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AMLS Advanced Medical Life Support - Ordine dei Medici di Rovigo

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© 2012 Elsevier Srl. Tutti i <strong>di</strong>ritti riservati.<br />

Capitolo<br />

3<br />

Obiettivi Dopo aver completato questo capitolo, sarete in grado <strong>di</strong>:<br />

1 spiegare l’anatomia, la fisiologia e la fisiopatologia delle malattie e delle con<strong>di</strong>zioni spesso accompagnate<br />

da <strong>di</strong>sturbi respiratori e descrivere le loro tipiche presentazioni cliniche;<br />

2 descrivere come ottenere un’anamnesi completa del paziente con un <strong>di</strong>sturbo respiratorio;<br />

3 procedere a un esame obiettivo completo <strong>di</strong> un paziente con un <strong>di</strong>sturbo respiratorio;<br />

4 farsi un’idea iniziale e generare una lista <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali probabili sulla base dell’anamnesi, <strong>dei</strong> segni<br />

e <strong>dei</strong> sintomi del paziente;<br />

5 or<strong>di</strong>nare o consigliare appropriati test <strong>di</strong>agnostici e utilizzare i risultati per aiutare a porre la <strong>di</strong>agnosi;<br />

6 eseguire procedure critiche necessarie a stabilizzare e trattare i pazienti con patologie respiratorie <strong>di</strong> emergenza;<br />

7 seguire le linee guida pratiche basate sulle evidenze universalmente accettate per la gestione globale <strong>di</strong> ogni<br />

con<strong>di</strong>zione;<br />

8 fornire una valutazione continua del paziente, rivedendo le vostre impressione clinica e strategia <strong>di</strong> trattamento<br />

sulla base della risposta del paziente agli interventi.<br />

Parole chiave<br />

Malattie dell’apparato<br />

respiratorio<br />

IN QUESTO CAPITOLO potrete approfon<strong>di</strong>re l’anatomia e la fisiologia del sistema respiratorio<br />

e conoscere le malattie e le con<strong>di</strong>zioni comuni che generano <strong>di</strong>sturbi respiratori. Più importante,<br />

vi verrà chiesto <strong>di</strong> applicare le conoscenze alla valutazione del paziente, <strong>di</strong> stabilire se vi è una<br />

patologia, <strong>di</strong> identificarne la causa tra le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>agnosi possibili e <strong>di</strong> usare un ragionamento<br />

clinico convincente per scegliere il miglior piano <strong>di</strong> trattamento per il vostro paziente. Inoltre,<br />

potrete rivedere alcune procedure fondamentali per il monitoraggio e il trattamento <strong>di</strong> pazienti<br />

con <strong>di</strong>sturbi respiratori.<br />

Anamnesi patologica prossima (APP) il più importante elemento<br />

nella valutazione del paziente. Gli elementi primari della<br />

app possono essere ottenuti utilizzando strumenti mnemonici<br />

come opQRSt e SaMplER.<br />

Angina <strong>di</strong> Ludwig infezione <strong>di</strong> uno spazio profondo del collo<br />

anteriore appena sotto la man<strong>di</strong>bola. il nome deriva dalla sensazione<br />

<strong>di</strong> soffocamento e asfissia riportato dalla maggior parte<br />

<strong>dei</strong> pazienti con questa con<strong>di</strong>zione.<br />

Angioedema Disturbo caratterizzato da un gonfiore improvviso,<br />

<strong>di</strong> solito <strong>di</strong> una struttura della testa o del collo come il labbro<br />

(in particolare quello inferiore), i lobi delle orecchie, la lingua o<br />

l’ugola.<br />

Ascesso (peritonsillare) ascesso in cui un’infezione superficiale<br />

<strong>dei</strong> tessuti molli progre<strong>di</strong>sce fino a creare raccolte <strong>di</strong> pus nello<br />

spazio della sottomucosa a<strong>di</strong>acente alle tonsille. Questo ascesso<br />

e l’infiammazione che lo accompagna portano l’ugola a deviare<br />

verso il lato opposto.<br />

Atelettasia Collasso alveolare.<br />

Centro apneustico localizzato nel ponte, questo centro regola<br />

la profon<strong>di</strong>tà del respiro.<br />

Centro pneumotassico localizzato nel ponte, questo centro in<br />

genere controlla la frequenza e il pattern <strong>di</strong> respirazione.<br />

Chemorecettori Recettori chimici sensibili ai cambiamenti nella<br />

composizione del sangue e <strong>dei</strong> liqui<strong>di</strong> corporei. i cambiamenti<br />

chimici primari registrati dai chemocettori sono quelli che coinvolgono<br />

i livelli <strong>di</strong> idrogeno (H + ), anidride carbonica (Co 2) e<br />

ossigeno (o 2).<br />

Danno polmonare acuto/Sindrome da <strong>di</strong>stress respiratorio<br />

acuto (ALI [Acute Lung Injury]/ARDS [Acute Respiratory Distress<br />

Syndrome]) Malattia sistemica che causa insufficienza<br />

polmonare.<br />

Dotto toracico Situato nella parte superiore sinistra del torace, il<br />

dotto toracico è il vaso linfatico più grande del corpo. Esso<br />

permette il reflusso alla vena cava del liquido in eccesso che<br />

proviene dalle estremità inferiori e dall’addome e che non è<br />

raccolto dalle vene.<br />

89


90<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Ecografia Chiamata anche sonografia o sonografia me<strong>di</strong>co-<strong>di</strong>agnostica,<br />

è una metodologia <strong>di</strong> imaging che utilizza ultrasuoni<br />

ad alta frequenza per produrre immagini precise delle strutture<br />

all’interno del corpo.<br />

Insufficienza respiratoria Malattia in cui i polmoni <strong>di</strong>ventano<br />

incapaci <strong>di</strong> svolgere il loro compito fondamentale <strong>di</strong> scambio<br />

<strong>di</strong> gas, <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong> ossigeno dall’aria inalata nel sangue<br />

e <strong>di</strong> cessione <strong>di</strong> anidride carbonica dal sangue nell’aria espirata.<br />

Metabolismo aerobio processo in cui il glucosio è convertito in<br />

energia in presenza <strong>di</strong> ossigeno.<br />

Metabolismo anaerobio processo in cui, con mancanza ossigeno,<br />

le cellule possono generare una piccola quantità <strong>di</strong> energia,<br />

mentre rilasciano un’abbondante quantità <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> come prodotti<br />

<strong>di</strong> scarto, specialmente acido lattico e carbonico.<br />

Monitoraggio dell’anidride carbonica <strong>di</strong> fine espirazione (etco 2,<br />

End-Tidal co 2) analisi <strong>dei</strong> gas esalati per la Co2, che rappre-<br />

SCENARIO<br />

UN VOSTRO PAZIENTE DI 57 ANNI lamenta un “mal <strong>di</strong><br />

gola”. Quando lo salutate, notate che non sta bene. i suoi<br />

occhi sono iniettati <strong>di</strong> sangue ed emette costantemente<br />

secrezioni dagli angoli della bocca. Con voce soffocata,<br />

spiega che i suoi sintomi sono iniziati oggi. afferma <strong>di</strong> sentirsi<br />

indolenzito, che ha avuto brivi<strong>di</strong> e riferisce <strong>di</strong> un dolore<br />

all’orecchio e ai denti inferiori. l ’anamnesi include <strong>di</strong>abete<br />

<strong>di</strong> tipo 2 e ipertensione. i parametri vitali iniziali sono pa<br />

104/72 mmHg, FC 124 bpm, FR 20 atti/min, temperatura<br />

39,4 °C. Mentre continuate il vostro esame, il paziente<br />

<strong>di</strong>venta sempre più ansioso e irrequieto. inoltre, notate un<br />

rumore acuto quando inspira.<br />

1 Quale <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale state prendendo in considerazione<br />

in base ai dati che avete ottenuto?<br />

2 Di quali informazioni aggiuntive avete bisogno per<br />

porre la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale?<br />

3 Quali sono le vostre priorità <strong>di</strong> trattamento iniziale,<br />

mentre continuate la cura del paziente?<br />

Non dovrei più <strong>di</strong>pingere interni con uomini che leggono e<br />

donne che lavorano a maglia. Dipingerò gente vivente che<br />

respira, che prova sentimenti e che soffre e ama.<br />

Edvard Munch<br />

Da Byron a Billy Ray Cyrus, i cuori svolazzanti, palpitanti,<br />

indolenziti sono serviti a simboleggiare l’amore. Allo stesso<br />

modo, il respiro è <strong>di</strong>ventato sinonimo <strong>di</strong> espressività, <strong>di</strong> libertà<br />

− e della vita stessa. Forse perché siamo in grado <strong>di</strong> ascoltare,<br />

sentire e anche vedere la nostra respirazione, la necessità pratica<br />

<strong>di</strong> respirare è spesso elevata a ideale poetico. In questo capitolo<br />

limiteremo la nostra <strong>di</strong>scussione al pratico, lasciando la poetica<br />

al regno della musica, dell’arte e della letteratura.<br />

senta un metodo utile per valutare lo stato <strong>di</strong> ventilazione del<br />

paziente.<br />

Respirazione passaggio reciproco <strong>di</strong> ossigeno nel sangue e <strong>di</strong><br />

anidride carbonica negli alveoli.<br />

Scambio <strong>dei</strong> gas processo in cui l’ossigeno dall’atmosfera è assorbito<br />

dalle cellule del sangue circolanti e in cui l’anidride carbonica<br />

dal sangue viene rilasciata nell’atmosfera.<br />

Toracentesi procedura volta a rimuovere liquido o aria dallo<br />

spazio pleurico.<br />

Toracostomia procedura in cui si posiziona un drenaggio che<br />

può essere connesso a una valvola <strong>di</strong> Heimlich, una valvola<br />

uni<strong>di</strong>rezionale che lascia uscire l’aria e ne impe<strong>di</strong>sce il rientro<br />

nello spazio pleurico.<br />

Ventilazione non invasiva a pressione positiva (NIV) procedura<br />

in cui una pressione positiva è fornita attraverso le alte vie<br />

respiratorie usando una maschera o un’altra interfaccia non<br />

invasiva.<br />

Anatomia del sistema respiratorio<br />

Il sistema polmonare ha sede in primo luogo all’interno del<br />

torace, ma ha effetti <strong>di</strong> vasta portata su ogni cellula del corpo.<br />

Esso ha due funzioni principali.<br />

1. Ventilazione: movimento dell’aria dentro e fuori i<br />

polmoni. Il processo <strong>di</strong> ventilazione è il primo passo<br />

nella fornitura <strong>di</strong> ossigeno (O2) alle cellule e nella<br />

rimozione <strong>di</strong> anidride carbonica (CO2) e <strong>di</strong> altri prodotti<br />

<strong>di</strong> scarto dalla circolazione. Il trasporto <strong>di</strong> aria<br />

pulita e umi<strong>di</strong>ficata agli alveoli in quantità sufficiente<br />

a mantenere un adeguato livello <strong>di</strong> ossigeno nel sangue<br />

è la funzione dell’orofaringe, della faringe, della trachea,<br />

<strong>dei</strong> bronchi e <strong>dei</strong> bronchioli.<br />

2. Respirazione: processo <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> gas in cui l’ossigeno<br />

passa dall’atmosfera alle cellule circolanti nel<br />

sangue e l’anidride carbonica viene rilasciata dal circolo<br />

ematico nell’atmosfera.<br />

Il sistema respiratorio può essere <strong>di</strong>viso nelle vie aeree superiori<br />

e inferiori. Le vie aeree superiori comprendono tutte le<br />

strutture sopra le corde vocali, mentre le vie aeree inferiori<br />

comprendono le strutture che si trovano sotto quel punto<br />

anatomico. La maggior parte del sistema respiratorio si trova<br />

all’interno del torace, con<strong>di</strong>videndo lo spazio con i sistemi<br />

car<strong>di</strong>ovascolare e gastrointestinale. Il paziente che lamenta<br />

dolore toracico, tosse, respiro corto o una sensazione <strong>di</strong> soffocamento<br />

può avere una patologia derivante da uno qualsiasi<br />

<strong>di</strong> questi tre sistemi toracici.<br />

■■ Vie aeree superiori<br />

Le vie respiratorie si aprono verso l’esterno del corpo attraverso<br />

le cavità nasali e orali. Dal punto <strong>di</strong> vista respiratorio,<br />

ogni via ha una funzione <strong>di</strong>versa. L ’aria che passa attraverso<br />

la bocca alla faringe posteriore non <strong>di</strong>venta umida come l’aria<br />

che passa attraverso la cavità nasale, ma contribuisce comunque<br />

alla ventilazione. Diamo ora uno sguardo da vicino per<br />

prima alla cavità nasale.


Cavità nasale<br />

La cavità nasale è composta dalle seguenti strutture:<br />

●■ narici<br />

●■ cavità nasale, che contiene i turbinati nasali (placche<br />

ossee curve che si estendono dalla parete laterale delle<br />

cavità nasali)<br />

●■ nasofaringe<br />

La cavità nasale ha <strong>di</strong>versi scopi importanti. Essa umi<strong>di</strong>fica e<br />

riscalda l’aria inalata, proteggendo la mucosa inferiore. Le<br />

cellule produttrici <strong>di</strong> muco che rivestono il nasofaringe catturano<br />

le gran<strong>di</strong> particelle sospese nell’aria, prevenendo le<br />

infezioni delle basse vie respiratorie. Inoltre, il nasofaringe<br />

anatomia del sistema respiratorio<br />

91<br />

funziona come una camera <strong>di</strong> risonanza, dando alla voce i<br />

suoi timbro e intonazione.<br />

Faringe e cavità orale<br />

Anche se non sono de<strong>di</strong>cate alla ventilazione, le strutture<br />

della bocca − labbra, denti, gengive, lingua e ghiandole salivari<br />

– trovano una loro funzione nella masticazione e nella<br />

creazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso.<br />

L ’aria inalata che passa attraverso la cavità orale raggiunge<br />

la faringe e poi l’ipofaringe, che si trova subito <strong>di</strong>etro la base<br />

della lingua (Figura 3-1). In questa zona si trovano anche le<br />

tonsille, tessuto linfatico che aiuta a combattere le infezioni.<br />

Direttamente sotto l’ipofaringe c’è l’epiglottide, un lembo<br />

Figura 3-1 Anatomia delle vie aeree.<br />

Le strutture sopra la glottide compongono<br />

le vie aeree superiori; quelle sotto la glottide,<br />

le vie aeree inferiori. Le strutture delle vie<br />

aeree inferiori includono la trachea, l’albero<br />

bronchiale, gli alveoli e i polmoni. (Mo<strong>di</strong>ficata<br />

da Herlihy B: The human body in health<br />

and illness, ed 3, Philadelphia, 2007, Saunders.)


92<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

cartilagineo che copre la trachea durante la deglutizione.<br />

Questo lembo, che <strong>di</strong> norma rimane aperto, protegge le vie<br />

aeree dall’aspirazione, chiudendosi involontariamente durante<br />

la deglutizione quando un bolo <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> o cibo vi transita.<br />

Nei pazienti incoscienti, questo riflesso spesso è assente e ciò<br />

li mette in grave pericolo <strong>di</strong> aspirare il loro vomito. Tale<br />

aspirazione può essere pericolosa per la vita a causa del<br />

volume e dell’aci<strong>di</strong>tà del contenuto dello stomaco.<br />

Sotto l’epiglottide si trovano tre strutture glottiche:<br />

1. la cartilagine tiroidea, che circonda tutto;<br />

2. le cartilagini aritenoidee, che aiutano nel sostenere le<br />

corde vocali;<br />

3. le false corde vocali e le corde vocali vere, strutture<br />

mobili che coprono parzialmente la glottide e si spostano<br />

avanti e in<strong>di</strong>etro per creare suoni <strong>di</strong> base sintonizzati<br />

dall’orofaringe e dal rinofaringe. Le corde vocali<br />

false sono costituite da tessuto connettivo fibroso e<br />

sono attaccate alle corde vocali vere. Queste ultime<br />

sono composte da un fine tessuto legamentoso. Lo<br />

spazio tra le due corde vocali vere, dove l’aria passa per<br />

la ventilazione al tratto respiratorio inferiore, viene<br />

in<strong>di</strong>cato come glottide.<br />

■■ Tratto respiratorio inferiore<br />

Quando l’aria entra nel tratto respiratorio inferiore (Figura 3-2)<br />

passa attraverso la trachea e i bronchi fino ai polmoni, dove<br />

procede attraverso i bronchioli e, infine, raggiunge gli alveoli,<br />

delle piccole sacche in cui avviene lo scambio <strong>di</strong> gas.<br />

Trachea<br />

Dopo il passaggio attraverso la glottide, l’aria successivamente<br />

scorre nella trachea. La trachea è un tubo membranoso supportato<br />

da anelli cartilaginei incompleti a forma <strong>di</strong> C. Il primo è la<br />

Figura 3-2 Strutture delle vie aeree inferiori.<br />

(Da Thibodeau GA, Patton KT: Structure and function<br />

of the body, ed 12, St Louis, 2004, Mosby.)<br />

cartilagine cricoidea, l’unico anello con una cartilagine circonferenziale.<br />

Sotto la cricoide si trovano gli anelli successivi, collegati<br />

posteriormente da piccoli muscoli che aiutano a determinare il<br />

<strong>di</strong>ametro della cartilagine quando si rilassano e si contraggono.<br />

Questa struttura permette alla trachea <strong>di</strong> non collabire con colpi<br />

<strong>di</strong> tosse vigorosi o durante la broncocostrizione.<br />

La trachea è rivestita da un tessuto chiamato epitelio colonnare,<br />

che produce muco, una sostanza vischiosa che aiuta a<br />

intrappolare le particelle esterne. I microscopici peli chiamati<br />

ciglia contribuiscono a spostare il muco e le particelle intrappolate<br />

fino alle vie respiratorie, dove verranno poi espulse<br />

con la tosse e l’espettorazione.<br />

Bronchi e polmoni<br />

Procedendo in basso lungo la trachea, gli anelli cartilaginei a<br />

forma <strong>di</strong> C continuano sino a dove la trachea si <strong>di</strong>vide nei<br />

bronchi principali <strong>di</strong> destra e sinistra. I bronchi sono l’unica<br />

fonte <strong>di</strong> ventilazione per ogni polmone. Il bronco principale<br />

<strong>di</strong> destra è più dritto e più grande <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro rispetto al<br />

sinistro, cosa che lo rende più suscettibile <strong>di</strong> aspirazione e<br />

intubazione involontaria. Anche questi bronchi sono composti<br />

da anelli a forma <strong>di</strong> C, collegati posteriormente da un<br />

muscolo <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni. L ’epitelio colonnare <strong>di</strong> rivestimento<br />

si estende nei bronchi, fornendo umi<strong>di</strong>ficazione e<br />

secernendo muco per proteggere le vie aeree inferiori da<br />

particelle dannose.<br />

I polmoni destro e sinistro sono le strutture successive nel<br />

percorso del flusso d’aria. I polmoni sono avvolti da un<br />

doppio strato <strong>di</strong> membrana, chiamata pleura. La pleura viscerale<br />

aderisce ai polmoni, mentre la pleura parietale è adesa<br />

alla superficie interna della parete toracica e del me<strong>di</strong>astino.<br />

Tra queste due pleure c’è uno spazio chiuso (spazio virtuale)<br />

contenente un sottile strato <strong>di</strong> fluido lubrificante che, in<br />

assenza <strong>di</strong> processi patologici, permette alle membrane <strong>di</strong><br />

scivolare le une sulle altre.


Anche se funzionano in modo simile, i polmoni si <strong>di</strong>fferenziano<br />

nella struttura. Il polmone destro ha tre lobi principali:<br />

superiore, me<strong>di</strong>o e inferiore. Il polmone sinistro con<strong>di</strong>vide<br />

il suo lato nello spazio intratoracico con il cuore, quin<strong>di</strong> ha<br />

solo due lobi, il superiore e l’inferiore.<br />

Bronchioli e alveoli<br />

Entrando nei polmoni, i bronchi principali si <strong>di</strong>vidono in<br />

bronchioli sempre più piccoli: primari, secondari e terziari.<br />

Questi tubi sempre più piccoli <strong>di</strong>stribuiscono l’aria inalata a<br />

tutte le aree del polmone per una ventilazione efficace. I rivestimenti<br />

<strong>dei</strong> bronchioli terziari e più piccoli producono<br />

sempre meno muco, che <strong>di</strong>venta progressivamente più <strong>di</strong>fficile<br />

da espellere dal corpo attraverso le vie aeree. Notate che,<br />

sebbene tutte queste strutture abbiano un ruolo nella conduzione<br />

<strong>di</strong> aria ai polmoni, non tutte sono coinvolte nell’atto<br />

della respirazione.<br />

I bronchioli alla fine terminano negli alveoli, piccole<br />

sacche con pareti <strong>di</strong> una singola cellula <strong>di</strong> spessore in modo<br />

da consentire lo scambio <strong>di</strong> gas (respirazione). In un polmone<br />

sano ci sono milioni <strong>di</strong> alveoli, che formano gruppi simili a<br />

grappoli. Lo scambio gassoso avviene attraverso i pochi strati<br />

<strong>di</strong> cellule che separano gli alveoli dai capillari polmonari.<br />

Questo passaggio reciproco <strong>di</strong> ossigeno nel sangue e <strong>di</strong> anidride<br />

carbonica negli alveoli è chiamato respirazione. Appena<br />

lascia gli alveoli, il gas passa attraverso il singolo strato <strong>di</strong><br />

cellule che compongono la parete alveolare, attraverso un<br />

sottile strato <strong>di</strong> tessuto interstiziale e, infine, attraverso il<br />

singolo strato <strong>di</strong> cellule che compone la parete <strong>dei</strong> capillari.<br />

Qualsiasi aumento dello spessore <strong>di</strong> questo strato <strong>di</strong> cellule<br />

può mettere profondamente a repentaglio la respirazione.<br />

Gli alveoli sono mantenuti aperti e in posizione dal tessuto<br />

connettivo presente nei tessuti interstiziali che circondano gli<br />

alveoli stessi. Una sostanza chimica chiamata surfattante<br />

riveste le pareti interne degli alveoli, aiutando a mantenere<br />

aperte le piccole sacche. Il surfattante (o tensioattivo [N.d.T])<br />

è una sostanza chimica che agisce come sapone, riducendo<br />

la tensione superficiale e fornendo un’interfaccia tra olio e<br />

acqua, in modo che gli alveoli non collassino durante l’espirazione.<br />

I neonati prematuri possono avere una carenza <strong>di</strong><br />

surfattante, che porta a gravi problemi respiratori. Tuttavia,<br />

qualunque sia l’età del paziente, anche una quantità normale<br />

<strong>di</strong> tensioattivo e un adeguato tessuto connettivo <strong>di</strong> sostegno<br />

non possono impe<strong>di</strong>re il collasso alveolare. L ’atelettasia si<br />

verifica in seguito a infezioni, traumi o infiammazioni ed è<br />

un fattore <strong>di</strong> rischio principale per la polmonite.<br />

■■ <strong>Support</strong>o muscoloscheletrico<br />

della respirazione<br />

Le ossa, i muscoli e il tessuto connettivo svolgono una funzione<br />

fondamentale nella ventilazione. Senza il sostegno <strong>di</strong><br />

queste strutture, una ventilazione efficace sarebbe impossibile.<br />

Il sostegno strutturale spazia dalla trachea cartilaginea<br />

alla volta ossea del torace, la quale mantiene la pressione<br />

necessaria per la ventilazione.<br />

Il muscolo principale della ventilazione è il <strong>di</strong>aframma,<br />

uno spesso muscolo che separa il torace dall’addome. Il <strong>di</strong>aframma<br />

è sotto controllo sia volontario sia involontario. Il<br />

anatomia del sistema respiratorio<br />

93<br />

nervo frenico, che in<strong>di</strong>ca al <strong>di</strong>aframma quando contrarsi e<br />

rilassarsi, ha origine nel tronco encefalico ed esce dalla<br />

colonna cervicale a livello <strong>dei</strong> metameri C3, C4 e C5. Questi<br />

livelli sono importanti, in particolare nei traumi, dal momento<br />

che le lesioni al rachide cervicale in tali se<strong>di</strong> possono causare<br />

un’apnea fatale.<br />

La gabbia toracica è la struttura che sostiene e protegge<br />

gli organi all’interno della cavità toracica, tra cui i polmoni.<br />

La sua architettura facilita la variazione della pressione intratoracica<br />

necessaria per la ventilazione. Le coste, lo sterno e<br />

la colonna vertebrale toracica costituiscono una struttura<br />

protettiva (Figura 3-3). Oltre alla protezione degli organi<br />

intratoracici, le coste contribuiscono a creare la pressione<br />

necessaria per l’inspirazione e l’espirazione.<br />

I muscoli intercostali sono considerati muscoli accessori<br />

della respirazione, ossia sono insufficienti come muscoli<br />

principali della ventilazione, ma possono comunque assistere<br />

il <strong>di</strong>aframma a creare le variazioni <strong>di</strong> pressione necessarie per<br />

la ventilazione. Esistono altri muscoli accessori, tra cui i<br />

muscoli addominali e del collo. Se notate che un paziente si<br />

trova a dover utilizzare i muscoli accessori per respirare, una<br />

compromissione respiratoria o un’insufficienza respiratoria<br />

imminente dovrebbe essere sulla vostra lista <strong>di</strong> attenzione.<br />

Appena <strong>di</strong>etro la trachea si trova l’esofago, che collabisce<br />

facilmente con qualsiasi pressione negativa dal momento che<br />

è un tubo muscolare. La parete muscolare posteriore della<br />

trachea si trova accanto all’esofago anteriore. Durante la<br />

deglutizione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> cibo, l’esofago ospita il bolo,<br />

mentre la trachea mantiene la sua forma. Le stenosi esofagee<br />

e le lesioni possono creare una sensazione <strong>di</strong> bruciore o <strong>di</strong><br />

pienezza nel torace a causa <strong>di</strong> questa elasticità.<br />

Figura 3-3 Gabbia toracica. Le coste sono a coppie, do<strong>di</strong>ci<br />

per ogni lato del torace, e sono numerate dall’alto verso<br />

il basso iniziando da 1. Le prime sette superiori si articolano<br />

<strong>di</strong>rettamente con lo sterno per mezzo <strong>di</strong> un breve tratto<br />

<strong>di</strong> cartilagine e sono chiamate coste vere. Le rimanenti cinque<br />

coppie <strong>di</strong> coste sono conosciute come coste false, poiché non<br />

si attaccano <strong>di</strong>rettamente allo sterno. Le ultime due inoltre,<br />

chiamate coste fluttuanti, sono attaccate solo nella loro<br />

porzione posteriore. (Da Leonard PC: Buil<strong>di</strong>ng a me<strong>di</strong>cal<br />

vocabulary: with Spanish translations, ed 7, St Louis, 2008, Saunders.)


94<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

■■ Rapporto intratoracico<br />

delle strutture car<strong>di</strong>ache e vascolari<br />

Le strutture anatomiche che sostengono la ventilazione e la<br />

respirazione con<strong>di</strong>vidono lo spazio intratoracico con <strong>di</strong>verse<br />

altre strutture importanti, compreso il cuore, la vena cava,<br />

l’aorta, il tronco polmonare e il dotto toracico. Queste strutture<br />

vascolari portano sangue ossigenato ai tessuti e fanno<br />

ritornare il sangue deossigenato ai polmoni per lo scambio<br />

della linfa e la rimozione <strong>dei</strong> materiali <strong>di</strong> scarto, come l’anidride<br />

carbonica.<br />

Il cuore è la pompa principale del sistema circolatorio e il<br />

suo corretto funzionamento è fondamentale per la <strong>di</strong>stribuzione<br />

del sangue a tutto il corpo. Il sangue deossigenato<br />

ritorna al cuore attraverso le vene cave superiore e inferiore.<br />

La vena cava superiore restituisce il sangue refluo dalla testa,<br />

dalle braccia e dalle spalle (cioè le parti al <strong>di</strong> sopra del cuore),<br />

mentre la vena cava inferiore riporta il sangue dalla metà<br />

inferiore del corpo (cioè, le parti sotto il cuore). Il sangue<br />

deossigenato passa dalle vene cave nell’atrio destro e poi<br />

viene pompato nel ventricolo destro, quin<strong>di</strong> nel tronco polmonare.<br />

Quest’ultimo si ramifica nelle arterie polmonari<br />

destra e sinistra, le quali sfociano nei polmoni. Il sangue<br />

ossigenato ritorna quin<strong>di</strong> al cuore e all’atrio sinistro attraverso<br />

le vene polmonari. Questa è l’unica zona del corpo in<br />

cui le arterie portano sangue deossigenato e le vene trasportano<br />

il sangue ossigenato.<br />

Dall’atrio sinistro, il sangue viene pompato nel ventricolo<br />

sinistro, la camera più “robusta” del cuore. Il ventricolo sinistro<br />

è forte abbastanza da controbilanciare la pressione aortica<br />

al fine <strong>di</strong> espellere il sangue nell’aorta stessa. Il sangue viene<br />

poi <strong>di</strong>stribuito al corpo da arterie sempre più piccole e dalle<br />

arteriole.<br />

Il dotto toracico, che si trova in alto a sinistra del torace,<br />

è il vaso linfatico più grande nel corpo. Il dotto toracico<br />

riporta alla vena cava tutto il liquido in eccesso proveniente<br />

dalle estremità inferiori e dall’addome che non è convogliato<br />

dalle vene. La quantità <strong>di</strong> linfa restituita è piccola rispetta al<br />

volume <strong>di</strong> sangue che scorre attraverso le vene, ma la sua<br />

evacuazione è importante, dal momento che il fluido altrimenti<br />

ristagnerebbe nelle estremità inferiori.<br />

Fisiologia del sistema respiratorio<br />

Il sistema respiratorio è governato da un insieme complesso<br />

<strong>di</strong> processi fisiologici, che includono l’attivazione della risposta<br />

immunitaria, la regolazione della respirazione e della<br />

ventilazione e il supporto dell’equilibrio acido-base. Diamo<br />

un rapido sguardo a ciascuno <strong>di</strong> questi processi.<br />

■■ Attivazione della risposta immunitaria<br />

Quando l’aria dall’ambiente entra nel tratto respiratorio, il<br />

potenziale <strong>di</strong> infezione è sempre presente, ma il corpo è<br />

piuttosto efficiente nel rispondere a questa minaccia. Il<br />

sistema respiratorio possiede <strong>di</strong>verse strategie per evitare che<br />

gli organismi patogeni (agenti patogeni) entrino dal tratto<br />

respiratorio superiore e raggiungano gli alveoli.<br />

Se un agente patogeno oltrepassa la pelle (che agisce come<br />

barriera principale contro ferite e infezioni) ed entra nel<br />

corpo attraverso le vie respiratorie, il rivestimento delle<br />

cellule epiteliali nella trachea funge da barriera secondaria<br />

contro le infezioni. L ’epitelio è costituito da cellule a calice<br />

secernenti muco. Il muco appiccicoso intercetta gli invasori<br />

aspirati. Le altre cellule contengono microscopici peli (ciglia),<br />

che aiutano a spostare il muco verso le vie respiratorie superiori,<br />

dove può essere espettorato con la tosse.<br />

Il muco contiene anche un anticorpo immunitario chiamato<br />

immunoglobulina A (IgA), che è secreta nei liqui<strong>di</strong> corporei<br />

e si lega agli organismi patogeni, permettendo ai globuli<br />

bianchi <strong>di</strong> riconoscerli e <strong>di</strong>struggerli.<br />

Nel tratto respiratorio inferiore, i globuli bianchi possono<br />

entrare fisicamente negli alveoli e nei bronchioli passando tra<br />

i bor<strong>di</strong> delle cellule. I globuli bianchi attaccano le cellule<br />

patogene e fagocitano qualsiasi piccola particella non trasportata<br />

via nel muco delle vie aeree superiori. Questi globuli<br />

bianchi si trovano spesso nel muco espettorato e sono da<br />

considerarsi responsabili della colorazione giallo-verde dell’espettorato<br />

nei pazienti con alcuni tipi <strong>di</strong> infezioni respiratorie.<br />

■■ Neuroregolazione della respirazione<br />

e della ventilazione<br />

Tre meccanismi principali regolano la ventilazione:<br />

1. sistema nervoso centrale (SNC)<br />

2. sistema nervoso periferico e muscoli della ventilazione<br />

3. recettori chimici e meccanici del corpo<br />

Sistema nervoso centrale<br />

L ’SNC regola la ventilazione da varie strutture situate all’interno<br />

del cervello e del midollo spinale. Il midollo e il ponte,<br />

che costituiscono il tronco encefalico, sono entrambi coinvolti<br />

in questo controllo centrale. Il midollo modula il ritmo<br />

<strong>di</strong> base della ventilazione e innesca un gruppo ventrale<br />

quando una frequenza respiratoria più rapida è necessaria. Il<br />

ponte regola l’inspirazione e attiva l’espirazione attraverso il<br />

centro pneumotassico, che in genere controlla la velocità e<br />

il pattern respiratorio. Il centro apneustico, anch’esso situato<br />

nel ponte, regola la profon<strong>di</strong>tà della respirazione.<br />

La corteccia cerebrale permette il comando volontario<br />

della ventilazione, ignorando i sistemi automatici controllati<br />

dal midollo e dal ponte. Questo è importante quando si vuole<br />

ridere, piangere, cantare o parlare. I <strong>di</strong>sturbi dell’SNC possono<br />

portare a una compromissione respiratoria.<br />

Sistema nervoso periferico<br />

Il sistema nervoso periferico e i muscoli della respirazione<br />

devono funzionare in modo coor<strong>di</strong>nato. Durante l’inspirazione,<br />

la contrazione del <strong>di</strong>aframma lo costringe a muoversi<br />

verso il basso, mentre la contrazione <strong>dei</strong> muscoli intercostali<br />

induce le coste ad alzarsi ed espandersi. Queste azioni<br />

aumentano il volume intratoracico, che a sua volta riduce la<br />

pressione nel torace. Tale riduzione, o pressione negativa,<br />

permette all’aria ambiente <strong>di</strong> entrare nei polmoni.


Durante l’espirazione, si verifica l’opposto − il <strong>di</strong>aframma<br />

e muscoli intercostali si rilassano e la pressione positiva nella<br />

gabbia toracica spinge l’aria fuori dai polmoni nell’atmosfera.<br />

Recettori chimici e meccanici<br />

I recettori centrali nel corpo si trovano nel cervello e nel<br />

liquido cerebrospinale e, perifericamente, a livello dell’arco<br />

aortico, <strong>dei</strong> reni e <strong>dei</strong> polmoni. I recettori meccanici, o meccanocettori,<br />

avvertono quando sono presenti sostanze irritanti<br />

o quando si verificano allungamenti eccessivi <strong>dei</strong><br />

muscoli. Quando i recettori sono stimolati al culmine dell’inspirazione,<br />

i muscoli si rilasciano, in modo che l’iperventilazione<br />

non danneggi i polmoni. Questo riflesso è anche<br />

stimolato quando la tosse è provocata da un corpo estraneo<br />

o da particelle nelle vie aeree.<br />

I recettori chimici, o chemocettori, sono sensibili ai cambiamenti<br />

della composizione del sangue e <strong>dei</strong> liqui<strong>di</strong> corporei.<br />

I cambiamenti chimici primari registrati dai chemocettori<br />

sono quelli che coinvolgono i livelli <strong>di</strong> idrogenioni (H + ), <strong>di</strong><br />

anidride carbonica (CO2) e <strong>di</strong> ossigeno (O2). ●■ H + : i chemocettori sono sensibili all’aumento del livello<br />

<strong>di</strong> idrogenioni nel liquido che circonda le cellule del<br />

midollo stimolato dall’incremento della frequenza della<br />

ventilazione. L ’opposto si verifica quando i livelli <strong>di</strong><br />

idrogenioni <strong>di</strong>minuiscono. Questo cambiamento può<br />

essere rilevato nel sangue attraverso la misurazione del<br />

pH. Il pH normale nel corpo umano è <strong>di</strong> 7.35-7.45.<br />

●■ CO 2: il livello <strong>di</strong> CO 2 nel sangue aumenta se la respirazione<br />

è troppo lenta o superficiale, provocando ritenzione<br />

<strong>di</strong> CO2, o anche quando il sangue <strong>di</strong>venta troppo<br />

acido. La fuoriuscita della CO2 in eccesso nel liquido<br />

cerebrospinale innesca un aumento <strong>di</strong> H + e, a sua volta,<br />

scatena un aumento della frequenza respiratoria. Questo<br />

livello può essere misurato nel sangue attraverso la pressione<br />

parziale <strong>di</strong> CO2 (Paco 2). La Paco 2 normale è <strong>di</strong><br />

35-45 mmHg. Il livello <strong>di</strong> CO 2 è il principale regolatore<br />

della respirazione.<br />

●■ O 2: quando i chemocettori periferici percepiscono un calo<br />

eccessivo del livello <strong>di</strong> ossigeno, aumenta la frequenza<br />

respiratoria. La Pao2 normale è <strong>di</strong> 80-100 mmHg.<br />

La normale ventilazione è controllata dal drive ipercapnico<br />

(alto livello <strong>di</strong> CO2), per cui aumenta la ventilazione quando<br />

la CO2 è anche solo leggermente elevata. I chemocettori subiscono<br />

un cambiamento quando una malattia polmonare<br />

cronica provoca un perpetuo aumento del livello <strong>di</strong> CO2. Si<br />

<strong>di</strong>ce che il paziente si converte in un drive ipossico, per cui<br />

è <strong>di</strong>pendente da un basso livello <strong>di</strong> ossigeno per stimolare un<br />

aumento della frequenza o della profon<strong>di</strong>tà della ventilazione.<br />

Questo fatto spiega perché ai pazienti con malattia polmonare<br />

cronica non deve essere somministrata una quantità eccessiva<br />

<strong>di</strong> ossigeno a lungo termine.<br />

■■ Conservazione dell’equilibrio acido-base<br />

La respirazione e la ventilazione sono regolate da una complessa<br />

interazione <strong>di</strong> nervi, recettori e ormoni. Il livello <strong>di</strong><br />

anidride carbonica nel corpo è il principale modulatore della<br />

Fisiologia del sistema respiratorio<br />

95<br />

respirazione. La CO2 è il principale prodotto <strong>di</strong> scarto del<br />

metabolismo. Il metabolismo è il processo <strong>di</strong> trasformazione<br />

degli zuccheri (destrosio o glucosio) in energia per l’utilizzo<br />

da parte delle cellule del corpo. Un alto livello <strong>di</strong> CO2 danneggia<br />

il meccanismo cellulare responsabile del metabolismo.<br />

Il metabolismo aerobio, in cui il glucosio viene<br />

convertito in energia in presenza <strong>di</strong> ossigeno, è il processo<br />

fondamentale della vita. Questo processo è molto efficiente,<br />

ma si basa su un costante rifornimento <strong>di</strong> ossigeno e glucosio,<br />

dal momento che la cellula non può accumulare entrambe<br />

le risorse.<br />

Quando l’ossigeno è assente, le cellule ricorrono al metabolismo<br />

anaerobio, che permette loro <strong>di</strong> produrre piccole<br />

quantità <strong>di</strong> energia, ma rilascia aci<strong>di</strong> in eccesso come sottoprodotti,<br />

in particolare acido lattico e carbonico. Questo<br />

eccesso <strong>di</strong> acido dev’essere rimosso dalla circolazione, oppure<br />

la troppa CO2 prodotta comporterà acidosi. Spesso, però, lo<br />

stesso problema che altera il trasporto <strong>di</strong> ossigeno compromette<br />

anche la circolazione, causando formazione <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>,<br />

lesioni cellulari o morte <strong>dei</strong> tessuti.<br />

Sistema del tampone ematico<br />

Il corpo è in grado <strong>di</strong> regolare il pH tramite tre meccanismi<br />

che coinvolgono il sangue, il sistema respiratorio e i reni. Il<br />

sangue è in grado <strong>di</strong> tamponare parte dell’eccesso <strong>di</strong> acido<br />

attraverso il sistema acido carbonico-bicarbonato, che può<br />

essere descritto dall’equazione acido carbonico-bicarbonato.<br />

Questa equazione esplicita la funzione <strong>di</strong> bilanciamento che<br />

il sangue svolge in uno sforzo quasi imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> mantenere<br />

il pH normale. L ’eccesso <strong>di</strong> CO2 si combina con l’acqua per<br />

formare acido carbonico (CO2 + H2O = H2CO3). Quest’ultimo<br />

è solo temporaneo e si scompone rapidamente in ioni idrogeno<br />

(aci<strong>di</strong>) e HCO3 – (H + e HCO3 – ) Notate che le frecce<br />

nell’equazione sono <strong>di</strong>rette in entrambi i sensi, in<strong>di</strong>cando che<br />

questi elementi chiave si spostano avanti e in<strong>di</strong>etro a seconda<br />

del livello <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong> ogni substrato:<br />

CO2 + H2O ↔ H2CO3 ↔ HCO3 − +H +<br />

Sistema respiratorio<br />

Oltre al sistema tampone, che lavora continuamente per neutralizzare<br />

il pH, il sistema respiratorio può esso stesso fare<br />

alcune mo<strong>di</strong>fiche all’equilibrio acido-base. Quando i sensori<br />

rilevano un aumento del livello <strong>di</strong> CO2, il sistema respiratorio<br />

aumenta la respirazione per “soffiare fuori” la CO2 in eccesso<br />

per mezzo dell’espirazione. Al contrario, quando il livello <strong>di</strong><br />

CO2 è troppo basso, il sistema rallenta la frequenza <strong>di</strong> respirazione.<br />

Reni<br />

Il terzo sistema che aiuta a mantenere l’equilibrio acido-base<br />

è il sistema renale. Quando l’acidosi persiste per più <strong>di</strong> circa<br />

6 ore, i reni iniziano a trattenere basi, principalmente sotto<br />

forma <strong>di</strong> HCO3, ed eliminano ioni H + , soprattutto sotto forma<br />

<strong>di</strong> ammonio (NH4 + ). Questo è un processo lento e possono<br />

essere necessari giorni perché abbastanza H + siano eliminati<br />

per raggiungere un equilibrio acido-base.<br />

I reni possono essere sensibili a un <strong>di</strong>minuito livello <strong>di</strong><br />

ossigeno nel sangue. I recettori nell’arteria renale registrano


96<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

l’ipossia e, quin<strong>di</strong>, rilasciano eritropoietina, un ormone che<br />

stimola la produzione <strong>di</strong> globuli rossi. Quando i recettori<br />

registrano un livello cronico <strong>di</strong> ipossia, vengono prodotti più<br />

globuli rossi. I pazienti che soffrono <strong>di</strong> bronchite cronica, per<br />

esempio, hanno spesso un elevato numero <strong>di</strong> globuli rossi,<br />

una con<strong>di</strong>zione chiamata policitemia. Questo <strong>di</strong>sturbo<br />

aumenta il rischio <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> coaguli <strong>di</strong> sangue. L ’eritropoietina<br />

è stata sintetizzata per via chimica ed è utilizzata<br />

come farmaco iniettabile in pazienti che sono sottoposti a<br />

chemioterapia, nel tentativo <strong>di</strong> stimolare il corpo a produrre<br />

globuli rossi.<br />

■■ Volume <strong>di</strong> ventilazione<br />

L ’analisi del volume d’aria coinvolto nella ventilazione può<br />

aiutare a comprendere la patologia <strong>di</strong> molte malattie respiratorie<br />

e a valutare la risposta del paziente al trattamento<br />

(Figura 3-4).<br />

Volume corrente<br />

Il volume corrente è il volume normale d’aria inspirata per<br />

ciascun atto respiratorio a riposo. Il volume preciso può<br />

essere influenzato da molte variabili, tra cui malattie polmonari,<br />

<strong>di</strong>mensioni del corpo, forma fisica e fattori meno evi-<br />

Figura 3-4 Volumi polmonari. La traccia a sinistra<br />

(A) mostra il tipico pattern respiratorio in un soggetto<br />

normale, inclusi i cambiamenti <strong>dei</strong> volumi polmonari associati<br />

a un’inspirazione forzata (alla capacità polmonare totale<br />

[TLC, Total Lung Capacity]), seguita da un’espirazione forzata<br />

al volume residuo (RV, Residual Volume). Usando le tecniche<br />

descritte nel testo, le misurazioni <strong>dei</strong> volumi polmonari<br />

possono permettere un calcolo accurato dell’RV, della TLC<br />

e degli altri componenti <strong>dei</strong> volumi polmonari, inclusa<br />

la capacità funzionale residua (FRC, Functional Residual<br />

Capacity), la capacità inspiratoria (IC, Inspiratory Capacity)<br />

e il volume <strong>di</strong> riserva espiratorio (ERV, Expiratory Reserve<br />

Volume). Sono anche mostrati i profili tipici <strong>dei</strong> volumi<br />

polmonari <strong>di</strong> un paziente con asma severo con iperinflazione<br />

e air-trapping (B) e un paziente con una patologia<br />

polmonare restrittiva, che causa una severa riduzione<br />

nei volumi polmonari (C). (Da Walsh D, et al: Palliative me<strong>di</strong>cine,<br />

Philadelphia, 2009, Saunders.)<br />

denti, come l’altitu<strong>di</strong>ne. Il normale volume corrente per un<br />

adulto è <strong>di</strong> circa 500 mL. Il volume minuto è il volume<br />

corrente moltiplicato per il numero <strong>di</strong> respiri al minuto.<br />

Questo parametro quantifica la quantità <strong>di</strong> aria ispirata in<br />

60 secon<strong>di</strong>.<br />

Volume residuo<br />

Il volume residuo è la quantità <strong>di</strong> aria che rimane nei polmoni<br />

dopo un’espirazione forzata. Questa aria mantiene una parziale<br />

espansione <strong>dei</strong> polmoni.<br />

Spazio morto<br />

Ogni area del tessuto in cui lo scambio <strong>dei</strong> gas non avviene<br />

è nota come spazio morto. La quantità <strong>di</strong> spazio morto può<br />

aumentare quando si verifica un processo patologico, come<br />

un’atelettasia (si vedano le malattie del tratto respiratorio<br />

inferiore più avanti in questo capitolo).<br />

Capacità <strong>di</strong> riserva<br />

Esistono due capacità <strong>di</strong> riserva: espiratoria e inspiratoria. La<br />

capacità <strong>di</strong> riserva espiratoria è la <strong>di</strong>fferenza tra una normale<br />

espirazione e un’espirazione dell’aria residua nei polmoni.<br />

Potete <strong>di</strong>mostrare questo concetto forzando più aria possibile<br />

fuori dai polmoni dopo una normale espirazione − questo<br />

volume d’aria è la capacità <strong>di</strong> riserva espiratoria. Allo stesso<br />

modo, inspirare il più profondamente possibile dopo un’inalazione<br />

normale vi permette <strong>di</strong> prendere un ulteriore volume<br />

<strong>di</strong> aria, la capacità <strong>di</strong> riserva inspiratoria. La capacità <strong>di</strong> riserva<br />

inspiratoria aiuta a mantenere gli alveoli gonfiati. Essa spesso<br />

viene espulsa durante lo sba<strong>di</strong>glio.<br />

Capacità vitale e capacità polmonare totale<br />

La capacità vitale è la quantità totale <strong>di</strong> aria scambiata durante<br />

un’inspirazione forzata dopo un’espirazione forzata. La capacità<br />

polmonare totale viene calcolata come capacità vitale più<br />

spazio morto. Anche se <strong>di</strong>pende da molti fattori, la capacità<br />

polmonare totale è la capacità massima <strong>dei</strong> polmoni, compresi<br />

eventuali spazi morti.<br />

Prove <strong>di</strong> funzionalità respiratoria<br />

Le prove <strong>di</strong> funzionalità respiratoria (PFR) sono test <strong>di</strong> respirazione<br />

spesso or<strong>di</strong>nati da pneumologi per un paziente con<br />

<strong>di</strong>fficoltà respiratorie, al fine <strong>di</strong> caratterizzare meglio la natura<br />

e la gravità della malattia. Le PFR spesso misurano le capacità<br />

appena <strong>di</strong>scusse, così come il volume espiratorio forzato in<br />

un secondo (FEV1, Forced Expiratory Volume in one second)<br />

e altri parametri.<br />

Il normale FEV1 è calcolato sulla base dell’altezza del paziente<br />

e del peso e varia da circa 400 mL/sec fino a 600 mL/sec. Il FEV1 è sforzo-<strong>di</strong>pendente, per cui i pazienti che non sono capaci o<br />

<strong>di</strong>sposti a sottoporsi a un autentico sforzo possono falsare i test<br />

per un valore artificialmente basso.<br />

Sul campo o in un Dipartimento <strong>di</strong> Emergenza e Accettazione<br />

(DEA), è possibile misurare una velocità <strong>di</strong> picco <strong>di</strong><br />

flusso espiratorio, o picco <strong>di</strong> flusso, nei pazienti con broncospasmo.<br />

Questa velocità è una misura del flusso d’aria e<br />

viene valutata rispetto a un modello previsto in base a età,<br />

altezza e sesso o a confronto con i dati <strong>di</strong> base conosciuti<br />

del paziente.


