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C'è una terra promessa - Arcidiocesi di Torino

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4<br />

...e sono 25!!!<br />

Ebbene sì, sono 25 anni <strong>di</strong> Lunedì Cultura ottimamente vissuti e, come si suol <strong>di</strong>re, celebriamo<br />

le nozze d’argento <strong>di</strong> questi incontri.<br />

Dire Lunedì cultura è <strong>di</strong>re Padre Mario, binomio inscin<strong>di</strong>bile! Grazie a Padre Mario e ai<br />

suoi collaboratori abbiamo assistito e partecipato agli appuntamenti settimanali, alla presenza<br />

<strong>di</strong> autorevoli relatori, da cui abbiamo appreso novità, notizie storiche che avevamo<br />

forse <strong>di</strong>menticato, curiosità e consigli utili per la nostra salute e per mantenerci in forma a<br />

<strong>di</strong>spetto degli anni che avanzano.<br />

Paolo Damosso, regista dei filmati della Nova-T, ha magistralmente descritto la figura <strong>di</strong><br />

Padre Cortese e suoi collaboratori; <strong>di</strong> essi abbiamo memoria riverente. Queste persone ci<br />

pongono interrogativi: avremmo noi avuto tanto coraggio da rischiare la vita per salvare<br />

dei nostri fratelli in pericolo? Personalmente sono titubante a dare <strong>una</strong> risposta veritiera;<br />

facile a parole definirci buoni samaritani, altro è professarlo!<br />

Ricordo, con piacere, la professoressa Pruneddu che ha illustrato il nostro con<strong>terra</strong>neo<br />

Cesare Pavese, poeta introverso, enigmatico, <strong>di</strong>battuto fra dubbi, angosce: i suoi racconti<br />

ambientati nelle colline da lui amate emanano tristezza, l’amarezza dal loro <strong>di</strong>stacco e la<br />

tragica decisione <strong>di</strong> porre fine alla sua vita.<br />

Il dott. Neirotti ha fatto rivivere la trage<strong>di</strong>a del terremoto in Abruzzo da lui vissuta in prima<br />

persona pericolosamente; ha descritto situazioni drammatiche delle persone coinvolte, la<br />

<strong>di</strong>sperazione dei sopravvissuti per la morte <strong>di</strong> famigliari e persone care; gente privata <strong>di</strong><br />

tutto; la precarietà del vivere nelle tende, accom<strong>una</strong>te ad altre, sottratte a quella intimità<br />

che si ha nelle proprie case; ferite che lasceranno tracce indelebili nell’animo <strong>di</strong> coloro che<br />

le hanno vissute. Queste calamità ci inducono a me<strong>di</strong>tare che l’essere umano, a <strong>di</strong>scapito<br />

delle tecnologie, è un fragile fuscello in balia degli eventi naturali che non riesce a prevedere<br />

né a dominare. Ringraziamo il dott. Neirotti per la sua testimonianza.<br />

Il giorno 12 maggio, in <strong>una</strong> giornata solatia, a bordo <strong>di</strong> moderni autobus, la nave <strong>di</strong> Lunedì<br />

Cultura ha fatto vela <strong>di</strong>retta alla Certosa <strong>di</strong> Pesio quale gita finale; nocchiero Padre Alberto,<br />

in assenza <strong>di</strong> Padre Mario, ma presente in spirito. Al nostro arrivo siamo stati accolti da un<br />

Padre dei Missionari della Consolata a cui affidata la custo<strong>di</strong>a della Certosa; da lui abbiamo<br />

appreso tutte le notizie storiche, la presenza dei monaci nel luogo. Alle ore 12,30 ci è stato<br />

servito un ottimo pranzo, ed un dolce casalingo molto gustoso ed apprezzato da tutti; abbiamo<br />

così rifocillato il corpo, ed in seguito nutrito anche lo spirito con la S. Messa celebrata da<br />

Padre Alberto, allietata da canti e preghiere dei fedeli appropriate alla circostanza.<br />

Alle ore 18 siamo partiti verso casa con l’animo lieto per la giornata trascorsa in gradevole<br />

compagnia delle persone frequentatrici <strong>di</strong> Lunedì Cultura.<br />

Un grazie particolare a Padre Mario per la scelta del luogo; a Padre Alberto quale nostra<br />

guida spirituale del viaggio.<br />

Bruno<br />

Campi estivi… Che delizia!<br />

Da tempo la nostra parrocchia organizza campi estivi per adolescenti, che anche quest’anno<br />

si sono tenuti a Frassino (in provincia <strong>di</strong> Cuneo) e che sono gestiti da animatori, frati e<br />

suore, preparati a far <strong>di</strong>vertire nel migliore dei mo<strong>di</strong> i ragazzi.<br />

