collegio di ancona - Collegio IPASVI Ancona
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Anno IX - N.3/2007 - Poste Italiane S.P.A. - Spe<strong>di</strong>zone in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004) Art. 1, comma 1, DCB <strong>Ancona</strong> - Aut. Trib. <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong> n. 11/97 del 15/04/97<br />
PERIODICO DEL COLLEGIO INFERMIERI PROFESSIONALI<br />
ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA DI ANCONA N. 3
COLLEGIO DI ANCONA<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
SOMMARIO CONFRONTO<br />
PROFESSIONALE N.3/2007<br />
EDITORIALE pag. 3<br />
NORMATIVA E DOCUMENTI<br />
• é nato il “Co. Ge. A.P.S.”<br />
(Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) pag. 6<br />
PROFESSIONE IN AZIONE:<br />
• ANIARTI MARCHE pag. 10<br />
• BIGLIETTI - <strong>di</strong> Luca Angeletti pag. 11<br />
NURSING E QUALITÀ<br />
• Sepsi e shock settico: competenza infermieristica pag. 16<br />
• Defibrillazione precoce: il tempo è vita pag. 20<br />
DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />
• Le responsabilità del personale infermieristico<br />
rispetto alla detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti pag. 24<br />
FOCUS ON<br />
• Infermiere angelo e demone pag. 27<br />
PROFESSIONE OSTETRICA<br />
• E<strong>di</strong>toriale pag. 28<br />
• Articolo – ROSOLIA IN GRAVIDANZA pag. 29<br />
Norme redazionali pag. 31<br />
PERIODICO DEL COLLEGIO INFERMIERI PROFESSIONALI<br />
ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA DI ANCONA<br />
Direzione, amministrazione, redazione:<br />
via XXV Aprile 7, <strong>Ancona</strong> - Tel. 071 205516<br />
- Fax 071 2077491<br />
Direttore responsabile: Dott. Marcello Bozzi<br />
Redazione: a cura del Consiglio Direttivo del<br />
<strong>Collegio</strong> Provinciale IP.AS.VI <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong><br />
Segreteria <strong>di</strong> redazione: Vianella Agostinelli,<br />
Luca Angeletti, Daniele Bassotti, Alessandro<br />
Galdenzi, Manuela Silvestrini.<br />
Progettazione, fotografia e composizione<br />
grafica: Lamponeme<strong>di</strong>a via Gran<strong>di</strong>, 13<br />
www.lamponeme<strong>di</strong>a.it<br />
Stampato da: Errebi.
Confronto Professionale n.3/2007<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
Me<strong>di</strong>ci e Infermieri senza attriti<br />
a cura <strong>di</strong> Marcello Bozzi (*)<br />
I “me<strong>di</strong>a” negli ultimi mesi (Pirani, Falconi,<br />
ANAAO, CIMO, etc.) evidenziano<br />
sempre con maggiore frequenza ed enfasi<br />
la preoccupazione della categoria me<strong>di</strong>ca<br />
per la crescita e lo sviluppo della professione<br />
infermieristica (anche se sarebbe<br />
opportuno non <strong>di</strong>menticare le altre 23<br />
professioni sanitarie).<br />
Non si riesce a capire se è la paura per<br />
una possibile <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro<br />
o la paura per la possibile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
funzioni e posizioni <strong>di</strong> potere, probabilmente<br />
acquisite nel tempo a seguito <strong>di</strong><br />
situazioni sociali, culturali e storiche.<br />
Relativamente alla paura <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione<br />
<strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> area me<strong>di</strong>ca,<br />
sono i dati OCSE a <strong>di</strong>mostrare che, tra<br />
i Paesi afferenti, l’Italia è quello con il<br />
rapporto me<strong>di</strong>ci ‰ abitanti più alto (1°<br />
posto), a fronte <strong>di</strong> un rapporto infermieri<br />
‰ abitanti tra i peggiori in assoluto<br />
(migliore solo <strong>di</strong> Grecia e Portogallo).<br />
Lo stesso livello Governativo ha recentemente<br />
evidenziato pubblicamente il<br />
<strong>di</strong>sequilibrio esistente, con conseguenze<br />
importanti nei bilanci e nei servizi che<br />
vengono assicurati ai citta<strong>di</strong>ni (maggiori<br />
costi e minori prestazioni assistenziali,<br />
con conseguente necessità <strong>di</strong> riequilibrare<br />
i due aspetti).<br />
Relativamente alla paura per la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
una posizione <strong>di</strong> potere nei confronti del<br />
paziente, la lettura dei fenomeni, l’analisi<br />
delle situazioni e l’approfon<strong>di</strong>mento<br />
bibliografico evidenziano delle situazioni<br />
assolutamente invariate rispetto al passato,<br />
in particolare:<br />
• Il riconoscimento sociale (riconoscimento<br />
<strong>di</strong> status e ruolo) è sempre molto<br />
forte, e non certamente inferiore al passato;<br />
• Il rapporto privilegiato con il paziente<br />
risulta (il mio me<strong>di</strong>co – il mio paziente)<br />
ancora più rafforzato dai recenti cambia-<br />
menti normativi;<br />
• La peso del potere <strong>di</strong>agnostico<br />
(competenza per)<br />
mantiene tutta la sua forza e<br />
continua a generare nella cultura<br />
popolare confronti quasi<br />
“<strong>di</strong>vini”, con importanti ripercussioni<br />
nella considerazione dei<br />
citta<strong>di</strong>ni e, <strong>di</strong> conseguenza, nel<br />
riconoscimento sociale.<br />
Relativamente alla possibile per<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> una posizione <strong>di</strong> potere nel sistema<br />
organizzativo e gestionale del<br />
SSN, probabilmente è opportuno che<br />
la componente me<strong>di</strong>ca sviluppi una<br />
serena riflessione sulla storia passata<br />
e realizzi un approfon<strong>di</strong>mento (acquisizione<br />
<strong>di</strong> conoscenze) sugli sviluppi<br />
normativi nel frattempo avvenuti,<br />
evitando l’autoreferenzialità (e spesso<br />
anche la presunzione) che hanno caratterizzato<br />
i percorsi passati.<br />
La storia evidenzia una forte centralità<br />
del me<strong>di</strong>co, sia nel sistema delle cure,<br />
sia nel sistema organizzativo. Se questo<br />
è comprensibile per la clinica, quale <strong>di</strong>retto<br />
collegamento con i contenuti del<br />
percorso formativo, è meno comprensibile<br />
nell’organizzazione e nella gestione,<br />
in quanto le conoscenze richieste<br />
non risultano ricomprese nel percorso<br />
formativo del me<strong>di</strong>co e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
viene naturale domandarsi la fonte<br />
delle competenze <strong>di</strong>chiarate. Probabilmente<br />
si è trattato <strong>di</strong> uno spazio<br />
occupato perché “libero” e <strong>di</strong> una<br />
emanazione e applicazione <strong>di</strong> norme<br />
specifiche, necessarie per “or<strong>di</strong>nare”<br />
il Sistema Sanitario in un dato<br />
momento storico.Inoltre, dal 1969<br />
(anno <strong>di</strong> riferimento temporale per<br />
gli appigli giustificativi da parte<br />
della componente me<strong>di</strong>ca) ad<br />
oggi, sono passate quattro importanti<br />
riforme del sistema sanitario<br />
ed una quinta è in corso<br />
COLLEGIO DI ANCONA
COLLEGIO DI ANCONA<br />
EDITORIALE<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
<strong>di</strong> elaborazione, con cambiamenti tali<br />
che non è possibile fare alcun riferimento<br />
alla norme antecedenti.<br />
Gli stessi principi normativi, car<strong>di</strong>ni delle<br />
riforme sopra citate (es. la <strong>di</strong>partimentalizzazione),<br />
vengono ancora oggi applicati<br />
con grande <strong>di</strong>fficoltà (o rimangono<br />
“applicazioni teoriche”). Quella che si<br />
riscontra oggi nella componente me<strong>di</strong>ca<br />
è una resilienza pura a qualsiasi cambiamento,<br />
e qualsiasi cosa che va a toccare<br />
i benefici acquisiti viene bloccata o ostacolata.<br />
La storia ci <strong>di</strong>ce anche che sono intervenuti<br />
altri importanti cambiamenti che<br />
hanno interessato la professione infermieristica<br />
(ed i professionisti):<br />
1. La formazione – con la trasformazione<br />
delle Scuole Regionali prima in Diplomi<br />
Universitari e successivamente in Corsi <strong>di</strong><br />
Laurea (I e II livello).<br />
Sono stati attivati Master <strong>di</strong> I e II livello<br />
e Dottorati <strong>di</strong> Ricerca.<br />
Oggi il personale del Sistema Sanitario<br />
Nazionale, ad esclusione degli operatori<br />
<strong>di</strong> supporto (es. OSS) e del personale<br />
ausiliario, è costituito solamente da personale<br />
laureato (dottori in me<strong>di</strong>cina e<br />
chirurgia, dottori in infermieristica, dottori<br />
in ostetricia, dottori in fisioterapia,<br />
dottori in logope<strong>di</strong>a, etc.).<br />
Per garantire pari <strong>di</strong>gnità, pari responsabilità<br />
e pari inquadramento giuri<strong>di</strong>co,<br />
tutti i professionisti che avevano acquisito<br />
i titoli abilitanti antecedentemente<br />
alla attivazione dei Corsi <strong>di</strong> Laurea negli<br />
specifici corsi hanno ottenuto il riconoscimento<br />
“ope legis” e l’equiparazione e<br />
l’equipollenza ai nuovi titoli (e alle nuove<br />
competenze).<br />
Di fatto non è stato regalato nulla. Non<br />
è stato un problema per nessuno quando<br />
questa operazione ha riguardato, in un<br />
preciso momento storico, le Specialità<br />
dell’Area Me<strong>di</strong>ca (anni <strong>di</strong> esperienza =<br />
parificazione allo Specialista), non si capisce<br />
il perché <strong>di</strong> tale accanimento - oggi<br />
- nei confronti degli Infermieri.<br />
2. L’assetto legislativo - le normative<br />
che regolamentano, <strong>di</strong>sciplinano ed<br />
in<strong>di</strong>rizzano la professione dell’infermie-<br />
re sono molte e vanno lette per intero,<br />
evitando la lettura parziale “per quanto<br />
<strong>di</strong> interesse personale” (il D.M. 739/94<br />
– Profilo Professionale dell’infermiere, il<br />
Co<strong>di</strong>ce Deontologico, la Legge 42/99 -<br />
Disposizioni in materia <strong>di</strong> Professioni Sanitarie,<br />
la Legge 10 agosto 2000 n. 251<br />
- Disciplina delle professioni sanitarie<br />
infermieristiche, tecniche, della riabilitazione,<br />
della prevenzione, nonché della<br />
professione ostetrica, la Determinazione<br />
delle Classi dei CCLL – Decreto MIUR 2<br />
aprile 2001, l’accordo Stato - Regioni del<br />
2001 relativo alla istituzione della figura<br />
dell’Operatore Socio Sanitario e alla determinazione<br />
delle specifiche competenze,<br />
i PSN e PSR, le declaratorie <strong>di</strong> cui<br />
al vigente CCNL, la L.43/2006 - Disposizioni<br />
in materia <strong>di</strong> professioni sanitarie<br />
infermieristiche, ostetriche, riabilitative,<br />
tecnico-sanitarie e della prevenzione e<br />
delega al Governo per l’istituzione dei relativi<br />
Or<strong>di</strong>ni Professionali, oltre ad altre<br />
specifiche Leggi Regionali applicative <strong>di</strong><br />
quelle dello Stato<br />
Non è possibile entrare nel dettaglio per<br />
ogni singola norma, ma è possibile evidenziare<br />
i punti maggiormente significativi:<br />
- il riconoscimento come “Professione<br />
Sanitaria” e l’eliminazione della “ausiliarità”<br />
(L.42/99);<br />
- l’eliminazione dei mansionari precedentemente<br />
esistenti (L.42/99);<br />
- l’autonomia e la responsabilità propria<br />
(DM 739/94 e L.42 99);<br />
- la progettualità (la capacità e la possibilità<br />
<strong>di</strong> inserirsi, a pieno titolo, ovviamente<br />
per quanto <strong>di</strong> competenza, nel<br />
programma <strong>di</strong> cura e nel governo clinico<br />
– DM 739/94);<br />
- la volontà del legislatore <strong>di</strong> investire<br />
sulle professioni afferenti alle 4 Aree per<br />
valorizzare le professioni sanitarie, responsabilizzare<br />
i professionisti, migliorare<br />
la qualità della risposta assistenziale e<br />
favorire il processo <strong>di</strong> aziendalizzazione<br />
(L. 251/2000);<br />
- lo sviluppo della professione infermieristica<br />
su <strong>di</strong>versi livelli (infermiere generalista,<br />
infermiere specialista, infermiere<br />
coor<strong>di</strong>natore, infermiere <strong>di</strong>rigente).
Confronto Professionale n.3/2007<br />
3. Il Coor<strong>di</strong>namento e la Direzione<br />
– Tale sviluppo è conseguenza del mo<strong>di</strong>ficato<br />
assetto normativo e delle aumentate<br />
conoscenze e competenze dei<br />
professionisti.<br />
L’assetto normativo evidenzia chiaramente<br />
la <strong>di</strong>stribuzione dei livelli <strong>di</strong> responsabilità<br />
(Infermiere Generalista, Infermiere<br />
Specialista, Infermiere Coor<strong>di</strong>natore<br />
e Infermiere Dirigente). Le aumentate<br />
conoscenze e competenze, acquisite attraverso<br />
la partecipazione ai Master <strong>di</strong> I<br />
e II livello e al Corso <strong>di</strong> Laurea Specialistica<br />
o Magistrale), vanno a legittimare<br />
quelle posizione da molti anni ricoperte,<br />
senza riconoscimenti <strong>di</strong> status e ruolo<br />
ed a creare le con<strong>di</strong>zioni essenziali per<br />
lo sviluppo del sistema e la crescita dei<br />
professionisti.<br />
Di fatto si tratta <strong>di</strong> dare valore e responsabilità<br />
a ruoli <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento (<strong>di</strong><br />
unità operativa e <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento) e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>rezione (<strong>di</strong> Servizio, <strong>di</strong> Dipartimento,<br />
<strong>di</strong> strutture residenziali, etc. etc.). Non<br />
è altro che la copia del percorso che gli<br />
altri Paesi hanno fatto prima <strong>di</strong> noi (la<br />
clinica ai me<strong>di</strong>ci, l’organizzazione agli<br />
Infermieri specificamente formati in Master<br />
<strong>di</strong> I e II livello e nel Corso <strong>di</strong> Laurea<br />
Specialistica).<br />
4. I cambiamenti nell’organizzazione<br />
e nella clinica – da un punto <strong>di</strong> vista<br />
Sociologico viene definito in maniera<br />
chiara ed inequivocabile il principio che,<br />
a fronte dello sviluppo <strong>di</strong> una professione,<br />
è necessaria la creazione (o sviluppo)<br />
<strong>di</strong> un’altra professione, sotto-or<strong>di</strong>nata<br />
rispetto all’altra, per dare valore e forza<br />
alla professione (ed ai professionisti) in<br />
fase <strong>di</strong> sviluppo.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista pratico la crescita e<br />
lo sviluppo <strong>di</strong> una professione (in termini<br />
<strong>di</strong> conoscenze e<br />
competenze) obbligano importanti interventi<br />
<strong>di</strong> revisione dei modelli organizzativi<br />
e dei sistemi <strong>di</strong> cura, con una parallela<br />
ri<strong>di</strong>stribuzione delle responsabilità.<br />
L’organizzazione presenta una complessità<br />
sempre più alta e richiede elevati<br />
livelli <strong>di</strong> conoscenze e competenze specifiche.<br />
La clinica, a parte i pochi casi in cui la<br />
cura può essere un percorso<br />
con il solo coinvolgimento<br />
del me<strong>di</strong>co, oggi è sempre<br />
più frequentemente un<br />
qualcosa <strong>di</strong> più avanzato e più<br />
complesso, che richiede interventi<br />
specifici <strong>di</strong> più professionisti,<br />
ognuno con livelli <strong>di</strong> autonomia<br />
e responsabilità propria, che<br />
deve avere, come conseguenza,<br />
la “costruzione” <strong>di</strong> un “Profilo <strong>di</strong><br />
Cura” (interprofessionale e inter<strong>di</strong>sciplinare<br />
per definizione), finalizzando<br />
tutto il processo alla garanzia<br />
dell’appropriatezza delle prestazioni<br />
e alla garanzia della continuità ed<br />
uniformità delle cure.<br />
Per la realizzazione <strong>di</strong> questi cambiamenti<br />
è necessario superare il vecchio<br />
modello che si caratterizza con<br />
una unica filiera <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione verticale,<br />
a favore <strong>di</strong> un sistema “a matrice”<br />
dove le due articolazioni organizzative<br />
interagiscono a livello orizzontale, nei<br />
momenti <strong>di</strong> programmazione, organizzazione,<br />
realizzazione, verifica e valutazione,<br />
con forti momenti <strong>di</strong> integrazione<br />
e con<strong>di</strong>visione dei percorsi e dei<br />
processi.<br />
L’obiettivo non è quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre i<br />
professionisti del sistema sanitario,<br />
bensì quello <strong>di</strong> integrare da una parte<br />
i professionisti della sanità e, dall’altra<br />
parte, i citta<strong>di</strong>ni che devono affrontare<br />
(e possibilmente risolvere) un problema<br />
<strong>di</strong> salute.<br />
(*) Presidente <strong>Collegio</strong> <strong>IPASVI</strong> <strong>Ancona</strong><br />
COLLEGIO DI ANCONA
COLLEGIO DI ANCONA<br />
NORMATIVE E DOCUMENTI<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
E’ Nato Co.Ge.A.P.S. : gestirà<br />
anagrafica ed Ecm<br />
Con la firma apposta da Giuseppe Del Barone (FNOMCeO Federazione<br />
Nazionale Or<strong>di</strong>ni Me<strong>di</strong>ci Chirurghi e Odontoiatri) sull’Atto <strong>di</strong> convenzione<br />
con il Ministero della Salute, si è ufficializzata la nascita del<br />
Cogeaps, il Consorzio tra le professioni che si occupano <strong>di</strong> Sanità. La<br />
sua attività coinvolgerà questioni aperte e scottanti quali l’anagrafica o<br />
l’educazione permanente in me<strong>di</strong>cina (ECM) che saranno ora affrontate<br />
con quella sistematicità più volte richiesta dalla Federazione.<br />
Il Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica<br />
Professioni Sanitarie) è un organismo che<br />
riunisce le Federazioni Nazionali degli Or<strong>di</strong>ni e<br />
dei Collegi e le Associazioni dei professionisti<br />
coinvolti nel progetto <strong>di</strong> Educazione Continua in<br />
Me<strong>di</strong>cina.<br />
Alla guida del Cogeaps è Giuseppe Del Barone<br />
(FNOMCeO Federazione Nazionale Or<strong>di</strong>ni Me<strong>di</strong>ci<br />
Chirurghi e Odontoiatri), affiancato, nella carica<br />
<strong>di</strong> Vice-presidente da Giuseppe Luigi Palma in<br />
rappresentanza degli psicologi. Gianni Gruppioni<br />
