09.06.2013 Views

collegio di ancona - Collegio IPASVI Ancona

collegio di ancona - Collegio IPASVI Ancona

collegio di ancona - Collegio IPASVI Ancona

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Anno IX - N.3/2007 - Poste Italiane S.P.A. - Spe<strong>di</strong>zone in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004) Art. 1, comma 1, DCB <strong>Ancona</strong> - Aut. Trib. <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong> n. 11/97 del 15/04/97<br />

PERIODICO DEL COLLEGIO INFERMIERI PROFESSIONALI<br />

ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA DI ANCONA N. 3


COLLEGIO DI ANCONA<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

SOMMARIO CONFRONTO<br />

PROFESSIONALE N.3/2007<br />

EDITORIALE pag. 3<br />

NORMATIVA E DOCUMENTI<br />

• é nato il “Co. Ge. A.P.S.”<br />

(Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) pag. 6<br />

PROFESSIONE IN AZIONE:<br />

• ANIARTI MARCHE pag. 10<br />

• BIGLIETTI - <strong>di</strong> Luca Angeletti pag. 11<br />

NURSING E QUALITÀ<br />

• Sepsi e shock settico: competenza infermieristica pag. 16<br />

• Defibrillazione precoce: il tempo è vita pag. 20<br />

DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />

• Le responsabilità del personale infermieristico<br />

rispetto alla detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti pag. 24<br />

FOCUS ON<br />

• Infermiere angelo e demone pag. 27<br />

PROFESSIONE OSTETRICA<br />

• E<strong>di</strong>toriale pag. 28<br />

• Articolo – ROSOLIA IN GRAVIDANZA pag. 29<br />

Norme redazionali pag. 31<br />

PERIODICO DEL COLLEGIO INFERMIERI PROFESSIONALI<br />

ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA DI ANCONA<br />

Direzione, amministrazione, redazione:<br />

via XXV Aprile 7, <strong>Ancona</strong> - Tel. 071 205516<br />

- Fax 071 2077491<br />

Direttore responsabile: Dott. Marcello Bozzi<br />

Redazione: a cura del Consiglio Direttivo del<br />

<strong>Collegio</strong> Provinciale IP.AS.VI <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong><br />

Segreteria <strong>di</strong> redazione: Vianella Agostinelli,<br />

Luca Angeletti, Daniele Bassotti, Alessandro<br />

Galdenzi, Manuela Silvestrini.<br />

Progettazione, fotografia e composizione<br />

grafica: Lamponeme<strong>di</strong>a via Gran<strong>di</strong>, 13<br />

www.lamponeme<strong>di</strong>a.it<br />

Stampato da: Errebi.


Confronto Professionale n.3/2007<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

Me<strong>di</strong>ci e Infermieri senza attriti<br />

a cura <strong>di</strong> Marcello Bozzi (*)<br />

I “me<strong>di</strong>a” negli ultimi mesi (Pirani, Falconi,<br />

ANAAO, CIMO, etc.) evidenziano<br />

sempre con maggiore frequenza ed enfasi<br />

la preoccupazione della categoria me<strong>di</strong>ca<br />

per la crescita e lo sviluppo della professione<br />

infermieristica (anche se sarebbe<br />

opportuno non <strong>di</strong>menticare le altre 23<br />

professioni sanitarie).<br />

Non si riesce a capire se è la paura per<br />

una possibile <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro<br />

o la paura per la possibile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

funzioni e posizioni <strong>di</strong> potere, probabilmente<br />

acquisite nel tempo a seguito <strong>di</strong><br />

situazioni sociali, culturali e storiche.<br />

Relativamente alla paura <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione<br />

<strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> area me<strong>di</strong>ca,<br />

sono i dati OCSE a <strong>di</strong>mostrare che, tra<br />

i Paesi afferenti, l’Italia è quello con il<br />

rapporto me<strong>di</strong>ci ‰ abitanti più alto (1°<br />

posto), a fronte <strong>di</strong> un rapporto infermieri<br />

‰ abitanti tra i peggiori in assoluto<br />

(migliore solo <strong>di</strong> Grecia e Portogallo).<br />

Lo stesso livello Governativo ha recentemente<br />

evidenziato pubblicamente il<br />

<strong>di</strong>sequilibrio esistente, con conseguenze<br />

importanti nei bilanci e nei servizi che<br />

vengono assicurati ai citta<strong>di</strong>ni (maggiori<br />

costi e minori prestazioni assistenziali,<br />

con conseguente necessità <strong>di</strong> riequilibrare<br />

i due aspetti).<br />

Relativamente alla paura per la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

una posizione <strong>di</strong> potere nei confronti del<br />

paziente, la lettura dei fenomeni, l’analisi<br />

delle situazioni e l’approfon<strong>di</strong>mento<br />

bibliografico evidenziano delle situazioni<br />

assolutamente invariate rispetto al passato,<br />

in particolare:<br />

• Il riconoscimento sociale (riconoscimento<br />

<strong>di</strong> status e ruolo) è sempre molto<br />

forte, e non certamente inferiore al passato;<br />

• Il rapporto privilegiato con il paziente<br />

risulta (il mio me<strong>di</strong>co – il mio paziente)<br />

ancora più rafforzato dai recenti cambia-<br />

menti normativi;<br />

• La peso del potere <strong>di</strong>agnostico<br />

(competenza per)<br />

mantiene tutta la sua forza e<br />

continua a generare nella cultura<br />

popolare confronti quasi<br />

“<strong>di</strong>vini”, con importanti ripercussioni<br />

nella considerazione dei<br />

citta<strong>di</strong>ni e, <strong>di</strong> conseguenza, nel<br />

riconoscimento sociale.<br />

Relativamente alla possibile per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> una posizione <strong>di</strong> potere nel sistema<br />

organizzativo e gestionale del<br />

SSN, probabilmente è opportuno che<br />

la componente me<strong>di</strong>ca sviluppi una<br />

serena riflessione sulla storia passata<br />

e realizzi un approfon<strong>di</strong>mento (acquisizione<br />

<strong>di</strong> conoscenze) sugli sviluppi<br />

normativi nel frattempo avvenuti,<br />

evitando l’autoreferenzialità (e spesso<br />

anche la presunzione) che hanno caratterizzato<br />

i percorsi passati.<br />

La storia evidenzia una forte centralità<br />

del me<strong>di</strong>co, sia nel sistema delle cure,<br />

sia nel sistema organizzativo. Se questo<br />

è comprensibile per la clinica, quale <strong>di</strong>retto<br />

collegamento con i contenuti del<br />

percorso formativo, è meno comprensibile<br />

nell’organizzazione e nella gestione,<br />

in quanto le conoscenze richieste<br />

non risultano ricomprese nel percorso<br />

formativo del me<strong>di</strong>co e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />

viene naturale domandarsi la fonte<br />

delle competenze <strong>di</strong>chiarate. Probabilmente<br />

si è trattato <strong>di</strong> uno spazio<br />

occupato perché “libero” e <strong>di</strong> una<br />

emanazione e applicazione <strong>di</strong> norme<br />

specifiche, necessarie per “or<strong>di</strong>nare”<br />

il Sistema Sanitario in un dato<br />

momento storico.Inoltre, dal 1969<br />

(anno <strong>di</strong> riferimento temporale per<br />

gli appigli giustificativi da parte<br />

della componente me<strong>di</strong>ca) ad<br />

oggi, sono passate quattro importanti<br />

riforme del sistema sanitario<br />

ed una quinta è in corso<br />

COLLEGIO DI ANCONA


COLLEGIO DI ANCONA<br />

EDITORIALE<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

<strong>di</strong> elaborazione, con cambiamenti tali<br />

che non è possibile fare alcun riferimento<br />

alla norme antecedenti.<br />

Gli stessi principi normativi, car<strong>di</strong>ni delle<br />

riforme sopra citate (es. la <strong>di</strong>partimentalizzazione),<br />

vengono ancora oggi applicati<br />

con grande <strong>di</strong>fficoltà (o rimangono<br />

“applicazioni teoriche”). Quella che si<br />

riscontra oggi nella componente me<strong>di</strong>ca<br />

è una resilienza pura a qualsiasi cambiamento,<br />

e qualsiasi cosa che va a toccare<br />

i benefici acquisiti viene bloccata o ostacolata.<br />

La storia ci <strong>di</strong>ce anche che sono intervenuti<br />

altri importanti cambiamenti che<br />

hanno interessato la professione infermieristica<br />

(ed i professionisti):<br />

1. La formazione – con la trasformazione<br />

delle Scuole Regionali prima in Diplomi<br />

Universitari e successivamente in Corsi <strong>di</strong><br />

Laurea (I e II livello).<br />

Sono stati attivati Master <strong>di</strong> I e II livello<br />

e Dottorati <strong>di</strong> Ricerca.<br />

Oggi il personale del Sistema Sanitario<br />

Nazionale, ad esclusione degli operatori<br />

<strong>di</strong> supporto (es. OSS) e del personale<br />

ausiliario, è costituito solamente da personale<br />

laureato (dottori in me<strong>di</strong>cina e<br />

chirurgia, dottori in infermieristica, dottori<br />

in ostetricia, dottori in fisioterapia,<br />

dottori in logope<strong>di</strong>a, etc.).<br />

Per garantire pari <strong>di</strong>gnità, pari responsabilità<br />

e pari inquadramento giuri<strong>di</strong>co,<br />

tutti i professionisti che avevano acquisito<br />

i titoli abilitanti antecedentemente<br />

alla attivazione dei Corsi <strong>di</strong> Laurea negli<br />

specifici corsi hanno ottenuto il riconoscimento<br />

“ope legis” e l’equiparazione e<br />

l’equipollenza ai nuovi titoli (e alle nuove<br />

competenze).<br />

Di fatto non è stato regalato nulla. Non<br />

è stato un problema per nessuno quando<br />

questa operazione ha riguardato, in un<br />

preciso momento storico, le Specialità<br />

dell’Area Me<strong>di</strong>ca (anni <strong>di</strong> esperienza =<br />

parificazione allo Specialista), non si capisce<br />

il perché <strong>di</strong> tale accanimento - oggi<br />

- nei confronti degli Infermieri.<br />

2. L’assetto legislativo - le normative<br />

che regolamentano, <strong>di</strong>sciplinano ed<br />

in<strong>di</strong>rizzano la professione dell’infermie-<br />

re sono molte e vanno lette per intero,<br />

evitando la lettura parziale “per quanto<br />

<strong>di</strong> interesse personale” (il D.M. 739/94<br />

– Profilo Professionale dell’infermiere, il<br />

Co<strong>di</strong>ce Deontologico, la Legge 42/99 -<br />

Disposizioni in materia <strong>di</strong> Professioni Sanitarie,<br />

la Legge 10 agosto 2000 n. 251<br />

- Disciplina delle professioni sanitarie<br />

infermieristiche, tecniche, della riabilitazione,<br />

della prevenzione, nonché della<br />

professione ostetrica, la Determinazione<br />

delle Classi dei CCLL – Decreto MIUR 2<br />

aprile 2001, l’accordo Stato - Regioni del<br />

2001 relativo alla istituzione della figura<br />

dell’Operatore Socio Sanitario e alla determinazione<br />

delle specifiche competenze,<br />

i PSN e PSR, le declaratorie <strong>di</strong> cui<br />

al vigente CCNL, la L.43/2006 - Disposizioni<br />

in materia <strong>di</strong> professioni sanitarie<br />

infermieristiche, ostetriche, riabilitative,<br />

tecnico-sanitarie e della prevenzione e<br />

delega al Governo per l’istituzione dei relativi<br />

Or<strong>di</strong>ni Professionali, oltre ad altre<br />

specifiche Leggi Regionali applicative <strong>di</strong><br />

quelle dello Stato<br />

Non è possibile entrare nel dettaglio per<br />

ogni singola norma, ma è possibile evidenziare<br />

i punti maggiormente significativi:<br />

- il riconoscimento come “Professione<br />

Sanitaria” e l’eliminazione della “ausiliarità”<br />

(L.42/99);<br />

- l’eliminazione dei mansionari precedentemente<br />

esistenti (L.42/99);<br />

- l’autonomia e la responsabilità propria<br />

(DM 739/94 e L.42 99);<br />

- la progettualità (la capacità e la possibilità<br />

<strong>di</strong> inserirsi, a pieno titolo, ovviamente<br />

per quanto <strong>di</strong> competenza, nel<br />

programma <strong>di</strong> cura e nel governo clinico<br />

– DM 739/94);<br />

- la volontà del legislatore <strong>di</strong> investire<br />

sulle professioni afferenti alle 4 Aree per<br />

valorizzare le professioni sanitarie, responsabilizzare<br />

i professionisti, migliorare<br />

la qualità della risposta assistenziale e<br />

favorire il processo <strong>di</strong> aziendalizzazione<br />

(L. 251/2000);<br />

- lo sviluppo della professione infermieristica<br />

su <strong>di</strong>versi livelli (infermiere generalista,<br />

infermiere specialista, infermiere<br />

coor<strong>di</strong>natore, infermiere <strong>di</strong>rigente).


Confronto Professionale n.3/2007<br />

3. Il Coor<strong>di</strong>namento e la Direzione<br />

– Tale sviluppo è conseguenza del mo<strong>di</strong>ficato<br />

assetto normativo e delle aumentate<br />

conoscenze e competenze dei<br />

professionisti.<br />

L’assetto normativo evidenzia chiaramente<br />

la <strong>di</strong>stribuzione dei livelli <strong>di</strong> responsabilità<br />

(Infermiere Generalista, Infermiere<br />

Specialista, Infermiere Coor<strong>di</strong>natore<br />

e Infermiere Dirigente). Le aumentate<br />

conoscenze e competenze, acquisite attraverso<br />

la partecipazione ai Master <strong>di</strong> I<br />

e II livello e al Corso <strong>di</strong> Laurea Specialistica<br />

o Magistrale), vanno a legittimare<br />

quelle posizione da molti anni ricoperte,<br />

senza riconoscimenti <strong>di</strong> status e ruolo<br />

ed a creare le con<strong>di</strong>zioni essenziali per<br />

lo sviluppo del sistema e la crescita dei<br />

professionisti.<br />

Di fatto si tratta <strong>di</strong> dare valore e responsabilità<br />

a ruoli <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento (<strong>di</strong><br />

unità operativa e <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento) e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rezione (<strong>di</strong> Servizio, <strong>di</strong> Dipartimento,<br />

<strong>di</strong> strutture residenziali, etc. etc.). Non<br />

è altro che la copia del percorso che gli<br />

altri Paesi hanno fatto prima <strong>di</strong> noi (la<br />

clinica ai me<strong>di</strong>ci, l’organizzazione agli<br />

Infermieri specificamente formati in Master<br />

<strong>di</strong> I e II livello e nel Corso <strong>di</strong> Laurea<br />

Specialistica).<br />

4. I cambiamenti nell’organizzazione<br />

e nella clinica – da un punto <strong>di</strong> vista<br />

Sociologico viene definito in maniera<br />

chiara ed inequivocabile il principio che,<br />

a fronte dello sviluppo <strong>di</strong> una professione,<br />

è necessaria la creazione (o sviluppo)<br />

<strong>di</strong> un’altra professione, sotto-or<strong>di</strong>nata<br />

rispetto all’altra, per dare valore e forza<br />

alla professione (ed ai professionisti) in<br />

fase <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista pratico la crescita e<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> una professione (in termini<br />

<strong>di</strong> conoscenze e<br />

competenze) obbligano importanti interventi<br />

<strong>di</strong> revisione dei modelli organizzativi<br />

e dei sistemi <strong>di</strong> cura, con una parallela<br />

ri<strong>di</strong>stribuzione delle responsabilità.<br />

L’organizzazione presenta una complessità<br />

sempre più alta e richiede elevati<br />

livelli <strong>di</strong> conoscenze e competenze specifiche.<br />

La clinica, a parte i pochi casi in cui la<br />

cura può essere un percorso<br />

con il solo coinvolgimento<br />

del me<strong>di</strong>co, oggi è sempre<br />

più frequentemente un<br />

qualcosa <strong>di</strong> più avanzato e più<br />

complesso, che richiede interventi<br />

specifici <strong>di</strong> più professionisti,<br />

ognuno con livelli <strong>di</strong> autonomia<br />

e responsabilità propria, che<br />

deve avere, come conseguenza,<br />

la “costruzione” <strong>di</strong> un “Profilo <strong>di</strong><br />

Cura” (interprofessionale e inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

per definizione), finalizzando<br />

tutto il processo alla garanzia<br />

dell’appropriatezza delle prestazioni<br />

e alla garanzia della continuità ed<br />

uniformità delle cure.<br />

Per la realizzazione <strong>di</strong> questi cambiamenti<br />

è necessario superare il vecchio<br />

modello che si caratterizza con<br />

una unica filiera <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione verticale,<br />

a favore <strong>di</strong> un sistema “a matrice”<br />

dove le due articolazioni organizzative<br />

interagiscono a livello orizzontale, nei<br />

momenti <strong>di</strong> programmazione, organizzazione,<br />

realizzazione, verifica e valutazione,<br />

con forti momenti <strong>di</strong> integrazione<br />

e con<strong>di</strong>visione dei percorsi e dei<br />

processi.<br />

L’obiettivo non è quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre i<br />

professionisti del sistema sanitario,<br />

bensì quello <strong>di</strong> integrare da una parte<br />

i professionisti della sanità e, dall’altra<br />

parte, i citta<strong>di</strong>ni che devono affrontare<br />

(e possibilmente risolvere) un problema<br />

<strong>di</strong> salute.<br />

(*) Presidente <strong>Collegio</strong> <strong>IPASVI</strong> <strong>Ancona</strong><br />

COLLEGIO DI ANCONA


COLLEGIO DI ANCONA<br />

NORMATIVE E DOCUMENTI<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

E’ Nato Co.Ge.A.P.S. : gestirà<br />

anagrafica ed Ecm<br />

Con la firma apposta da Giuseppe Del Barone (FNOMCeO Federazione<br />

Nazionale Or<strong>di</strong>ni Me<strong>di</strong>ci Chirurghi e Odontoiatri) sull’Atto <strong>di</strong> convenzione<br />

con il Ministero della Salute, si è ufficializzata la nascita del<br />

Cogeaps, il Consorzio tra le professioni che si occupano <strong>di</strong> Sanità. La<br />

sua attività coinvolgerà questioni aperte e scottanti quali l’anagrafica o<br />

l’educazione permanente in me<strong>di</strong>cina (ECM) che saranno ora affrontate<br />

con quella sistematicità più volte richiesta dalla Federazione.<br />

Il Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica<br />

Professioni Sanitarie) è un organismo che<br />

riunisce le Federazioni Nazionali degli Or<strong>di</strong>ni e<br />

dei Collegi e le Associazioni dei professionisti<br />

coinvolti nel progetto <strong>di</strong> Educazione Continua in<br />

Me<strong>di</strong>cina.<br />

Alla guida del Cogeaps è Giuseppe Del Barone<br />

(FNOMCeO Federazione Nazionale Or<strong>di</strong>ni Me<strong>di</strong>ci<br />

