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Giugno 2009 - Cristo è la risposta

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israeliti dal<strong>la</strong> fame, soddisfò le loro richieste quando chiesero<br />

carne, ma non li approvò. “Del<strong>la</strong> maggior parte di loro Dio non<br />

si compiacque”. Questo ci riporta a quel che Paolo dice di se<br />

stesso: “perché non sia io stesso squalificato”, che traduce <strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />

“riprovato”. Bench<strong>è</strong> nei due casi non venga usato esattamente<br />

lo stesso termine, si tratta di parole collegate, aventi lo<br />

stesso significato.<br />

Dio disapprovò <strong>la</strong> maggioranza del Suo popolo, pur liberandolo<br />

dalle sue angustie. No, dovremmo per prima cosa realizzare, che<br />

proprio dove ci troviamo, in quelle situazioni partico<strong>la</strong>ri che<br />

sono solo nostre, probabilmente conosciute solo dal Signore e da<br />

noi, Egli ha un proposito. Ci sta esaminando, e l’esito <strong>è</strong> molto<br />

importante per Lui e per noi – non tanto nel senso del<strong>la</strong> nostra<br />

liberazione, quanto del<strong>la</strong> nostra attitudine di cuore nel<strong>la</strong> prova.<br />

Bene, questa <strong>è</strong> l’avversità.<br />

Ovviamente alcuni sono tentati dal<strong>la</strong> prosperità; <strong>è</strong> bene che non<br />

lo dimentichi quando senti di altri provati dalle difficoltà finanziarie<br />

e tu pensi di non esserlo, e ti chiedi il perché. Anche tu lo<br />

sei. Non credi che <strong>la</strong> chiesa di Laodicea fosse esaminata quanto<br />

quel<strong>la</strong> di Smirne? La prima aveva tutto, e quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> sua rovina.<br />

Dio può permettere che le cose vadano in modo liscio e<br />

comodo, ma anche in quello siamo esaminati per vedere cosa<br />

c’<strong>è</strong> nel nostro cuore. Oppure il Signore ci può offrire una via<br />

piacevole. Oh, quante volte arriva quel tipo di prova! L’offerta<br />

del<strong>la</strong> prosperità. Ricorderete come Abraamo <strong>la</strong> ricevette varie<br />

volte nel<strong>la</strong> sua vita: ad esempio quando poteva seguire <strong>la</strong> via<br />

scelta da Lot, o accettare i doni offerti dal re di Sodoma. Potevano<br />

apparirgli come <strong>la</strong> “via del Signore”, e ci sono tempi nel<strong>la</strong><br />

nostra vita quando una via si apre davanti a noi, o un’occasione<br />

gradita si presenta, che potrebbe perfino sembrare <strong>la</strong> <strong>risposta</strong> alle<br />

nostre preghiere. Questo potrebbe accadere come “per miracolo”,<br />

attraverso coincidenze straordinarie, o supposte “conferme”<br />

che <strong>la</strong> cosa venga dal Signore. Egli permette questo per<br />

un motivo: provare ciò che <strong>è</strong> nel nostro cuore.<br />

Riceviamo tutto, e ci afferriamo a tutte le possibili “conferme”<br />

poiché già vogliamo andare in quel<strong>la</strong> direzione, o piuttosto restiamo<br />

prudenti più ancora che se fosse una via difficile? In tutto<br />

questo Dio ci mette al<strong>la</strong> prova; oppure può essere nel<strong>la</strong> nostra<br />

vita quotidiana e nel nostro <strong>la</strong>voro.<br />

Par<strong>la</strong>ndo di cose pratiche, l’apostolo Paolo divideva chi <strong>la</strong>vorava<br />

in due categorie. C’erano quelli che avevano attività o padroni<br />

sgradevoli. Bene, il Signore li aveva posti là per provarli<br />

attraverso le avversità del <strong>la</strong>voro giornaliero, per vedere se lo<br />

facevano per Lui. Altri avevano padroni più “facili” e amabili,<br />

ma anche questa era una prova, per vedere se avessero svolto il<br />

loro compito con diligenza e senza approfittare. Comprendiamo,<br />

cari nel Signore, che ogni giorno siamo sotto esame, non tanto<br />

agli occhi degli uomini, ma del Signore, e riguardo cose semplici<br />

e pratiche, nelle quali Egli scruta del continuo il nostro cuore.<br />

Lì <strong>è</strong> il punto cruciale di tutta <strong>la</strong> questione: il cuore.<br />

La prova del tempo<br />

Ovviamente possiamo essere provati in altri modi, ad esempio<br />

attraverso il “fattore tempo”. Non mi riferisco tanto al nostro<br />

invecchiamento, ma al<strong>la</strong> perseveranza. Quando tutto <strong>è</strong> nuovo ci<br />

sentiamo pieni di entusiasmo, ma il tempo rivelerà se continueremo<br />

con lo stesso zelo e freschezza. Quando per <strong>la</strong> prima volta,<br />

e con timore, abbiamo aperto <strong>la</strong> bocca in una riunione di pre-<br />

