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N. 23/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attual<strong>it</strong>à - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1<br />

<strong>BUON</strong><br />

<strong>NATALE</strong>


<strong>BUON</strong>E FESTE<br />

Automobile Club Taranto<br />

UNA<br />

CARTA<br />

VINCENTE!!!<br />

TARANTO<br />

Via Fortunato - Tel. 0997796434 Fax 0997796439


SOMMARIO<br />

4 - SOCIETA’ E... TRADIZIONI<br />

Natale tra storia, presepe e panettone...<br />

6 - IN POLITICA<br />

Clemente Mastella<br />

8 - L’INCHIESTA<br />

Natale: come è, e come si vorrebbe...<br />

10 - SPETTACOLI<br />

Vanessa Gravina<br />

12 - IL CONDOMINIO<br />

14 - FLASH<br />

Notizie in breve<br />

15 - L’OROSCOPO DI PICIUS<br />

N. 23/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attual<strong>it</strong>à - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1<br />

<strong>BUON</strong><br />

<strong>NATALE</strong><br />

L’OCCHIO PARLANTE 23/2003<br />

Quindicinale di attual<strong>it</strong>à e informazione<br />

Reg. Trib. Taranto n. 568/2000<br />

Direzione, Redazione, Amministrazione<br />

Taranto -Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759<br />

E-mail<br />

Direttore: occhio.parlante@libero.<strong>it</strong><br />

Amministrazione: folder.immagine@libero.<strong>it</strong><br />

Pubblic<strong>it</strong>à: folderimmagine@libero.<strong>it</strong><br />

Direttore Ed<strong>it</strong>oriale<br />

V<strong>it</strong>o Conversano<br />

Direttore Responsabile<br />

Luana D’Ambrogio<br />

Ed<strong>it</strong>ore<br />

Folder Immagine srl<br />

Stampa<br />

Industrie Grafiche Brizio<br />

Foto V<strong>it</strong>oC - Modella Rossella<br />

Ed<strong>it</strong>oriale<br />

E siamo giunti ad un altro Natale!<br />

Dopo aver ascoltato le preoccupazioni dei commercianti<br />

(vedi n. 22 de L’Occhio parlante), abbiamo r<strong>it</strong>enuto<br />

giusto sentire come è questo Natale, cosa si aspettano i<br />

tarantini da questo Natale e, soprattutto, come vorrebbero<br />

che fosse... e sono “saltate fuori” tante belle cose.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto si è notato come da parte della maggioranza<br />

(dei c<strong>it</strong>tadini, non pol<strong>it</strong>ica!) degli interpellati ci sia pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à,<br />

voglia di tradizioni, di conservare quelle tradizioni<br />

che, purtroppo, vanno scomparendo.<br />

Intelligenti le richieste di aperura dei musei, di nuove<br />

manifestazioni (di ogni tipo) e tante altre cose che potrete<br />

leggere tranquillamente nel servizio alle pagine 8 e 9.<br />

Ma la maggiore soddisfazione l’abbiamo avuta da coloro<br />

che vorrebbero conservare le tradizioni (e sono tantissimi!),<br />

con luminarie, presepi, pettole, zampognari e quant’altro.<br />

Anche noi, infatti, amiamo le tradizioni ed ogni anno<br />

entriamo in “catalessi natalizia”.<br />

Ed allora, non avendo “pensieri cattivi” (come tutti, ci<br />

auguriamo...) in questo periodo, chiudiamo questo ed<strong>it</strong>oriale<br />

non commentando nessun fatto pol<strong>it</strong>ico e non facendo<br />

alcuna osservazione sui tanti fatti avvenuti in quest’ultimo<br />

periodo (di natura pol<strong>it</strong>ica, giudiziaria, ecc. ecc.) ed<br />

auguriamo a tutti<br />

B<br />

U<br />

O<br />

N<br />

N<br />

A<br />

T<br />

A<br />

L<br />

E


Il Natale come la “notte oscura dell’anima”, così la chiamava<br />

il mistico spagnolo Giovanni della Croce. La festa più attesa<br />

dell’anno, con tutti i suoi simboli, le sue luci, diventa la più<br />

bella metafora della rinasc<strong>it</strong>a interiore.<br />

Un cielo stellato attraversato da una cometa splendente; è l’iconografia<br />

classica del Natale, una festa che precede di molti secoli<br />

quella cristiana. Alla fine del III secolo si celebrava il 25 dicembre<br />

una festa ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da Aureliano, il “dies natalis Solis Invicti”, il<br />

Natale del Sole Inv<strong>it</strong>to, in cui si festeggiava la rinasc<strong>it</strong>a sull’orizzonte<br />

del nuovo sole che era simbolicamente morto al solstizio<br />

d'inverno, cioè era giunto al punto più basso dell’orizzonte. Ma<br />

il 25 invece il Sole era già risal<strong>it</strong>o percettibilmente sull’orizzonte,<br />

era “rinato” e diventava “invincibile” (invictus) sulle tenebre<br />

nelle quali era parso sprofondare poco prima. Questo fenomeno<br />

sicuramente era rimasto impresso nella mente dell’uomo fin dalle<br />

epoche preistoriche, quando la diminuzione di luce e calore aveva<br />

fatto temere lo spegnersi della stella che assicurava la v<strong>it</strong>a sulla<br />

terra e che poi, in quasi tutte le religioni antiche, fu personificata<br />

in un dio. Di qui i festeggiamenti per il suo risorgere. Già mille<br />

e più anni prima della apparizione della cometa (in realtà, secondo<br />

la teoria oggi storicamente più accred<strong>it</strong>ata, non si trattò di una<br />

cometa, ma della congiunzione triplice tra Giove e Saturno nel<br />

7° sec. a.C. o della supernova del 4° sec. a.C. nella costellazione<br />

di Cassiopea) gli uomini celebravano la mezzanotte del 25<br />

dicembre come un momento misterioso, santo, pieno di significazioni<br />

e ricco di fascino e di speranze.<br />

Il Cristianesimo è riusc<strong>it</strong>o a trasferire a sé tali pratiche religiose,<br />

modificando la “nasc<strong>it</strong>a del sole” con la “nasc<strong>it</strong>a di Cristo”, e la<br />

“luce solare” con la “luce divina del Figlio di Dio”. Il sincretismo<br />

si compì lentamente, finché la notte tra il 24 e il 25 dicembre,<br />

cioè la “nox postsolstiziale” che coincideva con l’occasione in<br />

cui ormai da secoli si festeggiava una luminosa genesi astrale,<br />

divenne anche la notte della nasc<strong>it</strong>a di Cristo.<br />

Insomma tra il IV e il V secolo la Chiesa romana, preoccupata<br />

dalla straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto dal<br />

m<strong>it</strong>hraismo, che con la sua morale e spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à, non dissimile<br />

dal cristianesimo, poteva frenare se non arrestare la diffusione<br />

del Vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Natale del<br />

Sole (Sole Invictus) il Natale del Cristo, come vero Sole. Il 25<br />

dicembre è dunque una data convenzionale, scelta in ragione di<br />

passaggi ciclici stagionali e frutto di un processo sincretico. Se<br />

è vero che il Natale discende da antiche cerimonie dedicate al<br />

4<br />

L’Occhio parlante<br />

Natale<br />

tra storia,<br />

presepe<br />

e panettone...<br />

Dio Sole, non deve stupire che, nonostante siano trascorsi molti<br />

secoli, gli antichi significati siano sopravvissuti. Il fuoco, infatti,<br />

un elioemblema universale, è l’elemento fondamentale di numerosi<br />

r<strong>it</strong>uali natalizi europei ed extraeuropei.<br />

A Natale - come per tutte le feste intorno alla fine dell’anno,<br />

Santa Lucia, San Nicola, Sant’Antonio, Capodanno, Epifania -<br />

ancora oggi si usano fare fuochi, falò e fiaccolate. Il m<strong>it</strong>o racconta<br />

che M<strong>it</strong>hra stringeva sempre in mano una torcia, che rappresentava<br />

la luce e il calore che egli effondeva sul mondo. E il Bambin<br />

Gesù ha la testa circondata di raggi solari. E’ da queste origini<br />

che risale la tradizione del ceppo natalizio, ceppo che doveva<br />

essere preferibilmente di quercia, un legno propiziatorio, e doveva<br />

bruciare nelle case per 12 giorni consecutivi: da come bruciava<br />

si presagiva come sarebbe stato l’anno futuro. In alcune zone<br />

<strong>it</strong>aliane, come in Abruzzo, c’è ancora la tradizione del ceppo<br />

natalizio che brucia nel camino per un’intera notte. Il ceppo<br />

natalizio ai nostri giorni si è trasformato nelle luci e nelle candele<br />

che addobbano case, alberi e strade.<br />

Quanto all’albero di Natale, che non ha niente a che vedere con<br />

il cristianesimo, quindi con il Natale del Cristo, non è nemmeno<br />

un’invenzione recente, ma si collega a tradizioni e simbologie<br />

arcaiche, anche se la ripresa di questa usanza si r<strong>it</strong>rova per la<br />

prima volta in Germania a Strasburgo e diventa generale solo col<br />

XIX secolo. Il primo abete addobbato viene attribu<strong>it</strong>o a Martin<br />

Lutero, il quale attraversando la Selva Nera di notte, in pieno<br />

inverno, rimase incantato dallo spettacolo fiabesco degli abeti<br />

innevati che luccicavano sotto le stelle. Cercò, così di ricreare la<br />

medesima atmosfera decorando l’albero con candeline bianche<br />

accese. La più suggestiva rappresentazione dello spir<strong>it</strong>o della<br />

Nativ<strong>it</strong>à è senz’altro il Presepe, allest<strong>it</strong>o per la prima volta da<br />