Chirurghi e Odontoiatri), affiancato, nella carica<br />

<strong>di</strong> Vice-presidente da Giuseppe Luigi Palma in<br />

rappresentanza degli psicologi. Gianni Gruppioni<br />

è il segretario, espresso dalle professioni<br />

sanitarie <strong>di</strong> area tecnica, mentre il tesoriere è<br />

Gennaro Rocco in rappresentanza dei Collegi<br />

degli infermieri.<br />

Il Co.Ge.A.P.S. nasce per essere lo strumento<br />

attuativo della Convenzione stipulata con<br />

il Ministero della Salute che prevede la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un progetto sperimentale per<br />

la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti formativi<br />

ECM, l’istituzione <strong>di</strong> una anagrafe degli operatori<br />

sanitari e l’allestimento <strong>di</strong> un servizio tecnico<br />

permanente <strong>di</strong> aggiornamento de<strong>di</strong>cato ai<br />

rapporti con gli enti pubblici.<br />

Il Co.Ge.A.P.S., in particolare, ha per oggetto:<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e<br />

con<strong>di</strong>viso per la gestione e la certificazione<br />

dei cre<strong>di</strong>ti formativi acquisiti dai singoli<br />

professionisti della salute sulla base dei criteri<br />

e delle modalità stabiliti dalla Commissione<br />

Nazionale ECM nell’ambito del progetto nazionale<br />

<strong>di</strong> Educazione Continua in Me<strong>di</strong>cina;<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> un sistema operativo<br />

unitario per la gestione e la certificazione dei<br />

cre<strong>di</strong>ti formativi;<br />

- la gestione operativa del sistema unitario<br />

in fase sperimentale e in fase applicativa in<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> parità tra tutti i consorziati,<br />

compreso il reperimento <strong>di</strong> finanziamenti e<br />

tecnologie per i medesimi;<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong><br />

fattibilità in relazione alle singole attività<br />

dei consorziati ed a favore <strong>di</strong> questi ultimi in<br />

materia <strong>di</strong> ECM.<br />

In particolare il progetto sperimentale prevede:<br />

La gestione dell’anagrafe centralizzata che<br />

integrata con i sistemi locali dei singoli or<strong>di</strong>ni<br />

professionali si ponga come unico compito<br />

quello <strong>di</strong> favorire una visione unica e globale<br />

dell’operatività senza eludere né togliere le<br />

competenze demandate legalmente a ciascun<br />

or<strong>di</strong>ne professionale.<br />

Il portale internet, un punto <strong>di</strong> riferimento non<br />

solo per gli operatori sanitari relativamente a<br />

funzionalità <strong>di</strong> anagrafica ed ECM ma vuole<br />

anche essere uno strumento per una migliore<br />

comunicazione istituzionale e professionale.<br />

Il portale costituisce, inoltre, un punto <strong>di</strong><br />

accesso per l’erogazione dei servizi <strong>di</strong> anagrafica<br />

e <strong>di</strong> ECM poiché è un sistema pre<strong>di</strong>sposto per<br />

l’autenticazione e la profilazione degli utenti a<br />

garanzia delle Istituzioni <strong>di</strong> riferimento.<br />

Per questi ultimi sei importi si è Fanno oggi<br />

parte del Co.Ge.A.P.S.:<br />

Federazione Nazionale degli Or<strong>di</strong>ni dei Me<strong>di</strong>ci e<br />

degli Odontoiatri<br />

Federazione degli Or<strong>di</strong>ni dei Farmacisti Italiani<br />

Federazione Nazionale Collegi Infermieri<br />

professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici<br />

d’infanzia<br />

Federazione Nazionale Or<strong>di</strong>ni Veterinari Italiani<br />

Consiglio Nazionale Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />

Federazione Nazionale Collegi Ostetriche<br />

Federazione Nazionale dei Collegi dei Tecnici<br />

Sanitari <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia Me<strong>di</strong>ca<br />

Or<strong>di</strong>ne Nazionale dei Biologi<br />

Consiglio Nazionale dei Chimici<br />

Associazione Nazionale Au<strong>di</strong>oprotesisti<br />

Professionisti<br />

Associazione Nazionale Diplomati in Dietologia<br />

Associazione Igienisti Dentali Italiani<br />

Associazione Nazionale Tecnici <strong>di</strong> Laboratorio<br />

Associazione Albo Nazionale Tecnici Ortope<strong>di</strong>ci<br />

Italiani<br />

Unione Nazionale Igienisti Dentali<br />

Associazione Italiana Tecnici Au<strong>di</strong>ometristi<br />

Associazione Italiana Tecnici<br />

Neurofisiopatologia


Confronto Professionale n.3/2007<br />

Federazione Logope<strong>di</strong>sti Italiani<br />

Associazione Italiana dei Terapisti<br />

Occupazionali<br />

Associazione Italiana Fisioterapisti<br />

Associazione Italiana Podologi<br />

Associazione Italiana Tecnici della Riabilitazione<br />

Psichiatrica e Psicosociale<br />

Associazione Italiana Terapisti della Neuro e<br />

Psicomotricità dell’Età Evolutiva<br />

Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in<br />

Oftalmologia<br />

Associazione Nazionale Unitaria Psicomotricisti<br />

Italiani<br />

competenza dell’esercizio ma che alla data<br />

31/12/2006 non erano state ancora pagate.<br />

Statuto del Consorzio Co.Ge.A.P.S.<br />

STATUTO DEL CONSORZIO CO.GE.A.P.S<br />

TITOLO 1<br />

Costituzione Denominazione Sede Durata<br />

Scopi<br />

Art. 1<br />

Tra le sottoelencate Federazioni Nazionali degli<br />

Or<strong>di</strong>ni e Collegi professionali <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>ci<br />

(FNOMCeO), Veterinari (FNOVI), Biologi (ONB),<br />

Infermieri (<strong>IPASVI</strong>), Ostetriche (FNCO), Psicologi<br />

(CNP), Tecnici Sanitari <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia Me<strong>di</strong>ca<br />

(FNCTSRM) nonché le Associazioni professionali<br />

dell’Area della Prevenzione, della Riabilitazione<br />

e dell’Area Tecnica è costituito un Consorzio denominato:<br />

“Co. Ge. A.P.S.” (Consorzio Gestione Anagrafica<br />

Professioni Sanitarie).<br />

Le suddette Associazioni professionali sono<br />

rappresentate, all’interno del Consorzio, da un<br />

delegato per ogni Area <strong>di</strong> riferimento.<br />

Il Consorzio è costituito quale strumento attuativo<br />

della Convenzione che sarà stipulata<br />

con il Ministero della Salute per la gestione<br />

dell’anagrafica delle professioni sanitarie.<br />

Il Consorzio in particolare ha per oggetto:<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e<br />

con<strong>di</strong>viso per la gestione e certificazione dei<br />

cre<strong>di</strong>ti formativi acquisiti dai singoli professionisti<br />

della salute sulla base dei criteri e<br />

delle modalità stabiliti dalla Commissione Nazionale<br />

ECM nell’ambito del progetto nazionale<br />

<strong>di</strong> educazione continua in me<strong>di</strong>cina (ECM);<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> un sistema operativo unitario<br />

per la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti<br />

formativi;<br />

- la gestione operativa del sistema unitario<br />

in fase sperimentativa e in fase applicativa in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> parità tra tutti i consorziati;<br />

- la promozione, il reperimento<br />

<strong>di</strong> finanziamenti e <strong>di</strong> tecnologia<br />

in materia ECM;<br />

- la realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong><br />

progetti <strong>di</strong> fattibilità in relazione<br />

alle singole attività dei consorziati<br />

ed a favore <strong>di</strong> questi ultimi in materia<br />

<strong>di</strong> ECM.<br />

Art. 2<br />

Il Consorzio è investito del mandato <strong>di</strong><br />

compiere, per conto delle singole unità<br />

consorziate, tutti gli atti, le procedure e<br />

le stipule e quanto necessario per gli scopi<br />

consortili.<br />

L’attività che il Consorzio svolge nei riguar<strong>di</strong><br />

dei singoli consorziati è gratuita non<br />

sussistendo alcun rapporto o prestazione<br />

produttiva <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to.<br />

Il Consorzio non ha scopi <strong>di</strong> lucro, eventuali<br />

utili saranno interamente utilizzati per attività<br />

promozionali della gestione dei cre<strong>di</strong>ti<br />

formativi.<br />

Per il raggiungimento degli scopi consortili<br />

il Consorzio avrà a <strong>di</strong>sposizione dati e informazioni<br />

<strong>di</strong> proprietà esclusiva dei singoli<br />

consorziati; è espressamente stabilito che il<br />

Consorzio non potrà in alcun modo acquisire<br />

o vantare o cedere a terzi <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietà o<br />

<strong>di</strong> uso autonomo, al <strong>di</strong> fuori del perseguimento<br />

degli scopi consortili.<br />

Art. 3<br />

Il Consorzio ha sede legale presso la sede della<br />

FNOMCeO in Roma piazza Cola <strong>di</strong> Rienzo 80/A<br />

c.a.p. 00192.<br />

Art. 4<br />

La durata del Consorzio e’ fissata in anni 3,<br />

rinnovabili, dalla sua costituzione.<br />

Essa potrà essere prorogata su deliberazione<br />

dell’Assemblea dei consorziati da adottarsi<br />

con il voto favorevole della maggioranza qualificata<br />

dei 2/3 dei consorziati.<br />

TITOLO II<br />

I Soci<br />

Art. 5<br />

Chi desidera <strong>di</strong>ventare socio deve presentare<br />

domanda scritta; sull’accoglimento<br />

della domanda decide inderogabilmente<br />

l’Assemblea.<br />

Ciascun socio deve segnalare imme<strong>di</strong>atamente<br />

la variazione <strong>di</strong> Presidente legale<br />

rappresentante al Consorzio.<br />

Art. 6<br />

E’ facoltà’ dei consorziati recedere dal<br />

Consorzio in qualsiasi momento pre-<br />

COLLEGIO DI ANCONA


COLLEGIO DI ANCONA<br />

NORMATIVE E DOCUMENTI<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

via segnalazione a mezzo raccomandata a/r della<br />

volontà <strong>di</strong> recesso deliberata dal competente organo<br />

del singolo consorziato.<br />

Il recesso del rapporto si intende esecutivo decorsi<br />

sei mesi dalla data <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione della raccomandata.<br />

Sino a tale data il socio receduto è<br />

comunque tenuto al rispetto degli adempimenti<br />

che gli saranno in<strong>di</strong>cati dal Consorzio.<br />

Art. 7<br />

Il socio può essere escluso, su delibera<br />

dell’Assemblea, nei casi previsti per legge e nei<br />

seguenti casi:<br />

a) nel caso in cui non sia più’ in grado <strong>di</strong> concorrere<br />

al raggiungimento degli scopi sociali o che<br />

abbia perduto i requisiti richiesti per la sua ammissione;<br />

b) nel caso in cui in qualunque modo danneggi<br />

moralmente o materialmente il Consorzio;<br />

c) nel caso in cui non osservi le <strong>di</strong>sposizioni contenute<br />

nello statuto e nei regolamenti adottati<br />

e le deliberazioni legalmente prese dagli organi<br />

competenti;<br />

d) nel caso in cui si renda moroso nel versamento<br />

dei contributi a qualunque titolo dovuti e non<br />

adempia puntualmente agli obblighi assunti verso<br />

il Consorzio;<br />

e) nel caso in cui svolga attività contrastante con<br />

gli scopi consortili od in concorrenza con gli stessi.<br />

Nei casi c) e d) il socio inadempiente deve essere<br />

invitato a mezzo lettera raccomandata all’adempimento<br />

e l’esclusione potrà aver luogo se l’inadempienza<br />

e’ protratta per 15 giorni da tale data.<br />

Art.8<br />

Il socio receduto o escluso avrà <strong>di</strong>ritto soltanto al<br />

rimborso della quota <strong>di</strong> capitale versato.<br />

La domanda <strong>di</strong> rimborso deve essere fatta con<br />

lettera raccomandata, a pena <strong>di</strong> decadenza, nel<br />

termine <strong>di</strong> un anno dalla chiusura dell’esercizio<br />

durante il quale si verifichi la causa <strong>di</strong> scioglimento<br />

del rapporto.<br />

La predetta somma verrà rimborsata entro il<br />

termine <strong>di</strong> sei mesi dalla presentazione della<br />

domanda.<br />

In ogni caso i soci receduti od esclusi rispondono,<br />

fino ad estinzione, <strong>di</strong> tutte le obbligazioni<br />

contratte dal Consorzio nel periodo in cui il socio<br />

receduto o escluso era socio.<br />

TITOLO III<br />

Patrimonio sociale<br />

Art. 9<br />

Il fondo consortile iniziale sarà costituito dal finanziamento<br />

pubblico del Ministero della Salute<br />

per la realizzazione <strong>di</strong> un progetto unitario e con<strong>di</strong>viso<br />

per la gestione e certificazione dei cre<strong>di</strong>ti<br />

formativi acquisiti dai professionisti della salute.<br />

Successivamente, terminata la fase finanziata dal<br />

Ministero della Salute, il Consorzio provvederà<br />

alla costituzione <strong>di</strong> un fondo con il versamento<br />

<strong>di</strong> una quota consortile, che verrà determinata<br />

dall’Assemblea a maggioranza qualificata.<br />

Tutti i nuovi iscritti saranno tenuti a versare al<br />

momento della ammissione la quota consortile<br />

anno per anno determinata dall’Assemblea a<br />

maggioranza qualificata dei 2/3.<br />

Terminata la fase finanziata dal Ministero e<br />

qualora gli scopi consortili non siano stati pienamente<br />

raggiunti, l’Assemblea a maggioranza<br />

qualificata potrà determinare una quota annuale<br />

<strong>di</strong> partecipazione: tale quota sarà determinata<br />

con il seguente sistema: € x (importo deliberato<br />

anno per anno dall’Assemblea) moltiplicato per<br />

il numero dei soggetti che, attraverso il Consorziato,<br />

fruiranno del servizio <strong>di</strong> gestione e certificazione<br />

dei cre<strong>di</strong>ti formativi ECM. Tale numero<br />

sarà comunicato previa delibera del competente<br />

organo del consorziato.<br />

Il patrimonio del Consorzio e’ costituito a copertura<br />

dei costi <strong>di</strong> gestione, <strong>di</strong> particolari rischi o<br />

in previsione <strong>di</strong> futuri oneri:<br />

a) dal fondo consortile;<br />

b) da qualunque altro fondo o finanziamento<br />

pubblico ottenuto.<br />

Art.10<br />

L’esercizio si chiude il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ciascun<br />

anno.<br />

Entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio<br />

annuale il Tesoriere re<strong>di</strong>ge la situazione patrimoniale<br />

osservando le norme relative al<br />

bilancio <strong>di</strong> esercizio delle società per azioni<br />

le la sottopone alla Assemblea per l’approvazione<br />

.<br />

Il bilancio approvato viene depositato presso<br />

l’ufficio del registro delle imprese.<br />

Entro il mese <strong>di</strong> gennaio l’assemblea approva<br />

il bilancio preventivo economico per l’anno in<br />

corso.<br />

Il preventivo economico non può prevedere<br />

una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> esercizio a meno che ne sia<br />

garantita la copertura con gli utili <strong>di</strong> esercizio<br />

precedenti riportati a nuovo o con riserve<br />

<strong>di</strong>sponibili.<br />

Al preventivo economico è allegato il preventivo<br />

finanziario.<br />

Il preventivo finanziario non può prevedere<br />

un <strong>di</strong>savanzo finanziario a meno che non ne<br />

sia garantita la copertura con i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili<br />

all’inizio dell’esercizio.<br />

Il preventivo economico e l’allegato<br />

preventivo finanziario possono essere soggetti<br />

a variazione in corso d’anno con le stesse<br />

modalità <strong>di</strong> approvazione.<br />

TITOLO IV<br />

Organi del Consorzio<br />

Art. 11


Confronto Professionale n.3/2007<br />

Sono organi del Consorzio:<br />

a) l’Assemblea<br />

b) il Presidente<br />

c) il Vice Presidente<br />

d) il Segretario<br />

e) il Tesoriere.<br />

Art. 12<br />

L’Assemblea dei consorziati è composta da tutti<br />

i soci consorziati in persona del proprio legale<br />

rappresentante o da un soggetto da lui delegato.<br />

L’Assemblea deciderà insindacabilmente a maggioranza<br />

l’ammissione <strong>di</strong> eventuali soci; a tal<br />

fine essa potrà richiedere le ulteriori informazioni<br />

e i documenti necessari.<br />

L’Assemblea delibera validamente a maggioranza<br />

semplice. Delle deliberazioni è redatto verbale<br />

in un apposito registro tenuto dal Presidente.<br />

Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto è unitario.<br />

L’assemblea è convocata con avviso personale<br />

da inviare per raccomandata contenente l’ora, il<br />

giorno, il luogo e l’elenco delle materie da trattare.<br />

Delle deliberazioni dell’Assemblea è redatto<br />

verbale a cura del Presidente e del Segretario. I<br />

verbali sono conservati presso apposito registro<br />

e <strong>di</strong> essi possono prendere conoscenza i consorziati.<br />

L’Assemblea elegge il Presidente, il Vice Presidente,<br />

il Segretario ed il Tesoriere.<br />

L’Assemblea approva i bilanci nei termini prescritti<br />

dalla legge e dallo statuto.<br />

Le delibere <strong>di</strong> spesa devono essere assunte nei<br />

limiti degli stanziamenti del bilancio preventivo.<br />

Art. 13<br />

Il Presidente del Consorzio e’ eletto dall’Assemblea<br />

dei soci. Rimane in carica tre anni ed e’ rieleggibile.<br />

Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea;<br />

rappresenta il Consorzio nei confronti<br />

dei consorziati e dei terzi, anche in giu<strong>di</strong>zio.<br />

Art. 14<br />

Il Vice Presidente è eletto dall’Assemblea e rimane<br />

in carica tre anni ed è rieleggibile e sostituisce<br />

il Presidente in tutti i casi in cui lo stesso<br />

sia impe<strong>di</strong>to.<br />

Art. 15<br />

Il Segretario è eletto dall’Assemblea e rimane in<br />

carica tre anni ed è rieleggibile ed è responsabile<br />

del regolare andamento dell’ufficio, gli sono<br />

affidati l’archivio, i verbali e i registri delle deliberazioni<br />

dell’Assemblea.<br />

Art. 16<br />

Il Tesoriere è eletto dall’Assemblea e rimane in<br />

carica tre anni ed è rieleggibile<br />

ed ha la custo<strong>di</strong>a e la responsabilità<br />

del fondo consortile.<br />

Il Tesoriere provvede alla pre<strong>di</strong>sposizione<br />

del bilancio preventivo<br />

economico con allegato preventivo<br />

finanziario e bilancio <strong>di</strong> esercizio che<br />

sottopone alla Assemblea per la approvazione.<br />

Il Tesoriere provvede alla riscossione<br />

delle entrate e paga, entro i limiti degli<br />

stanziamenti in bilancio preventivo, i<br />

mandati spe<strong>di</strong>ti dal Presidente e deve tenere<br />

i registri prescritti dalla legge.<br />

Art. 17<br />

Il Consorzio si scioglie per deliberazione dell’Assemblea<br />

per le cause previste per legge.<br />

In caso <strong>di</strong> scioglimento la proprietà del “sistema<br />

<strong>di</strong> gestione dei cre<strong>di</strong>ti formativi” e la<br />

possibilità <strong>di</strong> utilizzarlo liberamente sarà automaticamente<br />

riconosciuta in capo a tutti i<br />

consorziati unicamente per il raggiungimento<br />

dei fini istituzionali.<br />

E’ vietato ogni altro uso del sistema per fini<br />

commerciali o promozionali.<br />

Ogni uso improprio del sistema stesso sarà<br />

perseguito dagli aventi causa anche dopo lo<br />

scioglimento del Consorzio.<br />

Art. 18<br />

Tutte le eventuali controversie che dovessero<br />

insorgere tra i soci, tra i soci e il Consorzio o i<br />

suoi amministratori verranno obbligatoriamente<br />

deferite ad un <strong>collegio</strong> arbitrale composto<br />

da tre arbitri dei quali uno nominato da ciascuna<br />

delle parti ed il terzo <strong>di</strong> comune accordo<br />

tra le parti stesse o, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>saccordo,<br />

dal Presidente del Tribunale <strong>di</strong> Roma. Il <strong>collegio</strong><br />

arbitrale, sentite le parti ed esaminati gli<br />

atti, provvederà a risolvere ogni controversia.<br />

La decisione del <strong>collegio</strong> sarà insindacabile.<br />

COLLEGIO DI ANCONA


10<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

PROFESSIONE IN AZIONE<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

Gruppo ANIARTI MARCHE<br />

L’ANIARTI (associazione nazionale infermieri<br />

<strong>di</strong> anestesia rianimazione e terapia<br />

intensiva) nata nel 1981, si è subito affermata<br />

come fulcro culturale professionale,<br />

non solo nello specifico dell’area<br />

critica ma in ogni sua prospettiva ideale.<br />

Oggi come membro fondatore dell’EfCCNa (<br />

nel1999 a Berlino, European federation of<br />

Critical Care Nursing Associations ), si confronta<br />

e realizza progetti professionali con<br />

altri partners europei….e noi infermieri <strong>di</strong><br />

area critica delle Marche non potevamo rinunciare<br />

a partecipare a questi stimolanti<br />

sviluppi, anche perché non siamo certo<br />

impreparati e lo <strong>di</strong>mostriamo quoti<strong>di</strong>anamente<br />