CONSIDERAZIONI PARTICOLARI<br />

■■ Età avanzata<br />

I pazienti anziani subiscono molte mo<strong>di</strong>fiche nel sistema<br />

respiratorio, che tutte insieme alla fine compromettono la<br />

capacità del corpo <strong>di</strong> ossigenare il sangue. Una vasta gamma<br />

<strong>di</strong> cambiamenti fisiologici può avvenire sia all’interno delle<br />

vie aeree sia nelle strutture del corpo che sostengono la ventilazione.<br />

Una sintesi <strong>dei</strong> cambiamenti fisiologici associati<br />

all’invecchiamento è presentata nel Box 3-1.<br />

Poiché questi cambiamenti avvengono gradualmente,<br />

spesso in un periodo <strong>di</strong> anni o anche <strong>di</strong> decenni, il corpo ha<br />

il tempo <strong>di</strong> adattarsi a una <strong>di</strong>minuzione funzionale significativa.<br />

Se questi cambiamenti si verificassero in un breve<br />

periodo <strong>di</strong> giorni o settimane, la per<strong>di</strong>ta improvvisa <strong>di</strong> funzionalità<br />

potrebbe essere fatale. Un buon esempio <strong>di</strong> ciò è la<br />

<strong>di</strong>minuzione della superficie respiratoria che si verifica<br />

quando una persona invecchia. Il livello <strong>di</strong> ossigenazione nel<br />

sangue (chiamato pressione parziale) in un giovane adulto<br />

normale in me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 95 mmHg. Negli anziani, non è raro<br />

riscontrare un valore inferiore a 60 mmHg. Se la pressione<br />

parziale <strong>di</strong> ossigeno osservata in un giovane in<strong>di</strong>viduo apparentemente<br />

sano fosse <strong>di</strong> 60 mmHg, dovreste essere abbastanza<br />

preoccupati.<br />

La probabilità <strong>di</strong> alterazioni patologiche del sistema respiratorio<br />

e delle strutture <strong>di</strong> supporto aumenta con l’avanzare<br />

dell’età del paziente. Alcune malattie pleuriche compromettono<br />

la capacità <strong>dei</strong> polmoni <strong>di</strong> inspirare ed espirare. Altre<br />

patologie alterano la <strong>di</strong>ffusione dell’ossigeno nel sangue e<br />

dell’anidride carbonica dal sangue. Inoltre, i tumori possono<br />

occupare spazio nei polmoni, <strong>di</strong>minuendo la superficie <strong>di</strong>sponibile<br />

per la ventilazione. Il fumo cronico può devastare gli<br />

alveoli, restringere i bronchi e intasarli con muco e alterare<br />

il funzionamento degli alveoli, con formazione <strong>di</strong> bolle <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni o sacche d’aria. Le alterazioni circolatorie<br />

possono comportare il trasporto <strong>di</strong> meno sangue o più <strong>di</strong>luito<br />

BOx 3-1 Cambiamenti correlati<br />

all’età che colpiscono<br />

il sistema respiratorio<br />

●■ assottigliamenti degli strati epiteliali<br />

●■ Diminuzione della produzione <strong>di</strong> muco<br />

●■ attività affievolita delle ciglia respiratorie<br />

●■ Compliance polmonare ridotta dovuta alla calcificazione<br />

delle cartilagini tracheali e bronchiali e del tessuto interstiziale<br />

●■ Diminuzione della superficie respiratoria <strong>di</strong> scambio e del<br />

numero <strong>di</strong> alveoli<br />

●■ Riduzione del volume intratoracico secondaria a fratture,<br />

cadute o mo<strong>di</strong>ficazioni ossee<br />

●■ Risposta immunologica meno vigorosa, incluse minori<br />

immunoglobuline e leucociti<br />

●■ indebolimento <strong>dei</strong> muscoli respiratori, inclusi il <strong>di</strong>aframma,<br />

i muscoli intercostali e quelli accessori<br />

Valutazione<br />

97<br />

ai capillari polmonari, alterandone l’ossigenazione. La riduzione<br />

dell’emoglobina può ridurre la capacità <strong>di</strong> trasporto<br />

dell’ossigeno da parte <strong>dei</strong> globuli rossi.<br />

Tutti questi cambiamenti si possono sommare, rendendo<br />

più <strong>di</strong>fficile per un in<strong>di</strong>viduo lo svolgimento delle<br />

normali attività della vita quoti<strong>di</strong>ana. Negli anziani, un’infezione<br />

delle vie respiratorie relativamente minore può<br />

costituire una minaccia per la vita. La polmonite può<br />

causare in un paziente anziano già lievemente ipossico una<br />

grave ipossia, che richiede supporto respiratorio e ventilazione<br />

meccanica.<br />

■■ Considerazioni bariatriche<br />

L ’aumento della massa corporea può impe<strong>di</strong>re o complicare<br />

molte funzioni del sistema respiratorio in vari mo<strong>di</strong>.<br />

●■ Una massa corporea aumentata incrementa il bisogno<br />

<strong>di</strong> energia per le attività <strong>di</strong> routine, con conseguente<br />

aumento della necessità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> ossigeno e <strong>di</strong><br />

rimozione <strong>di</strong> anidride carbonica e <strong>di</strong> altri prodotti <strong>di</strong><br />

scarto.<br />

●■ La pura massa fisica del corpo limita l’ampiezza del<br />

movimento del torace, riducendo la contrazione del<br />

<strong>di</strong>aframma e la conseguente espansione <strong>dei</strong> polmoni.<br />

●■ Quando si giace supini, il peso eccessivo nell’addome<br />

anteriore può passare alla parte superiore dell’addome,<br />

limitando l’espansione del torace e <strong>di</strong>minuendo il<br />

volume corrente.<br />

I polmoni si possono espandere leggermente <strong>di</strong> più in risposta<br />

a un maggiore bisogno, ma la loro <strong>di</strong>mensione è limitata<br />

dall’addome e dal suo contenuto. Il torace può aumentare <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ametro, una risposta spesso documentata in pazienti che<br />

fanno abuso cronico <strong>di</strong> tabacco (un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> bronchite<br />

cronica), ma anche le <strong>di</strong>mensioni del torace sono limitate. Il<br />

cuore può <strong>di</strong>ventare più efficiente pompando più velocemente<br />

e con più forza, ma queste mo<strong>di</strong>fiche possono avere a<br />

lungo termine effetti collaterali car<strong>di</strong>ovascolari, inclusa l’insufficienza<br />

car<strong>di</strong>aca.<br />

Valutazione<br />

La <strong>di</strong>spnea è sia un segno sia un sintomo. Un segno esteriore<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea, per esempio, è l’uso <strong>dei</strong> muscoli respiratori accessori.<br />

Il paziente può lamentare una mancanza <strong>di</strong> respiro o<br />

esprimere una spiacevole consapevolezza che egli sta avendo<br />

<strong>di</strong>fficoltà respiratoria, usando termini come “mancanza <strong>di</strong><br />

respiro” o “senso <strong>di</strong> costrizione toracica”.<br />

■■ Dispatch e consapevolezza<br />

della situazione<br />

Quando si risponde a una chiamata <strong>di</strong> emergenza, il principale<br />

<strong>di</strong>sturbo del paziente con <strong>di</strong>fficoltà respiratoria (a volte<br />

espressa dai presenti quando il paziente è incapace <strong>di</strong><br />

parlare) varia dalla più ovvia <strong>di</strong>spnea alla debolezza o a un<br />

alterato stato <strong>di</strong> coscienza. Il <strong>di</strong>spatcher potrebbe aver già<br />

ottenuto maggiori informazioni da colui che chiama, oppure


98<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

il vostro ricordo <strong>di</strong> un precedente intervento presso il domicilio<br />

dello stesso paziente potrebbe fornirvi in<strong>di</strong>zi sul fatto<br />

che egli soffre <strong>di</strong> una patologia cronica.<br />

Sorveglianza della scena<br />

La valutazione della scena per la ricerca <strong>di</strong> eventuali pericoli<br />

è un passo fondamentale nel processo <strong>di</strong> valutazione <strong>AMLS</strong><br />

(si veda il Capitolo 1 per un ripasso). I pazienti con insufficienza<br />

respiratoria raramente costituiscono una minaccia per<br />

i soccorritori, ma si deve avere cautela quando si tratta <strong>di</strong> un<br />

paziente ipossico che è inquieto. Dovete considerare anche il<br />

potenziale per atti <strong>di</strong> violenza da parte <strong>di</strong> familiari o passanti<br />

che provano <strong>di</strong>sagio nel vedere un paziente, in particolare se<br />

una persona cara, faticare a respirare. La frustrazione estrema<br />

combinata a poche risorse per supportare la sopravvivenza è<br />

una “ricetta” per un’aggressione. Ottenere il controllo della<br />

scena con tatto ed empatia può gettare le basi per una buona<br />

cura del paziente.<br />

Una certa cautela va posta nelle situazioni in cui può<br />

essersi verificata un’overdose; nelle comunità che hanno un<br />

alto tasso <strong>di</strong> criminalità, dovrebbe essere richiesta la protezione<br />

della polizia già nelle prime fasi del processo <strong>di</strong> invio.<br />

Prestate particolare attenzione a toni <strong>di</strong> voce particolarmente<br />

alti e ad altri segnali d’allarme, poiché il pericolo potrebbe<br />

essere imminente.<br />

La presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci nell’ambiente del paziente<br />

deve spingervi a porre delle domande una volta entrati nella<br />

casa. Alcuni pazienti con problemi respiratori cronici delle<br />

vie aeree richiedono un supporto ventilatorio 24 ore al giorno,<br />

che può andare dalle più semplici bombole <strong>di</strong> ossigeno ai<br />

ventilatori sofisticati. Quando insorge una complicanza,<br />

vengono attivati i servizi <strong>di</strong> emergenza per aiutare a risolvere<br />

il problema acuto.<br />

Materiali pericolosi<br />

Quando i pazienti mostrano segni <strong>di</strong> irritazione delle mucose<br />

e aumento del lavoro respiratorio, soprattutto quando ci sono<br />

gruppi isolati <strong>di</strong> vittime, è giustificata un’attenzione particolare<br />

alla sicurezza della scena. Le attrezzature e le squadre<br />

specializzate per i materiali pericolosi (HazMat, Hazardous<br />

Materials) potrebbero essere inviate prima che voi entriate<br />

nella scena.<br />

La valutazione <strong>di</strong> ogni scena, sia essa un luogo <strong>di</strong> lavoro<br />

o una casa privata, dovrebbe essere fatta utilizzando tutti i<br />

vostri sensi. Potreste non essere in grado <strong>di</strong> vedere le particelle<br />

in sospensione nell’aria e non dovreste entrare in una<br />

zona dove l’aria è fumosa, nebbiosa o polverosa. Se il vostro<br />

paziente è in luogo del genere, sono probabili complicanze<br />

respiratorie. Cercate cartelli chimici all’interno degli ambienti<br />

<strong>di</strong> lavoro. Per ottenere un accesso sicuro a scene del genere<br />

bisogna indossare <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale e avere<br />

risorse per materiali pericolosi. Assicuratevi <strong>di</strong> annusare l’aria.<br />

La presenza <strong>di</strong> odori <strong>di</strong> sostanze chimiche potrebbe allertarvi<br />

sulla presenza <strong>di</strong> sostanze invisibili nell’aria. Le stesse protezioni<br />

e risorse devono essere utilizzate se questo pericolo<br />

viene rilevato. All’interno <strong>di</strong> scene industriali, i suoni insoliti<br />

dovrebbero allertarvi per fughe <strong>di</strong> gas o per la possibilità <strong>di</strong><br />

situazioni pericolose.<br />

Precauzioni standard<br />

Qualsiasi combinazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi delle vie respiratorie con<br />

una storia <strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong> febbre autorizza l’uso <strong>di</strong> barriere <strong>di</strong><br />

protezione delle vostre mucose, in particolare durante l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> aspirazione e <strong>di</strong> procedure sulle vie aeree. Indossare<br />

una maschera sembra così semplice, ma è una precauzione<br />

che è facile <strong>di</strong>menticare quando siete <strong>di</strong> fronte a un paziente<br />

molto sofferente dall’altra parte della stanza.<br />

Fattori <strong>di</strong> stress ambientali<br />

I fattori <strong>di</strong> stress sociali, psicologici e fisiologici assalgono il<br />

sistema immunitario del corpo e creano un ambiente favorevole<br />

per i <strong>di</strong>sturbi respiratori. L ’ipotermia, per esempio, porta<br />

alla compromissione e all’insufficienza respiratoria. Anche il<br />

calore e l’umi<strong>di</strong>tà combinati con l’inquinamento ambientale<br />

rappresentano un pericolo per i pazienti con malattie respiratorie<br />

croniche. Il fumo passivo in genere inquina l’aria <strong>di</strong><br />

tutti coloro che si trovano nelle vicinanze, ma soprattutto<br />

provoca una <strong>di</strong>fficoltà reattiva delle vie aeree nei pazienti con<br />

asma o una malattia ostruttiva polmonare (BPCO, broncopneumopatia<br />

cronica ostruttiva).<br />

■■ Valutazione iniziale<br />

Acquisire le conoscenze <strong>di</strong> anatomia, fisiologia e fisiopatologia<br />

che possono influenzare la respirazione è il primo passo<br />

per essere in grado <strong>di</strong> svolgere un approfon<strong>di</strong>to esame obiettivo<br />

e per ottenere dal paziente un’anamnesi appropriata per<br />

determinare la causa del suo <strong>di</strong>sturbo. Il Capitolo 1 ha delineato<br />

il processo <strong>di</strong> formazione dell’impressione clinica e un<br />

paragrafo de<strong>di</strong>cato alla valutazione delle vie aeree e al trattamento<br />

della loro compromissione è incluso nell’Appen<strong>di</strong>ce D<br />

<strong>di</strong> questo manuale.<br />

Osservazione<br />

La vostra osservazione iniziale è importante, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

da come e dove incontrate per la prima volta il paziente.<br />

In alcune circostanze, la famiglia porta il paziente malato con<br />

problemi respiratori <strong>di</strong>rettamente al DEA, senza chiamare il<br />

servizio <strong>di</strong> emergenza territoriale. A volte il primo soccorso<br />

è prestato in una struttura <strong>di</strong> degenza. In<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla collocazione, valutate lo stato <strong>di</strong> coscienza generale e il<br />

lavoro respiratorio e fate un rapido controllo dello stato <strong>di</strong><br />

perfusione. È possibile fare ciò già mentre aiutate il paziente<br />

a scendere dall’auto, su una se<strong>di</strong>a a rotelle o su una barella.<br />

Tutti gli operatori sanitari devono prestare massima attenzione<br />

alla sicurezza e rilevare gli in<strong>di</strong>zi ambientali che possono<br />

essere valutati al primo incontro con il paziente.<br />

Valutazione primaria delle vie aeree<br />

e gestione delle situazioni pericolose per la vita<br />

Sia che siate in un DEA, in una zona <strong>di</strong> triage o in ambiente<br />

preospedaliero, potete valutare il lavoro respiratorio e lo stato<br />

<strong>di</strong> coscienza del paziente sin dall’altra parte della stanza, ma<br />

le vie aeree solo al suo fianco. Cercate <strong>di</strong> valutare il lavoro<br />

respiratorio. La respirazione normale dovrebbe essere calma<br />

e tranquilla a riposo. Se siete in grado <strong>di</strong> notare la respirazione<br />

del paziente dall’altra parte della stanza, egli probabilmente<br />

sta usando i muscoli accessori per respirare, cosa che in<strong>di</strong>ca


un respiro affannoso e che il paziente probabilmente è instabile.<br />

Le vie aeree devono essere attentamente valutate.<br />

Indossando <strong>dei</strong> guanti, aprite imme<strong>di</strong>atamente le vie aeree<br />

del paziente con la sublussazione della man<strong>di</strong>bola (jaw thrust)<br />

o l’inclinazione della testa (head tilt) e il sollevamento del<br />

mento (chin lift). Cercate i segni <strong>di</strong> ostruzione delle vie aeree<br />

superiori, quali secrezioni o sangue all’interno della bocca.<br />

Ascoltate i suoni delle vie aeree. Sono presenti rumori insoliti<br />

che in<strong>di</strong>cano compromissione delle vie aeree superiori, anche<br />

con la testa e la man<strong>di</strong>bola in posizione corretta? I presi<strong>di</strong> per<br />

l’aspirazione devono essere sempre prontamente <strong>di</strong>sponibili<br />

per l’uso già nella valutazione primaria.<br />

Se avete bisogno <strong>di</strong> fornire una gestione delle vie aeree<br />

manuale, deve essere pre<strong>di</strong>sposto un piano imme<strong>di</strong>ato per il<br />

posizionamento o l’avvio <strong>di</strong> tecniche invasive. La preossigenazione/ventilazione<br />

è sempre il primo passo della procedura,<br />

mentre si decide un metodo <strong>di</strong> gestione delle vie aeree sicuro<br />

ed efficace sulla base delle risorse, della <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale,<br />

della vostra posizione e dell’anatomia del paziente.<br />

Se il paziente ha già collocato un presi<strong>di</strong>o artificiale per la<br />

via aerea, valutate l’efficacia e la tolleranza del paziente al<br />

presi<strong>di</strong>o. Cercate conferma del corretto posizionamento del<br />

<strong>di</strong>spositivo prima <strong>di</strong> passare a valutare la respirazione.<br />

Valutazione della respirazione<br />

La valutazione della respirazione inizia con il vostro primo<br />

incontro con il paziente. Guardate, ascoltate e sentite. Osservate<br />

la parete toracica del paziente per la simmetria del movimento.<br />

Ascoltate i suoni polmonari e toccate il torace, per<br />

valutare se è soffice e se è presente un fremito. Il fremito<br />

vocale-tattile è una vibrazione palpabile quando la persona<br />

parla; la polmonite accentua tali vibrazioni, mentre lo pneumotorace<br />

e il versamento pleurico portano a una <strong>di</strong>minuzione<br />

del fremito. Ascoltate il paziente parlare. È rauco o lamenta<br />

<strong>di</strong>sfagia? Quante parole riesce a pronunciare in una frase<br />

prima <strong>di</strong> prendere fiato? La possibilità <strong>di</strong> usare frasi con sei<br />

o sette parole piuttosto che due o tre è in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> come il<br />

paziente sta respirando.<br />

Se il paziente non sta faticando per respirare e si rivolge a<br />

voi per stringervi la mano quando vi presentate, la maggior<br />

parte dell’esame iniziale è completato e potete stare certi che<br />

il paziente è relativamente stabile e al sicuro da situazioni <strong>di</strong><br />

pericolo imme<strong>di</strong>ato.<br />

Distinguere un <strong>di</strong>stress respiratorio da una insufficienza respiratoria<br />

Quando un paziente riferisce <strong>di</strong>spnea o ha un<br />

aumento osservabile del lavoro respiratorio, dovete prendervi<br />

una pausa e porvi una domanda: il paziente è in <strong>di</strong>stress<br />

respiratorio o ha segni <strong>di</strong> insufficienza respiratoria? Se il<br />

paziente migliora con semplici manovre <strong>di</strong> rianimazione,<br />

allora il <strong>di</strong>stress respiratorio è la risposta. Se invece il paziente<br />

non migliora con gli interventi <strong>di</strong> base, o se un qualsiasi<br />

paziente con <strong>di</strong>stress respiratorio ha segni <strong>di</strong> stanchezza o <strong>di</strong><br />

alterazione dello stato mentale, l’insufficienza respiratoria è<br />

imminente. Il Box 3-2 elenca alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> insufficienza<br />

respiratoria imminente. Le manovre <strong>di</strong> rianimazione imme<strong>di</strong>ata<br />

dovrebbero essere attuate a supporto delle vie aeree del<br />

paziente e della ventilazione.<br />

Dopo la valutazione primaria o iniziale, potreste avere già<br />

avviato alcune manovre <strong>di</strong> rianimazione <strong>di</strong> base, se giustifi-<br />

Valutazione<br />

99<br />

BOx 3-2 In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> un’insufficienza<br />

respiratoria imminente<br />

●■ Frequenza respiratoria >30 o


100<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

La vostra attenzione si in<strong>di</strong>rizza poi sulla frequenza respiratoria<br />

del paziente. Nella valutazione primaria o iniziale,<br />

non avete avuto il tempo <strong>di</strong> soffermarvi sui numeri – stavate<br />

rilevando le funzioni vitali e affrontando le potenziali<br />

minacce per la vita. Durante l’esame secondario, tuttavia,<br />

dovreste prestare particolare attenzione a contare gli atti<br />

respiratori del paziente al minuto per determinare la frequenza<br />

respiratoria.<br />

Una frequenza respiratoria estremamente alta o bassa<br />

potrebbe avvisare che un altro sistema potrebbe essere responsabile<br />

del <strong>di</strong>stress respiratorio. Pren<strong>di</strong>amo, per esempio, un<br />

paziente che respira senza <strong>di</strong>fficoltà, non usando i muscoli<br />

accessori, ma ha una frequenza alta. Il paziente <strong>di</strong>mostra una<br />

tachipnea tranquilla. Questo reperto clinico sottile cela segni<br />

minacciosi <strong>di</strong> shock. Una tachipnea tranquilla si verifica<br />

quando i chemocettori percepiscono un aumento dell’aci<strong>di</strong>tà<br />

(acidosi metabolica), stimolando il sistema respiratorio a<br />

respirare più velocemente nel tentativo <strong>di</strong> eliminare la CO2 in<br />

eccesso. All’altra estremità dello spettro, un paziente che<br />

respira lentamente, senza uso <strong>dei</strong> muscoli respiratori, presenta<br />

una bra<strong>di</strong>pnea tranquilla, che può essere causata da un <strong>di</strong>sturbo<br />

dell’SNC o dall’azione <strong>di</strong> farmaci depressori.<br />

Contare la frequenza respiratoria può suggerirvi molto. Mettetela<br />

insieme al lavoro respiratorio e ne saprete anche <strong>di</strong> più.<br />

Controllo della perfusione prossimale e <strong>di</strong>stale e del polso<br />

Il polso ra<strong>di</strong>ale è il punto più spesso controllato in un paziente<br />

stabile, ma potete ottenere informazioni aggiuntive dalla<br />

valutazione del polso in siti arteriosi alternativi come la carotide,<br />

la femorale e la dorsale del piede. I polsi prossimali<br />

corrispondono ad arterie più gran<strong>di</strong>. Il corpo può incanalare<br />

la circolazione verso questi vasi più gran<strong>di</strong> in presenza <strong>di</strong><br />

stress o <strong>di</strong> emorragia. Quando ciò accade, i polsi periferici<br />

possono essere deboli o assenti, mentre la circolazione centrale<br />

è conservata.<br />

Come gli estremi della frequenza respiratoria, anche gli<br />

estremi della frequenza car<strong>di</strong>aca possono essere d’aiuto nel<br />

porre una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale. In un paziente con segni <strong>di</strong><br />

compromissione respiratoria, per esempio, potreste aspettarvi<br />

<strong>di</strong> rilevare una tachicar<strong>di</strong>a. Quando le cellule del corpo non<br />

ricevono abbastanza ossigeno, il cuore batte più velocemente<br />

nel tentativo <strong>di</strong> fornire più ossigeno alle cellule. Pertanto, un<br />

paziente con <strong>di</strong>fficoltà respiratoria che ha un battito del cuore<br />

rallentato probabilmente si trova in una situazione critica.<br />

L ’insufficienza respiratoria può sopraggiungere rapidamente.<br />

Un <strong>di</strong>spositivo tipo pallone-maschera dovrebbe essere prontamente<br />

<strong>di</strong>sponibile per rianimare il paziente, soprattutto<br />

quando il suo stato mentale è in declino.<br />

Suoni polmonari<br />

Una delle valutazioni fondamentali <strong>di</strong> un paziente con <strong>di</strong>fficoltà<br />

respiratoria è l’auscultazione <strong>dei</strong> suoni respiratori.<br />

Valutate tutti i campi della respirazione, sia anteriore sia<br />

posteriore. Auscultate ognuno <strong>dei</strong> tre lobi del polmone<br />

destro e <strong>dei</strong> due lobi del sinistro durante l’inspirazione e<br />

l’espirazione, prestando molta attenzione ad assicurarsi che<br />

i rumori respiratori siano uguali bilateralmente. Le migliori<br />

procedure per l’esecuzione dell’auscultazione sono delineate<br />

nel Box 3-3.<br />

BOx 3-3 Pratica ottimale<br />

per l’auscultazione<br />

per eseguire un’adeguata auscultazione, è buona abitu<strong>di</strong>ne<br />

iniziare con un filo logico nella valutazione routinaria. Seguite<br />

queste semplici regole ogni volta che auscultate i suoni polmonari.<br />

●■ Usate la membrana dello stetoscopio.<br />

●■ posizionate il <strong>di</strong>aframma sulla cute del paziente, se possibile.<br />

●■ per eliminare i <strong>di</strong>sturbi ambientali, non permettete che il tubo<br />

del fonendoscopio tocchi nulla durante l’auscultazione.<br />

●■ per evitare rumori anomali delle vie aeree, chiedete al<br />

paziente <strong>di</strong> respirare con la bocca aperta e la testa in posizione<br />

neutrale o leggermente iperestesa.<br />

●■ Spostatevi sempre con un or<strong>di</strong>ne: dall’alto verso il basso,<br />

lato contro lato, e sito contro sito.<br />

●■ Se auscultate qualcosa <strong>di</strong> inusuale, fermatevi, spostate il<br />

fonendoscopio in un nuovo sito e riauscultate ancora per<br />

confronto.<br />

I suoni respiratori possono essere classificati semplicemente<br />

come normali o anormali. Potreste auscultare suoni normali in<br />

una zona e suoni anormali in un’altra. I suoni anormali, a volte<br />

chiamati rumori respiratori accidentali, possono essere auscultati<br />

in ogni zona del polmone. I suoni associati a particolari<br />

processi patologici respiratori sono riassunti nella Tabella 3-1.<br />

Potreste anche rivedere il Box 1-6 nel Capitolo 1 per un elenco<br />

aggiuntivo <strong>dei</strong> suoni respiratori anormali.<br />

Sibili Il sibilo è il classico suono <strong>di</strong> ostruzione delle vie aeree<br />

o <strong>di</strong> una via aerea reattiva. Di solito auscultati in espirazione,<br />

i sibili possono avere una qualità musicale o un tono duro<br />

<strong>di</strong>scordante. Il tono varia a seconda della <strong>di</strong>mensione delle vie<br />

aeree. I sibili espiratori sono auscultabili nell’asma, nella bronchite<br />

e nella malattia polmonare cronica ostruttiva. I sibili<br />

associati ad altre malattie, come la polmonite e l’insufficienza<br />

car<strong>di</strong>aca, segnalano una reattività delle vie aeree. L ’area è<br />

infiammata e i bronchi sono edematosi.<br />

Crepitii (rantoli) L ’auscultazione <strong>dei</strong> crepitii (conosciuti<br />

anche come rantoli) in ispirazione è associata a un accumulo<br />

<strong>di</strong> liquido negli alveoli. Il suono è <strong>di</strong> qualità acuta, fine e a<br />

volte sparisce con la tosse. Se il suono scompare dopo alcuni<br />

respiri profon<strong>di</strong>, il paziente probabilmente ha un’atelettasia.<br />

La polmonite, lo scompenso car<strong>di</strong>aco congestizio (CHF, Congestive<br />

Heart Failure) e l’edema polmonare sono le con<strong>di</strong>zioni<br />

più spesso associate a crepitii.<br />

Ronchi Il termine ronchi (plurale <strong>di</strong> ronco) deriva dalla<br />

parola greca rhonkos, che significa “russare.” L ’auscultazione<br />

<strong>di</strong> ronchi in<strong>di</strong>ca l’accumulo <strong>di</strong> secrezioni nelle vie aeree maggiori.<br />

I ronchi sono spesso descritti come suoni spumeggianti<br />

<strong>di</strong> bolle in espirazione. I suoni sono generati quando l’aria<br />

passa attraverso le secrezioni intrappolate nelle vie aeree. Le<br />

bronchiectasie, la fibrosi cistica e le polmoniti da aspirazione<br />

sono spesso caratterizzate da ronchi.


TABELLA 3-1 Suoni polmonari associati a con<strong>di</strong>zioni specifiche<br />

Localizzazione Suono Fase Processo patologico<br />

Sfregamenti pleurici Come già sottolineato, il fluido tra i<br />

foglietti pleurici ne riduce l’attrito, aiutando i polmoni a<br />

espandersi e contrarsi durante la normale respirazione.<br />

Quando questo “fluido cuscinetto” è assente, gli sfregamenti<br />

pleurici possono essere rilevati all’auscultazione. Tale segno è<br />

associato a dolore della parete toracica causato da polmonite,<br />

pleurite e contusioni polmonari. Gli sfregamenti possono<br />

essere auscultati in un’area a<strong>di</strong>acente al sito del dolore.<br />

Riduzione del murmure vescicolare La riduzione o lontananza<br />

del murmure vescicolare si ode nei pazienti con le<br />

seguenti patologie respiratorie:<br />

●■ <strong>di</strong>sturbi che portano a un aumento della capacità funzionale<br />

residua, che è un aumento del volume a riposo<br />

<strong>di</strong> gas nei polmoni;<br />

●■ <strong>di</strong>minuzione degli scambi gassosi;<br />

●■ inappropriata presenza <strong>di</strong> aria o liquido.<br />

L ’auscultazione <strong>di</strong> una riduzione del murmure vescicolare è<br />

un classico segno <strong>di</strong> enfisema. Questo processo patologico<br />

<strong>di</strong>strugge le pareti alveolari, creando una superficie maggiore<br />

nei polmoni. Il flusso <strong>di</strong> gas <strong>di</strong>venta meno turbolento, producendo<br />

un suono più morbido. Altri <strong>di</strong>sturbi associati a<br />

riduzione del murmure vescicolare sono le atelettasie, lo<br />

pneumotorace, il versamento pleurico e le patologie neuromuscolari<br />

che limitano il volume inspiratorio.<br />

Stridore Lo stridore è un suono prodotto dall’infiammazione<br />

o da una grossa ostruzione delle vie aeree superiori.<br />

Esso è auscultabile solo in inspirazione. Il croup virale e<br />

l’epiglottite sono due <strong>di</strong>sturbi respiratori associati a stridore.<br />

Valutazione<br />

Vie aeree superiori Stridore inspirazione Croup virale<br />

Epiglotti<strong>di</strong>te<br />

aspirazione <strong>di</strong> corpo estraneo<br />

Vie aeree inferiori Ronchi Espirazione iniziale aspirazione franca<br />

Bronchite<br />

Fibrosi cistica<br />

Sibili Espirazione iniziale patologia delle vie aeree reattive<br />

asma<br />

Scompenso car<strong>di</strong>aco congestizio<br />

Bronchite cronica<br />

Enfisema<br />

ostruzione endobronchiale<br />

Rantoli (crepitii) Fine espirazione polmonite<br />

Riacutizzazione <strong>di</strong> uno scompenso car<strong>di</strong>aco<br />

congestizio<br />

Riduzione del murmure<br />

vescicolare<br />

Edema polmonare<br />

Uno <strong>dei</strong> due o entrambi Enfisema<br />

atelettasie<br />

pneumotorace iperteso<br />

Volèe costale<br />

patologia neuromuscolare<br />

Versamento pleurico<br />

parete toracica Sfregature pleuriche Uno <strong>dei</strong> due pleurite<br />

Versamento pleurico<br />

101<br />

In un contesto <strong>di</strong> emergenza, l’angioedema e il trauma sono<br />

le cause più comuni associate a stridore.<br />

Stato mentale<br />

Un normale stato mentale è un buon in<strong>di</strong>catore grezzo <strong>di</strong><br />

perfusione e ossigenazione adeguate dell’SNC. L ’SNC, e in<br />

particolare il cervello, non può tollerare un’interruzione prolungata<br />

della fornitura <strong>di</strong> sangue, ossigeno o glucosio. Lo<br />

stato mentale può deteriorarsi rapidamente quando una <strong>di</strong><br />

queste tre componenti è carente per un tempo minimo <strong>di</strong><br />

pochi minuti. Una <strong>di</strong>sfunzione del sistema polmonare può<br />

portare a ipossia e declino dello stato mentale, anche in<br />

presenza <strong>di</strong> un sistema circolatorio funzionante.<br />

La valutazione dello stato neurologico è un elemento<br />

importante dell’esame del paziente. Valutate l’orientamento<br />

del paziente per le persone, lo spazio e il tempo (si veda il<br />

Capitolo 1). Valutate la chiarezza del linguaggio, la coerenza<br />

verbale e il tempo <strong>di</strong> risposta. La balbuzie, le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

articolazione, le parole borbottate o vaghe e l’afasia possono<br />

essere attribuibili a ipossia. La combinazione <strong>di</strong> un’alterazione<br />

dello stato mentale <strong>di</strong> nuova insorgenza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress<br />

respiratorio è un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> insufficienza respiratoria.<br />

Distensione venosa giugulare<br />

Valutare un paziente per la <strong>di</strong>stensione delle giugulari è <strong>di</strong>fficile,<br />

soggettivo e talvolta inaffidabile. Posizionate il paziente<br />

supino con la testa sollevata a 30-45°. Misurate le <strong>di</strong>mensioni<br />

delle giugulari in centimetri dalla base del collo al punto più<br />

alto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stensione della vena giugulare. Ricordate che state<br />

osservando la vena giugulare interna, che si trova a fianco e<br />

sopra la carotide, e che la state valutando confrontandola


102<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

rispetto alla clavicola. La vena giugulare interna si inserisce<br />

appena sotto la clavicola, dove si unisce con lo sterno. Non<br />

state guardando la vena giugulare esterna.<br />

Una pressione elevata in<strong>di</strong>ca un’alta pressione del cuore<br />

destro e una probabile insufficienza car<strong>di</strong>aca. Quando il<br />

paziente ha un esor<strong>di</strong>o acuto <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea, la <strong>di</strong>stensione venosa<br />

giugulare può in<strong>di</strong>care uno scompenso car<strong>di</strong>aco con esclusione<br />

della BPCO.<br />

Toni car<strong>di</strong>aci<br />

L ’auscultazione accurata <strong>dei</strong> toni car<strong>di</strong>aci può essere importante<br />

per formulare una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale, soprattutto in<br />

una situazione d’emergenza. Chiedete al paziente <strong>di</strong> non<br />

parlare e auscultate i tre punti critici: la parte destra dello<br />

sterno al quarto spazio intercostale, il lato sinistro dello<br />

sterno al quarto spazio intercostale e la linea emiclaveare in<br />

corrispondenza del quinto spazio intercostale.<br />

I normali toni car<strong>di</strong>aci sono registrati come S1S2, dove S1<br />

corrisponde al primo tono car<strong>di</strong>aco o lub, e S2 è il secondo<br />

tono car<strong>di</strong>aco, il dub. Il tono S1 rappresenta la chiusura delle<br />

valvole atrioventricolari (valvole tricuspide e mitrale), mentre<br />

S2 rappresenta la chiusura delle valvole semilunari (valvole<br />

aortiche e polmonari).<br />

A volte sono auscultabili due toni car<strong>di</strong>aci supplementari<br />

− S3 e S4. Un tono S3, a volte denominato “galoppo S3,” è<br />

spesso associato a un incremento delle pressioni arteriose del<br />

circolo polmonare. Le tre sillabe della parola Kentucky sono<br />

spesso utilizzate per rappresentare i toni <strong>di</strong> galoppo S3:<br />

S1 = ken, S2 = tuck e S3 = y. Il galoppo S3 è un segno car<strong>di</strong>nale<br />

<strong>di</strong> CHF.<br />

Un tono car<strong>di</strong>aco S4 è anch’esso considerato anormale e<br />

suggerisce la presenza <strong>di</strong> ipertrofia ventricolare sinistra e<br />

ridotta compliance ventricolare sinistra. Può essere auscultato<br />

in pazienti anziani con ipertensione e con patologie<br />

car<strong>di</strong>ache. La parola Tennessee è spesso usata per rappresentare<br />

il quarto tono car<strong>di</strong>aco, dove S4 costituisce la prima<br />

sillaba (tenn). Il tono S4 precede S1 e coincide con la contrazione<br />

atriale; S3 può fondersi con S4 creando un “galoppo<br />

<strong>di</strong> sommazione”– ossia la somma <strong>dei</strong> toni S3 e S4. ■■ Anamnesi<br />

L ’anamnesi patologica prossima (APP) è forse il più importante<br />

elemento <strong>di</strong> valutazione del paziente. Come spesso citato<br />

nella formazione me<strong>di</strong>ca, “il 95% della vostra <strong>di</strong>agnosi è fatta<br />

ponendo le domande giuste”. Gli elementi primari dell’APP<br />

possono essere facilmente ricordati utilizzando gli acronimi<br />

mnemonici OPQRST e SAMPLER. (A tal proposito dovreste<br />

rivedere i Box Promemoria del Capitolo 1.) Usando questi<br />

sistemi mnemonici è possibile ottenere un’APP <strong>di</strong> base.<br />

La vostra raccolta anamnestica dovrebbe includere<br />

un’esplorazione <strong>dei</strong> fattori <strong>di</strong> rischio per aiutare a restringere<br />

la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale. Per esempio, il paziente può avere<br />

fattori <strong>di</strong> rischio per sviluppo <strong>di</strong> trombosi venosa ed embolia<br />

polmonare, quali uso <strong>di</strong> contraccettivi orali, obesità, fumo e<br />

vita sedentaria. Chiedete sempre al paziente con una storia<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo simile all’attuale <strong>di</strong> confrontare la sintomatologia<br />

o<strong>di</strong>erna con quella sperimentata in precedenza – è<br />

simile o <strong>di</strong>versa dall’ultima volta? Un paziente con storia <strong>di</strong><br />

BOx 3-4 Elementi importanti<br />

per l’anamnesi polmonare<br />

●■ Febbre o tremori<br />

●■ Edemi alle caviglie<br />

●■ Gonfiore o tensione alla gamba<br />

●■ Dolore posteriore, toracico o addominale<br />

●■ Vomito<br />

●■ ortopnea<br />

●■ tosse<br />

●■ Dispnea da sforzo<br />

●■ Storia <strong>di</strong> bronchite:<br />

●■ asma<br />

●■ BpCo<br />

●■ Sangue nell’escreato:<br />

●■ colore dell’escreato<br />

●■ storia <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> escreato<br />

●■ precedenti ricoveri per motivi respiratori<br />

●■ Storia <strong>di</strong> fumo o esposizione a fumo passivo<br />

●■ precedenti intubazioni<br />

●■ Utilizzo <strong>di</strong> nebulizzanti domiciliari<br />

insufficienza car<strong>di</strong>aca e un esor<strong>di</strong>o acuto <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea può riferire<br />

che i sintomi attuali sono gli stessi dell’ultima volta che<br />

ha sviluppato edema polmonare. Chiedete al paziente cosa<br />

pensa che non vada. Alcuni pazienti conoscono così bene la<br />

loro malattia che possono mettere in correlazione i sintomi<br />

attuali a come li hanno vissuti nelle precedenti occasioni e<br />

rilevarne la causa.<br />

Ottenete anche informazioni dal paziente circa i fattori<br />

aggravanti o allevianti − cosa peggiora i sintomi e cosa li<br />

migliora? Un’APP dettagliata è <strong>di</strong> fondamentale importanza per<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale accurata e per la formulazione<br />

<strong>di</strong> un efficace piano <strong>di</strong> trattamento. Il Box 3-4 elenca<br />

le domande specifiche da chiedere quando raccogliete un’anamnesi<br />

per patologia polmonare. Il Box 3-5 delinea i segni chiave<br />

che è probabile siano presenti nel paziente con <strong>di</strong>spnea.<br />

■■ Strumenti <strong>di</strong>agnostici nella valutazione<br />

Ra<strong>di</strong>ografia del torace<br />

La ra<strong>di</strong>ografia del torace (Figura 3-5) è uno strumento prezioso<br />

per la valutazione <strong>dei</strong> pazienti con dolore toracico e<br />

<strong>di</strong>spnea. Una ra<strong>di</strong>ografia semplice veicola una quantità sorprendente<br />

<strong>di</strong> informazioni su polmoni, cuore, parete toracica,<br />

ossa, <strong>di</strong>aframma e tessuti molli del torace. Di solito viene<br />

eseguita una ra<strong>di</strong>ografia del torace <strong>di</strong> routine a due proiezioni,<br />

latero-laterale e postero-anteriore (PA), con il torace<br />

del paziente contro la pellicola.<br />

Per i pazienti più critici, una ra<strong>di</strong>ografia del torace può<br />

essere effettuata al letto del paziente utilizzando una macchina<br />

portatile che produce solo una proiezione, l’anteroposteriore<br />

(AP). La ra<strong>di</strong>ografia del torace a due proiezioni è<br />

migliore per la <strong>di</strong>agnosi delle malattie polmonari, ma una<br />

singola proiezione AP è sufficiente per identificare la maggior<br />

parte delle patologie. Poiché l’unità è portatile, una ra<strong>di</strong>ografia<br />

in AP tende ad avere qualche degradazione <strong>di</strong> immagine<br />

ed è soggetta a maggiore varianza rispetto alla tecnica


BOx 3-5 Reperti chiave<br />

in un paziente con <strong>di</strong>spnea<br />

DURATA<br />

●■ la <strong>di</strong>spnea cronica o progressiva <strong>di</strong> solito è correlata a<br />

patologia car<strong>di</strong>aca, asma, BpCo o patologie neuromuscolari<br />

(per esempio, sclerosi multipla).<br />

●■ Un eloquio <strong>di</strong>spnoico acuto può essere dovuto a un’esacerbazione<br />