San Francesco che ripropose alla lettera le parole del Vangelo.<br />

Ancora oggi in molti paesi si realizza il presepe vivente ed ogni<br />

ruolo è preparato con passione. Il Bambino, di sol<strong>it</strong>o è impersonato<br />

dall’ultimo bimbo nato in paese.<br />

Ora artisti e artigiani di tutto il mondo danno la loro interpretazione<br />

della Nativ<strong>it</strong>à, dando v<strong>it</strong>a a presepi in cristallo, argento e corallo.<br />

I pastori sono i primi uomini chiamati a condividere il mistero<br />

del Natale, i “puri di cuore” e gli umili che il cristianesimo<br />

evangelico ha esaltato come futuri sovrani del cielo. Oltre ai<br />

pastori, presenti in ogni presepe che si rispetti sono i Magi, ricchi<br />

re d’Oriente capaci di decifrare le geometrie del cielo stellato e<br />

trarne i presagi. Legata alla tradizione del presepe è Napoli, dove


in alcune viuzze tutto l’anno gli artigiani espongono le loro statue<br />

per presepi sia tradizionali sia “moderni”.<br />

Ma sotto Natale le bancarelle si arricchiscono di cibi, musiche,<br />

suoni e odori. I nascimientos spagnoli, villaggi in miniatura che<br />

riproducono la scena della nativ<strong>it</strong>à, condividono con il presepe<br />

napoletano l’unione di tradizione cristiana e popolare, dove il<br />

divino è umanizzato e calato nella realtà quotidiana. Il Natale è<br />

anche la festa dei bambini che aspettano con impazienza i doni<br />

portati da Babbo Natale.<br />

L’usanza di scambiarsi i doni è molto antica e già i Romani,<br />

durante i Saturnali regalavano rami di un bosco consacrato alla<br />

dea Strena, che portavano felic<strong>it</strong>à e fortuna. Da qui è nato il<br />

termine “strenna” per indicare i regali. L’usanza di festeggiare il<br />

Natale con rami di vischio deriva dagli antichi Celti, che lo<br />

consideravano un dono degli dei, simbolo di rinasc<strong>it</strong>a. Anche<br />

Babbo Natale ha una storia millenaria. In origine era San Nicola,<br />

vescovo turco che aiutò un amico facendo cadere alcune monete<br />

nel suo camino, e da allora venne festeggiato in tutta Europa. San<br />

Nicola è un santo che protegge i bambini e distribuisce loro i<br />

doni passando attraverso i camini: ed ecco che anche Babbo<br />

Natale assume queste caratteristiche e diviene la personificazione<br />

della benevolenza degli anziani verso i fanciulli. I bambini credono<br />

che egli esista veramente, che abbia poteri straordinari, in base<br />

ai quali possa ricompensare con doni i bambini buoni e punire<br />

quelli cattivi, privandoli dei regali. Nel 1600 fu esportato in<br />

America e divenne Santa Claus, con il pesante giaccone rosso e<br />

la barba bianca. Nel Nord America resiste la tradizione di apparecchiare<br />

un frugale pasto per Babbo Natale e le sue renne sotto<br />

la calza appesa per i doni. Lo stesso accade in Australia dove la<br />

festa cade in estate e Babbo Natale piuttosto che a bordo della<br />

sua tradizionale sl<strong>it</strong>ta approda direttamente in canoa sulle spiagge.<br />

Originaria della Germania è invece la tradizionale lettera a Gesù<br />

Bambino per chiedere i regali: sigillata con colla e zucchero,<br />

viene posta sul davanzale della finestra la sera della Vigilia. Il<br />

Natale, però, rappresenta anche un’occasione per gustare delizie<br />

gastronomiche.<br />

Il dolce più tradizionale è il panettone, che nacque all’epoca di<br />

Lodovico il Moro, nel 1490. Pare che un nobile, innamoratosi<br />

della figlia di un fornaio, per fare bella figura con il padre preparò<br />

un pane di frumento a cui aveva aggiunto burro, zucchero, uova,<br />

scorze di cedro, uvetta. Panettone o pandoro: il profumo delle<br />

uvette e la pasta dorata e spumosa dell’uno e la nuvola di zucchero<br />

al profumo di vaniglia dell’altro, cost<strong>it</strong>uiscono poi un problema<br />

di scelta che i più ingordi non si pongono nemmeno. Molto<br />

conosciuto anche da noi è il Christmas pudding, dolce della<br />

tradizione inglese, che ricorda un budino fatto di frumento boll<strong>it</strong>o<br />

nel latte, prugne secche, uova, spezie. I piatti tradizionali della<br />

festa variano secondo le regioni, ma la cena della vigilia di sol<strong>it</strong>o<br />

è di magro, mentre il pranzo di Natale è di grasso. Nel giorno<br />

della più sent<strong>it</strong>a festa del mondo cristiano, la tavola deve essere<br />

ricca, sapor<strong>it</strong>a e nutriente.<br />

La carne non dovrebbe essere mai di agnello, che è il simbolo<br />

della resurrezione, né di bue, animale legato all’immagine della<br />

capanna di Betlemme. Così le carni prefer<strong>it</strong>e sono quelle di<br />

maiale, zamponi, cotechini e soprattutto le carni bianche come<br />

anatre, polli e tacchini abbinati a contorni di verdure come<br />

ravanelli, sedani, fagiolini e carote. Anche il pesce può far parte<br />

del menù della festa soprattutto in alcuni posti in cui l’anguilla<br />

o il cap<strong>it</strong>one rappresentano un obbligo la sera della Vigilia.<br />

Spiccano sulle nostre tavole gli agnolotti in brodo o il cotechino<br />

con le lenticchie. Immancabili sono inoltre i dolci: il torrone, il<br />

pandoro e la frutta secca. Quest’ultima è sempre stata considerata<br />

un cibo ricco, nutriente, prodigo di virtù alimentari e perciò adatto<br />

ad essere consumato nei giorni di festa. Arance, mandarini, pere,<br />

fichi diventano gustose delizie e raffinati ingredienti per una<br />

quant<strong>it</strong>à di dolci classici. La frutta viene cand<strong>it</strong>a, cioè sottoposta<br />

a boll<strong>it</strong>ura con sciroppo di zucchero, secondo procedure che<br />

richiedono la maestria di massaie e pasticcieri. Comun denominatore<br />

è il ripieno, che indica opulenza, arricchisce i sapori e<br />

svela un’abbondanza nascosta. E nel ripieno sono presenti gli<br />

ingredienti beneaugurali, come il pane, il miele o la frutta. Con<br />

il tradizionale tour de force di pranzi e cene, la nostra linea non<br />

può certo uscire indenne da questa maratona gastronomica!<br />

L’importante sarà poi essere coscienti del surplus di calorie<br />

ingurg<strong>it</strong>ate.<br />

Un tocco di classe per pranzi e cenoni è dato dall’uso di imbandire<br />

la tavola con tovaglia di organza, calici da degustazione, coppa<br />

di centrotavola intarsiato. I colori legati alle feste natalizie sono<br />

il rosso e l’oro, considerati di buon auspicio e perciò utilizzati<br />

per le decorazioni sulla tavola, ma anche nella stanza e in generale<br />

in casa. Qua e là per la casa, candele giganti<br />

e candeline profumate vengono inser<strong>it</strong>e nei<br />

portacandele di porcellana per dare un tocco<br />

di festa e creare una magica atmosfera. Le<br />

notti d’inverno sono fredde mentre in casa<br />

tutto deve essere caldo, allegro ed accogliente. Ogni uomo vive<br />

questa festa con un r<strong>it</strong>uale domestico, che puntualmente si rinnova<br />

ogni anno. E allo stesso modo puntualmente si vivono ogni anno,<br />

sorprese ed emozioni che pur essendo antiche, sembrano nuove<br />

ogni volta. (Rosa Menza)<br />

L’Occhio parlante 5


Riappropriarsi del vero ruolo che le ist<strong>it</strong>uzioni dovrebbero<br />

avere, ovvero quello di servire il c<strong>it</strong>tadino.<br />

E’ questa la formula con la quale l’Udeur, anzi Udeur<br />

Alleanza Popolare si presenterà all’appuntamento delle prossime<br />

elezioni c<strong>it</strong>tadino. Lo ha espresso a chiare lettere il leader<br />

nazionale del part<strong>it</strong>o Clemente Mastella, a Taranto, nei giorni<br />

scorsi, per partecipare al Congresso provinciale. Di Clemente<br />

Mastella ormai si sa quasi tutto. Nato a Ceppaloni, in provincia<br />

di Benevento il 5 febbraio del ’47, dopo la Laurea in Storia<br />

e Filosofia intraprende la carriera di giornalista. Viene eletto<br />

con il sistema proporzionale nella circoscrizione XX (Campania<br />

2), diviene deputato nella VII legislatura e vi permane fino<br />

alla XIII. Si iscrive al gruppo Parlamentare misto il 27 giugno<br />

2002 con la lista Udeur Alleanza Popolare. E’ Vice Presidente<br />

della Camera dei Deputati dal 6 giugno 2001 e Presidente del<br />

Com<strong>it</strong>ato per gli Affari del Personale dal 27 luglio dello stesso<br />

anno. E’ stato inoltre componente dell’XI Commissione del<br />

Lavoro Pubblico e Privato dal 21 giugno 2001 al 15 luglio<br />

2002 e componente della VI Commissione Finanze dal 15<br />

luglio 2002 al 2 luglio 2003. Da quella stessa data è componente<br />

della Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni.<br />

Tra le proposte di legge presentate come firmatario ricordiamo<br />

quella recante disposizioni per assicurare par<strong>it</strong>à di accesso<br />

alle cariche elettive agli uomini ed alle donne, presentata lo<br />

scorso 7 marzo. Tra quelle presentate come cofirmatario<br />

ricordiamo: la carta dei dir<strong>it</strong>ti dei lavoratori (15 marzo 2002),<br />

dir<strong>it</strong>ti di sicurezza sociale in materia di tutela del lavorio e<br />

del redd<strong>it</strong>o (5 settembre 2002), sospensione dell’esecuzione<br />

della pena detentiva nel lim<strong>it</strong>e massimo di tre anni per condanne<br />

relative a reati commessi prima del 31 dicembre 2000 (29<br />

ottobre 2002), disposizioni per la valorizzazione ed il potenziamento<br />

dell’organico dei Vigili del Fuoco (31 luglio 2003).<br />

Nell’intervista rilasciata a L’Occhio Parlante è sembrato molto<br />

sicuro del suo part<strong>it</strong>o, il cui motto rimane “Alternativi, ma<br />

non antagonisti”... nei confronti della maggioranza ovviamente.<br />

6<br />

L’Occhio parlante<br />

...alternativi<br />

al Centrodestra<br />

ma non<br />

antagonisti...<br />

Qual è la strategia dell’Udeur in previsione della prossime elezioni<br />

amministrative?<br />

Parliamo di Udeur Alleanza Popolare, perché noi da poco tempo<br />

abbiamo defin<strong>it</strong>o la cost<strong>it</strong>uzione di un nuovo soggetto insieme a<br />

