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A3 - Anno II Dicembre 2012 - Comune di Montagano

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ni quando i suoi genitori, come accadeva spesso negli anni<br />

‘50, fecero la scelta <strong>di</strong> emigrare. Una necessità per tanti perché<br />

grande era la miseria ere<strong>di</strong>tata dalla guerra.<br />

I “P(i)gnat(i)ll(i)”, Antonio Donato Minadeo, Maria Rosaria<br />

Felicia Iannitto e il loro figlio, Giovanni Mario Alessandro,<br />

lasciarono la loro casa <strong>di</strong> Vico Matese 15 (oggi 14) proprio<br />

nel 1950. Emigrarono a Pittsburgh, (USA), dove per il piccolo<br />

John iniziò una storia tanto straor<strong>di</strong>naria quanto bella e<br />

dolorosa insieme. Confesso: per me sarebbe passata nel<br />

<strong>di</strong>menticatoio se non ci fosse stata la riapertura della scuola<br />

elementare “Giovanni Minadeo”, finalmente in sicurezza.<br />

L’evento ha stuzzicato la curiosità <strong>di</strong> un intelligente ragazzo<br />

<strong>di</strong> terza elementare che si è chiesto: Perché la nostra Scuola<br />

porta il nome <strong>di</strong> Giovanni Minadeo?.. Chi è costui?..” Poi è<br />

venuto da me e mi ha posto a bruciapelo le stesse intelligenti<br />

domande. Grande il mio imbarazzo per la ...scena muta!<br />

Senza troppa convinzione mi sono impegnato a fare una<br />

ricerca che è ancora con “...i lavori in corso”. Molte, comunque,<br />

le scoperte già fatte. Inizio dalla più banale. Giovanni è<br />

stato un mio amico. Suo padre Antonio tornò con mio padre<br />

dalla prigionia. Ci ritrovammo insieme, alla stazione <strong>di</strong> Matrice<br />

quasi seppellita da una montagna <strong>di</strong> neve, ad accogliere i<br />

nostri genitori che tornavano dalla guerra e da una lunga<br />

prigionia. Giovanni aveva 7 anni, io 4 in più. Nessuno <strong>di</strong> noi<br />

conosceva ancora il proprio padre. Antonio scese dal treno<br />

con una bustina militare in testa. Suo figlio Giovanni se ne<br />

impadronì e non la lasciò più. Girava per il paese con la bustina<br />

militare del papà sempre in testa.<br />

Dopo l’espatrio <strong>di</strong> Giovanni a Pittsburgh, sono emigrato<br />

anch’io e i nostri rapporti sono del tutto cessati. Ora scopro<br />

che negli “States” Giovanni non ha trovato l'America; ha<br />

trovato la gloria immolando a 15 anni la sua vita per salvare<br />

quella dei compagni <strong>di</strong> scuola.<br />

A Pittsburgh Mamma Rosa e Papà Antonio trovano casa in<br />

Hazelwood Avenue, un viale importante ma periferico. Giovanni<br />

si inserisce nella nuova realtà con incre<strong>di</strong>bile facilità,<br />

nonostante la lingua completamente <strong>di</strong>versa. Al mattino frequenta<br />

la scuola elementare Gladstone che si trova sulla<br />

stessa "Avenue" <strong>di</strong> Casa Minadeo; nel pomeriggio va a lavorare<br />

in un mercato <strong>di</strong> frutta per aiutare economicamente il<br />

papà che, a sua volta, lavora nel cimitero locale. Non ci mette<br />

molto Giovanni a conquistare i compagni <strong>di</strong> scuola. Impara<br />

in fretta la lingua; è sempre <strong>di</strong>sponibile per aiutare gli<br />

altri, bianchi o neri, piccoli o gran<strong>di</strong>, ricchi o poveri. Per questo<br />

viene chiamato a far parte della Pattuglia <strong>di</strong> sicurezza

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