<strong>di</strong> asma, infezioni, embolia polmonare, <strong>di</strong>sfunzione<br />

car<strong>di</strong>aca intermittente, cause psicogene, o inalazione <strong>di</strong><br />

sostanze tossiche, allergeni, o corpi estranei.<br />

PRESENTAZIONE<br />

●■ la comparsa improvvisa <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea dovrebbe far nascere il<br />

sospetto <strong>di</strong> embolia polmonare o pneumotorace spontaneo.<br />

●■ la <strong>di</strong>spnea che si sviluppa lentamente (da ore a giorni)<br />

in<strong>di</strong>rizza verso polmoniti, CHF o neoplasie.<br />

POSIZIONE DEL PAZIENTE<br />

●■ l ’ortopnea può essere attribuita a CHF, BpCo o a patologie<br />

neuromuscolari.<br />

●■ la <strong>di</strong>spnea parossistica notturna è molto comune nell’insufficienza<br />

car<strong>di</strong>aca sinistra.<br />

●■ la <strong>di</strong>spnea da sforzo è associata a BpCo, ischemia miocar<strong>di</strong>ca<br />

e sovraccarico addominale che si presenta nell’obesità,<br />

nell’ascite e nella gravidanza.<br />

della ra<strong>di</strong>ografia del torace a due proiezioni. Inoltre, l’unità<br />

portatile per un torace in AP può in qualche modo ingran<strong>di</strong>re<br />

le <strong>di</strong>mensioni del cuore.<br />

L ’esame ra<strong>di</strong>ografico deve includere questi elementi fondamentali:<br />

●■ per rilevare uno pneumotorace, confermate la completa<br />

espansione <strong>dei</strong> polmoni bilateralmente;<br />

●■ esaminate i profili <strong>dei</strong> polmoni e i margini del <strong>di</strong>aframma<br />

per identificare le raccolte fluide che suggeriscono un<br />

versamento pleurico, un emotorace o un empiema;<br />

●■ esplorate il parenchima <strong>di</strong> ogni polmone per identificare<br />

una polmonite o aria libera che potrebbe suggerire la<br />

presenza <strong>di</strong> uno pneumome<strong>di</strong>astino;<br />

●■ valutate la <strong>di</strong>mensione e la posizione del cuore;<br />

●■ controllate bilateralmente la presenza <strong>di</strong> aria sotto il<br />

<strong>di</strong>aframma, che potrebbe in<strong>di</strong>care la presenza <strong>di</strong> una<br />

perforazione intestinale;<br />

●■ cercate conferma della posizione della trachea al centro<br />

del me<strong>di</strong>astino e <strong>di</strong> ogni eventuale tubo endotracheale<br />

al <strong>di</strong> sopra della carena.<br />

Ecografia<br />

L ’esame ecografico, chiamato anche sonografia o sonografia<br />

<strong>di</strong>agnostica me<strong>di</strong>ca, è una meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> imaging che usa onde<br />

sonore ad alte frequenze per produrre immagini accurate<br />

delle strutture all’interno del corpo. Le immagini prodotte<br />

attraverso un’indagine ecografica spesso forniscono informazioni<br />

che sono preziose per la <strong>di</strong>agnosi e il trattamento <strong>di</strong> una<br />

varietà <strong>di</strong> malattie e con<strong>di</strong>zioni.<br />

Valutazione<br />

103<br />

L ’ecografia è uno strumento prezioso nelle situazioni <strong>di</strong><br />

emergenza ed è stato progressivamente sempre più utilizzato<br />

per rilevare rotture <strong>di</strong> aneurismi e altre emorragie pericolose<br />

per la vita. Usata nei primi tempi per la valutazione principalmente<br />

della gravidanza, l’ecografia in tempo reale <strong>di</strong> nuova<br />

generazione attualmente viene utilizzata da alcuni operatori<br />

sanitari <strong>di</strong> emergenza per verificare la presenza <strong>di</strong> una gravidanza<br />

ectopica, un tamponamento pericar<strong>di</strong>co, un aneurisma<br />

addominale, un versamento pleurico, uno pneumotorace e<br />

un’emorragia intraddominale. Tuttavia, l’apparecchiatura è relativamente<br />

costosa e una valutazione ecografica affidabile e<br />

significativa richiede competenza da parte dell’operatore. Tali<br />

inconvenienti tendono a limitare la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> questo strumento<br />

<strong>di</strong>agnostico.<br />

Monitoraggio respiratorio transcutaneo<br />

Saturazione transcutanea d’ossigeno Il monitoraggio della<br />

saturazione transcutanea d’ossigeno, conosciuto in vari mo<strong>di</strong><br />

come “pulsossimetria”, “Spo2,” e “monitoraggio della saturazione,”<br />

è <strong>di</strong>ventato un modo facile e comune per valutare l’ossigenazione<br />

del sangue. I monitor per la saturazione transcutanea<br />

<strong>di</strong> ossigeno sono relativamente poco costosi e possono rapidamente<br />

calcolare approssimativamente il livello <strong>di</strong> ossigeno nel<br />

sangue senza la necessità <strong>di</strong> una procedura invasiva. La tecnologia<br />

si basa sulla capacità da parte dell’emoglobina <strong>di</strong> assorbire<br />

varie frequenze <strong>di</strong> luce infrarossa (Figura 3-6), in base al numero<br />

<strong>di</strong> siti che legano l’ossigeno occupati. Il monitor calcola la quantità<br />

<strong>di</strong> assorbimento della luce e lo traduce in una percentuale<br />

che rappresenta il livello <strong>di</strong> saturazione <strong>di</strong> ossigeno. Questa<br />

percentuale viene visualizzata sul monitor.<br />

A riposo, la maggior parte delle persone sane ha una saturazione<br />

<strong>di</strong> ossigeno del 95-100%. Livelli <strong>di</strong> ossigeno più accurati<br />

sono determinati attraverso il monitoraggio invasivo <strong>dei</strong><br />

gas nel sangue arterioso (EGA, emogasanalisi). La pressione<br />

parziale normale <strong>di</strong> ossigeno <strong>di</strong>sciolto nel sangue arterioso<br />

(Pao2), espressa in millimetri <strong>di</strong> mercurio (mmHg), è <strong>di</strong><br />

80-100. In generale, se la saturazione <strong>di</strong> ossigeno rimane superiore<br />

al 92%, la Pao2 è superiore ai 60 mmHg. Quando invece<br />

il livello <strong>di</strong> ossigeno scende, il monitor della saturazione<br />

mostrerà una lettura in declino. A causa del rapporto tra la<br />

pressione parziale <strong>di</strong> ossigeno e la percentuale <strong>di</strong> saturazione,<br />

quest’ultima non è molto sensibile ai cambiamenti nella Po2<br />

sopra al 90%. Quando la saturazione <strong>di</strong> ossigeno è del 90%, la<br />

Pao2 è circa 60 mmHg. Tuttavia, al <strong>di</strong> sotto del 90% la saturazione<br />

<strong>di</strong>minuisce notevolmente quando si verifica una riduzione<br />

della pressione parziale <strong>di</strong> O2. Un lieve crollo della<br />

saturazione in ossigeno a questo livello può tradursi in un’ipossia<br />

significativa. Appena il valore <strong>di</strong>minuisce ulteriormente, il<br />

livello <strong>di</strong> ossigeno nel sangue crolla in modo significativo. In<br />

alcuni casi, i valori letti sotto il 90% possono essere usati solo<br />

per valutare miglioramenti qualitativi nella ventilazione, ma<br />

non miglioramenti assoluti dell’ossigenazione. Per esempio, un<br />

paziente gravemente ipossico, quando viene intubato, se<br />

all’inizio mostra una saturazione del 70% potrebbe avere una<br />

Pao2 attorno a 40 mmHg. Dopo l’intubazione, la saturazione in<br />

ossigeno potrebbe migliorare fino all’80%, ma la Pao2 potrebbe<br />

aumentare solo in parte, arrivando a 50 mmHg.<br />

Altri fattori possono compromettere l’atten<strong>di</strong>bilità del<br />

monitoraggio della saturazione in ossigeno. Lo smalto, la<br />

vernice o le macchie sulle <strong>di</strong>ta, le estremità fredde o un


104<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Figura 3-5 Ra<strong>di</strong>ografia del torace normale. (Da Mettler FA: Essentials of ra<strong>di</strong>ology, ed 2, St Louis, 2004, Saunders.)<br />

ambiente freddo, gli urti e <strong>dei</strong> sensori con scarso contatto con<br />

la pelle possono causare letture imprecise. L ’intossicazione<br />

da monossido <strong>di</strong> carbonio può causare letture falsamente<br />

elevate; infatti, la saturazione potrebbe essere al 100% e il<br />

paziente essere comunque gravemente ipossico a causa del<br />

legame del monossido <strong>di</strong> carbonio.<br />

Sensori per il monossido <strong>di</strong> carbonio Relativamente nuovi<br />

nel settore sanitario, gli ossimetri per il monossido <strong>di</strong> carbonio<br />

sono ormai <strong>di</strong>ventati in<strong>di</strong>catori affidabili del legame<br />

da parte del monossido <strong>di</strong> carbonio con l’emoglobina. Quest’ultima<br />

si lega più facilmente al monossido <strong>di</strong> carbonio<br />

rispetto all’ossigeno − è detta avere un’affinità molto più<br />

elevata per il monossido <strong>di</strong> carbonio che per l’ossigeno<br />

quando entrambi sono <strong>di</strong>sponibili per il legame. Quando un<br />

paziente è stato esposto a un’inalazione tossica <strong>di</strong> monossido<br />

<strong>di</strong> carbonio, dal punto <strong>di</strong> vista clinico è utile avere un<br />

metodo semplice per rilevare la quantità precisa <strong>di</strong> legame<br />

<strong>di</strong> monossido <strong>di</strong> carbonio che si è verificato. I sensori ad alta<br />

precisione si connettono al paziente allo stesso modo <strong>di</strong> un


Figura 3-6 Monitoraggio della saturazione d’ossigeno.<br />

Una luce che passa attraverso il sangue è assorbita dal sangue<br />

arterioso, capillare e venoso. La porzione pulsatile (arteriosa)<br />

è misurata e sottoposta a un calcolo per stimare il livello<br />

<strong>di</strong> ossigenazione nel sangue. (Da Miller RD: Miller’s anesthesia,<br />

ed 6, Philadelphia, 2004, Churchill Livingstone.)<br />

<strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> ossimetria tra<strong>di</strong>zionale, ma si basano sul<br />

rilievo <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse lunghezze d’onda della luce nello spettro,<br />

in modo da rilevare il monossido <strong>di</strong> carbonio. Confrontando<br />

i risultati dell’ossimetria per il monossido <strong>di</strong> carbonio e la<br />

rilevazione standard della carbossiemoglobina con l’analisi<br />

EGA, un test <strong>di</strong> laboratorio invasivo, l’ossimetria si avvicina<br />

allo 0,5-4,3% del risultato dell’EGA.<br />

Saturazione congiuntivale Un modo relativamente non<br />

comune <strong>di</strong> misurare l’ossigenazione periferica è attraverso la<br />

congiuntiva, il tessuto membranoso che riveste la palpebra<br />

interna e la sclera. Le misure ottenute possono essere utilizzate<br />

per stimare la tensione arteriosa <strong>di</strong> ossigeno.<br />

Negli stu<strong>di</strong> clinici effettuati durante l’anestesia per chirurgia<br />

polmonare, è stata trovata una stretta correlazione tra le<br />

rilevazioni della Po 2 e della tensione <strong>di</strong> ossigeno congiuntivale<br />

(Pcjo 2). La Pcjo 2 è stata anche pensata per rispecchiare<br />

l’adeguatezza della perfusione periferica. Sebbene al momento<br />

questa tecnologia non sia utilizzata nella cura <strong>di</strong> emergenza,<br />

essa potrebbe alla fine <strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>sponibile come modalità<br />

<strong>di</strong> valutazione alternativa.<br />

Sensori transcutanei per l’ossigeno Il monitoraggio transcutaneo<br />

dell’effettivo livello ematico <strong>di</strong> ossigeno (Pao 2)<br />

tramite meto<strong>di</strong> non invasivi è stato chiamato tcPo 2. Speciali<br />

elettro<strong>di</strong> sono applicati alla superficie cutanea e riscaldati a<br />

44-45 °C.<br />

La tcPo 2 è stata usata per monitorizzare l’ossigenazione<br />

nei neonati in <strong>di</strong>stress respiratorio sin dai primi anni Settanta,<br />

ma non è stata altrettanto <strong>di</strong>ffusamente utilizzata per<br />

la monitorizzazione della Po2 negli adulti. Quando questa<br />

tecnologia viene applicata agli adulti, i livelli rilevati risultano<br />

significativamente inferiori rispetto agli effettivi livelli<br />

<strong>di</strong> Po2. I ricercatori attribuiscono questa <strong>di</strong>screpanza al fatto<br />

che la tcPo2 riflette sia la tensione <strong>di</strong> ossigeno sia il trasporto<br />

<strong>di</strong> ossigeno e la gittata car<strong>di</strong>aca. Qualora il <strong>di</strong>spositivo fosse<br />

presente, la tcPo2 potrebbe essere utilizzata per identificare<br />

stati <strong>di</strong> shock e ipossia e guidare il clinico negli sforzi rianimatori.<br />

Valutazione<br />

105<br />

Figura 3-7 Sensore colorimetrico per l’anidride carbonica <strong>di</strong> fine<br />

espirazione (etco 2) connesso a un tubo endotracheale. (Da Aehlert<br />

B: Parame<strong>di</strong>c practice today: above and beyond, St Louis, 2009, Saunders.).<br />

Monitoraggio dell’anidride carbonica esalata<br />

Quando si usano sensori cutanei per la misurazione <strong>dei</strong> livelli<br />

<strong>di</strong> ossigeno, l’accuratezza della lettura <strong>di</strong>pende dalla perfusione<br />

<strong>di</strong>stale del paziente. La perfusione influenza fortemente anche<br />

l’esattezza della misurazione della CO2, che non può essere<br />

valutata se non c’è perfusione. L ’analisi <strong>dei</strong> gas esalati per la<br />

CO2, nota come monitoraggio dell’anidride carbonica <strong>di</strong> fine<br />

espirazione o End-Tidal CO2 (etco 2) (Figura 3-7), è un metodo<br />

utile per controllare lo stato ventilatorio <strong>di</strong> un paziente.<br />

Capnometria e capnografia La capnometria è un metodo<br />

affidabile a conferma dell’appropriato posizionamento iniziale<br />

<strong>di</strong> un tubo endotracheale, dal momento che l’esofago <strong>di</strong> norma<br />

ha bassi livelli <strong>di</strong> CO2 o non ne ha proprio. Inoltre, è utile per<br />

la rilevazione <strong>di</strong> estubazioni accidentali. La capnometria<br />

spesso utilizza un rilevatore tra il tubo endotracheale e il<br />

ventilatore o il palllone-maschera. Un tipo <strong>di</strong> sensore contiene<br />

un foglio <strong>di</strong> carta che è sensibile ai cambiamenti del pH. La<br />

CO2 espirata induce un cambiamento del colore del foglietto,<br />

fungendo da in<strong>di</strong>catore visivo della presenza <strong>di</strong> CO2. Il grado<br />

del cambiamento <strong>di</strong> colore approssima la quantità <strong>di</strong> CO2<br />

presente, per cui tale tipo <strong>di</strong> capnometria è chiamato rilevazione<br />

colorimetrica della CO2. Questi sistemi forniscono solo<br />

una misura semiquantitativa. I rilevatori colorimetrici hanno<br />

un limitato uso clinico e un breve periodo <strong>di</strong> funzionamento.<br />

Il foglio sensibile al pH deve rimanere nella confezione sigillata<br />

sino al suo utilizzo, dev’essere utilizzato entro 15 minuti<br />

dalla sua apertura e l’aspirazione <strong>di</strong> acido gastrico al suo<br />

interno lo rende inutilizzabile, così come la somministrazione<br />

<strong>di</strong> farmaci aci<strong>di</strong> attraverso il tubo endotracheale.<br />

Come spiegato nella Procedura 3-1, la capnometria <strong>di</strong>gitale<br />

fornisce una vera lettura quantitativa, in cui i livelli <strong>di</strong> CO2<br />

del paziente sono espressi numericamente dopo ogni espirazione.<br />

La capnografia fa un passo in più nella rilevazione<br />

dell’anidride carbonica, dal momento che esegue una misurazione<br />

grafica e <strong>di</strong>namica, mappando i livelli <strong>di</strong> CO2 attraverso<br />

tutto il ciclo respiratorio e nel tempo, dando informazioni


106<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Procedura 3-1<br />

DESCRIZIONE<br />

la misura <strong>dei</strong> gas ematici è il gold standard per la valutazione dello<br />

stato ventilatorio, ma l’acquisizione e la valutazione rapida <strong>di</strong><br />

campioni ematici – specialmente sul territorio – sono <strong>di</strong>fficili. Una<br />

tecnologia e un’apparecchiatura <strong>di</strong> monitoraggio nuovi ci permettono<br />

<strong>di</strong> controllare facilmente gli sforzi respiratori spontanei <strong>dei</strong><br />

pazienti e l’efficacia della ventilazione a pressione positiva.<br />

la Co2 è un prodotto <strong>di</strong> scarto dell’ossigeno e del metabolismo<br />

del glucosio. Si potrebbe <strong>di</strong>re che la Co2 è il prodotto <strong>di</strong> una buona<br />

respirazione. per valutare lo stato ventilatorio <strong>di</strong> un paziente, è utile<br />

conoscere il suo livello <strong>di</strong> Co2. poiché la Co2 viene liberata nell’aria<br />

espirata attraverso i polmoni, essa non può né essere <strong>di</strong>ssipata né<br />

misurata, se i polmoni non sono ben perfusi. Sia la ventilazione sia<br />

il flusso ematico ai polmoni devono essere presi in considerazione<br />

se si misura la Co2. poiché la lettura è presa durante la fine dell’espirazione,<br />

si usa il termine end-tidal (fine espirazione).<br />

pren<strong>di</strong>amo rapidamente in esame come la Co2 è prodotta durante<br />

la respirazione. Quando il sangue venoso ritorna nei polmoni, la Co2<br />

contenuta nel circolo venoso <strong>di</strong>ffonde dai capillari polmonari negli<br />

alveoli. Una pvco2 normale è <strong>di</strong> 45 mmHg e una paco2 normale è <strong>di</strong><br />

40 mmHg. Questa pressione <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> 5 punti percentuale è<br />

sufficiente per spingere la Co2 a <strong>di</strong>ffondere al <strong>di</strong> fuori <strong>dei</strong> capillari e<br />

all’interno degli alveoli, dove è eliminata durante l’espirazione. appena<br />

il sangue passa attraverso i capillari, le pressioni si eguagliano.<br />

l ’End-tidal Co2 (a volte abbreviato come etco2 o petco2), la<br />

concentrazione <strong>di</strong> anidride carbonica dell’aria espirata prossima<br />

alla fine <strong>di</strong> ogni respiro, <strong>di</strong> norma è 1-5 mmHg inferiore alla paco2.<br />

la lettura della etco2 del paziente, quin<strong>di</strong>, ci permette <strong>di</strong> stimare<br />

la paco2 − se lo stato respiratorio del paziente è normale. Nel<br />

paziente con scarsa perfusione o insufficienza respiratoria, la <strong>di</strong>fferenza<br />

tra etco2 e paco2 è >5 mmHg. Questa <strong>di</strong>fferenza è dovuta<br />

alla ventilazione dello spazio morto, il che significa che la ventilazione<br />

sta avvenendo in aree <strong>dei</strong> polmoni dove la perfusione è<br />

assente o scarsa – e quin<strong>di</strong> non c’è scambio <strong>di</strong> gas.<br />

la misurazione della Co2 può essere d’aiuto nell’identificare<br />

le anormalità V/Q, nel monitorare il flusso ematico polmonare e<br />

nel controllare il corretto posizionamento del tubo endotracheale.<br />

Esistono due <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> misurazione.<br />

1. Capnometria: misurazione della Co2 attraverso uno strumento<br />

chiamato capnometro. il capnometro riproduce un numero<br />

che è la misura della Co2, ma non rappresenta l’esalazione su<br />

<strong>di</strong> un grafico.<br />

2. Capnografia: misurazione della Co2 attraverso uno strumento<br />

chiamato capnografo. Questo strumento prende una serie <strong>di</strong><br />

misure <strong>di</strong> Co2 nel tempo e le traduce in un grafico chiamato<br />

curva capnografica. poiché una curva può rivelare tendenze<br />

come l’ipoventilazione, la capnografia è più valida della capnometria<br />

nelle decisioni cliniche.<br />

i gas espirati sono analizzati attraverso un’analisi a infrarossi, <strong>di</strong><br />

solito con l’aiuto <strong>di</strong> una porta d’esalazione. il capnometro o capnografo<br />

cattura un campione usando uno <strong>dei</strong> due meto<strong>di</strong>. Nel modo<br />

“ad aspirazione” o sidestream (con flusso a lato), il gas espirato è<br />

trasportato, attraverso un tubo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro piccolo, al monitor per<br />

l’analisi. Nel modo “non aspirazione” o mainstream (flusso centrale),<br />

il <strong>di</strong>spositivo a infrarossi misura il campione <strong>di</strong> gas <strong>di</strong>rettamente nel<br />

circuito <strong>di</strong> ventilazione.<br />

Capnometria sublinguale<br />

i <strong>di</strong>spositivi sublinguali utilizzati per misurare la Co2 non solo valutano<br />

lo stato <strong>di</strong> ventilazione del paziente, ma in<strong>di</strong>cano lo stato<br />

Monitoraggio continuo dell’anidride carbonica <strong>di</strong> fine<br />

espirazione usando la capnometria e la capnografia<br />

complessivo della perfusione del paziente. Rackow e colleghi hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che la capnometria sublinguale può in<strong>di</strong>care la gravità<br />

dell’insufficienza circolatoria. altri stu<strong>di</strong> allo stesso modo hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che la capnometria sublinguale è in grado <strong>di</strong> identificare<br />

i pazienti a rischio <strong>di</strong> scarsa perfusione e <strong>di</strong> sindrome da <strong>di</strong>sfunzione<br />

multiorganica (MoDS, Multiple organ Disfunction Syndrome).<br />

la capnometria sublinguale funziona misurando il flusso <strong>di</strong><br />

sangue all’interno del tratto gastrointestinale. il sistema gastrointestinale<br />

è sensibile agli stati <strong>di</strong> bassa portata e riflette il livello<br />

sistemico <strong>di</strong> Co 2 con il 90% <strong>di</strong> accuratezza. Una lettura gastrica <strong>di</strong><br />

Co 2 quin<strong>di</strong> è un buon marcatore della perfusione sistemica.<br />

invece <strong>di</strong> misurare i gas esalati, il <strong>di</strong>spositivo sublinguale si basa<br />

su <strong>di</strong> una punta del sensore specializzato posto sotto la lingua.<br />

Questo sensore sensibile ai gas contiene un colorante in grado <strong>di</strong><br />

rilevare la Co 2. Quando un fascio <strong>di</strong> luce a fibre ottiche viene proiettato<br />

sulla punta, il capnometro calcola la quantità <strong>di</strong> Co2 presente.<br />

INDICAZIONI PER LA CAPNOMETRIA E LA CAPNOgRAFIA<br />

●■ Monitoraggio <strong>di</strong> base e continuo della etco2 e analisi della curva<br />

●■ Monitoraggio continuo del posizionamento <strong>dei</strong> tubi endotracheali,<br />

della competenza della via aerea e dello stato ventilatorio<br />

●■ Diagnosi precoce <strong>di</strong> un pattern respiratorio anomalo, <strong>di</strong> alterazioni<br />

della perfusione o della produzione <strong>di</strong> Co2<br />

●■ Guida nella terapia dell’iperventilazione<br />

●■ Misurazione della perfusione<br />

MATERIALE<br />

●■ Guanti, camice, mascherina, occhiali o visiera in conformità alle<br />

precauzioni standard<br />

●■ Dispositivo <strong>di</strong> misurazione del gas usa e getta (attacco tra<strong>di</strong>zionale<br />

al tubo endotracheale o <strong>di</strong>spositivo a lato per i pazienti<br />

non intubati), così come fornito dal produttore<br />

●■ Cavo fornito dal produttore che si collega al <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong><br />

misurazione del gas a un’estremità e al sistema <strong>di</strong> monitoraggio<br />

sul lato opposto<br />

PROCEDURA<br />

1. Rispettate le precauzioni standard per il controllo delle infezioni.<br />

2. Seguite il protocollo della vostro <strong>di</strong>rezione sanitaria per l’uso<br />

<strong>di</strong> capnometria e capnografia.<br />

3. Valutate il corretto funzionamento del capnografo o del capnometro,<br />

incluso l’adattatore per le vie aeree, il sensore e il<br />

monitor; assicuratevi che tutti i collegamenti siano eseguiti.<br />

4. accendete il <strong>di</strong>spositivo e permettete la calibrazione. Se il<br />

monitoraggio dovesse essere prolungato, assicurarsi che le<br />

batterie siano sufficientemente cariche o collegare l’unità a<br />

una fonte energetica con messa a terra.<br />

5. Seguite le istruzioni del produttore per l’inserimento dell’adattatore<br />

delle vie aeree e del sensore. Collegate il cavo al monitor.<br />

in linea generale, più il sensore è prossimo al paziente, meglio<br />

è. Nota: questo collegamento aggiunge un peso abbastanza<br />

significativo alla fine del tubo tracheale. lasciate che il sensore<br />

e la connessione appoggino anteriormente sul collo del<br />

paziente o sul torace. Consentire al collegamento pesante <strong>di</strong><br />

stare sul lato della bocca può causare un’estubazione.<br />

6. Regolate gli allarmi del monitor in base ai protocolli e in linea<br />

con le raccomandazioni del produttore. (È comune una regolazione<br />

<strong>dei</strong> parametri del ±5% rispetto allo standard.)<br />

7. Siate consci che una curva non ben delineata probabilmente<br />

significa una lettura falsa dell’etco2.<br />

Segue


Procedura 3-1<br />

SUggERIMENTI E SOLUZIONE DI PROBLEMI<br />

Interpretazione <strong>di</strong> un aumento <strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> CO 2<br />

Un aumento <strong>di</strong> più del 10% dalla misurazione <strong>di</strong> base deve essere<br />

indagato. le cause comuni includono:<br />

●■ stato ipermetabolico<br />

●■ sepsi<br />

●■ febbre<br />

●■ ipoventilazione (ventilazione minuto inadeguata)<br />

●■ ostruzione parziale delle vie aeree<br />

●■ farmaci depressori del respiro o blocco neuromuscolare<br />

●■ alcalosi metabolica<br />

●■ malfunzionamenti del ventilatore<br />

Interpretazione della caduta <strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> CO2<br />

Valutazione<br />

Monitoraggio continuo dell’anidride carbonica <strong>di</strong> fine<br />

espirazione usando la capnometria e la capnografia – Seguito<br />

Una <strong>di</strong>minuzione del 10% o più dalla lettura <strong>di</strong> base dev’essere<br />

indagata. tale <strong>di</strong>minuzione riflette una reale <strong>di</strong>minuzione della<br />

pco 2 arteriosa o un aumento della ventilazione dello spazio<br />

morto. le cause più comuni comprendono:<br />

●■ perfusione <strong>di</strong>minuita o assente (come nello shock e nell’arresto<br />

car<strong>di</strong>aco)<br />

●■ alto volume minuto<br />

●■ ipotermia<br />

●■ acidosi metabolica<br />

●■ ostruzione delle vie aeree o per<strong>di</strong>ta<br />

Interpretazione <strong>di</strong> una prolungata <strong>di</strong>minuzione<br />

<strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> CO 2<br />

107<br />

Segue


108<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Procedura 3-1<br />

Figura 3-8 Le quattro fasi <strong>di</strong> un normale capnogramma.<br />

A-B) Parte libera <strong>di</strong> anidride carbonica del ciclo<br />

respiratorio. B-C) Rapido aumento della curva,<br />

che rappresenta il passaggio dall’inspirazione all’espirazione<br />

e il mix gassoso dello spazio morto e <strong>dei</strong> gas alveolari.<br />

C-D) Plateau alveolare, che rappresenta i gas alveolari ricchi<br />

<strong>di</strong> anidride carbonica e che tende leggermente a salire<br />

sino a che non si sono svuotati gli alveoli. D-E) Caduta<br />

respiratoria, una <strong>di</strong>scesa quasi verticale al livello base.<br />

etco2 (End-Tidal Carbon Dioxide) = anidride carbonica<br />

<strong>di</strong> fine espirazione. (Da Marx J, et al: Rosen’s emergency<br />

me<strong>di</strong>cine: concepts and clinical practice, ed 6, St Louis, 2006,<br />

Mosby.)<br />

circa la frequenza respiratoria e la qualità della respirazione.<br />

La forma d’onda risultante può essere sud<strong>di</strong>visa in varie fasi<br />

che rappresentano il metabolismo del corpo.<br />

●■ La fase I è l’esalazione iniziale, che consiste <strong>di</strong> aria dello<br />

spazio morto che non contiene una quantità significativa<br />

<strong>di</strong> CO2 e, perciò, non crea movimenti nel grafico.<br />

●■ La fase II è l’esalazione attiva, che contiene una crescente<br />

quantità <strong>di</strong> CO2 dovuta alla percentuale sempre<br />

maggiore <strong>di</strong> aria alveolare.<br />

●■ La fase III continua sino a che l’aria alveolare è espirata<br />

e il livello <strong>di</strong> CO2 alla fine raggiunge un plateau.<br />

La Figura 3-8 mostra una tipica curva prodotta da una capnografia.<br />

Il punto A-B (fase I) mostra una curva a zero, o alla<br />

linea base, sul grafico. Questa linea <strong>di</strong> base si verifica alla fine<br />

dell’inspirazione, appena prima dell’espirazione. Quando inizia<br />

l’espirazione, inizia un rapido aumento della curva, rappresentato<br />

dal punto B-C (fase II). Questa deflessione positiva<br />

compare appena il sensore inizia a rivelare la presenza <strong>di</strong> CO2.<br />

Il punto C-D (fase III) in<strong>di</strong>ca un rallentamento della velocità<br />

Monitoraggio continuo dell’anidride carbonica <strong>di</strong> fine<br />

espirazione usando la capnometria e la capnografia – Seguito<br />

Una prolungata <strong>di</strong>minuzione <strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> etco2 in<strong>di</strong>ca iperventilazione,<br />

ventilazione <strong>di</strong> un grande spazio morto o una circolazione<br />

molto scarsa, come con:<br />

●■ arresto car<strong>di</strong>aco o shock severo<br />

●■ embolia polmonare massiva<br />

●■ iperventilazione (elevata frequenza respiratoria o volume corrente)<br />

●■ tempo espiratorio breve sul ventilatore<br />

<strong>di</strong> espirazione, in cui il punto D rappresenta il picco massimo<br />

<strong>di</strong> CO2 espirata a fine espirazione. Quando la fase <strong>di</strong> plateau<br />

della curva viene delineata sul grafico, una deflessione negativa<br />

o una flessura può in<strong>di</strong>care lo sforzo respiratorio spontaneo<br />

del paziente. Questo può essere un segno precoce <strong>di</strong> scomparsa<br />

<strong>di</strong> paralisi neuromuscolare. Il punto D-E sulla curva riflette la<br />

rapida inspirazione all’inizio dell’atto respiratorio successivo.<br />

In questo momento si ha una deflessione negativa (spostamento<br />

verso il basso), poiché una piccola quantità <strong>di</strong> CO2 è<br />

eliminata durante tale parte del ciclo respiratorio.<br />

Il corretto posizionamento del tubo endotracheale dovrebbe<br />

produrre una curva preve<strong>di</strong>bile e regolare, come illustrato.<br />

L ’inavvertito posizionamento del tubo endotracheale all’interno<br />

del lume esofageo non dà origine ad alcuna curva regolare,<br />

poiché non vi è una significativa produzione continuativa <strong>di</strong><br />

CO2. Il posizionamento del becco <strong>di</strong> flauto del tubo vicino alla<br />

glottide potrebbe produrre alcuni valori irregolari ma misurabili;<br />

tuttavia, non appariranno come una curva capnografica regolare.<br />

Ogni curva che si <strong>di</strong>scosta dalla forma attesa dovrebbe portare a<br />

un’imme<strong>di</strong>ata rivalutazione dello stato <strong>di</strong> intubazione.


Valutazione in parallelo della CO 2 nel paziente non intubato<br />

Un altro metodo per valutare il livello <strong>di</strong> CO2 del paziente<br />

a fine espirazione è con il paziente non intubato attraverso un<br />

campionamento capnografico in parallelo. Un tubo <strong>di</strong> campionamento<br />

<strong>di</strong> CO2 è posizionato all’interno del naso o della<br />

bocca del paziente e alcuni campioni dell’espirato del paziente<br />

vengono inviati al sensore della macchina. Il monitoraggio del<br />

paziente non intubato può avvenire in contemporanea alla<br />

somministrazione <strong>di</strong> ossigeno supplementare attraverso una<br />

maschera o una cannula. Questa tecnica fornisce informazioni<br />

a ogni atto respiratorio e può rilevare problemi come apnea,<br />

depressione respiratoria e ipoperfusione. I cambiamenti spesso<br />

sono visibili imme<strong>di</strong>atamente, mentre possono essere necessari<br />

alcuni minuti per una desaturazione arteriosa in ossigeno.<br />

Il monitoraggio dell’etco 2 in parallelo può anche essere utilizzato<br />

per valutare la gravità <strong>di</strong> un’esacerbazione in un<br />

paziente con BPCO o asma e l’efficacia degli interventi eseguiti.<br />

Con un’esacerbazione moderata, il paziente potrebbe<br />

inizialmente iperventilare e l’etco2 <strong>di</strong>minuirà consensualmente,<br />

ma con un’esacerbazione grave ci sarà una ritenzione<br />

<strong>di</strong> CO2 che potrebbe segnalare un’insufficienza respiratoria.<br />

Tecniche <strong>di</strong> gestione iniziale<br />

e <strong>di</strong> base<br />

■■ Vie aeree<br />

Per una <strong>di</strong>scussione sul controllo e la gestione delle vie aeree<br />

me<strong>di</strong>ante l’intubazione a sequenza rapida, consultare l’Appen<strong>di</strong>ce<br />

D.<br />

VENTILAZIONE E OSSIgENAZIONE<br />

■■ Ossigeno supplementare<br />

L ’ossigeno supplementare è il modo più facile, veloce ed<br />

efficace per migliorare l’ossigenazione in un paziente che<br />

respira. L ’ossigeno <strong>di</strong> solito viene somministrato attraverso<br />

delle cannule nasali, che possono fornire in modo efficace<br />

ossigeno dal 24 al 40%. Flussi più alti potrebbero causare<br />

<strong>di</strong>scomfort del paziente, specialmente se dati a lungo termine.<br />

L ’ossigeno dovrebbe essere somministrato con l’umi<strong>di</strong>ficazione,<br />

riducendo l’effetto <strong>di</strong>sidratante dell’aria inspirata.<br />

L ’uso <strong>di</strong> una maschera facciale può aumentare la concentrazione<br />

<strong>di</strong> ossigeno somministrato sopra il 60% quando l’ossigeno<br />

è fornito a 15 L/min. La maschera <strong>di</strong> Venturi (con ingresso<br />

<strong>di</strong> aria) è una particolare maschera facciale che permette al<br />

soccorritore un controllo più preciso della quantità <strong>di</strong> ossigeno<br />

inspirato, dal 28 al 40%. La maschera <strong>di</strong> Venturi e le maschere<br />

standard hanno un problema in comune: il posizionamento <strong>di</strong><br />

uno strumento sopra sia la bocca sia il naso <strong>di</strong> un paziente<br />

<strong>di</strong>spnoico ne aumenta quasi sicuramente l’ansia e spesso porta<br />

alla rimozione del <strong>di</strong>spositivo da parte del paziente stesso.<br />

Le maschere facciali senza possibilità <strong>di</strong> rirespirazione<br />

(non rebreather) inoltre, rispetto alle maschere facciali standard,<br />

hanno un reservoir <strong>di</strong> ossigeno, che aumenta la frazione<br />

inspiratoria <strong>di</strong> ossigeno fino al 100% con un flusso erogato a<br />

15 L/min. Le maschere non rebreather spesso funzionano<br />

tecniche <strong>di</strong> gestione iniziale e <strong>di</strong> base<br />

BOx 3-6 Criteri per stabilire<br />

la ventilazione<br />

pao 2 50<br />

pH


110<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

con volumi correnti moderati, potete avvicinarvi al 100% <strong>di</strong><br />

ossigeno usando questi strumenti, ma è comunque <strong>di</strong>fficile<br />

riuscirci. Una stima più realistaca è del 65-80% <strong>di</strong> ossigeno.<br />

I presi<strong>di</strong> non autoespan<strong>di</strong>bili o i palloni da anestesia riescono<br />

a fornire ossigeno al 100% al paziente. Sebbene non siano<br />

semplici da utilizzare, i soccorritori in molti casi preferiscono<br />

questi presi<strong>di</strong>, perché possono dare una maggiore sensibilità<br />

della compliance polmonare del paziente mentre si somministrano<br />

le ventilazioni. La valvola <strong>di</strong> controllo <strong>dei</strong> flussi sui<br />

palloni da anestesia dà la possibilità <strong>di</strong> creare una PEEP.<br />

Procedura 3-2<br />

DESCRIZIONE<br />

la ventilazione non invasiva a pressione positiva è una misura<br />

temporanea <strong>di</strong> rianimazione in cui una pressione positiva continua<br />

nelle vie aeree (Cpap, Continuous positive airway pressure) è<br />

mantenuta durante tutto il ciclo respiratorio. Questa tecnica è<br />

utilizzata per ridurre il lavoro respiratorio, migliorare l’ossigenazione<br />

e facilitare lo spostamento <strong>dei</strong> liqui<strong>di</strong> e <strong>di</strong> ossigeno attraverso<br />

la membrana alveolo-capillare.<br />

INDICAZIONI<br />

insufficienza respiratoria in pazienti con:<br />

●■ broncopneumopatia cronica ostruttiva (BpCo)<br />

●■ asma<br />

●■ scompenso car<strong>di</strong>aco congestizio (CHF, Congestive Heart<br />

Failure) con edema polmonare<br />

Nota: da utilizzarsi solo nei pazienti che possono eseguire or<strong>di</strong>ni<br />

semplici ed espettorare le secrezioni.<br />

CONTROINDICAZIONI<br />

●■ Stato cognitivo alterato (pazienti incapaci <strong>di</strong> eseguire or<strong>di</strong>ni<br />

semplici o <strong>di</strong> espettorare)<br />

●■ Secrezioni abbondanti<br />

●■ trauma maxillofacciale<br />

●■ Malformazioni congenite della porzione inferiore del viso che<br />

precludono un’adeguata aderenza della maschera<br />

●■ pneumotorace o pneumome<strong>di</strong>astino<br />

●■ infarto miocar<strong>di</strong>co acuto<br />

●■ ipotensione<br />

●■ aritmie<br />

●■ Vomito<br />

MATERIALE<br />

●■ Guanti, camice, mascherina, occhiali o visiera in conformità<br />

con le precauzioni standard<br />

●■ Dispositivi Cpap, incluse le maschere premontate da Cpap con<br />

le cinghie<br />

●■ tubi <strong>di</strong> connessione<br />

●■ Fonte <strong>di</strong> ossigeno<br />

PROCEDURA<br />

1. Rispettate le precauzioni standard per il controllo delle infezioni.<br />

2. Valutate il paziente con problemi respiratori e sviluppate un<br />

piano <strong>di</strong> trattamento. Fornite ossigeno supplementare appena<br />

avrete determinato che il paziente trarrà beneficio dalla Cpap.<br />

Pressione positiva continua delle vie aeree<br />

La CPAP è una tecnica ventilatoria usata per applicare una<br />

moderata quantità <strong>di</strong> pressione continua nelle vie aeree al<br />

fine <strong>di</strong> mantere le vie aeree più piccole aperte, ridurre il<br />

lavoro respiratorio e migliorare l’ossigenazione alveolare. I<br />

sistemi CPAP possono essere <strong>di</strong> beneficio per i pazienti che<br />

hanno una <strong>di</strong>fficoltà respiratoria da moderata a grave, come<br />

quelli con asma, enfisema e CHF. Questa tecnica riduce sia<br />

il precarico ventricolare sinistro sia il postcarico nel paziente<br />

con CHF.<br />

Somministrazione della pressione positiva continua<br />

delle vie aeree (CPAP)<br />

3. Monitorate il paziente con la pulsossimetria e la capnografia<br />

o la capnometria.<br />

4. Dopo aver determinato che la Cpap è l’opzione <strong>di</strong> trattamento<br />

appropriata, scegliete un interfaccia (maschera) del formato<br />

corretto (si vedano le raccomandazioni del produttore). Sono<br />

<strong>di</strong>sponibili <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> interfacce, tra cui maschere nasali o<br />

facciali che coprono naso e bocca.<br />

5. Spiegate la procedura al paziente.<br />

6. Dopo aver selezionato e posizionato la maschera, prestate particolare<br />

attenzione a come si adatta al viso del paziente. peli sul<br />

viso e altre variabili possono interferire con una buona tenuta.<br />

7. assemblate e regolate la Cpap a 5 cmH2o con 95-100% <strong>di</strong> ossigeno<br />

(usate 5 cmH2o per l’asma e la BpCo, 10 cmH2o per il<br />

CHF).<br />

8. Chiedete al paziente <strong>di</strong> tenere la maschera sul viso mentre<br />

voi la posizionate. in questo modo si facilita il posizionamento<br />

corretto e si dà al paziente un certo controllo mentre gli<br />

fornite un sostegno psicologico. il posizionamento <strong>di</strong> una<br />

maschera Cpap può far sentire al paziente un senso <strong>di</strong> claustrofobia<br />

o come <strong>di</strong> soffocamento.<br />

9. appena la maschera è stata posizionata, regolate la pressione<br />

delle vie aeree, come necessario per il comfort del paziente.<br />

10. Una volta che il paziente si è adattato al presi<strong>di</strong>o, applicate le<br />

cinghie alla testa per mantenere una tenuta sicura.<br />

11. Monitorate il paziente ogni 5 minuti per il miglioramento<br />

nella funzione respiratoria e per segni <strong>di</strong> affaticamento.<br />

SUggERIMENTI E SOLUZIONE DI PROBLEMI<br />

●■ Se il paziente non migliora in 5 minuti o mostra segni progressivi<br />

<strong>di</strong> insufficienza respiratoria, rimuovete la Cpap e fornite un<br />

supporto a pressione positiva con un <strong>di</strong>spositivo pallonemaschera<br />

fino a quando potranno essere usate tecniche avanzate<br />

<strong>di</strong> gestione delle vie aeree e potrà essere istituita una<br />

ventilazione invasiva.<br />

●■ aumentate la pressione delle vie aeree da 2 a 5 cmH 2o fino a che<br />

segnali <strong>di</strong> miglioramento siano visibili: minore uso <strong>dei</strong> muscoli<br />

accessori, migliore ossigenazione e minore ansia. la massima<br />

pressione delle vie aeree <strong>di</strong> solito è considerata 20 cmH2o.<br />

●■ Se il paziente resiste al posizionamento della maschera, non<br />

combattete contro <strong>di</strong> lui; così facendo aumenterà il suo lavoro<br />

respiratorio. Utilizzate invece una voce calma per rassicurarlo<br />

e abituarlo durante il posizionamento della maschera e aiutatelo<br />

a sorreggerla in posizione.<br />

●■ Se il paziente vomita è a rischio <strong>di</strong> aspirazione. Somministrate<br />

antiemetici per via endovenosa.


