Numero 17 - Febbraio - Circolo culturale il Notturno
Numero 17 - Febbraio - Circolo culturale il Notturno
Numero 17 - Febbraio - Circolo culturale il Notturno
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ANNO IX - NUMERO <strong>17</strong> - FEBBRAIO 2006<br />
IN TEMPI DI PAR CONDICIO, SIAMO COSTRETTI AD AFFRONTARE TEMI ALTERNATIVI<br />
Agenda Notturna<br />
Marzo 2006 - data e luogo da destinarsi<br />
LABORATORIO DI SATIRA Aut.Trib.MN n.5/97 del 23/05/1997 - Direttore Responsab<strong>il</strong>e Antonio Galuzzi<br />
OLIMPIADI: IL CURLING FA SCHIFO!<br />
I “No Global”: Anche lo skeleton fa abbastanza cagare - Luca Casarini: Lo snowboard è uno sport da sboroni americani - Carlo Azeglio Ciampi:<br />
Rispetto per la fi accola olimpica, molto meno per lo scopino del curling - Marcello Pera: Diritti per tutti gli sport, anche per quelli minori: ma<br />
a tutto c’è un limite - Vittorio Feltri: A questo punto, mettiamo alle Olimpiadi anche la briscola a chiamata, <strong>il</strong> monopoli e la morra cinese<br />
I<br />
BASTA SATIRA! BASTA VIGNETTE! BASTA!<br />
recenti avvenimenti internazionali di sollevazione popolare nei confronti<br />
della satira iconoclasta, quelli nazionali di serrato confronto, a suon d’insulti<br />
mediatici e minacce fi siche fra i due schieramenti politici, la proverbiale<br />
codardia dei nostri corrispondenti, che pur di non rivestire l’improbab<strong>il</strong>e<br />
ruolo d’obiettivo sensib<strong>il</strong>e di movimenti terroristici, non hanno mai negato<br />
la loro disponib<strong>il</strong>ità a vendersi al miglior offerente, sposando convinti una<br />
qualunque causa, c’impongono una decisa virata redazionale, sobrietà di<br />
vedute, pacatezza di giudizio e tolleranza verso tutti, stupidi inclusi.<br />
La redazione decide pertanto di proporre ai lettori, non già una prima<br />
pagina politica bensì una gragnuola di notiziole neutre, battute insipide,<br />
degne della sceneggiatura della peggior puntata d’una trasmissione del<br />
“Bagaglino”.<br />
La redazione de “Il <strong>Notturno</strong>” lancia una raccolta di fi rme volta a sensib<strong>il</strong>izzare<br />
<strong>il</strong> CIO per sostituire dai giochi olimpici <strong>il</strong> curling con <strong>il</strong> più<br />
popolare snow tubing (*)<br />
(*) Si scende seduti su dei gommoni lungo un percorso protetto, tipo quelli da bob, ma di neve anziché di ghiaccio.<br />
Le curve paraboliche, le pareti nevose ai lati, che impediscono di fi nire fuori pista, la velocità abbastanza<br />
modesta e assolutamente non pericolosa, lo rendono uno dei divertimenti preferiti non solo dai bambini ma<br />
anche dagli adulti. [fonte: www.infotrentino.com/ita/Sport/SnowSport/#Tubing]<br />
Spettacolo di cabaret con i “PaPu” in collaborazione con F<strong>il</strong>ofestival.<br />
Da martedì 3 a venerdì 19 maggio 2006 - Mantova - Piazza Erbe<br />
II edizione di “Non è mai troppo tardi”.<br />
Da mercoledì 25 a domenica 28 maggio 2006 - Mantova - Piazza Marconi<br />
II edizione del “<strong>Notturno</strong> Musica Festival”.<br />
Mercoledì 21 giugno 2006 - Mantova - itinerante per le piazze di Mantova<br />
“Notte Bianca del <strong>Notturno</strong>” con colazione fi nale a pane e latte in Piazza Erbe.<br />
Luglio - Agosto 2006 - Città e contrade della provincia di Mantova<br />
“Cantagiro del <strong>Notturno</strong>”: torna <strong>il</strong> “Furgone della Musica” alla ricerca e scoperte<br />
di nuovi talenti della musica leggera italiana.<br />
Da mercoledì 6 a domenica 10 settembre 2006 - luogo da destinarsi<br />
II edizione del “Ilbidonedellaletteratura” dedicata ad esaminare le conformità<br />
ISO alla scrittura in lingua italiana degli ospiti del festival.<br />
Da venerdì 22 a domenica 24 settembre 2006 - luogo da destinarsi<br />
II edizione di “Associarti in Piazza” dedicata alla tradizione e alla cultura giapponese.<br />
Ottobre - Novembre 2006 - luogo e d data da destinarsi<br />
“I migliori anni della nostra vita”: mostre. dibattiti e spettacoli dedicati all’indimenticab<strong>il</strong>e<br />
atmosfera della “Swinging Mantova” degli anni ‘60, con la partecipazione<br />
straordinaria di Edoardo Vianello, nel sessantenale della sua carriera.<br />
Da venerdì 8 a martedì 12 dicembre 2006 - Mantova - Palazzo della Ragione<br />
II edizione di “RintracciArti”: rassegna d’arte comtemporanea con dibattiti e<br />
performance sui temi dei diriitti umani.<br />
La redazione<br />
www.<strong>il</strong>notturno.net<br />
info@<strong>il</strong>notturno.net<br />
Antonio Galuzzi<br />
Corrado Andreani<br />
Enrico Alberini<br />
Nicola Martinelli<br />
Roberta Vesentini<br />
DALL’ITALIA e DAGLI ESTERI<br />
M<strong>il</strong>ano - Antonio Voceri<br />
Roma - Sebastiano Onano<br />
Kracow - Riccardo Campa<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Alberto Patrucco<br />
Antonio Cornacchione<br />
I Papu<br />
Fabrizio Pescara<br />
Ilaria Jahier<br />
Gianni Pugnaghi<br />
Teo Guadalupi<br />
Stampato in 2.000 copie da<br />
Fda Eurostampa di Borgosatollo<br />
(Brescia).<br />
Distribuito in omaggio<br />
Ettore Dyr
2BUONUMORE<br />
<strong>il</strong> fondo del bar<strong>il</strong>e<br />
di Teo Guadalupi<br />
À LA RECHERCHE<br />
Che ti piaccia o no, c’è tutto un<br />
mondo là fuori e che ti piaccia<br />
o no, tu gli appartieni. Il problema<br />
è capire tu cosa c’entri, cosa<br />
ci stai a fare. E ti lanci nella tua<br />
ricerca metafisica.<br />
Ma cos’è che stai veramente<br />
cercando?<br />
Stai cercando una scusa, una<br />
buona scusa per non andare a<br />
quella cena tra ex colleghi, una<br />
roba tipo, ho rotto la macchina,<br />
anzi no, non sto bene, anzi no,<br />
più diretto: ho la dissenteria,<br />
mi è venuta all’idea di dovervi<br />
rivedere…<br />
Stai cercando <strong>il</strong> titolo di quella<br />
canzone che ti piaceva tanto<br />
da adolescente, quella di quel<br />
cantante americano, quella che<br />
faceva ta-ta-ta, e ti incazzi perché<br />
purtroppo anche se scrivi<br />
ta-ta-ta su Google, sai già che<br />
non viene fuori niente…<br />
Stai cercando l’affarone, <strong>il</strong> super<br />
affarone, <strong>il</strong> negozio dove<br />
trovi quella cosa ad un prezzo<br />
che nessun altro al mondo, anzi<br />
nella galassia, anzi nel cosmo,<br />
che <strong>il</strong> negoziante doveva essere<br />
veramente un cretino… e non<br />
ti viene in mente che forse, ma<br />
dico forse, <strong>il</strong> cretino sei tu…<br />
Stai cercando una risposta carina<br />
da dare a quel tuo amico<br />
che ti ha chiamato per chiederti<br />
se lo accompagni a quel corso<br />
di semantica religiosa tenuto<br />
da quel missionario francese<br />
per la prima volta in Italia e tu<br />
pensi, speriamo che sia l’ultima,<br />
perché comunque mandare al<br />
diavolo un missionario un po’ ti<br />
dispiace, ma mandare al diavolo<br />
<strong>il</strong> tuo amico no, però non lo<br />
fai, perché pensi che magari un<br />
domani potrebbe tornarti ut<strong>il</strong>e<br />
e allora educatamente gli dici<br />
che deve venire un tuo lontano<br />
cugino per cena, per la prima<br />
volta in Italia…<br />
Stai cercando qualcuno con<br />
cui andare al cinema a vedere<br />
quel f<strong>il</strong>m in lingua originale rumena<br />
applaudissimo a Cannes<br />
e ti stupisci nel sentire quanti<br />
lontani cugini per la prima volta<br />
in Italia siano ospiti a cena<br />
dei tuoi amici proprio quella<br />
sera…<br />
Stai cercando di capire in che<br />
modo tu potresti tornare ut<strong>il</strong>e<br />
un domani ai tuoi amici…<br />
Stai cercando l’amico, l’amico<br />
dell’amico, l’amico dell’amico<br />
dell’amico, quello che conosce<br />
quell’altro che ha agganci in<br />
modo tale che anche tu possa<br />
essere sfigato esattamente<br />
come gli altri, senza soffrire di<br />
complessi di inferiorità.<br />
Stai cercando quello che stai<br />
cercando, che in fondo non ha<br />
importanza.<br />
Quello che importa, è che continui<br />
a cercare…<br />
POLITICA<br />
• Il presidente del Consiglio ha fatto voto di castità sino al giorno delle elezioni.<br />
Poi da Vespa ha fatto retromarcia ed ha smentito. Il motivo? Appresa<br />
la notizia, Calderoli aveva proposto la castità chimica.<br />
• Berlusconi attacca: “Con la sinistra al governo, povertà, emarginazione e<br />
distruzione”. Prodi replica: “Beh, almeno noi manteniamo le promesse!”.<br />
INTERNI<br />
• L’Italia è in piena emergenza gas. Un decreto obbliga gli italiani a diminuire<br />
di due gradi. Ora potranno stare in una comoda posizione a 88 gradi.<br />
• Lunardi a sorpresa sulla questione TAV: “Sono d’accordo con i valsusini.<br />
Per poter realizzare le grandi opere è necessario coinvolgere le comunità<br />
locali. Come? Lavori forzati!”.<br />
• Secondo la fotografia annuale dell’ISTAT gli italiani temono di non arrivare<br />
a fine mese. Non tanto per la povertà, più che altro per <strong>il</strong> terrorismo.<br />
• L’esecutivo ha varato la riforma sul Trattamento di Fine Rapporto. Non più<br />
una doccia ma un bel bagno caldo.<br />
• Sì alla pornotax. L’aliquota sarà proporzionale alle dimensioni del bigolo.<br />
• Sparare per legittima difesa non è più reato. Stando a Cirami si potrebbe<br />
sparare anche per legittimo sospetto.<br />
CRONACA<br />
• Caso Cogne. La procura di Torino ha chiesto di acquisire i f<strong>il</strong>mati di alcune<br />
apparizioni televisive di Annamaria Franzoni e dopo aver visionato i f<strong>il</strong>mati<br />
