calcolo teorico delle connessioni delle connessioni - Ordine degli ...
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INDICE:<br />
Relatore:<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO<br />
DELLE CONNESSIONI<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
• Connettori metallici a gambo cilindrico alle tensioni ammissibili<br />
• Approccio di <strong>calcolo</strong> agli stati limite<br />
- Teoria di Johansen<br />
- Formule proposte dalle normative<br />
- Effetto cavo<br />
- Distanze minime<br />
- Numero efficace<br />
- Rigidezza<br />
•Connettori metallici di superficie<br />
- Connettori metallici ad anello<br />
- Connettori metallici a piastra dentata<br />
•Le giunzioni in zona sismica<br />
TESTO CONSIGLIATO:<br />
• Strutture in legno (casa editrice Hoepli – autori Piazza,<br />
Tomasi e Modena)
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
I SISTEMI DI GIUNZIONE SECONDO LA DIN 1052 DEL 1988<br />
ALLE TENSIONI AMMISSIBILI<br />
La normativa DIN 1052 (come anche tutte le altre) considera tutti i mezzi di unione<br />
precedentemente citati (caviglie, perni, bulloni, chiodi, graffe, viti e piastre dentate)<br />
Verifica <strong>degli</strong> elementi a gambo cilindrico a taglio (per singolo piano di taglio)<br />
MIN :<br />
In presenza di elementi in acciaio (piastre, staffe) incrementare tale valore del 25%<br />
Per la condizione di carico HZ incrementare tale valore del 25%<br />
Questo valore ha validità per direzione della forza parallela a quella della fibra<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Esempio di <strong>calcolo</strong>:confronto con tabelle relative allo spinotto auto forante WS<br />
d = 7 mm<br />
a= 77 mm<br />
B = 33<br />
s l = 5,5 MPa<br />
N st,b = 7 x 77 x 5,5 = 2,96 kN<br />
N st,b = 33 x 7 2 = 1,62 kN<br />
Essendoci un elemento di acciaio centrale tale valore deve essere incrementato del 25%<br />
N st,b,incr = 1,62 x 1,25 = 2,02 kN<br />
Essendoci 2 piani di taglio questo valore va moltiplicato per 2<br />
N st,b,spinotto = 2,02 x 2 = 4,04 kN
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
ELEMENTI A GAMBO CILINDRICO (VITI E CHIODI SPECIALI) SOGGETTI A TRAZIONE<br />
Per il tirafondo n = 3 (da normativa)<br />
Per la vite HBS n = 5 (da omologazione)<br />
R ax = n x d x s g<br />
Per il WT n =6 (da omologazione e unico filetto in Europa)<br />
Esempio vite WT 8.2 x 300 ad estrazione<br />
d = 8,2 mm<br />
sg = lungh. filetto = 135 mm<br />
nomolog. = 6<br />
Rax = 8,2 x 135 x 6 = 6,64 kN<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
• APPROCCIO TEORICO AL CALCOLO DEGLI ELEMENTI A GAMBO<br />
CILINDRICO SOGGETTI A TAGLIO: TEORIA DI JOHANSEN<br />
Significato della terminologia:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
MODO DI ROTTURA I.<br />
Rk = fh,1,k * t1 * d<br />
Rk = fh,2,k * t2 * d
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
MODO DI ROTTURA IC.<br />
Analogamente, dall’equilibrio alla rotazione intorno al punto “O” del<br />
connettore all’interno dell’elemento con spessore t2 si ha:<br />
Dalle tre equazioni scritte si ricava quindi:<br />
Dall’equilibrio alla traslazione dell’elemento ligneo con spessore t1 si ottiene:<br />
Analogamente, per l’elemento con spessore t2 si ha:<br />
Confrontando le due equazioni precedenti si ottiene:<br />
Dall’equilibrio alla rotazione intorno al punto “O” del connettore<br />
all’interno dell’elemento con spessore t1 si ottiene:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
MODO DI ROTTURA II.<br />
Sostituendo quanto appena ottenuto nella prima<br />
espressione ottenuta sarà:<br />
