dinamite - Chiesa Cristiana Evangelica

parla Giacomo; dev’essere di quella qualità che messa nell’incensiere d’oro e bruciata
dinanzi a Dio produca potenti sussulti e
rivoluzioni.
La preghiera non è soltanto un’abitudine che c’è stata imposta quando da bambini
eravamo attaccati al grembiule della mamma; e neppure le veloci parole di ringraziamento
che pronunziamo prima di un pasto, ma è l’opera dei nostri anni più impegnativi. Richiede
più tempo ed appetito dei nostri pranzi più lunghi. La preghiera che fa efficace la nostra
predicazione merita una grande attenzione perché il carattere della nostra preghiera:
determinerà quello della nostra predicazione. Una preghiera superficiale produrrà una
predicazione superficiale. La preghiera rende forte la predicazione, la unge dello Spirito, la
rende durevole. Il predicatore dev’essere prima di tutto un uomo di preghiera. Il cuore può
imparare a predicare soltanto alla scuola della preghiera. Nessun sapere, né zelo, né
diligenza, né studio, o alcun dono potrà supplire la mancanza di preghiera.
Parlare di Dio agli uomini è una gran cosa, parlare a Dio in favore degli uomini è ancora
più grande. Chi non ha ben imparato a parlare a Dio in favore degli uomini non parlerà mai
bene e con reale successo agli uomini. Le parole senza preghiera sono parole che danno
la morte.
COME OTTENERE RISULTATI PER IL SIGNORE
“Voi conoscete il valore della preghiera: è un bene senza prezzo. Non la trascurate mai”!
Sir Thomas Buxton
“La preghiera è la prima cosa necessaria per un ministro dell’Evangelo, la seconda, la
terza. Prega, prega, e poi caro fratello, prega ancora” Edward Payson
La preghiera deve essere la forza che si infonda in tutto, l’ingrediente che dia sapore alla
vita e allo studio del predicatore ed alla sua stessa predicazione. A lui è dato di restare col
suo Signore «in preghiera tutta la notte» (Luca 6:12). Per prepararsi alla preghiera che
impone rinunce, il predicatore ha ricevuto l’ordine di ricordare il suo Maestro che, al
mattino, levandosi quando era ancora molto buio, si recava a pregare in un luogo solitario.
Lo studio del predicatore dovrebbe essere una nuova Bethel, una stanza di preghiera, un
altare, ed una scala che salga verso il cielo, affinché ogni pensiero possa ascendere al
cielo prima di ritornare all’uomo; affinché ogni parte del sermone abbia la fragranza del
cielo.
La trama, la finezza e la forza del sermone sono spazzatura se in esso, non c’è il potente
impulso della preghiera. Nel sermone deve trasparire la potenza di Dio, la preghiera deve
spingere il predicatore verso Dio prima di poter spingere le persone a Dio come le sue
parole. Deve aver avuto udienza presso Dio prima di poter avere accesso alle persone.
È necessario ripetere che la preghiera, se diventa un’abitudine o un atto professionale, è
morta e putrida. Una preghiera del genere non ha nulla in comune con quella che
auspichiamo. Noi diamo importanza alla preghiera che impegni e dia fuoco ad ogni
elemento della persona del predicatore; che nasca da una vitale unione con Cristo e dalla
pienezza dello Spirito Santo, che sgorghi dalle profonde, traboccanti fonti di tenera
compassione e di imperitura sollecitudine per il bene eterno dell’uomo. Uno zelo
consumante per la gloria di Dio; una completa coscienza della difficoltà e della delicatezza
del compito del predicatore e della imperativa necessità dell’onnipotente aiuto di Dio! La
vera preghiera è quella che ponga le basi su queste solenni e profonde convinzioni. La
predicazione sostenuta da una tale preghiera è l’unica che radichi il seme della vita eterna
nei cuori umani e prepari uomini per il cielo.
È vero che vi può essere un tipo di predicazione popolare, piacevole, di successo, dotata
di molto vigore letterario e intellettuale con la sua dose di cose buone; perché raggiunga il
fine voluto da Dio deve nascere dalla preghiera, dal testo fino all’esposizione.