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Sorveglianza nutrizionale Emilia-Romagna

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2. Gli effetti dell’obesità in età giovanile<br />

Buona parte del rischio di perdita di salute dell’obesità infantile ed adolescenziale è legata alla<br />

maggiore probabilità di rimanere obesi da adulti (26). E’ infatti ampiamente noto che un eccesso di<br />

peso nelle età infantili e giovanili predisponga al rischio di essere adulti obesi (27-29), in particolare<br />

se tale condizione si associa ad un eccesso di peso nei genitori (30). Esiste, pertanto, una maggiore<br />

probabilità di incorrere, nel corso della vita, alle patologie connesse al soprappeso ed all’obesità con<br />

particolare riferimento alle cosiddette malattie croniche quali le malattie cardiovascolari, vari tipi di<br />

tumori, diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, ecc, che rappresentano alcune delle più importanti<br />

cause di mortalità nella popolazione (31).<br />

Peraltro, la presenza di obesità infantile e la precocità del suo sviluppo determina un contributo<br />

indipendente, non facilmente quantificabile, dalla permanenza di tale condizione nell’adulto, nello<br />

sviluppo di patologie in età più avanzata (26).<br />

Più difficile è quantificare il rischio di insorgenza di malattie nel bambino od adolescente obeso,<br />

sebbene si possa speculare che, in assenza di adeguata risoluzione del costante incremento di<br />

prevalenza di obesità nell’infanzia e nell’adolescenza, le patologie, prima tipiche dell’adulto obeso,<br />

sempre più frequentemente si manifesteranno in età giovanile. Questo fenomeno è già ampiamente<br />

stato evidenziato per quanto riguarda il Diabete di tipo 2 (32).<br />

Altre condizioni patologiche o disturbi che si possono associare all’obesità infantile ed<br />

adolescenziale sono: ipertensione arteriosa, dislipidemie, disturbi respiratori, disturbi del sonno,<br />

litiasi colecistica, disturbi della funzionalità epatica (26, 33). Adolescenti femmine obese possono<br />

andare incontro a disturbi mestruali sia per la maggiore produzione di ormoni androgeni da parte<br />

del tessuto adiposo o di un ovaio condizionato da resistenza insulinica, sia per l’incremento delle<br />

frazioni libere, biologicamente attive, degli ormoni sessuali (26).<br />

Da tempo sono note le possibili conseguenze dell’obesità in età giovanile sullo sviluppo e<br />

funzionalità dell’apparato muscolo-scheletrico, quali l’insorgenza precoce di dolori articolari,<br />

atteggiamenti scorretti, carichi anomali su alcune articolazioni, alterazioni della crescita ossea<br />

specie degli arti inferiori (33-35). Tali anomalie e disturbi possono rappresentare un vincolo<br />

importante nella riuscita di programmi terapeutici da adottare nei soggetti obesi in età giovanile, i<br />

quali devono naturalmente basarsi anche sull’incremento dell’attività fisica. Inoltre, nella<br />

realizzazione di programmi di attività motoria in giovani obesi, dovrà essere tenuto conto, da parte<br />

dei medici e degli istruttori, di queste problematiche muscolo scheletriche onde evitare eventuali<br />

complicazioni su tale apparato.<br />

Conseguenza estremamente importanti dell’obesità in età infantile ed adolescenziale, sono quelle<br />

relative alla sfera psicologica e relazionale. Si è infatti evidenziato che più difficilmente bambini<br />

normopeso scelgono coetanei obesi come compagni di gioco, ed inoltre come più facilmente<br />

bambini obesi abbiano caratteristiche personali di pigrizia e sciatteria (33). Adolescenti obesi<br />

possono presentare anomalie nella percezione corporea e sviluppare una negativa immagine di sè,<br />

tale da persistere anche nell’adulto (36). Soggetti obesi possono sviluppare una bassa autostima (37)<br />

ed inoltre, l’obesità in età adolescenziale può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di<br />

Disturbi del Comportamento Alimentare (38).<br />

Negli ultimi anni si sta sviluppando un particolare interesse degli studiosi circa l’ipotesi che uno<br />

stato di obesità nei bambini e negli adolescenti possa influenzare lo sviluppo cognitivo e le<br />

performance scolastiche. I risultati derivati da questi studi appaiono contrastanti: mentre alcuni<br />

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