La cerniera plastica si forma laddove il momento flettente nel connettore è<br />
massimo, ovvero nel punto in cui il taglio è nullo. Prendendo in esame il<br />
modo di rottura IIA si ha:<br />
Il momento vale:<br />
Sostituendo la prima equazione scritta nella precedente sarà:<br />
Ricordando che Rk = fh,1,k * d * (t1 – 2x 1 ) sarà:<br />
Seguendo un procedimento del tutto analogo a quello visto per il modo di<br />
rottura IIA, per il modo di rottura IIB si ottiene:
Formule presenti in normativa:<br />
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Ing. Albino Angeli<br />
MODO DI ROTTURA III.<br />
Per l’equilibrio alla rotazione rispetto al punto di formazione della cerniera plastica<br />
nell’elemento ligneo di spessore t2 si ha:<br />
E quindi la resistenza si potrà scrivere come:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo del momento a snervamento del connettore:<br />
Chiodi e viti (con diametro nocciolo < 6 mm)<br />
Bulloni, spinotti e viti (con diametro nocciolo > 6 mm)<br />
Cambrette e graffe<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo della resistenza a rifollamento del legno<br />
Chiodi e viti (con diametro nocciolo < 6 mm)<br />
Bulloni, spinotti e viti (con diametro nocciolo > 6 mm)
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
EFFETTO CAVO<br />
Nelle formule presenti in normativa compare un termine (F ax) non presente nella teoria di Johansen……<br />
1<br />
2<br />
1<br />
ax,b<br />
tot,b<br />
Meccanismo di trasmissione <strong>degli</strong> sforzi<br />
in una connessione sollecitata oltre il<br />
valore della forza corrispondente al modo<br />
do di rottura II o III<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Ma come si tiene conto numericamente di questo fenomeno?<br />
Si calcola la resistenza ad estrazione dell’elemento o, se inferiore, la resistenza<br />
a penetrazione della testa o della rondella e si divide il tutto per 4 rispettando le<br />
limitazioni di relative al contributo massimo attribuibile a tale fenomeno.<br />
2<br />
1<br />
ax,c<br />
tot,c<br />
2
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo della resistenza ad estrazione per chiodi<br />
La norma europea al §8.3.2 e quella italiana al §B 7.8.3.2 prevedono che i chiodi infissi parallelamente<br />
alla fibratura non possono essere considerati in grado di trasmettere azioni assiali.<br />
Per chiodi infissi perpendicolarmente alla fibartura e per chiodi obliqui valgono i seguenti valori per la<br />
resistenza all’estrazione Fax,Rk di chiodi lisci:<br />
Per la determinazione di f ax,k vedi UNI EN 1382:2002, mentre per f head,k vedi UNI EN 1383:2002<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo della resistenza ad estrazione per viti (EN1995 del 2009- EC5)
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Esempio di marcatura CE accompagnatoria di viti
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo della resistenza ad estrazione per viti secondo la DIN1052 del 2008<br />
In caso di azione combinata (estrazione e taglio) la formula di verifica sarà:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Calcolo della resistenza ad estrazione per bulloni<br />
La norma europea al §8.5.2 e quella italiana al §B 7.8.5.2 prevedono che la resistenza all’estrazione<br />
F ax, Rk di un bullone (per lo spinotto viene assunta nulla in quanto si sfila) deve essere assunta pari al<br />
minimo tra:<br />
. resistenza a trazione dell’acciaio;<br />
. resistenza a schiacciamento del legno sotto la rondella.<br />
La resistenza a schiacciamento deve essere valutata assumendo una resistenza caratteristica a<br />
compressione sull’area di contatto sotto la rondella pari a 3·f c,90k.
