compreso il progetto<br />

“Arte e cultura del<br />

mare” che vedrà coinvolta<br />

la Scuola Me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Montalto e Pescia<br />

Romana per il secondo<br />

anno consecutivo.<br />

- 11 -<br />

Martina Morelli si<br />

è laureata il 19 febbraio<br />

scorso,<br />

Corso <strong>di</strong> lingue per<br />

le istituzioni, le<br />

imprese e il commercio<br />

alla Facoltà<br />

<strong>di</strong> lingue e culture<br />

moderne dell’università<br />

della<br />

Tuscia, <strong>di</strong>scutendo<br />

una tesi in arabo<br />

dal titolo “Ho passato le notti in bianco”,<br />

traduzione <strong>di</strong> alcuni racconti <strong>di</strong> ‘Alì al-<br />

Dua ‘Alì al-Du’ajì con la traduzione ine<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> racconti dall’arabo all’italiano...<br />

Beh che <strong>di</strong>re.....tanti tanti auguri da tutti<br />

noi!!!<br />

Archibusacci Filibert o<br />

(15.3.1927 - 3.11.2012)<br />

Benella Mario<br />

(4.5.1953 - 9.3.2013)<br />

Bianchi Antonia<br />

(16.3.1947 - 26.2.2013)<br />

Caratelli Lucia<br />

(1.1.1925 - 19.2.2013)<br />

Cecchini Elena<br />

(10.10.1946 - 4.4.2013)<br />

Costabile Maria<br />

(17.12.1947 - 28.1.2013)<br />

Eusepi Sigismondo<br />

(29.8.1924 - 2.2.2013)<br />

Fé Oliva<br />

(11.4.1924 - 29.1.2013)<br />

LAUREE<br />

DECEDUTI<br />

<strong>di</strong>:<br />

Donatella Brizi<br />

Glenda Ballanti<br />

Michela<br />

Burlini si è<br />

laureata alla<br />

facoltà <strong>di</strong><br />

scienze<br />

politiche a<br />

Viterbo, il<br />

20 febbraio,<br />

in<strong>di</strong>rizzo<br />

scienza della<br />

pubblica<br />

amministrazione,<br />

tesi<br />

in psicologia<br />

delle organizzazioni con il<br />

titolo “Il team e la cultura nelle<br />

aziende commerciali”.<br />

Complimenti da tutti noi.<br />

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO<br />

Marco Travaglini e Lucia Tiacci il 5<br />

luglio 2012 hanno festeggiato il 25° anno<br />

<strong>di</strong> matrimonio nell’ex convento <strong>di</strong> S.<br />

Francesco accompagnati all’altare dai loro<br />

due figli... per poi partire per il loro<br />

secondo viaggio <strong>di</strong> nozze !!<br />

Tanti auguri da Giada e Daniele.<br />

Cristiano, tesoro della mamma, da quando ti ho<br />

concepito tra noi è nato un grande amore che nessuno<br />

potrà mai <strong>di</strong>videre per l’eternità. Mi mancherai<br />

tantissimo. Tu riuscivi a capirmi e ad aiutarmi<br />

in qualsiasi momento. Sono orgogliosa <strong>di</strong><br />

averti avuto come figlio. Ti ringrazio dell’esempio<br />

religioso che ci hai dato. Mi hai detto:<br />

mamma... hai mai letto il Vangelo? Prova a leggerlo!<br />

Ti affascinerà, è bellissimo!<br />

Mi <strong>di</strong>spiace tanto per le tue tantissime sofferenze...<br />

purtroppo non ho potuto fare nulla. Sarei<br />

stata <strong>di</strong>sposta a tutto pur <strong>di</strong> poterti salvare. Mi<br />

auguro che tutto l’amore che ti ho dato possa<br />

averti alleviato tanto dolore. Grazie <strong>di</strong> esistere<br />

Il primo ottobre 2012 Eufemia Bonacci<br />

e Giuseppe Gazzani hanno raggiunto il<br />

61° anniversario <strong>di</strong> matrimonio, certamente<br />

un bel traguardo. Auguri da tutti<br />

i familiari e dall’ultima nata la pronipote<br />

Gioia.<br />

Cristiano Viterbini<br />

13.3.1974 - 21.3.2013<br />

come figlio, fratello, marito e padre esemplare, con i valori ed i principi fondamentali.<br />

