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schede informative dettagliate su ogni tipologia di frutto - FreshPlaza

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Oui, ai sapori dell’estate!<br />

Scopri la qualità della frutta dell’estate francese!<br />

Come <strong>ogni</strong> anno torna <strong>su</strong>l mercato italiano la frutta estiva francese, accompagnata dal noto claim<br />

“Oui, ai sapori dell’estate!” che ne in<strong>di</strong>ca chiaramente l’origine, connotando un prodotto dalle<br />

qualità gustative davvero eccellenti.<br />

Albicocche, pesche e nettarine, ciliegie, meloni, pere, prugne, uva da tavola. Ogni anno la Francia<br />

produce in me<strong>di</strong>a 1.113.100 tonnellate <strong>di</strong> frutta estiva, <strong>di</strong> cui 198.530 destinate all’export.<br />

L’italia, in particolare, è <strong>di</strong>ventata nel 2009 il secondo mercato per la frutta estiva francese con una<br />

tendenza all’export in aumento negli ultimi 6 anni e l’intera gamma presente <strong>su</strong>l mercato italiano.<br />

La frutta dell’estate francese concentra le attenzioni <strong>di</strong> una filiera esigente<br />

La frutta dell’estate francese è sottoposta a precise regole produttive e a severi controlli: questo ne<br />

fa un prodotto <strong>di</strong> elevata qualità e con le migliori garanzie per il con<strong>su</strong>matore.<br />

La qualità è il ri<strong>su</strong>ltato della combinazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori:<br />

∗ Ricerca varietale. Diversi elementi vengono presi in considerazione: periodo <strong>di</strong> produzione,<br />

produttività, calibro, qualità gustativa…<br />

∗ Gestione del frutteto:<br />

o Il <strong>di</strong>radamento è una tappa importante per l’elaborazione <strong>di</strong> un prodotto <strong>di</strong> qualità.<br />

Per determinare il carico giusto è necessaria tutta l’esperienza dell’arboricoltore e<br />

un’ottima conoscenza del <strong>su</strong>o frutteto.<br />

o Raccolta nel momento ottimale resa possibile dall’utilizzo <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce colore per la<br />

ciliegia e per l’albicocca. Questo strumento co<strong>di</strong>fica una tavolozza <strong>di</strong> colori per <strong>ogni</strong><br />

varietà. Esigenze in termini <strong>di</strong> competenza da parte degli addetti alla raccolta.<br />

∗ Cura particolare rivolta alle operazioni post raccolta (confezionamento, trasporto…).


Grazie all’altissima qualità dell’ampia gamma varietale e ai terreni particolarmente pre<strong>di</strong>sposti a<br />

questo tipo <strong>di</strong> coltura, le albicocche francesi sono tra le migliori al mondo.<br />

Quali varietà?<br />

Contrariamente a molti altri frutti, le <strong>di</strong>verse varietà d’albicocca non sono tutte presenti <strong>su</strong>l mercato<br />

contemporaneamente. Come le pesche e le nettarine, si <strong>su</strong>ccedono rapidamente – dalla più<br />

precoce alla più tar<strong>di</strong>va – nel corso della stagione.<br />

Varietà precoci<br />

Provengono dal Languedoc-Roussillon e dalla Provenza.<br />

∗ Early Blush<br />

Varietà molto precoce, che arriva a maturazione verso fine maggio – inizio giugno nel Sud della<br />

Francia. Questo bel <strong>frutto</strong> dal colore arancione chiaro con sfumature da rosate a rosse e proprietà<br />

gustative interessanti è stato creato dall’Università del New Jersey negli Stati Uniti.<br />

∗ Lambertin n°1’<br />

Varietà precoce coltivata in Languedoc-Roussillon nella seconda decade <strong>di</strong> giugno. Frutto oblungo,<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>o calibro, dal colore giallo –arancio con sfumature rosse <strong>su</strong>l lato esposto al sole. Buona<br />

qualità gustativa.<br />

∗ Tom Cot<br />

Frutto dalle belle <strong>di</strong>mensioni, dal colore arancio intenso, è particolarmente zuccherino e aromatico.<br />

E’ caratterizzato da una polpa <strong>su</strong>gosa e fondente. È <strong>di</strong>sponibile le prime due settimane <strong>di</strong> giugno.<br />

∗ Orangered<br />

Varietà precoce coltivata in Languedoc e Provenza nella seconda decade <strong>di</strong> giugno. Grosso <strong>frutto</strong><br />

oblungo e piatto, dal colore arancione ramato con sfumature rosse. Ha polpa soda e un profumo<br />

muschiato molto particolare. È la seconda varietà più coltivata in Francia.<br />

Varietà <strong>di</strong> stagione<br />

∗ Jumbocot (chiamata anche Goldrich)<br />

Varietà americana coltivata nel Languedoc e in Provenza a fine giugno. È una delle principali<br />

varietà coltivate in Francia (circa 10% della gamma varietale). Produce dei grossi frutti, profumati,<br />

zuccherini e <strong>su</strong>ccosi se colti al giusto punto <strong>di</strong> maturazione, che possono raggiungere un peso <strong>di</strong><br />

275 g. Il sapore è più acidulo rispetto alla maggior parte delle altre varietà.


