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Gennaio 2006 - Compagnia dei Lepini

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i<strong>Lepini</strong><br />

14<br />

attualità<br />

12 12<br />

frantoio...” “... nella sua vita di olivicoltore Bernardino ne<br />

ha passate molte, durante la raccolta delle olive, in<br />

seguito alla rottura improvvisa del ramo che lo<br />

sosteneva, è caduto ben tre volte: una nel 1960, una nel<br />

1970 e l’ultima nel 1990. In seguito alla caduta del 1990<br />

Bernardino ha riportato lo schiacciamento di due<br />

vertebre e non ha più potuto lavorare come prima...”<br />

“Bernardino dal 1960 al 1991 è stato consigliere della<br />

Coldiretti e dell’ASPOL...” Riprendono le note del gruppo<br />

musicale il Mantice, riportando la mente <strong>dei</strong> partecipanti<br />

ai nostri giorni. Al termine del brano, quando le note<br />

sfumano, l’attore Mercuri riprende la narrazione<br />

passando alla storia di Bono Bernardino classe 1936:<br />

“Le nuove generazioni”.<br />

Anche Bono Bernardino ha iniziato a lavorare<br />

prestissimo negli oliveti, intorno a dieci anni. La voce di<br />

Mercuri narra i ricordi di Bernardino e riporta la sala<br />

indietro nel tempo... “... la raccolta delle olive avveniva<br />

da terra e si raccoglievano le olive cadute dalle piante.<br />

Queste olive venivano ammucchiate anche per venti<br />

giorni all’interno di stanze in attesa della lavorazione.<br />

Al momento del trasporto al frantoio, le olive venivano<br />

raccolte con le pale e messe nei sacchi. I sacchi poi<br />

arrivavano al frantoio, in un ondulante tragitto, disposti<br />

sulla testa delle donne alle quali veniva affidato questo<br />

faticoso lavoro... “... Anche per Bernardino, come per<br />

tutti i giovani di quell’età, arrivò il momento di partire<br />

per il servizio militare. Bernardino al ritorno dal suo<br />

impegno con lo Stato andò a lavorare nel settore<br />

industriale. Bernardino, pur lavorando nell’industria, non<br />

ha mai perso la sua giovanile passione per la<br />

coltivazione degli oliveti ed ha continuato sempre a<br />

lavorarli riuscendo ad acquistare altri oliveti e ad<br />

ingrandire la proprietà ereditata dal padre...”<br />

“... Attualmente gli oliveti di Bernardino sono gestiti da<br />

suo figlio Alberto che coltiva 880 piante di olivo con la<br />

stessa passione del padre. Alberto è un Agronomo.”<br />

Dopo un altro brano musicale Mercuri passa alla storia<br />

di Leoni Antonio classe 1941: “Il ferroviere”<br />

“... Dopo la scuola e dopo il servizio militare, a circa<br />

vent’anni, Antonio si è dedicato all’attività agricola. Ha<br />

iniziato questo lavoro dedicandosi al trasporto delle olive<br />

al frantoio del paese con il mulo.<br />

Arrivato il momento, Antonio, non ha saputo rinunciare<br />

al fascino del posto sicuro ed è entrato a lavorare in<br />

ferrovia. Da allora è diventato uno <strong>dei</strong> tanti lavoratori<br />

par-time ed ha coltivato l’oliveto ereditato dal padre di<br />

sabato e domenica e durante tutti i giorni festivi<br />

dell’anno, comprese le ferie. Antonio, anche se<br />

ferroviere, ha sempre alimentato la sua passione per<br />

l’oliveto ed ogni momento libero lo ha dedicato alla<br />

conduzione e al miglioramento del suo oliveto...”.<br />

Mercuri, tra una narrazione e l’altra, ha portato sul palco<br />

anche i protagonisti delle storie facendoli conoscere alle<br />

persone presenti alla manifestazione. “Ogni storia e il<br />

suo protagonista suscita molti ricordi e richiama alla<br />

mente emozioni forti. La storia dell’olivo è la storia della<br />

gente sonninese”. È con queste parole che l’attore<br />

Mercuri prova a spiegare al termine della<br />

manifestazione il suo coinvolgimento a questa iniziativa<br />

voluta dalla <strong>Compagnia</strong> <strong>dei</strong> <strong>Lepini</strong> e realizzata<br />

dall’Agrifutura. Prosegue Mercuri: “questa narrazione,<br />

nata un po’ per gioco, si è dimostrata ricca di spunti,<br />

coinvolgente e a tratti commovente”. “Il pubblico ha<br />

partecipato all’iniziativa con vero interesse<br />

apprezzandone l’originalità”. Per quanto riguarda il mio<br />

lavoro di attore sono abituato a vedere il pubblico<br />

coinvolto nelle varie rappresentazioni teatrali ma in<br />

questo caso c’è stato qualcosa di più. Le persone<br />

presenti, attraverso i racconti, hanno rivisto la loro vita e<br />

si sono posti domande sulle loro scelte, sia per chi si è<br />

allontanato da Sonnino, sia per chi è rimasto in questo<br />

paese e grazie al suo lavoro ha saputo mantenere<br />

questo difficile territorio nelle condizioni in cui tutti<br />

possiamo ammirarlo. Personalmente sono rimasto<br />

colpito dal lavoro dell’Agrifutura si tratta di persone che<br />

nutrono una passione fortissima per questa coltura,<br />

legati profondamente agli olivicoltori, al loro modo di<br />

vivere e di lavorare, alle loro tradizioni e al loro territorio.<br />

Parlando con loro non te ne accorgi e ti trovi immerso<br />

nel mondo dell’olio sotto tutti i punti di vista.<br />

Improvvisamente cominci ad interessarti della<br />

coltivazione di questa pianta, dell’olio, delle tecniche di<br />

estrazione, della commercializzazione, delle implicazioni<br />

culturali storiche, paesaggistiche. Ti trovi a fare cose<br />

mai fatte, come è capitato a me, che mi sentivo lontano<br />

da questa coltura e invece lavorando con loro ho<br />

riscoperto che anche le mie radici, il mio paese di<br />

origine Bassiano è molto legato a questa generosa<br />

pianta. Mi sono tornati alla mente ricordi che avevo<br />

accantonato, sono riemersi i ricordi <strong>dei</strong> miei amici che<br />

da bambini andavano al frantoio del mio paese con una<br />

fetta di pane e la immergevano nell’olio appena fatto,<br />

per mangiarla poi in una sorta di soddisfazione a tratti<br />

venata di tristezza perché oltre quella fettina di pane<br />

speso, per loro, non c’era altro. Con l’Agrifutura, non so<br />

come, mi sono trovato ad assaggiare l’olio extra vergine<br />

di oliva e ad apprezzarne i pregi e i difetti, ma anche gli<br />

sforzi degli olivicoltori per far arrivare sulle nostre tavole<br />

questo alimento salutare. Mi sono trovato a raccontare<br />

le storie della nostra gente, <strong>dei</strong> nostri produttori ed ho<br />

potuto rivedere anche la mia storia, le persone a me<br />

care e pensare che tutto questo è stato un lavoro.<br />

attualità<br />

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i<strong>Lepini</strong>

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