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Partito d'azione e non solo. Storia del movimento di Unità popolare

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Alla ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la ricca gamma <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li ideali presenti in Up si trovano essenzialmente due elementi: uno <strong>di</strong><br />

lungo periodo, attinente alla stessa storia <strong>del</strong>l’azionismo; uno specificamente legato alle <strong>di</strong>namiche politicosociali<br />

<strong>del</strong> dopoguerra.<br />

Circa il primo aspetto, Up rientra a pieno titolo nel solco <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Giustizia e Libertà e <strong>del</strong> Pda per<br />

quanto concerne il rapporto con la democrazia procedurale e con il mito rivoluzionario: la prima era un<br />

metodo, il secondo costituiva un’aspirazione profonda. Anche in Up l’apprezzamento per i casi più evoluti <strong>di</strong><br />

democrazia “prosaica”, <strong>di</strong> tecnica democratica, <strong>non</strong> fu mai <strong>di</strong>sgiunto da quell’afflato militante, combattente,<br />

mazziniano verso il progresso. Istituzioni, rivoluzione e progresso convivevano nella cultura <strong>di</strong> Up con la<br />

<strong>di</strong>sinvoltura con cui nello stesso numero o nella stessa pagina <strong>di</strong> “Nuova Repubblica” comparivano un<br />

articolo sulle strategie <strong>di</strong> politica fiscale <strong>di</strong> un eventuale, futuro governo riformista in Italia, un resoconto<br />

compiaciuto dei mutamenti socio-economici <strong>del</strong>la Cina maoista e un’attenta inchiesta sulle nuove forme <strong>di</strong><br />

attivismo sociale emergenti nei contesti degradati <strong>del</strong>la Sicilia.<br />

Proprio la Sicilia fu teatro, negli anni Cinquanta, <strong>di</strong> un esperimento sociale <strong>di</strong> particolare originalità, che<br />

consente <strong>di</strong> apprezzare – è il secondo aspetto in questione – il legame tra Up e l’attualità <strong>del</strong>l’Italia che<br />

precedette il boom economico. Si tratta <strong>del</strong>la comunità laica creata da Danilo Dolci a Trappeto, piccola<br />

località vicino a Partinico. Pionieristico esempio <strong>di</strong> resistenza civile organizzata, la comunità <strong>di</strong> Dolci si<br />

<strong>di</strong>ede a combattere il degrado sociale, economico e culturale <strong>del</strong> palermitano attuando gesti <strong>di</strong> protesta<br />

costruttiva: occupazione <strong>di</strong> latifon<strong>di</strong> incolti con il fine <strong>di</strong> metterli a frutto; manutenzione <strong>di</strong> strade pubbliche<br />

<strong>di</strong>ssestate; creazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> base nelle aree prive <strong>di</strong> strutture scolastiche ufficiali. Le<br />

peripezie giu<strong>di</strong>ziarie <strong>di</strong> Dolci, che subì un processo per via <strong>del</strong>le denunce derivanti da attività formalmente<br />

illegali, gli valsero la solidarietà <strong>di</strong> Up. Gli uomini <strong>di</strong> Up riconobbero nell’azione <strong>di</strong> Dolci quell’idea <strong>di</strong><br />

democrazia agonistica, partecipativa, aggregativa già intravista o auspicata negli episo<strong>di</strong> rivoluzionari in<br />

corso nel mondo. La “nuova democrazia” <strong>di</strong> Danilo Dolci fu il principale, ma <strong>non</strong> unico, motivo d’interesse<br />

<strong>di</strong> Up nell’ambito dei fenomeni <strong>di</strong> attivismo eterodosso fioriti durante gli anni Cinquanta. Pur laica e a tratti<br />

anticlericale, Up s’interessò ad alcune figure dominanti <strong>del</strong> cattolicesimo “eretico”: don Primo Mazzolari e<br />

don Zeno Saltini su tutti. Per fare un esempio: nel 1953 la casa e<strong>di</strong>trice Francesco De Silva – fondata da<br />

Franco Antonicelli nel 1942 – e La Nuova Italia – in cui la prima confluì nel 1949 – pubblicarono un volume<br />