∗ Rouge du Roussillon<br />

Varietà tipica dei Pirenei Orientali, prodotta durante i primi venti giorni <strong>di</strong> luglio. Piccolo <strong>frutto</strong> tondo,<br />

arancione chiaro macchiato <strong>di</strong> rosso, ha una polpa soda e profumata, <strong>di</strong> ottima qualità gustativa,<br />

ma che deperisce rapidamente. Si tratta della migliore varietà per produrre marmellate.<br />

∗ Kioto<br />

Albicocca <strong>di</strong> calibro me<strong>di</strong>o dalla polpa soda. Ha un colore attraente e un gusto equilibrato.<br />

Varietà tar<strong>di</strong>ve<br />

∗ Orangé de Provence (o Polonais)<br />

È coltivata in Provenza nella regione dei Baronnies e del Ventoux durante gli ultimi 20 giorni <strong>di</strong><br />

luglio. Il <strong>frutto</strong> è <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o calibro, oblungo, <strong>di</strong> colore arancione puntato <strong>di</strong> rosso. La polpa è soda,<br />

<strong>su</strong>gosa, profumata, eccellente alla degustazione e ottima per le marmellate.<br />

∗ Bergarouge<br />

Creata dall’Inra – l’Istituto pubblico francese <strong>di</strong> ricerca scientifica agronomica – nel 1999, questa<br />

albicocca ha un buon calibro <strong>di</strong> colore arancione acceso con sfumature rosse. La <strong>su</strong>a qualità<br />

gustativa è ottima, con un profumo tipico d’albicocca.<br />

∗ Bergeron<br />

È la varietà principale della produzione francese, <strong>di</strong> cui rappresenta circa il 40%. Viene coltivata<br />

soprattutto nella Valle del Rodano durante l’ultima metà <strong>di</strong> luglio. È un grosso <strong>frutto</strong> giallo<br />

zafferano, che raggiunge il rosso a maturazione. La <strong>su</strong>a polpa soda, la <strong>su</strong>a eccellente attitu<strong>di</strong>ne<br />

alla conservazione e le <strong>su</strong>e buone qualità gustative la rendono molto ricercata dai con<strong>su</strong>matori.<br />

La maggior parte <strong>di</strong> queste varietà hanno la particolarità <strong>di</strong> legarsi ad una regione <strong>di</strong> produzione.<br />

Così la Lambertin n°1 è coltivata in Languedoc-Rous sillon, come la Rouge du Roussillon nei<br />

Pirenei Orientali, l’ Orangé de Provence nel <strong>su</strong>d della Drôme e la Bergeron nella Valle del Rodano.<br />

Oggi i produttori si orientano sempre più verso le albicocche dalla <strong>su</strong>perficie sfumata <strong>di</strong> rosso e <strong>di</strong><br />

grosso calibro. Queste hanno il vantaggio <strong>di</strong> avere un aspetto invitante, come ha mostrato il<br />

<strong>su</strong>ccesso dell’Orangered, che detiene il 50% della quota <strong>di</strong> mercato nel segmento precoce. Nei<br />

prossimi anni la gamma varietale potrebbe arrivare a comprendere specie del tutto rosse.<br />

In Francia la ricerca varietale è molto <strong>di</strong>namica e ha come obiettivo costante il miglioramento della<br />

qualità, l’ampliamento del calendario <strong>di</strong> immissione <strong>su</strong>l mercato e l’adattamento ai <strong>di</strong>versi territori.