Martinazzoli, Udeur Alleanza Popolare appunto, con il quale saremo<br />

presenti alle Amministrative sia al Sud che al Nord, non più, quindi<br />

soltanto al Sud. La nostra strategia è anz<strong>it</strong>utto quella di essere<br />

sollec<strong>it</strong>ati a scegliere per conto dei c<strong>it</strong>tadini. Senz’altro non possiamo<br />

che evidenziare una sempre maggiore distanza della pol<strong>it</strong>ica nei<br />

confronti della gente comune e proprio per questo siamo convinti<br />

che occorra riappropriarsi del significato vero delle ist<strong>it</strong>uzioni che<br />

è poi quello di servire i c<strong>it</strong>tadini. Sarà proprio questo il principio al<br />

quale l’Udeur Alleanza Popolare farà riferimento. Sul piano delle<br />

scelte di natura pol<strong>it</strong>ica siamo alleati del Centro Sinistra, però, come<br />

rispettiamo i nostri interlocutori alleati chiediamo rispetto anche<br />

per quanto ci riguarda più direttamente.<br />

Un parere sulla sua squadra tarantina...<br />

Mi pare apprezzabile lo sforzo fatto da Ostillio, nonché da Alfengo<br />

Carducci e tutti quanti gli altri. C’è stata una bella presentazione<br />

d’intenti. Mi sembra che si possa concorrere sia sul piano della<br />

qual<strong>it</strong>à che su quello della quant<strong>it</strong>à di consenso.<br />

E su Taranto? A livello pol<strong>it</strong>ico ed amministrativo nonché economico,<br />

s’intende...<br />

Il fatto che si sia precip<strong>it</strong>ati come Taranto al penultimo posto in<br />

graduatoria nazionale per inadempienze, per disoccupazione e per<br />

stile di v<strong>it</strong>a, considerando il fatto che ci troviamo di fronte ad un<br />

terr<strong>it</strong>orio che per ricchezze naturali ed umane e potenzial<strong>it</strong>à non<br />

deve invidiare nulla a nessuno, la dice lunga in mer<strong>it</strong>o all’inadeguatezza<br />

degli amministratori attuali del centro destra.<br />

Volessimo azzardare un bilancio, l’ingresso in Europa ha fatto<br />

bene o male all’Italia?<br />

Indubbiamente ha fatto bene. Solo bisogna che utilizziamo al meglio<br />

le risorse che sono in Europa, soprattutto ora con l’allargamento<br />

verso est. E proprio in virtù di questo spostamento ad est del baricentro<br />

dell’Europa, non più tanto al nord, il corridoio pugliese e quello<br />

meridionale può essere un dato interessante e di grande attrazione<br />

ed è quindi un’occasione da non perdere. Dipende però anche da<br />

noi e dalle nostre capac<strong>it</strong>à saper cogliere e sfruttare al meglio<br />

occasioni di sviluppo come questa.<br />

L’Udeur Alleanza Popolare nei confronti della maggioranza è<br />

antagonista, mediatrice o...<br />

Noi siamo alternativi ma non siamo antagonisti; avversari leali, ma<br />

non siamo nemici... e questo è il nostro modo m<strong>it</strong>e di applicarci alla<br />

pol<strong>it</strong>ica.<br />

E nei confronti dell’opposizione?<br />

Siamo anche noi opposizione... quindi con l’opposizione speriamo<br />

di determinare gesti pol<strong>it</strong>ici comuni nel segno del rispetto e della<br />

tolleranza reciproca. (LdA)


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Strade sfavillanti di mille luci multicolori, vetrine che si<br />

riempiono di addobbi e negozi pieni di gente intenta a<br />

scegliere il dono adatto per le persone che amano; il freddo<br />

che si fa sottilmente più pungente anche in una c<strong>it</strong>tà m<strong>it</strong>e come<br />

quella solcata dai Due Mari e nell’aria un certo non so che, un<br />

profumo di gioia promessa che ha come sottofondo il melodico<br />

suono delle zampogne.<br />

Anche quest’anno è arrivato il Natale. Ed i tarantini si apprestano<br />

a festeggiarlo chi secondo la tradizione, preparando i luculliani<br />

cenoni con apertura dei regali a mezzanotte, la famiglia riun<strong>it</strong>a<br />

attorno al presepe e l’intramontabile tombolata, e chi in modo<br />

alternativo, magari approf<strong>it</strong>tando delle festiv<strong>it</strong>à per una g<strong>it</strong>arella<br />

o un viaggetto (per chi se lo può permettere), o per festeggiare<br />

la mezzanotte in discoteca...<br />

Ma in realtà la c<strong>it</strong>tà cosa offre e cosa ancor più interessante i<br />

tarantini cosa vorrebbero che la c<strong>it</strong>tà offrisse?<br />

Occorre più movimento di gente in giro, di locali aperti, di<br />

manifestazioni, per attrarre gente anche per stimolare il turismo<br />

natalizio o quantomeno per riportare a Taranto i tarantini che<br />

se ne sono allontanati magari per motivi di lavoro - dice Floriana<br />

(arredatrice) e non è l’unica a desiderare che la c<strong>it</strong>tà per le festiv<strong>it</strong>à<br />

natalizie non si chiuda in se stessa lim<strong>it</strong>andosi ad una celebrazione<br />

diciamo così “familiare” ma coinvolga anche turisti e tarantini<br />

“emigrati”.<br />

Quindi sono in molti a chiedere ad esempio l’apertura dei musei,<br />

auspicando che se non per questo, almeno per il prossimo Natale<br />

le sale del nuovo museo tarantino siano completate ed allest<strong>it</strong>e.<br />

E soprattutto manifestazioni di ogni tipo a grande richiesta da<br />

affrontare incuranti del freddo per un Natale che ci coinvolga<br />

tutti in una grande famiglia.<br />

Musei e manifestazioni vanno bene - afferma Giuseppe (pensionato)<br />

- ma ricordiamoci di tenere le strade pul<strong>it</strong>e, cominciamo a tenerci<br />

a questa c<strong>it</strong>tà, solo così potremo capire come attirare turisti. E<br />

poi occorrerebbero centri di aggregazione culturale per fornire<br />

valide alternative di divertimento anche a gente della mia età.<br />

8<br />

L’Occhio parlante<br />

Luminarie natalizie di tanti anni fa...<br />

<strong>NATALE</strong><br />

A<br />

TARANTO<br />

Cosa offre<br />

la c<strong>it</strong>tà<br />

e<br />

cosa vorrebbero<br />

i tarantini?<br />

Quindi sì ai tornei di burraco o perché no a mostre vernissage,<br />

simposi, magari per allietare l’ud<strong>it</strong>o con il dolce suono delle Muse<br />

che da sempre ispirano i poeti...<br />

Anche quando ci sono gli artisti che si esibiscono per strada,<br />

come è accaduto gli anni scorsi - dichiara Stefania (studentessa<br />

liceale) - ci si lim<strong>it</strong>a a spettacoli che possono piacere ai bambini.<br />

