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IL RISORGIMENTO ITALIANO<br />
IL CINEMA ITALIANO DEL VENTENNIO ’23-’43<br />
VIVERE INSIEME<br />
LA PERIFERIA<br />
PREMESSA - Il C<strong>in</strong>ema italiano dal<strong>la</strong> sua nascita scandisce l’evoluzione storica e culturale del nostro Stato,<br />
e ne commenta pregi e difetti. È opportuno, qu<strong>in</strong>di, fare un excursus sul<strong>la</strong> produzione c<strong>in</strong>ematografica di<br />
quel drammatico momento storico vissuto dagli italiani che si svolse sotto il regime fascista.<br />
E' comprensibile che, caduto il fascismo e conclusa <strong>la</strong> guerra, <strong>la</strong> cultura c<strong>in</strong>ematografica italiana, impegnata<br />
nei problemi del<strong>la</strong> ricostruzione e del<strong>la</strong> difesa del nuovo c<strong>in</strong>ema, abbia cercato di obliare e di fare dimenticare<br />
gli anni del c<strong>in</strong>ema fascista. L'identificazione, tra le due guerre, di c<strong>in</strong>ema e fascismo per molto tempo<br />
non ha certo favorito un adeguato <strong>la</strong>voro di studio e di approfondimento storiografico. La situazione è ora<br />
notevolmente diversa. Grazie a studi più obiettivi, ci sono stati messi a disposizione adeguati strumenti di<br />
documentazione e <strong>in</strong>terpretazione.<br />
Il fascismo ormai saldo nel 1924, <strong>in</strong>izialmente si dis<strong>in</strong>teressa dell’<strong>in</strong>dustria c<strong>in</strong>ematografica italiana <strong>in</strong> deficit<br />
e fallimentare. Il c<strong>in</strong>ema italiano, dopo il periodo dei fasti dei primi dieci anni del Novecento, dal 1920 attraversava<br />
una profonda crisi. In seguito, però, Mussol<strong>in</strong>i divenne del tutto consapevole del potere persuasivo<br />
e divulgativo del mezzo c<strong>in</strong>ematografico. Rimase favorevolmente sorpreso dal successo propagandistico<br />
del c<strong>in</strong>ema sovietico, e allora il suo motto fu: “La c<strong>in</strong>ematografia è l’arma più forte”. Il Duce, dunque, com<strong>in</strong>ciò<br />
a <strong>in</strong>teressarsi del c<strong>in</strong>ema <strong>in</strong>tuendone l’efficace veicolo di propaganda, <strong>in</strong>coraggiò l’<strong>in</strong>dustria c<strong>in</strong>ematografica<br />
italiana e promosse l’autarchia economica.<br />
Intanto il c<strong>in</strong>ema americano s’imponeva <strong>in</strong> tutta l’Europa per gli <strong>in</strong>genti mezzi di organizzazione dell’<strong>in</strong>dustria<br />
c<strong>in</strong>ematografica di quel Paese che aveva fatto di Hollywood <strong>la</strong> capitale del c<strong>in</strong>ema statunitense. F<strong>in</strong>o al<br />
1938 Mussol<strong>in</strong>i non si opponesse al<strong>la</strong> diffusione <strong>in</strong> Italia del c<strong>in</strong>ema hollywoodiano perché riteneva che nel<strong>la</strong><br />
produzione americana fossero quasi del tutto assente motivi d’<strong>in</strong>citamento a un conflitto sociale. Solo i film<br />
di palese propaganda politica americana o socialista sovietica furono censurati o non immessi sul mercato<br />
italiano: potevano trasmettere idee e concetti contrari all’ideologia di regime. Per <strong>la</strong> r<strong>in</strong>ascita del c<strong>in</strong>ema italiano,<br />
Mussol<strong>in</strong>i fu coadiuvato da uom<strong>in</strong>i di cultura, compreso il figlio Vittorio, che contribuirono <strong>in</strong>cisivamente<br />
a dare un’impronta hollywoodiana al nostro c<strong>in</strong>ema. Nel 1938, però, alleandosi con <strong>la</strong> Germania di Hitler,<br />
Mussol<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>terrompe l’importazione di film americani.<br />
E dal 1940 al ’43 al fascismo com<strong>in</strong>cia a sfuggire di mano il controllo del<strong>la</strong> produzione c<strong>in</strong>ematografica e<br />
<strong>in</strong>izia a sommergere un filone di film che già prende le distanze dal regime.<br />