ha chiesto l’incriminazione. Di Vespa e Costanzo.<br />
• Il virus dell’aviaria muore con la cottura. Incredib<strong>il</strong>e, potrà sconfiggerlo<br />
soltanto Vissani.<br />
• Dire “sporco negro”, per la Suprema Corte, non è necessariamente un’offesa<br />
razzista. “Sporco negro” potrebbe manifestare soltanto “generica antipatia,<br />
insofferenza o rifiuto”. Per lo stesso motivo, dire “pezzo di merda” non<br />
significa manifestare completo disprezzo verso una persona, ma soltanto<br />
parziale. Perché si manifesti offesa conclamata si dovrebbe dire: “Stronzo<br />
intero!”.<br />
• Clamoroso sv<strong>il</strong>uppo nel caso Cogne. Durante la prima udienza del processo<br />
d’appello ad Annamaria Franzoni, <strong>il</strong> giudice ha disposto una nuova<br />
perizia psichiatrica. Per l’avvocato Taormina.<br />
ESTERO<br />
• Saddam Hussein ricusa la corte, parla espressamente di persecuzione giudiziaria<br />
e di uso politico della magistratura. È un classico dei dittatori.<br />
• Bush avverte l’Iran: “Difenderò Israele.” Gli israeliani, replicano: “Bene. Ma<br />
sparate sulle macchine giuste!”.<br />
>jala[Y >af]eYlg_jY^a[Y \a Ia[c HYjlaf]dda<br />
IL BINOMIO CINEMA E CABARET<br />
Il binomio cabaret e cinema è sempre stato assai problematico per tante e ovvie ragioni.<br />
Il passaggio dal piccolo al grande schermo non è così automatico e molto spesso i<br />
risultati sono stati alquanto mediocri (se non disastrosi). Quasi sempre la colpa va a<br />
sceneggiature deboli e regie inesistenti, comunque non è assolutamente detto che un<br />
comico funzioni al cinema. Quasi tutti hanno sofferto di questo passaggio se non poche<br />
eccezioni. Una per tutte Carlo Verdone, che è riuscito nel corso degli anni a maturare sia<br />
come autore che come attore.<br />
Spesso invece <strong>il</strong> troppo stroppia: Aldo Giovanni e Giacomo hanno sbancato i botteghini<br />
con i primi f<strong>il</strong>m, gli ultimi due hanno fallito nell’intento. Un fenomeno a parte resta<br />
Pieraccioni che incassa cifre spaventose continuando a fare f<strong>il</strong>m con la stessa trama.<br />
In ultimo lascerei perdere i cosiddetti cinepanettoni, talmente inguardab<strong>il</strong>i che non<br />
possono essere classificati come f<strong>il</strong>m, dove molti cabarettisti si sono riciclati (Fichi D’India,<br />
Anna Maria Barbera, Massimo Boldi, ecc.).<br />
Sarebbe molto meglio che i cabarettisti lasciassero ad altri <strong>il</strong> compito di scrivere<br />
e dirigere i f<strong>il</strong>m (Pupi Avati ha usato in maniera eccellente comici come Diego<br />
Abatantuono, Neri Marcorè e Antonio Albanese). Mi preme anche aggiungere che una<br />
volta, soprattutto negli anni ’60, i comici venivano usati solo come caratteristi e in quel<br />
caso funzionavano.<br />
Qui citerò alcuni dei risultati più catastrofici del binomio cinema-cabaret, vuoi per <strong>il</strong><br />
progetto d’insieme, vuoi per <strong>il</strong> risultato finale.<br />
ITALIAN FAST FOOD<br />
di Lodovico Gasparini (1986)<br />
Girato in fretta e furia sulla scia del successo televisivo di “Drive In”, con i Trettre,<br />
Sergio Vastano, Enzo Braschi, Carlo Pistarino e Susanna Messaggio. E’ ambientato in<br />
un fast food m<strong>il</strong>anese. Prodotto dai Vanzina e sceneggiato tra gli altri da Ezio Greggio<br />
(la cui f<strong>il</strong>mografia merita un numero a parte…) Le critiche dell’epoca dicono tutto: “…<br />
Una mediocre comicità semidemenziale. Cambiate canale”. “Un f<strong>il</strong>m inut<strong>il</strong>e, regressivo,<br />
privo di qualsiasi senso dell’umorismo. Ci si chiede perchè sia stato prodotto. Per quanto<br />
poco sia costato, <strong>il</strong> denaro lo si poteva spendere meglio”. “Le mescolanze di macchiette,<br />
avventurette e botte formano un collage miserevole. Dire che è comico... E’ quasi una<br />
pretesa”.<br />
TUTTI GLI UOMINI DEL DEFICIENTE<br />
di Paolo Costella (1999)<br />
Anche la Gialappa’s Band, forte del successo di “Mai dire gol”, si avventura nel mondo<br />
del cinema insieme a Fabio De Luigi, Crozza & Dighero (che fecero meglio nel f<strong>il</strong>m dei<br />
Broncoviz “Peggio di così si muore”), Gigio Alberti, Paolo Hendel e Marina Massironi. La<br />
trama è parecchio incasinata, l’ho anche visto al cinema rimanendo molto deluso, e gli<br />
incassi non andarono tanto bene. Qualche critico lo trova geniale, ma direi che esagera.<br />
Musiche di Elio e le Storie Tese.<br />
SI RINGRAZIA LA REGIONE PUGLIA PER AVERCI FORNITO I MILANESI<br />
di Mariano Laurenti (1982)<br />
F<strong>il</strong>m costruito su misura per <strong>il</strong> compianto Giorgio Porcaro che fu <strong>il</strong> primo a fare <strong>il</strong><br />
personaggio del terrunciello ma che per popolarità venne poi superato da Abatantuono.<br />
In questo f<strong>il</strong>m ci sono anche Boldi e Teocoli freschi del Derby, noto locale di cabaret<br />
m<strong>il</strong>anese, e la mitica Eleonora Vallone. Il f<strong>il</strong>m non fece una lira e in effetti non è un<br />
granché. Tra gli sceneggiatori anche Giorgio Faletti.<br />
ASINI<br />
di Antonello Grimaldi (1999)<br />
Claudio Bisio scrive e interpreta da protagonista un f<strong>il</strong>m che in effetti è grazioso,<br />
ed è interessante la storia di questo quarantenne che non vuole crescere, ma è molto<br />
disomogeneo e si perde molto tra le vicende narrate. Purtroppo incassò poco e niente. A<br />
parte i f<strong>il</strong>m con Salvatores, al cinema, Bisio, non è riuscito ancora a sfondare. Ci riprova<br />
in questi giorni con “La cura del gor<strong>il</strong>la”.<br />
STREGHE VERSO NORD, IL MIO WEST e SILENZIO SI NASCE<br />
Tre disastri, un solo colpevole: Giovanni Veronesi, <strong>il</strong> più sopravvalutato sceneggiatoreregista<br />
italiano di questi anni. Teo Mammuccari, Leonardo Pieraccioni, Paolo Rossi e<br />
Sergio Castellitto vengono usati malissimo in storie che non stanno in piedi. Nel primo,<br />
Mammuccari interpreta un disinnescatore di streghe, che neutralizza portandole verso<br />
nord dopo averle tramortite con una testata (ma vi rendete conto?). Nel secondo, con<br />
Pieraccioni, tenta di far risorgere <strong>il</strong> western all’italiana capendo un po’ troppo tardi che<br />
era un progetto perso in partenza; mentre nel terzo, con Rossi e Castellitto, tenta <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m<br />
surreale raccontando la storia di due gemelli nel grembo della madre, idea buona per un<br />
cortometraggio ma di una noia mortale per un’ora e mezza. Tre f<strong>il</strong>m, tre disastri. Anche<br />
la sua carriera cinematografica merita un capitolo a parte (e non venitemi a dire che<br />
“Manuale d’amore” è un bel f<strong>il</strong>m…).<br />
BIBO PER SEMPRE<br />
di Enrico Coletti (2001)<br />
Primo f<strong>il</strong>m da protagonista per Teo Teocoli, che lo scrive insieme a Tonino Guerra. Un<br />
po’ autobiografico, è la storia di un personaggio televisivo di successo in crisi esistenziale<br />
dopo aver incontrato un barbone (interpretato, incredib<strong>il</strong>e, da Luis Sepulveda) che, alla<br />
fine, riacquista l’equ<strong>il</strong>ibrio perduto. Teocoli cerca di fare un f<strong>il</strong>m tra <strong>il</strong> comico e <strong>il</strong> patetico,<br />
ma <strong>il</strong> mix non gli riesce.<br />
Incassò pochissimo. Curiosità: tra gli interpreti anche Ale e Franz, che tentarono qualche<br />
anno dopo l’avventura cinematografica con “La terza stella”, f<strong>il</strong>m dalla es<strong>il</strong>e trama gialla<br />
che purtroppo faceva ridere poco.<br />
RAVANELLO PALLIDO di Gianni Costantino (2001)<br />
SE DEVO ESSERE SINCERA di Davide Ferrario (2004)<br />
Anche Luciana Littizzetto non riesce a sfondare sul grande schermo, probab<strong>il</strong>mente<br />
perché usa sempre gli stessi toni per i vari personaggi e alla fine si assomigliano un po’<br />
tutti. Nel primo f<strong>il</strong>m interpreta una segretaria di agenzia per top model e che per sbaglio<br />
diventa famosa. Soggetto sbagliato, che prende di mira la televisione, solo che la nostra<br />
tv è già grottesca per conto suo, quindi è proprio la storia che non funziona. Il secondo<br />
invece ha un’es<strong>il</strong>issima trama gialla, ma anche in questo caso è proprio quello che non<br />
funziona. Alcuni personaggi sono riusciti, ma è <strong>il</strong> contenuto che risulta debole e privo di<br />
interesse. Oltretutto non sembra nemmeno diretto da Ferrario, che di solito è un bravo<br />
regista (“Dopo Mezzanotte”). Entrambi hanno incassato pochino.<br />
TROPPO SOLE<br />
di Giuseppe Bertolucci (1994)<br />
Sabina Guzzanti interpreta tutti i personaggi, in tutto tredici. Forse è un po’ troppo.<br />
In effetti è quasi un delirio di onnipotenza; un f<strong>il</strong>m assolutamente fuori dall’ordinario,<br />
un’operazione senza dubbio intelligente ma totalmente autodistruttiva. Maurizio Porro<br />
sul “Corriere della Sera” scrive: “…è un misterioso puzzle senza confini, dalla tristezza<br />
galoppante [...] Un oggetto smarrito che non sappiamo da che parte prendere e come<br />
guardare, che paga lo scotto di certo intellettualismo alla luce però di un agghiacciante<br />
lezione sulla mostruosa volgarità contemporanea”. La Guzzanti ci riproverà sette anni<br />
dopo dirigendo e interpretando “Bimba”, ma anche questo f<strong>il</strong>m andò male. L’anno scorso<br />
ha girato <strong>il</strong> documentario “Viva Zapatero!”, ma questa è tutta un’altra storia.
