Gennaio 2006 - Compagnia dei Lepini
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i<strong>Lepini</strong><br />
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attualità<br />
A cavallo dal Tirreno<br />
all’Adriatico<br />
12 12<br />
L’associazione equestre “La <strong>Compagnia</strong><br />
delle Vie Orientali”, ha tracciato una<br />
nuova ippovia. I cavalieri escursionistici<br />
sono partiti dal Parco Nazionale del Circeo<br />
per giungere a Sermoneta, Bassiano,<br />
Sezze e Carpineto. Gli altri centri <strong>dei</strong> Monti<br />
<strong>Lepini</strong> attraversati sono stati Montelanico,<br />
Segni, Gorga. Dopo 390 chilometri<br />
e 14 giorni di viaggio, l’avventura si è<br />
conclusa alla foce del fiume Sangro<br />
Una nuova ippovia è stata tracciata nell’Italia<br />
centrale. È un vero e proprio primato, nel suo<br />
genere. Aver percorso un affascinante<br />
itinerario, costa a costa, interamente a cavallo,<br />
è una novità assoluta. I protagonisti di questo<br />
percorso sono partiti, dalle coste del mar Tirreno del<br />
Parco nazionale di S. Felice Circeo fino a giungere sulle<br />
coste del mar Adriatico, alle foci del fiume Sangro, a 6<br />
km. dalla città di Vasto. Protagonisti sono stati alcuni<br />
operatori del turismo equestre del nostro comprensorio<br />
lepino e <strong>dei</strong> Castelli Romani. Sono soci che hanno dato<br />
vita ad una Associazione equestre “La <strong>Compagnia</strong> delle<br />
Vie Orientali”, affiliata alla FITETREC-ANTE, costituita da<br />
tre Circoli: il C.T.E. “Il Ceppetto “ di Carpineto Romano<br />
(RM); il C.I. “Circolo Ippico Sempreviva” di Sezze (LT); il<br />
C.I. “Circolo Ippico Quarto della Mendola” di Genzano<br />
Romano (RM). L’itinerario seguito dai cavalieri è tra i più<br />
affascinanti per la bellezza dell’ambiente naturalistico,<br />
per l’integrità urbanistica <strong>dei</strong> centri abitati attraversati e<br />
per la varietà <strong>dei</strong> resti archeologici che le varie epoche<br />
storiche hanno lasciato. I km percorsi sono stati 390,<br />
compiuti in 14 giorni di marcia, più due di riposo<br />
effettuati a Carpineto ed a Pesasseroli. L’organizzazione<br />
logistica è stata impeccabile. Il materiale di supporto è<br />
stato trasportato da due muli. Il tracciato da seguire è<br />
stato studiato preventivamente sulle carte tipografiche,<br />
non essendoci alcun punto di riferimento in esperienze<br />
antecedenti, dal punto di vista dell’ippovia. I riposi<br />
notturni sono stati effettuati o nelle strutture di<br />
agriturismo o in tenda. Il senso dell’ospitalità e<br />
dell’accoglienza <strong>dei</strong> residenti hanno contribuito a<br />
superare qualsiasi imprevisto. Questa esperienza ha<br />
ulteriormente confermato come lo sport equestre, così<br />
praticato, è quello tra i più compatibili con il rispetto e la<br />
conservazione dell’ambiente. Questo sport è un modo<br />
salubre ed ecocompatibile moderno che inaugura e<br />
sviluppa una nuova forma di turismo. La stessa<br />
ricettività rurale si organizza secondo nuovi criteri di<br />
sviluppo adeguate alla tipologia di turismo legata alla<br />
presenza del cavallo. Il ripercorrere o riscoprire ex novo<br />
il variegato reticolo viario creato dagli spostamenti degli<br />
antichi mercanti o commercianti o dai pastori negli<br />
ancestrali tratturi della transumanza, è ridisegnare il<br />
reticolo delle moderne ippovie. I cavalieri escursionistici<br />
sono partiti dal Parco Nazionale del Circeo percorrendo<br />
il lungomare fino a Borgo Sabotino, per giungere a<br />
Sermoneta, Bassiano, Sezze e Carpineto. Gli altri centri<br />
<strong>dei</strong> Monti <strong>Lepini</strong> attraversati sono stati Montelanico,<br />
Segni, Gorga. La valle del Sacco ha aperto la strada per<br />
raggiungere i centri <strong>dei</strong> M. Ernici e le colline del<br />
