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L'ORGANO DELLA CHIESA COLLEGIATA DI S. MARIA ASSUNTA ...

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ISTITUTO <strong>DI</strong> PALEOGRAFIA MUSICALE<br />

Associazione Culturale<br />

ARMANDO CARIDEO<br />

<strong>L'ORGANO</strong><br />

<strong>DELLA</strong> <strong>CHIESA</strong> <strong>COLLEGIATA</strong><br />

<strong>DI</strong> S. <strong>MARIA</strong> <strong>ASSUNTA</strong><br />

AD ANGUILLARA SABAZIA<br />

(Domenico Alari, 1790-92)<br />

STORIA - DOCUMENTI D'ARCHIVIO - RESTAURO


GARAMOND<br />

ISTITUTO <strong>DI</strong> PALEOGRAFIA MUSICALE - Associazione culturale<br />

Collana “FONTI E STU<strong>DI</strong>” - Serie II: Studi 1<br />

Diretta da Armando Carideo e Luca De Paolis<br />

In copertina: Organo di Domenico Alari (1790-92) - Chiesa Collegiata di


S. Maria Assunta - Anguillara Sabazia<br />

In quarto di copertina: Cartellini originali<br />

Foto: Armando Carideo<br />

PRESENTAZIONE <strong>DELLA</strong> COLLANA<br />

Con questo saggio storico-archivistico prende avvio la serie “Studi” della<br />

Collana di pubblicazioni dell'”ISTITUTO <strong>DI</strong> PALEOGRAFIA MUSICALE<br />

- Associazione culturale” fondata a Roma nel 1989 per coordinare le ricerche<br />

degli studiosi formatisi nel “Corso superiore di paleografia e semiografia<br />

musicale dall'Umanesimo al Barocco” fondato e diretto dal Prof. Francesco<br />

Luisi.<br />

Contemporaneamente inizia anche la serie “Fonti” con la trascrizione curata<br />

da Luca de Paolis di alcune composizioni strumentali contenute nel<br />

“Baldwine Manuscript” (London, British Museum, RM 24 d 2).<br />

Naturalmente la produzione scientifica dei Soci nei primi sei anni di vita dell'Associazione<br />

non è limitata a questi due piccoli contributi. Altri studi hanno<br />

trovato diverse vie editoriali, alcuni già pubblicati, altri di prossima pubblicazione.<br />

L'Associazione ha ritenuto comunque opportuno acquistare visibilità<br />

con una propria collana ed ha trovato una collaborazione qualificata ed un<br />

sostegno generoso nella casa editrice romana GARAMOND.<br />

La speranza e l'augurio è che alla posa delle due prime pietre segua una<br />

solida e articolata costruzione di produzione scientifica che porti alla luce<br />

sempre nuovi tesori del patrimonio musicale storico. E questo non solo per<br />

arricchire la conoscenza, ma, quando è possibile, per fruirne nell'attualità: è il<br />

caso di questi primi due frutti. La pubblicazione in notazione moderna di<br />

musica rinascimentale manoscritta permetterà nello stesso tempo un<br />

arricchimento della conoscenza musicologica e un rinnovato godimento<br />

musicale di strumentisti e pubblico; la ricerca storico-archivistica su un<br />

organo settecentesco di scuola romana, ha portato non solo nuova luce su un<br />

importante capitolo della storia organaria italiana, ma ha facilitato in modo<br />

decisivo il restauro filologico di un prezioso strumento che ora fa risentire la<br />

sua splendida voce a servizio delle celebrazioni liturgiche e ad arricchimento<br />

e godimento musicale del pubblico nei concerti.


Questa prospettiva vitale è di conforto alle fatiche dei giovani studiosi<br />

nell'acquisizione delle molte competenze necessarie per una seria ricerca<br />

musicologica.<br />

Roma, Giugno 1995<br />

Armando Carideo<br />

Presidente dell'Istituto di Paleografia Musicale - Associazione culturale<br />

S O M M A R I O<br />

P R E M E S S A 3<br />

LA <strong>COLLEGIATA</strong> <strong>DI</strong> S. <strong>MARIA</strong> <strong>ASSUNTA</strong> IN ANGUILLARA 6<br />

(di M.A. Solano)<br />

DOMENICO ALARI ORGANARO ROMANO 9<br />

STORIA DELLO STRUMENTO 12<br />

I. LA COSTRUZIONE 12<br />

II. INTERVENTI <strong>DI</strong> MANUTENZIONE E RESTAURO 15<br />

RELAZIONE <strong>DI</strong> RESTAURO (di R. Lorenzini) 18<br />

DOCUMENTI D'ARCHIVIO 30<br />

I. LA COSTRUZIONE DEL<strong>L'ORGANO</strong> 30<br />

II. CASSA E CANTORIA 36<br />

III. INTERVENTI <strong>DI</strong> MANUTENZIONE E RESTAURO 42<br />

IV. ORGANISTA 55<br />

A P P E N D I C E I 58<br />

ALTRI DOCUMENTI RIGUARDANTI L'ATTIVITA' <strong>DI</strong> 58<br />

DOMENICO ALARI<br />

A - ARCHIVIO CAPITOLARE<br />

<strong>DI</strong> S. GIOVANNI IN LATERANO 58


B. ARCHIVUM ROMANUM SOCIETATIS IESU. 63<br />

A P P E N D I C E I I 66<br />

SCHEDA TECNICA DEL<strong>L'ORGANO</strong> 66<br />

CONCERTO <strong>DI</strong> INAUGURAZIONE 68<br />

SECONDO CONCERTO 69<br />

IN<strong>DI</strong>CE DEI NOMI 70


SIGLE E ABBREVIAZIONI<br />

ACL Archivio Capitolare Lateranense<br />

Arch. Coll. Archivio della Chiesa Collegiata, Anguillara Sabazia<br />

Arch. Com. Archivio Comunale di Anguillara Sabazia<br />

ARSI Archivum Romanum Societatis Iesu.<br />

ASR Archivio di Stato di Roma.<br />

RMI Rivista Musicale Italiana, Torino.<br />

1


P R E M E S S A<br />

Negli ultimi anni la riscoperta, lo studio e il restauro degli organi storici sta<br />

avendo in Italia un forte, rinnovato impulso. Giunge a maturazione un movimento<br />

che ebbe inizio negli anni Cinquanta dalle ricerche e dalle iniziative di<br />

studiosi e musicisti come Renato Lunelli (1895-1967), Luigi Ferdinando Tagliavini<br />

ed Oscar Mischiati. Dando inizio, nel 1960, alla pubblicazione della<br />

rivista “L'Organo” essi resero possibile una accelerazione e diffusione del dibattito<br />

sul patrimonio organario storico italiano e in particolare sulla metodologia<br />

della catalogazione, dello studio, del restauro degli strumenti superstiti.<br />

Sotto la spinta delle loro ricerche e delle loro iniziative il movimento è<br />

cresciuto rapidamente facendo evolvere positivamente la situazione: in molte<br />

regioni è iniziata e prosegue la catalogazione degli organi storici per<br />

iniziativa delle Soprintendenze o di singoli ricercatori, anche se con<br />

comprensibili alti e bassi qualitativi; giovani studiosi hanno intensificato le<br />

ricerche d'archivio di supporto ai restauri; la fondamentale figura<br />

dell'organaro artigiano restauratore si è fortemente evoluta, tanto che oggi un<br />

numero crescente di giovani organari sta dando un contributo straordinario di<br />

competenza tecnica e storica oltre che di sensibilità musicale. La<br />

collaborazione tra organi amministrativi centrali e locali, organari e studiosi<br />

sta cercando forme sempre più positive a tutto vantaggio della conoscenza,<br />

salvaguardia e valorizzazione del patrimonio organario italiano che,<br />

nonostante le perdite subite, è ancora immenso. Tanto che oggi possiamo<br />

salutare con soddisfazione da una parte la costituzione di una Commissione<br />

centrale per la tutela degli organi storici presso il Ministero dei Beni<br />

Culturali che sta preparando importanti documenti orientativi e normativi, e<br />

dall'altra la nascita della Associazione Italiana Organari che, nella<br />

Assemblea Generale del 1 aprile 1995, ha approvato un interessante<br />

documento intitolato “Norme per il restauro degli organi antichi”, punto di<br />

partenza per uniformare le procedure di restauro nella direzione del<br />

miglioramento qualitativo. Inevitabilmente, in modo più o meno<br />

consapevole, i diversi responsabili e operatori del settore, stanno<br />

convergendo verso una cooperazione sempre più rispettosa delle rispettive<br />

competenze. Non mancano certo resistenze, fughe, particolarismi; ma i casi<br />

positivi si moltiplicano.<br />

Il restauro dell'organo della Chiesa Collegiata di Anguillara è un esempio<br />

particolarmente felice di questo clima: dopo la riapertura della Chiesa<br />

Collegiata, la popolazione, il Parroco e i consigli parrocchiali, le associazioni<br />

3


4<br />

e l'amministrazione comunale si sono mossi per ridare alla loro Chiesa la<br />

completa funzionalità e, caso raro, non è stato trascurato l'organo.<br />

Nel settembre del 1992 mi fu chiesto di fare un sopralluogo all'organo per<br />

dare un parere sul da farsi: compresi immediatamente l'importanza dello<br />

strumento e la possibilità, nonostante il rovinoso stato in cui si trovava, di un<br />

restauro interessante; feci immediatamente la ricerca d'archivio alla<br />

Collegiata e al Comune, trovando abbondanza di documenti che sono stati<br />

inclusi integralmente in questa monografia. Il ritrovamento dei contratti per<br />

l'organo, per la cantoria e la cassa, persino delle ricevute per pittura e<br />

indoratura di cantoria e cassa, e il confronto con l'esistente mostrava senza<br />

dubbio di equivoci che l'organo di Domenico Alari, la cantoria e la cassa<br />

disegnate dall'architetto Giuseppe Scaturzi, realizzate da Francesco Poggi,<br />

pitturate e dorate da Costantino de Romanis costituivano un insieme<br />

organico ed armonico pensato per la chiesa appena ricostruita (1765-80). Il<br />

nome della famiglia degli organari romani Alari mi era noto da un prezioso<br />

articolo di Furio Luccichenti1 . I documenti affiorati fino ad allora<br />

dimostravano una presenza incisiva e longeva (circa due secoli) degli Alari<br />

nell'ambiente romano per gli importanti incarichi di manutenzione degli<br />

organi esistenti nelle Basiliche e chiese di Roma, ma non si avevano notizie<br />

sulla loro attività di costruttori (eccetto per il capostipite Giacomo). Perciò<br />

trovare un organo firmato e datato da Domenico Alari, e subito dopo persino<br />

il contratto, le ricevute e una lettera autografa, suscitò in me un vivo<br />

entusiasmo che contagiò il Parroco Don Alvaro Vignolini, il Sig. Alfonso<br />

Micheli, che mi aveva contattato, e quanti ad Anguillara venivano a sapere<br />

dell'importanza del ritrovamento. Si chiamarono diversi organari per avere<br />

preventivi da vagliare e si scelse l'organaro toscano Riccardo Lorenzini, noto<br />

come un vero maestro del restauro filologico degli organi storici. Ciò rese<br />

rapida e senza problemi l'approvazione del progetto da parte della Soprintendenza,<br />

e ci si attivò per trovare i fondi non solo per il restauro dell'organo<br />

ma anche per la ristrutturazione della cassa, della cantoria, della scala e<br />

del vano di accesso all'organo ecc. La risposta della popolazione, del<br />

Comune, degli organismi parrocchiali, delle associazioni culturali è stata<br />

ammirevole, ed ha reso possibile l'attuazione dell'intero programma di<br />

restauro. Il 18 maggio 1993 l'organo veniva smontato e portato nel<br />

laboratorio di R. Lorenzini. Si procedeva agli interventi di ristrutturazione e<br />

consolidamento della cassa e della cantoria, e del vano di accesso alla<br />

1 F. LUCCICHENTI, Gli Alari organari in Roma, in Amici dell’organo di<br />

Roma, Serie II (1984), pp. 54-62. Approfitto per ringraziare in questa sede<br />

F. Luccichenti per la segnalazione di numerosi documenti esistenti<br />

nell’Archivio Capitolare Lateranense riguardanti l’attività di Domenico<br />

Alari. Questi documenti furono da me trascritti direttamente dagli originali<br />

con l’aggiunta di qualche altro trovato nello spoglio completo del grande faldone.


5<br />

cantoria nel quale veniva costruita una comoda scala in legno. Alla fine di<br />

febbraio 1995 fu possibile rimontare l'organo. Il giorno di Pasqua i<br />

parrocchiani poterono risentire la voce del loro organo nella celebrazione<br />

liturgica e la domenica 7 maggio fu tenuto il concerto di inaugurazione dal<br />

M.° Armando Carideo, seguito da un secondo concerto il sabato 13 maggio<br />

del M° Wijnand van de Pol2 .<br />

Il periodo immediatamente successivo al restauro è di estrema delicatezza:<br />

l'organo infatti è una macchina complessa che deve essere tenuta<br />

continuamente in efficienza con l'uso e la manutenzione; altrimenti nel giro<br />

di qualche anno diventa nuovamente inservibile, e si vanifica la costosa<br />

operazione del restauro. In questo caso poi la responsabilità della<br />

conservazione è aumentata per l'importanza e l'unicità dello strumento.<br />

Insomma il restauro non è un avvenimento puntuale, che si esaurisce con il<br />

rimontaggio dello strumento, ma è una condizione nuova, non più di<br />

abbandono, ma di cura costante per la conservazione nella perfetta<br />

efficienza.<br />

L'uso dell'organo nella liturgia è certamente la sua principale funzione: è per<br />

questo che tutta la comunità di Anguillara ha voluto il restauro. In questo<br />

caso lo strumento è una testimonianza storica di particolare importanza<br />

dell'arte organaria romana della seconda metà del Settecento, l'unico fino ad<br />

oggi restaurato con criteri filologici: ne deriva un'ulteriore responsabilità per<br />

una cura diligente e per un uso nell'attività concertistica. Il concerto,<br />

specialmente se animato da organisti conoscitori dell'arte organaria storica<br />

italiana e della letteratura che su questo strumento trova la sua giusta luce e il<br />

suo giusto colore, può diventare una occasione preziosa per la conoscenza e<br />

il godimento di capolavori musicali. A vantaggio della comunità di<br />

Anguillara e dei molti suoi ospiti italiani e stranieri che, attratti dalla bellezza<br />

naturale del luogo, potranno trovare anche la possibilità di godere di incontri<br />

musicali preziosi.<br />

Nel quadro di un corretto progetto di restauro, la ricerca archivistica è di fondamentale<br />

importanza: quanto più è conosciuta la storia dello strumento,<br />

dalla sua progettazione e realizzazione, ai successivi interventi di<br />

manutenzione ordinaria e straordinaria, ai restauri più consistenti, tanto più<br />

facile diventa impostare correttamente e coscientemente il nuovo intervento,<br />

come è testimoniato dalla relazione di restauro. È dunque indispensabile, in<br />

occasione di un'operazione tanto delicata e difficile, lasciare una<br />

documentazione il più possibile completa a chiarificazione dei criteri<br />

dell'intervento e come punto di riferimento per futuri interventi. La<br />

pubblicazione della presente monografia vuole rispondere a questa esigenza<br />

di metodo e nello stesso tempo mettere a disposizione di organari, studiosi di<br />

2 Vedi Appendice II.


6<br />

storia organaria, ispettori onorari e funzionari di Soprintendenze incaricati di<br />

dirigere i restauri, materiale prezioso di documentazione e di dibattito<br />

costruttivo.<br />

Il materiale fotografico, di carattere amatoriale, proviene dagli archivi<br />

personali di Armando Carideo e Riccardo Lorenzini. Nelle tavole fuori testo<br />

ogni fotografia sarà contrassegnata dalla rispettiva sigla (A.C.; R.L.).<br />

Desidero esprimere un cordiale ringraziamento a quanti in diversi modi mi<br />

hanno facilitato il lavoro: in particolare a Don Alvaro Vignolini e<br />

all'Amministrazione comunale di Anguillara per avermi facilitato in ogni<br />

modo l'accesso agli archivi, al Sig. Alfonso Micheli per la premura<br />

mostratami in ogni fase organizzativa, alla Dott. Maria Angela Solano per il<br />

contributo sulla Chiesa Collegiata, all'organaro Riccardo Lorenzini per la<br />

preziosa relazione di restauro e per la generosità in chiarimenti e<br />

suggerimenti, al Dott. Oscar Mischiati per la revisione delle trascrizioni dei<br />

documenti d'archivio e per il sostegno continuo nell'affrontare le difficoltà di<br />

questa complessa disciplina.


LA <strong>COLLEGIATA</strong> <strong>DI</strong> S. <strong>MARIA</strong> <strong>ASSUNTA</strong> IN ANGUILLARA<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Era il 1576. Andrea Stradella Vescovo di Sutri e Nepi si trovava in visita<br />

nella Chiesa di Anguillara dedicata alla Vergine Maria e con lui clero e<br />

popolo, quando con grande fragore, per il cedimento di una trave, si verificò<br />

un crollo. Tutti i presenti rimasero illesi; in ringraziamento dello scampato<br />

pericolo fu indetta una processione che partendo dal luogo del miracolo<br />

giungeva alla chiesa di S. Francesco fuori le Mura 3 .<br />

Il ricordo dell'avvenimento e il rito della processione erano ancora vivi nel<br />

XVIII secolo.<br />

Questa testimonianza delle precarie condizioni in cui si trovava S. Maria Assunta<br />

viene confermata dalla precedente Visita Pastorale eseguita due anni<br />

prima dal Vescovo Donato Stampa che descriveva la chiesa bisognosa di restauri,<br />

con la navata sinistra che minacciava di crollare 4 .<br />

Anche successivamente, nei secoli XVII e XVIII i documenti registrano la situazione<br />

di degrado della chiesa, la necessità di interventi, i restauri eseguiti,<br />

fino alla decisione nel 1763 di demolirla quasi totalmente e di ricostruirla di<br />

dimensioni maggiori, nell'aspetto che conserva ancora oggi.<br />

Allo stato attuale delle conoscenze non è possibile fare ipotesi sull'epoca<br />

della prima edificazione della chiesa sia perché negli archivi consultati non si<br />

trovano documenti antecedenti il 1560, sia perché non è dato conoscere a chi<br />

fosse dedicata la chiesa prima che il Concilio tridentino la consacrasse alla<br />

Vergine Maria Assunta in Cielo.<br />

La già citata Visita Pastorale del 1574 ci fornisce la prima descrizione degli<br />

elementi presenti: l'Altare Maggiore, Il Fonte battesimale in marmo posto accanto<br />

alla porta d'ingresso, l'altare del Santissimo Rosario, di S. Lucia, della<br />

Società del Santo Rosario, posto sul lato sinistro della chiesa accanto alla<br />

porta, l'altare del Crocefisso accanto al Sacrario, la sagrestia e il cimitero.<br />

3 Arch. Coll., Confraternita Misericordiae, Entrate e Uscite, Anni 1570-<br />

1597.<br />

4 Arch. Diocesano di Sutri, Vescovi 1/V.<br />

7


8<br />

Negli anni successivi, forse in occasione dei necessari lavori di consolidamento,<br />

la chiesa viene ampliata: nella Visita Pastorale del 15935 vengono<br />

citate le cappelle di Rocca Maggiore e della Beata Annunciazione, poste a<br />

conclusione delle navate laterali e quella di S. Giovanni sul lato destro, che<br />

verrà demolita nel corso del rifacimento settecentesco.<br />

È proprio nella parte superiore del vecchio catino della cappella della Beata<br />

Annunciazione (quella attuale si trova ad un livello inferiore), e sul muro<br />

perimetrale dell'andito di ingresso all'organo, che racchiudeva la cappella di<br />