DOPO L’ATTACCO AL CURLING PROBABILE EMBARGO AI DANNI DELLA NOSTRA TESTATA<br />
SANZIONI ONU CONTRO “IL NOTTURNO”<br />
Ciampi: Bisogna avere rispetto per i simboli dello sport popolare - Letizia Moratti: Presto <strong>il</strong> curling nelle scuole<br />
Roberto Calderoli: La Lega ha sempre difeso le bocce e <strong>il</strong> b<strong>il</strong>iardo - D’Alema a “Porta a Porta”, ricorda quando<br />
fu criticato per aver liberalizzato <strong>il</strong> Bingo in Italia - “Giù le mani dalla tombola!”: i circoli ARCI insorgono<br />
contro lo “snobismo <strong>culturale</strong>, di chiara marca fascista” del <strong>Notturno</strong> - Benedetto XVI all’Angelus ha pregato<br />
per i redattori del <strong>Notturno</strong> e per San Giovanni Bosco che introdusse la briscola nei bar degli oratori<br />
Quebec: i magazzini canadesi de “Il <strong>Notturno</strong>” presi di<br />
mira da estremisti riconducib<strong>il</strong>i alla tristemente nota<br />
FCA (Federazione Curling Alberta). Oscar Luigi Scalfaro:<br />
«Anche le vergognose pubblicazioni de “Il <strong>Notturno</strong>”,<br />
lesive della sensib<strong>il</strong>ità degli appassionati del curling di<br />
tutto <strong>il</strong> mondo, non possono giustifi care la violenza».<br />
LA CASA IN CAMPAGNA<br />
– Ciao!<br />
– Eh<strong>il</strong>à…<br />
– Allora? Come andiamo? E’ da un po’ di tempo<br />
che non ci si vede…<br />
– Eh, da quando hai lasciato <strong>il</strong> condominio…<br />
– Lasciato? Sono scappato via da quell’appartamento!<br />
Sono dovuto venire via, non resistevo più<br />
in città. Non fa per me, mi dispiace… Ero sempre<br />
stressato, irascib<strong>il</strong>e, fumavo come un matto… ero<br />
sempre nervoso! Non riuscivo più a dialogare con<br />
le persone, non le facevo parlare… capisci? Mi<br />
sono costruito una casetta in campagna lontano,<br />
tranqu<strong>il</strong>lo…<br />
– Anch’io abito in campagna…<br />
– Ma dai, anche tu sei andato via? Bravo: bisogna<br />
fare delle scelte nella vita!<br />
– Infatti io avevo scelto di restare nel condominio…<br />
poi mi hanno sfrattato…<br />
– Hai fatto bene ad accettare lo sfratto!<br />
– Son venuti I carabinieri con <strong>il</strong> mitra!<br />
– Comunque in campagna è un’altra cosa! Io mi<br />
sono fatto una casetta guarda che è la fi ne del mondo:<br />
pensa, l’ho vista a Parigi… perché io viaggio<br />
per lavoro, lo sai anche tu… Ero su un boulevard,<br />
stavo camminando, a dir la verità andavo a bal-<br />
La redazione moscovita de “Il <strong>Notturno</strong>” in fi amme dopo <strong>il</strong> proditorio attacco<br />
con cannonate di carro armato da parte dei fondamentalisti della FLCL<br />
(Fronte per la Liberazione del Curling Lettone). Pier Ferdinando Casini: «La<br />
libertà di pensiero deve essere rispettata anche quando, come nel caso de “Il<br />
<strong>Notturno</strong> di Mantova”, sfocia nel cattivo gusto».<br />
dracche… l’ho vista e ho detto: la voglio… tu sarai<br />
mia!<br />
– Il puttanone?<br />
– No, la casa… Sto parlando della casa: era<br />
un’agenzia immob<strong>il</strong>iare…<br />
– Anch’io viaggio per lavoro: sono stato a Nogarole<br />
Rocca, stavo camminando, ho visto un depliantes<br />
per terra. l’ho raccolto, c’era una casetta<br />
in offerta, 15 anni di mutuo, l’ho presa.<br />
– L’importante è stare fuori dalle balle, tranqu<strong>il</strong>li,<br />
isolati…<br />
– Adesso siamo fi n troppo isolati: son venuti già<br />
quattro volte a svaligiarci la casa… ho dovuto recintarla<br />
con un muro di 5 metri, con <strong>il</strong> fi lo spinato<br />
e i vetri spezzati sopra, organizzare dei turni di<br />
guardia con la famiglia…<br />
– Ma basta con i muri, dài! Questo concetto della<br />
proprietà privata da difendere con i muri; io e mia<br />
moglie l’abbiam presa con fi losofi a: steccato leggero,<br />
tipo ranch americano, basso mezzo metro.<br />
– Mezzo metro lo saltano anche i bambini…<br />
– Appunto, volete entrare? Entrate. Un metro dopo<br />
cinquem<strong>il</strong>a tagliole, collegate al sistema elettrovoltaico,<br />
ogni 15 minuti una scossa.<br />
– Si vede che hai fatto <strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare nella Folgore!<br />
– E quando ne trovo uno gli dico: hai sbagliato!<br />
Non mi vieni a trovare senza preavviso!<br />
– Eh, un bel metodo… Però è un po’ pericoloso.<br />
<br />
– Ho perso quei due-tre amici… ma poi sai come<br />
va… ai funerali ci si incontra… si fa <strong>il</strong> passaparola…<br />
adesso lo sanno tutti…<br />
– Noi con <strong>il</strong> muro di 5 metri abbiamo rinunciato<br />
al panorama ma dentro abbiamo un parco bellissimo,<br />
roba da visita guidata…<br />
– Ah! Io ho un parco fantastico… pensa l’architetto<br />
francese mi ha fatto seminare un’erbetta tutta<br />
fru-fru tipo insalata ricciolina… un’erba fantastica,<br />
non la taglio neanche più… la mangio!<br />
– Anch’io ho un’erba fantastica! Ho un’erba che<br />
mi cresce più alta del muro di cinta… anzi spero<br />
che ripristinino la differenza tra leggera e pesante,<br />
altrimenti mi arrestano…<br />
– Perché?<br />
– Eh, perché non riesco a fumarla tutta, comincio<br />
presto alla mattina ma non riesco a smaltirla…<br />
– Non condirla, non concimarla!<br />
– Non ci metto niente, la bagno solo con l’acqua.<br />
– Solo con l’acqua? Ma sai che ho l’acqua del<br />
pozzo che mi scolora i nani? Ho l’impianto d’irrigazione<br />
del giardino computerizzato e da quando<br />
lo uso ho i nani che sono tutti rovinati, corrosi…<br />
– Hai i nani?<br />
– Una casa in campagna senza nani è come non<br />
avere le fondamenta…<br />
– Anch’io ho i nani, solo che io li tengo in salotto.<br />
Li metto fuori solo se fa bello. Pensa, l’altro gior-<br />
3<br />
PRIMO PIANO<br />
Bruciate migliaia di copie del <strong>Notturno</strong> in piazza<br />
Saint Moritz. «Se non li fermiamo, dopo <strong>il</strong><br />
curling, toccherà al biathlon e poi alla combinata<br />
nordica», ha affermato un iracondo Blatter,<br />
ter, non più disponib<strong>il</strong>e alla alla mediazione.<br />
Tensioni anche in Svezia. La popolizia fronteggia a Stoccolma una<br />
sommossa fomentata dai nazionalisti<br />
della SMRGB (Salsa di<br />
Mirt<strong>il</strong>li, Renne e Gnocche Bionde).<br />
Dopo le offese del <strong>Notturno</strong><br />
al curling, gli svedesi sono decisi<br />
a boicottare <strong>il</strong> risotto con le salamelle,<br />
i tortelli e la sbrisolona.<br />
Sandro Pertini: «Cazzo mi chiedete...<br />
sono morto».<br />
Tante brutte notizie non ci hanno tolto la voglia di r<strong>il</strong>assarci con la lettura di un dialogo de “I Papu”,<br />
presto a Mantova con <strong>il</strong> nuovo spettacolo “Siamo uomini o calamari?”, scritto con Antonio Galuzzi<br />
no ha cominciato a piovere e ce n’era uno che non<br />
voleva più rientrare…<br />
– Ma i tuoi sono nani veri?<br />
– Eh sì… che poi uno si è addirittura fi danzato<br />
con mia suocera, me l’ha ammansita, era una iena,<br />
adesso è la donna più tranqu<strong>il</strong>la del mondo!<br />
– Come mai?<br />
– Eh, son sempre che trombano… sai come sono i<br />
nani… mi fanno un invidia che non lo so…<br />
– Anche tu e tua moglie non lo fate spesso eh?<br />
– Da quando sono in campagna non riesco ad essere<br />
quello di prima.<br />
– In città era un’altra cosa: sarà <strong>il</strong> traffi co, la nevrosi,<br />
i semafori…<br />
– Le ragazze in minigonna…<br />
– Saranno i puttanoni sui cartelloni pubblicitari…<br />
– E in città in quegli appartamentini piccoli…<br />
– Quei condomini con le pareti sott<strong>il</strong>i che sentivi<br />
tutto… in città almeno una volta alla settimana…<br />
– Il sabato… per solidarietà: TRACCHETE!<br />
PAUSA<br />
– Ascolta: rivendiamo tutto e torniamo in città! Ci<br />
stai?<br />
– Certo che ci sto!<br />
– Perchè come diceva mio nonno: la campagna<br />
ti aiuta a trovare te stesso… la città a trovar<br />
gnocca!
