Rapporto finale della comunicazione - Comune di Orbetello
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<strong>Rapporto</strong> dagli incontri sulla<br />
Variante al Porto <strong>di</strong> Talamone del<br />
26 febbraio e del 3 marzo 2009 con<br />
integrazione dei contributi ricevuti<br />
1
SOMMARIO<br />
Prima parte: Gli incontri p. 3<br />
Seconda parte: I contributi scritti p. 17<br />
Allegati: i contributi p. 20<br />
2
PRIMA PARTE: Gli incontri<br />
Gli incontri<br />
I partecipanti<br />
Durante la formazione <strong>della</strong> Variante al proprio Piano per il Porto <strong>di</strong> Talamone, il <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> ha organizzato quattro incontri con rappresentanti delle realtà produttive,<br />
impren<strong>di</strong>toriali e i commercianti, con i concessionari, con le associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />
sindacali, ambientaliste e sportive per raccogliere opinioni e contributi sulla variante<br />
stessa.<br />
Gli incontri si sono tenuti nella Sala consiliare del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> nei giorni 26<br />
febbraio e 3 marzo, e sono stati organizzati per categorie omogenee: con i concessionari;<br />
con gli operatori <strong>della</strong> cantieristica e delle attività economiche nei pressi del porto (gruista,<br />
benzinaio, e<strong>di</strong>colante e altri); con le associazioni sindacali, <strong>di</strong> categoria, le associazioni<br />
ambientaliste e sportive e, infine, con gli operatori del settore turistico ricettivo (ristoratori,<br />
albergatori, affittacamere, agriturismo).<br />
Per il <strong>Comune</strong> erano presenti il Garante <strong>della</strong> Comunicazione, Direttore Generale, dr.<br />
Angelo Ruggiero, il Dirigente del Settore Pianificazione Urbanistica arch. Silvia Viviani,<br />
coa<strong>di</strong>uvati dai funzionari Laura Capezzuoli e arch. Francesca Olivi. Per Sociolab Stefania<br />
Gatti e Barbara Imbergamo.<br />
Si è riscontrato un buon livello <strong>di</strong> partecipazione da parte degli invitati che si sono<br />
presentati agli incontri numerosi e interessati, con un totale <strong>di</strong> circa 70 partecipanti nei<br />
quattro incontri. Non tutti hanno espresso il proprio punto <strong>di</strong> vista, dunque ciò che si<br />
riporta nelle pagine successive è l’opinione <strong>di</strong> quanti hanno preso la parola e dato il<br />
proprio contributo.<br />
3
Il clima degli incontri<br />
In linea generale la maggior parte dei presenti ha rilevato la <strong>di</strong>fficoltà ad esprimere<br />
un’opinione su un progetto non ancora definito ed ha espresso, a più riprese, il desiderio<br />
<strong>di</strong> ricevere più informazioni sulle linee <strong>di</strong> sviluppo in previsione per il Porto anche dalla<br />
viva voce dei rappresentanti politici e non solo dai tecnici.<br />
Poiché per i non addetti ai lavori non è implicito che una variante non corrisponda ad un<br />
“progetto esecutivo” è stato utile illustrare nel dettaglio le fasi procedurali che è<br />
necessario percorrere per giungere alla realizzazione <strong>di</strong> un nuovo Porto e, soprattutto,<br />
chiarire che la variante per sua stessa natura non definisce nei dettagli le caratteristiche<br />
del futuro Porto. Quest’ultimo è stato un importante elemento <strong>di</strong> chiarificazione perché i<br />
citta<strong>di</strong>ni potessero comprendere il perché <strong>della</strong> non esaustività delle informazioni ad oggi<br />
<strong>di</strong>sponibili. Ciò nonostante si è riscontrato, da parte dei presenti, il desiderio <strong>di</strong> conoscere<br />
quanto meno gli in<strong>di</strong>rizzi strategici <strong>di</strong> massima del <strong>Comune</strong> nella riqualificazione del<br />
Porto.<br />
Gli intervenuti portavano istanze, necessità, preoccupazioni <strong>di</strong>fferenti e per questo il clima<br />
degli incontri è stato eterogeneo. In particolare l’incontro con i concessionari si è<br />
caratterizzato per la richiesta, più volte ripetuta, <strong>di</strong> fare chiarezza sull’esito che la<br />
riqualificazione del Porto avrà sulle concessioni e si è registrato uno stato <strong>di</strong> palese<br />
tensione e <strong>di</strong> insod<strong>di</strong>sfazione per le esigue risposte in tal senso che fino ad ora essi<br />
avevano ricevuto. Proprio a causa <strong>di</strong> questo stato <strong>di</strong> fatto i concessionari, piuttosto che<br />
offrire dei veri e propri contributi alla <strong>di</strong>scussione hanno posto numerose domande e<br />
interrogativi. La loro posizione ben si riassume nelle parole <strong>di</strong> un intervenuto che ha<br />
affermato:<br />
“Noi potremmo parlare <strong>di</strong> Porto Ercole e potremmo dare dei contributi, ma non riusciamo a parlare del Porto<br />
<strong>di</strong> Talamone senza sapere nulla su cosa sarà delle concessioni … le nostre competenze tecniche non<br />
possono venire fuori per una paura <strong>di</strong> fondo: che cosa sarà <strong>di</strong> noi domani?” (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone,<br />
incontro concessionari)<br />
L’incontro con le associazioni sindacali, <strong>di</strong> categoria, ambientaliste e sportive si è<br />
caratterizzato per una maggiore ricchezza <strong>di</strong> contributi articolati ed espressi con dovizia <strong>di</strong><br />
particolari. Ciò nonostante, anche in quell’incontro, è stata riba<strong>di</strong>ta a più riprese la<br />
necessità <strong>di</strong> ricevere maggiori informazioni sulle strategie e gli in<strong>di</strong>rizzi che il <strong>Comune</strong><br />
intende fare propri nella riqualificazione del Porto ed è stata sottolineata la necessità <strong>di</strong><br />
trattare con attenzione gli aspetti <strong>di</strong> tutela naturalistica, da un canto, e <strong>di</strong> integrazione tra<br />
il Porto e il centro abitato <strong>di</strong> Talamone, dall’altro, in modo da giungere ad un’effettiva<br />
rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico.<br />
Gli incontri con gli operatori economici, sia del settore <strong>della</strong> cantieristica che del settore<br />
turistico ricettivo e delle attività minori che gravitano intorno al Porto, si sono<br />
caratterizzati, in linea generale, per un clima meno teso, ma non per questo meno<br />
interessato e attento e si sono raccolti – anche in quelle occasioni – spunti e suggestioni<br />
<strong>di</strong> grande importanza sia nell’ambito <strong>della</strong> tutela delle componenti naturali sia <strong>della</strong><br />
rivitalizzazione del centro abitato.<br />
4
Il porto oggi<br />
Tutti i partecipanti hanno espresso il desiderio <strong>di</strong> un coinvolgimento costante e sempre<br />
più approfon<strong>di</strong>to in merito alla questione e hanno dato la massima <strong>di</strong>sponibilità a<br />
partecipare alle fasi successive dando il proprio fattivo contributo.<br />
Avviare una riflessione a partire dal modo in cui i citta<strong>di</strong>ni e gli operatori intervenuti<br />
percepiscono lo stato attuale del Porto, consente <strong>di</strong> evidenziare criticità e opportunità da<br />
essi in<strong>di</strong>viduate e <strong>di</strong> verificare il grado <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione su tali elementi ed è funzionale ad<br />
inquadrare meglio le successive osservazioni sulla sua riqualificazione.<br />
Emerge, da parte <strong>della</strong> quasi totalità degli intervenuti, la consapevolezza che a Talamone<br />
le attività economiche operano solamente nei due mesi estivi e che, nel corso<br />
dell’anno, esse sono costrette ad una forzata inattività. I commercianti e gli abitanti <strong>di</strong><br />
Talamone sottolineano, infatti, che il porto per come è configurato attualmente sostiene<br />
scarsamente la vita economica del paese. Tale stato <strong>di</strong> cose ha determinato negli anni un<br />
progressivo “spopolamento” dell’area in termini <strong>di</strong> abitanti ed ha limitato anche le<br />
prospettive impren<strong>di</strong>toriali.<br />
Altrettanto con<strong>di</strong>visa è, per converso, la consapevolezza che - forse anche a causa <strong>di</strong><br />
questa scarsa impren<strong>di</strong>torialità - il territorio <strong>di</strong> Talamone sotto il profilo naturale si è<br />
conservato in ottime con<strong>di</strong>zioni. Da ciò <strong>di</strong>scende, per alcuni, l’idea che proprio la<br />
presenza <strong>di</strong> un mare pulito e <strong>di</strong> una natura incontaminata siano da considerare degli<br />
elementi <strong>di</strong> attrattività per i turisti che in genere scelgono Talamone come meta per le<br />
proprie vacanze:<br />
“I Talamonesi, anche nella loro pochezza progettuale, hanno rispettato il posto”. (Circolo <strong>della</strong> Vela<br />
Talamone, incontro concessionari)<br />
“Ci piacerebbe che Talamone mantenesse le caratteristiche che ha” (Italia Nostra, incontro associazioni)<br />
“Oggi c’è un’area che funziona in un contesto molto bello … c’è un equilibrio insolito tra struttura portuale e<br />
inse<strong>di</strong>ativa” (WWF, incontro associazioni)<br />
Nelle parole <strong>di</strong> altri intervenuti, invece, la scarsa “qualità” del Porto, la sua “occasionalità”,<br />
le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> abbandono e l’insufficiente manutenzione del canale, ma anche delle aree<br />
a terra (scarsamente illuminate, prive <strong>di</strong> servizi e <strong>di</strong> parcheggi) sono elementi <strong>di</strong> degrado<br />
che dovrebbero essere rimossi anche solo me<strong>di</strong>ante interventi contenuti che consentano<br />
<strong>di</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vivibilità del Porto.<br />
“L’immagine <strong>di</strong> Talamone è da terzo mondo”. (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone, incontro concessionari)<br />
“Al momento non ci sono spazi per il charter né servizi adeguati. Io ora mi appoggio quando da uno quando<br />
da un altro… è importante avere servizi, bar, collegamenti veloci per la cantieristica, servizi a terra,<br />
parcheggi…” (Velapassion, incontro impren<strong>di</strong>tori del Porto)<br />
5
Il porto domani<br />
Si sottolinea, infine, l’eterogeneità <strong>di</strong> posizioni riguardo alle attuali concessioni: nella<br />
fattispecie se da un canto i concessionari riven<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> avere fatto, da soli, tutto lo sforzo<br />
necessario per rendere agibile il Porto, altri ritengono che le concessioni siano state<br />
utilizzate come una ren<strong>di</strong>ta per pochi e che i concessionari potrebbero abbellire la<br />
passeggiata con interventi <strong>di</strong> buon senso e poco <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi quali una maggiore<br />
illuminazione delle banchine nelle ore notturne e l’installazione <strong>di</strong> fioriere (Cgil, incontro<br />
associazioni; incontro operatori del settore turistico ricettivo).<br />
La riqualificazione Tra gli intervenuti si sono riscontrate posizioni ricche <strong>di</strong> sfumature e dettagli rispetto alla<br />
riqualificazione del Porto ma sostanzialmente prive <strong>di</strong> grosse contrapposizioni.<br />
Nell’affrontare la questione, infatti, ciascuno ha evidenziato <strong>di</strong>verse criticità e opportunità<br />
ponendo l’accento sugli aspetti legati alla riqualificazione: l’impatto ambientale e <strong>di</strong> tutela<br />
degli elementi naturali, le ricadute economiche, e l’opportunità <strong>di</strong> rivitalizzare il territorio<br />
circostante e il centro abitato.<br />
L’impressione complessiva è che nessuno sia totalmente contrario all’idea <strong>di</strong><br />
riqualificazione ma, al contempo, che nessuno sia totalmente favorevole ad un progetto<br />
che stravolga l’ambiente e il territorio sia sotto il profilo paesaggistico e naturalistico che<br />
delle relazioni socio economiche al suo interno. Indubbiamente si registrano delle<br />
aperture ad un progetto che riesca a riqualificare il Porto, valorizzandone gli aspetti<br />
positivi, e “tenendo insieme” aspetti economici, ambientali e <strong>di</strong> vivibilità dell’area. Ancor<br />
più <strong>di</strong>ffusa è l’opinione che si possa migliorare anche solo con interventi meno importanti<br />
la vivibilità del Porto puntando comunque a metterlo in sicurezza e a promuovere un salto<br />
<strong>di</strong> qualità anche economico.<br />
A corollario <strong>di</strong> queste considerazioni è stata espressa, infatti, l’esigenza che<br />
l’amministrazione chiarisca se si intende procedere ad una riqualificazione o piuttosto <strong>di</strong><br />
un intervento <strong>di</strong> rifacimento complessivo del Porto. Quest’ultima ipotesi non è ben vista da<br />
molti dei soggetti coinvolti: si ritiene infatti che un intervento che preveda <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare il<br />
Porto e non semplicemente <strong>di</strong> riqualifcarlo possa essere troppo impegnativo dal punto <strong>di</strong><br />
vista degli investimenti necessari, e che questo limiti le possibilità <strong>di</strong> realizzarlo in tempi<br />
ragionevoli, e che abbia ricadute consistenti in termini ambientali e socio economici (Cgil,<br />
Affitto appartamenti e altri, incontro operatori del settore turistico ricettivo):<br />
“È un piano megalomane, enorme, ho paura che passino altri 60 anni… non è meglio mettere a posto<br />
l’argine?” (Affitto appartamenti, incontro operatori del settore turistico ricettivo)<br />
“Ci pare che il termine utilizzato <strong>di</strong> riqualificazione del porto e dell’area sia un termine rassicurante e dolce per<br />
presentare questa opera che in realtà è più <strong>di</strong> una riqualificazione; ci pare una progettazione ex novo del<br />
6
Il modello Cala Galera<br />
La tutela ambientale<br />
porto <strong>di</strong> Talamone”. (Cgil, incontro associazioni)<br />
“Abbiamo paura <strong>di</strong> un nuovo progetto Gentili”. (Cooperativa posidonia, incontro concessionari)<br />
A tale proposito non pochi, ed eterogenei per occupazione e ruoli, sono coloro che si<br />
interrogano sui reali benefici che si determinerebbero con l’ampliamento del Porto<br />
piuttosto che con un semplice miglioramento <strong>di</strong> ciò che già c’è (Circolo <strong>della</strong> Vela<br />
Talamone, Wwf, Italia Nostra, Hotel baia <strong>di</strong> Talamone, Cgil, incontri delle associazioni e<br />
degli operatori del settore turistico ricettivo):<br />
“L’investimento potrebbe essere 20 milioni <strong>di</strong> euro per 400 barche in più… nessun fesso pensa si possa fare<br />
una cosa del genere, evidentemente c’è <strong>di</strong>etro qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, altrimenti per razionalizzare dovrebbero<br />
essere richieste delle strumentazioni nuove, delle regole, per tenere gli attuali 800 posti barca”. (Circolo <strong>della</strong><br />
Vela Talamone, incontro concessionari)<br />
“Quali sono i benefici <strong>di</strong> allargare un porto già esistente che è tenuto male, piuttosto che mettere regime<br />
quello che c’è, quali sono i vantaggi imme<strong>di</strong>ati?” (Hotel Baia <strong>di</strong> Talamone, incontro operatori del settore<br />
turistico ricettivo)<br />
“Fino ad oggi non è stato fatto un bagno e ora vogliono fare una cosa enorme!” (incontro operatori del settore<br />
turistico ricettivo)<br />
L’ipotesi <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> riqualificazione “forte” preoccupa, tra le altre cose, per la<br />
possibilità che si vada in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un modello “Cala Galera” 1 che viene identificato<br />
come un esempio negativo <strong>di</strong> Porto “chiuso in se stesso” senza collegamenti e/o ricadute<br />
sul centro abitato e controllato da un unico gestore privato (incontro operatori del settore<br />
turistico ricettivo esercenti, incontro associazioni, incontro concessionari). Questa<br />
posizione, espressa da molti dei partecipanti, viene ancora più dettagliata da parte dei<br />
concessionari che paventano la possibilità <strong>di</strong> un gestore unico del Porto:<br />
“C’è il rischio che succeda come a Cala Galera …”. (Agenzia marittima, incontro operatori settore turistico<br />
ricettivo)<br />
“Cala Galera è brutta è stagionale, non è quello che vogliamo”. (incontro concessionari, associazioni,<br />
operatori del settore turistico ricettivo)<br />
“Se verrà una cosa come un marina San Rocco… se uno vuole fare lì l’ormeggiatore deve chiedere il<br />
permesso al gestore, se vuole aprire un chiosco deve chiedere al gestore… provate ad andare da Scarlino e<br />
<strong>di</strong>re che vuoi andare a “fare carena”, te l’affondano…” (incontro concessionari)<br />
“Qualsiasi apertura al nuovo non può essere criticata subito… se c’è qualcosa che migliora noi siamo per<br />
parlarne. Ma per esprimere un parere sul progetto bisogna conoscerlo. C’è il rischio che succeda come a<br />
Cala Galera … bisognerebbe pensare a residenze popolari, per dare vita al paese”. (Agenzia marittima,<br />
incontro operatori settore turistico ricettivo)<br />
L’ipotesi <strong>di</strong> riqualificazione deve, comunque, secondo la totalità degli intervistati tenere<br />
conto delle ricadute ambientali e naturali dell’area la cui peculiarità principale viene<br />
identificata proprio nell’ottimo mantenimento dell’ambiente marino. Alcuni intervenuti<br />
1 Anche Marina San Rocco o Scarlino sono stati portati come esempi negativi in particolare dai concessionari.<br />
7
Gli aspetti economici<br />
hanno, infatti, in<strong>di</strong>cato nelle qualità naturali <strong>di</strong> Talamone anche un elemento <strong>di</strong> richiamo<br />
turistico e hanno espresso il timore che la trasformazione del Porto possa danneggiare<br />
l’ambiente provocando anche la creazione <strong>di</strong> un’immagine <strong>di</strong> Talamone <strong>di</strong>fferente da<br />
quella che attualmente la rende appetibile agli utenti (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone, Italia<br />
Nostra, Wwf, Cgil, incontro associazioni; incontro operatori del settore turistico ricettivo):<br />
“Non deve essere solo una colata <strong>di</strong> cemento” (Italia nostra, incontro associazioni)<br />
“Di porti morti senza nessun tipo <strong>di</strong> carattere, pontili buttati lì a secchiate <strong>di</strong> calcestruzzo e secchiate <strong>di</strong><br />
cemento ce ne è …” (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone, incontro concessionari)<br />
