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israeliti dal<strong>la</strong> fame, soddisfò le loro richieste quando chiesero<br />
carne, ma non li approvò. “Del<strong>la</strong> maggior parte di loro Dio non<br />
si compiacque”. Questo ci riporta a quel che Paolo dice di se<br />
stesso: “perché non sia io stesso squalificato”, che traduce <strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />
“riprovato”. Bench<strong>è</strong> nei due casi non venga usato esattamente<br />
lo stesso termine, si tratta di parole collegate, aventi lo<br />
stesso significato.<br />
Dio disapprovò <strong>la</strong> maggioranza del Suo popolo, pur liberandolo<br />
dalle sue angustie. No, dovremmo per prima cosa realizzare, che<br />
proprio dove ci troviamo, in quelle situazioni partico<strong>la</strong>ri che<br />
sono solo nostre, probabilmente conosciute solo dal Signore e da<br />
noi, Egli ha un proposito. Ci sta esaminando, e l’esito <strong>è</strong> molto<br />
importante per Lui e per noi – non tanto nel senso del<strong>la</strong> nostra<br />
liberazione, quanto del<strong>la</strong> nostra attitudine di cuore nel<strong>la</strong> prova.<br />
Bene, questa <strong>è</strong> l’avversità.<br />
Ovviamente alcuni sono tentati dal<strong>la</strong> prosperità; <strong>è</strong> bene che non<br />
lo dimentichi quando senti di altri provati dalle difficoltà finanziarie<br />
e tu pensi di non esserlo, e ti chiedi il perché. Anche tu lo<br />
sei. Non credi che <strong>la</strong> chiesa di Laodicea fosse esaminata quanto<br />
quel<strong>la</strong> di Smirne? La prima aveva tutto, e quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> sua rovina.<br />
Dio può permettere che le cose vadano in modo liscio e<br />
comodo, ma anche in quello siamo esaminati per vedere cosa<br />
c’<strong>è</strong> nel nostro cuore. Oppure il Signore ci può offrire una via<br />
piacevole. Oh, quante volte arriva quel tipo di prova! L’offerta<br />
del<strong>la</strong> prosperità. Ricorderete come Abraamo <strong>la</strong> ricevette varie<br />
volte nel<strong>la</strong> sua vita: ad esempio quando poteva seguire <strong>la</strong> via<br />
scelta da Lot, o accettare i doni offerti dal re di Sodoma. Potevano<br />
apparirgli come <strong>la</strong> “via del Signore”, e ci sono tempi nel<strong>la</strong><br />
nostra vita quando una via si apre davanti a noi, o un’occasione<br />
gradita si presenta, che potrebbe perfino sembrare <strong>la</strong> <strong>risposta</strong> alle<br />
nostre preghiere. Questo potrebbe accadere come “per miracolo”,<br />
attraverso coincidenze straordinarie, o supposte “conferme”<br />
che <strong>la</strong> cosa venga dal Signore. Egli permette questo per<br />
un motivo: provare ciò che <strong>è</strong> nel nostro cuore.<br />
Riceviamo tutto, e ci afferriamo a tutte le possibili “conferme”<br />
poiché già vogliamo andare in quel<strong>la</strong> direzione, o piuttosto restiamo<br />
prudenti più ancora che se fosse una via difficile? In tutto<br />
questo Dio ci mette al<strong>la</strong> prova; oppure può essere nel<strong>la</strong> nostra<br />
vita quotidiana e nel nostro <strong>la</strong>voro.<br />
Par<strong>la</strong>ndo di cose pratiche, l’apostolo Paolo divideva chi <strong>la</strong>vorava<br />
in due categorie. C’erano quelli che avevano attività o padroni<br />
sgradevoli. Bene, il Signore li aveva posti là per provarli<br />
attraverso le avversità del <strong>la</strong>voro giornaliero, per vedere se lo<br />
facevano per Lui. Altri avevano padroni più “facili” e amabili,<br />
ma anche questa era una prova, per vedere se avessero svolto il<br />
loro compito con diligenza e senza approfittare. Comprendiamo,<br />
cari nel Signore, che ogni giorno siamo sotto esame, non tanto<br />
agli occhi degli uomini, ma del Signore, e riguardo cose semplici<br />
e pratiche, nelle quali Egli scruta del continuo il nostro cuore.<br />
Lì <strong>è</strong> il punto cruciale di tutta <strong>la</strong> questione: il cuore.<br />
La prova del tempo<br />
Ovviamente possiamo essere provati in altri modi, ad esempio<br />
attraverso il “fattore tempo”. Non mi riferisco tanto al nostro<br />
invecchiamento, ma al<strong>la</strong> perseveranza. Quando tutto <strong>è</strong> nuovo ci<br />
sentiamo pieni di entusiasmo, ma il tempo rivelerà se continueremo<br />
con lo stesso zelo e freschezza. Quando per <strong>la</strong> prima volta,<br />