Tesoro non è un ad<strong>di</strong>o... ma un arrivederci, ciao.<br />

Mamma Annamaria Paoloni<br />

Paoloni Florida<br />

(27.5.1921 - 1.3.2013)<br />

Mamma, come sulla<br />

terra ci guidasti nei<br />

nostri primi passi,<br />

ora dal cielo guidaci<br />

nel retto sentiero<br />

della vita.<br />

Franco, Eraldo<br />

e Antonietta.<br />

Frappolli Franco<br />

(10.6.1961 - 28.4.2013)<br />

Fronda Oliviero<br />

(1.11.1930 - 31.3.2013)<br />

Giorgi Vincenzo<br />

(25.9.1931 - 4.3.2013)<br />

Marcoal<strong>di</strong> Primo<br />

(3.11.1941 - 8.4.2013)<br />

Paglialunga Domenico<br />

(20.8.1927 - 3.4.2013)<br />

Perugini Enrico<br />

(3.8.1942 - 19.2.2013)<br />

Piermatti Luciano<br />

(18.3.1912 - 15.2.2013)<br />

Piersanti Alipio<br />

(14.3.1938 - 1.3.2013)<br />

Pili Giuseppe<br />

(11.9.1924 - 4.2.2013)<br />

Ricci Gabriella<br />

(13.11.1925 - 11.2.2013)<br />

Socciarelli Oreste<br />

(3.4.1933 - 26.2.2013)<br />

Vecchiotti Maria<br />

(26.10.1916 - 22.4.2013)<br />

Vigliarolo Angelina<br />

(26.8.1931 - 23.3.2013)


COLAZIONE AL PELLICO<br />

Il Gruppo Pescasportivi Fiora <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> ha organizzato per la mattina <strong>di</strong> sabato<br />

27 aprile una festa nell’area della cascata del Pellico sul fosso Timone.<br />

L’area, una perla del paesaggio e della storia <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>, è da troppo tempo inaccessibile<br />

perché il proprietario del terreno confinante ne impe<strong>di</strong>sce il passaggio.<br />

L’iniziativa del Gruppo Pescasportivi Fiora, da sempre impegnato nella<br />

<strong>di</strong>fesa e valorizzazione dell’ambiente, vuole richiamare l’attenzione <strong>di</strong> tutta la<br />

citta<strong>di</strong>nanza caninese e non solo, affinché questo annoso problema non cada nel<br />

<strong>di</strong>menticatoio.<br />

Si pone l’in<strong>di</strong>ce anche sull’inerzia delle <strong>di</strong>verse amministrazioni comunali che<br />

si sono succedute negli anni, che al momento del voto promettono che il problema<br />

sarà risolto ed invece, puntualmente, subito dopo se ne <strong>di</strong>menticano.<br />

Ed ecco perché si vuole lanciare lo slogan “Pellico libero” come simbolo dei<br />

tanti beni ambientali e culturali ingiustamente usurpati e sottratti al pubblico<br />

go<strong>di</strong>mento.<br />

10 ANNI DI A.DO.CA.S.T.<br />

il 23 marzo l'ADOCAST ha festeggiato i suoi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> attivita'. Secondo<br />

il programma, le Socie, i Collaboratori, rappresentanti delle associazioni.<br />

Con la presenza del Sindaco, <strong>di</strong> alcuni Assessori, hanno effettuato un passeggiata<br />

"archeo-culturale", nei siti piu' interessanti <strong>di</strong> <strong>Canino</strong>,n tra cui la<br />

Chiesina <strong>di</strong> S. M. Maddalena, virtualmente ricostruita da un cultore caninese<br />

Anzio Risi, che ha svolto anche il ruolo <strong>di</strong> cicerone illustrando altre opere <strong>di</strong><br />

valore storico artistico del paese.<br />

Al termine della visita, nella sede dell'Adocast la Presidente fondatrice dell'associazione<br />

e l'attuale, hanno presentato in un breve excursus, le molteplici iniziative<br />

e progetti realizzati dall'Associazione nei <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> presenza sul<br />

territorio. un cor<strong>di</strong>ale aperitivo sempre in sede ha dato l'avvio all cena "al<br />