S. Giovanni, che sono stati ritrovati degli affreschi attribuiti al tardo<br />

Cinquecento.<br />

Dall'inventario dei beni della Fabrica di S. Maria6 si ricavano altri elementi<br />

presenti nell'antica Collegiata ed ora scomparsi: il chiostro, il portico, la scala<br />

cordonata che portava all'ingresso principale.<br />

Sullo stato di conservazione della chiesa proseguono le notizie nel<br />

diciassettesimo secolo: nella Visita ad Limina del 16777 si accenna ai vari<br />

restauri eseguiti negli anni precedenti (tra cui la costruzione di uno sperone<br />

laterale) e nella Visita Apostolica del 16808 vengono descritti gli altari e le<br />

immagini deteriorati dall'umidità e dalla vetustà e la necessità di urgenti<br />

lavori.<br />

Come è già stato accennato, il perdurare dei problemi statici non risolti<br />

neanche con l'apposizione di due contrafforti sulle pareti laterali, la presenza<br />

di umidità e di infiltrazioni d'acqua dalle coperture, addizionati all'esigenza<br />

di spazi più ampi sia per la sagrestia che per la sala riunioni delle<br />

Confraternite della Misericordia e del SS. Sacramento, porteranno ad<br />

eseguire una quasi totale riedificazione della chiesa.<br />

Il progetto di rifacimento redatto nel 1764 da Nicola Lorenzo Piccioni, architetto<br />

attivo anche a Roma di cui si ricordano il restauro dell'interno della<br />

chiesa di S. Eusebio e i lavori nella chiesa di S. Eligio degli Orefici viene<br />

approvato dall'arciprete e dai canonici della Collegiata; nel 1765 la<br />

Congregazione dei Vescovi e Regolari decreta la costruzione della nuova<br />

Collegiata. Il Piccioni, nel raccogliere le richieste della committenza di avere<br />

due ali di cappelle laterali e nuovi ambienti per la sagrestia e per le riunioni<br />

delle Confraternite, prevede la quasi totale demolizione della chiesa antica e<br />

la sua ricostruzione ad un livello inferiore di m. 2,25 per avere, tagliata una<br />

parte del banco di tufo su cui sorgeva, una superficie in piano sufficiente per<br />

l'edificazione della nuova Collegiata. Vengono risparmiate la facciata, le due<br />

cappelle di fondo alle navate laterali e la tribuna che però verrà ampliata<br />

verso il fondo. Rimangono immutate anche le dimensioni della navata<br />

5 Arch. Diocesano di Sutri, Vescovi 7/II.<br />

6 Arch. Coll., Fabrica di S. Maria, Inventarium N.° 51.<br />

7 Arch. Segreto Vaticano, Visite ad limina, Sutrin. et Nepesin. 774 A.<br />

8 Ibidem.


9<br />

centrale e delle laterali e l'orientamento, nel rispetto dell'impostazione della<br />

chiesa antica e forse per conservare la “memoria” e si addizionano le due ali<br />

di cappelle laterali. Inoltre si demoliscono la vecchia sagrestia, il sottostante<br />

Oratorio ed alcuni ambienti annessi: la distribuzione e il dimensionamento<br />

degli spazi sono integralmente riprogettati.<br />

Il campanile, già pericolante essendo stato colpito da fulmine nel 1729, viene<br />

demolito e ricostruito di maggiori dimensioni; la scelta di ricostruirlo in una<br />

posizione diversa dalla precedente allineandolo con il principale asse viario,<br />

l'attuale Corso Umberto, testimonia la chiara volontà di stabilire un nuovo e<br />

più intenso rapporto tra la Collegiata e l'organismo urbano: il rapporto visivo<br />

che si viene a stabilire tra i tre elementi eminenti nel tessuto urbano COLLE-<br />

GIATA - ASSE VIARIO - PORTA MONUMENTALE, ci fa intendere la<br />

nuova importanza che la comunità, per mano dell'architetto, volle conferire<br />

alla chiesa. Questa esigenza ci viene confermata da alcuni documenti9 che<br />

riferiscono della necessità di demolire il campaniletto posto sul lato sinistro<br />

dell'Oratorio del Gonfalone poiché veniva ad occultare in parte la vista del<br />

nuovo campanile; viene ricostruito a spese della Fabrica sul lato destro<br />

dell'Oratorio, dove si trova tuttora.<br />

L'architetto Piccioni elabora anche l'elegante ed equilibrato disegno delle<br />

decorazioni interne; il delicato contrasto originario tra il color travertino<br />

degli elementi modanati e delle cornici e il verde tenue dei fondi è andato<br />

perduto a causa dei successivi interventi manutentori condotti con scarsa o<br />

nulla sensibilità.<br />

I lavori, dal 1781 proseguono sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Scaturzi,<br />

che sostituisce il defunto Piccioni e che disegna le decorazioni in<br />

stucco della Tribuna, il pulpito e il banco per i Priori.<br />

Ultimati i lavori interni, la nuova Collegiata di S. Maria Assunta viene<br />

consacrata nel 1794, come testimonia l'iscrizione su lastra marmorea che<br />

ricorda l'avvenimento alla presenza del vescovo di Sutri e Nepi Camillo<br />

Simeone.<br />

Rimase invece irrisolto l'aspetto esterno della chiesa: la facciata principale<br />

restò allo stato di muratura rustica, senza neanche la protezione dell'intonaco,<br />

per quasi un secolo. Solo nel 1888 si decise di affrontare il problema; la<br />

Commissione per la costruzione della facciata, istituita per l'occasione,<br />

sceglieva il progetto dell'architetto Antonio Iacometti, figlio dello scultore<br />

Ignazio e personalità di spicco del paese. Il suo è un progetto di sapore<br />

neoclassico, realizzato in stucco con finitura in polvere di marmo e gesso.<br />

Nell'anno successivo vengono eseguiti alcuni interventi nell'interno della<br />

chiesa: la ritinteggiatura delle pareti, la doratura degli stucchi, le decorazioni<br />

della Tribuna (la pittura a chiaroscuro degli angeli e degli arazzi, la<br />

decorazione degli arconi, la scrittura delle lettere dorate sull'archivolto), la<br />

9 Arch. Storico di Anguillara, Congregazione del Gonfalone 17759 / 1866<br />

N.° 248.


10<br />

verniciatura delle colonne a “marmo colorato” e l'applicazione della<br />

zoccolatura in marmo alle pareti ad eccezione delle cappelle.<br />

Maria Angela Solano


DOMENICO ALARI<br />

ORGANARO ROMANO<br />

Quanto si conosceva, fino ai miei ultimi ritrovamenti, dell'attività organaria<br />

della famiglia Alari, era frutto collaterale di altre ricerche. Il primo<br />

ricercatore a far emergere notizie d'archivio sugli Alari fu Alberto Cametti in<br />

occasione del suo studio storico sugli organi di S. Maria in Aracoeli 10 : gli<br />

Alari di diverse generazioni, a cominciare da Giacomo nel 1690, ricevono<br />

l'incarico della cura dell'organo di S. Maria in Aracoeli. Il secondo<br />

ricercatore fu Furio Luccichenti in occasione delle ricerche d'archivio in<br />

funzione del restauro dell'organo di Luca Biagi (1599) nella Basilica<br />

Lateranense 11 . Recentemente è stato restaurato da B. Formentelli<br />

l'importante organo della chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini in Roma<br />

(inaugurato nel settembre 1994), e anche in questo caso sono emersi<br />

documenti riguardanti Giacomo Alari. l'organo fu costruito nel 1673-74 da<br />

Giuseppe Testa, il quale riutilizzò una parte delle canne e il somiere dell'organo<br />

precedente (G.Guglielmi, 1614); essendo però il somiere in condizione<br />

precaria, dopo soli sette anni dovette essere sostituito. Giacomo Alari<br />

costruì il somiere nuovo (quello attuale) e aggiunse un registro nuovo di<br />

Trombone diviso in bassi e soprani (1680) 12 . Infine le mie personali ricerche<br />

portarono alla luce i documenti giacenti negli archivi di Anguillara, trascritti<br />

in questo volume, ed altri documenti di interesse. Uno riguarda la<br />

costruzione del primo dei due organi portatili ad ala (1686 e 1689) costruiti<br />

per la Basilica lateranense da Giacomo Alari “figlio della buona memoria di<br />

10 A. CAMETTI, Organi, organisti ed organari del Senato e del Popolo<br />

Romani in S. Maria in Aracoeli (1583-1848), in RMI XXVI (1919), pp. 441-<br />

485.<br />

11 Una prima massa di notizie fu pubbllicata nella fase iniziale della ricerca:<br />

F.LUCCICHENTI, Gli Alari... (v. nota 1), dove si può prendere visione<br />

anche di un albero genealogico. Lo stesso ricercatore pubblicò<br />

successivamente la monografia definitiva con la trascrizione di numerosi<br />

documenti riguardanti gli Alari: IDEM, Documenti per la storia degli organi<br />

in S. Giovanni in Laterano in Roma (1427-1984), Roma 1994.<br />

12 Ringrazio di queste notizie verbali Francesco Colamarino, organista di S.<br />

Giovanni dei Fiorentini, dal quale apprendo anche che è in preparazione una<br />

pubblicazione sul restauro dell’organo Testa-Alari.<br />

11


12<br />

Giovanni Battista dalla Città di Lodi” 13 . Un altro riguarda il nostro<br />

Domenico Alari14 : chiamato, nel 1796, per un intervento all'organo della<br />

Cappella di S. Francesco Saverio nella Chiesa del Gesù, proponeva, in una<br />

lettera autografa, la sostituzione dei primi due Contrabbassi di piombo con<br />

due canne di legno portando ad esempio alcuni grandi organi romani e<br />

“...tanti organi nuovi da me fatti...”. È dunque tutta da rivedere l'impressione<br />

che si aveva, per mancanza di documenti e di strumenti superstiti, che gli<br />

organari della famiglia Alari fossero solo dei buoni manutentori, ma non<br />

importanti costruttori. Ora abbiamo almeno uno strumento interamente<br />

costruito da un Alari e felicemente restaurato15 , corredato da un'abbondante<br />

documentazione d'archivio.<br />

Rimandando alla bibliografia citata per le notizie e i documenti riguardanti<br />

l'attività degli Alari, riassumo qui solo le notizie principali:<br />

1680 Giacomo Alari costruisce il somiere nuovo e aggiunge un<br />

registro di Trombone all'organo di S. Giovanni dei<br />

Fiorentini (G. Testa ,1673-74).<br />

1686 Giacomo Alari costruisce il primo organo positivo ad ala per<br />

la Basilica lateranense.<br />

1689 Giacomo Alari costruisce il secondo organo positivo ad ala<br />

per la stessa Basilica.<br />

1690-1717 Giacomo Alari è incaricato della manutenzione dell'organo di<br />

S. Maria in Aracoeli.<br />

1718 I fratelli Giovanni Antonio e Lorenzo Alari nominati a vita<br />

custodi dell'organo di S. Maria in Aracoeli.<br />

1747 Giovanni Antonio Alari, figlio di Giacomo, assume la<br />

manutenzione degli organi della Basilica Lateranense.<br />

Lorenzo Alari, figlio di Giacomo, e suo figlio Antonio sono<br />

incaricati del restauro dell'organo di Luca Biagi e vi<br />

13 ACL, Instrumenta, N.° 47, D XLVIII, cc. 187-189; Ibidem, N.° 48, D<br />

XLIX, cc. 98v-99v.<br />

14 V. doc. XXXVIII-XL.<br />

15 Si aggiunga la notizia comunicatami verbalmente da Arnaldo Morelli di un<br />

altro organo di Domenico Alari nella Chiesa parrocchiale di Poli (Roma) da<br />

lui visto, ma consistente di pochi resti. Sono stati vani i miei numerosi<br />

tentativi di fare un sopralluogo a Chiesa e archivio di Poli, dove non c’è più<br />

un Parroco stabile.


13<br />

aggiungono tutto nuovo il positivo, ancora esistente e<br />

restaurato da B. Formentelli (1984-89).<br />

1749 Lorenzo Alari e suo figlio Antonio assumono la manutenzione<br />

degli organi della Basilica Lateranense.<br />

1763 Giovanni Giuseppe Alari, fratello di Lorenzo, è nominato<br />

custode dell'organo di S. Maria in Aracoeli.<br />

Giovanni Alari, figlio di Lorenzo e padre di Domenico,<br />

assume l'incarico della manutenzione dei tre organi della<br />

Chiesa del Gesù 16 .<br />

1764 Giovanni Alari succede a Giovanni Giuseppe Alari nella<br />

carica di custode dell'organo di S.Maria in Aracoeli.<br />

1767 Antonio Alari, fratello di Giovanni, gli succede nella stessa<br />

carica.<br />

Di Domenico Alari non si conosce esattamente la data di nascita. Si sa che è<br />

il primogenito dei cinque figli di Giovanni, nipote di Giacomo. Poiché il<br />

matrimonio di Giovanni con Laura Zuppini ebbe luogo tra gli anni 1756-<br />

1761 si può presumere che Domenico sia nato in quegli anni.<br />

Nel 1780-81 sposa Veronica Albonetti con la quale avrà sei figli.<br />

Nel 1790 assume l'incarico di costruire l'organo della Collegiata di<br />

Anguillara Sabazia, che consegna nella primavera del 1792.<br />

Nel 1796 restaura l'organo di S. Francesco Saverio nella Chiesa del Gesù 17 .<br />

Nel 1799 firma l'apoca per la manutenzione degli organi della Basilica<br />

Lateranense che manterrà fino al 1807, quando gli succederà Filippo Priori.<br />

Domenico è l'ultimo degli Alari ad avere questo incarico 18 .<br />

Nel 1802 firma l'apoca per il restauro dell'organo grande della Basilica<br />

Lateranense 19 .<br />

16 ARSI - Chiesa del Gesù B. VIII/846. Riporto qui il breve testo di questo importante documento<br />

da me trovato nell’ARSI: “Io sottoscritto mi obligo in ogni miglior maniera di<br />

mantenere, accordati, e spolverati li tre Organi della V. Chiesa del Gesù de PP.i della<br />

Comp.a di Gesù per il prezzo di scudi dodici l’anno; e di scomporli tutti e tre, e ricomporli,<br />

ed accordarli, ed intonarli ad uso di Professori ogni dieci anni, senza altro pagamento; eccettuando<br />

però ogni risarcimento di canne, ferri etc. ed ogni caso fortuito, rosicature di sorci<br />

etc. Questo dì 15 8bre dell’Anno 1763.<br />

Io Giovanni Alari Organaro mi obbligo quanto sopra Mano p.ria”.<br />

17 V. doc. XXXVIII-XL.<br />

18 V. doc. XXXIII.<br />

19 V. doc. XXXV.


14<br />

L'11 gennaio 1800 riceve Sc. 16.32 per il restauro dell'organo dei SS. Vincenzo<br />

ed Anastasio20 .<br />

La data della sua morte non è nota. Se però nel 1826 il restauro dell'organo di<br />

Anguillara viene fatto dal Priori21 è possibile che Domenico Alari fosse già<br />

morto. Perciò è meno probabile la supposizione di F. Luccichenti22 che<br />

l'Alari (senza nome di battesimo) che cura la manutenzione dell'organo<br />

dell'Arciconfraternita del SS. Nome di Maria al Foro Traiano possa essere<br />

Domenico o suo figlio Lorenzo II.<br />

L'arte organaria della famiglia Alari viene continuata da Lorenzo II (nato il<br />

29 agosto 1783), secondogenito di Domenico. Egli viene iscritto nei ruoli di<br />

organaro dei Sacri Palazzi Apostolici nel 182123 come già gli avi Antonio e<br />

Lorenzo I. Ancora vivente nel 1841, riportato agli Stati delle Anime di S.<br />

Marco.<br />

L'ultimo degli Alari del quale si ha notizia come organaro è Domenico II,<br />

uno dei tre figli di Lorenzo II, riportato come tale agli Stati delle Anime di S.<br />

Marco negli anni 1827-2824 .<br />

20 ASR, Congr. Rel. Masch., SS. Vincenzo ed Anastasio, B. 1961. Citato da<br />

F. LUCCICHENTI, Gli Alari..., nota 57.<br />

21 V. doc. XIV.<br />

22 F. LUCCICHENTI, Gli Alari..., p. 59 e nota 58.<br />

23 IDEM, Op. cit., p. 59 e nota 61.<br />

24 IDEM, Op. cit., p. 59.


I. LA COSTRUZIONE<br />

STORIA DELLO STRUMENTO<br />

La ricerca d'archivio è stata volutamente limitata al materiale riguardante<br />

l'organo attualmente esistente nella Chiesa Collegiata di Anguillara Sabazia:<br />

tutto l'attuale insieme costituito da organo, cassa e cantoria fu infatti<br />

progettato e costruito contestualmente. Nel contratto di Domenico Alari si<br />

accenna però alle “canne dell'organo vecchio” che come di consueto “siano a<br />

suo beneficio”. La prassi più comune nella storia dell'arte organaria era la<br />

sostituzione dei vecchi strumenti specialmente quando era maturato un<br />

notevole cambiamento di gusto musicale. Ma il motivo della sostituzione non<br />

sembra in questo caso il desiderio di novità: lo strumento di Domenico Alari<br />

infatti non presenta particolari novità rispetto all'arte organaria romana da<br />

almeno un secolo. La piramide del ripieno fino alla Vigesima nona, con<br />

l'integrazione del Flauto in ottava e della Voce Umana è la struttura<br />

fondamentale di tradizione nell'organaria italiana; il Principale Secondo non<br />

è una novità anche se in questo caso non è solo un rinforzo sonoro ma offre<br />

anche un efficace effetto d'eco; l'abbinamento degli unici due registri<br />

spezzati, Tromba bassi e Cornetto Soprani, è caratteristico dell'organaria<br />

romana sotto l'influsso del grande organaro gesuita Willem Hermans (1601-<br />

1683) 25 , arrivato in Italia dalle Fiandre verso la metà del secolo precedente,<br />

operante a Roma e dintorni (Perugia, Orvieto, Terni) per molti anni, fino alla<br />

morte; né è una novità il contrabbasso al pedale nella prima ottava; anche le<br />

misure delle canne sono nella tradizione. I segni più chiari delle nuove<br />

esigenze musicali sono il leggero ampliamento della tastiera verso l'acuto<br />

(fino al Re5) e il particolare tipo di temperamento che, pur restando<br />

inequabile, permette l'uso di maggiori modulazioni tonali. Se si aggiunge la<br />

tradizione familiare di conservatori degli organi delle Basiliche romane, si<br />

può ragionevolmente pensare che Domenico Alari fu chiamato a costruire un<br />

25 A Roma, l’uso di un registro ad ancia è testimoniato già dal sec. XVI: cfr.<br />

R. LUNELLI, L’arte organaria del Rinascimento in Roma e gli organi di S.<br />

Pietro in Vaticano dalle origini a tutto il periodo frescobaldiano, Firenze<br />

1958. Il Trombone spezzato in Bassi e Soprani lo costruisce Giacomo Alari<br />

per l’organo di S.Giovanni dei Fiorentini.<br />

15


16<br />

organo nuovo perché quello vecchio era irrecuperabile. Infatti negli anni<br />

1765-1780, come attesta un voluminoso plico di documenti presenti<br />

nell'archivio parrocchiale, la Chiesa Collegiata subisce radicali restauri, per<br />

non dire rifacimenti. Tanto che nel verbale del Capitolo del 7 marzo 179026 ,<br />

nel quale viene decisa la costruzione del nuovo organo, si dice testualmente:<br />

“...dopo essere stata di nuovo con magnificenza fabbricata la nuova Chiesa<br />

Collegiata mancava in essa l'organo...”.<br />

Nel rapido sguardo ai documenti d'archivio precedenti l'epoca della costruzione<br />

dell'organo attuale sono affiorate due sole notizie. Nel fascicolo, di cui<br />

si diceva sopra, contenente i documenti sui rifacimenti degli anni 1765-1780<br />

è menzionato l'organo; con tutta probabilità sono di quest'organo le canne<br />

che l'Alari ritira a suo beneficio. Più indietro nel tempo, in un “Libro<br />

Consiliare” del sec. XVII27 , nel 1622 si parla dell'organista.<br />

Quanto avviene nella comunità di Anguillara in occasione della decisione di<br />

costruire un nuovo organo, testimonia l'importanza che aveva per una comunità<br />

cristiana in quell'epoca la presenza di questo strumento nelle<br />

celebrazioni liturgiche, espressa con sobria efficacia nella deliberazione<br />

consiliare del Capitolo della Collegiata: “...l'organo, il quale oltre lo<br />

splendore che avrebbe recato alla chiesa, era di decoro nelle sacre funzioni, e<br />

di incitamento ai fedeli di divozione...di sommo ornamento alla Chiesa, e di<br />

gloria grande di Dio” 28 . La Comunità però era povera, senza “sopravanzi” 29 ,<br />

e perciò i Canonici stessi, nel fare richiesta ai Pubblici Rappresentanti,<br />

propongono di dimezzare le spese per le feste di Pentecoste e della Natività<br />

della Madonna, danno l'esempio rinunciando ai loro emolumenti, e ciò per<br />

sei anni, risparmiando così cinquanta scudi l'anno; anzi “...acciò l'opera<br />

potesse venire più buona” decidono di prolungare il risparmio “ancora un<br />

altr'anno di più”. In ottobre il Card. Carandini, Prefetto della S.<br />

Congregazione del Buon Governo, autorizza l'iniziativa 30 .<br />

Tanta generosità merita il premio di un organaro di qualità e ci si rivolge alla<br />

bottega degli Alari, titolari della cura degli organi della Basilica di S.<br />

Giovanni in Laterano e di altre importanti Basiliche e Chiese romane.<br />

Il contratto 31 viene stipulato in data 27 aprile 1790 con il giovane Domenico<br />

