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A3 - Anno II Dicembre 2012 - Comune di Montagano

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Foglio d’informazione amministrativa <strong>Anno</strong> <strong>II</strong> numero3- <strong>di</strong>cembre <strong>2012</strong><br />

La riapertura post-terremoto della Scuola elementare <strong>di</strong> <strong>Montagano</strong>, ci ha<br />

fatto riscoprire l’incre<strong>di</strong>bile storia <strong>di</strong> un quin<strong>di</strong>cenne eroe montaganese,<br />

Giovanni Minadeo. Emigrato a 11 anni con la famiglia a Pittsburgh, Stati<br />

Uniti, nel 1954 fu nominato dai suoi compagni <strong>di</strong> Scuola “Capitano della<br />

Pattuglia <strong>di</strong> sicurezza”. Pochi giorni dopo immolò la sua vita per salvare i<br />

compagni. Il suo sacrificio commosse tutt’Italia, l’America, il Mondo e<br />

contribuì ad accelerare la svolta nel modo <strong>di</strong> fare scuola, come si evince<br />

in questa e<strong>di</strong>zione speciale <strong>di</strong> “<strong>A3</strong>” con l’inchiesta <strong>di</strong> Lucio Zampino .


Con la Bene<strong>di</strong>zione del<br />

Parroco Don Arnaldo, il<br />

primo ottobre scorso è<br />

stata finalmente riaperta,<br />

in assoluta sicurezza,<br />

la scuola elementare<br />

“Giovanni Minadeo” rimasta<br />

danneggiata dal<br />

terremoto. Nell’e<strong>di</strong>ficio,<br />

completamente ristrutturato<br />

e reso antisismico,<br />

hanno trovato spazio<br />

anche le scuole me<strong>di</strong>e.<br />

Questo pone <strong>Montagano</strong><br />

in una situazione<br />

<strong>di</strong> privilegio dal momento<br />

che le sue scuole,<br />

da quelle dell’infanzia<br />

alle me<strong>di</strong>e, sono tutte<br />

sicure.


<strong>Montagano</strong>, 1° ottobre. Riapre la Scuola Elementare G.<br />

Minadeo. Il sopranome <strong>di</strong> famiglia è “P(i)gnat(i)ll(i)”,<br />

che pochi ricordano ancora. Giovanni aveva solo 11 an<br />

Inchiesta <strong>di</strong> LUCIO ZAMPINO<br />

<strong>Montagano</strong>, Vico Matese 15.<br />

Era l’in<strong>di</strong>rizzo della casa natale <strong>di</strong><br />

Giovanni Minadeo. L’immobile,<br />

ora inagibile per il terremoto, fu poi<br />

venduto e recentemente, con il<br />

rior<strong>di</strong>no della numerazione delle<br />

strade montaganesi, è stato cambiato<br />

anche il numero civico: non è<br />

più 15 ma 14.<br />

Il nome del Vico è<br />

stato “dettato” dal<br />

massiccio del<br />

Matese<br />

che si trova sullo<br />

sfondo.


ni quando i suoi genitori, come accadeva spesso negli anni<br />

‘50, fecero la scelta <strong>di</strong> emigrare. Una necessità per tanti perché<br />

grande era la miseria ere<strong>di</strong>tata dalla guerra.<br />

I “P(i)gnat(i)ll(i)”, Antonio Donato Minadeo, Maria Rosaria<br />

Felicia Iannitto e il loro figlio, Giovanni Mario Alessandro,<br />

lasciarono la loro casa <strong>di</strong> Vico Matese 15 (oggi 14) proprio<br />

nel 1950. Emigrarono a Pittsburgh, (USA), dove per il piccolo<br />

John iniziò una storia tanto straor<strong>di</strong>naria quanto bella e<br />

dolorosa insieme. Confesso: per me sarebbe passata nel<br />

<strong>di</strong>menticatoio se non ci fosse stata la riapertura della scuola<br />

elementare “Giovanni Minadeo”, finalmente in sicurezza.<br />

L’evento ha stuzzicato la curiosità <strong>di</strong> un intelligente ragazzo<br />

<strong>di</strong> terza elementare che si è chiesto: Perché la nostra Scuola<br />

porta il nome <strong>di</strong> Giovanni Minadeo?.. Chi è costui?..” Poi è<br />

venuto da me e mi ha posto a bruciapelo le stesse intelligenti<br />

domande. Grande il mio imbarazzo per la ...scena muta!<br />

Senza troppa convinzione mi sono impegnato a fare una<br />

ricerca che è ancora con “...i lavori in corso”. Molte, comunque,<br />

le scoperte già fatte. Inizio dalla più banale. Giovanni è<br />

stato un mio amico. Suo padre Antonio tornò con mio padre<br />

dalla prigionia. Ci ritrovammo insieme, alla stazione <strong>di</strong> Matrice<br />