Io penso ad esempio alla C<strong>it</strong>tà Vecchia e immagino si potrebbero<br />

inventare festival per giovani musicisti che potrebbero esibirsi<br />

negli angoli più caratteristici del Borgo Antico, un po’ come<br />

avviene a Trani o ad Ostuni.<br />

E sempre dai giovani arrivano le idee più originali, come, ad<br />

esempio, trasformare la C<strong>it</strong>tà Vecchia in un presepe vivente: Ma<br />

te lo immagini... cammelli veri che si addentrano in via Duomo,<br />

la proposta di Floriana, 16 anni.<br />

Potrebbe sembrare un po’ azzardata, ma non si può che apprezzarne<br />

l’original<strong>it</strong>à e prendere atto che proprio i giovanissimi sono coloro<br />

che credono con maggiore fermezza ad una rinasc<strong>it</strong>a costruttiva<br />

del Borgo Antico.<br />

Sarebbe anche bello creare un sistema particolare di luminarie<br />

sul Lungomare - afferma Giuliana (insegnante) - un gioco particolare<br />

di luci che si rifletta sul nostro splendido mare e contribuisca<br />

a rendere attraente la c<strong>it</strong>tà anche vista appunto dal mare. Ed in<br />

tema di luminarie c’è anche chi vede questo Natale un po’<br />

sottotono: Ogni anno che passa vedo sempre meno luci per le<br />

strade - afferma Stefano (dipendente Ilva) - è una cosa che mette<br />

tristezza, o forse sono io che sono diventato adulto e allora vedo<br />

le cose diversamente. Comunque secondo me si dovrebbero<br />

ripristinare le antiche tradizioni. Le pettole ad esempio. A quanto<br />

mi risulta si fanno ancora in pochissime case, in sostanza devi<br />

andare dai nonni per poterle assaggiare o nei panifici e nei<br />

supermercati. Ed allora perché non mettere dei banchetti in<br />

centro, magari nella zona pedonale offrendo una degustazione<br />

di questi dolci tipici del periodo natalizio? Ecco, secondo me, al<br />

Comune o chi per loro dovrebbero attivarsi in questo senso.<br />

Non c’è nulla da fare... indubbiamente i tarantini sentono fortissimo


...le pettole... si fanno ancora in pochissime case...<br />

il richiamo delle tradizioni ed hanno paura che possano sfuggire,<br />

che man mano che le generazioni cambiano non saranno più in<br />

grado di trasmetterle ai propri figli.<br />

Gli zampognari ad esempio - dice Lucia (pensionata) - quando<br />

ero bambina non facevi un passo senza incontrarne qualcuno,<br />

diffondevano nell’aria la musica del Natale che ti accompagnava<br />

da Santa Lucia alla Befana; è un peccato che ce ne siano così<br />

pochi.<br />

Ogni tipo di manifestazione va senz’altro bene - afferma Pino<br />

(pensionato) - ma siamo anche noi c<strong>it</strong>tadini che dovremmo<br />

muoverci, commercianti, associazioni, un po’ tutti insomma<br />

potremmo contribuire a rendere più vivace la nostra c<strong>it</strong>tà.<br />

Anche le parrocchie secondo me potrebbero fare di più - afferma<br />

Marilena (assistente sociale) - non bastano le celebrazioni natalizie<br />

a far sentire ad ognuno di noi quale sia il vero significato del<br />

Natale, perché alle celebrazioni partecipa chi ha veramente fede,<br />

o chi comunque non vuole mancare alla Messa di Natale. Ma<br />

Natale vuol dire altro ancora. E questo è un discorso che vale<br />

per tutti ed invece non tutti riescono a festeggiarlo allo stesso<br />

modo e toccherebbe proprio alle parrocchie, secondo me, fornire<br />

l’input per realizzare iniziative anche a favore degli indigenti che<br />

a Taranto sono tantissimi. Penso quindi a grandi pranzi per<br />

riunire chi anche a Natale resta da solo o semplicemente non<br />

può permettersi un grande pranzo, o alla raccolta di giocattoli<br />

per i bambini che altrimenti non possono averne. Certo sono<br />

sicura che qualcosa in questo senso già si faccia, ma sicuramente<br />

si potrebbe fare di più.<br />

Bisogna anz<strong>it</strong>utto stabilire le leggi di solidarietà tra gli uomini.<br />

- afferma Emanuele (ausiliario del traffico) - Certo non dub<strong>it</strong>o<br />

che occorra anche una ripresa economica per far stare bene la<br />

gente, ma sono anz<strong>it</strong>utto le leggi di solidarietà tra gli uomini che<br />

vanno rispettate. Per questo un pranzo, un fiore, un regalo vanno<br />

sicuramente bene, ma non risolvono la questione e l’unica ricetta<br />

per riportare un po’ di seren<strong>it</strong>à tra gli uomini è sicuramente<br />

ricreare armonia tra noi partendo dalle piccole cose. Penso<br />

comunque che occorrerebbe ripristinare le tradizioni che nel<br />

tempo sono andate perdute. Io ricordo che da bambini si sentiva<br />

l’odore del Natale in tutte le cose, ora sembra un periodo dell’anno<br />

come tanti altri, è decisamente sottotono.<br />

... gli zampognari...<br />

è un peccato che ce ne siano così pochi<br />

Occorrerebbe forse fare qualcosa di più per le persone bisognose<br />

- dice ancora Giulia (casalinga) - perché purtroppo ce ne è tanta.<br />

Taranto offre tanto, ma si concretizza poco, forse ci vorrebbe<br />

maggiore organizzazione, anche se Natale, a Taranto, in fondo<br />

si sente tantissimo.<br />

Ma c’è anche chi non aspetta le ist<strong>it</strong>uzioni per fare del bene o per<br />

dare al Natale un senso diciamo un po’ più natalizio: Io credo<br />

che oltre a quello che possono fare le ist<strong>it</strong>uzioni, qualcosa nel<br />

nostro piccolo la possiamo fare pure noi - afferma T<strong>it</strong>ti, (studentessa<br />

univers<strong>it</strong>aria) - lo scorso anno io e il mio ragazzo ci siamo<br />

scambiati due bigliettini... su ognuno c’era scr<strong>it</strong>ta la somma che<br />

l’altro aveva donato in beneficenza, forse così il regalo non lo<br />

abbiamo avuto solo noi; so bene che si tratta di una goccia in<br />

mezzo al mare, ma se tutti lo facessimo forse si potrebbe fare<br />

qualcosa, no?.<br />

Il Natale non sarà lo stesso per tutti... lo hanno affermato in molti<br />

e moltissimi hanno evidenziato che sarà decisamente sottotono<br />

rispetto agli anni scorsi, interventi che magari non erano proprio<br />

attinenti con il tema di quest’inchiesta ma nei confronti dei quali<br />

sembra doveroso un accenno se non altro per evidenziare quale<br />

sarà il clima che si respirerà questo Natale un po’ in tutte le case.<br />

Un intervento su tutti ci ha colp<strong>it</strong>o, quello di Elvira (disoccupata):<br />

Francamente credo molto poco in queste cose. Iniziative benefiche,<br />

luci, manifestazioni, ambientazione del Natale, ok. Ma alla fine<br />

che cosa rimane, quando la realtà è un pozzo d’incertezza che<br />

neanche a Natale si riesce a dimenticare? Io penso che sarebbe<br />

meglio operare durante tutto l’arco dell’anno, per permettere a<br />

tutti di affrontare non solo il Natale, ma tutto l’anno con seren<strong>it</strong>à<br />

e con quella dign<strong>it</strong>à umana a cui tutti abbiamo dir<strong>it</strong>to. Certamente<br />

sono parole dure ma evidenziano una s<strong>it</strong>uazione comune a molti<br />

giovani tarantini.<br />

Insomma tra proteste e proposte il Natale è alle porte e alla<br />

maggior parte dei tarantini piacerebbe viverlo in una simbiosi<br />

più profonda con la nostra c<strong>it</strong>tà soprattutto per quanto concerne<br />

il recupero delle tradizioni popolari.<br />

In ogni caso qualunque Natale ci apprestiamo a vivere e qualunque<br />

Natale vorremmo, un po’ di quest’aria inconfondibile ci è già<br />

penetrata nelle ossa e, possiamo giurarci, come ogni anno non ci<br />

lascerà fino al termine delle festiv<strong>it</strong>à. Buon Natale a tutti! (LdA)<br />

L’Occhio parlante 9


Una promessa diventata realtà. Vanessa Gravina è al<br />

momento una delle attrici più quotate, versatili ed amate<br />

nel panorama dello spettacolo.<br />

Profondi occhi verdi, capelli ribelli in morbidi ricci sulle spalle,<br />

Vanessa dispensa sorrisi e simpatia ai suoi numerosi fans, esprimendosi<br />

ad alti livelli sia dinanzi ad una telecamera, destinazione<br />

piccolo o grande schermo, sia sotto la luce fioca dei palcoscenici<br />

teatrali, sognati dalla tenera età, conquistati con abnegazione<br />

appassionata.<br />

Seduce il pubblico attraverso la rappresentazione di ogni suo<br />

personaggio, la bella Vanessa: classe ’74, un passato distribu<strong>it</strong>o<br />

tra film, talent scout, baby-modella per riviste di adolescenti,<br />

l’attrice di fiction di successo come “Incantesimo”, interprete fra<br />

le più convincenti della segu<strong>it</strong>issima soap nostrana “Centovetrine”,<br />

ama la v<strong>it</strong>a, crede nei suoi valori, apprezza le piccole cose di ogni<br />

giorno e si fida delle amicizie più preziose.<br />

Calata magistralmente negli intensi ruoli femminili che le affidano,<br />

Vanessa Gravina confessa a tutto tondo il suo ardore per la<br />

rec<strong>it</strong>azione, con spontane<strong>it</strong>à e semplic<strong>it</strong>à disarmante, chiacchierando<br />

nel camerino del suo backstage.<br />

Vanessa, ragazzina prodigio, promessa eclettica del mondo dello<br />

spettacolo: raccontiamo i tuoi esordi, le tue prime esperienze.<br />

Io ho iniziato giovanissima, a soli dieci anni, con il primo film<br />

che era “Colpo di fulmine”, il primo lavoro importante che ho<br />

fatto. Poi ho continuato per diversi anni alternando cinema a<br />

televisione, prendendo parte al film di Giovanni Veronesi<br />

“Maramao”, ancora “La voglia di vincere” con Moranti, successivamente<br />

un’altra serie con la coppia Gigi e Andrea, molto<br />

divertente e carina. Passavo da cose più impegnate ad altre<br />

apparizioni televisive sempre di un certo livello, ma nello stesso<br />

tempo più accessibili al vasto pubblico. La prima esperienza che<br />

definirei formativa a livello teatrale è avvenuta a diciassette anni<br />

con Strehler, con il Piccolo Teatro di Milano. Frequentai un anno<br />

intero di scuola teatrale, al termine del quale rec<strong>it</strong>ai nel “La<br />