Alari, allora forse poco più che trentenne, che attraverso il padre, Giovanni, e<br />

26 V. doc. I.<br />

27 Arch. Coll., B. I (dorso di pergamena).<br />

28 V. doc. I.<br />

29 V. doc. II.<br />

30 Mette conto leggere per intero i saporosi primi quattro documenti<br />

d’archivio. Qualche cosa di non molto diverso è avvenuto in occasione del<br />

recente restauro, a cominciare dall’amministrazione parrocchiale, al<br />

Comune, alla popolazione.<br />

31 V. doc. V.


17<br />

il nonno, Lorenzo, discende dal grande Giacomo che nel 1667 arrivò a Roma<br />

da Lodi. Il prezzo è pattuito in Sc. 300 Moneta romana da pagarsi in cinque<br />

rate di Sc. 60: la prima all'atto della stipula32 , la seconda alla consegna dell'organo33<br />

che avviene all'inizio di aprile del 1792, le altre tre con cadenza<br />

annuale nel mese di maggio a partire dall'anno 1792. In effetti alla consegna<br />

vengono pagate due rate perché è già prossima la scadenza della terza rata; la<br />

quarta rata viene pagata regolarmente34 ; il saldo avviene il 29 giugno 179435 .<br />

Il 6 giugno 1790 si stipula il contratto per la costruzione della cantoria e della<br />

cassa dell'organo 36 affidata al falegname braccianese Francesco Poggi detto il<br />

Bolognino, il quale dovrà realizzare il disegno dell'Architetto Scaturzi. Si stabilisce<br />

che la cantoria debba essere centinata e non diritta. Il Poggi dovrà fare<br />

anche altri lavori come la scala per salire in cantoria, la porticella e il casotto<br />

per i mantici. Il prezzo fissato è di 180 Scudi da pagarsi in quattro rate nel<br />

mese di maggio a partire dall'anno 1791. In effetti il saldo avviene nel<br />

1795 37 , ma le prime ricevute sono del 1792 38 .<br />

Il 10 novembre 1790 Domenico Alari scrive un'energica lettera di protesta al<br />

Priore Francesco Ricciotti 39 perché gli era stato comunicato dai falegnami<br />

che la cantoria sarebbe stata costruita diritta e non centinata come era stato<br />

concordato e come stava di fatto nel contratto. Alari accampa motivi estetici<br />

ma soprattutto di spazio per poter costruire l'organo senza troppo risparmio<br />

di spazio e perché vi sia posto per i cantori.<br />

All'inizio l'ampiezza prevista per la cantoria doveva essere notevole se si prevedeva<br />

la costruzione di due colonne di sostegno: il 22 giugno 1790, dunque<br />

poco dopo la firma del contratto per la cantoria, Gioacchino Ranucci firma<br />

una ricevuta di 6 Scudi in conto dei 20 previsti per la costruzione delle<br />

colonne. Le altre ricevute non sono state trovate, e forse la costruzione delle<br />

colonne fu sospesa per l'eliminazione della centinatura. In seguito alle<br />

proteste dell'organaro, la centinatura venne fatta, ma alquanto ridotta per cui<br />

non v'era più necessità delle colonne delle quali non v'è traccia nell'attuale<br />

stato della cantoria, che seppure centinata, è assai poco spaziosa. Questo<br />

spiega probabilmente perché il somiere sia tanto stretto da rendere la<br />

collocazione delle file di canne troppo ravvicinate per evitare fenomeni di<br />

interferenza; è anche per questo che forse fu sacrificata una fila della XXIX,<br />

prevista nel contratto con due file. Alari dunque dovette scendere ad un<br />

32 Ricevuta autografa in calce al contratto in data 28 aprile 1790.<br />

33 Ricevuta autografa in data 7 aprile 1792, v. doc. VI/a.<br />

34 Ricevuta firmata dallo zio Antonio in data 12 maggio 1793, v. doc. VI/b.<br />

35 Ricevuta autografa, v. doc. VI/c.<br />

36 V. doc. VII.<br />

37 V. doc. IX/d.<br />

38 V. doc. IX/a.<br />

39 V. doc. VIII.


18<br />

compromesso e costruire il somiere meno profondo del previsto. Così si<br />

spiega quello che a prima vista sembrava un grave difetto costruttivo: Alari<br />

vi fu costretto. E così anche nel restauro è stato assai problematico far parlare<br />

correttamente tutte le canne per mancanza del giusto spazio.<br />

Benché non sia citato nel contratto, Alari costruì anche l'Usignolo, come mostrava<br />

lo sportellino a sinistra della tastiera e il somierino trovato all'interno<br />

dell'organo. A Roma era usuale: Lorenzo I, nella ricostruzione dell'organo<br />

piccolo di S. Giovanni in Laterano (1747) perfeziona quello imperfetto<br />

preesistente: “... rifatto di novo il Rosignolo con uno calamaro distinto per<br />

canna essendo il vecchio con un calamaro solo riuscendo imperfetto, mentre<br />

ogni canna di detto rosignolo richiede un calamaro distinto” 40 . Nel restauro è<br />

stato opportunamente ricostruito.<br />

Nello stesso organo si trova il cornetto nei soprani con due canne per tasto e<br />

il Secondo Principale “...acciò avesse l'organo maggior spicco e<br />

armonia...” 41 . Il giovane Domenico segue dunque le tradizioni di famiglia.<br />

Le misure delle canne del Cornetto sono poco più larghe di quelle del Principale42<br />

. Le pur poche canne superstiti hanno permesso una ricostruzione attendibile.<br />

La Tromba nei Bassi è stata ricostruita secondo i criteri esposti chiaramente<br />

nella relazione di restauro.<br />

Tra la primavera e l'estate del 1795 viene eseguita da Costantino de Romanis<br />

la pittura e doratura di cassa e cantoria per la spesa di 50 Scudi 43 .<br />

Infine, l'anno successivo, l'organo viene anche dotato di una tela gialla,<br />

colore coordinato con la doratura.<br />

La completezza di questi documenti porta alla conclusione che l'insieme organo-cassa-cantoria<br />

ci è pervenuto nella struttura originaria. Naturalmente è<br />

stato lo strumento a subire più interventi, alcuni dei quali assai improvvidi<br />

per non dire distruttivi. Citiamo i più importanti:<br />

1. Asportazione di Tromba e Cornetto sostituiti con registri violeggianti, secondo<br />

l'estetica del movimento ceciliano di inizio Novecento (v. restauri del<br />

1902 e successivi).<br />

2. Sostituzione di tastiera e pedaliera, nel tentativo, mal riuscito, di<br />

completare la prima ottava corta.<br />

3. Aggiunta dei rinforzi d'ottava al Contrabbasso.<br />

4. Sostituzione dei mantici a cuneo con un mantice a lanterna.<br />

40 V. F. LUCCICHENTI, Documenti per la storia degli organi in S.<br />

GIovanni in Laterano a Roma (1427-1984), Roma 1984, p. 77.<br />

41 IDEM, Op. cit., pp. 74-77.<br />

42 V. relazione di restauro.<br />

43 V. doc. XI.


19<br />

5. Manomissione dei tiranti delle file del ripieno e del Tiratutti con un improbabile<br />

meccanismo esterno a staffa-pedale.<br />

Le soluzioni adottate nel restauro, orientato a ricondurre l'organo alla<br />

struttura fonica progettata dall'Autore, sono documentate nella relazione di<br />

restauro di R. Lorenzini, riportata per intero tra i documenti.<br />

II. INTERVENTI <strong>DI</strong> MANUTENZIONE E RESTAURO<br />

1. I documenti tacciono fino al 1818, quando la spesa di 12 Scudi per l'aggiustatura<br />

dell'organo non viene approvata dalla S. Congregazione del Buon Governo.<br />

Ma nel 1826, approfittando dell'approvazione di una spesa di 50 Scudi<br />

approvata ma in realtà notevolmente superiore al bisogno si fa rientrare la<br />

spesa per l'intervento di riparazione dell'organaro Priori “...per ristauri, e<br />

canne nuove messe...” 44 .<br />

2. Il successivo intervento di restauro documentato è del 1838 45 . L'organaro<br />

Luigi Catarinozzi, per la spesa di 22 Scudi, fa un restauro a fondo senza operare<br />

alcuna modifica. Deve però sostituire 10 canne mancanti.<br />

3. Lo stesso Luigi Catarinozzi interviene ancora per l'ordinaria manutenzione<br />

nel 1844 per la spesa di Sc. 5 46 .<br />

4. Nel 1845 è l'organaro Giovanni Suarez a fare un intervento di<br />

manutenzione per la spesa di Sc. 4<br />

Dello stesso anno è la scritta a matita che si trova sul lato interno dell'anta<br />

destra di chiusura della secreta: “L'anno 1845 Telemaco Pietro Falconj fece il<br />

registro nuovo”. Sul lato interno dell'anta sinistra altra scritta a matita:<br />

“L'anno 1848 Telemaco Pietro Falconj fece li contro Bassi Nuovi”.<br />

Di che si tratta veramente? Le prime otto delle nove canne dei Contrabbassi<br />

infatti sembrano originali se confrontate con la fattura delle prime due canne<br />

di legno del Principale collocate dietro le paraste.<br />

5. Nel 1863 l'organo ha bisogno di un nuovo intervento di restauro a fondo.<br />

Si fa avanti con una lettera Giovanni Suarez 47 , ma il restauro viene affidato<br />

44 V. doc. XIV.<br />

45 V. doc. XVII.<br />

46 V. doc. XIX.<br />

47 V. doc. XXII.


20<br />

di nuovo a Luigi Catarinozzi48 per la spesa di Sc. 11. Anche questa volta<br />

devono essere fatte nuove delle canne mancanti e devono essere raddrizzate<br />

tutte le canne di stagno del Principale “abbozzate e contuse”. A questa data i<br />

tre mantici originali sono ancora al loro posto.<br />

6. Nel 1902 si registra un intervento piuttosto pesante dell'organaro Alfredo<br />

Priori, il quale all'inizio dell'anno fa un primo intervento di semplice manutenzione<br />

costato L. 100 49 . Nella successiva estate invece fa un contratto di restauro<br />

per L. 250 50 che comprende tra l'altro la sostituzione dei tre mantici a<br />

cuneo con uno a pressione (detto anche a lanterna) e l'aggiunta di nove canne<br />

di rinforzo al pedale.<br />

7. Paolo Quaresima riceve L. 50 per un intervento di ripulitura e accordatura<br />

nel 1915 51 . Nel 1917 presenta un preventivo per un restauro più consistente,<br />

ma sempre di semplice manutenzione 52 . Non avendo però trovato ricevute di<br />

pagamento non si sa se esso abbia avuto luogo. Una ricevuta di L. 50 di<br />

Paolo Quaresima è datata invece 30 agosto 1921 53 .<br />

8. L'ultimo restauro documentato è del settembre 1921, firmato da Roberto<br />

Marinucci che però si qualifica “operaio”; il lavoro, della durata di circa 10<br />

giorni, viene liquidato per L. 400 54 . L'operazione comprende purtroppo al<br />

punto 2.°: Spostare le canne per portarlo a corista normale.<br />

Purtroppo la documentazione degli interventi che hanno portato lo strumento<br />

allo stato in cui è stato trovato nei sopralluoghi del 1992 non è completa.<br />

Certamente fino al 1863 l'organo si presentava nella sua struttura originaria.<br />

Non si sa quando furono sostituite, tastiera e pedaliera; e soprattutto non si<br />

conosce la data della sostituzione di Tromba e Cornetto. La presenza delle<br />

canne di zinco con baffi di un registro violeggiante conservate in uno<br />

scatolone fa pensare che ciò sia avvenuto dopo il 1921.<br />

9. Degli anni 1945, 1947, 1953 55 sussistono documenti che comprovano la<br />

responsabilità del Comune “proprietario dell'organo” nelle spese di manutenzione<br />

dell'organo e del compenso all'organista.<br />

48 V. doc. XXIII.<br />

49 V. doc. XXIV.<br />

50 V. doc. XXV.<br />

51 V. doc. XXVII.<br />

52 V. doc. XXVIII.<br />

53 V. doc. XXIX.<br />

54 V. doc. XXX.<br />

55 V. doc. XXXI.


21<br />

10. Il 19 settembre 1992, chiamato dal Parroco Don Alvaro Vignolini, il M.°<br />

Armando Carideo fa un attento sopralluogo allo strumento ed inizia<br />

immediatamente la ricerca dei documenti negli archivi della Collegiata e del<br />

Comune, trovando materiale abbondante e prezioso, riprodotto in questo<br />

volume; suggerisce di chiedere un preventivo all'organaro Riccardo<br />

Lorenzini, noto per la sua competenza e serietà anche alla Soprintendenza ai<br />

B.A.A.A.S di Roma, ed eventualmente ad altri organari. Viene scelto il<br />

preventivo di Riccardo Lorenzini, successivamente approvato dalla<br />

Soprintendenza. L'organo viene smontato e portato in laboratorio nella<br />

primavera del 1993, e rimontato nel febbraio del 1995.<br />

Per l'inaugurazione sono organizzati due concerti il 7 e il 13 maggio 1995 tenuti<br />

rispettivamente da Armando Carideo e Wijnand van de Pol.


RELAZIONE <strong>DI</strong> RESTAURO<br />

DEL<strong>L'ORGANO</strong> <strong>DI</strong> DOMENICO ALARI (1792)<br />

NELLA <strong>CHIESA</strong> <strong>DI</strong> S. <strong>MARIA</strong> <strong>ASSUNTA</strong> AD ANGUILLARA<br />

SABAZIA<br />

L'organo della chiesa di S. Maria Assunta ad Anguillara Sabazia è l'unico<br />

strumento a tutt'oggi conosciuto di Domenico Alari di Roma che lo costruì<br />

nel 1792, collocandolo sulla tribuna sopra la porta d'ingresso in una cassa di<br />

legno dipinta d'azzurro e dorata.<br />

P R I M A D E L R E S T A U R O<br />

Lo stato dell'organo prima dello smontaggio, avvenuto il 18 maggio 1993, è<br />

descritto nel mio progetto di restauro del 12 ottobre 1992, riportato qui di seguito.<br />

DESCRIZIONE<br />

L'organo in oggetto è un pregevole strumento, unico superstite a tutt'oggi conosciuto,<br />

del grande organaro romano Domenico Alari.<br />

È collocato in tribuna sopra la porta d'ingresso in cassa lignea dipinta d'azzurro<br />

e dorata.<br />

Esso è così composto:<br />

- 1 manuale non originale d'osso e ebano di 51 tasti da Do1 a Re5 con prima<br />

ottava cromatica;<br />

- 1 pedaliera non originale di 12 pedali da Do1 a Si1, ottava cromatica<br />

sempre unita alla tastiera;<br />

- 1 somiere maestro a tiro di noce con 12 registri, 47 canali e crivello di<br />

gattice;<br />

- 1 somiere per 9 note dei Contrabbassi con raddoppio all'ottava per le sole<br />

prime 6 note e 1 somierino per 3 note cromatiche della pedaliera;<br />

22


23<br />

- 1 mantice a lanterna a pieghe compensate alimentato da pompe a stanga e<br />

da elettroventilatore;<br />

- Registri: 6 tiranti a pomello in doppia colonna a destra della tastiera:<br />

Principale Flauto (in VIII)<br />

Principale II Voce Umana<br />

Ottava<br />

Ripieno (3 file)<br />

Divisione Bassi/Soprani: Si2 Do3.<br />

Il Principale ha le prime due canne di legno aperte, poi di stagno in facciata<br />

da Mi1 a Do4, quindi all'interno di piombo. Facciata in tre cuspidi (11-9-11)<br />

divise da paraste, con bocche allineate e labbro superiore a mitria.<br />

Il Principale II è reale da Do#2.<br />

STATO <strong>DI</strong> CONSERVAZIONE<br />

L'organo ha subito, in epoca imprecisata, un tentativo di cromatizzazione<br />

mediante la sostituzione della tastiera e della pedaliera. Tuttavia, mentre per<br />

il Pedale il tentativo è andato a buon fine seppure in maniera discutibile, la<br />

tastiera fu collegata alla catenacciatura solo per i primi 47 tasti, restando<br />

insoddisfatti gli ultimi 4. In tal modo la prima ottava cromatica della tastiera<br />

risulta allacciata ad una catenacciatura ordinata secondo una successione di<br />

ottava corta rendendo lo strumento, di fatto, inutilizzabile. Del resto non<br />

esiste alcuna aggiunta di canne o meccanismo per una corretta<br />

cromatizzazione.<br />

Le canne interne hanno subito tagli e ammaccature e sono in cattive<br />

condizioni di conservazione.<br />

Per il cedimento delle paraste della cassa la coperta della facciata si è rotta<br />

per tutta la sua lunghezza.<br />

Mancano le ultime due file del Ripieno (XXVI e XXIX), la Tromba Bassi, il<br />

Cornetto (Soprani a 2 file) e un effetto speciale (forse un Usignolo).<br />

I Contrabbassi sono di 8' e i raddoppi di 4'.<br />

Dall'analisi dello strumento e dal contratto reperito nell'Archivio<br />

Parrocchiale dal M° Armando Carideo è evidente che l'organo, in origine,<br />

aveva un manuale di 47 note (Do1-Re5 con prima ottava corta), una pedaliera<br />

con 9 tasti (Do1-Do2) che comandavano Contrabbassi di 16' senza<br />

raddoppio, 3 mantici a cuneo di castagno con stecche di faggio.<br />

La composizione fonica, che diamo secondo l'ordine sul somiere, era la seguente:


Principale Principale II<br />

Ottava Voce Umana<br />

XV Flauto in VIII<br />

XIX Cornetto<br />

XXII Tromba Bassi<br />

XXVI<br />

XXIX Tirapieno<br />

PROGETTO <strong>DI</strong> RESTAURO<br />

Considerando l'incongruenza delle modifiche subite, proponiamo di<br />

restaurare l'organo nell'impianto originale dell'Alari sulla base anche del<br />

citato contratto.<br />

A tale scopo verranno ricostruiti la tastiera, la pedaliera, i tiranti scomparsi<br />

dei registri, compreso il Tirapieno. I registri mancanti saranno ricostruiti<br />

sulla scorta delle misure di quelli presenti. I Contrabbassi saranno ripristinati<br />

secondo il pensiero dell'Alari recuperando le 8 canne originali superstiti e<br />

ricostruendone una nuova.<br />

Inoltre, poiché inderogabili lavori di consolidamento della muraglia della<br />

facciata non lasceranno spazio sufficiente per mantenere il mantice a<br />

lanterna, è necessario ricostruire i 3 mantici a cuneo e il meccanismo per la<br />

loro alzata.<br />

Gli elementi costitutivi dell'intonazione d'origine (fori al piede, altezza delle<br />

bocche, profilo dell'anima, dentatura e lunghezza delle canne) sono rimasti<br />

invariati, per cui il recupero di questa e del temperamento, una volta<br />

restaurato il materiale fonico, non presenterà difficoltà.<br />

I L R E S T A U R O<br />

Dopo lo smontaggio l'organo è stato trasferito nel nostro laboratorio.<br />

Il restauro ha mirato al ripristino dell'impianto originale dell'Alari<br />

eliminando le modifiche subite.<br />

CANNE<br />

Le canne di metallo sono state pulite mediante soffiatura e lavaggio con<br />

acqua distillata. Poi sono state rimesse in tondo eliminando le ammaccature e<br />

le deformazioni. Successivamente sono state riordinate nei vari registri di<br />

24


25<br />

appartenenza in base alla numerazione graffita sul piede di ogni canna. Tale<br />

numerazione è da ritenersi originale essendo ripetuta all'interno di ogni corpo<br />

e ben visibile attraverso la bocca.<br />

Il materiale di costruzione è risultato essere Stagno vergine per le canne della<br />

facciata e Piombo al 98% per le canne interne; il restante 2% è costituito da<br />

altri elementi.<br />

Il riordino ha permesso di valutare l'entità degli accorciamenti e i<br />

cambiamenti di posizione delle canne subiti attraverso i secoli. A questo<br />

punto sono stati risaldati gli strappi e le porzioni dissaldate, e sono state<br />

allungate molte canne la cui lunghezza era stata diminuita dai tagli operati<br />

per cambiamenti di posizione o perché mangiate dai topi.<br />

Nel riordino sono state recuperate 5 canne del Cornetto. Il confronto di<br />

queste 5 canne coi fori del crivello ha permesso di ricostruire tutto il registro.<br />