quasi seppellita da una montagna <strong>di</strong> neve, ad accogliere i<br />

nostri genitori che tornavano dalla guerra e da una lunga<br />

prigionia. Giovanni aveva 7 anni, io 4 in più. Nessuno <strong>di</strong> noi<br />

conosceva ancora il proprio padre. Antonio scese dal treno<br />

con una bustina militare in testa. Suo figlio Giovanni se ne<br />

impadronì e non la lasciò più. Girava per il paese con la bustina<br />

militare del papà sempre in testa.<br />

Dopo l’espatrio <strong>di</strong> Giovanni a Pittsburgh, sono emigrato<br />

anch’io e i nostri rapporti sono del tutto cessati. Ora scopro<br />

che negli “States” Giovanni non ha trovato l'America; ha<br />

trovato la gloria immolando a 15 anni la sua vita per salvare<br />

quella dei compagni <strong>di</strong> scuola.<br />

A Pittsburgh Mamma Rosa e Papà Antonio trovano casa in<br />

Hazelwood Avenue, un viale importante ma periferico. Giovanni<br />

si inserisce nella nuova realtà con incre<strong>di</strong>bile facilità,<br />

nonostante la lingua completamente <strong>di</strong>versa. Al mattino frequenta<br />

la scuola elementare Gladstone che si trova sulla<br />

stessa "Avenue" <strong>di</strong> Casa Minadeo; nel pomeriggio va a lavorare<br />

in un mercato <strong>di</strong> frutta per aiutare economicamente il<br />

papà che, a sua volta, lavora nel cimitero locale. Non ci mette<br />

molto Giovanni a conquistare i compagni <strong>di</strong> scuola. Impara<br />

in fretta la lingua; è sempre <strong>di</strong>sponibile per aiutare gli<br />

altri, bianchi o neri, piccoli o gran<strong>di</strong>, ricchi o poveri. Per questo<br />

viene chiamato a far parte della Pattuglia <strong>di</strong> sicurezza


della Scuola Gladstone, la “Patrol School”, che ha il compito<br />

<strong>di</strong> vigilare sulla incolumità degli alunni all’ingresso e soprattutto<br />

all’uscita dalla scuola. Giovanni assolve tanto <strong>di</strong>ligentemente<br />

questo compito che i suoi compagni, a settembre<br />

1954, a meno <strong>di</strong> 4 anni dal suo arrivo in America, lo nominano<br />

“Capitano <strong>di</strong> Pattuglia della Scuola”. Alla presenza delle<br />

autorità scolastiche, e tra scroscianti applausi, gli consegna-<br />

no il “Sam Browne” (fascia bianca e <strong>di</strong>stintivo) che identifica<br />

i capitani delle pattuglie scolastiche <strong>di</strong> Pittsburgh.<br />

Giove<strong>di</strong>, 7 ottobre 1954. Il giornale “Pittsburgh Post-Gazet-<br />

te”, tra le notizie più importanti del giorno, informa i suoi lettori<br />

che: Marilyn Monroe e Joe Di Maggio si sono separati;<br />

due militari americani, prigionieri della Corea del Nord, sono<br />

stati rilasciati; dopo quattro giorni <strong>di</strong> sole torna il freddo.<br />

Di tutt’altro tenore il quoti<strong>di</strong>ano del giorno dopo. “RUNA-<br />

WAY AUTO KILLS 2 CHILDREN” (Auto impazzita uccide due<br />

bambini) è titolo su doppia pagina. La notizia del giorno è<br />

che Jhon Minadeo ha dato la vita per salvare i compagni <strong>di</strong><br />

scuola. Il giornale de<strong>di</strong>ca al drammatico incidente e al quin<strong>di</strong>cenne<br />

eroe montaganese tantissimo spazio. Agghiacciante<br />

quanto commovente sono cronaca e testimonianze.<br />

Viale Hazelwood porta anche al “Calvary Cementery” che ha<br />

l’ingresso principale proprio in cima ad una collina. Andando<br />

verso il centro città, nei pressi della Scuola “Galdstone”, c’è la<br />

parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa più ripida. Lì, poco dopo le 3 del pomeriggio,<br />

quel tragico 7 ottobre 1954, il signor George King, alla guida<br />

della sua macchina, si ritrova senza freni. Non riesce neppure<br />

ad inserire una ridotta per tentare <strong>di</strong> rallentare la folle corsa.<br />

La macchina piomba a grande velocità nei pressi della scuola.<br />

All’angolo della strada c’è un’auto ferma al semaforo. Mister<br />

George King è in preda al panico. Tenta <strong>di</strong> passare tra macchina<br />

ferma e marciapiede. Alcuni alunni si trovano lì, a qualche<br />

metro dall’auto impazzita. “Senza pensare alla propria<br />

incolumità – scrive il giornale locale – l’affidabile, cre<strong>di</strong>bile<br />

