storie cani, gatti... a proposito di cucina ... - Ospedale San Carlo ...
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<strong>cani</strong>,<br />
<strong>storie</strong><br />
<strong>gatti</strong>...<br />
a <strong>proposito</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>cucina</strong> ...<br />
Bambini<br />
al centro<br />
del nostro agire<br />
Scopriamo il mondo<br />
Ins erire qui il mess aggio. Non s uper are l e due o tre frasi.<br />
1<br />
Anno 3, numero 3, maggio/giugno 2012
La parola a…<br />
A conclusione dell’anno scolastico sento impellente il desiderio <strong>di</strong> rivolgere<br />
un saluto e ad un tempo un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato<br />
con <strong>di</strong>sponibilità e generosità allo svolgimento dell’attività <strong>di</strong>dattica in<br />
ospedale.<br />
La mia gratitu<strong>di</strong>ne va al Primario Dr. Alberto Podestà e in particolare al Dr.<br />
Giovanni Ruggeri, responsabile della comunicazione in <strong>Ospedale</strong>, per la sensibilità<br />
e l’attenzione rivolta a tutte le iniziative che si sono attuate nel corso<br />
<strong>di</strong> quest’anno scolastico.<br />
Sono orgoglioso <strong>di</strong> aver potuto mettere a <strong>di</strong>- Cari Lettori<br />
sposizione nel reparto <strong>di</strong> pe<strong>di</strong>atria<br />
dell’ospedale <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo una do- Ho pensato a lungo a come termicente<br />
preparata, entusiasta e attenta alle enare con questo numero l’anno scosigenze<br />
dei singoli allievi, soprattutto <strong>di</strong><br />
lastico. Ho vissuto tante nuove emozioni,<br />
ho desiderato, ho scoperto e<br />
coloro che vivono dei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />
ho trovato tante persone che sono<br />
Non ho potuto seguire le numerose e belle<br />
un po’ come me e mi hanno aiutato<br />
attività organizzate, ma ad alcune ho avuto<br />
tanto nel realizzare il lavoro <strong>di</strong><br />
la fortuna <strong>di</strong> poter essere presente e apprez-<br />
quest’anno.<br />
zarne la vali<strong>di</strong>tà e la ricchezza <strong>di</strong> emozioni. Un grande ringraziamento a tutti,<br />
L’<strong>Ospedale</strong> <strong>di</strong> per sé non è un luogo dove si ma quando <strong>di</strong>co tutti, è veramente<br />
ritorna volentieri, ma dei bimbi sono ritor- “tutti”, perché dal custode che mi<br />
nati anche se hanno vissuto delle sofferen- accoglie alla mattina con un saluze,<br />
per sperimentare altre esperienze, molto to gentile, al personale del reparto,<br />
belle: ho avuto degli aiuti, ho conosciuto ai barellieri, ai tirocinanti e a tutti<br />
delle persone che mi sono state vicine e con me<strong>di</strong>ci dell’<strong>Ospedale</strong> … ai pazienti<br />
cui ho intrecciato relazioni. Questo mi e ai loro genitori che mi seguono e<br />
sembra davvero un valore aggiunto.<br />
mi stanno vicini…ai clown, ai Vigili,<br />
… al Dr. House…<br />
Non si può che augurare per il prossimo<br />
Ho scoperto un mondo muovo<br />
anno la continuazione <strong>di</strong> questi program-<br />
quest’anno, quello della musica: i<br />
mi e un ringraziamento per coloro che, a<br />
ragazzi <strong>di</strong> AllegroModerato sono<br />
partire da Alessandra, si pro<strong>di</strong>gano con de- unici, nel loro modo <strong>di</strong> fare musi<strong>di</strong>zione<br />
senza mai risparmiarsi.<br />
ca, nel loro modo <strong>di</strong> comunicare la<br />
Avrò <strong>di</strong> quest’ anno un bellissimo ricordo.<br />
loro gioia <strong>di</strong> vivere.<br />
Un augurio <strong>di</strong> cuore a tutti.<br />
Grazie per tutte le emozioni vissute.<br />
Buona lettura<br />
Prof. Pasquale Brucellaria<br />
(Preside dell’ICS “L. Manara”)<br />
Alessandra<br />
2
• Festa della mamma<br />
• Un concerto AllegroModerato<br />
• Le <strong>storie</strong> <strong>di</strong> …<br />
• Un angolo <strong>di</strong> poesia<br />
• La ricetta del mese<br />
• Scopriamo il mondo: Il Giappone<br />
• Piccoli scrittori<br />
• Evviva le rime!<br />
• La parola a ...<br />
• Abio news e ...<br />
• Cani, <strong>gatti</strong> e c.<br />
• L’angolo del <strong>di</strong>vertimento<br />
3<br />
Divertiti<br />
e colora i personaggi<br />
<strong>di</strong> questo giornalino<br />
SOMMARIO
Festa della Mamma ...<br />
Ti voglio bene<br />
La mia mamma.<br />
La mia mamma è bella.<br />
Se non ci fosse, io non sarei nato.<br />
La mia mamma mi fa giocare<br />
e io l'aiuto a preparare le fragole.<br />
La mia mamma mi porta a calcio<br />
e cerca <strong>di</strong> arrabbiarsi il meno possibile,<br />
mi spiega tante cose.<br />
Non c'è bisogno <strong>di</strong> chiedere, perché lei c'è sempre per me,<br />
anche nei momenti <strong>di</strong>fficili<br />
Ti voglio tanto bene mamma.<br />
Cristian (5 anni) e Marco (12 anni)<br />
Quando abbraccio la mia mamma<br />
La mamma è colei che ti mette al mondo, soffre prima e dopo, ma ti adora sempre.<br />
A volte non la trattiamo proprio molto bene,<br />
Io ho commesso molti sbagli, ho trascorso tristi momenti in camera a piangere,<br />
ripensando ai nostri litigi e a quanto fossi stata stupida a non ascoltarla.<br />
Sembrerà strano, ma mi sto emozionando, sì perché il mio cuore a volte immagina<br />
i momenti <strong>di</strong> malinconia e <strong>di</strong> tristezza, ma non durano molto, perché i momenti<br />
migliori, <strong>di</strong> gioia, <strong>di</strong> felicità e amore hanno la meglio.<br />
La mamma è il tuo rifugio personale, dove puoi accucciarti e lasciarti coccolare.<br />
La mamma è quel qualcosa che riesce a farti restare in contatto con il mondo,<br />
quel qualcosa <strong>di</strong> fondamentale per la tua vita.<br />
L’amore è un sentimento nobile e bellissimo e solo quando è vero riesci ad accorgerti<br />
dei miracoli che può fare.<br />
Quando abbraccio mia mamma, mi sento me stessa, anzi forse mi sento <strong>di</strong>visa,<br />
<strong>di</strong>visa perché percepisco dall’altra parte del mio corpo, quella parte segreta<br />
e nascosta ai miei occhi, che attraverso lo sguardo, le parole e il contatto,<br />
riesce sempre a completarmi.<br />
Mamma grazie <strong>di</strong> tutto e perdonami per tutti i litigi passati e per quelli futuri,<br />
non posso <strong>di</strong>re che non litigheremo più, anche se non sai quanto lo vorrei,<br />
ma ora sto crescendo e i nostri battibecchi mi serviranno.<br />
Ti prometto però che non vedrai più lacrime sul mio viso, promettimelo anche tu…<br />
Ricordati che tu hai il mio cuore e che senza te, io morirei.<br />
Ti voglio bene mamma.<br />
Elena Pavia (13 anni)<br />
4
Una mamma molto speciale<br />
La mia mamma è molto speciale,<br />
è bravissima a <strong>cucina</strong>re<br />
e io amo farlo con lei<br />
La mia mamma sceglie dei vestiti bellissimi<br />
e me ne compra tanti!<br />
Mi piace stare con lei,<br />
<strong>di</strong>segniamo insieme con tanti colori.<br />
Mi piace tanto farle i regali<br />
