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LA SCIENZA DELL'UNO ~ di David Wilcock ~ WWW ... - Sito Mistero

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veramente un processo casuale, come credono i fisici quantistici. Dovrebbero sembrare curve a<br />

campana senza questi bizzarri picchi che ve<strong>di</strong>amo. Il Prof.Shnoll ci ha detto che quasi tutti gli<br />

scienziati definiscono questo "rumore nei dati" e lo ignorano, perchè non hanno ragione <strong>di</strong> pensare<br />

<strong>di</strong>versamente.)<br />

Cosa più notevole, queste forme degli istogrammi per misurazioni in<strong>di</strong>pendenti (e apparentemente<br />

non correlate) prese nello stesso periodo, tendono ad essere molto simili. Per esempio, misurazioni<br />

simultanee della frequenza <strong>di</strong> reazione dell'acido ascorbico, <strong>di</strong>chlorophenolindophenol (DCPIP) e<br />

dell'attività beta del carbonio-14 mostrano istogrammi <strong>di</strong> forma molto simile.<br />

(Nota: in altre parole, c'è somiglianza nella frequenza <strong>di</strong> reazione dei composti biologici, chimici e<br />

del deca<strong>di</strong>mento ra<strong>di</strong>oattivo, semplicemente perchè queste misurazioni sono state fatte nello stesso<br />

momento <strong>di</strong> tempo. Nel modello ufficiale, questo non dovrebbe esistere! Le onde strutturate negli<br />

istogrammi <strong>di</strong> sopra dovrebbero essere ipoteticamente solo "rumore nei dati". Non dovremmo<br />

vedere identici "rumori" in processi totalmente scollegati!<br />

In qualche modo, tutta la materia fisica sulla Terra risponde allo stesso modo a movimenti esterni.<br />

Se ve<strong>di</strong>amo solo "spazio vuoto" esistente tra i pianeti allora non possiamo trovare un modo per<br />

<strong>di</strong>mostrarlo.)<br />

Questi e moltissimi altri esperimenti fatti da Shnoll e i suoi collaboratori in molti anni, puntano in<br />

modo chiaro all'esistenza <strong>di</strong> un fattore universale che influenza le forme degli istogrammi e che<br />

varia nel tempo.<br />

Inoltre, i ricercatori Russi hanno scoperto perio<strong>di</strong> ben definiti in cui simili forme degl istogrammi<br />

tendono a ripetersi (Fig.3).<br />

Per riuscirci hanno preparato un algoritmo per misurare il grado relativo <strong>di</strong> somiglianza delle forme<br />

degli istogrammi e su questa base hanno fatto una anlisi computerizzata <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> istogrammi<br />

presi in un lungo periodo.<br />

Esaminando la <strong>di</strong>stribuzione degli intervalli <strong>di</strong> tempo tra istrogrammi "simili", hanno scoperto<br />

picchi maggiori a 0 ore (ovvero, istogrammi prodotti in<strong>di</strong>pendentemente allo stesso tempo tendono<br />

ad essere simili), ad approssimativamente 24 ore, a 27.28 giorni (che corrisponde probabilmente<br />

alla rotazione sino<strong>di</strong>ca del sole) e in tre intervalli vicini all'anno: 364.4, 365.2 e 366.6 giorni.<br />

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