4<br />
IL RACCONTO<br />
Rivolgiamo di nuovo lo sguardo curioso<br />
lontano da noi nello spazio, a<br />
San Pietroburgo e nel tempo, a quell’ultimo<br />
quarto del diciannovesimo secolo,<br />
ma abbastanza vicino quanto possiamo<br />
esserlo ad un ometto dai neri mustacchi<br />
e dalla saggezza arguta che, nel risolvere<br />
gli enigmi che la sua professione di<br />
investigatore gli presenta, usa tanto la<br />
tecnica poliziesca quanto gli ammonimenti<br />
appresi dalla nonna...<br />
Dopo aver risolto <strong>il</strong> complicato caso<br />
dell’assassinio di Nikolaj <strong>il</strong> Bovaro, <strong>il</strong><br />
commissario di polizia Aleksandr Anarovic<br />
venne premiato dal suo comandante<br />
con una licenza premio di nove<br />
giorni e con un pacco di generi alimentari<br />
in scatola confiscati a un ricettatore<br />
(spesso i “corpi del reato” facevano quella<br />
fine).<br />
Come premio ulteriore, l’ufficiale ricevette<br />
un biglietto ferroviario valido per<br />
due persone per raggiungere la cittadina<br />
di Kotka nei dintorni di Helsinki, a circa<br />
trecento ch<strong>il</strong>ometri di distanza dalla sua<br />
San Pietroburgo.<br />
Se la provenienza del biglietto fosse<br />
la stessa del manzo in scatola non è<br />
dato di sapere ma tant’è, e dato che non<br />
gli capitava spesso di potersi permettere<br />
una vacanza all’estero, Anarovic fu contento.<br />
Altrettanto felice fu Galina, la sua ex<br />
fidanzata (come scherzosamente amava<br />
definire sua moglie) che mise immediatamente<br />
in valigia i loro abiti e la più<br />
grande delle lattine di cibo.<br />
Il biglietto imponeva la partenza immediata<br />
e nel primo pomeriggio Aleksandr<br />
e Galina erano alla stazione centrale<br />
di San Pietroburgo, sulla banchina<br />
riscaldata dal tiepido sole di settembre.<br />
La sbuffante vaporiera si avvicinò trascinando<br />
<strong>il</strong> pesante convoglio di vagoni<br />
e quel mostro ruggente che eruttava<br />
fumo nero e scint<strong>il</strong>le dal fumaiolo si fermò<br />
a breve distanza da loro, r<strong>il</strong>asciando<br />
una nuvola di vapore mentre cigolando<br />
e sferragliando rallentava.<br />
Improvvisamente un urto alle spalle<br />
fece loro perdere l’equ<strong>il</strong>ibrio.<br />
Dissoltasi la foschia la coppia si trovò<br />
accanto ad altre due persone che li avevano<br />
urtati finendo anche loro a terra.<br />
In un generale imbarazzo e con m<strong>il</strong>le<br />
scuse reciproche le due coppie cercarono<br />
di rialzarsi e di ricomporsi.<br />
Galina rossa in viso per la vergogna<br />
rimetteva in valigia le loro cose che si<br />
erano sparpagliate ovunque e strappò<br />
letteralmente di mano alla sua investitrice<br />
la grossa lattina di cibo. Le aveva<br />
visto dipinta sul volto un’espressione<br />
stupefatta ed un sorriso che aveva interpretato<br />
come scherno nei loro confronti.<br />
- Quanto mi dispiace! - disse l’uomo<br />
mentre aiutava Anarovic a rialzarsi e gli<br />
spolverava vigorosamente <strong>il</strong> soprabito<br />
nero e gli rimetteva in testa <strong>il</strong> berretto.<br />
- Sono costernato, ma eravamo in ritardo<br />
perché quell’idiota alla biglietteria ci<br />
ha fatto perdere un sacco di tempo. Gli<br />
dicevo che non mi importava di ricevere<br />
<strong>il</strong> resto e che non potevo perdere questo<br />
treno e che mi desse subito gli stramaledetti<br />
biglietti ma lui no, faceva l’offeso<br />
e diceva che non accettava la mia carità<br />
e che mi avrebbe dato fino all’ultimo copeco<br />
solo che doveva cambiare i pezzi<br />
col suo collega e io dovevo aspettare che<br />
finisse, perciò... Ma sono imperdonab<strong>il</strong>e,<br />
sto parlando, parlando e non vi ho<br />
nemmeno chiesto se state bene se tutto<br />
è a posto, e perbacco, non mi sono nemmeno<br />
presentato. Signore... Signora... mi<br />
chiamo Augustus Kumpujenselka, finlandese,<br />
per servirvi e questa è la mia...<br />
La saggezza in una novella russa di fine ’800<br />
IL MISTERIOSO ENIGMA<br />
DELL’UOVO DI FABERGE’<br />
ehm... socia Galina Vatamanovskaia<br />
che... non ha potuto fare a meno di notare<br />
che siete dei buongustai. Ho visto<br />
forse una succulenta lattina di manzo<br />
bollito e broccoli in gelatina marca “Lo<br />
Zar del gusto”? Anch’io non manco mai<br />
di portarne una per qualche spuntino<br />
imprevisto. Galina fai vedere ai signori<br />
la nostra bella lattina di spezzatino<br />
di manzo e salsa di rape in gelatina di<br />
mirt<strong>il</strong>lo rosso! –<br />
Aleksandr Anarovic non fece in tempo<br />
a rispondere, né peraltro a chiudere la<br />
bocca rimasta aperta in un espressione<br />
a dire <strong>il</strong> vero piuttosto sciocca, da quando<br />
fu investito fisicamente prima e verbalmente<br />
poi dal corpulento e invadente<br />
Augustus poiché un assordante colpo di<br />
fischietto alle loro spalle li fece trasalire.<br />
Quattro teste si girarono all’improvviso<br />
verso un uomo in pomposa uniforme<br />
dai bottoni dorati e berretto rosso che<br />
brandiva alta sopra la testa una paletta<br />
di colore verde. Un fischio di risposta<br />
provenne del fondo del convoglio dove<br />
un altra figura con la stessa uniforme<br />
ma col berretto nero agitava la paletta e<br />
saliva sul treno.<br />
Nel medesimo istante una dopo l’altra<br />
le porte degli scompartimenti si chiusero<br />
sbattendo forte.<br />
Dopo un attimo di smarrimento,<br />
Anarovic, avvezzo per professione ad affrontare<br />
le emergenze, riuscì finalmente<br />
a chiudere la bocca per riaprirla subito<br />
dopo urlando - Galina! Galina! Co-co...<br />
co-co...corriamo!!! -.<br />
Due spazzini che tenevano puliti i<br />
marciapiedi dei binari si diedero pacche<br />
sulle spalle indicando la scena mentre<br />
ghignavano di gusto. Quattro persone<br />
che correvano per cercare di salire su di<br />
un treno già in movimento non erano<br />
per loro uno spettacolo infrequente, ciò<br />
non di meno sempre divertente tantopiù<br />
se insaporito con un’innocente scommessa.<br />
- Una bottiglia di vodka e una<br />
cesta di cetrioli sul ciccione e la baldracca<br />
con la bocca dipinta... - fece uno dei<br />
due, - D’accordo! Ma aggiungiamo anche<br />
una scatola di tabacco da fiuto perché lo<br />
sbirro coi baffetti e la biondina con le<br />
tette grosse corrono molto più veloci e<br />
saliranno per primi! - disse l’altro.<br />
Non sappiamo da cosa avessero ri-<br />
conosciuto la professione di Anarovic<br />
quei due funzionari dell’igiene pubblica,<br />
come amavano definirsi, certo è che le<br />
loro salaci battute descrivevano perfettamente<br />
<strong>il</strong> quartetto; non sappiamo<br />
neppure come abbiano deciso chi avesse<br />
vinto la scommessa, dato che nella<br />
concitazione i due uomini si trovarono<br />
a issare a bordo contemporaneamente<br />
ognuno la compagna dell’altro spingendola<br />
poco decorosamente per <strong>il</strong> fondoschiena.<br />
Ad ogni buon conto i quattro salirono<br />
sul treno nello stesso scompartimento e<br />
una volta che si furono ricomposti ed<br />
ebbero ripreso fiato completarono le<br />
presentazioni.<br />
Anarovic omise di precisare quale fosse<br />
la sua professione e si definì genericamente<br />
funzionario dello Stato mentre<br />
l’altro non la finiva più di parlare di sè e<br />
delle virtù del cibo conservato.<br />
Esaurito <strong>il</strong> fiato Kumpujenselka tacque<br />
un attimo e Anarovic ne approfittò<br />
per proporre di recarsi insieme al vagone<br />
ristorante a prendere qualcosa da<br />
bere per le signore mentre queste ultime<br />
si recavano al bagno.<br />
I due uomini non erano ancora arrivati<br />
a destinazione quando l’invadente<br />
Augustus (- Diamoci del tu, Aleksandr,<br />
vecchio mio... -) disse che doveva anche<br />
lui urgentemente servirsi della ritirata e<br />
si separarono.<br />
Anarovic ordinò un bricco di the e<br />
quattro tazze e ritornò allo scompartimento<br />
mentre <strong>il</strong> treno rallentava essendo<br />