perché lei con me è bravissima.<br />
E’ una mamma molto speciale.<br />
Clau<strong>di</strong>a. (5 anni)<br />
Sensazioni<br />
…i tuoi sorrisi e i tuoi baci<br />
illuminano il mio cuore…<br />
Mamma Carolina al figlio Artem<br />
Cara mamma, grazie!<br />
Un sorriso <strong>di</strong> … felicità<br />
Cara mamma, grazie perché hai incoraggiato le mie scelte. Con i tuoi consigli<br />
mi hai aiutato a <strong>di</strong>ventare grande e con una tua carezza a sorridere alla vita.<br />
Cara mamma, grazie perché con te è tutto più semplice, con la tua esperienza<br />
hai appoggiato i miei passi nel mondo e hai protetto il mio cammino.<br />
Cara mamma, grazie perché hai corretto ogni mio errore, mi hai protetto<br />
dai sentieri cupi e per questo, grazie a te, ho sempre preso la strada più luminosa.<br />
Cara mamma, grazie perché mi capisci anche solo con uno sguardo.<br />
Perché sei il mio pozzo da cui attingere saggezza.<br />
Cara mamma, grazie perché mi hai voluto, mi vuoi e mi vorrai sempre bene.<br />
Grazie, perché hai asciugato lacrime <strong>di</strong> delusione e hai sostenuto salti <strong>di</strong> gioia.<br />
Grazie, perché mi hai sempre donato amore, gioia e comprensione.<br />
Per il tuo orecchio sempre pronto ad ascoltarmi quando ne ho bisogno.<br />
E per la tua spalla sempre pronta a sostenermi.<br />
Grazie per avermi sempre tenuta stretta al tuo cuore e per avermi<br />
mostrato al mondo sempre orgogliosa.<br />
Cara mamma, grazie per avermi donato la vita.<br />
De<strong>di</strong>co a te questa poesia per ringraziarti <strong>di</strong> essere la mia dolce<br />
mamma.<br />
5<br />
Il sorriso della mia mamma,<br />
è gioia e felicità per me.<br />
Il suo abbraccio<br />
è come una calda coperta,<br />
che mi avvolge tutta.<br />
Mi sento sicura,<br />
forte e pronta ad affrontare tutto…<br />
Mamma, ti voglio bene.<br />
Yaquelyn A. (12 anni)<br />
Debora (12 anni)<br />
Festa della Mamma ...
Un Concerto AllegroModerato<br />
Un Concerto AllegroModerato ...<br />
La Chiesa della <strong>San</strong>ta Maria Annunciata<br />
dell’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo colma <strong>di</strong><br />
tantissime persone ha fatto da degna cornice<br />
al concerto <strong>di</strong> un’orchestra sinfonica davvero<br />
speciale: l’orchestra AllegroModerato, <strong>di</strong>retta<br />
dal Maestro Marco Volpi.<br />
Un’orchestra speciale, perché composta in<br />
larga parte da musicisti <strong>di</strong>sabili e completata<br />
da musicisti professionisti, che ha regalato<br />
emozioni straor<strong>di</strong>narie testimoniate dai lunghi<br />
applausi e dagli occhi luci<strong>di</strong> <strong>di</strong> commozione <strong>di</strong> tanti partecipanti.<br />
Noi bambini della pe<strong>di</strong>atria in questo importante evento abbiamo avuto un ruolo <strong>di</strong> rilievo,<br />
perchè siamo stati chiamati a presentare <strong>di</strong> volta in volta i brani proposti dall’orchestra al<br />
pubblico, ma anche a leggere alcuni pensieri scritti da noi per celebrare la festa della mamma<br />
e le commoventi parole <strong>di</strong> chi ha voluto ricordare due personaggi a cui questo Concerto<br />
è stato de<strong>di</strong>cato: Francesco Sallustio e Andrea Adami.<br />
Francesco era un giovane violinista<br />
dell’orchestra, che adorava la musica e che<br />
anche nel suo letto <strong>di</strong> ospedale trascorreva<br />
il tempo ad ascoltare i brani che sapeva<br />
suonare, mentre il dottor Adami è stato un<br />
grande pe<strong>di</strong>atra dell’<strong>Ospedale</strong> che ha curato<br />
tantissimi <strong>di</strong> noi bambini.<br />
Descrivere a parole le emozioni che i musicisti<br />
ci hanno regalato è praticamente impossibile,<br />
ma sicuramente sono stati capaci<br />
<strong>di</strong> insegnarci che la musica è anche uno<br />
strumento<br />
<strong>di</strong> integrazione, <strong>di</strong> sollievo e <strong>di</strong> riscatto, capace<br />
<strong>di</strong> coinvolgere tutti regalando emozioni uniche.<br />
Un ringraziamento particolare va a don Enrico, per avere<br />
creduto e supportato questa manifestazione concedendo<br />
la possibilità <strong>di</strong> realizzare il concerto in questa<br />
magnifica chiesa progettata da Gio Ponti.<br />
I complimenti delle tantissime persone intervenute -<br />
compresi gli<br />
studenti<br />
dell’ICS “Luciano Manara” , scuola <strong>di</strong> riferimento<br />
della pe<strong>di</strong>atria, presenti numerosi insieme<br />
ai propri famigliari e agli insegnanti - vanno<br />
però ai bravissimi musicisti <strong>di</strong> questa grande<br />
orchestra sinfonica e ai maestri che da anni<br />
portano avanti con entusiasmo questo importante<br />
progetto <strong>di</strong> integrazione.<br />
Un ringraziamento particolare a Marco Sciammarella<br />
per il suo prezioso impegno nella realizzazione<br />
<strong>di</strong> questo evento.<br />
6
… per ricordare Francesco e Andrea<br />
“... ho assistito a qualcosa <strong>di</strong> meraviglioso,<br />
reso ancora più lucente<br />
dalla partecipazione <strong>di</strong> tutti!”<br />
“Cara Alessandra, il suo messaggio<br />
mi ha fatto molto piacere,<br />
prima <strong>di</strong> tutto per il buon esito<br />
del concerto, che avrà dato tanta<br />
gioia e sod<strong>di</strong>sfazione ai bambini<br />
e alle loro famiglie, ma anche<br />
perché l’affettuosa partecipazione<br />
<strong>di</strong> chi ha conosciuto e lavorato<br />
con Andrea è un riconoscimento<br />
<strong>di</strong> quanto sia stata valida<br />
la sua vita. La vita finisce, ma il<br />
bene vissuto resterà per sempre”<br />
Elisabetta Adami<br />
Anna<br />
7<br />
All’in<strong>di</strong>menticato<br />
dott. Andrea Adami<br />
“Ho ringraziato Dio<br />
quasi ogni giorno,<br />
per averti avuto accanto,<br />
ora prego<br />
perchè tu sia felice<br />
là dove sei”<br />
Elisabetta Adami<br />
“Carissimi, vi ringrazio per avermi dato l'opportunità<br />
<strong>di</strong> partecipare a questa bellissima<br />
e commovente iniziativa! E' stato bellissimo!<br />
Siete meravigliosi come tutte quelle persone<br />
che si impegnano per cause così nobili. E’ un<br />
vero motivo <strong>di</strong> orgoglio per il nostro Istituto<br />
e lo <strong>di</strong>co davvero col cuore, lo stesso che<br />
voi mettete in tutte le cose che fate.<br />
Ancora complimenti, un abbraccio”<br />
Valeria Ciampitti<br />
(Vicepreside ICS Luciano Manara)<br />
Un Concerto AllegroModerato
LE STORIE <strong>di</strong> ...<br />
Notte prima … dell’intervento<br />
Ricordo perfettamente la notte prima<br />
dell’operazione, non ero per niente agitato, anche<br />
perché sapevo che il mio ginocchio sarebbe stato dato<br />
in mano a dei professionisti, per cui non feci fatica<br />
ad addormentarmi.<br />
La mattina seguente, però, ero un po’ teso, perchè si<br />
trattava comunque <strong>di</strong> un’esperienza nuova per me e,<br />
