La Campana di S. Antonio - Noivenezia.It
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Anno LXXV<br />
Seconda serie N°. 1<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong><br />
<strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione della Parrocchia <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
Marghera - Venezia<br />
75 ANNI FA IL 1° BOLLETTINO<br />
Dicembre<br />
2010<br />
Nel novembre del 1935 per<br />
volere <strong>di</strong> P. Tito Castagna<br />
usciva il primo numero del “bollettino<br />
mensile dell’erigendo<br />
Tempio Antoniano e dell’annesso<br />
Patronato <strong>di</strong> Marghera”.<br />
A settantacinque anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza,<br />
dopo un lungo periodo <strong>di</strong><br />
sospensione, desidero riprendere<br />
questa benemerita pubblicazione<br />
voluta dal mio stimato e<br />
amato predecessore. Il Ministro<br />
Provinciale del tempo fr. Mario<br />
Luchi così scriveva a P. Tito:<br />
“ ..... Bella l’idea del foglietto, e<br />
bello il suo nome: «<strong>Campana</strong>».<br />
Squilli questa <strong>Campana</strong>, e si faccia<br />
sentire anche quando tacciono<br />
o non si sentono le altre campane.<br />
Squilli questa <strong>Campana</strong>, e<br />
porti nel santuario <strong>di</strong> ogni famiglia<br />
la dolce parola del Serafico<br />
d’Assisi: “Pace e Bene”. Squilli<br />
questa benedetta <strong>Campana</strong>, e<br />
susciti dovunque l’entusiasmo<br />
del bene, della carità, delle<br />
opere <strong>di</strong> Dio.<br />
Il suono <strong>di</strong> essa sia suono <strong>di</strong> risurrezione<br />
morale, religiosa, civile.<br />
Su <strong>di</strong> essa scenda la bene<strong>di</strong>zione<br />
del Signore, che cambi il mio<br />
augurio in felice realtà”.<br />
Faccio interamente mie le parole<br />
del Ministro Provinciale, auspico<br />
che con l’aiuto del Signore e il<br />
contributo <strong>di</strong> tutti questa nuova<br />
serie de <strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S.<br />
<strong>Antonio</strong> possa essere innanzi<br />
tutto strumento <strong>di</strong> conoscenza,<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutta la<br />
Comunità Parrocchiale per farci<br />
crescere nella stima e nella<br />
comunione, ed anche stimolo per<br />
aprirci al <strong>di</strong>alogo con le varie realtà circostanti al fine <strong>di</strong> testimoniare la vita buona del Vangelo.<br />
Fr. R.B.
2<br />
I SEGNI DELLA<br />
PRESENZA<br />
DI DIO<br />
In questi giorni in molte famiglie viene<br />
riservato uno spazio per il presepio. È una<br />
tra<strong>di</strong>zione antica che speriamo che perduri<br />
ancora. Non si tratta solo <strong>di</strong> mantenere viva una<br />
tra<strong>di</strong>zione, ma <strong>di</strong> mantenere vivo un segno della<br />
nostra fede. Sì la fede ha bisogno anche <strong>di</strong> segni<br />
che la manifestino e che in qualche modo la<br />
testimonino. I segni non parlano tanto alla<br />
ragione, ma al cuore, sono veicolo <strong>di</strong> emozioni,<br />
portano in superfice ricor<strong>di</strong> apparentemente<br />
andati perduti, tolgono il velo dell’oblio a situazioni<br />
a eventi, persone. I segni sono importanti<br />
guai a perderli. Il tempo liturgico<br />
dell’Avvento-Natale è ricco <strong>di</strong> simboli, le<br />
solenni liturgie ci parlano dell’evento che sta al<br />
cuore della nostra fede: il Mistero dell’incarnazione<br />
del Figlio <strong>di</strong> Dio. Questo Figlio che non<br />
si è vergognato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare uno <strong>di</strong> noi, che<br />
non ha rifiutato il dolore e la morte pur <strong>di</strong><br />
donarci la salvezza. Ci sono anche delle persone<br />
che lasciano un segno nella nostra vita,<br />
sono quelle persone che hanno saputo amare<br />
veramente, che hanno saputo trasmettere valori,<br />
hanno saputo infondere coraggio, sono stati<br />
segni appunto <strong>di</strong> qualcun Altro, sono stati testimoni.<br />
<strong>La</strong> persona <strong>di</strong> padre Tito Castagna è<br />
uno <strong>di</strong> questi. <strong>La</strong> sua vita, il suo ministero<br />
pastorale nella Comunità Cristiana <strong>di</strong> S.<br />
<strong>Antonio</strong> è stato un segno vero tangibile <strong>di</strong><br />
Cristo Buon Pastore. In lui erano riconoscibili<br />
il volto, le mani, il cuore del Signore. L’anno<br />
prossimo, il 24 marzo ricorre il 40° anniversario<br />
della sua morte. Non possiamo lasciar cadere un<br />
anniversario così significativo. Con questa<br />
nuova serie de “<strong>La</strong> campana <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong>”,<br />
che veniva pubblicata per volere <strong>di</strong> p. Tito<br />
esattamente settantacinque anni fa, desideriamo<br />
richiamare alla nostra memoria le persone,<br />
gli eventi, i luoghi della nostra storia. Storia<br />
fatta <strong>di</strong> coraggio, <strong>di</strong> sacrificio, <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong>sinteressato,<br />
<strong>di</strong> zelo per il Signore. Scriveva p. Tito<br />
nell’e<strong>di</strong>toriale del primo numero del bollettino<br />
“... quest’opera gran<strong>di</strong>osa (la costruzione<br />
della nuova chiesa n.d.r.) resta ultima nell’esecuzione<br />
(rispetto alla Città giar<strong>di</strong>no n.d.r.),<br />
forse perché essa rappresenta il più nobile,<br />
il più energico sforzo della intraprendenza<br />
umana, la quale raggiunge la più alta<br />
quota della sua grandezza quando nell’e<strong>di</strong>ficio<br />
costruito con le sue mani vede<br />
l’Onnipotente Id<strong>di</strong>o fissare la sua <strong>di</strong>mora<br />
come ospite e Sovrano. .... il carattere <strong>di</strong><br />
avvenimento provvidenziale, fa pensare<br />
che il Cielo s’abbassi verso <strong>di</strong> noi in un<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
amplesso <strong>di</strong> tenerezza paterna. Quando<br />
Id<strong>di</strong>o domanda agli uomini un nuovo altare,<br />
significa che vuole usare misericor<strong>di</strong>a.<br />
Lo insegna la storia. ...” Queste parole <strong>di</strong> p.<br />
Tito esprimono ciò che la chiesa <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong> e<br />
la Comunità cristiana che attorno ad essa è nata<br />
sono: un segno della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio.<br />
L’augurio che rivolgo a tutti voi sorelle e<br />
fratelli cari in questa solennità del Santo<br />
Natale è quella <strong>di</strong> essere attenti e pronti a<br />
cogliere i segni della presenza del Signore,<br />
e <strong>di</strong> essere a nostra volta, per quanto ne<br />
siamo capaci degni della sua misericor<strong>di</strong>a.<br />
In questo senso dobbiamo cogliere un segno<br />
davvero grande e speciale che ci riguarderà da<br />
vicino: la visita apostolica del Papa<br />
Benedetto XVI, Egli verrà per confermarci nella<br />
fede e per spronarci a vivere con maggiore<br />
intensità la comunione fraterna.<br />
IL SIGNORE VI BENEDICA<br />
E VI DONI LA SUA PACE.<br />
BUON NATALE<br />
fr. Roberto, parroco<br />
COSÌ CI HA SCRITTO<br />
MONS. RIBOLDI:<br />
Carissimi fratelli,<br />
È sempre mia consuetu<strong>di</strong>ne quella <strong>di</strong> dare<br />
continuità ad una amicizia sorta per una<br />
occasione <strong>di</strong> incontro (ed era veramente una<br />
meravigliosa occasione<br />
quella che mi avete<br />
offerto sabato e domenica<br />
<strong>di</strong> incontrare la vostra<br />
comunità!) e sentirla<br />
come una amicizia che<br />
non conosce tramonto.<br />
Anzitutto era bello essere<br />
vostro ospite <strong>di</strong> figli <strong>di</strong><br />
S.Francesco che conservate<br />
nella vita lo stile del<br />
vostro fondatore. Stare<br />
con voi era come essere a<br />
casa mia, perché con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo<br />
gli stessi ideali <strong>di</strong><br />
fede e <strong>di</strong> santità. Ci ha<br />
stupiti tutti come dopo<br />
la S.Messa, nella precessione,<br />
nessuno dei presenti<br />
si <strong>di</strong>leguò, ma tutti<br />
ci seguirono. Gesù con la<br />
Sua grazia, usando del<br />
nostro <strong>di</strong>sinteressato e<br />
totale servizio, sa cambiare<br />
i cuori. Vi ricordo con tanto affetto:<br />
così come ricordo le famiglie che ho incontrato.<br />
Dite loro che avete conquistato un<br />
amico che vi sarà sempre vicino.<br />
<strong>Antonio</strong> Ribol<strong>di</strong> Vescovo
IL NOSTRO<br />
PATRONATO<br />
Il nostro patronato può, a ragione, essere<br />
considerato come uno spazio ampio, <strong>di</strong>stribuito<br />
in “lunghezza” ,dalle salette a<strong>di</strong>acenti<br />
al convento, fino al campo sportivo e ai locali<br />
a<strong>di</strong>acenti al teatro Aurora. Bene, <strong>di</strong>rete, più<br />
spazio c’è per accogliere, incontrarsi, giocare,<br />
fare catechesi e incontri, feste ed eventi comunitari,<br />
meglio è! Ma, e un ma purtroppo c’è<br />
sempre, la sua <strong>di</strong>slocazione frammentata<br />
e logisticamente non proprio comoda, fa<br />
si che si faccia un po’ fatica a frequentarlo<br />
con la assiduità e la familiarità che si<br />
vorrebbe. Certo è che nelle occasioni proposte,<br />