“In questo opuscolo <strong>di</strong> paesaggio non si parla mai” (Wwf, incontro associazioni)<br />
“Bisogna essere sicuri che una progettazione così fatta non determini un <strong>di</strong>sastro ambientale” (Cgil, incontro<br />
associazioni)<br />
“Si parla <strong>di</strong> un porto <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, dunque l’impatto ambientale c’è. Mi domando è meglio mantenere<br />
le acque pulite <strong>di</strong> Talamone o fare un’economia tutta <strong>di</strong>versa? Da parte mia mi piacerebbe che Talamone<br />
conservasse certe caratteristiche naturali che ha” (Italia Nostra, incontro associazioni)<br />
I timori per le ricadute ambientali entrano nel dettaglio <strong>di</strong> singoli interventi ipotizzati dalla<br />
variante quali la deviazione del canale e la costruzione <strong>di</strong> un nuovo frangiflutti come<br />
elementi che potrebbero avere un effetto da valutare attentamente sia sulla posidonia che<br />
sulle correnti e <strong>di</strong> conseguenza sull’erosione costiera.<br />
Erosione <strong>della</strong> costa: viene segnalato che l’allungamento del frangiflutti nel 2002 ha provocato l’erosione<br />
<strong>della</strong> costa in misura superiore rispetto a quello che era avvenuto dal 1954 al 2002 e per questo si<br />
raccomanda un ulteriore approfon<strong>di</strong>mento. L’allungamento ha provocato la scomparsa <strong>di</strong> alcune spiagge e<br />
l’innaturale trasformazione <strong>di</strong> zone paludose in “spiagge caraibiche”. (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone, incontro<br />
concessionari)<br />
Deviazione del canale: la deviazione del canale pone alcune perplessità sia rispetto alla quantità <strong>di</strong> detriti<br />
che esso potrebbe portare nel golfo eventualmente danneggiando la posidonia, sia rispetto all’effettiva<br />
funzionalità idrogeologica del canale rispetto alla messa in sicurezza dell’area <strong>di</strong> Talamone dal punto <strong>di</strong> vista<br />
idrogeologico sia, ancora, rispetto alle correnti che questo provocherebbe nel porto (Cgil, incontro<br />
associazioni)<br />
Tutela <strong>della</strong> posidonia: la posidonia viene riconosciuta come un bene e un valore da tutelare. Le<br />
preoccupazioni per il suo mantenimento attengono non solo alla deviazione del canale <strong>di</strong> cui si è già detto ma<br />
anche all’impatto che barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni potrebbero avere su essa (Cooperativa posidonia incontro<br />
concessionari; Wwf, incontro associazioni).<br />
Passando ad esaminare le ricadute in termini economici <strong>della</strong> riqualificazione del Porto è<br />
importante segnalare che - anche a partire dalle criticità evidenziate rispetto alla<br />
situazione attuale e in particolare allo scarso <strong>di</strong>namismo economico dell’area e allo<br />
spopolamento dell’abitato - molta attenzione è conferita sia al ruolo che gli attuali<br />
concessionari avranno nel futuro Porto, sia alle relazioni virtuose che si intende<br />
costruire tra il nuovo Porto e il tessuto economico locale.<br />
In questo senso concessionari, commercianti ed esercenti chiedono rassicurazioni sul<br />
fatto che il Porto sia concepito come un’occasione <strong>di</strong> sviluppo anche per loro e avanzano<br />
8
Le barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni<br />
il timore che, invece, possa <strong>di</strong>ventare una realtà chiusa in se stessa con scarse<br />
ricadute sul territorio. La Cgil raccomanda grande attenzione alle ricadute <strong>di</strong> impatto<br />
socio economico e considera inammissibile una eventuale “privatizzazione” <strong>di</strong> un Porto,<br />
che attualmente è pubblico, e l’ipotesi <strong>di</strong> uno sviluppo che non porti ricadute positive<br />
sull’occupazione e sulla rivitalizzazione del centro abitato <strong>di</strong> Talamone. Un tema,<br />
quest’ultimo, sul quale si sono espressi molti concordando sull’esigenza <strong>di</strong> sfruttare<br />
l’occasione per rivitalizzare Talamone collegando il Porto con l’abitato facilitando gli<br />
attuali esercenti nell’assunzione <strong>della</strong> gestione delle attività ricettive che saranno create<br />
nel Porto, ma anche creando una filiera <strong>della</strong> nautica sul territorio. Gli intervenuti<br />
suggeriscono che è necessario integrare bene le attività del Porto con quelle del<br />
centro abitato sia per non escludere dai benefici gli attuali commercianti che già soffrono<br />
<strong>di</strong> una stagione molto ridotta sia per evitare che le nuove attività finiscano per fallire per<br />
scarsità <strong>di</strong> clienti come è successo a suo tempo nell’e<strong>di</strong>fico nei pressi del canale dove i<br />
negozi sono stati costretti a chiudere (Natali Gianfranco, Cisl, Associazione <strong>di</strong>portisti<br />
<strong>Orbetello</strong>, Cgil, incontro associazioni).<br />
“Noi siamo assolutamente favorevoli che una infrastruttura del genere porti red<strong>di</strong>to a tutta la filiera economica<br />
delle imprese, e anche red<strong>di</strong>to per i citta<strong>di</strong>ni che possono trovarci lavoro, anzi, un’opera del genere è tollerata<br />
solo se ha questa finalità, almeno per quanto ci riguarda, è il nostro obiettivo primario”. (Cgil, incontro<br />
associazioni)<br />
“Bisogna prendere in considerazione anche la parte interna <strong>di</strong> Talamone sennò succede come a Cala Galera<br />
e in altri porti, strutture che poi negli anni sono fallite, con due economie che cozzano tra loro e si<br />
<strong>di</strong>struggono. L’idea <strong>di</strong> innalzare il livello qualitativo del porto è bella ma è altrettanto fondamentale costruire un<br />
progetto che <strong>di</strong>a alle aziende <strong>della</strong> zona la possibilità <strong>di</strong> crescere” (Amici <strong>di</strong> Talamone srl, incontro<br />
concessionari e incontro impren<strong>di</strong>tori del porto)<br />
“Sembra <strong>di</strong> capire che si tenta <strong>di</strong> andare verso un modello che consenta l’utilizzo del Porto nell’arco<br />
dell’intero anno. Per prendere una posizione sono necessarie informazioni più approfon<strong>di</strong>te” (Cisl, incontro<br />
associazioni)<br />
La Cgil in particolare propone <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> uno sviluppo per il Porto che sia<br />
complementare ad altre realtà <strong>della</strong> zona puntando alla creazione <strong>di</strong> un vero <strong>di</strong>stretto<br />
<strong>della</strong> nautica con una filiera del mare che metta in collegamento le imprese, la<br />
cantieristica, la nautica, l’elettronica in un’ottica <strong>di</strong> pianificazione unitaria del territorio e<br />
rispondendo così anche alle prescrizioni del Masterplan <strong>della</strong> Regione Toscana sulle<br />
ricadute in termini <strong>di</strong> occupazione e <strong>di</strong> professionalizzazione.<br />
Un altro tema che emerge dalla <strong>di</strong>scussione è quello delle <strong>di</strong>mensioni delle barche che<br />
si intenderebbe accogliere nel Porto. L’ipotesi <strong>di</strong> un porto destinato ad accogliere barche<br />
da 14 a 34 metri solleva, infatti, perplessità <strong>di</strong> vario genere: da un canto sembra una<br />
scelta che vincola troppo ad un’unica tipologia <strong>di</strong> offerta - che non è considerata<br />
necessariamente la più conveniente dal punto <strong>di</strong> vista strategico, né la più sostenibile dal<br />
punto <strong>di</strong> vista ambientale – e dall’altro non viene considerato accettabile il rischio <strong>di</strong> una<br />
conseguente esclusione delle barche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minori, tra le quali quelle dei residenti<br />
(Cgil, Wwf, incontro associazioni):<br />
9
“Barche dai 14 ai 34 metri… ma per adesso l’80% delle barche non rientra in questo target, quin<strong>di</strong> l’80% delle<br />
barche devono smammare. Qui vengono addotte motivazioni <strong>di</strong> impatto ambientale per il nuovo porto, qui <strong>di</strong>te<br />
che mille barche <strong>di</strong> 30 metri inquineranno meno <strong>di</strong> 800 <strong>di</strong> 12 metri” (Wwf, incontro associazioni).<br />
“Stando alle in<strong>di</strong>cazioni del Masterplan <strong>della</strong> Regione Toscana si rileva che nella riqualificazione dei Porti si<br />
deve tenere conto anche delle esigenze sociali dei residenti per cui non escludere le barche <strong>di</strong> minori<br />
<strong>di</strong>mensioni. È un porto pubblico non si può pensare <strong>di</strong> fare fuori qualcuno per accogliere solo barche da 14 a<br />
34 metri. D’altro canto un’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto consentirebbe <strong>di</strong> dare delle risposte anche alle problematiche legate<br />
alla cantieristica per le barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni che non pare poter trovare spazio e collocazione a<br />
Talamone”. (Cgil, incontro associazioni)<br />
“Abbiamo questo bene, cerchiamo <strong>di</strong> sfruttarlo al meglio: non possiamo ingessare tutto e bruciare il futuro a<br />
chi viene dopo <strong>di</strong> noi. Bisogna costruire un circolo virtuoso rispettando l’ambiente e tenendo conto del fatto<br />
che le acque sono un bene pubblico, e bisogna pensare anche ai residenti che lo hanno protetto. Secondo<br />
me dall’intervento può venire ricchezza e tutela dell’ambiente. In questi termini io penso che il 90% <strong>della</strong><br />
popolazione sarebbe d’accordo. Però vanno tutelati anche i posti per i residenti”. (Ado associazione <strong>di</strong>portisti,<br />
incontro associazioni)<br />
“Ci sembra che i residenti valgano meno delle multinazionali che sono interessate a quel porto” (Sinistra<br />
democratica)<br />
La cantieristica La scelta <strong>di</strong> ospitare barche tra i 14 e i 34 metri viene analizzata dagli intervenuti anche<br />
sotto il profilo <strong>della</strong> cantieristica e <strong>della</strong> capacità del territorio <strong>di</strong> accogliere cantieri e<br />
strutture capaci <strong>di</strong> lavorare su barche <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>mensioni. In particolare gli impren<strong>di</strong>tori<br />
del settore, ma non solo, ritengono che vi siano delle <strong>di</strong>fficoltà rispetto alla possibilità <strong>di</strong><br />
localizzare una cantieristica per barche <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>mensioni in quell’area. Essi<br />
evidenziano la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare su Talamone spazio a terra per cantieri adeguato ad<br />
ospitare barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e dall’altro – pensando alla possibilità <strong>di</strong> collocarla a<br />
Fonteblanda – evidenziano la <strong>di</strong>fficoltà a movimentare barche così gran<strong>di</strong> (Cgil, Amici <strong>di</strong><br />
Talamone srl, c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, incontro concessionari, incontro impren<strong>di</strong>tori<br />
del Porto e incontro associazioni):<br />
“Io ho dei capannoni nella zona artigianale ma non c’è viabilità. Per portare le barche a Talamone abbiamo<br />
grosse <strong>di</strong>fficoltà … spero sarà possibile raggiungere la zona <strong>della</strong> cantieristica in futuro”. (c.n. Vada Marina <strong>di</strong><br />
Talamone, incontro impren<strong>di</strong>tori del Porto):<br />
La giusta collocazione <strong>della</strong> cantieristica, la sua efficienza, la possibilità <strong>di</strong> prevedere dei<br />
posti barca all’interno del porto per le barche in sosta temporanea, sono temi cari a chi<br />
lavora nel settore, ad esempio i charter o la cantieristica, ed oggi deve tamponare la<br />
mancanza <strong>di</strong> servizi e spazi adeguati nel Porto appoggiandosi <strong>di</strong> volta in volta ad un<br />
ormeggio, usufruendo <strong>di</strong> un favore (Nautica Caeletra, Velapassion, incontro impren<strong>di</strong>tori<br />
del Porto):<br />
“Io sopravvivo grazie alle attività che ci sono nel porto <strong>di</strong> Talamone, senza loro, senza i cantieri sono finito,<br />
quelle <strong>di</strong>ecimila persone che passano da talamone le perdo, mi risolvono i problemi per trasportare barche da<br />
10
15 metri… vuole poi la possibilità <strong>di</strong> spostare le barche velocemente perché una barca ferma sono 10<br />
persone che non partono… e poi parlano male <strong>di</strong> Talamone e <strong>Orbetello</strong>… quin<strong>di</strong> è abbastanza importante”.<br />
“Adesso ci vogliono 15 giorni per sistemare la barca… se ce ne volessero due, le persone si fermerebbero<br />
volentieri a Talamone ad aspettare la riparazione in un albergo, a mangiare”. (Velapassion, incontro<br />
impren<strong>di</strong>tori del Porto)<br />
La viabilità e i parcheggi Il <strong>di</strong>scorso sulla cantieristica si collega a quello sulla viabilità sia in uscita che in entrata. In<br />
particolare l’ipotesi in uscita che tenderebbe ad evitare il passaggio da Fonteblanda non<br />
convince molto per la accessibilità dell’area a<strong>di</strong>bita a cantieristica e per la presenza del<br />
cavalcavia che renderebbe <strong>di</strong>fficile il trasporto <strong>di</strong> barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 2 (Amici <strong>di</strong><br />
Talamone srl, c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, incontro concessionari, incontro impren<strong>di</strong>tori<br />
del Porto):<br />
Conclusioni<br />
Inoltre per quello che riguarda la viabilità in entrata la speranza è che la nuova viabilità <strong>di</strong><br />
ingresso al Porto non costituisca un ulteriore “barriera” che renda ancor più rarefatte le<br />
relazioni tra Porto e centro abitato (E<strong>di</strong>cola porto, incontro impren<strong>di</strong>tori del Porto;<br />
affittacamere esercenti e ristoratori, incontro operatori settore turistico ricettivo).<br />
Per i parcheggi vengono segnalate come preferibili rispetto all’area ex campo sportivo, la<br />
zona antistante il cimitero (dove attualmente stazionano i camper) o la zona <strong>di</strong> Fertilia .<br />
(Amici <strong>di</strong> Talamone srl, c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, Nautica Caeletra, Velapassion,<br />
incontro concessionari, incontro impren<strong>di</strong>tori del Porto).<br />
Dall’insieme delle opinioni raccolte emerge che esiste una unanimità rispetto<br />
all’opportunità <strong>di</strong> riqualificare il Porto <strong>di</strong> Talamone purché questo avvenga nel rispetto<br />
dell’ambiente e nel rispetto dei residenti e con il coinvolgimento degli impren<strong>di</strong>tori che già<br />
operano nel Porto.<br />
A tale proposito i concessionari si sono <strong>di</strong>chiarati pronti a <strong>di</strong>alogare con l’amministrazione<br />
in maniera costante e a unificarsi in un Consorzio che riunisca sia i concessionari sportivi<br />
che gli operatori in modo da poter svolgere, se si creeranno le con<strong>di</strong>zioni, un ruolo anche<br />
operativo:<br />
2 Si segnala che nella parte <strong>finale</strong> <strong>di</strong> Fonteblanda nei pressi dell’Aurelia c’è una linea ad alta tensione <strong>di</strong> 180.000 wolt interrata che<br />
complicherebbe molto i lavori. (Angelo Cino Cisl FIT Trasporti)<br />
11
“Noi ci stiamo muovendo per fare un fronte comune che <strong>di</strong>aloghi con l’amministrazione comunale in maniera<br />
continua”. (c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, incontro concessionari)<br />
“Stiamo pensando ad un consorzio unico che riunisca sia i concessionari sportivi che gli operatori” (incontro<br />
concessionari)<br />
“Tra noi ne abbiamo parlato pensiamo <strong>di</strong> supportare l’opera … però c’è da monetizzare … a noi interessa che<br />
l’impatto non sia devastante” (incontro concessionari)<br />
Anche gli altri intervenuti si sono detti del tutto <strong>di</strong>sponibili a <strong>di</strong>alogare con<br />
l’amministrazione e a trovare delle soluzioni con<strong>di</strong>vise sia con gli operatori che con la<br />
popolazione:<br />
“Noi vogliamo partecipare, vogliamo essere presenti a tutte le iniziative che verranno fatte” (c.n. Vada Marina<br />
<strong>di</strong> Talamone, incontro concessionari).<br />
“Si mostra in<strong>di</strong>fferenza nei confronti <strong>di</strong> Talamone. Queste riunioni andavano fatte a Talamone con i<br />
talamonesi. Qui <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Talamone ne vedo pochi” (Natali Gianfranco)<br />
In sintesi negli incontri si è registrata una netta apertura all’ipotesi <strong>di</strong> riqualificazione del<br />
porto pur raccomandando estrema attenzione per gli aspetti naturalistici e per<br />
l’integrazione delle componenti sociali ed impren<strong>di</strong>toriali già attive nell’area. Si teme cioè<br />
l’arrivo <strong>di</strong> un investitore esterno che punti alla costruzione <strong>di</strong> un Porto avulso dalla realtà<br />
locale, e che non solo non abbia ricadute sul territorio ma che lo danneggi e, persino,<br />
escluda anche coloro che al momento vi operano.<br />
Per ovviare a questa ipotesi gli intervenuti sembrano orientarsi per una concertazione con<br />
l’Amministrazione che consenta <strong>di</strong> riqualificare il porto in un’ottica <strong>di</strong> integrazione delle<br />
attività economiche e dei residenti e che abbia un impatto ambientale ridotto. Sembra<br />
delinearsi cioè un’idea <strong>di</strong> porto sostenibile che possa valorizzare le caratteristiche naturali<br />
dell’area ma anche ipotizzare modalità per migliorare l’offerta e <strong>di</strong>namizzare l’economia<br />
locale.<br />
Gli intervenuti agli incontri hanno dato l’impressione possedere una grande ricchezza <strong>di</strong><br />
conoscenze da raccogliere <strong>di</strong>alogando con residenti e operatori e utilizzare nella<br />
definizione degli obiettivi. Una serie <strong>di</strong> conoscenze che negli incontri <strong>di</strong> breve durata,<br />
inevitabilmente, sono state espresse in maniera frammentata e poco approfon<strong>di</strong>ta. Le<br />
parole <strong>di</strong> un operatore però sono significative perché esplicitano una proposta operativa<br />
concreta che effettivamente sembra racchiudere in sé il senso <strong>di</strong> molte delle opinioni<br />
raccolte:<br />
“Talamone è un ambiente naturale a 5 stelle anche perché dalla barca si vede la costa a 360°. L’idea che il<br />
