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ricerca metodo Bruno Munari (c) - Zaffiria

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5L’attività finale che proporrei ai ragazzi è una performance corale: ad<br />

ogni ragazzo vengono dati bolli neri di diverse dimensioni. A questo<br />

punto la regola è chiara: il bollo nero grande è il colore scuro, il bollo<br />

nero piccolo è il colore chiaro. In mezzo la sfumatura di grigio. Su una parete,<br />

interamente ricoperta di carta da pacco, con tanto di scala a disposizione per<br />

andare in altezza, inviterei i ragazzi ad incollare i loro bolli.<br />

Regola e caso governeranno il gioco e solo alla fine tutta la classe,<br />

allontanandosi dal lavoro a parete potrà vedere che immagine può nascere.<br />

Cosa vi fa venire in mente? Possiamo chiedere in prestito a Lichtenstein<br />

alcune idee a partire dalle sue opere: ogni studente potrà così farsi strada<br />

nell’immagine retinata proponendo una dimensione di senso.<br />

Fino a questo punto abbiamo lavorato con immagini retinate in bianco e<br />

nero, il colore era un elemento apportato dal ragazzo. A questo punto della<br />

sperimentazione, vorremmo invece introdurre le immagini retinate a colori<br />

come variante dell’attività numero 4.<br />

6Sempre infatti lavorando sulle proiezioni dirette, il lucido con l’immagine<br />

retinata diventa la base per nuove sovrapposizioni e nuove identità<br />

visive.

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