In particolare il diametro della fila in XII sono più larghi di una terza minore<br />

rispetto a quelli della XV del Ripieno, mentre i diametri della fila in XVII<br />

sono più larghi di un semitono, sempre riferendosi alla XV.<br />

La Tromba, presente solo nei Bassi, è stata ricostruita avvalendosi dei<br />

seguenti criteri: il diametro dei fori nel crivello ha fornito la misura del<br />

diametro delle noci e l'altezza del crivello sul somiere ha fornito la misura<br />

dell'altezza dei piedi. Il diametro delle tube è stato calcolato facendo<br />

coincidere il diametro alla sommità del Do1 con quello del Mi1 della<br />

facciata.<br />

Le canne di piombo sono state ricostruite con la stessa lega di quelle<br />

originali superstiti e la Tromba è stata ricostruita in banda di latta stagnata<br />

secondo la prassi romana dell'epoca.<br />

Il contratto con l'Alari non fa menzione degli Usignoli, ma la presenza di uno<br />

sportellino di accesso a sinistra della tastiera e il ritrovamento di un<br />

somierino per questo effetto speciale ne hanno permesso la sua ricostruzione.<br />

Le canne del Basso 8' erano quelle originali del Contrabbasso 16' dell'Alari,<br />

maldestramente tagliate, accorciate e rincollate con carta e colla vinilica.<br />

Sono state pulite, allungate, dotate di nuovi tappi per ridurle all'ordine di 16'.<br />

L'ultima canna, corrispondente al Do2 è stata rifatta utilizzando il fondo e<br />

l'anima rinvenuti all'interno della cassa durante lo smontaggio. I piedi di<br />

alcune canne sono stati rifatti in copia degli originali rovinati dal tarlo e<br />

dall'usura. Tutti i piedi sono stati riportati nella corretta posizione al centro<br />

del fondo consentendo a ciascuna canna di riprendere il proprio posto sul<br />

somiere.<br />

SOMIERI


26<br />

Il completo smontaggio del somiere maggiore ha permesso di valutarne lo<br />

stato di conservazione, invero assai precario.<br />

Esso è realizzato in un unico tavolone di noce che si presentava fortemente<br />

attaccato dal tarlo sul fronte anteriore, nel tratto che va dalla battuta delle<br />

antelle della segreta all'inizio dei canali, e su quello posteriore, nello spazio<br />

compreso tra la fine dei canali e il bordo esterno del pancone. l'attacco era<br />

tale da aver sbriciolato il legno. Perciò si è dovuto sostituire le due parti con<br />

due grandi innesti di noce nazionale. In tal modo si è ripristinata la resistenza<br />

meccanica necessaria a garantire stabilità, tenuta del vento e durata.<br />

I canali erano impermeabilizzati da un rivestimento di colofonia che è stata<br />

rimossa a causa delle infinite screpolature. L'impermeabilizzazione è stata<br />

rifatta sempre con colofonia sciolta in trementina e stesa a caldo.<br />

Sono state aggiuntate e allungate alcune stecche dei registri che presentavano<br />

gli attacchi spezzati. Un'intera stecca, ridotta alla consistenza di un biscotto,<br />

è stata fatta nuova.<br />

Le coperte sono state ripulite e restaurate. La coperta della facciata è stata<br />

rincollata ripristinando tutti i condotti del vento opportunamente richiusi con<br />

coperchi di noce, come i restanti originali. Sono stati otturati i fori delle viti<br />

recenti utilizzate per la tenuta delle coperte al pancone e si è ripristinato<br />

l'originale sistema di fissaggio con nuovi chiodi di ferro forgiato infissi nei<br />

fori originali.<br />

Si è provveduto a rettificare i piani di scorrimento spianando pancone,<br />

stecche, false stecche e coperte senza troppo insistere per la tarlatura delle<br />

stecche e delle false stecche. I canali dei tarli affiorati durante l'operazione<br />

sono stati richiusi con Araldit.<br />

Dopo il restauro di tutte le altre parti (ventilabri, molle ecc.) il somiere è<br />

stato rimpellato e rimontato.<br />

Il crivello è stato pulito eliminando gli innesti di legno e di cartone che<br />

occludevano i fori del Cornetto e di alcune canne dei bassi del Principale II.<br />

Tutte le fratture sono state rincollate e le perdite di sostanza maggiori sono<br />

state reintegrate con innesti di pioppo mentre quelle minori sono state<br />

riempite con Araldit. I fori allargati per alloggiare canne di altra provenienza<br />

sono stati riportati alla corretta misura. L'Alari aveva svasato a fuoco una<br />

parte dei fori del crivello, segnatamente quelli corrispondenti ai diametri<br />

compresi tra l'altezza di 2' e il limite di acutezza. L'integrità di tali fori ha<br />

fornito un eccellente riscontro per verificare la correttezza del riordino delle<br />

canne.<br />

Il somiere dei Contrabbassi, al momento dello smontaggio, era coperto di<br />

trasporti e presentava una doppia foratura per ogni nota allo scopo di<br />

alimentare un Basso di 8' e un raddoppio di 4'. L'accurato esame eseguito<br />

dopo la pulitura ha rivelato che i fori anteriori, non svasati a fuoco e con<br />

segni di tarli, non erano originali. Anche i trasporti sul foro posteriore non


27<br />

erano originali essendo tutti i piedi dei Bassi spostati dal loro centro. Si è<br />

allora provveduto a richiudere la foratura anteriore con legno della stessa<br />

essenza e ad eliminare i trasporti sulla foratura posteriore. Infine il somiere è<br />

stato restaurato in tutte le altre parti e rimontato. Il pavimento della segreta,<br />

particolarmente danneggiato dai tarli e del tutto inaffidabile, è stato<br />

ricostruito in pioppo.<br />

TASTIERA, PEDALIERA E TRASMISSIONE<br />

La tastiera è stata ricostruita secondo le misure che lo strumento stesso ha<br />

fornito: la catenacciatura del manuale ha dato la larghezza delle leve e gli ingombri<br />

sul cavallo hanno dato la lunghezza. La lunghezza dei tasti è stata<br />

ricavata dai modiglioni di cui rimanevano le impronte sui lati del cavallo e<br />

da due tasti cromatici rinvenuti all'interno della cassa durante lo smontaggio<br />

che hanno trovato il loro posto sui tasti Re1 e Mi1.<br />

La pedaliera è stata ricostruita diritta a leggio con un ambito di 9 tasti, come<br />

indicato nel contratto dell'Alari, con l'aggiunta di un tasto per gli Usignoli. Il<br />

disegno del modiglione della pedaliera è stato ricavato da quello originale<br />

sempre rinvenuto all'interno della cassa e diversamente utilizzato.<br />

Le catenacciature della tastiera e dei registri sono state disossidate a<br />

spazzola, pulite, regolate nei movimenti e consolidate nei legni. I tiranti<br />

originali dei registri sono stati puliti e quelli mancanti sono stati rifatti sulla<br />

scorta degli originali.<br />

MANTICI<br />

Si è provveduto alla costruzione di 2 nuovi mantici a cuneo mossi da corde e<br />

ruote perché lo spazio disponibile rimasto sulla cantoria non permetteva l'alloggio<br />

del terzo mantice previsto.<br />

INTONAZIONE E ACCORDATURA<br />

Dopo il restauro di tutte le parti, l'organo è stato rimontato, intonato ed<br />

accordato. L'intonazione è stata realizzata rispettando l'armonizzazione fatta<br />

dall'Alari: fori al piede, altezza delle bocche e profilo dell'anima erano<br />

rimasti invariati. La dentatura, dove presente, è stata rispettata. La pressione<br />

del vento è di 62 mm. di colonna d'acqua ed è stata ottenuta rimettendo sui<br />

nuovi mantici 2 delle 3 pietre ritrovate in cantoria appartenenti ai 3 mantici<br />

originali. Lo sfrigolio e la povertà di suono nella parte mediana dei registri di


28<br />

Principale II, Ottava e Flauto è dovuta all'esiguità dello spazio libero tra le<br />

canne che non hanno pieno agio di cantare. Il Principale II invece è<br />

comunque concepito come Principale dolce o di eco.<br />

Gran parte delle canne erano state tagliate per essere utilizzate in posizione<br />

diversa dall'originale. Dalle schede di misure e dal rilievo fatto al momento<br />

del progetto di restauro è stato possibile individuare facilmente come nei<br />

precedenti restauri si fossero perdute le file acute del Ripieno facendo<br />

confluire il materiale nei registri di Principale, Principale II, Ottava, XV,<br />

XIX, XXII e Voce Umana. Anche la cromatizzazione della prima ottava<br />

aveva implicato diminuzione di lunghezza di numerose canne interne. Per<br />

fortuna il progetto di cromatizzazione non fu portato a termine e dal<br />

confronto di poche canne originali non tagliate con quelle corrispondenti<br />

della facciata rimasta inattiva per via del distacco della coperta si è dedotto il<br />

temperamento:<br />

6 quinte diatoniche (Fa-Do-Sol-Re-La-Mi-Si) calanti 1/6 di comma.<br />

Si-Fa#: +/- pura.<br />

Fa#-Do#: - 1/4.<br />

Do#-Sol#: + 1/4.<br />

Sol#-Mi bem.: - 1/4.<br />

Mi bem.-Si bem.: + 1/4<br />

Si bem.-Fa: +/- pura.<br />

Non si può essere certi che questo sia il temperamento dell'Alari o il frutto di<br />

revisioni successive.<br />

Il La corista è 440 Hz a 16° C.<br />

RICCARDO LORENZINI Organaro<br />

Via R. Scarpettini, 98 - 50045 Montemurlo (FI)<br />

NB - Seguono sei schede di misure delle canne di altrettanti registri.


DOCUMENTI D'ARCHIVIO 56<br />

56 Poiché i documenti provengono, nella quasi totalità, dai due archivi della<br />

Collegiata e del Comune di Anguillara Sabazia si farà uso delle seguenti<br />

abbreviazioni:<br />

Arch. Coll. - Archivio della Chiesa Collegiata “S.Maria Assunta”,<br />

Anguillara Sabazia<br />

(Roma).<br />

Arch. Com. - Archivio Comunale di Anguillara Sabazia (Roma).<br />

57 Poiché i documenti provengono, nella quasi totalità, dai due archivi della<br />

Collegiata e del Comune di Anguillara Sabazia si farà uso delle seguenti<br />

abbreviazioni:<br />

Arch. Coll. - Archivio della Chiesa Collegiata “S.Maria Assunta”,<br />

Anguillara Sabazia<br />

(Roma).<br />

Arch. Com. - Archivio Comunale di Anguillara Sabazia (Roma).<br />

35


I. LA COSTRUZIONE DEL<strong>L'ORGANO</strong><br />

I<br />

Verbale della decisione capitolare per la costruzione del nuovo organo<br />

(Arch. Coll.).<br />

LIBER CAPITULORUM COLLEGIAT[AE] ANGUILLAR[AE] AB<br />

ANNO 1754 AD ANNUM 1828, cc. 85-86<br />

A dì 7 Marzo 1790<br />

Essendosi capitolarmente congregati al solito nel consueto luogo il R.mo Signor<br />

Arciprete D. Filippo Iacometti, ed i Molto Reverendi Signori Canonici<br />

D. Nicola Sobissi, D. Francesco Fabbri, D. Bonaventura Rinaldi, D.<br />

Giacomo Iacometti, D. Andrea Latini, D. Vincenzo Zoppatti, D. Agostino<br />

Rinaldi, D. Tomasso Raffaelli, D. Valentino Lini, D. Vincenzo Iacometti fù<br />

proposto come dopo essere stata di nuovo con magnificenza fabbricata la<br />

nuova Chiesa Collegiata mancava in essa l'organo, il quale oltre lo splendore<br />

che avrebbe recato alla chiesa, era di decoro nelle Sacre Funzioni, e di<br />

incitamento ai fedeli di divozione, che però si era pensato di fare istanza a<br />

Pubblici Rappresentanti, e Consiglieri della nostra Comunità, perché si<br />

applicasse a tal'uopo per la maggior gloria di Dio il denaro, che era solito<br />

impiegarsi dalla Comunità nelle Feste di Pentecoste, e della Natività della<br />

Madonna, con che li Signori Canonici si contentavano di officiar gratis in<br />

dette feste, e di fare tutte le funzioni solite, senza esigerne alcuna officiatura.<br />

Il Signor Canonico D. Andrea Latini arringando disse, che non doveva ommettersi<br />

un tal progetto, come che non sarebbe stato di grave pregiudizio<br />

all'interesse de Canonici nell'anni che si fosse impiegato il denaro in tal'opra<br />

ed all'incontro sarebbe riuscita di sommo ornamento alla Chiesa, e di gloria<br />

grande di Dio, e raccolti li voti furono ritrovati tutti favorevoli. E rese le<br />

dovute grazie all'Altissimo fù dimesso il Capitolo.<br />

Così è<br />

Vincenzo Canonico Iacometti Segretario<br />

II<br />

36


Lettera su carta scritta su ambedue le facciate (Arch. Coll.) 58 .<br />

Li Priori dell'Anguillara o[rato]ri umilissimi dell'EE.LL. umilmente espongono,<br />

che desiderandosi da tutto il Paese l'organo nella Chiesa Collegiata, e<br />

vedendo essere impossibile fare tal'opera per non avere la Comunità sopravanzi,<br />

e per non obligarla a fare dei debiti, pensarono sospendere la festa per<br />

anni sei, per la quale si spende con licenza dell'Eminenze LL. scudi<br />

cinquanta annui, e ne intimarono pertanto Consiglio con lasciare scudi<br />

venticinque metà della somma permessa per impiegarli alle spese troppo<br />

necessarie. Fu da tutti gradito tal pensiero, che approvarono, con sospendere<br />

ancora un'altr'anno di più acciò l'opera potesse venire più buona, come<br />

osservasi da copia del Consiglio, che con lettera A. si umilia, molto più, che<br />

quei Canonici si esibirono fare le Funzioni della chiesa gratis, come<br />

similmente osservasi da copia del Capitolo, che con lettera B si procura.<br />

Innavedutamente non pensarono essere necessario domandarne licenza all'<br />

EE. LL. per tal permuta. Ora per evitare qualunque questione potesse /<br />

accadere, e rimediare alla mancanza innavertentemente fatta umilmente<br />

domandano l'approvazione di tal permuta che ecc.<br />

III<br />

Lettera del Buon Governo in risposta alla precedente dei Priori di Anguillara<br />

59 .<br />

a) Lettera autografa [?] del Card. Carandini su foglio scritto sulla sola prima<br />

pagina (Arch. Coll.).<br />

b) Copia della stessa, di mano di Francesco Ricciotti, su carta scritta solo<br />

recto (ibidem).<br />

c) Lettera su foglio scritto sulla sola prima pagina (Arch. Com., B. 305, fasc.<br />

1 [1790], A. 1810).<br />

Per Mons. Segretario<br />

58 La data è con tutta probabilità il 1790 a motivo dei riferimenti agli atti del<br />

Consiglio.<br />

59 Di questa lettera sono state trovate tre copie, due nell’archivio della<br />

Collegiata e una nell’archivio comunale. Delle due redazioni conservate<br />

nell’archivio della Collegiata, una è copia di Francesco Ricciotti (cfr. la<br />

lettera che segue). Le differenze sono lievi. Ne diamo un’unica versione,<br />

elencando le tre fonti e segnalando eventuali varianti di qualche interesse.<br />

37


P.E. Petrucci Ponente<br />

Anguillara Sabazia<br />

Mio Amatissimo<br />

Atteso l'obligo capitolarmente fatto da cotesti Canonici d'officiare senz'emolumento<br />

alcuno all'occasione delle feste communitative per lo spazio di anni<br />

sette, e di fare similmente tutte le funzioni della Chiesa la S. Congregazione<br />

è benignamente condescesa ad approvare la risoluzione presa da cotesto<br />

publico Consiglio sotto il dì 10 Marzo prossimo passato con cui fù stabilito<br />

di applicare, a modo però, e mero titolo di limosina, oltre le solite regalie,<br />

annui scudi cinquanta del solito tabellato assegnamento delle feste<br />

comunitative per anni sette nella costruzione di un nuovo organo da<br />

collocarsi nella nuova Collegiata, servate le altre condizioni, e cautele volute<br />

dallo stesso Consiglio. Farete voi adunque avere il suo pieno effetto alla<br />

divisata risoluzione consigliare. E vi prego salute<br />

Roma 9 ottobre 1790 60<br />

Vostro amorevole<br />

F. Card. Carandini<br />

IV<br />

Lettera di Francesco Ricciotti al Priore Giacomo Iacometti; foglio scritto in<br />

prima (lettera) e quarta pagina (indirizzo del destinatario) (Arch. Coll.).<br />

All'Ill.mo Signore sig.r Pro.ne Col.mo<br />

Il sig.r D. Giacomo Canonico Iacometti<br />

Vicario Foraneo in Anguillara<br />

Cugino carissimo Roma 15 ottobre 1790<br />

Dalla qui acclusa copia osserverete, che è in mie mani la lettera del Buon<br />

Governo, e che solo vi mando la copia per vostra quiete, e consolazione. Ho<br />

creduto non mandare l'originale, perché se credete, come sono stato<br />

consigliato, non presentarla a questo Governatore fino che non abiamo<br />

mutato il memoriale, che come sapete non è adesivo. Monsignor Castiglioni<br />

60 La copia dell’Arch. Com. porta la data del 12 ottobre.<br />

38


39<br />

non torna, che alla fine del corrente, ed allora accomoderà il tutto perché non<br />

vorrà, che qualcuno inquietato andasse a rincontrare il memoriale, è vero,<br />

che non v'è paura, ma avesse da imbrogliare qualche cosa, onde è bene stare<br />

quieto di detta lettera. Vi mando il vostro abito, e scuserete, se prima non<br />

l'ho mandato. Oggi vado in Albano, e tornerò martedì, e poi verremo fuori<br />

tutti e caramente salutandovi, sono.<br />

Affezionatissimo cugino<br />

Francesco Ricciotti<br />

V<br />

Apoca, contenente il progetto, e ricevuta autografa di Domenico Alari della<br />

caparra per la costruzione dell'organo; foglio (26,9 x 19,6 cm.) scritto su tre<br />

facciate con inchiostro color seppia; in quarta pagina titolo e data del documento,<br />

e appunti di conti (Arch. Coll.).<br />

Con la presente da valere, come se fosse publico, e giurato istromento, si dichiara<br />

come avendo l'Illustrissimi Signori Priori della Communità<br />

dell'Anguillara stabilito fare un nuovo organo nella loro Chiesa, e prescelta a<br />

tale effetto l'opera di Domenico Alari organaro romano, si viene da ambe le<br />

parti alli seguenti patti; cioè<br />

Che dett'opera anzi detto organo sia di sette piedi con i seguenti registri<br />

Principale, che la prima canna in mostra dovrà essere l'Elami, quale sarà<br />

circa dodici palmi di altezza, essendo le sudette canne N.° 27, quale sarà la<br />

mostra di stagno fino e ben brunito, e le residuali canne N.° 17 saranno di<br />

piombo per formare il numero di quarantasette.<br />

Secondo registro di secondo principale dal N.° 10 al N.° 47.<br />

Terzo registro di voce umana dal N.° 21 al N.° 47.<br />

Quarto registro di flauto in ottava dal N.° 10 al N.° 47.<br />

Quinto registro di ottava. /<br />

Sesto registro quintadecima. /<br />

Settimo registro decima nona. / di canne 47 di piombo<br />

Ottavo registro vigesima seconda. /<br />

Nono registro vigesima sesta /<br />

Decimo registro vigesima nona di due canne per tasto.<br />

Undecimo registro di cornetto di due canne per tasto dal N.° 21 sino al N.°<br />

47.<br />

Duodecimo registro di tromba dal N.° 1 sino al N.° 20.<br />

Decimo terzo registro di controbassi N.° 9, primo de quali sarà lungo palmi<br />