Coltivazione<br />

La produzione dell’albicocco è strettamente legata all’andamento climatico. In con<strong>di</strong>zioni normali,<br />

l’albicocco si adorna <strong>di</strong> fiori che lasciano poi il posto ai frutti.<br />

La durata della raccolta non <strong>su</strong>pera solitamente i venti giorni. I produttori controllano attentamente i<br />

loro frutteti per offrire ai con<strong>su</strong>matori la frutta migliore, giunta ad un punto <strong>di</strong> maturazione ottimale.<br />

Un co<strong>di</strong>ce cromatico «albicocca»<br />

Il colore della buccia dell’albicocca è un ottimo in<strong>di</strong>ce del livello <strong>di</strong> maturazione del <strong>frutto</strong>. Il CTIFL 1<br />

ha quin<strong>di</strong> elaborato un co<strong>di</strong>ce cromatico albicocca che in<strong>di</strong>ca il colore, la fermezza, il tasso<br />

zuccherino e la dolcezza per <strong>ogni</strong> singola fase del raccolto (precoce, <strong>di</strong> stagione e tar<strong>di</strong>vo). Questo<br />

strumento in<strong>di</strong>spensabile consente ai produttori <strong>di</strong> raccogliere <strong>ogni</strong> albicocca al momento più<br />

opportuno e <strong>di</strong> proporre un’offerta segmentata in base al grado <strong>di</strong> maturazione e adattabile a<br />

<strong>di</strong>versi tempi <strong>di</strong> con<strong>su</strong>mo.<br />

Produzione<br />

La Francia è il secondo produttore europeo <strong>di</strong> albicocche con una <strong>su</strong>perficie <strong>di</strong> coltivazione <strong>di</strong> circa<br />

15.000 ettari.<br />

La regione Rhône-Alpes (la più tar<strong>di</strong>va) copre circa la metà <strong>di</strong> questa <strong>su</strong>perficie, seguita dal<br />

Languedoc-Roussillon (in particolare i Pirenei Orientali e la Gard) con il 27% della <strong>su</strong>perficie e<br />

dalla regione Provence-Alpes-Côte (18%).<br />

La coltivazione <strong>di</strong> albicocche è estremamente sensibile alle con<strong>di</strong>zioni climatiche e, per questo<br />

motivo, la produzione varia molto in base alle annate.<br />

La raccolta francese è stata <strong>di</strong> 175.000 tonnellate nel 2009 con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 150.000 tonnellate<br />

negli ultimi 5 anni.<br />

La Carta Nazionale della Produzione Fruttifera Integrata (PFI)* dei Produttori d’albicocca<br />

La PFI è un protocollo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> frutta <strong>di</strong> alta qualità, che attribuisce la priorità ai meto<strong>di</strong><br />

ecologicamente più sicuri, in grado <strong>di</strong> minimizzare gli effetti secondari indesiderabili e l’uso <strong>di</strong><br />

prodotti fitofarmaceutici con l’obiettivo <strong>di</strong> tutelare la sicurezza ambientale e garantire la sicurezza<br />

alimentare.<br />

1 CTIFL Centro Tecnico Interprofessionale per l’Ortofrutta


L’Associazione francese delle Organizzazioni <strong>di</strong> Produttori d’albicocca ha elaborato una Carta<br />

Nazionale specifica che ha l’obiettivo <strong>di</strong>:<br />

Migliorare le pratiche dei coltivatori e dei loro partner, organizzazioni <strong>di</strong> produttori e imprese private<br />

<strong>di</strong> commercializzazione.<br />

Armonizzare le tecniche <strong>di</strong> coltivazione utilizzate nei frutteti con il duplice scopo <strong>di</strong> protezione<br />

dell’ambiente e della sicurezza alimentare e <strong>di</strong> tutela degli operatori.<br />

Valorizzare presso i con<strong>su</strong>matori, in Francia e all’estero, l’operato dei coltivatori che mettono in<br />

atto queste tecniche.


Quali varietà?<br />

Esistono più <strong>di</strong> 600 varietà <strong>di</strong> ciliegie, ma solo una dozzina è destinata al con<strong>su</strong>mo.<br />

La famiglia principale e più nota, la Bigarreau, deve il nome alle screziature (bigarrures in<br />

francese) della polpa. Croccante e soda, si <strong>su</strong>d<strong>di</strong>vide in 4 varietà principali:<br />

∗ Burlat<br />

∗ Van<br />

∗ Summit<br />

∗ Hedelfingen<br />

L’ultima, da sola, rappresenta il 90% dell’offerta tra maggio e luglio.<br />

Calendario <strong>di</strong> immissione <strong>su</strong>l mercato<br />

Burlat <br />

Stark Hardy Giant <br />

Van <br />

Summit <br />

Reverchon <br />

Hedelfingen <br />

Duroni <br />

Belge <br />

Badascony <br />

Noire de Meched <br />

Sweet Heart <br />

Maggio Giugno Luglio<br />

La Burlat è la principale varietà in commercio (26% del potenziale). A seguire la Summit (14 %), le<br />

Van e Stark (20 %), la Hedelfingen (7 %), la Belge, la Noire Meched e la Badacsony (7 % in tre) e,<br />

infine, la Duroni N°3 (6 %).