è il segretario, espresso dalle professioni<br />
sanitarie <strong>di</strong> area tecnica, mentre il tesoriere è<br />
Gennaro Rocco in rappresentanza dei Collegi<br />
degli infermieri.<br />
Il Co.Ge.A.P.S. nasce per essere lo strumento<br />
attuativo della Convenzione stipulata con<br />
il Ministero della Salute che prevede la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un progetto sperimentale per<br />
la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti formativi<br />
ECM, l’istituzione <strong>di</strong> una anagrafe degli operatori<br />
sanitari e l’allestimento <strong>di</strong> un servizio tecnico<br />
permanente <strong>di</strong> aggiornamento de<strong>di</strong>cato ai<br />
rapporti con gli enti pubblici.<br />
Il Co.Ge.A.P.S., in particolare, ha per oggetto:<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e<br />
con<strong>di</strong>viso per la gestione e la certificazione<br />
dei cre<strong>di</strong>ti formativi acquisiti dai singoli<br />
professionisti della salute sulla base dei criteri<br />
e delle modalità stabiliti dalla Commissione<br />
Nazionale ECM nell’ambito del progetto nazionale<br />
<strong>di</strong> Educazione Continua in Me<strong>di</strong>cina;<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> un sistema operativo<br />
unitario per la gestione e la certificazione dei<br />
cre<strong>di</strong>ti formativi;<br />
- la gestione operativa del sistema unitario<br />
in fase sperimentale e in fase applicativa in<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> parità tra tutti i consorziati,<br />
compreso il reperimento <strong>di</strong> finanziamenti e<br />
tecnologie per i medesimi;<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong><br />
fattibilità in relazione alle singole attività<br />
dei consorziati ed a favore <strong>di</strong> questi ultimi in<br />
materia <strong>di</strong> ECM.<br />
In particolare il progetto sperimentale prevede:<br />
La gestione dell’anagrafe centralizzata che<br />
integrata con i sistemi locali dei singoli or<strong>di</strong>ni<br />
professionali si ponga come unico compito<br />
quello <strong>di</strong> favorire una visione unica e globale<br />
dell’operatività senza eludere né togliere le<br />
competenze demandate legalmente a ciascun<br />
or<strong>di</strong>ne professionale.<br />
Il portale internet, un punto <strong>di</strong> riferimento non<br />
solo per gli operatori sanitari relativamente a<br />
funzionalità <strong>di</strong> anagrafica ed ECM ma vuole<br />
anche essere uno strumento per una migliore<br />
comunicazione istituzionale e professionale.<br />
Il portale costituisce, inoltre, un punto <strong>di</strong><br />
accesso per l’erogazione dei servizi <strong>di</strong> anagrafica<br />
e <strong>di</strong> ECM poiché è un sistema pre<strong>di</strong>sposto per<br />
l’autenticazione e la profilazione degli utenti a<br />
garanzia delle Istituzioni <strong>di</strong> riferimento.<br />
Per questi ultimi sei importi si è Fanno oggi<br />
parte del Co.Ge.A.P.S.:<br />
Federazione Nazionale degli Or<strong>di</strong>ni dei Me<strong>di</strong>ci e<br />
degli Odontoiatri<br />
Federazione degli Or<strong>di</strong>ni dei Farmacisti Italiani<br />
Federazione Nazionale Collegi Infermieri<br />
professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici<br />
d’infanzia<br />
Federazione Nazionale Or<strong>di</strong>ni Veterinari Italiani<br />
Consiglio Nazionale Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />
Federazione Nazionale Collegi Ostetriche<br />
Federazione Nazionale dei Collegi dei Tecnici<br />
Sanitari <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia Me<strong>di</strong>ca<br />
Or<strong>di</strong>ne Nazionale dei Biologi<br />
Consiglio Nazionale dei Chimici<br />
Associazione Nazionale Au<strong>di</strong>oprotesisti<br />
Professionisti<br />
Associazione Nazionale Diplomati in Dietologia<br />
Associazione Igienisti Dentali Italiani<br />
Associazione Nazionale Tecnici <strong>di</strong> Laboratorio<br />
Associazione Albo Nazionale Tecnici Ortope<strong>di</strong>ci<br />
Italiani<br />
Unione Nazionale Igienisti Dentali<br />
Associazione Italiana Tecnici Au<strong>di</strong>ometristi<br />
Associazione Italiana Tecnici<br />
Neurofisiopatologia
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Federazione Logope<strong>di</strong>sti Italiani<br />
Associazione Italiana dei Terapisti<br />
Occupazionali<br />
Associazione Italiana Fisioterapisti<br />
Associazione Italiana Podologi<br />
Associazione Italiana Tecnici della Riabilitazione<br />
Psichiatrica e Psicosociale<br />
Associazione Italiana Terapisti della Neuro e<br />
Psicomotricità dell’Età Evolutiva<br />
Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in<br />
Oftalmologia<br />
Associazione Nazionale Unitaria Psicomotricisti<br />
Italiani<br />
competenza dell’esercizio ma che alla data<br />
31/12/2006 non erano state ancora pagate.<br />
Statuto del Consorzio Co.Ge.A.P.S.<br />
STATUTO DEL CONSORZIO CO.GE.A.P.S<br />
TITOLO 1<br />
Costituzione Denominazione Sede Durata<br />
Scopi<br />
Art. 1<br />
Tra le sottoelencate Federazioni Nazionali degli<br />
Or<strong>di</strong>ni e Collegi professionali <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>ci<br />
(FNOMCeO), Veterinari (FNOVI), Biologi (ONB),<br />
Infermieri (<strong>IPASVI</strong>), Ostetriche (FNCO), Psicologi<br />
(CNP), Tecnici Sanitari <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia Me<strong>di</strong>ca<br />
(FNCTSRM) nonché le Associazioni professionali<br />
dell’Area della Prevenzione, della Riabilitazione<br />
e dell’Area Tecnica è costituito un Consorzio denominato:<br />
“Co. Ge. A.P.S.” (Consorzio Gestione Anagrafica<br />
Professioni Sanitarie).<br />
Le suddette Associazioni professionali sono<br />
rappresentate, all’interno del Consorzio, da un<br />
delegato per ogni Area <strong>di</strong> riferimento.<br />
Il Consorzio è costituito quale strumento attuativo<br />
della Convenzione che sarà stipulata<br />
con il Ministero della Salute per la gestione<br />
dell’anagrafica delle professioni sanitarie.<br />
Il Consorzio in particolare ha per oggetto:<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e<br />
con<strong>di</strong>viso per la gestione e certificazione dei<br />
cre<strong>di</strong>ti formativi acquisiti dai singoli professionisti<br />
della salute sulla base dei criteri e<br />
delle modalità stabiliti dalla Commissione Nazionale<br />
ECM nell’ambito del progetto nazionale<br />
<strong>di</strong> educazione continua in me<strong>di</strong>cina (ECM);<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> un sistema operativo unitario<br />
per la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti<br />
formativi;<br />
- la gestione operativa del sistema unitario<br />
in fase sperimentativa e in fase applicativa in<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> parità tra tutti i consorziati;<br />
- la promozione, il reperimento<br />
<strong>di</strong> finanziamenti e <strong>di</strong> tecnologia<br />
in materia ECM;<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong><br />
progetti <strong>di</strong> fattibilità in relazione<br />
alle singole attività dei consorziati<br />
ed a favore <strong>di</strong> questi ultimi in materia<br />
<strong>di</strong> ECM.<br />
Art. 2<br />
Il Consorzio è investito del mandato <strong>di</strong><br />
compiere, per conto delle singole unità<br />
consorziate, tutti gli atti, le procedure e<br />
le stipule e quanto necessario per gli scopi<br />
consortili.<br />
L’attività che il Consorzio svolge nei riguar<strong>di</strong><br />
dei singoli consorziati è gratuita non<br />
sussistendo alcun rapporto o prestazione<br />
produttiva <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to.<br />
Il Consorzio non ha scopi <strong>di</strong> lucro, eventuali<br />
utili saranno interamente utilizzati per attività<br />
promozionali della gestione dei cre<strong>di</strong>ti<br />
formativi.<br />
Per il raggiungimento degli scopi consortili<br />
il Consorzio avrà a <strong>di</strong>sposizione dati e informazioni<br />
<strong>di</strong> proprietà esclusiva dei singoli<br />
consorziati; è espressamente stabilito che il<br />
Consorzio non potrà in alcun modo acquisire<br />
o vantare o cedere a terzi <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietà o<br />
<strong>di</strong> uso autonomo, al <strong>di</strong> fuori del perseguimento<br />
degli scopi consortili.<br />
Art. 3<br />
Il Consorzio ha sede legale presso la sede della<br />
FNOMCeO in Roma piazza Cola <strong>di</strong> Rienzo 80/A<br />
c.a.p. 00192.<br />
Art. 4<br />
La durata del Consorzio e’ fissata in anni 3,<br />
rinnovabili, dalla sua costituzione.<br />
Essa potrà essere prorogata su deliberazione<br />
dell’Assemblea dei consorziati da adottarsi<br />
con il voto favorevole della maggioranza qualificata<br />
dei 2/3 dei consorziati.<br />
TITOLO II<br />
I Soci<br />
Art. 5<br />
Chi desidera <strong>di</strong>ventare socio deve presentare<br />
domanda scritta; sull’accoglimento<br />
della domanda decide inderogabilmente<br />
l’Assemblea.<br />
Ciascun socio deve segnalare imme<strong>di</strong>atamente<br />
la variazione <strong>di</strong> Presidente legale<br />
rappresentante al Consorzio.<br />
Art. 6<br />
E’ facoltà’ dei consorziati recedere dal<br />
Consorzio in qualsiasi momento pre-<br />
COLLEGIO DI ANCONA
COLLEGIO DI ANCONA<br />
NORMATIVE E DOCUMENTI<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
via segnalazione a mezzo raccomandata a/r della<br />
volontà <strong>di</strong> recesso deliberata dal competente organo<br />
del singolo consorziato.<br />
Il recesso del rapporto si intende esecutivo decorsi<br />
sei mesi dalla data <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione della raccomandata.<br />
Sino a tale data il socio receduto è<br />
comunque tenuto al rispetto degli adempimenti<br />
che gli saranno in<strong>di</strong>cati dal Consorzio.<br />
Art. 7<br />
Il socio può essere escluso, su delibera<br />
dell’Assemblea, nei casi previsti per legge e nei<br />
seguenti casi:<br />
a) nel caso in cui non sia più’ in grado <strong>di</strong> concorrere<br />
al raggiungimento degli scopi sociali o che<br />
abbia perduto i requisiti richiesti per la sua ammissione;<br />
b) nel caso in cui in qualunque modo danneggi<br />
moralmente o materialmente il Consorzio;<br />
c) nel caso in cui non osservi le <strong>di</strong>sposizioni contenute<br />
nello statuto e nei regolamenti adottati<br />
e le deliberazioni legalmente prese dagli organi<br />
competenti;<br />
d) nel caso in cui si renda moroso nel versamento<br />
dei contributi a qualunque titolo dovuti e non<br />
adempia puntualmente agli obblighi assunti verso<br />
il Consorzio;<br />
e) nel caso in cui svolga attività contrastante con<br />
gli scopi consortili od in concorrenza con gli stessi.<br />
Nei casi c) e d) il socio inadempiente deve essere<br />
invitato a mezzo lettera raccomandata all’adempimento<br />
e l’esclusione potrà aver luogo se l’inadempienza<br />
e’ protratta per 15 giorni da tale data.<br />
Art.8<br />
Il socio receduto o escluso avrà <strong>di</strong>ritto soltanto al<br />
rimborso della quota <strong>di</strong> capitale versato.<br />
La domanda <strong>di</strong> rimborso deve essere fatta con<br />
lettera raccomandata, a pena <strong>di</strong> decadenza, nel<br />
termine <strong>di</strong> un anno dalla chiusura dell’esercizio<br />
durante il quale si verifichi la causa <strong>di</strong> scioglimento<br />
del rapporto.<br />
La predetta somma verrà rimborsata entro il<br />
termine <strong>di</strong> sei mesi dalla presentazione della<br />
domanda.<br />
In ogni caso i soci receduti od esclusi rispondono,<br />
fino ad estinzione, <strong>di</strong> tutte le obbligazioni<br />
contratte dal Consorzio nel periodo in cui il socio<br />
receduto o escluso era socio.<br />
TITOLO III<br />
Patrimonio sociale<br />
Art. 9<br />
Il fondo consortile iniziale sarà costituito dal finanziamento<br />
pubblico del Ministero della Salute<br />
per la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e con<strong>di</strong>viso<br />
per la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti<br />
formativi acquisiti dai professionisti della salute.<br />
Successivamente, terminata la fase finanziata dal<br />
Ministero della Salute, il Consorzio provvederà<br />
alla costituzione <strong>di</strong> un fondo con il versamento<br />
<strong>di</strong> una quota consortile, che verrà determinata<br />
dall’Assemblea a maggioranza qualificata.<br />
Tutti i nuovi iscritti saranno tenuti a versare al<br />
momento della ammissione la quota consortile<br />
anno per anno determinata dall’Assemblea a<br />
maggioranza qualificata dei 2/3.<br />
Terminata la fase finanziata dal Ministero e<br />
qualora gli scopi consortili non siano stati pienamente<br />
raggiunti, l’Assemblea a maggioranza<br />
qualificata potrà determinare una quota annuale<br />
<strong>di</strong> partecipazione: tale quota sarà determinata<br />
con il seguente sistema: € x (importo deliberato<br />
anno per anno dall’Assemblea) moltiplicato per<br />
il numero dei soggetti che, attraverso il Consorziato,<br />
fruiranno del servizio <strong>di</strong> gestione e certificazione<br />
dei cre<strong>di</strong>ti formativi ECM. Tale numero<br />
sarà comunicato previa delibera del competente<br />
organo del consorziato.<br />
Il patrimonio del Consorzio e’ costituito a copertura<br />
dei costi <strong>di</strong> gestione, <strong>di</strong> particolari rischi o<br />
in previsione <strong>di</strong> futuri oneri:<br />
a) dal fondo consortile;<br />
b) da qualunque altro fondo o finanziamento<br />
pubblico ottenuto.<br />
Art.10<br />
L’esercizio si chiude il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun<br />
anno.<br />
Entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio<br />
annuale il Tesoriere re<strong>di</strong>ge la situazione patrimoniale<br />
osservando le norme relative al<br />
bilancio <strong>di</strong> esercizio delle società per azioni<br />
le la sottopone alla Assemblea per l’approvazione<br />
.<br />
Il bilancio approvato viene depositato presso<br />
l’ufficio del registro delle imprese.<br />
Entro il mese <strong>di</strong> gennaio l’assemblea approva<br />
il bilancio preventivo economico per l’anno in<br />
corso.<br />
Il preventivo economico non può prevedere<br />
una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> esercizio a meno che ne sia<br />
garantita la copertura con gli utili <strong>di</strong> esercizio<br />
precedenti riportati a nuovo o con riserve<br />
<strong>di</strong>sponibili.<br />
Al preventivo economico è allegato il preventivo<br />
finanziario.<br />
Il preventivo finanziario non può prevedere<br />
un <strong>di</strong>savanzo finanziario a meno che non ne<br />
sia garantita la copertura con i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili<br />
all’inizio dell’esercizio.<br />
Il preventivo economico e l’allegato<br />
preventivo finanziario possono essere soggetti<br />
a variazione in corso d’anno con le stesse<br />
modalità <strong>di</strong> approvazione.<br />
TITOLO IV<br />
Organi del Consorzio<br />
Art. 11
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Sono organi del Consorzio:<br />
a) l’Assemblea<br />
b) il Presidente<br />
c) il Vice Presidente<br />
d) il Segretario<br />
e) il Tesoriere.<br />
Art. 12<br />
L’Assemblea dei consorziati è composta da tutti<br />
i soci consorziati in persona del proprio legale<br />
rappresentante o da un soggetto da lui delegato.<br />
L’Assemblea deciderà insindacabilmente a maggioranza<br />
l’ammissione <strong>di</strong> eventuali soci; a tal<br />
fine essa potrà richiedere le ulteriori informazioni<br />
e i documenti necessari.<br />
L’Assemblea delibera validamente a maggioranza<br />
semplice. Delle deliberazioni è redatto verbale<br />
in un apposito registro tenuto dal Presidente.<br />
Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto è unitario.<br />
L’assemblea è convocata con avviso personale<br />
da inviare per raccomandata contenente l’ora, il<br />
giorno, il luogo e l’elenco delle materie da trattare.<br />
Delle deliberazioni dell’Assemblea è redatto<br />
verbale a cura del Presidente e del Segretario. I<br />
verbali sono conservati presso apposito registro<br />
e <strong>di</strong> essi possono prendere conoscenza i consorziati.<br />
L’Assemblea elegge il Presidente, il Vice Presidente,<br />
il Segretario ed il Tesoriere.<br />
L’Assemblea approva i bilanci nei termini prescritti<br />
dalla legge e dallo statuto.<br />
Le delibere <strong>di</strong> spesa devono essere assunte nei<br />
limiti degli stanziamenti del bilancio preventivo.<br />
Art. 13<br />
Il Presidente del Consorzio e’ eletto dall’Assemblea<br />
dei soci. Rimane in carica tre anni ed e’ rieleggibile.<br />
Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea;<br />
rappresenta il Consorzio nei confronti<br />
dei consorziati e dei terzi, anche in giu<strong>di</strong>zio.<br />
Art. 14<br />
Il Vice Presidente è eletto dall’Assemblea e rimane<br />
in carica tre anni ed è rieleggibile e sostituisce<br />
il Presidente in tutti i casi in cui lo stesso<br />
sia impe<strong>di</strong>to.<br />
Art. 15<br />
Il Segretario è eletto dall’Assemblea e rimane in<br />
carica tre anni ed è rieleggibile ed è responsabile<br />
del regolare andamento dell’ufficio, gli sono<br />
affidati l’archivio, i verbali e i registri delle deliberazioni<br />
dell’Assemblea.<br />
Art. 16<br />
Il Tesoriere è eletto dall’Assemblea e rimane in<br />
carica tre anni ed è rieleggibile<br />
ed ha la custo<strong>di</strong>a e la responsabilità<br />
del fondo consortile.<br />
Il Tesoriere provvede alla pre<strong>di</strong>sposizione<br />
del bilancio preventivo<br />
economico con allegato preventivo<br />
finanziario e bilancio <strong>di</strong> esercizio che<br />
sottopone alla Assemblea per la approvazione.<br />
Il Tesoriere provvede alla riscossione<br />
delle entrate e paga, entro i limiti degli<br />
stanziamenti in bilancio preventivo, i<br />
mandati spe<strong>di</strong>ti dal Presidente e deve tenere<br />
i registri prescritti dalla legge.<br />