Circolo propone per la riqualificazione del Porto va nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> mantenere le caratteristiche positive<br />
dell’ambiente <strong>di</strong> Talamone e realizzare un intervento quanto più possibile leggero che escluda la<br />
cementificazione del Porto e che valorizzi, invece, la modularità che i pontili galleggianti possono offrire in<br />
12
Domande e risposte 3<br />
Quale è il progetto <strong>di</strong> fondo? Cosa succede ai concessionari?<br />
Quale è l’orientamento del <strong>Comune</strong>?<br />
modo da evitare “cicatrici” insanabili sul territorio. Si potrebbe riqualificare effettivamente il Porto allargando il<br />
canale <strong>di</strong> bonifica per la nautica minore, unire la lingua <strong>di</strong> terra per avere una striscia su cui installare dei<br />
servizi, i bagni, il recupero degli oli usati e stabilire regole e strumentazioni adatte a tenere al meglio le 800<br />
barche che ci sono attualmente. La proposta si sostanzia, inoltre, nella possibilità <strong>di</strong> creare nel porto delle<br />
strutture qualificate che consentano al Porto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un centro <strong>di</strong> riferimento a livello europeo per la vela.<br />
Sfruttando da un canto le potenzialità del clima e dall’altra potenziando le attività già esistenti <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> vela,<br />
corsi <strong>di</strong> salvamento, <strong>di</strong>ving, cantieristica si può puntare a lavorare per 9 mesi all’anno. Bisogna avere il<br />
coraggio delle idee. Con pochi interventi si può fare <strong>di</strong> Talamone un porto ecologico e organizzato che non<br />
<strong>di</strong>strugga le particolarità che richiamano le persone”. (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone, incontro associazioni)<br />
Si delinea cioè un’idea <strong>di</strong> Porto <strong>di</strong> ridotto “impatto” sotto il profilo dell’investimento<br />
economico, delle caratteristiche strutturali, <strong>della</strong> clientela <strong>di</strong> riferimento e che con scelte<br />
<strong>di</strong> sostenibilità valorizzi la componente naturale del luogo pur riuscendo a “fare filiera”<br />
integrando le attività economiche già esistenti; a migliorare il porto dotandolo dei servizi<br />
necessari; a creare connessioni con il centro abitato; a promuovere attività economiche<br />
sostenibili e ad accogliere barche più gran<strong>di</strong> garantendo però uno spazio anche per le<br />
barche dei residenti .<br />
Come si pensa <strong>di</strong> finanziare il progetto? Si pensa a un project<br />
financing? Chi gestirà il porto? Ci sarà un unico gestore? Quale<br />
Obiettivo del <strong>Comune</strong> è la riqualificazione del Porto senza<br />
danneggiare Talamone, quin<strong>di</strong> non pensiamo <strong>di</strong> fare un<br />
gran<strong>di</strong>ssimo Porto, dovrà essere ben inserito nell’ambiente,<br />
bisognerà <strong>di</strong>mensionare la capacità ricettiva e il numero <strong>di</strong> posti<br />
barca specificando la qualità <strong>della</strong> flotta che porti ad un<br />
aumento delle capacità produttive del territorio.<br />
I concessionari saranno componente del progetto. Intanto via<br />
via che scadono le concessioni fino a che non c’è il Porto<br />
verranno rinnovate, così come sono.<br />
Ai sensi <strong>di</strong> legge non è più la capitaneria a dare la concessione<br />
ma il <strong>Comune</strong>. Il <strong>Comune</strong> non opera solo in conformità al co<strong>di</strong>ce<br />
<strong>della</strong> navigazione ma nel rispetto anche degli strumenti<br />
urbanistici e dell’or<strong>di</strong>namento amministrativo.<br />
Per poter iniziare a pensare <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> gestione, <strong>di</strong> costi <strong>di</strong><br />
investimento e <strong>di</strong> tempi bisogna capire se è fattibile, non<br />
l’abbiamo potuto dare per scontato. Il porto ad oggi c’è ma per<br />
3 Le domande e le risposte sono tratte dalle au<strong>di</strong>o-registrazioni del <strong>di</strong>battito delle assemblee del 26 febbraio e del 3 marzo 2009.<br />
13
sarà il costo complessivo? poterlo riqualificare va messo a norma e potrebbe perdere la<br />
fattibilità: magari c’è una fragilità ambientale che non lo<br />
permette. Il primo vero rischio è quello dell’integrità fisica, se<br />
non passiamo questo gra<strong>di</strong>no… se c’è si va avanti, se non c’è si<br />
ferma. Per questo non stiamo presentando un progetto, ma la<br />
partecipazione è iniziata dal quadro conoscitivo. Fino ad ora,<br />
dunque, è inutile pensare ai tempi <strong>di</strong> realizzazione, se sarà un<br />
consorzio o un project financing, è ovvio che per<br />
l’amministrazione è importante un soggetto unico con il quale<br />
parlare.<br />
L’amministrazione dal punto <strong>di</strong> vista finanziario non può<br />
sostenere il costo, quin<strong>di</strong> vanno trovate soluzioni <strong>di</strong>verse… sarà<br />
l’appalto, sarà il project finanincig, non lo sappiamo ancora, va<br />
visto che caratteristiche avrà.<br />
Una soluzione rispetto ad un'altra <strong>di</strong>pende dal tipo <strong>di</strong> porto che<br />
si riesce a fare. Siamo a pensare un progetto che unisca<br />
pubblico e privato… se non c’è l’impren<strong>di</strong>toria che lo vuole<br />
fare…<br />
Ad oggi non c’è un progetto e dunque nemmeno una stima <strong>di</strong><br />
costo.<br />
Quali sono i tempi ipotetici <strong>di</strong> realizzazione <strong>della</strong> struttura? Per i motivi che abbiamo detto, non essendoci un progetto, non<br />
possiamo neanche ipotizzare i tempi per realizzarlo.<br />
Una porzione del Porto manterrà una vocazione commerciale? Si fa un porto solo, con sezioni <strong>di</strong>verse all’interno, così come<br />
definito dal Masterplan dei porti che non sud<strong>di</strong>vide più in porto<br />
turistico o commerciale, ma un porto turistico che dentro può<br />
avere delle sezioni specializzate, tipo porto commerciale.<br />
Ci sarà una sezione de<strong>di</strong>cata ai traghetti verso le isole? Per i traghetti la competenza dei porti è <strong>della</strong> Regione, che<br />
vuole valutarlo con Comuni e provincia. Non è però è ad oggi<br />
nelle ipotesi dell’amministrazione comunale. Tecnicamente la<br />
questione dei traghetti mi sembra non possa essere inserita.<br />
Non mi pare che ci sia sostenibilità. Sarebbero necessarie<br />
gran<strong>di</strong> aree a terra per parcheggi che non ci sono.<br />
Nel progetto <strong>di</strong> riqualificazione si pensa <strong>di</strong> mantenere o <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>smettere la parte nuova del porto?<br />
Le opere fatte fino’ora verranno utilizzate, quello che funziona<br />
resta tale. E’ evidente che servirà un altro molo, questa sarà la<br />
vera opera in acqua da fare.<br />
Quante imbarcazioni si immagina <strong>di</strong> potere accogliere? Il numero <strong>di</strong> barche attuali è circa 850. Noi stiamo facendo delle<br />
simulazioni quale possa essere lo specchio acqueo non è<br />
<strong>di</strong>fficile da ipotizzare, dato che un porto in sostanza c’è già, i<br />
vincoli e le con<strong>di</strong>zioni sono sufficientemente noti (la posidonia,<br />
la protezione dell’intero golfo), il piano strutturale e l’intesa fra<br />
Regione, Provincia e <strong>Comune</strong> hanno già dato le linee <strong>di</strong><br />
intervento. Anche per questo faremo degli ulteriori passaggi.<br />
Quando avremo una possibile collocazione, lo vedremo<br />
14
Avete valutato l’erosione <strong>della</strong> costa e gli effetti<br />
dell’escavazione?<br />
È possibile tenere separato il canale dal porto?<br />
È possibile pensare ad una zona <strong>di</strong> servizio nel nuovo porto per<br />
chi ha la cantieristica ad Albinia e per ora si appoggia a dei<br />
colleghi per fare ormeggiare per qualche ora la barca che deve<br />
andare in riparazione? Ci saranno spazi per i charter?<br />
I negozi saranno all’interno del Porto o fuori? Saranno<br />
accessibili a tutti? Da chi verranno gestiti?<br />
C’è possibilità <strong>di</strong> mettere la cantieristica anche a Talamone e<br />
non solo a Fonteblanda?<br />
Bisogna aspettare l’autostrada per fare il porto?<br />
La popolazione <strong>di</strong> Talamone cosa ne pensa? Il comune ha<br />
intenzione <strong>di</strong> coinvolgere la popolazione, gli impren<strong>di</strong>tori, le<br />
associazioni <strong>di</strong> categoria?<br />
insieme. Il <strong>Comune</strong> è da tanti anni che cerca <strong>di</strong> arrivare a 1000<br />
1200 barche, ma è un numero <strong>di</strong>fficile da raggiungere.<br />
Sono da approfon<strong>di</strong>re gli effetti <strong>della</strong> escavazione, giustissimo,<br />
e infatti abbiamo incaricato dei professionisti, che stanno<br />
lavorando.<br />
Per noi l’intervento sul porto è un intervento unico, mare,<br />
canale, parcheggi a terra, cantieristica, centro storico <strong>di</strong><br />
Talamone, noi pensiamo ad un sistema con componenti che<br />
lavorano in maniera <strong>di</strong>versa. ll canale è parte del progetto, sia<br />
come offerta che per una riqualificazione dell’immagine. Ad oggi<br />
serve sia per la parte idraulica che per le imbarcazioni, per<br />
questo abbiamo pensato <strong>di</strong> deviarlo, e così potrebbero essere<br />
<strong>di</strong>stinti il canale che serve per la parte idraulica quello per<br />
l’ormeggio per le barche più piccole. Questo intervento è stato<br />
ritenuto <strong>di</strong> massima positivo anche da parte dell’ente<br />
competente che è il consorzio <strong>di</strong> bonifica.<br />
Noi vorremmo pensare al porto come un servizio per l’intero<br />
territorio, comprensivo <strong>di</strong> offerte specifiche come il charter o la<br />
cantieristica: dobbiamo <strong>di</strong>versificare l’offerta per poter ampliare<br />
lo sviluppo del territorio.<br />
Come abbiamo detto più volte, il porto è occasione per costruire<br />
reti, ma come funzioneranno è troppo presto per <strong>di</strong>rlo. Peraltro,<br />
molto <strong>di</strong> questo è demandato alle capacità dell’impren<strong>di</strong>toria.<br />
Nei limiti che permettono <strong>di</strong> rispettare ambiente e paesaggio <strong>di</strong><br />
Talamone, ci sarà.<br />
Non dobbiamo attendere la costruzione dell’autostrada. Noi<br />
an<strong>di</strong>amo avanti anche se non viene l’autostrada.<br />
La popolazione è stata interpellata quando si è fatto il PS e ha<br />
aderito all’idea <strong>di</strong> riqualificare il porto <strong>di</strong> talamone, abbiamo fatto<br />
una assemblea pubblica il 9 febbraio e ne rifaremo. Al momento<br />
è aperta partecipazione a tutti e tutti hanno la possibilità <strong>di</strong><br />
mandare nuovi contributi, Altri incontri seguiranno, questo è solo<br />
il primo passo.<br />
15
I partecipanti<br />
Incontro concessionari<br />
26 febbraio ore 15<br />
Incontro operatori del Porto<br />
26 febbraio ore 17<br />
Incontro associazioni sindacali, <strong>di</strong> categoria, ambientaliste,<br />
sportive<br />
3 marzo ore 15<br />
Incontro operatori del settore turistico ricettivo<br />
3 marzo ore 17<br />
Allegro Elio (Marco Vela); Allegro Nicola (c.n. Marco Vela); Berni<br />
Fer<strong>di</strong>nando (Circolo vela libera); Cardosa Leonardo (Leonardo<br />
Cardosa); Cecconata Ultimo (Cecconata); De Be<strong>di</strong>n Carlo (Circolo vela<br />
libera); Della Giovanpaola Diano (Associazione <strong>di</strong>portisti sportivi);<br />
Fabrini Stefano (portuale coop Franceschelli); Fanciulli Paolo<br />
(Cooperativa posidonia); Lenzi Luca (Blue point); Linguiti Roberto<br />
(Yachting club Talamone); Orlan<strong>di</strong> Antonio (c.n. Talamone sas con<br />
Arcobaleno servizi portuali rimorchiatori); Papini Renzo (Lega navale<br />
Talamone); Rossi Ermanno (Coop e ass. Dinata); Taddei Luca<br />
(Segeass); Testa Alessandro (Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone); Va<strong>di</strong><br />
Cristiano (Amici <strong>di</strong> Talamone srl); Va<strong>di</strong> Palmiro (c.n. Vada marina <strong>di</strong><br />
Talamone)<br />
Angioloni Erica (E<strong>di</strong>cola Porto); Campidonico Ilio (Mcc cantiere<br />
nautico); Laucci Carlo (Dimensione Vela); Mazzanti Stefano<br />
(Dimensione Vela); Molinari Roberto (c.n. Molinari); Scuderi Gaetano<br />
(Impianto <strong>di</strong>stribuzione carburante); Ser<strong>di</strong>no Paolo (Nautica Caeletra);<br />
Temperini Domenico (Motonautica maremmana srl); Carlo Laucci<br />
(Velapassion Talamone)<br />
Bertagna Adriano (Wwf); Borghesi Franco (Confartigianato); Capitani<br />
Fabio (Cna provinciale); Caproni Rolando (Cisl); Cianchi Fabio (Wwf);<br />
Cino Angelo (Fit Cisl Grosseto); Cozzatelli Federica (Confesercenti);<br />
D’apolito Nunzio (Legambiente); Di Pasquale Stefano (Uil Grosseto);<br />
Filpa Andrea (Wwf); Montrone Andrea (o.t.s e <strong>di</strong>ving center); Natali<br />
Gianfranco (pensionato); Ottoni Maddalena (Confcommercio); Podestà<br />
Valentino (Terra <strong>di</strong> Maremma); Porta Mauro (Uil <strong>Orbetello</strong>); Sabatini<br />
Francesco (A.D.O. associazione <strong>di</strong>portisti); Scola Michele (Italia<br />
Nostra); Tellini Enrico (Confesercenti); Testa Alessandro (Circolo <strong>della</strong><br />
Vela Talamone); Uloremi Barbara (Filt); Uloremi Pasqualino (Filt Cgil);<br />
Ver<strong>di</strong>ni Loreto (Cisl Fnp).<br />
Ivano (<strong>di</strong>stributore carburante); Bagnoli Roberta (Agenzia immobiliare);<br />
Bianchi Alessandro (alimentari); Billi (Agriturismo); Biozzi Paolo<br />
(agriturismo); Bonicelli Maurizio (Tabaccheria); Calchetti Daniele (Il<br />
Poderino); Carpallo Massimo (ristoratore); Fanciulli Franco (Agenzia<br />
marittima); Follisi Vittorio (Ristoratore); Francorsi Cesare (Talamone<br />
camping); Mugnai Marina (Affitto appartamenti); Nuti Davide (Il<br />
Poderino); Rinal<strong>di</strong> Tiziana (Mayflower bar); Sillani Riccardo<br />
(ristoratore); Torreggiani Gianpaolo (Affitto appartamenti); Zaffiri<br />
Stefano (Hotel Baia <strong>di</strong> Talamone); Zanellate Francesca (Campeggio<br />
ideal).<br />
16
SECONDA PARTE: I contributi scritti<br />
I contributi<br />
Franco Fanciulli<br />
Carlo Stoppa<br />
Circolo <strong>della</strong> Vela<br />
Talamone<br />
Successivamente agli incontri sono arrivati al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> 5 contributi inviati dai<br />
seguenti impren<strong>di</strong>tori e associazioni: Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone; Confesercenti<br />
<strong>Orbetello</strong>; Franco Fanciulli; Carlo Stoppa; WWF Toscana Sezione Regionale.<br />
Si tratta <strong>di</strong> scritti <strong>di</strong> impostazione, lunghezza e contenuti eterogenei che portano, ciascuno<br />
dal proprio punto <strong>di</strong> osservazione, un contributo alla <strong>di</strong>scussione sulla Variante al Porto <strong>di</strong><br />
Talamone. I contributi vengono pubblicati nella loro forma integrale qui <strong>di</strong> seguito in or<strong>di</strong>ne<br />
alfabetico e se ne dà brevemente conto in questa pagina organizzandoli per tema sulla<br />
base <strong>della</strong> loro maggiore o minore “omogeneità” con quanto pubblicato nella Prima parte<br />
del rapporto 4 .<br />
Il contributo inviato dall’impren<strong>di</strong>tore Franco Fanciulli contiene un sostanziale<br />
ringraziamento per le attività svolte e sottolinea la propria <strong>di</strong>sponibilità a collaborare<br />
mettendo a <strong>di</strong>sposizione le proprie conoscenze, maturate come impren<strong>di</strong>tori operanti nel<br />
Porto <strong>di</strong> Talamone, alla definizione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> Porto che sia fonte <strong>di</strong> sviluppo<br />
economico e sociale per Talamone.<br />
Il contributo <strong>di</strong> Carlo Stoppa fa sostanziale riferimento al possesso <strong>di</strong> un’area agricola in<br />
località La Marina attualmente a<strong>di</strong>bita a parcheggio e <strong>di</strong> altri terreni in prossimità<br />
dell’abitato <strong>di</strong> Talamone e <strong>della</strong> strada provinciale <strong>di</strong> Talamone per i quali richiede la<br />
possibilità <strong>di</strong> valutare la loro destinazione d’uso a fini e<strong>di</strong>lizi e <strong>di</strong> cantieristica nell’ambito<br />
<strong>della</strong> Variante al Porto <strong>di</strong> Talamone<br />
Il Circolo <strong>della</strong> Vela <strong>di</strong> Talamone aveva già espresso delle opinioni in merito alla<br />
necessità <strong>di</strong> tutelare le specificità ambientali dell’area e all’opportunità <strong>di</strong> promuovere una<br />
riqualificazione meno impattante possibile utilizzando poco cemento e preferendo i pontili<br />
mobili ad esempio e, infine, rispetto alla possibilità <strong>di</strong> fare del Porto un polo internazionale<br />
<strong>della</strong> Vela.<br />
Il contributo specifico che è stato inviato dal Circolo <strong>della</strong> Vela approfon<strong>di</strong>sce e dettaglia<br />
questo ultimo punto fornendo in<strong>di</strong>cazioni sulle strategie da seguire per qualificare il Porto<br />
<strong>di</strong> Talamone nel settore <strong>della</strong> vela, sulle opportunità economiche che questo potrebbe<br />
portare e dettagliando i servizi e le strutture necessarie a tale scopo.<br />
Nella fattispecie il contributo sottolinea la necessità <strong>di</strong> prevedere dei parcheggi per auto,<br />
per porta barca e per “barche sportive a secco”; uno scivolo per il varo e l’alaggio <strong>di</strong><br />
barche sportive; una gru <strong>di</strong> sollevamento; una zona <strong>di</strong> attracco e ormeggio per i mezzi <strong>di</strong><br />
assistenza; uffici, locali tecnici, aule e sale riunioni; magazzini, attrezzeria e officina;<br />
4 La Prima parte del <strong>Rapporto</strong> corrisponde esattamente al <strong>Rapporto</strong> reso pubblico e pubblicato on line sul sito del<br />
Garante <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> in data 31/03/2009.<br />
17
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
WWF Toscana<br />
spogliatoi e servizi igienici oltre ai servizi ricettivi <strong>di</strong> varia natura che dovrebbero trovarsi<br />
nei pressi del Porto 5 . Il contributo del Circolo <strong>della</strong> Vela è stato inserito integralmente nella<br />
Variante al Piano Strutturale e <strong>della</strong> Variante al Prg.<br />
Il contributo <strong>di</strong> Confesercenti <strong>Orbetello</strong> affronta la questione del Porto sotto il profilo<br />