Coltivazione<br />

La coltivazione delle ciliegie, che avviene a partire da ottobre, richiede un’attenzione particolare e<br />

un controllo attento dell’evoluzione dei frutti.<br />

La raccolta deve essere fatta in un momento preciso, ad un grado <strong>di</strong> maturazione ottimale,<br />

raggiunto solitamente a metà maggio.<br />

In seguito le ciliegie sono sottoposte ad una cernita accurata che elimina le foglie, i frutti rovinati<br />

dalla pioggia e quelli non abbastanza maturi.<br />

L’ultima operazione consiste nel calibrare le ciliegie per eliminare quelle troppo piccole. I frutti così<br />

selezionati sono imballati e stoccati in depositi refrigerati, prima <strong>di</strong> essere preparati per la<br />

spe<strong>di</strong>zione.<br />

Un co<strong>di</strong>ce cromatico ciliegia è stato elaborato dal CTIFL 2 . Sta ad in<strong>di</strong>care il colore, la fermezza,<br />

il tasso zuccherino e la dolcezza per <strong>ogni</strong> singola fase del raccolto (precoce, normale e tar<strong>di</strong>vo).<br />

Unito al know-how dei produttori, questo strumento in<strong>di</strong>spensabile consente <strong>di</strong> raccogliere <strong>ogni</strong><br />

ciliegia al momento più opportuno e <strong>di</strong> garantire ai con<strong>su</strong>matori un’offerta <strong>di</strong> qualità.<br />

Produzione<br />

Si concentra in 3 bacini principali:<br />

* Rodano Me<strong>di</strong>terraneo: 70% del potenziale <strong>di</strong> produzione<br />

* Gran Sud-Ovest: 13% del potenziale <strong>di</strong> produzione<br />

* Valle della Loira: 7,5% del potenziale <strong>di</strong> produzione<br />

La produzione francese <strong>di</strong> ciliegie nel 2009 è stata <strong>di</strong> 96.200 tonnellate, <strong>di</strong> cui 6.030 destinate<br />

all’export (15% <strong>su</strong>l mercato italiano).<br />

2 CTIFL Comitato Tecnico Interprofessionale per l’Ortofrutta


Quali varietà?<br />

∗ I meloni <strong>di</strong> tipo Charentais<br />

Rappresentano oltre il 90% della produzione e sono coltivati nel Sud della Francia. Ne esistono<br />

<strong>di</strong>verse varietà:<br />

o Gli Charentais lisci e dalla buccia <strong>di</strong>segnata sono i più <strong>di</strong>ffusi. Striati, con la buccia<br />

verde chiaro che vira leggermente al giallo quale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> maturità, emanano un profumo<br />

tipico. Nel caso degli Charentais “scritti”, la buccia riporta una sottile reticella. La polpa<br />

arancione è generalmente <strong>su</strong>gosa e fondente. Il sapore è zuccherino, il profumo<br />

delizioso.<br />

o Gli Charentais a spicchi hanno in <strong>su</strong>perficie una reticella più densa. Dato il maggiore<br />

spessore della buccia possono essere coltivati a fine estate, quando le notti sono già più<br />

fresche.<br />

∗ Il Galia<br />

Chiaramente identificabile grazie alla forma oblunga e alla buccia arancione, che sembra un<br />

ricamo. La polpa bianca-verde è zuccherina e <strong>su</strong>gosa, dal sapore <strong>di</strong>verso rispetto allo Charentais.<br />

Calendario <strong>di</strong> immissione <strong>su</strong>l mercato<br />

Charentais <br />

Galia <br />

Metà<br />

maggio<br />

Giugno Luglio Agosto Settembre<br />

Coltivazione<br />

Le modalità <strong>di</strong> coltivazione e raccolta:<br />

Le serre e i luoghi riparati: proteggendo le piantine e garantendo un microclima favorevole, sono<br />

d’aiuto ai raccolti precoci. Le prime produzioni, in particolare, avvengono a partire dal mese <strong>di</strong><br />

maggio nel Sud-Est della Francia.