Per tutti si tratta <strong>di</strong> un’esperienza unica perché, passando dei giorni insieme, si ha la possibilità<br />

<strong>di</strong> conoscersi meglio attraverso attività, riflessioni, momenti <strong>di</strong> preghiera, giochi,<br />

passeggiate e gite nelle ver<strong>di</strong> vallate del posto.<br />

Una settimana <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> maturazione in un percorso in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> gruppo che ha<br />

avuto come filo conduttore il tema So a chi ho dato fiducia! ...Alla scoperta <strong>di</strong> Davide…<br />

Partendo dalla storia <strong>di</strong> Davide i ragazzi hanno potuto riflettere ciascuno sulla propria persona<br />

e sul proprio comportamento nei confronti <strong>di</strong> se stessi e degli altri.<br />

So a chi ho dato la mia fiducia è invece il tema che ha accompagnato il campo degli animatori<br />

e dei catechisti che, guidati da Paolo, si sono confrontati su quanto sia <strong>di</strong>fficile dare fiducia, a<br />

partire dall’esperienza quoti<strong>di</strong>ana: un fatto per nulla imme<strong>di</strong>ato né tanto meno scontato. E<br />

questo vale in tutte le relazioni, compresa quella con il Signore. Ecco che allora se iniziassimo<br />

a fidarci <strong>di</strong> Lui riusciremmo a cogliere la Sua chiamata e a rispondere con gioia, anche<br />

attraverso l’impegno in oratorio che ciascuno <strong>di</strong> noi porta avanti. A partire da noi stessi, dalle<br />

nostre identità e dai nostri ideali siamo giunti ad analizzare la figura dell’animatore. Cosa<br />

vuol <strong>di</strong>re davvero essere animatore parrocchiale? Far <strong>di</strong>vertire, far giocare, far crescere, insegnare,<br />

trasmettere un messaggio, prendersi <strong>una</strong> responsabilità, collaborare… L’animatore<br />

non è quin<strong>di</strong> semplicemente colui che troviamo a Estate Ragazzi o nelle varie feste durante<br />

l’anno e che fa trascorrere ai ragazzi dei momenti <strong>di</strong> allegria e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento, ma, più in<br />

generale, chiunque collabori nella realtà parrocchiale. Aspetti talvolta <strong>di</strong>menticati ma pur<br />

sempre in<strong>di</strong>spensabili, che alcuni giovani hanno potuto “toccare con mano”.<br />

Per l’anno che sta per iniziare abbiamo in cantiere <strong>di</strong>verse proposte: oltre a voler far conoscere<br />

tutte le varie componenti della nostra Parrocchia (soprattutto ai più giovani), in generale<br />

è emersa la voglia <strong>di</strong> aprirsi verso l’esterno, provare nuove esperienze, in modo da<br />

poter approfon<strong>di</strong>re il proprio percorso <strong>di</strong> crescita umana e cristiana.<br />

Per concludere vorremmo dare un grosso in bocca al lupo a tutti coloro che operano in parrocchia,<br />

ai frati, alle suore e a tutti gli animatori (nel senso più lato del termine), fiduciose che in<br />

questo nuovo anno potranno arrivare <strong>di</strong>versi e significativi cambiamenti grazie all’apporto <strong>di</strong><br />

ciascuno <strong>di</strong> noi, delle nostre motivazioni e dei tanti progetti.<br />

Ileana e Letizia<br />

Parrocchia Madonna <strong>di</strong> Campagna<br />

Via Car<strong>di</strong>nal Massaia 98 - 10147 <strong>Torino</strong><br />

Tel 011.229.6917 - Fax 011.253.945<br />

parr.madonna.campagna@<strong>di</strong>ocesi.torino.it - http://parrocchie.<strong>di</strong>ocesi.torino.it/parr028/<br />

Orario ufficio parrocchiale:<br />

Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato: ore 17-19, Martedì e venerdì anche 9,30-12<br />

Teatro Car<strong>di</strong>nal Massaia<br />

Via Car<strong>di</strong>nal Massaia 104 <strong>Torino</strong> - Tel. 011.257.881 Fax 011.253.945<br />

www.teatromassaia.it - informazioni@teatromassaia.it<br />

Mdc notizie, Settembre 2009 - Via Car<strong>di</strong>nal Massaia, 98. Numero in attesa <strong>di</strong> registrazione<br />

ALLA ALLA ALLA SCOPERTA SCOPERTA SCOPERTA DI DI DI ARENZANO…<br />

ARENZANO…<br />

ARENZANO…<br />

“Arenzano, cosa mai sarà?”. Per coloro cui il nome suona nuovo, esso in<strong>di</strong>ca <strong>una</strong> ridente<br />

citta<strong>di</strong>na della riviera ligure, a venti chilometri circa a ponente <strong>di</strong> Genova, scelta quale<br />

meta, il 10 maggio scorso, <strong>di</strong> pellegrinaggio fraterno cui hanno partecipato <strong>di</strong> <strong>una</strong> cinquantina<br />