dello sviluppo socio economico dell’area e sulle necessità <strong>di</strong> tutela ambientale. Esso si<br />
raccorda sostanzialmente a quanto emerso negli incontri sottolineando la necessità <strong>di</strong><br />
promuovere una riqualificazione economica dell’area – anche al fine <strong>di</strong> contrastare la<br />
<strong>di</strong>minuzione <strong>della</strong> popolazione residente – ponendo le basi per un <strong>di</strong>namismo economico<br />
che permetta all’area <strong>di</strong> superare la stagionalità “stretta” <strong>di</strong> un solo mese l’anno.<br />
Confesercenti sottolinea, però, la necessità <strong>di</strong> tutelare l’ambiente naturale <strong>di</strong> Talamone e<br />
<strong>di</strong> evitare che il progetto del Porto conduca ad una speculazione priva <strong>di</strong> connessioni col<br />
territorio e con gli attori sociali ed economici che in esso vivono e operano. A tal fine<br />
sottolinea alcuni elementi da trattare con cautela e suggerisce delle possibili vie <strong>di</strong><br />
sviluppo: concordemente con quanto era già emerso negli incontri e riportato nella prima<br />
parte del <strong>Rapporto</strong>, Confesercenti sottolinea cautela nella previsione <strong>di</strong> aumenti<br />
volumetrici delle e<strong>di</strong>ficazioni a fini ricettivi e commerciali nei pressi del Porto -<br />
sottolineando che non si sente l’esigenza <strong>di</strong> ulteriori posti letto rispetto a quelli già<br />
<strong>di</strong>sponibili a Talamone - esprime perplessità sulla possibilità <strong>di</strong> sviluppare una<br />
cantieristica a Fonteblanda per barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni per la <strong>di</strong>fficoltà a trasportarle<br />
(cavalcavia sotto l’Aurelia).<br />
Per ciò che riguarda le altre possibili vie <strong>di</strong> sviluppo suggerisce <strong>di</strong> prevedere un “retro<br />
terra” per le riparazioni delle barche nei pressi del Porto, destinando i terreni <strong>di</strong><br />
Fonteblanda al comparto agricolo del Km 0, e <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> ottenere<br />
l’apertura <strong>di</strong> una biglietteria del Parco dell’Uccellina a Talamone in modo da rivitalizzare<br />
l’area e <strong>di</strong> offrire ai visitatori del Parco un facile collegamento con il mare e viceversa.<br />
Il contributo del WWF Toscana sottolinea in più punti la carenza <strong>di</strong> informazioni<br />
specifiche sulla Variante sia dal punto <strong>di</strong> vista delle strategie dell’Amministrazione sia dal<br />
punto <strong>di</strong> vista dei documenti tecnici resi pubblici e delle in<strong>di</strong>cazioni riportate nell’opuscolo<br />
<strong>di</strong>stribuito agli incontri stessi.<br />
Il WWF ritiene che la Variante al Porto vada nella <strong>di</strong>rezione <strong>della</strong> costruzione <strong>di</strong> un Porto<br />
ex novo piuttosto che verso la riqualificazione <strong>di</strong> quello esistente; ritiene anche che gli<br />
strumenti urbanistici sovraor<strong>di</strong>nati (il PIT regionale, il PTCP) imporrebbero una tutela sia<br />
del litorale, che del territorio retrostante il Porto incompatibile con la variante che si sta<br />
programmando. Nel contributo del WWF si afferma inoltre che gli elementi in<strong>di</strong>cati come<br />
deboli e squalificanti del Porto attuale (il sovraffollamento del canale, i rischi ambientali e<br />
<strong>di</strong> sversamento, la congestione del traffico in entrata) potrebbero essere superati con<br />
degli interventi <strong>di</strong> minore impatto ambientale rispetto a quelli in previsione.<br />
Il contributo sottolinea, infine, l’insufficienza <strong>della</strong> Valutazione integrata iniziale già<br />
redatta poiché carente sotto il profilo degli obiettivi che l’Amministrazione intende<br />
perseguire dei quali non è stata compiuta una adeguata verifica né sotto il profilo tecnico,<br />
5 Di tutti questi elementi vengono date in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> dettaglio sulle caratteristiche che dovrebbero avere per le quali si rimanda<br />
all’allegato nelle pagine successive.<br />
18
né dal punto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co-amministrativo, né sotto quello economico-finanziario.<br />
Nel contributo si fa inoltre riferimento agli aspetti relativi allo stu<strong>di</strong>o delle evoluzioni <strong>della</strong><br />
costa e all’impatto che il Porto avrebbe su <strong>di</strong> essa e agli effetti che avrebbe sulle praterie<br />
<strong>di</strong> Posidonia; agli effetti dello spostamento del canale; all’impatto sociale che avrebbe sul<br />
territorio un Porto destinato ad accogliere barche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ben più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelle<br />
attualmente presenti. Il WWF ritiene che le in<strong>di</strong>cazioni ad oggi fornite non siano sufficienti<br />
per valutare effettivamente l’impatto <strong>della</strong> Variante e richiede, perciò, ulteriori dettagli e<br />
approfon<strong>di</strong>menti.<br />
.<br />
19
Allegati: i contributi<br />
a. Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone<br />
b. Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
c. Franco Fanciulli<br />
d. Carlo Stoppa<br />
e. WWF Toscana Sezione Regionale<br />
20
Contributo-Proposta del<br />
Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D.<br />
alla Variante per la Riqualificazione<br />
del Porto <strong>di</strong> Talamone <strong>di</strong> cui alla<br />
Delibera n° 311 dell’ 1.09.2008 del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong><br />
Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone<br />
Associazione Sportiva Dilettantistica<br />
Via dei Mille, 3 – 58010 Talamone<br />
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Un nuovo modello <strong>di</strong> porto<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong>, con la deliberazione n.311 dell’ 1 Settembre 2008, ha <strong>di</strong><br />
fatto intrapreso la procedura per la riqualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone in<br />
accordo con le linee programmatiche del Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale (PIT) <strong>della</strong><br />
Regione Toscana sul tema de “La rete dei porti toscani” ed il Piano Territoriale <strong>di</strong><br />
Coor<strong>di</strong>namento (PTC) <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Grosseto.<br />
I principi contenuti nel documento programmatico regionale, peraltro coerenti<br />
con la programmazione dell’ Unione Europea sull’ argomento, suggeriscono e<br />
richiedono agli Enti preposti una progettazione delle nuove realtà in maniera da<br />
consentire uno sviluppo compatibile con l’ ambiente, una qualificata vivibilità del<br />
territorio, un limitato utilizzo delle risorse, una progettazione architettonica<br />
compatibile con le realtà circostanti, una spiccata integrazione tra le varie attività<br />
possibili.<br />
In questo documento il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D., in quanto operatore<br />
interessato ad una riqualificazione del porto anche da un punto <strong>di</strong> vista velico e<br />
sportivo, intende sottoporre all’ attenzione degli Enti chiamati a programmare e<br />
decidere sulla realizzazione <strong>di</strong> una così importante infrastruttura la possibilità <strong>di</strong><br />
prevedere in essa ogni risorsa e strumento necessario allo sviluppo <strong>di</strong> un’ attività<br />
velica <strong>di</strong> primario livello. Tale proposta è giustificata dalla convinzione che il<br />
porto <strong>di</strong> Talamone possa rispondere ad ogni esigenza <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un’ attività<br />
velica qualificata capace <strong>di</strong> convivere con gli altri aspetti economici e nello stesso<br />
tempo <strong>di</strong> contribuire in maniera marcata allo sviluppo economico e culturale<br />
locale.<br />
La rada <strong>di</strong> Talamone, in virtù delle particolari caratteristiche del vento e del mare,<br />
è già oggi meta continua <strong>di</strong> un flusso turistico sportivo da ogni parte dell’<br />
Europa. La costituzione <strong>di</strong> un nuovo porto, in cui fossero presenti, internamente<br />
ad esso e nelle sue imme<strong>di</strong>ate vicinanze, tutte le strutture per sviluppare un’<br />
attività velica <strong>di</strong> grande livello, può significare per il territorio circostante un’<br />
opportunità <strong>di</strong> enorme e continuativo sviluppo e <strong>di</strong> sicuro progresso negli anni<br />
futuri.<br />
Nelle pagine che seguono il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D., con l’ intento <strong>di</strong><br />
sollecitare l’ attenzione su un aspetto che spesso non viene preso<br />
sufficientemente in considerazione nella progettazione <strong>di</strong> un porto turistico,<br />
mette a <strong>di</strong>sposizione una serie <strong>di</strong> proprie conoscenze, <strong>di</strong> dati e <strong>di</strong> concetti che<br />
potranno essere ulteriormente approfon<strong>di</strong>ti qualora fosse necessario ad<strong>di</strong>venire<br />
ad una ulteriore fase <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> fattibilità.
Un riepilogo <strong>della</strong> proposta<br />
Nelle pagine che seguono il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. propone, nell’<br />
ambito del progetto <strong>di</strong> riqualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone promosso dal<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong>, <strong>di</strong> prevedere la costituzione <strong>di</strong> un “polo velico” <strong>di</strong> valore<br />
internazionale in cui poter organizzare, tra l’altro, queste attività:<br />
• organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni veliche nazionali ed internazionali<br />
• centro federale sportivo velico per squadre olimpiche<br />
• centro <strong>di</strong> allenamento per squadre nazionali e <strong>di</strong> club estere<br />
• scuola <strong>di</strong> vela per giovani ed adulti su barche sportive e cabinate<br />
• scuola <strong>di</strong> mare e corsi per rilascio <strong>di</strong> patenti ed attestati<br />
• <strong>di</strong>porto e pratica amatoriale e sportiva <strong>di</strong> vela su derive e cabinati<br />
• pratica amatoriale e sportiva per windsurf, kitesurf e catamarano<br />
La proposta viene elaborata nella ferma convinzione che la rada <strong>di</strong> Talamone, con<br />
le sue caratteristiche naturali già molto note nell’ ambiente dei praticanti dell’<br />
attività velica, possa <strong>di</strong>ventare una delle zone più appetibili in cui svolgere l’<br />
attività velica nelle sue varie forme durante tutto l’arco dell’ anno. Questo<br />
consentirebbe <strong>di</strong> attirare a Talamone-Fonteblanda un continuo e notevole flusso<br />
<strong>di</strong> presenze nei mesi non estivi con ciò contribuendo alla <strong>di</strong>versificazione dell’<br />
offerta turistica ed all’ allungamento <strong>della</strong> stagione economica.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o si compone delle seguenti parti:<br />
• Le caratteristiche <strong>della</strong> rada e del golfo: in questa sezione vengono<br />
analizzate le caratteristiche naturali che consentono un’ attività velica <strong>di</strong><br />
primissimo livello<br />
• Le attività possibili: in questa parte vengono identificate le attività veliche<br />
che possono essere svolte e viene tracciata un’ ipotesi <strong>di</strong> valore economico<br />
dell’ attività possibile<br />
• Le infrastrutture necessarie: in questa sezione vengono invece in<strong>di</strong>cate le<br />
infrastrutture che devono essere pre<strong>di</strong>sposte nell’ ambito portuale per<br />
consentire lo sviluppo dell’ attività velica così come ipotizzato<br />
• il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone: presentazione del proponente e cenni<br />
storici riguardo la sua attività.<br />
In ognuna <strong>di</strong> tali sezioni vengono specificati i concetti, vengono date le<br />
spiegazioni e formulate le proposte progettuali ed economiche riguardo il tipo <strong>di</strong><br />
attività proposta.<br />
In merito ai risvolti economici che l’ attività velica può <strong>di</strong>rettamente generare sul<br />
territorio intorno al porto si giunge alla conclusione che essa può essere stimata<br />
in 2.000.000,00 – 2.500.000,00 Euro all’ anno con un probabile incremento <strong>di</strong><br />
personale addetto <strong>di</strong> 20-25 unità. A questi dati devono essere sommati anche<br />
quelli del mercato indotto e <strong>di</strong> riflesso che questa attività può generare su tutto il<br />
territorio circostante.
Dalle esperienze già in atto in varie parti del mondo (Gran Bretagna, Costa Brava,<br />
Baleari, Canarie, Francia, Lago <strong>di</strong> Garda, Croazia), si può giungere anche alla<br />
conclusione che un porto con un’ alta qualificazione dal punto <strong>di</strong> vista dell’<br />
attività sportiva-agonistica velica consente:<br />
• grande visibilità del territorio a livello internazionale<br />
• sviluppo <strong>di</strong> un volano economico su tutto il territorio<br />
• la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> clientela selezionata e qualificata<br />
• la <strong>di</strong>versificazione delle attività possibili e l’ integrazione con l’indotto<br />
• il prolungamento <strong>della</strong> stagione turistica<br />
• la valorizzazione del territorio<br />
• la possibilità <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> programmi lu<strong>di</strong>co-sportivi alternativi.<br />
Inoltre e importante considerare che parte delle strutture che vengono proposte<br />
per lo sviluppo dell’ attività velica possono essere utilizzate anche per altri tipi <strong>di</strong><br />
attività sportiva-ricreativa quali il <strong>di</strong>ving, la mountain-bike e per programmi<br />
istruttivi da attivare nelle scuole elementari, me<strong>di</strong>e e superiori del comprensorio.
Le caratteristiche <strong>della</strong> rada e del golfo<br />
Per poter esercitare nel miglior modo possibile lo sport <strong>della</strong> vela occorrono delle<br />
localizzazioni dotate <strong>di</strong> alcune essenziali qualità naturali:<br />
• ottima qualità del vento in intensità e durata<br />
• moto ondoso non eccessivo e commisurato alla forza del vento<br />
• clima con bassa piovosità e ridotti giorni <strong>di</strong> gelo<br />
• linea <strong>di</strong> costa frastagliata ed irregolare.<br />
Le caratteristiche presenti nel Golfo dell’ Argentario e più in particolare nella<br />
rada <strong>di</strong> Talamone rispondono pienamente agli standard necessari per assicurare<br />
un’ attività velica <strong>di</strong> altissimo livello. Di seguito, solo in via conoscitiva, vengono<br />
segnalate alcune <strong>di</strong> tali caratteristiche.<br />
Il vento: la rada <strong>di</strong> Talamone gode, nelle varie stagioni dell’ anno, <strong>di</strong> un altissimo<br />
numero <strong>di</strong> giornate <strong>di</strong> vento utile per l’ attività velica. Nell’ ambito <strong>di</strong> una singola<br />
giornata la presenza del vento è assicurata per oltre l’ 80% delle ore <strong>di</strong> luce in<br />
tutte le stagioni. Durante la stagione primaverile più avanzata e quella estiva la<br />
conformazione <strong>della</strong> costa dell’ Uccellina, l’esistenza a nord dell’ ampia piana <strong>di</strong><br />
Grosseto, che si riscalda in maniera sensibile durante la giornata, e la presenza a<br />
sud del Monte Argentario innesca giornalmente un poderoso vento <strong>di</strong> “termica”<br />
(15-25 no<strong>di</strong>) che si attiva a metà mattina per terminare abbondantemente dopo il<br />
tramonto. Questo vento, potente e continuo, consente un’ attività velica <strong>di</strong><br />
primissima qualità.<br />
La linea <strong>di</strong> costa: la presenza <strong>della</strong> spiaggia a nord <strong>della</strong> rada, protetta dagli<br />
antistanti bassi fondali, consente un’ ottima attività <strong>di</strong> windsurf, kitesurf e<br />
catamarani. Proprio la presenza <strong>di</strong> ampi bassi fondali vicino alla linea <strong>di</strong> costa<br />
consentono, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> molte altre localizzazioni, l’ esercizio <strong>di</strong> questi sport<br />
anche per i meno esperti. Nella parte più a ovest <strong>della</strong> rada, laddove dovrebbe<br />
sorgere il nuovo porto turistico, trovano un ottimo approdo riparato dal vento e<br />
dal mare grosso le imbarcazioni a deriva e cabinate. Inoltre, proprio per le<br />
caratteristiche <strong>di</strong> riparo naturale già noto sin dall’ epoca romana, il tratto <strong>di</strong> mare<br />
più vicino all’ abitato <strong>di</strong> Talamone presenta, anche in caso <strong>di</strong> cattivo tempo o <strong>di</strong><br />
mare particolarmente agitato, zone in cui poter svolgere un’ attività velica <strong>di</strong><br />
grande qualità.<br />
Il fondale: il fondale <strong>della</strong> rada <strong>di</strong> Talamone è adatto a qualsiasi tipo <strong>di</strong> attività<br />
velica, dal windsurf e kitesurf, alle barche sportive a deriva, alle barche cabinate<br />
d’ altura <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>mensione.<br />
Il clima: il promontorio <strong>di</strong> Talamone presenta un andamento climatico simile a<br />
quello del Gargano in Puglia con pochissimi giorni <strong>di</strong> pioggia nell’ anno. La parte<br />
<strong>finale</strong> dei Monti dell’ Uccellina e la rada <strong>di</strong> Talamone presentano livelli <strong>di</strong><br />
piovosità minimi rispetto alle me<strong>di</strong>e nazionali. Inoltre la particolare
conformazione <strong>della</strong> costa e la continua presenza <strong>di</strong> correnti <strong>di</strong> vento consente<br />
un rapido ristabilirsi del sereno anche dopo eventuali precipitazioni.<br />
La Costa d’Argento e l’ Arcipelago Toscano: il circostante sistema costiero è uno<br />
tra i più interessanti scenari da un punto <strong>di</strong> vista velico <strong>di</strong> tutto il Mare<br />
Me<strong>di</strong>terraneo. Il sistema portuale esistente (Porto Ercole, Marina Cala Galera,<br />
Porto Santo Stefano e Talamone), la Costa d’Argento ed il circostante Arcipelago<br />
Toscano offrono la possibilità <strong>di</strong> percorsi per manifestazioni veliche <strong>di</strong> ogni<br />
livello.