Coccetto": una cena gustosa, festosa allegra, che ha concluso un bel pomeriggio<br />

insieme. Le Socie dell’A.DO.CA.S.T.<br />

GIORNATA DI PREVENZIONE DEL DIABETE MELLITO,<br />

OBESITA’ E IPERTENSIONE ARTERIOSA<br />

Domenica 21 Aprile 2013 presso piazza<br />

Valentini si è tenuta con grande successo<br />

la GIORNATA DI PREVENZIONE<br />

DEL DIABETE MELLITO, OBESITÀ<br />

E IPERTENSIONE ARTERIOSA.<br />

L’ amministrazione comunale, nella<br />

figura del consigliere delegato alla sanità<br />

Mauro Colagè, ha collaborato con il<br />

Rotary club e la Croce Rossa Italiana<br />

nell’ organizzare una giornata <strong>di</strong> prevenzione,<br />

mettendo me<strong>di</strong>ci, volontari della<br />

croce rossa e infermiere a <strong>di</strong>sposizione<br />

per misurare i principali parametri <strong>di</strong><br />

rischi, ovvero, glicemia, pressione arteriosa e peso; essi sono stati <strong>di</strong>sponibili<br />

nel dare giusti consigli per una sano e corretto stile <strong>di</strong> vita. E’ stato poi possibile<br />

partecipare, semplicemente compilando un questionario anonimo, al rilevamenti<br />

dati da parte <strong>di</strong>” Diabete Italia” che ha raccolto tutte le Società<br />

Scientifiche <strong>di</strong> Diabetologia a livello nazionale e che ha dato ufficiosamente il<br />

patrocinio all’iniziativa.<br />

Durante il corrente anno la Croce Rossa Italiana del comune <strong>di</strong> <strong>Canino</strong> vuole<br />

riattivare il servizio <strong>di</strong> misurazione dei parametri presso il centro polivalente<br />

nonché quello del pronto farmaco riattivando quin<strong>di</strong> servizi a tutela della salute<br />

dei giovani, degli adulti e degli anziani.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questa giornata è stato infatti quello <strong>di</strong> sensibilizzare e informare<br />

l’opinione pubblica sul <strong>di</strong>abete, sull’ipertensione arteriosa e sull’obesità e inoltre<br />

<strong>di</strong> identificare i casi con <strong>di</strong>abete e ipertensione non ancora noti.<br />

La citta<strong>di</strong>nanza ha risposto con enorme partecipazione <strong>di</strong>mostrato dalle 160<br />

misurazioni effettuate nell’arco della giornata.<br />

Grazie a tutti per la partecipazione e al prossimo appuntamento.<br />

Croce Rossa Italiana Comitato Loc. <strong>Canino</strong>-Cellere-Ischia <strong>di</strong> Castro.<br />

I LETTORI CI SCRIVONO<br />

Pianeta Terra chiama Cuore Umano.<br />

Notizia clamorosa: bisogna ritoccare le cartine<br />

geografiche perché ho scoperto una nuova isola e<br />

l’ho chiamata “l’isola felice!” L’ho scoperta ieri<br />

sera mentre raccontavo la fiaba della buona notte<br />

ai miei piccoli...<br />

No, non mi sono confusa!... Non è l’isola che non<br />

c’è... è proprio l’isola felice!<br />

Appena l’ho vista ho subito pensato che è il posto<br />

che fa per noi... Un luogo nel quale i nostri figli<br />

possono ancora sognare... La natura si espande ad<br />

ogni lato... pulita... vergine... e ancora profumata<br />

cone non la si sente più da queste parti.<br />

Mentre ero persa ad ammirarla in tutto il suo splendore<br />

e preparavo, tra i miei pensieri, il meraviglioso<br />

<strong>di</strong>scorso da fare al Sindaco e alla Nazione per<br />

informare la popolazione della clamorosa scoperta,<br />

mi sento bussare alla caviglia!<br />

Curiosa, volgo lo sguardo in basso e, non ci crederete,<br />

una piccola formica vestita da operaia mi fa<br />

cenno <strong>di</strong> accucciarmi. Ma cosa stava accadendo?<br />

Per nulla spaventata, la faccio salire sul palmo<br />

della mia mano ed essa, stanca e <strong>di</strong>strutta, comincia<br />

a parlarmi.<br />

Sapete, capivo il suo linguaggio!!! Mi racconta del<br />

suo <strong>di</strong>sastroso mondo, quello <strong>di</strong>strutto da noi esseri<br />