come tutte le nuove esperienze, all’inizio spaventano<br />
un po’.<br />
Prima <strong>di</strong> essere operato mi ricordo soltanto che stavo<br />
parlando con un ortope<strong>di</strong>co della partita Milan-<br />
Barcellona e poi, poi il buio e mi sono risvegliato in<br />
camera, quando ormai tutto era terminato.<br />
La mia prima operazione chirurgica era finita, prima ancora che me ne accorgessi!<br />
Ora mi trovo nel letto dell’ospedale e domani finalmente mi potrò<br />
alzare.<br />
Mi aspettano mesi <strong>di</strong> dura terapia, ma farò del<br />
mio meglio per poter ricominciare a fare quello<br />
che mi piaceva <strong>di</strong> più, ovvero a giocare a calcio.<br />
Alessio (17 anni)<br />
Aspettando <strong>di</strong> entrare in sala operatoria<br />
Sono arrivata in ospedale questa mattina, ed<br />
è la prima volta che devo essere operata.<br />
Mi devono togliere un lipoma che si è formato<br />
sulla schiena, che mi dà un po’ <strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o.<br />
Il chirurgo Dr. Perilli e l’infermiera hanno<br />
detto, per rassicurarmi, che si tratta <strong>di</strong><br />
un’operazione semplice e veloce, ma soprattutto<br />
non dolorosa.<br />
Infatti non mi sento né agitata, né nervosa,<br />
soltanto un po’ curiosa… non amo non sapere<br />
cosa mi succederà veramente!<br />
Mentre in questo momento sono tranquilla,<br />
sicuramente quando sarò sdraiata nel letto<br />
in sala operatoria circondata da me<strong>di</strong>ci mi sentirò nervosa, agitata e anche un po’<br />
preoccupata!<br />
Comunque sono certa che andrà tutto bene!<br />
Elena (13 anni)<br />
8
Al centro dell’attenzione<br />
9<br />
Amici d’<strong>Ospedale</strong><br />
Una domenica mattina ho giocato una partitina,<br />
mentre calciavo il mio pallone ho pensato <strong>di</strong> essere<br />
un campione!<br />
Tutto il campo ho percorso<br />
mentre il pallone ho rincorso.<br />
Così il mio pallone nella rete è andato<br />
e subito dopo ho esultato.<br />
Due giorni dopo eccomi in ospedale,<br />
e mentre passeggiavo con il trofeo in mano,<br />
ho incontrato Giovanni che mi ha stretto la mano.<br />
“Ciao, sono Giovanni e faccio scherma da due anni”.<br />
“Ciao sono Ale e guarda caso sono qui con te in ospedale.<br />
Io son milanista, anche tu fai parte della lista?”<br />
“Oh certamente, sono una persona molto efficiente”.<br />
Tra un’operazione ed un’altra siamo finiti a chiacchierare<br />
con le ragazze dell’ospedale;<br />
loro son qua per due settimane,<br />
ma spero proprio <strong>di</strong> non ritornare.<br />
Ora salutiamo con tanto affetto,<br />
e man<strong>di</strong>amo a tutti un bacetto.<br />
Ale, Giovanni, Marta, Ale, Elena, Elena<br />
Non posso raccontare molto, perché il mio ricovero è breve, almeno spero...<br />
Mi sento stanchissima, perché dovrei impegnarmi nelle attività sportive,<br />
ma per me sono troppo pesanti.<br />
Mi sento un po' frustrata, perché non riesco a far nulla.<br />
Sto nel letto, mi giro quasi a fatica, vorrei farmi una doccia, ma mi gira tutto<br />
e non riesco a stare in pie<strong>di</strong>. Non posso alzarmi a vedere quello che c'è in camera.<br />
Quando non si sta bene ci si rende conto <strong>di</strong> quanto sia bello e importante<br />
poter fare "le cose normali".<br />
Mi considero fortunata, perché sono grande e sto meglio <strong>di</strong> altri bambini.<br />
E' bello quando in ospedale ricevi visite, anche <strong>di</strong> chi passa solo per salutarti:<br />
mi sento al centro dell'attenzione, vengono per te, anche se per poco.<br />
Margherita G. (15 anni)<br />
LE STORIE <strong>di</strong> ...
LE STORIE <strong>di</strong> ...<br />
Tanta paura, ma poi tutto è passato<br />
Lunedì, invece <strong>di</strong> andare a scuola, sono venuto al Pronto Soccorso dell’ospedale.<br />
Avevo tanto male ai fianchi e sulle gambe erano usciti tanti puntini rossi.<br />
Ho pensato che mi avrebbero mandato a casa, mentre in realtà mi hanno ricoverato<br />
in pe<strong>di</strong>atria.<br />
Mi sono sentito male, avevo tanta paura perché non sapevo che cosa mi sarebbe<br />
capitato.<br />
Sono arrivato in stanza e mi hanno assegnato un letto, il numero 8.<br />
Ero molto preoccupato e piangevo tanto.<br />
Quando la maestra è arrivata a trovarmi sono scoppiato a piangere ancora <strong>di</strong> più,<br />
perché ho pensato alla mia maestra Maria Grazia, alla quale voglio molto bene e ho<br />
creduto <strong>di</strong> non rivederla più …<br />
In quel momento mi sono sentito spaventato. Mi mancavano tutti: volevo la mia<br />
casa e tutte le persone che mi vogliono bene.<br />
Poi la Dottoressa Scalfaro mi ha visitato e mi ha fatto star bene: mi ha rassicurato,<br />
perché non c’era nulla <strong>di</strong> spaventoso e mi ha detto che sarei uscito non appena<br />
avessero visto gli esami.<br />
Anche questa mattina l’ho vista, mi ha parlato <strong>di</strong>cendomi che sarei guarito presto.<br />
Questo mi ha tranquillizzato e mi ha fatto passare la paura.<br />
I miei genitori mi sono stati molto vicini e a loro voglio molto bene, come a tutti<br />
coloro che mi hanno curato.<br />
Alessio N. (10 anni)<br />
Giocare in ospedale<br />
Ho giocato molto in questi giorni con una<br />
bambina più piccola <strong>di</strong> me <strong>di</strong> nome Aurora.<br />
Anche se ha solo 6 anni, mi sono <strong>di</strong>vertito<br />
molto con lei e il ricovero é passato più velocemente.<br />
In ospedale ho potuto apprezzare il gioco:<br />
fare i puzzle, giochi <strong>di</strong> società , <strong>di</strong>segnare mi<br />
ha aiutato a non pensare alla mia malattia.<br />
Il tempo, poi, non passa mai in fretta, anzi,<br />
sembra non passare più.<br />
E' importante trovare un amico con cui giocare<br />
in ospedale.<br />
10<br />
Gianni (9 anni)
L’amore è la cosa più bella<br />
Tutti parlano dell’amore, ma nessuno sa cos’è veramente,<br />
l’amore è una passione bollente<br />
che ti colpisce il cuore e a volte ferisce la mente.<br />
La <strong>di</strong>stanza in amore equivale al niente,<br />
perché se è vero sa resistere ad ogni incidente.<br />
Esiste una sola persona<br />
che può farti conoscere il vero significato del<br />
verbo amare,<br />
ma attenzione che prima vuole solo giocare.<br />
L’amore è un legame duro da sciogliere,<br />
complicato da mantenere,<br />
<strong>di</strong>fficile da sconfiggere,<br />
ma è la cosa più bella che possa esistere.<br />
Marika F. (15 anni)<br />
Un mondo <strong>di</strong> gioia e d’amore<br />
Riderai, con gli amici tu riderai,<br />
e tornerai come il sole ogni giorno,<br />
che illumina la strada che percorrerai,<br />
sicuro che sempre così ripartirai.<br />
Ci sarà il pensiero più dolce del cuore<br />
che tu mi farai e poi capirai,<br />
la tristezza che ho dentro <strong>di</strong> me e mi aiuterai...<br />
e sognerai un mondo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> gioia e d’amore<br />
che troverà il posto migliore che tu gli darai.<br />