Art. 17<br />
Il Consorzio si scioglie per deliberazione dell’Assemblea<br />
per le cause previste per legge.<br />
In caso <strong>di</strong> scioglimento la proprietà del “sistema<br />
<strong>di</strong> gestione dei cre<strong>di</strong>ti formativi” e la<br />
possibilità <strong>di</strong> utilizzarlo liberamente sarà automaticamente<br />
riconosciuta in capo a tutti i<br />
consorziati unicamente per il raggiungimento<br />
dei fini istituzionali.<br />
E’ vietato ogni altro uso del sistema per fini<br />
commerciali o promozionali.<br />
Ogni uso improprio del sistema stesso sarà<br />
perseguito dagli aventi causa anche dopo lo<br />
scioglimento del Consorzio.<br />
Art. 18<br />
Tutte le eventuali controversie che dovessero<br />
insorgere tra i soci, tra i soci e il Consorzio o i<br />
suoi amministratori verranno obbligatoriamente<br />
deferite ad un <strong>collegio</strong> arbitrale composto<br />
da tre arbitri dei quali uno nominato da ciascuna<br />
delle parti ed il terzo <strong>di</strong> comune accordo<br />
tra le parti stesse o, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>saccordo,<br />
dal Presidente del Tribunale <strong>di</strong> Roma. Il <strong>collegio</strong><br />
arbitrale, sentite le parti ed esaminati gli<br />
atti, provvederà a risolvere ogni controversia.<br />
La decisione del <strong>collegio</strong> sarà insindacabile.<br />
COLLEGIO DI ANCONA
10<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
PROFESSIONE IN AZIONE<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Gruppo ANIARTI MARCHE<br />
L’ANIARTI (associazione nazionale infermieri<br />
<strong>di</strong> anestesia rianimazione e terapia<br />
intensiva) nata nel 1981, si è subito affermata<br />
come fulcro culturale professionale,<br />
non solo nello specifico dell’area<br />
critica ma in ogni sua prospettiva ideale.<br />
Oggi come membro fondatore dell’EfCCNa (<br />
nel1999 a Berlino, European federation of<br />
Critical Care Nursing Associations ), si confronta<br />
e realizza progetti professionali con<br />
altri partners europei….e noi infermieri <strong>di</strong><br />
area critica delle Marche non potevamo rinunciare<br />
a partecipare a questi stimolanti<br />
sviluppi, anche perché non siamo certo<br />
impreparati e lo <strong>di</strong>mostriamo quoti<strong>di</strong>anamente<br />
!<br />
Stimolati dal desiderio <strong>di</strong> essere protagonisti<br />
attivi <strong>di</strong> importanti trasformazioni culturali<br />
e professionali, abbiamo costituito<br />
un primo nucleo volontario <strong>di</strong> soci aniarti<br />
e come primo traguardo il 21 settembre<br />
2007 presso il Polo Didattico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />
- Aula Montessori, Università Politecnica<br />
delle Marche, abbiamo organizzato una<br />
giornata convegnistica sullo “Stato dell’arte<br />
dell’infermieristica <strong>di</strong> Area Critica nelle<br />
Marche”, ( le relazioni saranno presto inserite<br />
nel sito nazionale aniarti).<br />
Questo incontro ha avuto lo scopo <strong>di</strong> presentare<br />
al pubblico il neonato gruppo regionale<br />
ed unitamente <strong>di</strong>chiararne orientamenti,<br />
intenti e prospettive.<br />
Tutti gli argomenti presentati sono stati<br />
caratterizzati da elevati contenuti tecnici<br />
e relazionali ed i partecipanti hanno<br />
contestualmente contribuito attivamente<br />
ai lavori, con la forza della propria esperienza<br />
in un confronto <strong>di</strong>alettico che speriamo<br />
si <strong>di</strong>mostrerà sicuramente vivace e<br />
proficuo anche per il futuro.<br />
L’obbiettivo che ci poniamo come gruppo<br />
ANIARTI MARCHE è quello <strong>di</strong> riuscire a<br />
<strong>di</strong>alogare insieme a tutte le variegate professionalità<br />
infermieristiche impegnate in<br />
area critica, per promuovere la risoluzione<br />
<strong>di</strong> problemi, progettare e produrre ricerche<br />
infermieristiche centrate a migliorare standard<br />
professionali ed assistenziali, proporre<br />
politiche sanitarie conformi al nostro<br />
specifico professionale, stimolare l’università<br />
a condurre la formazione su scenari<br />
realistici ma innovativi nelle soluzioni.<br />
Tutto questo in una associazione professionale<br />
che nella sua prospettiva si confronta<br />
in ambiti culturali europei ed internazionali.<br />
Dobbiamo pensare in “grande” per<br />
questo vi invito a partecipare attivamente<br />
NON SOLO alle nostre prossime iniziative<br />
regionali ma anche al 3° congresso dell’EfCCNa<br />
e 27° dell’ANIARTI che si terrà<br />
a Firenze il 09-11/10/2008;<br />
per qualsiasi informazione, approfon<strong>di</strong>menti,<br />
ricerche ecc. vi suggerisco <strong>di</strong> visitare il<br />
sito dell’associazione: www.aniarti.it<br />
Concludo questa piccola presentazione<br />
del neonato gruppo ANIARTI Marche, apprezzando<br />
e ringraziando sentitamente i<br />
colleghi Umbri del <strong>di</strong>rettivo Aniarti ed i<br />
collegi <strong>IPASVI</strong> delle Marche che con la loro<br />
collaborazione e competenze ci hanno sostenuto<br />
nel nostro cammino.<br />
Per il gruppo ANIARTI MARCHE<br />
Elsa Frogioni<br />
06/12/2007
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Biglietti<br />
<strong>di</strong> Luca Angeletti (infermiere presso Rianimazione Clinica<br />
Ospedali Riuniti <strong>Ancona</strong>).<br />
Il giorno 8 Novembre 2007 in occasione dell’incontro con il<br />
Prof. Marco Venturino, autore del libro “cosa sognano i pesci<br />
rossi”, alcuni infermieri <strong>di</strong> rianimazione hanno portato la loro<br />
esperienza.<br />
Biglietti da pescare come ad una sagra <strong>di</strong> paese.<br />
Da noi si arriva per il cambio turno e si trovano<br />
sulla console centrale dei biglietti fatti su carta<br />
da riciclare con i numeri dei posti letto da<br />
gestire.<br />
Un biglietto per ogni infermiere con su scritti un<br />
paio <strong>di</strong> numeri, numeri dei pazienti da seguire<br />
durante il turno o un posto letto da riempire <strong>di</strong><br />
lì a poco.<br />
Si inizia così il turno in una delle rianimazioni<br />
più tecnologiche d’Italia, con dei numeri su<br />
biglietti.<br />
Biglietti da pescare… per noi.<br />
Per i pazienti invece sono biglietti per l’inferno,<br />
biglietti per il para<strong>di</strong>so, biglietti per un altro<br />
reparto ed in alcuni casi <strong>di</strong> andata e ritorno...<br />
anche in giornata.<br />
Biglietti si, ma anche abbonamenti, pochi per<br />
fortuna:<br />
lo scavezzacollo che grazie alla passione per<br />
velocità, alcool e droghe leggere torna a trovarci<br />
con un nuovo incidente, un nuovo ricovero.<br />
Biglietti per l’inferno, biglietti per il para<strong>di</strong>so<br />
intanto tutti fermi qui in purgatorio;<br />
una sorta <strong>di</strong> carcerazione preventiva in attesa<br />
<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio.<br />
Sembra brutto affidare al caso quale paziente<br />
assistere?<br />
A noi sembra normale.<br />
A me sembra stupido.<br />
Evvai! biglietti e tutti in carrozza!<br />
E’ un’usanza stupida, ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> un periodo in cui,<br />
senza i biglietti, degli infermieri furbacchioni<br />
si sceglievano i pazienti meno impegnativi da<br />
assistere e, non penso sia un caso,<br />
mai quelli svegli.<br />
Un inizio lu<strong>di</strong>co della giornata lavorativa: qualche<br />
collega fa scegliere un altro, qualcuno li lancia<br />
in aria e sceglie quello che gli cade più vicino,<br />
qualcuno arriva 20 minuti prima al cambio turno<br />
e li apre tutti e la scelta raramente cade su un<br />
paziente sveglio.<br />
Gli infermieri non amano i paziente svegli.<br />
Noi li preferiamo in coma o sedati, ma per carità<br />
non in morte cerebrale.<br />
Un paziente sveglio magari che deve essere<br />
imboccato per 2 pasti a turno e <strong>di</strong> notte non<br />
dorme, nella peggiore delle ipotesi è un cranico<br />
agitato che si strappa tutto, mal contenuto che<br />
va in <strong>di</strong>arrea ed ha un’infezione virale <strong>di</strong> quelle<br />
che se ti pungi con un ago ti rovini la vita.<br />
Preferiremmo trovare un<br />
paziente perfetto:<br />
Com’è un paziente perfetto?<br />
Adesso ve lo <strong>di</strong>co : Immobile,<br />
semiseduto con busto a 30-45° arti<br />
superiori in scarico, inferiori semiflessi<br />
con caviglia a 90°, non chirurgico,<br />
emo<strong>di</strong>namica stabile, monitoraggio<br />
minimo, parametri perfetti, vena<br />
centrale, nessuna <strong>di</strong>agnostica da eseguire,<br />
nessun sanguinamento né scialorrea ed<br />
alvo rigorosamente chiuso.<br />
Sono 16 anni che lavoro in rianimazione,<br />
volevo starci 10 aa. Perchè 10? Perché<br />
suonava bene:<br />
E giù sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
ammirazione..<br />
adesso che <strong>di</strong>co 16, passo un po’ da scemo<br />
ed in parte mi ci sento.. anche perché negli<br />
ultimi 8 ho solo <strong>di</strong>simparato.<br />
Ero Luca l’infermiere quello alto con i capelli<br />
lunghi (più che altro con i capelli) quello<br />
bravo, adesso sono quello alto pelato coi baffi<br />
che è tanto che sta lì.<br />
<br />
<br />
Sì non ne parla mai.. da quel giorno è cambiato..<br />
da quel giorno gli pesa fare l’infermiere perché<br />
aveva scelto questa strada per essere pronto, a<br />
curare, a rianimare se fosse stato necessario,<br />
ma quel giorno faceva pomeriggio.. e quin<strong>di</strong><br />
non ha potuto rianimare nessuno.<br />
Fare l’infermiere è una scelta con<strong>di</strong>zionata<br />
non è né una missione né una passione.<br />
Prova a togliere tutti quelli che vengono a<br />
lavorare per il 27 per pagare un mutuo casa<br />
a tasso variabile, per la borsa <strong>di</strong> gucci o<br />
una macchina nuova.. l’ospedale sarebbe<br />
un vascello fantasma dove magari incontri<br />
quell’infermiere della <strong>di</strong>alisi che va a<br />
trovare fuori orario <strong>di</strong> servizio l’amico <strong>di</strong><br />
uno zio <strong>di</strong> un suo conoscente ricoverato<br />
da qualche parte.<br />
Sono pochi quelli che hanno capito cosa<br />
vanno a fare e sono sempre meno.<br />
Io è ora che cambi reparto, ma dove<br />
vado? In corsia? che per fare un<br />
antiemetico ci vuole la vi<strong>di</strong>ma del<br />
11<br />
COLLEGIO DI ANCONA
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
PROFESSIONE IN AZIONE<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
sindaco? A combattere con i parenti che dopo 10<br />
telegiornali arrivano già sfiduciati ed incazzati?<br />
I parenti..<br />
quelli si che mi fanno pena..<br />
<br />
I parenti siciliani > e si buttano a terra..<br />
I piemontesi.. e si<br />
accasciano..<br />
E allora barella, bracciale della pressione, un<br />
bicchiere d’acqua.. gocce <strong>di</strong> lexotan..<br />
Sì lo so.. è una delle mie tare..Bisogna contenere<br />
il dolore. Il dolore <strong>di</strong> chi?<br />
Certe volte sento che non ce la faccio più..<br />
Passami adesso quel test sul burnout.. mentre<br />
lo compilo<br />
assistereste ad un fenomeno <strong>di</strong><br />
autocombustione..<br />
Ricordo scuola per infermieri:<br />
<br />
Stì cazzi Prof.! Grazie! Non c’ero arrivato da<br />
solo!Ma scusi prof, ho delle domande:<br />
Quando ti muore un paziente cosa devo <strong>di</strong>re ai<br />
parenti?<br />
Di uno che <strong>di</strong>sgraziatamente mi ci ero<br />
affezionato posso piangere se mi viene? Ci vado<br />
al funerale?<br />
Un telegramma?<br />
Ed al ragazzo che è rimasto tetraplegico in<br />
seguito ad un trauma che mi chiede quando<br />
tornerà a camminare cosa devo <strong>di</strong>re?<br />
E soprattutto, se la stessa sera che ho avuto uno<br />
<strong>di</strong> questi contatti esco mi faccio 4 coca e rum<br />
con gli amici e mi <strong>di</strong>verto pure, sono normale?<br />
Risponda prof.! Nessuna risposta.<br />
Cerco sul libro <strong>di</strong> assistenza infermieristica,<br />
qualcosa c’è ma niente <strong>di</strong> applicabile.<br />
Apro quello <strong>di</strong> etica ma dopo tre righe mi prende<br />
l’abbiocco.Allora penso : Forse il silenzio..<br />
nessuna frase inutile in quei momenti..testa<br />
bassa, gentilezza, <strong>di</strong>screzione, RISPETTO del<br />
dolore: l’altrui ed<br />
il proprio..<br />
Ma per fortuna non muoiono sempre i pazienti,<br />
alcuni <strong>di</strong> quelli svegli sono ad<strong>di</strong>rittura simpatici<br />
ed il mio sport preferito è farli ridere..<br />
Certo, è necessaria una congiunzione astrale che<br />
più vado avanti e meno si verifica, ma quando<br />
sono in buona ci provo e quando ci riesco mi<br />
sento bene.. Si fa più o meno così:<br />
si prende un collega <strong>di</strong> mira, lo si prende un po’<br />
in giro, si chiede l’opinione del paziente, una<br />
battuta a doppio senso e se il paziente trigghera<br />
il gioco è fatto..<br />
mi piace proprio farli ridere;<br />
piazzare una tv e guardare i mon<strong>di</strong>ali dell’Italia<br />
insieme a quel ragazzo tetraplegico è sembrato<br />
un gesto carino, ma quando la Francia ha<br />
sbagliato il rigore, vedere il tetraplegico che fa<br />
un bel manico d’ombrello è un immagine che<br />
non può farti mancare il sorriso sulle labbra.<br />
E quella paziente che piangeva e si male<strong>di</strong>ceva<br />
per quel giro in moto che l’ha portata alla<br />
paraplegia? per tirarle su il morale ho raccontato<br />
del nu<strong>di</strong>smo in Croazia,dell’acqua fredda e che<br />
per fare il bagno.. vabbè tagliamo corto..<br />
Sia ben inteso, anche se c’ho la chierica non sono<br />
mica un francescano, queste sono eccezioni...<br />
la routine invece è fatta <strong>di</strong> momenti tipo<br />
questo:<br />
passo davanti al paziente 9, sto andando in<br />
pausa, non è il mio paziente,<br />
eggià.. sul biglietto che ho pescato 4 ore<br />
fa non c’era...<br />
Mi chiama con la mano facendo cenno <strong>di</strong><br />
avvicinarmi...<br />
Lo ignoro e continuo a camminare verso il mio<br />
meritato terzo caffè..<br />
Altri 5 metri e zack.. un morso alla coscienza..<br />
Mi <strong>di</strong>co: ca…! sono qui da 16 anni la mia<br />
coscienza dovrebbe essere sparita da un pezzo!<br />
Torno in<strong>di</strong>etro e mi avvicino al letto: è un<br />
paziente operato all’addome che si è svegliato<br />
bene dalla sedazione, dovrei sapere a memoria<br />
come si chiama, ma non mi ricordo.. Lo vorrei<br />
chiamare per nome, alzo gli occhi sul monitor<br />
cercandolo.. niente.. Il cognome è troppo lungo<br />
e del nome leggo che inizia per Ma.. Mario ?<br />
Marco? Manolo? Non ci provo neanche.. troppo<br />
bassa la possibilità <strong>di</strong> azzeccarci.. allora sparo<br />
un bel: <br />
Sono già convinto che non capirò un’acca.. anzi<br />
per me sono tutte H.<br />
Ma un corso <strong>di</strong> lettura labiale no eh! vabbè..<br />
Da bravo pesce rosso boccheggia un po’ e manco<br />
a <strong>di</strong>rlo..<br />
Tutte acca e bollicine <strong>di</strong> saliva..<br />
Ok, vado per tentativi ed errori.. come le galline
Confronto Professionale n.3/2007<br />
che vogliono uscire dal recinto..<br />
chiedo :<br />
<br />
(con i <strong>di</strong>uretici, bilanci negativi, farmaci chi<br />
non avrebbe la bocca secca?).<br />
No<br />
<br />
(Chi non avrebbe freddo? tutto nudo con l’aria<br />
con<strong>di</strong>zionata a palla!).<br />
No<br />
Dai alla terza ci becco <strong>di</strong> sicuro..<br />
<br />
(Chi non avrebbe dolore? Un pò <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> schiena,<br />
la ferita chirurgica..)<br />
No<br />
Mi ripete la richiesta ma niente.. mi sembra mi<br />
stia <strong>di</strong>cendo il suo co<strong>di</strong>ce fiscale<br />
Arriva la collega..<br />
Sono salvo!<br />
Lei come prima cosa le chiede:<br />
<br />
(secrezioni non è un termine proprio per tutti e<br />
poi da dove?).<br />
Il paziente capisce il termine e <strong>di</strong>ce ancora<br />
No.<br />
<br />
La collega prende il son<strong>di</strong>no d’aspirazione..<br />
Ma che fa .. ha detto <strong>di</strong> no! Semirotazione del<br />
capo ds e sn.. a meno che non sia un albanese<br />
vuol <strong>di</strong>re no.<br />
La collega è decisa<br />
Il volume con cui gli parla<br />
è altissimo..<br />
Ma perché sta gridando?<br />
<br />
Nessuno è agitato a parte lei che ha interrotto<br />
la sua pausa<br />
<br />
Quando <strong>di</strong>cono così penso che i paziente<br />
immaginino <strong>di</strong> essere un granello <strong>di</strong> polvere e<br />
<strong>di</strong> star per essere aspirati in un grosso bidone<br />
aspiratutto..<br />
Il numero 9 ha l’aria interdetta <strong>di</strong> chi non ha<br />
capito cosa sta per succedergli..<br />
Questione <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>..<br />
Capirà presto cosa significa “ti aspiro”..<br />
Parte la broncoaspirazione<br />
L’espressione che segue sembra una sintesi<br />
perfetta tra:<br />
• La scena cult <strong>di</strong> alien quella in cui un “essere”<br />
esce dall’epigastrio del malcapitato<br />
• Ed i 10 secon<strong>di</strong> seguenti ad un tentativo <strong>di</strong><br />
soffocamento..<br />
<br />
Il paziente si riprende un po’ dal parto dell’alieno<br />
quanto basta per sentire la domanda..<br />
<br />
Si… penso io..<br />
Come dopo un elettroshock.<br />
Il problema non è risolto ma almeno adesso il<br />
paziente non ricorda più cosa voleva..<br />
E poi.. il capolavoro finale<br />
La collega chiede:<br />
<br />
Leggo sulla faccia del malcapitato<br />
un’espressione che <strong>di</strong>ce più o<br />
meno:<br />
“non ci avevo pensato per niente a<br />
questa cosa, ma adesso che mi ci fai<br />
pensare..”<br />
<br />
sillaba boccheggiando<br />
<br />
Mi giro per andarmene come se tutto fosse<br />
normale e vedo un collega più grosso <strong>di</strong> me<br />
con un paziente quasi seduto sul letto,<br />
un vecchietto <strong>di</strong> 50 chili estubato, una<br />
maschera veneziana che parla a raffica,<br />
il termometro si è perso nel letto e<br />
l’infermiere in pie<strong>di</strong> accanto a lui lo cerca<br />
