10.06.2013 Views

Minerali della Maiella: giacimenti di Bitume e Gessi ... - Rswitalia.com

Minerali della Maiella: giacimenti di Bitume e Gessi ... - Rswitalia.com

Minerali della Maiella: giacimenti di Bitume e Gessi ... - Rswitalia.com

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Escursione Anteo “<strong>Minerali</strong> <strong>della</strong> <strong>Maiella</strong>:<br />

<strong>giacimenti</strong> <strong>di</strong> <strong>Bitume</strong> e <strong>Gessi</strong> del<br />

Miocene”<br />

sabato 1 maggio 2010<br />

1


Introduzione<br />

L’evoluzione geologico-strutturale dell’Appennino centrale è frutto <strong>della</strong> progressiva migrazione verso est del<br />

sistema catena, avanfossa, avampaese, a seguito <strong>della</strong> migrazione del fronte <strong>com</strong>pressivo verso oriente.<br />

In particolare l’Appennino Centrale è una catena costituita da una serie <strong>di</strong> sovrascorrimenti adriatico<br />

vergenti, che rappresentano il risultato <strong>della</strong> tettonica <strong>com</strong>pressiva <strong>di</strong> età mio-pliocenica. Il fronte <strong>della</strong><br />

tettonica <strong>com</strong>pressiva è progressivamente migrato verso Est <strong>di</strong>slocando ed impilando falde <strong>di</strong> ricoprimento<br />

costituite dalle successioni carbonatiche marine meso-cenozoiche ed interessando unità terrigene<br />

neogeniche <strong>di</strong> avanfossa progressivamente più giovani (Patacca et al., 1990; Patacca et al., 1992; Cipollari e<br />

Cosentino, 1995).<br />

Sezione sud ovest – nord est dell’Appennino centrale. Nell’immagine si mette in evidenza la struttura duplex formata dalla Queglia sulla<br />

Majella e le altre unità presenti nell’area.<br />

Unità Majella<br />

Il massiccio <strong>della</strong> Majella è una grossa struttura ad anticlinale tipo box fold a forma <strong>di</strong> semi duomo, con<br />

culminazione assiale in corrispondenza del M.Amaro ed il cui trend strutturale varia da un andamento NW-<br />

SE, nella parte settentrionale, ad uno N-S, in quella meri<strong>di</strong>onale. L ‘unità Majella è costituita da una potente<br />

successione carbonatica estesa dal Trias superiore. al Miocene superiore, all’interno <strong>della</strong> quale le variazioni<br />

<strong>di</strong> facies riflettono movimenti tettonici <strong>di</strong>stensivi giurassico-cretacei e variazioni eustatiche del livello del<br />

mare. In generale sono presenti a sud facies <strong>di</strong> piattaforma protetta seguite da facies <strong>di</strong> rampa carbonatica<br />

prevalentemente <strong>di</strong> mare basso. Facies <strong>di</strong> bacino e facies <strong>di</strong> rampa carbonatica <strong>di</strong>stale affiorano nel settore<br />

settentrionale. Nel Miocene inf e nel Tortoniano c’è una progradazione verso nord delle facies meno<br />

profonde <strong>della</strong> rampa. Queste ultime vengono ricoperte da marne calcaree bioturbate con echini<strong>di</strong>,<br />

brachiopo<strong>di</strong> e lamellibranchi. Seguono i depositi evaporitici messiniani <strong>della</strong> Formazione Gessoso Solfifera e<br />

successivamente peliti con ostracofaune salmastre. Chiude la successione Un flysch pliocenico inferiore.<br />

Risalendo il fianco Ovest <strong>della</strong> Majella si costeggia tutto il sistema <strong>di</strong> faglie <strong>della</strong> zona <strong>di</strong> Caramanico che<br />

<strong>di</strong>sloca il contatto che a sud mette in sovrapposizione i calcari del Porrara con i carbonati miocenici <strong>della</strong><br />

Majella e a nord l'unità <strong>della</strong> Queglia con l’unità <strong>della</strong> Majella. Questo grande sistema <strong>di</strong> faglie, nel giro <strong>di</strong><br />

pochi chilometri, andando verso Nord, passa da un rigetto <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong> metri a circa 4000 metri. Si<br />

pensa che ciò sia dovuto ad un backthrust profondo, cieco che, a causa del meccanismo <strong>di</strong> fault propagation<br />

fol<strong>di</strong>ng, ha fatto sollevare la Majella con uno slip rate dell'or<strong>di</strong>ne del cm/anno; questo innalzamento ha<br />

provocato quin<strong>di</strong> dei grossi collassi gravitativi responsabili dell'aumento <strong>di</strong> rigetto <strong>della</strong> faglia verso Nord.<br />

I gessi<br />

A Nord <strong>della</strong> Majella, nei pressi <strong>di</strong> S.Valentino, è presente una cava (pagina 3) <strong>di</strong> gessi appartenenti alla<br />