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ghiera; quando abbiamo scoperto che potevamo pregare (bench<strong>è</strong><br />

non con le nostre forze), <strong>è</strong> stata una gioia. Ma poi abbiamo<br />

continuato così, o col passare del tempo le cose si sono “ammuffite”<br />

? Oh, <strong>la</strong> maledizione del divenire “ammuffito”, che <strong>è</strong> su<br />

ogni cosa di questo mondo, e che cerca di entrare nelle cose di<br />

Dio! Anche questa <strong>è</strong> una prova.<br />

Prove nel<strong>la</strong> comunità<br />

C’<strong>è</strong> poi tutto un altro campo dove veniamo esaminati, al di là del<strong>la</strong><br />

sfera personale, vale a dire <strong>la</strong> fratel<strong>la</strong>nza, o chiesa, o comunità.<br />

E’ una grandissima benedizione godere <strong>la</strong> comunione con altri<br />

figlioli di Dio, ma allo stesso tempo <strong>la</strong> nostra vita comunitaria <strong>è</strong><br />

un “test” che il Signore fa continuamente su di noi, partico<strong>la</strong>rmente<br />

riguardo l’amore. Capisco che <strong>la</strong> chiesa ideale sarebbe<br />

così ripiena e inondata dall’amore di Dio che uno, come membro,<br />

non avrebbe alcun problema o difficoltà. Ma dove ci sono<br />

problemi, sono intesi da Dio per metterci al<strong>la</strong> prova. Qual’<strong>è</strong> <strong>la</strong><br />

nostra attitudine di cuore? Possiamo tenerci a distanza, cercare<br />

<strong>la</strong> nostra re<strong>la</strong>zione personale con il Signore e pensare… peccato<br />

che le cose vadano così! E possiamo, facendo così, venir meno<br />

davanti a Lui. Dio non vuole <strong>la</strong>sciarci in quell’attitudine critica<br />

verso <strong>la</strong> situazione, come se non ne fossimo parte. E come <strong>la</strong><br />

mettiamo con l’amore? Potremmo dire, “Beh, io ho cercato di<br />

avere comunione con gli altri”! Si, e con chi? Con le persone<br />

che ci piacciono per natura, con cui ci va di essere amici. Questo<br />

<strong>è</strong> naturale, non spirituale. Certamente ci sono persone che vorrebbero<br />

avere comunione, ma potrebbero non essere quelle che<br />

sceglieremmo. Questo <strong>è</strong> il punto. Magari sono quelle che guardiamo<br />

dall’alto in basso. Così, volta dopo volta, torna al nostro<br />

cuore il problema del vivere insieme nell’amore e nell’aiuto<br />

reciproco. Accade proprio così nel<strong>la</strong> preghiera comune. Potremmo<br />

sentire che il nostro apporto non <strong>è</strong> richiesto; potrebbe<br />

essere <strong>la</strong> nostra immaginazione o una pura invenzione del<br />

nemico, ma ci potrebbero essere cose che giustificano in una<br />

certa misura quello che sentiamo. Comunque il Signore non ci<br />

permetterà mai di strarcene distanti e “tranquilli”, perché le cose<br />

non sono come dovrebbero essere. Siamo liberi di farlo, ma<br />

dobbiamo sapere questo: stiamo venendo meno davanti a Dio,<br />

stiamo fallendo <strong>la</strong> prova. Quel<strong>la</strong> situazione, reale o immaginaria,<br />

non <strong>è</strong> un caso, né <strong>è</strong> oltre lo sguardo di Dio; <strong>è</strong> qualcosa che<br />

Egli sta applicando ai nostri cuori per provarci. Quando ci si<br />

riunisce, si possono passare prove di tutti i tipi. A volte sembra<br />

che una riunione di preghiera diventi piatta e pesante. Quale<br />

atteggiamento assumiamo in questo caso? Ce ne stiamo seduti<br />

indietro, aspettando che accada qualcosa? Non c’<strong>è</strong> riunione dove<br />

il Signore non provi il nostro cuore. Non voglio dire che in<br />

questi casi si debba necessariamente reagire “esplodendo” in<br />

preghiera a voce alta, ma Dio richiede da noi un’attitudine di<br />

spirito forte e positiva, mai critica, né solo passiva, ma sempre<br />

“viva” nei Suoi confronti. Può essere che, quando un fratello o<br />

sorel<strong>la</strong> stanno avendo un tempo difficile che non riescono a<br />

superare, noi ce ne stiamo “sulle nostre”, <strong>la</strong>sciandoli in quel<strong>la</strong><br />

situazione anziché aiutarli. Sto dicendo questo semplicemente<br />

perché sento che il Signore vorrebbe fosse chiaro davanti a noi.<br />

Nel<strong>la</strong> nostra vita, privata o in comune, e nel nostro cammino con<br />

Lui – ad ogni passo siamo esaminati dal Signore, che sta<br />

provando cosa c’<strong>è</strong> nel nostro cuore.

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