giunto alla frontiera con la Finlandia.<br />
Proprio mentre stava raggiungendo<br />
la sua carrozza, <strong>il</strong> commissario fu fermato<br />
da alcune guardie di confine che<br />
gli chiesero sbrigativamente dove fosse<br />
l’uovo.<br />
Il nostro baffuto amico pensò di non<br />
aver capito bene la domanda ma quando<br />
se la sentì ripetere dal comandante<br />
delle guardie Ivar Klippan (di origini<br />
svedesi ma russo ormai da tre generazioni)<br />
dovette ricredersi.<br />
Insieme si recarono allo scompartimento<br />
dove gli altri tre lo stavano aspettando<br />
in piedi mentre due doganieri<br />
svuotavano i loro bagagli cercando qualcosa.<br />
- Qui non c’è niente, comandante...<br />
- dissero infine le guardie. - ...a parte<br />
queste due lattine di manzo abbiamo<br />
aperto ed esaminato tutto <strong>il</strong> bagaglio di<br />
questi quattro -,<br />
- Benissimo, a chi appartengono di lor<br />
signori? - chiese Klippan.<br />
- A noi le rape, le rape. Sì! - chiocciò la<br />
Vatamanovskaia.<br />
- E a noi i broccoli - balbettò Galina<br />
Anarova, guardando sgomenta suo marito.<br />
- Benissimo. Seguitemi al posto di polizia!<br />
- Ordinò <strong>il</strong> comandante.<br />
Senza più capire nulla, Anarovic<br />
seguì <strong>il</strong> funzionario e lo stesso fecero<br />
Kumpujenselka e le due signore.<br />
Nell’angusto e disadorno ufficio della<br />
polizia di confine russa, i quattro vennero<br />
fatti accomodare intorno all’unico<br />
tavolo della stanza liberato del cumulo<br />
di carte che lo occupava. Vennero portati<br />
due piatti e le due guardie si apprestarono<br />
ad aprire le lattine. Un pungente<br />
odore di broccolo lesso mischiato a quello<br />
della salsa di rape invase la stanza<br />
facendo brontolare più di uno stomaco.<br />
- Adesso sapremo se <strong>il</strong> nostro informatore<br />
ha detto <strong>il</strong> vero… - sib<strong>il</strong>ò Klip-<br />
pan, pregustando un colpo di scena che<br />
puntualmente si verificò l’attimo successivo<br />
quando <strong>il</strong> suo sottoposto Abstrakt<br />
Smaland (anch’egli di chiare origini<br />
svedesi come <strong>il</strong> suo collega B<strong>il</strong>ly Varde)<br />
esclamò: - Comandante, presto, qui c’è<br />
qualcosa, <strong>il</strong> manzo ha fatto l’uovo!!! -<br />
Quattordici occhi si concentrarono<br />
sul piatto di carne spiaccicata mentre<br />
un oggetto luccicante veniva estratto e<br />
pulito alla meglio con un fazzoletto. Si<br />
trattava effettivamente di un uovo ma<br />
non di un uovo deposto da un animale,<br />
bensì di un favoloso gioiello, un uovo<br />
creato dal gioielliere Fabergé.<br />
Le mani tremanti di Smaland reggevano<br />
ora un oggetto di platino smaltato<br />
di bianco dall’aspetto magnifico.<br />
Il s<strong>il</strong>enzio calato nella stanza si fece<br />
quasi palpab<strong>il</strong>e e Klippan si chiese mentalmente<br />
se la pendola appesa al muro<br />
avesse sempre fatto quel TIC TAC assordante.<br />
Fu improvvisamente la Vatamanovskaia<br />
a parlare o meglio sembrava che<br />
cantasse per via di un gran balbettare: -<br />
No… io no… noi no… e poi… se lui…<br />
tra noi… - e tutti gli altri insieme: – Il<br />
regalo di Pasqua dello Zar alla zarina<br />
Maria Fyodorovna… -<br />
- Io non ho mai visto quel coso in vita<br />
mia! -, - A me <strong>il</strong> manzo nemmeno piace<br />
-, - Ma in quale lattina era? -, -Non spingetemi<br />
che mi casca! -, - Quei baffetti mi<br />
hanno subito insospettito -, - Io sono un<br />
commissario -, -Quella si è fatta toccare<br />
<strong>il</strong> sedere da mio marito! -, - S<strong>il</strong>enzio!<br />
S<strong>il</strong>enzio! Ordine! Basta vi dico! - tuonò<br />
infine Klippan ottenendo faticosamente<br />
obbedienza.<br />
-Voglio sapere anzitutto da quale scatola<br />
è uscito l’uovo - proseguì. – Smaland!<br />
Allora? -.<br />
– Beh, ecco, mi sembra che, ecco da<br />
quella scatoletta lì. Credo -.<br />
- Credo? Credo? Ma come è possib<strong>il</strong>e!<br />
Sei un bbabbeo (doppia b intenzionale)<br />
ecco quello che sei. Ecco, Ecco, dimmi di<br />
cosa puzza. Di rape o di broccoli? –<br />
- Di… di… ecco sì, di manzo… cioè<br />
non lo so più, l’ho pulito, ecco! -<br />
- Maledizione non mi posso fidare,<br />
non mi posso fidare affatto di voi due.<br />
Vi pagano poco ma non valete niente.<br />
Devo sempre fare tutto io!<br />
Anarovic che fino a quel momento<br />
sembrava annientato dall’accusa infamante<br />
di essere un ladro ebbe un lampo.<br />
Balzò in piedi e sussurrò qualcosa<br />
all’orecchio di Klippan che si <strong>il</strong>luminò e<br />
disse: - Già, già deve essere così… prendete<br />
quella signora, la signora Vatamanovskaja<br />
voglio dire; ho le prove della<br />
sua colpevolezza! –<br />
All’udire quelle parole e vistasi perduta<br />
l’accusata fece un balzo e impugnato<br />
uno st<strong>il</strong>etto trafisse Augustus che osservò<br />
inorridito una macchia di sangue allargarsi<br />
sulla sua camicia bianca mentre<br />
scivolava tra le braccia delle due guardie<br />
che a stento lo ressero. Tratta poi dalla<br />
borsetta una piccola arma da fuoco fuggì<br />
dalla porta tenendo sotto tiro tutti gli<br />
altri. Quello che successe poi durò solo<br />
un attimo. Un urlo agghiacciante, un<br />
treno in corsa che attraversa la stazione<br />
lacerando l’aria col suo fischio, un cappellino<br />
da donna che carambolando in<br />
aria si deposita sulle traversine insanguinate.<br />
…<br />
Sul lungomare di Kotka mentre era<br />
teneramente abbracciata al marito la<br />
signora Anarova gli rivolse infine la<br />
domanda che covava fin dalla sera precedente<br />
e che aveva rimandato perché<br />
travolta dall’esuberante passione di<br />
Aleksandr: - Ma che cosa hai detto al<br />
comandante dei doganieri per fargli<br />
capire chi fosse la ladra? -<br />
Si vide un guizzo d’astuzia negli occhietti<br />
neri di Anarovic mentre diceva:<br />
- La prima Galina che canta ha fatto<br />
l’uovo! -<br />
Gianni Pugnaghi
Il primo reality show su carta stampata<br />
L’ASCENSORE<br />
Emozioni a non finire, su e giù per <strong>il</strong> Pirellone<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao (consigliere): “Sale?”<br />
Raffaella Degani (avvocato): “Diciottesimo.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Scende prima lei…”<br />
Raffaella Degani: “Ok.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Sta andando per caso dalla Torelli?”<br />
Raffaella Degani: “Si… Le devo riferire qualcosa?”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “No, non c’è bisogno… Avevo bisogno della pratica<br />
Multiplast.”<br />
Raffaella Degani: “Posso fare io?”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Lasci, faccio io. La sento dopo all’interno. Comunque,<br />
grazie.”<br />
Raffaella Degani: “Si figuri.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Ha rinfrescato.”<br />
Raffaella Degani: “Fa un freddo polare.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “E’ inverno… Sarebbe strano <strong>il</strong> contrario.”<br />
Raffaella Degani: “Lo scorso anno, non ha fatto così freddo.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Venti siberiani… Diciottesimo, ci siamo. La<br />
saluto.”<br />
Raffaella Degani: “Dico alla Torelli che la cerca. Buongiorno.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Di nuovo.”<br />
Ettore Salvemini (programmatore): “Sale?”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Ventiquattresimo.”<br />
Ettore Salvemini: “Anch’io.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Forse sta venendo da me.”<br />
Ettore Salvemini: “Lei è Corrao?”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Si, l’aspettavo ieri.”<br />
Ettore Salvemini: “Mi hanno mandato in amministrazione per l’ag-<br />
giornamento dei database. Priorità assoluta. Le avevo telefonato, in<br />
ufficio… Non l’ho trovata.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Ieri ero fuori sede.”<br />