Giocherai con gli amici e inventerai <strong>storie</strong> stupende,<br />
così le racconterai<br />
a chi ti è vicino,<br />
a chi ti sembra lontano,<br />
a chi ama, a chi soffre.<br />
Tutto tu tenterai.<br />
E penserai al profumo dei fiori,<br />
al verde, all’azzurro, alle nuvole bianche<br />
che nella luce del giorno e nel buio della notte tu rivedrai<br />
per me.<br />
11<br />
Clau<strong>di</strong>a G. (13 anni)<br />
UN ANGOLO <strong>di</strong> POESIA
RICETTA DEL MESE ...<br />
Dolce freddo alle fragole<br />
Quando entri al supermercato e ti si presentano<br />
davanti cestelli e cassette in cui<br />
si possono ammirare questi succosi rossi<br />
frutti che si chiamano fragole, beh<br />
l’acquolina sale prepotentemente in bocca<br />
e allora cosa c’è <strong>di</strong> meglio che placare<br />
il languore preparando uno squisito dolce,<br />
ma non prima <strong>di</strong> averne mangiate subito<br />
alcune dopo una bella lavata.<br />
Gli ingre<strong>di</strong>enti per la nostra gustosa ricetta per 6 persone sono:<br />
⇒ 350 g. <strong>di</strong> fragole<br />
⇒ 125 g. <strong>di</strong> zucchero<br />
⇒ 2 albumi d’uovo<br />
⇒ 200 g. <strong>di</strong> panna da montare<br />
⇒ 20 g. <strong>di</strong> vino bianco<br />
Preparazione:<br />
♦ Lavare e mondare 250 g. <strong>di</strong> fragole,<br />
tagliarle a metà, unirle in un pentolino<br />
con lo zucchero e il vino bianco.<br />
♦ Cuocere per 8 minuti circa.<br />
♦ Frullare le fragole e lasciarle raffreddare.<br />
♦ Nel frattempo, dopo aver fatto bollire<br />
le uova per 30 secon<strong>di</strong>, separare gli<br />
albumi e montarli a neve ben ferma.<br />
♦ Unire le fragole frullate, gli albumi<br />
e la panna montata.<br />
♦ Versare il composto in uno stampo<br />
rotondo e decorare con le fragole<br />
rimaste e un po’ <strong>di</strong> panna montata.<br />
♦ Riporre in frigo per circa 2 ore.<br />
Capisco che aspettare 2 ore non è facile,<br />
per questo consiglio <strong>di</strong> conservare qualche<br />
fragola da consumare nell’attesa, ma appena scattano le due ore: assalto al<br />
frigorifero e ….<br />
….Buon appetito!<br />
12
GIAPPONE<br />
Mi chiamo Roberto, ho 9 anni e sono nato in Italia.<br />
Mia mamma, invece, è nata in Giappone, mio papà è <strong>di</strong><br />
Milano. Quasi ogni anno mi reco in Giappone per andare<br />
a trovare i nonni. Là non ho molti amici, come invece<br />
accade qui. Frequento infatti due scuole: quella<br />
italiana e quella giapponese. A luglio andrò dai nonni a<br />
Tokyo.<br />
Lo scorso anno non ci sono stato, a causa del terremoto<br />
che ha colpito il paese e del <strong>di</strong>sastro nucleare che<br />
ha sconvolto un po’ tutti. C’è ancora paura là, per questo abbiamo aspettato ad andare. Il Giappone<br />
è però un paese meraviglioso! Auguro a tutti <strong>di</strong> poterci andare un giorno a visitarlo. Ecco<br />
cosa ho trovato per voi, facendo una ricerca.<br />
Il Giappone è un arcipelago composto da 3000 isole e si estende da Nord a Sud tra il 24° e il 45°<br />
parallelo dell'emisfero boreale (Nord).<br />
Il Giappone ha un clima abbastanza simile a quello dell'Italia con un inverno freddo a Nord (l'isola<br />
<strong>di</strong> Hokkaido è molto vicina alla Siberia) con abbondanti nevicate e mite al Sud. Nei mesi estivi da<br />
maggio a fine luglio ci sono abbondanti piogge e soprattutto in agosto e settembre vari tifoni si<br />
abbattono sul Giappone con venti e pioggia torrenziale.<br />
L'arcipelago giapponese è in buona parte (oltre il 70%) formato da catene montuose <strong>di</strong> origine vul<strong>cani</strong>ca. Ci<br />
sono oltre 150 vul<strong>cani</strong> <strong>di</strong> cui circa cinquanta ancora attivi.<br />
Tokyo è la capitale del Giappone ed ha una popolazione <strong>di</strong> 12 milioni <strong>di</strong> abitanti.<br />
Fisicamente i giapponesi hanno tutti i capelli scuri e gli occhi scuri. Nonostante in passato l'altezza<br />
me<strong>di</strong>a fosse decisamente minore <strong>di</strong> quella degli occidentali, negli ultimi decenni c'è stato un<br />
innalzamento dell'altezza me<strong>di</strong>a, probabilmente a causa dei cambiamenti nella <strong>di</strong>eta dei giapponesi<br />
soprattutto nei giovani. L'estensione del Giappone è <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> quella dell'Italia ma il numero<br />
<strong>di</strong> abitanti è oltre il doppio.<br />
Il Giappone nonostante l'ampia <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> videogiochi, TV e vita frenetica ha una popolazione<br />
che legge molti libri. Oltre ai classici libri vengono letti anche molti manga che non sono solamente<br />
dei fumetti con super eroi e poco più come accade in Italia ma contengono delle <strong>storie</strong> che contribuiscono<br />
alla formazione della personalità dei lettori oltre che incrementandone la cultura e<br />
toccando in modo approfon<strong>di</strong>to argomenti come la famiglia, la sessualità, il lavoro e molto altro.<br />
All'inizio del XX secolo il Giappone ha dato vita a una serie <strong>di</strong> arti marziali denominate Budō, molto<br />
in voga tra i guerrieri. Queste includono il Karate, il Jūjutsu, il Ninjutsu, Judo, l'Aikido e il<br />
Kendō. Il Sumo viene inoltre considerato il più caratteristico sport nazionale giapponese, con i<br />
suoi enormi lottatori che si sfidano in piccole arene circolari.<br />
Il Giappone è un paese sviluppato con uno standard <strong>di</strong> vita molto elevato.<br />
Nella maggior parte delle scuole giapponesi si indossa una <strong>di</strong>visa scolastica. Hanno un obbligo scolastico<br />
<strong>di</strong> 9 anni (le scuole elementari durano 6 anni), il 22% della popolazione è laureata e, praticamente,<br />
non vi sono analfabeti.<br />
In Giappone si celebra ogni anno la festa del "Ciliegio in fiore". <br />
Quando il primo petalo, si lascia cadere verso terra, ha inizio l'Hanami giapponese, o meglio la contemplazione<br />
del ciliegio in fiore. L'evento, però segna per tutti anche l'inizio della primavera nella<br />
terra del Sol Levante, ed è l'avvenimento più atteso dai giapponesi e turisti.<br />
Nella <strong>cucina</strong> giapponese si utilizza come base per le ricette il riso, che viene solitamente cotto a<br />
vapore. In tavola vengono portati contemporaneamente tutti i cibi, slegandosi dalla separazione<br />
tra primo, secondo, contorno, frutta tipicamente occidentale, e molti piatti sono conviviali, nel<br />
senso che vengono cotti oppure si attinge tutti da un piatto centrale.<br />
Roberto (9 anni)<br />
13<br />
SCOPRIAMO IL MONDO
PICCOLI SCRITTORI ...<br />
Il Giallo a … puntate (1ª parte)<br />
La stran0 caso della famiglia Michinton<br />
La sigla del telegiornale serale cominciò, annunciando le notizie più importanti.<br />
“ASSASSINIO A PARIGI. Intervisteremo in questo servizio il Signor Ernest Foster,<br />
colui che, la scorsa mattina, ha trovato il cadavere <strong>di</strong> George Michinton”,<br />
annunciò la voce squillante della giornalista.<br />