con la mano infilata <strong>di</strong>etro la schiena.. mi<br />
viene un pensiero terribile: sembrano un<br />
ventriloquo con il proprio pupazzo..<br />
Non <strong>di</strong>co niente.. vado in pausa.Cammino a<br />
testa bassa per non incrociare sguar<strong>di</strong> e mani<br />
richiedenti.<br />
Funziona.<br />
Ma davanti al box 7 la testa va su da sola ed<br />
il mio sguardo incrocia quello del paziente,<br />
sveglio, tracheostomizzato, connesso a<br />
respiratore, 20 giorni <strong>di</strong> ricovero e con un<br />
espressione da cocker bastonato.<br />
Il box sette ha la cassa dello stereo quattro<br />
palmi sopra la testa:Ra<strong>di</strong>o subasio ad un<br />
volume decisamente troppo alto.<br />
L’ha accesa ieri pomeriggio una mia collega<br />
giovane senza chiedere se dava fasti<strong>di</strong>o dando<br />
le spalle al paziente ed accennando due passetti<br />
<strong>di</strong> danza al ritmo <strong>di</strong> madonna..Sì madonna..<br />
chissà quante ne avrà tirate giù il paziente <strong>di</strong><br />
madonne nelle ultime 16 ore.<br />
Spengo la ra<strong>di</strong>o e mi becco una bene<strong>di</strong>zione<br />
del paziente e 2 vaffa mentali dei colleghi.<br />
Non importa, sono contento, un gesto piccolo<br />
che fornisce 2 orette <strong>di</strong> sonno profondo al<br />
paziente.<br />
Almeno qualcosa <strong>di</strong> buono oggi l’ho fatto.<br />
Per carità, non voglio <strong>di</strong>re che io sono quello<br />
sensibile e gli altri no.. anzi, il più delle<br />
volte faccio fatica a scansare i 4 metri <strong>di</strong><br />
pelo cresciuti sul cuore e sullo stomaco.<br />
Per esempio non più <strong>di</strong> un mese fa ad un<br />
paziente che stava per menare 2 colleghe<br />
ho fatto la mossa dell’uomo tigre……e<br />
non ne vado fiero…<br />
Sì gli infermieri non sono tutti uguali..<br />
per fortuna..E’ triste <strong>di</strong>rlo ma le tipologie<br />
sono più o meno le stesse <strong>di</strong> altri<br />
lavori..<br />
Ne ho incontrati molti in questi anni..<br />
Quasi tutti <strong>di</strong> passaggio…<br />
C’è:<br />
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
PROFESSIONE IN AZIONE<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
l’idealista,lo sportivo, l’esteta, il furbo, la<br />
professoressa, il car<strong>di</strong>ologo mancato, quella<br />
che vuole cambiare il mondo, quella fuori dal<br />
mondo, il caratteriale (una mina vagante..tutti<br />
attenti a non farlo arrabbiare,tutti d’accordo a<br />
non ascoltarlo), l’anziano scazzato(nessuno gli<br />
<strong>di</strong>ce che ha sbagliato per paura\rispetto), il<br />
giovane scazzato che non riesco ad immaginare<br />
anziano,quello che fa tre lavori (e quin<strong>di</strong><br />
matematicamente non potrai mai vedere più <strong>di</strong><br />
un terzo dell’interesse necessario alla cosa che<br />
sta facendo perché appunto si <strong>di</strong>vide in 3) la<br />
giovane mamma preoccupata, il sindacalista,<br />
quella che fa i conti per la pensione, la <strong>di</strong>scotecara<br />
(che non esiste <strong>di</strong> mattina se non un ectoplasma<br />
che vaga per il reparto), il prete mancato, la<br />
suora mancata, l’ipocondriaco,<br />
l’informatizzato (un tuttuno con tastiera e<br />
monitor), il cagionevole,<br />
gli amanti (si cercano con lo sguardo come<br />
traccianti laser), i pigri, gli iperattivi, il porco,<br />
i ritardatari, i neoassunti con il loro sano timore<br />
reverenziale, il menefreghista, il paranoico,etc<br />
etc…..e no, non ci manca niente..alcuni <strong>di</strong><br />
noi me compreso racchiudono più <strong>di</strong> una<br />
caratteristica ma ciò che ci riunisce tutti è la<br />
“pausa caffè” dove sembra obbligatorio parlare<br />
<strong>di</strong> ferie, male dello sfigato <strong>di</strong> turno, del nuovo<br />
flirt,parlare male dei vertici.<br />
E si…. C’è qualcosa che non funziona,ma come<br />
si può analizzare sta cosa del rapporto col<br />
paziente?<br />
c’è qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile da capire e quando non<br />
capisco come funziona una cosa inizio a farla<br />
ruotare tra le meningi come un cubo <strong>di</strong> rubik:<br />
ruota, gira, sottosopra.. ed alla fine la soluzione<br />
era lì, davanti agli occhi <strong>di</strong> tutti: invertiamo i<br />
ruoli. Mettiamo caso che a giugno <strong>di</strong> quest’anno<br />
mi venga <strong>di</strong>agnosticata una neoplasia ics (x)<br />
sospetta per carità.. che per uno che lavora<br />
nell’ambiente e che vede solo malattia e morti<br />
da anni equivale ad una preoccupazione della<br />
madonna, un tot <strong>di</strong> notti insonni; per un<br />
pessimista come me anche ad una prognosi<br />
infausta e ad una morte dopo dolori lancinanti<br />
dati dalle metastasi.<br />
Quando ho saputo che forse stavo male ho avuto<br />
una sensazione strana.. ero contento..<br />
voi <strong>di</strong>rete… sei matto?!? si ero contento<br />
perché finalmente non mi dovevo preoccupare<br />
più <strong>di</strong> nessuno.. non volevo che gli altri si<br />
preoccupassero per me per carità, ma il fatto che<br />
potevo smettere <strong>di</strong> preoccuparmi per gli altri..<br />
pazienti, parenti, familiari mi aveva alleggerito<br />
in qualche maniera.<br />
Una sensazione della durata <strong>di</strong> 10 minuti al<br />
massimo, poi..Il tempo d’attesa dell’intervento<br />
mi fornisce uno stato d’animo che ciondola tra<br />
il depresso e l’irritabile. Avere a che fare con me<br />
era come svegliare un vecchio pugile ubriaco..<br />
subito in guar<strong>di</strong>a ad agitare i pugni in aria e poi<br />
giù <strong>di</strong> nuovo steso.<br />
Ah già! Non l’ho detto: lesione cutanea<br />
precancerosa in regione pettorale sinistra.<br />
Il ricovero:<br />
Cerco <strong>di</strong> non fare domande alla caposala che mi<br />
accoglie neutra sventolandosi con un foglio <strong>di</strong><br />
ricovero: questo è il mio biglietto.Taglio corto.<br />
Ciak si gira:<br />
sono in barella, non parlo molto, forse pensano<br />
che sono emozionato invece sento <strong>di</strong> avare<br />
l’alito cattivo.<br />
Entriamo in sala operatoria. Visione orizzontale:<br />
parata <strong>di</strong> neon….. tutti uguali..<br />
parata <strong>di</strong> espressioni….. tutte uguali, ma su<br />
facce <strong>di</strong>verse.<br />
Mi becco un paio <strong>di</strong>:<br />
<br />
<br />
<br />
dentro <strong>di</strong> me:<br />
“si, ti mandavo la partecipazione a casa…<br />
”Conosco tutti e tutti mi conoscono e questo ha<br />
pro e contro.<br />
Giro la testa mentre manovrano per entrare in<br />
presala, in fondo al corridoio c’è anche quella<br />
bionda che cammina a rallentatore, ex rossa, ex<br />
mora, ex <strong>di</strong> tanti.. ra<strong>di</strong>o ospedale <strong>di</strong>ce così.<br />
Il <strong>di</strong>o del gossip si è impossessato anche <strong>di</strong> me..<br />
mio malgrado.<br />
Mi parcheggiano in presala con una pacchettina<br />
sulla spalla; c’è il collega biondo con la faccia<br />
sempre stanca ma che ha un bel sorriso.. me ne<br />
somministra una dose.. Grazie! mi fa bene..<br />
ci chiacchiero del più e del meno, è gentile, forse<br />
perché giocavamo a calcetto insieme..<br />
poi ne vedo un altro.. ahia.. a questo invece<br />
gli sto sulle palle e non ha fatto mai nulla per<br />
nasconderlo.. non mi guarda neanche, sembra<br />
arrabbiato come al solito e la testa forma con<br />
il tronco quasi un angolo retto. Istintivamente<br />
cerco con lo sguardo i curari.. visto mai!.. ma<br />
no.. sono tutti molto professionali.<br />
Lo specializzando mi prende la vena, al primo<br />
colpo, buona partenza.l’anestesista è giovane,<br />
si è specializzata da noi, non è tra quelle che<br />
ho trattato meglio ma è gentile, sorridente<br />
e professionale. Non sono preoccupato sono<br />
fiducioso ed ho solo un po’ <strong>di</strong> vergogna ..però le<br />
mutande sono nuove <strong>di</strong> zecca!<br />
Pensando agli anestetici mi verrebbe da <strong>di</strong>re:<br />
<br />
Me lo racconteranno dopo: un fentanest, 15mg <strong>di</strong><br />
midazolam ed io che parlo ancora <strong>di</strong> calcetto..<br />
caricato il propofol e buonanotte a tutti.<br />
Mi sveglio con una sana apatia da oppiaceo,<br />
saluto tutti ignaro del fatto che ci saremo rivisti<br />
<strong>di</strong> lì a poco..<br />
Sì perché non è scritto da nessuna parte ma<br />
negli interventi sugli operatori sanitari non
Confronto Professionale n.3/2007<br />
va mai tutto liscio.. una regola che a volte si<br />
estende anche ai parenti dei sanitari.Quin<strong>di</strong><br />
tenendo fede a questa regola una volta tornato<br />
in reparto che faccio? Sanguino!<br />
Il drenaggio non funziona, mi rendo conto<br />
ma spero <strong>di</strong> sbagliarmi.Il cerotto tira.. Cerco<br />
<strong>di</strong> ripetermi: dai non fare il solito infermiere\<br />
paziente palloso e petulante.<br />
Quando raggiungo una buona quarta al<br />
pettorale <strong>di</strong> sinistra sono ormai sicuro che<br />
sto sanguinando sotto la sutura, ma suono<br />
il campanello solo quando vedo il sangue che<br />
bagna la me<strong>di</strong>cazione.<br />
Segue una scena carina, fasi concitate, molte<br />
mani addosso che si alternano, mani <strong>di</strong> chi non è<br />
abituato all’urgenza, carrelli portati in fretta che<br />
sbattono sulle porte e sui letti. Sento vibrare<br />
il mio cellulare sul como<strong>di</strong>no.. proprio adesso,<br />
scusami se non rispondo ma ho l’urgenza e<br />
l’urgenza stavolta sono io.<br />
Socchiudo un occhio 2-4-6-8-10 persone 11 pure<br />
la caposala! Allora sono grave!O forse sono vicino<br />
alla guar<strong>di</strong>ola.. no, mi sbaglio, è solo l’ora del<br />
vitto ed il mio compagno <strong>di</strong> stanza sceglie la<br />
minestra, ma per rispetto fuori della porta.<br />
10-9-7-… 6 è più o meno è il numero delle<br />
persone che rimangono.<br />
Giro l’occhio semi chiuso e.. toh! c’è pure il<br />
mio chirurgo.. in borghese.. bei pantaloni, bel<br />
taglio.. il colore invece è eccessivo per me.. è<br />
incre<strong>di</strong>bile la quantità <strong>di</strong> vaccate che ti vengono<br />
in mente nei momenti critici.. funerali, nascite,<br />
emorragie..<br />
È in gamba questo chirurgo giovane che nel<br />
frattempo ha già fatto saltare un paio <strong>di</strong> punti<br />
<strong>di</strong> sutura e spreme il sangue sulle garze e sul<br />
pigiama..<br />
non importa 20 euro da auchan..<br />
Ed in tutta questa concitazione <strong>di</strong> mani <strong>di</strong><br />
camici e <strong>di</strong> tranquillizzanti ><br />
il mio collega in turno nel reparto, alla terza<br />
richiesta del chirurgo <strong>di</strong> un nuovo drenaggio<br />
ormai innervosito dalla lentezza, si prende un<br />
rimbrotto e risponde con un tono da moviola ed<br />
inflessione romanesca.. <br />
Siamo stanchi..<br />
Mi chiedo..siamo stanchi dè chè?<br />
Un passo in<strong>di</strong>etro.. fammi indovinare un po’..<br />
Dalle 6 alle 8 pausa continuata con caffè e<br />
sigaretta ad oltranza, 2 prelievi,4 flebo,10<br />
compresse,un’oretta <strong>di</strong> navigazione in internet<br />
a caso tra meteo, finanza e politica, partita a<br />
freecell,la foto della modella seminuda mentre<br />
la collega risponde ad un campanello,un’ora<br />
<strong>di</strong> polemica per le ferie………………………e<br />
certo che sei stanco!<br />
gli infermieri sono anche questi..<br />
ed io mi sforzo <strong>di</strong> tenerne a mente un paio ai<br />
quali non vorrei mai somigliare.<br />
Appiccico qui sotto queste<br />
due frasi tratte da “le città<br />
invisibili” <strong>di</strong> Italo Calvino perché<br />
calzano a pennello non solo con una<br />
rianimazione, ma con qualsiasi realtà<br />
scomoda, lavorativa e non.<br />
Disse il Gran Khan:<br />
Tutto è inutile, se l’ultimo approdo non<br />
può essere che la città infernale, ed è là in<br />
fondo che, in una spirale sempre più stretta,<br />
ci risucchia la corrente.<br />
Rispose Marco Polo:<br />
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;<br />
se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno<br />
che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando<br />
insieme.<br />
Due mo<strong>di</strong> ci sono per non soffrirne.<br />
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno<br />
e <strong>di</strong>ventarne parte fino al punto <strong>di</strong> non vederlo<br />
più.<br />
Il secondo è rischioso ed esige attenzione<br />
e appren<strong>di</strong>mento continui: cercare e saper<br />
riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno<br />
non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.<br />
Non se la prendano a male i miei colleghi,<br />
gli infermieri <strong>di</strong> corsia, le mie <strong>di</strong>dattiche, le<br />
caposala e non so neanche chi altro si possa<br />
sentir chiamato in causa o ad<strong>di</strong>rittura offeso<br />
o giu<strong>di</strong>cato in qualche modo da questo mio<br />
scritto… Queste sul foglio sono solo schegge<br />
<strong>di</strong> un esplosione, figlia <strong>di</strong> un implosione<br />
durata anni… è solo un racconto. Il mio.<br />
Grazie a chi è arrivato a leggere fin<br />
qui….<br />
Forse 18 minuti spesi bene. Forse.<br />
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
NURSING E QUALITÁ<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
SEPSI E SHOCK SETTICO:<br />
COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />
A cura <strong>di</strong> Concettoni Simonetta, Infermiera presso Unità Operativa<br />
Urologia, Zona Territoriale 5, Jesi.<br />
Abstract:<br />
L’infermiere svolge un ruolo fondamentale<br />
nel tempestivo riconoscimento dei segni e<br />
sintomi delle <strong>di</strong>verse manifestazioni della<br />
sepsi. Dallo stato <strong>di</strong> sepsi si può passare a<br />
quello <strong>di</strong> sepsi severa, allo shock settico e<br />
quin<strong>di</strong> alla Sindrome da Disfunzione Multi<br />
Organo (MODS). L’infermiere, attraverso un<br />
attento e continuo monitoraggio delle funzioni<br />
vitali del paziente assistito, concorre<br />
all’inquadramento <strong>di</strong>agnostico dello stesso<br />
ed all’inizio <strong>di</strong> una terapia mirata e tempestiva.<br />
Il paziente con shock settico <strong>di</strong>agnosticato<br />
deve essere ricoverato in Unità <strong>di</strong><br />
Terapia Intensiva (UTI). Questa Unità Operativa<br />
(UO) è contrad<strong>di</strong>stinta dalla presenza<br />
<strong>di</strong> pazienti in imminente pericolo <strong>di</strong> vita,<br />
dove l’infermiere professionale, qui inserito,<br />
svolge procedure assistenziali specifiche,<br />
complesse e <strong>di</strong> alta qualità. Il paziente affetto<br />
da shock settico viene definito critico,<br />
e come tale è nella con<strong>di</strong>zione in cui può<br />
passare da uno stato <strong>di</strong> costante equilibrio<br />
vitale ad uno in cui i suoi parametri, per<br />
una causa acuta o cronicizzata, richiedono<br />
un pronto intervento. L’intervento richiesto<br />
deve essere pertanto:<br />
• Tempestivo (prontezza nell’in<strong>di</strong>viduare il<br />
problema)<br />
• Appropriato (prestazioni specifiche)<br />
• Preciso (accurato nell’esecuzione)<br />
Parole chiave: Sepsi - Shock settico - Ruolo<br />
dell’infermiere nel paziente con sepsi/shock<br />
settico<br />
Questo articolo rappresenta la sintesi del<br />
mio lavoro <strong>di</strong> tesi, che consisteva nell’analizzare<br />
la conoscenza da parte degli infermieri<br />
sull’argomento sepsi/shock settico.<br />
Da un trauma, un’ustione, un intervento<br />
chirurgico ecc…si può contrarre un’infezione.<br />
A questa l’organismo risponde con una<br />
risposta infiammatoria sistemica. Se non<br />
si interviene si arriva alla sepsi, che è una<br />
risposta infiammatoria sistemica dovuta<br />
all’infezione, alla sepsi severa, successivamente<br />
allo shock settico, che è un insieme<br />
<strong>di</strong> alterazioni emo<strong>di</strong>namiche, respiratorie,<br />
metaboliche ed immunologiche. Si arriva<br />
poi alla <strong>di</strong>sfunzione multi-organo ed infine<br />
alla morte. Si può pertanto affermare che<br />
la sepsi è una spirale <strong>di</strong>struttiva dove da<br />
una infezione si innesca un circolo vizioso<br />
che porta alla <strong>di</strong>sfunzione endoteliale,<br />
all’ischemia, all’insufficienza d’organo ed<br />
infine, come già detto, alla morte.<br />
La sepsi è una seria con<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>ca<br />
causata da una risposta del corpo ad una<br />
severa infezione. In fase iniziale si evidenzia<br />
una infiammazione. L’infiammazione si<br />
manifesta con rossore, calore, gonfiore e<br />
dolore. Una risposta eccessiva ad essa può<br />
provocare una maggiore coagulazione del<br />
sangue e conseguentemente la riduzione<br />
del flusso sanguigno agli arti e agli organi<br />
vitali. L’insufficiente perfusione dei tessuti<br />
che può presentarsi in caso <strong>di</strong> una sepsi severa<br />
può infine portare al danneggiamento<br />
irreversibile degli stessi o al collasso degli<br />
organi. Con il termine <strong>di</strong> shock settico, si<br />
definisce infatti quella grave con<strong>di</strong>zione<br />
patologica tale da causare una <strong>di</strong>sfunzione<br />
e collasso multi-organo, detta anche Sindrome<br />
da Disfunzione Multi-Organo (MODS),<br />
che provoca la morte in risposta all’infezione<br />
e alla sepsi.<br />
Sepsi è un fenomeno comune soprattutto<br />
tra i pazienti anziani, immuno-compromessi<br />
e criticamente malati. Essa si manifesta<br />
nell’1-2% dei pazienti ospedalizzati e rappresenta<br />
il 25% <strong>di</strong> quelli ricoverati in Unità<br />
<strong>di</strong> Terapia Intensiva (UTI). E’ la maggiore<br />
causa <strong>di</strong> morte nelle UTI nel mondo, con<br />
mortalità che varia dal 20-30% per la sepsi,<br />
fino al 50% per lo shock settico ed è l’ottava<br />
causa <strong>di</strong> morte negli anziani.<br />
La sepsi e lo shock settico sono entrambi<br />
stati patologici che necessitano <strong>di</strong> una elevata<br />
e costante assistenza sia me<strong>di</strong>ca che<br />
infermieristica.
