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la mediazione familiare: un modo di intendersi - Spazio MeF

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<strong>un</strong>a maturazione del<strong>la</strong> decisione e si coglie il persistere <strong>di</strong> <strong>un</strong> investimento emotivo nel<strong>la</strong> coppia,<br />

anche se compromesso da <strong>un</strong> clima <strong>di</strong> accuse reciproche. Viene da chiedersi se tale scelta non<br />

sia stata prematura, se non sarebbero occorsi tempi <strong>di</strong>versi, se non si sarebbe potuto affrontare <strong>la</strong><br />

crisi in altro <strong>modo</strong>. Apprezziamo molto quegli avvocati che, ci accorgiamo, hanno illustrato, a chi si<br />

rivolge loro, l'iter del<strong>la</strong> separazione legale e soprattutto <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> giu<strong>di</strong>ziale: i tempi, le fasi, i<br />

passaggi, i rischi, e le opport<strong>un</strong>ità rimettendo in mano al cliente <strong>la</strong> decisione. Molte persone non<br />

hanno chiarezza <strong>di</strong> quello a cui vanno incontro. Ci sono avvocati che non solo non<br />

approfon<strong>di</strong>scono se e quanto effettivamente <strong>la</strong> decisione sia già stata presa, non consigliano,<br />

come invece fanno altri, <strong>un</strong>a pausa <strong>di</strong> riflessione oppure <strong>la</strong> consultazione in<strong>di</strong>viduale o <strong>di</strong> coppia <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong> consulente <strong>familiare</strong>. Tuttavia ci sono avvocati che sanno affrontare <strong>un</strong>a materia così delicata<br />

con attenzione e <strong>di</strong>sponibilità e che, pur non venendo meno al compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del proprio cliente,<br />

sanno declinare tale impegno con l'interesse dei bambini, interesse che non è sempre<br />

sovrapponibile agli irrazionali e <strong>di</strong>struttivi desideri <strong>di</strong> rivincita <strong>di</strong> certi adulti. Incontriamo genitori che<br />

hanno sopravvalutato <strong>la</strong> figura del loro <strong>di</strong>fensore, lo hanno delegato a protezione dei pericoli che<br />

potrebbero sopraggi<strong>un</strong>gere “dal<strong>la</strong> controparte” o dal<strong>la</strong> decisione del giu<strong>di</strong>ce. Ce ne accorgiamo<br />

quando, concretamente, per avviare <strong>un</strong>a <strong>me<strong>di</strong>azione</strong>, verifichiamo con loro <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong><br />

allentare l’iter giu<strong>di</strong>ziario e <strong>di</strong> sospendere le ostilità. Certi genitori sono oggettivamente in <strong>di</strong>fficoltà<br />

nel riappropriarsi del<strong>la</strong> loro vicenda e nel confrontarsi con linguaggi, procedure e contesti che<br />

suscitano soggezione. Oggi possiamo <strong>di</strong>re che il rapporto tra avvocati e me<strong>di</strong>atori è improntato<br />

sul<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione e lo scambio molto più <strong>di</strong> quanto si immaginava anni fa. L'avvocato, ha da noi<br />

sempre più il ruolo <strong>di</strong> inviante e al<strong>la</strong> fine, attraverso i genitori stessi, <strong>di</strong> ricevente del percorso <strong>di</strong><br />

<strong>me<strong>di</strong>azione</strong>. Nell'esperienza <strong>di</strong> questi anni abbiamo visto crescere l'interesse degli avvocati verso<br />

<strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> e le possibilità <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione e <strong>di</strong> valorizzazione reciproca delle <strong>di</strong>fferenti<br />

f<strong>un</strong>zioni. La <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> è <strong>un</strong> intervento che ottiene migliori risultati quando è il frutto <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>’integrazione tra le competenze del me<strong>di</strong>atore e quelle dei legali delle parti.<br />

Autonomia e col<strong>la</strong>borazione possibile tra magistrati e me<strong>di</strong>atori<br />