“Stavo facendo la mia solita passeggiata mattutina. In quel momento girovagavo<br />
assorto nei miei pensieri e, ad un certo punto, inciampai su qualcosa”.<br />
“Signor Ernest, ha capito subito che si trattava <strong>di</strong> un cadavere?” domandò la<br />
giornalista. “Beh, non subito. Sa, il cadavere era avvolto in un sacco, ma, non saprei<br />
definire se per mia fortuna o sfortuna, l’estremità era aperta. Quin<strong>di</strong> mi accorsi<br />
che ne usciva un viso”. “Signore, lei conosceva la persona?” “No, mai vista in<br />
vita mia. Scusate… adesso non mi va <strong>di</strong> parlare”. Con queste ultime parole congedò<br />
i giornalisti che passarono al servizio successivo.<br />
Il detective Mike Kuntz spense la televisione: “E’ meglio che ci mettiamo al lavoro,<br />
non cre<strong>di</strong>?” <strong>di</strong>sse al suo aiutante Casabian Strokes. “A quanto pare abbiamo molto<br />
lavoro da portare avanti: trovare l’arma del delitto, l’assassino, il movente…”,<br />
rispose lui. “Beh, io ho già in mente qualcosa. Stando a ciò che <strong>di</strong>ce l’autopsia, George<br />
Michinton, la vittima, sarebbe stato ucciso nella serata del 14 settembre, quin<strong>di</strong><br />
due giorni fa, la sera prima del ritrovamento del cadavere. E guarda qui.- Kunts estrasse<br />
una lettera dalla tasca interiore della giacca. – Stamattina, subito dopo essere<br />
stato informato del caso, sono andato ad ispezionare la casa <strong>di</strong> Michinton e ho<br />
trovato questa lettera. E’ un invito a cena da parte <strong>di</strong> un certo: Luise Langer. E,<br />
indovina un po’, l’invito era fissato per la sera del 14 settembre”.<br />
“Hai qualche sospetto?” chiese Strokes. “No, c’è qualcosa che non mi convince”.<br />
rispose lui.<br />
“Mike, però se le sue intenzioni erano<br />
<strong>di</strong> ucciderlo, avrebbe cercato <strong>di</strong><br />
non lasciare minime tracce, non inviargli<br />
una lettera d’invito”.<br />
“Esattamente. Quello che stavo pensando.<br />
Però, per saperne <strong>di</strong> più andrei<br />
a fare una chiacchierata con il<br />
Signor Langer. Ha detto <strong>di</strong> abitare al<br />
numero cinquantuno giusto?” chiese<br />
il detective al suo aiutante. “Giusto”.<br />
“Ecco, Luise Langer” <strong>di</strong>sse Casabian<br />
premendo il tastino vicino al nome<br />
scritto in grassetto. Scese un signore<br />
sulla sessantina e fece accomodare i<br />
due in un accogliente <strong>di</strong>vano al centro<br />
<strong>di</strong> una piccola <strong>cucina</strong>. “Ci parli<br />
un po’ <strong>di</strong> lui. Eravate gran<strong>di</strong> amici?”<br />
Un castello rosa<br />
per la principessa Ilenia<br />
C’era una volta una bambina <strong>di</strong> nome Ilenia,<br />
che viveva in un enorme castello <strong>di</strong> color<br />
rosa.<br />
Ilenia era una principessa: amava fare ginnastica,<br />
ma un giorno purtroppo si ammalò e il<br />
papà, Re Omar, e la mamma ,regina Pamela,<br />
la portarono in un ospedale tutto grigio.<br />
Appena arrivata Ilenia si trovò circondata<br />
da Dottori: “Ohi, ohi… la punturina!”<br />
Ma la principessa, con molto coraggio, riuscì<br />
a superare la paura.<br />
Mentre la mamma le teneva la mano, il Dottore<br />
sorridendo le faceva domande su ciò<br />
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chiese il detective. “Oh, beh. George era davvero una gran persona. Amava tutti, per<br />
questo non so come possa essere accaduta questa <strong>di</strong>sgrazia. Ci eravamo conosciuti<br />
al college ed eravamo gran<strong>di</strong> amici. Infatti, spesso cenavamo insieme. Lui era vedovo,<br />
la sua cara Dyana lo aveva lasciato due anni fa e io non mi sono mai sposato”.<br />
“Abbiamo trovato questa lettera in casa <strong>di</strong> George. L’ha scritta<br />
lei?” domandò Kunz porgendo la lettera al signore. “Certo, la settimana<br />
scorsa. Ma, se posso permettermi, perché me lo chiede?”<br />
“Glielo spiego subito. L’invito era fissato per la sera del 14 settembre,<br />
giusto?” “Esatto. Lui però mi ha mandato una lettera <strong>di</strong> risposta<br />
in cui scriveva che quella sera aveva un impegno e che quin<strong>di</strong><br />
avremmo rimandato il tutto. Ma che cos’ha a vedere con<br />
l’omici<strong>di</strong>o?”<br />
“Non vorrei essere invadente, ma potrebbe farmi leggere la lettera?<br />
Dopo le spiegherò il motivo”.<br />
Senza ribattere Luise aprì un cassetto e, dopo aver cercato un po’,<br />
porse la lettera all’investigatore. Mentre apriva la busta Kuntz rispose<br />
al signor Lanker: “Vede, non si sa che genere <strong>di</strong> impegno avesse<br />
il suo fidato amico, cosa che naturalmente approfon<strong>di</strong>remo…”<br />
“Mi scusi, arrivi al dunque”. Lanker cominciava ad essere piuttosto<br />
incuriosito e anche un po’ seccato.<br />
“Certo, mi stavo facendo prendere dalle chiacchiere. Insomma, l’autopsia <strong>di</strong>ce che<br />
l’omici<strong>di</strong>o risale alla sera del 14 settembre”.<br />
Lanker rimase <strong>di</strong> stucco. La sua faccia era pietrificata ma riuscì ad emettere un:<br />
“è tutta colpa mia”.<br />
“Perché si sente responsabile?” chiese Strokes. “Beh, vede, solitamente insistevo<br />
molto per farlo venire. Dopo la morte della moglie voleva restare sempre in casa ma<br />
quella volta sembrava che davvero avesse qualcosa <strong>di</strong> importante da fare, come<br />
che più amava, così non si accorse nemmeno<br />
che la punturina era già stata fatta.<br />
Nel giro <strong>di</strong> poco tempo, dopo aver dormito<br />
in un lettino ver<strong>di</strong>no, si risvegliò guarita.<br />
Per tornare a casa ad aspettarla fuori<br />
dall’ospedale c’erano 4 cavalli bianchi, con<br />
una carrozza rossa.<br />
Ma come fare a tornare in un batter<br />
d’occhio, visto che aveva la lezione <strong>di</strong> ginnastica?<br />
Ilenia cominciò a cantare: “Uno, due, tre e<br />
quattro, volano i cavalli al castello tutto<br />
matto!”<br />
E così per magia “Puff…” è scomparsa la<br />
nostra piccola principessa, per riapparire<br />
nel suo castello rosa.<br />
Ilenia R. (9 anni)<br />
15<br />
può capire dalla lettera. Quin<strong>di</strong> se,<br />
come al solito, avessi insistito nulla<br />
sarebbe successo”.<br />
“Posso capire, ma non si preoccupi,<br />
chi aveva intenzione <strong>di</strong> ucciderlo lo<br />
avrebbe fatto comunque e nessuno<br />
avrebbe potuto farci nulla” lo consolò<br />
Casabian. “George era un uomo<br />
d’affari?” chiese Kuntz. “Sì, era il<br />
proprietario <strong>di</strong> un museo. Collezionava<br />
coltelli, da tutto il mondo. Ne possedeva<br />
uno, era della sua famiglia da<br />
generazioni, ed era molto geloso <strong>di</strong><br />
esso; infatti, lo custo<strong>di</strong>va in una<br />
stanza del museo, aperta al pubblico<br />
solo in determinati giorni e in determinate<br />
ore”… (continua)<br />
(la 2ª parte sul prossimo numero)<br />
PICCOLI SCRITTORI ...