I tunnel <strong>di</strong> plastica: questi ripari consentono una produzione regolare in giugno nel Sud-Ovest e<br />

nel Sud-Est.<br />

I teloni: queste coperture trasparenti sono destinate a coprire le piantine fino allo sviluppo del<br />

germoglio, garantendo il raccolto a luglio.<br />

Il campo all’aperto: i meloni sono piantati <strong>su</strong> una pellicola <strong>di</strong> plastica che riscalda la terra,<br />

evitando così la crescita delle erbacce. Prodotti in questo modo, i meloni sono nei punti ven<strong>di</strong>ta tra<br />

agosto e settembre.<br />

Il rispetto della natura e della terra:<br />

Il rispetto per l’ambiente: con questo obiettivo i produttori fanno appello al loro know-how<br />

tra<strong>di</strong>zionale e ai principi della produzione integrata.<br />

La scelta delle varietà ha una grande importanza per l’adattamento ai territori e le qualità<br />

gustative, sottoposte ai controlli regolari dei laboratori d’analisi sensoriale.<br />

Riposo delle terre e fertilizzazione. I meloni sono coltivati <strong>su</strong> terreni «adattati» in modo da<br />

assicurare la qualità e la regolarità della produzione. La fertilizzazione e le cure sono fornite in<br />

base alle esigenze, nel pieno rispetto degli equilibri naturali.<br />

Una qualità soggetta a controlli quoti<strong>di</strong>ani:<br />

Durante la fase <strong>di</strong> confezionamento e spe<strong>di</strong>zione alcuni meloni sono prelevati e<br />

sottoposti a controlli severi: maturità, colore, calibro, tasso zuccherino …<br />

Produzione<br />

La produzione francese è prevalentemente <strong>su</strong>d<strong>di</strong>visa in tre aree produttive:<br />

* 46% nel Sud-Est<br />

* 28 % nel Sud-Ovest<br />

* 26 % nella Valle della Loira<br />

La produzione francese <strong>di</strong> melone è stata <strong>di</strong> 250.000 tonnellate nel 2009, <strong>di</strong> cui 37.700 destinate<br />

all’export (22% <strong>su</strong>l mercato italiano).


Quale varietà?<br />

Tra metà luglio e metà settembre è la Guyot a farci venir l’acquolina in bocca con i <strong>su</strong>oi sapori<br />

deliziosi e freschi. Si presenta per prima <strong>su</strong>i mercati, con una buccia fine e liscia, un colore tra il<br />

verde chiaro e il giallo, a seconda del grado <strong>di</strong> maturità. Inoltre, la <strong>su</strong>a polpa è <strong>di</strong> un color avorio.<br />

Questo <strong>frutto</strong> si contrad<strong>di</strong>stingue per la <strong>su</strong>a <strong>su</strong>gosità.<br />

Coltivazione<br />

A metà aprile lo schiudersi <strong>di</strong> fiori bianchi, prima che compaiano le foglie, ci regala uno spettacolo<br />

d’incanto per una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> giorni. Gli insetti impollinatori, le api soprattutto, ne approfittano per<br />

mettersi all’opera. Senza il loro aiuto, i frutti non fecondati abortirebbero <strong>su</strong>bito dopo la fioritura.<br />

Non coltivati, i peri producono piccoli frutti dal sapore aspro. E’ necessario innestare il pero perché<br />

possa produrre frutta da assaporare sia cruda che cotta, e destinata inoltre alla produzione <strong>di</strong><br />

<strong>su</strong>cchi. Senza questa operazione delicata, le pere non avrebbero i sapori che oggi le<br />

contrad<strong>di</strong>stinguono.<br />

Particolarmente resistente al freddo il pero è in grado <strong>di</strong> sopportare inverni molto rigi<strong>di</strong> fino a -20 °<br />

C. Le basse temperature invernali sono utili alla <strong>su</strong>a fruttificazione. Di contro, i fiori e i frutti sono<br />

molto sensibili alle gelate primaverili e alla gran<strong>di</strong>ne che, nell’arco <strong>di</strong> alcuni minuti, possono<br />

<strong>di</strong>struggere un intero raccolto.<br />

Assicurazione qualità con la PFI (Produzione Fruttifera Integrata)<br />

La Guyot è oggetto <strong>di</strong> particolari cure durante la produzione e la commercializzazione. La maggior<br />

parte della produzione si svolge nell’ambito della PFI, vale a <strong>di</strong>re Produzione Fruttifera Integrata.<br />

La PFI è un approccio <strong>di</strong> filiera promosso nell’ottica <strong>di</strong> un’agricoltura sostenibile basata <strong>su</strong> prassi,<br />

selezioni varietali e commercializzazione ragionate. Questo approccio si basa, tra l’altro,<br />

<strong>su</strong>ll’attuazione <strong>di</strong> un itinerario tecnico ragionato, ben calibrato rispetto alle con<strong>di</strong>zioni<br />

pedoclimatiche dell’azienda per <strong>ogni</strong> fase produttiva (creazione del frutteto, conduzione del<br />

frutteto, qualità del raccolto …) nonché <strong>su</strong> procedure <strong>di</strong> tracciabilità che consentano <strong>di</strong> identificare<br />

l’origine delle partite.<br />

Una produzione rispettosa dell’ambiente è garanzia per il con<strong>su</strong>matore <strong>di</strong> frutta sana e naturale.<br />

Queste qualità vengono mantenute anche dopo il raccolto, nel corso dell’ immagazzinamento, sino<br />

all’immissione <strong>su</strong>l mercato.<br />

La Guyot è oggetto <strong>di</strong> particolari attenzioni dopo il raccolto. L’esperienza e la professionalità degli<br />

operatori hanno portato, negli anni, ad un miglioramento dell’affinatura delle pere Guyot.