<strong>di</strong> nostri parrocchiani. Arenzano ospita, infatti un famoso Santuario, tenuto dai Frati<br />

Carmelitani, de<strong>di</strong>cato al S. Gesù Bambino <strong>di</strong> Praga. In esso si venera il mistero<br />

dell’Incarnazione <strong>di</strong> Gesù attraverso l’Immagine del fanciullo Gesù, magnificamente rivestito<br />

<strong>di</strong> preziosi paludamenti. La meta <strong>di</strong>stava poco più <strong>di</strong> due ore da <strong>Torino</strong>, sicché, per la gioia<br />

<strong>di</strong> tutti, non s’è dovuto partire troppo presto: verso le 8, giusto per giungere alla meta alle<br />

10 circa del mattino. Viaggio piacevole accompagnato, all’inizio, dalla preghiera delle lo<strong>di</strong><br />

mattutine, che hanno immerso tutti i partecipanti nel clima del pellegrinaggio, e allietato<br />

dalla naturale socievolezza dei più, che ha sottratto al parroco l’occasione <strong>di</strong> proporre dei<br />

giochi preparati in vista <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> noia. L’occasione non mancherà, si è detto, anche se<br />

si spera che la noia mai offuschi la gioia <strong>di</strong> stare insieme.<br />

Giunti al Santuario che sorge su <strong>una</strong> amena collina sovrastante il paese ed il mare, dopo<br />

<strong>una</strong> breve visita ai <strong>di</strong>ntorni del Santuario, alle ore 11 si è potuto partecipare alla S. Messa<br />

cantata. A seguire la visita guidata dal solerte P. Vittorino, addetto da anni all’accoglienza<br />

dei pellegrini, al lussureggiante vivaio <strong>di</strong> piante grasse che ha reso celebre il Santuario e <strong>di</strong><br />

cui anche noi abbiamo potuto beneficiare, ricevendo ognuno <strong>una</strong> pianticella in omaggio. La<br />

comitiva, giunta ormai l’ora propizia delle 12,30, ha iniziato la visita del borgo vecchio<br />

della citta<strong>di</strong>na, raggiungendo il Ristorante “Paro<strong>di</strong>”, sito proprio nel carruggio che taglia il<br />

centro e che porta fino al mare. Ivi il corpo con un lauto pranzo e lo spirito con <strong>una</strong> compagnia<br />

lieta e appagante, hanno trovato sod<strong>di</strong>sfazione sufficiente per permettere <strong>di</strong> continuare con<br />

lena l’esplorazione delle bellezze del luogo che ci ospitava.<br />

La giornata è continuata, infatti, con la visita, sotto la guida <strong>di</strong> chi scrive, che ad Arenzano<br />

ha abitato alcuni anni, con <strong>una</strong> passeggiata all’interno del parco già dei marchesi Negrotto-<br />

Cambiaso, parco com<strong>una</strong>le, <strong>di</strong>versi ettari <strong>di</strong> bosco e giar<strong>di</strong>ni, al cui centro sorge il castello,<br />

sede del Municipio. Di lì, passati al non lontano lungomare, si è presa visione della parte<br />

più turistica della città, in procinto <strong>di</strong> prepararsi per la stagione balneare, fino al momento<br />

<strong>di</strong> ripartire, stanchi per il lungo peregrinare, ma contenti dell’esperienza, soprattutto del<br />

godere insieme del bello e del bene. fr. Alberto<br />

• QUALE CATECHISMO?<br />

Chi <strong>di</strong> voi ricorda ancora il primo libro <strong>di</strong> catechismo? Il mio aveva la copertina bianca. Si<br />

intitolava “Io sono con voi” e si apriva con la frase “Io vi ho chiamato per nome”. Erano gli<br />

anni ‘70 e la catechista era la mia mamma. La lezione si chiamava “incontro” e il compito<br />

settimanale si chiamava “impegno”. I miei genitori invece ricordano che non andavano a<br />

catechismo, ma a “dottrina”. Dovevano saper rispondere a domande come “Chi è Dio?” con<br />

la risposta imparata a memoria “Dio è l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e<br />

della <strong>terra</strong>” perché venivano interrogati come a scuola.<br />

E oggi? Beh, oggi, quando i bimbi compiono 7 o 8 anni i genitori si recano nelle proprie<br />

parrocchie <strong>di</strong> zona e li iscrivono al primo anno <strong>di</strong> catechismo. Un’ora alla settimana trascorsa<br />

presso i locali parrocchiali con altri coetanei e un catechista – che può essere <strong>una</strong> suora, un<br />

sacerdote o un laico/a – e durante la quale si impara a conoscere Gesù. I bimbi hanno a<br />

