La_Chirurgia_della_Coxa_Manus.doc_riv._SICM - Chirurgia-mano ...
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16-09 AAula<br />
2<br />
Trattamento protesico delle fratture articolari<br />
<strong>della</strong> IFP<br />
V. Mazzone, F. Ramini<br />
ASUR Marche - U.O. Ortopedia - Ospedale Mazzoni<br />
Prosthetic management of PIP intrarticular fractures<br />
Scopo: Il trattamento delle fratture articolari <strong>della</strong> IFP<br />
esita spesso in risultati non soddisfacenti. Difficoltà nella<br />
sintesi e rigidità sono frequentissime. <strong>La</strong> mobilizzazione<br />
non è mai precoce ed il recupero funzionale avviene<br />
dopo un lungo trattamento riabilitativo. Scopo del lavoro<br />
è l’analisi dei risultati ottenuti mediante il trattamento<br />
protesico per una via laterale modificata delle<br />
fratture <strong>della</strong> interfalangea prossimale delle dita lunghe.<br />
Gli Autori analizzano una serie di casi da loro trattati e<br />
comparano i risultati acquisiti confrontandoli con la<br />
propria esperienza precedente e con le altre casistiche<br />
presenti in letteratura di impianti per via dorsale e con i<br />
risultati del trattamento mediante osteosintesi.<br />
Materiali e metodi: Nello studio retrospettivo sono stati<br />
inclusi 13 pazienti su 16 sottoposti ad intervento. Tre<br />
pazienti sono risultati persi allo studio. Sono stati inclusi<br />
nello studio indipendentemente da causa e tipo <strong>della</strong> lesione,<br />
dall’età , il sesso o altro tutti i pazienti con lesioni<br />
scheletriche chiuse <strong>della</strong> IFP trattati dai 2001 al 2007<br />
mediante protesi in silicone impiantata per la via laterale<br />
con distacco a Z del legamento collaterale ed accesso all’articolazione<br />
mediante lussazione laterale. <strong>La</strong> maggior<br />
parte dei pazienti erano di sesso maschile (9 maschi – 4<br />
femmine). Sono stati trattati pazienti di una fascia di età<br />
molto ampia (min 28 – max 74 anni) con una età media<br />
di 49,3 anni. <strong>La</strong> sostituzione protesica era avvenuta in 7<br />
casi per frattura del margine volare prossimale <strong>della</strong> falange<br />
intermedia, in 4 casi per una frattura con infossamento<br />
di una parte <strong>della</strong> sua superficie articolare, in 2<br />
casi per fratture difficilmente sintetizzabili <strong>della</strong> testa<br />
<strong>della</strong> falange prossimale. <strong>La</strong> mobilizzazione è stata immediata<br />
in tutti i casi. <strong>La</strong> valutazione è stata eseguita ad<br />
un intervallo medio di 2 anni e 8 mesi (min 10 mesi -<br />
max 6 anni) I risultati sono stati misurati in termini di<br />
arco di movimento, stabilità laterale, comportamento del<br />
dolore, grado di soddisfazione personale.<br />
Risultati: L’arco di movimento medio è risultato essere 2°<br />
- 94° (min 0° - max 118°). <strong>La</strong> stabilità laterale è stata<br />
mantenuta in termini funzionalmente utili in tutti i casi.<br />
In un solo caso si è osservata una clinodattilia ulnare.<br />
Tutti T gli impianti hanno concesso<br />
ai pazienti un comple-<br />
ABSTRACTS<br />
to affrancamento dal dolore. Il grado di soddisfazione dei<br />
pazienti è risultato estremamente elevato ad eccezione di<br />
un paziente a cui era stata sostituita l’articolazione perr<br />
una frattura retrocondiloidea <strong>della</strong> falange prosimale.<br />
Conclusioni: I risultati ottenuti dalla protesizazione perr<br />
via laterale modificata delle fratture articolari <strong>della</strong> IFP<br />
risultano estremamente interessanti e sicuramente mi-<br />
gliori rispetto alla protesizzazione per via dorsale (1).<strong>La</strong>a<br />
costante proposta nella letteratura recente di tecniche alternative<br />
(osteosintesi mediante trazione (2, 3), o osteo-<br />
tomia(4)) porta nuovi argomenti di discussione sullaa<br />
strada da intraprendere per il trattamento di queste lesioni.<br />
Fermo restando che non vengono riportati con<br />
tutte le tecniche risultati di flessione attiva costantemente<br />
superiori a 90°vi è indubbiamente la necessità di tentare<br />
di raggiungere una facile riproducibilità dei risultati<br />
migliori da parte di tutti i chirurghi.<br />
Bibliografia<br />
1. Mathoulin C, Gilbert A. Arthroplasty of the proximal interphalangeal<br />
joint using the Sutter implant for traumatic<br />
joint destruction. J Hand Surg [Br] 1999; 24 (5): 565-9.<br />
2. Ruland RT, Hogan CJ, Cannon DL, Slade JF. Use of dynamic<br />
distraction external fixation for unstable fracture-dislocations<br />
of the proximal interphalangeal joint. J Hand Surgg<br />
[Am] 2008; 33 (1): 19-25.<br />
3. Keramidas E, Solomos M, Page RE, Miller G. The Suzuki<br />
frame for complex intra-articular fractures of the proximal<br />
interphalangeal joint of the fingers. Ann Plast Surg 2007;<br />
58 (5): 484-8.<br />
4. Del Piñal FF, García-Bernal FJ, Delgado J, Sanmartín M,<br />
Regalado J. Results of osteotomy, open reduction, and inter-<br />
nal fixation for late-presenting malunited intra-articularr<br />
fractures of the base of the middle phalanx. J Hand Surg<br />
[Am] 2005; 30 (5): 1039.e1-1039.e14.<br />
16-09 Aula 2<br />
<strong>La</strong> chirurgia <strong>della</strong> coxa manus<br />
G.M. Grippi<br />
SOS <strong>Chirurgia</strong> <strong>della</strong> Mano – SOC Ortopedia-Traumatologia<br />
Ospedale S. <strong>La</strong>zzaro, Alba (CN) - ASL CN2<br />
Alba-Bra, Piemonte - Italia<br />
<strong>Coxa</strong> manus surgery<br />
Scopo: <strong>La</strong> pratica ottimale di chirurgia del polso necessita<br />
<strong>della</strong> conoscenza <strong>della</strong> meccanica carpale. Ma, nella<br />
passata letteratura, questa è stata approssimativa e frammentata<br />
in tesi contrastanti. Infatti, i modelli storici di