!<br />

Stimolati dal desiderio <strong>di</strong> essere protagonisti<br />

attivi <strong>di</strong> importanti trasformazioni culturali<br />

e professionali, abbiamo costituito<br />

un primo nucleo volontario <strong>di</strong> soci aniarti<br />

e come primo traguardo il 21 settembre<br />

2007 presso il Polo Didattico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

- Aula Montessori, Università Politecnica<br />

delle Marche, abbiamo organizzato una<br />

giornata convegnistica sullo “Stato dell’arte<br />

dell’infermieristica <strong>di</strong> Area Critica nelle<br />

Marche”, ( le relazioni saranno presto inserite<br />

nel sito nazionale aniarti).<br />

Questo incontro ha avuto lo scopo <strong>di</strong> presentare<br />

al pubblico il neonato gruppo regionale<br />

ed unitamente <strong>di</strong>chiararne orientamenti,<br />

intenti e prospettive.<br />

Tutti gli argomenti presentati sono stati<br />

caratterizzati da elevati contenuti tecnici<br />

e relazionali ed i partecipanti hanno<br />

contestualmente contribuito attivamente<br />

ai lavori, con la forza della propria esperienza<br />

in un confronto <strong>di</strong>alettico che speriamo<br />

si <strong>di</strong>mostrerà sicuramente vivace e<br />

proficuo anche per il futuro.<br />

L’obbiettivo che ci poniamo come gruppo<br />

ANIARTI MARCHE è quello <strong>di</strong> riuscire a<br />

<strong>di</strong>alogare insieme a tutte le variegate professionalità<br />

infermieristiche impegnate in<br />

area critica, per promuovere la risoluzione<br />

<strong>di</strong> problemi, progettare e produrre ricerche<br />

infermieristiche centrate a migliorare standard<br />

professionali ed assistenziali, proporre<br />

politiche sanitarie conformi al nostro<br />

specifico professionale, stimolare l’università<br />

a condurre la formazione su scenari<br />

realistici ma innovativi nelle soluzioni.<br />

Tutto questo in una associazione professionale<br />

che nella sua prospettiva si confronta<br />

in ambiti culturali europei ed internazionali.<br />

Dobbiamo pensare in “grande” per<br />

questo vi invito a partecipare attivamente<br />

NON SOLO alle nostre prossime iniziative<br />

regionali ma anche al 3° congresso dell’EfCCNa<br />

e 27° dell’ANIARTI che si terrà<br />

a Firenze il 09-11/10/2008;<br />

per qualsiasi informazione, approfon<strong>di</strong>menti,<br />

ricerche ecc. vi suggerisco <strong>di</strong> visitare il<br />

sito dell’associazione: www.aniarti.it<br />

Concludo questa piccola presentazione<br />

del neonato gruppo ANIARTI Marche, apprezzando<br />

e ringraziando sentitamente i<br />

colleghi Umbri del <strong>di</strong>rettivo Aniarti ed i<br />

collegi <strong>IPASVI</strong> delle Marche che con la loro<br />

collaborazione e competenze ci hanno sostenuto<br />

nel nostro cammino.<br />

Per il gruppo ANIARTI MARCHE<br />

Elsa Frogioni<br />

06/12/2007


Confronto Professionale n.3/2007<br />

Biglietti<br />

<strong>di</strong> Luca Angeletti (infermiere presso Rianimazione Clinica<br />

Ospedali Riuniti <strong>Ancona</strong>).<br />

Il giorno 8 Novembre 2007 in occasione dell’incontro con il<br />

Prof. Marco Venturino, autore del libro “cosa sognano i pesci<br />

rossi”, alcuni infermieri <strong>di</strong> rianimazione hanno portato la loro<br />

esperienza.<br />

Biglietti da pescare come ad una sagra <strong>di</strong> paese.<br />

Da noi si arriva per il cambio turno e si trovano<br />

sulla console centrale dei biglietti fatti su carta<br />

da riciclare con i numeri dei posti letto da<br />

gestire.<br />

Un biglietto per ogni infermiere con su scritti un<br />

paio <strong>di</strong> numeri, numeri dei pazienti da seguire<br />

durante il turno o un posto letto da riempire <strong>di</strong><br />

lì a poco.<br />

Si inizia così il turno in una delle rianimazioni<br />

più tecnologiche d’Italia, con dei numeri su<br />

biglietti.<br />

Biglietti da pescare… per noi.<br />

Per i pazienti invece sono biglietti per l’inferno,<br />

biglietti per il para<strong>di</strong>so, biglietti per un altro<br />

reparto ed in alcuni casi <strong>di</strong> andata e ritorno...<br />

anche in giornata.<br />

Biglietti si, ma anche abbonamenti, pochi per<br />

fortuna:<br />

lo scavezzacollo che grazie alla passione per<br />

velocità, alcool e droghe leggere torna a trovarci<br />

con un nuovo incidente, un nuovo ricovero.<br />

Biglietti per l’inferno, biglietti per il para<strong>di</strong>so<br />

intanto tutti fermi qui in purgatorio;<br />

una sorta <strong>di</strong> carcerazione preventiva in attesa<br />

<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio.<br />

Sembra brutto affidare al caso quale paziente<br />

assistere?<br />

A noi sembra normale.<br />

A me sembra stupido.<br />

Evvai! biglietti e tutti in carrozza!<br />

E’ un’usanza stupida, ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> un periodo in cui,<br />

senza i biglietti, degli infermieri furbacchioni<br />

si sceglievano i pazienti meno impegnativi da<br />

assistere e, non penso sia un caso,<br />

mai quelli svegli.<br />

Un inizio lu<strong>di</strong>co della giornata lavorativa: qualche<br />

collega fa scegliere un altro, qualcuno li lancia<br />

in aria e sceglie quello che gli cade più vicino,<br />

qualcuno arriva 20 minuti prima al cambio turno<br />

e li apre tutti e la scelta raramente cade su un<br />

paziente sveglio.<br />

Gli infermieri non amano i paziente svegli.<br />

Noi li preferiamo in coma o sedati, ma per carità<br />

non in morte cerebrale.<br />

Un paziente sveglio magari che deve essere<br />

imboccato per 2 pasti a turno e <strong>di</strong> notte non<br />

dorme, nella peggiore delle ipotesi è un cranico<br />

agitato che si strappa tutto, mal contenuto che<br />

va in <strong>di</strong>arrea ed ha un’infezione virale <strong>di</strong> quelle<br />

che se ti pungi con un ago ti rovini la vita.<br />

Preferiremmo trovare un<br />

paziente perfetto:<br />

Com’è un paziente perfetto?<br />

Adesso ve lo <strong>di</strong>co : Immobile,<br />

semiseduto con busto a 30-45° arti<br />

superiori in scarico, inferiori semiflessi<br />

con caviglia a 90°, non chirurgico,<br />

emo<strong>di</strong>namica stabile, monitoraggio<br />

minimo, parametri perfetti, vena<br />

centrale, nessuna <strong>di</strong>agnostica da eseguire,<br />

nessun sanguinamento né scialorrea ed<br />

alvo rigorosamente chiuso.<br />

Sono 16 anni che lavoro in rianimazione,<br />

volevo starci 10 aa. Perchè 10? Perché<br />

suonava bene:<br />

E giù sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

ammirazione..<br />

adesso che <strong>di</strong>co 16, passo un po’ da scemo<br />

ed in parte mi ci sento.. anche perché negli<br />

ultimi 8 ho solo <strong>di</strong>simparato.<br />

Ero Luca l’infermiere quello alto con i capelli<br />

lunghi (più che altro con i capelli) quello<br />

bravo, adesso sono quello alto pelato coi baffi<br />

che è tanto che sta lì.<br />

<br />

<br />

Sì non ne parla mai.. da quel giorno è cambiato..<br />

da quel giorno gli pesa fare l’infermiere perché<br />

aveva scelto questa strada per essere pronto, a<br />

curare, a rianimare se fosse stato necessario,<br />

ma quel giorno faceva pomeriggio.. e quin<strong>di</strong><br />

non ha potuto rianimare nessuno.<br />

Fare l’infermiere è una scelta con<strong>di</strong>zionata<br />

non è né una missione né una passione.<br />

Prova a togliere tutti quelli che vengono a<br />

lavorare per il 27 per pagare un mutuo casa<br />

a tasso variabile, per la borsa <strong>di</strong> gucci o<br />

una macchina nuova.. l’ospedale sarebbe<br />

un vascello fantasma dove magari incontri<br />

quell’infermiere della <strong>di</strong>alisi che va a<br />

trovare fuori orario <strong>di</strong> servizio l’amico <strong>di</strong><br />

uno zio <strong>di</strong> un suo conoscente ricoverato<br />

da qualche parte.<br />

Sono pochi quelli che hanno capito cosa<br />

vanno a fare e sono sempre meno.<br />

Io è ora che cambi reparto, ma dove<br />

vado? In corsia? che per fare un<br />

antiemetico ci vuole la vi<strong>di</strong>ma del<br />

11<br />

COLLEGIO DI ANCONA


1<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

PROFESSIONE IN AZIONE<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

sindaco? A combattere con i parenti che dopo 10<br />

telegiornali arrivano già sfiduciati ed incazzati?<br />

I parenti..<br />

quelli si che mi fanno pena..<br />

<br />

I parenti siciliani > e si buttano a terra..<br />

I piemontesi.. e si<br />

accasciano..<br />

E allora barella, bracciale della pressione, un<br />

bicchiere d’acqua.. gocce <strong>di</strong> lexotan..<br />

Sì lo so.. è una delle mie tare..Bisogna contenere<br />

il dolore. Il dolore <strong>di</strong> chi?<br />

Certe volte sento che non ce la faccio più..<br />

Passami adesso quel test sul burnout.. mentre<br />

lo compilo<br />

assistereste ad un fenomeno <strong>di</strong><br />

autocombustione..<br />

Ricordo scuola per infermieri:<br />

<br />

Stì cazzi Prof.! Grazie! Non c’ero arrivato da<br />

solo!Ma scusi prof, ho delle domande:<br />

Quando ti muore un paziente cosa devo <strong>di</strong>re ai<br />

parenti?<br />

Di uno che <strong>di</strong>sgraziatamente mi ci ero<br />

affezionato posso piangere se mi viene? Ci vado<br />

al funerale?<br />

Un telegramma?<br />

Ed al ragazzo che è rimasto tetraplegico in<br />

seguito ad un trauma che mi chiede quando<br />

tornerà a camminare cosa devo <strong>di</strong>re?<br />

E soprattutto, se la stessa sera che ho avuto uno<br />

<strong>di</strong> questi contatti esco mi faccio 4 coca e rum<br />

con gli amici e mi <strong>di</strong>verto pure, sono normale?<br />

Risponda prof.! Nessuna risposta.<br />

Cerco sul libro <strong>di</strong> assistenza infermieristica,<br />

qualcosa c’è ma niente <strong>di</strong> applicabile.<br />

Apro quello <strong>di</strong> etica ma dopo tre righe mi prende<br />

l’abbiocco.Allora penso : Forse il silenzio..<br />

nessuna frase inutile in quei momenti..testa<br />

bassa, gentilezza, <strong>di</strong>screzione, RISPETTO del<br />

dolore: l’altrui ed<br />

il proprio..<br />

Ma per fortuna non muoiono sempre i pazienti,<br />

alcuni <strong>di</strong> quelli svegli sono ad<strong>di</strong>rittura simpatici<br />

ed il mio sport preferito è farli ridere..<br />

Certo, è necessaria una congiunzione astrale che<br />

più vado avanti e meno si verifica, ma quando<br />

sono in buona ci provo e quando ci riesco mi<br />

sento bene.. Si fa più o meno così:<br />

si prende un collega <strong>di</strong> mira, lo si prende un po’<br />

in giro, si chiede l’opinione del paziente, una<br />

battuta a doppio senso e se il paziente trigghera<br />

il gioco è fatto..<br />

mi piace proprio farli ridere;<br />

piazzare una tv e guardare i mon<strong>di</strong>ali dell’Italia<br />

insieme a quel ragazzo tetraplegico è sembrato<br />

un gesto carino, ma quando la Francia ha<br />

sbagliato il rigore, vedere il tetraplegico che fa<br />

un bel manico d’ombrello è un immagine che<br />

non può farti mancare il sorriso sulle labbra.<br />

E quella paziente che piangeva e si male<strong>di</strong>ceva<br />

per quel giro in moto che l’ha portata alla<br />

paraplegia? per tirarle su il morale ho raccontato<br />

del nu<strong>di</strong>smo in Croazia,dell’acqua fredda e che<br />

per fare il bagno.. vabbè tagliamo corto..<br />

Sia ben inteso, anche se c’ho la chierica non sono<br />

mica un francescano, queste sono eccezioni...<br />

la routine invece è fatta <strong>di</strong> momenti tipo<br />

questo:<br />

passo davanti al paziente 9, sto andando in<br />

pausa, non è il mio paziente,<br />

eggià.. sul biglietto che ho pescato 4 ore<br />

fa non c’era...<br />

Mi chiama con la mano facendo cenno <strong>di</strong><br />

avvicinarmi...<br />

Lo ignoro e continuo a camminare verso il mio<br />

meritato terzo caffè..<br />

Altri 5 metri e zack.. un morso alla coscienza..<br />

Mi <strong>di</strong>co: ca…! sono qui da 16 anni la mia<br />

coscienza dovrebbe essere sparita da un pezzo!<br />

Torno in<strong>di</strong>etro e mi avvicino al letto: è un<br />

paziente operato all’addome che si è svegliato<br />

bene dalla sedazione, dovrei sapere a memoria<br />

come si chiama, ma non mi ricordo.. Lo vorrei<br />

chiamare per nome, alzo gli occhi sul monitor<br />

cercandolo.. niente.. Il cognome è troppo lungo<br />

e del nome leggo che inizia per Ma.. Mario ?<br />

Marco? Manolo? Non ci provo neanche.. troppo<br />

bassa la possibilità <strong>di</strong> azzeccarci.. allora sparo<br />

un bel: <br />

Sono già convinto che non capirò un’acca.. anzi<br />

per me sono tutte H.<br />

Ma un corso <strong>di</strong> lettura labiale no eh! vabbè..<br />

Da bravo pesce rosso boccheggia un po’ e manco<br />

a <strong>di</strong>rlo..<br />

Tutte acca e bollicine <strong>di</strong> saliva..<br />

Ok, vado per tentativi ed errori.. come le galline


Confronto Professionale n.3/2007<br />

che vogliono uscire dal recinto..<br />

chiedo :<br />

<br />

(con i <strong>di</strong>uretici, bilanci negativi, farmaci chi<br />

non avrebbe la bocca secca?).<br />

No<br />

<br />

(Chi non avrebbe freddo? tutto nudo con l’aria<br />

con<strong>di</strong>zionata a palla!).<br />

No<br />

Dai alla terza ci becco <strong>di</strong> sicuro..<br />

<br />

(Chi non avrebbe dolore? Un pò <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> schiena,<br />

la ferita chirurgica..)<br />

No<br />

Mi ripete la richiesta ma niente.. mi sembra mi<br />

stia <strong>di</strong>cendo il suo co<strong>di</strong>ce fiscale<br />

Arriva la collega..<br />

Sono salvo!<br />

Lei come prima cosa le chiede:<br />

<br />

(secrezioni non è un termine proprio per tutti e<br />

poi da dove?).<br />

Il paziente capisce il termine e <strong>di</strong>ce ancora<br />

No.<br />

<br />

La collega prende il son<strong>di</strong>no d’aspirazione..<br />

Ma che fa .. ha detto <strong>di</strong> no! Semirotazione del<br />

capo ds e sn.. a meno che non sia un albanese<br />

vuol <strong>di</strong>re no.<br />

La collega è decisa<br />

Il volume con cui gli parla<br />

è altissimo..<br />

Ma perché sta gridando?<br />

<br />

Nessuno è agitato a parte lei che ha interrotto<br />

la sua pausa<br />

<br />

Quando <strong>di</strong>cono così penso che i paziente<br />

immaginino <strong>di</strong> essere un granello <strong>di</strong> polvere e<br />

<strong>di</strong> star per essere aspirati in un grosso bidone<br />

aspiratutto..<br />

Il numero 9 ha l’aria interdetta <strong>di</strong> chi non ha<br />

capito cosa sta per succedergli..<br />

Questione <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>..<br />

Capirà presto cosa significa “ti aspiro”..<br />

Parte la broncoaspirazione<br />

L’espressione che segue sembra una sintesi<br />

perfetta tra:<br />

• La scena cult <strong>di</strong> alien quella in cui un “essere”<br />

esce dall’epigastrio del malcapitato<br />

• Ed i 10 secon<strong>di</strong> seguenti ad un tentativo <strong>di</strong><br />

soffocamento..<br />

<br />

Il paziente si riprende un po’ dal parto dell’alieno<br />

quanto basta per sentire la domanda..<br />

<br />

Si… penso io..<br />

Come dopo un elettroshock.<br />

Il problema non è risolto ma almeno adesso il<br />

paziente non ricorda più cosa voleva..<br />

E poi.. il capolavoro finale<br />

La collega chiede:<br />

<br />

Leggo sulla faccia del malcapitato<br />

un’espressione che <strong>di</strong>ce più o<br />

meno:<br />

“non ci avevo pensato per niente a<br />

questa cosa, ma adesso che mi ci fai<br />

pensare..”<br />

<br />

sillaba boccheggiando<br />

<br />

Mi giro per andarmene come se tutto fosse<br />

normale e vedo un collega più grosso <strong>di</strong> me<br />

con un paziente quasi seduto sul letto,<br />

un vecchietto <strong>di</strong> 50 chili estubato, una<br />

maschera veneziana che parla a raffica,<br />

il termometro si è perso nel letto e<br />

l’infermiere in pie<strong>di</strong> accanto a lui lo cerca<br />

con la mano infilata <strong>di</strong>etro la schiena.. mi<br />

viene un pensiero terribile: sembrano un<br />

ventriloquo con il proprio pupazzo..<br />

Non <strong>di</strong>co niente.. vado in pausa.Cammino a<br />

testa bassa per non incrociare sguar<strong>di</strong> e mani<br />

richiedenti.<br />

Funziona.<br />

Ma davanti al box 7 la testa va su da sola ed<br />

il mio sguardo incrocia quello del paziente,<br />

sveglio, tracheostomizzato, connesso a<br />

respiratore, 20 giorni <strong>di</strong> ricovero e con un<br />

espressione da cocker bastonato.<br />

Il box sette ha la cassa dello stereo quattro<br />

palmi sopra la testa:Ra<strong>di</strong>o subasio ad un<br />

volume decisamente troppo alto.<br />

L’ha accesa ieri pomeriggio una mia collega<br />

giovane senza chiedere se dava fasti<strong>di</strong>o dando<br />

le spalle al paziente ed accennando due passetti<br />

<strong>di</strong> danza al ritmo <strong>di</strong> madonna..Sì madonna..<br />

chissà quante ne avrà tirate giù il paziente <strong>di</strong><br />

madonne nelle ultime 16 ore.<br />

Spengo la ra<strong>di</strong>o e mi becco una bene<strong>di</strong>zione<br />