LA PROPAGANDA DEI CINEGIORNALI DELL’ISTITUTO LUCE - Nel 1924, per opera del regime, nasce<br />
l’Istituto L. U. C. E. acronimo di: L’Unione C<strong>in</strong>ematografica Educativa. Produsse cent<strong>in</strong>aia di documentari<br />
e c<strong>in</strong>egiornali e <strong>la</strong> loro proiezione divenne obbligatoria nelle sale c<strong>in</strong>ematografiche f<strong>in</strong> dal 1926. Oggi<br />
questi c<strong>in</strong>egiornali costituiscono <strong>la</strong> testimonianza più ricca e <strong>in</strong>dicativa degli eventi che hanno segnato <strong>la</strong><br />
storia italiana dall’avvento del fascismo al<strong>la</strong> caduta del<strong>la</strong> Repubblica di Salò. L'istituto fu control<strong>la</strong>to personalmente<br />
da Benito Mussol<strong>in</strong>i che secondo il motto '<strong>la</strong> c<strong>in</strong>ematografia è l'arma più forte’ ne fece uno degli<br />
strumenti centrali per costruire il consenso <strong>in</strong>torno al<strong>la</strong> sua immag<strong>in</strong>e pubblica. Furono creati i c<strong>in</strong>emobili,<br />
strutture viaggianti che proiettavano i c<strong>in</strong>egiornali nelle piazze con una diffusione capil<strong>la</strong>re. L’attore protagonista<br />
di tali c<strong>in</strong>egiornali era sempre Mussol<strong>in</strong>i. Ad esempio: nel 1925 vediamo, fra altre “magniloquenti apparizioni”,<br />
il Duce a dorso nudo falciare il frumento durante <strong>la</strong> “battaglia del grano” (<strong>la</strong> “battaglia”, nell’ambito<br />
del<strong>la</strong> politica autarchica <strong>in</strong>augurata dal regime, era f<strong>in</strong>alizzata al raggiungimento del<strong>la</strong> completa autosufficienza<br />
dall’estero). Come <strong>in</strong> un tormentone unico negli anni a seguire vediamo il duce trebbiare, <strong>in</strong>augurare<br />
“Case del<strong>la</strong> Maternità”, asili e centri d’<strong>in</strong>fanzia, tagliare nastri, partecipare a sfi<strong>la</strong>te patriottiche, passare <strong>in</strong><br />
rassegna ed esaltare <strong>la</strong> bontà del rancio dei militari dell’esercito italiano. Mussol<strong>in</strong>i diviene: Padre del<strong>la</strong> Padria,<br />
Salvatore, Uomo del dest<strong>in</strong>o, Espressione del<strong>la</strong> volontà di un popolo! E raggiunge “ l’apoteosi “ con <strong>la</strong><br />
conquista dell’impero. A metà degli anni Trenta le tecniche di ripresa dei c<strong>in</strong>egiornali si aff<strong>in</strong>arono e <strong>la</strong> qualità<br />
c<strong>in</strong>ematografica dei prodotti crebbe e questi giornali furono ancora una cont<strong>in</strong>ua esaltazione di Mussol<strong>in</strong>i<br />
e un mostrare l’Italia come un paese capace di ottenere una serie di primati mondiali grazie al “genio” di<br />
Mussol<strong>in</strong>i. Con lo scoppio del<strong>la</strong> seconda guerra mondiale, gli operatori dell’Istituto LUCE furono <strong>in</strong>viati al<br />
fronte a documentare da vic<strong>in</strong>o il conflitto. In breve però l’eccessivo realismo del materiale girato, che testimoniava<br />
le pessime condizioni <strong>in</strong> cui versavano le truppe italiane, <strong>in</strong>dusse il M<strong>in</strong>istero del<strong>la</strong> Cultura Popo<strong>la</strong>re<br />
(MINCULPOP) a censurare il <strong>la</strong>voro degli operatori, <strong>in</strong>vitandoli a mostrare le atrocità del<strong>la</strong> guerra, ma nascondendo<br />
nello stesso tempo le difficoltà e i limiti oggettivi dell’esercito italiano. L’ultima fase del<strong>la</strong> storia di<br />
Mussol<strong>in</strong>i e <strong>la</strong> famosa Repubblica di Salò ci restituiranno <strong>in</strong>vece un’immag<strong>in</strong>e del duce di un uomo ma<strong>la</strong>to<br />
recante sulle spalle il fallimento del suo regime!<br />
cont<strong>in</strong>ua –<br />
Gianni Patrico<strong>la</strong>