In questi anni ci sembra che i giu<strong>di</strong>ci abbiano guardato al<strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> con<br />

atteggiamenti <strong>di</strong>versi in cui è prevalsa, <strong>di</strong> volta in volta, <strong>la</strong> curiosità, il pragmatismo, l'in<strong>di</strong>fferenza o<br />

lo scetticismo. Questo non stupisce in quanto giustizia e <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> hanno <strong>di</strong>fferenti ragioni<br />

d'essere. L'<strong>un</strong>a sottende a precise f<strong>un</strong>zioni e procedure e basa <strong>la</strong> sua essenza sul provve<strong>di</strong>mento<br />

che <strong>di</strong>rime e trancia le controversie secondo le regole del <strong>di</strong>ritto, l'altra, pur rispettando <strong>la</strong> Legge,<br />

tenta <strong>di</strong> ripristinare <strong>un</strong> canale com<strong>un</strong>icativo tra le parti in conflitto senza tranciare nul<strong>la</strong>. Inoltre,<br />

mentre <strong>la</strong> giustizia è <strong>un</strong>a emanazione dall'alto, <strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> è <strong>un</strong> fenomeno dal basso che<br />

affonda le ra<strong>di</strong>ci nel<strong>la</strong> società civile. Essa si alimenta del bisogno <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione, <strong>di</strong> confronto e<br />

<strong>di</strong> partecipazione degli in<strong>di</strong>vidui. Ci sembra che prevalga nei magistrati <strong>la</strong> posizione secondo <strong>la</strong><br />

quale <strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> possa rappresentare <strong>un</strong> utile percorso a con<strong>di</strong>zione che venga esercitata<br />

sotto il controllo del<strong>la</strong> giustizia. Per questa via, talvolta, capita che venga "in<strong>di</strong>cato" su<br />

provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> rivolgersi a <strong>un</strong> me<strong>di</strong>atore, me<strong>di</strong>atore che, in tal <strong>modo</strong>, rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

ausiliario del<strong>la</strong> giustizia e a cui, in <strong>un</strong> futuro, si potrebbe, stante questa logica, richiedere resoconti<br />

rego<strong>la</strong>ri e precisi. La logica giuri<strong>di</strong>ca rischia, d<strong>un</strong>que, <strong>di</strong> snaturare i me<strong>di</strong>atori trasformandoli in<br />

“conciliatori”. Ci sembra che si debba prestare partico<strong>la</strong>re attenzione a questo slittamento <strong>di</strong><br />

contesto. Confondere conciliazione con <strong>me<strong>di</strong>azione</strong>, sottovalutando il <strong>di</strong>verso significato dei termini<br />

e <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferente f<strong>un</strong>zione svolta, può essere partico<strong>la</strong>rmente svantaggioso sia per <strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> sia<br />

per <strong>la</strong> giustizia. Infatti <strong>la</strong> conciliazione, a <strong>di</strong>fferenza del<strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong>, può essere imposta da<br />

<strong>un</strong>'autorità pubblica e non ha carattere facoltativo, ad esempio nel<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> separazione tale<br />

tentativo deve essere attuato <strong>di</strong> routine. Al contrario, nel<strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong>, genitori e me<strong>di</strong>atore, dopo<br />

<strong>un</strong>a attenta conoscenza e valutazione reciproca del<strong>la</strong> situazione e delle aspettative, non sono<br />

obbligati a darvi seguito. Allo stato attuale, <strong>la</strong> volontarietà è garante dell'esito del percorso. La<br />

<strong>me<strong>di</strong>azione</strong> si basa interamente sul<strong>la</strong> autonomia dei partecipanti. Qualsiasi imposizione <strong>di</strong><br />

partenza ne falsa <strong>la</strong> natura e il risultato. Riteniamo che giustizia e <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> debbano<br />

necessariamente avere precise linee <strong>di</strong> demarcazione pur nel<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> complementarietà.<br />

Altrimenti il duplice rischio risiede nel fatto che <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> <strong>me<strong>di</strong>azione</strong> assumerebbe <strong>un</strong>a<br />

posizione sussi<strong>di</strong>aria e subor<strong>di</strong>nata al<strong>la</strong> giustizia e che <strong>la</strong> giustizia, attraverso <strong>la</strong> delega al<br />

me<strong>di</strong>atore, perderebbe cre<strong>di</strong>bilità. Come per gli avvocati, anche il rapporto con i magistrati è<br />

improntato sul<strong>la</strong> più rigorosa autonomia: quoti<strong>di</strong>anamente si ha <strong>modo</strong> <strong>di</strong> constatare che <strong>un</strong> invio<br />

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