quali feste od eventi coinvolgenti l’intera<br />
comunità, la partecipazione è molto buona, e<br />
tutti, anziani, giovani , ragazzi, famiglie con i<br />
bimbi piccoli e gran<strong>di</strong>celli, hanno l’opportunità<br />
<strong>di</strong> apprezzare il bel campo da calcio, i giochi<br />
per i piccoli, la bella sala con il caminetto,<br />
così accogliente e così graziosa, le sale, la<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
IL PATRONATO<br />
È APERTO AL MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ<br />
DALLE ORE 15.30 ALLE ORE 18.30<br />
E ALLA DOMENICA MATTINA<br />
parte antistante, protetta dal tendone, i bei<br />
bagni, e quant’altro è stato realizzato dal parroco<br />
e tenuto con cura davvero amorevole dai<br />
pochi volontari. Però l’apprezzare non è sufficiente<br />
a far crescere la costante frequentazione<br />
<strong>di</strong> questo luogo, come luogo privilegiato <strong>di</strong><br />
incontro, anche nel tempo libero. Ma, ecco<br />
che ritornano i nostri ma, c’è ben chi ha percepito<br />
l’accoglienza così francescana e aperta<br />
del luogo e delle persone: ecco che il patronato,<br />
che non è ancora (i tempi sono sempre lunghissimi<br />
per costruire qualcosa) luogo della<br />
comunità cristiana, è <strong>di</strong>venuto luogo dei piccoli,<br />
dei deboli e dei poveri. Il patronato ha<br />
scoperto, perché la vita stessa e le sue vicende<br />
glielo hanno fatto scoprire, la sua vocazione<br />
alla solidarietà. Frequentato da ragazzi non<br />
voluti da nessuno, che qui hanno trovato<br />
accoglienza, segnali <strong>di</strong> educazione e<br />
regole da rispettare, e che è sfociato nel<br />
Natale scorso nell’allestimento <strong>di</strong> un bellissimo<br />
presepio da parte dei ragazzi stessi.<br />
E poi e poi un susseguirsi <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> solidarietà:<br />
le ripetizioni gratuite a ragazzi con<br />
gravi situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, feste e cene per<br />
bambini e ragazzi <strong>di</strong> istituti presenti nel territorio,<br />
partite e tornei <strong>di</strong> calcetto<br />
con minori stranieri, ospiti <strong>di</strong> istituti<br />
sempre presenti in città ( e poco<br />
conosciuti ai più…), adesione al<br />
progetto “ Marghera in action”,<br />
con accompagnamento e accu<strong>di</strong>enza<br />
nei luoghi del patronato, da<br />
parte <strong>di</strong> un gruppetto <strong>di</strong> famiglie<br />
della parrocchia, <strong>di</strong> bambini le cui<br />
mamme, per lo più sole, possono<br />
così frequentare la scuola me<strong>di</strong>a, e<br />
progettare una vita migliore, e sentire<br />
che ci sono persone che le aiutano<br />
e le sostengono nella totale<br />
gratuità. Adesione al progetto del<br />
dopo scuola, che si svolgerà in<br />
patronato al mercoledì, rivolto<br />
sempre a ragazzi in <strong>di</strong>sagio, e sostenuto<br />
solo da volontari. E altro ancora….<br />
. Allora la fisionomia del<br />
nostro patronato è <strong>di</strong>venuta<br />
oggi soprattutto la fisionomia<br />
dell’accoglienza, del dono gratuito<br />
<strong>di</strong> spazio, tempo, risorse,<br />
affetti.<br />
NON È UNA SFIDA DA COGLIERE?<br />
QUALCUNO SI SENTE CHIAMATO<br />
A COGLIERLA CON NOI?<br />
3<br />
Pina Cerrito
4<br />
CLAN/FUOCO E NOVIZIATO:<br />
intervento con l’E.P.C.<br />
agli alluvionati <strong>di</strong> Casalserugo<br />
Siamo a Casalserugo, provincia <strong>di</strong><br />
Padova, 12 chilometri e 100 metri esatti<br />
da Piazza dei Signori, il centro <strong>di</strong> una<br />
provincia capoluogo veneto, una delle città<br />
più ricche d’<strong>It</strong>alia… ma sembra un altro<br />
mondo!<br />
Alle 10 <strong>di</strong> mattina <strong>di</strong> Martedì 2 Novembre, ci<br />
sono già 60 centimetri d’acqua nei punti più<br />
bassi del comune, ma continua a salire. Il<br />
fiume Bacchiglione, grossissimo per la piena,<br />
ha rotto gli argini.<br />
Le immagini sono chiare: la pianura sembra<br />
una laguna. Isolati nell’acqua melmosa le<br />
case rurali, i capannoni industriali<br />
e le vecchie pertinenze<br />
agricole. Le strade si intravedono<br />
sotto la piena, mentre<br />
sono percorse da colonne <strong>di</strong><br />
soccorsi.<br />
Subito dopo la grave inondazione<br />
padovana, allertati<br />
dalla Protezione Civile, noi<br />
ragazzi e capi del clan e<br />
del noviziato del nostro<br />
gruppo scout Marghera 1<br />
rispon<strong>di</strong>amo alla chiamata <strong>di</strong><br />
aiuto da parte del sindaco Elisa Venturini e<br />
partiamo per Casalserugo, paese piuttosto<br />
abbandonato dalle istituzioni (l’emergenza<br />
a Padova-Roncajette ha avuto più “peso”)<br />
ed una delle zone più colpite. Per quel week<br />
end avevamo in programma un’uscita in<br />
montagna…ma pazienza ora c’è bisogno <strong>di</strong><br />
noi da un’altra parte.<br />
Sabato e domenica armati <strong>di</strong> pale e stivali, ci<br />
siamo subito dati da fare: il nostro compito<br />
è quello <strong>di</strong> aiutare a sgomberare<br />
case, cantine e garages sommersi dal<br />
fango rimasto dopo che l’acqua si è ritirata;<br />
l’operazione si chiama proprio così:<br />
“cantine pulite”.<br />
Quello che troviamo è facile da immaginare,<br />
d’altronde a Marghera è successa la stessa<br />
cosa qualche anno fa, solo molto più in piccolo.<br />
Sui muri delle case si vede ancora il segno<br />
dell’acqua, 160 cm circa, qualcuno <strong>di</strong> noi<br />
non ci arriva nemmeno a quell’altezza…<br />
Davanti ad ogni casa ci sono mucchi <strong>di</strong> elettrodomestici<br />
gettati, <strong>di</strong> mobili ormai rovinati<br />
e <strong>di</strong> scatoloni e sacchetti <strong>di</strong> plastica pieni<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
CLAN/FUOCO E NOVIZIATO<br />
<strong>di</strong> vetri e <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> infangati.<br />
Gente che perde tutto e porta in strada<br />
una vita <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, <strong>di</strong> affetti;<br />
non si salva quasi nulla. Noi siamo là in<br />
mezzo a loro che cerchiamo, per quanto<br />
possibile, <strong>di</strong> mantenere il sorriso e <strong>di</strong> tenere<br />
su quel po’ <strong>di</strong> morale che resta.<br />
Un signore cerca <strong>di</strong> ripulire la Harley<br />
Davidson smontandola pezzo per pezzo, un<br />
altro è intento a smontare alcune parti elettriche<br />
<strong>di</strong> un furgone e tutti sono senza corrente<br />
elettrica.<br />
Tra i campi si trovano ancora vasi <strong>di</strong> fiori e<br />
sacchi d’immon<strong>di</strong>zia che l’acqua<br />
ha trasportato.<br />
Ritorniamo a casa il 7 novembre<br />
<strong>di</strong> sera, non prima <strong>di</strong> aver<br />
passato le consegne alla<br />
squadra AGESCI che ci sostituisce<br />
e <strong>di</strong> aver riferito alla<br />
Protezione Civile la situazione<br />
lasciata; si torna a casa,<br />
ma il pensiero resta lì, tra la<br />
gente che deve ricominciare.<br />
E’ stato senza dubbio un<br />
lavoro faticoso ed impegnativo<br />
e soprattutto “bagnato e sporco”, ma<br />
ognuno ha portato a casa qualcosa da questa<br />
esperienza, una propria riflessione su ciò<br />
che è accaduto e soprattutto un nuovo significato<br />
al servizio che siamo chiamati a compiere.<br />
I Ragazzi del Clan/Fuoco<br />
e Noviziato Marghera1<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong><br />
<strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
Parrocchia <strong>di</strong> Sant’ <strong>Antonio</strong><br />
Via p. Egi<strong>di</strong>o Gelain, 1 - 30175 Venezia Marghera<br />
Tel. 041924136 - Fax 041924136<br />
<strong>La</strong> Redazione: P.Roberto Benvenuto<br />
Chiara e Giovanni Gallimberti<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
<strong>La</strong>ura Barbini - Mary Bergamini - Giuseppe Boeri - Pina Cerrito<br />
Antonella Fabbro - Ragazzi del Clan/Fuoco - Maria Scalari - Filippo Toso<br />
www.noivenezia.it<br />
E-mail: parrocchia.santantonio.marghera@gmail.com<br />
parroco: fra-robi@libero.it
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
LA FRATERNITÀ<br />
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE<br />
HA RINNOVATO IL CONSIGLIO<br />
<strong>La</strong> Fraternità <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong> Ve – Marghera ha eletto<br />
sabato 23 ottobre 2010 il Consiglio alla presenza<br />
<strong>di</strong> Fr. Massimo Toniolo, nostro assistente e<br />
delegato regionale, e della consigliera delegata<br />
regionale Marina Mazzego.<br />
Le elezioni terminate come <strong>di</strong> consueto con il canto<br />
del TE DEUM presso l’altare <strong>di</strong> S. Francesco, hanno<br />
avuto il seguente risultato: “ Rielette per il secondo<br />
mandato la ministra Mary Bergamini e la vice ministra<br />
Paola <strong>La</strong>mberti; riconfermati i consiglieri<br />
Clorinda Russo e Di Lena Rosalia, nuova eletta<br />
Fiorini Bruna.<br />
Invochiamo la bene<strong>di</strong>zione del Signore affinché<br />
possiamo rendere presente il carisma del nostro<br />
Padre S. Francesco nella vita e nella missione della<br />
Chiesa impegnandoci a collaborare alla costruzione<br />
<strong>di</strong> un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione<br />