12 di castagno, e li seguenti degradaranno secondo il proprio tuono. /


Per rendere suonanti le sudette canne si farà il bancone tutto di noce perfetta,<br />

e ben staggionata con ventarole di abeto, cassa di vento di albuccio, con<br />

molle e tiranti di ottone, unito al sudetto bancone per reggere le sudette<br />

canne si farà il crivello tutto di albuccio con telare, e piede di noce.<br />

Si dovranno fare N.° 3 mantici di longhezza palmi 7, e larghezza palmi 3<br />

doppiamente impellati con pelli, e cartapecore, stecche di faggio, e fusti con<br />

traverse di albuccio, ed il suo condotto per trasportare il vento dalli mantici<br />

al bancone, e questo sarà di albuccio con boccaglie di castagno.<br />

Si farà parimenti la tastatura di busso di tasti N.° 47, e semitoni di ebano, ed<br />

anche il pedale di tasti N.° 9 tutto di albuccio con molle di ferro.<br />

Come altresì si farà la reduzzione tutta di ferro tessuta in tavola di albuccio<br />

con maglie di ottone, ed ancora si farà la registratura tutta di ferro, e suo<br />

tiratutti con tiranti, e palline di noce.<br />

Finalmente si farà tutto altro, che sarà necessario per rendere intieramente<br />

compito, e perfezionato dett'organo, eccettuato per altro il lavoro di<br />

falegname consistente nella cassa di dett'organo.<br />

Per prezzo da ambe le parti stabilito, dovranno l'Illustrissimi Signori Priori<br />

sborsare Scudi trecento=moneta romana in diverse rate, cioè la prima di<br />

scudi sessanta moneta nell'atto della stipolazione del sudetto istromento, la<br />

seconda parimenti in somma di scudi sessanta=moneta romana nell'atto della<br />

consegna, che farà Alari del sudetto organo; e li residuali scudi<br />

centottanta=moneta romana dovranno dividersi in tre rate da pagarsi scudi<br />

sessanta per ogni rata nelli tre anni seguenti in ogni mese di maggio qual<br />

primo Maggio dovrà essere del Anno 1792 61 : /<br />

Come altresì l'Illustrissimi Signori Priori dovranno soccombere alli trasporti<br />

dell'organo, come dell'accesso, e recesso del sudetto Alari, e suo lavorante,<br />

ed alle cibarie, e stanza alli medesimi nel tempo, che si tratterranno<br />

nell'Anguillara per la collocazione di dett'organo; dichiarando che le canne<br />

dell'organo vecchio siano in suo beneficio.<br />

In fede di che si obligano vicendevolmente nella più ampla forma della<br />

R[everenda] C[amera] A[postolica], sottoscrivendosi di proprio pugno alla<br />

presenza dei qui sottoscritti testimonii.<br />

61 Le parole in corsivo sono una aggiunta di pugno di<br />

Domenico Alari come risulta evidente dalla medesima<br />

grafia della ricevuta in calce al contratto.<br />

40


Anguillara questo dì 27: Aprile 1790:<br />

Domenico Alari mi obbligo come sopra<br />

Io Sottoscritto ho ricevuto dal Signor Francesco Ricciotti scudi sessanta moneta.<br />

quali sono per caparra di un organo nuovo da farsi da me Domenico<br />

Alari nella V. Chiesa della Assunta nel'Anguillara per ordine delli Signori<br />

Priori della sudetta Chiesa come dal'istrumento stipolato con li medesimi<br />

sotto li 27: Aprile 1790: per lintero [sic] prezzo di scudi trecento moneta. In<br />

fede questo dì 28: Aprile 1790<br />

Scudi 60: moneta. Domenico Alari /<br />

Poliza e ricevuta per l'organo della Chiesa Collegiata in Anguillara 1790 62<br />

Ricevuta del falegname e poliza: 1790 63 :<br />

[Sotto sono appuntati dei conti:] 64<br />

1. 180<br />

60<br />

-----<br />

240<br />

60<br />

-----<br />

300<br />

2. 80<br />

40<br />

----<br />

3. Sc. 60:<br />

120<br />

60<br />

-----<br />

240<br />

60<br />

-----<br />

62 Altra grafia.<br />

63 Altra grafia.<br />

64 Si riferiscono alle rate dell’organo ed ai pagamenti al falegname.<br />

41


Sc. 300<br />

180<br />

6<br />

-----<br />

Sc. 486<br />

a) Ricevuta di Domenico Alari; carta scritta solo recto (Arch. Coll.).<br />

VI<br />

Io sottoscritto hò riceuto dal'Illustrissimo Signor Franciesco Ricciotti Scudi<br />

cento venti à conto del'opera del' nuovo organo à tenore del'apoca in fed' à<br />

questo di 7: Aprile 1792:<br />

Domenico Alari<br />

[Su una piegatura del foglio:] 120<br />

60<br />

60<br />

60<br />

-----<br />

300<br />

b) Ricevuta di Antonio Alari per conto del nipote Domenico; biglietto<br />

scritto solo recto (ibidem)<br />

Io sottoscritto hò ricevuto dal Signor D. Giacomo Iacometti scudi sessanta,<br />

quali sono per la rata della paga per l'organo da me fatto in Anguillara in<br />

tutto, e per tutto a tenore dell'apoca, alla quale ecc. In fede questo di 12<br />

Maggio 1793<br />

Antonio Alari a nome di Domenico Alari mio Nepote.<br />

c) Ricevuta di Domenico Alari; carta scritta recto (ricevuta) verso (conti)<br />

(ib.)<br />

Io sottoscritto hò ricevuto dalla Ill.a Comunità del Anguillara per le mani del<br />

Ill.mo Signor Franciesco Ricciotti Scudi sesanta moneta quali sono per saldo<br />

e final pagamento del prezzo del organo dà me fatto nella V. Chiesa<br />

Collegiata in detta terra del' Annguillara [sic] in conformità del'apoca in fede<br />

ecc. questo di 29: gugnio [sic] 1794 dico Scudi 60<br />

42


Domenico Alari<br />

[Sul verso:] Alari Organo Scudi 300 65<br />

II. CASSA E CANTORIA<br />

VII<br />

Apoca-progetto per la costruzione della cantoria e della cassa dell'organo firmato<br />

da Francesco Poggi su foglio scritto su due facciate (Arch. Coll.).<br />

Per la presente da valere ecc. per M.o Francesco Poggi detto Bolognino<br />

sottoscritto promette, e si obliga di fare un orghestra colla cassa dell'organo<br />

per l'insigne Chiesa Collegiata Chiesa Collegiata [sic] di Maria SS.ma<br />

Assunta in cielo della Terra dell'Anguillara a seconda del Disegno di Signor<br />

Scaturzi Architetto colli seguenti patti cioè ecc.<br />

P.° Che il sudetto Poggi debba fare il lavoro ad uso, e stile di arte con il<br />

necessario legname a seconda dei siti, e debba essere terminato per li primi<br />

giorni di quaresima di futuro anno 179uno per potervi collocare l'organo;<br />

altrimenti a tutti i danni ecc.<br />

2.° Che detto Poggi debba assistere all'organaro, allorché dovrà mettere in<br />

opera l'organo, e non altrimenti ecc.<br />

3.° Che oltre l'orghestra (alla quale dovrà fare la centinatura in luogo di<br />

essere dritta) esso Poggi debba fare la scala per andare all'orghestra con il<br />

suo ripiano, la porticella per entrare all'orghestra, ed il casotto per collocarvi<br />

li mantici, e non altrimenti ecc.<br />

4.° Che non debbiano nella cassa dell'organo farsi l'intagli, che restano nel<br />

disegno, perché così ecc.<br />

5.° Che il legname, che dovrà mettere in opera debba essere staggionato, e<br />

non fresco altrimenti a tutti i danni ecc.<br />

6.° Che il sudetto Poggi debba fare tutto il lavoro a tutte, e singole sue spese<br />

anche di trasporti, e cibarie / per il prezzo in tutto, e per tutto di Scudi cento<br />

ottanta moneta da conseguirsi Scudi quaranta l'anno nel mese di maggio di<br />

ciaschedun anno, e la prima paga debba principiare in maggio 179uno, e non<br />

altrimenti ecc.<br />

7.° Finalmente che questa Comunità dell'Anguillara sia tenuta pagare la<br />

sudetta Somma di Scudi cento ottanta Moneta romana da giulj dieci per<br />

65 Seguono altri conti, con altra mano, che non sembrano pertinenti.<br />

43


44<br />

Scudo nelle surriferite rate conforme l'Illustrissimo Signor Francesco<br />

Ricciotti deputato del publico Conseglio promette, ed a nome della Comunità<br />

sudetta si obliga, e non altrimenti ecc. e per osservanza di quanto sopra ecc.<br />

si obligano nella più ampla forma della R[everenda] C[amera] A[postolica]<br />

colle solite clausole, e rinuncie ecc. In fede ecc. Anguillara li 6. Giugno<br />

1790:<br />

Io Francesco Poggi mi obligo come soprascritto<br />

mano propria<br />

VIII<br />

Lettera di Domenico Alari al Priore Francesco Ricciotti, sulla costruzione<br />

della cantoria; foglio scritto su una facciata; indirizzo del destinatario sulla<br />

quarta facciata (Arch. Coll.).<br />

All'Ill.mo Signore Signore Priore Collendissimo<br />

Il Signor Francesco Ricciotti<br />

Anguillara<br />

Illustrissimo Signore Signor Priore Collendissimo<br />

Roma 10: 9mbre 1790<br />

La necesità di far sapere à V.S. quanto in appresso sarò per dirli mi fà prendere<br />

la libertà di inncommodarlo con questa mia; ed è che ieri mi si presentò<br />

al mio negozio uno dei falegniami che devono fare la cassa è l'orchestra del<br />

consaputo organo dicendomi avere stabilito con il consenzo de’ loro Signiori<br />

di fare l'orchestra dritta è non più centinata come si restò di concerto nella<br />

mia venuta al'Anguillara è che la largezza della sudetta non sarà più che<br />

palmi nove, questa e una cosa caro Signor Francesco che non puole stare per<br />

più motivi il primo che se sarà centinata appagerà molto l'occhio di chi vede<br />

è sarà di magior ornamento alla Chiesa, secondo punto esenziale è che dalla<br />

largezza dei nove palmi quando avrò situato l'organo che mi porta con ogni<br />

risparmio di sito palmi cinque è mezzo è sè fosero sei sarebbe molto meglio,<br />

veda che in tre palmi che restano ci à da stare il luogo per chi deve sonare di<br />

modo ché se vorranno passare dà una parte è l'altra non si potrà; è poi sè per<br />

caso si dovesse fare una musica sarebbe la cosa più angusta del mondo<br />

perciò procuri di rimediare à questo fatto essendo cosa di considerazione, à<br />

me poco dovrebbe innportare mà conosco che sarebbe una cosa mostruosa ed<br />

acciò che riescano le cose tutte à dovere per loro e mia gloria, tanto mi<br />

occorre significarli ed anzioso de commandi con la solita stima mi confermo<br />

D.V.S.Ill.mo Umilissimo Obbedientissimo Servitore


Domenico Alari<br />

IX<br />

Ricevute di Francesco Poggi per la costruzione di cantoria e cassa (Arch.<br />

Coll.).<br />

a) Striscia di carta verticale, scritta su ambedue le facciate<br />

Io sotto scritto ho riceuto dalle Signor D. Giacomo Iacometti scudi sedici à<br />

conto delle [sic] lavoro delle orghestre della chiesa questo di 18 febbraro<br />

1792<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

E piu hò riceuto come e sopra scudi sette<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

E piu ho riceuto scudi undici e mezzo<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

E piu ho riceuto come e sopra scudi cinque e cinquanta baiocchi<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

[di mano probabilmente di Iacometti]<br />

li 7: Aprile 1792<br />

Sc. 16:00<br />

7:<br />

11:50<br />

5:50<br />

-------<br />

In tutto sc. 40:00<br />

[sul verso altre annotazioni di spese varie non riguardanti l'organo]<br />

b) Carta scritta recto verso; sul verso inizio di lettera non pertinente.<br />

Adì primo Giugnio 1792<br />

Io sottoscritto ò riceuto dalle Sig. Dongiacomo [sic] Iacometti scudi dieci a<br />

conto delle orchestre<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

45


e piu ho riceuto à conto scudi sei<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

E piu ò riceuto come e sopra scudi venti tre<br />

questo dì trenta giugnio 1792<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

E piu o riceuto à conto come e sopra scudi quaranta in fede ecc. questo dì 23<br />

giugnio 1793<br />

Francesco Poggi mano propria<br />

10: 40:<br />

6 40<br />

23: 40<br />

-------- ------<br />

39 120<br />

40 40<br />

-------- ------<br />

79 160<br />

16<br />

7 Sc. 180<br />

12:50<br />

5:50<br />

--------<br />

Sc.119<br />

19<br />

--------<br />

Sc.138<br />

c) Biglietto scritto recto verso<br />

Io sottoscritto ho riceuto dal Signor D. Gia. Canonico Iacometti Scudi trentasette<br />

per il prezzo, e lavoro delle bussole della Chiesa Collegiata, e per avere<br />

messo in opera l'organo, e l'orgestra pure ho riceuto Sc. 52: come sopra<br />

Anguillara li 20 Maggio 1793<br />

Francesco Poggi falegniame mano propria /<br />

[Omissis]<br />

Bolognino opera della cantoria, ed organo Sc. 52: Bussole Sc. 37<br />

d) Carta scritta recto verso<br />

46


47<br />

Ho riceuto dall'Illustrissima Comunità della Anguillara e per essa dallo<br />

Molto Reverendo Signor Canonico don Giacomo Iacometti scudi dicinove<br />

moneta e sono per lultima [sic] paga ò sia per saldo e final pagamento di tutti<br />

i lavori da me fatti per servizio ed uso della V. Chiesa della asunta [sic]<br />

chiamandomi per tutto contento e sodisfatto<br />

Bracciano questo di 12 Luglio 1795<br />

Francesco Poggi<br />

Sc. 180 /<br />

Francesco Poggi Falegname Scudi 180<br />

Poggi falegname Scudi 180 orghestra<br />

X<br />

Ricevuta acconto per le colonne di sostegno della cantoria su foglietto scritto<br />

recto verso (Arch. Coll.) 66 .<br />

Gioacchino Ranucci sottoscritto dichiara aver ricevuto Scudi 6 in conto delle<br />

Colonne da farsi per Sc. venti per sostegno dell'orghestra. In fede ecc.<br />

Anguillara 22: Giugno 1790<br />

Cro+ce di Gioacchino Ranucci, che disse non saper scrivere<br />

Onofrio Rondelli di commissione, è propria mano propria. /<br />

Colonne Sc. 6<br />

[con altra grafia]<br />

M.° Giovachino per le colonne Sc. 6:=<br />

XI<br />

66 Di queste colonne non c’è traccia; mancando però le ricevute per i restanti<br />

14 scudi non è da escludere che non siano state costruite. A questo farebbe<br />

pensare la lettera di protesta dell’organaro del successivo 10 novembre per<br />

l’abolizione della centinatura, che poi viene fatta, ma di dimensioni tanto<br />

ridotte che probabilmente le colonne di sostegno non furono comunque<br />

necessarie.


48<br />

Preventivo, non eseguito67 , per dipingere e dorare cassa e cantoria, su biglietto<br />

scritto solo recto (Arch. Coll.).<br />

Per dipingere è dorare con argento con la vernice là cassa ed l'orchestra<br />

Scudi cinquanta<br />

Se poi là sudetta dovrà essere depinta solamente con li suoi fiori al' naturale<br />

con sua vernice fina<br />

il ristretto sarà Scudi venticinque<br />

Francesco Baldi Doratore è Pittore Romano<br />

[Senza data]<br />

XII<br />

Ricevute di Costantino de Romanis per la pittura e doratura della cassa e<br />

della cantoria su carta scritta recto verso (Arch. Coll.).<br />

[Omissis]<br />

Io Sottoscritto ho riceuto dal Signor Canonico D. Gia: Iacometti Scudi diecisette<br />

sono in conto delli Scudi cinquanta convenuti con il medesimo per la<br />

doratura, e pittura della cassa dell'organo e sua cantoria tutto in conformità<br />

del contratto al quale ecc.<br />

Anguillara 22: Maggio 1795:<br />

Io sottoscritto Costantino de Romanis mano propria<br />

Più ho riceuto Scudi trentasei, e baiocchi trenta sono per ultimo, e final pagamento<br />

di tutto il lavoro dell'orgestra detta di sopra compresa ancora la<br />

doratura della cornice che figura sopraporta, e percio mi chiamo contento, e<br />

sodisfatto<br />

Anguillara 14 Agosto 1795:<br />

Costantino de Romanis mano propria<br />

Scudi 17:<br />

36:30:<br />

------<br />

Scudi 53:30 68 /<br />

67 Pittura e doratura furono poi eseguite da Costantino de Romanis, come<br />

attestano le ricevute del documento successivo.<br />

68 Sono riportati solo i conti dei pagamenti dei quali si parla<br />

nelle ricevute riguardanti l'organo.


[Omissis]<br />

Costantini doratura dell'orghestra Scudi 53:30<br />

XIII<br />

Spesa per la tela all'organo; biglietto scritto recto verso (Arch. Coll.).<br />

Io Sottoscritto ho riceuto dal Signor Francesco Ricciotti Deputato 69 per mio<br />

rimborso Scudi diecinove, e baiocchi 68 serviti per la compra del telone, e<br />

tintura gialla, corda, girelle, anelli, bollette, filo, e fattura, altra tela gialla<br />

al'organo, con sua corda, e ferri per tirarla, pagati li segatori, e store doppie<br />

di gionchi, ed altro servito tutto per la Chiesa à conto della Communità. In<br />

fede ecc.<br />

Anguillara 20: Aprile 1796<br />

Isidoro Iacometti /<br />

Telone, ed altro scudi 19:68:<br />

III. INTERVENTI <strong>DI</strong> MANUTENZIONE E RESTAURO<br />

B. 317 (1801-1829) (Arch. Com.).<br />

XIV<br />

“Tabella della Comunità dell'Anguillara”<br />

1818: Titolo IV<br />

[alla voce “Spese eventuali certe” si trova:]<br />

10. Accomodamento dell'organo<br />

[nella colonna “Proposti dal Pubblico Consiglio” c'è la cifra:]<br />

Sc. 20.00.<br />

69 Cassato: “Sig.r Can.co D. Giacomo: Iacometti”.<br />

49


50<br />

[Ma la cifra (a differenza di altre voci) non compare confermata nella<br />

colonna “Approvati dalla S. Congregazione del Buon Governo”. Infatti tra i<br />

decreti della Congregazione Governativa al punto IV si legge:]<br />

“Mancando le necessarie perizie, e documenti relativi, non si approvano le<br />

seguenti Partite:<br />

[omissis]<br />

Accomodamento dell'organo Sc. 20<br />

1819: Titolo IV [copia manoscritta]<br />

[alla voce “Spese eventuali certe” si trova:]<br />

7. Accomodatura dell'organo, come da perizia che si annette Sc. 12<br />

[Questa volta la cifra trova riscontro nella colonna “Approvate dalla S. Congregazione<br />

del Buon Governo” e nei “Decreti”]<br />

1820: Titolo IV<br />

[Alla voce “Spese eventuali certe” si trova:]<br />

6. Accomodatura dell'organo Sc. 12<br />

[Nella colonna “Osservazioni e discussioni nel Consiglio” si trova:]<br />

6. Approvato a pieni voti e riportato in Tabella 1819<br />

[Nella copia prestampata si legge però, nei “Decreti della S. Congregazione<br />

del Buon Governo”, al punto XI:]<br />

Secondo li nuovi sistemi, non si tabella più una somma certa per titolo di<br />

riparazioni urgenti, mentre se sono di piccola entità, deve l'importo<br />

desumersi dall'assegnamento delle straordinarie, e se sono di qualche<br />

importanza, debbono premettersi le perizie, la loro licitazione, ed il permesso<br />

di questa Suprema. In conseguenza di ciò non si ammettono le partite qui<br />

appresso descritte, e sono:<br />

Tit. 4, art. 4<br />

[Omissis]<br />

6. Accomodatura dell'organo Sc. 12<br />

1821-1825 [Assente la voce riguardante l'organo]<br />

1826 [Nella Tabella non figura nulla, ma nella relazione ispettiva si legge:]<br />

[Omissis]<br />

Relativamente poi all'Esito si è rilevato, che nel dare sfogo la Magistratura<br />

dell'erogazione della somma di Sc. 50 portata all'art. 3 del Tit. 3 della parte<br />

passiva sotto la denominazione di Oblazioni al S. Protettore, non consistono<br />

queste che in alcune regalie alla Magistratura e Clero, ed in una officiatura<br />

alla Madonna SS.ma della Rena che tutto al più importar potrebbe circa Sc.<br />

20 e perciò onde dar sfogo della totalità si è esibita una ricevuta<br />

dell'organaro Priori per ristauri, e canne nuove messe, qual spesa essendosi<br />

verificata si ammette.


