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Cronologia 1997-1999 - stragi80.it

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<strong>stragi80.it</strong><br />

dall'estate scorsa. ''L' ipotesi e' quella di un abbattimento dell'aereo che indipendentemente dal<br />

mezzo usato tendeva a non far giungere un carico a destinazione. Naturalmente se l' aereo e' stato<br />

abbattuto con un' azione di guerra, il coinvolgimento non potrebbe non aver riguardato altissimi<br />

vertici militari e politici. Non necessariamente e/o esclusivamente nazionali. Mi sorge un<br />

interrogativo, soprattutto nell' ipotesi di uno scenario di guerra: non sarebbe stato piu' facile<br />

bloccare il materiale che tanto interessava a Palermo?''. Pellegrino ha detto anche che della<br />

questione si interessera' quanto prima il Comitato incaricato di seguire la vicenda di Ustica nella<br />

commissione Stragi. (ANSA).<br />

USTICA: PERIZIA, TRACCE DI URANIO IN STIVA DC9<br />

ROMA, 1 APR - Ci sono tracce di uranio su un rottame del Dc9 precipitato a Ustica il 27 giugno<br />

1980. Gli esperti che hanno concluso nei giorni scorsi la perizia chimico nucleare disposta dal<br />

giudice istruttore Rosario Priore, hanno ritrovato, a 17 anni di distanza dal disastro, queste tracce<br />

nel "reperto 199", che corrisponde alla sezione "stiva" dell'aereo dell'Itavia, i cui rottami sono stati<br />

riportati in superficie nel corso delle campagne di recupero disposte da Priore negli anni scorsi.<br />

Secondo quanto emerge dagli esami dei professori Rosario Nicoletti, Sergio Graziani e Maria<br />

Annunziata Lopez, nella faccia interna del reperto è stata rilevata la presenza di "torio 234" e di<br />

"protoattimio metastabile", "due elementi prodotti dal decadimento dell'uranio 238". E ciò, secondo<br />

gli esperti, dimostrerebbe "che nella stiva c'è stato uranio". Per giungere alla loro conclusione, i tre<br />

esperti del collegio peritale hanno preso in esame, prima nell' hangar di Pratica di Mare dove i<br />

frammenti del Dc9 sono stati montati su un supporto, e poi nel laboratorio dell' Enea Casaccia, i<br />

relitti corrispondenti alla stiva ed anche quelli della parte più prossima a questa zona. L' unico<br />

reperto che ha rilevato la presenza del materiale nucleare è stato proprio quello catalogato con il<br />

numero 199. Con l'aiuto dei tecnici dell' Enea, esperti in campo nucleare, i periti hanno fatto i primi<br />

accertamenti nell'hangar con speciali apparecchiature; successivamente la parte presa in esame è<br />

stata trasportata nel centro della Casaccia per "misurare" le radiazioni di tipo alfa, beta e gamma. L'<br />

esame delle emissioni di queste ultime due ha evidenziato la presenza del torio e del protoattinio<br />

metastabile. È stato così possibile rispondere al quesito con il quale Priore chiedeva di accertare se<br />

sul Dc9 fossero presenti tracce di uranio o di altri materiali fissili. I risultati peritali sembrano ora<br />

dar corpo ad alcune delle ipotesi che nel corso della lunga inchiesta sono state fatte sulle cause della<br />

tragedia di Ustica. Si è parlato, infatti, anche della possibilità che sul Dc9 ci fosse un carico di<br />

Uranio destinato alla Libia e che il materiale, una volta arrivato a Palermo, venisse portato a<br />

destinazione via mare. Proprio per accertare la fondatezza di queste voci il giudice Priore, lo scorso<br />

anno, aveva fatto coi carabinieri del reparto operativo indagini a Bologna, luogo da dove era partito<br />

il Dc9, nell'ipotesi che l' uranio di cui si parlava potesse essere stato sottratto dai depositi di alcuni<br />

laboratori nucleari della zona. E sempre dell' uranio si è parlato recentemente nell' ambito dell'<br />

inchiesta svolta dalla procura della Repubblica della Spezia circa un traffico di armi e materiale<br />

strategico che ha coinvolto, tra gli altri, Pierfrancesco Pacini Battaglia e l' affarista arabo Omar<br />

Yaya. Tra l' altro, l' attenzione dei magistrati ed anche di Priore si è soffermata sul fatto che un'<br />

impresa di recupero marino della quale fu socio Pacini Battaglia, avrebbe fatto negli anni scorsi una<br />

campagna di dragaggio nella zona di mare dove il Dc9, che aveva 81 persone a bordo, si inabissò.<br />

Di uranio nella vicenda Ustica si cominciò a parlare nel febbraio del '94 quando il giudice Priore<br />

decise di acquisire agli atti un libro di Claudio Gatti e Ghail Ammer intitolato "Il quinto scenario"<br />

nel quale si ipotizzava che potessero essere stati aerei israeliani i responsabili del disastro. Secondo<br />

i due scrittori l'azione israeliana avvenne per impedire che un cargo francese Dc9 potesse portare a<br />

termine un trasporto di uranio verso l'Iraq. In sostanza l'aereo italiano sarebbe stato scambiato per<br />

quello francese e quindi abbattuto per errore. Di uranio comunque si continuò a parlare in varie<br />

occasioni ma in maniera più insistente lo scorso anno quando in seguito alle indagini avviata alla<br />

Spezia su un traffico d'armi che coinvolgeva la Oto Melara si riaffacciò l'ipotesi che a bordo del

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