Confronto Professionale n.3/2007<br />
L’infermiere, in questo contesto, svolge un<br />
ruolo fondamentale nel tempestivo riconoscimento<br />
dei segni e sintomi delle <strong>di</strong>verse<br />
manifestazioni della sepsi. Egli, attraverso<br />
un attento e continuo monitoraggio delle<br />
funzioni vitali del paziente assistito, concorre<br />
all’inquadramento <strong>di</strong>agnostico dello<br />
stesso ed all’inizio <strong>di</strong> una terapia mirata e<br />
tempestiva.<br />
Il paziente con sepsi severa/shock settico<br />
essendo un paziente critico, come tale<br />
deve essere ricoverato in Unità <strong>di</strong> Terapia<br />
Intensiva perchè l’intensità delle cure che<br />
richiede è sinonimo <strong>di</strong> severità delle sue<br />
con<strong>di</strong>zioni, le quali sono spesso legate ad<br />
una alterazione dell’equilibrio chimico, fisico<br />
e biologico che può portare gravi conseguenze<br />
sulla salute dello stesso. Per tale<br />
motivo sono necessarie prestazioni accurate,<br />
che possono essere erogate solo in un<br />
ambiente dotato <strong>di</strong> apparecchiature specializzate<br />
e personale in grado <strong>di</strong> agire prontamente<br />
pianificando il lavoro assistenziale<br />
attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> protocolli operativi<br />
specifici.<br />
Nonostante un aggressivo e tempestivo<br />
trattamento la mortalità del paziente affetto<br />
da sepsi rimane molto elevata. Le sempre<br />
più sofisticate terapie antibiotiche non<br />
sono sufficienti ad abbassarne la mortalità<br />
tanto che l’incidenza <strong>di</strong> sepsi ha continuato<br />
ad aumentare negli ultimi 60 anni.<br />
Per stu<strong>di</strong>are una patologia, si ha bisogno<br />
<strong>di</strong> una definizione certa e valida del caso.<br />
Purtroppo, la sepsi è una sindrome che descrive<br />
una costellazione eterogenea <strong>di</strong> sintomi<br />
e <strong>di</strong> segni, senza estrapolare gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fferenze per fare un confronto. La <strong>di</strong>fficoltà<br />
nello sviluppare la definizione precisa<br />
<strong>di</strong> sepsi ha impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> riconoscere la reale<br />
fisiopatologia della stessa ed ha alterato lo<br />
sviluppo <strong>di</strong> una terapia valida.<br />
Le varie mo<strong>di</strong>fiche avvenute nel tempo<br />
come l’ aumentato numero <strong>di</strong> pazienti che<br />
ricevono cure nelle Unità <strong>di</strong> Cure Intensive<br />
(ICU), le mo<strong>di</strong>ficate tecnologie utilizzate<br />
nelle stesse, la scelta e l’uso degli antibiotici,<br />
l’aumento della sopravvivenza dei<br />
pazienti affetti da HIV/AIDS, l’aumentato<br />
uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi invasivi come cateteri vescicali<br />
e centrali, il tutto ha contribuito a<br />
rendere ancora più <strong>di</strong>fficile definire la sepsi.<br />
Nello stesso tempo tutto ciò fa supporre<br />
che l’epidemiologia della sepsi stia cambiando.<br />
Oltre a quanto detto hanno subito<br />
cambiamenti anche la pre<strong>di</strong>sposizione dei<br />
fattori, quali i regimi chemioterapeutici e<br />
i fattori microbiologici causa<br />
<strong>di</strong> malattie come la polmonite<br />
e le esacerbazioni acute della<br />
bronchite cronica. Comunque<br />
ciò che dai <strong>di</strong>fferenti stu<strong>di</strong> si è<br />
rilevato ricorrente sono i fattori<br />
<strong>di</strong> rischio clinici che includono:<br />
l’adeguatezza degli antibiotici, la<br />
presenza della malattia <strong>di</strong> base, la<br />
fonte e tipo <strong>di</strong> infezione, la presenza<br />
<strong>di</strong> shock, la terapia con vasopressori,<br />
MODS e neutropenia.<br />
C’è inoltre da sottolineare che l’incidenza<br />
<strong>di</strong> sepsi può essere ridotta<br />
attuando: pratiche <strong>di</strong> controllo delle<br />
infezioni e meticolose tecniche asettiche,<br />
appropriato utilizzo dei <strong>di</strong>spositivi<br />
<strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale (DPI), pulizia<br />
delle ferite e rimozione <strong>di</strong> tessuto necrotico,<br />
adeguata pulizia e mantenimento<br />
delle apparecchiature, ed infine l’uso<br />
<strong>di</strong> appropriate tecniche <strong>di</strong> lavaggio delle<br />
mani.<br />
A seguito <strong>di</strong> quanto detto sopra e <strong>di</strong> quanto<br />
osservato nel mio percorso formativo<br />
pratico, ho ritenuto importante ed utile<br />
appurare il livello <strong>di</strong> conoscenza e competenza<br />
del personale infermieristico chiamato<br />
ad assistere il paziente affetto da<br />
sepsi oppure quello critico con shock settico.<br />
Lo scopo del mio lavoro era pertanto<br />
quello <strong>di</strong> svolgere una analisi sul livello<br />
<strong>di</strong> competenza infermieristica e valutare<br />
la conoscenza del fenomeno sepsi nella<br />
nostra realtà locale.<br />
Premessa: La sepsi severa e lo shock settico<br />
sono entrambi stati patologici che<br />
necessitano <strong>di</strong> una elevata e costante assistenza<br />
sia me<strong>di</strong>ca che infermieristica.<br />
Obiettivo: Obiettivo del presente stu<strong>di</strong>o<br />
è stato quello <strong>di</strong> analizzare la competenza<br />
del personale infermieristico a<br />
partire dalla conoscenza sulla sepsi.<br />
Materiali e meto<strong>di</strong>: Sono stati <strong>di</strong>stribuiti<br />
815 questionari, riportato nella<br />
Tabella 1.1, <strong>di</strong> cui 218 nell’ospedale<br />
del Viale Della Vittoria <strong>di</strong> Jesi (AN) e<br />
597 nell’Azienda Ospedaliera Universitaria<br />
Ospedali Riuniti Umberto I <strong>di</strong><br />
Torrette (AN).<br />
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA
.1<br />
97<br />
53<br />
79<br />
42<br />
96<br />
1<br />
RISPOSTE CORRETTE COMPLESSIVE<br />
30<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
96<br />
NURSING E QUALITÁ<br />
GRAFICO1.1<br />
87<br />
88<br />
SI SI NO<br />
SI<br />
3<br />
COMPETENZA<br />
MEDICA<br />
4<br />
13<br />
NO<br />
3 0<br />
NO<br />
SI<br />
NO<br />
14 15 16 17 18<br />
100<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />
CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />
LA GLICEMIA?<br />
91<br />
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />
ISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />
E LA FORMAZIONE<br />
COS’E’ LA SEPSI?<br />
COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />
70%<br />
1 RISPOSTE CORRETTE<br />
2 RISPOSTE ERRATE<br />
58%<br />
RISPOSTE IN %<br />
2.1<br />
51<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />
30%<br />
OLEZZA DEL TASSO DI<br />
MORTALITÁ<br />
NSAPEVOLEZZA<br />
PEVOLEZZA<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
RISPOSTE IN % 120<br />
91<br />
120<br />
100<br />
27<br />
2<br />
58<br />
93<br />
97<br />
53<br />
2.1<br />
RISPOSTE IN %<br />
Grafico 9.1 9.1<br />
80<br />
60 SI<br />
60<br />
40<br />
45<br />
42%<br />
28 SI 28<br />
57<br />
39<br />
43<br />
32<br />
58% NO 21<br />
50<br />
41<br />
SI<br />
42<br />
40<br />
20<br />
0<br />
3<br />
NO<br />
24<br />
22<br />
COMPETENZA<br />
20<br />
13<br />
12<br />
MEDICA<br />
4<br />
0 STATO CLINICO<br />
NO<br />
DEL PAZIENTE<br />
SI<br />
CON SEPSI?<br />
1 RISPOSTE CORRETTE<br />
NO<br />
3 0<br />
LA GLICEMIA?<br />
2 RISPOSTE ERRATE DOMANDE QUESTIONARIO<br />
LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C ATTIVATA?<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
86<br />
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 0 13<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />
É INTERESSATO A<br />
Il questionario RISPOSTE era INERENTE costituito da LA 1 COMPETENZA<br />
doman- 58% e i questionari analizzati n°476. I gra- FORMAZIONE INEREN<br />
da in<strong>di</strong>cante l’U.O. E LA <strong>di</strong> FORMAZIONE<br />
appartenenza e da fici 1.1 e 2.1 mostrano le risposte corrette<br />
3.1 17 domande strutturate dove si chiedeva<br />
120<br />
<strong>di</strong> selezionare 97 una risposta tra 96 quelle già<br />
87<br />
100<br />
COS’E’ LA SEPSI?<br />
riportate. COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />
80 Il questionario è stato consegnato al coor-<br />
RISPOSTE CORRETTE COMPLESSIVE<br />
60 <strong>di</strong>natore SI <strong>di</strong> ogni U.O. ad esclusione SI delle NO<br />
30%<br />
96<br />
91<br />
91<br />
93<br />
COMPETENZA<br />
40 unità <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria, 70%<br />
3 Oculistica e Blocco 79<br />
86 Ope-<br />
MEDICA<br />
4<br />
ratorio 53 in quanto<br />
20<br />
NO hanno 51 una 58 realtà NO a se.<br />
27<br />
42<br />
30<br />
Allo stesso è stato 3 chiesto 0 <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuirlo<br />
0<br />
ad ogni infermiere con l’invito a compilarlo<br />
14 1 RISPOSTE 15 CORRETTE 16 17<br />
2 in<strong>di</strong>vidualmente.<br />
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />
complessive dei due ospedali, dove ho sud- 12%<br />
<strong>di</strong>viso 88 le domande inerente la conoscenza,<br />
7.1<br />
88%<br />
dalla 2 alla 13, da quelle inerente la competenza<br />
6.13.1<br />
e la formazione, dalla 14 alla 18. HA MAI PARTECIPAT<br />
SI<br />
FORMAZIONE INEREN<br />
É COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />
13 Nei Grafici CONOSCERE 12 3.1, LE 4.1 POSSIBILI COS’E’ e 5.1 LA sono SEPSI? evidenziate<br />
MANIFESTAZIONI COS’E’ DELLA LA SEPSI? SEPSI SEVERA?<br />
SI le percentuali NO <strong>di</strong> risposte con risultati ne- 13%<br />
3%<br />
gativi.<br />
97% 97%<br />
30% 9.1<br />
87%<br />
1 SI<br />
70%<br />
2<br />
18<br />
NO<br />
Nei Grafici 6.1, 7.1 e 8.1 sono evidenziate<br />
2 RISPOSTE ERRATE<br />
D O M A N D E QDU EO SMT I OA NNA RD I O<br />
Dopo circa tre settimane E i Qquestionari U E S T I O N A R Isono O<br />
stati ritirati ed il contenuto analizzato.<br />
rispettivamente le percentuali inerente RISPOSTE la CORRETTE S<br />
competenza, la formazione e la volontà <strong>di</strong> CRITICA - CHIRUR<br />
Tabella 1.1<br />
crescere.<br />
1 RISPOSTE CORRETTE<br />
Risultati: Il tasso <strong>di</strong> risposta è stato del<br />
2<br />
120<br />
RISPOSTE ERRATE<br />
99<br />
RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />
E LA FORMAZIONE<br />
4.1 97<br />
96<br />
87<br />
88<br />
Nei Grafici 9.1 e 10.1 sono evidenziate 100 le<br />
risposte sud<strong>di</strong>vise per Area Critica, Chirur-<br />
80 8.1 57<br />
gica 7.1 e Me<strong>di</strong>ca.<br />
56<br />
89<br />
69<br />
65<br />
95<br />
3.1 Grafico 0 3.1<br />
4.1<br />
5.1<br />
80<br />
60 SI SI NO<br />
SI<br />
40<br />
6.1<br />
20<br />
CONSAPEVOLEZZA COMPETENZA<br />
3<br />
DEL TASSO DI 13<br />
MEDICA<br />
4<br />
NO MORTALITÁ NO<br />
SI<br />
3 0<br />
12<br />
NO<br />
5.1<br />
1<br />
2<br />
É COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />
14<br />
CONOSCERE<br />
15<br />
LE POSSIBILI<br />
16 17 18<br />
MANIFESTAZIONI 42% D O M A N D E QDELLA U E S T ISEPSI? O N A R I O<br />
COS’E’ LA SEPSI? 58%<br />
COS’E’ 3% LA SEPSI SEVERA?<br />
1<br />
2<br />
70%<br />
NON CONSAPEVOLEZZA<br />
CONSAPEVOLEZZA<br />
2 NO<br />
30%<br />
COS’E’ LA SEPSI? 1 RISPOSTE CORRETTE<br />
COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />
2 RISPOSTE ERRATE<br />
12 Grafico 5.1 1 RISPOSTE CORRETTE<br />
RISPOSTE CORRETTE 13% COMPLESSIVE<br />
79<br />
GRAFICO1.1<br />
RISPOSTE IN %<br />
2.1<br />
3.1<br />
4.1<br />
42<br />
96<br />
7.170%<br />
87% 1 SI<br />
STATO CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />
2<br />
91<br />
LA 91<br />
NO<br />
GLICEMIA?<br />
93<br />
LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C 86 ATTIVATA?<br />
CONSAPEVOLEZZA 30<br />
DEL TASSO DI<br />
MORTALITÁ<br />
3 4<br />
É INTERESSATO A CORSI DI<br />
FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />
5 42% 6 42% 7 58% 8 9 58% 10 11 12<br />
12%<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N1 A RRISPOSTE I O CORRETTE<br />
88% 1 SI<br />
13<br />
2 RISPOSTE ERRATE 2 NO<br />
1 NON CONSAPEVOLEZZA<br />
5.1<br />
NON CONSAPEVOLEZZA<br />
CONSAPEVOLEZZA<br />
42%<br />
97% 97%<br />
42%<br />
RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />
E LA FORMAZIONE<br />
CRITICA - CHIRURGICA- MEDICA<br />
58%<br />
58%<br />
14 15 16 17 18<br />
51<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />
1 SI<br />
HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />
FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />
CONSAPEVOLEZZA 8.1 DEL TASSO DI<br />
MORTALITÁ<br />
120<br />
80<br />
10.1<br />
58<br />
RISPOSTE CORRETTE SUDDIVISE PER AREA<br />
99<br />
95<br />
STATO CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />
94<br />
100<br />
89<br />
95<br />
LA GLICEMIA?<br />
4<br />
82<br />
96<br />
LA PROPRIETÁ DELLA 87<br />
69PROTEINA<br />
C ATTIVATA?<br />
RISPOSTE IN %<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
RISPOSTE IN % 120<br />
120<br />
100<br />
2 CONSAPEVOLEZZA<br />
2 RISPOSTE ERRATE<br />
57<br />
56<br />
65<br />
30%<br />
88<br />
RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />
E LA FORMAZIONE<br />
1 RISPOSTE CORRETTE<br />
120<br />
96 96 2 RISPOSTE ERRATE 95 97<br />
94<br />
88 88<br />
88 91<br />
99<br />
66<br />
91<br />
90<br />
93<br />
AREA CRITICA<br />
AREA CHIRURGICA<br />
AREA MEDICA<br />
66<br />
58<br />
97<br />
92<br />
97<br />
90<br />
83<br />
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />
77<br />
4.1 13%<br />
Grafico 4.1<br />
8.1<br />
9.1<br />
Grafico 6.1<br />
5.1 6.1<br />
42%<br />
Grafico 10.1 10.1<br />
1<br />
2<br />
14 15 16 17<br />
0<br />
CONSAPEVOLEZZA DEL TASSO DI<br />
MORTALITÁ<br />
D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />
58%<br />
NON CONSAPEVOLEZZA<br />
88% 1 SI<br />
CONSAPEVOLEZZA 2 NO<br />
120<br />
9.1<br />
10.1<br />
É INTERESSATO A CO<br />
43<br />
FORMAZIONE INERENTE<br />
12%<br />
88%<br />
RISPOSTE CORRETTE SUD<br />
CRITICA - CHIRURGIC<br />
100<br />
89<br />
95<br />
AREA CRITICA<br />
4<br />
RISPOSTE CORRETTE SUDDIVISE PER AREA<br />
AREA CHIRURGICA<br />
CRITICA - CHIRURGICA- MEDICA<br />
120 69<br />
É COMPETENZA INFERMIERISTICA AREA MEDICA<br />
80<br />
96<br />
99<br />
96<br />
120<br />
57<br />
56<br />
65<br />
CONOSCERE LE POSSIBILI 100<br />
99<br />
95<br />
93<br />
97<br />
92<br />
57<br />
94<br />
91<br />
100<br />
89 MANIFESTAZIONI 95<br />
97<br />
4 DELLA 82 SEPSI?<br />
60<br />
45<br />
90<br />
90<br />
80 83<br />
69<br />
66<br />
77<br />
43<br />
80<br />
57<br />
56<br />
65<br />
66<br />
58<br />
STATO 57 CLINICO 3% DEL PAZIENTE 40 28 CON SEPSI? 60<br />
50<br />
42<br />
60<br />
45<br />
28 SI<br />
39 LA GLICEMIA?<br />
43<br />
32<br />
24<br />
22<br />
41<br />
COMPETENZA<br />
LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C ATTIVATA? 40<br />
40 28<br />
21<br />
MEDICA<br />
28<br />
20 97% 97%<br />
24<br />
22<br />
1 SI<br />
20<br />
20<br />
2<br />
4 1<br />
0 NO<br />
4<br />
0<br />
RISPOSTE IN %<br />
42%<br />
RISPOSTE IN %<br />
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />
2 3 4 5 6<br />
DOMANDE QUESTIONARIO<br />
14 15 DOMA<br />
RISPOSTE IN %<br />
7.1<br />
8.1<br />
HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />
FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />
1<br />
2<br />
RISPOSTE IN %<br />
RISPOSTE CORRETTE<br />
RISPOSTE ERRATE<br />
60<br />
40<br />
87% 20<br />
1 SI<br />
2 NO<br />
É INTERESSATO A CORSI DI<br />
FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
12%<br />
58%<br />
RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />
E LA FORMAZIONE<br />
96<br />
99<br />
96 95 97<br />
94<br />
88 88<br />
84<br />
RISPOSTE IN %<br />
24<br />
28<br />
8.1<br />
28<br />
10.1<br />
120<br />
100<br />
87% 1<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
45<br />
2 3 4 5 6<br />
D<br />
RISPOSTE IN %<br />
HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />
COMPETENZA<br />
MEDICA FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />
4 1 4<br />
13%<br />
DOMANDE QUESTIONARIO<br />
88<br />
82<br />
91<br />
SI SI NO SI<br />
14 15 16 17 18<br />
2<br />
0<br />
AREA<br />
CRITICA<br />
RISPOSTE INER<br />
E LA<br />
99<br />
RISPOSTE INEREN<br />
E LA FO<br />
AREA<br />
CHIRURGICA<br />
AREA<br />
MEDICA<br />
96<br />
99<br />
96 94<br />
SI<br />
NO<br />
SI<br />
57<br />
22<br />
COMPETENZA<br />
MEDICA<br />
4 1 4<br />
14 15<br />
DOM<br />
DOMAN
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Discussione e conclusioni:<br />
Dai risultati ottenuti si evidenzia una carente<br />
conoscenza infermieristica sull’argomento.<br />
I grafici 1.1 e 2.1, che mostrano le<br />
risposte complessive dei due ospedali, evidenziano<br />
che alle domande 2 e 7, che corrispondono<br />
rispettivamente a cos’è la sepsi<br />
e la sepsi severa, il 70% (ve<strong>di</strong> anche Grafico<br />
3.1) non risponde correttamente. Questo<br />
<strong>di</strong>mostra che l’infermiere ha una vaga idea<br />
<strong>di</strong> cosa sia la sepsi e la sepsi severa.<br />
Alla domanda 5 il 58% (ve<strong>di</strong> anche Grafico<br />
4.1) non ha la consapevolezza dell’elevata<br />
mortalità provocata dalla stessa. Questo <strong>di</strong>mostra<br />
che la sepsi è, per la maggior parte,<br />
un problema sottovalutato.<br />
Alle domande 3, 9 e 11 che sono quelle più<br />
specifiche del paziente con sepsi severa<br />