Affinché tale <strong>di</strong>spositivo sia efficace, il paziente deve mantenere<br />

la maschera ben adesa alla faccia. L ’uso della CPAP,<br />

incluse alcune considerazioni sulle maschere facciali, è<br />

<strong>di</strong>scusso nella Procedura 3-2.<br />

Pressione positiva delle vie aeree a due livelli (BiPAP)<br />

La BiPAP (Figura 3-9) è una modalità che viene utilzzata<br />

sempre più frequentemente nelle situazioni <strong>di</strong> emergenza.<br />

Questa tecnica non invasiva può facilitare il lavoro respiratorio,<br />

migliorare la ventilazione e ridurre ampiamente le morbilità<br />

legate all’intubazione e la possibile conseguente<br />

<strong>di</strong>pendenza dal ventilatore. La BiPAP rappresenta una grande<br />

promessa <strong>di</strong> evitare almeno alcune intubazioni.<br />

La BiPAP è una forma <strong>di</strong> CPAP, ma possiede due livelli<br />

<strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> supporto. Un livello più alto supporta<br />

l’inspirazione (IPAP). Il secondo livello, più basso, assiste<br />

l’espirazione (EPAP) e aiuta a mantenere le vie aeree aperte. La<br />

ventilazione è somministrata attraverso una maschera che<br />

copre solo il naso o sia il naso sia la bocca. La maschera è spesso<br />

tenuta aderente al viso attraverso lacci regolabili, permettendo<br />

al paziente <strong>di</strong> rilassarsi piuttosto che inquietarsi per il fatto <strong>di</strong><br />

dover mantenere la maschera ben posizionata.<br />

Sia la CPAP sia la BiPAP sono vali<strong>di</strong> strumenti non invasi<br />

per supportare lo sforzo respiratorio del paziente, ma non sono<br />

esenti da aspetti negativi. Alcuni pazienti, specialmente quelli<br />

suscettibili alla claustrofobia, non possono tollerare la copertura<br />

<strong>di</strong> naso e bocca. La pressione positiva continua può impe<strong>di</strong>re<br />

loro il ritorno venoso e, quin<strong>di</strong>, ridurre la pressione sistemica<br />

arteriosa; può anche contribuire alla <strong>di</strong>stensione gastrica e<br />

aumentare il rischio <strong>di</strong> aspirazione. Infine, una pressione positiva<br />

aumentata nelle vie aeree può condurre a un rischio <strong>di</strong><br />

barotrauma, in particolare uno pneumotorace o uno pneumotorace<br />

iperteso (si veda la <strong>di</strong>scussione successiva).<br />

■■ Ventilazione invasiva a pressione positiva<br />

La gestione d’emergenza ventilatoria è sempre o quasi sempre<br />

attuata in risposta a una presentazione clinica <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress respiratorio<br />

e un livello <strong>di</strong> coscienza in declino. Dal momento che<br />

questo trattamento è temporaneo, il fine primo della ventila-<br />

Figura 3-9 Paziente con una maschera a pressione positiva<br />

delle vie aeree a due livelli (BiPAP, Bilevel Positive Airway<br />

Pressure). (Da Marx J, et al: Rosen’s emergency me<strong>di</strong>cine: concepts<br />

and clinical practice, ed 5, St Louis, 2002, Mosby.)<br />

tecniche <strong>di</strong> gestione iniziale e <strong>di</strong> base<br />

111<br />

zione invasiva a pressione positiva (PPV, Positive-Pressure<br />

Ventilation) è <strong>di</strong> assicurare che la via aerea sia sicura e protetta<br />

e garantire che la ventilazione e l’ossigenazione siano adeguate.<br />

Il secondo obiettivo è <strong>di</strong> svezzare il paziente dal supporto senza<br />

che vi siano complicanze. La selezione della modalità ventilatoria<br />

dovrebbe prendere in considerazione il livello <strong>di</strong> coscienza<br />

del paziente, la funzionalità polmonare, il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress<br />

respiratorio, la storia <strong>di</strong> precedenti intubazioni, le con<strong>di</strong>zioni<br />

me<strong>di</strong>che coesistenti e il grado <strong>di</strong> ipossia.<br />

Le tecniche invasive per pazienti intubati includono ventilatori<br />

ciclati a pressione o a volume. Con l’obiettivo ultimo<br />

<strong>di</strong> un’estubazione riuscita, dovreste scegliere la modalità ventilatoria<br />

che permetta al paziente <strong>di</strong> esercitare il maggior<br />

controllo possibile sul suo respiro.<br />

Ventilazione ciclata a pressione<br />

Nella ventilazione ciclata a pressione, un respiro è condotto<br />

sino a che viene raggiunta la pressione impostata nelle vie<br />

aeree. Questo livello predeterminato è chiamato pressione <strong>di</strong><br />

picco inspiratoria (PIP, Peak Inspiratory Pressure) e il ventilatore<br />

mantiene la ventilazione attentamente entro questo<br />

parametro. Pressioni più alte permettono che l’aria si muova<br />

dal ventilatore sino a che la PIP è stata raggiunta e avviene<br />

l’inspirazione. L ’espirazione passiva segue l’inspirazione,<br />

poiché la pressione nel torace è più alta che nel ventilatore.<br />

La ventilazione ciclata a pressione è più utilizzata nell’ICU,<br />

dove spesso i pazienti hanno una compliance ridotta <strong>dei</strong> polmoni<br />

o della parete toracica (come nelle sindromi da <strong>di</strong>stress respiratorio<br />

acuto [ARDS, Acute Respiratory Distress Syndrome]) o<br />

una pressione polmonare aumentata (come nell’asma). Nel trattamento<br />

<strong>di</strong> tali pazienti, l’abilità nel controllare il picco <strong>di</strong> pressione<br />

in<strong>di</strong>ca la scelta <strong>di</strong> una ventilazione ciclata a pressione.<br />

Ventilazione ciclata a volume<br />

Nella ventilazione ciclata a volume, viene impostato un determinato<br />

volume corrente sul ventilatore. L ’inspirazione termina<br />

quando questo limite viene raggiunto. Uno <strong>dei</strong> maggiori vantaggi<br />

<strong>di</strong> tale modalità ventilatoria è l’erogazione <strong>di</strong> un volume<br />

corrente in<strong>di</strong>pendente dai cambiamenti della compliance polmonare.<br />

Le ventilazioni controllate/assistite e intermittente/<br />

obbligatoria sono modalità <strong>di</strong> ventilazione ciclate a volume.<br />

Modalità <strong>di</strong> ventilazioni <strong>di</strong> supporto<br />

Quattro principali modalità ventilatorie sono utilizzate per<br />

fornire una ventilazione ciclata a volume e a pressione.<br />

1. Ventilazione meccanica controllata (CMV, Controlled<br />

Mechanical Ventilation): il ventilatore eroga degli atti<br />

respiratori a intervalli preimpostati, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni<br />

sforzo respiratorio del paziente. Questa modalità è<br />

appropriata solo per pazienti in apnea e per quelli che<br />

hanno una paralisi farmacologica.<br />

2. Ventilazione assistita/controllata (A/C): assiste il paziente<br />

una volta che questi possiede una sua attività respiratoria,<br />

ma, se non viene effettuato nessuno sforzo respiratorio<br />

dal paziente, il ventilatore eroga un respiro<br />

completo. Questa è una modalità ventilatoria comune<br />

durante le prime fasi del supporto ventilatorio.<br />

3. Ventilazione obbligatoria intermittente (IMV, IntermitIntermittent Mandatory Ventilation): combina la CMV con la


112<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

ventilazione spontanea del paziente. La CMV <strong>di</strong> base<br />

permette al paziente <strong>di</strong> respirare anche se questo non<br />

possiede una sua attività respiratoria. Se il paziente<br />

sostiene uno sforzo respiratorio, il ventilatore non lo<br />

supporta con una pressione positiva; invece, fornisce<br />

solo ossigeno riscaldato e umi<strong>di</strong>ficato. Questa modalità<br />

è spesso usata negli ospedali per svezzare il paziente<br />

dalla ventilazione meccanica.<br />

4. Ventilazione obbligatoria intermittente sincrona (SIMV,<br />

Synchronous Intermittent Mandatory Ventilation): supporta<br />

gli atti respiratori del paziente con una ventilazione<br />

A/C. L ’erogazione sincrona previene il sovrapporsi <strong>di</strong> un<br />

respiro al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> un altro e l’insorgere <strong>di</strong> potenziali<br />

complicanze serie.<br />

Determinate come il ventilatore deve rispondere a un respiro<br />

spontaneo del paziente. Considerate lo stato <strong>di</strong> coscienza del<br />

paziente e se il paziente è o meno consapevole della risposta<br />

del ventilatore. Il tentativo <strong>di</strong> respirare non ricevendo un<br />

supporto dal ventilatore potrebbe rendere anche il paziente<br />

più calmo molto ansioso. I pazienti coscienti dovrebbero<br />

essere posti in SIMV e i pazienti completamente svegli che<br />

sono pronti per essere estubati dovrebbero essere posti in<br />

ventilazione <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> supporto.<br />

Invece, un paziente pesantemente sedato o con una lesione<br />

cerebrale grave potrebbe non avere un drive respiratorio. Pertanto,<br />

tali pazienti richiedono una quasi totale ventilazione meccanica<br />

controllata e sono can<strong>di</strong>dati per una ventilazione A/C.<br />

Impostazioni della ventilazione meccanica<br />

Quando si inizia una ventilazione meccanica, dovete scegliere<br />

la modalità ventilatoria, il volume corrente, la frequenza<br />

respiratoria e la concentrazione iniziale <strong>di</strong> ossigenazione.<br />

Ulteriori impostazioni includono la pressione <strong>di</strong> supporto e<br />

la PEEP. I parametri possono essere mo<strong>di</strong>ficati per sod<strong>di</strong>sfare<br />

alcune necessità cliniche, come in un paziente ansioso con<br />

TABELLA 3-2 Settaggi comuni del ventilatore<br />

insufficienza respiratoria e BPCO che preferisce respirare a<br />

una frequenza <strong>di</strong> 20 atti/min, ma per il quale i volumi correnti<br />

sono inferiori a quelli previsti in base al peso corporeo. La<br />

Tabella 3-2 riassume le classiche impostazioni ventilatorie.<br />

Volume minuto Il volume minuto è la quantità <strong>di</strong> aria inspirata<br />

in un minuto. Esso è la combinazione tra volume corrente<br />

e frequenza respiratoria per assicurare che abbastanza<br />

aria sia inspirata per supportare una ventilazione adeguata.<br />

Volume corrente Il volume corrente (volume <strong>di</strong> ventilazione)<br />

e la frequenza respiratoria dovrebbero avvicinarsi a quelle<br />

normali del paziente stesso. La maggior parte degli adulti ha<br />

un volume corrente <strong>di</strong> 5-10 millilitri per chilogrammo (mL/kg)<br />

<strong>di</strong> peso corporeo. Le tipiche impostazioni per un adulto che<br />

non è in <strong>di</strong>stress respiratorio sono un volume <strong>di</strong> 6-8 mL/kg <strong>di</strong><br />

peso corporeo e una frequenza respiratoria <strong>di</strong> 12 atti/min.<br />

Alcuni calcoli usati per determinare il volume corrente sulla<br />

base del peso corporeo sono mostrati nel Box 3-7.<br />

Pressione <strong>di</strong> supporto All’inizio si sceglie la modalità ventilatoria<br />

sulla base dello sforzo respiratorio spontaneo del paziente<br />

e del livello <strong>di</strong> sedazione. La ventilazione a supporto <strong>di</strong> pressione<br />

è una modalità usata nei pazienti che hanno mantenuto<br />

un drive respiratorio spontaneo. Essa permette all’operatore <strong>di</strong><br />

impostare <strong>dei</strong> parametri minimi per i respiri al minuto, il<br />

volume corrente e il volume minuto. La pressione <strong>di</strong> supporto<br />

può essere usata per mantenere una pressione positiva costante<br />

nelle vie aeree, molto simile alla BiPAP.<br />

Pressione positiva <strong>di</strong> fine espirazione La maggior parte <strong>dei</strong><br />

ventilatori fornisce la PEEP, un piccolo quantitativo <strong>di</strong> pressione<br />

positiva che rimane a fine espirazione. Questa pressione<br />

apre gli alveoli collassati da secrezioni, vomito, infiltrati (nei<br />

pazienti con polmonite) ed edema (nei pazienti con CHF) e<br />

aiuta a mantenerli aperti. La PEEP, inoltre, può essere d’aiuto<br />

Settaggio Descrizione Settaggi comuni Commenti<br />

Frequenza (f) Numero <strong>di</strong> respiri erogati al minuto 6-20 per minuto<br />

Volume corrente (Vt) Volume <strong>di</strong> gas erogato al paziente 6-8 ml/kg<br />

ossigeno (Fio2) Frazione inspiratoria <strong>di</strong> ossigeno<br />

somministrata<br />

21-100% Miscelatori richiesti se


per i pazienti con collasso alveolare, come si può osservare<br />

nelle polmoniti e nell’edema polmonare, ma gran<strong>di</strong> volumi<br />

correnti e alte pressioni <strong>di</strong> supporto aumentano il rischio <strong>di</strong><br />

pneumotorace.<br />

Complicanze della ventilazione meccanica<br />

Diversi rischi seri sono associati alla ventilazione meccanica<br />

invasiva. Il volotrauma (conosciuto anche come barotrauma)<br />

è un danno polmonare o rottura alveolare da iper<strong>di</strong>stensione<br />

degli alveoli. Lo pneumotorace e lo pneumotorace iperteso<br />

sono le prime preoccupazioni nel barotrauma indotto da<br />

ventilazione; lo pneumome<strong>di</strong>astino e lo pneumoperitoneo<br />

sono complicanze meno frequenti. Una somministrazione<br />

prolungata <strong>di</strong> ossigeno ad alte concentrazioni può danneggiare<br />

le cellule per la formazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali liberi dell’ossigeno<br />

e può condurre al totale lavaggio dall’azoto con conseguente<br />

atelettasia. Pressioni intratoraciche persistentemente alte<br />

possono causare una <strong>di</strong>minuzione nel ritorno venoso car<strong>di</strong>aco<br />

e una pressione sistolica bassa.<br />

Un’altra complicanza si può verificare mentre si ventila un<br />

paziente con pressione positiva. È già stato detto precedentemente<br />

che l’applicazione della PEEP può aiutare a mantenere<br />

gli alveoli <strong>di</strong>stali aperti e migliorare l’ossigenazione. Tuttavia,<br />

usando una ventilazione troppo alta o ventilando pazienti che<br />

soffrono <strong>di</strong> patologie che intrappolano aria come l’asma o la<br />

BPCO, si può causare una complicanza chiamata auto-PEEP.<br />

In questa situazione, il troppo poco tempo lasciato per l’espirazione<br />

conduce progressivamente a un aumento dell’aria<br />

intrappolata. Questo fenomeno può compromettere gli scambi<br />

gassosi e permette alla pressione intratoracica <strong>di</strong> aumentare,<br />

così tanto da causare una compromissione emo<strong>di</strong>namica<br />

come conseguenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione della gittata car<strong>di</strong>aca,<br />

comprimendo il cuore stesso.<br />

Con<strong>di</strong>zioni patologiche delle vie aeree superiori<br />

BOx 3-7 Formule basate sul peso per calcolare il volume corrente<br />

per scegliere un volume corrente appropriato al vostro paziente,<br />

dovete considerarne il peso ideale – non quello reale. Esistono<br />

molte formule per calcolare il peso corporeo ideale. la maggior<br />

parte si basa sull’altezza e il sesso del paziente.<br />

FORMULA DI DEVINE<br />

Donne: 45,5 kg + 2,3 kg per ogni 2,5 cm circa sopra i 152 cm <strong>di</strong><br />

altezza<br />

Uomini: 50 kg + 2,3 kg per ogni 2,5 cm circa sopra i 152 cm <strong>di</strong><br />

altezza<br />

FORMULA DI BROCA<br />

Donne: 45 kg per i primi 152 cm <strong>di</strong> altezza + 2,26 kg per ogni<br />

2,5 cm circa in più<br />

Uomini: 50 kg per i primi 152 cm <strong>di</strong> altezza + 2,26 kg per ogni<br />

2,5 cm circa in più<br />

FORMULA DI HAMwI<br />

Donne: 45,5 kg per i primi 152 cm, poi 2,2 kg per ogni 2,5 cm circa<br />

in più<br />

Uomini: 48 kg per i primi 152 cm, poi 2,7 kg per ogni 2,5 cm circa<br />

in più<br />

FORMULA gENERICA ALTEZZA-PESO<br />

Donne: 47,5 kg circa+ 5 × (altezza in pollici − 60)<br />

Uomini: 47,5 kg circa+ 6 × (altezza in pollici − 60)<br />

per esempio, il vostro paziente è un uomo alto 183 cm e che pesa<br />

100 kg. Dovreste impostare il suo volume corrente a 800 ml, se<br />

calcolate 8 ml/kg. invece, dovreste calcolare che il suo peso ideale<br />

è circa 81 kg. il vostro settaggio, quin<strong>di</strong>, dovrebbe essere più vicino<br />

ai 650 ml. (in generale, le nuove strategie <strong>di</strong> ventilazione protettiva<br />

stabiliscono un volume corrente <strong>di</strong> 5-7 ml/kg [N.d.T.].)<br />

anche la frazione, o concentrazione, <strong>di</strong> ossigeno nell’aria<br />

inspirata (Fio 2) è scelta tra i parametri iniziali della ventilazione.<br />

Scegliete un valore da 100% a scendere verso il 21%. Un paziente<br />

gravemente <strong>di</strong>spnoico che ha una bassa po 2 può beneficiare <strong>di</strong><br />

un setting iniziale del 100% sino a quando le sue con<strong>di</strong>zioni si<br />

saranno stabilizzate. pochi pazienti che richiedono un’intubazione<br />

in emergenza o urgente tollereranno un 21% <strong>di</strong> ossigeno,<br />

che è lo stesso dell’aria ambiente. Virtualmente tutti i pazienti che<br />

richiedono una gestione aggressiva delle vie aeree necessiteranno<br />

<strong>di</strong> un supplemento <strong>di</strong> ossigeno, ma il grado preciso varierà<br />

da paziente a paziente. le impostazioni <strong>di</strong> solito scendono tra il<br />

40 e l’80%.<br />

113<br />

Situazioni particolari<br />

Uno stretto monitoraggio del paziente durante l’intubazione<br />

e la successiva ventilazione meccanica è obbligatorio, dal<br />

momento che una sedazione adeguata tale da permettere la<br />

ventilazione meccanica può precludere la possibilità da parte<br />

del paziente <strong>di</strong> mostrare segni <strong>di</strong> eventuali complicanze in<br />

evoluzione. Indagate e chiarite subito qualsiasi tachicar<strong>di</strong>a,<br />

bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a, ipotensione o ipertensione inspiegabile. Usate il<br />

monitoraggio della capnografia e della saturazione in ossigeno<br />

– inclusa l’esecuzione perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> EGA – per in<strong>di</strong>rizzare<br />

al meglio le impostazioni del ventilatore. Riducete la Fio2 appena possibile, mantenendo comunque un’adeguata Po2. I pazienti con asma e BPCO potrebbero richiedere alte<br />

pressioni inspiratorie e un’aumentata pressione <strong>di</strong> supporto.<br />

Questi pazienti tendono a trattenere il volume <strong>di</strong> aria e ad<br />

avere alte pressioni nelle vie aeree, cosa che li pone ad aumentato<br />

rischio <strong>di</strong> barotrauma. L ’uso della BiPAP nei pazienti con<br />

BPCO ha <strong>di</strong>mostrato una riduzione della necessità <strong>di</strong> intubazione<br />

del 59%. Se l’intubazione <strong>di</strong>ventasse necessaria, aggiungere<br />

la PEEP può aiutare a ridurre l’intrappolamento <strong>di</strong> aria<br />

che pone tali pazienti a maggior rischio.<br />

Con<strong>di</strong>zioni patologiche<br />

delle vie aeree superiori<br />

Le vie aeree superiori sono un tratto vulnerabile per molte<br />

con<strong>di</strong>zioni che possono ostruire le vie aeree stesse e, quin<strong>di</strong>,<br />

mettere a repentaglio la ventilazione. L ’infezione è la causa più<br />

comune per queste con<strong>di</strong>zioni, ma le vie aeree possono ostruirsi<br />

anche a causa <strong>di</strong> reazioni allergiche o <strong>di</strong> corpi estranei.


114<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

I pazienti possono non avere segni manifesti <strong>di</strong> malattia<br />

(come, gonfiore e posizioni obbligate per consentire il respiro),<br />

ma possono avere <strong>di</strong>fficoltà a deglutire (<strong>di</strong>sfagia) sino al punto<br />

<strong>di</strong> sbavare e generare suoni respiratori anomali durante la<br />

respirazione o l’eloquio. Alcune <strong>di</strong> queste patologie delle vie<br />

aeree possono <strong>di</strong>ventare rischiose per la vita, per cui dovreste<br />

avere un piano sicuro e semplice <strong>di</strong> gestione delle vie aeree<br />

che includa anche un corretto posizionamento del paziente.<br />

■■ Ostruzione meccanica: corpi estranei<br />

L ’aspirazione <strong>di</strong> corpi estranei può essere causa <strong>di</strong> una significativa<br />

ansia per il paziente e per il suo soccorritore. Con un picco<br />

<strong>di</strong> incidenza soprattutto tra i neonati e i bambini fino a 5-6 anni,<br />

l’aspirazione <strong>di</strong> corpi estranei è forse una preve<strong>di</strong>bile conseguenza<br />

della tendenza <strong>dei</strong> bambini piccoli a portare alla bocca qualsiasi<br />

cosa. Nei bambini più gran<strong>di</strong> e negli adulti ciò non accade così<br />

<strong>di</strong> frequente; l’aspirazione <strong>di</strong> un corpo estraneo da parte <strong>di</strong> un<br />

adulto può spingere a pensare a un’intossicazione o a un deficit<br />

mentale. Nel 2007 negli Stati Uniti ci sono state tra le 350 e le<br />

2000 morti causate da ostruzione delle vie aeree da parte <strong>di</strong> corpi<br />

estranei. Tra i bambini, il cibo – specialmente popcorn, noccioline<br />

e carote – è l’oggetto più frequentemente aspirato.<br />

La comparsa improvvisa <strong>di</strong> tosse, la <strong>di</strong>spnea e i segni <strong>di</strong><br />

soffocamento sono caratteristici dell’inalazione <strong>di</strong> un corpo<br />

estraneo. A seconda della <strong>di</strong>mensione e della posizione dell’oggetto<br />

e del <strong>di</strong>ametro delle vie aeree, il paziente può aver<br />

un’ostruzione parziale o totale. L ’ostruzione parziale può<br />

causare intrappolamento d’aria, con un repentino cambiamento<br />

delle pressioni intratoraciche che può condurre a pneumotorace<br />

o pneumome<strong>di</strong>astino. L ’insorgenza improvvisa <strong>di</strong> sibili, in<br />

Figura 3-11 Moneta posizionata nell’esofago.<br />

particolare nei lattanti e nei bambini, specie in un solo polmone,<br />

deve far sospettare l’inalazione <strong>di</strong> un corpo estraneo.<br />

In alcuni casi, i corpi estranei inalati possono rimanere<br />

intrappolati nelle vie aeree per <strong>di</strong>versi giorni, settimane o<br />

anche mesi (Figura 3-10). L ’ostruzione cronica <strong>di</strong> un bronco<br />

può causare un collasso bronchiale e una polmonite ostruttiva.<br />

Figura 3-10 L ’orientamento <strong>di</strong> un corpo estraneo può <strong>di</strong>pendere<br />

da dove esso si trova. Le monete alloggiate in trachea in genere<br />

si orientano in senso antero-posteriore (sinistra) e nell’esofago<br />

in senso laterale (destra). (Da Marx J, et al: Rosen’s emergency me<strong>di</strong>cine:<br />

concepts and clinical practice, ed 6, St Louis, 2006, Mosby.)


Anche i corpi estranei nell’esofago possono essere responsabili<br />

<strong>di</strong> compromissione delle vie aeree (Figura 3-11).<br />

La gestione del paziente cha ha aspirato un corpo estraneo<br />

dovrebbe essere basata sulla sua capacità <strong>di</strong> respirare o tossire<br />

in modo efficace. L ’ossigeno supplementare può alleviare<br />

sufficientemente i sintomi da permettere il trasporto nel DEA.<br />

I pazienti che manifestano uno stridore grave, saturazione in<br />

ossigeno bassa, cianosi o segni <strong>di</strong> imminente insufficienza<br />

respiratoria devono essere trattati imme<strong>di</strong>atamente. La<br />

gestione <strong>di</strong> queste situazioni risulta complicata anche per i<br />

soccorritori con più esperienza – non si deve solo eseguire<br />

l’atto fisico <strong>di</strong> rimuovere il corpo estraneo da un paziente<br />

<strong>di</strong>spnoico e ansioso, ma calmare anche i pazienti agitati e gli<br />

altri membri della famiglia.<br />

Per i pazienti coscenti con ostruzioni parziali che non<br />

riescono a eliminare l’ostruzione da soli, le compressioni<br />

addominali possono simulare un colpo profondo <strong>di</strong> tosse. Se<br />

il paziente perde coscienza, è stato documentato che iniziare<br />

le compressioni toraciche è il miglior metodo per aiutarlo a<br />

liberare la via aerea ostruita. Preossigenate il paziente, se<br />

possibile, e preparate un via alternativa per la gestione della<br />

via aerea. Il materiale necessario per un’intubazione tracheale<br />

deve essere pronto e dovete avere a portata <strong>di</strong> mano una pinza<br />

(<strong>di</strong> Magill [N.d.T.]). Preparate i famigliari con una semplice<br />

e rapida descrizione delle procedura prima <strong>di</strong> tentare la rimozione<br />

del corpo, poiché ciò può <strong>di</strong>minuire la loro ansia. Usare<br />

la laringoscopia <strong>di</strong>retta può permettervi <strong>di</strong> vedere abbastanza<br />

bene da pinzare e rimuovere l’oggetto ostruente. L ’aspiratore<br />

deve essere a portata <strong>di</strong> mano, in modo da prevenire l’inalazione,<br />

qualora il paziente vomitasse.<br />

Un oggetto visualizzato al <strong>di</strong> sotto del piano glottico<br />

potrebbe essere complicato da afferrare e rimuovere con la<br />

pinza. Si è visto che posizionare alla cieca un tubo endotracheale<br />

allo scopo <strong>di</strong> muovere l’oggetto in una posizione meno<br />

ostruente è efficace, ma questa manovra deve essere eseguita<br />

solo se siete soccorritori ben formati e abituati ad affrontare<br />

ostruzioni complete.<br />

Dopo la rimozione del corpo estraneo, l’intubazione<br />

potrebbe essere ancora in<strong>di</strong>cata se il paziente ha un <strong>di</strong>minuito<br />

livello <strong>di</strong> coscienza, è intossicato o sta sanguinando, o richiede<br />

ossigenazione o un supporto respiratorio. Trattenete l’oggetto<br />

in modo tale che possa essere ispezionato all’arrivo in ospedale.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni del paziente dopo il trasporto o il sospetto che<br />

parti dell’oggetto inalato siano residuate nelle vie aeree possono<br />

giustificare l’esecuzione <strong>di</strong> una broncoscopia. Quest’ultima è<br />

eseguita in anestesia generale nell’ICU o in sala operatoria.<br />

■■ Infezioni faringee<br />

Il termine infezioni faringee si riferisce a faringiti, tonsilliti e<br />

ascessi peritonsillari.<br />

Faringiti e tonsilliti<br />

Le faringiti e le tonsilliti sono entrambe infezioni della porzione<br />

posteriore della faringe. Anche se con<strong>di</strong>vidono molte<br />

delle stesse cause, le tonsilliti nello specifico si riferiscono a<br />

infezioni delle tonsille, mentre le faringiti a infezioni della<br />

faringe, che spesso include alcuni gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> tonsillite.<br />

La causa delle faringiti e delle tonsilliti è spesso virale o<br />

batterica; circa il 40-60% sono infezioni virali e il 5-40% sono<br />

Con<strong>di</strong>zioni patologiche delle vie aeree superiori<br />

115<br />

batteriche. Molte infezioni batteriche sono causate da Streptococcus<br />

del gruppo A. Una piccola percentuale <strong>dei</strong> casi è<br />

invece dovuta a traumi, cancro, allergie o esposizione a<br />

sostanze tossiche.<br />

Le infezioni batteriche e virali causano infiammazione ai<br />

tessuti faringei locali. Inoltre, le infezioni streptococciche<br />

rilasciano alcune tossine e proteine locali che possono scatenare<br />

un’infiammazione aggiuntiva. Queste infiammazioni e<br />

infezioni in genere sono autolimitanti, ma le infezioni da<br />

streptococco hanno due importanti effetti collaterali. Innanzitutto,<br />

la superficie batterica trasporta degli antigeni che<br />

sono molto simili a proteine localizzate nel cuore. In questo<br />

processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dalle infezioni da streptococchi, il corpo<br />

può inavvertitamente attaccare anche il cuore e le valvole<br />

car<strong>di</strong>ache, causando febbre reumatica. In secondo luogo, si<br />

possono danneggiare i glomeruli renali per la combinazione<br />

antigene-anticorpo, causando una glomerulonefrite acuta.<br />

I sintomi della faringite e della tonsillite possono includere:<br />

●■ mal <strong>di</strong> gola (faringo<strong>di</strong>nia)<br />

●■ febbre<br />

●■ tremori<br />

●■ dolori muscolari (mialgia)<br />

●■ dolore addominale<br />

●■ rinorrea<br />

●■ cefalea<br />

●■ mal <strong>di</strong> orecchie (oto<strong>di</strong>nia)<br />

L ’esame obiettivo rivelerà una faringe posteriore arrossata ed<br />

edematosa, linfono<strong>di</strong> anteriori cervicali gonfi e dolorabili e a<br />

volte un lieve rash cutaneo rosso, che sembra assomigliare a<br />

carta vetrata. Chiamato scarlattina, questo rash rosso e ruvido<br />

inizia sul torso, si <strong>di</strong>ffonde su tutto il corpo ed è causato da<br />

un’infezione streptococcica. Inoltre, un essudato biancastro<br />

(piccole raccolte <strong>di</strong> pus) può essere osservato sulle tonsille.<br />

Questi essudati sono più comuni nelle infezioni streptococciche,<br />

sebbene la loro presenza non confermi un’infezione<br />

batterica. Le infezioni virali sono molto spesso associate alla<br />

presenza <strong>di</strong> segni e sintomi <strong>di</strong> infezioni del tratto respiratorio<br />

superiore (URI, Upper Respiratory Infection) come tosse e<br />

congestione nasale. Una particolare infezione virale, la mononucleosi,<br />

è associata a riscontro <strong>di</strong> linfono<strong>di</strong> cervicali anteriori<br />

e posteriori infiammati e morbi<strong>di</strong> e dovrebbe essere<br />

identificata, a causa <strong>di</strong> alcune potenziali complicanze come<br />

la rottura della milza.<br />

Le faringiti e le tonsilliti virali sono trattate al meglio in<br />

modo sintomatico con liqui<strong>di</strong>, farmaci antipirettici e antinfiammatori.<br />

Le infezioni batteriche richiedono antibiotici,<br />

come la penicillina o l’amoxicillina. L ’eritromicina è spesso<br />

usata come alternativa nei pazienti allergici alla penicillina.<br />

Ascesso peritonsillare<br />

Nell’ascesso peritonsillare, un’infezione <strong>dei</strong> tessuti molli<br />

superficiali progre<strong>di</strong>sce sino a creare raccolte purulente nello<br />

spazio sottomucoso a<strong>di</strong>acente alle tonsille. Questo ascesso e<br />

l’infiammazione che lo accompagna causano una deviazione<br />

dell’ugola verso il lato opposto (Figura 3-12).<br />

L ’ascesso peritonsillare è l’infezione più comune delle<br />

regioni peritonsillari. L ’incidenza <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> ascesso<br />

negli Stati Uniti è <strong>di</strong> circa 3 casi ogni 10.000 abitanti l’anno.


116<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Figura 3-12 Ascesso peritonsillare. Notate l’esteso edema<br />

della tonsilla sinistra e la deviazione dell’ugola. (Da Goldman L,<br />

Ausiello DAA: Cecil’s textbook of me<strong>di</strong>cine, ed 23, Philadelphia, 2008,<br />

Saunders.)<br />

Lo Streptococcus è spesso isolato nelle colture degli ascessi<br />

peritonsillari, insieme ad altri batteri come il Peptostreptococcus.<br />

I sintomi <strong>di</strong> un ascesso peritonsillare possono includere:<br />

●■ mal <strong>di</strong> gola (specialmente unilaterale)<br />

●■ <strong>di</strong>sfagia<br />

●■ febbre<br />

●■ tremori<br />

●■ dolori muscolari<br />

●■ dolore al collo e alla gola anteriormente<br />

●■ rauce<strong>di</strong>ne<br />

I segni <strong>di</strong> ascesso peritonsillare includono febbre, tachicar<strong>di</strong>a,<br />

<strong>di</strong>sidratazione, voce da “patata bollente” o roca, linfono<strong>di</strong><br />

cervicali, <strong>di</strong>fficoltà alla deglutizione e gonfiore asimmetrico<br />

delle tonsille in faringe posteriore, che spesso causa una deviazione<br />

dell’ugola verso il lato opposto della bocca ed essudato<br />

sulle tonsille.<br />

Le <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali dell’ascesso peritonsillare includono<br />

altre patologie gravi quali ascessi retrofaringei e paravertebrali,<br />

epiglotti<strong>di</strong>te, tracheite batterica, mononucleosi,<br />

faringite erpetica, aneurisma dell’arteria carotide e cancro. Il<br />

trattamento include idratazione endovenosa e somministrazione<br />

<strong>di</strong> antinfiammatori e antibiotici. Se è presente un<br />

ascesso, è spesso in<strong>di</strong>cato il drenaggio chirurgico, che può<br />

essere eseguito in sala operatoria. A volte il drenaggio con<br />

ago è eseguito al DEA.<br />

■■ Epiglotti<strong>di</strong>te<br />

L ’epiglotti<strong>di</strong>te è un’infezione pericolosa per la vita che causa<br />

infiammazione dell’epiglottide e spesso della regione sovraglottica.<br />

Questo gonfiore può causare ostruzione della trachea,<br />

inducendo ipossia o anossia.<br />

Considerata una volta una patologia <strong>dei</strong> bambini piccoli,<br />

l’incidenza dell’epiglotti<strong>di</strong>te è cambiata drasticamente da<br />

quando negli Stati Uniti sono state iniziate le vaccinazioni<br />

contro Haemophilus influenzae. Ora è più probabile vedere un<br />

adulto che si presenta con tale patologia in una situazione <strong>di</strong><br />

emergenza; gli uomini sviluppano epiglotti<strong>di</strong>te circa 3 volte <strong>di</strong><br />

Figura 3-13 Epiglotti<strong>di</strong>te − marcata dalla X in basso.<br />

(Da Marx J, et al: Rosen’s emergency me<strong>di</strong>cine: concepts and clinical<br />

practice, ed 6, St Louis, 2006, Mosby.)<br />

più delle donne. L ’infezione rimane comunque molto comune<br />

nei bambini tra i 2 e i 4 anni. La mortalità stimata è <strong>di</strong> circa il<br />

7% nell’adulto e dell’1% nel bambino.<br />

Segni e sintomi<br />

L ’epiglotti<strong>di</strong>te spesso esor<strong>di</strong>sce con mal <strong>di</strong> gola per poi evolvere<br />

in dolore alla deglutizione e afonia. L ’esame obiettivo può<br />

rivelare un paziente in <strong>di</strong>stress respiratorio moderato o grave,<br />

che assume una posizione a tripode, con febbre, bava, stridore,<br />

<strong>di</strong>stress respiratorio, dolore visibile alla palpazione della<br />

laringe, tachicar<strong>di</strong>a e, a volte, bassa saturazione in ossigeno.<br />

Lo stridore può essere con un timbro più lieve e basso rispetto<br />

a quello causato dal croup. La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale dovrebbe<br />

includere anche tracheite batterica, ascesso retrofaringeo e<br />

prevertebrale, angina <strong>di</strong> Ludwig e ascesso peritonsillare.<br />

Fisiopatologia<br />

Prima dell’avvento del vaccino contro H. influenzae <strong>di</strong> tipo b<br />

(Hib) l’epiglotti<strong>di</strong>te si verificava 2,6 volte <strong>di</strong> più nei bambini<br />

che negli adulti. Streptococcus spp. ha ora sostituito H. influenzae<br />

come patogeno più spesso responsabile <strong>di</strong> epiglotti<strong>di</strong>te.<br />

Diagnosi<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> epiglotti<strong>di</strong>te dovrebbe essere sospettata sulla<br />

base della presentazione clinica e dell’anamnesi, ma può<br />

anche essere confermata da una ra<strong>di</strong>ografia laterale del collo,<br />

che rileverà elementi simili a quelli mostrati nella Figura<br />

3-13. Una tomografia computerizzata (TC) può essere eseguita,<br />

ma spesso non è necessaria poiché <strong>di</strong> solito basta la<br />

ra<strong>di</strong>ografia. Una laringoscopia con fibre ottiche può fornire<br />

informazioni <strong>di</strong>rette circa l’estensione dell’edema alle vie<br />

aeree vicine e può aiutare nell’eventuale posizionamento <strong>di</strong><br />

un tubo endotracheale.


Trattamento<br />

Il trattamento d’emergenza dovrebbe semplicemente limitarsi<br />

all’ossigenazione e alla ventilazione. L ’ossigeno umi<strong>di</strong>ficato<br />

può essere <strong>di</strong> sollievo per il paziente, ma la gravità <strong>di</strong><br />

questa con<strong>di</strong>zione non va sottostimata. L ’intubazione dev’essere<br />

presa in considerazione sul campo solo se strettamente<br />

necessaria. La manipolazione dell’epiglottide con la lama <strong>di</strong><br />

un laringoscopio mentre il tessuto è infiammato può irritare<br />

la via aerea e rendere i tentativi <strong>di</strong> intubazione estremamente<br />

<strong>di</strong>fficili. In queste con<strong>di</strong>zioni è meglio eseguire l’intubazione<br />

endotracheale in sala operatoria in presenza <strong>di</strong> un otorinolaringoiatra<br />

(ORL). Sono in<strong>di</strong>cati sia gli antibiotici, spesso<br />

l’amoxicillina/sulbactam o la clindamicina, sia i cortisonici,<br />

i b-agonisti inalatori e l’adrenalina nebulizzata. Se interviene<br />

un’insufficienza respiratoria con questa con<strong>di</strong>zione, è confortante<br />

sapere che la ventilazione a pressione positiva <strong>di</strong><br />

solito è utile, anche senza dover procedere a intubazione<br />

endotracheale.<br />

■■ Infezioni della parte bassa<br />

della faccia e del collo<br />

Le infezioni della parte bassa della faccia e del collo possono<br />

variare da forme moderate a molto serie. Il collo ha <strong>dei</strong> recessi<br />

profon<strong>di</strong>, è ricco <strong>di</strong> vascolarizzazione, ospita parecchie strutture<br />

connesse ad altre parti dell’organismo ed è in stretto<br />

rapporto con altre strutture vitali come l’esofago, la trachea,<br />

i polmoni, le arterie, le vene e tessuti molli.<br />

Segni e sintomi<br />

I pazienti con infezioni della parte bassa della faccia o del<br />

collo hanno spesso sintomi evidenti, quali gonfiore, dolore e<br />

rossore. Possono anche mostrare un movimento ondeggiante<br />

inusuale quando viene palpata la porzione <strong>di</strong> viso, collo o<br />

man<strong>di</strong>bola infetta. Questo movimento è chiamato fluttuazione.<br />

Senza un imaging ra<strong>di</strong>ologico, spesso è impossibile<br />

escludere l’estensione agli spazi profon<strong>di</strong> del collo.<br />

Fisiopatologia<br />

L ’ampio uso <strong>di</strong> antibiotici ha significativamente <strong>di</strong>minuito la<br />

frequenza e la gravità delle infezioni della parte bassa <strong>di</strong><br />

faccia e collo. Nei bambini, la causa più comune <strong>di</strong> tali<br />

infezioni è Streptococcus. Negli adulti, le carie dentali sono il<br />

portale <strong>di</strong> partenza per queste infezioni. La <strong>di</strong>sseminazione<br />

<strong>di</strong> infezioni dai denti, dalla faccia o dai tessuti superficiali del<br />

collo verso quelli profon<strong>di</strong> aumenta in modo significativo la<br />

gravità della malattia. Il coinvolgimento <strong>dei</strong> polmoni e del<br />

me<strong>di</strong>astino può causare me<strong>di</strong>astinite o empiema, mentre<br />

l’interessamento della parete carotidea può provocare trombosi<br />

della vena giugulare, endocar<strong>di</strong>ti batteriche, embolia<br />

polmonare o ictus.<br />

Trattamento<br />

Il trattamento <strong>di</strong> emergenza include la somministrazione <strong>di</strong><br />

ossigeno e la ventilazione, ponendo particolare attenzione ad<br />

assicurare la via aerea del paziente. Un paziente con una via<br />

aerea ostruita da cellulite o da un ascesso può rappresentare<br />

una tremenda sfida anche per un operatore sanitario d’emergenza<br />

con molta esperienza. La visualizzazione endotracheale<br />

Con<strong>di</strong>zioni patologiche delle vie aeree superiori<br />

117<br />

<strong>di</strong>retta può essere <strong>di</strong>fficoltosa o impossibile. Un’alternativa<br />

può essere un’intubazione nasotracheale alle cieca, l’intubazione<br />

con fibrobroncoscopio o l’illuminazione trans-tracheale.<br />

Talora può essere necessario creare una via aerea chirurgica<br />

utilizzando un ago da cricotiroidotomia o facendo una cricotiroidotomia<br />

aperta. Prima <strong>di</strong> eseguire tali manovre sul campo,<br />

considerate l’utilizzo <strong>di</strong> un presi<strong>di</strong>o sovraglottico, come il<br />

tubo laringeo “King airway”, la maschera laringea, il tubo<br />

“Cobra”. Queste tecniche <strong>di</strong> gestione delle vie aeree sono<br />

descritte nell’Appen<strong>di</strong>ce D. Ottenete e monitorizzate i parametri<br />

vitali e posizionate un accesso endovenoso. Se il<br />

paziente si ipotende, iniziate un riempimento volemico e<br />

considerate la possibilità <strong>di</strong> uno shock settico.<br />

■■ Angina <strong>di</strong> Ludwig<br />

Così chiamata per il me<strong>di</strong>co che per primo la descrisse all’inizio<br />

del XIX secolo, l’angina <strong>di</strong> Ludwig non si riferisce a un<br />

dolore toracico, ma a un’infezione <strong>dei</strong> tessuti profon<strong>di</strong> del<br />

collo anteriore, appena al <strong>di</strong> sotto della man<strong>di</strong>bola. Sensazioni<br />

<strong>di</strong> soffocamento e mancanza d’aria sono riportate dalla<br />

maggior parte <strong>dei</strong> pazienti con questa con<strong>di</strong>zione.<br />

Segni e sintomi<br />

Poiché spesso deriva da una carie dentaria e dalla successiva<br />

infezione, l’angina <strong>di</strong> Ludwig è caratterizzata da:<br />

●■ gengivite e cellulite gravi, con un gonfiore teso e rapido<br />

<strong>di</strong>sseminarsi dell’infezione nell’area sottoman<strong>di</strong>bolare,<br />

sottolinguale e sottomentale (Figura 3-14)<br />

●■ gonfiore della zona sottolinguale e della lingua<br />

●■ scialorrea<br />

●■ ostruzione delle vie aeree<br />

●■ innalzamento e spostamento posteriore della lingua<br />

come risultato dell’edema<br />

Figura 3-14 Angina <strong>di</strong> Ludwig. Una progressione rapida può<br />

compromettere la via aerea in poche ore. (Da Roberts JR, Hedges<br />

JR: Clinical procedures in emergency me<strong>di</strong>cine, ed 5, Philadelphia,<br />

2009, Saunders.)