del Regno <strong>di</strong> Dio.<br />
Per l’ O.F.S: Mary Bergamini<br />
DALLA SCUOLA<br />
DI METODO<br />
I l<br />
patriarca Angelo ci sta guidando nella Scuola<br />
<strong>di</strong> metodo lungo un percorso <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
della nostra Fede e <strong>di</strong> tutte le sue implicazioni<br />
concrete nella vita <strong>di</strong> ciascuno ( implicazioni<br />
antropologiche) e della comunità cristiana<br />
e civile ( implicazioni sociali). E' un percorso<br />
illuminante e forte, che vorremmo poter trasmettere<br />
capillarmente a tutti , nei tempi e nei mo<strong>di</strong><br />
che ci sono possibili.<br />
Una nota "forte" che il nostro Pastore ci ha consegnato<br />
nell'ultimo incontro riguarda la COMU-<br />
NIONE.<br />
Comunione che è , cito le sue parole : " una<br />
grammatica comune che permetta alla pluriforme<br />
creatività <strong>di</strong> esprimersi".<br />
Nelle nostre comunità, <strong>di</strong>ce il patriarca, si nota<br />
una grande o talora gran<strong>di</strong>ssima vivacità nei singoli<br />
gruppi, movimenti, associazioni, e altro. Ma ,<br />
ed è un "ma" forte e fortemente negativo,<br />
manca la comunione, come principio <strong>di</strong> organizzazione<br />
concreta dell'esistenza personale e<br />
comunitaria. Cioè a <strong>di</strong>re ciascuno compie e anche<br />
spesso bene percorsi che però scorrono paralleli e<br />
non si incontrano mai, o troppo poco, e così non<br />
sono segno visibile <strong>di</strong> Chiesa come Corpo <strong>di</strong><br />
Cristo, e ne costituiscono una debolezza pericolosa<br />
.<br />
Non testimoniano la nostra unità <strong>di</strong> battezzati in<br />
Cristo.<br />
Dunque è necessario, anzi vitale, in<strong>di</strong>spensabile,<br />
dare e fare attenzione alla comunione, vero soli-<br />
do unico principio della vita comunitaria e personale<br />
del cristiano: basta, <strong>di</strong>ce il nostro<br />
Patriarca, gruppi che "perimetrano" la loro vita!<br />
E' necessario peraltro accettare che uno sia<br />
migliore <strong>di</strong> te, valorizzare i doni dell'altro,<br />
riconoscere i propri limiti. Soprattutto basta,<br />
cito sempre le parole del Vescovo, alla "autoreferenzialità",<br />
basta alla "autogenesi". Il nostro<br />
gruppo, la nostra associazione, le nostre attività,<br />
non sono " fons et culmen" della vita della<br />
chiesa, della vita <strong>di</strong> fede. Fons et culmen( origine<br />
e punto <strong>di</strong> arrivo, in un cerchio senza interruzioni)<br />
è solo Cristo , e il nostro incontrarlo nel<br />
Sacramento della Eucarestia.<br />
Mi vengono in mente le parole dell'apostolo<br />
Paolo, che nella sua esortazione al popolo <strong>di</strong><br />
Corinto , <strong>di</strong>ce: " Vi esorto, fratelli, ad essere tutti<br />
unanimi nel parlare, perché non vi siano <strong>di</strong>visioni<br />
tra voi, ma siate in perfetta unione <strong>di</strong> pensiero e<br />
<strong>di</strong> sentire. Infatti a vostro riguardo, mi sono state<br />
segnalate delle <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e tra voi. Mi riferisco al<br />
fatto che ciascuno <strong>di</strong> voi <strong>di</strong>ce: Io sono <strong>di</strong> paolo, io<br />
sono <strong>di</strong> Apollo, io invece <strong>di</strong> Cefa. E io <strong>di</strong> Cristo. E'<br />
forse <strong>di</strong>viso Cristo? Paolo non è stato crocifisso<br />
per voi. O siete stati battezzati nel nome <strong>di</strong><br />
Paolo? …."<br />
Attualità della Parola <strong>di</strong> Dio!<br />
Questo tempo <strong>di</strong> Avvento che ci invita alla<br />
Conversione, cioè al cambiare mentalità e ad<br />
assumere la mentalità <strong>di</strong> Cristo , ci sia propizio<br />
per camminare lungo la strada in<strong>di</strong>cata.<br />
Maria Scalari<br />
5
6<br />
EUTANASIA<br />
Un nuovo atto del <strong>di</strong>battito me<strong>di</strong>atico in<br />
materia bioetica si è recentemente aperto in<br />
seguito all’esplicitazione da parte del partito<br />
ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> avanzare una proposta <strong>di</strong> legge sulla<br />
legalizzazione del’eutanasia, passo sinora ine<strong>di</strong>to<br />
nella storia politica del nostro paese. Tale<br />
intenzione è stata pubblicizzata da uno spot filmato<br />
e da un efficace finestra de<strong>di</strong>cata a due<br />
celebri casi italiani <strong>di</strong> eutanasia passiva da una<br />
trasmissione televisiva <strong>di</strong> successo, cui ha poi<br />
fatto eco una puntata <strong>di</strong> un altro celebre talk<br />
show in cui però la questione è stata affrontata<br />
invitando voci delle <strong>di</strong>verse parti politiche e<br />
ideologiche. Potrebbe trattarsi dell’ennesimo<br />
periodo <strong>di</strong> querelle da cui attendersi le consuete<br />
strumentalizzazioni e la ormai in<strong>di</strong>gesta <strong>di</strong>sinformazione,<br />
<strong>di</strong> cui i più svariati intellettuali da<br />
cabaret ingozzano l’opinione pubblica.<br />
È doveroso che un cattolico non si lasci fuorviare<br />
da pillole indorate o dall’opinione che fa tendenza…<br />
oggi va <strong>di</strong> moda essere “contro”, e nonostante<br />
essere contro all’insegnamento della<br />
Chiesa in ambito morale sia ormai la regola,<br />
anche tra un numero allarmante <strong>di</strong> cattolici,<br />
questa moda non ha perso il suo fascino.<br />
Parlare <strong>di</strong> eutanasia significa sollevare un<br />
vespaio <strong>di</strong> questioni enorme, e non sarà in questo<br />
articolo che potrò esaurirle; trovo tuttavia<br />
fondamentale avviare una riflessione in merito,<br />
perché il momento presente è cruciale e la promozione<br />
della vita e della <strong>di</strong>gnità dell’uomo o al<br />
contrario la loro soppressione sono sotto la<br />
responsabilità <strong>di</strong> ciascuno.<br />
Iniziamo col porci questa domanda: quale<br />
potere ha l’uomo <strong>di</strong> fronte alla vita e alla<br />
morte?<br />
I sostenitori <strong>di</strong> un grottesco ‘<strong>di</strong>ritto a morire’ si<br />
avvalgono del sacrosanto principio della libertà<br />
<strong>di</strong> scelta: ognuno avrebbe la facoltà <strong>di</strong> fare ciò<br />
che crede della sua vita.<br />
Sarebbe interessante, in un’altra occasione, tornare<br />
sulla tutela della vita da parte del <strong>di</strong>ritto<br />
positivo e sulle sue contrad<strong>di</strong>zioni; rimaniamo<br />
questa volta nell’ambito propriamente antropologico,<br />
immergendoci nell’intimo della natura<br />
umana.<br />
Un primo dato evidente all’esperienza <strong>di</strong> ciascuno<br />
è che nella vita non si può scegliere tutto. Si<br />
è condannati alla frustrazione e al’insod<strong>di</strong>sfazione<br />
se si crede questo. <strong>La</strong> libertà non è tale se non<br />
è esercitata entro dei limiti, altrimenti è arbitrio<br />
allo stato brado. Ognuno ha dei doveri verso sé<br />
stesso, gli altri e Dio. È entro quest’ottica che si<br />
esercita la libertà.<br />
Che la nostra vita ci è data, è un’evidenza <strong>di</strong><br />
fatto, non è necessaria la fede per riconoscerlo.<br />
Come allora possiamo stabilire noi quando è il<br />
momento <strong>di</strong> farla finita, noi che non sappiamo il<br />
perché del suo inizio? Abbiamo forse un’approfon<strong>di</strong>ta<br />
conoscenza delle leggi biologiche della<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
fecondazione e della generazione, ma ci sfugge<br />
il senso per cui tutto ciò avviene. Da noi stessi,<br />
questo senso non siamo in grado <strong>di</strong> attingerlo.<br />
Ma il senso della vita ci è rivelato dalla Scrittura<br />
e dalla fede. Dio mette la nostra vita nelle nostre<br />
mani, con la con<strong>di</strong>zione che ne siamo amministratori<br />
avveduti e non <strong>di</strong>ssipatori scriteriati.<br />
Adamo ha reciso il suo legame con Dio perché<br />
sperava così <strong>di</strong> affermare sé stesso; in realtà voltare<br />
le spalle al Creatore è un atteggiamento<br />
autolesionista: quando viene meno il senso <strong>di</strong><br />
Dio anche l’uomo è minacciato, e attorno a noi<br />
lo ve<strong>di</strong>amo fin troppo bene.<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>gnità della vita dell’uomo sta nel suo fine,<br />
che è la chiamata alla partecipazione della vita<br />
eterna <strong>di</strong> Dio. Tale fine getta luce anche sull’inizio,<br />
ed è la ragione per cui la vita umana è<br />
immagine <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>vina. L’enciclica<br />
Evangelium Vitae ci ricorda che “<strong>La</strong> vita che Dio<br />
dona all’uomo è ben più <strong>di</strong> un esistere nel<br />
tempo. È tensione verso una pienezza <strong>di</strong> vita; è<br />
germe <strong>di</strong> una esistenza che va oltre i limiti stessi<br />
del tempo” (EV 34). Per così <strong>di</strong>re, Dio ha collocato<br />
il senso della vita in una <strong>di</strong>mensione che è<br />
oltre la vita stessa. Per questo la vita è sempre un<br />
bene, e il suo valore, la sua <strong>di</strong>gnità non possono<br />
venire meno, in qualsiasi con<strong>di</strong>zione in cui la vita<br />
fisica si venga a trovare.<br />
<strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione per la glorificazione <strong>di</strong> Gesù è<br />