Le attività possibili<br />
In un porto progettato e strutturato per sviluppare ed accogliere varie tipologie<br />
<strong>di</strong> attività devono essere presenti <strong>di</strong>fferenti categorie <strong>di</strong> operatori economici:<br />
dalle possibili azioni comuni <strong>di</strong> questi si originano benefici ed ampie ricadute<br />
economiche anche su tutto il territorio circostante. Oltre alle consuete attività<br />
relative alla gestione portuale, alla cantieristica, al commercio, ai servizi, alla<br />
ricettività e alla ristorazione la presenza dell’ attività <strong>di</strong>portistico-sportiva<br />
produce un’ulteriore preziosa e conveniente valorizzazione integrativa dell’<br />
intera struttura.<br />
Nell’ eventualità che il porto turistico <strong>di</strong> Talamone venga pensato, come ci si<br />
augura in questo stu<strong>di</strong>o, per accogliere anche la pratica sportiva velica ad ogni<br />
livello, in esso sarà possibile svolgere i seguenti principali tipi <strong>di</strong> attività durante<br />
tutti i mesi dell’ anno:<br />
• <strong>di</strong>porto velico sportivo <strong>di</strong>lettantistico<br />
• organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni veliche<br />
• pratica del windsurf, kitesurf e catamarano<br />
• istruzione velica per giovani ed adulti<br />
• scuola <strong>di</strong> mare per studenti ed operatori nautici<br />
• allenamento <strong>di</strong> squadre nazionali ed internazionali<br />
• centro federale sportivo velico<br />
• match-race, team-race, team-buil<strong>di</strong>ng<br />
• corsi per il rilascio <strong>di</strong> patenti nautiche e brevetti.<br />
Ognuna delle attività veliche sopra elencate consente una spiccata<br />
<strong>di</strong>versificazione temporale dell’ attività del porto: la maggior parte <strong>di</strong> tali attività<br />
potrà, <strong>di</strong>fatti, essere organizzata durante tutti i mesi extra estivi consentendo il<br />
più razionale ed omogeneo utilizzo delle strutture e del personale impiegato<br />
proprio in stagioni in cui il porto, nella sua più classica utilizzazione, è<br />
frequentato soltanto dagli addetti alle manutenzioni. Il fatto che le attività<br />
proposte possano essere svolte durante tutto l’ arco dell’ anno permette non solo<br />
l’ allungamento <strong>della</strong> stagione turistica, che è una delle chiavi già identificate<br />
dello sviluppo economico <strong>di</strong> tutta l’area, ma la creazione <strong>di</strong> un vero e proprio<br />
flusso costante <strong>di</strong> presenze, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> sviluppo<br />
economico, durante tutti i mesi dell’ anno.<br />
A supporto <strong>di</strong> quanto detto è bene ricordare che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> molte altre<br />
località, la zona <strong>di</strong> Talamone, per le sue caratteristiche orografiche e<br />
meteorologiche, presenta un altissimo numero <strong>di</strong> giornate utili in tutte le stagioni<br />
dell’ anno. Ogni attività velica, per essere svolta nel migliore dei mo<strong>di</strong>, ha bisogno<br />
<strong>di</strong> specifiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vento e <strong>di</strong> mare. Per esemplificazione si riporta <strong>di</strong><br />
seguito prima una classificazione delle con<strong>di</strong>zioni del vento e del mare, nota
come scala Beaufort, poi uno stu<strong>di</strong>o statistico, riferito all’ area <strong>di</strong> Talamone,<br />
riguardo la percentuale <strong>di</strong> giornate in un mese in cui si verificano le varie<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vento e quin<strong>di</strong>, per la stessa area, le percentuali <strong>di</strong> giornate utili per<br />
la pratica delle principali <strong>di</strong>scipline veliche.<br />
scala Beaufort no<strong>di</strong> m/sec onde mt. descrizione attività velica possibile<br />
forza 2 4-6 2-3 0,2brezza leggera derive - cabinati<br />
forza 3 7-10 3,5-5 0,6brezza tesa derive - cabinati - surf<br />
forza 4 11-16 5,5-8 1,0vento moderato derive - cabinati - surf<br />
forza 5 17-21 8,5-10,5 2,0vento teso derive - cabinati - surf<br />
forza 6 22-27 11-13,5 3,0vento fresco cabinati - surf<br />
forza 7 28-33 14-16,5 4,0vento forte cabinati - surf<br />
forza 8 34-40 17-20 5,5burrasca attività sconsigliata<br />
Tab.1: scala Beaufort delle con<strong>di</strong>zioni del vento e del mare ed attività velica possibile<br />
Me<strong>di</strong>a mensile <strong>di</strong> intensità del vento (% <strong>di</strong> giorni sul totale)<br />
analisi effettuata dal 2005 al 2009 dati percentuali - fonte windguru<br />
mese forza del vento - scala Beaufort<br />
2 3 4 5 6 7 8<br />
Gennaio 23 29 31 7 8 2 0<br />
Febbraio 29 26 27 13 5 0 0<br />
Marzo 18 36 17 18 11 0 0<br />
Aprile 18 43 21 11 7 0 0<br />
Maggio 28 42 19 9 2 0 0<br />
Giugno 28 60 10 2 0 0 0<br />
Luglio 14 68 17 0 1 0 0<br />
Agosto 18 65 17 2 0 0 0<br />
Settembre 27 44 22 7 0 0 0<br />
Ottobre 37 32 19 7 5 0 0<br />
Novembre 30 33 21 7 8 1 0<br />
Dicembre 18 35 22 16 7 2 0<br />
(Esempio: a gennaio nel 29 per cento dei giorni il vento ha un' intensità pari a forza 3)<br />
Tab.2: me<strong>di</strong>a mensile <strong>di</strong> intensità del vento<br />
Riepilogo <strong>della</strong> percentuale annuale <strong>di</strong> giorni utili per ogni tipo <strong>di</strong> attività velica:<br />
Attività barche a deriva e match race: da forza 2 a forza 5 92<br />
Attività barche cabinate: da forza 2 a forza 6 97<br />
Attività windsurf e kitesurf: da forza 3 a forza 7 74<br />
Tab.3: riepilogo delle percentuali <strong>di</strong> giorni utili annuali per le varie attività veliche<br />
Nelle considerazioni economiche che seguono si è ipotizzato <strong>di</strong> attivare tutte le<br />
tipologie <strong>di</strong> attività velica già elencate ponendo una particolare attenzione sulla
pratica amatoriale del <strong>di</strong>porto velico e del wind-surf e kite-surf e sull’<br />
organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni veliche. Per questo specifico settore si è<br />
pensato che un porto in cui saranno <strong>di</strong>sponibili tutte le attrezzature che<br />
verranno evidenziate nel prosieguo del presente stu<strong>di</strong>o è in grado <strong>di</strong> poter<br />
ospitare annualmente l’ organizzazione dei seguenti eventi:<br />
- n.3 regate internazionali/europee <strong>di</strong> barche d’altura cabinate<br />
- n.3 regate internazionali/europee <strong>di</strong> barche a deriva<br />
- n.4 regate nazionali/regionali <strong>di</strong> barche d’altura cabinate<br />
- n.4 regate nazionali/regionali <strong>di</strong> barche a deriva<br />
- n.2 manifestazioni <strong>di</strong> match-race<br />
- n.2 manifestazioni <strong>di</strong> wind-surf o kite-surf<br />
- n.8-10 raduni per squadre nazionali ed europee<br />
Di seguito viene riportato un riepilogo dei contributi economici che ciascuna<br />
attività può fornire <strong>di</strong>rettamente al sistema porto-territorio circostante.<br />
tipo attività giorni <strong>di</strong><br />
presenza<br />
valore min<br />
per giorno<br />
<strong>di</strong><br />
presenza<br />
in Euro<br />
valore<br />
max per<br />
giorno <strong>di</strong><br />
presenza<br />
in Euro<br />
valote totale min<br />
in Euro<br />
valote totale<br />
max in Euro<br />
<strong>di</strong>porto velico sportivo 18000 10,00 20,00 180.000,00 360.000,00<br />
manifestazioni veliche 18000 80,00 100,00 1.440.000,00 1.800.000,00<br />
pratica windsurf - kitesurf 10000 25,00 35,00 250.000,00 350.000,00<br />
istruzione velica giovani e adulti 3000 15,00 20,00 45.000,00 60.000,00<br />
scuola <strong>di</strong> mare 1000 5,00 10,00 5.000,00 10.000,00<br />
allenamento squadre nazionali e clinic 800 60,00 80,00 48.000,00 64.000,00<br />
centro federale sportivo 700 60,00 80,00 42.000,00 56.000,00<br />
match-race, team-race, team buil<strong>di</strong>ng 500 50,00 70,00 25.000,00 35.000,00<br />
corsi patenti e brevetti 500 10,00 15,00 5.000,00 7.500,00<br />
TOTALE 52500 2.040.000,00 2.742.500,00<br />
Nella prima colonna è in<strong>di</strong>cato il tipo <strong>di</strong> attività, nella seconda è riportato il<br />
numero <strong>di</strong> presenze-giorno ovvero il prodotto tra il numero <strong>di</strong> persone presenti<br />
per ogni specifica attività e i giorni <strong>di</strong> presenza. Nella terza e quarta colonna<br />
sono in<strong>di</strong>cati gli apporti economici giornalieri, minimi e massimi, che ciascun<br />
partecipante ad una data attività può riversare sul territorio: in questo dato si<br />
tiene conto dell’ eventuale costo del pernottamento e del vitto. Nella valutazione<br />
degli apporti economici giornalieri vengono considerati criteri <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />
consumi normali ed or<strong>di</strong>nari. Infine la quinta e la sesta colonna rappresentano il<br />
gettito economico che ciascuna attività è in grado <strong>di</strong> produrre annualmente a<br />
favore del territorio.<br />
Quin<strong>di</strong> in conclusione un’ organizzazione sportiva che, <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> adeguate<br />
strutture all’ interno del porto <strong>di</strong> Talamone, fosse in grado <strong>di</strong> sviluppare un’
attività <strong>di</strong> istruzione, allenamento, <strong>di</strong>porto ed agonistico nelle varie <strong>di</strong>scipline<br />
costituenti il mondo <strong>della</strong> navigazione a vela può generare sul territorio<br />
circostante a Talamone e Fonteblanda un indotto economico che in questo stu<strong>di</strong>o<br />
rimane stimato in 2.000.000,00 – 2.500.000,00 Euro. Questo valore economico<br />
può anche essere tradotto in 20-25 nuovi addetti su tutto il territorio.
Le infrastrutture necessarie<br />
Per poter sviluppare, nell’ ambito del nuovo porto turistico <strong>di</strong> Talamone,<br />
l’organizzazione professionale <strong>della</strong> attività veliche in<strong>di</strong>cate in altra parte del<br />
presente stu<strong>di</strong>o occorre prevedere, sin dalla fase <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> fattibilità<br />
del nuovo inse<strong>di</strong>amento, una serie <strong>di</strong> infrastrutture specifiche. Molte <strong>di</strong> tali<br />
infrastrutture possono essere utilizzate anche per vari altri scopi e quin<strong>di</strong> non<br />
devono essere considerate come maggiori costi specifici necessari per l’<br />
organizzazione dell’ attività velica: ad esempio il piazzale <strong>di</strong> parcheggio<br />
necessario ad ospitare gli automezzi dei concorrenti ad una manifestazione<br />
velica può essere anche utilizzato coma area poli-funzionale per vari e<br />
<strong>di</strong>fferenziati altri tipi <strong>di</strong> attività. Oppure gli spogliatoi e <strong>di</strong>verse aree generiche<br />
potranno essere utilizzate per lo svolgimento <strong>di</strong> altre attività sportive, istruttive e<br />
ricreative.<br />
Di seguito vengono elencate le varie strutture che devono essere previste con l’<br />
in<strong>di</strong>cazione delle quantità, delle caratteristiche e <strong>della</strong> tipologia <strong>di</strong> utilizzo:<br />
area parcheggio automezzi attività velica normale: 10-12 posti auto per<br />
esigenze <strong>di</strong> servizio giornaliero (circa 220 mq.)<br />
area parcheggio automezzi concorrenti: 65-80 posti auto per gli automezzi dei<br />
concorrenti delle manifestazioni (area in comune con altre attività) (circa<br />
1.500-1.700 mq.)<br />
area sosta carrelli porta-barche dei concorrenti: area <strong>di</strong> sosta da destinare ai<br />
carrelli porta-barche dei concorrenti (area in comune con altre attività) (circa<br />
700-800 mq.)<br />
piazzale parcheggio barche sportive a secco: necessario per la sosta delle<br />
piccole imbarcazioni relative all’ attività locale stabile (circa 1.200-1.400 mq)<br />
piazzale parcheggio barche sportive a secco per manifestazioni: necessario per<br />
la sosta delle imbarcazioni a deriva in caso <strong>di</strong> manifestazioni ed eventi (area in<br />
comune con altre attività) (circa 2.200-2.500 mq.)<br />
scivolo per varo ed alaggio barche sportive: deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> idonea<br />
conformazione e pendenza per consentire le operazioni <strong>di</strong> alaggio e varo con<br />
velocità e sicurezza, deve occupare un fronte <strong>di</strong> 15-20 metri per consentire la<br />
movimentazione simultanea <strong>di</strong> 4-5 imbarcazioni (area in comune con altre<br />
attività)<br />
gru <strong>di</strong> sollevamento a braccio da 2,0-3,0 tonnellate: necessaria per la<br />
movimentazione (alaggio e varo) dei mezzi <strong>di</strong> assistenza e piccole imbarcazioni
sportive a bulbo con relativa circostante area <strong>di</strong> manovra prossima al bordo<br />
acqua <strong>di</strong> circa 100-150 mq. (area e struttura in comune con altre attività)<br />
zona <strong>di</strong> attracco/ormeggio mezzi <strong>di</strong> assistenza: occorre una porzione <strong>di</strong><br />
banchina portuale <strong>di</strong> circa 60-80mt. con altezza ridotta sul livello del mare (max<br />
1,0 mt) per consentire l’ accesso e l’ ormeggio <strong>di</strong> gommoni e piccoli mezzi <strong>di</strong><br />
assistenza e <strong>di</strong> sicurezza necessari per lo svolgimento dell’ attività normale ed in<br />
caso <strong>di</strong> manifestazioni<br />
uffici, locali tecnici, aule, sale riunioni: la struttura deve contenere una serie <strong>di</strong><br />
vani <strong>di</strong> varia grandezza adatti a svolgere le varie funzioni necessarie per lo<br />
svolgimento dell’ attività normale e delle manifestazioni in programma. Questa<br />
struttura deve essere composta da:<br />
- ufficio <strong>di</strong> segreteria generale mq. 25<br />
- ufficio segreteria regate/manifestazioni mq. 25<br />
- aula scuola vela mq. 50<br />
- saletta riunioni giuria mq. 25<br />
- sala riunioni briefing – premiazioni mq. 200<br />
- servizi igienici uomini – donne mq. 30<br />
- magazzino materiale tecnico mq. 30<br />
- stanza <strong>di</strong> servizio mq. 30<br />
- spazi <strong>di</strong> servizio per impianti e varie mq. 35<br />
per complessivi 450-500 mq. <strong>di</strong>sposti su uno o due livelli<br />
magazzini materiali, attrezzeria e officina: in locale prossimo al piazzale<br />
parcheggio barche sportive a secco e alle altre strutture occorre prevedere la<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> circa 100 mq. da a<strong>di</strong>bire a magazzino dei materiali tecnici, ad<br />
attrezzeria e piccola officina <strong>di</strong> riparazione<br />
area spogliatoi e servizi igienici: la struttura da a<strong>di</strong>bire a spogliatoi e servizi<br />
igienici dei concorrenti deve contenere:<br />
- spogliatoio uomini per 50-70 persone con min. 7 punti doccia e 5 lavabo<br />
- spogliatoi donne per 30-40 persone con min. 5 punti doccia e 3 lavabo<br />
- servizi igienici uomini con 7 wc<br />
- servizi igienici donne con 5 wc<br />
- eventuale area stipetti per uomini e donne<br />
- impianto <strong>di</strong> generazione ed accumulo <strong>di</strong> acqua calda<br />
- deposito acqua con impianto autoclave<br />
per complessivi 160-180 mq<br />
Inoltre nelle vicinanze devono essere <strong>di</strong>sponibili:<br />
- bar – tavola calda – ristorante<br />
- <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante<br />
- negozio <strong>di</strong> attrezzature nautiche<br />
- officina assistenza motori<br />
- strutture ricettive (entro 3-5 km)<br />
- negozio <strong>di</strong> generi alimentari
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone<br />
Presentazione<br />
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone è un’ Associazione Sportiva Dilettantistica fondata<br />
nell’ anno 1972, affiliata, dall’ anno 1973, alla Federazione Italiana Vela ed<br />
iscritta al Registro C.O.N.I. delle associazioni sportive senza finalità <strong>di</strong> lucro.<br />
L’ associazione, come previsto nello Statuto, ha come scopo principale “la<br />
<strong>di</strong>ffusione e la pratica dello sport velico <strong>di</strong>lettantistico in particolare e dell’<br />
attività nautica <strong>di</strong>lettantistica in generale”. Il motto del circolo “l’amore per il<br />
mare, la vela per passione” traduce e condensa in maniera completa lo spirito più<br />
ra<strong>di</strong>cato nei <strong>di</strong>rigenti ed in tutti i Soci.<br />
Il circolo consta nel 2008 <strong>di</strong> circa 320 tesserati alla Federazione Italiana Vela tra<br />
cui molti giovani tra 6 e 18 anni <strong>di</strong> età. La gestione dell’ associazione è delegata<br />
al Consiglio Direttivo presieduto dall’ Ammiraglio <strong>di</strong> Squadra Sergio Biraghi.<br />
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. è presente in molteplici iniziative connesse<br />
con il mare e lo sport <strong>della</strong> vela. La componente sportiva ed istruttiva, che<br />
rappresenta sicuramente una delle attività principali, rappresenta la parte<br />
predominante dell’ attività sociale: l’ attività <strong>di</strong> derive e <strong>di</strong> barche d’altura, la<br />
Scuola Vela per i giovanissimi e quella d’altura, l’ agonistica giovanile sono i fiori<br />
all’ occhiello <strong>di</strong> cui il circolo va fiero. I notevoli risultati raggiunti in campo<br />
nazionale, specialmente negli ultimi anni dalla squadra giovanile nella classe<br />
Optimist, sono prova del buon lavoro svolto negli anni da tutto lo staff e dai<br />
nostri atleti.<br />
D’ altra parte il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. è anche promotore e partner<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse azioni e manifestazioni organizzate, in accordo con le istituzioni, nel<br />
campo delle iniziative per la <strong>di</strong>fesa dell’ ambiente marino, per la <strong>di</strong>vulgazione<br />
dello sport <strong>della</strong> vela negli ambienti scolastici ed a favore dei soggetti<br />
<strong>di</strong>versamente abili, per il supporto ad altre associazioni <strong>di</strong> interesse umanitario e<br />
sociale.<br />
+<br />
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. organizza annualmente una serie <strong>di</strong><br />
importanti manifestazioni sportive, <strong>di</strong> piccole imbarcazioni per i giovani e per i<br />
gran<strong>di</strong> yacht, che richiamano a Talamone ed in tutta la Costa d’Argento<br />
tantissimi regatanti da tutte le regioni italiane. I proventi <strong>di</strong> alcune<br />
manifestazioni vengono devoluti in beneficenza a favore <strong>di</strong> Telefono Azzurro e<br />
dei Missionari che operano nel Burkina Faso.