donna del mare” di Ibsen, per la regia dello stesso Strehler.<br />

Quali sono stati i tuoi studi per prepararti al mondo dello<br />

10 L’Occhio parlante<br />

VANESSA GRAVINA<br />

“...Il teatro<br />

rappresenta<br />

un continuo<br />

mettersi alla prova,<br />

un continuo<br />

testarsi...”<br />

spettacolo?<br />

Innanz<strong>it</strong>utto io ho fatto<br />

la scuola della v<strong>it</strong>a,<br />

della strada. Ho frequentato<br />

il liceo linguistico,<br />

ma soprattutto<br />

basilare è stato<br />

quell’anno di fuoricorso<br />

con la compagnia<br />

del Piccolo Teatro<br />

di Milano. Bisogna<br />

studiare arte drammatica<br />

in modo serio,<br />

applicandosi, appassionandosi<br />

a questa<br />

disciplina.<br />

Vanessa, considerando<br />

l’attuale mania da<br />

palcoscenico, l’ansia<br />

di arrivare in TV da<br />

parte di tanti giovani,<br />

quali consigli ti sentiresti di dare loro?<br />

Per prima cosa io direi loro di accertarsi di avere veramente un<br />

grande amore per questo lavoro, perché un conto è fare della<br />

televisione e dello spettacolo in forma più frivola, un conto poi<br />

è realizzare, alla fine, qualcosa di credibile sia per gli altri che<br />

per se stessi. Poi sicuramente consiglierei una preparazione<br />

adeguata: io credo che troppe volte, in questo paese, assistiamo<br />

al discorso dell’improvvisazione. In realtà è un falso abbaglio,<br />

perché dalla stessa improvvisazione può nascere, magari, un<br />

prodotto buono o anche emozionante, ma dietro occorre sempre<br />

una grande tenacia, ci vuole una corretta applicazione. Io direi:<br />

scuola, rigore, non farsi abbagliare dalla bramosia di arrivare<br />

a tutti i costi, ma soddisfare soprattutto se stessi. In quest’ultima<br />

analisi io intendo lavorare, applicarsi quotidianamente, anche<br />

cominciando con le cose più piccole, più semplici, per poi evolversi


gradualmente.<br />

Vanessa e il feeling con il teatro, con il palcoscenico diretto...<br />

Diventa un po’ una... droga, ad un certo punto! L’emozione del<br />

pubblico è iperdiretta, senti proprio i respiri, avverti i momenti<br />

in cui gli spettatori davvero si appassionano, anche gli istanti in<br />

cui lo stesso pubblico può distaccarsi un po’ dalla messinscena,<br />

quelli di distrazione. Nel teatro si ottiene un filo diretto continuo.<br />

Il teatro stesso rappresenta un continuo mettersi alla prova, un<br />

continuo testarsi. Inoltre personifica una grande scuola, un grande<br />

percorso umano, un grande r<strong>it</strong>o.<br />

Musiche tra “eros e psiche”: il senso ed il coinvolgimento in<br />

quest’opera della tarantina Rina la Gioia.<br />

Considero questo lavoro un’importantissima testimonianza. Credo<br />

che rappresenti un viaggio attraverso la riscoperta di quelli che<br />

sono i valori fondamentali, cioè la v<strong>it</strong>a, l’amore, il dialogo, il<br />

non lasciarsi mai “infreddolire” dalle intemperie, dai distacchi<br />

che la v<strong>it</strong>a stessa ci procura ogni giorno. Bisogna ricordare<br />

sempre che la v<strong>it</strong>a deve essere, prima di tutto, un percorso umano.<br />

Vanessa, parliamo della grande popolar<strong>it</strong>à ottenuta in TV con<br />

le fiction.<br />

E’ bello l’amore e l’affetto del pubblico televisivo! Essere attrice<br />

delle cosiddette fiction mi dona una speciale emozione. Certo,<br />

parlare delle sensazioni che ti offre il palcoscenico di un teatro<br />

rappresenta un altro tipo di discorso, per me, però è altrettanto<br />

molto affascinante costruirsi un personaggio piano piano, giorno<br />

dopo giorno, è come inserire un pezzo di noi stessi, è come tirar<br />

fuori un proprio “background”, una propria storia e metterla a<br />

disposizione della visione di v<strong>it</strong>a degli altri. Quando vedi che il<br />

riscontro è pos<strong>it</strong>ivo, allora ti dici “forse, tutto sommato, ho fatto<br />

qualcosa di buono”.<br />

Tutti i giorni entri nelle case degli <strong>it</strong>aliani con la soap<br />

“Centovetrine”: una tua valutazione del personaggio che interpreti,<br />

Claudia Corelli, e del clima che si respira sul set.<br />

E’ un personaggio strano, perché è una donna tenace, forte,<br />

eppure con delle grandi fragil<strong>it</strong>à. Come al sol<strong>it</strong>o, ai personaggi<br />

che mi affibbiano accadono sempre s<strong>it</strong>uazioni allucinanti, surreali,<br />

incredibili, quasi inaccettabili; mi chiedo spesso se sia possibile<br />

che le mie eroine passino attraverso tutto questo e siano ancora<br />

vive! Claudia Corelli rappresenta un personaggio molto pos<strong>it</strong>ivo,<br />

una donna abbastanza complessa, nel senso che comunque, come<br />

tutte le persone che appaiono molto determinate, nasconde<br />

t<strong>it</strong>ubanza, malinconia, sol<strong>it</strong>udine. E’ una seria professionista del<br />

foro, impeccabile e sicura di sè nel suo lavoro, ma sfortunata nel<br />

privato, v<strong>it</strong>tima delle viciss<strong>it</strong>udini di un mar<strong>it</strong>o apparentemente<br />

colto, sensibile e premuroso, di cui lei è molto innamorata, e che<br />

si rivela poi un vero psicopatico, preda di una follia d’amore per<br />

una fanciulla, condizione che lo porterà all’autodistruzione.<br />

Claudia è una donna alla quale sono affezionata, dopo un anno<br />

che la interpreto! L’atmosfera sul set è ottima, il rapporto con i<br />

colleghi buonissimo. Spesso, purtroppo direi, in televisione vale<br />

un discorso molto più compet<strong>it</strong>ivo che in teatro, nel senso che<br />

quest’ultimo ti crea inev<strong>it</strong>abilmente un gioco di squadra fortissimo.<br />

In teatro ci si aiuta quando si è in difficoltà, disperati nel<br />

dimenticare una battuta; ci si suggerisce, in nome di una sincera<br />

collaborazione. In televisione è più facile imbattersi in invidie,<br />

in svariati meccanismi di prevaricazione dell’uno sull’altro. La<br />

capac<strong>it</strong>à è quella di saper distinguere le persone giuste, pos<strong>it</strong>ive,<br />

i potenziali amici anche a livello lavorativo. Il set quotidiano di<br />

una soap opera realistica è differente, ma ti consente di instaurare<br />

rapporti di complic<strong>it</strong>à, unici.<br />

Un esempio potrebbe essere Marco Marelli, tuo partner maschile<br />

non solo in “Centovetrine” (interpretava il mar<strong>it</strong>o, il prof.<br />

Alberto Piranesi, ora usc<strong>it</strong>o dal cast) ma anche nel lavoro<br />

teatrale di Rina la Gioia...<br />

Marco Marelli è un fratello, ormai! Un compagno d’avventure,<br />

davvero! Poi io conoscevo Marco da molto tempo, nel senso che<br />

avevo lavorato al suo fianco quando ero ancora adolescente. Per<br />

anni non ci siamo visti, però già all’epoca ne ho sempre serbato<br />

un ottimo ricordo. Il fatto di esserci r<strong>it</strong>rovati, di aver condiviso<br />

questa avventura, prima televisiva e poi teatrale molto coinvolgente,<br />

ha fortificato in me una grande stima ed un grande affetto<br />

nei suoi confronti. Nel suo caso parliamo prima di un amico, poi<br />

di un semplice collega.<br />

Per concludere, Vanessa: progetti futuri imminenti?<br />

Tantissimi! Dovevo cominciare adesso una tourneè con la regia<br />

di Squarzina, era un lavoro su Pirandello, che però non potrò<br />

fare, perché fisicamente sono troppo stanca, quindi mi occorre<br />

una pausa, altrimenti non reggo più... Continuerò regolarmente<br />

con le registrazioni di “Centovetrine” per tutto l’inverno,<br />

immediatamente dopo c’è il progetto di una tourneè estiva dal<br />

testo molto seducente, probabilmente sulla storia di Antonio e<br />

Cleopatra, tratta dal copione di Shakespeare, da rec<strong>it</strong>are al fianco<br />

di Edoardo Siravo. Inserisco un po’ di vacanza…non sarebbe<br />

male! Per la prossima stagione, si vedrà. (Alessandra Carpino)<br />

L’Occhio parlante 11


E’ lec<strong>it</strong>o che alcuni condomini dello stabile dove ab<strong>it</strong>o hanno<br />

preso la cattiva ab<strong>it</strong>udine di ornare ed arredare i pianerottoli<br />

con zerbini, piante e quadri?<br />

Ciascun condomino ha il dir<strong>it</strong>to di usare le parti comuni dell’edificio<br />

condominiale per soddisfare un proprio bisogno individuale,<br />

purchè non alteri la destinazione e non impedisca agli altri<br />

condomini di usarne in ugual misura.<br />

L’utilizzazione della cosa comune ad opera del condomino può<br />

avvenire tanto secondo la destinazione usuale della cosa stessa,<br />

quanto in modo particolare e diverso da quello praticato dagli<br />

altri condomini, sempre però nell’amb<strong>it</strong>o della destinazione<br />

normale della cosa senza alterazione del rapporto di equilibrio<br />

tra le utilizzazioni concorrenti attuali e anche potenziali di tutti<br />

i comproprietari.<br />

Entro i predetti lim<strong>it</strong>i va dunque riconosciuto il dir<strong>it</strong>to del<br />

condomino di trarre dalla cosa comune ogni util<strong>it</strong>à. In tal senso<br />