118<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

I sintomi dell’angina <strong>di</strong> Ludwig includono mal <strong>di</strong> gola, <strong>di</strong>sfagia,<br />

febbre, tremori, dolore dentale e <strong>di</strong>spnea. Il paziente<br />

tende a essere ansioso, con una scarsa capacità <strong>di</strong> masticazione<br />

e un edema teso, rosso e pronunciato nell’area anteriore<br />

del collo. La localizzazione delle carie può suggerire quale sia<br />

la zona primaria affetta. La lingua del paziente può essere<br />

sollevata, pre<strong>di</strong>cendo che, nel caso fosse necessario pre<strong>di</strong>sporre<br />

una via aerea alternativa, l’intubazione sarà <strong>di</strong>fficile.<br />

Fisiopatologia<br />

All’esame clinico possono essere notati gonfiore, rossore e<br />

calore (indurimento) tra l’osso ioide e la man<strong>di</strong>bola. Questa<br />

infiammazione è causata da batteri nella cavità orale. Streptococcus<br />

spp. è spesso isolato nelle colture, ma tali infezioni<br />

raramente sono dovute a un singolo organismo e possono<br />

essere presenti anche organismi anaerobi.<br />

L ’infezione sottomentoniera (vicino al mento) spesso<br />

origina da una carie dentale degli incisivi. Le infezioni<br />

sublinguali <strong>di</strong> solito possono essere attribuite a infezioni <strong>dei</strong><br />

denti nella porzione anteriore della man<strong>di</strong>bola e possono<br />

manifestarsi con un’elevazione della lingua dovuta a gonfiore.<br />

L ’infezione sottoman<strong>di</strong>bolare, che <strong>di</strong> norma origina da<br />

infezioni <strong>dei</strong> molari, è caratterizzata da edema nell’angolo<br />

della man<strong>di</strong>bola.<br />

Da quando l’aggiunta <strong>di</strong> fluoro nell’acqua pubblica è<br />

<strong>di</strong>ventata <strong>di</strong>ffusa negli anni Settanta, la prevalenza <strong>di</strong> carie<br />

dentali nei Paesi sviluppati è <strong>di</strong>minuita. Tuttavia, le carie<br />

dentali rimangono la più comune patologia cronica a livello<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

Diagnosi <strong>di</strong>fferenziale<br />

La vostra <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale deve includere ascessi retrofaringei<br />

e paravertebrali, tracheiti batteriche ed epiglotti<strong>di</strong>ti.<br />

I pazienti che hanno avuto recentemente chemioterapie o<br />

trapianti <strong>di</strong> organi con immunosoppressione hanno un<br />

aumentato rischio per queste infezioni, inclusi gli ascessi.<br />

Trattamento<br />

Un paziente con sospetto <strong>di</strong> angina <strong>di</strong> Ludwig deve essere<br />

considerato come se avesse una malattia pericolosa per la<br />

vita, eventualmente associata a una via aerea compromessa.<br />

Il mantenimento <strong>di</strong> una via aerea pervia è <strong>di</strong> primaria importanza.<br />

In un’infezione a progressione rapida, un’intubazione<br />

profilattica può essere eseguita in elezione in DEA o in sala<br />

operatoria. Lo stridore, la <strong>di</strong>sfagia con <strong>di</strong>fficoltà del controllo<br />

delle secrezioni e la <strong>di</strong>spnea possono portare a un’intubazione.<br />

Nell’ambiente preospedaliero, l’ossigeno supplementare<br />

umi<strong>di</strong>ficato può permettere al paziente <strong>di</strong> sentirsi più a<br />

suo agio. Si devono avviare un monitoraggio ECG e il posizionamento<br />

<strong>di</strong> un accesso endovenoso. Gli antibiotici vanno<br />

somministrati già in DEA e può essere richiesta la consulenza<br />

<strong>di</strong> un otorinolaringoiatra.<br />

■■ Tracheite batterica<br />

La tracheite batterica, che a volte è <strong>di</strong>fficile da <strong>di</strong>fferenziale<br />

dall’epiglotti<strong>di</strong>te e dall’ascesso retrofaringeo, è una rara<br />

infezione della trachea subglottica. Da quando la vaccinazione<br />

contro H. influenzae si è <strong>di</strong>ffusa, la tracheite batterica<br />

compete con l’epiglotti<strong>di</strong>te come più rara infezione ostruttiva<br />

delle vie aeree. Uno stu<strong>di</strong>o ha <strong>di</strong>mostrato che, su 500 bambini<br />

ricoverati per croup in un periodo <strong>di</strong> 3 anni, il 2% presentava<br />

una tracheite batterica. Anche se si può presentare in qualsiasi<br />

gruppo <strong>di</strong> età, la tracheite è più comune nei bambini a<br />

causa delle vie aeree più piccole e del <strong>di</strong>ametro stretto <strong>dei</strong><br />

tessuti sottoglottici. Il rapporto uomini:donne che contraggono<br />

l’infezione è <strong>di</strong> 2:1.<br />

Segni e sintomi<br />

La tracheite batterica inizia come una URI e progre<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong>ventando un’infezione pericolosa per la vita, coinvolgendo<br />

l’interno della trachea sottoglottica (Figura 3-15). I sintomi<br />

includono tosse produttiva, cambiamento della voce, febbre<br />

alta, tremori e <strong>di</strong>spnea. I segni includono una rapida progressione<br />

<strong>di</strong> uno stato tossico in 8-10 ore, stridore, tosse<br />

metallica e, occasionalmente, dolore al collo o alla parte<br />

superiore del torace. Diversamente dall’epiglotti<strong>di</strong>te, l’ipersecrezione<br />

salivare è rara e il paziente può stare supino.<br />

Fisiopatologia<br />

La tracheite è causata da molteplici organismi, quali Staphylococcus<br />

aureus (incluso S. aureus meticillino-resistente<br />

acquisito in comunità [CA-MRSA, Community-Associated<br />

Figura 3-15 Ra<strong>di</strong>ografia del collo che mostra una tracheite<br />

batterica nei tessuti laterali. Notate la via aerea scura dovuta<br />

alla mucosa tracheale <strong>di</strong>staccata (due frecce in basso).<br />

L ’epiglottide (freccia in alto) è normale. (Da Cummings CW,<br />

et al: Otolaryngology: head and neck surgery, ed 4, Philadelphia, 2005,<br />

Mosby.)


Methicillin-Resistant S. aureus] e acquisito in comunità<br />

[HA-MRSA, Healthcare-Associated Methicillin-Resistant S.<br />

aureus), Streptococcus spp., H. influenzae, Klebsiella spp. e<br />

Pseudomonas spp.<br />

Trattamento<br />

Come la maggior parte delle infezioni delle vie aeree, il mantenimento<br />

<strong>di</strong> una via aerea competente è <strong>di</strong> primaria importanza.<br />

Somministrate ossigeno supplementare, avviate un<br />

monitoraggio ECG e ottenete un accesso endovenoso. Molti<br />

pazienti con tracheite batterica richiederanno un’intubazione,<br />

ma la procedura viene eseguita al meglio in ambiente protetto,<br />

a meno che il paziente abbia un’insufficienza respiratoria<br />

acuta. Se l’intubazione è assolutamente necessaria sul<br />

campo, dovreste essere pronti a pre<strong>di</strong>sporre una via aerea <strong>di</strong><br />

emergenza. Se l’intubazione va a buon fine, state attenti all’essudato<br />

tracheale e al muco, poiché potrebbero occludere il<br />

tubo; pertanto, eseguite un’appropriata aspirazione. Questi<br />

pazienti potrebbero aver segni <strong>di</strong> sepsi, per cui iniziate un<br />

adeguato riempimento volemico.<br />

■■ Ascessi retrofaringei e prevertebrali<br />

Gli ascessi retrofaringei e quelli prevertebrali sono entrambi<br />

infezioni che si sviluppano <strong>di</strong>etro l’esofago e anteriormente<br />

rispetto alle vertebre cervicali (Figura 3-16). Come detto in<br />

precedenza, un ascesso è una raccolta localizzata <strong>di</strong> pus in<br />

un tessuto o in un altro spazio confinato nel corpo. Un<br />

ascesso retrofaringeo può originare dai seni, dai denti o dall’orecchio<br />

me<strong>di</strong>o. Più del 67% <strong>di</strong> questi pazienti afferma <strong>di</strong><br />

aver avuto una recente infezione otorinolaringoiatrica. Le<br />

infezioni retrofaringee possono essere pericolose per la vita,<br />

se iniziano a causare un’ostruzione delle vie aeree. L ’infezione<br />

che si <strong>di</strong>ffonde al me<strong>di</strong>astino, chiamata me<strong>di</strong>astinite, è<br />

Figura 3-16 Ascesso retrofaringeo. Notate la linea scura<br />

<strong>di</strong> fronte alla colonna spinale cervicale, che rappresenta<br />

un’infezione da agenti producenti gas. (Da Cummings CW,<br />

et al: Otolaryngology: head and neck surgery, ed 4, Philadelphia, 2005,<br />

Mosby.)<br />

Con<strong>di</strong>zioni patologiche delle vie aeree superiori<br />

119<br />

una grave complicanza che porta a un’allarmante alta mortalità<br />

prossima al 50%.<br />

Segni e sintomi<br />

Gli ascessi retrofraringei precoci possono essere <strong>di</strong>agnosticati<br />

in maniera errata come faringiti aspecifiche o streptococciche.<br />

Se le con<strong>di</strong>zioni del paziente declinano in maniera<br />

rapida, dovete considerare patologie più gravi come l’epiglotti<strong>di</strong>te,<br />

le tracheiti batteriche e la meningite. I segni <strong>di</strong><br />

ascessi retrofaringei includono:<br />

●■ faringite<br />

●■ <strong>di</strong>sfagia<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ febbre<br />

●■ tremori<br />

●■ dolore al collo, rigi<strong>di</strong>tà, gonfiore o eritema<br />

●■ ipersalivazione<br />

I seguenti sono segni preoccupanti per una compromissione<br />

della via aerea:<br />

●■ <strong>di</strong>fficoltà ad aprire la bocca (trisma)<br />

●■ cambiamenti della voce<br />

●■ stridore inspiratorio<br />

Fisiopatologia<br />

Gli organismi eziopatologici comuni degli ascessi retrofaringei<br />

sono Staphylococcus spp., Streptococcus spp. e H. influenzae,<br />

sebbene le infezioni possano essere attribuibili anche ad<br />

altri organismi, specialmente anaerobi dalla bocca. Le lesioni<br />

retrofaringee possono essere riscontrate sia negli adulti sia nei<br />

bambini, anche se <strong>di</strong> solito colpiscono quelli <strong>di</strong> 3-4 anni d’età<br />

o più giovani.<br />

Trattamento<br />

La gestione include assicurare la pervietà della via aerea del<br />

paziente e fornire ossigeno aggiuntivo. State attenti a non<br />

pungere l’ascesso durante l’intubazione, poiché l’aspirazione<br />

<strong>di</strong> materiale purulento potrebbe essere fatale. Avviate un<br />

monitoraggio ECG e ottenete un accesso endovenoso. Iniziate<br />

un’appropriata fluidoterapia se il paziente è <strong>di</strong>sidratato<br />

per una <strong>di</strong>minuita assunzione orale.<br />

Una cura definitiva spesso include l’intubazione in sala<br />

operatoria (o in ambiente protetto), un drenaggio chirurgico<br />

della lesione e antibioticoterapia. Con una gestione aggressiva<br />

dell’ascesso prima che esso progre<strong>di</strong>sca verso una me<strong>di</strong>astinite,<br />

molti pazienti hanno un pronto recupero e possono<br />

essere estubati imme<strong>di</strong>atamente o pochi giorni dopo la procedura.<br />

■■ Angioedema<br />

L ’angioedema è una tumefazione improvvisa, <strong>di</strong> solito <strong>di</strong> una<br />

struttura della testa o del collo, come il labbro (specialmente<br />

quello inferiore), i lobi dell’orecchio, la lingua o l’ugola, ma<br />

è descritto anche in altri tessuti, incluso l’intestino. Sebbene<br />

non ancora completamente compreso, l’angioedema è considerato<br />

una reazione allergica e viene trattato come tale. Talora<br />

la causa è i<strong>di</strong>opatica (da causa ignota). Pochi sono i casi<br />

ere<strong>di</strong>tari e vengono definiti come angioedema ere<strong>di</strong>tario.


120<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

BOx 3-8 Cause selezionate<br />

<strong>di</strong> angioedema<br />

●■ aCE-inibitori (captopril, enalapril e altri)<br />

●■ Mezzi <strong>di</strong> contrasto<br />

●■ acido acetilsalicilico<br />

●■ Farmaci antinfiammatori non steroi<strong>dei</strong> (FaNS)<br />

(ibuprofene, naproxene e altri)<br />

●■ puntura <strong>di</strong> imenotteri (vespe, calabroni e altri)<br />

●■ allergie a cibi<br />

●■ peli <strong>di</strong> animali o cellule cutanee sfaldate<br />

●■ Esposizione al sole<br />

●■ Stress<br />

Più del 15% della popolazione generale ha un episo<strong>di</strong>o<br />

i<strong>di</strong>opatico <strong>di</strong> angioedema. Non esistono predominanze <strong>di</strong><br />

razza. Le donne sono solite soffrirne <strong>di</strong> più degli uomini e<br />

questa con<strong>di</strong>zione in genere viene vista più frequentemente<br />

nell’adulto. L ’esposizione ad alcuni agenti aumenta il rischio<br />

<strong>di</strong> angioedema. Le cause scatenanti comuni sono elencate nel<br />

Box 3-8.<br />

Segni e sintomi<br />

I segni <strong>di</strong> angioedema includono un edema chiaramente<br />

demarcato, con o senza un rash, e a volte con <strong>di</strong>spnea e ansia.<br />

Stridore, sibili all’auscultazione del torace o una storia <strong>di</strong><br />

intubazione devono porre massima allerta per possibili deterioramenti.<br />

L ’angioedema all’intestino può causare un’occlusione<br />

intestinale con conseguenti nausea, vomito e dolore<br />

addominale.<br />

Fisiopatologia<br />

Nell’angioedema, alcune cause scatenano una per<strong>di</strong>ta dalla<br />

circolazione <strong>dei</strong> piccoli vasi, portando all’edema del tessuto<br />

interstiziale. L ’edema può originare dall’epidermide e dal<br />

derma, dai tessuti sottocutanei, o da entrambi. Questa infiammazione<br />

è una risposta alle azioni degli ormoni circolanti e<br />

dell’istamina, della serotonina e delle bra<strong>di</strong>chinine.<br />

Trattamento<br />

Sebbene un angioedema massivo possa essere minaccioso<br />

per le vie aeree, molti casi si autolimitano o richiedono<br />

trattamenti minimi. Valutate con attenzione il paziente per<br />

la presenza <strong>di</strong> altre patologie pericolose per la vita, quali<br />

cellulite/ascessi, ascessi retrofaringei e angina <strong>di</strong> Ludwig. Se<br />

il paziente ha un’orticaria, considerate la possibilità <strong>di</strong><br />

un’anafilassi.<br />

Permettete al paziente <strong>di</strong> assumere una posizione comoda.<br />

Se non ci sono segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà respiratoria, il paziente<br />

manterrà la pervietà delle vie aeree semplicemente con la sua<br />

posizione.<br />

Un’intubazione d’emergenza potrebbe essere estremamente<br />

<strong>di</strong>fficoltosa nei casi gravi <strong>di</strong> angioedema, dal momento che il<br />

tessuto edematoso potrebbe compromettere l’adeguata visualizzazione<br />

delle corde vocali. In aggiunta alla normale attrezzatura<br />

per l’intubazione, preparate il materiale per la gestione<br />

<strong>di</strong> una via aerea in emergenza. Se il tempo lo permette, l’in-<br />

tubazione dovrebbe essere eseguita in ambiente protetto,<br />

dove sono <strong>di</strong>sponibili servizi <strong>di</strong> anestesia e <strong>di</strong> otorinolaringoiatria<br />

o <strong>di</strong> chirurgia generale. Nei pazienti non emergenti, è<br />

prudente iniziare il monitoraggio dell’ECG, ottenere un<br />

accesso venoso e trasportare il paziente alla struttura <strong>di</strong> emergenza<br />

più vicina.<br />

PATOLOgIE DELLE VIE<br />

AEREE INFERIORI<br />

Patologie con intrappolamento<br />

d’aria (air-trapping)<br />

L ’asma e la BPCO sono patologie delle vie aeree inferiori con<br />

intrappolamento d’aria. Questi pazienti in genere hanno un<br />

lavoro respiratorio aumentato, <strong>di</strong>spnea e una storia <strong>di</strong> episo<strong>di</strong><br />

precedenti. Cosa <strong>di</strong>stingue l’asma dalla BPCO? Il processo<br />

reattivo della via aerea che si trova nell’asma, a <strong>di</strong>fferenza che<br />

nella BPCO, è ampiamente reversibile.<br />

■■ Asma<br />

L ’asma è una patologia comune, che porta a milioni <strong>di</strong> accessi<br />

al DEA ogni anno ed è responsabile del 20-30% <strong>dei</strong> ricoveri<br />

ospedalieri. I pazienti hanno un alto in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricaduta, in<br />

quanto il 10-20% ritorna per un altro trattamento entro 2<br />

settimane. Nonostante una riduzione della mortalità per asma<br />

dal 1966, circa 4500 americani muoiono <strong>di</strong> questa patologia<br />

ogni anno. Negli Stati Uniti, il 6-10% della popolazione (circa<br />

25 milioni <strong>di</strong> persone) soffre <strong>di</strong> asma e almeno la metà è<br />

costituita da bambini. Se la mortalità è in <strong>di</strong>minuzione, la<br />

prevalenza continua ad aumentare.<br />

I bambini che presentano sibili con esor<strong>di</strong>o prima <strong>dei</strong> 5 anni<br />

d’età e persistenza anche in età adulta hanno un alto rischio <strong>di</strong><br />

compromissione della funzionalità polmonare. I bambini che<br />

iniziano ad aver sibili dopo i 5 anni d’età hanno una minore<br />

incidenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione polmonare, anche se i sibili persistono<br />

ugualmente in età adulta. Nell’80-90% <strong>dei</strong> pazienti l’asma<br />

esor<strong>di</strong>sce prima <strong>dei</strong> 6 anni. Alcuni bambini presentano come<br />

sintomo una tosse notturna, senza i tipici sibili.<br />

Segni e sintomi<br />

I pazienti con asma <strong>di</strong> solito sono ampiamente consapevoli<br />

<strong>dei</strong> loro sintomi, anche se questi, dal punto <strong>di</strong> vista clinico,<br />

sono considerati moderati. I sintomi precoci <strong>di</strong> asma includono<br />

una combinazione <strong>dei</strong> seguenti:<br />

●■ sibili<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ rigi<strong>di</strong>tà toracica<br />

●■ tosse<br />

●■ segni <strong>di</strong> una recente URI, per esempio rinorrea, congestione,<br />

cefalea, faringite e mialgia<br />

●■ segni <strong>di</strong> esposizione ad allergeni come rinorrea, faringite,<br />

rauce<strong>di</strong>ne e tosse<br />

●■ rigi<strong>di</strong>tà toracica, <strong>di</strong>scomfort o dolore


Il paziente all’inizio iperventila, causando una <strong>di</strong>minuzione<br />

<strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> CO 2 (alcalosi respiratoria). Dal momento che le<br />

vie aeree continuano a stringersi, <strong>di</strong>venta sempre più <strong>di</strong>fficile<br />

espirare completamente l’aria e si instaura un intrappolamento<br />

d’aria. I polmoni <strong>di</strong>ventano iperinflati e rigi<strong>di</strong>, aumentando<br />

il lavoro respiratorio. La tachipnea, la tachicar<strong>di</strong>a e il<br />

polso paradosso possono instaurarsi, insieme ad agitazione.<br />

Si possono notare meno retrazioni toraciche. La saturazione<br />

d’ossigeno dovrebbe essere quasi normale, anche in aria<br />

ambiente.<br />

I pazienti con esacerbazioni moderate possono mostrare<br />

tachicar<strong>di</strong>a e tachipnea aumentate, con sibili aumentati e<br />

minor movimento <strong>di</strong> aria. La saturazione d’ossigeno può<br />

essere bassa, ma dovrebbe essere ristabilita semplicemente<br />

con l’aggiunta <strong>di</strong> ossigeno supplementare. Si possono notare<br />

retrazioni toraciche, i cui grado e genere aumenteranno con<br />

la gravità dell’episo<strong>di</strong>o. Il reclutamento <strong>di</strong> più muscoli respiratori<br />

accessori (per esempio, intercostali e sottocostali) evidenzia<br />

una con<strong>di</strong>zione in peggioramento.<br />

Alcuni fattori raccolti da un’attenta anamnesi possono<br />

aiutare a pre<strong>di</strong>re la gravità dell’episo<strong>di</strong>o asmatico: patologie<br />

respiratorie, esposizione a potenziali allergeni, aderenza alla<br />

terapia inalatoria domiciliare, frequenti accessi al DEA, ricoveri<br />

in ospedale e uso <strong>di</strong> steroi<strong>di</strong>.<br />

Fisiopatologia<br />

L ’asma è un’infiammazione cronica <strong>dei</strong> bronchi con contrazione<br />

<strong>dei</strong> muscoli lisci bronchiali, che porta a un restringimento<br />

<strong>dei</strong> bronchi e a un sibilo associato. Le vie aeree<br />

<strong>di</strong>ventano estremamente sensibili ad allergeni inalati, virus e<br />

altri irritanti ambientali – persino forti odori possono far<br />

precipitare un episo<strong>di</strong>o broncospastico. Questa ipersensibilità<br />

è responsabile della componente reattiva delle vie aeree in<br />

tale patologia.<br />

L ’infiammazione è al centro <strong>dei</strong> sintomi asmatici come la<br />

<strong>di</strong>spnea, i sibili e la tosse. Il corpo può rispondere al broncospasmo<br />

persistente con edema bronchiale e secrezioni<br />

mucose tenaci, che causano formazione <strong>di</strong> tappi <strong>di</strong> muco e<br />

atelettasie.<br />

Gli allergeni come i materiali <strong>di</strong> origine animale, le particelle<br />

<strong>di</strong> ambrosia trasportate dall’aria e i pollini sono comuni<br />

precipitanti <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> d’asma. Anche l’inalazione <strong>di</strong> fumo o<br />

aria fredda e secca può causare una crisi. I fattori che in<strong>di</strong>cano<br />

BOx 3-9 In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> riacutizzazione<br />

severa dell’asma<br />

●■ Saturazione d’ossigeno


122<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

A volte viene somministrata una dose <strong>di</strong> ipratropio<br />

bromuro <strong>di</strong> 0,5 mg e ha un grande effetto sui pazienti con<br />

coesistente BPCO o storia <strong>di</strong> tabagismo. L ’ipratropio può<br />

essere somministrato ogni 20 minuti in tre dosi e ancora<br />

successivamente, se in<strong>di</strong>cato.<br />

I corticosteroi<strong>di</strong> endovenosi aiutano ad abbassare la risposta<br />

infiammatoria attraverso la riduzione dell’edema che<br />

restringe la via aerea. Negli adulti, possono essere somministrati<br />

40-125 mg <strong>di</strong> metilprednisolone, oppure 2 mg/kg per via<br />

endovenosa nei pazienti pe<strong>di</strong>atrici. Nell’adulto, possono<br />

anche essere somministrati 60 mg <strong>di</strong> triamcinolone per via<br />

intramuscolare. Nei bambini più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> 6 anni, usatene<br />

0,03-0,3 mg/kg per via intramuscolare. Ricordate che gli steroi<strong>di</strong><br />

necessitano <strong>di</strong> qualche ora prima <strong>di</strong> iniziare ad agire. I<br />

soccorritori del sistema me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> emergenza territoriale<br />

dovrebbero iniziare il trattamento con corticosteroi<strong>di</strong> invece<br />

<strong>di</strong> aspettare <strong>di</strong> raggiungere il DEA, così che gli agenti farmacologici<br />

inizino ad agire il più velocemente possibile durante<br />

il trattamento.<br />

Il magnesio solfato somministrato per via endovenosa ha<br />

<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter controllare gli attacchi severi <strong>di</strong> asma. In<br />

genere viene somministrato con una dose <strong>di</strong> 2 g in 30-60 minuti<br />

per aiutare a rilasciare la muscolatura liscia bronchiale.<br />

Sebbene non <strong>di</strong>ffusamente utilizzato, l’elio è un altro<br />

agente inalatorio che ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere efficace per<br />

esacerbazioni gravi. Somministrato in miscele <strong>di</strong> 80:20 o<br />

70:30, l’elio agisce come un trasportatore più leggero dell’aria<br />

che aiuta a <strong>di</strong>stribuire l’ossigeno e gli agenti nebulizzati e<br />

<strong>di</strong>minuisce il lavoro respiratorio. L ’albuterolo somministrato<br />

con elio deve essere usato in quantità doppia rispetto alla<br />

normale dose, a un flusso <strong>di</strong> 8-10 L/min.<br />

Nonostante la terapia farmacologica aggressiva, alcuni<br />

pazienti ancora si trovano a dover fronteggiare <strong>di</strong>stress respiratori<br />

e insufficienze respiratorie gravi.<br />

■■ Broncopneumopatia cronica<br />

ostruttiva (BPCO)<br />

La BPCO è un’ostruzione della via aerea causata da bronchite<br />

cronica o per<strong>di</strong>ta della superficie alveolare associata a enfisema.<br />

È caratterizzata da alcuni gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> sibili ed edema delle vie aeree<br />

e, anche se il meccanismo è abbastanza <strong>di</strong>fferente dall’asma,<br />

entrambe sono patologie con air-trapping <strong>dei</strong> polmoni. La<br />

BPCO è una patologia cronica devastante classificata come la<br />

quarta causa <strong>di</strong> morte negli Stati Uniti. Circa 14 milioni <strong>di</strong><br />

persone soffrono <strong>di</strong> BPCO. Di questi, 12,5 milioni hanno una<br />

bronchite cronica e 1,7 milioni hanno un enfisema. Il numero<br />

<strong>di</strong> pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> BPCO è aumentato del 41,5% dal<br />

1982. L ’incidenza <strong>di</strong> questa patologia negli Stati Uniti è del<br />

6,6-6,9% per le forme moderate e gravi <strong>di</strong> BPCO. Essa colpisce<br />

più gli uomini delle donne e più i caucasici della popolazione<br />

nera. Secondo il National Health and Nutrition Examination<br />

Survey [NHANES], la frequenza <strong>di</strong> BPCO aumenta con l’età,<br />

specialmente in coloro che fumano.<br />

La causa primaria <strong>di</strong> BPCO è il fumo <strong>di</strong> sigaretta. La<br />

maggior parte <strong>dei</strong> pazienti con BPCO clinicamente significativa<br />

ha fumato almeno un pacchetto al giorno per 20 anni. Si<br />

stima che il 15% <strong>di</strong> tutti fumatori sviluppi una BPCO clinicamente<br />

significativa. Molti fattori agiscono sulla frequenza<br />

con cui la BPCO evolve, inclusa l’età in cui la persona ha<br />

iniziato a fumare, il numero <strong>di</strong> pacchetti al giorno, la presenza<br />

<strong>di</strong> altre patologie, il livello <strong>di</strong> forma fisica della persona e il<br />

suo attuale abuso <strong>di</strong> tabacco. Il fumo passivo contribuisce alla<br />

riduzione della funzionalità polmonare, alle esacerbazioni<br />

dell’asma e all’aumento del rischio <strong>di</strong> infezioni del tratto<br />

respiratorio superiore. L ’unico fattore <strong>di</strong> rischio genetico<br />

conosciuto per la BPCO nei non fumatori è il deficit <strong>di</strong> alfa1antitripsina,<br />

una proteina che inibisce l’elastasi <strong>dei</strong> neutrofili,<br />

un enzima polmonare.<br />

Segni e sintomi<br />

I sintomi <strong>di</strong> un’esacerbazione acuta della BPCO possono<br />

includere:<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ tosse<br />

●■ intolleranza all’esercizio<br />

●■ sibili<br />

●■ tosse produttiva<br />

●■ dolore toracico o <strong>di</strong>scomfort<br />

●■ <strong>di</strong>aforesi<br />

●■ ortopnea<br />

Si possono notare i seguenti segni clinici <strong>di</strong> BPCO:<br />

●■ sibili<br />

●■ frequenza respiratoria aumentata<br />

●■ saturazione in ossigeno <strong>di</strong>minuita<br />

●■ utilizzo <strong>dei</strong> muscoli accessori<br />

●■ polso giugulare elevato<br />

●■ edema periferico<br />

●■ polmoni iperinflati<br />

●■ iperrisonanza durante la percussione<br />

●■ ronchi grossolani, <strong>di</strong>ffusi<br />

Gli episo<strong>di</strong> critici sono in<strong>di</strong>cati da:<br />

●■ saturazione sotto il 90%<br />

●■ tachipnea (circa 30 atti/min)<br />

●■ cianosi periferica o centrale<br />

●■ alterazioni dello stato cognitivo dovuto a ipercapnia<br />

Un paziente con BPCO può avere una o più cause scatenanti<br />

delle esacerbazioni acute. Come notato, il fumo <strong>di</strong> sigaretta<br />

è la prima causa <strong>di</strong> BPCO e l’abuso continuato <strong>di</strong> tabacco può<br />

essere la causa scatenante <strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o critico. L ’esposizione<br />

ad allergeni ambientali può precipitare un episo<strong>di</strong>o o<br />

esacerbare un’infiammazione preesistente. L ’inquinamento<br />

dell’aria può contribuire alle esacerbazioni delle BPCO, ma<br />

questo da solo <strong>di</strong> solito non causa un episo<strong>di</strong>o critico.<br />

Fisiopatologia<br />

L ’infiammazione cronica da esposizione <strong>di</strong> particelle inalate<br />

danneggia le vie aeree. Il corpo cerca <strong>di</strong> riparare tali danni<br />

rimodellando le vie aeree, con conseguenti cicatrizzazioni e<br />

restringimenti. I cambiamenti nelle pareti alveolari e nel tessuto<br />

connettivo allargano gli alveoli in modo permanente. Dall’altra<br />

parte <strong>di</strong> questi alveoli, l’importante connessione alle membrane<br />

<strong>dei</strong> capillari è rimodellata con un ispessimento della parete<br />

vascolare, che ostacola lo scambio <strong>dei</strong> gas. Le ghiandole secernenti<br />

muco e le cellule a glicocalice si moltiplicano, aumentando<br />

la produzione <strong>di</strong> muco. Le ciglia vengono <strong>di</strong>strutte,


limitando lo spostamento verso l’alto e la pulizia <strong>di</strong> questo<br />

abbondante muco.<br />

I cambiamenti esterni nel corpo, come un torace a botte,<br />

avvengono in risposta al rimodellamento delle vie aeree e<br />

all’air-trapping cronico. Anche la <strong>di</strong>spnea e la tosse cronica<br />

sono manifestazioni <strong>di</strong> questo rimodellamento. A causa dell’ipossia<br />

cronica, i chemocettori non reagiscono più alla variazione<br />

<strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> ossigeno nel sangue. Sfortunatamente,<br />

questi cambiamenti riflettono un adattamento permanente<br />

del corpo all’inalazione cronica <strong>di</strong> irritanti.<br />

La funzionalità polmonare declina gradualmente e le<br />

capacità <strong>di</strong> adattamento del corpo <strong>di</strong>minuiscono. Aumenta<br />

la produzione <strong>di</strong> secrezioni e il paziente le ritiene con una<br />

tosse cronica. Il classico air-trapping è causato da una limitata<br />

capacità <strong>dei</strong> polmoni <strong>di</strong> muovere fuori l’aria dalle vie<br />

aeree <strong>di</strong>stali allargate. I polmoni <strong>di</strong>ventano iperinflati e si<br />

verifica una limitazione alla capacità <strong>di</strong> scambio <strong>dei</strong> gas, che<br />

conduce a ipossia e ad alti livelli <strong>di</strong> CO2, una con<strong>di</strong>zione<br />

conosciuta come ipercapnia. L ’ipercapnia cronica attutisce la<br />

normale sensibilità <strong>dei</strong> chemocettori e l’ipossia <strong>di</strong>venta il<br />

meccanismo primario del controllo della ventilazione. A<br />

questo sta<strong>di</strong>o, il paziente è vulnerabile alle infezioni e intollerante<br />

agli sforzi fisici. Ogni con<strong>di</strong>zione che aumenta il<br />

lavoro respiratorio può condurre velocemente a un’insufficienza<br />

respiratoria.<br />

Diagnosi <strong>di</strong>fferenziale<br />

La presentazione della BPCO dovrebbe spingervi a considerare<br />

altre gravi patologie, in particolare quando il <strong>di</strong>sturbo<br />

principale della <strong>di</strong>spnea è associato a dolore toracico. La<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale della BPCO dovrebbe includere l’asma,<br />

la bronchite, l’enfisema, la polmonite, la broncopolmonite, la<br />

fibrosi polmonare, l’insufficienza respiratoria, il pneumotorace<br />

e le cause car<strong>di</strong>ache <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea come l’infarto miocar<strong>di</strong>co<br />

acuto, l’angina, il CHF, l’embolia polmonare e l’ipertensione<br />

polmonare.<br />

Gestione<br />

La gestione dell’esacerbazione <strong>di</strong> una BPCO mira a mantenere<br />

l’ossigenazione e la ventilazione. La gestione in emergenza<br />

include la somministrazione <strong>di</strong> ossigeno supplementare attraverso<br />

una cannula nasale o una maschera <strong>di</strong> Venturi, sufficientemente<br />

da mantenere una saturazione attorno al 92%.<br />

Se il paziente rimane ipossico con ossigeno a flussi bassi,<br />

applicate una maschera non rebreather con alti flussi <strong>di</strong> ossigeno<br />

e preparatevi per una gestione aggressiva della via aerea<br />

e della ventilazione. Anche una scarsa performance <strong>dei</strong> picchi<br />

<strong>di</strong> flusso, una saturazione che cade attorno agli 80 ed estremità<br />

cianotiche danno in<strong>di</strong>cazione a un trattamento aggressivo.<br />

L ’intubazione endotracheale, con sequenza rapida o<br />

nasotracheale, può essere in<strong>di</strong>cata nei casi gravi. I pazienti<br />

affetti da BPCO possono richiedere perio<strong>di</strong> protratti <strong>di</strong> intubazione,<br />

per cui l’intubazione nasotracheale potrebbe avere<br />

alcuni vantaggi, dal momento che richiede meno sedazione<br />

e può permettere un’estubazione più precoce.<br />

Non negate mai l’ossigeno a un paziente ipossico. È una<br />

comune idea sbagliata che il dare l’ossigeno a un paziente con<br />

BPCO con <strong>di</strong>spnea eliminerà il drive respiratorio. Sebbene un<br />

elevato livello <strong>di</strong> ossigeno possa in parte ridurre il drive<br />

infezione e risposta immunitaria<br />

123<br />

respiratorio, un’ipossia permissiva è un piano <strong>di</strong> gestione<br />

poco efficace.<br />

Una volta che avete assicurato la via aerea, somministrate<br />

i b2-agonisti presto e spesso. Anche se questi agenti non sono<br />

così efficaci nella BPCO come nell’asma, essi sono un pilastro<br />

del trattamento. Tre dosi nebulizzate possono essere somministrate<br />

ogni 20 minuti per la stabilizzazione. Nei casi <strong>di</strong> emergenza,<br />

queste dosi possono essere somministrate una dopo<br />

l’altra. Gli agenti anticolinergici come l’ipratropio bromuro<br />

sono <strong>di</strong> beneficio, in particolare associati ai b2-agonisti.<br />

Sebbene non agiscano così rapidamente come questo ultimi,<br />

gli anticolinergici possono fornire una bronco<strong>di</strong>latazione<br />

aggiuntiva del 20-40% quando combinati con i b2-agonisti.<br />

I corticosteroi<strong>di</strong> sistemici, <strong>di</strong> solito nella forma <strong>di</strong> metilprednisolone<br />

iniettabile, sono considerati un trattamento <strong>di</strong><br />

routine negli episo<strong>di</strong> moderati e gravi. Anche se i corticosteroi<strong>di</strong><br />

orali, in particolare il prednisone, sono utili nelle<br />

esacerbazioni moderate, essi non sono usati negli episo<strong>di</strong> da<br />

moderati a gravi.<br />

La teofillina veniva spesso usata prima dell’avvento <strong>dei</strong><br />

b2-agonisti. Tuttavia, dal momento che il suo massimo effetto<br />

è raggiunto a dosi quasi tossiche, attualmente viene usata <strong>di</strong><br />

rado poiché sono <strong>di</strong>sponibili farmaci alternativi. Nei casi<br />

gravi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress respiratorio, potete considerare l’uso della<br />

teofillina, soppesando il rischio connesso alla sua stretta finestra<br />

terapeutica e rapportandolo alla possibilità <strong>di</strong> instaurazione<br />

<strong>di</strong> effetti collaterali e tossici.<br />

I pazienti con BPCO durante l’insufficienza respiratoria<br />

acuta richiedono una ventilazione a pressione positiva nella<br />

forma <strong>di</strong> ventilazione a pressione positiva non invasiva<br />

(NPPV, Noninvasive Positive-Pressure Ventilation), oppure<br />

intubazione endotracheale con ventilazione invasiva attraverso<br />

un ventilatore. I pazienti con BPCO possono beneficiare<br />

della NPPV se sono emo<strong>di</strong>namicamente stabili, hanno una<br />

competenza delle vie aeree, hanno minime secrezioni e sono<br />

coscienti e orientati. Se tollerata, la NPPV <strong>di</strong> solito rappresenta<br />

un migliore supporto a breve termine, perché tende ad aver<br />

meno effetti collaterali.<br />

Al contrario, i pazienti con BPCO che necessitano <strong>di</strong> ventilazione<br />

invasiva potrebbero essere <strong>di</strong>fficili da svezzare da<br />

quella terapia e sono vulnerabili alla polmonite associata a<br />

ventilatore. La ventilazione meccanica è in<strong>di</strong>cata quando,<br />

nonostante una terapia aggressiva, il paziente ha alterazioni<br />

dello stato <strong>di</strong> coscienza, acidosi, affaticamento respiratorio e<br />

ipossia. Il paziente può avere <strong>di</strong>scusso con la sua famiglia la<br />

possibilità <strong>di</strong> un uso a lungo termine <strong>di</strong> un supporto ventilatorio.<br />

Accertatevi <strong>di</strong> chiedere alla famiglia se il paziente aveva<br />

dato delle <strong>di</strong>rettive e cosa il paziente avrebbe voluto circa una<br />

ventilazione a lungo termine (negli Stati Uniti [N.d.T.]).<br />

Infezione e risposta immunitaria<br />

La polmonite e il danno polmonare acuto/sindrome da <strong>di</strong>stress<br />

respiratorio acuto (ALI [Acute Lung Injury]/ARDS [Acute<br />

Respiratory Distress Syndrome]) sono malattie delle basse vie<br />

aeree che hanno spesso presentazioni atipiche. I pazienti<br />

affetti da polmonite <strong>di</strong> solito hanno i classici sintomi <strong>di</strong> tosse<br />

e febbre, ma possono anche avere segni più sottili, come<br />

dolori addominali, febbricola e debolezza con concomitatnte


124<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

tachicar<strong>di</strong>a. L ’ALI/ARDS è un’insufficienza funzionale del<br />

polmone che si verifica dopo un evento critico, <strong>di</strong> solito<br />

insorto da qualche altra regione del corpo.<br />

■■ Polmonite<br />

Un’infezione polmonare che provoca una raccolta <strong>di</strong> fluido<br />

negli alveoli viene in<strong>di</strong>cata come polmonite (Figura 3-17). La<br />

conseguente infiammazione può causare <strong>di</strong>spnea, febbre,<br />

brivi<strong>di</strong>, dolore toracico, dolore della parete toracica e tosse<br />

produttiva. Ci sono tre principali tipi <strong>di</strong> polmonite: acquisita<br />

in comunità, acquisita in ospedale (nosocomiali; con inizio<br />

48 ore o più dopo il ricovero ospedaliero) e associate al<br />

ventilatore. La causa può essere <strong>di</strong> natura virale, batterica,<br />

fungina o chimica (aspirazione del contenuto gastrico).<br />

Più <strong>di</strong> 3 milioni <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> polmonite sono <strong>di</strong>agnosticati<br />

ogni anno negli Stati Uniti. Una polmonite non curata ha un<br />

tasso <strong>di</strong> mortalità che si avvicina al 30%. Anche con un<br />

trattamento adeguato e tempestivo, le con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>che<br />

coesistenti (comorbilità) possono aumentare drasticamente<br />

la probabilità <strong>di</strong> mortalità. L ’età avanzata aumenta la suscettibilità<br />

alla polmonite. In uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 20 anni, la mortalità<br />

complessiva della polmonite causata da Staphylococcus pneumoniae<br />

era del 20%, ma, nei pazienti <strong>di</strong> età superiore a<br />

80 anni, questa percentuale era superiore al 37%.<br />

La guarigione può essere complicata da patologie associate<br />

quali virus dell’immunodeficienza umana (HIV, Human<br />

Immunodeficiency Virus), CHF, <strong>di</strong>abete, leucemia e malattie<br />

polmonari come l’asma, la BPCO e la bronchite. Lo sviluppo<br />

<strong>di</strong> polmonite in un paziente già compromesso può condurre<br />

a una spirale a caduta <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea, <strong>di</strong>struzione del tessuto<br />

polmonare da infezioni, ulteriori infezioni, aumento della<br />

<strong>di</strong>spnea, con<strong>di</strong>zioni in peggioramento e così via. Gli alveoli<br />

devastati possono essere sostituiti da raccolte <strong>di</strong> pus. Questo<br />

materiale infiammatorio perpetua il ciclo, con conseguente<br />

formazione <strong>di</strong> empiema o ascesso polmonare, che può essere<br />

<strong>di</strong>fficile da trattare senza un intervento chirurgico. Anche in<br />

pazienti che recuperano, le cicatrici derivanti dall’infezione<br />

possono compromettere lo scambio <strong>dei</strong> gas, riducendo la<br />

capacità polmonare <strong>di</strong> riserva e aumentando la suscettibilità<br />

a un’altra infezione.<br />

Figura 3-17 Polmonite. A) Polmonite<br />

sul lato destro del lobo sia me<strong>di</strong>o sia<br />

inferiore. B) La ra<strong>di</strong>ografia laterale mostra<br />

la polmonite che si trova nella porzione<br />

superiore del lobo inferiore destro. Notate<br />

le linee che separano i <strong>di</strong>versi lobi<br />

del polmone destro. (Da Mettler FA: Essentials<br />

of ra<strong>di</strong>ology, ed 2, St Louis, 2004, Saunders.)<br />

Segni e sintomi<br />

Un esor<strong>di</strong>o acuto <strong>dei</strong> sintomi e una rapida progressione sono<br />

più suggestivi <strong>di</strong> una causa batterica che <strong>di</strong> una virale. I segni<br />

e i sintomi clinici <strong>di</strong> polmonite possono includere uno qualsiasi<br />

<strong>dei</strong> seguenti:<br />

●■ febbre<br />

●■ brivi<strong>di</strong><br />

●■ tosse<br />

●■ malessere<br />

●■ nausea e vomito<br />

●■ <strong>di</strong>arrea<br />

●■ mialgia<br />

●■ dolore toracico pleuritico<br />

●■ dolore addominale<br />

●■ anoressia<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ tachipnea<br />

●■ tachicar<strong>di</strong>a<br />

●■ ipossia<br />

●■ suoni respiratori anomali, inclusi rantoli, ronchi e sibili<br />

Fisiopatologia<br />

Gli agenti patogeni che possono causare una polmonite<br />

acquisita in comunità includono Streptococcus pneumoniae,<br />

Legionella spp., H. influenzae, S. aureus, virus respiratori,<br />

Chlamy<strong>di</strong>a e Pseudomonas. La polmonite acquisita in ospedale<br />

può essere causata dagli stessi agenti patogeni, insieme a<br />

Klebsiella e Enterococcus spp. I due agenti patogeni più comunemente<br />

associati alla polmonite da ventilazione sono<br />

S. aureus e Pseudomonas aeruginosa. La polmonite più comunemente<br />

si sviluppa a causa <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fetto nel sistema immunitario<br />

dell’ospite o <strong>di</strong> un insulto preponderante operato da<br />

agenti patogeni forti.<br />

Diagnosi<br />

Mentre auscultate i polmoni su <strong>di</strong> un’area con suoni respiratori<br />

<strong>di</strong>minuiti, chiedete al paziente <strong>di</strong> pronunciare la vocale<br />

e e <strong>di</strong> mantenere tale suono. I toni trasmessi possono avvicinarsi<br />

maggiormente a una a che a una e. Questo fenomeno è<br />

noto come egofonia, derivante dalle parole greche “capra” e


“suono”, poiché si <strong>di</strong>ce che imiti il belato <strong>di</strong> una capra. Ci<br />

possono essere anche ottusità alla percussione sopra il lobo<br />

interessato e aumento del fremito vocale tattile. L ’alterazione<br />

dello stato mentale e la cianosi sono segni <strong>di</strong> malattia grave.<br />

La <strong>di</strong>agnosi può essere fatta sulla base della presentazione<br />

clinica, un’APP attenta e un esame obiettivo approfon<strong>di</strong>to. La<br />

valutazione ra<strong>di</strong>ologica, attraverso una ra<strong>di</strong>ografia del torace<br />

in proiezione antero-posteriore e latero-laterale, possiede una<br />

buona sensibilità per gli infiltrati, anche se uno stu<strong>di</strong>o negativo<br />

non esclude la polmonite. La TC è sensibile alla polmonite,<br />

ma espone il paziente a ra<strong>di</strong>azioni superiori rispetto alla<br />

ra<strong>di</strong>ografia classica.<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> polmonite dovrebbe includere<br />

l’asma, la bronchite, l’esacerbazione della BPCO, corpi estranei<br />

tracheali o sopraglottici, l’epiglotti<strong>di</strong>te, l’empiema, l’ascesso<br />

polmonare, il CHF, l’angina e l’infarto del miocar<strong>di</strong>o.<br />

Gestione<br />

L ’ossigeno supplementare è utile per tutti i pazienti con polmonite<br />

clinicamente significativa. Dovrebbe essere fornito<br />

attraverso una cannula nasale, con l’obiettivo <strong>di</strong> mantenere<br />

la saturazione superiore al 92%. Considerate manovre <strong>di</strong><br />

gestione della via aerea più aggressive per i pazienti che<br />

necessitano <strong>di</strong> ossigenazione maggiore. L ’uso <strong>di</strong> una maschera<br />