John Minadeo, eletto 15 giorni prima capitano della Pattuglia<br />

<strong>di</strong> Sicurezza, onora il suo impegno rischiando la sua vita per<br />

salvare quella dei compagni. Si butta contro gli alunni più<br />

esposti ricacciandoli sul marciapiede. Almeno quattro ragazze,<br />

Betty Jean Gilliam, Suzanne Pearson, Ernestine Hollis e<br />

Gladys Allen, tutte ricoverate in ospedale per ferite più o meno<br />

gravi, ammettono che gli devono la vita. Un altro componente<br />

la pattuglia, un singhiozzante William Bair, <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver<br />

visto John mentre spingeva <strong>di</strong>versi bambini verso il marcia-


piede. Non ce l’ha fatta a salvare l’alunna Ella Cornelious,<br />

e tanto meno se stesso. È deceduto per una frattura del<br />

cranio”.<br />

L’11 ottobre i funerali dell’eroe montaganese nella Chiesa<br />

cattolica Santo Stefano <strong>di</strong> Viale Hazelwood. È presente<br />

una folla strabocchevole. Almeno settemila persone si<br />

radunano nei pressi della Chiesa. Il feretro lo portano a<br />

spalle 8 ragazzi della pattuglia che capitanava John. Lo<br />

stesso giorno del funerale iniziano le pratiche per il riconoscimento<br />

del gran<strong>di</strong>ssimo atto <strong>di</strong> eroismo <strong>di</strong> Giovanni<br />

Minadeo da parte del Consiglio della città <strong>di</strong> Pittsburgh e<br />

<strong>di</strong> tutta la Nazione Americana. Il 5 maggio 1956 si scomoda<br />

persino il Presidente degli USA, Dwid David Eisenhawer<br />

che invia alla scuola <strong>di</strong> Pittsburgh e <strong>di</strong> Giovanni, la<br />

“Gladstone”, il suo Vice, Richard M. Nixon, con il compito<br />

<strong>di</strong> concedere, post-mortem, per conto del popolo americano,<br />

la citta<strong>di</strong>nanza onoraria degli Stati Uniti e la medaglia<br />

d’oro al valor civile a Giovanni Minadeo.<br />

A questo punto mi sia consentito un inciso. Non rivelo<br />

niente <strong>di</strong> nuovo affermando – come si <strong>di</strong>ce da sempre a<br />

<strong>Montagano</strong> – che la storia della Comunità montaganese<br />

è ancora tutta da scrivere. Non sono certo io a <strong>di</strong>re che<br />

La vignetta a sinistra fu pubblicata dal quoti<strong>di</strong>ano<br />

“ Pittsburgh Post Gazette” all’epoca della trage<strong>di</strong>a.<br />

Essa riflette ancora oggi il pensiero degli alunni<br />

della John Minadeo Elementary School (foto sotto)<br />

che la city americana costruì ed inaugurò nel<br />

1956. Dal 1958 nella Scuola viene celebrato<br />

tutti gli anni il “Talent Show” con la rappresentazione<br />

del sacrificio dell’eroe montaganese.<br />

<strong>Montagano</strong> ha un rilevante passato storico e gran<strong>di</strong> personaggi.<br />

Purtroppo sono pochissime le testimonianze<br />

scritte tramandateci; pare proprio che vige sempre un<br />

famoso detto meri<strong>di</strong>onale: Passata la festa, gabbato lu<br />

santo”. Poi tutto passa nel <strong>di</strong>menticatoio. Passerà nel <strong>di</strong>menticatoio<br />

anche il nome dell’eroe Giovanni Minadeo?<br />

Certo, la semplice <strong>di</strong>citura “Giovanni Minadeo” sotto l’insegna<br />

“Scuola elementare” non <strong>di</strong>ce nulla a nessuno.<br />

Non figura, non <strong>di</strong>co la motivazione, ma neppure gli anni<br />

<strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte dell’eroe. Penso sia ora <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are<br />

all’omissione.<br />

A gennaio 1958, il Comitato Italo Americano <strong>di</strong> Pittsburgh<br />

fa arrivare al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montagano</strong> l’invito a partecipare<br />

alla cerimonia della posa della targa <strong>di</strong> bronzo<br />

con la quale viene ricordato l’eroismo <strong>di</strong> John nella Scuola<br />

a lui intitolata e inaugurata nel 1956. Costo dell’opera:<br />

u$s 1.300.000,00, una cifra, per quell’epoca, davvero<br />

imponente. A <strong>Montagano</strong> il "caso Minadeo" fa riunire in<br />

seduta straor<strong>di</strong>naria il Consiglio comunale il 31 gennaio<br />

1958. Per l'occasione Il Sindaco Arnaldo Iannitto, dopo<br />

aver dato lettura della lettera del Comitato Italo Americano<br />

<strong>di</strong> Pittsburgh, sottolinea:


“Il gesto dell’eroico figlio <strong>di</strong> <strong>Montagano</strong>, gesto che<br />

l’America ha riconosciuto e gloriato e che l’Italia non<br />

ha ignorato. Le numerose ricompense valgono a testimoniarlo<br />

e si citano le più importanti: la medaglia<br />

al valore della Fondazione Carnegie; la medaglia d’oro<br />

dell’Associazione Automobilistica Americana; la<br />

medaglia al merito dell’Automobile Club <strong>di</strong> Milano,<br />

fatta giungere tramite il Sindaco ed il Console d’Italia<br />

<strong>di</strong> quella giuris<strong>di</strong>zione consolare, infine con la<br />

gran<strong>di</strong>osa scuola costruita al suo nome in Pittsburg”.<br />

Va pure detto che a partire dal 1958, nella ricorrenza della<br />

nascita <strong>di</strong> Giovanni (14 febbraio 1939) viene celebrato tutti<br />

gli anni il "talent show" con la rappresentazione del suo sacrificio.<br />

Tornando alla seduta straor<strong>di</strong>naria dell’Assise municipale<br />

montaganese del 31 gennaio 1958, il Consiglio approva<br />

all’unanimità il messaggio successivamente inviato alle autorità<br />

americane. Questo il testo integrale:<br />

un riflesso <strong>di</strong> gloria anche alla sua <strong>Montagano</strong>, piccola<br />

come piccolo era lui, ma immensa nell’ammirazione<br />

<strong>di</strong> un tanto suo figlio, nella gratitu<strong>di</strong>ne per coloro<br />

che lo fanno rivivere attraverso generose manifestazioni<br />

fra cui una scuola legata al suo nome e, infine,<br />

nella solidarietà col popolo Americano al quale si<br />

sente unita da vincoli in<strong>di</strong>ssolubili <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> lavoro.Questi<br />

sentimenti ha raccolto oggi il Consiglio<br />

comunale in seduta straor<strong>di</strong>naria, convocata nel nome<br />

<strong>di</strong> Giovanni Minadeo, e questi sentimenti vi prega<br />

<strong>di</strong> illustrare in occasione della prossima riunione,<br />

esprimendo anche un vivo ringraziamento all’Associazione<br />

Italo Americana che voi guidate con tanta<br />

passione ed elevatezza <strong>di</strong> intenti”.<br />

Sfogliando i giornali americani, si trovano sulla vicenda<br />

numerose testimonianze. La più bella l’ho letta nelle ultime<br />

frasi (che riproduciamo nell’incorniciato sotto)dell’e<strong>di</strong>toriale<br />

pubblicato il 9 ottobre 1954 dal Pittsburgh Post-Gazette dal<br />

titolo IL CAPITANO JOHN MINADEO.<br />

“Tutti i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questo comune il 13 febbraio<br />

Da qualche parte ho pure letto che il sacrificio <strong>di</strong> Giovanni<br />

1958 saranno presenti con il cuore alla nuova mani-<br />

è servito e serve a far cambiare il modo <strong>di</strong> fare scuola. Negli<br />

festazione in onore della memoria del piccolo grande<br />

USA in generale e in alcuni Stati in particolare, prevaleva<br />

Eroe Giovanni Minadeo. Vi saranno presenti con la<br />

spesso l’in<strong>di</strong>rizzo della scuola d’élite, dell’egoismo, ergo, del-<br />

profonda commozione ridestata dalla Vostra nobile<br />

la <strong>di</strong>scriminazione, del razzismo. Cinquantotto anni dopo il<br />

lettera e con la fierezza <strong>di</strong> appartenere ad un Paese<br />

sacrificio <strong>di</strong> Giovanni, molte cose stanno cambiando. In tut-<br />

che ha dato i natali ad un ragazzo il cui sacrificio dà<br />

to il mondo, Italia compresa, non solo in America.<br />

Nell’e<strong>di</strong>toriale del 9 ottobre 1954 si legge:<br />

La breve vita e la tragica morte <strong>di</strong> John<br />

Minadeo sono allo stesso tempo una sfida<br />

ed un rimprovero: una sfida per quanti<br />

credono che in ogni anima umana vi è<br />

un potenziale infinito <strong>di</strong> bene; un rimprovero<br />

per quanti, per ragione <strong>di</strong> color <strong>di</strong><br />

pelle, credo religioso e politico o nazionalità<br />

fanno <strong>di</strong>scriminazioni <strong>di</strong>verse tra<br />

cui, nelle scuole, anche sui bambini”.


Foglio d’Informazione amministrativa stampato in proprio da<br />

Amministrazione Comunale - Responsabile: Enrico Galuppo (Sindaco)

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