del paziente e 2 vaffa mentali dei colleghi.<br />

Non importa, sono contento, un gesto piccolo<br />

che fornisce 2 orette <strong>di</strong> sonno profondo al<br />

paziente.<br />

Almeno qualcosa <strong>di</strong> buono oggi l’ho fatto.<br />

Per carità, non voglio <strong>di</strong>re che io sono quello<br />

sensibile e gli altri no.. anzi, il più delle<br />

volte faccio fatica a scansare i 4 metri <strong>di</strong><br />

pelo cresciuti sul cuore e sullo stomaco.<br />

Per esempio non più <strong>di</strong> un mese fa ad un<br />

paziente che stava per menare 2 colleghe<br />

ho fatto la mossa dell’uomo tigre……e<br />

non ne vado fiero…<br />

Sì gli infermieri non sono tutti uguali..<br />

per fortuna..E’ triste <strong>di</strong>rlo ma le tipologie<br />

sono più o meno le stesse <strong>di</strong> altri<br />

lavori..<br />

Ne ho incontrati molti in questi anni..<br />

Quasi tutti <strong>di</strong> passaggio…<br />

C’è:<br />

1<br />

COLLEGIO DI ANCONA


1<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

PROFESSIONE IN AZIONE<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

l’idealista,lo sportivo, l’esteta, il furbo, la<br />

professoressa, il car<strong>di</strong>ologo mancato, quella<br />

che vuole cambiare il mondo, quella fuori dal<br />

mondo, il caratteriale (una mina vagante..tutti<br />

attenti a non farlo arrabbiare,tutti d’accordo a<br />

non ascoltarlo), l’anziano scazzato(nessuno gli<br />

<strong>di</strong>ce che ha sbagliato per paura\rispetto), il<br />

giovane scazzato che non riesco ad immaginare<br />

anziano,quello che fa tre lavori (e quin<strong>di</strong><br />

matematicamente non potrai mai vedere più <strong>di</strong><br />

un terzo dell’interesse necessario alla cosa che<br />

sta facendo perché appunto si <strong>di</strong>vide in 3) la<br />

giovane mamma preoccupata, il sindacalista,<br />

quella che fa i conti per la pensione, la <strong>di</strong>scotecara<br />

(che non esiste <strong>di</strong> mattina se non un ectoplasma<br />

che vaga per il reparto), il prete mancato, la<br />

suora mancata, l’ipocondriaco,<br />

l’informatizzato (un tuttuno con tastiera e<br />

monitor), il cagionevole,<br />

gli amanti (si cercano con lo sguardo come<br />

traccianti laser), i pigri, gli iperattivi, il porco,<br />

i ritardatari, i neoassunti con il loro sano timore<br />

reverenziale, il menefreghista, il paranoico,etc<br />

etc…..e no, non ci manca niente..alcuni <strong>di</strong><br />

noi me compreso racchiudono più <strong>di</strong> una<br />

caratteristica ma ciò che ci riunisce tutti è la<br />

“pausa caffè” dove sembra obbligatorio parlare<br />

<strong>di</strong> ferie, male dello sfigato <strong>di</strong> turno, del nuovo<br />

flirt,parlare male dei vertici.<br />

E si…. C’è qualcosa che non funziona,ma come<br />

si può analizzare sta cosa del rapporto col<br />

paziente?<br />

c’è qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile da capire e quando non<br />

capisco come funziona una cosa inizio a farla<br />

ruotare tra le meningi come un cubo <strong>di</strong> rubik:<br />

ruota, gira, sottosopra.. ed alla fine la soluzione<br />

era lì, davanti agli occhi <strong>di</strong> tutti: invertiamo i<br />

ruoli. Mettiamo caso che a giugno <strong>di</strong> quest’anno<br />

mi venga <strong>di</strong>agnosticata una neoplasia ics (x)<br />

sospetta per carità.. che per uno che lavora<br />

nell’ambiente e che vede solo malattia e morti<br />

da anni equivale ad una preoccupazione della<br />

madonna, un tot <strong>di</strong> notti insonni; per un<br />

pessimista come me anche ad una prognosi<br />

infausta e ad una morte dopo dolori lancinanti<br />

dati dalle metastasi.<br />

Quando ho saputo che forse stavo male ho avuto<br />

una sensazione strana.. ero contento..<br />

voi <strong>di</strong>rete… sei matto?!? si ero contento<br />

perché finalmente non mi dovevo preoccupare<br />

più <strong>di</strong> nessuno.. non volevo che gli altri si<br />

preoccupassero per me per carità, ma il fatto che<br />

potevo smettere <strong>di</strong> preoccuparmi per gli altri..<br />

pazienti, parenti, familiari mi aveva alleggerito<br />

in qualche maniera.<br />

Una sensazione della durata <strong>di</strong> 10 minuti al<br />

massimo, poi..Il tempo d’attesa dell’intervento<br />

mi fornisce uno stato d’animo che ciondola tra<br />

il depresso e l’irritabile. Avere a che fare con me<br />

era come svegliare un vecchio pugile ubriaco..<br />

subito in guar<strong>di</strong>a ad agitare i pugni in aria e poi<br />

giù <strong>di</strong> nuovo steso.<br />

Ah già! Non l’ho detto: lesione cutanea<br />

precancerosa in regione pettorale sinistra.<br />

Il ricovero:<br />

Cerco <strong>di</strong> non fare domande alla caposala che mi<br />

accoglie neutra sventolandosi con un foglio <strong>di</strong><br />

ricovero: questo è il mio biglietto.Taglio corto.<br />

Ciak si gira:<br />

sono in barella, non parlo molto, forse pensano<br />

che sono emozionato invece sento <strong>di</strong> avare<br />

l’alito cattivo.<br />

Entriamo in sala operatoria. Visione orizzontale:<br />

parata <strong>di</strong> neon….. tutti uguali..<br />

parata <strong>di</strong> espressioni….. tutte uguali, ma su<br />

facce <strong>di</strong>verse.<br />

Mi becco un paio <strong>di</strong>:<br />

<br />

<br />

<br />

dentro <strong>di</strong> me:<br />

“si, ti mandavo la partecipazione a casa…<br />

”Conosco tutti e tutti mi conoscono e questo ha<br />

pro e contro.<br />

Giro la testa mentre manovrano per entrare in<br />

presala, in fondo al corridoio c’è anche quella<br />

bionda che cammina a rallentatore, ex rossa, ex<br />

mora, ex <strong>di</strong> tanti.. ra<strong>di</strong>o ospedale <strong>di</strong>ce così.<br />

Il <strong>di</strong>o del gossip si è impossessato anche <strong>di</strong> me..<br />

mio malgrado.<br />

Mi parcheggiano in presala con una pacchettina<br />

sulla spalla; c’è il collega biondo con la faccia<br />

sempre stanca ma che ha un bel sorriso.. me ne<br />

somministra una dose.. Grazie! mi fa bene..<br />

ci chiacchiero del più e del meno, è gentile, forse<br />

perché giocavamo a calcetto insieme..<br />

poi ne vedo un altro.. ahia.. a questo invece<br />

gli sto sulle palle e non ha fatto mai nulla per<br />

nasconderlo.. non mi guarda neanche, sembra<br />

arrabbiato come al solito e la testa forma con<br />

il tronco quasi un angolo retto. Istintivamente<br />

cerco con lo sguardo i curari.. visto mai!.. ma<br />

no.. sono tutti molto professionali.<br />

Lo specializzando mi prende la vena, al primo<br />

colpo, buona partenza.l’anestesista è giovane,<br />

si è specializzata da noi, non è tra quelle che<br />

ho trattato meglio ma è gentile, sorridente<br />

e professionale. Non sono preoccupato sono<br />

fiducioso ed ho solo un po’ <strong>di</strong> vergogna ..però le<br />

mutande sono nuove <strong>di</strong> zecca!<br />

Pensando agli anestetici mi verrebbe da <strong>di</strong>re:<br />

<br />

Me lo racconteranno dopo: un fentanest, 15mg <strong>di</strong><br />

midazolam ed io che parlo ancora <strong>di</strong> calcetto..<br />

caricato il propofol e buonanotte a tutti.<br />

Mi sveglio con una sana apatia da oppiaceo,<br />

saluto tutti ignaro del fatto che ci saremo rivisti<br />

<strong>di</strong> lì a poco..<br />

Sì perché non è scritto da nessuna parte ma<br />

negli interventi sugli operatori sanitari non


Confronto Professionale n.3/2007<br />

va mai tutto liscio.. una regola che a volte si<br />

estende anche ai parenti dei sanitari.Quin<strong>di</strong><br />

tenendo fede a questa regola una volta tornato<br />

in reparto che faccio? Sanguino!<br />

Il drenaggio non funziona, mi rendo conto<br />

ma spero <strong>di</strong> sbagliarmi.Il cerotto tira.. Cerco<br />

<strong>di</strong> ripetermi: dai non fare il solito infermiere\<br />

paziente palloso e petulante.<br />

Quando raggiungo una buona quarta al<br />

pettorale <strong>di</strong> sinistra sono ormai sicuro che<br />

sto sanguinando sotto la sutura, ma suono<br />

il campanello solo quando vedo il sangue che<br />

bagna la me<strong>di</strong>cazione.<br />

Segue una scena carina, fasi concitate, molte<br />

mani addosso che si alternano, mani <strong>di</strong> chi non è<br />

abituato all’urgenza, carrelli portati in fretta che<br />

sbattono sulle porte e sui letti. Sento vibrare<br />

il mio cellulare sul como<strong>di</strong>no.. proprio adesso,<br />

scusami se non rispondo ma ho l’urgenza e<br />

l’urgenza stavolta sono io.<br />

Socchiudo un occhio 2-4-6-8-10 persone 11 pure<br />

la caposala! Allora sono grave!O forse sono vicino<br />

alla guar<strong>di</strong>ola.. no, mi sbaglio, è solo l’ora del<br />

vitto ed il mio compagno <strong>di</strong> stanza sceglie la<br />

minestra, ma per rispetto fuori della porta.<br />

10-9-7-… 6 è più o meno è il numero delle<br />

persone che rimangono.<br />

Giro l’occhio semi chiuso e.. toh! c’è pure il<br />

mio chirurgo.. in borghese.. bei pantaloni, bel<br />

taglio.. il colore invece è eccessivo per me.. è<br />

incre<strong>di</strong>bile la quantità <strong>di</strong> vaccate che ti vengono<br />

in mente nei momenti critici.. funerali, nascite,<br />

emorragie..<br />

È in gamba questo chirurgo giovane che nel<br />

frattempo ha già fatto saltare un paio <strong>di</strong> punti<br />

<strong>di</strong> sutura e spreme il sangue sulle garze e sul<br />

pigiama..<br />

non importa 20 euro da auchan..<br />

Ed in tutta questa concitazione <strong>di</strong> mani <strong>di</strong><br />

camici e <strong>di</strong> tranquillizzanti ><br />

il mio collega in turno nel reparto, alla terza<br />

richiesta del chirurgo <strong>di</strong> un nuovo drenaggio<br />

ormai innervosito dalla lentezza, si prende un<br />

rimbrotto e risponde con un tono da moviola ed<br />

inflessione romanesca.. <br />

Siamo stanchi..<br />

Mi chiedo..siamo stanchi dè chè?<br />

Un passo in<strong>di</strong>etro.. fammi indovinare un po’..<br />

Dalle 6 alle 8 pausa continuata con caffè e<br />

sigaretta ad oltranza, 2 prelievi,4 flebo,10<br />

compresse,un’oretta <strong>di</strong> navigazione in internet<br />

a caso tra meteo, finanza e politica, partita a<br />

freecell,la foto della modella seminuda mentre<br />

la collega risponde ad un campanello,un’ora<br />

<strong>di</strong> polemica per le ferie………………………e<br />

certo che sei stanco!<br />

gli infermieri sono anche questi..<br />

ed io mi sforzo <strong>di</strong> tenerne a mente un paio ai<br />

quali non vorrei mai somigliare.<br />

Appiccico qui sotto queste<br />

due frasi tratte da “le città<br />

invisibili” <strong>di</strong> Italo Calvino perché<br />

calzano a pennello non solo con una<br />

rianimazione, ma con qualsiasi realtà<br />

scomoda, lavorativa e non.<br />

Disse il Gran Khan:<br />

Tutto è inutile, se l’ultimo approdo non<br />

può essere che la città infernale, ed è là in<br />

fondo che, in una spirale sempre più stretta,<br />

ci risucchia la corrente.<br />

Rispose Marco Polo:<br />

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;<br />

se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno<br />

che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando<br />

insieme.<br />

Due mo<strong>di</strong> ci sono per non soffrirne.<br />

Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno<br />

e <strong>di</strong>ventarne parte fino al punto <strong>di</strong> non vederlo<br />

più.<br />

Il secondo è rischioso ed esige attenzione<br />

e appren<strong>di</strong>mento continui: cercare e saper<br />

riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno<br />

non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.<br />

Non se la prendano a male i miei colleghi,<br />

gli infermieri <strong>di</strong> corsia, le mie <strong>di</strong>dattiche, le<br />

caposala e non so neanche chi altro si possa<br />

sentir chiamato in causa o ad<strong>di</strong>rittura offeso<br />

o giu<strong>di</strong>cato in qualche modo da questo mio<br />

scritto… Queste sul foglio sono solo schegge<br />

<strong>di</strong> un esplosione, figlia <strong>di</strong> un implosione<br />

durata anni… è solo un racconto. Il mio.<br />

Grazie a chi è arrivato a leggere fin<br />

qui….<br />

Forse 18 minuti spesi bene. Forse.<br />

1<br />

COLLEGIO DI ANCONA


1<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

NURSING E QUALITÁ<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

SEPSI E SHOCK SETTICO:<br />

COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />

A cura <strong>di</strong> Concettoni Simonetta, Infermiera presso Unità Operativa<br />

Urologia, Zona Territoriale 5, Jesi.<br />

Abstract:<br />

L’infermiere svolge un ruolo fondamentale<br />

nel tempestivo riconoscimento dei segni e<br />

sintomi delle <strong>di</strong>verse manifestazioni della<br />

sepsi. Dallo stato <strong>di</strong> sepsi si può passare a<br />

quello <strong>di</strong> sepsi severa, allo shock settico e<br />

quin<strong>di</strong> alla Sindrome da Disfunzione Multi<br />

Organo (MODS). L’infermiere, attraverso un<br />

attento e continuo monitoraggio delle funzioni<br />

vitali del paziente assistito, concorre<br />

all’inquadramento <strong>di</strong>agnostico dello stesso<br />

ed all’inizio <strong>di</strong> una terapia mirata e tempestiva.<br />

Il paziente con shock settico <strong>di</strong>agnosticato<br />

deve essere ricoverato in Unità <strong>di</strong><br />

Terapia Intensiva (UTI). Questa Unità Operativa<br />

(UO) è contrad<strong>di</strong>stinta dalla presenza<br />

<strong>di</strong> pazienti in imminente pericolo <strong>di</strong> vita,<br />

dove l’infermiere professionale, qui inserito,<br />

svolge procedure assistenziali specifiche,<br />

complesse e <strong>di</strong> alta qualità. Il paziente affetto<br />

da shock settico viene definito critico,<br />

e come tale è nella con<strong>di</strong>zione in cui può<br />

passare da uno stato <strong>di</strong> costante equilibrio<br />

vitale ad uno in cui i suoi parametri, per<br />

una causa acuta o cronicizzata, richiedono<br />

un pronto intervento. L’intervento richiesto<br />

deve essere pertanto:<br />

• Tempestivo (prontezza nell’in<strong>di</strong>viduare il<br />

problema)<br />

• Appropriato (prestazioni specifiche)<br />

• Preciso (accurato nell’esecuzione)<br />

Parole chiave: Sepsi - Shock settico - Ruolo<br />

dell’infermiere nel paziente con sepsi/shock<br />

settico<br />

Questo articolo rappresenta la sintesi del<br />

mio lavoro <strong>di</strong> tesi, che consisteva nell’analizzare<br />

la conoscenza da parte degli infermieri<br />

sull’argomento sepsi/shock settico.<br />

Da un trauma, un’ustione, un intervento<br />

chirurgico ecc…si può contrarre un’infezione.<br />

A questa l’organismo risponde con una<br />

risposta infiammatoria sistemica. Se non<br />

si interviene si arriva alla sepsi, che è una<br />

risposta infiammatoria sistemica dovuta<br />

all’infezione, alla sepsi severa, successivamente<br />

allo shock settico, che è un insieme<br />

<strong>di</strong> alterazioni emo<strong>di</strong>namiche, respiratorie,<br />

metaboliche ed immunologiche. Si arriva<br />

poi alla <strong>di</strong>sfunzione multi-organo ed infine<br />

alla morte. Si può pertanto affermare che<br />

la sepsi è una spirale <strong>di</strong>struttiva dove da<br />

una infezione si innesca un circolo vizioso<br />

che porta alla <strong>di</strong>sfunzione endoteliale,<br />

all’ischemia, all’insufficienza d’organo ed<br />

infine, come già detto, alla morte.<br />

La sepsi è una seria con<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>ca<br />

causata da una risposta del corpo ad una<br />

severa infezione. In fase iniziale si evidenzia<br />

una infiammazione. L’infiammazione si<br />

manifesta con rossore, calore, gonfiore e<br />

dolore. Una risposta eccessiva ad essa può<br />

provocare una maggiore coagulazione del<br />

sangue e conseguentemente la riduzione<br />

del flusso sanguigno agli arti e agli organi<br />

vitali. L’insufficiente perfusione dei tessuti<br />

che può presentarsi in caso <strong>di</strong> una sepsi severa<br />

può infine portare al danneggiamento<br />

irreversibile degli stessi o al collasso degli<br />

organi. Con il termine <strong>di</strong> shock settico, si<br />

definisce infatti quella grave con<strong>di</strong>zione<br />

patologica tale da causare una <strong>di</strong>sfunzione<br />

e collasso multi-organo, detta anche Sindrome<br />

da Disfunzione Multi-Organo (MODS),<br />

che provoca la morte in risposta all’infezione<br />

e alla sepsi.<br />

Sepsi è un fenomeno comune soprattutto<br />

tra i pazienti anziani, immuno-compromessi<br />

e criticamente malati. Essa si manifesta<br />

nell’1-2% dei pazienti ospedalizzati e rappresenta<br />

il 25% <strong>di</strong> quelli ricoverati in Unità<br />

<strong>di</strong> Terapia Intensiva (UTI). E’ la maggiore<br />

causa <strong>di</strong> morte nelle UTI nel mondo, con<br />

mortalità che varia dal 20-30% per la sepsi,<br />

fino al 50% per lo shock settico ed è l’ottava<br />

causa <strong>di</strong> morte negli anziani.<br />

La sepsi e lo shock settico sono entrambi<br />

stati patologici che necessitano <strong>di</strong> una elevata<br />

e costante assistenza sia me<strong>di</strong>ca che<br />

infermieristica.