è perciò riconosciuto il dir<strong>it</strong>to del singolo condomino di usare<br />

dei vani scale e dei pianerottoli, in particolare, collocando davanti<br />

alla porta d’ingresso alla sua proprietà esclusiva, zerbini, tappeti,<br />

piante o altri oggetti ornamentali.<br />

E’ evidente coma la posa dello zerbino, la collocazione di una<br />

pianta o di un portaombrelli, non cost<strong>it</strong>uisca di per sè un abuso<br />

nell’utilizzo di spazi comuni.<br />

Un tale utilizzo, invero, si risolve normalmente in un vantaggio<br />

igienico-estetico per le stesse parti comuni dell’edificio. Occorre<br />

però che tali modal<strong>it</strong>à d’uso non alterino la destinazione della<br />

cosa comune: le scale e i pianerottoli sono infatti destinate a<br />

consentire un agevole passaggio da un piano all’altro dell’edificio.<br />

La particolare funzione svolta da dette parti comuni e l’esistenza<br />

del rischio generico naturalmente connesso all’uso delle scale<br />

comporta la necess<strong>it</strong>à di vietare ogni utilizzazione che impedisca<br />

o renda disagevole se non addir<strong>it</strong>tura pericoloso per gli altri<br />

conodmini tale uso.<br />

Allorquando tale rischio risulti intensificato dalla collocazione<br />

da parte del singolo condomino delle predette suppellettili nelle<br />

a cura del Geom. Pasquale Valente<br />

Amministratore di Condominio (associato ANACI)<br />

parti dei pianerottoli più vicine alle rampe delle scale, dovrà<br />

essere negato il dir<strong>it</strong>to del condomino a mantenere tale utilizzo<br />

(Cass. civ. 6 Maggio 1988 n. 3376).<br />

I pianerottoli, quali elementi essenziali della sede di accesso ai<br />

diversi piani dell’edificio in condominio, sono per presunzione<br />

di legge, salvo diverso t<strong>it</strong>olo, in comproprietà fra tutti i condomini.<br />

Pertanto, la loro utilizzazione da parte dei singoli condomini è<br />

soggetta alla disciplina propria dell’uso individuale della cosa<br />

comune, con la conseguenza che il dir<strong>it</strong>to di utilizzazione spettante<br />

a ciascun condomino, non deve lim<strong>it</strong>are il godimento degli altri<br />

condomini o arrecare pregiudizio all’edificio (Cass. civ. 10/2/81<br />

n. 843).<br />

L’utilizzazione della cosa comune da parte del condomino può<br />

effettuarsi anche in modo particolare e diverso da quello praticato<br />

dagli altri compartecipanti, sempre che tale uso particolare rientri<br />

tra le destinazioni normali della cosa e non alteri l’utilizzazione<br />

praticata dagli altri, ossia il rapporto di equilibrio tra le utilizzazioni<br />

concorrenti di tutti i comproprietari.<br />

I suddetti principi sono stati ripetutamente affermati in giurisprudenza,<br />

talchè si può ragionevolmente r<strong>it</strong>enere che la collocazione<br />

di zerbini sul pianerottolo comune si a consent<strong>it</strong>a al singolo<br />

condomino purchè ciò non cost<strong>it</strong>uisca ostacolo all’agevole accesso<br />

alle scale da parte degli altri condomini.<br />

La valutazione della lice<strong>it</strong>à dell’utilizzo realizzato dal singolo va<br />

valutata caso per caso in concreto, avuto riguardo alla necess<strong>it</strong>à<br />

di assicurare a tutti i condomini gli stessi dir<strong>it</strong>ti d’uso del bene<br />

comune.<br />

Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete<br />

scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1, 74100 Taranto;<br />

telefonare o inviare un fax al numero 0997362759; mandare una<br />

e-mail a occhio.parlante@libero.<strong>it</strong>.<br />

La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in<br />

base alla disponibil<strong>it</strong>à dello spazio.<br />

<strong>BUON</strong> <strong>NATALE</strong><br />

Pasquale Valente


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FLASH<br />

Notizie in breve<br />

ASSINDUSTRIA<br />

Il Consiglio Generale dell’ANCE PU-<br />

GLIA-Consulta Autonoma dell’industria<br />

edile ha eletto questa mattina il<br />

nuovo Presidente. Si tratta di Fabrizio<br />

Nardoni che ricoprirà la carica per il<br />

prossimo triennio. Fabrizio Nardoni,<br />

39 anni, è da tempo alla guida di aziende<br />

operanti principalmente nel settore<br />

delle opere pubbliche e specializzate<br />

nell’esecuzione di lavori stradali, costruzioni<br />

di acquedotti, fognature, sistemazioni<br />

idrauliche e lavori edili in<br />

genere. Ricopriva già la carica di Vice<br />

Presidente dell’ANCE PUGLIA e attualmente<br />

è presidente della Sezione<br />

“Costruttori Edili ed Affini” dell’Assindustria<br />

di Taranto di cui è anche<br />

componente di giunta. Il Consiglio<br />

Regionale ha altresì eletto Vice Presidente<br />

dell’ANCE PUGLIA l’Ing. V<strong>it</strong>o<br />

Bellomo e Vice Presidente vicario il<br />

geom. Francesco Perrino.<br />

Per la pubblicazione<br />

in queste pagine<br />

inviare un fax<br />

al n. 0997362759<br />

oppure una e-mail<br />

all’indirizzo<br />

occhio.parlante@libero.<strong>it</strong><br />

14 L’Occhio parlante<br />

LIZZANO<br />

Grazie alle notevoli doti artistiche del<br />

p<strong>it</strong>tore e scultore lizzanese, l’arch<strong>it</strong>etto<br />

Angelo Raffaele Villani, il Comune di<br />

Lizzano presente, in qual<strong>it</strong>à di sponsor<br />

della manifestazione, alla IV Biennale<br />

Internazionale dell’Arte Contemporanea-C<strong>it</strong>tà<br />

di Firenze, presso la Fortezza<br />

da Basso, a Firenze, dal 6 al 14<br />

dicembre. La partecipazione dell’arch.<br />

Villani è stata possibile in quanto è<br />

stato scelto ed inv<strong>it</strong>ato alla Biennale<br />

dal Com<strong>it</strong>ato Scientifico Internazionale<br />

formato da cinquanta membri, tanto<br />

che il Sindaco Antonio Cavallo, orgoglioso<br />

del talento del suo conc<strong>it</strong>tadino,<br />

ha voluto che il Comune di Lizzano,<br />

in qual<strong>it</strong>à di sponsor, fosse coinvolto.<br />

Secondo quanto comunicato dall’ufficio<br />

stampa della Biennale “La selezione<br />

avviene senza pregiudizi di stile,<br />

scuola o corrente. Gli artisti non vengono<br />

selezionati secondo l’ottica della<br />

rappresentativ<strong>it</strong>à nazionale ma secondo<br />

cr<strong>it</strong>eri che privilegiano la qual<strong>it</strong>à del<br />

loro lavoro creativo ed i valori culturali<br />

che essi rappresentano”. La Biennale<br />

Internazionale dell’Arte Contemporanea,<br />

giunta alla sua quarta edizione, è<br />

una delle manifestazioni artistiche più<br />

importanti al mondo, tanto che in occasione<br />

dell’edizione del 2001, il Principe<br />

Carlo d’Inghilterra scelse questa<br />

vetrina per esporre le sue opere più<br />

rappresentative. La Biennale , nella<br />

sua quarta edizione, rende omaggio<br />

ai Laboratori di Restauro dei Musei<br />

Vaticani e alla Ferrari, simbolo della<br />

creativ<strong>it</strong>à e dell’ingegno <strong>it</strong>aliano nel<br />

mondo, inoltre, in collaborazione con<br />

le Nazioni Un<strong>it</strong>e partecipa ufficialmente<br />

al programma “Dialogo fra le<br />

Civiltà”, secondo il pensiero espresso<br />

da Kofi Annan.<br />

GROTTAGLIE<br />

Ecco gli appuntamenti fino al 6 Gennaio 2004:<br />

- 18 dicembre ore 18 - Centro Storico: Presepe Vivente a cura del 3° Circolo<br />

Didattico<br />

- 20 dicembre ore 18 - Castello Episcopio: Presentazione del Calendario dell’Amministrazione<br />

Comunale<br />

- 20 dicembre ore 19,30 - Chiesa del Carmine: Concerto di Canti Tradizionale.<br />

Scena in vernacolo Il Conciliabolo a cura del Piccolo Teatro di Grottaglie<br />

- 21 dicembre ore 20 - Chiesa Madre: L’Avvenuta Profezia, canti popolari natalizi<br />

con Ambrogio Sparagna<br />

- 21 dicembre ore 20 - Chiesa San Francesco De Geronimo: Spettacolo canoro<br />

e strumentale a cura dell’Associazione “Gli Usignoli”<br />

- 23 dicembre ore 19 - Quartiere delle Ceramiche: Presepe Vivente a cura della<br />

Pro Loco, in collaborazione con l’Associazione “Arcobaleno”<br />

- 24 dicembre ore 23,30 - Grotta di Buc<strong>it</strong>o: Messa di Mezzanotte a cura del<br />

Gruppo Grotte, canti tradizionali del Piccolo Teatro di Grottaglie<br />

- 28 dicembre ore 19,30 - Chiesa Madre: Concerto di canti tradizionali. Scena<br />

in vernacolo Il Conciliabolo a cura del Piccolo Teatro di Grottaglie<br />

- 4 gennaio ore 18 - Castello Episcopio: Presentazione del Catalogo della XXIV<br />