umani: puzze, terreni unti, parassiti violenti,<br />

malattie sconosciute, cibi scadenti e ostruzioni alle<br />

entrate delle loro case...<br />

“Ma cosa vi è successo?” Mi domanda...<br />

Mi racconta che ha più <strong>di</strong> duecento anni e che non<br />

ricorda periodo più squallido <strong>di</strong> quello dove vive<br />

ora. Persino le cicale che cantano e se la godono<br />

tutta l’estate, ora indossano scuri abiti neri e avi<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> potere e posse<strong>di</strong>menti, si appropriano in modo<br />

illecito del sudore, delle fatiche andate in fumo e<br />

lacrime versate, <strong>di</strong> ogni singola formica.<br />

I nostri cuccioli umani, poi! Non hanno più rispetto<br />

<strong>di</strong> niente! Ma come è possibile?<br />

“Quale parassita - mi chiede - si è appropriato del<br />

vostro cervello? E quale domina il vostro cuore?<br />

Ma lo sai che dall’altra parte del mondo c’è un<br />

posto dove ancora tutto è vergine e dove ci sono<br />

bambini che per non sporcare la terra, mangiano il<br />

loro cibo su gran<strong>di</strong> foglie d’albero? E poi, come se<br />

non bastasse, rispettano ancora <strong>di</strong> più il senso della<br />

vita, dando la loro foglia alle mucche che passano<br />

<strong>di</strong> lì, per non sprecare nulla!”<br />

Infine mi racconta <strong>di</strong> sua madre: partita per un<br />

viaggio nei mari del sud, non è più tornata. Fu trovata<br />

qualche tempo dopo su una spiaggia, avvolta<br />

dalla plastica e fili <strong>di</strong> pesca... Senza vita... Ora<br />

ricordo!<br />

Era l’ultimo week end dell’estate scorsa. La giornata<br />

stava volgendo alla fine e con la mia famiglia<br />

stavamo lasciando la spiaggia <strong>di</strong> Montalto Marina<br />

per tornare a casa. Sul tappeto <strong>di</strong> sabbia... c’era <strong>di</strong><br />

tutto! Ho costretto mia figlia <strong>di</strong> otto anni e mio<br />

marito a raccogliere i vari rifiuti che altri avevano<br />

lasciato, sia in superficie che nel primo sottosuolo<br />

perché, prima o poi, adesso o fra cento anni, sono<br />

convinta che, <strong>di</strong> questo passo, anche noi moriremo<br />

avvolti dalla plastica!<br />

“Ma c’è una soluzione vera?” Mi ha chiesto la formichina.<br />

“Puoi fare qualcosa?”<br />

Beh - ho risposto - siamo pochi a voler fare qualcosa!<br />

A volte mia suocera e mia figlia, con guanti<br />

e sacchetti, passeggiano lungo le vie delle campagne<br />

a raccogliere lattine, buste <strong>di</strong> patatine, pacchetti<br />

<strong>di</strong> sigarette ma poi, la settimana dopo, siamo<br />

da punto a capo!”<br />

“Mi spieghi allora perché le guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> ogni paese,<br />

non possono fare multe su chi viene colto a gettare<br />

rifiuti nell’ambiente? Oppure costringere “lo<br />

sporcatore” a ripulire una zona del posto, come<br />

pena da pagare, così prima <strong>di</strong> farlo nuovamente ci<br />

pensa due volte!<br />

Porti mai i tuoi bambini a giocare in <strong>di</strong>scarica?”<br />

U<strong>di</strong>vo le parole della formica come una dolce maestra<br />

uscita dall’intima coscienza appena risvegliata...<br />

I miei figli a giocare in una <strong>di</strong>scarica!... No, io<br />

non li porto lì, noi an<strong>di</strong>amo al parco! E le formiche<br />

- 12 -<br />

AMICI DI CANINO 2008 - Bartolini Massimo,<br />

Belfortini vilma, Benedetti Umberto, Brizi Delia, Brizi<br />

Giacomo, Canestro Roberto, Caprini Ledda Eda,<br />

Ceccarelli Antonella, Ceccarelli Francesco, Celestini<br />

Franco, Ciuffi Giuseppe, Colantonio Luca, Colelli<br />

Franco, Cucchiari Emanuele, De Nobili Lino, Di Pietro<br />

Giuliano, Donati Mirella, Dore Tommaso, Falchi<br />

Armando, Fontana Antonio, Fontana Corrado,<br />

Franceschetti Antonia, Gasperini Armando, Gasperini<br />

Enrica, Gasperini Girolamo, Gasperini Isabella,<br />

Gasperini Licio, Granocchia Franco, Guerrini Daniele,<br />

Loretani Stefano, Marcoal<strong>di</strong> Lorenzo, Marcoal<strong>di</strong> Walter,<br />