EVVIVA LE RIME !!!<br />
I Vigili e la città sommersa<br />
Alle 7 <strong>di</strong> mattina, mi trovavo in ospedale,<br />
la maestra ho incontrato<br />
e con i vigili ho lavorato.<br />
Mi hanno subito presentato delle giovani ragazze,<br />
che mi sono sembrate un tantino pazze!<br />
In un bater d’occhio Sindaco son <strong>di</strong>ventato,<br />
e un progetto ho così elabotato.<br />
Antonino e Robertino,<br />
i due vigili con paletta e cappellino,<br />
<strong>di</strong>vertivano i bambini con spiegazioni e <strong>di</strong>segnini!<br />
La città sommersa<br />
dalle solite città ci sembrava un po’ <strong>di</strong>versa<br />
e chi ci abita ben lo sa!<br />
Se ci andrai potrai incontrare<br />
un cavalluccio e con lui trattare.<br />
Per poter andare a scuola<br />
sullo Squalobus dovrai salire,<br />
ma per imparare a ballare<br />
dalla Sirenetta ti dovrai recare.<br />
In questa magica città<br />
potrai andare <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là,<br />
ma i cartelli stradali dovrai rispettare,<br />
se no con i vigili avrai a che fare!!!<br />
Stefano F. (12 anni)<br />
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Che bello fare gol!<br />
Il gioco del calcio è bello,<br />
ci si allena sempre anche se piove,<br />
ma senza ombrello.<br />
Incontri tanti amici,<br />
e con loro giocherai delle partite felici.<br />
Fare goal è la cosa più bella!<br />
Gioco come <strong>di</strong>fensore in una squadra,<br />
che fa invi<strong>di</strong>a a mia sorella!<br />
W lo sport!<br />
Francesco G. (9 anni)
La filastrocca <strong>di</strong> Lulù,<br />
che domani in <strong>Ospedale</strong> non ci sarà più<br />
Ho sognato, un sogno<br />
Ciao a tutti mi chiamo Lulù,<br />
e sono in ospedale da tre giorni o poco più.<br />
All’inizio ero un po’ arrabbiata,<br />
ma subito mi hanno consolata.<br />
Mi piacciono tanto i <strong>di</strong>nosauri,<br />
ma soprattutto i brontosauri.<br />
Dovete sapere che i <strong>di</strong>nosauri,<br />
una volta stecchiti, <strong>di</strong>ventano ossa<br />
e gli archeologi scavando scavando,<br />
trovano i fossili dentro la fossa!<br />
In questi giorni ho colorato<br />
e gli acquarelli ho utilizzato.<br />
Questa mattina mi son <strong>di</strong>vertita moltissimo,<br />
ho incontrato i clown con il nasino rossissimo<br />
e poi delle ragazze che una canzoncina mi han cantato,<br />
e alla fine un <strong>di</strong>ploma mi han consegnato.<br />
Oggi è proprio una giornata speciale:<br />
i Dottori mi han detto che posso andare,<br />
torno a casina, dal mio fratellino,<br />
con cui giocherò fino al mattino!<br />
Ho sognato:<br />
Ho sognato un grande baule, dentro tutti i sogni delle persone.<br />
Le emozioni, le passioni... Tutte <strong>di</strong>menticate per chissà quale motivo.<br />
Ho sognato un nuovo mondo,<br />
dove ciò che realmente importa è il verbo<br />
essere e non il verbo avere.<br />
Ho sognato una lunga canzone.<br />
Ogni nota rappresenta un ricordo,<br />
l'emozione delle più belle parole.<br />
Ho sognato tante parole, ormai al vento.<br />
Il vento le porterà nella mente <strong>di</strong> ognuno<br />
<strong>di</strong> noi, in un sogno.<br />
Debora (12 anni)<br />
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Elena A. (6 anni e mezzo)<br />
EVVIVA LE RIME !!!
LA PAROLA A ...<br />
Il nuoto, la mia … melo<strong>di</strong>a<br />
Il mio sport preferito è il nuoto.<br />
Vado in piscina ogni giovedì pomeriggio.<br />
Ho molto amiche nel corso, fra cui Martina<br />
che veniva all’asilo con me.<br />
Nuoto da tre anni e sono in seconda corsia;<br />
<strong>di</strong> sicuro penserete: “Allora lo fa da due anni!”.<br />
Invece sono tre, perché in piscina le corsie si<br />
contano in modo <strong>di</strong>fferente: si inizia con la<br />
prima, poi la quinta, poi la seconda, quin<strong>di</strong> la<br />
terza e ancora la quarta…. Credo sia per via delle gare.<br />
Mi piace anche molto suonare il pianoforte: non ho l’insegnante,<br />
suono ad orecchio.<br />
So suonare molte canzoni come La marcia Turca, Canon, Il tuo bacio è come un<br />
rock…<br />
L’anno prossimo andrò in una scuola me<strong>di</strong>a ad in<strong>di</strong>rizzo musicale, cioè imparerò a<br />
suonare bene, leggendo le note.<br />
Infatti il mio sogno è quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare una pianista<br />
famosa in tutto il mondo…<br />
Noemi (10 anni)<br />
Il teatro nel futuro<br />
Mi chiamo Attilio, ho 11 anni e frequento la prima<br />
me<strong>di</strong>a.<br />
Da tre anni frequento un corso <strong>di</strong> teatro, presso<br />
il Teatro Litta, a Milano.<br />
Mi piace molto fare teatro: si parte dalle<br />
improvvisazioni, per poi preparare lo spettacolo<br />
vero e proprio.<br />
”Il coraggio” è il titolo dell’opera che stiamo<br />
preparando.<br />
Recitare per me è molto bello, mi <strong>di</strong>verte, mi dà la<br />
possibilità <strong>di</strong> interpretare ruoli e <strong>di</strong>ventare una<br />
persona <strong>di</strong>versa: ruoli comici o drammatici,<br />
vuol <strong>di</strong>re mettere in scena la vita <strong>di</strong> un personaggio.<br />
Da grande, vista la mia passione, vorrei fare il regista.<br />
Guardo già molti film <strong>di</strong> registi importanti e questo mi<br />
coinvolge moltissimo.<br />
Spero proprio <strong>di</strong> realizzare i miei sogni.<br />
Attilio F. (12 anni)<br />
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Atletica, il sogno nel cassetto<br />
Mi chiamo Chiara, ho 10 anni e mi piace molto<br />
fare sport.<br />
A scuola faccio due volte la settimana ginnastica.<br />
Il mio maestro <strong>di</strong> ginnastica <strong>di</strong>ce che sono molto brava<br />
e a scuola, a volte, facciamo delle gare tra compagni<br />
e vinco quasi sempre io.<br />
Il mio sgno è quello <strong>di</strong> essere un’atleta.<br />
Sto convincendo i miei genitori ad iscrivermi a una<br />
squadra <strong>di</strong> atletica leggera e forse un giorno riuscirò<br />
a realizzare il mio sogno.<br />
Un futuro da cestista<br />
Come spesso ogni giovane sogna <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un giocatore, anch’io, dopo 6 anni <strong>di</strong><br />
duro allenamento, mi vedo proiettato a <strong>di</strong>ventare un cestista.<br />
Sì, gioco a basket e da quest’anno in una squadra importante: Olimpia Milano.<br />
Gli allenamenti sono molto impegnativi e variano da 3 a 5 a settimana, più la partita<br />
nel week end, più la scuola, che richiede<br />
molto impegno.<br />
Ma mi <strong>di</strong>verto moltissimo e lo faccio<br />
volentieri.<br />
Da grande il mio sogno sarebbe quello <strong>di</strong><br />
fare il giocatore <strong>di</strong> basket a livello<br />
professionistico.<br />
C’è una grande competizione ed è dura.<br />
C’è comunque affiatamento nella squadra:<br />
mettere il 100% <strong>di</strong> impegno, tutti!<br />
Molti allenatori ci spiegano come comportarci:<br />
rispettare i compagni e gli avversari.<br />
Ho avuto la fortuna <strong>di</strong> trovare fin da<br />
piccolo uno sport adatto a me, che adoro e<br />
che adesso è <strong>di</strong>ventato la mia passione!<br />
Auguro a tutti <strong>di</strong> trovare uno sport che risponda<br />
alla propria immagine, come è<br />
accaduto a me.<br />
Tobia C. (13 anni)<br />
Chiara C. (10 anni)<br />
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LA PAROLA A ...
