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22<br />

"I casi del<strong>la</strong> vita" - Psicoracconti e altri scritti, a cura di<br />

Laura Zecchillo<br />

GRUPPI DI AUTO-AIUTO... al femm<strong>in</strong>ile<br />

Le riflessioni che qui formulerò, scaturiscono, un<br />

po' mio malgrado, perché <strong>in</strong> qualche modo sono dolenti,<br />

dal<strong>la</strong> visione di un DVD, passatomi - e non è<br />

un caso, come leggendo il seguito, potrete cogliere -<br />

<strong>in</strong> generosa amicizia, da una cara Signora, con figlia.<br />

Il film, per <strong>la</strong> regia di Enzo Monteleone, è tratto da<br />

una commedia di Crist<strong>in</strong>a Comenc<strong>in</strong>i.<br />

Il titolo? "Due partite". Di che par<strong>la</strong>?<br />

Di due partite a carte: al tavolo siedono, prima,<br />

quattro giovani madri, del<strong>la</strong> medio-alta borghesia di<br />

una città italiana degli Anni '60. Amiche dai tempi<br />

del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> elementare, giocano, come ogni giovedì<br />

pomeriggio - e fanno sul serio, perché giocano a<br />

soldi - nel salotto dell'appartamento di una di loro,<br />

quel<strong>la</strong> che, non proprio giovanissima, è prossima a<br />

"sgravarsi".<br />

Intanto, <strong>in</strong> un'altra stanza dello stesso appartamento,<br />

giocano "alle signore" le loro quattro bamb<strong>in</strong>e. Si<br />

preparano al dopo.<br />

Passano molti anni; muore quel<strong>la</strong> che si era sgravata<br />

e si ritrovano, al funerale, le sopravvissute: le madri<br />

<strong>in</strong>grigite e sclerotizzate, le figlie ormai adulte e<br />

"<strong>in</strong>cas<strong>in</strong>ate".<br />

Cambia scena, ed eccoci a casa di una di queste<br />

quattro giovani donne. Anche loro, <strong>in</strong>torno ad un<br />

tavolo, giocano a carte: <strong>la</strong> seconda partita.<br />

Il rapporto, tra loro, è ancora molto caldo e solido, e,<br />

così, riprendono a raccontarsi: di sé, delle loro madri<br />

e, perf<strong>in</strong>o, delle madri delle madri. Storie di donne;<br />

storie di coppie; di sentimenti, amori e tradimenti;<br />

di paure, aspirazioni e sofferenze ... storie di legami.<br />

Le scene che si susseguono sono veramente poche,<br />

ma le storie rappresentate sono dense di spunti<br />

sul<strong>la</strong> condizione del<strong>la</strong> donna che rimane, anche<br />

attraverso le generazioni - e ci verrebbe da dire,<br />

vieppiù, proprio perché malgrado lo scorrere di generazioni<br />

e generazioni - conflittuale.<br />

Il grande problema: come conciliare <strong>la</strong> somma dei<br />

vari ruoli, pubblici e privati, con l'espressione piena<br />

di una propria natura autentica ed orig<strong>in</strong>ale. Il "quel<br />

che si deve" col "quel che piace"; <strong>in</strong>conciliabili paiono<br />

proprio le due istanze - potremmo dire "di pancia<br />

e di testa" - che contraddist<strong>in</strong>guono il mondo psichico<br />

femm<strong>in</strong>ile e lo rendono peculiare.<br />

Anche quando "piace quel che si deve" - così ci dice<br />

<strong>la</strong> Comenc<strong>in</strong>i - qualcosa di sé, comunque, una donna<br />

perde ... e le colpe delle madri sono dest<strong>in</strong>ate<br />

a ricadere biblicamente sulle figlie.<br />

Commedia e film sono percepibili come rappresentazioni,<br />

diremmo oggi, che il vocabo<strong>la</strong>rio del<strong>la</strong> psicologia<br />

e delle scienze aff<strong>in</strong>i è divenuto d'uso comune,<br />

di gruppi di auto-aiuto, al femm<strong>in</strong>ile<br />

Dal punto di vista "storico", <strong>in</strong>vece, appaiono una<br />

toccante rivisitazione del mondo, delle atmosfere e<br />

del<strong>la</strong> funzione del g<strong>in</strong>eceo.<br />

Nell'economia piuttosto autarchica dei pa<strong>la</strong>zzi<br />

dell'antica civiltà greca, ad Atene, come ad Argo, a<br />

Pilo, o ad Itaca, le donne davano il loro contributo:<br />

come non ricordare <strong>la</strong> povera Penelope che <strong>in</strong> uno<br />

stato di totale e pluridecennale afflizione, gli occhi<br />

ve<strong>la</strong>ti e stanchi, doveva tessere, non più giovane e,<br />

forse, già un po' presbite? Come poteva sopportare?<br />

Reggere?<br />

Raccontando: il suo dolore, raccogliendo l'altrui.<br />

Condividendo ... quel mal comune... che fa<br />

mezzo gaudio?<br />

No, gaudio non fa certamente! Ma aiuta... nel<strong>la</strong> reciprocità.<br />

Inoltre, lo spazio dell'<strong>in</strong>contro, come il g<strong>in</strong>eceo<br />

di omerica memoria, diviene anche uno luogo<br />

"<strong>in</strong>iziatico" <strong>in</strong> cui, <strong>in</strong>sieme al<strong>la</strong> trasmissione delle<br />

competenze necessarie all'uso del te<strong>la</strong>io o al<strong>la</strong> realizzazione<br />

di preziosi ricami, passano anche, da una<br />

generazione ad un'altra più giovane, le piccole e<br />

grandi verità che una donna deve conoscere, i segreti<br />

di una femm<strong>in</strong>ilità adulta.<br />

****<br />

VIVERE INSIEME<br />

LA PERIFERIA

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