Ettore Salvemini: “Di cosa aveva bisogno?”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Non mi va più la posta elettronica... E Internet è<br />
bloccato.”<br />
Ettore Salvemini: “Ora diamo un’occhiata.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Non sarà mica un virus?”<br />
Ettore Salvemini: “Ora vediamo. Forse va riconfigurato. Questione<br />
di cinque minuti.”<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao: “Ventiquattresimo… Prego, prima lei.”<br />
Ettore Salvemini: “Grazie.”<br />
FINE PRIMA PARTE - CONTINUA<br />
DOMANDA INTERATTIVA<br />
L’AVVOCATO DEGANI RICORDERA’<br />
ALLA DOTTORESSA TORELLI<br />
DI RECAPITARE LA PRATICA MULTIPLAST<br />
AL CONSIGLIERE CORRAO?<br />
SI - 4347721 • NO - 4347722 • NON SO - 4347723<br />
(tariffa 30 euro al minuto + tasse)<br />
VOTA IL MOBBIZZATO<br />
CHI DESIDERI CHE DA OGGI IN POI SUBISCA MOBBING, RICHIAMI<br />
E VESSAZIONI D’OGNI SORTA FINO ALL’INEVITABILE LICENZIAMENTO?<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao - 4347724 • Raffaella Degani - 4347725 • Anna Torelli - 4347726 • Ettore Salvemini - 4347727<br />
(tariffa 300 euro al minuto + tasse)<br />
CHI E’ IL TRANS DEL GRANDE ASCENSORE?<br />
G<strong>il</strong>berto Corrao - 4347724 • Raffaella Degani - 4347725 • Anna Torelli - 4347726 • Ettore Salvemini - 4347727<br />
(tariffa 3.000 euro al minuto + tasse + scatto alla risposta)<br />
Tivù e società<br />
Negli ultimi anni la televisione sta<br />
pesantemente condizionando <strong>il</strong><br />
nostro st<strong>il</strong>e di vita. Senza rendercene<br />
conto la TV ci sta inchiodando dentro<br />
le nostre mura domestiche.<br />
Se non fosse per recarci al posto di<br />
lavoro, potremmo fare anche a meno<br />
di uscire di casa. Fino a qualche tempo<br />
fa, con la scusa di andare a comprare<br />
<strong>il</strong> giornale, la passeggiata mattutina<br />
era una buona occasione per prendere<br />
aria. Oggi, basta guardare una<br />
delle innumerevoli rassegne stampa<br />
dei telegiornali della notte per leggere<br />
un’intera edicola: sempre che <strong>il</strong> nostro<br />
interesse non sia limitato agli inserti!<br />
Una volta si andava al mercato a<br />
fare la spesa, era anche un’ottima occasione<br />
per fare vita sociale. Oggi, c’è<br />
lo “shopping televisivo”. Nelle ore mattutine<br />
i palinsesti delle TV ci tempestano<br />
di venditori che propongono la<br />
merce più inut<strong>il</strong>e in circolazione. Dal<br />
coltello per tagliare lattine e pezzi di<br />
cemento armato (non ne potevo proprio<br />
fare a meno!), ai robotini per fare<br />
deliziose centrifughe di verdure (adoro<br />
<strong>il</strong> succo di zucchine...). Siamo diventati<br />
talmente pigri, che ci facciamo portare<br />
a domic<strong>il</strong>io un attrezzo per dimagrire<br />
stando sdraiati sul divano a leggere un<br />
libro. Peccato che non abbiano ancora<br />
<br />
inventato un voltapagine elettrico!<br />
Per non parlare dei notiziari meteo<br />
che invadono costantemente la TV.<br />
Capisco l’ut<strong>il</strong>ità delle previsioni del<br />
tempo, ma ci sono telegiornali che si<br />
dedicano per buona parte a informare<br />
sulle condizioni climatiche del giorno<br />
stesso; città per città! Innanzitutto, se<br />
sono a M<strong>il</strong>ano non me ne frega assolutamente<br />
niente del tempo che sta<br />
facendo a Roma. E se invece sono a<br />
Roma, saprò bene che diavolo di tempo<br />
sta facendo a casa mia!<br />
In una trasmissione d’intrattenimento<br />
domenicale, addirittura un meteorologo<br />
interviene con degli aggiornamenti<br />
flash in tempo reale. Tutto <strong>il</strong> meteo<br />
minuto per minuto! “Attenzione, intervengo<br />
da Torino per un imminente<br />
rovescio temporalesco che sta sopraggiungendo<br />
sulla città, riprenderemo la<br />
linea non appena sarà tutto pronto per<br />
l’abbattersi dell´acquazzone”.<br />
La domenica è <strong>il</strong> giorno nel quale<br />
questo nuovo dramma sociale si fa più<br />
sentire. Un tempo, la domenica calcistica<br />
era vissuta principalmente negli<br />
stadi; per i meno fortunati nei bar o<br />
addirittura nelle strade. Oggi, le parabole<br />
satellitari, terrestri, navali e chi<br />
più ne ha più ne metta, ci costringono<br />
a guardare le partite di campionato in<br />
televisione: i professionisti riescono a<br />
vederne anche otto contemporaneamente!<br />
L’uomo con la radiolina all’orecchio,<br />
sintonizzata su “Tutto <strong>il</strong> calcio minuto<br />
per minuto”, che passeggiava per<br />
le vie del centro della città o nei centri<br />
commerciali, è ormai estinto. Ricordo<br />
la prima volta che, da bambino, ne vidi<br />
uno. Era completamente ingobbito, lo<br />
sguardo fisso per terra, camminava<br />
di Antonio Galuzzi<br />
5<br />
RUBRICHE<br />
• Ho avuto dubbi sulla professionalità<br />
del mio muratore quando mi ha firmato<br />
in calce la fattura...<br />
• Il sagrestano non dava mai per<br />
scontato nulla: voleva ascoltare sempre<br />
anche l’altra campana...<br />
• La mia donna delle pulizie non è un<br />
gran che. Ha sempre una gran brutta<br />
cera.<br />
• La crescenza attendeva nel piatto,<br />
imperturbab<strong>il</strong>e. Aveva la pazienza di<br />
un certosino.<br />
• Le coppie di scambisti si ritrovano<br />
al Club. E’ un <strong>Circolo</strong> vizioso.<br />
• Il maratoneta mi rubò <strong>il</strong> portafoglio.<br />
Lasciai correre.<br />
• Era <strong>il</strong> mio turno di pulire <strong>il</strong> gabinetto:<br />
quando finii ero in un bagno<br />
di sudore.<br />
• Sara aveva <strong>il</strong> tatto di un elefante. Per<br />
le impronte digitali usarono un A3.<br />
• Ragazzi, quando lei vi dice di farvene<br />
una ragione avete ragione di pensare<br />
che qualcuno se la sta già facendo.<br />
• Il cannibale rispettava <strong>il</strong> galateo:<br />
siccome masticava un po’ di francese<br />
mandò giù <strong>il</strong> boccone prima di parlare.<br />
• Nevicava. Quanto nevicava... Era<br />
proprio una nevicata coi fiocchi.<br />
• Per certe cose vado a fiuto. Cocaina,<br />
per esempio...<br />
• Se una donna dice di essere una<br />
brava cuoca di sicuro è ab<strong>il</strong>e a girar<br />
la frittata.<br />
• Mia moglie se n’è andata per sempre.<br />
E’ stato un fulmine a ciel sereno.<br />
Grazie, Dio.<br />
• Se qualcuno tenta di fuggire a gambe<br />
levate, al massimo rotola.<br />
• Se una donna ve la dà ad intendere<br />
avete senz’altro frainteso <strong>il</strong> soggetto.<br />
• La mia donna tiene così tanto all’igiene<br />
che ogni giorno mi fa <strong>il</strong> lavaggio<br />
del cervello.<br />
• Buttai l’occhio nella scollatura della<br />
Wanda. Lei svenne per l’impressione.<br />
• Ricordo ancora la serataccia che passai<br />
per colpa di Lara. Quando arrivai<br />
a casa sua la trovai molto, ma molto<br />
raffreddata. In effetti doveva essere<br />
morta da almeno otto ore.<br />
meccanicamente e una lunga antenna<br />
gli spuntava da un orecchio. Domandai:<br />
“Papà, è un’extraterrestre?”. Lui,<br />
guardando mia madre di traverso, rispose:<br />
“No, uno scapolo o un vedovo”.<br />
Insomma, la televisione ha stravolto<br />
in nostri comportamenti sociali.<br />
Una volta, chi era costretto in casa era<br />
completamente tagliato fuori dalla vita<br />
sociale, ora le conversazioni con un<br />
condannato agli arresti domic<strong>il</strong>iari sarebbero<br />
notevolmente più interessanti<br />
delle mie che, per ragioni di lavoro,<br />
sono sempre in giro.<br />
La TV ci obbliga a stare in casa<br />
e, per alcuni mesi, dobbiamo addirittura<br />
guardare come passano le<br />
giornate quattro pirla costretti a<br />
stare dentro un’altra casa! Questo è<br />
davvero troppo.<br />
Fabrizio Pescara
6PROBLEMI SERI<br />
Futuro pre-cariato!<br />
Se, come recita la nostra Costituzione,<br />
“L’Italia è una Repubblica<br />
democratica, fondata sul lavoro”,<br />
devo dire che queste fondamenta<br />
stanno diventando davvero precarie.<br />
A farne le spese, giovani generazioni<br />
che, lasciati i banchi di scuola e le interrogazioni<br />
