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Minerali della Maiella: giacimenti di Bitume e Gessi ... - Rswitalia.com

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Introduzione<br />

L’evoluzione geologico-strutturale dell’Appennino centrale è frutto <strong>della</strong> progressiva migrazione verso est del<br />

sistema catena, avanfossa, avampaese, a seguito <strong>della</strong> migrazione del fronte <strong>com</strong>pressivo verso oriente.<br />

In particolare l’Appennino Centrale è una catena costituita da una serie <strong>di</strong> sovrascorrimenti adriatico<br />

vergenti, che rappresentano il risultato <strong>della</strong> tettonica <strong>com</strong>pressiva <strong>di</strong> età mio-pliocenica. Il fronte <strong>della</strong><br />

tettonica <strong>com</strong>pressiva è progressivamente migrato verso Est <strong>di</strong>slocando ed impilando falde <strong>di</strong> ricoprimento<br />

costituite dalle successioni carbonatiche marine meso-cenozoiche ed interessando unità terrigene<br />

neogeniche <strong>di</strong> avanfossa progressivamente più giovani (Patacca et al., 1990; Patacca et al., 1992; Cipollari e<br />

Cosentino, 1995).<br />

Sezione sud ovest – nord est dell’Appennino centrale. Nell’immagine si mette in evidenza la struttura duplex formata dalla Queglia sulla<br />

Majella e le altre unità presenti nell’area.<br />

Unità Majella<br />

Il massiccio <strong>della</strong> Majella è una grossa struttura ad anticlinale tipo box fold a forma <strong>di</strong> semi duomo, con<br />

culminazione assiale in corrispondenza del M.Amaro ed il cui trend strutturale varia da un andamento NW-<br />

SE, nella parte settentrionale, ad uno N-S, in quella meri<strong>di</strong>onale. L ‘unità Majella è costituita da una potente<br />

successione carbonatica estesa dal Trias superiore. al Miocene superiore, all’interno <strong>della</strong> quale le variazioni<br />

<strong>di</strong> facies riflettono movimenti tettonici <strong>di</strong>stensivi giurassico-cretacei e variazioni eustatiche del livello del<br />

mare. In generale sono presenti a sud facies <strong>di</strong> piattaforma protetta seguite da facies <strong>di</strong> rampa carbonatica<br />

prevalentemente <strong>di</strong> mare basso. Facies <strong>di</strong> bacino e facies <strong>di</strong> rampa carbonatica <strong>di</strong>stale affiorano nel settore<br />

settentrionale. Nel Miocene inf e nel Tortoniano c’è una progradazione verso nord delle facies meno<br />

profonde <strong>della</strong> rampa. Queste ultime vengono ricoperte da marne calcaree bioturbate con echini<strong>di</strong>,<br />

brachiopo<strong>di</strong> e lamellibranchi. Seguono i depositi evaporitici messiniani <strong>della</strong> Formazione Gessoso Solfifera e<br />

successivamente peliti con ostracofaune salmastre. Chiude la successione Un flysch pliocenico inferiore.<br />

Risalendo il fianco Ovest <strong>della</strong> Majella si costeggia tutto il sistema <strong>di</strong> faglie <strong>della</strong> zona <strong>di</strong> Caramanico che<br />

<strong>di</strong>sloca il contatto che a sud mette in sovrapposizione i calcari del Porrara con i carbonati miocenici <strong>della</strong><br />

Majella e a nord l'unità <strong>della</strong> Queglia con l’unità <strong>della</strong> Majella. Questo grande sistema <strong>di</strong> faglie, nel giro <strong>di</strong><br />

pochi chilometri, andando verso Nord, passa da un rigetto <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong> metri a circa 4000 metri. Si<br />

pensa che ciò sia dovuto ad un backthrust profondo, cieco che, a causa del meccanismo <strong>di</strong> fault propagation<br />

fol<strong>di</strong>ng, ha fatto sollevare la Majella con uno slip rate dell'or<strong>di</strong>ne del cm/anno; questo innalzamento ha<br />

provocato quin<strong>di</strong> dei grossi collassi gravitativi responsabili dell'aumento <strong>di</strong> rigetto <strong>della</strong> faglia verso Nord.<br />

I gessi<br />

A Nord <strong>della</strong> Majella, nei pressi <strong>di</strong> S.Valentino, è presente una cava (pagina 3) <strong>di</strong> gessi appartenenti alla<br />

Formazione Gessoso Solfifera, caratterizzata da una sequenza <strong>di</strong> marne, gessi, e ancora marne lagomare<br />

che implica forti contrasti <strong>di</strong> impedenza acustica che si traducono nelle sezioni sismiche nella classica<br />

doppietta a grande ampiezza e bassa frequenza.<br />

Il Gesso in geologia, è una roccia se<strong>di</strong>mentaria <strong>di</strong> origine evaporitica, il cui costituente principale è dato<br />

dall'omonimo minerale (formato da solfato <strong>di</strong> calcio biidrato), con eventuale presenza accessoria <strong>di</strong><br />

carbonato <strong>di</strong> calcio e/o argilla. L'origine <strong>di</strong> tale roccia è oggetto <strong>di</strong> teorie che si sono susseguite nel corso del<br />

tempo, ma che concordano, in linea generale, nel principio <strong>di</strong> precipitazione del solfato <strong>di</strong> calcio attraverso<br />

l'evaporazione dell'acqua marina.<br />

Il gesso è un minerale molto tenero <strong>com</strong>posto da solfato <strong>di</strong> calcio bidrato.<br />

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