Confronto Professionale n.3/2007<br />

L’infermiere, in questo contesto, svolge un<br />

ruolo fondamentale nel tempestivo riconoscimento<br />

dei segni e sintomi delle <strong>di</strong>verse<br />

manifestazioni della sepsi. Egli, attraverso<br />

un attento e continuo monitoraggio delle<br />

funzioni vitali del paziente assistito, concorre<br />

all’inquadramento <strong>di</strong>agnostico dello<br />

stesso ed all’inizio <strong>di</strong> una terapia mirata e<br />

tempestiva.<br />

Il paziente con sepsi severa/shock settico<br />

essendo un paziente critico, come tale<br />

deve essere ricoverato in Unità <strong>di</strong> Terapia<br />

Intensiva perchè l’intensità delle cure che<br />

richiede è sinonimo <strong>di</strong> severità delle sue<br />

con<strong>di</strong>zioni, le quali sono spesso legate ad<br />

una alterazione dell’equilibrio chimico, fisico<br />

e biologico che può portare gravi conseguenze<br />

sulla salute dello stesso. Per tale<br />

motivo sono necessarie prestazioni accurate,<br />

che possono essere erogate solo in un<br />

ambiente dotato <strong>di</strong> apparecchiature specializzate<br />

e personale in grado <strong>di</strong> agire prontamente<br />

pianificando il lavoro assistenziale<br />

attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> protocolli operativi<br />

specifici.<br />

Nonostante un aggressivo e tempestivo<br />

trattamento la mortalità del paziente affetto<br />

da sepsi rimane molto elevata. Le sempre<br />

più sofisticate terapie antibiotiche non<br />

sono sufficienti ad abbassarne la mortalità<br />

tanto che l’incidenza <strong>di</strong> sepsi ha continuato<br />

ad aumentare negli ultimi 60 anni.<br />

Per stu<strong>di</strong>are una patologia, si ha bisogno<br />

<strong>di</strong> una definizione certa e valida del caso.<br />

Purtroppo, la sepsi è una sindrome che descrive<br />

una costellazione eterogenea <strong>di</strong> sintomi<br />

e <strong>di</strong> segni, senza estrapolare gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fferenze per fare un confronto. La <strong>di</strong>fficoltà<br />

nello sviluppare la definizione precisa<br />

<strong>di</strong> sepsi ha impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> riconoscere la reale<br />

fisiopatologia della stessa ed ha alterato lo<br />

sviluppo <strong>di</strong> una terapia valida.<br />

Le varie mo<strong>di</strong>fiche avvenute nel tempo<br />

come l’ aumentato numero <strong>di</strong> pazienti che<br />

ricevono cure nelle Unità <strong>di</strong> Cure Intensive<br />

(ICU), le mo<strong>di</strong>ficate tecnologie utilizzate<br />

nelle stesse, la scelta e l’uso degli antibiotici,<br />

l’aumento della sopravvivenza dei<br />

pazienti affetti da HIV/AIDS, l’aumentato<br />

uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi invasivi come cateteri vescicali<br />

e centrali, il tutto ha contribuito a<br />

rendere ancora più <strong>di</strong>fficile definire la sepsi.<br />

Nello stesso tempo tutto ciò fa supporre<br />

che l’epidemiologia della sepsi stia cambiando.<br />

Oltre a quanto detto hanno subito<br />

cambiamenti anche la pre<strong>di</strong>sposizione dei<br />

fattori, quali i regimi chemioterapeutici e<br />

i fattori microbiologici causa<br />

<strong>di</strong> malattie come la polmonite<br />

e le esacerbazioni acute della<br />

bronchite cronica. Comunque<br />

ciò che dai <strong>di</strong>fferenti stu<strong>di</strong> si è<br />

rilevato ricorrente sono i fattori<br />

<strong>di</strong> rischio clinici che includono:<br />

l’adeguatezza degli antibiotici, la<br />

presenza della malattia <strong>di</strong> base, la<br />

fonte e tipo <strong>di</strong> infezione, la presenza<br />

<strong>di</strong> shock, la terapia con vasopressori,<br />

MODS e neutropenia.<br />

C’è inoltre da sottolineare che l’incidenza<br />

<strong>di</strong> sepsi può essere ridotta<br />

attuando: pratiche <strong>di</strong> controllo delle<br />

infezioni e meticolose tecniche asettiche,<br />

appropriato utilizzo dei <strong>di</strong>spositivi<br />

<strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale (DPI), pulizia<br />

delle ferite e rimozione <strong>di</strong> tessuto necrotico,<br />

adeguata pulizia e mantenimento<br />

delle apparecchiature, ed infine l’uso<br />

<strong>di</strong> appropriate tecniche <strong>di</strong> lavaggio delle<br />

mani.<br />

A seguito <strong>di</strong> quanto detto sopra e <strong>di</strong> quanto<br />

osservato nel mio percorso formativo<br />

pratico, ho ritenuto importante ed utile<br />

appurare il livello <strong>di</strong> conoscenza e competenza<br />

del personale infermieristico chiamato<br />

ad assistere il paziente affetto da<br />

sepsi oppure quello critico con shock settico.<br />

Lo scopo del mio lavoro era pertanto<br />

quello <strong>di</strong> svolgere una analisi sul livello<br />

<strong>di</strong> competenza infermieristica e valutare<br />

la conoscenza del fenomeno sepsi nella<br />

nostra realtà locale.<br />

Premessa: La sepsi severa e lo shock settico<br />

sono entrambi stati patologici che<br />

necessitano <strong>di</strong> una elevata e costante assistenza<br />

sia me<strong>di</strong>ca che infermieristica.<br />

Obiettivo: Obiettivo del presente stu<strong>di</strong>o<br />

è stato quello <strong>di</strong> analizzare la competenza<br />

del personale infermieristico a<br />

partire dalla conoscenza sulla sepsi.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: Sono stati <strong>di</strong>stribuiti<br />

815 questionari, riportato nella<br />

Tabella 1.1, <strong>di</strong> cui 218 nell’ospedale<br />

del Viale Della Vittoria <strong>di</strong> Jesi (AN) e<br />

597 nell’Azienda Ospedaliera Universitaria<br />

Ospedali Riuniti Umberto I <strong>di</strong><br />

Torrette (AN).<br />

1<br />

COLLEGIO DI ANCONA


.1<br />

97<br />

53<br />

79<br />

42<br />

96<br />

1<br />

RISPOSTE CORRETTE COMPLESSIVE<br />

30<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

96<br />

NURSING E QUALITÁ<br />

GRAFICO1.1<br />

87<br />

88<br />

SI SI NO<br />

SI<br />

3<br />

COMPETENZA<br />

MEDICA<br />

4<br />

13<br />

NO<br />

3 0<br />

NO<br />

SI<br />

NO<br />

14 15 16 17 18<br />

100<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />

CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />

LA GLICEMIA?<br />

91<br />

3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />

ISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />

E LA FORMAZIONE<br />

COS’E’ LA SEPSI?<br />

COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />

70%<br />

1 RISPOSTE CORRETTE<br />

2 RISPOSTE ERRATE<br />

58%<br />

RISPOSTE IN %<br />

2.1<br />

51<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />

30%<br />

OLEZZA DEL TASSO DI<br />

MORTALITÁ<br />

NSAPEVOLEZZA<br />

PEVOLEZZA<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

RISPOSTE IN % 120<br />

91<br />

120<br />

100<br />

27<br />

2<br />

58<br />

93<br />

97<br />

53<br />

2.1<br />

RISPOSTE IN %<br />

Grafico 9.1 9.1<br />

80<br />

60 SI<br />

60<br />

40<br />

45<br />

42%<br />

28 SI 28<br />

57<br />

39<br />

43<br />

32<br />

58% NO 21<br />

50<br />

41<br />

SI<br />

42<br />

40<br />

20<br />

0<br />

3<br />

NO<br />

24<br />

22<br />

COMPETENZA<br />

20<br />

13<br />

12<br />

MEDICA<br />

4<br />

0 STATO CLINICO<br />

NO<br />

DEL PAZIENTE<br />

SI<br />

CON SEPSI?<br />

1 RISPOSTE CORRETTE<br />

NO<br />

3 0<br />

LA GLICEMIA?<br />

2 RISPOSTE ERRATE DOMANDE QUESTIONARIO<br />

LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C ATTIVATA?<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

86<br />

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 0 13<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />

É INTERESSATO A<br />

Il questionario RISPOSTE era INERENTE costituito da LA 1 COMPETENZA<br />

doman- 58% e i questionari analizzati n°476. I gra- FORMAZIONE INEREN<br />

da in<strong>di</strong>cante l’U.O. E LA <strong>di</strong> FORMAZIONE<br />

appartenenza e da fici 1.1 e 2.1 mostrano le risposte corrette<br />

3.1 17 domande strutturate dove si chiedeva<br />

120<br />

<strong>di</strong> selezionare 97 una risposta tra 96 quelle già<br />

87<br />

100<br />

COS’E’ LA SEPSI?<br />

riportate. COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />

80 Il questionario è stato consegnato al coor-<br />

RISPOSTE CORRETTE COMPLESSIVE<br />

60 <strong>di</strong>natore SI <strong>di</strong> ogni U.O. ad esclusione SI delle NO<br />

30%<br />

96<br />

91<br />

91<br />

93<br />

COMPETENZA<br />

40 unità <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria, 70%<br />

3 Oculistica e Blocco 79<br />

86 Ope-<br />

MEDICA<br />

4<br />

ratorio 53 in quanto<br />

20<br />

NO hanno 51 una 58 realtà NO a se.<br />

27<br />

42<br />

30<br />

Allo stesso è stato 3 chiesto 0 <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuirlo<br />

0<br />

ad ogni infermiere con l’invito a compilarlo<br />

14 1 RISPOSTE 15 CORRETTE 16 17<br />

2 in<strong>di</strong>vidualmente.<br />

3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />

complessive dei due ospedali, dove ho sud- 12%<br />

<strong>di</strong>viso 88 le domande inerente la conoscenza,<br />

7.1<br />

88%<br />

dalla 2 alla 13, da quelle inerente la competenza<br />

6.13.1<br />

e la formazione, dalla 14 alla 18. HA MAI PARTECIPAT<br />

SI<br />

FORMAZIONE INEREN<br />

É COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />

13 Nei Grafici CONOSCERE 12 3.1, LE 4.1 POSSIBILI COS’E’ e 5.1 LA sono SEPSI? evidenziate<br />

MANIFESTAZIONI COS’E’ DELLA LA SEPSI? SEPSI SEVERA?<br />

SI le percentuali NO <strong>di</strong> risposte con risultati ne- 13%<br />

3%<br />

gativi.<br />

97% 97%<br />

30% 9.1<br />

87%<br />

1 SI<br />

70%<br />

2<br />

18<br />

NO<br />

Nei Grafici 6.1, 7.1 e 8.1 sono evidenziate<br />

2 RISPOSTE ERRATE<br />

D O M A N D E QDU EO SMT I OA NNA RD I O<br />

Dopo circa tre settimane E i Qquestionari U E S T I O N A R Isono O<br />

stati ritirati ed il contenuto analizzato.<br />

rispettivamente le percentuali inerente RISPOSTE la CORRETTE S<br />

competenza, la formazione e la volontà <strong>di</strong> CRITICA - CHIRUR<br />

Tabella 1.1<br />

crescere.<br />

1 RISPOSTE CORRETTE<br />

Risultati: Il tasso <strong>di</strong> risposta è stato del<br />

2<br />

120<br />

RISPOSTE ERRATE<br />

99<br />

RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />

E LA FORMAZIONE<br />

4.1 97<br />

96<br />

87<br />

88<br />

Nei Grafici 9.1 e 10.1 sono evidenziate 100 le<br />

risposte sud<strong>di</strong>vise per Area Critica, Chirur-<br />

80 8.1 57<br />

gica 7.1 e Me<strong>di</strong>ca.<br />

56<br />

89<br />

69<br />

65<br />

95<br />

3.1 Grafico 0 3.1<br />

4.1<br />

5.1<br />

80<br />

60 SI SI NO<br />

SI<br />

40<br />

6.1<br />

20<br />

CONSAPEVOLEZZA COMPETENZA<br />

3<br />

DEL TASSO DI 13<br />

MEDICA<br />

4<br />

NO MORTALITÁ NO<br />

SI<br />

3 0<br />

12<br />

NO<br />

5.1<br />

1<br />

2<br />

É COMPETENZA INFERMIERISTICA<br />

14<br />

CONOSCERE<br />

15<br />

LE POSSIBILI<br />

16 17 18<br />

MANIFESTAZIONI 42% D O M A N D E QDELLA U E S T ISEPSI? O N A R I O<br />

COS’E’ LA SEPSI? 58%<br />

COS’E’ 3% LA SEPSI SEVERA?<br />

1<br />

2<br />

70%<br />

NON CONSAPEVOLEZZA<br />

CONSAPEVOLEZZA<br />

2 NO<br />

30%<br />

COS’E’ LA SEPSI? 1 RISPOSTE CORRETTE<br />

COS’E’ LA SEPSI SEVERA?<br />

2 RISPOSTE ERRATE<br />

12 Grafico 5.1 1 RISPOSTE CORRETTE<br />

RISPOSTE CORRETTE 13% COMPLESSIVE<br />

79<br />

GRAFICO1.1<br />

RISPOSTE IN %<br />

2.1<br />

3.1<br />

4.1<br />

42<br />

96<br />

7.170%<br />

87% 1 SI<br />

STATO CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />

2<br />

91<br />

LA 91<br />

NO<br />

GLICEMIA?<br />

93<br />

LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C 86 ATTIVATA?<br />

CONSAPEVOLEZZA 30<br />

DEL TASSO DI<br />

MORTALITÁ<br />

3 4<br />

É INTERESSATO A CORSI DI<br />

FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />

5 42% 6 42% 7 58% 8 9 58% 10 11 12<br />

12%<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N1 A RRISPOSTE I O CORRETTE<br />

88% 1 SI<br />

13<br />

2 RISPOSTE ERRATE 2 NO<br />

1 NON CONSAPEVOLEZZA<br />

5.1<br />

NON CONSAPEVOLEZZA<br />

CONSAPEVOLEZZA<br />

42%<br />

97% 97%<br />

42%<br />

RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />

E LA FORMAZIONE<br />

CRITICA - CHIRURGICA- MEDICA<br />

58%<br />

58%<br />

14 15 16 17 18<br />

51<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />

1 SI<br />

HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />

FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />

CONSAPEVOLEZZA 8.1 DEL TASSO DI<br />

MORTALITÁ<br />

120<br />

80<br />

10.1<br />

58<br />

RISPOSTE CORRETTE SUDDIVISE PER AREA<br />

99<br />

95<br />

STATO CLINICO DEL PAZIENTE CON SEPSI?<br />

94<br />

100<br />

89<br />

95<br />

LA GLICEMIA?<br />

4<br />

82<br />

96<br />

LA PROPRIETÁ DELLA 87<br />

69PROTEINA<br />

C ATTIVATA?<br />

RISPOSTE IN %<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

RISPOSTE IN % 120<br />

120<br />

100<br />

2 CONSAPEVOLEZZA<br />

2 RISPOSTE ERRATE<br />

57<br />

56<br />

65<br />

30%<br />

88<br />

RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />

E LA FORMAZIONE<br />

1 RISPOSTE CORRETTE<br />

120<br />

96 96 2 RISPOSTE ERRATE 95 97<br />

94<br />

88 88<br />

88 91<br />

99<br />

66<br />

91<br />

90<br />

93<br />

AREA CRITICA<br />

AREA CHIRURGICA<br />

AREA MEDICA<br />

66<br />

58<br />

97<br />

92<br />

97<br />

90<br />

83<br />

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />

77<br />

4.1 13%<br />

Grafico 4.1<br />

8.1<br />

9.1<br />

Grafico 6.1<br />

5.1 6.1<br />

42%<br />

Grafico 10.1 10.1<br />

1<br />

2<br />

14 15 16 17<br />

0<br />

CONSAPEVOLEZZA DEL TASSO DI<br />

MORTALITÁ<br />

D O M A N D E Q U E S T I O N A R I O<br />

58%<br />

NON CONSAPEVOLEZZA<br />

88% 1 SI<br />

CONSAPEVOLEZZA 2 NO<br />

120<br />

9.1<br />

10.1<br />

É INTERESSATO A CO<br />

43<br />

FORMAZIONE INERENTE<br />

12%<br />

88%<br />

RISPOSTE CORRETTE SUD<br />

CRITICA - CHIRURGIC<br />

100<br />

89<br />

95<br />

AREA CRITICA<br />

4<br />

RISPOSTE CORRETTE SUDDIVISE PER AREA<br />

AREA CHIRURGICA<br />

CRITICA - CHIRURGICA- MEDICA<br />

120 69<br />

É COMPETENZA INFERMIERISTICA AREA MEDICA<br />

80<br />

96<br />

99<br />

96<br />

120<br />

57<br />

56<br />

65<br />

CONOSCERE LE POSSIBILI 100<br />

99<br />

95<br />

93<br />

97<br />

92<br />

57<br />

94<br />

91<br />

100<br />

89 MANIFESTAZIONI 95<br />

97<br />

4 DELLA 82 SEPSI?<br />

60<br />

45<br />

90<br />

90<br />

80 83<br />

69<br />

66<br />

77<br />

43<br />

80<br />

57<br />

56<br />

65<br />

66<br />

58<br />

STATO 57 CLINICO 3% DEL PAZIENTE 40 28 CON SEPSI? 60<br />

50<br />

42<br />

60<br />

45<br />

28 SI<br />

39 LA GLICEMIA?<br />

43<br />

32<br />

24<br />

22<br />

41<br />

COMPETENZA<br />

LA PROPRIETÁ DELLA PROTEINA C ATTIVATA? 40<br />

40 28<br />

21<br />

MEDICA<br />

28<br />

20 97% 97%<br />

24<br />

22<br />

1 SI<br />

20<br />

20<br />

2<br />

4 1<br />

0 NO<br />

4<br />

0<br />

RISPOSTE IN %<br />

42%<br />

RISPOSTE IN %<br />

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />

2 3 4 5 6<br />

DOMANDE QUESTIONARIO<br />

14 15 DOMA<br />

RISPOSTE IN %<br />

7.1<br />

8.1<br />

HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />

FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />

1<br />

2<br />

RISPOSTE IN %<br />

RISPOSTE CORRETTE<br />

RISPOSTE ERRATE<br />

60<br />

40<br />

87% 20<br />

1 SI<br />

2 NO<br />

É INTERESSATO A CORSI DI<br />

FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

12%<br />

58%<br />

RISPOSTE INERENTE LA COMPETENZA<br />

E LA FORMAZIONE<br />

96<br />

99<br />

96 95 97<br />

94<br />

88 88<br />

84<br />

RISPOSTE IN %<br />

24<br />

28<br />

8.1<br />

28<br />

10.1<br />

120<br />

100<br />

87% 1<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

45<br />

2 3 4 5 6<br />

D<br />

RISPOSTE IN %<br />

HA MAI PARTECIPATO A CORSI DI<br />

COMPETENZA<br />

MEDICA FORMAZIONE INERENTE LA SEPSI?<br />

4 1 4<br />

13%<br />

DOMANDE QUESTIONARIO<br />

88<br />

82<br />

91<br />

SI SI NO SI<br />

14 15 16 17 18<br />

2<br />

0<br />

AREA<br />

CRITICA<br />

RISPOSTE INER<br />

E LA<br />

99<br />

RISPOSTE INEREN<br />

E LA FO<br />

AREA<br />

CHIRURGICA<br />

AREA<br />

MEDICA<br />

96<br />

99<br />

96 94<br />

SI<br />

NO<br />

SI<br />

57<br />

22<br />

COMPETENZA<br />

MEDICA<br />

4 1 4<br />

14 15<br />

DOM<br />

DOMAN


Confronto Professionale n.3/2007<br />

Discussione e conclusioni:<br />

Dai risultati ottenuti si evidenzia una carente<br />

conoscenza infermieristica sull’argomento.<br />

I grafici 1.1 e 2.1, che mostrano le<br />

risposte complessive dei due ospedali, evidenziano<br />

che alle domande 2 e 7, che corrispondono<br />

rispettivamente a cos’è la sepsi<br />

e la sepsi severa, il 70% (ve<strong>di</strong> anche Grafico<br />

3.1) non risponde correttamente. Questo<br />

<strong>di</strong>mostra che l’infermiere ha una vaga idea<br />

<strong>di</strong> cosa sia la sepsi e la sepsi severa.<br />

Alla domanda 5 il 58% (ve<strong>di</strong> anche Grafico<br />

4.1) non ha la consapevolezza dell’elevata<br />

mortalità provocata dalla stessa. Questo <strong>di</strong>mostra<br />

che la sepsi è, per la maggior parte,<br />

un problema sottovalutato.<br />

Alle domande 3, 9 e 11 che sono quelle più<br />

specifiche del paziente con sepsi severa<br />

inerente rispettivamente lo stato clinico,<br />

l’andamento della glicemia e le proprietà<br />

della Proteina C Attivata, appena poco più<br />

della metà degli infermieri (58%) (ve<strong>di</strong> anche<br />

Grafico 5.1) risponde in maniera corretta.<br />

Ciò rivela una appena sufficiente conoscenza<br />

più specifica per questo tipo <strong>di</strong><br />

paziente.<br />

Il lavoro svolto ha, d’altro canto, rilevato<br />

molto interesse infatti le risposte successive<br />

<strong>di</strong>mostrano che l’infermiere ha voglia<br />

<strong>di</strong> conoscere e <strong>di</strong> crescere. Alla domanda 14<br />

il 97% degli infermieri risponde che rientra<br />

nelle competenze infermieristiche il saper<br />

riconosce le manifestazioni <strong>di</strong> una possibile<br />

sepsi (ve<strong>di</strong> anche Grafico 6.1).<br />

Alla domanda 17, l’87% (grafico 7.1) degli<br />

stessi risponde che non ha mai partecipato<br />

a corsi <strong>di</strong> formazione sulla materia ma nello<br />

stesso tempo, alla domanda 18, l’88% (grafico<br />

8.1) ha espresso un forte interesse ad<br />

incrementare la propria conoscenza.<br />

Sono inoltre state analizzate le risposte<br />

sud<strong>di</strong>vise per Area Critica, Chirurgica e Me<strong>di</strong>ca.<br />