inerente rispettivamente lo stato clinico,<br />
l’andamento della glicemia e le proprietà<br />
della Proteina C Attivata, appena poco più<br />
della metà degli infermieri (58%) (ve<strong>di</strong> anche<br />
Grafico 5.1) risponde in maniera corretta.<br />
Ciò rivela una appena sufficiente conoscenza<br />
più specifica per questo tipo <strong>di</strong><br />
paziente.<br />
Il lavoro svolto ha, d’altro canto, rilevato<br />
molto interesse infatti le risposte successive<br />
<strong>di</strong>mostrano che l’infermiere ha voglia<br />
<strong>di</strong> conoscere e <strong>di</strong> crescere. Alla domanda 14<br />
il 97% degli infermieri risponde che rientra<br />
nelle competenze infermieristiche il saper<br />
riconosce le manifestazioni <strong>di</strong> una possibile<br />
sepsi (ve<strong>di</strong> anche Grafico 6.1).<br />
Alla domanda 17, l’87% (grafico 7.1) degli<br />
stessi risponde che non ha mai partecipato<br />
a corsi <strong>di</strong> formazione sulla materia ma nello<br />
stesso tempo, alla domanda 18, l’88% (grafico<br />
8.1) ha espresso un forte interesse ad<br />
incrementare la propria conoscenza.<br />
Sono inoltre state analizzate le risposte<br />
sud<strong>di</strong>vise per Area Critica, Chirurgica e Me<strong>di</strong>ca.<br />
I grafici 9.1 e 10.1 evidenziano che<br />
l’Area Critica risponde in percentuale in maniera<br />
corretta in modo migliore delle altre<br />
due aree (9 risposte, inerente la conoscenza,<br />
su 12).<br />
Questo ultimo risultato è probabilmente<br />
dovuto al fatto che il paziente con sepsi<br />
severa o shock settico <strong>di</strong>agnosticato viene<br />
trasferito in Area Critica e quin<strong>di</strong> l’infermiere,<br />
che qui si trova, più spesso assiste a<br />
questo tipo <strong>di</strong> paziente.<br />
Per quanto riguarda l’analisi delle risposte<br />
complessive dei due ospedali, seppur <strong>di</strong>versi<br />
per importanza e <strong>di</strong>mensioni, non si sono<br />
rilevate <strong>di</strong>fferenze significative. Questo a<br />
<strong>di</strong>mostrazione del fatto che il corso formativo<br />
è lo stesso per tutti e che ai successivi<br />
corsi <strong>di</strong> aggiornamento possono accedere<br />
tutti in<strong>di</strong>fferentemente. Ciò che comunque<br />
si è rilevato più interessante è che tutti<br />
allo stesso modo vogliono<br />
apprendere.<br />
Va sottolineato che la sepsi è<br />
la maggiore causa <strong>di</strong> morte nelle<br />
UTI del mondo e che la mortalità<br />
del paziente affetto da sepsi<br />
è del 20-30% mentre quella per<br />
shock settico raggiunge il 50%,<br />
questo conferma che la sepsi è un<br />
problema molto serio.<br />
I risultati del questionario <strong>di</strong>mostrano<br />
quin<strong>di</strong> che c’è, da parte degli<br />
infermieri, una carente conoscenza<br />
sulla sepsi, e che essa, è un problema<br />
sottovalutato ma, nello stesso tempo,<br />
c’è comunque voglia <strong>di</strong> crescere e <strong>di</strong><br />
ampliare le conoscenze.<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto detto, ritengo sia<br />
utile che le Aziende Ospedaliere promuovino<br />
specifici corsi <strong>di</strong> formazione<br />
sul fenomeno patologico della sepsi e le<br />
università inseriscano nel programma <strong>di</strong><br />
corso universitario, o trattino in maniera<br />
più dettagliata questo argomento con il<br />
fine <strong>di</strong>:<br />
-migliorare il livello <strong>di</strong> conoscenza del<br />
personale infermieristico<br />
-incrementare il riconoscimento delle<br />
manifestazioni della sepsi<br />
-fornire una elevata ed adeguata qualità<br />
<strong>di</strong> assistenza<br />
-permettere all’infermiere <strong>di</strong> svolgere la<br />
propria professione con tutte le nozioni<br />
necessarie<br />
-ridurre il rischio della sepsi o delle sue<br />
manifestazioni patologiche<br />
-elevare il livello <strong>di</strong> salute del paziente<br />
Sono pertanto sempre più convinta che<br />
solo grazie ad una efficiente preparazione<br />
<strong>di</strong> base, un bagaglio <strong>di</strong> esperienza<br />
acquisito nel tempo ed un costante aggiornamento,<br />
l’infermiere potrà svolgere<br />
al meglio la propria professione.<br />
Bibliografia:<br />
-Dellinger R.P., Carlet J.M., Masur H.,<br />
Gerlach H., Calandra T., Cohen J., Gea-Banacloche<br />
J., Keh D., Marshall J.C., Parker M.M., Ramsay G.,<br />
Zimmerman J.L., Vincent J.L., Levy M.M. Surviving<br />
Sepsis Campaing.<br />
The Guidelines Implemetation for the Future,<br />
2004, pp 3-27<br />
-Fain J.A. La ricerca infermieristica leggerla,<br />
comprenderla e applicarla<br />
2ª ed., Milano, Mc Graw-Hill, 2004, pp 137-183<br />
-Gentili A., Nastasi M., Rigon L.A., Silvestri C.,<br />
Tanganelli P. Il paziente critico.<br />
1ª ed. luglio 1993, MI, Casa E<strong>di</strong>trice<br />
Ambrosiana,pp 3-5,391-401.<br />
-http://www.critcaremed.com<br />
Crit Care Med 2001 Vol.29, No.7(Suppl.)<br />
“Epidemiology of sepsis: An update”<br />
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA
0<br />
COLLEGIO DI ANCONA 0<br />
NURSING E QUALITÁ<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Defibrillazione precoce:<br />
il tempo è vita<br />
A cura <strong>di</strong> Ama<strong>di</strong>o Ezio Infermiere Coor<strong>di</strong>natore Emergenza<br />
Territoriale Potes 118 ASUR ZT n.4 Senigallia - Ama<strong>di</strong>o Laura<br />
Infermiera ASUR ZT n.4 Senigallia<br />
Abstract: La defibrillazione tempestiva<br />
è uno dei fondamentali anelli della<br />
catena della sopravvivenza, eliminare<br />
una fibrillazione ventricolare in tempi<br />
ridotti può ridare la vita ad una persona<br />
colta da arresto car<strong>di</strong>aco improvviso.<br />
Parole chiave: DAE - Defibrillazione<br />
precoce - BLS-D.<br />
Per comprendere le motivazioni che sostengono<br />
la necessità, anche a Senigallia,<br />
<strong>di</strong> una pianificazione che consenta<br />
l’estensione della Defibrillazione Precoce<br />
in ambito ospedaliero e territoriale,<br />
è opportuno fare riferimento ai dati nazionali<br />
per cui ogni anno una persona<br />
ogni 1000 è colpita da arresto car<strong>di</strong>ocircolatorio<br />
(ACC) improvviso, l’85% dei<br />
quali sostenuta da un ritmo <strong>di</strong> fibrillazione<br />
ventricolare (FV) o tachicar<strong>di</strong>a<br />
ventricolare (TV) che tende a trasformarsi<br />
in asistolia (linea isoelettrica al<br />
monitor) per avvenuto consumo <strong>di</strong> tutti<br />
i substrati energetici, dopo pochi minuti.<br />
La fibrillazione ventricolare è caratterizzata<br />
da un movimento continuo vermicolare<br />
dei ventricoli car<strong>di</strong>aci che non<br />
ha azione <strong>di</strong> pompa e che ha come corrispettivo<br />
clinico l’assenza <strong>di</strong> polso.<br />
La defibrillazione tempestiva è uno dei<br />
fondamentali anelli della catena della<br />
sopravvivenza, eliminare una fibrillazione<br />
ventricolare in tempi ridotti può<br />
ridare la vita ad una persona colta da<br />
arresto car<strong>di</strong>aco improvviso.<br />
E’ ormai certo che l’utilizzo precoce<br />
<strong>di</strong> un defibrillatore semiautomatico<br />
esterno (DAE) consente <strong>di</strong> incrementare<br />
notevolmente la sopravvivenza nei<br />
soggetti colpiti da questo evento: far<br />
passare attraverso il cuore una scarica<br />
elettrica può consentire il recupero <strong>di</strong><br />
un ritmo car<strong>di</strong>aco normale, ma ciò va<br />
fatto nel più breve tempo possibile.<br />
Le Linee Guida raccomandano l’utilizzo<br />
del DAE entro 5 minuti in ambito preospedaliero<br />
ed entro 3 minuti in ambito<br />
ospedaliero.<br />
L’efficacia della defibrillazione <strong>di</strong>pende<br />
quin<strong>di</strong> dal tempo che intercorre tra<br />
l’inizio della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coscienza e il<br />
momento dell’erogazione del primo<br />
shock elettrico più breve è il tempo,<br />
maggiori sono le probabilità <strong>di</strong> rianimare<br />
il paziente (defibrillazione precoce).<br />
Queste ultime decrescono infatti del 7-<br />
10% circa per ogni minuto <strong>di</strong> ritardo: da<br />
un teorico 100% <strong>di</strong> probabilità iniziali,<br />
si passa allo 0% circa dopo appena 10<br />
minuti. Oltre questo limite <strong>di</strong> tempo, le<br />
possibilità <strong>di</strong> successo degli interventi<br />
<strong>di</strong> rianimazione sono pressoché nulle.<br />
L’unica manovra che può allungare<br />
questo limite è il “Basic Life Support”<br />
– BLS costituito essenzialmente dal<br />
massaggio car<strong>di</strong>aco e dalla ventilazione
Confronto Professionale n.3/2007<br />
artificiale.<br />
Il trattamento efficace è quin<strong>di</strong> composto<br />
da <strong>di</strong>versi elementi costituenti la<br />
cosiddetta “catena della sopravvivenza”<br />
che si avvale <strong>di</strong>:<br />
• Allarme precoce<br />
• BLS precoce<br />
• Defibrillazione precoce<br />
• ALS (Advance Life Support) precoce<br />
Dalle numerose esperienze <strong>di</strong> intervento<br />
territoriale emerge l’in<strong>di</strong>cazione che<br />
una <strong>di</strong>ffusione capillare del DAE permette<br />
una defibrillazione precoce in<br />
grado <strong>di</strong> salvare più vite umane. Infat-<br />
ti, con un intervento territoriale rapido<br />
ed efficace il 25-35% circa dei pazienti<br />
soccorsi giunge in ospedale con respiro<br />
e polso spontanei. La legge n.120 del<br />
3 aprile 2001 favorisce la <strong>di</strong>ffusione<br />
della cultura dell’emergenza me<strong>di</strong>ante<br />
il potenziale coinvolgimento <strong>di</strong> tutta la<br />
comunità (personale<br />
sanitario e laici) sia<br />
nei programmi <strong>di</strong> formazione<br />
sia nei programmi<br />
operativi.<br />
Infatti, grazie all’uso<br />
<strong>di</strong> defibrillatori semiautomatici,<br />
in grado<br />
<strong>di</strong> analizzare automaticamente<br />
il ritmo<br />
car<strong>di</strong>aco e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care<br />
l’erogazione della<br />
scarica in sicurezza<br />
qualsiasi in<strong>di</strong>viduo<br />
senza competenze <strong>di</strong><br />
tipo sanitario, previa<br />
adeguata formazione,<br />
può defibrillare un<br />
paziente in arresto<br />
car<strong>di</strong>aco.<br />
Dall’approvazione della<br />
legge nella regione<br />
Marche, oltre al personale sanitario<br />
operante nelle POTES 118<br />
e Dipartimenti <strong>di</strong> Emergenza<br />
(DEA), sono stati formati,<br />
valutati ed autorizzati<br />
più <strong>di</strong> 3.000 volontari alle<br />
funzioni del supporto vitale<br />
<strong>di</strong> base e della defibrillazione<br />
precoce (Basic Life Support Defibrillation)<br />
che viene garantita<br />
da tutti gli equipaggi del volontariato<br />
e da numerosi progetti<br />
pubblici <strong>di</strong> defibrillazione (PAD).<br />
Ciò ha permesso <strong>di</strong> creare una rete<br />
territoriale in grado <strong>di</strong> rispettare<br />
Legge n.120 del 3 aprile 2001:Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente<br />
extraospedaliero<br />
Art. 1<br />
1. È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche<br />
al personale sanitario non me<strong>di</strong>co, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto<br />
una formazione specifica nelle attività <strong>di</strong> rianimazione car<strong>di</strong>opolmonare.<br />
2. Le regioni e le province autonome <strong>di</strong>sciplinano il rilascio da parte delle aziende<br />
sanitarie locali e delle<br />
aziende ospedaliere dell’autorizzazione all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori<br />
da parte del personale <strong>di</strong> cui al comma 1., nell’ambito del sistema <strong>di</strong> emergenza 118<br />
competente per territorio o,<br />
laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell’azienda unità sanitaria locale<br />
o dell’azienda<br />
ospedaliera <strong>di</strong> competenza, sulla base dei criteri in<strong>di</strong>cati dalle linee guida adottate<br />
dal Ministro della<br />
Sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore della<br />
presente legge.<br />
Lo shock elettrico è in grado <strong>di</strong> riportare<br />
il cuore ad un regolare battito car<strong>di</strong>aco.<br />
i tempi necessari per l’applicazione<br />
delle manovre <strong>di</strong> assistenza compresa<br />
la defibrillazione, con un notevole aumento<br />
della sopravvivenza nell’arresto<br />
car<strong>di</strong>aco.<br />
Nella Zona Territoriale <strong>di</strong> Senigallia<br />
il personale me<strong>di</strong>co, infermieristico,<br />
tecnico e volontario<br />
afferenti alle POTES<br />
118 e DEA sono in<br />
possesso della certificazione<br />
BLS-D<br />
riuscendo così a<br />
formare una rete<br />
territoriale <strong>di</strong> soccorso<br />
in grado <strong>di</strong><br />
applicare i principi<br />
della catena della<br />
sopravvivenza nei<br />
tempi previsti<br />
dalla normativa<br />
in vigore.<br />
Il bacino territoriale<br />
<strong>di</strong> riferimento<br />
è coperto<br />
da:<br />
• Tre Postazioni<br />
ALS<br />
- personale<br />
me<strong>di</strong>co, infermieristico e tec-<br />
1<br />
COLLEGIO DI ANCONA
COLLEGIO DI ANCONA<br />
NURSING E QUALITÁ<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
nico - con sede due a Senigallia ed una<br />
in Arcevia<br />
• Tre Postazioni BLS-D – personale volontario<br />
- con se<strong>di</strong> a Senigallia (Croce<br />
Rossa Italiana) Corinaldo (PA-AVIS) e<br />
Ostra (Croce Verde).<br />
Dall’inizio dell’anno il programma <strong>di</strong> defibrillazione<br />
precoce è stato esteso al<br />
Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero al fine <strong>di</strong> raggiungere<br />
la piena applicazione dell’obiettivo<br />
regionale 2005 “Defibrillazione Precoce<br />
intraospedaliera”.<br />
Ciò ha comportato l’acquisto <strong>di</strong> 24 Defibrillatori<br />
Semiautomatici, aggiornati<br />
alle nuove linee guida ERC, da collocare<br />
nei carrelli d’emergenza delle varie Unità<br />
Operative nonché da posizionare in<br />
teche allarmate da installarsi in punti<br />
logisticamente strategici.<br />
L’intenso, quanto oneroso, programma<br />
<strong>di</strong> formazione, sostenuto da Istruttori<br />
me<strong>di</strong>ci e infermieri afferenti al Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Emergenza, vede coinvolti<br />
circa 700 <strong>di</strong>pendenti delle varie qualifiche<br />
e vedrà la piena realizzazione nella<br />
primavera del 2008.<br />
I ritar<strong>di</strong> fin qui accumulati sono in<br />
massima parte ascrivibili alla fase <strong>di</strong><br />
dotazione dei <strong>di</strong>spositivi idonei nonché<br />
all’adeguamento della formazione<br />
alle nuove Linee Guida ERC - European<br />
Resuscitation Council - mo<strong>di</strong>ficate nel<br />
corso dell’anno 2005.<br />
Le mo<strong>di</strong>fiche introdotte tendono ad incrementare<br />
il numero delle compressioni<br />
toraciche rispetto alla respirazione,<br />
tale rapporto passa dal precedente 15-2<br />
all’attuale 30-2 al fine <strong>di</strong> mantenere frequenza<br />
ed intensità car<strong>di</strong>ache elevate<br />
cercando <strong>di</strong> evitare il più possibile interuzioni<br />
del massaggio car<strong>di</strong>aco.<br />
Lo scopo <strong>di</strong> tale mo<strong>di</strong>fica, unitamente<br />
ad un livello <strong>di</strong> frequenza delle compressioni<br />
non inferiore a 100 al minuto,<br />
è quello <strong>di</strong> mantenere ossigenato il cervello<br />
ed il muscolo car<strong>di</strong>aco, insufflando<br />
artificialmente aria nei polmoni e<br />
provocando, per mezzo <strong>di</strong> spinte compressive<br />
sul torace, una valida circolazione<br />
del sangue in attesa <strong>di</strong> applicare,<br />
qualora in presenza <strong>di</strong> ritmo defibrillabile,<br />
lo shock elettrico.<br />
Come riportato dal documento dell’ERC,<br />
oltre che nell’adulto, sostanziali novità<br />
sono state introdotte anche in campo<br />
pe<strong>di</strong>atrico le quali nascono dalla sintesi<br />
<strong>di</strong> evidenze scientifiche cliniche e<br />
sperimentali unitamente alla necessità<br />
<strong>di</strong> semplificare tecniche e sequenze <strong>di</strong><br />
assistenza al bambino critico, per favorirne<br />
conoscenza e memorizzazione.<br />
La popolazione pe<strong>di</strong>atrica viene sud<strong>di</strong>visa<br />
in due categorie:<br />
1. lattante: fino all’anno <strong>di</strong> vita<br />
2. bambini: da 1 anno <strong>di</strong> vita alla pubertà<br />
in quanto le <strong>di</strong>fferenze nella sequenza<br />
rianimatoria <strong>di</strong> base fra adulti e bambini<br />
si basano sull’eziologia dell’arresto<br />
car<strong>di</strong>aco (primitivo o secondario) piuttosto<br />
che sulla taglia del paziente.<br />
Il rapporto compressioni/ventilazioni<br />
consigliato nel bambino <strong>di</strong> ogni età<br />
(escluso il neonato in sala parto) è <strong>di</strong><br />
15:2 (1 o 2 soccorritori).<br />
Il numero <strong>di</strong> ventilazioni con il rapporto<br />
15:2 o 30:2, anche nel bambino asfittico,<br />
è ritenuto sufficiente per mantenere<br />