Uno zoo, <strong>di</strong>rettamente in casa<br />
Mi chiamo Giuseppe, ho 8 anni e vivo a Milano.<br />
Nella mia casa ho uno zoo: 2 <strong>cani</strong>, 2 pappagalli e un pesce.<br />
Spank è un ciuaua, bianco e marrone, mentre Jak è un pincer, nero e marrone.<br />
Sono birichini: Jak ogni volta che c’è il suo cibo saltella e sembra ballare.<br />
Spank quando trova qualche cosa a terra se la mangia.<br />
Di solito mi buca le calzine e le ciabatte.<br />
Ha solo un anno, è ancora un cucciolo, mentre Jak ne ha 15.<br />
Sole e Luna sono i due pappagallini: giallo e bianco il primo, grigio e bianco<br />
il secondo, si stanno accoppiando, spero che presto nascano i piccoli.<br />
Il pesciolino è bianco ed è molto tranquillo!<br />
I più fedeli amici<br />
Quando ci sentiamo soli e non abbiamo nessuno,<br />
desideriamo qualcuno che ci stia a fianco, che<br />
non ci abbandoni e non ci tra<strong>di</strong>sca … e che riempia<br />
le nostre giornate <strong>di</strong> felicità.<br />
Per questo, per me, la parola felicità è uguale ad<br />
animali. Sì, perché sono loro che in molti casi<br />
danno un senso alla vita <strong>di</strong> molte persone.<br />
Giada P. (12 anni)<br />
21<br />
Giuseppe D. (8 anni)<br />
Galoppando nella … fantasia<br />
Andare a cavallo è sempre stato il mio sogno, perché l’idea <strong>di</strong> cavalcare e sentirsi<br />
liberi trasportati nel vento, è magnifica!<br />
Beatrice (10 anni)<br />
CANI, GATTI E C.
LA PAROLA A ...<br />
Nonni brontoloni, per un nipote birichino<br />
Caro <strong>di</strong>ario, l’ho combinata proprio grossa!<br />
Oggi stavo giocando a calcio nel mio cortile e<br />
utilizzavo come porta il box <strong>di</strong> mio nonno.<br />
Ad un certo punto, tirando il pallone, ho colpito<br />
un vetro del garage, che si è frantumato.<br />
Il nonno è subito accorso e si è arrabbiato molto,<br />
sia per il vetro, sia per i danni che avevo<br />
fatto alla sua macchina, che era parcheggiata<br />
all’interno del garage.<br />
Si è innervosito soprattutto perché non è la prima<br />
volta che ciò succede e l’automobile è nuova,<br />
l’ha comprata solo pochi mesi fa.<br />
Bah, io comunque credo che siano situazioni<br />
che possono accadere in modo particolare ad<br />
un ragazzino della mia età! Il nonno non dovrebbe<br />
prendersela così male, anche perché so che<br />
il vetro lo sostituisce lui e tutto finisce lì.<br />
Sono comunque un po’ <strong>di</strong>spiaciuto per quello che ho fatto; infatti, i nonni mi <strong>di</strong>cono<br />
spesso <strong>di</strong> non tirare forte il pallone contro il garage e i vasi <strong>di</strong> fiori, ma io non do<br />
loro mai ascolto.<br />
I loro rimproveri mi danno molto sui nervi, perché pretendono che ogni volta che<br />
ho voglia <strong>di</strong> giocare, in sostanza sempre, io debba andare all’oratorio.<br />
Ma, caro <strong>di</strong>ario, non ho abbastanza tempo per andare in giro e poi è comodo giocare<br />
a casa.<br />
Comunque credo che i miei nonni, vista l’età, dovrebbero essere un po’ più tolleranti<br />
nei miei confronti e non mi sembra giusto che mi rimproverino così spesso.<br />
Ora ti saluto.<br />
Tuo Paolo<br />
Paolo (12 anni)<br />
Estate senza scuola, ma mai da sola<br />
Estate, tempo <strong>di</strong> vacanza.<br />
Lontano dalla scuola, ma un po’ triste perché resto sola.<br />
Giornate spensierate, trascorse in oratorio,<br />
nel verde del giar<strong>di</strong>no, sotto il cielo azzurro del mattino.<br />
Ragazzi che giocano e ridono felici, rincorrono la palla, rincorrono i pensieri.<br />
Amori appena nati, la gioia dentro il cuore, i sogni si avvicinano,<br />
non siamo più da soli.<br />
Alessia F. (12 anni)<br />
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Il sole è come un fiore,<br />
è il profumo della vita.<br />
Quando sto male e al mattino mi risveglio,<br />
mi piace vedere che nel cielo c’è il sole.<br />
Mi dà forza, anche perché è luce per tutti.<br />
Quando mi sento sola il sole mi riscalda,<br />
come un abbraccio <strong>di</strong> sollievo.<br />
Il caldo abbraccio del sole<br />
Chiara C. (11 anni)<br />
Le domenica insieme a casa della nonna<br />
Mi chiamo Tristan, ho 10 anni e vivo a Bareggio, in una casa con il giar<strong>di</strong>no.<br />
In famiglia siamo in 6, in più un cane, alcuni <strong>gatti</strong>, le galline,<br />
alcune tartarughe <strong>di</strong> terra e tre pesci rossi.<br />
Tutte le domeniche ci riuniamo dalla nonna Susi, che <strong>cucina</strong> per tutti!<br />
Siamo in 18: noi, 10 nipoti, ci sistemiamo in una sala da pranzo tutta per noi,<br />
con il nostro menù scelto alcuni giorni prima e che la nonna amorevolmente<br />
ci <strong>cucina</strong>, mentre i nostri genitori si ritrovano in un’altra stanza.<br />
Di solito mangiamo lasagne o gnocchi e un buon dolce.<br />
E’ bello far parte <strong>di</strong> una grande famiglia, non ci si annoia mai!<br />
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Tristan (10 anni)<br />
Un sentito ringraziamento<br />
Grazie per avermi aiutato a superare le <strong>di</strong>fficoltà che ho avuto.<br />
Un grazie particolare al Dottor <strong>San</strong>germani, alle volontarie dell’ABIO,<br />
a tutti i Dottori e a tutto il personale del reparto <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria<br />
e <strong>di</strong> tutto l’<strong>Ospedale</strong>!!<br />
Grazie!!!!<br />
Laura B. (10 anni)<br />
LA PAROLA A ...