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone<br />
Cenni <strong>di</strong> storia del circolo<br />
Il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. è stato fondato nel 1972 da un gruppo <strong>di</strong><br />
amici, frequentatori <strong>di</strong> Talamone, con la comune passione per la vela. Il circolo,<br />
subito dopo la sua costituzione, inizia subito ad operare: pochi giorni dopo l’<br />
atto costitutivo inizia la prima Scuola Vela a cui si iscrivono genitori e figli. Già<br />
nel 1973 il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. ottiene l’ affiliazione alla<br />
Federazione Italiana Vela ed al C.O.N.I..<br />
La prima sede del circolo è in una piccola stanza <strong>di</strong> una vecchia casa sul porto e<br />
la prima base nautica è un ridotto spazio in concessione sul piazzale del porto.<br />
In questi primi anni <strong>di</strong> pionieristica attività il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D.<br />
organizza vari Campionati Italiani ed importanti regate <strong>di</strong> barche d’altura.<br />
Pochi anni dopo la sua fondazione il Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. ottiene<br />
dal Demanio Marittimo la concessione <strong>di</strong> uno specchio acqueo nell’ ambito del<br />
porto <strong>di</strong> Talamone: in tale area viene istallato un pontile galleggiante destinato,<br />
ancora oggi, all’ ormeggio delle imbarcazioni dei Soci e lo scivolo per l’ alaggio ed<br />
il varo delle derive da regata.<br />
Negli anni 80 il circolo continua nell’ organizzazione delle varie attività istruttive<br />
ed agonistiche e nel golfo <strong>di</strong> Talamone si svolgono <strong>di</strong>versi Campionati Nazionali<br />
<strong>di</strong> derive e <strong>di</strong> surf: nel 1986 un equipaggio del Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D.<br />
si laurea, nelle acque <strong>di</strong> casa, Campione Italiano <strong>della</strong> classe Flying Junior.<br />
Nell’ anno 2000, al termine <strong>di</strong> un lungo iter burocratico, il Demanio dello Stato<br />
concede in uso al Circolo <strong>della</strong> Vela Talamone A.S.D. il bellissimo fabbricato<br />
annesso al faro <strong>di</strong> Talamone per essere destinato a Sede Sociale dell’<br />
associazione: il 16 Agosto 2000, al termine <strong>di</strong> importanti e ra<strong>di</strong>cali lavori <strong>di</strong><br />
ristrutturazione, viene inaugurata la nuova Sede Sociale del circolo.<br />
Negli ultimi anni, grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nuove strutture, <strong>di</strong> mezzi adeguati e<br />
del lavoro <strong>di</strong> uno staff <strong>di</strong> persone competenti e determinate, l’ attività del circolo<br />
si è ulteriormente sviluppata in ogni <strong>di</strong>rezione inerente il mondo <strong>della</strong> vela.<br />
Principali regate nazionali organizzate:<br />
1975 – Campionato Italiano Tempest<br />
1977 – Campionato Italiano Tornado<br />
1982 – Campionato Italiano Flyng Junior<br />
1983 – Campionato Italiano Mistral<br />
1986 – Campionato Italiano Flyng Junior<br />
1994 – Coppa Duca <strong>di</strong> Genova – classe Snipe
2000 – Coppa Duca <strong>di</strong> Genova – classe Snipe<br />
2004 - Campionato Italiano L’Equipe<br />
2004 – Coppa Duca <strong>di</strong> Genova – classe Snipe
<strong>Orbetello</strong> il 28 aprile 2009<br />
Al sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong><br />
Variante per la qualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone<br />
Contributo<br />
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
Il sottoscritto Enrico Tellini in qualità <strong>di</strong> presidente pro tempore del comitato<br />
comunale <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> <strong>della</strong> Confesercenti, in riferimento dei contenuti <strong>della</strong><br />
Delibera <strong>di</strong> Giunta Comunale n.311 del 1/9/2008 inerente all’avvio del<br />
proce<strong>di</strong>mento per l’Accordo <strong>di</strong> Pianificazione <strong>di</strong> cui all’art. 21-22-23 <strong>della</strong> legge<br />
Regionale 1/05 per la riqualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone, con la presente<br />
intende far conoscere all’Amm.ne Comunale le proprie valutazioni in or<strong>di</strong>ne<br />
all’oggetto quale contributo reso ai sensi <strong>di</strong> legge.<br />
Premesse<br />
La Confesercenti ritiene molto importante l’argomento del porto, in esso vede una<br />
preziosa occasione economica per il tessuto sociale <strong>di</strong> Talamone nonché ritiene<br />
plausibile credere che questo vantaggio possa estendersi all’intero <strong>Comune</strong>.<br />
Non può, d’altro canto, nascondere le naturali implicazioni ambientali che tale<br />
progetto potrà provocare.<br />
Introduzione<br />
Alcune settimane fa il Garante per l’Informazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> ha<br />
invitato organizzazioni, associazioni, semplici citta<strong>di</strong>ni ad esprimere il loro<br />
pensiero in merito a questo avvio <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento amministrativo. Il cui percorso<br />
vedrà svilupparsi prima un’indagine, poi un progetto e alla fine la sua<br />
approvazione e cantierizzazione.<br />
Noi siamo stati presenti a questi incontri ed abbiamo ascoltato le osservazioni e i<br />
giu<strong>di</strong>zi riguardo al tema sul tappeto.<br />
I commenti sono stati i più <strong>di</strong>sparati ed i più antitetici tra loro. Era <strong>di</strong>fficile<br />
intervenire organicamente e compiutamente su argomenti alquanto generici<br />
presentati dal <strong>Comune</strong>.<br />
La presentazione è stata generica perché davanti non avevamo un progetto, non<br />
solo e<strong>di</strong>lizio, ma neanche politico/economico, ed è stata un’esposizione fatta <strong>di</strong><br />
preamboli, necessari forse a mirare meglio un progetto, ma non certamente utile<br />
a far capire quali siano i veri obiettivi che il <strong>Comune</strong> si prefigge <strong>di</strong> raggiungere<br />
nell’interesse <strong>della</strong> collettività e del paesaggio.<br />
Lo confesso siamo stati spiazzati e da lì abbiamo deciso <strong>di</strong> affrontare l’argomento<br />
con un approccio un po’ più partecipato con i nostri associati che da questo<br />
progetto raccoglieranno, per gli anni a venire, gli effetti sia positivi che negativi.<br />
Ecco perché abbiamo tardato a presentare questo contributo.<br />
L’argomento è delicato non in quanto tale ma in quanto obbliga ad assumere<br />
serie responsabilità soprattutto sull’aspetto ambientale.<br />
Contributo 1
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
Da una parte abbiamo la consapevolezza dell’enorme portata economica ed<br />
occupazionale che produrrebbe tale riqualificazione, ma dall’altra abbiamo<br />
altrettanta consapevolezza che simile struttura impatterà sull’ambiente in modo<br />
deciso.<br />
Negli incontri a cui abbiamo partecipato ed organizzato noi stessi, gran parte dei<br />
citta<strong>di</strong>ni intervenuti hanno denunciato la loro grande preoccupazione per<br />
l’impatto ambientale che potrà avvenire, minando le bellezze naturali a cui,<br />
giustamente, sono molto legati.<br />
Questo progetto si realizza in un contesto ambientale delicato e prezioso, è facile<br />
fare dei mostri. Gli esempi che ci sono vicini lo stanno a <strong>di</strong>mostrare. La fase<br />
preparatoria, avviata dal <strong>Comune</strong>, ospita un’equipe <strong>di</strong> professionisti sud<strong>di</strong>visi in<br />
varie <strong>di</strong>scipline, che dovranno verificare tutti gli aspetti tecnici influenti<br />
sull’ambiente, nonostante ciò permangono comunque dubbi per possibili e<br />
fisiologici errori <strong>di</strong> valutazione.<br />
Ma d’altro canto, rispetto alla grave situazione economica del Paese, ma<br />
principalmente a quella del borgo <strong>di</strong> Talamone, non possiamo sottacere<br />
all’opportunità che, come imprese, ci viene offerta.<br />
Riteniamo che la ricaduta <strong>di</strong> questo progetto possa contribuire a risollevare<br />
un’economia stagnante e precaria.<br />
Il nostro tessuto sociale ed economico ha subìto nel corso <strong>di</strong> questi ultimi anni<br />
una grave emorragia occupazionale; non possiamo continuare a star fermi.<br />
La popolazione <strong>di</strong> Talamone in meno <strong>di</strong> 12 anni si è <strong>di</strong>mezzata emigrando in gran<br />
parte a Fonteblanda, nel caso più favorevole, ma ha avuto fenomeni <strong>di</strong> migrazione<br />
anche in altre città. Siamo passati da una popolazione <strong>di</strong> circa 430 abitanti ad<br />
una <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 200.<br />
Oggi si ritrova ad essere un paese semideserto in inverno ma sovraffollato per 30<br />
gg d’estate, con tutte le carenze strutturali tipiche procurate da queste abnormi<br />
<strong>di</strong>latazioni. Il flusso turistico spesso <strong>di</strong>venta fonte <strong>di</strong> criticità e <strong>di</strong> scontro.<br />
Oggi per chi osserva il fronte degli attracchi resta allibito dallo stato <strong>di</strong> degrado in<br />
cui versa. La carenza <strong>di</strong> servizi assieme alla mancanza <strong>di</strong> viabilità contribuisce a<br />
dare un’immagine brutta e squalificata <strong>della</strong> nostra località.<br />
La cronica mancanza <strong>di</strong> viabilità e parcheggi mette in crisi la vita normale del<br />
paese. Andare al cimitero è un rischio incre<strong>di</strong>bile, i cantieri, <strong>di</strong>rettamente sulla<br />
strada, oltre che essere <strong>di</strong> impaccio alla viabilità sono anche brutti a vedere.<br />
Il centro storico del paese è molto fragile: le sue mura, le sue scogliere e la<br />
carenza <strong>di</strong> attenzione all’arredo urbano (percorsi, luci, pavimentazioni, verde<br />
pubblico, etc), sottolineano colpevoli <strong>di</strong>sattenzioni da parte <strong>della</strong> mano pubblica.<br />
L’aver de<strong>di</strong>cato gran parte dei terreni circostanti al paese ad e<strong>di</strong>lizia residenziale<br />
privata ha <strong>di</strong> fatto espulso da Talamone le giovani coppie. Era prevista una zona<br />
167 per l’e<strong>di</strong>lizia economica e popolare, ma il Piano Strutturale l’ha nuovamente<br />
destinata ad e<strong>di</strong>lizia privata .<br />
La riqualificazione del porto deve essere occasione per porre mano organicamente<br />
alla sua interazione con il paese e la sua gente. Non puo’ e non deve essere<br />
un’operazione speculativa.<br />
Contributo 2
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
Oggi la ricaduta sul paese delle attività portuali e turistiche è questa : sono<br />
ormeggiate una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 750/800 imbarcazioni e sono occupati in maniera<br />
<strong>di</strong>retta circa 50/60 addetti fissi e circa 40 stagionali sud<strong>di</strong>visi nei <strong>di</strong>versi settori<br />
(nautica, ricettività, ristorazione) ed abbiamo 35 attività commerciali sempre<br />
aperte e 10 stagionali ; con una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> 1.640 posti letto, tra Talamone e<br />
Fonteblanda ciò <strong>di</strong>mostra che anche ora il porto e tutto il comparto turistico <strong>di</strong><br />
Talamone così com’è non produce un’adeguata ricchezza.<br />
Se avvertiamo fenomeni <strong>di</strong> migrazione e <strong>di</strong> impoverimento complessivo del<br />
sistema economico, vuol <strong>di</strong>re che così non va.<br />
Se si vuole fermare questa migrazione dobbiamo stabilizzare i posti <strong>di</strong> lavoro ed<br />
ottenere un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>gnitoso. Questo vuol <strong>di</strong>re innovare e qualificare, non solo la<br />
capacità ricettiva del porto e dei servizi ad esso correlati, ma soprattutto<br />
dobbiamo puntare sulla specializzazione <strong>di</strong> tutte le componenti del comparto e<br />
<strong>della</strong> filiera.<br />
Il comune offre uno strumento nuovo utile alle imprese, ma quello che le imprese,<br />
gli artigiani, gli operatori turistici, i citta<strong>di</strong>ni devono pretendere da questa opera è<br />
la garanzia che il progetto contenga elementi <strong>di</strong> efficienza e <strong>di</strong> rispetto<br />
dell’ambiente .<br />
Il Piano Strutturale in<strong>di</strong>ca per il Porto nuove volumetrie de<strong>di</strong>cate al commercio e<br />
al turistico ricettivo; senza però in<strong>di</strong>care né superfici né volumi. Essi infatti<br />
saranno proporzionali al tipo <strong>di</strong> riqualificazione che avrà il porto. Sembra quasi<br />
<strong>di</strong>re che più le opere portuali saranno complesse e numerose più sarà <strong>di</strong>sponibile<br />
nuova volumetria.<br />
Auspichiamo cautela nella previsione volumetrica.<br />
Non cre<strong>di</strong>amo che Talamone abbia bisogno <strong>di</strong> ulteriori posti letto. Basta<br />
qualificare quelli esistenti che sono gran parte dentro il paese.<br />
Ovviamente le volumetrie sono necessarie per il commercio, che inten<strong>di</strong>amo<br />
interpretarle solo <strong>di</strong> vicinato, ed i servizi.<br />
“Un porto turistico è, per sua natura, uno spazio <strong>di</strong> relazione, deve avere le<br />
caratteristiche <strong>di</strong> una “piazza” dove anche chi non <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un ormeggio può<br />
ricercare funzioni commerciali collegate alla pesca o a servizi pubblici e collettivi che<br />
costituiscono una vera estensione dei servizi urbani.” (Masterplan)<br />
Non devono però, in nessun caso, sostituire il tessuto commerciale esistente nel<br />
centro storico, che altrimenti presto arriverebbe alla morte totale.<br />
Secondo noi il progetto dovrà favorire la nascita ed il consolidamento <strong>di</strong> attività<br />
quali il charter e la pesca turismo (che già operano nel porto ma con gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fficoltà), il <strong>di</strong>ving . Non solo favoriti da semplici attracchi, ma anche da<br />
attrezzature e dotazioni , spazi a mare e a terra per le normali attività <strong>di</strong> lavoro.<br />
Ovviamente la ricaduta economica del nuovo porto, oltre che tendere ad<br />
qualificare i posti barca e i servizi ad essi de<strong>di</strong>cati, dovrà tendere a potenziare il<br />
comparto <strong>della</strong> cantieristica .<br />
Contributo 3
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
Oggi molte imbarcazioni trovano riparo nei capannoni <strong>di</strong> Fonteblanda e nei<br />
cantieri <strong>di</strong> Talamone, per le necessarie manutenzioni.<br />
Il PS prevede, per effetto <strong>della</strong> riqualificazione del porto, un aumento <strong>della</strong><br />
capacità ricettiva dei capannoni <strong>di</strong> nuovi 10.000 mq. a Fonteblanda. E’ una<br />
previsione fin troppo ottimista in quanto persistono <strong>di</strong>fficoltà oggettive per<br />
raggiungere comodamente il sito con mezzi <strong>di</strong> trasporto de<strong>di</strong>cati alle imbarcazioni.<br />
La viabilità e le barriere architettoniche (cavalcavia sotto l’Aurelia) ne impe<strong>di</strong>scono<br />
<strong>di</strong> fatto il loro adeguato sfruttamento.<br />
Credo che sia in questo caso correggere la previsione destinando parte <strong>di</strong> queste<br />
superfici al commerciale agricolo il cosiddetto a Km0. e a servizi utili alla<br />
collettività <strong>di</strong> Fonteblanda .<br />
Ci aspettiamo che con il potenziamento e la riqualificazione delle attrezzature del<br />
porto anche questo comparto, intendo la cantieristica, trarrà vantaggio. Non<br />
credo che si potrà contare su <strong>di</strong> una cantieristica me<strong>di</strong>a-pesante (imbarcazioni<br />
che superano i 14 mt) perché la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trasportare al coperto imbarcazioni <strong>di</strong><br />
tal genere a Fonteblanda è reale. Ma se i numeri aumentano anche il bisogno <strong>di</strong><br />
manutenzione aumenterà sia <strong>di</strong> pronto intervento che quella <strong>di</strong> programmazione<br />
annuale.<br />
Per le imbarcazioni più gran<strong>di</strong> gli artigiani dovranno attrezzarsi, e qui mi<br />
riallaccio alla specializzazione, nel lavorare sul posto o con l’imbarcazione<br />
semplicemente tirata a terra.<br />
Questo comporta necessariamente un retro terra ampio ed attrezzato.<br />
Diamo uno sguardo al mare e alla fruibilità dei posti barca.<br />
Non siamo tecnici del settore, e quin<strong>di</strong> perdonerete la inevitabile approssimazione<br />
ed inesattezze, ma le esperienze avute in località simili ci portano ad affermare<br />
che per far vivere il paese ed il suo tessuto sociale ed economico, molti posti barca<br />
devono essere lasciati al transito occasionale.<br />
Su questo passaggio, a costi giusti, possono proliferare il commercio ed i servizi.<br />
Cre<strong>di</strong>amo infatti che dosando i giusti interventi si possa far “vivere” Talamone con<br />
le sue naturali sinergie : porto e parchi .<br />
Parlando <strong>di</strong> Talamone e <strong>di</strong> sviluppo non possiamo che correlarli al Parco<br />
dell’Uccellina e il tanto auspicato ingresso.<br />
Cogliamo questa occasione per rimarcarne la necessità e la sua organica<br />
realizzazione.<br />
Il Parco ha oggi una valenza economica sensibile, ve<strong>di</strong>amo quanto sia stata<br />
importante per Alberese, garantisce un afflusso costante <strong>di</strong> visitatori anche in<br />
perio<strong>di</strong> stagionalmente deboli. Non si tratta <strong>di</strong> “rubare” spazi ad Alberese o<br />
Grosseto, si tratta <strong>di</strong> ragionare in termini <strong>di</strong> offerta e <strong>di</strong> completezza dell’offerta.<br />
Alberese non ha ricettività quanto Talamone e non ha la contemporanea<br />
correlazione con il mare. L’aver realizzato il museo del mare è un lodevole inizio<br />
Contributo 4
Confesercenti <strong>Orbetello</strong><br />
accompagnarlo anche con l’introduzione <strong>della</strong> biglietteria al Parco, sarebbe<br />
veramente fantastico.<br />
Si tratta far capire all’Ente Parco che una qualche ricaduta su Talamone la deve<br />
pur concedere, altrimenti i rapporti inevitabilmente resteranno fred<strong>di</strong> se non<br />
ad<strong>di</strong>rittura ostili.<br />
Dal momento che la viabilità per il paese <strong>di</strong> Talamone sarà svincolata da quella<br />
progettata per il porto, ne potrà trarre vantaggio anche la viabilità per il l’ingresso<br />
sud al Parco, dal Podere Le Caprarecce, porta naturale del Parco, che potrebbe<br />
accogliere comitive e offrire servizi completi che vanno, dall’affitto delle mountain<br />
bike alle visite guidate, dal semplice ristoro a spazi espositivi e <strong>di</strong>dattici.<br />
Non credo che i proprietari e i gestori sarebbero così stolti da mettere in pericolo<br />
l’ambiente ed il paesaggio con un’e<strong>di</strong>lizia non sostenibile e mal inserita nel<br />
contesto.<br />
Si tratta <strong>di</strong> gettare dei ponti <strong>di</strong>alettici con l’Ente, con la Regione e con la Provincia<br />
facendosi forti delle nostre competenze, sensibilità ed idee.<br />
Questo spetta ad una amministrazione sensibile a questi temi, spronata ed<br />
aiutata dai citta<strong>di</strong>ni e dalle imprese.<br />
Conclusioni<br />
L’obiettivo che perseguiamo è in sintesi il giusto equilibrio tra ambiente ed<br />
economia. Appare un’affermazione scontata e banale, ma spesso abusata per fare<br />
gli interessi o dell’una o dell’altra parte.<br />
Occorre metter da parte i propri piccoli interessi per ragionare in termini più<br />
ampi e <strong>di</strong> prospettiva. Chi ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> saper imprendere ed intraprendere<br />
attività economiche in una situazione critica, figuriamoci cosa può fare in un<br />
contesto <strong>di</strong> nuove prospettive.<br />
Certo <strong>di</strong> aver contribuito ad informare, quantomeno, la pubblica amministrazione<br />
circa la conoscenza delle aspettative <strong>della</strong> nostra associazione, colgo l’occasione<br />
per salutarla <strong>di</strong>stintamente.<br />
Confesercenti<br />
Via Mura <strong>di</strong> Ponente, 4<br />
<strong>Orbetello</strong><br />
Enrico Tellini<br />
Contributo 5
CON LA PRESENTE SONO INNANZITUTTO A RINGRAZIARVI PER AVER INVITATO ALLA RIUNIONE<br />
PRELIMINARE DI PRESENTAZIONE IL SOTTOSCRITTO IN RAPPRESENTANZA DELLA PROPRIA<br />
AZIENDA FANCIULLI EGISTO, FRANCO E C. SAS E CON DELEGA DA PARTE DELLA TITOLARE<br />