I grafici 9.1 e 10.1 evidenziano che<br />

l’Area Critica risponde in percentuale in maniera<br />

corretta in modo migliore delle altre<br />

due aree (9 risposte, inerente la conoscenza,<br />

su 12).<br />

Questo ultimo risultato è probabilmente<br />

dovuto al fatto che il paziente con sepsi<br />

severa o shock settico <strong>di</strong>agnosticato viene<br />

trasferito in Area Critica e quin<strong>di</strong> l’infermiere,<br />

che qui si trova, più spesso assiste a<br />

questo tipo <strong>di</strong> paziente.<br />

Per quanto riguarda l’analisi delle risposte<br />

complessive dei due ospedali, seppur <strong>di</strong>versi<br />

per importanza e <strong>di</strong>mensioni, non si sono<br />

rilevate <strong>di</strong>fferenze significative. Questo a<br />

<strong>di</strong>mostrazione del fatto che il corso formativo<br />

è lo stesso per tutti e che ai successivi<br />

corsi <strong>di</strong> aggiornamento possono accedere<br />

tutti in<strong>di</strong>fferentemente. Ciò che comunque<br />

si è rilevato più interessante è che tutti<br />

allo stesso modo vogliono<br />

apprendere.<br />

Va sottolineato che la sepsi è<br />

la maggiore causa <strong>di</strong> morte nelle<br />

UTI del mondo e che la mortalità<br />

del paziente affetto da sepsi<br />

è del 20-30% mentre quella per<br />

shock settico raggiunge il 50%,<br />

questo conferma che la sepsi è un<br />

problema molto serio.<br />

I risultati del questionario <strong>di</strong>mostrano<br />

quin<strong>di</strong> che c’è, da parte degli<br />

infermieri, una carente conoscenza<br />

sulla sepsi, e che essa, è un problema<br />

sottovalutato ma, nello stesso tempo,<br />

c’è comunque voglia <strong>di</strong> crescere e <strong>di</strong><br />

ampliare le conoscenze.<br />

Alla luce <strong>di</strong> quanto detto, ritengo sia<br />

utile che le Aziende Ospedaliere promuovino<br />

specifici corsi <strong>di</strong> formazione<br />

sul fenomeno patologico della sepsi e le<br />

università inseriscano nel programma <strong>di</strong><br />

corso universitario, o trattino in maniera<br />

più dettagliata questo argomento con il<br />

fine <strong>di</strong>:<br />

-migliorare il livello <strong>di</strong> conoscenza del<br />

personale infermieristico<br />

-incrementare il riconoscimento delle<br />

manifestazioni della sepsi<br />

-fornire una elevata ed adeguata qualità<br />

<strong>di</strong> assistenza<br />

-permettere all’infermiere <strong>di</strong> svolgere la<br />

propria professione con tutte le nozioni<br />

necessarie<br />

-ridurre il rischio della sepsi o delle sue<br />

manifestazioni patologiche<br />

-elevare il livello <strong>di</strong> salute del paziente<br />

Sono pertanto sempre più convinta che<br />

solo grazie ad una efficiente preparazione<br />

<strong>di</strong> base, un bagaglio <strong>di</strong> esperienza<br />

acquisito nel tempo ed un costante aggiornamento,<br />

l’infermiere potrà svolgere<br />

al meglio la propria professione.<br />

Bibliografia:<br />

-Dellinger R.P., Carlet J.M., Masur H.,<br />

Gerlach H., Calandra T., Cohen J., Gea-Banacloche<br />

J., Keh D., Marshall J.C., Parker M.M., Ramsay G.,<br />

Zimmerman J.L., Vincent J.L., Levy M.M. Surviving<br />

Sepsis Campaing.<br />

The Guidelines Implemetation for the Future,<br />

2004, pp 3-27<br />

-Fain J.A. La ricerca infermieristica leggerla,<br />

comprenderla e applicarla<br />

2ª ed., Milano, Mc Graw-Hill, 2004, pp 137-183<br />

-Gentili A., Nastasi M., Rigon L.A., Silvestri C.,<br />

Tanganelli P. Il paziente critico.<br />

1ª ed. luglio 1993, MI, Casa E<strong>di</strong>trice<br />

Ambrosiana,pp 3-5,391-401.<br />

-http://www.critcaremed.com<br />

Crit Care Med 2001 Vol.29, No.7(Suppl.)<br />

“Epidemiology of sepsis: An update”<br />

1<br />

COLLEGIO DI ANCONA


0<br />

COLLEGIO DI ANCONA 0<br />

NURSING E QUALITÁ<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

Defibrillazione precoce:<br />

il tempo è vita<br />

A cura <strong>di</strong> Ama<strong>di</strong>o Ezio Infermiere Coor<strong>di</strong>natore Emergenza<br />

Territoriale Potes 118 ASUR ZT n.4 Senigallia - Ama<strong>di</strong>o Laura<br />

Infermiera ASUR ZT n.4 Senigallia<br />

Abstract: La defibrillazione tempestiva<br />

è uno dei fondamentali anelli della<br />

catena della sopravvivenza, eliminare<br />

una fibrillazione ventricolare in tempi<br />

ridotti può ridare la vita ad una persona<br />

colta da arresto car<strong>di</strong>aco improvviso.<br />

Parole chiave: DAE - Defibrillazione<br />

precoce - BLS-D.<br />

Per comprendere le motivazioni che sostengono<br />

la necessità, anche a Senigallia,<br />

<strong>di</strong> una pianificazione che consenta<br />

l’estensione della Defibrillazione Precoce<br />

in ambito ospedaliero e territoriale,<br />

è opportuno fare riferimento ai dati nazionali<br />

per cui ogni anno una persona<br />

ogni 1000 è colpita da arresto car<strong>di</strong>ocircolatorio<br />

(ACC) improvviso, l’85% dei<br />

quali sostenuta da un ritmo <strong>di</strong> fibrillazione<br />

ventricolare (FV) o tachicar<strong>di</strong>a<br />

ventricolare (TV) che tende a trasformarsi<br />

in asistolia (linea isoelettrica al<br />

monitor) per avvenuto consumo <strong>di</strong> tutti<br />

i substrati energetici, dopo pochi minuti.<br />

La fibrillazione ventricolare è caratterizzata<br />

da un movimento continuo vermicolare<br />

dei ventricoli car<strong>di</strong>aci che non<br />

ha azione <strong>di</strong> pompa e che ha come corrispettivo<br />

clinico l’assenza <strong>di</strong> polso.<br />

La defibrillazione tempestiva è uno dei<br />

fondamentali anelli della catena della<br />

sopravvivenza, eliminare una fibrillazione<br />

ventricolare in tempi ridotti può<br />

ridare la vita ad una persona colta da<br />

arresto car<strong>di</strong>aco improvviso.<br />

E’ ormai certo che l’utilizzo precoce<br />

<strong>di</strong> un defibrillatore semiautomatico<br />

esterno (DAE) consente <strong>di</strong> incrementare<br />

notevolmente la sopravvivenza nei<br />

soggetti colpiti da questo evento: far<br />

passare attraverso il cuore una scarica<br />

elettrica può consentire il recupero <strong>di</strong><br />

un ritmo car<strong>di</strong>aco normale, ma ciò va<br />

fatto nel più breve tempo possibile.<br />

Le Linee Guida raccomandano l’utilizzo<br />

del DAE entro 5 minuti in ambito preospedaliero<br />

ed entro 3 minuti in ambito<br />

ospedaliero.<br />

L’efficacia della defibrillazione <strong>di</strong>pende<br />

quin<strong>di</strong> dal tempo che intercorre tra<br />

l’inizio della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coscienza e il<br />

momento dell’erogazione del primo<br />

shock elettrico più breve è il tempo,<br />

maggiori sono le probabilità <strong>di</strong> rianimare<br />

il paziente (defibrillazione precoce).<br />

Queste ultime decrescono infatti del 7-<br />

10% circa per ogni minuto <strong>di</strong> ritardo: da<br />

un teorico 100% <strong>di</strong> probabilità iniziali,<br />

si passa allo 0% circa dopo appena 10<br />

minuti. Oltre questo limite <strong>di</strong> tempo, le<br />

possibilità <strong>di</strong> successo degli interventi<br />

<strong>di</strong> rianimazione sono pressoché nulle.<br />

L’unica manovra che può allungare<br />

questo limite è il “Basic Life Support”<br />

– BLS costituito essenzialmente dal<br />

massaggio car<strong>di</strong>aco e dalla ventilazione


Confronto Professionale n.3/2007<br />

artificiale.<br />

Il trattamento efficace è quin<strong>di</strong> composto<br />

da <strong>di</strong>versi elementi costituenti la<br />

cosiddetta “catena della sopravvivenza”<br />

che si avvale <strong>di</strong>:<br />

• Allarme precoce<br />

• BLS precoce<br />

• Defibrillazione precoce<br />

• ALS (Advance Life Support) precoce<br />

Dalle numerose esperienze <strong>di</strong> intervento<br />

territoriale emerge l’in<strong>di</strong>cazione che<br />

una <strong>di</strong>ffusione capillare del DAE permette<br />

una defibrillazione precoce in<br />

grado <strong>di</strong> salvare più vite umane. Infat-<br />

ti, con un intervento territoriale rapido<br />

ed efficace il 25-35% circa dei pazienti<br />

soccorsi giunge in ospedale con respiro<br />

e polso spontanei. La legge n.120 del<br />

3 aprile 2001 favorisce la <strong>di</strong>ffusione<br />

della cultura dell’emergenza me<strong>di</strong>ante<br />

il potenziale coinvolgimento <strong>di</strong> tutta la<br />

comunità (personale<br />

sanitario e laici) sia<br />

nei programmi <strong>di</strong> formazione<br />

sia nei programmi<br />

operativi.<br />

Infatti, grazie all’uso<br />

<strong>di</strong> defibrillatori semiautomatici,<br />

in grado<br />

<strong>di</strong> analizzare automaticamente<br />

il ritmo<br />

car<strong>di</strong>aco e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care<br />

l’erogazione della<br />

scarica in sicurezza<br />

qualsiasi in<strong>di</strong>viduo<br />

senza competenze <strong>di</strong><br />

tipo sanitario, previa<br />

adeguata formazione,<br />

può defibrillare un<br />

paziente in arresto<br />

car<strong>di</strong>aco.<br />

Dall’approvazione della<br />

legge nella regione<br />

Marche, oltre al personale sanitario<br />

operante nelle POTES 118<br />

e Dipartimenti <strong>di</strong> Emergenza<br />

(DEA), sono stati formati,<br />

valutati ed autorizzati<br />

più <strong>di</strong> 3.000 volontari alle<br />

funzioni del supporto vitale<br />

<strong>di</strong> base e della defibrillazione<br />

precoce (Basic Life Support Defibrillation)<br />

che viene garantita<br />

da tutti gli equipaggi del volontariato<br />

e da numerosi progetti<br />

pubblici <strong>di</strong> defibrillazione (PAD).<br />

Ciò ha permesso <strong>di</strong> creare una rete<br />

territoriale in grado <strong>di</strong> rispettare<br />

Legge n.120 del 3 aprile 2001:Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente<br />

extraospedaliero<br />

Art. 1<br />

1. È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche<br />

al personale sanitario non me<strong>di</strong>co, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto<br />

una formazione specifica nelle attività <strong>di</strong> rianimazione car<strong>di</strong>opolmonare.<br />

2. Le regioni e le province autonome <strong>di</strong>sciplinano il rilascio da parte delle aziende<br />

sanitarie locali e delle<br />

aziende ospedaliere dell’autorizzazione all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori<br />

da parte del personale <strong>di</strong> cui al comma 1., nell’ambito del sistema <strong>di</strong> emergenza 118<br />

competente per territorio o,<br />

laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell’azienda unità sanitaria locale<br />

o dell’azienda<br />

ospedaliera <strong>di</strong> competenza, sulla base dei criteri in<strong>di</strong>cati dalle linee guida adottate<br />

dal Ministro della<br />

Sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore della<br />

presente legge.<br />

Lo shock elettrico è in grado <strong>di</strong> riportare<br />

il cuore ad un regolare battito car<strong>di</strong>aco.<br />

i tempi necessari per l’applicazione<br />

delle manovre <strong>di</strong> assistenza compresa<br />

la defibrillazione, con un notevole aumento<br />

della sopravvivenza nell’arresto<br />

car<strong>di</strong>aco.<br />

Nella Zona Territoriale <strong>di</strong> Senigallia<br />

il personale me<strong>di</strong>co, infermieristico,<br />

tecnico e volontario<br />

afferenti alle POTES<br />

118 e DEA sono in<br />

possesso della certificazione<br />

BLS-D<br />

riuscendo così a<br />

formare una rete<br />

territoriale <strong>di</strong> soccorso<br />

in grado <strong>di</strong><br />

applicare i principi<br />

della catena della<br />

sopravvivenza nei<br />

tempi previsti<br />

dalla normativa<br />

in vigore.<br />

Il bacino territoriale<br />

<strong>di</strong> riferimento<br />

è coperto<br />

da:<br />

• Tre Postazioni<br />

ALS<br />

- personale<br />

me<strong>di</strong>co, infermieristico e tec-<br />

1<br />

COLLEGIO DI ANCONA


COLLEGIO DI ANCONA<br />

NURSING E QUALITÁ<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

nico - con sede due a Senigallia ed una<br />

in Arcevia<br />

• Tre Postazioni BLS-D – personale volontario<br />

- con se<strong>di</strong> a Senigallia (Croce<br />

Rossa Italiana) Corinaldo (PA-AVIS) e<br />

Ostra (Croce Verde).<br />

Dall’inizio dell’anno il programma <strong>di</strong> defibrillazione<br />

precoce è stato esteso al<br />

Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero al fine <strong>di</strong> raggiungere<br />

la piena applicazione dell’obiettivo<br />

regionale 2005 “Defibrillazione Precoce<br />

intraospedaliera”.<br />

Ciò ha comportato l’acquisto <strong>di</strong> 24 Defibrillatori<br />

Semiautomatici, aggiornati<br />

alle nuove linee guida ERC, da collocare<br />

nei carrelli d’emergenza delle varie Unità<br />

Operative nonché da posizionare in<br />

teche allarmate da installarsi in punti<br />

logisticamente strategici.<br />

L’intenso, quanto oneroso, programma<br />

<strong>di</strong> formazione, sostenuto da Istruttori<br />

me<strong>di</strong>ci e infermieri afferenti al Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Emergenza, vede coinvolti<br />

circa 700 <strong>di</strong>pendenti delle varie qualifiche<br />

e vedrà la piena realizzazione nella<br />

primavera del 2008.<br />

I ritar<strong>di</strong> fin qui accumulati sono in<br />

massima parte ascrivibili alla fase <strong>di</strong><br />

dotazione dei <strong>di</strong>spositivi idonei nonché<br />

all’adeguamento della formazione<br />

alle nuove Linee Guida ERC - European<br />

Resuscitation Council - mo<strong>di</strong>ficate nel<br />

corso dell’anno 2005.<br />

Le mo<strong>di</strong>fiche introdotte tendono ad incrementare<br />

il numero delle compressioni<br />

toraciche rispetto alla respirazione,<br />

tale rapporto passa dal precedente 15-2<br />

all’attuale 30-2 al fine <strong>di</strong> mantenere frequenza<br />

ed intensità car<strong>di</strong>ache elevate<br />

cercando <strong>di</strong> evitare il più possibile interuzioni<br />

del massaggio car<strong>di</strong>aco.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> tale mo<strong>di</strong>fica, unitamente<br />

ad un livello <strong>di</strong> frequenza delle compressioni<br />

non inferiore a 100 al minuto,<br />

è quello <strong>di</strong> mantenere ossigenato il cervello<br />

ed il muscolo car<strong>di</strong>aco, insufflando<br />

artificialmente aria nei polmoni e<br />

provocando, per mezzo <strong>di</strong> spinte compressive<br />

sul torace, una valida circolazione<br />

del sangue in attesa <strong>di</strong> applicare,<br />

qualora in presenza <strong>di</strong> ritmo defibrillabile,<br />

lo shock elettrico.<br />

Come riportato dal documento dell’ERC,<br />

oltre che nell’adulto, sostanziali novità<br />

sono state introdotte anche in campo<br />

pe<strong>di</strong>atrico le quali nascono dalla sintesi<br />

<strong>di</strong> evidenze scientifiche cliniche e<br />

sperimentali unitamente alla necessità<br />

<strong>di</strong> semplificare tecniche e sequenze <strong>di</strong><br />

assistenza al bambino critico, per favorirne<br />

conoscenza e memorizzazione.<br />

La popolazione pe<strong>di</strong>atrica viene sud<strong>di</strong>visa<br />

in due categorie:<br />

1. lattante: fino all’anno <strong>di</strong> vita<br />

2. bambini: da 1 anno <strong>di</strong> vita alla pubertà<br />

in quanto le <strong>di</strong>fferenze nella sequenza<br />

rianimatoria <strong>di</strong> base fra adulti e bambini<br />

si basano sull’eziologia dell’arresto<br />

car<strong>di</strong>aco (primitivo o secondario) piuttosto<br />

che sulla taglia del paziente.<br />

Il rapporto compressioni/ventilazioni<br />

consigliato nel bambino <strong>di</strong> ogni età<br />

(escluso il neonato in sala parto) è <strong>di</strong><br />

15:2 (1 o 2 soccorritori).<br />

Il numero <strong>di</strong> ventilazioni con il rapporto<br />

15:2 o 30:2, anche nel bambino asfittico,<br />

è ritenuto sufficiente per mantenere<br />

un rapporto ventilazione/perfusione<br />

accettabile.<br />

Utilizzo <strong>di</strong> un’unica tecnica in ogni età<br />

pe<strong>di</strong>atrica per ricercare il punto <strong>di</strong> repere<br />

la cui sede corretta corrisponde al<br />

3° inferiore dello sterno.<br />

Per quanto concerne la tecnica <strong>di</strong> compressione<br />

toracica esterna, l’aspetto<br />

fondamentale sottolineato è l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> CTE <strong>di</strong> adeguata profon<strong>di</strong>tà e<br />

con minime interruzioni. Nel lattante la<br />

tecnica a due mani garantisce una mag-


Confronto Professionale n.3/2007<br />

giore profon<strong>di</strong>tà delle CTE, una migliore<br />

pressione <strong>di</strong> perfusione coronarica ed<br />

una migliore pressione arteriosa sistolica<br />

e <strong>di</strong>astolica rispetto alla tecnica a<br />

due <strong>di</strong>ta.<br />

A volte i numeri riescono a far comprendere<br />

l’entità <strong>di</strong> un problema meglio<br />

<strong>di</strong> qualsiasi descrizione e pertanto è opportuno<br />

ricordare che:<br />

• Ogni anno in Europa avvengono circa<br />

700.000 arresti car<strong>di</strong>aci<br />

• La sopravvivenza alla <strong>di</strong>missione<br />

ospedaliera è <strong>di</strong> circa il 5-10%<br />

• L’intervento <strong>di</strong> RCP da parte dei presenti<br />

è fondamentale<br />

• La rianimazione e la defibrillazione<br />

precoce possono portare la sopravvivenza<br />

ad oltre il 60%<br />

Un’adeguata organizzazione territoriale<br />

ed ospedaliera può portare al sod<strong>di</strong>sfacimento<br />

dell’obbiettivo che la regione<br />

Marche si è posta e che è nostro dovere,<br />

come infermieri, cercare <strong>di</strong> raggiungere<br />

mettendo in campo il forte potenziale<br />

<strong>di</strong> professionalità <strong>di</strong> cui siamo portatori.<br />