LA PAROLA A ...<br />
La mia esperienza<br />
"Oggi non mi sento bene... Posso non andare a scuola mamma?"<br />
Così è iniziata la giornata.<br />
Ma a scuola ci sono andato e poi, poi mi sono sentito ancora più male, fino a quando il mal<br />
<strong>di</strong> testa ha vinto su <strong>di</strong> me: sono svenuto in classe.<br />
L'autoambulanza mi ha portato in ospedale.<br />
Quando mi sono svegliato ho pensato che fosse uno scherzo! Infatti, una volta all'anno mi<br />
viene un forte mal <strong>di</strong> testa e sto molto male. Di solito sono abbastanza forte e non ho bisogno<br />
<strong>di</strong> molte me<strong>di</strong>cine, ma quando mi capita così sto veramente KO!<br />
Al mattino, prima <strong>di</strong> andare a scuola, ho preso una tachipirina e in classe la cosa non andava<br />
meglio. La professoressa mi ha chiesto <strong>di</strong> leggere, ma io non vedevo bene le parole e non<br />
riuscivo. Siamo scesi in giar<strong>di</strong>no per la foto <strong>di</strong> classe e anche lì mi sentivo molto debole, il<br />
mal <strong>di</strong> testa era fortissimo. In classe poi, ho cercato anche <strong>di</strong> fare una tavola <strong>di</strong> tecnica,<br />
ma non riuscivo a trovare la squadra nella cartella!<br />
Ad un certo punto non ce la facevo più e volevo proprio tornare a casa è stato allora che<br />
sono svenuto e sono caduto a terra, picchiando la testa.<br />
La professoressa ha chiamato l'ambulanza e io mi sono risvegliato là, chiedendomi: "Perché<br />
sono qui?"<br />
Il Dottor <strong>San</strong>germani mi ha spiegato che ho avuto una specie <strong>di</strong> blackout, capita a volte.<br />
Mi piace che mi abbia parlato spiegandomi cosa mi era successo.<br />
In questo ospedale mi sono sentito triste perché non stavo bene, ma grazie a voi tutti mi<br />
sono sentito curato, amato e coccolato.<br />
Marco V. (12 anni)<br />
Non è come cre<strong>di</strong><br />
Dalla mia camera dell'ospedale<br />
osservo gli alberi ver<strong>di</strong>,<br />
i prati con l'erba alta.<br />
Il sole illumina la stanza,<br />
e i rami ve<strong>di</strong> oltrepassano<br />
la ringhiera della mia camera<br />
per venire da me.<br />
No, non sembra un ospedale,<br />
Ma è quasi una foresta...<br />
anzi un parco dove poter giocare<br />
e correre<br />
quando starò bene<br />
senza pensieri.<br />
Gaia (8 anni) Andrea (10 anni)<br />
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Un desiderio chiamato … SOLLIEVO<br />
Cos’è il sollievo? E’ una parola bella, calda, una parola che subito, al primo impatto,<br />
ti fa pensare a qualcosa che ti può tirar su <strong>di</strong> morale, qualcosa che ti aiuta ad essere<br />
felice, qualcosa <strong>di</strong> magico che ti fa scomparire le lacrime e la tristezza <strong>di</strong>pinta<br />
sul tuo volto. Il sollievo può essere ogni cosa: un abbraccio, una frase rassicurante,<br />
un bel voto, un ottimo risultato raggiunto, la pace ottenuta dopo una litigata … ma<br />
anche una passione.<br />
Se qualcuno adora suonare uno strumento, piuttosto che giocare a calcio o danzare,<br />
può sempre rifugiarsi dentro <strong>di</strong> sé, dove è presente il Nostro mondo. Un mondo<br />
bello, accogliente e perfetto per i Nostri occhi, un mondo dove regna la bellezza, la<br />
pace e la serenità assoluta.<br />
In questo mondo si può andare alla ricerca <strong>di</strong> questa meravigliosa parola: “Sollievo”.<br />
Non so nemmeno spiegare cosa provo quando percepisco questo sentimento, è<br />
un’emozione forte, dalla quale non vorrei mai scappare, mi spunta subito il sorriso<br />
sulle labbra e il mio corpo è percorso da un’ondata <strong>di</strong> scariche emotive pazzesche.<br />
Sembra che avvenga tutto in un istante. La tensione, il pugno allo stomaco, le guance<br />
incise dalle lacrime che avevi un attimo prima, spariscono e ti senti subito calmo,<br />
tranquillo, in pace con il mondo intero e con te stesso.<br />
Questa parola , come altre, hanno sempre un qualcosa legato alla pace, alla nostra<br />
salute (morale o fisica) e alla nostra serenità.<br />
Forse bisognerebbe inventare un nuovo <strong>di</strong>zionario, eliminando quello vecchio, e riempire<br />
il nuovo con sinonimi della parola “Sollievo”.<br />
E’ giusto anche piangere ogni tanto, per sfogarsi e buttar fuori tutta la rabbia.<br />
Ma credo che ormai i giovani <strong>di</strong> oggi ne abbiano fin troppa e certe volte trascurino<br />
ciò che la vita riserva loro <strong>di</strong> piacevole e si lascino trascinare da ciò che è sbagliato.<br />
Ecco perché è fondamentale far capire, ricevere e soprattutto donare sollievo alle<br />
persone. Quin<strong>di</strong> pren<strong>di</strong> la vita con un sorriso e rilassati, cerca quel qualcosa che ti<br />
faccia essere in pace con te stesso, trova il significato <strong>di</strong> quella parola nascosta,<br />
ma bellissima :”Sollievo”.<br />
Elena Pavia (13 anni)<br />
Giornata Nazionale del Sollievo<br />
Quella in programma il 27 maggio prossimo è l’XIª e<strong>di</strong>zione della<br />
Giornata Nazionale del Sollievo durante la quale molti Ospedali,<br />
tra questi anche il <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo, organizzano degli eventi finalizzati a ricordare<br />
il messaggio <strong>di</strong> auspicio che ci ha lasciato Gigi Ghirotti, il giornalista della<br />
Stampa <strong>di</strong> Torino, scomparso nel 1974 dopo una lotta durata due anni contro un<br />
tumore maligno, il morbo <strong>di</strong> Hodgkin: "favorire il miglioramento delle professionalità<br />
e delle strutture oncologiche al fine <strong>di</strong> una sempre più efficace assistenza al malato,<br />
cooperando alla crescita <strong>di</strong> una nuova coscienza civile per affrontare nella sua<br />
complessità il fenomeno in aumento delle malattie oncologiche".<br />
25<br />
LA PAROLA A ...
LA PAROLA A ...<br />
Le vacanze sono in arrivo<br />
Morena (17 anni)<br />
26
Parole (in)crociate<br />
27 L’ANGOLO DEL DIVERTIMENTO
Il Reparto <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria contribuisce alla realizzazione <strong>di</strong> questo giornalino bimestrale, con propri suggerimenti<br />
e in<strong>di</strong>cazioni.<br />
Solo il frutto <strong>di</strong> una stretta collaborazione fra tutto il personale sanitario, il corpo insegnanti, gli angeli del volontariato<br />
e i frequentatori, ha reso possibile questa pubblicazione.<br />
REDAZIONE:<br />
Primario - Alberto Podestà<br />
Caposala - Clau<strong>di</strong>a Papapicco<br />
Me<strong>di</strong>ci - Fabio Caccia, Luciano Cucchi, Laura Fiori, Maddalena Gibelli, Vittoria Locatelli, Cristina Marcellino,<br />
Marco Nebdal, Daniele Perilli, Stefano Rizzi, Maria Lorena Ruzza, Roberto <strong>San</strong>germani, Concetta Scalfaro, Monica<br />
Tonella, Vaglia Paolo, Costantino Zamana.<br />
Infermieri e Puericultrici<br />
Insegnanti - Alessandra Guanzani<br />
Responsabile ABIO - Rita Ferranti<br />
Illustrazione grafica - Alessia Conca<br />
Coor<strong>di</strong>namento redazionale a cura del Servizio Relazioni Esterne, Comunicazione e Marketing<br />
Caporedattore - Giovanni Ruggeri<br />
Via Pio II, 3 - 20153 Milano<br />
Tel. 02/4022.1<br />
www.sancarlo.mi.it<br />
28<br />
Maggio - Giugno 2012<br />
Azienda Ospedaliera <strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo<br />
U.O.C. <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria - tel. 02/4022.2278