Formazione Gessoso Solfifera, caratterizzata da una sequenza <strong>di</strong> marne, gessi, e ancora marne lagomare<br />

che implica forti contrasti <strong>di</strong> impedenza acustica che si traducono nelle sezioni sismiche nella classica<br />

doppietta a grande ampiezza e bassa frequenza.<br />

Il Gesso in geologia, è una roccia se<strong>di</strong>mentaria <strong>di</strong> origine evaporitica, il cui costituente principale è dato<br />

dall'omonimo minerale (formato da solfato <strong>di</strong> calcio biidrato), con eventuale presenza accessoria <strong>di</strong><br />

carbonato <strong>di</strong> calcio e/o argilla. L'origine <strong>di</strong> tale roccia è oggetto <strong>di</strong> teorie che si sono susseguite nel corso del<br />

tempo, ma che concordano, in linea generale, nel principio <strong>di</strong> precipitazione del solfato <strong>di</strong> calcio attraverso<br />

l'evaporazione dell'acqua marina.<br />

Il gesso è un minerale molto tenero <strong>com</strong>posto da solfato <strong>di</strong> calcio bidrato.<br />

2


Il nome deriva dal latino gypsum = gesso.<br />

Riscaldando il gesso tra 100 °C e 150 °C (la temperatura ottimale è 128 °C) si elimina parte dell'acqua (circa<br />

il 75%) presente nella struttura chimica, ottenendo una roccia idratata.<br />

La temperatura ed il tempo necessario <strong>di</strong>pendono dalla pressione parziale ambientale dell'acqua. Le<br />

temperature superiori a 170 °C sono usati nella calcinazione industriale.<br />

La reazione per la <strong>di</strong>sidratazione parziale è: CaSO4·2H2O + calore → CaSO4·½H2O + 3½H2O (vapore). Il<br />

minerale parzialmente <strong>di</strong>sidratato è chiamato emiidrato del solfato del calcio o gesso calcinato (conosciuto<br />

<strong>com</strong>unemente <strong>com</strong>e intonaco <strong>di</strong> Parigi).<br />

Se la cottura avviene a 168 °C si ha una totale per<strong>di</strong>ta dell'acqua: CaSO4·2H2O + calore → CaSO4 + 2H2O<br />

(vapore). Entrambi sono processi reversibili.<br />

La <strong>di</strong>sidratazione (specificamente conosciuta <strong>com</strong>e calcinazione) <strong>com</strong>incia a circa 80 °C, anche se in aria<br />

asciutta, una certa <strong>di</strong>sidratazione avviene già a 50 °C. L'energia termica apportata al gesso (il calore <strong>di</strong><br />

idratazione) tende ad allontanare l'acqua (<strong>com</strong>e vapore acqueo) piuttosto che ad aumentare la temperatura<br />

del minerale.<br />

È solubile in acqua calda e in acido cloridrico; entrambe le soluzioni possono presentare un colore rossoarancio<br />

tipico.<br />

Formula chimica CaSO 4 ·2(H 2 O)<br />

Formazione gessoso-solfifera<br />

La Formazione Gessoso Solfifera è una<br />

definizione geologica utilizzata per in<strong>di</strong>care<br />

se<strong>di</strong>menti evaporitici primari e secondari <strong>di</strong><br />

età miocenica superiore situati nell'area<br />

appenninica, presenti dal Piemonte all'Emilia-<br />

Romagna, Abruzzo, Marche e Toscana, e poi<br />

in Sicilia e Calabria.<br />

Si tratta <strong>di</strong> depositi <strong>di</strong> gesso, calcari solfiferi,<br />

salgemma e altri sali in quantità inferiore<br />

risalenti al periodo Messiniano (ca. 6-5 milioni<br />

<strong>di</strong> anni fa).<br />

All'origine <strong>della</strong> formazione gessoso-solfifera<br />

vi è un evento tettonico localizzato nel<br />

Me<strong>di</strong>terraneo occidentale che causò il<br />

sollevamento <strong>di</strong> una soglia e la conseguente<br />

chiusura dello stretto <strong>di</strong> Gibilterra. L'assenza<br />

<strong>di</strong> <strong>com</strong>unicazioni con le acque oceaniche<br />

roccia serbatoio. Nell’immagine è possibile osservare<br />

la presenza <strong>di</strong> fossili imbibiti <strong>di</strong> bitume<br />

3


atlantiche determinò con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ipersalinità nel Me<strong>di</strong>terraneo e la sua tendenza al prosciugamento:<br />

l'intensa evaporazione favorì la formazione <strong>di</strong> pozze salmastre dove si depositarono grosse quantità <strong>di</strong> sali:<br />

principalmente gesso (solfato <strong>di</strong> calcio) e cloruri. Il fenomeno, noto <strong>com</strong>e Crisi <strong>di</strong> salinità del Messiniano,<br />

ebbe una ciclicità tale da formare più <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci depositi gessosi spessi fino a 20 metri, alternati a livelli sottili<br />

