chiarimenti sui passi carrabili "a raso" - Comune di Campobello di ...

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' gli altri passi carrabili (solitamente definiti "a raso") ove il posizionamento del segnale di
"passo carrabile" ed il conseguente divieto di sosta sono subordinati alla richiesta di
occupazione del suolo pubblico da parte del privato.
La suddetta differetuiazione, però, non si riferisce all'autonzzazione di passo carrabile di cui all'art.
22 del Codice della Strada, che rimane in ogni caso obbligatoria, ma si riferisce (come chiaramente
scritto nella citata norma) unicamente alla consequenziale occupazione del suolo pubblico antistante
il suddetto passo ed all'apposizione del relativo segnale.
Una diversa interpretazione non avrebbe alcun senso, in quanto di fatto non consentirebbe all'ente
proprietario della strada (e per esso al Comando di Polizia Municipale) di verificare, in seguito alla
richiesta autoizzazione, le condizioni dei luoghi per garantire la sicure zza e lafluidita del taffrco.
Non si capisce, infatti, per quale motivo i passi c.d. 'oa raso", solo per il fatto di non avere manufatti,
debbano non costituire pericolo per la sictxezza o la fluidità del traffrco. Di contro, in genere, sono
proprio i passi a raso (in considerazione anche della immediata confluer:z:a conla strada pubblica) a
poter costituire insidia stradale.
Quindi, riepilogando:
il proprietario del passo o'non a raso" deve richiedere l'auto'jlzzaàone di cui all'art. 22 CdS
ed esporre il relativo segnale per evitare che veicoli (anche quelli appartenenti allo stesso
proprietario) vi si posteggino davanti;
il proprietario del prrso "a raso" deve richiedere I'autorizzazione di cui all'art. 22 CdS, ma
potrà scegliere di richiedere o meno I'occupazione dell'antistante suolo pubblico,
consentendo in quest'ultimo caso il posteggio a chiunque (quindi anche a se stesso) davanti
al proprio accesso e non avendo obbligo di appone il segnale di "passo carrabile".
Entrambi devono quindi richiedere laregolanzzazione, se già non muniti di autoizzazione.
La sentenza della Cassazione n. 1673312007 conferma quanto sopra detto.
Si precisa, comunque, che la predetta sentenza, che come detto non è destinata ad avere refluenze
dirette sulla regolarizzazione in corso (né potrebbe averlo, facendo le sentenze stato solo fra le
parti), si basa sull'applicazione dell'art. 44, comma 7, del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507
(vigente all'epoca dei fatti considerati) il quale prevedeva il non assoggettamento a tassazione per "f
semplici accessL carrabilí o pedonali, quando siano posti a filo con il manto stradale e, ii ogni
caso, quando manchi un'opera visibile che renda concreta l'occupazione e certa la superJicíe
sottrqtta all'uso pubblíco " .
Tale comma è stato abrogato dall'art. 3, comma 60, lett. b), L. 28 dicembrc 1995, n. 549, con
decorrenza dal lo gennaio 1996, lasciando con ciò intendere chiaramente la volonta del legislatore
di far rientrare anche i passi "a raso" nel regime di tassazione ordinario.
Per le superiori considerazioni, si invitano i cittadini ad avalzare la richiesta di regolarizzazione dei
passi carrabili in ogni caso, indipendentemente dalla loro tipologia. A
Campobello di Mazara 7 dicemb re 2012
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Dott. Salvato6 ùcili
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