stata l’accettazione della volontà del Padre; egli<br />
non è scappato i fronte alla morte, né l’ha accelerata;<br />
non l’ha evitata, né l’ha subita, ma l’ha<br />
vissuta, accogliendola con obbe<strong>di</strong>enza e fede,<br />
non senza angosce e turbamenti. In questo Gesù<br />
ha esercitato la sua libertà fino in fondo: infatti<br />
ha scelto sponte, liberamente, <strong>di</strong> consegnarsi<br />
alla sua Passione.<br />
Nel rispetto quin<strong>di</strong> delle sofferenze e delle<br />
<strong>di</strong>verse circostanze della vita <strong>di</strong> ciascuno, che<br />
possono incidere non poco nel con<strong>di</strong>zionare la<br />
libertà in<strong>di</strong>viduale, ogni battezzato non può<br />
non riba<strong>di</strong>re che ogni atto contro la vita sia contrario<br />
alla vocazione stessa dell’uomo. Come<br />
potrà un uomo che sceglie <strong>di</strong> rinunciare alla sua<br />
vita terrena partecipare alla vita eterna cui Dio<br />
lo ha predestinato? Che cosa ne è della fede<br />
nella risurrezione della carne se un corpo non<br />
più accettato viene deliberatamente soppresso?<br />
Queste domande non possono essere censurate<br />
perché si teme <strong>di</strong> ledere la sensibilità <strong>di</strong> qualcuno.<br />
Un cristiano deve avere ben chiara qual è la<br />
posta in gioco, non nasconderlo a sé stesso e<br />
nemmeno a chi non crede, e a chi prende decisioni<br />
<strong>di</strong>verse deve essere capace <strong>di</strong> testimoniarlo<br />
con il rispetto e la carità, ma anche con la ra<strong>di</strong>calità<br />
con cui Gesù ha sempre proposto il suo<br />
Vangelo agli uomini.<br />
Filippo Toso
LANZA ADA<br />
PASQUAL OTTORINO<br />
BRUNO<br />
FERRARESSO VITTORIA<br />
BUSATO LUIGIA<br />
SCHIVARDI ELDA<br />
VESCO CARLO<br />
BOISCHIO IVANA<br />
VOLPATO GIUSEPPE<br />
DEGANO SILVANO<br />
BUSATO EMILIA<br />
VALENTINI CLARA<br />
SFRISO NOEMI<br />
MICCOLI GRAZIA<br />
GUIDI ANGELINA<br />
NISATO MARIO<br />
RAFFAEL VITTORIA<br />
DI PIETRO CLARA<br />
ZANELLA LUIGIA<br />
CASELLA ANTONIA<br />
SIMONE CARMELO<br />
DESIDERÀ LUIGINO<br />
PELLICIOLLI GABRIELLA<br />
GUOLLA MARIA<br />
CERATELLI MARIA<br />
COSTA CLARA<br />
ROSSETTI AUGUSTA<br />
SCUTARI FERDINANDO<br />
PADOAN ANDREA<br />
DALL’ACQUA PAOLO<br />
FOFFANO PIERINA<br />
DOZZO ALESSANDRINA<br />
MESTRINER INES<br />
MOSCHIN DIRCE<br />
CANELLO MARIO<br />
PUPPIN ELDA<br />
CORSI UMBERTO<br />
MENEGHETTI GIOVANNI<br />
PASQUETTIN MATILDE<br />
TABACCO PIETRO<br />
PADOVAN LUIGI<br />
MARZARO GIUSEPPE<br />
SALVALAGGIO FORTUNATA<br />
GHERARDI ADALGISA LEDA<br />
CI HANNO<br />
PRECEDUTO ALLA<br />
CASA DEL PADRE<br />
ZUCCOLOTTO GIUSEPPINA<br />
HÖNL LUANA<br />
LURASCHI GIOVANNI<br />
TRESCA IOLE<br />
CAPURSO GIUSEPPE<br />
FABRIS FERNANDO<br />
ZANUTTI GABRIELLA<br />
VIANELLO ANGELO<br />
MORETTI GIULIANA<br />
ROSA GIULIANA<br />
DE LILLO VITTORIO<br />
BEATO ALESSANDRA<br />
CALZAVARA CARLO<br />
MASON EMILIO<br />
ZITO FLAVIO<br />
MEZZALANA ANNA MARIA<br />
SANAVIO GIANNI<br />
VERONESE IOLANDA<br />
DINON IOLANDA<br />
BODINI VITTORINA<br />
SCROCCARO LUCIANO<br />
GHERSI GIANLUCA<br />
PATRIZIO AUGUSTO<br />
GALLO GIUSEPPE<br />
DE BASTIANI TULLIO<br />
TURCATO MENOTTI<br />
PAVAN MARIA<br />
PERIOTTO MAURO<br />
DE GAN ADELASIA<br />
PIRAINO GIOVANNINA<br />
PALESI LUIGIA<br />
TADINI CAMILLO<br />
MIGLIORANZI ERNESTO<br />
CAVALDORO MARCO<br />
CALLEGARI ELENA<br />
FRANCESCHINI WALLY<br />
NANTI BRUNO<br />
CANAL MILENA<br />
TEGON GIANNI<br />
SALVAGNINI ANGELA<br />
BORTOLOSSO MARIA<br />
ROSSI ALDO<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
MARCHESAN SARA<br />
MASSAROTTO CHIARA<br />
GURAJ KLAUDIO<br />
ZANOTTO ANDREA<br />
MATTIUZZI ERIKA<br />
BOSCOLO MARTINA<br />
CIMONCIN SANDRO<br />
GARBIN FABIO<br />
GIUNTOLI MARCO<br />
GAMBINO DANIEL<br />
DI PAOLA ELISABET-<br />
TA<br />
MANFRIN PATRIZIO<br />
ARDOLINO AGNESE<br />
BRESSANIN ALICIA<br />
MARIA<br />
DONATI ALESSIA<br />
FINOTELLO SILVIA<br />
SONO ENTRATI<br />
NELLA CHIESA<br />
EAST SOSA KEVIN<br />
PUGNO NICOLAS<br />
ELYSSA GABAON<br />
FOGLIA ETTORE<br />
POLO GIULIA<br />
AMMESSI ALLA<br />
S. COMUNIONE<br />
7<br />
ORVELI RACHELE<br />
PATERNOSTRO<br />
SABRINA<br />
PAGGIARO LISA<br />
RIZZO GIORGIA<br />
SQUARCINA CHIARA<br />
URSOTTI FEDERICA<br />
LA PIENEZZA<br />
DEI DONI<br />
FOSSALUZZA GIADA<br />
GARBIN MARTINA<br />
RIZZO FRANCESCA<br />
SACCHETTO NICOLA<br />
HANNO<br />
CONSACRATO<br />
IL LORO AMORE<br />
BORELLA ADRIANO e ROSSO FEDERICA<br />
BRUNETTI LEONARDO e VIANELLO SIMONA<br />
VECLANI STEFANO e NOVELLO MARGARET
10<br />
LA CARISSIMA<br />
ALBERTINA<br />
È ANDATA AL<br />
PADRE<br />
Forse alla maggioranza della Comunità parrocchiale<br />
Albertina Nale risulta sconosciuta,<br />
tuttavia il suo lungo e prezioso servizio alla<br />
Comunità religiosa merita <strong>di</strong> essere reso pubblico<br />
proprio per la sua forza <strong>di</strong> testimonianza<br />
evangelica e francescana. Desidero perciò con<strong>di</strong>videre<br />
con voi qualche pensiero su questa<br />
straor<strong>di</strong>naria persona che il Signore ha pensato<br />
<strong>di</strong> “regalare “ per oltre trent’anni ai frati <strong>di</strong><br />
Marghera.<br />
Albertina è stata un prezioso regalo per i frati e<br />
<strong>di</strong> riflesso per tutta la Comunità<br />
Parrocchiale <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong>. Il suo<br />
amore, la sua de<strong>di</strong>zione assoluta e la<br />
sua fedeltà a tutta prova resteranno<br />
per sempre nella memoria dei frati che<br />
nel tempo hanno <strong>di</strong>morato nel convento<br />
<strong>di</strong> Marghera. Infinito sarebbe<br />
l’elenco dei servizi che Albertina amorevolmente<br />
eseguiva in convento. Era<br />
felice <strong>di</strong> potersi rendere utile cercando<br />
<strong>di</strong> venire incontro alle esigenze dei<br />
frati e delle persone che passavano dal<br />
convento senza chiedere mai nulla per<br />
sè. Il suo mondo, la sua vita era stare<br />
con i frati; 365 giorni all’anno, compresi Natale,<br />
Pasqua e ogni altra festa. Da lei noi tutti abbiamo<br />
imparato che cosa significhi voler bene davvero,<br />
cosa significhi la gioia del donarsi e del<br />
sacrificarsi per gli altri senza tenere nulla per sé.<br />
Albertina con<strong>di</strong>videva con noi la medesima scelta<br />
<strong>di</strong> vita francescana, poteva vantare oltre sessant’anni<br />
<strong>di</strong> professione nell’Or<strong>di</strong>ne Francescano<br />
Secolare. Lo stile semplice, umile, lieto, imparato<br />
nei tanti anni trascorsi all’interno della<br />
Fraternità O.F.S. l’avevano resa una <strong>di</strong>scepola<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
fedele <strong>di</strong> Francesco d’Assisi. Albertina partecipava<br />
intensamente anche alla vita della<br />
Comunità Parrocchiale dei SS. Francesco e Chiara<br />
alla quale sentiva <strong>di</strong> appartenere fin dai tempi<br />
della “Casa del Fanciullo”. Tanti sono stati i servizi<br />
svolti nella sua Comunità. Il suo cuore grande<br />
non si è mai risparmiato, ha lavorato incessantemente,<br />
fino all’ultimo, consumandosi giorno<br />
dopo giorno. Sento particolarmente vere per<br />
lei le parole <strong>di</strong> Giovanni: “Beati coloro che<br />
muoiono nel Signore, riposeranno dalle loro<br />
fatiche, perchè le loro opere li seguono” (cfr. Ap<br />
14,13). Albertina se n’è andata così, semplicemente<br />
senza <strong>di</strong>sturbare nessuno, senza chiedere<br />
nulla, lasciandoci nel cuore una struggente<br />
nostalgia della sua presenza. Con lei finisce un<br />
mondo, un’epoca vissuta dalla Fraternità <strong>di</strong><br />
Marghera che d’ora in poi non sarà più la stessa.<br />
Sabato 6 c.m. Albertina nel consueto incontro<br />
con la Fraternità dell’or<strong>di</strong>ne Francescano, in un<br />
momento <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione ha donato la sua testimonianza,<br />
che vogliamo tenere come suo testamento<br />
spirituale: “Quando c’era la guerra c’era<br />
una mamma che alla domenica doveva<br />
andare a lavorare, allora io andavo<br />
molto presto a casa sua, prendevo i<br />
suoi bambini e li portavo a casa mia, io<br />
dovevo pulire i pavimenti e fare altre<br />
faccende <strong>di</strong> casa loro stavano buoni ad<br />
aspettare che io finissi perché poi li<br />
portavo a messa e a catechismo e, così<br />
tutte le domeniche…..quando vado<br />
alla S. Messa alla sera vado a casa contenta<br />
perché ho Gesù con me, e Gesù<br />
viene a letto con me si appoggia sul<br />
ALBERTINA NALE mio cuscino e rimane vicino a me tutta<br />
la notte e io dormo serena”. Sono piccole<br />
frasi che fanno riflettere, il Signore non si<br />
manifesta ai potenti, ma ai piccoli a quelli che<br />
come Albertina hanno un cuore “BELLO” che<br />
passano in questo mondo in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, cambiando<br />
le piccole cose in GRANDI COSE.<br />
Riposa in pace cara e in<strong>di</strong>menticabile Albertina.<br />
Dal cielo non cessare <strong>di</strong> prenderti cura <strong>di</strong> tutti<br />
noi.<br />
fr. Roberto<br />
Leggiamo GENTE VENETA e cerchiamo <strong>di</strong> fare<br />
PASSAPAROLA<br />
per sollecitare nuovi abbonati al Settimanale.