<strong>di</strong>sposizione libri proposti dalla CEI, in linea con le esigenze moderne, ricchi <strong>di</strong> immagini<br />

e giochi, per renderne forse meno pesante e più accattivante il messaggio.<br />

Portare i propri figli a catechismo è un impegno oneroso: per noi adulti perché sovente si<br />

aggiunge in agenda a elenchi già infiniti <strong>di</strong> appuntamenti lavorativi, scolastici, sportivi e<br />

me<strong>di</strong>ci, ma lo è ancora <strong>di</strong> più per i bimbi che, dopo 8 ore <strong>di</strong> scuola, hanno naturalmente<br />

voglia <strong>di</strong> giocare e svagarsi.<br />

Parroci e catechisti si interrogano da tempo sul modo migliore <strong>di</strong> passare la fede ai bambini.<br />

Negli ultimi anni alcune parrocchie della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> hanno proposto alle famiglie percorsi<br />

catechistici alternativi a quello tra<strong>di</strong>zionale. Anche Madonna <strong>di</strong> Campagna, per il quarto anno<br />

consecutivo, con<strong>di</strong>vide il nuovo progetto e propone ai bambini che si iscriveranno al primo anno<br />

<strong>di</strong> catechismo un nuovo tipo <strong>di</strong> cammino che consiste nel rendere le famiglie più partecipi al<br />

percorso formativo del proprio figlio e le coinvolge in prima persona. Il catechismo familiare<br />

prevede che genitori e figli scoprano insieme chi è Gesù. In altre parole, i genitori passano la<br />

fede ai propri bambini nel vivere quoti<strong>di</strong>ano. Se Gesù troverà un posto nella vita <strong>di</strong> tutti giorni<br />

dei genitori, allora sarà più presente anche nella vita <strong>di</strong> tutta la famiglia.<br />

Ma cosa vuol <strong>di</strong>re nella pratica seguire un cammino <strong>di</strong> catechismo familiare? Per esempio,<br />

l’ora che nel catechismo tra<strong>di</strong>zionale coinvolge solo i bambini, in quello familiare <strong>di</strong>venta un<br />

momento <strong>di</strong> incontro non solo per loro, ma anche per i genitori. Se nel catechismo tra<strong>di</strong>zionale<br />

gli anni <strong>di</strong> formazione per raggiungere la “meta” della comunione sono 2 più altri 3 per la<br />

cresima, nel catechismo familiare i bambini riceveranno entrambi i sacramenti dopo 4 anni <strong>di</strong><br />

formazione. Inoltre, nel catechismo familiare l’incontro si svolge circa <strong>una</strong> volta al mese e<br />

non settimanalmente. Come nel catechismo tra<strong>di</strong>zionale anche in quello familiare esiste la<br />

figura del catechista accompagnatore, il cui compito è quello <strong>di</strong> fornire ai genitori materiali,<br />

suggerimenti e in<strong>di</strong>cazioni per lavorare più serenamente a casa con i propri figli.<br />

E a casa cosa bisogna fare? Tradurre ai bambini il messaggio del Vangelo, leggendo e commentando<br />

con loro i brani proposti dal libro del catechismo. Nella nostra esperienza personale <strong>di</strong> tre anni <strong>di</strong><br />

catechismo familiare, ho scoperto che è possibile parlare con nostra figlia <strong>di</strong> Gesù in qualsiasi<br />

momento della giornata, davanti ai fornelli o in coda alla cassa <strong>di</strong> un negozio, slegandoci così<br />

dalla semplice “lezione”. E poi negli anni abbiamo conosciuto nuovi amici, con i quali è <strong>di</strong>ventato<br />

molto piacevole trascorrere alcuni sabati pomeriggio. Così piacevole che generalmente l’incontro<br />

si chiude con <strong>una</strong> bella pizza! Non da ultimo il fatto che ci stiamo seriamente chiedendo come<br />

continuare il nostro cammino insieme perché per noi si tratta ormai <strong>di</strong> affrontare l’ultimo anno!<br />

Certo, il percorso da intraprendere nel catechismo familiare non è meno impegnativo del<br />

cammino catechistico tra<strong>di</strong>zionale. Come avrete sicuramente capito si tratta <strong>di</strong> <strong>una</strong> proposta<br />

che coinvolge molto anche i genitori. Ma sicuramente è la scelta giusta per chiunque desideri<br />

riscoprire i motivi del proprio battesimo. Luca e Antonella

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