DELL'AGENZIA IMMOBILIARE ACQUAMARINA. LA FANCIULLI SAS OPERA NEL PORTO E RADA DI<br />
TALAMONE DA OLTRE 50 ANNI ESSENDO STATA FONDATA DA MIO PADRE ED E' QUINDI<br />
PARTICOLARMENTE INTERESSATA A TUTTO CIO' CHE POSSA RIGUARDARE LO SVILUPPO DEL<br />
PORTO DI TALAMONE. IN QUESTO MOMENTO LA NOSTRA ATTIVITA' E' SOPRATTUTTO LEGATA AL<br />
PORTO COMMERCIALE MA CHIARAMEMENTE SIAMO DIRETTAMENTE COLLEGATI AL SETTORE<br />
TURISTICO E QUINDI MOLTO INTERESSATI AL NUOVO PROGETTO. CREDO CHE UNO SVILUPPO<br />
RAZIONALE DEL PORTO NON POSSA CHE PORTARE BENEFICI AL PAESE DI TALAMONE E<br />
DELL'AREA CIRCOSTANTE. CHIEDO QUINDI DI ESSERE INFORMATO SULLE PROSSIME DECISIONI<br />
CHE IL COMUNE PRENDERA' E GARANTISCO SIN DA ORA LA MIA COLLABORAZIONE, SE RITENETE<br />
UTILE, A COORDINARE INSIEME AI TECNICI E ORGANI AMMINISTRATIVI E POLITICI DEL COMUNE<br />
PER POTER ARRIVARE AD UN PROGETTO DEFINITIVO FONDATO SU ESPERIENZE DIRETTE E CHE<br />
SIA FONTE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE.<br />
COLGO L'OCCASIONE PER INVIARVI I MIEI PIU' DISTINTI SALUTI E AUGURI DI BUON LAVORO.<br />
FRANCO FANCIULLI
Io sottoscritto Carlo Stoppa, nato a Roma il 15-02-61 e residente in Roma via dei Volsci 20 cap.<br />
00185, tel. 0644701297 cel. 3482321454, proprietario del terreno <strong>di</strong>stinto al catasto <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> al<br />
foglio 5 part. 10,in un area <strong>di</strong> circa 5340 mq. sito precisamente in Talamone, strada provinciale<br />
talamonese, località La Marina. Tale area ha destinazione agricola, ma mi è permesso <strong>di</strong> svolgere<br />
per motivi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico, legata alla forte affluenza <strong>di</strong> auto nel periodo estivo, l'attività <strong>di</strong><br />
parcheggio, con licenza definita <strong>di</strong> parcheggio temporaneo <strong>di</strong> veicoli con custo<strong>di</strong>a.<br />
Svolgo questa attività <strong>di</strong> pubblica utilità dal 1995 , ma non sono stato invitato a partecipare ad alcun<br />
incontro sulla variante del porto <strong>di</strong> Talamone. Inoltre nonostante la strategica localizzazione<br />
dell’area suddetta, la stessa non viene presa in esame nel rapporto degli incontri avvenuti nella<br />
variante del porto.<br />
Per i parcheggi: vengono segnalate come preferibili rispetto all’area ex campo sportivo, la zona<br />
antistante il cimitero (dove attualmente stazionano i camper) o la zona <strong>di</strong> Fertilia .<br />
(Amici <strong>di</strong> Talamone srl, c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, Nautica Caeletra, Velapassion,<br />
incontro concessionari, incontro impren<strong>di</strong>tori del Porto).<br />
Per la cantieristica: la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare su Talamone spazio a terra per cantieri adeguato ad<br />
ospitare barche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e dall’altro – pensando alla possibilità <strong>di</strong> collocarla a<br />
Fonteblanda – evidenziano la <strong>di</strong>fficoltà a movimentare barche così gran<strong>di</strong> (Cgil, Amici <strong>di</strong><br />
Talamone srl, c.n. Vada Marina <strong>di</strong> Talamone, incontro concessionari, incontro impren<strong>di</strong>tori<br />
del Porto e incontro associazioni):<br />
Ma come contenuto nel master plan regionale, si deve cercare <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare aree <strong>di</strong> parcheggio<br />
nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del porto, cosi come la valorizzazione del fronte portuale con interventi<br />
<strong>di</strong> interesse pubblico capaci <strong>di</strong> rafforzare l’immagine del porto.<br />
Faccio presente inoltre che detta area nel piano regolatore precedente, aveva destinazione<br />
artigianale con simbolo <strong>della</strong> nautica e per questo venne presentata la pratica e<strong>di</strong>lizia 192/91 del<br />
23/04/91 per la costruzione <strong>di</strong> un capannone artigianale, ma la Commissione Comunale E<strong>di</strong>lizia del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> in data 09/04/92 respinse il progetto in quanto l’intervento contrastava con<br />
l’art. 11 delle norme tecniche <strong>di</strong> attuazione del P.R.G. che prevede la preventiva formazione dello<br />
strumento attuativo.<br />
Può forse essere ripresa in esame la possibilità <strong>di</strong> sviluppare tale area come utilizzo cantieristico?<br />
Io stesso medesimo sono amministratore <strong>della</strong> soc. agricola Talamone seconda srl, con sede in via<br />
A. Baccarini 46, 00179 Roma, proprietaria dei terreni censiti al Catasto del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong><br />
come segue, foglio 5 , part. 4,5,10,25,376,482,495,496 e 579 e mio padre Stoppa Emilio nato a<br />
Grosseto il 27-09-24 e residente in via <strong>della</strong> fortezza 14 Talamone (Gr) proprietario dei terreni<br />
censiti al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> foglio 5 part. 15,16,208,252,278,497, in pratica parliamo delle aree<br />
inserite in zona E2 agricolo costiera e in parte in zona B2,4 ubicate in prossimità dell’abitato <strong>di</strong><br />
Talamone, in stretta vicinanza <strong>della</strong> strada Provinciale <strong>di</strong> Talamone.<br />
Allego le osservazioni fatte al piano strutturale e la relativa risposta del comune.<br />
AUMENTO DIMENSIONAMENTO TALAMONE<br />
Prot. 19632 del 05.05.2006<br />
Soc. Agricola Talamone Seconda srl , Stoppa Carlo , Stoppa Emilio P.S. e R.U.<br />
Il tecnico scrivente per nome <strong>di</strong> proprietari <strong>di</strong> terreni posti in Talamone ritiene che l’ammissibilità<br />
dettata dal Piano Strutturale relativamente alla nuova e<strong>di</strong>ficazione sia inadeguata e bloccata da<br />
eccessive limitazioni normative imposte dall’Amministrazione, pertanto richiede un sufficiente<br />
aumento <strong>di</strong> volumetria e<strong>di</strong>ficatoria, al fine <strong>di</strong> poter sod<strong>di</strong>sfare le varie richieste. In relazione a<br />
quanto sopra richiede <strong>di</strong> prendere in considerazione i contenuti delle istanze relativamente a terreni<br />
nei pressi dell’abitato <strong>di</strong> Talamone, inoltrate come richieste <strong>di</strong> inserimento nella variante per le zone<br />
agricole, per i quali si richiede la possibilità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione a fini residenziali o turistico ricettivi, e<br />
nel Piano strutturale, per i quali la stessa richiesta è messa in relazione ad una più complessa<br />
espansione residenziale a nord – est del centro abitato, oltre ad una fascia destinata alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> servizi e attività commerciali. Si richiede inoltre un completamento dell’e<strong>di</strong>ficato in
lotto specifico, con If 1,5mc/mq, e <strong>di</strong>sponibilità per realizzazione in lotto <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> attrezzature<br />
legate alla nautica da <strong>di</strong>porto o comunque all’approdo turistico del Porto <strong>di</strong> Talamone.<br />
Risposta:RESPINTA E NON PERTINENTE<br />
In riferimento a quanto richiesto si ritiene che la valutazione dell’aumento <strong>di</strong> unità abitative<br />
attribuito alle UTOE 1 dal Piano Strutturale costituisca il punto <strong>di</strong> incontro ponderato tra le reali<br />
esigenze <strong>di</strong> sviluppo <strong>della</strong> zona e le limitazioni imposte da una volontà <strong>di</strong> tutela del territorio.<br />
RESPINTA<br />
Per quanto relativo al richiamo alle istanze presentate in fase <strong>di</strong> inserimento nella variante per le<br />
zone agricole e nel Piano Strutturale, la richiesta non è pertinente, in quanto la localizzazione delle<br />
aree su cui sarà ammessa l’e<strong>di</strong>ficazione sarà oggetto <strong>di</strong> R.U. (regolamento urbanistico),<br />
coerentemente ai principi statutari<br />
espressi dal P.S e dal Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale <strong>di</strong> Grosseto.<br />
Chiedo che vengano riprese in esame, le suddette richieste, all’interno dell’accordo <strong>di</strong><br />
pianificazione, vista la necessità con la variante del porto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un numero congruo <strong>di</strong><br />
residenze. Essendo inoltre, l’area <strong>di</strong> Fonteblanda, appesantita negli ultimi anni da un grosso<br />
sviluppo residenziale, è conveniente e facilmente in<strong>di</strong>viduabile nell’aria collinare ai confini<br />
dell’abitato <strong>di</strong> Talamone e retrostante il porto, aree <strong>di</strong> sviluppo residenziale inserite in un contesto<br />
<strong>di</strong> bassissimo impatto ambientale.<br />
.<br />
Cor<strong>di</strong>ali Saluti.<br />
Carlo Stoppa.
Firenze, 14 aprile 2009<br />
Prot. n.81 cat.13<br />
La gestione dei Soci e del Tesseramento WWF<br />
è certificato ISO 9001:2000 (cert. n. 03.845)<br />
Lo scopo <strong>finale</strong> del WWF è fermare e far regre<strong>di</strong>re il degrado<br />
dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire<br />
un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.<br />
WWF Toscana<br />
Sezione Regionale<br />
Via Sant’Anna, 3<br />
50129 Firenze<br />
Registrato come:<br />
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Al Sindaco <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong><br />
Altero Matteoli<br />
P.zza del Plebiscito n.1<br />
58015 <strong>Orbetello</strong>(Gr)<br />
Oggetto: Contributo del WWF Sezione Regionale Toscana in merito alla “Variante per la<br />
riqualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone”<br />
Gent.le Sig. Sindaco,<br />
il presente contributo deriva da una lettura attenta dell’opuscolo “La Variante per la riqualificazione<br />
del Porto <strong>di</strong> Talamone” e dei materiali resi pubblici in precedenza dalla Amministrazione Comunale,<br />
in particolare <strong>di</strong> quelli redatti per la Valutazione Integrata (1ª fase) e per la VAS.<br />
Saranno nel seguito evidenziati tre aspetti cruciali connessi alla nuova infrastruttura, ovvero i suoi<br />
impatti ambientali e paesaggistici, la sproporzione tra le criticità rilevate nell’attuale porto e le<br />
soluzioni proposte, la mancanza del requisito <strong>di</strong> ”intervento <strong>di</strong> interesse pubblico” per la nuova<br />
infrastruttura che si intende realizzare a valle <strong>della</strong> “Variante”.<br />
Il contributo è articolato in due parti, la prima riguardante i contenuti dei sette paragrafi<br />
dell’opuscolo presentato il 3 marzo, la seconda <strong>di</strong> conclusioni e proposte del WWF.<br />
1. I contenuti dell’opuscolo “La Variante”<br />
1.1. Il Porto <strong>di</strong> Talamone: situazione attuale<br />
Al <strong>di</strong> là degli aspetti descrittivi <strong>della</strong> situazione attuale del porto <strong>di</strong> Talamone, una informazione <strong>di</strong><br />
rilievo – utile per il proseguio del <strong>di</strong>scorso – è contenuta nell’ultimo paragrafo, laddove si richiama il<br />
fatto che le concessioni in essere – ovvero quelle in possesso <strong>di</strong> privati, circoli e associazioni che<br />
utilizzano attualmente il porto – possono essere revocate per motivi <strong>di</strong> preminente interesse pubblico,<br />
e <strong>di</strong> conseguenza qualora in contrasto con gli atti e strumenti <strong>della</strong> pianificazione comunale.<br />
In generale, in qualsiasi scelta alla base <strong>di</strong> strumenti e atti <strong>di</strong> governo del territorio deve essere<br />
evidente la consistenza dell’interesse pubblico sotteso; nel caso del Porto <strong>di</strong> Talamone la rilevanza<br />
degli interessi pubblici <strong>di</strong>viene anche una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fattibilità, altrimenti non si potranno<br />
revocare le concessioni in essere. La rilevanza <strong>di</strong> tale interesse pubblico non emerge da alcun<br />
passaggio dell’opuscolo, se si esclude il richiamo a generici e non <strong>di</strong>mostrati miglioramenti<br />
ambientali ed economici . Di converso, come si vedrà <strong>di</strong> seguito, non mancano gli interessi privati.<br />
Ente morale riconosciuto con<br />
D.P.R. n.493 del 4.4.74.<br />
Schedario Anagrafe Naz.le<br />
Ricerche N. H 1890ADZ.<br />
O.N.G. idoneità riconosciuta<br />
con D.M. 2005/337/000950/5<br />
del 9.2.2005 – ONLUS <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto
1.2. La necessità <strong>di</strong> riqualificare il Porto <strong>di</strong> Talamone<br />
In questa parte dell’opuscolo dovrebbero trovarsi le motivazioni pubbliche <strong>di</strong> cui si è ora detto.<br />
Le criticità del Porto <strong>di</strong> Talamone sono in<strong>di</strong>viduate “nelle sue con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fatto e in particolare da<br />
una serie <strong>di</strong> motivazioni legate alla gestione vera e propria dello specchio acqueo, dalle con<strong>di</strong>zioni<br />
ambientali e <strong>di</strong> fragilità dell’area e <strong>della</strong> viabilità” (pag. 7 dell’opuscolo) .<br />
Vengono richiamati come elementi oggettivi:<br />
- il sopranumero delle barche presenti (700) rispetto a quanto stabilito dal Piano Regionale dei<br />
porti e appro<strong>di</strong> turistici, che ne in<strong>di</strong>ca massimo 600. Si <strong>di</strong>ce anche che 180 imbarcazioni sono<br />
ormeggiate all’interno del canale emissario <strong>della</strong> bonifica, e quin<strong>di</strong> il Porto <strong>di</strong> Talamone è<br />
oggi <strong>di</strong> fatto in linea con la pianificazione regionale. Il canale è certo il punto più caotico e<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, ma non occorrerebbe neppure togliere le barche – piccole e piccolissime, ovvero<br />
<strong>di</strong> nautica popolare e quin<strong>di</strong> degne <strong>di</strong> rispetto – ma soltanto gestire meglio l’assegnazione dei<br />
posti, cosa che il <strong>Comune</strong> aveva iniziato a fare alcuni anni fa e poi tralasciato per andare<br />
infine alla sostituzione integrale <strong>di</strong> cui la “Variante <strong>di</strong> riqualificazione” si fa portatrice.<br />
- 200 imbarcazioni sarebbero prive <strong>di</strong> servizi a terra: non si specifica quali servizi, si suppone<br />
raccolta rifiuti, servizi igienici, raccolta olii usati. Se è così ci sono già tutti, certo integrabili e<br />
migliorabili ma senza bisogno <strong>di</strong> rifare il porto.<br />
- vengono richiamati gli standard <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> parcheggio (obbligatori per le nuove<br />
realizzazioni: Portofino ha forse gli standard <strong>di</strong> parcheggi? Eppure non risulta che alcuno<br />
abbia intenzione <strong>di</strong> rifarlo nuovo) e generici problemi <strong>di</strong> sicurezza e mancanza <strong>di</strong><br />
regolamentazione (probabilmente a terra e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> competenza comunale: non si hanno<br />
notizie <strong>di</strong> gravi incidenti avvenuti in mare) che darebbero luogo a degrado ambientale con il<br />
rischio <strong>di</strong> sversamenti <strong>di</strong> sostanze inquinanti. Difficilmente chi conosce Talamone ne deriva<br />
impressioni così negative; tutto può essere certo migliorato, ma il richiamo al degrado<br />
ambientale è appare strumentale.<br />
Viene poi richiamata in successione la pericolosità idraulica dell’area circostante il porto, il fatto che<br />
a Talamone e al porto si arrivi con una sola strada (da sempre; <strong>di</strong> nuovo calza il riferimento a<br />
Portofino), un problema totalmente in<strong>di</strong>pendente dal porto (per fare una rotatoria e favorire l’innesto<br />
a Fonteblanda non è necessario rifare il porto) e infine la notevole potenzialità paesaggistica e<br />
ambientale dell’area nonché la scarsità <strong>di</strong> spazi a terra.<br />
Questo paragrafo evidenzia con chiarezza la mancanza <strong>di</strong> motivazioni pubbliche dell’operazione, e fa<br />
rilevare soltanto la presenza <strong>di</strong> problemi circostanziati e facilmente risolvibili, comuni alla quasi<br />
totalità dei porti italiani e a Talamone meno gravi che in altri contesti: del tutto sproporzionata è la<br />
soluzione che si propone, l’azzeramento <strong>della</strong> situazione attuale e la costruzione <strong>di</strong> un porto da<br />
“1000 posti barca da 14 a 34 metri” (come si legge testualmente nella documentazione fornita dalla
Amministrazione Comunale, ovvero quasi totalmente sostitutivi gli attuali, vista la piccola taglia<br />
me<strong>di</strong>a delle imbarcazioni oggi presenti, alla cui sorte non si accenna) con connessi parcheggi,<br />
attrezzature e viabilità che secondo l’Amministrazione Comunale farebbero “riacquistare valore sia<br />
dal punto <strong>di</strong> vista ambientale che paesaggistico”.<br />
Queste affermazioni appaiono <strong>di</strong> pura retorica; l’interesse pubblico (funzionale, ambientale e<br />
paesaggistico) sarebbe perseguibile con una minuta e attenta riqualificazione dell’esistente,<br />
mantenendo le qualità paesaggistiche e ambientali attuali e non “migliorandole” con una operazione<br />
<strong>di</strong> cementificazione.<br />
1.3. Il Porto secondo gli strumenti normativi esistenti<br />
Questa parte dell’opuscolo è caratterizzata da un insieme <strong>di</strong> omissioni.<br />
L’opuscolo richiama infatti un quadro armonico in cui tutti gli strumenti <strong>di</strong> governo del territorio, dal<br />
PIT regionale al PTCP provinciale al PS comunale si esprimono concordemente sulla necessità e<br />
opportunità <strong>di</strong> riqualificare il porto, equivocando sul termine “riqualificazione”.<br />
“Riqualificare” significa migliorare l’esistente e tutti sanno che la riqualificazione <strong>di</strong> un centro<br />
storico non significa raderlo al suolo e ricostruirlo nuovo; il Porto <strong>di</strong> Talamone non si vuole<br />
riqualificare, ma sostituire con uno molto più grande, e ciò va detto con chiarezza.<br />
Nell’argomentare il cosiddetto quadro armonico <strong>di</strong> accordo per la “riqualificazione” del porto si<br />
omette ad esempio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re:<br />
- che il PIT regionale, pur in<strong>di</strong>cando la possibilità <strong>di</strong> intervenire sul porto <strong>di</strong> Talamone (che, si<br />
ripete, non significa ricostruirlo più grande) esclude la realizzazione <strong>di</strong> nuovi porti o appro<strong>di</strong><br />
turistici su coste basse o sabbiose: per questo il comune <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> continua a chiamare<br />
“riqualificazione” quello che nei fatti concreti è la costruzione <strong>di</strong> un nuovo porto. La<br />
componente paesaggistica del PIT in<strong>di</strong>ca anche come obiettivo per le coste basse <strong>della</strong><br />
Maremma quello <strong>di</strong> evitare “nuovi carichi inse<strong>di</strong>ativi sul fronte litoraneo all’esterno dei<br />
margini consolidati degli inse<strong>di</strong>amenti urbani”, e il nuovo porto mo<strong>di</strong>ficherebbe ampiamente<br />
un nuovo tratto <strong>di</strong> costa tra Talamone e Fonteblanda.<br />
- che il PTCP in<strong>di</strong>vidua il litorale <strong>della</strong> costa <strong>di</strong> Talamone come un’area dove “evitare ulteriori<br />
forme <strong>di</strong> antropizzazione”, e il nuovo porto non sarebbe certo coerente con questa scelta.<br />
- che il territorio retrostante il porto, oltre che tutelato dal PIT e dal PTCP come bonifica ottonovecentesca,<br />
è classificato ad elevato rischio idraulico, e su queste aree si intende intervenire<br />
mo<strong>di</strong>ficando il tracciato del canale <strong>di</strong> bonifica, costruendo nuove strade e parcheggi, creando<br />
strutture suscettibili <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la linea <strong>di</strong> costa, già oggi in evoluzione (o meglio in<br />
arretramento in vari punti: dopo oltre 100 anni dalla costruzione, il mare sta demolendo gli<br />
argini costieri) probabilmente a causa del recente allungamento del molo sovrafflutto.<br />
- che sia i paesaggi del promontorio <strong>di</strong> Talamone che la strada <strong>di</strong> accesso a Talamone sono<br />
tutelati da specifici decreti ministeriali, e che sia il porto e sia gli interventi ad esso connessi<br />
sono oggettivamente configgenti con la qualità paesaggistica che i decreti intendono tutelare.