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
ROMA, 30 OTTOBRE 2010:<br />
UN INCONTRO SPECIALE<br />
“Sono semplicemente felice <strong>di</strong> incontrarvi, così<br />
numerosi, su questa bella piazza e vi ringrazio <strong>di</strong><br />
cuore per il vostro affetto! A tutti voi rivolgo il<br />
mio benvenuto.”. Così il Papa ha aperto il suo<br />
<strong>di</strong>scorso rivolgendosi all’Azione Cattolica<br />
Nazionale, in piazza San Pietro, sabato 30 ottobre.<br />
E noi eravamo davvero molto numerosi, la<br />
piazza era davvero gremita <strong>di</strong> persone, eravamo<br />
quasi in 100 mila tra ragazzi, giovanissimi, educatori,<br />
accompagnatori, sacerdoti e religiose. Il<br />
papa aveva chiesto <strong>di</strong> incontrare l’Azione<br />
Cattolica dei ragazzi e dei giovanissimi per<br />
poterci rivolgere il suo pensiero, per aprire un<br />
<strong>di</strong>alogo e avere un confronto con noi. E noi, a<br />
nostra volta, abbiamo risposto in moltissimi a<br />
questa chiamata: orde <strong>di</strong> ragazzi, infatti, già<br />
dalle primissime ore della mattina stavano aspettando<br />
con ansia l’arrivo del Santo Padre. Noi, con<br />
la nostra associazione parrocchiale che era insieme<br />
a tutte le altre della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Venezia, siamo<br />
arrivati piuttosto tar<strong>di</strong> rispetto alle altre migliaia<br />
<strong>di</strong> persone che erano lì già da ore, quin<strong>di</strong> ci<br />
siamo dovuti accontentare <strong>di</strong> sostare e attendere<br />
il <strong>di</strong>scorso del papa oltre il<br />
colonnato <strong>di</strong> piazza San Pietro.<br />
Ma con il passare delle ore<br />
vedevamo <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi fiumi<br />
<strong>di</strong> persone arrivare senza sosta<br />
e vedevamo riempirsi, pian<br />
piano, l’interna via della<br />
Riconciliazione. Durante l’attesa<br />
prima dell’arrivo del Santo<br />
Padre, sono intervenuti il<br />
segretario nazionale<br />
Monsignor Sigalini per un<br />
momento <strong>di</strong> preghiera e il presidente<br />
nazionale dell’Azione<br />
Cattolica Franco Miano che ha con<strong>di</strong>viso con noi<br />
i momenti che ci separavano dall’arrivo del papa.<br />
Non nego che la lontananza dal fulcro della<br />
piazza dove era stato allestito un palco, le<br />
migliaia <strong>di</strong> persone davanti e <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi, la <strong>di</strong>fficoltà<br />
nell’ascolto hanno comportato non poche<br />
<strong>di</strong>strazioni però, nel momento in cui è arrivato il<br />
Santo Padre con la sua papa mobile abbiamo<br />
cercato <strong>di</strong> raccoglierci in silenzio e “captare” al<br />
meglio le sue parole. Come, giustamente, ha<br />
fatto notare la nostra presidente parrocchiale,<br />
<strong>La</strong>ura Barbini, quando il Santo Padre ha fatto il<br />
suo ingresso nella piazza sembravamo tutti dei<br />
piccoli “Zaccheo”, riprendendo proprio il<br />
Vangelo del giorno dopo: eravamo piccoli, in<br />
una posizione svantaggiosa, non si sentiva bene,<br />
non si vedeva pressoché nulla se non il tetto<br />
della papa mobile e tratti del vestito del papa.<br />
Tutti noi, dopo un lungo giorno <strong>di</strong> viaggio e<br />
poche ore <strong>di</strong> sonno, eravamo desiderosi <strong>di</strong> vedere<br />
il papa senza mille ostacoli e, invece, davanti<br />
a noi avevamo non solo molte persone ma anche<br />
cartelloni e striscioni che si alzavano sopra <strong>di</strong> noi<br />
11<br />
oscurandoci la visuale che nemmeno lo zoom<br />
delle nostre macchine fotografiche riusciva a<br />
superare. Sembravamo tanti piccoli Zaccheo: ma<br />
come il capo dei pubblicani, ardente <strong>di</strong> desiderio<br />
<strong>di</strong> vedere il Messia, era riuscito a farsi notare da<br />
Gesù salendo sul sicomoro, anche noi abbiamo<br />
dovuto trovare il nostro albero su cui salire.<br />
Abbiamo dovuto fare silenzio e stare attentissimi<br />
a ciò che ci stava <strong>di</strong>cendo il papa in quel momento.<br />
Anche se ovviamente non abbiamo trovato<br />
un albero su cui salire, abbiamo cercato <strong>di</strong> sconfiggere<br />
gli ostacoli e sentirci lo stesso in comunione<br />
con il Santo Padre che si stava rivolgendo<br />
proprio ad ognuno <strong>di</strong> noi.<br />
Il papa, nel suo <strong>di</strong>scorso, ha risposto a tre<br />
domande che gli erano state poste rispettivamente<br />
da un bambino dell’Azione Cattolica dei<br />
ragazzi, da un giovanissimo e, per ultimo, da un<br />
educatore. Si è soffermato a riflettere sullo slogan<br />
<strong>di</strong> quest’anno “C’è <strong>di</strong> più” e ci ha dato tanti<br />
spunti per la riflessione personale e all’interno<br />
dei nostri gruppi associativi. In particolare mi è<br />
rimasto impresso un pensiero<br />
del papa: nella prima risposta<br />
che ha dato alla domanda del<br />
ragazzo <strong>di</strong> azione cattolica il<br />
papa ha ricordato <strong>di</strong> quando<br />
anche lui, da bambino, essendo<br />
piccolo <strong>di</strong> statura, voleva<br />
crescere e si confrontava con<br />
gli altri bambini. Anche il<br />
Santo Padre, da ragazzino, credeva<br />
che il “c’è <strong>di</strong> più” in<br />
ognuno <strong>di</strong> noi si limitasse<br />
all’altezza fisica, alla statura.<br />
Con il passare degli anni però,<br />
ha capito che quel suo desiderio<br />
<strong>di</strong> crescere non era legato solo all’aspetto fisico<br />
ma era un desiderio <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> grande,<br />
“<strong>di</strong> più” nella sua vita. Il papa, dunque, ci ha<br />
fatto capire che crescere implica proprio questo<br />
“c’è <strong>di</strong> più”, ognuno <strong>di</strong> noi ha in potenza un<br />
desiderio <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> più o <strong>di</strong> trovare<br />
quella spinta in più in tutti gli ambiti della propria<br />
vita.<br />
Il papa ci ha dato molti altri spunti per riflettere<br />
che sarebbe impossibile e riduttivo riportare in<br />
queste poche righe; invito quin<strong>di</strong>, chiunque<br />
volesse, ad affrontare la lettura <strong>di</strong> queste importanti<br />
risposte che non solo riguardano il “C’è <strong>di</strong><br />
più” dell’Azione Cattolica ma trattano anche<br />
dell’emergenza educativa (ve<strong>di</strong> ultima risposta<br />
del papa alla domanda dell’educatore) che in<br />
questi ultimi anni si sta facendo sempre più<br />
manifesta e visibile.<br />
Questo breve ma intenso incontro con il Santo<br />
Padre si è concluso con la sua bene<strong>di</strong>zione che ci<br />
ha accompagnato per tutta la giornata nei tanti<br />
momenti <strong>di</strong> gioco, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento<br />
<strong>di</strong> cui poi noi siamo stati partecipi.<br />
Antonella Fabbro
12<br />
Nato il 9 Ottobre 1882 - A Castelvecchio <strong>di</strong><br />
Valdagno (Vicenza) al secolo Agostino da Primo<br />
e da Fioraso Rosa.<br />
10 Novembre 1895 - Collegio Serafico <strong>di</strong><br />
Chiampo. Rettore e Presidente dell’ Ospizio il<br />
Martire P. Angelico Melotto (+ 4-9- 1923).<br />
l8 Ottobre 1897 - Noviziato a S. Francesco del<br />
Deserto.<br />
Maestro il P. Stefano Rana, vero plasmatore <strong>di</strong><br />
anime francescane (+25-2-1940).<br />
22 Ottobre 1898 - Professione Semplice a S.<br />
Francesco del Deserto.<br />