CPAP può ridurre la necessità <strong>di</strong> intubazione nei pazienti che<br />

sono in grado <strong>di</strong> tollerare la maschera che copre il viso (si<br />

veda la <strong>di</strong>scussione precedente).<br />

Sono spesso raccolte emocolture, ma gli antibiotici in<br />

genere vengono somministrati empiricamente il prima possibile,<br />

prima che i risultati <strong>di</strong> tali culture siano <strong>di</strong>sponibili. Gli<br />

stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato che la somministrazione <strong>di</strong> antibiotici<br />

entro 6 ore dall’arrivo nel DEA riduce la morbilità e la<br />

mortalità nei pazienti con polmonite. L ’idratazione può anche<br />

essere efficace, soprattutto se il paziente è al limite con lo<br />

shock settico. In tali pazienti, la rianimazione fluida vigorosa<br />

e, eventualmente, i vasopressori possono essere necessari. La<br />

reintegrazione <strong>dei</strong> liqui<strong>di</strong> nei pazienti <strong>di</strong>sidratati può rendere<br />

visibile la polmonite alla ra<strong>di</strong>ografia classica, rendendo il<br />

fluido sufficiente per causare un infiltrato. In questi casi, una<br />

<strong>di</strong>minuzione dell’ossigenazione può essere vista come il risultato<br />

<strong>di</strong> un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro per gli alveoli, con lo scopo<br />

<strong>di</strong> mantenere lo scambio <strong>dei</strong> gas sotto il peso crescente <strong>di</strong> una<br />

raccolta fluida. La terapia percussiva toracica e la deambulazione<br />

regolare possono migliorare questi infiltrati e l’espettorazione<br />

del muco.<br />

■■ Danno polmonare acuto/Sindrome<br />

da <strong>di</strong>stress respiratorio acuto<br />

Il danno polmonare acuto/sindrome da <strong>di</strong>stress respiratorio<br />

acuto (ALI/ARDS) è una malattia sistemica che causa insufficienza<br />

polmonare. Le cause <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> ARDS includono eventi<br />

e con<strong>di</strong>zioni che danneggiano lo strato <strong>di</strong> cellule epiteliali,<br />

come l’aspirazione <strong>di</strong> contenuto gastrico, il semiannegamento,<br />

le inalazioni tossiche, la contusione polmonare, la polmonite,<br />

la tossicità dell’ossigeno e la ra<strong>di</strong>oterapia (Figura 3-18). Tale<br />

con<strong>di</strong>zione può essere causata in<strong>di</strong>rettamente da una massiccia<br />

risposta immunitaria, nella quale i me<strong>di</strong>atori chimici sono<br />

trasportati nel sangue. Questo crea una reazione a catena in<br />

infezione e risposta immunitaria<br />

125<br />

Figura 3-18 Sindrome da <strong>di</strong>stress respiratorio acuto (ARDS,<br />

Acute Respiratory Distress Syndrome). Notate l’aumentata<br />

e <strong>di</strong>ffusa opacità polmonare, che suggerisce infiltrati <strong>di</strong>ffusi.<br />

(Da Adam A, et al: Grainger & Allison’s <strong>di</strong>agnostic ra<strong>di</strong>ology, ed 5,<br />

Philadelphia, 2008, Churchill Livingstone.)<br />

cui tutti gli organi, tra cui i polmoni, possono essere coinvolti.<br />

Questo processo si chiama sindrome da <strong>di</strong>sfunzione multiorganica<br />

(MODS, Multiple Organ Dysfunction Syndrome). Essa si<br />

verifica con trasfusioni massicce, interventi <strong>di</strong> bypass, pancreatite<br />

grave, embolia, coagulazione intravascolare <strong>di</strong>sseminata<br />

e shock.<br />

Quando i polmoni precipitano in un ALI/ARDS, si sviluppa<br />

un edema polmonare non car<strong>di</strong>ogeno, accompagnato<br />

da <strong>di</strong>stress respiratorio, edema polmonare e insufficienza<br />

respiratoria. Può essere richiesto un supporto ventilatorio per<br />

trattare la grave ipossiemia associata. I criteri per la <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong> ALI/ARDS sono riportati nel Box 3-10.<br />

Segni e sintomi<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea progressiva e ipossiemia entro poche<br />

ore o giorni da un evento traumatico o me<strong>di</strong>co acuto è caratteristico<br />

<strong>di</strong> ALI/ARDS; l’ARDS è più spesso vista in pazienti<br />

ospedalizzati, <strong>di</strong> solito in terapia intensiva. Un tipico paziente<br />

è quello che ha subito <strong>di</strong> recente un intervento chirurgico<br />

maggiore, che sembra recuperare e si trasferisce in un letto<br />

<strong>di</strong> degenza normale, ma in seguito sviluppa ALI/ARDS <strong>di</strong> fase<br />

1 e deve essere riammesso in terapia intensiva. I segni fisici<br />

<strong>di</strong> ALI/ARDS includono:<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ ipossiemia, a volte accompagnata da cianosi delle<br />

mucose<br />

●■ tachipnea<br />

●■ tachicar<strong>di</strong>a<br />

●■ aumentata necessità <strong>di</strong> ossigeno supplementare per<br />

mantenere un’adeguata saturazione<br />

●■ febbre e ipotensione nei pazienti con sepsi<br />

●■ rantoli/crepitii (possono o meno essere auscultabili)


126<br />

Fisiopatologia<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

BOx 3-10 Criteri dell’American-<br />

European Consensus<br />

Conference per la<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ALI/ARDS<br />

poiché l’ali/aRDS è una patologia relativamente nuova e c’è<br />

molta confusione circa la sua natura clinica, una commissione<br />

per un consensus ha stabilito i criteri che costituiscono la<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ali/aRDS:<br />

1. Esor<strong>di</strong>o acuto<br />

2. Rapporto pao 2/Fio 2 ≤300 mmHg (nonostante la ventilazione<br />

e la pEEp)<br />

3. infiltrati bilaterali alla ra<strong>di</strong>ografia del torace<br />

4. pressione <strong>di</strong> occlusione dell’arteria polmonare (paop, pulmonary<br />

artery occlusion pressure) ≤18 mmHg o nessuna<br />

evidenza clinica <strong>di</strong> ipertensione atriale sinistra. Queste<br />

misure si ricavano da un monitoraggio emo<strong>di</strong>namico attraverso<br />

un catetere venoso centrale in arteria polmonare,<br />

introdotto in DEa o in unità <strong>di</strong> terapia intensiva.<br />

(ALI [acute lung injury], danno polmonare acuto; ARDS [acute Respiratory<br />

Distress Syndrome], sindrome da <strong>di</strong>stress respiratorio acuto.)<br />

L ’insorgenza <strong>di</strong> ALI/ARDS inizia con una rottura della barriera<br />

alveolo-capillare che permette al fluido <strong>di</strong> penetrare negli alveoli,<br />

riducendo lo scambio <strong>di</strong> gas nei polmoni. Queste alterazioni<br />

patologiche possono verificarsi in risposta a un danno <strong>di</strong> una<br />

cellula capillare <strong>di</strong> rivestimento (come avviene nella sepsi) o a<br />

un danno delle cellule alveolari <strong>di</strong> rivestimento (come accade<br />

nella polmonite). Nei casi più gravi, alti livelli <strong>di</strong> ossigeno sono<br />

necessari per mantenere un’adeguata ossigenazione.<br />

La malattia generalmente si <strong>di</strong>ce avere tre fasi.<br />

1. Fase essudativa. Nelle prime 72 ore dopo l’evento iniiniziale, si sviluppa una fase acuta durante la quale i<br />

me<strong>di</strong>atori del sistema immunitario danneggiano la<br />

membrana epiteliale alveolo-capillare. Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> fluido,<br />

sviluppo <strong>di</strong> microemboli e aumento delle pressioni<br />

polmonari rendono più <strong>di</strong>fficile il circolo del sangue al<br />

cuore e ai polmoni. Si instaura un edema alveolare,<br />

vengono alterati la membrana ialina e lo strato <strong>di</strong> tensioattivo,<br />

con conseguente collasso alveolare.<br />

2. Fase fibroproliferativa. fi broproliferativa. Nel tentativo da parte dell’orga- dell’orga-<br />

nismo <strong>di</strong> guarire questa ferita fresca del tessuto, si<br />

sviluppano cicatrici nella membrana alveolo-capillare.<br />

Gli alveoli <strong>di</strong>ventato gonfi e deformi. I polmoni <strong>di</strong>ventano<br />

rigi<strong>di</strong> e la pressione aumenta, con conseguente<br />

ipossiemia prolungata.<br />

3. Fase <strong>di</strong> risoluzione. Se il paziente è sopravvissuto alle<br />

fasi iniziali, nel corso delle successive settimane si<br />

verifica una graduale ripresa. La membrana alveolocapillare<br />

e la membrana ialina guariscono. I flui<strong>di</strong> si<br />

<strong>di</strong>ffondono fuori dagli alveoli e ritornano nei tessuti. I<br />

detriti cellulari sono eliminati.<br />

Trattamento<br />

Sostenere l’ossigenazione e assistere la respirazione sono i<br />

car<strong>di</strong>ni del trattamento dell’ALI/ARDS. Non esiste un rime<strong>di</strong>o<br />

specifico <strong>di</strong>verso dalla gestione aggressiva dell’evento causale<br />

me<strong>di</strong>co o traumatico. Sono in<strong>di</strong>cate l’intubazione e la ventilazione<br />

meccanica insieme, se necessario, al supporto <strong>di</strong> pressione<br />

e all’aspirazione.<br />

Una volta che la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ALI/ARDS è stata fatta e il<br />

supporto ventilatorio è stato istituito, il personale <strong>di</strong> terapia<br />

intensiva deve iniziare a formulare un piano che enfatizzi le<br />

strategie protettive del polmone. Questo piano potrebbe includere<br />

l’uso <strong>di</strong> ventilatori ad alta frequenza/basso volume corrente,<br />

la somministrazione <strong>di</strong> farmaci per una vaso<strong>di</strong>latazione<br />

polmonare e un completo bypass <strong>dei</strong> polmoni per l’ossigenazione,<br />

una modalità nota come ossigenazione me<strong>di</strong>ante circolazione<br />

(ECMO, Extracorporeal Membrane Oxigenation).<br />

Patologie della pleura<br />

In questo gruppo <strong>di</strong> patologie delle basse vie respiratorie, il<br />

paziente può presentare un’improvvisa comparsa <strong>di</strong> dolore<br />

pleurico, che varia da un <strong>di</strong>sturbo minimo sino a un evento<br />

grave, rischioso per la vita. Il dolore toracico pleuritico è un<br />

dolore che aumenta con la respirazione profonda e la tosse.<br />

Se si raccoglie aria o liquido in eccesso tra i foglietti pleurici,<br />

la <strong>di</strong>fficoltà respiratoria del paziente verosimilmente<br />

aumenta.<br />

PNEUMOTORACE<br />

Lo pneumotorace è meglio definito come gas nella cavità pleurica.<br />

Come <strong>di</strong>scusso in precedenza, <strong>di</strong> norma lo spazio pleurico<br />

è occupato solo da una piccola quantità <strong>di</strong> liquido che<br />

lubrifica la pleura per ridurre al minimo l’attrito. Lo pneumotorace<br />

può verificarsi spontaneamente o può essere indotto<br />

da traumi, tra cui il barotrauma da ventilazione a pressione<br />

positiva. Altre cause traumatiche vanno al <strong>di</strong> là dello scopo<br />

<strong>di</strong> questo libro, per cui la nostra <strong>di</strong>scussione sarà limitata allo<br />

pneumotorace spontaneo primario e secondario.<br />

■■ Pneumotorace spontaneo primario<br />

Lo pneumotorace spontaneo primario (PSP) può instaurarsi<br />

senza una causa manifesta. Quasi tutti i pazienti che sviluppano<br />

un PSP hanno delle bolle o raccolte <strong>di</strong> aria che si<br />

rompono e causano uno pneumotorace (Figura 3-19).<br />

Il PSP è molto più <strong>di</strong>ffuso tra gli uomini, con un’incidenza<br />

<strong>di</strong> 7,4 casi ogni 100.000 l’anno, rispetto ad appena 1,2 casi<br />

ogni 100.000 l’anno tra le donne. Il picco <strong>di</strong> incidenza del<br />

PSP è nei pazienti d’età compresa tra i 20 e i 30 anni. A 5<br />

anni il tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va è del 28% per il PSP (contro il 43%<br />

per il PSS).<br />

Il PSP è osservato prevalentemente in pazienti senza una<br />

precedente <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> malattia polmonare. Tuttavia, più del<br />

90% <strong>di</strong> coloro che sviluppano PSP è composto da fumatori;<br />

un aumento del tasso <strong>di</strong> fumo equivale a un aumento del<br />

tasso <strong>di</strong> PSP. La con<strong>di</strong>zione è più comune negli uomini alti,<br />

giovani e magri. Evidenze sviluppate suggeriscono che alcuni


Figura 3-19 Pneumotorace primario spontaneo, che <strong>di</strong>mostra<br />

l’apice (freccia) del polmone collassato. (Da Hansell DM, et al:<br />

Imaging of <strong>di</strong>seases of the chest, ed 4, Philadelphia, 2010, Mosby.)<br />

fattori genetici possano pre<strong>di</strong>sporre i pazienti allo pneumotorace<br />

spontaneo. L ’uso <strong>di</strong> cocaina inalata o iniettata è anche<br />

un fattore <strong>di</strong> rischio noto per pneumotorace spontaneo.<br />

■■ Pneumotorace spontaneo secondario<br />

Lo pneumotorace spontaneo secondario (PSS) può essere<br />

causato da una varietà <strong>di</strong> patologie polmonari, ma si verifica<br />

soprattutto nei pazienti con BPCO e spesso è dovuto ad abuso<br />

<strong>di</strong> tabacco. La fibrosi polmonare, la sarcoidosi, la tubercolosi<br />

e le infezioni con Pneumocystis jirovecii (quasi esclusivamente<br />

nei pazienti con sindrome dell’immunodeficienza acquisita<br />

[AIDS, Acquired Immunodeficiency Syndrome]) sono altre<br />

cause scatenanti riportate. Il PSS si verifica molto frequentemente<br />

nei pazienti <strong>di</strong> 60-65 anni e i pazienti con BPCO e PSS<br />

hanno un rischio 3,5 volte maggiore <strong>di</strong> morte rispetto agli<br />

stessi pazienti senza BPCO come cofattore.<br />

Segni e sintomi<br />

I segni car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> uno pneumotorace spontaneo (sia PSP sia<br />

PSS) sono dolore toracico e <strong>di</strong>spnea. Il dolore toracico è spesso<br />

descritto come repentino, brusco o lancinante e aggravato<br />

dalla respirazione o altri movimenti della parete toracica. Una<br />

<strong>di</strong>minuzione della capacità <strong>di</strong> riserva del polmone, come nella<br />

BPCO, può rendere la <strong>di</strong>spnea più pronunciata nei pazienti<br />

con PSS. Ulteriori sintomi <strong>di</strong> pneumotorace possono includere<br />

sudorazione, ansia, dolore alla schiena, tosse e malessere.<br />

Cercate i seguenti segni clinici <strong>di</strong> PSP e PSS:<br />

●■ tachipnea<br />

●■ tachicar<strong>di</strong>a<br />

●■ polso paradosso<br />

●■ murmure vescicolare <strong>di</strong>minuito<br />

●■ iperrisonanza (ipertimpanismo [N.d.T.]) alla percussione<br />

●■ ipossia e stato mentale alterato (in alcuni pazienti)<br />

patologie della pleura<br />

127<br />

La presenza <strong>di</strong> murmure vescicolare sul lato affetto non può<br />

far escludere la presenza <strong>di</strong> pneumotorace. L ’ipossia, la cianosi<br />

e la <strong>di</strong>stensione giugulare venosa aumentata dovrebbe spingervi<br />

a considerare la presenza <strong>di</strong> uno pneumotorace iperteso.<br />

Diagnosi<br />

Altri pneumotoraci possono verificarsi a seguito <strong>di</strong> volutrauma<br />

o <strong>di</strong> barotrauma da alta pressione intratoracica durante la<br />

ventilazione a pressione positiva. Se avete posto in ventilazione<br />

a pressione positiva un paziente che manifesta alterazioni acute<br />

del suo stato, la presenza <strong>di</strong> un barotrauma con pneumotorace<br />

dev’essere subito esclusa. Infatti, nel paziente intubato un<br />

rapido declino delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> solito richiede una veloce<br />

valutazione delle cause più comuni <strong>di</strong> deterioramento acuto<br />

nel paziente intubato utilizzando il mnemonico DOPE (si veda<br />

il Box Promemoria).<br />

Anche se la <strong>di</strong>agnosi può essere fatta sulla base <strong>dei</strong> risultati<br />

dell’esame clinico, una ra<strong>di</strong>ografia del torace può confermare<br />

il grado <strong>di</strong> pneumotorace. L ’esecuzione <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>ografia del<br />

torace mentre il paziente sta espirando permetterà al ra<strong>di</strong>ologo<br />

<strong>di</strong> osservare la gravità dello pneumotorace, sebbene anche una<br />

ra<strong>di</strong>ografia del torace normale sia accettabile. La TC può<br />

anche rivelare uno pneumotorace e può essere particolarmente<br />

utile quando lo pneumotorace è piccolo e il paziente<br />

presenta comorbilità. L ’ecografia al letto può anche essere<br />

utile nella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> pneumotorace. Quando il paziente ha<br />

una grave crisi respiratoria, la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> pneumotorace iperteso<br />

deve essere clinica, non ra<strong>di</strong>ografica.<br />

Promemoria<br />

DOPE: valutazione delle cause<br />

<strong>di</strong> deterioramento acuto nel paziente intubato<br />

Durante la valutazione delle cause <strong>di</strong> deterioramento rapido in<br />

un paziente intubato, iniziate staccando il paziente dalla ventilazione<br />

meccanica e ventilatelo con un sistema pallone-maschera<br />

mentre controllate il DopE:<br />

D Displaced tube – Rimozione o <strong>di</strong>slocazione del tubo. il tubo<br />

accidentalmente è andato fuori posizione. auscultate per controllare<br />

se il murmure è bilaterale e l’assenza <strong>di</strong> suoni in sede<br />

epigastrica. Usate la capnografia/capnometria.<br />

O Obstructed tube – ostruzione del tubo. il paziente ha secrezioni<br />

dense che possono aver occluso il tubo <strong>di</strong>stalmente? Eseguite<br />

una broncoaspirazione sterile. il paziente sta ostruendo il<br />

tubo mordendolo? inserite un bloccatore per il morso.<br />

P Pneumothorax – pneumotorace. Si è sviluppato uno pneumotorace<br />

durante la ventilazione a pressione positiva? auscultate i<br />

suoni polmonari. Valutate la compliance polmonare mentre ventilate.<br />

il pallone è duro da premere durante la ventilazione per un<br />

aumento delle pressioni intratoraciche? Se è presente uno pneumotorace<br />

iperteso, eseguite una decompressione con ago finché<br />

sarà possibile posizionare un drenaggio toracico.<br />

E Equipment failure – Malfunzionamento del sistema. il ventilatore<br />

ha poca alimentazione <strong>di</strong> ossigeno per fornire la pressione<br />

positiva <strong>di</strong> ventilazione? Controllate le bombole <strong>di</strong> ossigeno e il<br />

corretto funzionamento del ventilatore.


128<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> PSP e PSS comprende lo pneumotorace<br />

iperteso, la pleurite, l’embolia polmonare, la polmonite,<br />

l’infarto miocar<strong>di</strong>co, l’angina, la pericar<strong>di</strong>te, lo spasmo<br />

esofageo e la colecistite.<br />

Un’importante <strong>di</strong>stinzione dev’essere fatta per <strong>di</strong>fferenziare<br />

lo pneumotorace semplice da uno pneumotorace iperteso<br />

(Figura 3-20). L ’accumulo progressivo <strong>di</strong> aria nello spazio<br />

pleurico dal lato interessato costringe alla fine il me<strong>di</strong>astino a<br />

spostarsi verso il polmone “buono” e la vena cava (Figura 3-21).<br />

Questi cambiamenti causano un peggioramento della <strong>di</strong>spnea,<br />

aumento del lavoro respiratorio e calo della gittata car<strong>di</strong>aca,<br />

che porta allo shock ostruttivo. Al paziente con murmure<br />

vescicolare unilaterale ridotto che è clinicamente in deterioramento<br />

e va verso lo shock dev’essere <strong>di</strong>agnosticato uno pneumotorace<br />

iperteso. Dev’essere praticata un’imme<strong>di</strong>ata<br />

decompressione toracica salvavita. Lo pneumotorace iperteso<br />

è <strong>di</strong>agnosticato meglio me<strong>di</strong>ante un esame clinico. L ’attesa <strong>di</strong><br />

una conferma ra<strong>di</strong>ologica può causare un ritardo fatale.<br />

Figura 3-21 Pneumotorace iperteso. Notate la deviazione<br />

del contenuto me<strong>di</strong>astinico verso il lato sinistro del paziente.<br />

(Da Hansell DM, et al: Imaging of <strong>di</strong>seases of the chest, ed 4,<br />

Philadelphia, 2010, Mosby.)<br />

Figura 3-20 Sviluppo <strong>di</strong> uno pneumotorace<br />

iperteso. (Da Marx J, et al: Rosen’s emergency<br />

me<strong>di</strong>cine: concepts and clinical practice,<br />

ed 6, St Louis, 2006, Mosby.)<br />

Trattamento<br />

L ’obiettivo del trattamento <strong>di</strong> uno pneumotorace è <strong>di</strong> ripristinare<br />

uno spazio pleurico libero dall’aria. Il trattamento<br />

scelto dev’essere guidato dalla storia clinica del paziente, dalle<br />

comorbilità e dallo stato clinico, dalla probabilità <strong>di</strong> risoluzione<br />

e dalle possibilità <strong>di</strong> monitoraggio.<br />

La strategia <strong>di</strong> gestione meno invasiva è la semplice osservazione;<br />

questo approccio è ideale per i pazienti stabili, senza<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> comorbilità che hanno una buona ossigenazione<br />

e capacità <strong>di</strong> riserva e uno pneumotorace <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni. Questi pazienti possono essere osservati in DEA<br />

per un periodo <strong>di</strong> 6 ore. Se una ra<strong>di</strong>ografia ripetuta del torace<br />

non <strong>di</strong>mostra alcun aumento delle <strong>di</strong>mensioni dello pneumotorace,<br />

i pazienti possono essere <strong>di</strong>messi in 24-96 ore, purché<br />

venga fornito loro un attento monitoraggio.<br />

La semplice aspirazione può essere eseguita su alcuni<br />

pazienti la cui con<strong>di</strong>zione è improbabile che si risolva senza<br />

intervento. I can<strong>di</strong>dati includono i pazienti sintomatici ma<br />

stabili e quelli che hanno uno pneumotorace piccolo, ma<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> comorbilità come la BPCO. Per eseguire questa<br />

procedura, si introduce un ago nel torace in anestesia locale e<br />

l’aria viene aspirata, per permettere la riespansione del<br />

polmone. Il paziente viene posto sotto osservazione, <strong>di</strong> solito<br />

in regime <strong>di</strong> ricovero. L ’aspirazione con ago è il trattamento<br />

<strong>di</strong> scelta, se possibile, per i pazienti con AIDS, dato che il<br />

posizionamento <strong>di</strong> un drenaggio toracico in tali pazienti spesso<br />

porta a una degenza ospedaliera prolungata. I passi per l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> una toracentesi con ago sono riassunti nella Procedura<br />

3-3.<br />

Nei pazienti che sono significativamente sintomatici<br />

spesso si deve posizionare un drenaggio toracico. Se il tempo<br />

lo permette, si pratica un’anestesia locale e una sedazione<br />

blanda. Il tubo può essere collegato a una valvola <strong>di</strong> Heimlich,<br />

una valvola uni<strong>di</strong>rezionale che consente all’aria <strong>di</strong> uscire, ma<br />

non <strong>di</strong> rientrare nello spazio pleurico. In alternativa, il tubo<br />

può essere collegato a un’aspirazione continua a parete. I<br />

pazienti in cui è stato posizionato un sistema <strong>di</strong> Heimlich<br />

possono essere <strong>di</strong>messi prima <strong>di</strong> coloro che richiedono<br />

un’aspirazione continua. L ’intervento chirurgico può essere<br />

necessario in casi gravi o prolungati, o nei casi in cui il tubo<br />

toracostomico non risolva lo pneumotorace. La Procedura 3-4<br />

descrive come eseguire una toracotomia. La Procedura 3-5<br />

descrive il mantenimento <strong>di</strong> un sistema chiuso <strong>di</strong> drenaggio


toracico. I soccorritori del sistema <strong>di</strong> emergenza e i membri<br />

dell’équipe <strong>di</strong> rianimazione devono avere una conoscenza<br />

pratica dell’inserimento <strong>di</strong> un drenaggio toracico. Anche se<br />

Procedura 3-3<br />

DESCRIZIONE<br />

la maggior parte <strong>dei</strong> pazienti con pneumotorace iperteso non<br />

può attendere il completamento <strong>di</strong> una procedura <strong>di</strong> posizionamento<br />

<strong>di</strong> drenaggio toracico. l ’aria accumulata tra le pleure deve<br />

essere rimossa il più rapidamente possibile con l’inserimento <strong>di</strong><br />

un lungo piccolo catetere EV o un ago spinale. Questa procedura<br />

deve essere eseguita quando l’esame in corso sul paziente rivela<br />

ipotensione o insufficienza respiratoria associata a lavoro respiratorio<br />

crescente e <strong>di</strong>spnea con rumori respiratori monolaterali.<br />

INDICAZIONI<br />

●■ pneumotorace iperteso<br />

CONTROINDICAZIONI<br />

●■ pneumotorace semplice (<strong>di</strong>stinzione clinica dal pneumotorace<br />

iperteso)<br />

MATERIALE<br />

●■ Guanti, camice, mascherina, occhiali o visiera in conformità<br />

con le precauzioni standard<br />

●■ Kit da decompressione con ago contenente:<br />

● un <strong>di</strong>spositivo tipo agocannula <strong>di</strong> 14 o 16 gauge (l’ago deve<br />

essere lungo almeno 5 cm)<br />

● un agente <strong>di</strong>sinfettante per la cute<br />

● una siringa <strong>di</strong> 5-10 ml contenente 2 ml <strong>di</strong> soluzione fisiologica<br />

● una valvola uni<strong>di</strong>rezionale (flutter/Heimlich) (opzionale)<br />

Nota: questi kit dovrebbero essere pronti e <strong>di</strong>sponibili in ogni<br />

momento. Devono essere posizionati nei kit da trasporto, o sui<br />

carrelli o borse <strong>di</strong> emergenza facilmente accessibili a poca<br />

<strong>di</strong>stanza dall’equipaggio.<br />

PROCEDURA<br />

1. Rispettate le precauzioni standard per il controllo delle infezioni.<br />

2. identificate il secondo spazio intercostale sulla linea emiclaveare<br />

sul lato senza rumori respiratori. Questo può essere<br />

fatto utilizzando uno <strong>dei</strong> due meto<strong>di</strong> seguenti:<br />

●■ trovate l’angolo <strong>di</strong> louis sullo sterno e spostate le <strong>di</strong>ta<br />

lateralmente: questa è la seconda costa;<br />

●■ palpate la clavicola del lato colpito e considerate che la<br />

prima costa sia sotto la stessa; dalla seconda costa scendete<br />

<strong>di</strong> un ulteriore spazio e così avrete identificato la terza<br />

costa.<br />

3. prendetevi il tempo per confermare che state eseguendo la<br />

procedura sul lato corretto.<br />

4. pulite la cute sopra la terza costa alla linea emiclaveare sul<br />

lato interessato.<br />

5. Rimuovete la protezione sopra l’ago da 5 cm.<br />

6. Usate la vostra mano non dominante per identificare la parte<br />

superiore della terza costa alla linea emiclaveare sul lato<br />

colpito, mentre utilizzate la mano dominante per inserire<br />

l’ago nella parte alta della terza costa con un angolo <strong>di</strong> 90°.<br />

7. il trascinamento della cute sarà presto ridotto appena l’ago<br />

entrerà nella gabbia toracica. Rimuovete l’ago cavo ed eliminatelo<br />

in modo appropriato.<br />

patologie della pleura<br />

129<br />

non eseguirete la procedura da soli, sapere come si procede<br />

vi aiuterà ad assistere e anticipare le esigenze del me<strong>di</strong>co che<br />

dovrà occuparsene.<br />

Esecuzione <strong>di</strong> una toracostomia con ago (toracentesi)<br />

8. Confermate che l’aria viene rilasciata:<br />

●■ la soluzione salina che riempie in parte la siringa collegata<br />

dovrebbe gorgogliare (questa tecnica può essere molto<br />

utile quando l’ambiente non permette <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re suoni<br />

deboli);<br />

●■ ricercate un soffio d’aria dalla parte aperta del catetere.<br />

9. Rivalutate il paziente per i seguenti segni clinici critici <strong>di</strong><br />

miglioramento:<br />

●■ il lavoro respiratorio si è ridotto<br />

●■ la <strong>di</strong>spnea riferita è <strong>di</strong>minuita<br />

●■ l’evidenza <strong>di</strong> uno shock ostruttivo è scomparsa<br />

10. il catetere può essere mantenuto all’interno del sito <strong>di</strong> inserimento<br />

fino a quando viene posizionato un drenaggio toracico.<br />

Serve a ricordare che il paziente ha avuto una decompressione<br />

con ago eseguita su quel lato. Se le circostanze lo richiedono,<br />

rimuovete il catetere e applicate una me<strong>di</strong>cazione semplice<br />

sul sito. Riferite del completamento della procedura durante<br />

le consegne al personale sanitario dell’ospedale.<br />

11. Una valvola uni<strong>di</strong>rezionale (flutter/Heimlich) può essere<br />

connessa, ma il suo posizionamento è opzionale, dal<br />

momento che un ago <strong>di</strong> 14 o 16 gauge non è abbastanza<br />

largo da permettere all’aria <strong>di</strong> entrare nella cavità toracica<br />

una volta che le pressioni si sono uguagliate.<br />

12. preparate il paziente per l’inserimento <strong>di</strong> un drenaggio toracico<br />

(toracotomia con tubo) da parte <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co.<br />

SUggERIMENTI E SOLUZIONE DI PROBLEMI<br />

●■ Un sito alternativo per la toracentesi con ago è la linea ascellare<br />

me<strong>di</strong>a. in emergenza, è preferibile un accesso rapido per l’aria<br />

nella parte superiore del torace. (immaginate cosa succede<br />

quando una bottiglia d’acqua mezza piena viene messa su un<br />

fianco. Dove <strong>di</strong> sposta l’aria? Verso l’alto, naturalmente.)<br />

●■ Un ago standard da 3,2 cm non è sufficientemente lungo da accedere<br />

allo spazio pleurico nella maggior parte <strong>dei</strong> bambini e degli<br />

adulti. Siate certi <strong>di</strong> utilizzare un ago che sia lungo almeno 5 cm.<br />

●■ Se non si ottiene aria alla puntura, riferite <strong>di</strong> aver eseguito la<br />

manovra all’équipe della struttura ricevente. Si dovrebbe posizionare<br />

un drenaggio toracico, in quanto l’inserimento dell’ago<br />

avrà causato uno pneumotorace.


130<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Procedura 3-4<br />

DESCRIZIONE<br />

affinché si verifichi una respirazione normale, gli alveoli − sacche<br />

delicate d’aria nei polmoni − devono esercitare una pressione<br />

contro il tessuto circostante quando sono completamente gonfi.<br />

il contraccolpo che si verifica quando l’aria viene rilasciata durante<br />

l’espirazione forza tali sacche a sgonfiarsi. per mantenere negli<br />

alveoli la pressione necessaria, la cavità toracica deve rimanere a<br />

una pressione negativa rispetto all’atmosfera, creando un leggero<br />

vuoto. Una malattia o un trauma è in grado <strong>di</strong> rilasciare questa<br />

pressione negativa, rendendo <strong>di</strong>fficile o impossibile per i polmoni<br />

l’espansione. in un trauma, un accumulo <strong>di</strong> aria (pneumotorace),<br />

sangue (emotorace), o liquido (versamento pleurico) può causare<br />

un collasso del polmone colpito. l ’inserimento <strong>di</strong> un drenaggio<br />

toracico permette all’aria o al liquido <strong>di</strong> essere drenato, <strong>di</strong> ristabilire<br />

una pressione negativa e al polmone <strong>di</strong> rigonfiarsi.<br />

il tubo toracico è un sistema sterile, flessibile collegato a un<br />

sistema <strong>di</strong> drenaggio a tenuta. il tubo ha proprietà non trombogenetiche<br />

per prevenire la formazione <strong>di</strong> pericolosi coaguli <strong>di</strong><br />

sangue nel tubo e il loro ingresso nel circolo polmonare. ogni<br />

tubo ha una linea ra<strong>di</strong>opaca che aiuta a confermare la sua posizione<br />

sulla ra<strong>di</strong>ografia del torace.<br />

Selezionare il drenaggio adeguato<br />

i tubi sono lunghi circa 51 cm, con <strong>di</strong>mensioni da 12 a 40 French.<br />

la <strong>di</strong>agnosi detta le <strong>di</strong>mensioni del catetere; un <strong>di</strong>ametro maggiore<br />

è necessario per drenare il sangue e i liqui<strong>di</strong> rispetto all’aria:<br />

●■ pneumotorace semplice o iperteso: 12-26 F<br />

●■ Emotorace: 36-40 F<br />

●■ Versamento pleurico: 26-36 F<br />

Stabilire il sito appropriato <strong>di</strong> inserzione<br />

●■ Drenaggio <strong>di</strong> aria: punta <strong>di</strong>stale del drenaggio prossima<br />

all’apice polmonare (secondo spazio intercostale)<br />

●■ Drenaggio <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>: punta <strong>di</strong>stale del drenaggio prossima alla<br />

base del polmone (quinto o sesto spazio intercostale)<br />

●■ postoperatorio <strong>di</strong> car<strong>di</strong>ochirurgia: me<strong>di</strong>astino<br />

INDICAZIONI<br />

Drenaggio <strong>di</strong> aria o liqui<strong>di</strong> dallo spazio intratoracico o me<strong>di</strong>astinico<br />

con una delle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

●■ pneumotorace<br />

●■ pneumotorace iperteso<br />

●■ emotorace<br />

●■ versamento pleurico:<br />

●■ postoperatorio<br />

●■ empiema (raccolta <strong>di</strong> pus nella spazio pleurico in pazienti<br />

con polmoniti o altre infezioni polmonari)<br />

●■ idrotorace (raccolta <strong>di</strong> siero nella cavità pleurica in pazienti<br />

con cancro, patologie car<strong>di</strong>ache o altre con<strong>di</strong>zioni)<br />

Un drenaggio toracico deve anche essere posizionato preventivamente<br />

in pazienti instabili durante il trasporto.<br />

CONTROINDICAZIONI RELATIVE<br />

Non ci sono controin<strong>di</strong>cazioni asssolute all’inserimento <strong>di</strong> un<br />

drenaggio toracico. le adesioni multiple, le grosse bolle e le<br />

coagulopatie pongono i pazienti a rischio <strong>di</strong> dolore, sanguina-<br />

Esecuzione <strong>di</strong> una toracostomia con tubo<br />

(inserimento <strong>di</strong> drenaggio toracico)<br />

mento, infezioni, trombosi ed embolie gassose, ma la necessità<br />

<strong>di</strong> ristabilire una pressione negativa all’interno del torace <strong>di</strong> solito<br />

è maggiore <strong>dei</strong> rischi del posizionamento.<br />

MATERIALE<br />

●■ Guanti, camice, mascherina, occhiali o visiera in conformità<br />

con le precauzioni standard<br />

●■ telini o teli sterili<br />

●■ agenti per la <strong>di</strong>sinfezione della cute<br />

●■ Strumenti per la procedura:<br />

●■ tre pinze <strong>di</strong> Kelly grosse<br />

●■ bisturi con lama #11<br />

●■ garze 4 × 4<br />

●■ porta aghi<br />

●■ anestetico locale<br />

●■ Siringhe<br />

●■ aghi da 18 e 25 gauge<br />

●■ Drenaggio toracico sterile (Nota: apritelo al <strong>di</strong> sopra del campo<br />

sterile. posizionate una Kelly sull’estremità prossimale.)<br />

●■ Sistema <strong>di</strong> drenaggio pleurico (Nota: un assistente deve preparare<br />

il sistema secondo le raccomandazioni del produttore<br />

e preparare il collegamento per il drenaggio toracico.)<br />

●■ tubo <strong>di</strong> connessione e connettore a Y per l’aspirazione<br />

●■ Nastro (a coda <strong>di</strong> ron<strong>di</strong>ne), bende parham, o nastro <strong>di</strong> plastica<br />

per assicurare ogni connessione<br />

●■ Me<strong>di</strong>cazioni (4 × 4, nastro largo autosigillante, o garze me<strong>di</strong>cate)<br />

Segue


Procedura 3-4<br />

PROCEDURA<br />

1. Rispettate le precauzioni standard per il controllo delle infezioni.<br />

in particolare, indossate camice guanti sterili e indossate<br />

una maschera.<br />

2. posizionate il paziente supino con il braccio abdotto ed esteso<br />

ad almeno un angolo <strong>di</strong> 90°, se possibile, sul lato interessato.<br />

3. preparate chirurgicamente il sito e posizionate un telino sul<br />

sito <strong>di</strong> inserimento. Questo non dovrebbe mai essere inferiore<br />

alla linea del capezzolo.<br />

4. iniettate l’anestetico locale nei tessuti sottocutanei, nei<br />

muscoli e nel periostio.<br />

●■ Utilizzate un ago <strong>di</strong> 25 gauge per iniettare l’anestetico<br />

locale per via sottocutanea, creando un pomfo nel punto <strong>di</strong><br />

inserimento.<br />

●■ Continuate a somministrare l’anestesia locale facendo<br />

avanzare l’ago <strong>di</strong> 3,8 cm, usando l’ago in aspirazione nei<br />

tessuti profon<strong>di</strong>. iniettate l’anestetico locale nei tessuti<br />

profon<strong>di</strong> e continuate sino a che l’ago viene retratto.<br />

5. Eseguite un’incisione trasversale <strong>di</strong> 3-4 cm nei tessuti sottocutanei<br />

<strong>di</strong>rettamente sopra il margine inferiore della costa<br />

appena sotto il sito <strong>di</strong> inserzione.<br />

Esecuzione <strong>di</strong> una toracostomia con tubo<br />

(inserimento <strong>di</strong> drenaggio toracico) – Seguito<br />

patologie della pleura<br />

6. inserire una pinza Kelly chiusa nell’incisione, con l’estremità<br />

verso l’alto, e quin<strong>di</strong> aprire il morsetto. Ripetete questo movimento<br />

con la pinza sino a che non si crea una <strong>di</strong>ssezione<br />

completa <strong>dei</strong> tessuti. il fine è <strong>di</strong> creare una via attraverso il<br />

margine superiore della costa sino a dentro il torace. Nota: il<br />

drenaggio toracico deve entrare nel torace sopra il margine<br />

superiore delle coste per evitare danni al fascio neuromuscolare<br />

che decorre al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> ogni costa.<br />

7. Quando la <strong>di</strong>ssezione smussa ha raggiunto un tramite verso<br />

il torace, fermatevi e chiudete la pinza Kelly <strong>di</strong> nuovo. posizionate<br />

il primo <strong>di</strong>to della mano dominante sopra il bordo<br />

superiore della pinza. Esercitatevi una pressione decisa<br />

<strong>di</strong>retta fino a quando il morsetto entra nello spazio pleurico.<br />

aprite la pinza Kelly e create un percorso d’ingresso in cui<br />

inserire un <strong>di</strong>to e poi il drenaggio toracico.<br />

8. Rimuovete la pinza appena fate scorrere il <strong>di</strong>to sopra e dentro<br />

il tramite appena creato. Dilatate il foro pleurico con il vostro<br />

<strong>di</strong>to, e quin<strong>di</strong> fate ruotare il <strong>di</strong>to flesso dentro il foro per rilasciare<br />

eventuali aderenze. Mantenete il vostro <strong>di</strong>to all’interno<br />

dell’apertura pleurica.<br />

9. prendete la seconda Kelly, che è stata precedentemente<br />

posizionata sulla porzione prossimale del drenaggio. Dirigetela<br />

nell’apertura pleurica, posizionando le punte della pinza<br />

(e il drenaggio toracico) al <strong>di</strong> sotto delle vostre <strong>di</strong>ta.<br />

10. appena l’estremità prossimale entra all’interno del torace, rimuovete<br />

la pinza e le vostre <strong>di</strong>ta. Dirigete l’estremità del drenaggio<br />

verso l’area <strong>di</strong> drenaggio desiderata del torace con un movimento<br />

<strong>di</strong> rotazione. Quando l’ultimo foro del drenaggio entra<br />

all’interno del torace, potete fermare l’inserimento del tubo.<br />

131<br />

Segue


132<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Procedura 3-4<br />

11. Dovete vedere condensa, aria o liquido entrare nel drenaggio.<br />

12. Rapidamente collegate il drenaggio con il sistema <strong>di</strong> drenaggio<br />

toracico.<br />

13. osservate il sistema <strong>di</strong> drenaggio per la fluttuazione (con il<br />

respiro).<br />

14. Fissate il drenaggio alla parete toracica attraverso <strong>dei</strong> punti <strong>di</strong><br />

sutura sulla cute e attorno al drenaggio due o più volte. Quin<strong>di</strong>,<br />

tirate la sutura per creare un aspetto raggrinzito, a borsa <strong>di</strong> tabacco,<br />

sull’incisione cutanea attorno al tubo.<br />

15. applicate una garza me<strong>di</strong>cata sul sito <strong>di</strong> inserzione e, quin<strong>di</strong>,<br />

applicate delle garze 4 × 4 tagliate. Fissate la me<strong>di</strong>cazione<br />

nel sito con del nastro.<br />

16. posizionate del nastro o delle bende parham o bende adesive<br />

attorno a tutte le connessioni. Se utilizzate del nastro, fate<br />

delle co<strong>di</strong> <strong>di</strong> ron<strong>di</strong>ne.<br />

17. accendete la fonte <strong>di</strong> aspirazione. Regolate il livello <strong>di</strong> aspirazione<br />

del sistema <strong>di</strong> drenaggio. l ’impostazione iniziale è <strong>di</strong><br />

solito <strong>di</strong> −20 cm.<br />

18. Richiedete ed eseguite una ra<strong>di</strong>ografia del torace per confermare<br />

il corretto posizionamento del drenaggio e la riespansione<br />

<strong>dei</strong> polmoni.<br />

19. Completate le cure prestate scrivendo la <strong>di</strong>mensione del drenaggio,<br />

la posizione e il referto della ra<strong>di</strong>ografia del torace, la<br />

tolleranza da parte del paziente della procedura, i parametri<br />

vitali e il liquido iniziale fuoriuscito nel sistema <strong>di</strong> drenaggio.<br />

SUggERIMENTI E SOLUZIONE DI PROBLEMI<br />

●■ per evitare l’inginocchiamento del sistema <strong>di</strong> drenaggio, stendete<br />

i tubi a lato del paziente. Evitate <strong>di</strong> posizionare il paziente<br />

al <strong>di</strong> sopra <strong>dei</strong> tubi.<br />

Esecuzione <strong>di</strong> una toracostomia con tubo<br />

(inserimento <strong>di</strong> drenaggio toracico) – Seguito<br />

●■ Monitorate il drenato dal sistema almeno ogni 2 ore. Un chirurgo<br />

toracico dovrà essere chiamato se il liquido drenato<br />

ematico all’inizio è più <strong>di</strong> 1200-1500 ml o più <strong>di</strong> 200 ml ogni<br />

ora per <strong>di</strong>verse ore. Segnate l’ora sulla superficie della camera<br />

<strong>di</strong> raccolta ogni 2 ore con il livello del drenaggio.<br />

●■ Monitorate il drenaggio toracico, il sito <strong>di</strong> inserzione e il sistema<br />

<strong>di</strong> drenaggio (si veda anche la procedura 3-5):<br />

●■ il drenaggio toracico dovrebbe aver della condensa al suo<br />

interno;<br />

●■ la cute attorno l’incisione non dovrebbe aver per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> aria<br />

(enfisema sottocutaneo);<br />

●■ i tubi <strong>di</strong> drenaggio non devono aver coaguli o inginocchiamenti.<br />

●■ Un costante gorgogliare (con il drenaggio non in aspirazione)<br />

in<strong>di</strong>ca una continua per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> aria. Seguite i protocolli locali<br />

per il mantenimento del sistema <strong>di</strong> drenaggio e per una<br />

sospetta per<strong>di</strong>ta d’aria.