Bibliografia:<br />

- European Resuscitation Council<br />

- “La morte improvvisa” <strong>di</strong> M.G. Balzanelli<br />

e A. Catalano<br />

- Piano Sanitario Regione Marche 2007-<br />

2009<br />

- Journal of American Me<strong>di</strong>cal Association<br />

COLLEGIO DI ANCONA


COLLEGIO DI ANCONA<br />

DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />

Confronto Professionale n.2/2007 n.3/2007<br />

Le responsabilità del personale<br />

infermieristico rispetto alla<br />

detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti<br />

a cura <strong>di</strong> Elisabetta Palma.<br />

ABSTRACT:<br />

Alla luce dei mutamenti normativi, la figura<br />

dell’infermiere riveste a pieno titolo il ruolo<br />

<strong>di</strong> professionista intellettuale, con un campo<br />

proprio <strong>di</strong> competenze. Si rende quin<strong>di</strong><br />

necessario <strong>di</strong>sporre degli strumenti per<br />

pianificare correttamente la propria attività<br />

professionale ed evitare <strong>di</strong> “incappare” in<br />

illeciti che possono avere anche risvolti sul<br />

piano della responsabilità penale.<br />

PAROLE CHIAVE: responsabilità, farmaci,<br />

infermieri.<br />

La norma che contempla questa fattispecie<br />

<strong>di</strong> reato si trova nel libro II 1 , titolo IV 2<br />

, capo II 3 del co<strong>di</strong>ce penale, all’art. 443<br />

“Commercio o somministrazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali<br />

guasti. Chiunque detiene per il commercio,<br />

pone in commercio o somministra me<strong>di</strong>cinali<br />

guasti o imperfetti è punito con la reclusione<br />

da sei mesi a tre anni e con la multa non<br />

inferiore a € 100 .”<br />

Il delitto <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> farmaci<br />

scaduti (sia nella forma dolosa 4 che in<br />

quella colposa 5 ) rientra nella categoria dei<br />

reati <strong>di</strong> comune pericolo nell’ambito dei<br />

quali il bene giuri<strong>di</strong>co tutelato è l’incolumità<br />

e la salute pubblica.<br />

Tale reato deve qualificarsi come reato <strong>di</strong><br />

condotta e non <strong>di</strong> evento 6 poiché la soglia<br />

della punibilità viene anticipata e non si richiede<br />

che dalla fatto <strong>di</strong> detenere i farmaci<br />

scaduti derivi una conseguenza sfavorevole<br />

per uno o più in<strong>di</strong>vidui.<br />

Analizzando il testo dell’articolo del co<strong>di</strong>ce<br />

penale (c.p.) <strong>di</strong>stinguiamo subito due categorie<br />

<strong>di</strong> professionisti interessati: i farmacisti<br />

(chiunque detiene e pone in commercio)<br />

, gli infermieri e le ostetriche (chiunque<br />

somministra). Dato che detenere e somministrare<br />

sono due attività ben <strong>di</strong>stinte, e<br />

dato che la seconda è potenzialmente più<br />

pericolosa per la salute pubblica, la giurisprudenza<br />

valuta la detenzione <strong>di</strong> farmaci<br />

scaduti (considerati come guasti o imperfetti<br />

78 ) con più severità<br />

Nella <strong>di</strong>zione “somministrazione” viene ricompreso<br />

tutto l’iter preparatorio alla somministrazione<br />

stessa, e quin<strong>di</strong> la custo<strong>di</strong>a<br />

del farmaco scaduto nell’arma<strong>di</strong>etto ove<br />

sono custo<strong>di</strong>ti tutti i me<strong>di</strong>cinali ovvero sul<br />

carrello per la <strong>di</strong>stribuzione ai degenti, si<br />

concretizza quin<strong>di</strong> ad<strong>di</strong>rittura il reato <strong>di</strong><br />

tentato delitto9 ex art. 56 c.p., in quanto<br />

ciò rappresenta un atto idoneo e <strong>di</strong>retto in<br />

modo non equivoco alla somministrazione<br />

e sia accompagnata dalla consapevolezza<br />

del guasto o della imperfezione del me<strong>di</strong>-<br />

cinale<br />

10 .<br />

Resta da <strong>di</strong>rimere il problema della<br />

volontarietà da parte del personale <strong>di</strong><br />

mettere in commercio o somministrare<br />

farmaci scaduti.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista esclusivamente logico<br />

il tentato delitto è un delitto che si vuole<br />

effettivamente compiere (c’è quin<strong>di</strong> il dolo)<br />

e non qualcosa che accade per colpa (atteggiamento<br />

negligente, imprudente, imperito,


Confronto Professionale n.3/2007 n.2/2007 n.3/2007<br />

inosservanza <strong>di</strong> leggi, regolamenti, or<strong>di</strong>ni<br />

o <strong>di</strong>scipline) a <strong>di</strong>spetto o contro la nostra<br />

volontà …ergo il reato <strong>di</strong> tentato delitto si<br />

avrebbe solo allorquando il personale farmacista<br />

o infermieristico mettesse in commercio<br />

o somministrerebbe farmaci scaduti<br />

<strong>di</strong> proposito?<br />

Nelle strutture sanitarie i farmaci vengono<br />

generalmente immagazzinati presso il servizio<br />

<strong>di</strong> farmacia e <strong>di</strong>stribuiti ai servizi e<br />

alle unità <strong>di</strong> degenza, che li conservano in<br />

appositi arma<strong>di</strong> farmaceutici.<br />

Nel primo caso la responsabilità è in capo al<br />

farmacista, nel secondo è in capo al coor<strong>di</strong>natore<br />

e agli infermieri <strong>di</strong> reparto. Nelle<br />

case <strong>di</strong> cura private la responsabilità ricade<br />

sul <strong>di</strong>rettore sanitario 11 a titolo <strong>di</strong> culpa in<br />

vigilando 12 .<br />

Per evitare <strong>di</strong> incorrere nel reato <strong>di</strong> cui all’art.<br />

443 c.p. il coor<strong>di</strong>natore e gli infermieri<br />

devono effettuare – a cadenze regolari<br />

– il controllo delle scadenze dei farmaci, la<br />

verifica dell’integrità delle confezioni e il<br />

rispetto delle norme previste dalla <strong>di</strong>tta per<br />

la corretta conservazione (cioè il rispetto<br />

<strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> temperatura,<br />

esposizione o protezione da luce, umi<strong>di</strong>tà<br />

…) .<br />

L’adempimento può essere facilitato dalla<br />

creazione <strong>di</strong> un apposito documento, anche<br />

conosciuto con il nome <strong>di</strong> “scadenzario” in<br />

cui vengono riportati – mese per mese – le<br />

scadenze (ed eventualmente le quantità)<br />

delle specialità me<strong>di</strong>cinali presenti all’interno<br />

del servizio o unità operativa.<br />

Il coor<strong>di</strong>natore può pre<strong>di</strong>sporre tale strumento<br />

e può dare in<strong>di</strong>cazioni, attraverso il<br />

piano <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> reparto inerente le attività<br />

a cadenza regolare, rispetto alle modalità<br />

<strong>di</strong> espletamento del controllo.<br />

Dato che generalmente, se non altrimenti<br />

in<strong>di</strong>cato dalla confezione, la data <strong>di</strong> scadenza<br />

viene riportata come mese e anno, la<br />

scadenza stessa si riferisce all’ultimo giorno<br />

<strong>di</strong> quel mese e <strong>di</strong> quell’anno (ad esempio,<br />

un farmaco che scade a novembre 2008<br />

viene ritenuto valido fino alla mezzanotte<br />

del 30 novembre 2008).<br />

La pianificazione del coor<strong>di</strong>natore può<br />

quin<strong>di</strong> ben prevedere che i controlli<br />

vengano effettuati negli ultimi giorni <strong>di</strong><br />

ogni mese per evitare <strong>di</strong> incorrere nel<br />

reato in caso <strong>di</strong> controlli, e può anche<br />

definire chi controlla, in che turno, quale/quali<br />

arma<strong>di</strong> o frigoriferi.<br />

I farmaci identificati dal controllo come<br />

farmaci scaduti vanno separati dagli altri,<br />

identificati in modo adeguato e restituiti<br />

al servizio <strong>di</strong> farmacia per lo smaltimento<br />

secondo le modalità previste dalla struttura<br />

<strong>di</strong> appartenenza.<br />

Se i farmaci in questione non possono<br />

essere allontanati subito, come nel caso<br />

degli stupefacenti (che vanno comunque<br />

conservati in reparto in attesa della<br />

riconsegna al servizio <strong>di</strong> Farmacia per la<br />

<strong>di</strong>struzione), questi vanno conservati in<br />

cassaforte, ma la giurisprudenza non<br />

ha opinioni univoche sulle modalità <strong>di</strong><br />

conservazione: in un caso si è ritenuto<br />

sufficiente il mantenere gli stupefacenti<br />

scaduti soltanto separati senza ulteriori<br />

in<strong>di</strong>cazioni sul fatto che fossero scaduti,<br />

in un altro caso la mera separazione<br />

all’interno della cassaforte è stata ritenuta<br />

insufficiente e si chiedeva che<br />

tali farmaci fossero non solo separati<br />

ma anche ben identificati dagli altri 14 ,<br />

nella stessa cassaforte oppure in altro<br />

arma<strong>di</strong>o sempre chiuso a chiave 15 .<br />

COLLEGIO DI ANCONA<br />

ANCONA DI<br />

Bibliografia:<br />

1. Luca Benci – La prescrizione e la<br />

somministrazione dei farmaci – responsabilità<br />

giuri<strong>di</strong>ca e deontologica,<br />

MGH e<strong>di</strong>tore 2007<br />

2. Crespi, Stella, Zuccalà – com- COLLEGIO


COLLEGIO DI ANCONA<br />

DIREZIONE E COORDINAMENTO<br />

Confronto Professionale n.2/2007 n.3/2007<br />

mentario breve al co<strong>di</strong>ce penale , Cedam<br />

e<strong>di</strong>tore 1992<br />

3. Banche dati giuri<strong>di</strong>che Infoutet 2006<br />

4. Avv. Giannantonio Barbieri – articolo<br />

pubbl. su “Professione infermiere” del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>IPASVI</strong> Bologna n. 1/2006 “Il punto<br />

su “Terapia, farmaci, loro somministrazione<br />

e smaltimento”.<br />

1 dei delitti in particolare<br />

2 dei delitti contro l’incolumità pubblica<br />

3 dei delitti <strong>di</strong> comune pericolo me<strong>di</strong>ante<br />

frode<br />

4 con precisa volontà o secondo l’intenzio-<br />

ne<br />

5 senza volontà o contro l’intenzione<br />

6 è sufficiente detenere il farmaco affinché<br />

si concretizzi il reato, non è necessario<br />

somministrarlo ai pazienti<br />

7 Cassaz. Penale Sez. VI, 9 novembre 1993,<br />

e Sez. I, 15 maggio 1992<br />

8 La giurisprudenza appare consolidata nel<br />

ritenere che «non è necessario accertare<br />

se, in concreto, il prodotto sia eventualmente<br />

inefficace dal punto <strong>di</strong> vista terapeutico<br />

o pericoloso per l’incolumità pubblica<br />

perché il pericolo non è un requisito<br />

del fatto, ma la ratio stessa dell’incriminazione<br />

penale» (Cassaz. Penale, Sez. I, 6<br />

luglio 1993).<br />

9 Delitto tentato - Chi compie atti idonei,<br />

<strong>di</strong>retti in modo non equivoco a commettere<br />

un delitto, risponde <strong>di</strong> delitto tentato,<br />

se l’azione non si compie o l’evento non si<br />

verifica. Il colpevole <strong>di</strong> delitto tentato è<br />

punito: con la reclusione non inferiore a<br />

do<strong>di</strong>ci anni, se la pena stabilita è l’ergastolo;<br />

e, negli altri casi con la pena stabilita<br />

per il delitto, <strong>di</strong>minuita da un terzo a<br />

due terzi. Se il colpevole volontariamente<br />

desiste dall’azione, soggiace soltanto alla<br />

pena per gli atti compiuti, qualora questi<br />

costituiscano per sé un reato <strong>di</strong>verso. Se<br />

volontariamente impe<strong>di</strong>sce l’evento, soggiace<br />

alla pena stabilita per il delitto tentato,<br />

<strong>di</strong>minuita da un terzo alla metà.<br />

10 Cassaz. Penale, Sez. IV, 9 ottobre 1987<br />

11 Pretura <strong>di</strong> Empoli, 2 novembre 1989<br />

12 Cass. pen., Sez. I, 05/05/1994, n.7476<br />

- Le attribuzioni del <strong>di</strong>rettore sanitario <strong>di</strong><br />

casa <strong>di</strong> cura private sono <strong>di</strong>sciplinate (…)<br />

che prevede tra le altre cose, l’obbligo <strong>di</strong><br />

vigilare sulla scorta dei me<strong>di</strong>cinali e sul<br />

comportamento <strong>di</strong> tutto il personale addetto<br />

ai servizi sanitari. Ne consegue che<br />

il <strong>di</strong>rettore sanitario è tenuto a controllare<br />

che il personale non custo<strong>di</strong>sca negli<br />

arma<strong>di</strong>etti <strong>di</strong> reparto me<strong>di</strong>cinali scaduti e<br />

che, qualora ciò accada, egli deve essere<br />

ritenuto responsabile a titolo <strong>di</strong> colpa del<br />

reato <strong>di</strong> cui all’art. 443 c.p.<br />

13 Pret. Lecco, 18/03/1997 - Nessuna norma<br />

impone al farmacista particolari cautele<br />

in or<strong>di</strong>ne alla sud<strong>di</strong>visione dei farmaci<br />

scaduti da quelli vali<strong>di</strong>, essendo sufficiente,<br />

per escludere la sussistenza <strong>di</strong> una “detenzione<br />

per il commercio” e quin<strong>di</strong> del<br />

reato <strong>di</strong> cui all’art. 443 c.p. che i farmaci<br />

scaduti siano in qualsiasi modo <strong>di</strong>stinti,<br />

ben visibili e non confon<strong>di</strong>bili con tutti<br />

gli altri, normalmente <strong>di</strong>sponibili per la<br />

ven<strong>di</strong>ta, bastando all’uopo che gli scaduti<br />

siano radunati in un separato settore dell’arma<strong>di</strong>o<br />

stupefacenti e raggruppati con<br />

elastico senza la necessità <strong>di</strong> una esplicita<br />

formale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> scadenza<br />

14 Corte Cassaz. Sez. I , 12 ottobre 1998<br />

n.2129 - In data 26 novembre 1992, a seguito<br />

<strong>di</strong> un’ispezione eseguita presso la<br />

farmacia del dott. (…), si accertò che,<br />

nell’arma<strong>di</strong>etto destinato a contenere gli<br />

stupefacenti, vi erano alcune confezioni<br />

<strong>di</strong> specialità me<strong>di</strong>cinali scaduti <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà<br />

unitamente ad altre ancora valide… È’ vero<br />

che possono essere detenuti anche me<strong>di</strong>cinali<br />

guasti o scaduti, non per la ven<strong>di</strong>ta,<br />

ma in attesa della loro <strong>di</strong>struzione. Tuttavia,<br />

è anche vero che questi me<strong>di</strong>cinali<br />

non possono essere confusi con tutti gli<br />

altri, tanto è vero che la loro conservazione<br />

é assoggettata a regole particolari. Né<br />

tale confusione è ammissibile per le specialità<br />

stupefacenti sol perché è prescritta<br />

la loro custo<strong>di</strong>a in apposito arma<strong>di</strong>etto<br />

chiuso a chiave, ben potendosi, all’interno<br />

dello stesso, operare una chiara e netta separazione<br />

tra quelli destinati alla ven<strong>di</strong>ta<br />

e quelli destinati alla <strong>di</strong>struzione.<br />

Costituisce, infine, valutazione <strong>di</strong> merito,<br />

insindacabile in questa sede perché correttamente<br />

motivata, l’aver ritenuto insufficiente<br />

la sola separazione per scomparti,<br />

senza alcun altra specifica in<strong>di</strong>cazione che<br />

potesse scongiurare il pericolo <strong>di</strong> errori.<br />

15 Pretura <strong>di</strong> Busto Arsizio, 30/03/1996 -<br />

La detenzione <strong>di</strong> farmaci scaduti in un arma<strong>di</strong>etto<br />

chiuso a chiave, e non sugli scaffali<br />

contenenti i me<strong>di</strong>cinali per la ven<strong>di</strong>ta<br />

al pubblico, unitamente alla prova che il<br />

farmacista aveva già inoltrato richiesta<br />

<strong>di</strong> ritiro all’autorità competente, altresì<br />

avvertendo i propri collaboratori <strong>di</strong> non<br />

destinarli alla ven<strong>di</strong>ta, sono elementi che<br />

consentono <strong>di</strong> escludere la sussistenza del<br />

reato (…).


FOCUS ON<br />

Confronto Professionale n.2/2007<br />

L’infermiere angelo e demone<br />

<strong>di</strong> Rosaria Trapè infermiera presso la rianimazione clinica Ospedali<br />

riuniti <strong>Ancona</strong><br />

Il prendersi cura rappresenta,secondo me,uno degli<br />

aspetti piu’ <strong>di</strong>fficili della nostra professione.E’<br />

<strong>di</strong> piu’ del nostro essere professionisti,implica la<br />

nostra partecipazione ai bisogni <strong>di</strong> quel paziente<br />

che per un qualsiasi motivo,si trova a vivere o<br />

a terminare la sua vita affidato alle nostre cure.<br />

Spesso noi operatori sanitari ten<strong>di</strong>amo,con l’etichetta<br />

paziente, a <strong>di</strong>menticare che il paziente e’<br />

uguale a persona.Questa depersonalizzazione ci<br />

aiuta a rimanere <strong>di</strong>staccati e quasi a depersonalizzare<br />

noi stessi,un erogatore <strong>di</strong> servizi che<br />

presta la sua opera,ma molto piu’ spesso determina<br />

una cattiva recezione delle nostre azioni o<br />

dei nostri comportamenti,che non sempre sono<br />

senza dolore o fasti<strong>di</strong>o,da parte del paziente e<br />

della sua famiglia. Noi non siamo ne angeli ne<br />

demoni,sono le nostre azioni e i nostri comportamenti<br />

a farci assumere talora l’uno o l’altro<br />

aspetto.<br />

Questa riflessione e’ sorta in me,nel momento<br />

che ripensando un po’ a questi anni <strong>di</strong> lavoro,mi<br />

sono messa davanti ad un foglio per cercare<br />

<strong>di</strong> mettere in fila qualche idea.Sono riemersi<br />

nomi,visi,situazioni a volte felici e a volte no,ma<br />

la linea conduttrice <strong>di</strong> tutte le storie e’ stato<br />

il mio modo <strong>di</strong> comportarmi <strong>di</strong> fronte ad ognuno.<br />