[Omissis]<br />

16 giugno 1826<br />

XV<br />

Busta 47 (1835), Tit. 6, art. 1: Spese straordinarie (Arch. Com.).<br />

1. Biglietto manoscritto solo recto<br />

Io qui sottoscritto ò riceuto dal Sig. Giuseppe Morini la somma di bajocchi<br />

cinquanta li quali sono per lavori ad uso di falegniame in questa parrocchiale<br />

di Anguillara nell'organo comanato [sic] dal Sign.e priore in fede a questo di<br />

16 giugno 1835<br />

Io Gaetano Aloisi falegniame<br />

[segue la firma del Priore]<br />

Domenico Fancelli<br />

2. [Carta prestampata]<br />

L'Esattore Comunale Sig. Paolo Raffaelli<br />

pagherà al Sig. Antonio ANNESI scudi uno, e bajocchi quaranta quali sono<br />

in causa di lavori ad uso di ferraro, cioè, nella Casa del Chirurgo Condotto,<br />

nella campana della Scuola e nell'Organo esistente nella V. Chiesa<br />

Collegiata, e spettante alla Comunità, come da Conto.<br />

li 10 di Agosto 1835<br />

Il Priore D. Fancelli<br />

Aggiunto G. Mecucci<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza ...Antonio Annesi<br />

XVI<br />

Mandato di pagamento su carta prestampata (Arch. Com.).<br />

B. 48 (1836), Tit. 6 art. 1: Spese straordinarie<br />

Esercizio 1836 Num. 66 , Tit. 6 , Art. 1<br />

Sig. Giuseppe Ferrucci<br />

pagherete al Sig. Gaetano Aloisi<br />

la somma di Scudi = bajocchi venticinque<br />

51


52<br />

per lavoro fatto ad uso di Falegname nell'Organo, spettante alla Comunità,<br />

ed esistente nella V. Chiesa Collegiata<br />

Anguillara li 21 agosto 1836<br />

Il Priore D. Fancelli<br />

Gli Anziani G. Mecucci<br />

Firma del Percipiente Gaetano Aloisi<br />

Foglio piegato contenente due carte.<br />

B.50 (1838) (Arch. Com.).<br />

XVII<br />

[Sul retro del foglio contenitore, timbro:] "Governo di Campagnano"<br />

[Intestazione:] All'Ill.mo Signore Il Sig. Priore di Anguillara<br />

[Sul fronte del foglio contenitore:]<br />

Comarca di Roma Governo di Campagnano [.?.] 305<br />

Ill.mo Signore<br />

In seguito della consiliare delibera del 1° Aprile l'Ecc.mo Presidente di Comarca<br />

non ha più dubitato di autorizzare i restauri dell'organo di codesta Collegiata<br />

a forma della perizia Catarinozzi in Sc. 25.50 sulla quale peraltro<br />

potrà usarsi qualche risparmio. La spesa sarà desunta dal sopravanzo. Tanto<br />

dovea in comunicazione del Dispaccio dei 29 passato Aprile N. 3905, e con<br />

stima mi segno<br />

Di V.S. Ill.ma<br />

li 4 Maggio 1838<br />

d.mo [.?.] [.?.] 70<br />

a) Carta manoscritta solo recto.<br />

Perizia dei lavori da farsi nell'organo della Ven. Collegiata d'Anguillara,<br />

spettante all' Ill.ma Comunità locale.<br />

Per lavori nei mantici Sc. 02.00<br />

Per accomodo di N.° 63 canne rose da sorci e contuse Sc. 06.60<br />

Per N.°10 canne mancanti; e però nove Sc. 03.50<br />

Per il riatto delle Trombe per esser piegate e rotti i boccagli Sc. 01.20<br />

Per riattamento di bancone, e crivello ove risiedono tutte le<br />

70 Firma illeggibile.


53<br />

canne dell'organo Sc. 01.20<br />

Per un registro rotto da riattarsi Sc. 00.50<br />

per pernetti di ferro , e coppiole di piombo nelle canne di<br />

facciata di N.°31 Sc. 01.50<br />

Per ripulitura di tutte le canne oltremodo bisognose, smontare,<br />

rimontare, ed accordare il sudetto organo Sc. 09.00<br />

--------<br />

In tutto Sc. 25.50<br />

In fede<br />

Anguillara 28 febraro 1838<br />

Luigi Catarinozzi Organaro<br />

b) Carta prestampata<br />

Esercizio 1838 - Num.° 43 - Titolo della Bolletta Sopravanzo<br />

Sig. Filippo Rinaldi<br />

pagherete al Sig. Luigi Catarinozzi<br />

la somma di Scudi ventidue<br />

per restauro all'organo comunitativo esistente nella V. Chiesa Collegiata,<br />

come dalla perizia, e dal Ven.o dispaccio della Ecc.ma Presidenza della<br />

Comarca sotto il 29 Aprile prossimo passato N.°3905.<br />

Anguillara li 30 Giugno 1838<br />

Il Priore S. Frezzolini<br />

Gli Anziani G. Mecucci<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza...Luigi Catarinozzi<br />

[In cima, scritto a mano]<br />

VI. 1683 Viso per bollo di baj. 5 a Bracciano li 27 Giugno 1838 - C. Corini<br />

XVIII<br />

Mandato di pagamento su carta prestampata (Arch. Com.).<br />

B. 53: Introito-Esito 1841<br />

Esercizio 1841, Num. 37, Tit. 6, Art. 1<br />

Sig. Giacomo Annesi Esattore<br />

Pagherete al Sig. Luigi Raggi<br />

la somma di Sc. =baiocchi venti


54<br />

per importo di corda nuova in uso dell'organo di questa Comunità esistente<br />

nella V. Chiesa Collegiata.<br />

Anguillara li 31 Decembre 1841<br />

Il Priore F.Rezzesi<br />

Gli Anziani G. Mecucci<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza...Luigi Raggi<br />

XIX<br />

Mandati di pagamento su carta prestampata (Arch. Com.).<br />

B. 55: Introito-Esito 1844<br />

a) Esercizio 1844, Num. 3, Tit. 6, art. 1<br />

Sig. Giacomo Annesi Esattore<br />

pagherete al Sig. Luigi Catarinozzi organaro<br />

la somma di Sc. cinque<br />

per importo di lavoro fatto nell'organo comunitativo esistente nella V.<br />

Chiesa Collegiata, come da foglio del locale organista.<br />

Anguillara li 11 Aprile 1844<br />

Il Gonfaloniere F. Rezzesi<br />

Gli Anziani B. Senzadenari - G. Mecucci Anziano<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza...li 10 Aprile 1844 Luigi Catarinozzi Organista<br />

b) Esercizio 1844, Num. 20, Tit. 6, art. 1<br />

Sig. Giacomo Annesi Esattore<br />

pagherete al Sig. Luigi Antinori<br />

la somma di Sc. = bajocchi dieciasette<br />

per opera prestata all'organaro nel lavoro fatto all'organo comunitativo esistente<br />

nella V. Chiesa Collegiata.<br />

Anguillara li 11 Aprile 1844<br />

Il Gonfaloniere F. Rezzesi<br />

Gli Anziani B. Senzadenari - G. Mecucci Anziano<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza...li 11 Aprile 1844 Cro+ce di Luigi Antinori illetterato -<br />

Odoardo Marchetti Sost.o e di Commissione


XX<br />

Mandato di pagamento su carta prestampata (Arch. Com.).<br />

B. 56: Introito-Esito 1845<br />

COMARCA <strong>DI</strong> ROMA - COMUNE <strong>DI</strong> Anguillara<br />

Esercizio 1845 - Num. 36, Tit. 6, art. 1<br />

Sig. Gaetano Traversi Esattore<br />

pagherete al Sig. Giovanni Suarez<br />

la somma di Sc. quattro<br />

per restauro fatto ad uso di organaro nell'organo comunitativo esistente<br />

nella Ven. Chiesa Collegiata, così convenuto e riconosciuto dall'organista,<br />

secondo il di lui foglio di quest'oggi al quale etc.<br />

Anguillara li 26 ottobre 1845.<br />

Il Gonfaloniere F. Rezzesi<br />

Gli Anziani Giovanni Guidi<br />

Il Segretario Giuseppe Piacentini<br />

Per quietanza... Giovanni Suarez organaro<br />

XXI<br />

B. 59: Introito-Esito 1848 (Arch. Com.).<br />

a) Comune di Anguillara<br />

Nota delle spese sostenute sul Titolo VI nell'anno 1848:<br />

[Omissis]<br />

N. 19 Per corda pelle e serratura all'organo Sc. 1.20<br />

b) [Mandato di pagamento prestampato]<br />

COMARCA <strong>DI</strong> ROMA - COMUNE <strong>DI</strong> Anguillara<br />

Esercizio 1848 - Num.19A, Tit. 7, art. 1<br />

Sig. Felice Rezzesi Esattore<br />

pagherete a voi medesimo<br />

la somma di Sc. uno, e baj: venti<br />

per reintegro di altrettanti pagati nell'importo di corda, pelle, e serratura<br />

nuova in uso dell'organo comunitativo esistente nella V. Chiesa Collegiata<br />

55


Anguillara li 31 maggio 1848<br />

Il Gonfaloniere R. Raffaelli<br />

Gli Anziani Francesco Rossi<br />

Il Segretario G. Piacentini<br />

Per quietanza... Felice Rezzesi<br />

XXII<br />

Lettera dell'organaro Giovanni Suarez su carta scritta recto verso (Arch.<br />

Com.).<br />

B. 345, Tit. VII, art. 1, fasc. 4, sf. 2 (1863)<br />

N. 55<br />

li 19. aprile 1863 7/1<br />

All'Illustrissimo Signore [.?.]<br />

Il Signore Secretario della Commune dell'Anguillara /<br />

Pregiatissimo Signor Segretario Roma li 18 Aprile 1863<br />

Dal Padre Maestro Amelia, che in cotesta Commune dell'Anguillara era a<br />

fare il Quaresimale nello scorso mese; mi partecipa che la Commune vole<br />

fare ristaurare L'organo della Chiesa che trovasi bisognosissimo di un tale<br />

lavoro. Il sottoscritto organaro le partecipa che gli è cognito lorgano [sic]<br />

sudetto avendolo ad un epoca ristaurato che lo sonava in quel tempo un<br />

Prede Maestro di scola. Motivo per cui se lei abbia la facoltà di chiamare un<br />

artista organaro per fare questo riatto il sottoscritto a sua chiamata venire<br />

potrà allanguillara [sic] che farà tutto ciò che ocore e farà il lavoro con<br />

discreto prezzo attento pertanto per la posta la di lei risposta lo saluto e sono<br />

Giovanni Suarez<br />

Fabricatore Organaro<br />

B. 316: Mandati di pagamento 1863.<br />

XXIII<br />

a) Preventivo di restauro dell'organaro Luigi Catarinozzi su carta scritta<br />

recto verso (Arch. Com.).<br />

Allegato N.29<br />

Perizia del Restauro dell'organo della Chiesa Collegiata di Anguillara<br />

56


1. Per smondatura ripulitura, ed acccordatura inpo[r]ta la spesa di 8:50<br />

2. Per riattamento di canne rose dai sorci 3:60<br />

3. Per riattamento dei tri manteci 2:50<br />

4. Per rinnovazione di canne manganti 1:20<br />

5. Per riattamento del bangone 2:30<br />

6. Per riadrizzatura di tutte le canne del Principale le sono di<br />

stagno, essento le suddette quasi tutte abbozzate e contuse,<br />

è la spesa 4:50<br />

------<br />

Sc. 22:60<br />

Tanto riferisco io qui sottoscritto perito organaro asseconto della mia arte e<br />

coscienza.<br />

Anguillara li 20 Giugno del 1863<br />

Luigi Catarinozzi Professore Organaro Romano /<br />

Io sottoscritto a solo riguardo verso il Comune di Anguillara per averlo<br />

servito in varie altre circostanze nell'accordatura dell'orgnano [sic] in questa<br />

Chiesa Collegiata di sua proprietà restringe la fatta perizia a soli scudi 11, ed<br />

avendo sotto questo giorno ultimato il lavoro ch'ivi sopra, dichiaro, e<br />

confesso aver ricevuto dal detto Comune la convenuta somma di scudi undici<br />

a saldo e finale pagamento dell'accordatura, e quanto altro fatto nell'organo,<br />

chiamandomi contento, e soddisfatto...<br />

In fede<br />

Anguillara li 10 Luglio 1863<br />

dico Sc. 11 moneta<br />

Luigi Catarinozzi Professore organaro<br />

b) Mandato di pagamento su prestampato (ibidem):<br />

COMARCA <strong>DI</strong> ROMA COMUNE <strong>DI</strong> ANGUILLARA<br />

Esercizio 1863 , Num. 18, Tit. 4, Art. 7<br />

Sig. Angelo Passeggeri Esattore<br />

pagherete a voi medesimo<br />

la somma di Scudi Undici<br />

perrimborso di simil somma pagata all'Organaro Luigi Catarinozzi per il restauro<br />

dell'organo comunale, come da perizia, e ricevuta<br />

Anguillara li 25 agosto 1863<br />

57


[seguono tutte le firme di rito]<br />

XXIV<br />

Registro mandati di pagamento (Arch. Com.).<br />

1902: Mandati di pagamento<br />

a) 25 gennaio: Alfredo Priori di Roma<br />

Importo di restauri eseguiti nell'organo della Chiesa Collegiata<br />

Somma stanziata £. 100<br />

Somma disponibile £. 100<br />

Montare del presente £. 30<br />

Rimanenza disponibile £. 70<br />

b) 17 aprile: Alfredo Priori di Roma<br />

Per conto lavori di restauro nell'organo della Chiesa Collegiata di proprietà<br />

comunale<br />

Somma stanziata £. 100<br />

Somma disponibile £. 100<br />

Pagamenti già fatti £. 30<br />

Montare del presente £. 60<br />

Rimanenza disponibile £. 10<br />

XXV<br />

a) Preventivo di restauro dell'organaro Alfredo Priori su carta scritta solo<br />

recto (Arch. Com.).<br />

B. 426, Cat. 7, cl. 6, 1<br />

Lavori da eseguirsi all'organo della Veneranda Chiesa S. Maria in<br />

Anguillara.<br />

Fare il mantice a pressione £ 130<br />

Riparare il bancone ed impellarlo £ 80<br />

Fare N. 9 canne di legno per i bassi £ 90<br />

Riparare tutto cambiando i tiri e facendoli in legno<br />

accomodare molte canne £ 90<br />

-------<br />

58


Totale £ 910[?] 71<br />

L'organo verrà collaudato da un maestro a loro scelta o condotto dal sottoscritto.<br />

Anguillara 19 Agosto 1902<br />

L'organaro A. Priori<br />

NB. Le condizioni sono £ 100 al momento del contratto ed il rimanente a comodo<br />

del rispettabile Municipio.<br />

b) Conto spese lavori eseguiti; carta scritta solo recto, incollata sul verso del<br />

mandato di pagamento che segue (ibidem).<br />

Lavori eseguiti all'organo della V. Chiesa di Maria S. in Anguillara Sabazia.<br />

Fatto di nuovo il mantice a doppia pressione; con il rispettivo meccanismo.<br />

Fatte N. 9 canne nuove per il rinforzo al pedale, in legno d'abete.<br />

Spolverato l'organo ripulito ed accomodate le canne e rimesse al posto.<br />

La spesa è di £ 310.<br />

Conbinato il detto lavoro il giorno il giorno 13 agosto 1902 per £ 250.<br />

Anguillara Sabazia 7 settembre 1902<br />

L'organaro Alfredo Priori<br />

Pagato con mandato N. 130 17/8/902 £ 60<br />

“ “ “ “ 127 26/9/902 £ 150<br />

D'avanzo a saldo £ 40<br />

-------<br />

Totale £ 250<br />

Liquidato per £ 250<br />

c) Mandato di pagamento su carta scritta solo recto (ibidem).<br />

B. 657, Cat. 7/1<br />

Li 27 7bre 1902<br />

Per Signor Alfredo Priori<br />

Roma<br />

71 Sic. La somma esatta sarebbe £ 390. In ogni caso la spesa reale è<br />

testimoniata dalla ricevuta a saldo riportata in d).<br />

59


Oggetto<br />

Riparazioni all'organo della Chiesa Collegiata<br />

Essendo stati eseguiti da V.S.O. i lavori di riparazione all'organo della<br />

Chiesa Collegiata, conforme al preventivo presentato il 19 agosto scorso, ed<br />

avendo riconosciuto mediante esperimento che i lavori stessi sono stati<br />

regolarmente compiuti, dichiaro che sul pattuito compenso di Lire Ducento<br />

cinquanta, delle quali [...?...] già [...?...] £ 60 72<br />

d) Mandati di pagamento su carte singole scritte solo recto (ibidem).<br />

1903 Mandati di pagamento<br />

1. 3/7/1903<br />

Somma stanziata £. 400<br />

Somma disponibile £. 400<br />

Pagamenti già fatti £. 231<br />

Montare del presente £. 150<br />

Rimanenza disponibile £. 19<br />

Alfredo Priori di Roma<br />

Per conto lavori di restauro all'organo della Chiesa Collegiata di proprietà<br />

comunale<br />

addì 26 settembre 1903<br />

Roma 1 ottobre 1903<br />

Per quietanza Alfredo Priori<br />

2. 11/12/1903<br />

Somma stanziata £. 400<br />

Somme aggiunte per storno £. 40<br />

Differenza in aumento £. 40<br />

Somma disponibile £. 440<br />

Pagamenti già fatti £. 381<br />

Montare del presente £. 40<br />

-------<br />

£. 422 [sic]<br />

Rimanenza disponibile £. 28 [sic]<br />

Alfredo Priori di Roma<br />

72 Parte finale del documento in decomposizione per l’umidità: fenomeno<br />

che si sta verificando su molti faldoni dell’archivio comunale, ospitato<br />

provvisoriamente nei capannoni dell’autoparco comunale.<br />

60


61<br />

Saldo lavori di restauro all'organo della Chiesa Collegiata di proprietà<br />

comunitativa<br />

Addì 27 dicembre 1903<br />

Alfredo Priori per saldo<br />

XXVI<br />

Elenco spese su carta scritta solo recto (Arch. Coll.).<br />

17/9/1905: " Conti dei lavori fatti ad uso falegname per conto del Sig. Don<br />

Angelo Zibbellini: eseguite dal falegname Scapetti Massimino:<br />

[Omissis]<br />

8°. Fatto un lavoretto nell'organo, messo un pezzo di morala [?] messo una<br />

stanghetta e fatto qualche foro £. 1<br />

[omissis]<br />

14°. Fatto il cassettoncino al mantice dell'organo con N. 3 fustarelli di abete<br />

convenuto £. 7<br />

XXVII<br />

Nota di spesa su carta scritta solo recto (Arch. Com.).<br />

B. 471/1, Cat. 5, cl. 2<br />

Nota del lavoro fatto all'organo della Collegiata del Comune di Anguillara.<br />

Smontatura ripulitura delle canne e bassi, e accordatura del'organo<br />

completo £ 50.00<br />

Anguillara 12 marzo 1915<br />

Paolo Quaresima organista<br />

XXVIII<br />

Preventivo di restauro dell'organaro Paolo Quaresima su carta scritta solo<br />

recto (Arch. Com.).<br />

B. 1917, Cat. 7, cl. 6


Preventivo per il lavoro da farsi all'organo della Chiesa Collegiata di Anguillara:<br />

1° Smontatura e ripulitura delle canne £ 40.00<br />

2° Accordatura di 12 registri £ 35.00<br />

3° Restauro del mantice con rinnovamento delle valvole £ 30.00<br />

4° Perfezionamento della meccanica £ 15.00<br />

5° Vitto e alloggio £ 25.00<br />

----------<br />

Totale £ 145.00<br />

Anguillara 17 ottobre 1917<br />

Paolo Quaresima organaro<br />

XXIX<br />

Inventario dei mandati pagati (Arch. Com.).<br />

B. 1921, Tit. I, cap. I, cat. 6, art. 51<br />

Quaresima Paolo<br />

Importo restauro dell'organo della Chiesa Collegiata di patronato comunale<br />

£. 50.00<br />

30 agosto 1921<br />

[con relativa ricevuta dell'organaro]<br />

XXX<br />

Preventivo di riparazione su carta di registro strappata scritta recto verso<br />

(Arch. Coll.).<br />

Preventivo per la riparazione del organo della Coleggiata di Anguillara Sabazia.<br />

Io sotto scritto veduto il detto strumento richiede<br />

1.° Pulitura generale e spolveratura<br />

2.° Spostare le canne per portarlo à corista normale<br />

3.° Aggiuntare varie canne l'ogore [sic]<br />

4.° Rimettere il detto nello stato normale. Riparazione nel mantice con pelle<br />

biancolatte.<br />

62


Il detto l'avoro richiede almeno circa 10 giorni.<br />

----------------------------------------<br />

Il detto l'avoro [sic] finito e del conplessivo ..........L. 500.00<br />

che mi verra saldato al collaudo fatto dal Professor Moriconi<br />

L'operaio Roberto Marinucci<br />

Abitante in Piazza di San'Nicola a' Cesarini 55 Roma.<br />

[con altra grafia] Si delibera di partecipare alla riparazione con la somma di<br />