Procedura 3-5<br />

DESCRIZIONE<br />

Come spiegato nella procedura 3-4, un drenaggio può essere<br />

posizionato in me<strong>di</strong>astino o nello spazio pleurico per drenare<br />

aria, materiale infettivo, sangue o altro liquido in un ambiente<br />

sterile chiuso. Un drenaggio toracico può essere posizionato in<br />

emergenza quando un trauma altera la pressione negativa della<br />

cavità toracica in cui sono situati i polmoni, o può essere posizionato<br />

in sala operatoria per alcuni interventi chirurgici.<br />

Un sistema che permette all’aria accumulata o a un liquido <strong>di</strong><br />

essere rilasciato o drenato dal torace deve avere alcune caratteristiche<br />

speciali per ristabilire o mantenere la pressione <strong>di</strong> vuoto<br />

appropriata all’interno del torace.<br />

●■ il sistema deve sfruttare la gravità per permettere il ristabilirsi<br />

della pressione negativa intratoracica.<br />

●■ Deve avere una valvola uni<strong>di</strong>rezionale o un meccanismo che<br />

prevenga il reflusso nel torace.<br />

●■ Deve essere mantenuto al <strong>di</strong> sotto del torace del paziente,<br />

senza inginocchiamenti del tubo, in modo che la pressione<br />

all’interno del sistema <strong>di</strong> drenaggio sia maggiore <strong>di</strong> quella<br />

all’interno del torace.<br />

●■ per migliorare il drenaggio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> aria o liquido,<br />

le connessioni <strong>di</strong> aspirazione del sistema devono permettere<br />

una connessione a sistemi <strong>di</strong> aspirazione portatili o a muro.<br />

particolari caratteristiche <strong>di</strong> alcuni sistemi <strong>di</strong> drenaggio devono<br />

includere:<br />

●■ un drenaggio a secco, essenzialmente senza acqua, con una<br />

valvola uni<strong>di</strong>rezionale che si apre in espirazione e che si chiude<br />

per evitare che l’aria atmosferica entri durante l’inspirazione;<br />

●■ una porta autosigillante per permettere <strong>di</strong> accedere al <strong>di</strong>spositivo<br />

per analisi <strong>di</strong> laboratorio del drenato toracico o per estrarre<br />

il liquido in eccesso quando la camera <strong>di</strong>venta troppo piena;<br />

●■ una camera <strong>di</strong> raccolta per autotrasfusione;<br />

●■ un manometro per osservare e misurare le fluttuazioni durante<br />

l’inspirazione e l’espirazione.<br />

INDICAZIONI<br />

Si vedano le in<strong>di</strong>cazioni per il posizionamento <strong>di</strong> un drenaggio<br />

toracico spiegate nella procedura 3-4.<br />

MATERIALE<br />

●■ Guanti, camice, mascherina, occhiali o visiera in conformità<br />

con le precauzioni standard.<br />

PROCEDURA<br />

1. Rispettate le precauzioni standard per il controllo delle infezioni.<br />

2. Seguite le raccomandazioni del produttore per l’impostazione<br />

del sistema <strong>di</strong> drenaggio pleurico.<br />

3. in base alle impostazioni del paziente, appendete il <strong>di</strong>spositivo<br />

a un livello più basso della barella o fissatelo in una posizione<br />

e assicuratelo al pavimento. Mantenete il sistema più<br />

basso del paziente.<br />

4. Se non state usando l’aspirazione, lasciate il tubo più corto<br />

aperto in aria ambiente.<br />

5. Se utilizzate l’aspirazione, riempite la camera <strong>di</strong> aspirazione con<br />

acqua sterile (<strong>di</strong> solito viene fornita) per segnare il livello nell’unità.<br />

Connettete il tubo più corto alla fonte <strong>di</strong> aspirazione.<br />

6. Se la camera d’aspirazione <strong>di</strong>venta troppo piena, accedete<br />

alla camera attraverso la guarnizione apposita con una siringa<br />

e un ago per rimuovere il liquido in eccesso. Se risulta troppo<br />

vuota, instillate acqua sterile attraverso la guarnizione.<br />

patologie della pleura<br />

gestione <strong>di</strong> un sistema chiuso per drenaggio toracico<br />

7. Componete il sistema <strong>di</strong> drenaggio pleurico come prescritto.<br />

la pressione <strong>di</strong> aspirazione all’inizio è settata a −20 cm. la<br />

regolazione della pressione <strong>di</strong> aspirazione maggiore <strong>di</strong> −40 cm<br />

non è raccomandata.<br />

8. avviate l’aspirazione da muro e osservate l’in<strong>di</strong>catore nell’unità<br />

nella sezione <strong>di</strong> aspirazione. aumentate l’aspirazione a muro sino<br />

a che l’in<strong>di</strong>catore non segna il livello appropriato, corrispondente<br />

alle raccomandazioni del produttore. Nota: dovreste osservare<br />

un continuo lieve gorgogliare all’interno della camera.<br />

9. Srotolate il tubo più lungo dall’unità <strong>di</strong> drenaggio e sistematelo<br />

vicino al campo sterile che avete creato per la procedura toracostomica.<br />

Mantenete l’estremità del tubo sterile fino a quando è<br />

connessa in modo appropriato al drenaggio toracico posizionato.<br />

SUggERIMENTI E SOLUZIONE DI PROBLEMI<br />

●■ Chiudere il drenaggio toracico del paziente con strumenti o<br />

oggetti è controin<strong>di</strong>cato. tutte le connessioni <strong>dei</strong> tubi dal<br />

paziente (il drenaggio toracico al connettore, il connettore al<br />

tubo del sistema <strong>di</strong> drenaggio) devono essere assicurati con<br />

del nastro o con <strong>di</strong>spositivi a strappo:<br />

●■ Se state usando del nastro, piegate la fine del nastro su se<br />

stesso, rendendo più semplice un’eventuale rimozione<br />

successiva. Usate un nastro ben aderente.<br />

●■ Se utilizzate <strong>di</strong>spositivi a strappo plastici, seguite le in<strong>di</strong>cazioni<br />

della <strong>di</strong>tta fornitrice per quanto concerne il fissaggio<br />

degli stessi.<br />

●■ Seguite i vostri protocolli locali per la valutazione routinaria<br />

della ventilazione del paziente e dello stato perfusivo, ma all’inizio<br />

con una valutazione almeno ogni 2 ore e ogni volta che<br />

cambiano le con<strong>di</strong>zioni del paziente repentinamente. la valutazione<br />

deve includere un controllo del sito <strong>di</strong> inserimento del<br />

tubo <strong>di</strong> drenaggio e le possibili per<strong>di</strong>te sottocutanee <strong>di</strong> aria.<br />

●■ Quando eseguite la vostra valutazione primaria, dovete valutare<br />

il sistema <strong>di</strong> drenaggio toracico per confermare il corretto funzionamento<br />

ed escludere per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> aria prima del trasporto.<br />

●■ Una volta che il drenaggio toracico è stato inserito, la fuoriuscita<br />

iniziale <strong>di</strong> materiale deve essere segnalata con data e ora<br />

annotate <strong>di</strong>rettamente sulla superficie del sistema <strong>di</strong> drenaggio<br />

stesso. Con un continuo drenare, una segnalazione oraria<br />

o comunque routinaria può aiutare il sanitario a identificare i<br />

trend nonostante i cambi <strong>di</strong> personale o gli spostamenti.<br />

●■ oltre alla valutazione iniziale e a quella oraria o routinaria, la<br />

documentazione deve includere il colore del drenato e la registrazione<br />

<strong>di</strong> fluttuazioni. Nota: una fuoriuscita iniziale <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />

1200 ml o una raccolta oraria <strong>di</strong> 200 ml per più <strong>di</strong> 2 ore in<strong>di</strong>ca la<br />

necessità <strong>di</strong> una consulenza chirurgica. Dovrebbero essere seguite<br />

le procedure per il recupero del sangue per l’autotrasfusione.<br />

●■ potete otterenere un campione dal sistema <strong>di</strong> drenaggio toracico<br />

attraverso l’aspirazione <strong>di</strong> una quota <strong>di</strong> drenato dal sito<br />

in<strong>di</strong>cato autosigillante con una siringa e un ago <strong>di</strong> 20 gauge.<br />

Mantenimento della pervietà del tubo<br />

●■ Mantenete il tubo privo <strong>di</strong> inginocchiamenti, anse o al <strong>di</strong> sotto<br />

del livello del paziente, senza secrezioni dense o coaguli che<br />

possano creare un’ostruzione.<br />

●■ Se coaguli o altri detriti hanno creato un ostacolo, può essere<br />

in<strong>di</strong>cata la spremitura del tubo. potete ottenere ciò stringendo<br />

delicatamente il tubo tra le <strong>di</strong>ta e spostando i detriti verso<br />

l’unità <strong>di</strong> drenaggio. Non tagliate la lunghezza del tubo.<br />

●■ osservate le fluttuazioni del liquido nella camera. Se non vi<br />

sono fluttuazioni, il tubo può essere piegato o il polmone del<br />

paziente riespanso.<br />

133<br />

Segue


134<br />

■■ Pleurite<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Procedura 3-5<br />

Valutazione delle per<strong>di</strong>te d’aria<br />

●■ Sappiate che alcuni sistemi hanno una camera <strong>di</strong> valutazione<br />

delle per<strong>di</strong>te d’aria. Controllate la documentazione del produttore<br />

per maggiori dettagli.<br />

●■ Con l’aspirazione spenta, dovete sospettare una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> aria<br />

con un continuo gorgogliare nell’unità.<br />

●■ per trovare la falla, cominciate dalla parete toracica del paziente<br />

(nel punto <strong>di</strong> inserimento) e occludete a intermittenza il tubo<br />

con le <strong>di</strong>ta. tenetelo premuto per qualche secondo e procedete<br />

verso l’unità <strong>di</strong> drenaggio, se continua a gorgogliare. Se<br />

L ’infiammazione della pleura viscerale o parietale, spesso<br />

chiamata pleurite, è una con<strong>di</strong>zione comune e preoccupante<br />

per i pazienti. La con<strong>di</strong>zione è caratterizzata da un improvviso<br />

instaurarsi <strong>di</strong> dolore toracico acuto.<br />

Segni e sintomi<br />

Il sintomo fondamentale della pleurite è il dolore al torace<br />

esacerbato da un respiro profondo. L ’espirazione allevia il<br />

dolore in parte o del tutto. Il paziente può avere una storia<br />

recente <strong>di</strong> raffreddore o tosse. I riscontri all’esame obiettivo<br />

possono includere un rumore <strong>di</strong> sfregamento pleurico, ma<br />

pochi altri reperti tipici sono presenti.<br />

Fisiopatologia<br />

La causa dell’infiammazione nella pleurite non è chiara. I ricercatori<br />

ipotizzano che sia coinvolto un’infezione virale o un<br />

trauma focale, ma esistono poche prove della eziologia vera.<br />

Diagnosi <strong>di</strong>fferenziale<br />

La pleurite è una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> esclusione. Dovete prima considerare<br />

l’embolia polmonare, la polmonite, lo pneumotorace e altre<br />

possibili cause <strong>di</strong> dolore toracico. Considerate altre <strong>di</strong>agnosi se il<br />

paziente ha febbre, brivi<strong>di</strong>, rash, dolore costante al torace, tosse<br />

produttiva, edema pe<strong>di</strong><strong>di</strong>o, <strong>di</strong>spnea da sforzo, nausea e vomito<br />

o dolore addominale. La pleurite è trattata con farmaci antinfiammatori<br />

in somministrazioni a orari fissi. Bisogna fare attenzione<br />

a ridurre gli effetti collaterali gastrointestinali e, come sempre, i<br />

farmaci antinfiammatori non steroi<strong>dei</strong> (FANS) dovrebbero essere<br />

usati con cautela nei pazienti con insufficienza renale.<br />

■■ Versamento pleurico<br />

L ’infiammazione della pleura (pleurite) e il versamento pleurico<br />

spesso vanno <strong>di</strong> pari passo, poiché la presenza <strong>di</strong> un versamento<br />

pleurico − un eccessivo accumulo <strong>di</strong> liquido tra i foglietti pleurici<br />

− è in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> infiammazione della pleura. Come la pleurite,<br />

il versamento pleurico può causare <strong>di</strong>spnea e dolore toracico.<br />

Circa 1 milione <strong>di</strong> persone negli Stati Uniti presenta un versamento<br />

pleurico ogni anno; la maggior parte <strong>dei</strong> casi è associata<br />

a CHF, tumori maligni, infezioni o embolia polmonare.<br />

gestione <strong>di</strong> un sistema chiuso per drenaggio toracico – Seguito<br />

il gorgoglio termina appena occludete il tubo, la per<strong>di</strong>ta d’aria<br />

si trova tra la occlusione manuale e l’unità <strong>di</strong> drenaggio. Risistemate<br />

il tubo o l’unità <strong>di</strong> drenaggio.<br />

●■ Se il gorgoglio cessa al sito <strong>di</strong> inserzione, la per<strong>di</strong>ta d’aria è<br />

interna al paziente. assicuratevi che i fori del drenaggio siano<br />

tutti dentro la cavità toracica e nella me<strong>di</strong>cazione. applicate<br />

una nuova me<strong>di</strong>cazione e avvisate il me<strong>di</strong>co. Se questo è un<br />

tubo me<strong>di</strong>astinico, non deve esserci mai un gorgoglio dell’unità.<br />

Una per<strong>di</strong>ta d’aria può in<strong>di</strong>care un posizionamento<br />

scorretto del drenaggio all’interno della cavità pleurica.<br />

I versamenti pleurici sono classificati come trasudati o<br />

essudati. (I due termini possono essere usati anche per riferirsi<br />

allo stesso liquido pleurico accumulato.) Un versamento<br />

trasudatizio si verifica quando un aumento della pressione o<br />

la mancanza <strong>di</strong> proteine permette al liquido <strong>di</strong> uscire dai vasi<br />

sanguigni nello spazio pleurico, mentre nel versamento essudatizio<br />

la per<strong>di</strong>ta può essere ricondotta a un’infiammazione<br />

pleurica (Figura 3-22).<br />

Un versamento pleurico cronico è caratterizzato da una<br />

raccolta <strong>di</strong> liquido accumulatosi lentamente. Questo tipo <strong>di</strong><br />

lenta evoluzione del versamento, come potrebbe verificarsi in<br />

un paziente con cancro, è meglio tollerato rispetto al tipo <strong>di</strong><br />

versamento con rapido sviluppo che può accompagnare uno<br />

scompenso car<strong>di</strong>aco. L ’effusione acuta lascia il paziente con<br />

minore riserva polmonare e il paziente può scompensarsi più<br />

rapidamente <strong>di</strong> fronte a ulteriori eventi aggravanti.<br />

Figura 3-22 Versamento pleurico destro. Notate l’ipo<strong>di</strong>afania<br />

importante del versamento e la mancanza <strong>di</strong> aria al <strong>di</strong> sotto<br />

del margine superiore del versamento. Questo versamento<br />

è stato causato da una tubercolosi. (Da Hansell DM, et al: Imaging<br />

of <strong>di</strong>seases of the chest, ed 4, Philadelphia, 2010, Mosby.)


Segni e sintomi<br />

Il sintomo più comune <strong>di</strong> pazienti con versamento è la <strong>di</strong>spnea.<br />

Possono essere presenti anche il dolore toracico (in particolare<br />

pleurico), la tosse, la <strong>di</strong>spnea da sforzo e l’ortopnea. L ’assenza<br />

<strong>di</strong> una componente pleuritica nel dolore toracico non esclude<br />

il versamento. Alcune eziologie del versamento possono evidenziare<br />

ulteriori sintomi (per esempio, la polmonite che<br />

causa febbre e tosse produttiva) ed effetti sistemici quali ipotensione<br />

e ipossia possono suggerire una sepsi.<br />

I reperti fisici del versamento includono rumori respiratori<br />

<strong>di</strong>minuiti, egofonia, ottusità mobile e riduzione del murmure<br />

vescicolare in posizione supina rispetto a quella ortostatica e<br />

ottusità alla percussione. I reperti clinici possono essere<br />

assenti nei pazienti con meno <strong>di</strong> 300-400 mL <strong>di</strong> versamento.<br />

I versamenti superiori a 1000 mL possono causare la deviazione<br />

del me<strong>di</strong>astino verso il lato malato. È possibile avere<br />

raccolte anche con <strong>di</strong>versi litri <strong>di</strong> liquido.<br />

Fisiopatologia<br />

Il versamento trasudatizio si forma quando il liquido è<br />

costretto a uscire dai vasi sanguigni o non riesce a essere<br />

riassorbito nuovamente nel <strong>di</strong>stretto intravascolare. Di conseguenza,<br />

il trasudato tende a essere più chiaro perché contiene<br />

meno proteine, meno globuli bianchi ed è meno<br />

probabile che sia il risultato <strong>di</strong> infezione e infiammazione.<br />

Versamenti trasudatizi sono presenti nel CHF, in stati ipoproteinemici<br />

(per esempio, malnutrizione, alcolismo, malattie<br />

del fegato/<strong>di</strong>sfunzione), atelettasia e insufficienza renale.<br />

I versamenti essudatizi si formano a seguito <strong>di</strong> un’infiammazione<br />

o un’infezione e, quin<strong>di</strong>, contengono molti più componenti<br />

del siero, comprese proteine, globuli bianchi, fattori<br />

della coagulazione e anticorpi. Un versamento essudatizio può<br />

essere scatenato o aggravato da scarso drenaggio linfatico,<br />

cancro, embolia polmonare, sarcoidosi, sindrome <strong>di</strong> Dressler,<br />

traumi, lesioni esofagee, lesioni da ra<strong>di</strong>azioni e pancreatite.<br />

Diagnosi<br />

Il versamento può essere confermato sulla ra<strong>di</strong>ografia del<br />

torace, che può aiutare come guida nel trattamento. Il decubito<br />

laterale può aiutare a visualizzare ra<strong>di</strong>ologicamente un<br />

versamento più piccolo, ma può essere inutile con gran<strong>di</strong><br />

versamenti. Per produrre uno strato <strong>di</strong> liquido su tutto l’ambito<br />

polmonare sono necessari circa 200 mL <strong>di</strong> liquido quando<br />

il paziente viene posto in decubito. Una ra<strong>di</strong>ografia in decubito<br />

supino può aiutare a determinare se la raccolta è saccata<br />

(all’interno <strong>di</strong> una cavità), cosa che suggerisce un empiema.<br />

La polmonite, l’ascesso polmonare, l’empiema, l’embolia<br />

polmonare e l’emotorace possono avere sintomi e segni fisici<br />

simili al versamento pleurico. Di questi, l’emotorace ha spesso<br />

un’eziologia traumatica, mentre le altre cause sono me<strong>di</strong>che.<br />

Considerate i tumori maligni nei pazienti che si presentano con<br />

versamento polmonare <strong>di</strong> nuova insorgenza. Considerate inoltre<br />

la tubercolosi nei pazienti noti per essere stati esposti a infezione<br />

e in coloro che hanno un derivato proteico purificato <strong>di</strong> recente<br />

conversione (PPD, Purified Protein Derivative) <strong>di</strong> prova.<br />

Anche il CHF dovrebbe fare parte della <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale,<br />

così come l’infarto del miocar<strong>di</strong>o e l’ischemia con insufficienza<br />

car<strong>di</strong>aca. La raccolta <strong>di</strong> liquido nello spazio pericar<strong>di</strong>co<br />

o in entrambi gli spazi pericar<strong>di</strong>co e pleurico dopo un recente<br />

Sintomi respiratori da cause <strong>di</strong> origine non respiratoria<br />

135<br />

infarto miocar<strong>di</strong>co dovrebbe indurre a considerare la sindrome<br />

<strong>di</strong> Dressler.<br />

Trattamento<br />

Il liquido <strong>di</strong> un versamento significativo può essere evacuato<br />

con la toracentesi con ago sia per fini <strong>di</strong>agnostici sia per sollievo<br />

sintomatico (si veda la Procedura 3-3). Un esame chimico<br />

e microscopico del liquido aspirato è in grado <strong>di</strong> determinare<br />

la sua eziologia e <strong>di</strong>stinguere tra un trasudato e un essudato.<br />

In rari casi, una toracotomia con drenaggio o la chirurgia può<br />

essere richiesta per evacuare versamenti molto gran<strong>di</strong> o per<br />

curare la causa del versamento, come con alcuni tumori<br />

aggressivi. L ’imaging con TC può essere eseguita in pazienti<br />

che hanno un versamento <strong>di</strong> nuova insorgenza; questa indagine<br />

può aiutare a <strong>di</strong>agnosticare il cancro al polmone e la<br />

tubercolosi che possono essere associati alla raccolta.<br />

Sintomi respiratori da cause<br />

<strong>di</strong> origine non respiratoria<br />

■■ Patologie car<strong>di</strong>ache<br />

La presentazione clinica <strong>di</strong> un paziente con <strong>di</strong>spnea che fa<br />

fatica a respirare, è debole e ha anche febbre e tosse spesso<br />

non viene riconosciuta e può essere fuorviante. La patologia<br />

responsabile per i segni e i sintomi mostrati dal paziente può<br />

non originare totalmente dal sistema respiratorio, ma da<br />

qualche altro apparato. Dal momento che il sistema respiratorio<br />

con<strong>di</strong>vide lo spazio toracico con il sistema car<strong>di</strong>ovascolare,<br />

una patologia car<strong>di</strong>aca può mimare un’affezione respiratoria.<br />

Le car<strong>di</strong>omiopatie, il CHF, le con<strong>di</strong>zioni infiammatorie<br />

car<strong>di</strong>ache, le patologie valvolari, la patologia ischemica car<strong>di</strong>aca<br />

e l’infarto miocar<strong>di</strong>co possono essere tutte caratterizzate<br />

da sintomatologia respiratoria. Dovreste eseguire la vostra<br />

visita e raccogliere l’APP tenendo questo a mente.<br />

PATOLOgIE VASCOLARI<br />

■■ Embolia polmonare<br />

L ’embolia polmonare è un’improvvisa ostruzione <strong>di</strong> un’arteria<br />

polmonare da parte <strong>di</strong> un coagulo <strong>di</strong> sangue, una bolla d’aria,<br />

una placca lipi<strong>di</strong>ca o anche un gruppo <strong>di</strong> cellule tumorali. La<br />

trombosi venosa profonda (TVP), un coagulo <strong>di</strong> sangue che<br />

è migrato al polmone da una vena profonda degli arti inferiori,<br />

è la causa più comune <strong>di</strong> embolia polmonare.<br />

Poiché questo evento vascolare tende a generare solo<br />

sintomi vaghi, non specifici, è una delle <strong>di</strong>agnosi più impegnative<br />

da fare in DEA. I pazienti con rischio <strong>di</strong> embolia<br />

polmonare includono quelli che sono stati recentemente<br />

sottoposti a intervento chirurgico o hanno subito un trauma<br />

maggiore o quelli con cateteri permanenti. I sintomi che<br />

suggeriscono questa <strong>di</strong>agnosi sono:<br />

●■ dolore toracico<br />

●■ senso <strong>di</strong> tensione della gabbia toracica<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ tachicar<strong>di</strong>a<br />

●■ sincope


136<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

●■ emottisi (escreato striato <strong>di</strong> sangue)<br />

●■ sibili <strong>di</strong> nuova insorgenza<br />

●■ aritmie car<strong>di</strong>ache <strong>di</strong> nuova insorgenza<br />

●■ dolore toracico<br />

La triade classica <strong>di</strong> dolore toracico, emottisi e <strong>di</strong>spnea è ritrovabile<br />

in meno del 20% <strong>dei</strong> pazienti. I sintomi precoci <strong>di</strong> embolia<br />

polmonare possono essere minimi, ma un’embolia massiva<br />

evolve rapidamente e può velocemente <strong>di</strong>ventare sintomatica.<br />

All’esame obiettivo, un’embolia polmonare massiva può<br />

causare un’ipotensione secondaria a cuore polmonare. Embolie<br />

polmonari più subdole possono evolvere in atelettasie che sembrano<br />

essere più simili a polmoniti nel corso <strong>di</strong> pochi giorni.<br />

Sibili <strong>di</strong> nuova insorgenza possono essere auscultati ma risultano<br />

ingannevoli, soprattutto nei pazienti con BPCO e/o asmatici.<br />

La ra<strong>di</strong>ografia del torace <strong>di</strong> solito è normale e la classica<br />

triade <strong>di</strong> onda S in derivazione I, onda Q in derivazione III e<br />

alterazioni del tratto ST in derivazione III non può essere usata<br />

per includere o escludere l’embolia polmonare. La tachicar<strong>di</strong>a è<br />

un segno spesso presente, ma non è da considerarsi specifico.<br />

■■ Ipertensione arteriosa polmonare<br />

L ’ipertensione polmonare è una malattia cronica rara, caratterizzata<br />

da elevata pressione arteriosa polmonare. L ’alta<br />

pressione nell’arteria polmonare rende <strong>di</strong>fficile per il cuore<br />

pompare sufficiente sangue ai polmoni, portando alla fine a<br />

un danno sia del cuore sia <strong>dei</strong> polmoni.<br />

La malattia, che negli Stati Uniti colpisce solo 1-3 persone<br />

su un milione, può avere una componente genetica. Sono<br />

stati considerati anche effetti collaterali <strong>di</strong> farmaci quali<br />

cocaina, metanfetamine e fenfluramina/fentermina/dexfenfluramina<br />

(noti come fen/phen e ritirati dal mercato nel 1997<br />

per motivi <strong>di</strong> sicurezza). La malattia è più comune tra le<br />

donne in età fertile e quelle <strong>di</strong> 50-60 anni. Una grave malattia<br />

polmonare cronica può essere un’altra causa.<br />

I segni e i sintomi <strong>di</strong> ipertensione polmonare includono:<br />

●■ <strong>di</strong>spnea (sintomo car<strong>di</strong>nale)<br />

●■ debolezza<br />

●■ affaticamento<br />

●■ sincope<br />

●■ secondo tono car<strong>di</strong>aco aumentato (S 2)<br />

●■ soffio tricuspidale<br />

●■ pulsazioni giugulari venose<br />

●■ edema con segno della fovea<br />

I suoni polmonari sono spesso normali. L ’ecocar<strong>di</strong>ografia e gli<br />

esami ematochimici possono essere eseguiti per aiutare a confermare<br />

l’ipotesi <strong>di</strong>agnostica. La gestione in genere è dettata<br />

dai sintomi del paziente. La somministrazione <strong>di</strong> ossigeno per<br />

<strong>di</strong>latare i vasi polmonari è una parte importante del trattamento.<br />

Possono essere prescritti agenti vaso<strong>di</strong>latatori polmonari<br />

e antinfiammatori, insieme a farmaci che ostacolano la<br />

crescita degli strati endoteliali che possono restringere ulteriormente<br />

l’arteria polmonare.<br />

Disfunzioni del sistema<br />

nervoso centrale<br />

Una vasta gamma <strong>di</strong> patologie dell’SNC può danneggiare la<br />

funzione respiratoria, come mostrato nel Box 3-11. I <strong>di</strong>sturbi<br />

dell’SNC possono essere sud<strong>di</strong>visi in tre categorie:<br />

●■ acuti: malattie della durata <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 1 settimana;<br />

●■ subacuti: malattie e <strong>di</strong>sturbi della durata compresa tra<br />

1 settimana e 2 mesi;<br />

●■ cronici: con<strong>di</strong>zioni della durata <strong>di</strong> 2 mesi o più.<br />

■■ Disturbi acuti<br />

acute Subacute Croniche<br />

Le <strong>di</strong>sfunzioni acute dell’SNC hanno una vasta gamma <strong>di</strong> cause<br />

me<strong>di</strong>che e traumatiche. Ci concentreremo sulle patologie me<strong>di</strong>che<br />

acute dell’SNC che compromettono la funzione respiratoria.<br />

La preoccupazione principale con tali malattie è mantenere<br />

la pervietà delle vie aeree. Una via aerea occlusa può portare<br />

a deterioramento e anossia cerebrale rapi<strong>di</strong>. L ’ictus, le convulsioni,<br />

le infezioni dell’SNC e altri <strong>di</strong>sturbi neuromuscolari acuti<br />

possono causare una <strong>di</strong>minuzione del livello <strong>di</strong> coscienza ed<br />

esporre il paziente a un grave rischio <strong>di</strong> scarso controllo della<br />

pervietà della via aerea e <strong>di</strong> ventilazione adeguata.<br />

Cambiamenti generali nella respirazione come iperpnea,<br />

tachipnea, o entrambi spesso accompagnano le <strong>di</strong>sfunzioni<br />

BOx 3-11 Con<strong>di</strong>zioni dell’SNC che possono alterare la respirazione<br />

intossicazioni Sindrome <strong>di</strong> Guillain-Barré HiV/aiDS<br />

overdose Encefalopatia patologia degenerativa neuromuscolare (Sla)<br />

ictus/tia Meningite Demenza<br />

paralisi da tic nervoso Delirium paralisi da miastenia grave<br />

paralisi da miastenia grave<br />

Sindrome <strong>di</strong> Guillain-Barré<br />

Meningite<br />

Encefalopatia<br />

Delirium<br />

patologie psichiatriche<br />

Crisi convulsive<br />

ascesso epidurale<br />

paralisi da miastenia grave<br />

(HiV/aiDS [Human immunodeficiency Virus/acquired immunodeficiency Syndrome] virus dell’immunodeficienza umana/sindrome da immunodeficienza<br />

acquisita; SLA, sclerosi laterale amiotrofica; TIA [transient ischemic attack], attacco ischemico transitorio.)


BOx 3-12 Patterns respiratori anomali<br />

pattern Descrizione<br />

dell’SNC. I patterns respiratori anomali, riassunti nel Box 3-12<br />

e nella Figura 3-23, a volte suggeriscono l’eziologia del <strong>di</strong>sturbo.<br />

Uno sguardo alla Tabella 1-4 nel Capitolo 1 fornirà anche<br />

un’utile revisione <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> respirazione irregolare.<br />

■■ Disturbi subacuti<br />

I <strong>di</strong>sturbi subacuti dell’SNC possono essere responsabili <strong>di</strong> una<br />

prolungata compromissione respiratoria, che include insufficienza<br />

respiratoria, atelettasia, polmonite, collasso lobare o<br />

infiltrati polmonari. Un lungo periodo <strong>di</strong> immobilità può compromettere<br />

la capacità <strong>di</strong> espellere muco, aumentare il rischio<br />

<strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> tappi <strong>di</strong> muco nei bronchi e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> polmonite,<br />

dal momento che gli alveoli perdono la loro capacità<br />

<strong>di</strong> espandersi. L ’immobilità persistente può aumentare il<br />

rischio <strong>di</strong> trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.<br />

■■ Disturbi cronici<br />

Una <strong>di</strong>sfunzione cronica dell’SNC porta molti degli stessi rischi<br />

indesiderati delle <strong>di</strong>sfunzioni subacute dell’SNC, come una<br />

maggiore probabilità <strong>di</strong> TVP e <strong>di</strong> embolia polmonare. Una compromissione<br />

respiratoria prolungata può richiedere una tracheotomia<br />

per mantenere una via aerea sicura. L ’aria inspirata evita<br />

così le <strong>di</strong>fese delle vie aeree superiori, aumentando pertanto il<br />

rischio che si instauri un’infezione delle basse vie aeree.<br />

Inoltre, l’assistenza a lungo termine <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sfunzione<br />

dell’SNC è associata a ricovero prolungato in ospedali e strutture<br />

sanitarie, dove gravi infezioni con Pseudomonas spp.,<br />

HA-MRSA ed Enterococcus vancomicina-resistente (VRE,<br />

Vancomycin-Resistant Enterococcus) sono più probabili.<br />

■■ Disturbi neurologici generalizzati<br />

Le malattie neuromuscolari come la miastenia grave e la<br />

malattia neuromuscolare degenerativa, spesso chiamata sclerosi<br />

laterale amiotrofica (SLA) o malattia <strong>di</strong> Lou Gehrig, sono<br />

malattie croniche che raramente causano morte, ma possono<br />

comunque avere effetti importanti sulle vie respiratorie. La<br />

debolezza <strong>dei</strong> muscoli respiratori o il controllo inefficace da<br />

parte del sistema nervoso può causare ipoventilazione, con<br />

conseguente atelettasia. La polmonite che ne deriva può<br />

Disfunzioni del sistema nervoso centrale<br />

Respiro <strong>di</strong> Kussmaul ipertachipnea, respiro iperpnoico che si instaura in corso <strong>di</strong> acidosi metabolica, in particolare nella<br />

chetoacidosi <strong>di</strong>abetica.<br />

Respiro <strong>di</strong> Cheyne-Stokes apnea alternata a tachipnea in una sequenza in crescendo-decrescendo, che suggerisce un danno ai centri<br />

del respiro nel tronco encefalico.<br />

Respiro <strong>di</strong> Biot Caratterizzato da un gruppo <strong>di</strong> respiri veloci e superficiali seguiti da perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> apnea regolari o irregolari.<br />

Questo ritmo, che può essere causato da un’overdose <strong>di</strong> oppiacei, in<strong>di</strong>ca un danno al midollo allungato<br />

nel tronco encefalico.<br />

Respirazione apneustica Respiri accennati e profon<strong>di</strong> con una pausa in piena inspirazione, seguiti da un rilasciamento incompleto,<br />

che in<strong>di</strong>ca un danno da infezione del ponte o della porzione superiore del midollo allungato del tronco.<br />

può essere anche causato da sedazione con ketamina.<br />

Respirazione atassica Caratterizzata da un pattern <strong>di</strong>sorganizzato e respiri profon<strong>di</strong> che spesso progre<strong>di</strong>scono in un’apnea. il danno<br />

del midollo allungato è il responsabile <strong>di</strong> questo pattern caotico.<br />

137<br />

Figura 3-23 Patterns respiratori anormali. (Da Mason RJ, et al:<br />

Murray & Nadel’s textbook of respiratory me<strong>di</strong>cine, ed 4, Philadelphia,<br />

2005, Saunders.)


138<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

porre in pericolo <strong>di</strong> vita tali pazienti che sono già debilitati<br />

dalla malattia <strong>di</strong> base. L ’insufficienza respiratoria acuta può<br />

sovrapporsi alla polmonite o, al contrario, la polmonite può<br />

far precipitare un’insufficienza respiratoria.<br />

Alcune malattie croniche neuromuscolari vanno menzionate<br />

in<strong>di</strong>vidualmente. La sindrome <strong>di</strong> Guillain-Barré è una paralisi<br />

ascendente che si crede rappresenti una risposta eccessiva del<br />

sistema immunitario a un’infezione virale. I pazienti con questa<br />

malattia possono riferire <strong>di</strong> aver avuto una recente URI e<br />

possono sviluppare una paralisi ascendente in un periodo <strong>di</strong><br />

pochi giorni. Una compromissione respiratoria può essere<br />

riscontrata se la malattia progre<strong>di</strong>sce fino a coinvolgere i muscoli<br />

del torace e della respirazione. Per ulteriori informazioni potete<br />

rivedere la sindrome <strong>di</strong> Guillain-Barré nel Capitolo 2.<br />

La malattia neuromuscolare degenerativa (SLA/malattia <strong>di</strong><br />

Lou Gehrig) è una patologia cronica che interessa l’apparato<br />

muscolare e che colpisce i muscoli delle estremità, alcuni<br />

muscoli scheletrici e i muscoli respiratori. La paralisi <strong>dei</strong><br />

muscoli respiratori può essere parziale o completa e può<br />

rendere il paziente <strong>di</strong>pendente in maniera permanente da un<br />

ventilatore. Il Capitolo 2 offre un’approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong><br />

questa patologia neurologica.<br />

Ecco alcuni consigli conclusivi e precauzioni da adottare:<br />

●■ non usare miorilassanti depolarizzanti (per esempio,<br />

succinilcolina) per induzione farmacologica per l’intubazione<br />

in pazienti affetti da malattie neuromuscolari;<br />

●■ seguire le precauzioni standard poiché molti <strong>di</strong>sturbi<br />

delle vie respiratorie <strong>di</strong> origine non traumatica dell’SNC<br />

sono infettivi;<br />

●■ considerare l’aspirazione per ogni paziente che ha secrezioni.<br />

L ’aspirazione può indurre tosse, che offre il beneficio<br />

<strong>di</strong> aiutare a rimuovere tappi <strong>di</strong> muco;<br />

●■ fornire ossigeno supplementare e preparare per l’intubazione<br />

endotracheale con qualsiasi sedazione necessaria,<br />

se dubitate della capacità del paziente <strong>di</strong> proteggere<br />

le vie respiratorie.<br />

Ricordate, tutte le situazioni – <strong>di</strong>sfunzioni acute, subacute e<br />

croniche dell’SNC – dovrebbero indurre una meticolosa<br />

attenzione al mantenimento della pervietà delle vie aeree.<br />

Disfunzioni endocrine<br />

■■ Encefalopatia metabolica<br />

L ’encefalopatia metabolica è una patologia cerebrale causata<br />

da malattie come l’insufficienza epatica o renale, l’HIV, le crisi<br />

ipertensive, la malattia <strong>di</strong> Lyme e la demenza. L ’effetto tossico<br />

<strong>di</strong> queste malattie causa un’alterazione della funzionalità del<br />

cervello e può portare a <strong>di</strong>sfunzione, <strong>di</strong>stress e insufficienza<br />

respiratori.<br />

■■ Effetti collaterali <strong>dei</strong> farmaci<br />

Molti farmaci hanno effetti collaterali polmonari. Tra <strong>di</strong> loro<br />

c’è una delle categorie più comuni e più comunemente abusata<br />

<strong>di</strong> farmaci − i narcotici. Come suggerisce il nome, i narcotici<br />

inducono sonno e depressione respiratoria. Sia i narcotici<br />

utilizzati illecitamente sia quelli prescritti sono soggetti ad<br />

abuso. In un paziente sano, piccole e moderate dosi <strong>di</strong> narcotici<br />

inducono sollievo dal dolore e lieve sedazione. In dosi<br />

maggiori, inducono depressione respiratoria e, infine, arresto<br />

respiratorio, a cui può essere attribuita la maggior parte della<br />

overdose fatali da narcotici. Sia il naloxone sia il naltrexone<br />

sono efficaci nell’annullamento della tossicità da oppioi<strong>di</strong>,<br />

sebbene il naloxone sia più spesso somministrato in emergenza<br />

in quanto <strong>di</strong>sponibile in forma endovenosa. Il naloxone<br />

viene somministrato a un adulto in boli <strong>di</strong> 0,4-2 mg per via<br />

endovenosa e i suoi effetti sono <strong>di</strong>pendenti dalla dose sia <strong>di</strong><br />

naloxone sia <strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong>. L ’alcol ha un effetto sinergico con<br />

gli oppiacei e un’intossicazione acuta con entrambe queste<br />

sostanze aumenta il rischio <strong>di</strong> depressione respiratoria.<br />

Le benzo<strong>di</strong>azepine quali il <strong>di</strong>azepam, il lorazepam, l’alprazolam<br />

e il midazolam possono anche causare depressione<br />

respiratoria o, in quantità significative, insufficienza respiratoria.<br />

Tra i farmaci più comunemente prescritti, gli agenti <strong>di</strong><br />

questa classe <strong>di</strong> farmaci hanno anche un notevole potenziale<br />

<strong>di</strong> abuso. Tuttavia, le benzo<strong>di</strong>azepine hanno una tossicità<br />

relativamente bassa, con meno dell’1% <strong>dei</strong> casi con esito<br />

fatale. Come gli oppioi<strong>di</strong>, anche le benzo<strong>di</strong>azepine hanno<br />

effetti sinergici con l’alcol e ingestioni combinate aumentano<br />

la probabilità <strong>di</strong> un esito sfavorevole. L ’ipoventilazione, la<br />

depressione e l’insufficienza respiratorie possono accompagnare<br />

le tossicità maggiori. Il flumazenil può essere somministrato<br />

come agente antagonista per via endovenosa in dosi da<br />

0,1-0,2 mg, fino a un totale <strong>di</strong> 1 mg. Se il paziente non risponde<br />

dopo 5 minuti o a una dose totale <strong>di</strong> 5 mg, dovete prendere<br />

in considerazione altre cause.<br />

Prestate attenzione all’uso <strong>di</strong> qualsiasi agente antagonizzante<br />

nel contesto <strong>di</strong> un uso cronico o <strong>di</strong> un abuso. L ’uso del naloxone<br />

può causare un’astinenza da oppiacei, che raramente è<br />

letale ma quasi sempre sgra<strong>di</strong>ta. L ’astinenza da benzo<strong>di</strong>azepine<br />

può scatenare crisi epilettiche nei casi gravi. Il trattamento con<br />

flumazenil può rendere problematico la gestione delle crisi<br />

epilettiche da spiazzamento. Entrambi i farmaci hanno durata<br />

variabile, per cui monitorate il paziente con attenzione se si<br />

sospetta una compromissione delle vie aeree.<br />

■■ Attacco <strong>di</strong> panico/Sindrome<br />

da iperventilazione<br />

Il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> panico è un fenomeno angosciante per i pazienti.<br />

Ciò che lo rende particolarmente preoccupante è che la <strong>di</strong>agnosi<br />

dev’essere fatta escludendo altre patologie più gravi.<br />

L ’asma, l’aritmia, la polmonite, la BPCO, lo pneumotorace,<br />

l’embolia polmonare e la pericar<strong>di</strong>te sono tutte con<strong>di</strong>zioni<br />

che possono mimare il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> panico. Assicuratevi <strong>di</strong><br />

considerare i <strong>di</strong>sturbi ormonali, come una tempesta tiroidea,<br />

il feocromocitoma e anche l’ipoglicemia. Si stima che il<br />

<strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> panico abbia una prevalenza dell’1-5% nella popolazione<br />

degli Stati Uniti ed è circa due volte più frequente<br />

nelle donne che negli uomini. Può essere presente con altre<br />

malattie psichiatriche, come il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> personalità, la<br />

schizofrenia o l’agorafobia.<br />

I sintomi frequenti del <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> panico includono:<br />

●■ improvvisa comparsa <strong>di</strong> paura o ansia<br />

●■ palpitazioni<br />

●■ tremori


●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ sensazione <strong>di</strong> soffocamento<br />

●■ dolore o fasti<strong>di</strong>o al torace<br />

●■ vertigini<br />

●■ leggerezza alla testa<br />

●■ brivi<strong>di</strong> o vampate <strong>di</strong> calore<br />

●■ sensazione <strong>di</strong> morte imminente<br />

Può essere riscontrata una storia personale o familiare <strong>di</strong><br />

episo<strong>di</strong> simili. L ’abuso <strong>di</strong> droghe, in particolare metamfetamina,<br />

cocaina, PCP, ecstasy e LSD, può esacerbare i sintomi<br />

e la loro frequenza. Anche prodotti da banco come caffeina,<br />

stimolanti e prodotti per la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso possono aggravare<br />

il <strong>di</strong>sturbo.<br />

L ’esame obiettivo può mostrare solo tachicar<strong>di</strong>a e ansia. Il<br />

paziente può iperventilare, ma forse non in modo drammatico.<br />

La valutazione è <strong>di</strong>retta a escludere malattie potenzialmente<br />

letali. Il trattamento è esclusivamente sintomatico. Un<br />

trattamento <strong>di</strong> vecchio stile prevedeva la respirazione in un<br />

sacchetto <strong>di</strong> carta, per limitare la quantità <strong>di</strong> anidride carbonica<br />

rimossa dal corpo, ma questo rime<strong>di</strong>o non è più consigliato,<br />

a causa della potenziale ritenzione eccessiva <strong>di</strong> CO2.<br />

L ’ossigeno supplementare non dovrebbe essere necessario,<br />

ma un calo nella saturazione <strong>di</strong> ossigeno suggerisce che<br />

dovreste indagare altre cause.<br />

■■ Neoplasie<br />

Il cancro al polmone è la causa più comune <strong>di</strong> morte per<br />

cancro negli Stati Uniti e nel mondo. Si stima che circa 1,5<br />

milioni <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> cancro al polmone siano stati <strong>di</strong>agnosticati<br />

a livello globale nel 2007, rendendo il tumore del polmone<br />

la neoplasia più comune al mondo. Il tasso <strong>di</strong> sopravvivenza<br />

massimo a 5 anni (14%) è stata riportato negli Stati Uniti, ma<br />

la malattia resta altamente letale.<br />

Il cancro al polmone troppo spesso progre<strong>di</strong>sce a uno<br />

sta<strong>di</strong>o avanzato silenzioso e non <strong>di</strong>agnosticato, aumentando<br />

significativamente la mortalità. La maggior parte <strong>dei</strong> pazienti<br />

che sviluppano il cancro ai polmoni ha una storia <strong>di</strong> tabagismo<br />

o è ancora tabagista. Questi pazienti spesso hanno una<br />

compromissione polmonare (BPCO) e il danno ai polmoni<br />

risultante può limitare le loro opzioni <strong>di</strong> trattamento del<br />

cancro.<br />

Come tutti i tumori, il cancro al polmone nasce da un<br />

<strong>di</strong>fetto nel meccanismo <strong>di</strong> controllo che limita la <strong>di</strong>visione<br />

cellulare, consentendo alle cellule <strong>di</strong> moltiplicarsi in modo<br />

incontrollato. L ’uso del tabacco è la principale causa <strong>di</strong> cancro<br />

ai polmoni, ma le <strong>di</strong>fferenze genetiche sembrano rendere<br />

alcune persone più sensibili <strong>di</strong> altre. Un piccolo numero <strong>di</strong><br />

tumori polmonari sembra essere correlato all’esposizione al<br />

fumo passivo. Un numero ancora minore <strong>di</strong> tumori polmonari<br />

si sviluppa in pazienti che non hanno mai fumato e non<br />

hanno avuto una significativa esposizione a fumo passivo; tali<br />

tumori hanno una forte componente genetica.<br />

I sintomi clinici rispecchiano l’estensione della malattia e<br />

la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> metastasi, ma possono includere:<br />

●■ tosse<br />

●■ <strong>di</strong>spnea<br />

●■ <strong>di</strong>spnea da sforzo<br />

●■ sibili<br />

●■ emottisi<br />

Disfunzioni endocrine<br />

139<br />

●■ dolore toracico da irritazione pleurica o versamento<br />

pleurico (un murmure vescicolare ridotto può non<br />

essere percepito finché non si sviluppa un versamento<br />

pleurico significativo)<br />

La <strong>di</strong>ffusione regionale del tumore può comprimere le strutture<br />

o <strong>di</strong>struggere i tessuti, generando una vasta gamma <strong>di</strong><br />

sintomi. Per esempio, l’ostruzione della vena cava superiore<br />

può causare un’estesa trombosi centrale e una formazione <strong>di</strong><br />

emboli, la paralisi della nervo laringeo ricorrente può causare<br />

rauce<strong>di</strong>ne, la pressione sull’esofago può causare <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

deglutizione e così via. Il cancro può causare livelli <strong>di</strong> calcio<br />

notevolmente elevati, che possono essere responsabili <strong>di</strong><br />

dolori muscolari, problemi e calcoli renali e cambiamenti<br />

dello stato mentale.<br />

Una ra<strong>di</strong>ografia del torace spesso <strong>di</strong>mostra la neoplasia<br />

(Figura 3-24), così come qualsiasi versamento associato. Il<br />

trattamento prevede la somministrazione <strong>di</strong> ossigeno supplementare<br />

e l’assistenza respiratoria, garantendo la pervietà<br />

delle vie aeree e fornendo un’aspirazione appropriata. Lo<br />

pneumotorace è estremamente raro nel cancro al polmone,<br />

ma va preso in considerazione se il paziente ha avuto una<br />

recente biopsia polmonare. Il versamento pleurico, se presente,<br />

raramente è drenato in emergenza (si veda la precedente<br />

<strong>di</strong>scussione).<br />

■■ Barotrauma<br />

Le emergenze per barotrauma possono derivare da altitu<strong>di</strong>ni<br />

estreme o immersioni in acque profonde. I sommozzatori<br />

hanno a lungo temuto “le cinghie”, nome colloquiale per la<br />

malattia da decompressione. Le ferite da esplosione possono<br />

essere responsabili <strong>di</strong> alcuni casi <strong>di</strong> barotrauma. La malattia<br />

da decompressione, le lesioni del seno o dell’orecchio me<strong>di</strong>o<br />

e l’embolia gassosa arteriosa sono le conseguenze metaboliche<br />

principali delle pressioni estreme.<br />

Figura 3-24 Tumore del polmone in fumatore <strong>di</strong> 50 anni.<br />

Notate l’estesa massa nel mezzo del polmone sinistro.<br />

(Da Haaga JR: CT and MRI of the whole body, ed 5, Philadelphia,<br />

2009, Mosby.)