Mostra del Presepe e Cerimonia di Premiazione dei Vinc<strong>it</strong>ori<br />

- 4 gennaio ore 18 - Viale Matteotti: Aspettando la Befana, grande parata di<br />

trampolieri, clown e collegamento video con la Casa della Befana<br />

- 6 gennaio ore 19,30 - Chiesa dei Paolotti: Concerto a cura del Centro Studi<br />

Musicali AMJ.<br />

LIZZANO<br />

Domenica 7 dicembre alle ore 15.30<br />

inaugurata la nuova Piazza dedicata<br />

a San Pio da Pietrelcina con la benedizione<br />

della statua che raffigura<br />

il Santo da parte dell’Arcivescovo<br />

Metropol<strong>it</strong>a, Monsignor Luigi Benigno<br />

Papa. La realizzazione della<br />

Piazza, s<strong>it</strong>a in Via De Gasperi, è il<br />

frutto dell’operato del Com<strong>it</strong>ato San<br />

Pio con la collaborazione di tutti i<br />

c<strong>it</strong>tadini di Lizzano e tutti i benefattori<br />

devoti del Santo di Pietrelcina.<br />

L’inaugurazione alla presenza, oltre<br />

dell’Arcivescovo Benigno Papa e<br />

del Sindaco Antonio Cavallo, del<br />

Presidente del Com<strong>it</strong>ato, Vincenzo<br />

Antonucci, e dei due Parroci di Lizzano,<br />

Padre Antonio Mariggiò e Don<br />

Angelo Pulieri.<br />

GROTTAGLIE<br />

Secondo appuntamento con la stagione di prosa promossa<br />

dall’Amministrazione Comunale di Grottaglie in collaborazione<br />

con il Teatro Pubblico Pugliese. Dopo il doppio<br />

tutto esaur<strong>it</strong>o di Luigi De Filippo, stavolta al Teatro<br />

Monticello la coppia Ivana Monti-Pietro Longhi, diretti<br />

da Silvio Giordani in un’opera scr<strong>it</strong>ta da Domenico<br />

Starnone: “Sottobanco”.<br />

MOTTOLA<br />

Nata originariamente<br />

come un’iniziativa<br />

culturale a carattere<br />

locale, per interessamentodell’associazione<br />

Arte e Cultura,<br />

oggi la<br />

Rassegna di P<strong>it</strong>tura<br />

C<strong>it</strong>tà di Mottola,<br />

firmata da Giovanni<br />

Rogante, ha assunto<br />

una valenza nazionale<br />

ed internazionale,<br />

giungendo a<br />

festeggiare il suo 38°<br />

anno di v<strong>it</strong>a. Ormai,<br />

si tratta di un evento,<br />

che, puntualmente,<br />

ogni anno si ripropone<br />

nel periodo<br />

delle festiv<strong>it</strong>à natalizie,<br />

calam<strong>it</strong>ando<br />

verso la c<strong>it</strong>tadina mottolese l’interesse di centinaia di artisti, provenienti da scuole<br />

ed esperienze differenti. Anche per questa 38° edizione sembra che tutto sia stato<br />

predisposto: la serata inaugurale, fissata per il 24 dicembre, presso i locali della<br />

scuola elementare “Perasso”, ove la mostra avrà luogo, oltre alla inev<strong>it</strong>abile<br />

partecipazione degli artisti coinvolti, vedrà la presenza di autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari,<br />

vedi il Sindaco Quero e l’Assessore alla Cultura Giuseppe Carucci, nonché<br />

l’intervento del noto maestro flautista Pino di Gioia e della campionessa mondiale<br />

di fisarmonica Mariarosaria Convertino. Dunque, un mixage di arte, cultura,<br />

musica e, perché no, di folklore, visto che, a dare il benvenuto a quanti vorranno<br />

intervenire, ci sarà il locale gruppo folk Motl la fnodd. A dare un tocco di prestigio<br />

alla rassegna, quest’anno, anche una sezione dedicata alla Fotografia, che si<br />

aggiunge alle già preesistenti sezioni dedicate alla P<strong>it</strong>tura, Arte varia e Poesia.<br />

Certamente, come nelle passate edizioni, l’organizzatore Rogante non poteva non<br />

pensare alla stampa di un volume, riportante tutte le opere in esposizione, che<br />

dal 2001 risulta essere a colori e, dunque, pensato ed effettivamente realizzato<br />

con estrema cura del dettaglio. Per questa edizione, saranno circa 4.000 le copie<br />

prodotte, che, come in passato, saranno distribu<strong>it</strong>e, a quanti ne faranno richiesta,<br />

in maniera gratu<strong>it</strong>a.<br />

MASSAFRA<br />

Programma fino al 6 Gennaio 2004:<br />

DICEMBRE 18 ore 18,00 Teatro Spadaro<br />

- Galà di Danza; 19 ore 17,00<br />

Centro Polivalente Anziani - Festa<br />

della Solidarietà; 20 ore 19,00 Spettacolo<br />

di Natale; 21 ore 18,00 Centro<br />

Polivalente Anziani - Festa del Dolce;<br />

27 ore 19,00 Artisti per strada; ore<br />

21,00 Quartiere Ss Medici - Musica<br />

popolare; 29 ore 19,00 Aud<strong>it</strong>orium S.<br />

Agostino - Concerto Lirico Sinfonico;<br />

31 ore 21,30 Viale Marconi - Concerto<br />

di Fine Anno; 23,30 Famiglia Rossi;<br />

GENNAIO 3 Teatro Comunale Concerto<br />

di Natale; 6 Piazza Garibaldi -<br />

Concerto bandistico.<br />

TARANTO<br />

E’ trascorso un anno dalla prima edizione<br />

del Tg nuestre, nata da un’idea<br />

di Angelo Candelli e realizzata dallo<br />

studio di produzioni televisive On Air<br />

Communication. La programmazione<br />

settimanale è il lunedi, mercoledi e<br />

sabato alle 20.30, 23.30 e 00.45.<br />

ROMA<br />

Un’ala dell’enorme Museo Nazionale<br />

delle Arti e Tradizioni Popolari di<br />

Roma, riservata esclusivamente alla<br />

C<strong>it</strong>tà di Grottaglie ed alla sua Ceramica<br />

(a sinistra). Mentre, sul maestoso ingresso<br />

di Piazza Marconi, campeggia,<br />

protetta da una teca di vetro, un’antica<br />

crasta (conten<strong>it</strong>ore usato in passato per<br />

disinfettare e sbiancare i panni). Così<br />

la Mostra La Ceramica di Grottaglie,<br />

ovvero l’importanza della Tradizione.<br />

L’interno dell’area destinata alla rassegna<br />

organizzato in modo circolare per<br />

accogliere le circa 130 opere (capasoni,<br />

piatti, ciarle, pupe, orci, zuppiere),<br />

assemblate per affin<strong>it</strong>à d’uso. Un successo,<br />

l’apertura di quest’appuntamento<br />

cap<strong>it</strong>olino per la Ceramica grottagliese,<br />

le cui immagini rimbalzano<br />

all’interno dell’intera area su due maxi<br />

schermi dai quali i vis<strong>it</strong>tatori possono<br />

conoscere Grottaglie, la sua Terra, la<br />

sua Cultura. La Mostra è promossa dal<br />

Ministero per i Beni e le Attiv<strong>it</strong>à Culturali<br />

e dal Museo Nazionale delle Arti<br />

e Tradizioni Popolari di Roma, in collaborazione<br />

con l’Amministrazione<br />

Comunale di Grottaglie, il Museo della<br />

Ceramica di Grottaglie. All’inaugurazione<br />

ha preso parte l’Assessore alla<br />

Cultura della C<strong>it</strong>tà di Grottaglie, Marisa<br />

Patruno e la Direttrice del Museo<br />

della Ceramica, Daniela De Vincentis.


TARANTO<br />

Musiche tra Eros e Psiche, sofisticato spettacolo di prosa teatrale in due tempi, opera della nostra<br />

Rina La Gioia. Una raffinata messinscena dedicata ad un pubblico di spiccata sensibil<strong>it</strong>à e di<br />

intend<strong>it</strong>ori, il quale riesca a penetrare il sottile rapporto che l’artista crea intrecciando il pulsare<br />

della V<strong>it</strong>a nella tragedia ins<strong>it</strong>a nell’Olocausto, il potere della Musica e la particolare redenzione<br />

di un rapporto di coppia attraverso il recupero e l’equilibrio di giusti valori. Il r<strong>it</strong>mo cadenzato della<br />

Canzone di Dachau, composta dal viennese Herbert Zipper come inno liberatorio ed ottimista al<br />

fine di esortare le v<strong>it</strong>time della guerra alla resistenza ai propri carnefici, funge da sottofondo musicale<br />

costante per tutta la rappresentazione. Finchè c’è musica c’è speranza, si legge fra le righe dello<br />

spart<strong>it</strong>o,quasi un ep<strong>it</strong>affio: Rina La Gioia metabolizza questo favorevole messaggio e lo arricchisce<br />

con un consequenziale se c’è speranza... c’è v<strong>it</strong>a e se c’è v<strong>it</strong>a... c’è amore. La solid<strong>it</strong>à di una coppia,<br />

interpretata da Vanessa Gravina e Marco Marelli, viene minata da una sorta di crisi esistenziale<br />

scatur<strong>it</strong>a dalla routine quotidiana. La messinscena si avvale soprattutto di una scenografia tanto<br />

essenziale quanto significativa ed incisiva: illuminazione fioca, che avvolge principalmente gli<br />

artisti nella loro diatriba, poi metaforici ed enormi parallelepipedi di legno disposti su piattaforme<br />

girevoli, e contrassegnati da numeri simbolici (come il 5, dotato di potere magico e creatore, come<br />

il 2, riferimento al contrasto ed alla coppia stessa). Inoltre colpiscono l’immaginazione alcune<br />

spirali di ferro che racchiudono strumenti musicali occasionali del periodo dell’Olocausto, ma<br />

anche enormi fogli di spart<strong>it</strong>i; inser<strong>it</strong>o a completamento un atipico pianoforte, nel quale i tasti sono<br />

scarpe che rimandano la memoria ai campi di concentramento. Non a caso, la prima parte del lavoro<br />