Marsili Gianmario, Masini Daniele, Meini Alvaro,<br />

Oriolesi Roberto, Paolini Gianni, Passeri Leo, Pelosi<br />

Sergio, Prudenzi Lorenzo, Prudenzi M. Enrica, Pucci<br />

Annalena, Rosati Maddalena, Sborchia Franco,<br />

Scarscioni Elena, Simonetti Manlio, Socciarelli<br />

Sottotetti Rita, Tiburzi Valentina.<br />

SOSTENITORI - Berna Mario, Colagè Odoardo, Conti<br />

Corrado, Crocetti Renzo, Gazzani Giuseppe, Gentili<br />

Eutizio, La Monica Alberto, Lazzaretti Enrico,<br />

Lucentini Angelo, Mezzanotte Luigi, Piccione Filippo,<br />

Righi Renato, Starnini Bruno.<br />

invece? Loro si imbattono in continue “<strong>di</strong>scariche”<br />

dell’uomo, anche dentro un parco!<br />

“Ti prometto una cosa formichina: scriverò una<br />

lettera a tutti i giornali, alle scuole, ai comuni e<br />

comunicherò i tuoi voleri... Certo, non potrò mettere<br />

tutte le cose a posto, perché anche noi abbiamo<br />

le cicale vestite <strong>di</strong> nero ma, per fortuna, esiste<br />

ancora il BUONO e se <strong>di</strong> quest’ultimo ce ne saranno<br />

molti (e ce ne sono) e mi ascolteranno, vedrai<br />

che allora prenderanno dei provve<strong>di</strong>menti... Dei<br />

seri provve<strong>di</strong>menti!<br />

La spiaggia non ti darà più la vita <strong>di</strong> tua madre ma<br />

farò in modo che nessun’altra madre verrà più tolta<br />

ad altri esserini che siano formiche o umani, per<br />

colpa <strong>di</strong> plastiche, vetri o altri agenti inquinanti.<br />

Chiederò ai nostri Primi Citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> organizzare le<br />

guar<strong>di</strong>e costiere, in questa nuova primavera, affinché<br />

si affaccino sulla battigia, nelle affollate giornate<br />

estive e stampare multe se le persone, nel tornare<br />

a casa, lasceranno rifiuti sul suolo, così come<br />

nei parchi o nei giar<strong>di</strong>ni comunali <strong>di</strong> ogni paese”.<br />

“Ci sono molti cartelli che vietano <strong>di</strong> gettare i rifiuti<br />

nell’ambiente ma voi umani avete smesso <strong>di</strong> leggere!<br />

Se solo l’uomo capisse che la Terra è <strong>di</strong> tutti<br />

e che è come un corpo che va tenuto pulito!<br />

Voi vi recate in milioni <strong>di</strong> centri estetici per apparire<br />

belli, or<strong>di</strong>nati... perfetti... Anche il Pianeta<br />

Terra possiede la sua estetista personale, se solo<br />

questa avesse voglia <strong>di</strong> lavorare! Parlo dell’Essere<br />

Umano!”<br />

“E invece, formichina, <strong>di</strong>mentichiamo che anche<br />

la Terra ha i suoi polmoni, il suo corpo e il suo<br />

Grande Cuore che batte ancora per noi umani e per<br />

tutto l’equilibrio che cerca <strong>di</strong> tenere in vita, anche<br />

in questi tempi duri! Ti aiuterò esserino! Lo farò<br />

per te e per tutti gli altri esserini <strong>di</strong> ogni specie e<br />

provenienza...”<br />

“Oh, sì! Ti prego, fai qualcosa!... Ora però devo<br />

andare...”<br />

“Dove sei <strong>di</strong>retta, formichina?”<br />

“All’Isola Felice...”<br />

“All’Isola Felice! Anche tu l’hai scoperta?”<br />

“Sì... ed è ora che voi adulti cominciate a fare la<br />

valigia per tornarci...”<br />

Mi ha strizzato l’occhiolino e con un balzo è saltata<br />

via, lasciandomi nel cuore una missione da portare<br />

a termine. L’uomo non è perfetto ma proprio<br />

per questo è sempre alla ricerca della perfezione<br />

dentro e ora spero anche al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> sé... La<br />