Cesanese. La nuova ippovia si può definire anche<br />
“L’ippovia <strong>dei</strong> Parchi”. Dopo quello del Circeo e quello<br />
ancora in pectore <strong>dei</strong> M. <strong>Lepini</strong>, l’itinerario si è snodato<br />
attraverso il Parco Nazionale d ‘Abruzzo e quello <strong>dei</strong><br />
Simbruini. La discesa verso il mare Adriatico è stato<br />
percorso costeggiando la valle formata dalle acque,<br />
ancora pure, del fiume Sangro, incontrando borghi e<br />
città già abitate da pastori. Prima di giungere alle foci<br />
del fiume, sono stati attraversati boschi di cerri e faggi,<br />
inconytrando terreni coltivati a vigneti: Montepulciano<br />
e Trebbiano d’Abruzzo. I vini ben si abbinano con i piatti<br />
tipici, come gli spaghetti alla chitarra, l’ottimo<br />
formaggio pecorino, le carni d’agnello. Anche questi<br />
aspetti enogastronomici si scoprono con il moderno<br />
sport equestre. “Non è stata una impresa facile,<br />
sostiene Valeriano Cacciotti, presidente del circolo “Il<br />
Ceppetto di Carpineto.Sono state brillantemente<br />
superate difficoltà di ogni genere. Ci auguriamo che il<br />
nuovo itinerario venga catalogato negli stradari delle<br />
Ippovie nazionali”.Sarebbe un giusto riconoscimento<br />
agli animatori del turismo equestre, che sono uniti dal<br />
senso dell’amicizia e dell’amore sia per il cavallo che<br />
per la natura. Gli obiettivi dell’Associazione sono ancora<br />
più ambiziosi: creare un sistema reticolare<br />
comprensoriali delle attività equestri per elaborare<br />
progetti correlati al mondo equestre, promuovere le<br />
potenzialità del territorio, coordinare le iniziative. Nella<br />
fiera annuale sul cavallo che si tiene a novembre a<br />
Verona, è stata presentata una guida sugli itinerari a<br />
cavallo: “L’Ippovia Italia”. Contiene gli itinerari da<br />
seguire con tracciati cartografici elaborati con l’ausilio<br />
del Club Alpino Italiano. Vengono suggeriti gli itinerari da<br />
percorrere, le offerte enogastronomiche, la ricettività e<br />
le possibilità ambientali, architettoniche ed artistiche<br />
che ogni paese attraversato può offrire. In questa guida<br />
può trovare giusto spazio il nuovo tracciato. Conoscere<br />
le bellezze dell’Italia centrale, viste ed ammirate da una<br />
visuale del tutto nuova, come quella della postazione in<br />
sella, concorre ad incrementare ulteriormente la cultura<br />
del cavallo. Vi è una sempre crescente attenzione verso<br />
il mondo affascinante del cavallo. Fino a qualche<br />
decennio fa, lo sport ippico era vissuto passivamente e<br />
si identificava, per lo più, con le gre al galoppo, al trotto<br />
che la televisione trasmetteva. Ora, milioni di persone<br />
sono diventati soggetti attivi e protagonisti di una<br />
pratica sportiva sempre più di diffusa. Basti far<br />
riferimento alla tante e qualificate rievocazioni storiche<br />
che si organizzano anche nel nostro comprensorio<br />
lepino. Il cavallo, d’atra parte, è stato sempre presente,<br />
nella evoluzione storica, sui Monti <strong>Lepini</strong>. Prima che<br />
venissero introdotti gli esemplari della razza<br />
maremmana, era allevata un tipologia di cavallo dalle<br />
ridotte dimensioni somatiche: il cavallino lepino o Pony<br />
d’Esperia, che in tempi recentissimi, si è tentato di<br />
rilanciare e valorizzare anche con fondi europei. È una<br />
razza autoctona,capace di adattarsi, sopravvivendo<br />
perfettamente, in contesti ambientali disagiati. E, detto<br />
per inciso, il cavallo si trova ad essere il collaboratore<br />
insostituibile per la cura di alcune forme di patologie<br />
relazionali di giovani che, grazie all’ippoterapia possono<br />
sperare in recuperi esistenziali prima insperati. (G.B.)<br />
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