La famosa empatia,quel mettersi nei panni<br />

dell’altro,non e’ cosa certo facile:e’ uno stare al<br />

<strong>di</strong> sopra delle parti,delle nostre emozioni,delle<br />

simpatie,delle affinita’ che <strong>di</strong>fficilmente ci puo’<br />

essere insegnato,devono essere vissute e sperimentate<br />

e devo <strong>di</strong>re che le <strong>di</strong>fficolta’ aumentano<br />

soprattutto con la presenza <strong>di</strong> pazienti svegli e<br />

vigili che richiedono un maggiore impegno da<br />

parte nostra.<br />

Non e’ sempre semplice essere al <strong>di</strong> sopra delle<br />

parti,la nostra natura ci porta ad essere piu’ solidali<br />

e accoglienti con chi ci e’ piu’ simpatico o<br />

affine,ma nel nostro lavoro non possiamo scegliere<br />

chi curare.<br />

Ecco, ti trovi ad assistere un’antipatica signora<br />

che ti chiama sempre e destabilizza il tuo or<strong>di</strong>ne<br />

mentale delle cose che devi fare,a questo punto<br />

la famosa empatia si va a far friggere ed ecco il<br />

demone:la rispostaccia,una manovra sgraziata,il<br />

non vedere la sua mano che agita la sponda per<br />

richiamare la nostra attenzione,”signora e’ inutile<br />

che si agita tanto non la riesco a capire,mica<br />

c’e’ solo lei qua!!!”<br />

Poi ti trovi davanti il ragazzino in<strong>di</strong>feso che<br />

risveglia in te l’istinto materno piu’ nascosto<br />

o la quarantenne che ti racconta con un<br />

labiale,capito con enorme <strong>di</strong>fficolta’,tutta la sua<br />

travagliata vita e te sei li’ a cercare <strong>di</strong> tradurre,<br />

ascoltare,consigliare-in certo senso a perdere<br />

quel tempo che non hai de<strong>di</strong>cato nello stesso<br />

modo agli altri-ecco l’angelo,ma solo per loro.<br />

In questa carrellata <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> sono tornate alla<br />

mente situazioni in cui questa dualita’ ange-<br />

lo-demone convive in maniera pacifica quando<br />

<strong>di</strong> fronte al malato,l’ho considerato persona in<br />

<strong>di</strong>fficolta’ ed ho cercato <strong>di</strong> sostenerlo nei sui<br />

bisogni senza cadere troppo da ne da un lato<br />

ne dall’altro,con un comportamento al <strong>di</strong> sopra<br />

delle parti.<br />

Molti problemi insorgono per la <strong>di</strong>fficolta’<strong>di</strong><br />

comunicare che abbiamo fra noi,con i me<strong>di</strong>ci<br />

e <strong>di</strong> conseguenza anche con i pazienti che<br />

a volte sono le vittime <strong>di</strong> questa situazione.<br />

Con i nostri atteggiamenti <strong>di</strong> chiusura,<strong>di</strong> poca<br />

accoglienza,che a volte mettiamo in atto anche<br />

per <strong>di</strong>fendere noi stessi,esercitiamo un enorme<br />

potere sul paziente:cioe’ in quel momento deci<strong>di</strong>amo<br />

<strong>di</strong> isolare la persona impedendole in un<br />

certo senso <strong>di</strong> comunicare le sue necessita’ che<br />

magari per noi non sono tali o sono troppo <strong>di</strong>fficili<br />

da supportare.<br />

Stare vicino alla persona malata in maniera solidale<br />

con un gesto,un sorriso,una carezza,la<br />

battuta per sdrammatizzare,l’assecondare una<br />

richiesta che puo’ sembrare stupida,non toglie<br />

nulla alla nostra professionalita’ anzi la arricchisce<br />

dal punto <strong>di</strong> vista umano e ci rende<br />

umani,anche se non sempre e’ facile e spontaneo.<br />

Quell’entrare nell’intimita’ fisica e psicologica<br />

dell’altro richiede il dare qualcosa <strong>di</strong> te<br />

persona che potrebbe sembrare un perdere,ma<br />

non lo e’,anzi devo <strong>di</strong>re,che quel qualcosa che<br />

dai oltre ad arricchirti,contribuisce a creare un<br />

clima sereno che spesso aiuta il paziente a vivere<br />

in maniera piu’ serena un periodo <strong>di</strong>sagiato<br />

della propria vita.<br />

Quanti ricor<strong>di</strong> e quanti episo<strong>di</strong>, si affollano<br />

pronti per essere trasformati in un nome ed una<br />

storia,ma non potendo citarle tutte ho preferito<br />

non scegliere una in particolare,perche’ la scelta<br />

sarebbe stata molto <strong>di</strong>fficile,ogni storia e’ a se,<br />

come uniche sono state le persone protagoniste<br />

e da ognuna ho potuto imparare qualcosa anche<br />

sbagliando.<br />

Concludo <strong>di</strong>cendo che secondo me sarebbe<br />

auspicabile,inserire in tutti quegli ambienti ad<br />

alto impatto emotivo,dove le situazioni estreme<br />

sono quanto mai presenti,una figura <strong>di</strong> supporto<br />

psicologico per noi operatori,per imparare a gestire<br />

le nostre emozioni e a comunicare meglio<br />

fra noi- noi intendo equipe me<strong>di</strong>ci e infermieri-.<br />

La <strong>di</strong>visa che indossiamo,anche se ci fa assumere<br />

un ruolo,non e’ una corazza che ci <strong>di</strong>fende dal<br />

dolore,dal contatto con la morte.<br />

Credo che se imparassimo a con<strong>di</strong>videre le nostre<br />

emozioni <strong>di</strong> persone, quali siamo anche<br />

noi,senza pensare al ruolo,potremmo anche con<strong>di</strong>videre<br />

in maniera piu’ serena le sofferenze <strong>di</strong><br />

chi ci e’ affidato e ad avere un comportamento<br />

piu’ vero e meno mascherato come quoti<strong>di</strong>anamente<br />

ci e’ richiesto.<br />

COLLEGIO COLLEGIO DI ANCONA


PROFESSIONE OSTETRICA<br />

PROFESSIONE OSTETRICA<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

Margherita Piermaria<br />

Presidente <strong>Collegio</strong> Ostetriche <strong>Ancona</strong><br />

Care Colleghe/i ,<br />

Il Ministro della Salute Livia Turco ha fatto<br />

un regalo alla nostra categoria in questo<br />

fine d’anno riconoscendo alla Ostetrica la<br />

competenza della prescrizione <strong>di</strong>retta delle<br />

indagini necessarie per la gestione della<br />

gravidanza fisiologica, anche ai fini della<br />

in<strong>di</strong>viduazione precoce della gravidanza a<br />

rischio. Il D.LGS n. 206 è stato approvato<br />

in data 09/11/2007 ed è ormai legge dello<br />

Stato. Il Ministro ricorda che la facoltà <strong>di</strong><br />

prescrizione per la Ostetrica si inserisce<br />

come punto qualificante del Piano d’azione<br />

materno-infantile ed ha l’intento <strong>di</strong><br />

incrementare il livello <strong>di</strong> qualità, la sicurezza<br />

e l’umanizzazione del percorso nascita.<br />

Grazie a questo provve<strong>di</strong>mento l’Italia<br />

recupera il ritardo nel riconoscimento della<br />

facoltà <strong>di</strong> prescrizione della Ostetrica che era<br />

già stato previsto nella precedente Direttiva<br />

Comunitaria 155 del 1980, allineando le<br />

professioniste italiane a quelle comunitarie<br />

laddove la prescrizione è già una pratica da<br />

tempo consolidata. La mancata possibilità <strong>di</strong><br />

prescrivere <strong>di</strong>rettamente gli esami necessari<br />

per la gestione della gravidanza fisiologica<br />

è stato sempre percepito e vissuto come un<br />

limite alla autonomia ed alle competenze<br />

storiche della professione. Questo<br />

riconoscimento sicuramente sarà motivo<br />

<strong>di</strong> nuova consapevolezza professionale<br />

e servirà a valorizzare ulteriormente la<br />

nostra professione, dandole gli strumenti<br />

necessari per ricondurre l’evento nascita<br />

in un contesto <strong>di</strong> naturalità. Per rendere<br />

operativa la normativa gli organismi<br />

preposti dovranno dotarla degli strumenti<br />

tecnici in tempi speriamo ragionevolmente<br />

brevi.<br />

Buona lettura.


Confronto Professionale n.3/2007<br />

La rosolia in gravidanza<br />

A cura <strong>di</strong> Antonella Consolini,<br />

ostetrica presso il Consultorio - Zona Territoriale 4-Senigallia<br />

Abstract<br />

Nonostante la commercializzazione del<br />

vaccino contro la rosolia sia iniziata nel<br />

1969, questa malattia esantematica è ancora<br />

presente e particolarmente pericolosa<br />

se contratta in gravidanza.<br />

Parola chiave:<br />

Rosolia in gravidanza, rosolia congenita,<br />

immunità<br />

La rosolia è una malattia esantematica<br />

contagiosa, a breve decorso e <strong>di</strong> modestissima<br />

gravità quando colpisce un organismo<br />

maturo. Se contratta nei primi<br />

mesi <strong>di</strong> gravidanza può determinare gravi<br />

conseguenze sul prodotto del concepimento,<br />

fra le quali : aborti precoci e tar<strong>di</strong>vi,<br />

nascita <strong>di</strong> feto morto e sindrome da<br />

rosolia congenita.<br />

La gravidanza rappresenta una con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> maggiore suscettibilità alle infezioni<br />

che acquisiscono un decorso <strong>di</strong>fferente<br />

ed in genere più aggressivo della con<strong>di</strong>zione<br />

non gravi<strong>di</strong>ca.<br />

Cenni storici<br />

Fine 1800 : riconoscimento della rosolia<br />

come entità patologic <strong>di</strong>stinta<br />

1941: correlazione con la cataratta congenita<br />

( Gregg )<br />

1942-1962: descrizione della sindrome<br />

da rosolia congenita (cuore - occhi- orecchio<br />

)<br />

1961: isolamento del virus (RNA Togavirus<br />

)<br />

1967: <strong>di</strong>sponibilità del kit per la <strong>di</strong>agnosi<br />

sierologica<br />

1969: commercializzazione del vaccino<br />

Nella rosolia in gravidanza il virus può infettare<br />

tutti gli organi fetali, il rischio è<br />

particolarmente elevato nel I° trimestre<br />

e gli organi colpiti <strong>di</strong>pendono dal periodo<br />

della gravidanza in cui avviene l’infezione.<br />

Alla nascita il virus è facilmente<br />

rintracciabile nelle secrezioni faringee,<br />

nel fluido cerebro spinale, nelle urine e<br />

nei tamponi rettali. I bambini con rosolia<br />

congenita possono <strong>di</strong>ffondere il virus per<br />

oltre un anno, e quin<strong>di</strong> essere fonte <strong>di</strong><br />

infezione per donne non immuni.<br />

I problemi: l’immigrazione<br />

da paesi ad alto rischio.<br />

In Italia ogni anno circa 50.000<br />

bambini ( 11% del totale dei<br />

nati ) nascono da donne immigrate.<br />

La maggior parte <strong>di</strong> queste<br />

donne proviene da paesi dove non<br />

viene effettuata la vaccinazione<br />

contro la rosolia, costituendo un<br />

gruppo ad alto rischio.<br />

I rischi<br />

Se la copertura vaccinale nei nuovi<br />

nati e nelle donne è inferiore all’80%<br />

l’incidenza della rosolia si riduce, ma<br />

non viene era<strong>di</strong>cata come malattia.<br />

Continueranno a verificarsi casi <strong>di</strong> rosolia<br />

in gravidanza che portano sia<br />

all’interruzione della stessa che alla<br />

nascita <strong>di</strong> bambini con rosolia congenita.<br />

Nel nostro paese la rosolia circola<br />

ancora, lo screening e le vaccinazioni<br />

delle donne in età fertile non è eseguito<br />

in modo adeguato.<br />

Chi vaccinare ?<br />

• Adolescenti<br />

• Donne suscettibili in età fertile<br />

• Gruppi <strong>di</strong>fficili da raggiungere<br />

Patogenesi<br />

Per spiegare i meccanismi <strong>di</strong> patogenesi<br />

dell’emicrania, in anni più recenti si è<br />

affermata la teoria trigemino vascolare:<br />

•l’attivazione <strong>di</strong> fibre nocicettive trigeminali<br />

provoca la liberazione <strong>di</strong> peptici<br />

vasoattivi nei vasi meningeali.<br />

• I peptici vasoattivi provocano una<br />

infiammazione neurogenica.<br />

• Quest’ultima provoca dolore emicranico.<br />

Con che cosa ?<br />

La vaccinazione viene effettuata con<br />

vaccini combinati contro morbillo,<br />

parotite e rosolia ( MPR ), può<br />

essere effettuata a qualsiasi età,<br />

è controin<strong>di</strong>cata in gravidanza e<br />

l’intervallo tra vaccinazione MPR<br />

e gravidanza è <strong>di</strong> un mese<br />

( 28 giorni ).<br />

PROFESSIONE OSTETRICA


0<br />

PROFESSIONE OSTETRICA<br />

0<br />

PROFESSIONE OSTETRICA<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

Approfon<strong>di</strong>mento sierologico<br />

Esiste la possibilità <strong>di</strong> contemporanea<br />

presenza <strong>di</strong> IgG e IgM in assenza <strong>di</strong> sintomi.<br />

Quando questa situazione riguarda<br />

una donna nelle prime 8-12 settimane <strong>di</strong><br />

gravidanza, è importante effettuare un<br />

approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico che ci permetta<br />

<strong>di</strong> datare l’infezione. A tal fine si<br />

utilizza un saggio sierologico in grado <strong>di</strong><br />

valutare l’avi<strong>di</strong>tà degli anticorpi <strong>di</strong> classe<br />

IgG. L’avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> uin anticorpo nei confronti<br />

<strong>di</strong> un antigene viene epressa dalla<br />

capacitàdell’anticorpo stesso <strong>di</strong> formare<br />

legami stabili con l’antigene. Nel caso<br />

del virus della rosolia le IgG maturano rapidamente<br />

nel corso dei 3 mesi successivi<br />

all’infezione.<br />

• Alta avi<strong>di</strong>tà: esprime una infezione<br />

contratta almeno 3-4 mesi prima, o una<br />

reifezione<br />

• Bassa avi<strong>di</strong>tà : esprime una infezionrecente<br />

Conclusioni<br />

• La rosolia è eliminabile , più facilmente<br />

rispetto al morbillo.<br />

• La sola vaccinazione dei nuovi nati con<br />

copertura non adeguata determina uno<br />

spostamento in avanti dell’età <strong>di</strong> infezione,<br />

con aumento dei casi <strong>di</strong> infezione in<br />

gravidanza : SRC-IVG<br />

• Un rapido incremento delle coperture<br />

dall’infanzia assieme alla protezione delle<br />

donne senza rischi


REQUISITI DI PUBBLICAZIONE<br />

Confronto Professionale n.3/2007<br />

Confronto Professionale è una rivista professionale<br />

de<strong>di</strong>cata agli Infermieri iscritti nel <strong>Collegio</strong><br />

provinciale <strong>IPASVI</strong> <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong> e a tutti i<br />

professionisti della salute. E’ pertanto aperta<br />

al libero contributo <strong>di</strong> chiunque desidera offrire<br />

conoscenze, aggiornamenti, notizie, testimonianze,<br />

riflessioni in linea con la cultura e<br />

lo sviluppo della professione infermieristica.<br />

Per gli Autori che intendono pubblicare articoli,<br />

si in<strong>di</strong>cano le seguenti norme redazionali:<br />

Autori<br />

Ogni Autore deve in<strong>di</strong>care il proprio nome,<br />

cognome, qualifica, azienda ed unità operativa<br />

dove esercita attività lavorativa. Necessario<br />

inoltre fornire:<br />

•la <strong>di</strong>chiarazione dell’autore all’uso dei dati<br />

in base alle <strong>di</strong>sposizioni vigenti in tema <strong>di</strong><br />

riservatezza dei dati personali. .Lgs 196/’03<br />

•un in<strong>di</strong>rizzo e-mail,<br />

•un recapito telefonico<br />

•una <strong>di</strong>chiarazione scritta attestante che il<br />

lavoro presentato è originale, ine<strong>di</strong>to, oppure<br />

che è già stato sottoposto all’attenzione <strong>di</strong><br />

altre riviste.<br />

La responsabilità dei contenuti è esclusivamente<br />

degli Autori.<br />

Articoli<br />

Gli articoli presentati devono essere strutturati<br />

come segue:<br />

Titolo : essenziale ed il più breve possibile,<br />

evitando se possibile i titoli secondari<br />

Autori: con relativo luogo <strong>di</strong> lavoro<br />

Abstract: breve riassunto <strong>di</strong> massimo 10 righe<br />

Parole chiave: in<strong>di</strong>care tre parole chiave per<br />

ogni articolo<br />

Comporre il testo come segue:<br />

Testo: usare font Palatino 10, interlinea 1, su<br />

pagine formato A4, sud<strong>di</strong>vise in due colonne<br />

(ad eccezione del titolo e dell’abstract). Evitare<br />

le abbreviazioni (nel sito http://www.ipasvi<strong>ancona</strong>.com/<br />

è possibile visionare e scaricare<br />

il file per l’impostazione dell’articolo)<br />

Immagini: sono gra<strong>di</strong>te immagini in file formato<br />

JPG, separate dal testo, correlate <strong>di</strong><br />

un titolo<br />

Grafici:inviare file formato Excell, numerando<br />

e titolando i grafici prodotti.<br />

Ringraziamenti: eventuali ringraziamenti e<br />

note vanno posti alle fine dell’articolo, prima<br />

della bibliografia.<br />

Allegati: dopo la bibliografia con una<br />

identificazione alfa o numerica<br />

Tabelle, grafici e figure<br />

La parte grafica deve integrare e chiarire il<br />

testo e deve essere limitata all’essenziale.<br />

Tabelle, grafici e fotografie devono essere<br />

richiamate nel testo, numerate progressivamente<br />

ed accompagnate da breve <strong>di</strong>dascalia.<br />

Le fotografie prodotte devono avere una risoluzione<br />

pari a 1,5 Megapixel.<br />

Bibliografia e note<br />

Le fonti bibliografiche devono<br />

essere richiamate nel testo<br />

e riportate secondo l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

citazione. I riferimenti bibliografici<br />

vanno compilati come<br />

segue (importante rispettare le<br />

punteggiature):<br />

•Libri cognome ed iniziali del nome<br />

degli Autori. Titolo. Numero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione.<br />

E<strong>di</strong>tore, luogo e anno <strong>di</strong> pubblicazione.<br />

•Articoli: cognome ed iniziali del<br />

nome degli Autori. Titolo. Nome della<br />

rivista anno; numero del volume: pagina<br />

iniziale-finale<br />

•Atti <strong>di</strong> convegni: cognome ed iniziali<br />

del nome degli Autori. Titolo della relazione.<br />

In<strong>di</strong>cazioni del nome e della data<br />

del Convegno. Luogo della pubblicazione<br />

degli atti;pagina iniziale-finale.<br />

•Internet:in<strong>di</strong>care l’in<strong>di</strong>rizzo web.<br />

Invio degli articoli<br />

I contributi proposti devono essere presentati<br />

all’attenzione del Comitato <strong>di</strong> Redazione<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>IPASVI</strong>. L’invio può<br />

essere effettuato in formato <strong>di</strong>gitale all’in<strong>di</strong>rizzo<br />

e-mail: <strong>collegio</strong>@ipasvi<strong>ancona</strong>.<br />

com , oppure inviando CD rom o floppy<br />

<strong>di</strong>sc, con relativa copia cartacea, alla sede<br />

del <strong>Collegio</strong>, in via XXV Aprile, 7 – 60125<br />

<strong>Ancona</strong> –<br />

Accettazione e pubblicazione<br />

Il Comitato <strong>di</strong> redazione si riserva <strong>di</strong> valutare<br />

e/o far valutare gli articoli ricevuti<br />

ed eventualmente <strong>di</strong> richiedere mo<strong>di</strong>fiche<br />

agli Autori. L’Autore deve <strong>di</strong>chiarare che<br />

l’articolo presentato è originale, ine<strong>di</strong>to,<br />

oppure che è già stato sottoposto all’attenzione<br />

<strong>di</strong> altre riviste.<br />

Il Comitato <strong>di</strong> redazione non è responsabile<br />

dell’utilizzo improprio delle informazioni<br />

contenute, nonchè delle opinioni<br />

e giu<strong>di</strong>zi espressi dagli Autori. La pubblicazione<br />

non comporta alcun impegno<br />

economico per gli Autori.<br />

Il Direttore ed il Comitato <strong>di</strong> Redazione<br />

ringraziano quanti vorranno collaborare<br />

e contribuire allo sviluppo dei contenuti<br />

della rivista ed alla sua continuità<br />

<strong>di</strong> pubblicazione. Questa rivista viene<br />

spe<strong>di</strong>ta a tutti gli Infermieri iscritti al<br />

<strong>Collegio</strong> della provincia <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong> (circa<br />

3000 copie): è l’occasione per poter stimolare<br />

e rivedere criticamente l’attività<br />

clinica tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> ogni professionista,<br />

e rinforzare una nuova cultura<br />

professionale orientata al fabbisogno<br />

<strong>di</strong> teoria scientifica strutturata che<br />

orienti l’agire professionale sui contenuti<br />

del Nursing.<br />

1<br />

PROFESSIONE OSTETRICA


I Consiglieri e i Revisori dei Conti<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>IPASVI</strong> <strong>di</strong> <strong>Ancona</strong><br />

augurano a tutti gli iscritti<br />

un Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!