Attualmente un processo perfettamente gestito consente, attraverso il controllo della fermezza e<br />

della colorazione della frutta, <strong>di</strong> migliorare la qualità gustativa dei frutti e la loro resistenza nei<br />

reparti ven<strong>di</strong>ta.<br />

Produzione<br />

La produzione annua me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> pere Guyot si aggira <strong>su</strong>lle 64 000 tonnellate, vale a <strong>di</strong>re il 25% della<br />

produzione complessiva <strong>di</strong> pere in Francia.<br />

Al 99% il frutteto della Guyot è situato nel Bacino Rodano Me<strong>di</strong>terraneo, <strong>di</strong> cui il 90% in Provenza<br />

(Vaucluse e Bouches du Rhône).<br />

La produzione si estende <strong>su</strong> 24.000 ettari con oltre 400 produttori.


Quali varietà?<br />

Le pesche e le nettarine si <strong>di</strong>stinguono per l’aspetto. Le prime, ricoperte <strong>di</strong> peluria, sono morbide e<br />

vellutate al tatto, mentre le seconde sono lisce e assolutamente prive <strong>di</strong> peluria. Al palato sono<br />

però simili, sia per il colore che per la compattezza della polpa.<br />

Da segnalare che la pescanoce, contrariamente a quanto spesso si creda, non è un ibrido tra<br />

pesca e prugna, bensì una varietà ottenuta attraverso selezioni a seguito <strong>di</strong> mutazioni naturali.<br />

Nettarina o pescanoce? Entrambe hanno una bella pelle liscia ma, nel caso della pescanoce, il<br />

nocciolo aderisce alla polpa, contrariamente a quanto <strong>su</strong>ccede con la nettarina.<br />

Le varietà <strong>di</strong> pesche o nettarine hanno un periodo <strong>di</strong> commercializzazione breve, entro le 2 o 3<br />

settimane.<br />

Oltre 300 varietà, classificate in 4 sottospecie, si alternano tra maggio e settembre:<br />

∗ Pesche gialle: 30% delle quantità in commercio<br />

∗ Pesche bianche: 23%<br />

∗ Nettarine gialle: 24%<br />

∗ Nettarine bianche: 18%<br />

Calendario <strong>di</strong> immissione <strong>su</strong>l mercato<br />

Pesche gialle <br />

Pesche bianche <br />

Nettarine gialle <br />

Nettarine<br />

bianche<br />

<br />

Giugno Luglio Agosto Settembre


Coltivazione<br />

Alla pari dell’altra frutta estiva, le pesche e le nettarine non amano il freddo. Temono le gelate<br />

tar<strong>di</strong>ve, capaci <strong>di</strong> annientare la fioritura e pregiu<strong>di</strong>care la fruttificazione.<br />

Durante la crescita sono entrambe oggetto <strong>di</strong> molte attenzioni. Viene effettuato un <strong>di</strong>radamento<br />

primaverile per conservare i frutti migliori, che saranno poi raccolti a maturazione nelle ore più<br />

fresche della giornata e a mano, per evitare <strong>di</strong> danneggiarli. Tutti questi accorgimenti sono<br />

garanzia <strong>di</strong> un’offerta <strong>di</strong> qualità per i con<strong>su</strong>matori.<br />

Produzione<br />

La produzione francese <strong>di</strong> pesche e nettarine nel 2009 è stata <strong>di</strong> 341600 tonnellate, <strong>di</strong> cui 49100<br />

destinate all’export (15% <strong>su</strong>l mercato italiano).<br />

La produzione francese è originaria al:<br />

∗ 98 % dal bacino del Rodano Me<strong>di</strong>terraneo:<br />

* Provence Alpes Côte d’Azur: 29 %<br />

* Rhône-Alpes: 28 %<br />

* Languedoc-Roussillon: 43%<br />

∗ 2 % dal bacino del Gran Sud-Ovest<br />

Si annoverano complessivamente 4.400 produttori e 60 organizzazioni <strong>di</strong> produttori (OP).