L. 300 =<br />

Pace 73<br />

[grafia principale] Alle L. 300 se ne sono aggiunte altre L. 100 dalla R. Fabbrica<br />

[in verticale]<br />

Eseguito il lavoro nei primi di Settembre 1921. e liquidato il lavoro per L.<br />

400<br />

Collaudato dal M.° Moriconi<br />

Roberto Marinucci /<br />

Preventivo per rifare l'organo della Collegiata 1921<br />

[a matita copiativa] Belloni Fortunato Carabiniere - S. Lorenzo in Lucina<br />

B. C, fasc. 3 (Arch. Coll.).<br />

XXXI<br />

a) Lettera del Parroco Don Angelo Zibellini.<br />

Ill.mo Signor Sindaco e Componenti l'Amministrazione Comunale di<br />

Anguillara Sabazia<br />

14 marzo 1947<br />

Da tempo immemorabile come risulta da antichi verbali consigliari, il<br />

Comune di Anguillara deve all'Amministrazione di questa Chiesa Collegiata<br />

i seguenti oneri:<br />

[Omissis]<br />

2° - Mantenimento dell'organo e stipendio all'organista.<br />

73 Firma difficile da decifrare. La lettura data è ipotetica.<br />

63


64<br />

[Omissis]<br />

Dei sopraddetti oneri soltanto il secondo è pagato direttamente dal Comune.<br />

Per tutti gli altri si presentava all'Amministratore volta per volta la relativa<br />

spesa.<br />

[Omissis]<br />

b) Dattiloscritto su foglio di protocollo cucito con copertina.<br />

COMUNE <strong>DI</strong> ANGUILLARA SABAZIA<br />

CAPITOLATO PER IL SERVIZIO <strong>DI</strong> ORGANISTA<br />

PRESSO LA <strong>CHIESA</strong> <strong>COLLEGIATA</strong><br />

L'anno millenovecento cinquantatre, il giorno trentuno del mese di Gennaio<br />

in Anguillara Sabazia.<br />

Premesso che il Comune di Anguillara Sabazia ha il diritto di patronato della<br />

Chiesa Collegiata di Maria SS. Assunta in cielo è proprietario dell'organo ivi<br />

esistente, con il relativo onere della manutenzione e del compenso<br />

all'organista per i servizi inerenti alla Parrocchia...[omissis]<br />

Parroco Mons. Angelo Zibellini<br />

Organista Bartolomeo Fagiani<br />

Sindaco Anna Iacometti<br />

Segretario Comunale Angelo Germini<br />

c) Foglietto scritto a matita:<br />

Scritto al Sindaco per la riparazione dell'organo e per le lesioni della Collegiata<br />

il 15 ottobre 1945.<br />

IV. ORGANISTA<br />

a) B. 317 (1801-1829) (Arch. Com.).<br />

XXXII<br />

“Tabella della Comunità dell'Anguillara ”:


1815<br />

Uscite: Maestro di scuola, ed organista Sc. 78<br />

1816: Idem.<br />

1817: [Nel Titolo I compare il prestampato con le voci]<br />

Maestro di Cappella<br />

Organista<br />

[Però non è registrata nessuna spesa].<br />

[Nel Titolo II invece (“Istruzione pubblica”) si trova:]<br />

1. Maestro delle pubbliche scuole [a stampa] ed organista [aggiunto<br />

a penna] Sc. 78<br />

1818-1820: [non appare più la scritta a penna: Organista]<br />

1828<br />

Uscite: Tit. I: Salariati [nella colonna “Spese approvate dalla S.<br />

Congregazione del Buon Governo””:]<br />

Organista Sc. 30 [annotazione:] Preventivo 22 settembre 1827.<br />

[Riscontro nei “Decreti” punto VIII:]<br />

Avendo questa S. Congregazione con Rescritto 22 settembre ultimo<br />

approvata la risoluzione consigliare, con cui si stabilirono annui Sc. 30 per<br />

assegnamento all'organista coi pesi ingiuntogli, s'impianta tal somma<br />

all'Articolo 13 del sudetto Titolo.<br />

[Nella “Tabella consuntiva”, al Tit. I: Salariati, si legge:]<br />

8. Organista<br />

Approvate in preventivo Sc. 30<br />

Pagate Sc. 19.70<br />

Differenza a fronte del preventivo Sc. 10.30<br />

[Nella “Sentenza sindicatoria” si precisa al riguardo:]<br />

Per la mancanza di vari mesi dell'organista non si è per lo intiero erogato<br />

l'art. 8° sul quale sono stati spesi solo Sc. 19.70.<br />

1829-1839<br />

Organista Sc. 30 pagati<br />

b) B. 46 (1833), Tit. 1, art. 9 (ibidem).<br />

Organista. Sino a tutto Maggio, si esercitò la carica di organista dal Molto<br />

Reverendo Sig. D. Tommaso Carosi non essendosi avuta, in seguito<br />

alcun'altra spesa, come dagli acclusi mandati quietanzati Sc. 12.50<br />

c) (Ibidem)<br />

B. 47: 1835<br />

B. 48: 1836<br />

B. 49: 1837<br />

65


B. 50: 1838<br />

Organista D. Giuseppe FOSSATI Duc. 2.50 al mese<br />

B. 51: 1839 B. 52: 1840<br />

B. 53: 1841<br />

B. 54: 1843<br />

B. 55: 1844<br />

All'organista Molto Reverendo Signor D. Giuseppe Fossati Sc. 30 74<br />

d) (Ibidem)<br />

1902<br />

Pagamenti all'organista Gioachino Frezzolini<br />

Somma stanziata £. 193.50<br />

pagamenti mensili £. 16.18<br />

1903 [Idem]<br />

e) (Ibidem)<br />

1917 Mandati di pagamento<br />

Organista Laquidara Antonio £. 300 annue<br />

f) Capitolato degli obblighi dell'organista (Arch. Coll.)<br />

Busta A [con dorso pergamena contenente fogli sciolti]<br />

COMUNE <strong>DI</strong> ANGUILLARA SABAZIA<br />

CAPITOLATO degli obblighi dell'Organista della Chiesa Collegiata<br />

Art. 1° I servizi obbligatori per l'organista retribuito dal Comune si distribuiscono<br />

come appresso......[omissis - simile ad altro del 1953] 75<br />

31 maggio 1926<br />

74 Altro pagamento al Fossati come “Maestro di pubblica scuola”.<br />

75 Ci limitiamo a segnalare l’esistenza del documento, troppo lungo per<br />

trovare posto in questa sede.<br />

66


A P P E N D I C E I<br />

ALTRI DOCUMENTI RIGUARDANTI L'ATTIVITÀ <strong>DI</strong><br />

DOMENICO ALARI<br />

A - ARCHIVIO CAPITOLARE <strong>DI</strong> S. GIOVANNI IN LATERANO<br />

R.mo Capitolo di S. Giovanni in / Laterano / Giustific.ni del Libro M.ro /<br />

Lett.a F. / Di Fabrica e Sagrestia / dalli 11 Genn.° 1792 / à tt.° Decemb.e<br />

1801 / Dal N.° P.mo al N.° 396 / [grafia più recente ad inchiostro] 1792-1805<br />

XXXIII<br />

Apoca con Domenico Alari per la manutenzione degli organi della basilica<br />

lateranense, su carta scritta recto verso.<br />

3164<br />

Repubblica Romana<br />

Libertà Eguaglianza<br />

In vigore della presente da valere etc. il Capitolo della Sagrosanta Basilica di<br />

S. Giovanni Laterano, e per esso il Cittadino Can.° Giuliano Compagnoni<br />

Prefetto della Musica, nella di cui assenza il Can.co D. Lorenzo Mattei Pro<br />

Prefetto della Musica sudetta nomina, e deputa per organaro della Sagrosanta<br />

Basilica di S. Giovanni Laterano il Cittadino Domenico Alari con l'annua<br />

provisione di Scudi dodici = moneta da principiare a decorrere dal mese di<br />

Gennaro prossimo passato 179nove per il servizio che detto Cittadino Alari<br />

presterà al detto R.mo Capitolo, e Chiesa di S. Giovanni nella maniera, e<br />

modo seguente, cioè:<br />

Primo che il sudetto Cittadino Domenico Alari, sia tenuto, ed obligato a<br />

mantenere sempre accordati, ed intonati li due organi portabili, esistenti nella<br />

detta Sagrosanta Basilica, come anche l'organo grande superiore, al quale, ve<br />

[sic] unito l'organetto di seconda tastatura, e quelli conservarli nello stesso<br />

67


68<br />

stato ottimo, e del tutto ben forniti, come al presente si ritrovano, e gli<br />

vengono consegnati.<br />

Secondo che il medesimo sia sempre tenuto, ed obligato esser pronto ad ogni<br />

chiamata del Canonico Prefetto della Musica “pro tempore” o di chi facesse<br />

le sue veci, oltre l'essere obbligato d'andare a riconoscere, ed accordare li<br />

stessi organi, specialmente nelle Ordinazzioni, nelle due feste di SS.<br />

Giovanni, che si celebrano in detta Basilica, nella Sagra di essa Chiesa, e<br />

nella Santissima Pasqua 76 . /<br />

Terzo, che succedendo nelli sudetti organi, qualche buco, nelli mantici,<br />

canali, o altro luogo, ò occorrendo qualche altro lavoro, che non passi la<br />

spesa di Pavoli trenta, sia tenuto, ed obligato detto Alari, a farlo, a proprie<br />

spese, senza poter pretendere cosa alcuna dal R.mo Capitolo. Ma nel caso,<br />

che detto lavoro passasse li Pavoli trenta, e che importasse maggior somma,<br />

in tal caso sia tenuto, ed obligato a rendere consapevole il Cittadino<br />

Canonico Prefetto della Musica “pro tempore” , o chi ne fà le sue veci,<br />

prima di farlo, e doppo che lo stesso lavoro sarà fatto, dovrà dal Capitolo<br />

esserne soddisfatto, e facendolo, senza renderne prima inteso il sudetto<br />

Cittadino Canonico Prefetto, o chi ne fà le sue veci, non possa pretendere<br />

alcun pagamento, perche così etc. non altrimenti etc.<br />

E per la piena osservanza di tutte, e singole cose premesse le dette parti, si<br />

obligano nella più ampla forma della Repubblica Romana, facendosi della<br />

presente due copie da ritenerne una per parte. In Roma Etc. 3. Fiorile anno<br />

7.° repubblicano 22 Aprile 1799 /V.S./<br />

Io Domenico Alari affemo e mi obbligo quanto è sopra. Mano propria<br />

XXXIV<br />

Ricevute di Domenico Alari per la manutenzione degli organi della Basilica:<br />

1. Carta scritta recto verso.<br />

Io Sotto scritto hò riceuto dal'Ill.mo Sig.r Canonico D. Filippo Colonna<br />

Scudi dodici quali sono per la solita annualità per le accordature fatte nelli<br />

organi esstente [sic] nella V. Basilica di S. Giovanni in Laterano a tutto<br />

dicembre corrente. In fede questo di 28 : decembre 1799.<br />

Dico Sc. 12=<br />

76 Una mano posteriore ha corretto al plurale le ultime tre parole.


Domenico Alari organaro /<br />

Fabrica e Sagrestia Num.° 22 Sagrestia<br />

2. Carta scritta recto verso.<br />

N.° 226<br />

Io Sotto scritto hò riceuto dal'Ill.mo e Re.nd.mo Sig.r Canonico D. Filippo<br />

Colonna Fabriciere dell'Ill.mo è Re.nd.mo Capitolo di S. Giovani [sic] in<br />

Laterano la solita annua provisione di Scudi dodici quali sono per le accordature<br />

dà mè fatte nel'organi di detta Sagrosanta Basilica à tutto il 1801: questo<br />

di 28: Decembre del'1801: dico Sc. 12<br />

Domenico Alari organaro /<br />

Massa Minuta N. 138 Sagrestia<br />

3. Carta scritta recto verso.<br />

N. 278<br />

Io Sottoscritto hò riceuto dal Sig.r Canonico Colonna Fabriciere di S. Giovanni<br />

Laterano Scudi dodici moneta corrente per la solita annualità a tutto il<br />

cadente anno pel mantenimento degli organi della Basilica Lateranense a<br />

tenore dell'Apoca etc. In fede questo di 22 Xbre 1802<br />

Dico Sc. 12<br />

Domenico Alari /<br />

Massa Minuta N.° 50<br />

XXXV<br />

Apoca per il restauro dell'organo grande della Basilica Lateranense; foglio<br />

scritto su tre facciate.<br />

3024<br />

Essendosi determinato il Rev.mo Capitolo di S. Giovanni in Laterano, ed in<br />

suo nome Monsig.r Ill.mo e R.mo Napulioni come Canonico Prefetto della<br />

Cappella de Cantori di fare ripulire, riattare, ed' accomodare l'organo grande<br />

esistente nella navata clementina; nè potendo il detto Monsig.r Napulioni per<br />

le molte sue particolari incombenze pressarsi à fare tutto ciò, che si ricerca<br />

per venire allo stabilimento dell'accennata operazione; hà perciò pregato<br />

gl'Ill.mi e R.mi Sigg.ri Canonici Colonna e Cavalletti Fabricieri à supplire le<br />

sue veci, ed'avendo questi graziosamente condisceso; resta perciò trà detti<br />

69


70<br />

Sigg.ri Canonici Fabricieri, ed il Sig.r Pavolo [sic] 77 Alari organaro della<br />

Basilica Lateranense stabilito, e convenuto quanto siegue<br />

1.° Si obliga il Sig.r Alari di ripulire, riordinare, ed accomodare, come pure<br />

fare di nuovo tutti quei lavori, che si nelle canne, registri, mantici, molle, rotelle,<br />

ottoni, legni, ferri, e qualunque altra cosa, che sotto qualsivoglia denominazione<br />

potesse venire, e che appartenga all'uso, e struttura dell'organo<br />

medesimo, acciò possa perfettamente agire, come porta l'arte d'un abile organaro.<br />

2.° Detto lavoro dovrà farsi dal Sig.r Alari dentro il termine di mesi due, più<br />

ò meno à suo arbitrio.<br />

3.° Si conviene per patto espresso, che terminato il lavoro sarà in libertà degl'Ill.mi<br />

e Rev.mi Sigg.ri Canonici Fabricieri d'assumere uno, ò più periti à<br />

loro genio ad'oggetto d'esaminare, e riscontrare, sè li lavori saranno fatti<br />

bene; e / perfettamente, e qual'ora si trovassero, ò assolutamente non fatti, ò<br />

viziosi in tutto, ò in parte, sarà in piena libertà dei detti Sigg.ri Canonici<br />

fabricieri d'assumere altro organaro à loro scelta per rimediare alle<br />

mancanze, e difetti del lavoro da pagarsi però sull'onorario, e mercede, che<br />

in'appresso resterà passata al Sig.r Alari per l'accennato lavoro, senza chè<br />

egli possa fare alcun reclamo, ò promuovere istanza ò pretenzione alcuna<br />

avanti qualsivoglia Giudice, e Tribunale e tuttociò per patto espresso, senza<br />

del quale non si sarebbe permesso, nè all'Alari, nè à qualunqu'altro organaro<br />

di fare il lavoro sopra detto:<br />

4.° Si conviene in'oltre, che durante il lavoro, e specialmente quando si<br />

riatteranno le canne, e tutt'altro che possa influire à mantenere il tono<br />

dell'organo in quel grado in cui è, e deve essere, sarà parimente in libertà de<br />

Sigg.ri Canonici Fabricieri di portarsi à visitare il lavoro unitamente à<br />

persone perite ad'oggetto di riscontrare quello sarà creduto necessario per<br />

l'intento indicato, e qual'ora si trovasse qualche mancanza, ò alterazione, nè<br />

riuscisse al Sig.r Alari di rimediarvi, dovrà à tutte sue spese contentarsi, che<br />

detti Sigg.ri Canonici si valgano dell'opera di altro artefice per tale oggetto,<br />

renunziando egualmente à qualunque eccezzione come sopra . Se però il<br />

Sig.r Alari volesse egli rimediare all'inconveniente possibile indicato, si<br />

lascierà in sua libertà il farlo, purchè prometta, e si obblighi di eseguire quel<br />

/ tanto, che dalle persone perite resterà stabilito, sempre inteso però che<br />

occorrendo spesa per tali pareri, questa debba cadere à danno del Sig.r Alari:<br />

77 Il nome Pavolo ricorre anche al punto 6.°. La firma però è<br />

inequivocabilmente di Domenico Alari.


71<br />

5.° Terminato il lavoro, e reso l'organo agibile, si obliga il Sig.r Alari di<br />

mantenerlo per anni dieci, e di farvi qualunque lavoro, servitù, ed<br />

accomodatura, senza che possa pretendere dal R.mo Capitolo indennizazione<br />

alcuna per tale causa: ben'inteso però, che non s'intenda escluso<br />

dall'onorario, che percipisce in qualità d'organaro della Basilica, che dovrà<br />

sempre conseguire liberamente, finchè servirà la Chiesa medesima.<br />

6.° Si conviene finalmente, che per tutto il lavoro da farsi, li Sigg.ri Canonici<br />

Fabricieri pagheranno al Sig.r Pavolo Alari la somma, e quantità di piastre<br />

ottanta, con chè però, non possa esiggere, che la sola metà durante il lavoro;<br />

dovendo l'altra metà restare per cauzione del R.mo Capitolo, e Sigg.ri<br />

Canonici Fabricieri, qual'ora occorresse valersi dell'opera di altro artefice,<br />

come resta di sopra convenuto:<br />

Roma questo di 18: 8bre 1802<br />

D. Giuseppe Cavalletti de Rossi Canonico Lateranense Fabbriciere<br />

Filippo Colonna Canonico Lateranense Fabriciere<br />

Domenico Alari mi obbligo quanto è sopra mano propria.<br />

XXXVI<br />

Perizia di collaudo dell'organaro della Basilica Vaticana Ignazio Priori, su<br />

foglio scritto solo sulla prima facciata.<br />

Io Sottoscritto organaro perito avendo riveduto, ed osservato l'organo della<br />

Sacrosanta Basilica di S. Giovanni in Laterano, accomodato, e risarcito dal<br />

Sig.r Domenico Alari, l'hò trovato bene accomodato in tutte le sue parti, cioè<br />

canne, mandeci, e in tutti li suoi ordegni, fuori che le tre, o quattro canne<br />

gra[n]di della facciata, che si rendono impossibile farle sonare, essendo<br />

queste guaste nelle bocche prodotto dal loro gran peso, e volendole<br />

accomodare vi sarebbe un rischio evidente di acciacharle, per calarle giù in<br />

Chiesa, oltre, che vi vorrebbe una grande spesa; tutto ciò io deponco secondo<br />

la mia perizia.<br />

In fede questo di 4 Aprile 1803<br />

Ignazio Priori organaro della Basilica Vaticana<br />

[Incollato sulla quarta facciata, foglietto celeste piegato in due:]<br />

Apoca con Alari per ripulitura, e restauro dell'organo grande fatta li 28 8bre<br />

1802 e da mantenerlo per anni 10.