un rapporto ventilazione/perfusione<br />
accettabile.<br />
Utilizzo <strong>di</strong> un’unica tecnica in ogni età<br />
pe<strong>di</strong>atrica per ricercare il punto <strong>di</strong> repere<br />
la cui sede corretta corrisponde al<br />
3° inferiore dello sterno.<br />
Per quanto concerne la tecnica <strong>di</strong> compressione<br />
toracica esterna, l’aspetto<br />
fondamentale sottolineato è l’esecuzione<br />
<strong>di</strong> CTE <strong>di</strong> adeguata profon<strong>di</strong>tà e<br />
con minime interruzioni. Nel lattante la<br />
tecnica a due mani garantisce una mag-
Confronto Professionale n.3/2007<br />
giore profon<strong>di</strong>tà delle CTE, una migliore<br />
pressione <strong>di</strong> perfusione coronarica ed<br />
una migliore pressione arteriosa sistolica<br />
e <strong>di</strong>astolica rispetto alla tecnica a<br />
due <strong>di</strong>ta.<br />
A volte i numeri riescono a far comprendere<br />
l’entità <strong>di</strong> un problema meglio<br />
<strong>di</strong> qualsiasi descrizione e pertanto è opportuno<br />
ricordare che:<br />
• Ogni anno in Europa avvengono circa<br />
700.000 arresti car<strong>di</strong>aci<br />
• La sopravvivenza alla <strong>di</strong>missione<br />
ospedaliera è <strong>di</strong> circa il 5-10%<br />
• L’intervento <strong>di</strong> RCP da parte dei presenti<br />
è fondamentale<br />
• La rianimazione e la defibrillazione<br />
precoce possono portare la sopravvivenza<br />
ad oltre il 60%<br />
Un’adeguata organizzazione territoriale<br />
ed ospedaliera può portare al sod<strong>di</strong>sfacimento<br />
dell’obbiettivo che la regione<br />
Marche si è posta e che è nostro dovere,<br />
come infermieri, cercare <strong>di</strong> raggiungere<br />
mettendo in campo il forte potenziale<br />
<strong>di</strong> professionalità <strong>di</strong> cui siamo portatori.<br />
Bibliografia:<br />
- European Resuscitation Council<br />
- “La morte improvvisa” <strong>di</strong> M.G. Balzanelli<br />
e A. Catalano<br />
- Piano Sanitario Regione Marche 2007-<br />
2009<br />
- Journal of American Me<strong>di</strong>cal Association<br />
COLLEGIO DI ANCONA
COLLEGIO DI ANCONA<br />
DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />
Confronto Professionale n.2/2007 n.3/2007<br />
Le responsabilità del personale<br />
infermieristico rispetto alla<br />
detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti<br />
a cura <strong>di</strong> Elisabetta Palma.<br />
ABSTRACT:<br />
Alla luce dei mutamenti normativi, la figura<br />
dell’infermiere riveste a pieno titolo il ruolo<br />
<strong>di</strong> professionista intellettuale, con un campo<br />
proprio <strong>di</strong> competenze. Si rende quin<strong>di</strong><br />
necessario <strong>di</strong>sporre degli strumenti per<br />
pianificare correttamente la propria attività<br />
professionale ed evitare <strong>di</strong> “incappare” in<br />
illeciti che possono avere anche risvolti sul<br />
piano della responsabilità penale.<br />
PAROLE CHIAVE: responsabilità, farmaci,<br />
infermieri.<br />
La norma che contempla questa fattispecie<br />
<strong>di</strong> reato si trova nel libro II 1 , titolo IV 2<br />
, capo II 3 del co<strong>di</strong>ce penale, all’art. 443<br />
“Commercio o somministrazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali<br />
guasti. Chiunque detiene per il commercio,<br />
pone in commercio o somministra me<strong>di</strong>cinali<br />
guasti o imperfetti è punito con la reclusione<br />
da sei mesi a tre anni e con la multa non<br />
inferiore a € 100 .”<br />
Il delitto <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> farmaci<br />
scaduti (sia nella forma dolosa 4 che in<br />
quella colposa 5 ) rientra nella categoria dei<br />
reati <strong>di</strong> comune pericolo nell’ambito dei<br />
quali il bene giuri<strong>di</strong>co tutelato è l’incolumità<br />
e la salute pubblica.<br />
Tale reato deve qualificarsi come reato <strong>di</strong><br />
condotta e non <strong>di</strong> evento 6 poiché la soglia<br />
della punibilità viene anticipata e non si richiede<br />
che dalla fatto <strong>di</strong> detenere i farmaci<br />
scaduti derivi una conseguenza sfavorevole<br />
per uno o più in<strong>di</strong>vidui.<br />
Analizzando il testo dell’articolo del co<strong>di</strong>ce<br />
penale (c.p.) <strong>di</strong>stinguiamo subito due categorie<br />
<strong>di</strong> professionisti interessati: i farmacisti<br />
(chiunque detiene e pone in commercio)<br />
, gli infermieri e le ostetriche (chiunque<br />
somministra). Dato che detenere e somministrare<br />
sono due attività ben <strong>di</strong>stinte, e<br />
dato che la seconda è potenzialmente più<br />
pericolosa per la salute pubblica, la giurisprudenza<br />
valuta la detenzione <strong>di</strong> farmaci<br />
scaduti (considerati come guasti o imperfetti<br />
78 ) con più severità<br />
Nella <strong>di</strong>zione “somministrazione” viene ricompreso<br />
tutto l’iter preparatorio alla somministrazione<br />
stessa, e quin<strong>di</strong> la custo<strong>di</strong>a<br />
del farmaco scaduto nell’arma<strong>di</strong>etto ove<br />
sono custo<strong>di</strong>ti tutti i me<strong>di</strong>cinali ovvero sul<br />
carrello per la <strong>di</strong>stribuzione ai degenti, si<br />
concretizza quin<strong>di</strong> ad<strong>di</strong>rittura il reato <strong>di</strong><br />
tentato delitto9 ex art. 56 c.p., in quanto<br />
ciò rappresenta un atto idoneo e <strong>di</strong>retto in<br />
modo non equivoco alla somministrazione<br />
e sia accompagnata dalla consapevolezza<br />
del guasto o della imperfezione del me<strong>di</strong>-<br />
cinale<br />
10 .<br />
Resta da <strong>di</strong>rimere il problema della<br />
volontarietà da parte del personale <strong>di</strong><br />
mettere in commercio o somministrare<br />
farmaci scaduti.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista esclusivamente logico<br />
il tentato delitto è un delitto che si vuole<br />
effettivamente compiere (c’è quin<strong>di</strong> il dolo)<br />
e non qualcosa che accade per colpa (atteggiamento<br />
negligente, imprudente, imperito,
Confronto Professionale n.3/2007 n.2/2007 n.3/2007<br />
inosservanza <strong>di</strong> leggi, regolamenti, or<strong>di</strong>ni<br />
o <strong>di</strong>scipline) a <strong>di</strong>spetto o contro la nostra<br />
volontà …ergo il reato <strong>di</strong> tentato delitto si<br />
avrebbe solo allorquando il personale farmacista<br />
o infermieristico mettesse in commercio<br />
o somministrerebbe farmaci scaduti<br />
<strong>di</strong> proposito?<br />
Nelle strutture sanitarie i farmaci vengono<br />
generalmente immagazzinati presso il servizio<br />
<strong>di</strong> farmacia e <strong>di</strong>stribuiti ai servizi e<br />
alle unità <strong>di</strong> degenza, che li conservano in<br />
appositi arma<strong>di</strong> farmaceutici.<br />
Nel primo caso la responsabilità è in capo al<br />
farmacista, nel secondo è in capo al coor<strong>di</strong>natore<br />
e agli infermieri <strong>di</strong> reparto. Nelle<br />
case <strong>di</strong> cura private la responsabilità ricade<br />
sul <strong>di</strong>rettore sanitario 11 a titolo <strong>di</strong> culpa in<br />
vigilando 12 .<br />
Per evitare <strong>di</strong> incorrere nel reato <strong>di</strong> cui all’art.<br />
443 c.p. il coor<strong>di</strong>natore e gli infermieri<br />
devono effettuare – a cadenze regolari<br />
– il controllo delle scadenze dei farmaci, la<br />
verifica dell’integrità delle confezioni e il<br />
rispetto delle norme previste dalla <strong>di</strong>tta per<br />
la corretta conservazione (cioè il rispetto<br />
<strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> temperatura,<br />
esposizione o protezione da luce, umi<strong>di</strong>tà<br />
…) .<br />
L’adempimento può essere facilitato dalla<br />
creazione <strong>di</strong> un apposito documento, anche<br />
conosciuto con il nome <strong>di</strong> “scadenzario” in<br />
cui vengono riportati – mese per mese – le<br />
scadenze (ed eventualmente le quantità)<br />
delle specialità me<strong>di</strong>cinali presenti all’interno<br />
del servizio o unità operativa.<br />
Il coor<strong>di</strong>natore può pre<strong>di</strong>sporre tale strumento<br />
e può dare in<strong>di</strong>cazioni, attraverso il<br />
piano <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> reparto inerente le attività<br />
a cadenza regolare, rispetto alle modalità<br />
<strong>di</strong> espletamento del controllo.<br />
Dato che generalmente, se non altrimenti<br />
in<strong>di</strong>cato dalla confezione, la data <strong>di</strong> scadenza<br />
viene riportata come mese e anno, la<br />
scadenza stessa si riferisce all’ultimo giorno<br />
<strong>di</strong> quel mese e <strong>di</strong> quell’anno (ad esempio,<br />
un farmaco che scade a novembre 2008<br />
viene ritenuto valido fino alla mezzanotte<br />
del 30 novembre 2008).<br />
La pianificazione del coor<strong>di</strong>natore può<br />
quin<strong>di</strong> ben prevedere che i controlli<br />
vengano effettuati negli ultimi giorni <strong>di</strong><br />
ogni mese per evitare <strong>di</strong> incorrere nel<br />
reato in caso <strong>di</strong> controlli, e può anche<br />
definire chi controlla, in che turno, quale/quali<br />
arma<strong>di</strong> o frigoriferi.<br />
I farmaci identificati dal controllo come<br />
farmaci scaduti vanno separati dagli altri,<br />
identificati in modo adeguato e restituiti<br />
al servizio <strong>di</strong> farmacia per lo smaltimento<br />
secondo le modalità previste dalla struttura<br />
<strong>di</strong> appartenenza.<br />
Se i farmaci in questione non possono<br />
essere allontanati subito, come nel caso<br />
degli stupefacenti (che vanno comunque<br />
conservati in reparto in attesa della<br />
riconsegna al servizio <strong>di</strong> Farmacia per la<br />
<strong>di</strong>struzione), questi vanno conservati in<br />
cassaforte, ma la giurisprudenza non<br />
ha opinioni univoche sulle modalità <strong>di</strong><br />
conservazione: in un caso si è ritenuto<br />
sufficiente il mantenere gli stupefacenti<br />
scaduti soltanto separati senza ulteriori<br />
in<strong>di</strong>cazioni sul fatto che fossero scaduti,<br />
in un altro caso la mera separazione<br />
all’interno della cassaforte è stata ritenuta<br />
insufficiente e si chiedeva che<br />
tali farmaci fossero non solo separati<br />
ma anche ben identificati dagli altri 14 ,<br />
nella stessa cassaforte oppure in altro<br />
arma<strong>di</strong>o sempre chiuso a chiave 15 .<br />
COLLEGIO DI ANCONA<br />
ANCONA DI<br />
Bibliografia:<br />
1. Luca Benci – La prescrizione e la<br />
somministrazione dei farmaci – responsabilità<br />
giuri<strong>di</strong>ca e deontologica,<br />
MGH e<strong>di</strong>tore 2007<br />
2. Crespi, Stella, Zuccalà – com- COLLEGIO
COLLEGIO DI ANCONA<br />
DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />
Confronto Professionale n.2/2007 n.3/2007<br />
mentario breve al co<strong>di</strong>ce penale , Cedam<br />
e<strong>di</strong>tore 1992<br />
3. Banche dati giuri<strong>di</strong>che Infoutet 2006<br />
4. Avv. Giannantonio Barbieri – articolo<br />
pubbl. su “Professione infermiere” del <strong>Collegio</strong><br />
<strong>IPASVI</strong> Bologna n. 1/2006 “Il punto<br />
su “Terapia, farmaci, loro somministrazione<br />
e smaltimento”.<br />
1 dei delitti in particolare<br />
2 dei delitti contro l’incolumità pubblica<br />
3 dei delitti <strong>di</strong> comune pericolo me<strong>di</strong>ante<br />
frode<br />
4 con precisa volontà o secondo l’intenzio-<br />
ne<br />
5 senza volontà o contro l’intenzione<br />
6 è sufficiente detenere il farmaco affinché<br />
si concretizzi il reato, non è necessario<br />
somministrarlo ai pazienti<br />
7 Cassaz. Penale Sez. VI, 9 novembre 1993,<br />
e Sez. I, 15 maggio 1992<br />
8 La giurisprudenza appare consolidata nel<br />
ritenere che «non è necessario accertare<br />
se, in concreto, il prodotto sia eventualmente<br />
inefficace dal punto <strong>di</strong> vista terapeutico<br />
o pericoloso per l’incolumità pubblica<br />
perché il pericolo non è un requisito<br />
del fatto, ma la ratio stessa dell’incriminazione<br />
penale» (Cassaz. Penale, Sez. I, 6<br />
luglio 1993).<br />
9 Delitto tentato - Chi compie atti idonei,<br />
<strong>di</strong>retti in modo non equivoco a commettere<br />
un delitto, risponde <strong>di</strong> delitto tentato,<br />
se l’azione non si compie o l’evento non si<br />
verifica. Il colpevole <strong>di</strong> delitto tentato è<br />
punito: con la reclusione non inferiore a<br />
do<strong>di</strong>ci anni, se la pena stabilita è l’ergastolo;<br />
e, negli altri casi con la pena stabilita<br />
per il delitto, <strong>di</strong>minuita da un terzo a<br />
due terzi. Se il colpevole volontariamente<br />
desiste dall’azione, soggiace soltanto alla<br />
pena per gli atti compiuti, qualora questi<br />
costituiscano per sé un reato <strong>di</strong>verso. Se<br />
volontariamente impe<strong>di</strong>sce l’evento, soggiace<br />
alla pena stabilita per il delitto tentato,<br />
<strong>di</strong>minuita da un terzo alla metà.<br />
10 Cassaz. Penale, Sez. IV, 9 ottobre 1987<br />
11 Pretura <strong>di</strong> Empoli, 2 novembre 1989<br />
12 Cass. pen., Sez. I, 05/05/1994, n.7476<br />
- Le attribuzioni del <strong>di</strong>rettore sanitario <strong>di</strong><br />
casa <strong>di</strong> cura private sono <strong>di</strong>sciplinate (…)<br />
che prevede tra le altre cose, l’obbligo <strong>di</strong><br />
vigilare sulla scorta dei me<strong>di</strong>cinali e sul<br />
comportamento <strong>di</strong> tutto il personale addetto<br />
ai servizi sanitari. Ne consegue che<br />
il <strong>di</strong>rettore sanitario è tenuto a controllare<br />
che il personale non custo<strong>di</strong>sca negli<br />
arma<strong>di</strong>etti <strong>di</strong> reparto me<strong>di</strong>cinali scaduti e<br />
che, qualora ciò accada, egli deve essere<br />
ritenuto responsabile a titolo <strong>di</strong> colpa del<br />
reato <strong>di</strong> cui all’art. 443 c.p.<br />
13 Pret. Lecco, 18/03/1997 - Nessuna norma<br />
impone al farmacista particolari cautele<br />
in or<strong>di</strong>ne alla sud<strong>di</strong>visione dei farmaci<br />
scaduti da quelli vali<strong>di</strong>, essendo sufficiente,<br />
per escludere la sussistenza <strong>di</strong> una “detenzione<br />
per il commercio” e quin<strong>di</strong> del<br />
reato <strong>di</strong> cui all’art. 443 c.p. che i farmaci<br />
scaduti siano in qualsiasi modo <strong>di</strong>stinti,<br />
ben visibili e non confon<strong>di</strong>bili con tutti<br />
gli altri, normalmente <strong>di</strong>sponibili per la<br />
ven<strong>di</strong>ta, bastando all’uopo che gli scaduti<br />
siano radunati in un separato settore dell’arma<strong>di</strong>o<br />
stupefacenti e raggruppati con<br />
elastico senza la necessità <strong>di</strong> una esplicita<br />
formale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> scadenza<br />
14 Corte Cassaz. Sez. I , 12 ottobre 1998<br />
n.2129 - In data 26 novembre 1992, a seguito<br />
<strong>di</strong> un’ispezione eseguita presso la<br />
farmacia del dott. (…), si accertò che,<br />
nell’arma<strong>di</strong>etto destinato a contenere gli<br />
stupefacenti, vi erano alcune confezioni<br />
<strong>di</strong> specialità me<strong>di</strong>cinali scaduti <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà<br />
unitamente ad altre ancora valide… È’ vero<br />
che possono essere detenuti anche me<strong>di</strong>cinali<br />
guasti o scaduti, non per la ven<strong>di</strong>ta,<br />
ma in attesa della loro <strong>di</strong>struzione. Tuttavia,<br />
è anche vero che questi me<strong>di</strong>cinali<br />
non possono essere confusi con tutti gli<br />
altri, tanto è vero che la loro conservazione<br />
é assoggettata a regole particolari. Né<br />
tale confusione è ammissibile per le specialità<br />
stupefacenti sol perché è prescritta<br />
la loro custo<strong>di</strong>a in apposito arma<strong>di</strong>etto<br />
chiuso a chiave, ben potendosi, all’interno<br />
dello stesso, operare una chiara e netta separazione<br />
tra quelli destinati alla ven<strong>di</strong>ta<br />
e quelli destinati alla <strong>di</strong>struzione.<br />
Costituisce, infine, valutazione <strong>di</strong> merito,<br />
insindacabile in questa sede perché correttamente<br />
motivata, l’aver ritenuto insufficiente<br />
la sola separazione per scomparti,<br />
senza alcun altra specifica in<strong>di</strong>cazione che<br />
potesse scongiurare il pericolo <strong>di</strong> errori.<br />
15 Pretura <strong>di</strong> Busto Arsizio, 30/03/1996 -<br />
La detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti in un arma<strong>di</strong>etto<br />
chiuso a chiave, e non sugli scaffali<br />
contenenti i me<strong>di</strong>cinali per la ven<strong>di</strong>ta<br />
al pubblico, unitamente alla prova che il<br />
farmacista aveva già inoltrato richiesta<br />
<strong>di</strong> ritiro all’autorità competente, altresì<br />
avvertendo i propri collaboratori <strong>di</strong> non<br />
destinarli alla ven<strong>di</strong>ta, sono elementi che<br />
consentono <strong>di</strong> escludere la sussistenza del<br />
reato (…).