è dedicato ad alcune presenze risalenti al periodo in questione, le quali “ricercano la Musica”, la<br />

loro filosofia di v<strong>it</strong>a, il loro spiraglio di salvezza, soprattutto interiore. I protagonisti, la donna e<br />

l’uomo, vestono di un’eleganza sobria e dialogano fra loro, cercando un punto comune d’incontro<br />

mentale. Il dualismo fra l’Eros, inteso come aspetto erotico, sessuale ed un po’ materialista, e la<br />

Psiche, vista come il sentimento puro ed immancabile, è il motivo del dibatt<strong>it</strong>o fra i due attori, che<br />

rec<strong>it</strong>ano con enormi e scenografici canovacci fra le mani. Lui sostiene “utopica” la perfezione fra<br />

le due componenti, lei crede nella comunione fra filosofia, corpo e spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à. L’uomo talvolta<br />

invidia la capac<strong>it</strong>à di fantasticare e di sognare che la stessa sua compagna possiede. E sarà proprio<br />

un percorso onirico a far med<strong>it</strong>are la coppia, che si ricongiunge nel finale: la protagonista femminile,<br />

in un sogno dal sapore esplic<strong>it</strong>amente m<strong>it</strong>ologico, incontra le tre Grazie, Aglaia, Eufrosine e Talia,<br />

le quali rec<strong>it</strong>ano Il ruolo della tua mente ha preso il sopravvento sulla ragione del cuore: bisogna<br />

recuperare questa dimensione. All’incredula donna, le tre figure grecizzate parlano della Passione,<br />

che è Sensual<strong>it</strong>à, non solo sofferenza e tormento per l’animo; la sua è una forza sconvolgente che<br />

l’intimistica visione della donna crede quasi di temere. Per questo le Grazie prepareranno la giovane<br />

protagonista ad un incontro erotico. Viceversa, il sogno è anche guida per l’esponente maschile,<br />

sempre preda della sua inclinazione umoristica ed ironica: il contatto con le Grazie lo catechizza<br />

ad accettare intelligentemente scopi sentimentalisti nel rapporto di coppia. In medio stat virtus:<br />

l’eterna convivenza fra Eros e Psiche deve essere aiutata dalla memoria, dai ricordi, dai sublimi<br />

messaggi artistici della Musica. La coppia riscopre l’Amore quale inestimabile valore nella v<strong>it</strong>a<br />

di ogni uomo.<br />

L'Oroscopo di Picius<br />

L'Oroscopo<br />

dal 21 Dicembre 2003<br />

al 5 Gennaio 2004<br />

ARIETE<br />

TORO<br />

GEMELLI<br />

(21 marzo - 20 aprile)<br />

Essere intraprendenti e un po’ pionieri.<br />

Forma psicofisica ok: prendere iniziative<br />

misurandosi anche su terreni inesplorati.<br />

Molta inventiva nel lavoro.<br />

In amore essere sinceri.<br />

(21 aprile - 20 maggio)<br />

Il lavoro continua ad offrire buoni<br />

frutti. Momenti appassionanti e intensi<br />

nei sentimenti: settimana decisiva per<br />

chi cerca l’incontro giusto con l’altra<br />

metà.<br />

(21 maggio - 21 giugno)<br />

Voglia di libertà e di original<strong>it</strong>à. In<br />

amore essere disponibili ed aprirsi<br />

verso orizzonti nuovi. Fedeltà e irrequietezza.<br />

Un incontro sorprendente.<br />

Lavoro in espansione.<br />

LEONE<br />

(23 luglio - 23 agosto)<br />

Molta carne al fuoco. Nel lavoro combattere<br />

battaglie impegnative. Sub<strong>it</strong>o<br />

prospettive promettenti. La condizione<br />

psicofisica risente di eccessi. Nubi in<br />

amore.<br />

VERGINE (24 agosto - 22 settembre)<br />

Rapporti interpersonali brillanti e vari:<br />

nuove amicizie, sintonie e collaborazioni.<br />

Clima elettrizzante in amore:<br />

dialogo coinvolgente. Incremento per<br />

le finanze. Vinc<strong>it</strong>e.<br />

BILANCIA<br />

(23 settembre - 22 ottobre)<br />

Iniziative pratiche per dare l’assetto<br />

giusto al lavoro. Aggiornare i metodi.<br />

Segni di instabil<strong>it</strong>à: non raccogliere<br />

provocazioni e dire no alle polemiche.<br />

In amore parlare chiaro.<br />

CANCRO (22 giugno - 22 luglio) SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre) PESCI (20 febbraio - 20 marzo)<br />

Periodo pos<strong>it</strong>ivo, felice per la v<strong>it</strong>a<br />

sentimentale. La s<strong>it</strong>uazione promette<br />

conquiste e un’atmosfera frizzante<br />

anche nei rapporti collaudati. Cercare<br />

evasioni.<br />

Ottimo potenziale di energie. Non<br />

creare accumuli per non diventare<br />

esplosivi. Possibil<strong>it</strong>à di aprire varchi<br />

nuovi nei rapporti interpersonali. Passional<strong>it</strong>à<br />

col partner.<br />

CRISPIANO<br />

La Pro Loco organizza la XVII edizione del Presepe Vivente.<br />

Si tratta del Presepe più grande d’Italia con oltre 250 figuranti<br />

in costume e 150 sagome fisse di animali e pastori a grandezza<br />

naturale. Il tutto si svolge all’interno di una grande vallata<br />

che costeggia il paese, per un percorso di 1800 metri, la cui<br />

nov<strong>it</strong>à quest’anno è data dal fatto che, grazie ai sentieri, i<br />

vis<strong>it</strong>atori (nell’ultima edizione sono stati 350.000) potranno<br />

entrare all’interno del Presepe ed esserne parte integrante.<br />

Il presepe a sagome fisse parte il 20 dicembre e va avanti<br />

fino al 6 gennaio.<br />

Le rappresentazioni viventi, invece, iniziano il 24 dicembre<br />

(dalle 20 alle 2 di notte con la Nativ<strong>it</strong>à). Il 6 gennaio ci sarà<br />

la calata dei Magi. Per tutta la durata della manifestazione<br />

il bianco centro storico osp<strong>it</strong>erà rassegne di artisti di strada,<br />

Babbo Natale riceverà le lettere dei bambini donando i regali<br />

e mostre d’arte e d’artigiani. Vis<strong>it</strong>abile la suggestiva Abbazia<br />

di Santa Maria (IX secolo) con affreschi bizantini, il sentiero<br />

dei monaci basiliani e le gigantesche Grotte dei Colombi,<br />

circondate da piante di fichi d’india, melograni e aurucarie.<br />

IL PRESEPE DI CRISPIANO “IN TRASFERTA”:<br />

PALAGIANO<br />

18 dicembre dalle ore 16.00 alle 20.00<br />

“ABBASC LA TERR” (Rione Castello)<br />

6^ edizione “Il Presepe Vivente dei Bambini”<br />

a cura del Circolo Didattico GIOVANNI XIII di Palagiano,<br />

con la presenza di 50 figuranti del Presepe di Crispiano,<br />

pronti a paortare un sorriso per le strade colp<strong>it</strong>e dall’alluvione..<br />

PALAGIANELLO<br />

29 dicembre ’03 e lunedì 5 gennaio ‘04<br />

Il Presepe di Crispiano nella gravina e nelle case grotte di<br />

Palagianello, con la partecipazione del Gruppo Cantori di S.<br />

Giuseppe<br />

C/o castello “Stella Caracciolo” Presepe Artistico con materiale<br />

riciclato, realizzato dal Liceo Artistico LISIPPO di<br />

Taranto<br />

Martedì 30 dicembre e sabato 3 gennaio dalle ore 21:30 “ I<br />

Presepi di Crispiano” e il suo terr<strong>it</strong>orio, 90 minuti di trasmissione<br />

sull’em<strong>it</strong>tente satell<strong>it</strong>are PUGLIA CHANNEL<br />

SAGITTARIO<br />

CAPRICORNO<br />

ACQUARIO<br />

(23 novembre - 21 dicembre)<br />

Liberarsi dalla routine e guardare lontano.<br />

S<strong>it</strong>uazione di grande fermento negli<br />

affetti: nascono nuovi amori e si trasformano<br />

quelli vecchi. Momenti di grandi<br />

palp<strong>it</strong>azioni.<br />

(22 dicembre - 20 gennaio)<br />

Mettere in luce il proprio spir<strong>it</strong>o di iniziativa<br />

e il senso di concretezza che<br />

sempre accompagna i propri slanci. Via<br />

libera ai sentimenti. E’ ora di impegnarsi<br />

e di dichiararsi.<br />

(21 gennaio - 19 febbraio)<br />

Impostare nel modo giusto le relazioni<br />

interpersonali: si avranno più gratificazioni<br />

e si darà più sapore alle proprie<br />

giornate. Favor<strong>it</strong>i gli incassi. In amore<br />

non scherzare con il fuoco.<br />

Un colpo di fortuna rischiara l’orizzonte.<br />

Le proprie capac<strong>it</strong>à creative<br />

cambiano: aspettarsi nov<strong>it</strong>à. Clima<br />

frizzante per i sentimenti. Una dura<br />

battaglia per emergere nel lavoro.


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