l898-1900 - Vittorio Veneto: I e II Retorica.<br />
Maestri: Rev.mo P. Pacifico Monza fino alla sua<br />
nomina <strong>di</strong> Amministratore Apostolico dell’<br />
Archi<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Scopia in Albania (9-5-1899), poi<br />
P. Felice Molini e P. Gioachino Stefani.<br />
1900-1902 - Vicenza, S. Lucia: I e II Liceo con la<br />
propedeutica alla Teologia. Maestri P. Giuliano<br />
Palazzolo e P. Stefano Rana.<br />
1902-1903 - Lonigo: I e II Teologia. Maestro P.<br />
Luciano Gaia (+ 6-4-1945).<br />
1903-1905 - Venezia, San Michele in Isola: III e IV<br />
Teologia. Maestri Rev.mo P. Pacifico Monza e<br />
Giulio Ferrari.<br />
Professione Solenne a Chiampo il 4 Ottobre<br />
1904.<br />
Presbiterato a Venezia 18 Marzo 1905 da S. Em.<br />
il Cardo Patriarca Aristide Cavallari.<br />
1905-1906 - Lonigo: Lettore e Vicemaestro in II<br />
Teologia con il Rev.mo P. Pacifico Monza,<br />
Maestro e Vicario.<br />
1906-1907 - Vittorio Veneto: Maestro e Lettore<br />
in I Liceo con i Chierici PP. Giangiuseppe<br />
Filippozzi, Camillo Nervo, Ottone Civitico, eccetera.<br />
1907 - Lonigo: pochi mesi, fino al Novembre<br />
1907, come Lettore e Vicemaestro. Ammalatosi<br />
<strong>di</strong> gastroenterite cronica, venne ricoverato<br />
nell’Infermeria <strong>di</strong> San Michele in Isola, fino alla<br />
“Congregazione” del 1908.<br />
1908-1909 - Chiampo: Lettore e Vicerettore<br />
(Padre Spirituale) con il P. Paolino Battilana,<br />
Rettore.<br />
1909-1912 - Chiampo: Rettore e Lettore.<br />
1912 - Vicenza, S. Lucia: per alcuni mesi,<br />
Direttore de “Il Terz’Or<strong>di</strong>ne Francescano” e sempre<br />
collaboratore dall’inizio della pubblicazione<br />
(1906).<br />
1912-1914 - Feltre: Guar<strong>di</strong>ano. Col consenso<br />
dell’ Autorità Diocesana, si fece promotore<br />
della. Lega dei padri e delle madri <strong>di</strong> famiglia<br />
pro Schola. Il Vicario Capitolare Mons. dr. De<br />
Biasi, temendo che nel Capitolo Provinciale<br />
(1914) il P. Tito venisse trasferito da Feltre, sup-<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
CENNI BIOGRAFICI del<br />
M.R.P. Tito Castagna o.f.m.<br />
plicò che almeno per un biennio fosse lasciato a<br />
Feltre “o qual Guar<strong>di</strong>ano, o come membro della<br />
Comunità, affinché ci sostenga in questo affare<br />
<strong>di</strong> somma necessità ed importanza per la<br />
Diocesi” (Feltre, 30 Luglio 1914).<br />
Nell’ Agosto 1914, a Motta <strong>di</strong> Livenza, durante<br />
la celebrazione del Capitolo Provinciale, presieduto<br />
dal Rev.mo P. Pacifico Monza, Ministro<br />
Generale dell’Or<strong>di</strong>ne, il P. Tito (domandò) presentò<br />
domanda <strong>di</strong> recarsi in Cina come<br />
Missionario. Il Rev.mo gli rispose:_”Lei è troppo<br />
vecchio per la Cina. L’anno, venturo Le manderò<br />
l’obbe<strong>di</strong>enza per la Missione <strong>di</strong> Costantinopoli”.<br />
Ma nel 1915 scoppiò la prima guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
1914-1915 - Feltre: Vicario e Commissario<br />
Provinciale del T.O.F.<br />
Negli anni 1912-1915, il P. Tito promosse a Feltre<br />
una serie <strong>di</strong> pellegrinaggi delle Parrocchie<br />
Feltrine alla nostra Grotta <strong>di</strong> Lourdes e solenni<br />
funzioni in Duomo in riparazione degli oltraggi<br />
denigrazioni fatte dall’On. Podrecca, <strong>di</strong>rettore<br />
dell”’Asino”, alle guarigioni miracolose <strong>di</strong><br />
Lourdes. Così pure promosse e tenne assieme al<br />
P. Modesto Gaiga delle conferenze morali- sociali<br />
a soli uomini nella nostra Chiesa francescana.<br />
1915-1916 - Vicenza S. Lucia: Lettore in Liceo, in<br />
luogo <strong>di</strong> P. Gabrielangelo Marana, richiamato<br />
alle armi.<br />
1916-1918 - Nel Luglio venne richiamato alle<br />
armi, nella V a Compagnia <strong>di</strong> Sanità a Verona e a<br />
Mantova. Fu promosso Caporale. Prestò servizio<br />
fino al <strong>di</strong>cembre 1918.<br />
1919-1925 - Per breve tempo a S. Francesco del<br />
Deserto. Pre<strong>di</strong>cò la Quaresima ai Carmini <strong>di</strong><br />
Venezia (quoti<strong>di</strong>ana). Poi a Pola per il mese <strong>di</strong><br />
Maggio. In<strong>di</strong> la Tre<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong> a<br />
Rovigno d’Istria.<br />
1919-1925 - Definitore provinciale. Nel 1919 a<br />
Feltre, come Presidente della Scuola Apostolica.<br />
Nel Dicembre fu mandato a Pola per aprire una<br />
casa presso il Santuario della Madonna delle<br />
Grazie in Siana. Prese in affitto la casa <strong>di</strong> Pilzuch,<br />
mentre il fabbricato attuale fu acquistato nel<br />
1921.<br />
Nel 1920, fondò a Pola l’Orfanotrofio <strong>di</strong> S.<br />
<strong>Antonio</strong>, sistemato prima a Siana, poi a Pola con<br />
l’acquisto dell’ ex ospedale vecchio presso<br />
l’Arena nel 1926. Funse da Cappellano<br />
all’Ospedale Militare. Pre<strong>di</strong>cò la Quaresima in<br />
Duomo, la Quaresima trisettimanale e il mese <strong>di</strong><br />
Maggio a Zara, Esercizi spirituali a Suore.<br />
Organizzò a Pola l’Azione Cattolica.<br />
(...Continua)
IL C.P.P. E C.P.A.E.,<br />
IN OCCASIONE<br />
1) del 55° della de<strong>di</strong>cazione della<br />
nostra chiesa effettuata proprio<br />
dall’allora card. Roncalli (eletto<br />
successivamente Papa Giovanni<br />
XXIII),<br />
2) in ricorrenza del 40° della<br />
morte <strong>di</strong> P.Tito Castagna che<br />
tanto ha lavorato e sofferto per<br />
la costruzione della nostra chiesa,<br />
3) a ricordo della prossima visita<br />
del nostro Papa Benedetto XVI,<br />
hanno deliberato <strong>di</strong> commissionare<br />
la statua del “Papa Buono”<br />
Giovanni XXIII per essere venerato<br />
in questa nostra chiesa.<br />
<strong>La</strong> statua sarà scolpita dallo scultore<br />
Peter Kostner ed avrà un<br />
costo <strong>di</strong> €11.000,00. Tutti coloro<br />
che volessero contribuire con<br />
offerte sono pregati <strong>di</strong> rivolgersi<br />
al p.Parroco.<br />
E<br />
’ la festa del cuore, della tenerezza, della<br />
luce nella notte, del canto nel cielo!<br />
E’ la festa del perdono, della gioia,<br />
dell’amore.<br />
Gloria a ‘Dio negli altissimi cieli, pace in terra<br />
agli uomini <strong>di</strong> buona volontà!<br />
Gloria!... Perché Dio sia degnamente glorificato<br />
dall’umanità, la natura umana viene strappata<br />
dalla sua bassezza e <strong>di</strong>vinizzata nell’unione colla<br />
Divina Persona del Figliuolo.<br />
Pace! ... Perchè l’uomo trovi la pienezza della<br />
pace Dio si abbassa fino a lui e lo immedesima a<br />
se stesso: Il Verbo si è fatto carne ed abitò fra<br />
noi!<br />
Mistero eccelso, adorabile e infinitamente amabile!<br />
==<br />
<strong>La</strong> Pace è offerta a tutti, ma la godranno soltanto<br />
le buone volontà: Pace in terra agli uomini <strong>di</strong><br />
buona volontà.<br />
Esiste soltanto una BUONA VOLONTA’: quella <strong>di</strong><br />
Dio. Le altre volontà possono <strong>di</strong>ventar buone a<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
In alto e a lato: LE DUE<br />
BOZZE DELLA STATUA DEL<br />
PAPA GIOVANNI XXIII<br />
NATALE<br />
13<br />
una con<strong>di</strong>zione: che aderiscano alla Divina<br />
Volontà! Adorare Dio, credere alle sue Verità,<br />
sottomettersi ai suoi comandamenti: è la sola via<br />
per rendere buone le nostre volontà e conquistare<br />
la pace.<br />
Chi la vuole, si faccia avanti. Come i Pastorelli<br />