<strong>di</strong> argille bituminose. all'inizio del Pliocene (ca. 5 milioni <strong>di</strong> anni fa), un ulteriore evento tettonico abbassò il<br />

livello <strong>della</strong> soglia, generando la riapertura dello stretto <strong>di</strong> Gibilterra, generando un'improvvisa ingressione <strong>di</strong><br />

acque oceaniche del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo e ricoprendo i se<strong>di</strong>menti evaporitici con se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> mare<br />

profondo: principalmente carbonati pelagici e argille fini.<br />

Nel Quaternario, durante le fasi terminali dell'orogenesi appenninica il fondo marino si sollevò, formando<br />

l'attuale catena appenninica. I movimenti tettonici, particolarmente intensi verso la Pianura padana con<br />

formazione <strong>di</strong> pieghe e faglie, portarono all'esposizione e alla parziale erosione dei depositi messiniani, che<br />

oggi affiorano attualmente in modo estremamente <strong>di</strong>scontinuo lungo quasi tutta la catena appenninica. La<br />

formazione è presente anche nel sottosuolo <strong>della</strong> Pianura padana, ricoperta prima dai depositi pliocenici e<br />

quin<strong>di</strong> da quelli alluvionali quaternari, e sotto il fondale del Mare Adriatico.<br />

Il <strong>Bitume</strong> e gli Idrocarburi<br />

Sempre nella parte nord <strong>della</strong> Majella si può osservare un affioramento <strong>di</strong> calcari bituminosi ad elevata<br />

porosità primaria ed un alto contenuto <strong>di</strong> ru<strong>di</strong>ste. Nello schema <strong>di</strong> pagina 4 viene invece descritto il processo<br />

Schema del processo <strong>di</strong> formazione <strong>della</strong> mineralizzazione a bitume. Nell’immagine si nota la formazione del serbatoio<br />

e la successiva erosione del tappo.<br />

<strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> questo ex campo mineralizzato ad olio. Durante il sollevamento <strong>della</strong> Majella, il petrolio è<br />

migrato verso l'alto dove ha incontrato un livello impermeabile che ha agito da tappo al serbatoio,<br />

successivamente la trappola è stata erosa e il petrolio si è trasformato per ossidazione in bitume.<br />

Col termine bitume si intende una miscela <strong>di</strong> idrocarburi naturali o residuati derivanti dalla <strong>di</strong>stillazione o<br />

raffinazione del greggio.<br />

Il bitume, <strong>com</strong>e il catrame, l'asfalto e la pece <strong>di</strong> catrame, fa parte <strong>della</strong> categoria dei materiali bituminosi.<br />

I Bitumi possono essere naturali o artificiali. I bitumi naturali sono molto <strong>di</strong>ffusi sulla crosta terrestre.<br />

4


Costituiscono in qualche caso il materiale impregnante <strong>di</strong> molte rocce <strong>di</strong> tipo se<strong>di</strong>mentario (arenarie e<br />

calcari), (in questo caso si parla <strong>di</strong> asfalti naturali), oppure si presentano sotto forma <strong>di</strong> vene o sacche nel<br />

sottosuolo o <strong>com</strong>e affioramenti superficiali <strong>di</strong> estensione variabile, veri e propri laghi, alimentati da vene<br />

sotterranee.<br />

I bitumi naturali si trovano a Trinidad, nel Venezuela, in Messico, a Cuba, nel Colorado e in svariati altri<br />

paesi.<br />

Scopi dell'escursione<br />

Lo scopo dell'escursione del 1 maggio 2010 è <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare cave o affioramenti adatti alla ricerca <strong>di</strong> minerali<br />

rari ed cristallizzazioni particolari <strong>di</strong> gesso, calcite e zolfo nelle località visitate. Si ricorda che l'associazione<br />

Anteo è impegnata nella realizzazione del primo volume iconografico dei minerali D'Abruzzo e che quin<strong>di</strong><br />

anche ritrovamenti <strong>di</strong> croste o piccolissimi minerali particolari e poco conosciuti sono molto importanti.<br />

Elenchiamo i minerali che potrebbero essere ritrovati durante l'escursione:<br />

gesso<br />

calcite<br />

zolfo<br />

rame<br />

pirite<br />

quarzo<br />

calcopirite<br />

malachite<br />

celestina<br />

mica<br />

mineralizzazioni derivate dal contatto bitume-asfalto-roccie imbibite <strong>di</strong> acqua, questa particolare caratteristica<br />

può dar origine a minerali particolari definiti organici o con caratteristiche molto inusuali, si presentano <strong>di</strong><br />

solito <strong>com</strong>e incrostazioni ecc.. <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> roccia e molte volte non possiedono colore, risultano<br />

bianchi o semi opachi.<br />

Infine ricor<strong>di</strong>amo che la lista dei minerali pubblicata ad oggi dei minerali abruzzesi è la seguente:<br />

andra<strong>di</strong>te<br />

"apatite"<br />

calcite<br />

"clinopyroxene"<br />

<strong>di</strong>opside<br />

glauconite<br />

gypsum<br />

haüyne<br />

kalsilite<br />

magnetite<br />

"Mg-mica"<br />

"olivine"<br />

quartz<br />

refikite<br />

spinel<br />

noterete che è molto corta e che possiamo aggiungere già alcuni elementi nuovi emersi dalle nostre ricerche<br />

5


degli anni passati.<br />

Note e appunti<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!