FOCUS ON<br />
Confronto Professionale n.2/2007<br />
L’infermiere angelo e demone<br />
<strong>di</strong> Rosaria Trapè infermiera presso la rianimazione clinica Ospedali<br />
riuniti <strong>Ancona</strong><br />
Il prendersi cura rappresenta,secondo me,uno degli<br />
aspetti piu’ <strong>di</strong>fficili della nostra professione.E’<br />
<strong>di</strong> piu’ del nostro essere professionisti,implica la<br />
nostra partecipazione ai bisogni <strong>di</strong> quel paziente<br />
che per un qualsiasi motivo,si trova a vivere o<br />
a terminare la sua vita affidato alle nostre cure.<br />
Spesso noi operatori sanitari ten<strong>di</strong>amo,con l’etichetta<br />
paziente, a <strong>di</strong>menticare che il paziente e’<br />
uguale a persona.Questa depersonalizzazione ci<br />
aiuta a rimanere <strong>di</strong>staccati e quasi a depersonalizzare<br />
noi stessi,un erogatore <strong>di</strong> servizi che<br />
presta la sua opera,ma molto piu’ spesso determina<br />
una cattiva recezione delle nostre azioni o<br />
dei nostri comportamenti,che non sempre sono<br />
senza dolore o fasti<strong>di</strong>o,da parte del paziente e<br />
della sua famiglia. Noi non siamo ne angeli ne<br />
demoni,sono le nostre azioni e i nostri comportamenti<br />
a farci assumere talora l’uno o l’altro<br />
aspetto.<br />
Questa riflessione e’ sorta in me,nel momento<br />
che ripensando un po’ a questi anni <strong>di</strong> lavoro,mi<br />
sono messa davanti ad un foglio per cercare<br />
<strong>di</strong> mettere in fila qualche idea.Sono riemersi<br />
nomi,visi,situazioni a volte felici e a volte no,ma<br />
la linea conduttrice <strong>di</strong> tutte le storie e’ stato<br />
il mio modo <strong>di</strong> comportarmi <strong>di</strong> fronte ad ognuno.<br />
La famosa empatia,quel mettersi nei panni<br />
dell’altro,non e’ cosa certo facile:e’ uno stare al<br />
<strong>di</strong> sopra delle parti,delle nostre emozioni,delle<br />
simpatie,delle affinita’ che <strong>di</strong>fficilmente ci puo’<br />
essere insegnato,devono essere vissute e sperimentate<br />
e devo <strong>di</strong>re che le <strong>di</strong>fficolta’ aumentano<br />
soprattutto con la presenza <strong>di</strong> pazienti svegli e<br />
vigili che richiedono un maggiore impegno da<br />
parte nostra.<br />
Non e’ sempre semplice essere al <strong>di</strong> sopra delle<br />
parti,la nostra natura ci porta ad essere piu’ solidali<br />
e accoglienti con chi ci e’ piu’ simpatico o<br />
affine,ma nel nostro lavoro non possiamo scegliere<br />
chi curare.<br />
Ecco, ti trovi ad assistere un’antipatica signora<br />
che ti chiama sempre e destabilizza il tuo or<strong>di</strong>ne<br />
mentale delle cose che devi fare,a questo punto<br />
la famosa empatia si va a far friggere ed ecco il<br />
demone:la rispostaccia,una manovra sgraziata,il<br />
non vedere la sua mano che agita la sponda per<br />
richiamare la nostra attenzione,”signora e’ inutile<br />
che si agita tanto non la riesco a capire,mica<br />
c’e’ solo lei qua!!!”<br />
Poi ti trovi davanti il ragazzino in<strong>di</strong>feso che<br />
risveglia in te l’istinto materno piu’ nascosto<br />
o la quarantenne che ti racconta con un<br />
labiale,capito con enorme <strong>di</strong>fficolta’,tutta la sua<br />
travagliata vita e te sei li’ a cercare <strong>di</strong> tradurre,<br />
ascoltare,consigliare-in certo senso a perdere<br />
quel tempo che non hai de<strong>di</strong>cato nello stesso<br />
modo agli altri-ecco l’angelo,ma solo per loro.<br />
In questa carrellata <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> sono tornate alla<br />
mente situazioni in cui questa dualita’ ange-<br />
lo-demone convive in maniera pacifica quando<br />
<strong>di</strong> fronte al malato,l’ho considerato persona in<br />
<strong>di</strong>fficolta’ ed ho cercato <strong>di</strong> sostenerlo nei sui<br />
bisogni senza cadere troppo da ne da un lato<br />
ne dall’altro,con un comportamento al <strong>di</strong> sopra<br />
delle parti.<br />
Molti problemi insorgono per la <strong>di</strong>fficolta’<strong>di</strong><br />
comunicare che abbiamo fra noi,con i me<strong>di</strong>ci<br />
e <strong>di</strong> conseguenza anche con i pazienti che<br />
a volte sono le vittime <strong>di</strong> questa situazione.<br />
Con i nostri atteggiamenti <strong>di</strong> chiusura,<strong>di</strong> poca<br />
accoglienza,che a volte mettiamo in atto anche<br />
per <strong>di</strong>fendere noi stessi,esercitiamo un enorme<br />
potere sul paziente:cioe’ in quel momento deci<strong>di</strong>amo<br />
<strong>di</strong> isolare la persona impedendole in un<br />
certo senso <strong>di</strong> comunicare le sue necessita’ che<br />
magari per noi non sono tali o sono troppo <strong>di</strong>fficili<br />
da supportare.<br />
Stare vicino alla persona malata in maniera solidale<br />
con un gesto,un sorriso,una carezza,la<br />
battuta per sdrammatizzare,l’assecondare una<br />
richiesta che puo’ sembrare stupida,non toglie<br />
nulla alla nostra professionalita’ anzi la arricchisce<br />
dal punto <strong>di</strong> vista umano e ci rende<br />
umani,anche se non sempre e’ facile e spontaneo.<br />
Quell’entrare nell’intimita’ fisica e psicologica<br />
dell’altro richiede il dare qualcosa <strong>di</strong> te<br />
persona che potrebbe sembrare un perdere,ma<br />
non lo e’,anzi devo <strong>di</strong>re,che quel qualcosa che<br />
dai oltre ad arricchirti,contribuisce a creare un<br />
clima sereno che spesso aiuta il paziente a vivere<br />
in maniera piu’ serena un periodo <strong>di</strong>sagiato<br />
della propria vita.<br />
Quanti ricor<strong>di</strong> e quanti episo<strong>di</strong>, si affollano<br />
pronti per essere trasformati in un nome ed una<br />
storia,ma non potendo citarle tutte ho preferito<br />
non scegliere una in particolare,perche’ la scelta<br />
sarebbe stata molto <strong>di</strong>fficile,ogni storia e’ a se,<br />
come uniche sono state le persone protagoniste<br />
e da ognuna ho potuto imparare qualcosa anche<br />
sbagliando.<br />
Concludo <strong>di</strong>cendo che secondo me sarebbe<br />
auspicabile,inserire in tutti quegli ambienti ad<br />
alto impatto emotivo,dove le situazioni estreme<br />
sono quanto mai presenti,una figura <strong>di</strong> supporto<br />
psicologico per noi operatori,per imparare a gestire<br />
le nostre emozioni e a comunicare meglio<br />
fra noi- noi intendo equipe me<strong>di</strong>ci e infermieri-.<br />
La <strong>di</strong>visa che indossiamo,anche se ci fa assumere<br />
un ruolo,non e’ una corazza che ci <strong>di</strong>fende dal<br />
dolore,dal contatto con la morte.<br />
Credo che se imparassimo a con<strong>di</strong>videre le nostre<br />
emozioni <strong>di</strong> persone, quali siamo anche<br />
noi,senza pensare al ruolo,potremmo anche con<strong>di</strong>videre<br />
in maniera piu’ serena le sofferenze <strong>di</strong><br />
chi ci e’ affidato e ad avere un comportamento<br />
piu’ vero e meno mascherato come quoti<strong>di</strong>anamente<br />
ci e’ richiesto.<br />
COLLEGIO COLLEGIO DI ANCONA
PROFESSIONE OSTETRICA<br />
PROFESSIONE OSTETRICA<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
Margherita Piermaria<br />
Presidente <strong>Collegio</strong> Ostetriche <strong>Ancona</strong><br />
Care Colleghe/i ,<br />
Il Ministro della Salute Livia Turco ha fatto<br />
un regalo alla nostra categoria in questo<br />
fine d’anno riconoscendo alla Ostetrica la<br />
competenza della prescrizione <strong>di</strong>retta delle<br />
indagini necessarie per la gestione della<br />
gravidanza fisiologica, anche ai fini della<br />
in<strong>di</strong>viduazione precoce della gravidanza a<br />
rischio. Il D.LGS n. 206 è stato approvato<br />
in data 09/11/2007 ed è ormai legge dello<br />
Stato. Il Ministro ricorda che la facoltà <strong>di</strong><br />
prescrizione per la Ostetrica si inserisce<br />
come punto qualificante del Piano d’azione<br />
materno-infantile ed ha l’intento <strong>di</strong><br />
incrementare il livello <strong>di</strong> qualità, la sicurezza<br />
e l’umanizzazione del percorso nascita.<br />
Grazie a questo provve<strong>di</strong>mento l’Italia<br />
recupera il ritardo nel riconoscimento della<br />
facoltà <strong>di</strong> prescrizione della Ostetrica che era<br />
già stato previsto nella precedente Direttiva<br />
Comunitaria 155 del 1980, allineando le<br />
professioniste italiane a quelle comunitarie<br />
laddove la prescrizione è già una pratica da<br />
tempo consolidata. La mancata possibilità <strong>di</strong><br />
prescrivere <strong>di</strong>rettamente gli esami necessari<br />
per la gestione della gravidanza fisiologica<br />
è stato sempre percepito e vissuto come un<br />
limite alla autonomia ed alle competenze<br />
storiche della professione. Questo<br />
riconoscimento sicuramente sarà motivo<br />
<strong>di</strong> nuova consapevolezza professionale<br />
e servirà a valorizzare ulteriormente la<br />
nostra professione, dandole gli strumenti<br />
necessari per ricondurre l’evento nascita<br />
in un contesto <strong>di</strong> naturalità. Per rendere<br />
operativa la normativa gli organismi<br />
preposti dovranno dotarla degli strumenti<br />
tecnici in tempi speriamo ragionevolmente<br />
brevi.<br />
Buona lettura.
Confronto Professionale n.3/2007<br />
La rosolia in gravidanza<br />
A cura <strong>di</strong> Antonella Consolini,<br />
ostetrica presso il Consultorio - Zona Territoriale 4-Senigallia<br />
Abstract<br />
Nonostante la commercializzazione del<br />
vaccino contro la rosolia sia iniziata nel<br />
1969, questa malattia esantematica è ancora<br />
presente e particolarmente pericolosa<br />
se contratta in gravidanza.<br />
Parola chiave:<br />
Rosolia in gravidanza, rosolia congenita,<br />
immunità<br />
La rosolia è una malattia esantematica<br />
contagiosa, a breve decorso e <strong>di</strong> modestissima<br />
gravità quando colpisce un organismo<br />
maturo. Se contratta nei primi<br />
mesi <strong>di</strong> gravidanza può determinare gravi<br />
conseguenze sul prodotto del concepimento,<br />
fra le quali : aborti precoci e tar<strong>di</strong>vi,<br />
nascita <strong>di</strong> feto morto e sindrome da<br />
rosolia congenita.<br />
La gravidanza rappresenta una con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> maggiore suscettibilità alle infezioni<br />
che acquisiscono un decorso <strong>di</strong>fferente<br />
ed in genere più aggressivo della con<strong>di</strong>zione<br />
non gravi<strong>di</strong>ca.<br />
Cenni storici<br />
Fine 1800 : riconoscimento della rosolia<br />
come entità patologic <strong>di</strong>stinta<br />
1941: correlazione con la cataratta congenita<br />
( Gregg )<br />
1942-1962: descrizione della sindrome<br />
da rosolia congenita (cuore - occhi- orecchio<br />
)<br />
1961: isolamento del virus (RNA Togavirus<br />
)<br />
1967: <strong>di</strong>sponibilità del kit per la <strong>di</strong>agnosi<br />
sierologica<br />
1969: commercializzazione del vaccino<br />
Nella rosolia in gravidanza il virus può infettare<br />
tutti gli organi fetali, il rischio è<br />
particolarmente elevato nel I° trimestre<br />
e gli organi colpiti <strong>di</strong>pendono dal periodo<br />
della gravidanza in cui avviene l’infezione.<br />
Alla nascita il virus è facilmente<br />
rintracciabile nelle secrezioni faringee,<br />
nel fluido cerebro spinale, nelle urine e<br />
nei tamponi rettali. I bambini con rosolia<br />
congenita possono <strong>di</strong>ffondere il virus per<br />
oltre un anno, e quin<strong>di</strong> essere fonte <strong>di</strong><br />
infezione per donne non immuni.<br />
I problemi: l’immigrazione<br />
da paesi ad alto rischio.<br />
In Italia ogni anno circa 50.000<br />
bambini ( 11% del totale dei<br />
nati ) nascono da donne immigrate.<br />
La maggior parte <strong>di</strong> queste<br />
donne proviene da paesi dove non<br />
viene effettuata la vaccinazione<br />
contro la rosolia, costituendo un<br />
gruppo ad alto rischio.<br />
I rischi<br />
Se la copertura vaccinale nei nuovi<br />
nati e nelle donne è inferiore all’80%<br />
l’incidenza della rosolia si riduce, ma<br />
non viene era<strong>di</strong>cata come malattia.<br />
Continueranno a verificarsi casi <strong>di</strong> rosolia<br />
in gravidanza che portano sia<br />
all’interruzione della stessa che alla<br />
nascita <strong>di</strong> bambini con rosolia congenita.<br />
Nel nostro paese la rosolia circola<br />
ancora, lo screening e le vaccinazioni<br />
delle donne in età fertile non è eseguito<br />
in modo adeguato.<br />
Chi vaccinare ?<br />
• Adolescenti<br />
• Donne suscettibili in età fertile<br />
• Gruppi <strong>di</strong>fficili da raggiungere<br />
Patogenesi<br />
Per spiegare i meccanismi <strong>di</strong> patogenesi<br />
dell’emicrania, in anni più recenti si è<br />
affermata la teoria trigemino vascolare:<br />
•l’attivazione <strong>di</strong> fibre nocicettive trigeminali<br />
provoca la liberazione <strong>di</strong> peptici<br />
vasoattivi nei vasi meningeali.<br />
• I peptici vasoattivi provocano una<br />
infiammazione neurogenica.<br />
• Quest’ultima provoca dolore emicranico.<br />
Con che cosa ?<br />
La vaccinazione viene effettuata con<br />
vaccini combinati contro morbillo,<br />
parotite e rosolia ( MPR ), può<br />
essere effettuata a qualsiasi età,<br />
è controin<strong>di</strong>cata in gravidanza e<br />
l’intervallo tra vaccinazione MPR<br />
e gravidanza è <strong>di</strong> un mese<br />
( 28 giorni ).<br />
PROFESSIONE OSTETRICA
0<br />
PROFESSIONE OSTETRICA<br />
0<br />
PROFESSIONE OSTETRICA<br />
Confronto Professionale n.3/2007<br />
Approfon<strong>di</strong>mento sierologico<br />
Esiste la possibilità <strong>di</strong> contemporanea<br />
presenza <strong>di</strong> IgG e IgM in assenza <strong>di</strong> sintomi.<br />
Quando questa situazione riguarda<br />
una donna nelle prime 8-12 settimane <strong>di</strong><br />
gravidanza, è importante effettuare un<br />
approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico che ci permetta<br />
<strong>di</strong> datare l’infezione. A tal fine si<br />
utilizza un saggio sierologico in grado <strong>di</strong><br />
valutare l’avi<strong>di</strong>tà degli anticorpi <strong>di</strong> classe<br />
IgG. L’avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> uin anticorpo nei confronti<br />
<strong>di</strong> un antigene viene epressa dalla<br />
capacitàdell’anticorpo stesso <strong>di</strong> formare<br />
legami stabili con l’antigene. Nel caso<br />
del virus della rosolia le IgG maturano rapidamente<br />
nel corso dei 3 mesi successivi<br />
all’infezione.<br />
• Alta avi<strong>di</strong>tà: esprime una infezione<br />
contratta almeno 3-4 mesi prima, o una<br />
reifezione<br />
• Bassa avi<strong>di</strong>tà : esprime una infezionrecente<br />
Conclusioni<br />
• La rosolia è eliminabile , più facilmente<br />
rispetto al morbillo.<br />
• La sola vaccinazione dei nuovi nati con<br />
copertura non adeguata determina uno<br />
spostamento in avanti dell’età <strong>di</strong> infezione,<br />
con aumento dei casi <strong>di</strong> infezione in<br />
gravidanza : SRC-IVG<br />
• Un rapido incremento delle coperture<br />
dall’infanzia assieme alla protezione delle<br />
donne senza rischi
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Confronto Professionale n.3/2007<br />
Confronto Professionale è una rivista professionale<br />
de<strong>di</strong>cata agli Infermieri iscritti nel <strong>Collegio</strong><br />
provinciale <strong>IPASVI</strong> <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong> e a tutti i<br />
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lo sviluppo della professione infermieristica.<br />
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nome degli Autori. Titolo. Nome della<br />
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1<br />
PROFESSIONE OSTETRICA
I Consiglieri e i Revisori dei Conti<br />
del <strong>Collegio</strong> <strong>IPASVI</strong> <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong><br />
augurano a tutti gli iscritti<br />
un Buon Natale e Felice Anno Nuovo.