XXXVII<br />

Ricevute di Domenico Alari per il restauro fatto all'organo grande della Basilica:<br />

1. Foglio scritto su prima e ultima facciata.<br />

N.° 276<br />

Io Sottoscritto ho ricevuto dal Canonico Colonna Fabriciere di S. Giovanni<br />

Laterano Piastre sedici a conto delle Piastre ottanta convenute pel restauro da<br />

farsi da me dell'organo grande della detta Basilica come dall'Apoca etc. In<br />

fede questo di 18 Ottobre 1802<br />

Domenico Alari<br />

E più a conto come è sopra altre Piastre tre. In fede questo di 9: Decembre<br />

del'1802:<br />

Domenico Alari /<br />

Fabrica e Sagrestia N.° 48<br />

2. Carta scritta recto verso.<br />

N.° 285<br />

Io Sotto scritto hò riceuto dall'Ill.mo e Reverendissimo Sig.r Canonico D. Filippo<br />

Colonna Piastre undici in conto dÈ lavori dà mè fatti nel'organo della<br />

Sacrosanta Basilica di S. Giovanni in Laterano a tenore del'Apoca. In fede<br />

questo di 5: Febraro del 1803.<br />

Dico Piastre 11:<br />

Domenico Alari /<br />

Sagrestia N.° 6<br />

3. Carta scritta recto verso.<br />

N.° 287<br />

È più hò riceuto Piastre dieci à conto ed'à tenore dell'Apoca dell'Ill.mo è<br />

R.ndo Sig.r Canonico D. Filippo Colonna per il ristauro dell'organo grande<br />

di S. Giovanni Laterano. In fede questo di 15: febraro 1803<br />

Dico Piastre 10<br />

Domenico Alari /<br />

Fabrica e Sagrestia N.° 8<br />

72


4. Carta scritta recto verso.<br />

N.° 292<br />

Io Sotto scritto hò riceuto dal'Ill.mo e Rnd.mo Sig.r D. Filippo Colonna per<br />

le mani del'Ecc.mo Monsig.r D. Lorenzo Mattei Scudi quaranta per saldo è<br />

final pagamento dÈ lavori dà mè fatti nel'organo grande della Sacrosanta<br />

Basilica di S. Giovanni in Laterano. In fede questo di 5: Aprile 1803:<br />

Dico Sc. 40:<br />

Domenico Alari /<br />

Sagrestia N.° 43<br />

B. ARCHIVUM ROMANUM SOCIETATIS IESU.<br />

XXXVIII<br />

Proposta di Domenico Alari di sostituire con canne di legno le due canne di<br />

piombo rese inservibili nell'organo di S. Francesco Saverio(1796). Carta<br />

scritta solo recto; grafia accurata, tondeggiante, diversa dagli autografi di<br />

Domenico Alari (ARSI - Chiesa del Gesù B. VIII/910).<br />

Ritrovandosi nell'organo dalla parte di S.Francesco Saverio nella V.Chiesa<br />

del Giesù le due prime canne del principale di quattordici piedi fin da<br />

qualche tempo affatto inservibili; ed essendo le medesime di piombo il quale<br />

per il gran peso, che in sé ritengono, le a ridotte in questo stato.<br />

Il Sottoscritto professore dice, che per fuggire una grossa spesa, che vi vorebbe<br />

per rinfondere le medesime e per situarle nel loro angusto sito machine<br />

si grandi si puol fare come si pratica da qualcunque professore moderno a<br />

qualsiasi organo di quella mole con farle di legno, le quali fanno<br />

l'istessissimo effetto; e non sono sogette ne à rompersi, ne a piegarsi; e acciò<br />

che siano sicuri, e certi della buona riuscita, e sicura stabilità delle medesime<br />

il sottoscritto professore si obbliga mantenerle per qualunque tempo nella<br />

maniera istessa, che potranno essere il primo giorno, che saranno situate; per<br />

far le sud.e con dover scompore l'organo per poterle collocare ripulirlo<br />

intonarlo e accordarlo e fare tutt'altro che potrà esser necessario sarà il<br />

prezzo di sc.[manca la cifra]<br />

Questo di [manca] Nov.e 1796<br />

73


Dom.o Alari Organaro<br />

XXXIX<br />

Lettera autografa di Domenico Alari, senza data 78 . Foglio con prima carta<br />

scritta recto verso (ARSI - Chiesa del Gesù B. VIII/819).<br />

Lavori necessari per ripristinare L'organo di S. Saverio nella V. Chiesa del'-<br />

Giesù di Roma<br />

Primieramente trovasi nel' medesimo li primi due Controbassi di piombo li<br />

quali dà molti anni chè si sono resi inservibili non essendo possibile esservi<br />

là stabilità nelli medesimi atteso là gran grevità chè porta con sè lessere [sic]<br />

di piombo, ciò era accaduto anche nella Chiesa di S. Pietro è conosciendo<br />

quanto di sopra hò detto fù risoluto di farli di legnio come si sono praticati<br />

da Autori antichi è come si praticano anche da tutti li moderni non solo in<br />

Roma mà anche in tutte le altre parti dove si trovano organi di tal' mole;<br />

potrei nominarne moltissime qui nella nostra Roma, mà mi ristringerò con<br />

qualche una delle principali, in S. Maria Magiore nella Minerva nelli due<br />

organi, un [sic] S. Agniese in S. Maria in Violata [sic] ed altre tutte machine<br />

ben grosse ed anco molto antiche, è trovasi dà pertutto li controbassi di<br />

legnio servibili ancora per qualche secolo; mà acciò chè siano quieti è sicuri<br />

di questa opera chè sarò per eseguire mi obbligo di mantenerglieli come<br />

saranno il primo giorno chè agiranno è chè li averò posti in Opera non per<br />

dieci è dodici anni mà potrei con sicurezza obbligarmi per tutto il tempo di<br />

mia Vita avendo in tanti Organi nuovi dà me fatti anche dà molti Anni sono<br />

come il primo giorno chè li posi in opera....<br />

Nel'esecuzione di detto lavoro si dovrà sconporre tutto l'organo per esattamente<br />

ripulirlo è per / accomodare moltissime altre cose ciove[sic] nelle<br />

canne di ripieno si trova esservene molte patite che anno bisognio di<br />

rinovazione, nelli registri di Flauti nel'ultime ottave de soprani ve nè sono<br />

circa una diecina chè si devano rinovare, come ancora di rinpellare dove sarà<br />

necessario li quattro mantici li quali in molte parti sfiatano è porta molto<br />

pregudizio[sic] al'organo, ed in fine si farà tutto ciò che sarà necessario per<br />

ripristinare detta machina per il ristante prezzo di Siudi [sic] quaranta M.ta<br />

corrente.<br />

Domenico Alari Organaro<br />

78 Questo e il documento successivo, senza data, sono senza dubbio da datare<br />

nel 1796 perché riguardanti lo stesso intervento.<br />

74


XL<br />

Foglio scritto sulla sola prima facciata; sulla c. 2v, con grafia tremolante:<br />

Perizia del Organaro per li Tromboni di S. Saverio (ARSI - Chiesa del Gesù<br />

B. VIII/820).<br />

Perizia sul valore del piombo ricuperabile dell'Organo suddetto. Domenico<br />

Alari.<br />

Avendo io Sotto Scritto esaminato cosa possa asciendere il valore intrinzaco<br />

del piombo delli due Controbassi rotti esistenti nel'organo dalla parte di<br />

S.Franciesco Saverio nella V. Chiesa del' Giesù, secondo quello che dalla<br />

pratica posso rilevare stimo possa esservi circa lè sette in otto cento Libre di<br />

piombo il quale essendo vecchio si puole valutare baiocchi cinque di m.ta<br />

grossa là libra.<br />

Per fare di nuovo li due suddetti Controbassi di legnio li quali formano<br />

listesso effetto è di magior durata conpreso la rinovazione del' gioco de’<br />

Bicchari per fare sonare li medesimi. Come ancora l'accomodatura dei<br />

quattro mantici di tutte lè rotture che vi sono il motivo per cui si perde il<br />

vento è queste devano essere accomodate di tutta pelle nuova come ancora<br />

accomodare li suoi boccagli. Trovasi parimente necessario in detto organo là<br />

rinovazione di molte canne tanto di Ripieno quanto dei due flauti lè quali in<br />

tutto ascienderanno circa il numero di trenta canne, è fatto tutto questo sarà<br />

l'organo intieramente ripristinato nel' suo vero essere; per eseguire quanto di<br />

sopra hò dimostrato obbligandomi di levare li Controbassi vecchi è mettere<br />

in opera li nuovi è fare li sudetti lavori tutto à mie proprie spese è<br />

nell'istesso tempo scomporre è ripulire detta machina e questo si farà per il<br />

prezzo di Scudi trenta M.ta grossa<br />

Domenico Alari<br />

75


A P P E N D I C E I I<br />

SCHEDA TECNICA<br />

DEL<strong>L'ORGANO</strong><br />

Costruito da Domenico Alari (1790-92).<br />

Restaurato da Riccardo Lorenzini (1993-95).<br />

Posto in cantoria sopra la porta d'ingresso.<br />

Cantoria in legno, centinata.<br />

Cassa addossata al muro. Prospetto piatto, diviso in tre campate terminate<br />

con arco tondo; campata centrale più alta, sormontata da un busto ligneo<br />

colorato di Madonna con Bambino.<br />

Cassa e cantoria, coeve all'organo, dipinte di celeste con modanature dorate.<br />

31 canne di facciata, di stagno, divise da paraste in tre cuspidi (11/9/11), appartenenti<br />

al Principale. Dietro le paraste le prime due canne del Principale,<br />

di legno, aperte. Canna centrale (Mi1) con piede originale e corpo ricostruito<br />

perché troppo danneggiato. Bocche allineate; labbro superiore a mitria.<br />

Tastiera di 47 tasti (Do1 - Re5) con prima ottava corta, ricostruita in sostituzione<br />

della precedente ottocentesca di 51 tasti; diatonici in bosso e cromatici<br />

in ebano.<br />

Pedaliera a leggio di 9 pedali più uno che comanda l'Usignolo; ricostruita in<br />

sostituzione della precedente ottocentesca cromatica; costantemente unita<br />

alla tastiera e al Contrabbasso.<br />

Registri a tiranti di legno (sezione quadrata) con pomelli, in parte ricostruiti,<br />

disposti su due colonne a destra della finestra. Cartellini originali (v. foto),<br />

restaurati. Al di sopra dei registri, cartellino più grande della stessa forma<br />

con la scritta “Dominicus Alari fecit 1792”.<br />

Colonna interna<br />

Principale<br />

Ottava<br />

Decima Quinta<br />

Decima Nona [rit. Fa#4]<br />

Vigesima Seconda [ “ Do#4]<br />

76


Vigesima Sesta [ “ Fa#3,4]<br />

Vigesima Nona [ “ Do#3,4,5]<br />

Tira Tutti [dalla XV]<br />

Colonna esterna<br />

Secondo Principale [reale da Do#2]<br />

Voce Umana [dal Do3]<br />

Flauto [4'; reale dal Do#2]<br />

Cornetto [XII-XVII nei Soprani]<br />

Tromba [8' nei Bassi, ricostruita]<br />

Contrabbassi [16'; canne di legno tappate]<br />

Divisione Bassi/Soprani: Si2 - Do3.<br />

Accessori: Tira Tutti a tirante sotto la colonna del Ripieno; Usignolo comandato<br />

dal decimo pedale della pedaliera.<br />

Due mantici a cuneo (nuovi, in origine tre) con pesi originali, alimentati da<br />

elettroventilatore nuovo, ma tirabili a mano con corde.<br />

Trasmissione originale a meccanica sospesa.<br />

Somiere maestro a tiro; secreta chiusa da tre ante fissate lateralmente a<br />

farfalla. Ventilabri ad apertura frontale e guide laterali, numerati sulla fronte<br />

(+ 2...47). Pelle senza contropelle.<br />

12 stecche che entrano, così disposte dalla facciata:<br />

1. Principale<br />

2. Secondo Principale<br />

3. Voce Umana<br />

4. Ottava<br />

5. Flauto<br />

6. Decima Quinta<br />

7. Decima Nona<br />

8. Vigesima Seconda<br />

9. Vigesima Sesta<br />

10. Vigesima Nona<br />

11. Cornetto<br />

12. Tromba<br />

Crivello originale, di legno. Bocche delle canne sopra il crivello.<br />

Pressione del vento: 62 mm. di colonna d'acqua.<br />

Corista: 440 Hz. a 16° C.<br />

77


Temperamento inequabile (v. relazione di restauro).<br />

78


CONCERTO <strong>DI</strong> INAUGURAZIONE<br />

Domenica 7 maggio 1995<br />

Ore 18<br />

Organista: ARMANDO CARIDEO<br />

Girolamo FRESCOBAL<strong>DI</strong> (1583-1643)<br />

Dal “II libro di Toccate”: - Gagliarda Seconda<br />

Dai “Fiori musicali”: - Toccata avanti la Messa della Madonna<br />

- Canzon dopo l'Epistola<br />

- Toccata per l'Elevatione<br />

Bernardo PASQUINI (1637-1710)<br />

- Toccata in Re<br />

Alessandro SCARLATTI (1660-1725)<br />

- Toccata in La: Largo - Allegro - Presto<br />

Baldassare GALUPPI (1706-1785)<br />

- Sonata in Do maggiore<br />

Francisco CORREA de ARAUXO (c.1575-1654)<br />

- Tiento de medio registro de tiple: VII Tono<br />

Jan Pieterszoon SWEELINCK (1562-1621)<br />

- Mein junges Leben hat ein End'<br />

Johann PACHELBEL (1653-1706)<br />

- Ciacona in Do maggiore<br />

Louis-Nicolas CLERAMBAULT (1676-1749)<br />

- Basse et Dessus de Trompettes, ou de Cornet séparé, en dialogue<br />

(dalla “Suite du Premier Ton”)<br />

- Caprice sur les grands jeux (dalla “Suite du Deuxième Ton”)<br />

79


SECONDO CONCERTO<br />

Sabato 13 maggio 1995<br />

ore 21<br />

Organista: WIJNAND VAN DE POL<br />

Girolamo FRESCOBAL<strong>DI</strong> (1583-1643)<br />

- Toccata Sesta per l'organo sopra i pedali, e senza (dal II Libro)<br />

Gerardus SCRONX (sec. XVII)<br />

- Echo Fantasie<br />

Abraham van den KERCKHOVEN (1627-1702)<br />

- Fantasia<br />

Johann Kaspar KERLL (1627-1693)<br />

- Battaglia<br />

- Passacaglia<br />

Johann Sebastian BACH (1685-1750)<br />

- Concerto (Toccata) in Sol magg. BWV 916<br />

[Allegro]<br />

Adagio<br />

Allegro e Presto<br />

Lambert CHAUMONT (1635 c.-1712)<br />

- Da “Pièces d'orgue sur les 8 tons”: Deuxième Ton<br />

Prelude<br />

Cornet<br />

Duo<br />

Basse de cromhorne<br />

Dialogue<br />

Chaconne grave<br />

Gaetano VALERJ (1760-1822)<br />

- 2 Sonate<br />

Johann Christian RINCK (1770-1846)<br />

- Praeludium in Do magg.<br />

80


Indice dei nomi<br />

Alari<br />

Antonio 10; 11; 13; 36<br />

Domenico 3; 9; 10; 11; 12; 13; 14; 15; 18; 21; 22; 23; 33; 34; 35; 36; 37;<br />

38; 58; 59; 60; 61; 62; 63; 64; 65; 66<br />

Domenico II 11<br />

Giacomo 4; 9; 10; 11; 12; 13<br />

Giovanni 10; 11; 13<br />

Giovanni Antonio 10<br />

Giovanni Battista 9<br />

Giovanni Giuseppe 10; 11<br />

Lorenzo I 10; 11; 13; 14<br />

Lorenzo II 11<br />

Albonetti, V. 11<br />

Aloisi, G. 43; 44<br />

Annesi, A. 43<br />

Annesi, G. 45<br />

Antinori, L. 46; 47<br />

Bach, J.S. 69<br />

Baldi, F. 41<br />

Biagi, L. 9; 10<br />

Cametti, A. 9<br />

Carandini, Card. 13; 31; 32<br />

Carideo, A. 3; 4; 5; 17; 19; 68<br />

Carosi, T. 56<br />

Catarinozzi, L. 16; 44; 45; 46; 48; 49<br />

Cavalletti De Rossi, G. 61<br />

Chaumont, L. 69<br />

Clérambault, J.-L. 68<br />

Colamarino, F. 9<br />

Colonna, F. 59; 60; 61; 62; 63<br />

81


Compagnoni, G. 58<br />

Corini, C. 45<br />

Correa de Arauxo, F. 68<br />

De Paolis, L. 3<br />

De Romanis, C. 4; 15; 40; 41<br />

Fabbri, F. 30<br />

Fagiani, B. 55<br />

Falconj, T.P. 16<br />

Fancelli, D. 43; 44<br />

Ferrucci, G. 44<br />

Formentelli, B. 9; 10<br />

Fossati, G. 56<br />

Frescobaldi, G. 68; 69<br />

Frezzolini, F. 45<br />

Frezzolini, G. 57<br />

Galuppi, B. 68<br />

Germini, A. 55<br />

Guglielmi, G. 9<br />

Guidi, G. 47<br />

Hermans, W. 12<br />

Iacometti<br />

Anna 55<br />

Antonio 8<br />

Filippo 30<br />

Giacomo 30; 32; 36; 38; 39; 40; 41; 42<br />

Ignazio 8<br />

Isidoro 42<br />

Vincenzo 30<br />

Kerll J.K. 69<br />

Laquidara, A. 57<br />

Latini, A. 30<br />

Lini, V. 30<br />

Lorenzini, R. 4; 5; 15; 17; 23; 66<br />

Luccichenti, F. 4; 9; 11; 14<br />

Luisi, F. 3<br />

Lunelli, R. 3<br />

Marchetti, O. 47<br />

Marinucci, R. 17; 54<br />

Mattei, L. 58; 63<br />

Mecucci, G. 44; 45; 46<br />

Micheli, A. 4; 5<br />

Mischiati, O. 3; 5<br />

Morelli, A. 11<br />

Moriconi 54<br />

82


Morini, G. 43<br />

Napulioni 60<br />

Pachelbel, J. 68<br />

Pasquini, B. 68<br />

Passeggeri, A. 49<br />

Petrucci, P.E. 31<br />

Piacentini, G. 44; 45; 46; 47<br />

Piccioni, N.L. 7; 8<br />

Poggi, F. 3; 14; 36; 37; 38; 39; 40<br />

Priori 15<br />

Alfredo 16; 49; 51<br />

Filippo 11<br />

Ignazio 62<br />

Quaresima, P. 16; 53<br />

Raffaelli, P. 43<br />

Raffaelli, R. 47<br />

Raffaelli, T. 30<br />

Raggi, L. 45<br />

Ranucci, G. 14; 40<br />

Rezzesi, F. 46; 47<br />

Ricciotti, F. 14; 31; 32; 34; 35; 36; 37; 41<br />

Rinaldi, A. 30<br />

Rinaldi, B. 30<br />

Rinaldi, F. 45<br />

Rinck, J.C. 69<br />

Rondelli, O. 40<br />

Rossi, F. 47<br />

Scapetti, M. 52<br />

Scarlatti, A. 68<br />

Scaturzi, G. 3; 8; 14; 36<br />

Scronx, G. 69<br />

Senzadenari, B. 46<br />

Simeone, C. 8<br />

Sobissi, N. 30<br />

Solano, M.A. 5; 8<br />

Stampa, D. 6<br />

Stradella, A. 6<br />

Suarez, G. 16; 47; 48<br />

Sweelinck, J.P. 68<br />

Tagliavini, L.F. 3<br />

Testa, G. 9; 10<br />

83


Traversi, G. 47<br />

Valerj, G. 69<br />

Van de Pol, W. 4; 17; 69<br />

Van den Kerckhoven, A. 69<br />

Vignolini, A. 4; 5; 17<br />

Zibellini, A. 52; 54; 55<br />

Zoppatti, V. 30<br />

Zuppini, L. 11<br />

84


Tav. I-II-III: Apoca-progetto e ricevuta autografa di Domenico Alari per la<br />

costruzione dell’organo (cfr. doc. V). [Foto: A.C.]<br />

85


Tav. IV-V: Apoca-progetto per la costruzione della cantoria e della cassa<br />

dell’organo (cfr. doc. VII). [Foto: A.C.]<br />

88


Tav. VI: Facciata della Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta. [Foto: A.C.]<br />

90


Tav. VII: Finestra dell’organo prima del restauro. [Foto: A.C.]<br />

91


Tav. VIII: Finestra dell’organo dopo il restauro. [Foto: A.C.]<br />

Tav. IX: Registri e cartellini prima del restauro (cfr. il risultato del restauro<br />

nella foto a colori in IV di copertina). [Foto: A.C.]<br />

92


Tav. X: Stecche in loco, prima del restauro. [Foto: R.L.]<br />

Tav. XI: Stecche smontate, prima del restauro. [Foto: R.L.]<br />

93


Tav. XII: Stecche dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

Tav. XIII: Somiere, prima del restauro. [Foto: R.L.]<br />

94


Tav. XIV: Somiere, dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

95


Tav. XV: Crivello, dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

Tav. XVI: Somierino dell’Usignolo, prima del restauro. [Foto: R.L.]<br />

96


Tav. XVII: Interno dell’organo, prima del restauro. [Foto: A.C.]<br />

Tav. XVIII: Interno dell’organo, dopo il restauro. [Foto: A.C.]<br />

97


Tav. XIX: Canne superstiti di XXVI e XXIX, durante il riordino. [Foto:<br />

R.L.]<br />

Tav. XX: Registro di XXIX, dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

98


Tav. XXI: Registro di Cornetto, dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

Tav. XXII: Canne originali del Contrabbasso, prima del restauro. [Foto:<br />

R.L.]<br />

99


Tav. XXIII: Canne del Contrabbasso reintegrate. [Foto: R.L.]<br />

100


Tav. XXIV: Canne del Contrabbasso, dopo il restauro. [Foto: R.L.]<br />

101

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