mente non crea sempre belle cose, da essa a volte<br />

fuoriesce del pattume così come anche nella vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana dell’essere umano ma mentre nella<br />

mente un pensiero-pattume può <strong>di</strong>ssolversi, nella<br />

vita concreta, vi prego, gettate il pattume negli<br />

appositi contenitori... e quando uscite <strong>di</strong> casa, portate<br />

sempre con voi un sacchetto perché, non si sa<br />

mai, potrebbe servire per aiutare una formica in<br />

pericolo... non credete?<br />

Ho stropicciato gli occhi con le mani e quando li<br />

ho aperti nuovamente, ho visto che era solo un<br />

sogno ma l’Isola Felice esiste davvero: è dentro <strong>di</strong><br />

noi! E’ quel mondo tanto ricercato, oggi stranamente<br />

creduto irreale ma che solo cento anni da...<br />

ESISTEVA! Bisogna darsi da fare! Aiutiamoci!<br />

Già dal nostro piccolo possiamo farlo: insegnando<br />

ai nostri cuccioli il rispetto per la natura con il<br />

NOSTRO ESEMPIO. Costui è una bussola che<br />

guida il nostro cuore a girare insieme alla terra,<br />

intorno al sole... Che brilli per l’amore e non per il<br />

riflesso della sua plastica!<br />

Che ognuno <strong>di</strong> noi possa lasciar addormentare per<br />

sempre quella parte “ignorante” (che ignora) per<br />

<strong>di</strong>rigere finalmente la rotta verso l’Isola Felice<br />

dove un pianeta possa restituire ancora para<strong>di</strong>si<br />

che hanno il sapore <strong>di</strong> un rifugio e il profumo del<br />

benessere... Oggi e domani...<br />

Io l’ho trovata... le connotate sono mie... E tu, cosa<br />

aspetti a trovare le tue?...<br />

Il Pianeta Terra chiama Cuore Umano...<br />

Con affetto sincero<br />

Menghini Francesca, mamma <strong>di</strong> tre figli che<br />

sognano un futuro...<br />

<strong>Canino</strong> 2008<br />

Perio<strong>di</strong>co della Associazione Culturale Luciano Bonaparte Principe <strong>di</strong> <strong>Canino</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Viterbo n° 555 del 21.12.2005<br />

Direttore: Mauro Marroni<br />

Direttore Responsabile: Giuseppe Rescifina<br />

Direzione e Redazione: Largo Bonaparte, 46 - <strong>Canino</strong> - Tel. 331.7308326 - 328.0575506<br />

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Vanessa, Mocini Eleonora, Ranucci Michele<br />

Pubblicità e <strong>di</strong>stribuzione: Cucchiari Danilo, Cucchiari Laura, Gabrielli Onelia, Leoni Pier Carlo, Passeri<br />

Flavia, Passeri Leo<br />

Fotocomposizione e stampa: Tipografia “Silvio Pellico” s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - 01027<br />

Montefiascone (VT)<br />

Tel. 0761.826297 - 364761- e-mail: info@pellico.it www.tipografiasilviopellico.it<br />

Per iscrizioni, contributi, inserzioni pubblicitarie: Associazione Culturale Luciano Bonaparte Principe <strong>di</strong><br />

<strong>Canino</strong> - Largo Bonaparte, 46 - 01011 <strong>Canino</strong> (VT).<br />

www.canino2008.it canino-2008@libero.it<br />

c/c postale n° 83895169 intestato: <strong>Canino</strong> 2008<br />

Banca <strong>di</strong> Viterbo: IT 97 D089 3172 9400 0002 0802 518<br />

E’ CONSENTITA la riproduzione degli articoli e foto, citando la fonte, nei mo<strong>di</strong> e nelle forme consentite dalla legge.

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