dei professori, si ritrovano<br />
ipso facto a rispondere alle domande<br />
dei selezionatori di personale e a frequentare<br />
corsi di formazione. Il tutto<br />
con una cadenza, nelle migliori delle<br />
ipotesi, semestrale. “Com’è andato<br />
questo semestre?”, “Male, niente<br />
rinnovo! E tu?”, “A me abbastanza<br />
bene, rimandato a settembre!”. Questo<br />
<strong>il</strong> dialogo tipico di due trentenni<br />
dell’anno 2006, logorati da una situazione<br />
che può durare parecchi anni.<br />
Conosco gente che, a furia di colloqui<br />
e corsi di formazione, sulla carta<br />
d’identità è riuscito a farsi inserire<br />
come professione: “ricercatore di lavoro”.<br />
E che non si dica, dunque, che<br />
<strong>il</strong> governo non abbia fatto abbastanza<br />
per investire nella ricerca!.<br />
La radicale “riforma” del mondo del<br />
lavoro non è certamente merito di una<br />
parte sola: è una storia che viene da<br />
lontano, dal famoso “Libro bianco sul<br />
lavoro”, talmente preso alla lettera<br />
dalle imprese italiane, che ora credono<br />
di avere carta bianca nei rapporti<br />
con i dipendenti, pardon, “collaboratori”.<br />
Per molte aziende reca perfino<br />
troppo disturbo dover perdere tempo<br />
e denaro per siffatte bazzecole; così,<br />
preferiscono rivolgersi alle agenzie<br />
interinali, o meglio “fornitrici di lavoro<br />
temporaneo”. Se potessimo definire i<br />
“papponi” delle prostitute “agenti fornitori<br />
di sesso temporaneo”, le agenzie<br />
interinali sarebbero i protettori dei<br />
lavoratori! Ma così non è; infatti, la<br />
quasi totalità delle offerte provenienti<br />
dalle agenzie di lavoro riguardano due<br />
categorie professionali.<br />
Il primo posto spetta all’operatore<br />
call-center: una figura ormai fondamentale<br />
nel panorama economico<br />
italiano. Oggi non esiste azienda che<br />
si rispetti, che non sia dotata di un<br />
proprio call-center. Persino <strong>il</strong> mio fruttivendolo<br />
di fiducia si è fatto prendere<br />
da questa mania. Qualche giorno fa<br />
si era dimenticato d’inf<strong>il</strong>are nel mio<br />
sacchetto due ch<strong>il</strong>i di pere già debitamente<br />
pagate, come spesso può<br />
succedere nelle giornate più caotiche.<br />
Sono tornato, pressoché all’istante,<br />
per sistemare l’inconveniente, ma <strong>il</strong><br />
titolare mi ha sventolato in faccia un<br />
numero verde da contattare per risolvere<br />
lo spiacevole disguido. Verde<br />
dalla rabbia ho preso <strong>il</strong> telefono e ho<br />
chiamato, ricevendo, dopo un quarto<br />
d’ora di Bolero in versione suoneria<br />
“nokia”, una sonora spernacchiata dal<br />
figlio undicenne! Tempi moderni!<br />
La seconda tipologia di lavoro offerta<br />
maggiormente dalle agenzie di<br />
lavoro è <strong>il</strong> venditore. E’ evidente che<br />
di gente disposta ad avere la faccia<br />
tosta di vendere cose inut<strong>il</strong>i, brutte,<br />
mal funzionanti, e così sia, c’è ne sia<br />
sempre bisogno. Ad accettare questo<br />
tipo di lavoro sono quasi sempre gli<br />
uomini. La spiegazione è fac<strong>il</strong>mente<br />
deducib<strong>il</strong>e dal primo insegnamento<br />
impartito ai promessi venditori<br />
durante i corsi di formazione: “Per<br />
fare bene questo mestiere occorre<br />
prima di tutto sapersi vendere bene”.<br />
A seguito di tale affermazione molte<br />
donne rifiutano: infatti, se proprio<br />
fossero costrette a vendere se stesse,<br />
guadagnerebbero molto di più in altro<br />
modo! In ogni caso, alle volte, anche<br />
gli uomini rifiutano…<br />
Insomma, <strong>il</strong> mondo del lavoro attualmente<br />
non è in grado di fornire<br />
una stab<strong>il</strong>ità e un futuro, a chi, non<br />
per colpa sua, è fuori dai vecchi<br />
schemi contrattuali. Il tutto, in nome<br />
della tanto decantata, quanto invocata,<br />
flessib<strong>il</strong>ità del lavoro, della quale<br />
in pochi anni abbiamo avvertito gli<br />
effetti pratici. Flessib<strong>il</strong>ità in entrata,<br />
significa flettersi a novanta gradi in<br />
attesa della “entrata”, e flessib<strong>il</strong>ità in<br />
uscita, per compenso, vuole sempre<br />
dire flettersi (questa volta a quarantacinque<br />
gradi) per aspettarsi l’emanazione<br />
di una pensione di merda.<br />
Fabrizio Pescara<br />
VULGUS VINCIT! Da sempre vicino alla sensib<strong>il</strong>ità adolescenziale delle nuove generazioni di lettori e debitore<br />
del nuovo vento <strong>culturale</strong> che spira grazie alla Lega, “Il <strong>Notturno</strong>” ritorna nei suoi servizi a proporre una prosa<br />
in cui turp<strong>il</strong>oquio, d<strong>il</strong>eggio e <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>e umorismo basato sui doppi sensi la fanno da padroni<br />
Primi provvedimenti del ministero della sanità per arginare <strong>il</strong> pericolo dell’aviaria<br />
Storace: “Non toccate gli uccelli morti”<br />
Panico negli ospedali e case di riposo<br />
Umberto Bossi messo in osservazione - Vladimir Luxuria: “Il problema non mi tocca”<br />
- Rosi Bindi: “Il problema non mi ha mai toccato” - Luana Borgia: “Primo o poi<br />
toccherà anche a me” - Padre Fedele: “Sono solo una vittima: è tutta una montatura”<br />
Continuano ad aumentare i cigni morti<br />
per l’H5N1: in Italia accertati 8 decessi<br />
MANTOVA: CALA IL CONSUMO<br />
DI CARNE DI CIGNO<br />
• Diminuita negli ultimi tre giorni del<br />
74,56% <strong>il</strong> consumo della carne di cigno a<br />
Mantova e provincia: immediata la reazio-<br />
2006: anno internazionale del rifugiato ricco e molesto<br />
Mai più buona e ospitale<br />
Me lo dicevano sempre i parenti, gli amici, gli amanti<br />
e, negli ultimi tempi, anche i conoscenti: “tu sei<br />
buona... cara e buona... un po’ cara, ma buona... troppo<br />
buona...” Mai io... niente! Non la volevo capire che buona<br />
fa rima con... coiona!<br />
Non che abbia improvvisamente deciso di aff<strong>il</strong>iarmi<br />
ad una setta satanica, adorare <strong>il</strong> demonio, intraprendere<br />
uno stage per l’inferno, ma, se li avessi, donerei alla<br />
scienza gli attributi masch<strong>il</strong>i, pur di non essere più<br />
buona e disponib<strong>il</strong>e (attenti… non in quel senso) come<br />
son sempre stata con tutti, parenti, amici, amanti e, negli<br />
ultimi tempi, anche conoscenti, re e regine d’ingratitudine<br />
e fautori di vessazioni inaccettab<strong>il</strong>i.<br />
Il motivo dell’inversione di tendenza? La famosa<br />
goccia che fa traboccare <strong>il</strong> vaso: l’ospite capestro!<br />
Ora, io adoro avere ospiti, rendere gradito <strong>il</strong> momento<br />
di gioviale compagnia a tutti coloro che sono capitati<br />
sotto <strong>il</strong> mio tetto (e letto?)... parenti, amici, amanti e,<br />
negli ultimi tempi, anche conoscenti... ma poi è arrivata<br />
LEI!!!<br />
La creatura adorab<strong>il</strong>e, affascinante, geniale e sregolata,<br />
quel suo “non so che” di glamour charmant esterof<strong>il</strong>o,<br />
per noi italiani, vezzo da esibire nelle conversazioni<br />
(“sai, ospito un’americana…” - “stasera non posso, ceno<br />
con quel mio amico di Parigi”- “quest’estate farò un<br />
salto a Mosca per trovare quella mia parente acquisita<br />
russa”…) mi ha stregata.<br />
Ella mi chiese soccorso nel momento del bisogno (si<br />
era appena separata dal marito ed io per le separazioni,<br />
meglio se traumatiche, ho un debole), non aveva una<br />
casa ove riposare <strong>il</strong> capo, sola, abbandonata... donna... e<br />
io l’ho ospitata!<br />
ne della sezione mantovana della ConsFederCigni,<br />
che chiede al Governo lo stato di<br />
crisi • Il presidente della provincia, domenica<br />
in Piazza Erbe sarà vestito da cigno per<br />
solidarietà con i produttori locali • Annullato<br />
<strong>il</strong> balletto del “Lago dei Cigni” al Teatro<br />
Sociale. Ricci: «Il Ministero della Sanità ci<br />
ha imposto <strong>il</strong> taglio della scena madre della<br />
<br />
