Scacchitalia2010_2_S.. - Federazione Scacchistica Italiana
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colo di Boccadivacca va a Marciano dove viene nominato Podestà<br />
da ser Mastino della Scala, signore di Verona e, dal 1335<br />
della stessa Lucca. Proveniendo da una città che vieta i giochi<br />
fuori dalle baratterie, Bioccolo pensa di vietarli del tutto. Ma<br />
ogni volta che un gioco viene vietato gli abitanti lo sostituiscono<br />
con un altro altrettanto piacevole. Vietate le tavole si gioca<br />
a scacchi con i dadi, vietato l’uso dei dadi si gioca a scacchi<br />
senza dadi. Anche i soli scacchi vengono vietati. Ma alla fine i<br />
cittadini avranno la meglio e Bioccolo, fatta la figura della stupido,<br />
sarà destituito e i giochi riammessi.<br />
24<br />
Lo podestà, ciò sentendo, fece mettere bando che neuno<br />
giuoco di taule si possa fare. Li gentilotti et altri che di giuoco<br />
si dilettavano, dolendosi di sì fatti comandamenti e pogo<br />
valendo, si ridusseno a giucare a scacchi a dadi et allo smiglieri<br />
a dadi: e quine si davano piacere con giocare e poga e<br />
gran somma. Messer Bioccolo, che i giuochi di prima avea<br />
fatti vietar’e più, perché lui non era omo da neuno piacere<br />
volea che altri come lui fusse di sollazzo netto, sentendo che<br />
al giuoco delli scacchi e de’ smilieri ora la gente si trastulava,<br />
pensò tal diletto via levare. E rimandato bando che a neuno<br />
giuoco dove dadi s’adoperasseno giocare non si potesse, li<br />
gentilotti, mormorando di tanti comandamenti, tra loro diceano:<br />
«Lo podestà dé essere di quelli di santa Lucchisenna,<br />
che non volendo né sapendosi pigliar piacere non vorrè’ che<br />
altri se ne prendesse». Et avendo tanti comandamenti a dosso,<br />
diliberonno darsi piacere a scacchi et a smiglieri senza dadi,<br />
dicendo tra loro: «Omai messer Bioccolo ci lasserà stare». E<br />
tal giuoco giocavano d’assai e di pogo. La maladetta invidia<br />
del podestà, non potendo patire che altri si desse piacere, fe’<br />
divieto che né a scacchi né a smiglieri giocar non si possa.<br />
1334, febbraio. Siena. Appena dopo il tramonto, quattro giovani<br />
Piccolomini, Giovachino di Andrea di Salamone, Amerigo<br />
da Torino, Nerocchio di Naddo e Riccio di Finuccio, entrano<br />
in casa Malavolti passando dal cortile. In casa sorprendono<br />
Regalino Malavolti mentre gioca a scacchi. Giovachino