La scelta <strong>di</strong> costruire un gigantesco porto a Talamone è quin<strong>di</strong> lungi da essere, come l’opuscolo<br />
illustra – il risultato <strong>di</strong> volontà concorrenti <strong>di</strong> governo del territorio: Regione Toscana, Provincia <strong>di</strong><br />
Grosseto e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> hanno fino ad ora perseguito scelte territoriali <strong>di</strong> conservazione dei<br />
luoghi, l’area è tutelata sotto il profilo paesaggistico (oltre ad essere limitrofa al parco regionale <strong>della</strong><br />
Maremma) e la storia stessa dei luoghi è frutto <strong>di</strong> una evoluzione inse<strong>di</strong>ativa che finora ha rispettato<br />
gli assetti storici, paesaggistici e ambientali in maniera molto migliore <strong>di</strong> quanto sia accaduto nella<br />
generalità delle coste italiane.<br />
La proposta del comune <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> appare andare verso la fine <strong>di</strong> questi equilibri, l’arricchimento<br />
<strong>di</strong> pochi e il degrado del sito.<br />
1.4. Quattro paragrafi finali dell’opuscolo<br />
I quattro capitoli finali dell’opuscolo si comprendono meglio – o meglio se ne comprendono meglio<br />
le carenze – se letti congiuntamente.<br />
Il quarto paragrafo riguarda i processi decisionali che condurranno alla approvazione <strong>della</strong><br />
“Variante”, e vi si specifica che i soggetti pubblici coinvolti – Regione, Provincia, <strong>Comune</strong>,<br />
Soprintendenza ed altri – decideranno sulla scorta <strong>di</strong> uno specifico documento <strong>di</strong> valutazione.<br />
Tale documento <strong>di</strong> valutazione, secondo la normativa, dovrà essere redatto:<br />
a) esaminando le scelte che il comune <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> ha intenzione <strong>di</strong> proporre (e che dovrebbero<br />
essere contenute nei paragrafi 5 e 6 dell’opuscolo; ma ci sono poche informazioni, come si<br />
vedrà);<br />
b) operando degli approfon<strong>di</strong>menti tecnici (quelli specificati nel paragrafo 6 assolutamente<br />
insufficienti);<br />
c) evidenziando gli effetti positivi e negativi delle trasformazioni, in quanto la legge sul governo<br />
del territorio toscano ha come principio ispiratore la sostenibilità, e dunque una data<br />
trasformazione sarà accettabile o meno a seconda <strong>della</strong> maggiore o minore severità dei suoi<br />
impatti sociali, territoriali, ambientali e paesaggistici.<br />
Chiunque comprende che tanto più sarà chiaro cosa si vuol fare quanto più si riuscirà a capire il<br />
quadro degli effetti che questa azione comporterà; e tanto più chiaro sarà il quadro degli effetti<br />
quanto più affidabile sarà la valutazione e quin<strong>di</strong> più consapevole la decisione <strong>di</strong> realizzarla o non<br />
realizzarla.<br />
Vi è in sostanza una stretta relazione tra quantità e qualità delle informazioni e qualità <strong>della</strong><br />
decisione: nel caso <strong>della</strong> variante del porto <strong>di</strong> Talamone questa relazione è ancora tutta da costruire.
Ve<strong>di</strong>amo anzitutto quali sono le informazioni fornite dall’opuscolo.<br />
- Si sa che una criticità è rappresentata dalle possibili mo<strong>di</strong>ficazioni che il nuovo porto<br />
apporterà all’equilibrio <strong>della</strong> linea <strong>di</strong> costa; non si sa come sarà possibile stu<strong>di</strong>are gli impatti<br />
sulla costa se non verrà definito il <strong>di</strong>segno del nuovo molo, perché è del tutto evidente che<br />
dalla sua forma e dalla sua estensione <strong>di</strong>penderanno le mo<strong>di</strong>ficazioni delle onde e delle<br />
correnti e <strong>di</strong> conseguenza <strong>della</strong> costa.<br />
- Si sa che l’area limitrofa al porto è <strong>di</strong> elevatissima pericolosità idraulica, ed il rime<strong>di</strong>o<br />
proposto consiste nello spostare il canale <strong>di</strong> bonifica; canale che invece nelle bonifiche ottonovecentesche<br />
fu portato proprio fino al porto originario per consentire una maggiore<br />
<strong>di</strong>spersione in mare dei se<strong>di</strong>menti terrigeni trasportati nel corso delle piene. Nella proposta<br />
del nuovo porto il canale dovrebbe sfociare in acque basse, con problemi <strong>di</strong> interrimento <strong>della</strong><br />
costa (e quin<strong>di</strong> del canale stesso) <strong>di</strong> intorbidamento delle acque (la cui qualità è in costante<br />
miglioramento negli ultimi anni grazie all’allacciamento al depuratore <strong>di</strong> Talamone) e con<br />
effetti probabilmente negativi (e comunque non stu<strong>di</strong>ati) sulla posidonia.<br />
- Si sa che il nuovo porto ospiterà 1000 barche tra i 14 e 34 metri <strong>di</strong> lunghezza, ovvero un<br />
parco-barche ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>verso dall’attuale; non si sa che fine facciano le barche attuali, e<br />
questo è un dato molto importante sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo sociale,<br />
perché se l’intenzione è quella <strong>di</strong> trovargli una sistemazione alternativa a Talamone il porto<br />
passerà dalle 700 barche attuali a 1500. Ben più quin<strong>di</strong> delle 600 barche previste dalla<br />
programmazione regionale.<br />
- Si sa che il nuovo porto contribuirà allo sviluppo con “parcheggi per tutti” (sia quelli che<br />
mancano adesso sia quelli che richiederanno le 1000 barche aggiuntive), con inse<strong>di</strong>amenti per<br />
20.000 mc, nuove e<strong>di</strong>ficazioni per accogliere la Capitaneria <strong>di</strong> porto (che già c’è) servizi<br />
commerciali, turistici, negozi, ristorante e un albergo <strong>di</strong> qualità (da segnalare che queste<br />
funzioni ci sono già e che le nuove richiederanno altri parcheggi e genereranno altri flussi che<br />
non potranno far altro che peggiorare le criticità precedentemente rilevate), senza <strong>di</strong>menticare<br />
lo sviluppo <strong>della</strong> cantieristica. A chiunque conosca Talamone viene imme<strong>di</strong>ata una domanda:<br />
dove si collocheranno tutte queste funzioni? Si riqualifica il porto per mancanza <strong>di</strong> spazi<br />
(come afferma l’opuscolo stesso, par. 2) e la riqualificazione prevede un incremento ra<strong>di</strong>cale<br />
delle funzioni a terra? Le risposte fornite dall’opuscolo sono carenti: si accenna (senza un<br />
<strong>di</strong>segno) a spazi sottratti al mare, parcheggi <strong>di</strong>ffusi sul territorio e serviti da navette,<br />
parcheggi sotterranei (a pochi metri dal mare e in area <strong>di</strong> bonifica, con la falda in superficie?)<br />
parcheggi in una cava <strong>di</strong>smessa (peraltro già oggi utilizzata per rimessa barche). Appare del<br />
tutto evidente che l’obiettivo <strong>di</strong> costruire 1000 nuovi posti barca comporterà non solo la<br />
ra<strong>di</strong>cale trasformazione del porto attuale, ma anche una moltiplicazione <strong>di</strong> interventi sul<br />
territorio che finora l’Amministrazione comunale <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> non ha mai esplicitato, e che<br />
nessuno ha finora valutato.
- Si sa che il poseidonieto nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del porto attuale, ovvero dove l’acqua è<br />
bassa, non è in buone con<strong>di</strong>zioni; ma nulla si sa sugli effetti che il nuovo porto avrà sulla<br />
qualità delle acque e sul complesso dei poseidonieto (quello in buona salute). Non basta<br />
fotografare i soli fondali oggetto del progetto.<br />
Queste sono soltanto contrad<strong>di</strong>zioni: poi ci sono gli aspetti <strong>di</strong> cui non sembra volersi occupare, e che<br />
<strong>di</strong> converso l’esperienza <strong>di</strong>mostra essere gli impatti più rilevanti generati dalle opere e dal<br />
funzionamento del porto: gli impatti sul paesaggio, sulla qualità delle acque e quelli generati dallo<br />
scavo del bacino e dallo smaltimento dei materiali scavati. Su questo c’è il silenzio totale, e ciò non è<br />
tollerabile – sia tecnicamente che politicamente – perché si tratta <strong>di</strong> aspetti <strong>di</strong> assoluta rilevanza, la<br />
cui conoscenza è in<strong>di</strong>spensabile per poter decidere – istituzioni e citta<strong>di</strong>ni - sulla accettabilità o meno<br />
degli interventi <strong>di</strong> “riqualificazione”.<br />
Considerazioni conclusive<br />
L’Amministrazione Comunale alimenta processi partecipativi, ma non fornisce informazioni<br />
sufficienti, manifestando palese carenza su almeno tre punti essenziali:<br />
- si continua a definire l’operazione “riqualificazione” mentre dalla descrizione (1000 posti<br />
barca, parcheggi, negozi, cantieri, etc.) si desume con chiarezza che l’attuale porto <strong>di</strong><br />
Talamone <strong>di</strong>verrà qualcosa <strong>di</strong> completamente <strong>di</strong>verso, molto più grande, urbanizzando aree<br />
delicatissime; dunque non si tratterà <strong>di</strong> una “riqualificazione” bensì <strong>della</strong> realizzazione <strong>di</strong> un<br />
nuovo porto, e dovrebbe pertanto essere trattato e presentato come tale.<br />
- si forniscono dettagli progettuali su aspetti minori (la rotatoria sull’Aurelia; la<br />
riqualificazione a “strada parco” dell’Aurelia a 4 corsie, etc.) ma sul porto non si propone<br />
alcun schema organizzativo che ne <strong>di</strong>mostri la fattibilità, e sul quale si possa valutare la<br />
sostenibilità delle scelte <strong>di</strong> trasformazione; si sostiene il paradosso che l’area del porto <strong>di</strong><br />
Talamone è attualmente congestionata e ci si propone <strong>di</strong> risolvere la congestione<br />
raddoppiando le barche, costruendo nuovi e<strong>di</strong>fici, parcheggi, cantieri, nuove strade. Mentre lo<br />
spazio è poco, il rischio idraulico elevato, il paesaggio delicato, la linea <strong>di</strong> costa instabile,<br />
l’acqua pulita. Perché tutte queste trasformazioni per risolvere i limitati problemi attuali?<br />
Dove e’ l’interesse pubblico?<br />
Anche in correlazione alla richiamata assenza <strong>di</strong> schemi progettuali inerenti il porto, i materiali<br />
valutativi sui quali si chiamano a decidere le istituzioni e i citta<strong>di</strong>ni sono molto carenti.<br />
Va rammentato che la legge regionale <strong>della</strong> Toscana in materia <strong>di</strong> governo del territorio n. 1/2005 e i<br />
successivi regolamenti attuativi <strong>di</strong>sciplinano con molta chiarezza i contenuti dei documenti <strong>di</strong><br />
valutazione da re<strong>di</strong>gere.<br />
Per quanto riguarda, nello specifico, la Valutazione Integrata l’art. 5 del DPGR 9 febbraio 2007 n.<br />
4/R prevede che la sua fase iniziale abbia per oggetto:
a) l’esame del quadro analitico comprendente i principali scenari <strong>di</strong> riferimento e gli obiettivi;<br />
b) la fattibilità tecnica, giuri<strong>di</strong>co amministrativa e economico-finanziaria degli obiettivi, con<br />
particolare riferimento all’eventuale impegno <strong>di</strong> risorse dell’amministrazione precedente;<br />
c) la coerenza degli obiettivi dello strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale o dell’atto <strong>di</strong> governo<br />
del territorio e atti <strong>di</strong> governo del territorio che interessano lo stesso ambito territoriale;<br />
d) l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> idonee forme <strong>di</strong> partecipazione.<br />
La valutazione iniziale è già redatta e presentata ai citta<strong>di</strong>ni, ed il WWF ha già inviato in data 9<br />
gennaio 2009 una nota che ne sottolinea la insufficienza.<br />
I pur generali obiettivi che l’amministrazione comunale intende perseguire con la “Variante <strong>di</strong><br />
riqualificazione del porto <strong>di</strong> Talamone” non sono infatti verificati né sotto il profilo tecnico (non si<br />
<strong>di</strong>ce dove si collocheranno tutte le funzioni annunciate, e dunque non se ne <strong>di</strong>mostra la fattibilità) né<br />
sotto il profilo giuri<strong>di</strong>co-amministrativo (quali scelte sostanziano l’interesse pubblico?) né infine<br />
sotto quello economico finanziario (sarà una opera pubblica o un’opera privata? Chi impiegherà le<br />
risorse e in quale modo? Quali oneri per i <strong>Comune</strong> e quali guadagni per i privati?).<br />
Neppure la coerenza con gli obiettivi del sistema delle pianificazioni è esplicitata: non è<br />
evidentemente possibile affermare la coerenza <strong>della</strong> “Variante” – come fa l’opuscolo <strong>di</strong>stribuito –<br />
senza essersi occupati neppure in modo preliminare degli effetti delle opere che si intendono<br />
realizzare tramite la “Variante” sull’ambiente, sul paesaggio, sugli inse<strong>di</strong>amenti, sul tessuto sociale.<br />
Non si può approvare una “Variante” senza uno schema progettuale del porto per poi scoprire solo<br />
dopo che devasta profili costieri, paesaggio, ambiente marino e inse<strong>di</strong>amenti in maniera<br />
inaccettabile. Questo modo <strong>di</strong> procedere non è consigliabile e nemmeno consentito dalle leggi<br />
regionali e nazionali.<br />
E’ impossibile prendere la decisione appropriata se non si affrontano temi quali gli impatti<br />
ambientali, sociali, territoriali e paesaggistici delle trasformazioni contenute nella variante<br />
urbanistica. Nulla si <strong>di</strong>ce degli effetti sui profili costieri (impossibili da definire senza stu<strong>di</strong> sulle<br />
correnti e senza avere un profilo <strong>di</strong> massima delle opere a mare), nulla si <strong>di</strong>ce in merito allo<br />
smaltimento delle terre <strong>di</strong> scavo, nulla si <strong>di</strong>ce degli effetti <strong>di</strong>namici sulle praterie <strong>di</strong> posidonia delle<br />
nuove opere a mare e dello spostamento del canale (non basta spostare un canale che genera rischio<br />
idraulico per risolvere il rischio perché un corpo idrico è ben più complesso ed è altamente<br />
improbabile che un suo spostamento sia indenne da effetti <strong>di</strong> sistema; preoccupano per esempio i<br />
se<strong>di</strong>menti tellurici in acque basse e sul poseidonieto) nulla sul paesaggio e nulla sulla sorte delle<br />
attività che oggi si svolgono nel porto; si <strong>di</strong>ce solo che con il nuovo porto “ci sarà <strong>di</strong> più”, ma non a<br />
quali costi.<br />
Si tratta <strong>di</strong> temi che vanno sviluppati e chiariti prima che la “variante <strong>di</strong> PRG” sia approvata, non<br />
dopo.
Ad oggi questo insieme <strong>di</strong> carenze suggerisce non una “riqualificazione” del porto <strong>di</strong> Talamone, ma<br />
bensì la costruzione <strong>di</strong> un nuovo porto sproporzionato per le necessità documentabili che impatterà<br />
notevolmente su ambiente, paesaggio e territorio. Il solo ritorno economico degli investitori non può<br />
giustificare la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni comuni e il depauperamento <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> costa toscana che – seppure<br />
non integro – rimane tuttavia rappresentativo <strong>di</strong> equilibri accettabili tra inse<strong>di</strong>amenti, paesaggio e<br />
ambiente.<br />
Il WWF chiede in tal senso che:<br />
- nei processi partecipativi venga messo a <strong>di</strong>sposizione il quadro completo e chiaro delle<br />
trasformazioni che si intendono realizzare con la “Variante” del Porto <strong>di</strong> Talamone;<br />
- che nella Valutazione Integrata-VAS vengano considerati ed esplicitati tutti gli elementi<br />
richiesti dalla normativa regionale, con particolare attenzione, dunque, agli impatti ambientali<br />
e paesaggistici generati dalla realizzazione del porto, perché essi saranno il riferimento<br />
essenziale per decidere l’opportunità o meno <strong>di</strong> realizzare il nuovo porto <strong>di</strong> Talamone;<br />
- che nella valutazione integrata venga considerata e confrontata, in alternativa al “porto da<br />
1000 barche da 14 a 34 metri” una opzione tesa a risolvere – in una più coerente logica <strong>di</strong><br />
riqualificazione – i problemi attuali del porto <strong>di</strong> Talamone senza <strong>di</strong>struggerne gli equilibri e<br />
mantenendo (anche tenuto conto <strong>della</strong> prossimità del Parco <strong>della</strong> Maremma) la sua<br />
<strong>di</strong>mensione entro le soglie stabilite dalla Regione Toscana, con soluzioni commisurate alla<br />
effettiva entità delle criticità oggi rilevabili.<br />
Cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
Sezione Regionale WWF Toscana<br />
Il presidente<br />
Marcello Demi