del Presepio, come i santi Re Magi, in ginocchio<br />
davanti a Gesù, Uomo-Dio, ripetendo dal fondo<br />
dell’ anima le parole che salvano: Signore,<br />
credo... Signore, mi pento... Signore, Ti amo! ...<br />
==<br />
Il NATALE è stato anche chiamato la festa della<br />
Madre. E giusto, purchè questa Madre si chiami<br />
la VERGINE MARIA, Madre dell’Uomo-Dio.<br />
A Lei che nel Presepio si stringe al cuore il Gran<br />
Figlio e lo adora, a Lei guar<strong>di</strong>no tutte le madri<br />
cristiane, a Lei offrano i loro pargoli perchè il<br />
Pargolo Divino li bene<strong>di</strong>ca e li salvi. Così il<br />
Natale sarà la bella festa della Madre!<br />
P. Tito Castagna<br />
Da E<strong>di</strong>toriale della <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S.<strong>Antonio</strong><br />
del <strong>di</strong>cembre 1935
14<br />
<strong>La</strong> Fraternità Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare S.<br />
<strong>Antonio</strong> Ve – Marghera ha una lunga storia. E’<br />
stata eretta nel lontano 1935 quando erano già<br />
arrivati i Frati Minori nel quartiere urbano <strong>di</strong><br />
Marghera.<br />
Il primo gruppo <strong>di</strong> Terziari, così si chiamavano<br />
allora gli appartenenti al Terz’ Or<strong>di</strong>ne<br />
Francescano ( T.O.F. ) già professi, provenivano da<br />
varie parti d’ <strong>It</strong>alia, giunti qui, per motivi <strong>di</strong> lavoro,<br />
nelle fabbriche <strong>di</strong> Porto Marghera. Essi <strong>di</strong>edero<br />
vita alla fraternità e lo possiamo vedere dai<br />
primi elenchi. In seguito gli iscritti aumentarono<br />
e sotto la solerte e illuminata guida <strong>di</strong> P. Tito<br />
Castagna la fraternità si consolidò e crebbe. Le<br />
prime professioni risalgono al 1934.35.37 e 38.<br />
Nel 1939 ci fu un buon numero <strong>di</strong> professi e, la<br />
nostra sorella Flavia Patron è l’unica testimone <strong>di</strong><br />
quel fortunato e felice periodo.<br />
Ecco una sua breve testimonianza: “ Ricordo che<br />
il Terzo Or<strong>di</strong>ne Francescano a Marghera è stato<br />
voluto dal nostro carissimo P. Tito Castagna. Io<br />
sono entrata nel 1938 e dopo un anno <strong>di</strong> preparazione<br />
ho fatto la mia professione nel Terz’<br />
Or<strong>di</strong>ne. P. Tito Castagna ci preparò e educò al<br />
vero spirito francescano insegnandoci ad amare e<br />
a vedere Cristo in ogni fratello come fece S.<br />
Francesco. Ci <strong>di</strong>videvamo gli impegni a gruppi<br />
secondo la capacità <strong>di</strong> ciascuno. C’era chi si de<strong>di</strong>cava<br />
ai poveri, che erano numerosi, chi agli<br />
ammalati nelle case e negli ospedali, altri andavano<br />
nelle carceri per portare un po’ <strong>di</strong> conforto<br />
ai prigionieri. Il nostro Assistente P. Tito <strong>di</strong>ceva<br />
che queste erano tutte cose belle ma se non avevamo<br />
amore per Gesù Eucaristia e non lo portavamo<br />
nel cuore non potevamo far nulla perché è<br />
Lui che opera in tutto.<br />
In questo periodo, dagli elenchi molto vecchi<br />
e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nati, si nota un aumento delle vocazioni<br />
che vanno dal 1941 al 1951. E’ bello e significativo<br />
notare che il numero delle coppie <strong>di</strong> coniugi<br />
appartenenti al T.O.F era numeroso.<br />
Nel 1962, sempre dai vecchi elenchi che<br />
abbiamo trovato nel nostro archivio, gli iscritti al<br />
T.O.F. erano 35 uomini e 83 donne. In un certo<br />
arco <strong>di</strong> tempo il numero <strong>di</strong>minuì a causa trasferimenti,<br />
abbandoni, e defunti. Gli elenchi più<br />
aggiornati e completi sono del 1987, con 46 terziari<br />
effettivi, e, del 1988-89 con 43 iscritti professi<br />
più alcuni novizi.<br />
Agli inizi la Fraternità era guidata dal<br />
Padre Assistente e da un terziario responsabile<br />
con l’incarico <strong>di</strong> Ministro. <strong>La</strong> fraternità osservava<br />
la Regola <strong>di</strong> Papa Leone XIII da lui voluta e semplificata<br />
per dare una svolta decisiva in senso cristiano<br />
alla società <strong>di</strong> quei tempi.<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
NASCITA DELLA FRATERNITÀ<br />
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE<br />
S. ANTONIO VE – MARGHERA<br />
Il primo Ministro <strong>di</strong> questa fraternità è stato il<br />
confratello, ingegnere navale, Sante Zafaina. Poi,<br />
nel 1951 il confratello Luigi Barbato, seguito dal<br />
confratello Giuseppe Monterastelli, e , nel 1970<br />
dalla consorella Flaminia Galazzo fino al 1980.<br />
Nel 1973 si era formato il gruppo Gi-Fra<br />
seguito con competenza e passione da P.<br />
Adalberto Castagna( nipote <strong>di</strong> P. Tito ). Diversi<br />
Gifrini, dopo qualche anno, hanno fatto la professione<br />
nell’ O.F.S.<br />
Nel 1978 I francescani secolari accolgono con<br />
entusiasmo la rinnovata Regola approvata dal<br />
Papa Paolo VI e il Terz’Or<strong>di</strong>ne Francescano ( T.O.F.<br />
) cambiò denominazione e si chiamò “Or<strong>di</strong>ne<br />
Francescano Secolare”: ( O.F.S. ). Il Papa Giovanni<br />
Paolo II definisce questa Regola un autentico<br />
tesoro raccomandando ai francescani secolari <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>arla, viverla e amarla. Nel 1979 P Adalberto<br />
Castagna viene trasferito e subentrò alla guida<br />
del gruppo Gi-Fra P. Lino Marcazzolo il quale,<br />
qualche anno dopo nel 1981, lasciò la Gi-Fra e P.<br />
Angelo Barbini continuò l’assistenza fino all’arrivo<br />
<strong>di</strong> P. Aldo Tonini che fu il loro assistente fino al<br />
1985, anno in cui questo bel gruppo si sciolse.<br />
Nel frattempo erano nati nuovi gruppi Gi-Fra e<br />
Aral<strong>di</strong>ni animati dalle consorelle appartenenti<br />
all’ O.F.S, Mary, Franca e Antonella e assistiti da<br />
P. Angelo Barbin prima e P. Aldo Tonini poi. Dopo<br />
qualche anno però anche questi gruppi cessano<br />
le loro attività.<br />
Nel 1980, per tre anni, come risulta dai verbali,<br />
viene eletta Ministra la consorella Antonella<br />
Novello, proveniente dalla Gi-Fra.<br />
Dal 1983 al 1987 <strong>di</strong>venta Ministra la consorella<br />
Neri Mocellin Giuseppina. Dal 1987 al<br />
1993, ritorna come Ministra la consorella<br />
Flaminia Galazzo e nel 1994 prende il suo posto il<br />
confratello Giovanni Zanin e resta fino al 1997.<br />
Per il triennio successivo viene rieletta la consorella<br />
Flaminia che per motivi <strong>di</strong> salute rinuncia al<br />
successivo eventuale incarico <strong>di</strong> Ministra. <strong>La</strong><br />
Fraternità contava allora 18 terziari professi.<br />
Subentra poi, su insistenza dell’ Assistente <strong>di</strong> allora<br />
fr. Leone Rosato, la consorella Flavia Patron<br />
che rimane in carica per tre anni aiutata dalla<br />
vice Ministra Mary Bergamini.<br />
E’ l’anno 1996, nasce in Parrocchia per desiderio<br />
<strong>di</strong> fr. Leone, un gruppo francescano per<br />
bambini <strong>di</strong> IV e V elementare e ragazzi delle<br />
me<strong>di</strong>e assistito e animato da fr. Roberto e<br />
Germano Nar<strong>di</strong>ni. Più tar<strong>di</strong> questi piccoli francescani<br />
<strong>di</strong>venteranno Aral<strong>di</strong> e Aral<strong>di</strong>ni.<br />
Successivamente si ricostituirà anche la Gi.Fra.<br />
Finalmente la famiglia francescana riacquista la<br />
sua formazione completa.