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
ABBIAMO TENUTO CONTO DI TUTTO PER IL CALCOLO DI UNA GIUNZIONE?<br />
Tutto quello di cui abbiamo discusso fino ad ora vale per un singolo elemento di<br />
giunzione e con distanze dai bordi tali da garantire la validità <strong>delle</strong> teorie e non<br />
tiene conto di:<br />
Eventuali modalità di rottura fragili<br />
Distanze minime<br />
Fenomeno di gruppo (numero efficace)<br />
Rigidezza della connessione<br />
MODALITA’ DI ROTTURA FRAGILI<br />
DISTANZE MINIME<br />
Chiodi e viti (con diametro nocciolo < 6 mm)<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Nota:<br />
Obbligo del preforo:<br />
- Densità legno > 500 Kg/m 3<br />
- Diametro chiodo > 6 mm<br />
- Per unioni acciaio legno tali interassi<br />
minimi vanno moltiplicati per 0,7 mentre<br />
le distanze dai bordi e dalle estremità<br />
rimangono invariate
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Spinotti e viti (con diametro nocciolo > 6 mm)<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Bulloni (non calibrati)<br />
Cambrette e graffe
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
FENOMENO DI GRUPPO (NUMERO EFFICACE)<br />
La resistenza totale di un collegamento costituito da n singoli connettori non può essere determinata<br />
applicando il fattore n alla resistenza teorica del “singolo” connettore.<br />
Caso A: i connettori che subiscono il maggior spostamento sono quelli alle estremità per cui essendo il<br />
carico proporzionale allo spostamento si caricano di più; se esistesse un connettore con rigidezza infinita<br />
in questa configurazione si caricherebbero solo il primo e l’ultimo<br />
Caso B: le piastre di acciaio posseggono una rigidezza molto maggiore dell’elemento di legno per cui il<br />
più caricato sarà l’ultimo elemento<br />
Questo vale in condizioni elastico-lineari; tenendo conto di un comportamento non lineare e della duttilità<br />
del singolo connettore si osserva una ri distribuzione dei carichi sui singoli elementi<br />
Si può allora osservare che:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
• per connettori disposti allineati, il “numero efficace” di connettori non corrisponde al numero reale di<br />
connettori effettivamente presenti;<br />
•esiste un numero massimo di connettori in linea oltre il quale l’aggiunta di un ulteriore connettore non<br />
influenza, in maniera significativa,la capacita portante dell’unione;<br />
•la rigidezza e la distribuzione dei singoli elementi, connettori ed elementi da collegare, influenzano la modalità<br />
di trasmissione <strong>degli</strong> sforzi tra gli elementi collegati; nel caso di un collegamento realizzato con elementi molto<br />
deformabili anche in numero notevole (ad esempio chiodi), si potrà tendere ad una distribuzione più uniforme<br />
<strong>degli</strong> sforzi rispetto a quanto può accadere utilizzando elementi di connessione più rigidi.<br />
FORMULE PROPOSTE DALLA NORMA<br />
Chiodi e viti (con diametro nocciolo < 6 mm)<br />
Bulloni, spinotti e viti (con diametro nocciolo > 6 mm)
RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
DOVE E’ NECESSARIO EFFETTUARE QUESTO CALCOLO? - Solai collaboranti<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
- In particolari strutture per calcolare la<br />
deformabilità (es problemi di freccia con<br />
giunto a momento o SLD)<br />
MODELLI DI CALCOLO PER I CONNETTORI DI SUPERFICIE<br />
Connettori metallici ad anello<br />
Connettori metallici a piastra dentata
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Connettori metallici ad anello – modello di <strong>calcolo</strong><br />
Le modalità di rottura tipiche sono 2:<br />
• rottura per taglio nel legno<br />
• rottura per rifollamento<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Connettori metallici ad anello – formule proposte dalla normativa (di derivazione empirica)
Per forza inclinata rispetto alla fibra sarà:<br />
Distanze minime:<br />
Numero efficace:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli<br />
Connettori a piastra dentata – modello sperimentale proposto dalle normative<br />
Da numerosissime prove sperimentali presenti in letteratura si è notato che la modalità di rottura di tali<br />
<strong>connessioni</strong> è sempre imputabile al rifollamento del legno in corrispondenza dei denti<br />
Essendo che il bullone contribuisce alla resistenza dell’elemento di giunzione il modello proposto tiene<br />
conto dei due contributi (piastra dentata + bullone)(novità rispetto alla vecchia DIN 1052 del 1988)
Distanze minime:<br />
Numero efficace:<br />
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI – TRENTO 03/11/2010<br />
Ing. Albino Angeli