<strong>di</strong> Saltini contenente il programma sociale applicato dal sacerdote emiliano nella comunità <strong>di</strong> Noma<strong>del</strong>fia, in<br />

provincia <strong>di</strong> Grosseto 13 .<br />

Gli elementi <strong>del</strong>ineati fin qui aiutano a comprendere l’evoluzione che, lungo il tracciato <strong>del</strong>l’azionismo,<br />

conduce dall’esperienza <strong>del</strong> Pda a quella <strong>di</strong> Up: cambiano i contesti, in parte i protagonisti, ma cambiano<br />

soprattutto il ruolo strategico nel sistema politico nazionale e la scelta <strong>del</strong>le priorità politico-culturali.<br />

Sul primo punto Up si trovò ad affrontare una situazione opposta a quella <strong>del</strong> Pda: mentre questo s’infranse<br />

sul muro <strong>del</strong>la guerra fredda e <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>la Resistenza, Up si giovò <strong>di</strong> un clima politico che ne favorì il<br />

posizionamento tra i due blocchi dominanti. Se l’occasione per la quale Up nacque sembrava riprodurre la<br />

tensione <strong>del</strong>la lotta antifascista – rischio <strong>di</strong> deriva autocratica ed emarginazione <strong>del</strong>le opposizioni – lo<br />

svolgimento <strong>del</strong>la seconda legislatura chiarì che gli spazi <strong>di</strong> manovra tendevano ad allargarsi per i soggetti<br />

che cercavano <strong>di</strong> costruire, anche <strong>solo</strong> sul piano <strong>del</strong>le idee, un’alternativa <strong>di</strong> governo alla Dc.<br />

Sul secondo punto Up costruì una piattaforma ideologica <strong>del</strong> tutto originale e inconsueta rispetto ai ca<strong>non</strong>i<br />

degli anni Cinquanta. Ere<strong>di</strong>tando dalla tra<strong>di</strong>zione azionista il tipico eclettismo <strong>del</strong>la rivoluzione liberale, Up<br />

mescolò proposte e istanze che tracciano un quadro complesso ed anticipano sviluppi che <strong>di</strong>verranno comuni<br />

tra gli anni Sessanta e Settanta. Vari sono gli in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> questo carattere precursore: la precoce attenzione per<br />

la Cina, i primi sintomi <strong>di</strong> cultura terzomon<strong>di</strong>sta e l’interesse per la scena sudamericana – si vedano i<br />

resoconti <strong>di</strong> Victor Alba su “Nuova Repubblica” inerenti la situazione interna <strong>del</strong>la Colombia e <strong>del</strong> Messico<br />

o i rapporti tra l’America latina e gli Usa 14 ; la sensibilità verso le prime embrionali forme <strong>di</strong> democrazia dal<br />

basso, <strong>di</strong> associazionismo, <strong>di</strong> mobilitazione <strong>del</strong>la società civile secondo principi antiautoritari e comunitari.<br />

Allo stesso tempo Up <strong>non</strong> rinunciò alla riflessione intorno alle istituzioni, anche se la declinò in maniera<br />

atipica rispetto alle tendenze dominanti nei partiti <strong>di</strong> massa. Up si confrontò criticamente con la <strong>di</strong>mensione<br />

statuale, attaccando le istituzioni senza mai giungere a <strong>del</strong>egittimarle in quanto tali. I temi principali su cui si<br />

soffermò la cultura neoazionista <strong>di</strong> Up furono quelli che avevano connotato storicamente il <strong>di</strong>battito in seno<br />

al Pda: la funzione democratica <strong>del</strong> decentramento amministrativo; la valorizzazione degli enti locali; la<br />

semplificazione amministrativa e l’alleggerimento <strong>del</strong>la burocrazia statale. La contestazione <strong>del</strong>le istituzioni<br />

13 Z. Saltini, Non siamo d’accordo, Torino, De Silva, 1953.<br />

14 Le annate <strong>di</strong> “Nuova Repubblica” sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile reperimento. In compenso esiste un in<strong>di</strong>ce integrale molto ben<br />

fatto, pubblicato on line e curato da Linda Risso: http://www.quaderni.net/WebNR/NR1953.htm<br />

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