Siamo nell’anno 2002 e alcuni fratelli della<br />
parrocchia, aiutati da fr. Roberto, nominato parroco<br />
e già assistente dell’O.F.S. iniziano un cammino<br />
francescano guidati dalla maestra <strong>di</strong> formazione<br />
Alessandra Copetti, che per un periodo <strong>di</strong><br />
circa tre anni viene da Trieste per formarli iniziando<br />
dal postulandato e noviziato per arrivare<br />
poi alla professione nel 2005.<br />
E’ l’ anno 2003, ed è veramente un brutto<br />
periodo per l’ O.F.S.. <strong>La</strong> Fraternità è in forte calo<br />
a causa malattie, morte, vecchiaia e mancanza <strong>di</strong><br />
nuove vocazioni. E’ il momento in cui i francescani<br />
secolari delle tre obbe<strong>di</strong>enze ( Minori,<br />
Conventuali e Cappuccini ) si fondono e nasce il<br />
nuovo Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare d’ <strong>It</strong>alia.<br />
I Frati fin dalla metà degli anni ’90 ogni secondo<br />
lunedì del mese durante l’ Eucaristia delle 18,30,<br />
invitano tutti a pregare per le vocazioni alla vita<br />
francescana.<br />
Il Signore ascoltò le nostre preghiere e con l’entrata<br />
nel 2005 <strong>di</strong> tre sorelle e un fratello, la fraternità<br />
<strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong> si rianima e prende fisionomia.<br />
Nel 2006 viene eletta responsabile della fraternità<br />
come Ministra Mary Bergamini. Si forma<br />
un nuovo Consiglio e nei primi tre anni la<br />
Fraternità si arricchisce <strong>di</strong> due nuove consorelle e<br />
viene recuperato un ex gifrino professo. I Terziari<br />
attivi sono 12. Nel 2010 si rifà il Capitolo e viene<br />
rieletta per il secondo mandato la consorella<br />
Mary e viene assegnato alla fraternità un nuovo<br />
frate Assistente, fr. Massimo Toniolo.<br />
In questo lungo arco <strong>di</strong> tempo, dopo P. Tito<br />
Castagna, l’ Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare, ha<br />
avuto come Assistenti della Fraternità: “ P.<br />
Tiziano Braido, P. Adalberto Castagna, P. Lino<br />
Marcazzolo, P. Angelo Barbin. P. Aldo Tonini, P.<br />
Ottorino Menesello, P. Donato Santacaterina, P.<br />
Luciano Baron, fr. Leone Rosato, fr. Roberto<br />
Benvenuto e attualmente fr. Massimo Toniolo.<br />
<strong>La</strong> Fraternità dell’ Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare <strong>di</strong><br />
S. <strong>Antonio</strong> nel suo lungo e a volte faticoso cammino,<br />
è stata sempre attenta al problema missionario<br />
in: “ Albania, Romania e Cumura “ A quest’ultima<br />
è stata fervente animatrice la consorella<br />
Giuseppina Canale. <strong>La</strong> fraternità ha cercato <strong>di</strong><br />
dare sempre il suo aiuto nei vari servizi della<br />
Parrocchia, nella carità, nella catechesi, nella<br />
liturgia e ultimamente 5 terziari sono Ministri<br />
Straor<strong>di</strong>nari della Comunione.<br />
A conclusione della nostra storia desidero<br />
riportare un pensiero della consorella<br />
Flaminia che per tanti anni è stata responsabile<br />
della fraternità e che con commozione ricorda la<br />
fedeltà <strong>di</strong> tanti confratelli e consorelle che sono<br />
tornati alla casa del Padre e che sono stati <strong>di</strong><br />
esempio cristiano e francescano nelle loro famiglie,<br />
nei luoghi <strong>di</strong> lavoro, nell’impegno parrocchiale<br />
e sociale vivendo alla sequela del nostro<br />
Padre S. Francesco.<br />
Mary B.<br />
Marghera, 9 <strong>di</strong>cembre 2010<br />
<strong>La</strong> <strong>Campana</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Antonio</strong><br />
MERCOLEDÌ 8<br />
DICEMBRE 2010<br />
FESTA<br />
DELL’ADESIONE<br />
ALL’AZIONE<br />
CATTOLICA<br />
Come ogni anno, l’Azione Cattolica,<br />
nella solennità dell’Immacolata<br />
Concezione <strong>di</strong> Maria festeggia il giorno<br />
dell’adesione, in cui ogni aderente<br />
esprime la volontà <strong>di</strong> impegnarsi a vivere<br />
il proprio servizio alla Chiesa con le<br />
modalità dell’Azione Cattolica.<br />
Così stamattina abbiamo partecipato<br />
alla Messa tutti assieme (adulti, giovani,<br />
giovanissimi e ragazzi) rinnovando<br />
davanti a tutta la Comunità<br />
Parrocchiale il nostro impegno, con le<br />
parole <strong>di</strong> Don Primo Mazzolari. Il nostro<br />
Parroco, nonché Assistente, ha benedetto<br />
le tessere che sono state poi <strong>di</strong>stribuite.<br />
Dopo questo momento “forte”<br />
abbiamo pensato che fosse bello esprimere<br />
la nostra appartenenza gioiosa<br />
con un momento <strong>di</strong> semplice vita comune,<br />
pranzando assieme e trascorrendo<br />
qualche ora serena. Abbiamo voluto<br />
con<strong>di</strong>videre questo momento con gli<br />
amici degli altri gruppi associativi che<br />
arricchiscono la nostra comunità e che<br />
ci hanno fatto il regalo <strong>di</strong> accettare il<br />
nostro invito.<br />
Vi assicuro che vedere riuniti attorno<br />
ad un tavolo tanti giovani <strong>di</strong> Azione<br />
Cattolica, Gioventù Francescana e<br />
Scout, mangiando assieme come se fossero<br />
a casa, scherzando e parlando fra<br />
loro in modo semplice e gioioso, ha<br />
allargato il cuore degli adulti caricandoci<br />
<strong>di</strong> nuova speranza e voglia <strong>di</strong> fare.<br />
Un momento commovente è stato<br />
il ringraziamento a Flora Patron (e a suo<br />
marito Tarcisio) per i sei anni <strong>di</strong> presidenza.<br />
A loro va tutta la nostra riconoscenza<br />
per il costante impegno.<br />
Ci siamo quin<strong>di</strong> salutati con un arrivederci<br />
ai prossimi incontri <strong>di</strong> AC e con<br />
l’auspicio <strong>di</strong> poter ripetere esperienze<br />
<strong>di</strong> vita assieme.<br />
<strong>La</strong>ura Barbini<br />
15
Santo Natale 2010<br />
Domenica 19 <strong>di</strong>cembre<br />
Alla S. Messa delle ore11.00 bene<strong>di</strong>zione delle<br />
immagini <strong>di</strong> Gesù bambino da porre nel presepio<br />
Mercoledì 22 <strong>di</strong>cembre<br />
ore 18.00: Sacramento della Riconciliazione<br />
per tutti<br />
Giovedì 23 <strong>di</strong>cembre<br />
ore 17.00: in chiesa FESTA DEGLI AUGURI con i<br />
bimbi <strong>di</strong> 1a 2a 3a elemntare: canti e recita<br />
natalizia. TUTTI INVITATI<br />
Venerdì 24 <strong>di</strong>cembre VIGILIA DI NATALE<br />
Ore 9.00-12.00 – 15.00 -19. 00: i sacerdoti sono<br />
a <strong>di</strong>sposizione per le confessioni<br />
Ore 23.15: Veglia e S. Messa nella notte<br />
AL TERMINE AUGURI SUL SAGRATO CON CIOC-<br />
COLATA E PANETTONE<br />
Sabato 25 <strong>di</strong>cembre NATALE DI N. S. SIGNO-<br />
RE GESÙ CRISTO<br />
Ore 8.00: S. Messa con le Lo<strong>di</strong> del mattino<br />
Ore 9.30: S. Messa<br />
Ore 11.00: S. Messa Solenne<br />
Ore 18.30: S. Messa<br />
Domenica 26 <strong>di</strong>cembre Santa Famiglia <strong>di</strong><br />
GESÙ, MARIA e GIUSEPPE<br />
Ore 8.00: S. Messa con le Lo<strong>di</strong> del mattino<br />
Ore 9.30: S. Messa<br />
Ore 11.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa<br />
Da lunedì 27 a giovedì 30<br />
Ore 9.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa SOSPESA<br />
Venerdì 31 <strong>di</strong>cembre S. Silvestro I papa<br />
Ore 9.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa <strong>di</strong> ringraziamento, offerta<br />
dell’incenso e raccolta delle offerte<br />
per le nostre sorelle Clarisse <strong>di</strong> S.<br />
Quirico, canto del “TE DEUM”<br />
Sabato 1 gennaio 2011 Solennità <strong>di</strong> Maria<br />
SS. Madre <strong>di</strong> Dio<br />
GIORNATA MONDIALE PER LA PACE<br />
Ore 8.00: S. Messa con le Lo<strong>di</strong> del mattino, cantodel<br />
“VENI CREATOR”<br />
Ore 9.30: S. Messa , canto del “VENI CREATOR”<br />
- Conferenze su: I padri francescani nel Veneto, - e<br />
su: <strong>La</strong>figura <strong>di</strong>padre Tito.<br />
- Mostra con foto e documenti che testimoniano la<br />
presenza operosa, la missione e l’impegno evangelico<br />
dei frati OFM nel territorio e nella comunità <strong>di</strong><br />
Sant‘<strong>Antonio</strong>.<br />
- Mostra <strong>di</strong> paramenti e oggetti sacri appartenenti<br />
alla chiesa.<br />
- Stesura <strong>di</strong> un libretto per ravvivare la memoria<br />
dell‘in<strong>di</strong>menticato padre e Pastore, e per far cono-<br />
Ore 11.00: S. Messa, canto del “VENI CREATOR”<br />
Ore 18.30: S. Messa<br />
Domenica 2 gennaio<br />
Ore 8.00: S. Messa con le Lo<strong>di</strong> del mattino<br />
Ore 9.30: S. Messa<br />
Ore 11.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa SOSPESA<br />
Da Lunedì 3 a martedì 4 gennaio<br />
Ore 9.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa SOSPESA<br />
Mercoledì 5 gennaio<br />
Ore 9.00: S. Messa<br />
Ore 18.30: S. Messa festiva dell’Epifania<br />
Mercoledì 6 EPIFANIA DEL SIGNORE<br />
Offerta a Gesù delle cassettine “AVVENTO DI<br />
FRATERNITÁ”<br />
Ore 8.00: S. Messa con le Lo<strong>di</strong> del mattino<br />
Ore 9.30: S. Messa<br />
Ore 11.00: S. Messa Solenne<br />
Ore 18.30: S. Messa<br />
ANNUNCIO SOLENNE DELLA PASQUA<br />
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è<br />
manifestata e sempre si manifesterà in mezzo<br />
a noi fino al suo ritorno.<br />
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricor<strong>di</strong>amo<br />
e viviamo i misteri della salvezza.<br />
Centro <strong>di</strong> tutto l’anno liturgico è il Triduo del<br />
Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà<br />
nella domenica <strong>di</strong> Pasqua l’24 aprile. In<br />
ogni domenica, Pasqua della settimana, la<br />
santa Chiesa rende presente questo grande<br />
evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la<br />
morte. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni<br />
santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 9<br />
marzo febbraio. L’Ascensione del Signore, il 5<br />
giugno. <strong>La</strong> Pentecoste, il 12 maggio. <strong>La</strong> prima<br />
domenica <strong>di</strong> Avvento, il 27 novembre. Anche<br />
nelle feste della santa Madre <strong>di</strong> Dio, degli apostoli,<br />
dei santi e nella commemorazione dei<br />
fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra<br />
proclama la Pasqua del suo Signore.<br />
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del<br />
tempo e della storia, lode perenne nei secoli<br />
dei secoli.<br />
Amen.<br />
PER COMMEMORARE IL 40° ANNIVERSARIO DELLA MORTE<br />
DI PADRE TITO,<br />
LA PARROCCHIA DI SANT’ANTONIO<br />
NEL PERIODO 24 MARZO – 13 GIUGNO 2011 PROPONE:<br />
scere ai giovani l’opera religiosa e sociale da lui svolta<br />
con carità e amore per Marghera.<br />
- Scrittura su “<strong>La</strong> <strong>Campana</strong>” <strong>di</strong> testimonianze<br />
riguardanti padre Tito.<br />
- Celebrazioni liturgiche:<br />
- 24 marzo - 40° Anniversario della morte <strong>di</strong> padre<br />
Tito<br />
- 11-12 giugno - 56° Anniversario della<br />
Consacrazione della chiesa <strong>di</strong> Sant ‘<strong>Antonio</strong>,’<br />
- 13 giugno Festa <strong>di</strong> S.<strong>Antonio</strong> e Festa Patronale