Quali varietà?<br />

Tante sono le varietà, a maggior ragione se consideriamo la <strong>di</strong>versificazione che ha interessato il<br />

frutteto francese negli ultimi anni.<br />

Ne è la riprova l’elenco delle prugne maggiormente prodotte in Francia in cui varietà tra<strong>di</strong>zionali si<br />

affiancano ad altre, venute da altrove.<br />

∗ La Reine-Claude: questa prugna originaria del Levante deve il proprio nome alla sposa <strong>di</strong><br />

Francesco I °. L’autentica Reine-Claude (paffutella da verde a mordorè), è l’unica a fregiarsi<br />

dell’Etichetta Rossa. Deliziosa e relativamente fragile, è anche ricca <strong>di</strong> zuccheri (tasso<br />

garantito) e del sole del Mi<strong>di</strong>-Pyrénées. E’ più profumata delle sorelle Reine-Claude d’Oullins,<br />

Reine-Claude Althan e Reine-Claude Bavay.<br />

∗ La Américano-Japonaises: fa la <strong>su</strong>a apparizione nel frutteto francese intorno al 1960. Frutto<br />

colorato dal grosso calibro si <strong>di</strong>stingue negli anni per la <strong>su</strong>a polpa <strong>su</strong>gosa.<br />

∗ La Président: coltivata per lo più nella Francia meri<strong>di</strong>onale, questa grossa prugna è oblunga,<br />

rosso scura, dalla <strong>su</strong>perficie lucida e dalla polpa gialla verdolina, me<strong>di</strong>amente dolce ma molto<br />

<strong>su</strong>gosa.<br />

∗ La Quetsche: alsaziana d’origine, questo <strong>frutto</strong> dalla forma allungata, <strong>su</strong>goso e con una punta<br />

acidula, nasconde una polpa gialla verdolina sotto una buccia blu tendente al nero.<br />

Calendario <strong>di</strong> immissione <strong>su</strong>l mercato<br />

Américano-Japonaise <br />

Reine-Claude <br />

Président <br />

Quetsche <br />

Luglio Agosto Settembre


Coltivazione<br />

Le prugne sono fragili e il raccolto, effettuato manualmente, è strettamente legato a con<strong>di</strong>zioni<br />

climatiche favorevoli. Uno degli obiettivi dell’attuale ricerca consiste quin<strong>di</strong> nel produrre varietà<br />

altrettanto saporite delle classiche, ma più resistenti.<br />

La procedura, finalizzata al rinnovo costante della qualità, è illustrata dagli operatori ad <strong>ogni</strong> livello.<br />

Trattandosi in particolare della Reine-Claude, si assiste oggi ad una vera mobilitazione dei<br />

coltivatori a favore <strong>di</strong> questo splen<strong>di</strong>do <strong>frutto</strong>. L’Etichetta Rossa Reine-Claude realizza quin<strong>di</strong> dei<br />

test <strong>di</strong> maturità, segue tecniche <strong>di</strong> produzione atte a tutelare l’ambiente e osserva provve<strong>di</strong>menti<br />

per un tasso zuccherino garantito.<br />

Produzione<br />

Nel 2009 la Francia ha prodotto 85.900 tonnellate <strong>di</strong> prugne, <strong>di</strong> cui 17.800 destinate all’export (9%<br />

<strong>su</strong>l mercato italiano).<br />

I principali bacini <strong>di</strong> produzione sono:<br />

∗ Sud-Ovest: 63% con il Tarn-et-Garonne, Lot-et-Garonne, Lot e Corrèze<br />

∗ Sud-Est: 17% con le Bouches-du-Rhône, Vaucluse, Ardèche, Gard e Drôme<br />

∗ Nord – Est: 20%


Quali varietà?<br />

Sono molte le varietà d’uva. Chiamata «da vino» quando è destinata alla vinificazione, è altrettanto<br />

logicamente chiamata «da tavola» se destinata al con<strong>su</strong>mo. Sono moltissime le specie d’uva o<br />

vitigno.<br />

La stagione inizia con:<br />

∗ La Prima: la varietà più precoce <strong>di</strong> uva nera, <strong>di</strong>sponibile già da metà luglio. Dal colore<br />

uniforme, ha degli acini roton<strong>di</strong>, una polpa soda e un croccante caratteristico molto gradevole.<br />

∗ La Car<strong>di</strong>nal: presente da fine luglio a fine agosto, ha acini sferici importanti <strong>di</strong> color rossoviolaceo.<br />

La polpa è soda e <strong>su</strong>gosa.<br />

∗ La Lival: presente tutto agosto, con i <strong>su</strong>oi grossi grappoli corti e gli acini sferici leggermente<br />

allungati. La veste è <strong>di</strong> un bel nero tendente al blu, regolarmente colorata. Nasconde una polpa<br />

particolarmente soda.<br />

∗ L’Ora: la più precoce tra le uve bianche. Fa la <strong>su</strong>a apparizione nei mercati tra fine luglio e<br />

inizio agosto.<br />

In piena stagione, altre 3 varietà si contendono il ruolo <strong>di</strong> protagonista.<br />