140<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

Il barotrauma da immersione si spiega con le leggi della<br />

fisica che governano il comportamento <strong>dei</strong> gas sotto pressione.<br />

Le variazioni <strong>di</strong> pressione influenzano il volume negli<br />

spazi riempiti d’aria − nel caso del corpo umano, per lo più<br />

costituito da spazi riempiti da flui<strong>di</strong>, questi spazi sono i<br />

polmoni, l’intestino, i seni e l’orecchio me<strong>di</strong>o. Secondo la<br />

legge <strong>di</strong> Boyle, tali spazi si comprimono in <strong>di</strong>scesa e si espandono<br />

nella fase <strong>di</strong> risalita, perché con l’aumentare della pressione<br />

il volume del gas si riduce; al contrario, quando la<br />

pressione <strong>di</strong>minuisce, aumenta il volume del gas.<br />

Inoltre, la solubilità <strong>di</strong> un gas in un liquido è regolato dalla<br />

pressione esercitata sul gas stesso; quin<strong>di</strong>, un gas sarà meno<br />

solubile in un liquido (cioè, il sangue), quando il corpo risale.<br />

Il corpo può tollerare questo se la quantità <strong>di</strong> gas che si libera<br />

nel sangue è abbastanza piccola da essere espirata. Se l’ascesa è<br />

rapida, gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> gas vengono liberate e grosse bolle <strong>di</strong><br />

gas pericolose per la vita sono in grado <strong>di</strong> bloccare la circolazione<br />

− fenomeno conosciuto come malattia da decompressione.<br />

La posizione e le <strong>di</strong>mensioni delle bolle <strong>di</strong> gas determinano<br />

i loro effetti clinici. Le bolle d’aria intrappolate nei<br />

muscoli o nelle articolazioni causano dolore nelle aree corrispondenti.<br />

In effetti, l’origine del soprannome “cinghie” è che<br />

questa con<strong>di</strong>zione lascia la persona colpita sofferente per<br />

lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo. Le bolle <strong>di</strong> gas nel midollo spinale<br />

possono causare paralisi, parestesie e anestesia. Le bolle <strong>di</strong><br />

gas nella circolazione arteriosa possono provocare ischemia<br />

degli arti, nelle arterie polmonari embolie polmonari del gas<br />

e nelle arterie cerebrali ictus.<br />

Il rischio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> malattia da decompressione grave è poco<br />

più <strong>di</strong> 2 casi ogni 10.000 immersioni. L ’asma, le bolle polmonari<br />

e il forame ovale pervio aumentano il rischio e la gravità<br />

<strong>dei</strong> sintomi. La malattia da decompressione esor<strong>di</strong>sce in genere<br />

entro 24 ore dai primi sintomi, che possono iniziare con pressione<br />

al seno nasale e all’orecchio, pressione al dorso e dolori<br />

articolari e dolori che peggiorano con il movimento. Le malattie<br />

da decompressione più gravi possono essere caratterizzate<br />

da <strong>di</strong>spnea, dolore toracico, alterazione dello stato mentale o<br />

shock. Il quadro clinico più grave è visto con l’embolia gassosa<br />

arteriosa. I segni della liberazione <strong>di</strong> emboli <strong>di</strong> gas spesso si<br />

manifestano pochi minuti dopo l’emersione. Un esor<strong>di</strong>o acuto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea e un dolore toracico sono comuni nelle persone con<br />

embolia gassosa acuta e la con<strong>di</strong>zione può essere fatale.<br />

L ’esame obiettivo dovrebbe concentrarsi sulla ricerca <strong>di</strong><br />

sintomi insorgenti, tra cui gli emboli gassosi. Prestate particolare<br />

attenzione a eseguire un esame car<strong>di</strong>ovascolare completo,<br />

alla ricerca <strong>di</strong> suoni respiratori <strong>di</strong>minuiti, <strong>di</strong> toni<br />

car<strong>di</strong>aci ovattati e soffi car<strong>di</strong>aci. La <strong>di</strong>stensione venosa giugulare<br />

o le petecchie sulla testa o sul collo possono in<strong>di</strong>care<br />

patologie da decompressione più gravi. Palpate sia la pelle<br />

per rilevare crepitii sia tutti i polsi.<br />

La terapia d’emergenza include una particolare attenzione<br />

a mantenere le vie aeree con somministrazione <strong>di</strong> ossigeno<br />

supplementare. Deve essere somministrata un’idratazione<br />

endovenosa per mantenere buoni valori <strong>di</strong> pressione arteriosa<br />

sistolica. Il posizionamento <strong>di</strong> un catetere urinario può aiutare<br />

nel monitoraggio della funzionalità renale. Un drenaggio<br />

toracico è in<strong>di</strong>cato se si verifica uno pneumotorace. Considerate<br />

la terapia iperbarica nei pazienti con sintomi neurologici,<br />

pressione arteriosa instabile, compromissione respiratoria o<br />

alterazione dello stato neurologico.<br />

La narcosi d’azoto, un’alterazione dello stato mentale<br />

durante le immersioni, è un’entità clinica leggermente <strong>di</strong>versa.<br />

Il suo effetto è simile a un’intossicazione da alcol o benzo<strong>di</strong>azepine.<br />

La con<strong>di</strong>zione può verificarsi a basse profon<strong>di</strong>tà, ma<br />

in genere non si verifica se il subacqueo non è andato sotto<br />

i 30 m. L ’effetto si spiega con la maggiore solubilità dell’azoto<br />

sotto maggiore pressione, con conseguente alterazione della<br />

cognizione, della funzionalità motoria e della percezione<br />

sensoriale. La narcosi da azoto altera anche la capacità <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, causando potenzialmente gravi<br />

errori che possono compromettere la sicurezza subacquea.<br />

Per fortuna, la con<strong>di</strong>zione è reversibile e si risolve nell’arco<br />

<strong>di</strong> alcuni minuti una volta che il subacqueo è risalito.<br />

■■ Inalazione <strong>di</strong> tossici<br />

Le vie respiratorie possono servire come portale d’ingresso per<br />

le tossine trasportate nell’aria che causano irritazione locale<br />

delle vie aeree e, a volte, possono avere effetti sistemici sul<br />

corpo. L ’inalazione cronica <strong>di</strong> queste tossine può verificarsi<br />

inavvertitamente durante il lavoro quoti<strong>di</strong>ano (esposizione<br />

professionale), oppure l’esposizione può essere drammatica ed<br />

evidente, come in un incidente industriale. Porre le domande<br />

giuste durante l’anamnesi può aiutarvi a identificare correttamente<br />

l’agente tossico. Le domande devono includere il<br />

momento del giorno in cui si è verificato l’evento, il luogo, le<br />

circostanze, la presenza <strong>di</strong> combustione o odori e il numero e<br />

la con<strong>di</strong>zione delle altre vittime. Tuttavia, identificare gli inalanti<br />

specifici in genere è inutile, poiché la terapia è stabilita<br />

sulla base <strong>dei</strong> segni e <strong>dei</strong> sintomi del paziente.<br />

Questo paragrafo esamina le strategie generali da utilizzare<br />

per la valutazione e la cura <strong>dei</strong> pazienti che hanno inalato<br />

semplici asfissianti e irritanti polmonari. Il Capitolo 9 include<br />

le informazioni specifiche sul trattamento <strong>dei</strong> vari tipi <strong>di</strong><br />

sostanze tossiche inalate, inclusi il monossido <strong>di</strong> carbonio e<br />

il cianuro.<br />

Asfissianti semplici<br />

L ’inalazione <strong>di</strong> asfissianti semplici <strong>di</strong> solito è associata a esposizione<br />

sul posto <strong>di</strong> lavoro, come gli ambienti che utilizzano<br />

gas liquefatti o in spazi chiusi. Queste tossine in genere<br />

causano ipossia spiazzando l’ossigeno. Quando il contenuto<br />

<strong>di</strong> ossigeno scende sotto il 21%, il sistema nervoso autonomo<br />

crea automaticamente tachicar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> solito tachipnea tranquilla.<br />

La sensazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea non si verifica precocemente,<br />

né aumenta il lavoro respiratorio. La privazione <strong>di</strong> ossigeno<br />

nel cervello porta ad atassia, vertigini, movimenti scoor<strong>di</strong>nati<br />

del corpo e confusione mentale. Se la vittima viene rimossa<br />

da questo ambiente deossigenato, i sintomi in genere si risolvono.<br />

Nel tempo occorrente per l’arrivo del mezzo <strong>di</strong> soccorso<br />

o perché i pazienti raggiungano il DEA, la maggior parte <strong>di</strong><br />

essi è drasticamente migliorata. Se il paziente non migliora,<br />

possono essere presenti complicazioni dell’evento ischemico.<br />

Si possono prevedere convulsioni, coma, arresto car<strong>di</strong>aco e<br />

una prognosi sfavorevole.<br />

Diagnosi e gestione L ’elemento primo e più importante nella<br />

valutazione e nella cura del paziente è la sicurezza per tutti −<br />

passanti, collaboratori, colleghi del soccorso e il pubblico in


generale. La <strong>di</strong>agnosi si basa sulla storia dell’evento e la conseguente<br />

risoluzione rapida <strong>dei</strong> segni e <strong>dei</strong> sintomi quando il<br />

paziente viene rimosso dall’esposizione. L ’ispezione della scena<br />

da parte <strong>di</strong> personale addestrato valuterà e correggerà il problema<br />

iniziale per evitare il suo ripetersi. Il trattamento inizia<br />

e <strong>di</strong> solito finisce con la rimozione della vittima dall’ambiente<br />

deossigenato. Una terapia <strong>di</strong> supporto e la somministrazione <strong>di</strong><br />

ossigeno sono utili integrazioni. I protocolli <strong>di</strong> rianimazione<br />

standard dovrebbero essere usati se il paziente ha danni neurologici<br />

o è in arresto car<strong>di</strong>opolmonare. Quelli con sintomi lievi<br />

<strong>di</strong> solito sono osservati e <strong>di</strong>messi, mentre i pazienti con i sintomi<br />

maggiori sono ricoverati nelle terapie intensive ospedaliere.<br />

Irritanti polmonari<br />

I gas che causano irritazione polmonare producono una sindrome<br />

comune quando vengono inalati. Alcuni <strong>di</strong> questi gas<br />

si trovano in casa (<strong>di</strong> solito in piccole quantità). Se conservati<br />

per uso industriale, questi gas possono rappresentare un<br />

grave pericolo se non possono essere adeguatamente raccolti.<br />

Nel 1984, per esempio, il rilascio <strong>di</strong> isocianato <strong>di</strong> metile a<br />

Bhopal, in In<strong>di</strong>a, ha causato 2000 morti e 250.000 feriti.<br />

I gas irritanti sono raggruppati in base alla solubilità in<br />

acqua, dal momento che il bersaglio primario, quando inalati,<br />

è la mucosa delle vie aeree. Sciolti in quel tessuto, i gas più<br />

tossici producono aci<strong>di</strong> o alcali come sottoprodotti. Quando una<br />

persona è esposta, subito si irritano gli occhi e le vie respiratorie,<br />

come evidenziato dalla comparsa <strong>di</strong> lacrimazione, bruciore<br />

nasale e tosse. L ’irritazione e l’odore spingeranno la vittima a<br />

uscire da quell’ambiente molto velocemente, se è possibile farlo,<br />

limitando così l’esposizione tossica. Se le circostanze sono tali<br />

che la fuga è impossibile, l’esposizione prolungata provoca<br />

edema laringeo, laringospasmo, broncospasmo e ALI.<br />

Alcuni gas non si <strong>di</strong>ssolvono facilmente in acqua, ma<br />

possono comunque avere effetti devastanti sul sistema respiratorio.<br />

L ’irritazione delle membrane mucose avviene meno<br />

rapidamente e i gas tossici possono anche avere un odore<br />

neutro o piacevole. Il fosgene, che ha un odore simile al fieno,<br />

è uno <strong>di</strong> questi gas. La persona esposta non avrà nessuno <strong>dei</strong><br />

sintomi imme<strong>di</strong>ati <strong>di</strong> irritazione descritti in precedenza e, <strong>di</strong><br />

conseguenza, rimarrà nell’ambiente, così il gas sarà in grado<br />

<strong>di</strong> raggiungere gli alveoli. Il tessuto polmonare profondo può<br />

essere danneggiato, provocando una presentazione iniziale con<br />

sintomi lievi da ALI (per esempio, tachipnea), ma in rapida<br />

progressione verso l’insufficienza respiratoria entro 24 ore.<br />

Diagnosi e gestione Una valutazione iniziale e continua per<br />

la possibile comparsa <strong>di</strong> edema della laringe è la chiave per<br />

un piano <strong>di</strong> gestione efficace per la vittima <strong>di</strong> inalazione<br />

polmonare <strong>di</strong> agenti irritanti. Anche se all’esame laringoscopico<br />

<strong>di</strong>retto si trovano tessuti normali, il paziente può successivamente<br />

sviluppare un rapido gonfiore e una compromissione<br />

delle vie aeree. Il monitoraggio continuo, la ripetuta auscultazione<br />

del torace, l’ascolto della voce del paziente e la ricerca<br />

<strong>dei</strong> sintomi sono importanti per <strong>di</strong>verse ore dopo l’esposizione.<br />

Il riscontro <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea, tosse, ipossia o altre anomalie<br />

durante la vostra valutazione deve indurvi a eseguire una<br />

ra<strong>di</strong>ografia del torace e un’analisi <strong>dei</strong> gas del sangue. Molti <strong>di</strong><br />

questi pazienti sviluppano un ALI; pertanto, la vostra valutazione<br />

e il piano <strong>di</strong> gestione dovrebbero includere un attento<br />

monitoraggio per una potenziale insufficienza respiratoria.<br />

Esami speciali e strumentazioni<br />

141<br />

Se il paziente ha rauce<strong>di</strong>ne e stridore, assicurate le vie<br />

aeree con un’intubazione endotracheale. Se sono presenti<br />

sibili, somministrate b-adrenergici. L ’uso <strong>di</strong> ipratropio e steroi<strong>di</strong><br />

non è raccomandato. Una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ALI richiede un<br />

supporto delle vie aeree aggressivo e una ventilazione da<br />

parte <strong>di</strong> specialisti <strong>di</strong> terapia intensiva con esperienza nella<br />

cura <strong>di</strong> pazienti ad alto rischio.<br />

Impressione e <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong>fferenziale: revisione sistematica<br />

Si dovrebbe effettuare la <strong>di</strong>agnostica, porre domande particolari<br />

e selezionare il tipo <strong>di</strong> valutazioni sulla base del sintomo<br />

principale del paziente, come <strong>di</strong>spnea, debolezza, febbre,<br />

alterazione dello stato mentale, sincope e dolore toracico. Le<br />

tabelle che seguono vi aiuteranno a formulare una serie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali associate a <strong>di</strong>sturbi comuni. Le <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong>fferenziali della <strong>di</strong>spnea per parti del corpo sono sintetizzate<br />

nella Tabella 3-3. La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale per segni e<br />

sintomi è riportata nella Tabella 3-4.<br />

Esami speciali e strumentazioni<br />

■■ Emogasanalisi arteriosa<br />

ed emogasanalisi venosa<br />

L ’emogasanalisi arteriosa (EGA) e quella venosa vengono utilizzate<br />

per valutare sia l’ossigenazione sia l’equilibrio acidobasico<br />

ematico. L ’EGA è ottenuta me<strong>di</strong>ante una puntura con<br />

ago e un’aspirazione <strong>di</strong> sangue arterioso in una siringa. Il<br />

sangue viene poi analizzato rapidamente e utilizzato per in<strong>di</strong>rizzare<br />

la gestione clinica <strong>di</strong> un paziente in <strong>di</strong>stress respiratorio.<br />

Un risultato campione <strong>di</strong> un’EGA è elencato nel Box 3-13.<br />

Il pH è un riflesso della con<strong>di</strong>zione acida o basica del<br />

sangue. Il pH normale nel corpo umano varia tra 7.35 e 7.45.<br />

Un livello <strong>di</strong> pH <strong>di</strong>minuito, come 7.20, rappresenta un’acidosi<br />

causata da un malfunzionamento del corpo. Un livello <strong>di</strong> pH<br />

elevato, come 7,55, rappresenta un’alcalosi.<br />

BOx 3-13 Esempio <strong>di</strong> risultato<br />

<strong>di</strong> emogasanalisi arteriosa<br />

pH 7.38<br />

po 2<br />

pco 2<br />

Hco3<br />

Sao 2<br />

Fio 2<br />

86<br />

42<br />

24<br />

98%<br />

24%<br />

BE −1<br />

Na ++ 138<br />

K + 3,5


142<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

TABELLA 3-3 Diagnosi <strong>di</strong>fferenziali della <strong>di</strong>spnea per sistemi corporei<br />

Critiche Di emergenza Non <strong>di</strong> emergenza<br />

DiaGNoSi polMoNaRi<br />

ostruzione della via aerea pneumotorace spontaneo Versamento pleurico<br />

Embolia polmonare asma Neoplasia<br />

Edema non car<strong>di</strong>ogeno Cuore polmonare polmonite<br />

anafilassi polmonite da aspirazione BpCo<br />

CaRDiaCHE<br />

Edema polmonare pericar<strong>di</strong>te patologie car<strong>di</strong>ologiche congenite<br />

infarto del miocar<strong>di</strong>o patologie delle valvole car<strong>di</strong>ache<br />

tamponamento car<strong>di</strong>aco Car<strong>di</strong>omiopatia<br />

aDDoMiNali<br />

Dissecazione addominale ischemia intestinale ascite<br />

perforazione intestinale pancreatite ileo<br />

Divreticolo perforato Colecistite obesità<br />

Colecistite gangrenosa occlusione intestinale<br />

perforazione esofagea Ernia <strong>di</strong>aframmatica<br />

pSiCoGENE<br />

Encefalopatia <strong>di</strong> Wernicke Catatonia iperventilazione<br />

attacco <strong>di</strong> panico<br />

MEtaBoliCHE<br />

Chetoacidosi <strong>di</strong>abetica iperglicemia<br />

tempesta tiroidea ipertiroi<strong>di</strong>smo<br />

iNFEttiVE<br />

Sepsi polmonite virale influenza<br />

polmonite polmonite batterica Bronchite<br />

Epiglotti<strong>di</strong>te polmonite fungina infezione da virus dell’immunodeficenza<br />

umana (HiV, Human immunodeficiency<br />

Virus)<br />

tracheite batterica Broncopolmoniti tubercolosi<br />

ascesso retrofaringeo polmonite da aspirazione<br />

inalazione <strong>di</strong> corpo estraneo ascesso pomonare<br />

Meningite Empiema<br />

EMatoloGiCHE<br />

anemia severa anemia anemia cronica<br />

Emorragia gastrointestinale leucemia<br />

linfoma<br />

NEURoMUSColaRi<br />

Emorragia intracerebrale Encefalopatia patologia degenerativa neuromuscolare<br />

(Sla, sclerosi laterale amiotrofica)<br />

accidente cerebrovascolare intossicazione da alcol Miastenia grave<br />

attacco transitorio ischemico Sindrome dell’arteria basilare Sclerosi multipla<br />

L ’acidosi e l’alcalosi possono essere ulteriormente sud<strong>di</strong>vise<br />

in componenti respiratorie e metaboliche. L ’acidosi <strong>di</strong> natura<br />

respiratoria − cioè, l’insufficienza respiratoria − può evolvere<br />

rapidamente. Le con<strong>di</strong>zioni metaboliche possono anche causare<br />

acidosi; l’acidosi <strong>di</strong>abetica ne è un esempio primario, sebbene<br />

lo shock sia la causa più comune <strong>di</strong> acidosi metabolica.<br />

La misurazione della PO2 è essenziale per valutare la presenza<br />

e il grado <strong>di</strong> ipossia. I valori normali per i pazienti che<br />

sono in grado <strong>di</strong> respirare nell’aria ambiente è <strong>di</strong> 80-100 mmHg.<br />

Valori superiori a 500 possono essere visti in pazienti trattati<br />

con ossigeno puro. L ’ipossia che va da 50 a 70 mmHg non è<br />

rara nei pazienti con una lunga malattia polmonare come la<br />

BPCO. I pazienti con livelli ridotti in modo acuto (50-70 mmHg)<br />

possono avere una presentazione clinica più grave, poiché<br />

non si sviluppa una tolleranza, presente al contrario in<br />

un’ipossia cronica. L ’HCO 3, o livello <strong>di</strong> bicarbonato, riflette lo<br />

stato dell’equilibrio acido-base del corpo da un punto <strong>di</strong> vista<br />

metabolico. Un HCO3 basso in<strong>di</strong>ca un’acidosi metabolica,<br />

mentre un alto livello <strong>di</strong> HCO3 in<strong>di</strong>ca un’alcalosi metabolica.<br />

L ’eccesso <strong>di</strong> basi (BE, Base Excess) o il suo deficit può essere<br />

anch’esso utilizzato per valutare la presenza <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione<br />

metabolica o respiratoria. Di norma il range è posto tra −3 e<br />

+3 e un valore più negativo in<strong>di</strong>ca acidosi metabolica. Invece,<br />

un valore più positivo in<strong>di</strong>ca alcalosi metabolica.


TABELLA 3-4 Diagnosi <strong>di</strong>fferenziali della <strong>di</strong>spnea per segni e sintomi<br />

Interpretazione dell’emogasanalisi arteriosa<br />

L ’analisi <strong>dei</strong> gas del sangue può essere fonte <strong>di</strong> confusione per<br />

gli operatori sanitari. È importante che voi abbiate una conoscenza<br />

<strong>di</strong> base <strong>di</strong> questi dati e della loro applicazione. Ciò<br />

<strong>di</strong>venta particolarmente importante per fornire una ventilazione<br />

meccanica adeguata al paziente. Non si può semplicemente<br />

accendere un ventilatore e sperare che funzioni. Si devono<br />

immettere le impostazioni sulla base <strong>di</strong> precisi dati clinici, alcuni<br />

<strong>dei</strong> quali comprendono i gas ematici (Tabella 3-5).<br />

Notate che un cambiamento in senso acido o basico nel<br />

valore della Pco 2 è proporzionalmente opposto al pH e riflette<br />

un’anormalità o una regolazione respiratoria. Ricordatevi<br />

anche che il BE e il livello <strong>di</strong> HCO3 in genere si muovono<br />

nella stessa <strong>di</strong>rezione del pH quando l’anomalia o la regolazione<br />

compensatoria dell’organismo riconosce una causa<br />

metabolica.<br />

Esami speciali e strumentazioni<br />

Critiche Di emergenza Non <strong>di</strong> emergenza<br />

DEBolEZZa<br />

Sepsi anormalità elettrolitiche Disidratazione<br />

Emorragia intracerebrale polmonite Spossatezza da calore<br />

infarto miocar<strong>di</strong>co Sindrome dell’arteria basilare<br />

Embolia polmonare<br />

pneumotorace<br />

overdose <strong>di</strong> farmaci/droghe<br />

FEBBRE<br />

Sepsi polmonite Bronchite<br />

Colpo <strong>di</strong> calore Empiema infezione delle vie urinarie<br />

Epiglotti<strong>di</strong>te<br />

tracheite batterica<br />

ascesso retrofaringeo<br />

SiNCopE<br />

Sepsi Scompenso car<strong>di</strong>aco congestizio Disidratazione<br />

Embolia polmonare Miocar<strong>di</strong>te Vertigini<br />

infarto del miocar<strong>di</strong>o Stimolazione vasovagale<br />

ischemia miocar<strong>di</strong>ca<br />

aritmia car<strong>di</strong>aca<br />

DoloRE toRaCiCo<br />

infarto miocar<strong>di</strong>co acuto pericar<strong>di</strong>te Bronchite<br />

NStEMi Miocar<strong>di</strong>te Dolore della parete toracica<br />

tamponamento pericar<strong>di</strong>co Versamento pericar<strong>di</strong>co Costocondrite<br />

Dissecazione aortica polmonite Singhiozzo<br />

Stato asmatico Sindrome <strong>di</strong> Dressler Sindrome <strong>di</strong> tietze<br />

aritmia Colecistite<br />

Epatite<br />

Embolia della vena cava superiore<br />

Stato MENtalE altERato<br />

ipoglicemia intossicazione da farmaci<br />

Sindrome coronarica acuta<br />

intossicazione da alcol<br />

ictus/tia ipercalcemia<br />

Sepsi iperkaliemia<br />

insufficienza respiratoria iponatremia<br />

Dissecazione aortica<br />

Emorragia cerebrale<br />

Stato epilettico<br />

polmonite<br />

(NSTEMI [Non-St-segment Elevation Myocar<strong>di</strong>al infarction], infarto miocar<strong>di</strong>co senza sovraslivellamento del tratto St; TIA [transient ischemic attack],<br />

attacco ischemico transitorio.)<br />

TABELLA 3-5 Risultati chiave dell’emogasanalisi<br />

Parametro Range normale<br />

Risultati anormali<br />

Acidosi Alcalosi<br />

pH 7.35-7.45 ↓ ↑<br />

pco 2 35-45 ↑ ↓<br />

Eccesso <strong>di</strong> basi Da −2 a +2 ↓ ↑<br />

Bicarbonati 22-26 ↓ ↑<br />

143<br />

Quando esaminate i risultati dell’emogasanalisi, un artificio<br />

per guidarvi verso la corretta interpretazione è <strong>di</strong> mettere una<br />

freccia accanto al risultato. Il risultato del paziente è superiore<br />

a quello normale? In questo caso, utilizzate una freccia rivolta<br />

verso l’alto. Il risultato è inferiore al range <strong>di</strong> normalità? In tal<br />

caso, utilizzate una freccia rivolta verso il basso.


144<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

TABELLA 3-6 Anomalie <strong>dei</strong> gas ematici<br />

Anormalità pH Pco 2 HCO 3<br />

acidosi metabolica non compensata Basso Normale Basso<br />

acidosi respiratoria non compensata Basso alto Normale<br />

acidosi metabolica compensata Basso normale Basso Basso<br />

acidosi respiratoria compensata Basso normale alto alto<br />

acidosi metabolica e respiratoria mista Basso alto Basso<br />

alcalosi metabolica non compensata alto Normale alto<br />

alcalosi respiratoria non compensata alto Basso Normale<br />

alcalosi metabolica compensata alto normale Basso alto<br />

alcalosi respiratoria compensata alto normale Basso Basso<br />

alcalosi respiratoria e metabolica mista alto Basso alto<br />

Supponiamo che i risultati <strong>dei</strong> gas nel sangue del paziente<br />

siano come segue:<br />

pH: 7.20<br />

Pco2: 78<br />

BE: −2<br />

HCO3: 22<br />

Notate che il pH è basso, la Pco2 è alta e il BE e il livello <strong>di</strong><br />

HCO3 sono normali. Questi risultati, nel loro insieme, in<strong>di</strong>cano<br />

acidosi − acidosi respiratoria. Tutti i risultati <strong>di</strong> laboratorio<br />

devono essere correlati con le con<strong>di</strong>zioni cliniche del<br />

paziente. In questo caso, sapete che il modo per correggere<br />

l’acidosi è <strong>di</strong> aumentare il volume minuto del paziente. Se state<br />

fornendo una ventilazione meccanica al paziente, potete correggere<br />

il volume minuto con l’aumento della frequenza, del<br />

volume corrente o <strong>di</strong> entrambi. Le anomalie <strong>dei</strong> gas ematici<br />

sono riassunti nella Tabella 3-6.<br />

Il corpo cerca continuamente <strong>di</strong> raggiungere l’equilibrio o<br />

omeostasi. I meccanismi con cui il corpo si adegua a livelli<br />

anomali <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> o alcali avvengono in primo luogo e più<br />

rapidamente attraverso il sistema tampone, in secondo luogo<br />

e più lentamente attraverso il sistema respiratorio e in terzo<br />

luogo − giorni più tar<strong>di</strong> − attraverso il sistema renale.<br />

Un esempio <strong>di</strong> compensazione efficace è quello <strong>di</strong> un<br />

paziente colto nei primi momenti <strong>di</strong> uno shock emorragico<br />

con il seguente risultato dell’EGA:<br />

pH: 7.36<br />

Pco 2: 25<br />

BE: −8<br />

HCO3: 15<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista clinico il paziente sta <strong>di</strong>mostrando tachipnea<br />

(un segno precoce <strong>di</strong> shock) ed elimina CO 2 per minimizzare<br />

la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> acido carbonico. Infatti, il sistema<br />

respiratorio ha lavorato così bene che il pH del paziente<br />

rimane normale. Questa è chiamata compensazione completa.<br />

In alternativa, potreste <strong>di</strong>re che l’acidosi metabolica è completamente<br />

compensata.<br />

Uso dell’emogasanalisi<br />

per la gestione della ventilazione<br />

Sistemare la ventilazione a pressione positiva sulla base <strong>dei</strong> risultati<br />

dell’emogasanalisi è una pratica standard in terapia intensiva.<br />

Un metodo per fare questo parte da un punto <strong>di</strong> vista pratico:<br />

1. La Pco2 è ampiamente funzione della frequenza (f) e<br />

del volume corrente (Vt).<br />

●■ Per Pco2 aumentate: aumentate la f × da 2 a 5 o il<br />

Vt × da 50 a 100 mL.<br />

●■ Per Pco2 ridotte: <strong>di</strong>minuite la f × da 2 a 5 o Vt × da<br />

50 a 100 mL<br />

2. Per mo<strong>di</strong>ficazioni acute dell’Spo2, si devono fare cambiamenti<br />

della Fio2 e della PEEP. I cambiamenti della<br />

PEEP devono essere fatti con attenzione, specialmente<br />

quando i livelli <strong>di</strong> PEEP sono maggiori <strong>di</strong> 7-10 cmH2O.<br />

●■ Per incrementi dell’Spo2 maggiori del 95%: <strong>di</strong>minuite<br />

la Fio2 a scalini del 5% per mantenere una Spo2<br />

maggiore del 92%.<br />

Emogasanalisi venosa<br />

Alcuni DEA iniziano a valutare l’emogasanalisi venosa in<br />

determinate circostanze cliniche. Questa pratica presenta<br />

evidenti vantaggi clinici: riduce il numero <strong>di</strong> punture ad alto<br />

rischio delle arterie richieste per ottenere campioni <strong>di</strong> laboratorio,<br />

fornisce dati sufficienti ai me<strong>di</strong>ci per determinare la<br />

presenza <strong>di</strong> alcune malattie metaboliche ed evita una dolorosa<br />

esperienza per il paziente. I valori dell’emogasanalisi venosa,<br />

a eccezione della Po2, servono come pre<strong>di</strong>ttori <strong>dei</strong> valori<br />

arteriosi.<br />

Uno svantaggio del test venoso è la necessità <strong>di</strong> eseguire<br />

un’EGA nel caso in cui la correlazione clinica non possa<br />

essere fatta con i valori venosi. Un altro svantaggio è l’evidente<br />

mancanza <strong>di</strong> una Po2 affidabile. La pulsossimetria può<br />

essere utilizzata in aggiunta all’emogasanalisi venosa. La<br />

Tabella 3-7 mostra le <strong>di</strong>fferenze <strong>dei</strong> campioni venoso e arterioso<br />

per i valori normali <strong>dei</strong> gas nel sangue.<br />

TABELLA 3-7 Confronto <strong>dei</strong> valori<br />

dell’emogasanalisi arteriosa<br />

e venosa in volontari sani<br />

Arteriosa Venosa<br />

pH 7.38-7.42 7.35-7.38<br />

pco 2 38-42 mmHg 44-48 mmHg<br />

po2 90-100 mmHg 40 mmHg<br />

Hco 3 24 mEq/l 22-26 mEq/l<br />

(Da Sherman SC, Schindlbeck M: When is venous blood gas analysis<br />

enough?, Emerg Med 38:44–48, 2006.)


Considerazioni conclusive<br />

Le patologie che provocano problemi respiratori sono comuni<br />

a tutte le età <strong>dei</strong> pazienti e sono viste a tutti i livelli <strong>di</strong> assistenza<br />

sanitaria. I <strong>di</strong>sturbi respiratori possono portare a significative<br />

compromissioni <strong>di</strong> ventilazione, perfusione e<br />

<strong>di</strong>ffusione. Un’anamnesi, un esame obiettivo e una valutazione<br />

<strong>dei</strong> risultati <strong>di</strong>agnostici approfon<strong>di</strong>ti vi aiuteranno nella<br />

<strong>di</strong>agnosi precoce delle eziologie sottostanti al <strong>di</strong>stress e all’insufficienza<br />

respiratori.<br />

In qualità <strong>di</strong> soccorritori sanitari, la vostra conoscenza dell’anatomia,<br />

della fisiologia e della fisiopatologia del sistema respiratorio<br />

e delle malattie che contribuiscono a ventilazione,<br />

perfusione e <strong>di</strong>ffusione inadeguate può essere critica nel valutare<br />

il livello <strong>di</strong> stress del vostro paziente e iniziare la cura adeguata.<br />

Un lavoro inefficace per la respirazione può essere dovuto<br />

a una varietà <strong>di</strong> processi <strong>di</strong>sfunzionali. Dovete conoscere le<br />

<strong>di</strong>fferenze e le somiglianze delle malattie delle vie aeree<br />

reattive, le infezioni batteriche rispetto a quelle virali e le<br />

cause <strong>di</strong> occlusione delle vie aeree − accidentali, traumatiche<br />

o i<strong>di</strong>opatiche. Mantenete i livelli delle vostre capacità al<br />

massimo delle prestazioni e siate pronti ad avviare prontamente<br />

una rianimazione car<strong>di</strong>opolmonare <strong>di</strong> base (BLS,<br />

Basic <strong>Life</strong> <strong>Support</strong>) e avanzata (ALS, <strong>Advanced</strong> <strong>Life</strong> <strong>Support</strong>)<br />

con interventi aggiuntivi sulle vie aeree. L ’esperienza che<br />

portate sul lavoro rivolta alla risposta e al trattamento più<br />

adeguati per i pazienti con malattie respiratorie può salvare<br />

delle vite.<br />

RIEPILOgO<br />

●■ Le vie aeree superiori e inferiori conducono aria (ventilazione)<br />

agli alveoli, luogo dove avviene lo scambio <strong>dei</strong> gas<br />

(respirazione).<br />

●■ Alcuni recettori <strong>di</strong>cono al sistema respiratorio quando e<br />

come adattare il ciclo respiratorio per andare incontro alle<br />

necessità del corpo <strong>di</strong> ossigeno e anidride carbonica (CO2)<br />

e per mantenere il suo equilibrio acido-base.<br />

●■ L ’inter<strong>di</strong>pendenza dell’anatomia respiratoria con le altre<br />

strutture toraciche aiuta a fornire ossigeno ai tessuti ed<br />

eliminare la CO2.<br />

●■ Le patologie del sistema car<strong>di</strong>ovascolare, che con<strong>di</strong>vide lo<br />

spazio intratoracio con il sistema respiratorio, dovrebbero<br />

essere incluse nella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale quando un paziente<br />

lamenta <strong>di</strong>stress o insufficienza respiratori, debolezza, compromissione<br />

della via aerea, dolore toracico, stato mentale<br />

alterato, tosse o febbre.<br />

●■ I processi patologici specifici che possono compromettere<br />

le vie aeree superiori includono infezioni, stato mentale<br />

alterato, aspirazione, reazioni allergiche e cancro.<br />

Considerazioni conclusive<br />

SOLUZIONE DELLO SCENARIO<br />

1 le <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali possono includere: faringite, tonsillite,<br />

ascesso peritonsillare, epiglottite, angina <strong>di</strong> ludwig,<br />

tracheiti batteriche, ascesso retrofaringeo e ascesso prevertebrale.<br />

2 per limitare la varie ipotesi <strong>di</strong>agnostiche <strong>di</strong>fferenziali,<br />

dovrete completare l’anamnesi patologica prossima e<br />

remota. Eseguite un esame obiettivo <strong>di</strong> bocca e gola. Non<br />

inserite nulla in bocca per esaminare la gola. Questo<br />

potrebbe peggiorare il gonfiore delle vie aeree. Valutate<br />

la saturazione <strong>di</strong> ossigeno. palpate la zona sottomentoniera<br />

e il collo. Questa valutazione non deve ritardare il<br />

trasporto o il trasferimento in una struttura dove è possibile<br />

la gestione avanzata delle vie aeree.<br />

3 il paziente ha segni <strong>di</strong> un’imminente ostruzione delle vie<br />

aeree. la gestione delle vie aeree in questi pazienti è<br />

meglio fornita da anestesisti o otorinolaringoiatri, se<br />

imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>sponibili. Somministrate ossigeno<br />

umi<strong>di</strong>ficato. preparatevi a un’aspirazione dell’orofaringe<br />

(fornite al paziene un contenitore dove sputare le secrezioni,<br />

se preferisce). Stabilite un accesso vascolare e<br />

fornite flui<strong>di</strong> per via endovenosa. preparatevi a intubare.<br />

Selezionate tubi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>verse. preparate l’attrezzatura<br />

per una cricotirotomia, se le vie aeree non<br />

possono essere garantite da un’intubazione endotracheale<br />

orale. Considerate i farmaci per la febbre, gli antibiotici<br />

e il dolore una volta che le vie aeree sono gestite.<br />

145<br />

●■ I processi patologici specifici che caratterizzano <strong>di</strong>sfunzioni<br />

del tratto respiratorio inferiore includono infezioni<br />

del sistema respiratorio, cancro, insufficienze d’organo,<br />

patologie con air-trapping, patologie car<strong>di</strong>ache che causano<br />

ischemia, infezione, insufficienza car<strong>di</strong>aca o cambiamenti<br />

del gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> pressione ed effetti dell’SNC da patologie<br />

neuromuscolari croniche, farmaci ed esposizioni ambientali.<br />

●■ La vostra valutazione del paziente con problemi respiratori<br />

dovrebbe includere un approccio standard <strong>di</strong> emergenza,<br />

con tecniche particolari per aiutare a identificare i segni e<br />

i sintomi <strong>di</strong> varie con<strong>di</strong>zioni. Un monitoraggio speciale e<br />

gli in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>agnostici possono aiutare a includere o escludere<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziali.<br />

●■ La gestione del paziente include supporto delle vie aeree e<br />

ventilatorio, con una continua rivalutazione che rassicuri<br />

sul fatto che il paziente sta migliorando in base al trattamento<br />

che abbiamo posto in essere sulla base sulle nostre<br />

impressioni “da campo”.


146<br />

Capitolo 3 • Malattie dell’apparato respiratorio<br />

BIBLIOgRAFIA<br />

Acerra JR: Pharyngitis. http://eme<strong>di</strong>cine.medscape.com/article/<br />

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Domande riassuntive<br />

1. Quale delle seguenti con<strong>di</strong>zioni più facilmente peggiora la ventilazione?<br />

a. anafilassi<br />

b. intossicazione da monossido <strong>di</strong> carbonio<br />

c. Scompenso car<strong>di</strong>aco congestizio<br />

d. polmonite<br />

2. Quale segno o sintomo in<strong>di</strong>ca un’insufficienza respiratoria imminente<br />

in un paziente con attacco asmatico?<br />

a. End-tidal Co 2 <strong>di</strong> 32 mmHg<br />

b. Frequenza respiratoria aumentata<br />

c. tono car<strong>di</strong>aco S 3<br />

d. Sopore<br />

3. Una donna <strong>di</strong> 65 anni ha una progressiva comparsa <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea da<br />

<strong>di</strong>versi giorni. la sua temperatura è <strong>di</strong> 39 °C. la terapia domiciliare<br />

include quinapril, spironolattone, <strong>di</strong>gossina, ipratropio e salbutamolo.<br />

Quali delle seguenti con<strong>di</strong>zioni includereste nella vostra <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong>fferenziale?<br />

a. polmonite<br />

b. Edema polmonare<br />

c. pneumotorace spontaneo<br />

d. Stato asmatico<br />

4. Quali <strong>dei</strong> seguenti test rileverà rapidamente una scarsa ventilazione?<br />

a. Capnografia<br />

b. Sensori per il monossido <strong>di</strong> carbonio<br />

c. Ra<strong>di</strong>ografia del torace<br />

d. Saturazione transcutanea <strong>di</strong> ossigeno<br />

5. Un paziente presenta febbre, mal <strong>di</strong> gola e una man<strong>di</strong>bola edematosa.<br />

Quale dovreste includere nella vostra <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale?<br />

a. ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo<br />

b. laringotracheobronchite<br />

c. angina <strong>di</strong> ludwig<br />

d. tonsillite<br />

Considerazioni conclusive<br />

147<br />

6. Un uomo <strong>di</strong> 62 anni ha un’improvvisa comparsa <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea dopo un<br />

accesso <strong>di</strong> tosse. il murmure vescicolare è ridotto a destra. Quali<br />

elementi della sua anamnesi patologica remota aiuterebbero a<br />

confermare la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> pneumotorace spontaneo?<br />

a. abuso <strong>di</strong> eroina<br />

b. polmonite negli ultimi 5 anni<br />

c. tabagismo<br />

d. trattamento con warfarin<br />

7. Quale segno o sintomo potrebbe svilupparsi come conseguenza <strong>di</strong><br />

embolia polmonare, BpCo o ipertensione polmonare?<br />

a. Bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a<br />

b. Distensione venosa giugulare<br />

c. Ronchi<br />

d. Sovraccarico del cuore destro o deviazione destra dell’asse<br />

8. avete somministrato albuterolo e adrenalina per via parenterale a<br />

una donna <strong>di</strong> 21 anni con attacco asmatico. la sua pco 2 è ora <strong>di</strong><br />

55 mmHg. Quale ulteriore trattamento è in<strong>di</strong>cato?<br />

a. applicate ossigeno e permettete alla paziente <strong>di</strong> risolvere il<br />

broncospasmo e l’ipercapnia<br />

b. insegnate alla paziente a rallentare la sua frequenza respiratoria<br />

c. Non è neccessario alcun trattamento ulteriore, eccetto che monitorizzare<br />

la paziente<br />

d. applicate una maschera a pressione positiva continua alla<br />

paziente<br />

9. a un uomo <strong>di</strong> 24 anni è stata <strong>di</strong>agnosticata la sindrome <strong>di</strong> Guillain-<br />

Barré una settimana fa. Quali complicanze potete prevedere?<br />

a. ipertensione<br />

b. alcalosi metabolica<br />

c. polmonite<br />

d. pneumotorace spontaneo<br />

10. il rischio <strong>di</strong> barotrauma per i pazienti asmatici sottoposti a ventilazione<br />

meccanica aumenta se voi aumentate:<br />

a. tempo espiratorio<br />

b. pEEp<br />

c. Frequenza respiratoria<br />

d. Volume corrente

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