e con timore, abbiamo aperto <strong>la</strong> bocca in una riunione di pre-<br />
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ghiera; quando abbiamo scoperto che potevamo pregare (bench<strong>è</strong><br />
non con le nostre forze), <strong>è</strong> stata una gioia. Ma poi abbiamo<br />
continuato così, o col passare del tempo le cose si sono “ammuffite”<br />
? Oh, <strong>la</strong> maledizione del divenire “ammuffito”, che <strong>è</strong> su<br />
ogni cosa di questo mondo, e che cerca di entrare nelle cose di<br />
Dio! Anche questa <strong>è</strong> una prova.<br />
Prove nel<strong>la</strong> comunità<br />
C’<strong>è</strong> poi tutto un altro campo dove veniamo esaminati, al di là del<strong>la</strong><br />
sfera personale, vale a dire <strong>la</strong> fratel<strong>la</strong>nza, o chiesa, o comunità.<br />
E’ una grandissima benedizione godere <strong>la</strong> comunione con altri<br />
figlioli di Dio, ma allo stesso tempo <strong>la</strong> nostra vita comunitaria <strong>è</strong><br />
un “test” che il Signore fa continuamente su di noi, partico<strong>la</strong>rmente<br />
riguardo l’amore. Capisco che <strong>la</strong> chiesa ideale sarebbe<br />
così ripiena e inondata dall’amore di Dio che uno, come membro,<br />
non avrebbe alcun problema o difficoltà. Ma dove ci sono<br />
problemi, sono intesi da Dio per metterci al<strong>la</strong> prova. Qual’<strong>è</strong> <strong>la</strong><br />
nostra attitudine di cuore? Possiamo tenerci a distanza, cercare<br />
<strong>la</strong> nostra re<strong>la</strong>zione personale con il Signore e pensare… peccato<br />
che le cose vadano così! E possiamo, facendo così, venir meno<br />
davanti a Lui. Dio non vuole <strong>la</strong>sciarci in quell’attitudine critica<br />
verso <strong>la</strong> situazione, come se non ne fossimo parte. E come <strong>la</strong><br />
mettiamo con l’amore? Potremmo dire, “Beh, io ho cercato di<br />
avere comunione con gli altri”! Si, e con chi? Con le persone<br />
che ci piacciono per natura, con cui ci va di essere amici. Questo<br />
<strong>è</strong> naturale, non spirituale. Certamente ci sono persone che vorrebbero<br />
avere comunione, ma potrebbero non essere quelle che<br />
sceglieremmo. Questo <strong>è</strong> il punto. Magari sono quelle che guardiamo<br />
dall’alto in basso. Così, volta dopo volta, torna al nostro<br />
cuore il problema del vivere insieme nell’amore e nell’aiuto<br />
reciproco. Accade proprio così nel<strong>la</strong> preghiera comune. Potremmo<br />
sentire che il nostro apporto non <strong>è</strong> richiesto; potrebbe<br />
essere <strong>la</strong> nostra immaginazione o una pura invenzione del<br />
nemico, ma ci potrebbero essere cose che giustificano in una<br />
certa misura quello che sentiamo. Comunque il Signore non ci<br />
permetterà mai di strarcene distanti e “tranquilli”, perché le cose<br />
non sono come dovrebbero essere. Siamo liberi di farlo, ma<br />
dobbiamo sapere questo: stiamo venendo meno davanti a Dio,<br />
stiamo fallendo <strong>la</strong> prova. Quel<strong>la</strong> situazione, reale o immaginaria,<br />
non <strong>è</strong> un caso, né <strong>è</strong> oltre lo sguardo di Dio; <strong>è</strong> qualcosa che<br />
Egli sta applicando ai nostri cuori per provarci. Quando ci si<br />
riunisce, si possono passare prove di tutti i tipi. A volte sembra<br />
che una riunione di preghiera diventi piatta e pesante. Quale<br />
atteggiamento assumiamo in questo caso? Ce ne stiamo seduti<br />
indietro, aspettando che accada qualcosa? Non c’<strong>è</strong> riunione dove<br />
il Signore non provi il nostro cuore. Non voglio dire che in<br />
questi casi si debba necessariamente reagire “esplodendo” in<br />
preghiera a voce alta, ma Dio richiede da noi un’attitudine di<br />
spirito forte e positiva, mai critica, né solo passiva, ma sempre<br />
“viva” nei Suoi confronti. Può essere che, quando un fratello o<br />
sorel<strong>la</strong> stanno avendo un tempo difficile che non riescono a<br />
superare, noi ce ne stiamo “sulle nostre”, <strong>la</strong>sciandoli in quel<strong>la</strong><br />
situazione anziché aiutarli. Sto dicendo questo semplicemente<br />
perché sento che il Signore vorrebbe fosse chiaro davanti a noi.<br />
Nel<strong>la</strong> nostra vita, privata o in comune, e nel nostro cammino con<br />
Lui – ad ogni passo siamo esaminati dal Signore, che sta<br />
provando cosa c’<strong>è</strong> nel nostro cuore.