∗ Il Muscat de Hambourg: sapore nobile.<br />

Disponibile da agosto a metà novembre, è particolarmente apprezzato per la finezza. Il Muscat<br />

è coltivato soprattutto nel Vaucluse. Facile da identificare per il colore caratteristico «tra il blu e<br />

il nero», il sapore zuccherino, la compattezza vellutata e il sapore muschiato, il Muscat si<br />

presenta a grappoli conici estremamente compatti. E’ un’uva dal fruttato intenso che riserva<br />

degli aromi <strong>di</strong> grande finezza: viola, rosa, ribes nero, lampone e ad<strong>di</strong>rittura cacao.<br />

∗ La Chasselas: sapore delicato e trasparenza verde dorata.<br />

Si presenta con dei bei grappoli dorati e offre una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> piccoli chicchi che sprigionano<br />

fragranze floreali e fruttate. Sotto la buccia nasconde aromi <strong>di</strong> ciliegia e nocciola. Questa<br />

varietà cresce sotto il sole del Sud-Est e del Sud-Ovest.


∗ L’Alphonse Lavallée: generosità me<strong>di</strong>terranea<br />

Raccolta tra agosto e metà novembre, questa varietà si contrad<strong>di</strong>stingue per un grappolo<br />

generoso, aerato e molto allungato. Ha un chicco grosso, dalle fragranze <strong>di</strong> corteccia e<br />

caramello. La polpa soda e carnosa, dalla compattezza <strong>su</strong>gosa, fa assaporare una girandola <strong>di</strong><br />

aromi: vaniglia, rosmarino, mandorle ver<strong>di</strong>. Alcuni esperti evocano persino una punta <strong>di</strong><br />

caramella acidula.<br />

Gli inten<strong>di</strong>tori potranno anche assaggiare la Danlas, dai grossi acini roton<strong>di</strong> e sapori zuccherini, o<br />

la Ribol, l’ultima uva nera della stagione.<br />

L’uva da tavola registra la presenza <strong>di</strong> due DOC (AOC in francese):<br />

∗ AOC Muscat Ventoux raccolta <strong>su</strong>i poggi del Mont Ventoux, in piena Provenza, un’uva<br />

misteriosa dalla veste nera tendente al blu, la polpa muschiata e una pruina intatta. Ha un<br />

sapore sorprendente, tra il dolce e l’acidulo. Ogni anno la data <strong>di</strong> inizio della vendemmia è<br />

stabilita da un’or<strong>di</strong>nanza in base a un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> maturità. Le <strong>di</strong>mensioni, la densità <strong>di</strong><br />

piantagione e l’irrigazione sono controllate.<br />

∗ AOC Chasselas de Moissac: si sviluppa nel Mi<strong>di</strong>-Pyrénées in prossimità <strong>di</strong> Moissac. E’ la<br />

prima uva ad aver beneficiato <strong>di</strong> una Denominazione <strong>di</strong> Origine Controllata. L’acino dorato e<br />

l’andamento delicato nascondono il croccante, sprigionano un bouquet profumato e note<br />

zuccherine. Raccolto al giusto punto <strong>di</strong> maturità (tasso zuccherino del 17% almeno), <strong>ogni</strong><br />

grappolo è controllato (color giallo-dorato) e cesellato a mano prima <strong>di</strong> essere depositato in<br />

uno scrigno.<br />

Coltivazione<br />

Le fasi <strong>di</strong> coltivazione scan<strong>di</strong>scono le stagioni e possono richiedere, nel caso della Chasselas, tra<br />

1.000 e 2.000 ore <strong>di</strong> lavoro/ettaro. Potatura, palizzamento, irrigazione, sfogliatura … sono tutti<br />

interventi realizzati con grande cura dai produttori perché i grappoli si possano sviluppare nelle<br />

con<strong>di</strong>zioni migliori.<br />

Produzione<br />

La produzione francese <strong>di</strong> uva da tavola nel 2009 è stata <strong>di</strong> 52.700 tonnellate, <strong>di</strong> cui 10.300<br />

destinate all’export (14% <strong>su</strong>l mercato italiano).<br />

La produzione si concentra nel Sud del paese e si <strong>su</strong>d<strong>di</strong>vide in due bacini:<br />

∗ Il bacino Rodano Me<strong>di</strong>terraneo: 78,50 % della produzione potenziale<br />

∗ Il bacino Gran Sud-Ovest: 21,50 % della produzione potenziale

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