“La casa è piccola... o meglio è grande, ma è diventata<br />
piccola perché trabocca di ricordi, immagini, ninnoli<br />
(leggasi cazzate) che mi ricordano <strong>il</strong> passato” le dissi,<br />
scongiurandola di limitare <strong>il</strong> suo apporto di vestiario e<br />
d’accessoristica di chiaro stampo femmin<strong>il</strong>e all’essenziale,<br />
lo stretto indispensab<strong>il</strong>e che si mette in valigia, quando<br />
si parte per una vacanza ai Caraibi.<br />
Invece LEI, si presenta sull’uscio di casa mia con:<br />
- otto paia di scarpe da giorno e dodici da sera (ora, è<br />
vero che ti sei appena separata dal marito, esci da una<br />
brutta storia, devi riflettere prima di rimetterti in gioco,<br />
ma bella mia, quante sere ti servono per cuccare un altro<br />
merlo da spennare?);<br />
- una collezione western-vintage- kitsch di bigiotteria<br />
da fare invidia a quella di Dolly Parton (e lo stupore<br />
è quello di una che di american jewellery ne spacciava<br />
a k<strong>il</strong>i, qualche anno fa in un negozio specializzato,<br />
giustamente fallito);<br />
- centrotredici rossetti in stick (eri terrorizzata che<br />
<strong>il</strong> marito te li avvelenasse? ma chi ti credi di essere?<br />
Poison Ivy?);<br />
- otto cappotti otto… di pelle sintetica: se c’è una cosa<br />
che non tiene caldo per niente è la pelle sintetica sulla<br />
pelle naturale (o viceversa);<br />
- set per <strong>il</strong> caffè americano (un insulto nel regno<br />
dell’espresso, ma gli americani hanno accettato tutto di<br />
noi, pane, pizza, vino ma non <strong>il</strong> caffè, a dimostrazione<br />
che sono un popolo semplice... e inferiore) completo di<br />
macinacaffè elettrico, che ovviamente LEI si premura<br />
di far funzionare all’alba (<strong>il</strong> macinacaffè elettrico per<br />
<strong>il</strong> caffè americano a differenza degli altri richiede,<br />
inspiegab<strong>il</strong>mente, dieci minuti di riscaldamento prima<br />
morte del cigno» • Tano Martini, della nota<br />
trattoria “Il Cigno”: «Ho ricevuto telefonate<br />
minatorie e se continua così, dovrò chiudere»<br />
• Il chitarrista Giorgio Signoretti,<br />
detto “Cigno”, si è reso irreperib<strong>il</strong>e da più<br />
di una settimana • Scende in campo anche<br />
la LIPU: «Uccelli segnalateci i vostri penosi<br />
casi: non vi lasceremo soli!».<br />
ODE ALLE QUOTE ROSA<br />
QUOTE ROSA QUOTE ROSA<br />
GIAʼ PAREVA BUONA COSA:<br />
TANTE DONNE IN PARLAMENTO<br />
DIECI, VENTI, OTTANTA,CENTO!<br />
DELLA QUOTA SI FA SENZA.<br />
Eʼ MANCATA LA PRESENZA.<br />
FORSE A CASA STANNO BENE<br />
CONSOLAR DEBBON LE PENE<br />
DEGLI SPOSI GIAʼ IMPEGNATI<br />
FRA LAVORO E SINDACATI.<br />
E, PAZIENZA BENEDETTA,<br />
POI NON SON SPECIE PROTETTA!<br />
QUESTA QUOTA, OHIBOʼ POFFARE,<br />
SE LA DEBBON GUADAGNARE<br />
CONCILIANDO LA FAMIGLIA<br />
COL SOCIALE PARAPIGLIA<br />
(COSA NON RICHIESTA AI MASCHI<br />
CHE NON RISCHIANO MAI FIASCHI).<br />
STA DI FATTO CHE, MIE CARE,<br />
VADO IN SVEZIA AD EMIGRARE<br />
DOVE PARI DIGNITAʼ<br />
Eʼ PER TUTTE UNA REALTAʼ<br />
<br />
RobertaVesentini<br />
di entrare in funzione);<br />
- ferro da stiro e phon personali: in casa mia ci sono<br />
già, ma si sa... per gli Usa, noi siamo ancora fermi al<br />
dopoguerra dei “ladri di biciclette”;<br />
- ovviamente tutti i suoi f<strong>il</strong>m e cd, perché lontano dagli<br />
affetti, non si può vivere senza;<br />
- creme, profumi, cerette, assorbenti di ogni forma e<br />
misura (leggeri, pesanti, medium density, morbidi,<br />
rigidi, semirigidi, ritardanti, stimolanti, antistupro,<br />
ad ali di gabbiano, a scomparsa, ecc.) e marca... mah!<br />
bisogna proprio provarle tutte le marche? ovvero a<br />
quarantacinque anni e sono trent’anni che hai <strong>il</strong> ciclo,<br />
mi vuoi dire che non hai ancora trovato la marca<br />
giusta?;<br />
- e... dulcis in fundo, tre tipi diversi di sapone intimo<br />
prontamente lasciati in vista sul mio bidet (vedi sopra per<br />
i commenti sui dubbi di come affrontare definitivamente,<br />
senza se e ma, l’igiene intima)<br />
Tutto questo, promettendo di andarsene entro breve<br />
tempo, cioè non appena trovato un posto qualunque, che<br />
per sua natura, essendo qualunque, ma diverso da casa<br />
mia, non andrà mai bene.<br />
Passano i giorni, le settimane, i mesi, sei mesi, sette<br />
mesi... ed è ancora qui!<br />
Per completare l’opera, ovviamente non le ho fatto<br />
mai pagare l’affitto, convinta che la strategia del “se<br />
pagasse non se ne andrebbe più perché avrebbe diritto a<br />
rimanere, mentre se non paga la posso mandare via…”,<br />
avesse una sua validità.<br />
Così invece, questa non paga, resta e risparmia e io...<br />
good & testis! (trad. lett. di buona e coiona).<br />
Ilaria Jahier
IN QUESTI TEMPI D’INFLUENZA AVIARIA<br />
L’UNICO VOLATILE RIMASTO SANO E’ IL<br />
CORNACCHIONE<br />
L’Italia ha dato onore, celebrità e soldi ad uno dei comici di<br />
Zelig più di altri vicino alla nostra Redazione che, in tempi non<br />
sospetti, ne apprezzò la bravura e ne contraccambiò la simpatia,<br />
invitandolo a partecipare alle prime cene di un <strong>Notturno</strong> in<br />
embrione nel giugno 2002 a Volta Mantovana, e quindi, insieme<br />
a Teo Guadalupi, Alfredo Minutoli e Leonardo Manera, al “Do-<br />
pocena dei cretini”, venerdì 14 marzo 2003 a Mantova, dove fu<br />
nominato “socio onorario”.<br />
POVERO<br />
SILVIO<br />
Abitava in una casa senza<br />
bagno e per fargli fare la<br />
sauna, sua madre cuoceva <strong>il</strong><br />
minestrone, mentre lui malinconico<br />
scriveva sui vetri<br />
appannati: “Fassino mangia<br />
le verze”…<br />
* * *<br />
Era così povero, che non aveva<br />
nemmeno <strong>il</strong> pane per la<br />
merenda, doveva mangiare <strong>il</strong><br />
caviale così, con le mani…<br />
* * *<br />
Luisa, compagna di banco<br />
nella classe nella classe II<br />
A: “Era un bambino strano,<br />
un po’ complessato. Voleva<br />
che tutti gli volessero bene.<br />
Per rendersi simpatico rideva<br />
sempre. Ogni volta che<br />
c’era la foto di classe faceva<br />
le corna ai bambini vicini.<br />
Era fatto così. Mai mi sarei<br />
aspettata che diventasse Presidente<br />
del Consiglio e soprattutto<br />
che continuasse a<br />
fare le corna.”<br />
* * *<br />
A Portofi no si ricordano ancora<br />
di quel bambino sciupato,<br />
magrino, che <strong>il</strong> venerdì,<br />
se voleva la sogliola, doveva<br />
pescarsela con un peschereccio<br />
rosso metallizzato fi rmato<br />
Giugiaro<br />
* * *<br />
Chi trova un amico, trova un<br />
tesoro. Ma chi è amico di<br />
S<strong>il</strong>vio può diventare Ministro<br />
del Tesoro.<br />
* * *<br />
Non è giusto che i poveri<br />
piangano dentro le Panda<br />
mentre i ricchi se la ridano<br />
dentro le Farrari. Con S<strong>il</strong>vio<br />
anche i poveri potranno<br />
piangere dentro una Ferrari,<br />
poi però dovranno scendere.<br />
* * *<br />
S<strong>il</strong>vio dal nulla ha saputo costuire<br />
un vero impero economico.<br />
Solo <strong>il</strong> Padreterno ha<br />
saputo fare di meglio. Ut<strong>il</strong>izzando<br />
del fango e una costola<br />
ha creato Adamo ed Eva. Ma<br />
diciamo la verità: <strong>il</strong> Padreterno<br />
<strong>il</strong> fango almeno lo aveva.<br />
S<strong>il</strong>vio neppure quello. Glielo<br />
hanno tirato dopo.<br />
* * *<br />
Cari italiani, non chiedetevi<br />
mai cosa S<strong>il</strong>vio può fare per<br />
voi, ma sempre quello che<br />
potete fare per S<strong>il</strong>vio.<br />
NELLE MIGLIORI<br />
LIBRERIE<br />
(NON COMUNISTE)<br />
POTETE TROVARE<br />
IL NUOVO LIBRO<br />
DI ANTONIO<br />
CORNACCHIONE<br />
POVERO SILVIO<br />
BIS.<br />
CHI PERDE<br />
PAGA LE TASSE!<br />
Kowalski Editore<br />
E’ UN LIBRO<br />
MOLTO BELLO<br />
ED E’ TUTTO<br />
A COLORI<br />
(Sandro Bondi)<br />
CORNACCHIONE<br />
RILEGGE LA STORIA<br />
ITALIANA<br />
DEGLI ULTIMI 10 ANNI<br />
CON GRANDE<br />
OBIETTIVITA’<br />
(Il Giornale)<br />
7<br />
IL PERSONAGGIO